VIDA LATINA MAGAZINE - FEBBRAIO 2011

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Periodico di informazione, cultura e musica dedicato al mondo latino americano - DISTRIBUZIONE GRATUITA - anno 2 - N°1 Gennaio/Febbraio 2011

NE il NUOVO MAGAZI & di

PUGLIA A BASILICAT

aluto dallo staff del periodico Vida Latina Magazine.

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Vida Latina Magazine è una realtà nata a dicembre 2010 con una grande ambizione.

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rmazione, attualità, cultura, musica, ballo, ecc.). mese distribuiamo GRATUITAMENTE 4 mila copie (in aumeto nei prossimi numeri) in

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Passione Tango

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Donato Ciccimarra Direttore Editoriale Vida Latina Magazine



Editoriale Registrazione del Tribunale di Bari: n°3199 del 25/11/2010 Tiratura: 6000 copie Numero Chiuso: 28/01/2011 Edito da: Ass. Culturale IDEANDO 2.0 Via Berlino 86 Altamura (Ba) Tel. 339.3511452 info@vidalatinamagazine.it Direttore Editoriale: Donato Ciccimarra Direttore Responsabile: Giuseppe Disabato Direttore Artistico: Nunziella Buono Silvio Sisto Caporedattore: Alberto Pianetti Redazione: Michele Traversa Silvio Sisto Francesco Leoni Enzo Conte Daniele Blasi Lara Palmisano Loretta Moramarco Ricky Espino Denny dj Davidino dj Giulio Patruno Paolo Martano Enzo Straniero Nico Tursi Mirko Hp Osiris Proenza Domenico Giacomobello Vito Ranieri Stefania Errede Gaetano Mongelli Giuseppe Berloco Hanno Collaborato in questa uscita:

Alessandro Mazza Francesco Conte PH Enzo Nolè Gaetano Donatone El Flaco info e contatti: Tel. 339.3511452 vidalatinamagazine.it info@vidalatinamagazine.it Skype: vida latina magazine

di Alberto Pianetti

Cari lettori, bentrovati ad un nuovo appuntamento con Vida Latina, il magazine che, in poco tempo, è già diventato un must per tutti gli amanti della movida latina. Innanzi tutto vorrei cominciare questo editoriale porgendovi, a nome mio e di tutto lo staff, un sincero augurio per un prospero e sereno 2011 ed un sentito ringraziamento per i vostri apprezzamenti e critiche giunte in redazione nelle scorse settimane. Pertanto, dopo il grande successo del primissimo numero, e dopo la meritata pausa per le festività Natalizie, siamo prontissimi per offrirvi un nuovo numero ricco, come sempre, di informazioni, curiosità, consigli e tanti spunti interessanti. “Il segreto del tango sta in quell’istante di improvvisazione che si crea tra passo e passo. Rendere l’impossibile una cosa possibile: ballare il silenzio” affermava Carlos Gavito. Proprio di questa magica disciplina ci occuperemo diffusamente in queste pagine, anche attraverso le parole di uno dei suoi massimi esponenti, Roberto Herrera, intervistato per noi da Lara Palmisano. Per i nostri amici maschietti una gradevole sorpresa: il reportage di “Miss Italia Salsa 2011”, il concorso nazionale di danza e bellezza dedicato alle salsere. Un’intervista esclusiva realizzata dal Dj Ricky Espino ad uno degli artisti più rivoluzionari e più amati del panorama latino, Omega El Fuerte, che, in pista, ci fa scatenare con il suo merengue urbano. Insomma, come avete potuto evincere da questo breve preambolo, anche in questo numero c’è tanta carne al fuoco! Non voglio preannunciarvi altro (anche perchè non basterebbe una singola pagina!) e lascio a voi il piacere di scoprire il contenuto delle prossime pagine. Concludo augurandovi, come sempre, una piacevole lettura. 3


VIDA LATINA PEOPLE


SPAZIO AI LETTORI Riceviamo e pubblichiamo i vostri commenti, le vostre critiche, le vostre idee. info@vidalatinamagazine.it

Vida Latina Magazine

MARIO

MARA - Trani

ANONIMO

Perchè non fate una rubrica con recensioni di locali e discoteche latine? Buon Anno.

Avete solo copiato il giornale di qualche anno fa. Il salserito!

Domanda: Quando un concerto di Marc Anthony in Italia?

ALBA Complimenti per l’dea, Inboccaallupo. Portate anche a Matera qualche copia in più

CARMINE- Barletta

Un augurio particolare per un magazine che sembra promettere bene.

SARA - Bari Finalmente un giornalino dedicato alla nostra amata salsa... era ora!!

GIUSEPPE

20-30 copie sparite. Il prossimo non lo perdo

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il N di NE il NUOVO MAGAZI & Vida Latina Magazine. i staff del periodico Un saluto ddallo

B

PUGLIA A ILICAlaTnostra rivista mensile, unica nel suo genere e ASconoscere VorremmoB farle Vida Latina Magazine. ne. Vida Latina Magazine è una realtà nata a dicembre 2010 con una gran INFO: 339.3511452

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Malinconico, seducente, appassionato: come altrimenti definire il

tango? Di Lara Palmisano


Di tradizione argentina ed uruguaiana, il tango è nato nella seconda metà dell’Ottocento nelle periferie di Buenos Aires, Rosario e Montevideo, sulle sponde del Rio della Plata. In questa zona convivevano immigrati europei, comunità di origine africane e nativi della regione. L’incontro di credi, costumi e rituali ha dato vita dunque a un’identità culturale particolare, di cui il tango è l’elemento più caratteristico. Nel 2009 il tango è stato dichiarato dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’Umanità perché «personifica sia la diversità culturale, sia il dialogo. Rappresenta l’essenza di una comunità e pertanto merita di essere salvaguardato». Sotto il nome di tango, infatti, c’è tutta una cultura fatta di musica, di danza e di storia. La musica e il ballo sono il risultato di una miscela di ritmi e melodie nostalgiche e sentimentali dove lo strumento caratteristico è il bandonéon, uno strumento ad ancia simile alla fisarmonica. Le parole sono generalmente in lunfardo, il gergo parlato nel porto di Buenos Aires dai

malavitosi per non farsi capire. Le storie sono legate alla cultura della strada, dei combattimenti con i coltelli e delle forti passioni. Una cultura che viene dal basso ma che è stata esportata nei salotti aristocratici europei già a inizio Novecento grazie ai tanghi di Carlos Gardel (1890 o 1887– 1935), musicistacompositore, icona del genere e simbolo della cultura argentina. Negli anni quaranta, con la crescita delle locali industrie culturali e dello spettacolo e grazie alle memorabili interpretazioni di tango di eccellenti cantanti, musicisti e compositori, il tango ha vissuto la sua età dell’oro. Tra i Sessanta e i Settanta Astor Piazzolla (19211992), compositore e musicista virtuoso di bandoneón, ha portato il tango all’apice delle frontiere musicali, incorporandovi, per esempio, elementi musicali presi dal jazz. Oggi il tango viene ballato e suonato in tutto il mondo. Questo lo si deve anche alla sua capacità di evolversi e alla nascita di gruppi che lo vivono, sperimentano, fondono con nuove sonorità senza tradirne però mai l’essenza, come un’orchestra contemporanea che suona e interpreta i brani classici con una sensibilità ed espressione differenti dal passato. Il tango conserva però sempre la sue essenza di espressione popolare e di passione. Si dice che esso sia la sensazione di fare l’amore per il tempo che dura una canzone... Il tango è esperienza d’intensità e di gioco. La sua danza si costruisce camminando un passo alla volta in ascolto dell’altro e della musica. È il movimento che genera la cosiddetta “figura”. È imparando a muoversi musicalmente con il partner, dunque, che si scopre il passo. “Il tango è un pensiero triste che si balla” scriveva il poeta Enrique Santos Discépolo (1901-1951), suo filosofo. Rituale, metafora della vita, dell’incontro, della lotta, del duello come dell’amore, il tango travolge in un forte gioco espressivo. Un movimento influisce sull’altro. La musica, ispiratrice, unisce ballerini, musicisti e spettatori in una cadenza ritmica e in una progressione melodica. Il tango è passione, relazione, comunicazione e linguaggio. Ecco perché è danza espressiva, musica travolgente, parola sussurrata e urlata allo stesso tempo. Ecco perché è arte. 7


a r e r r e H o t r e b o R Anima della dell’omonima compagnia è una delle punte di diamante del tango argentino. A gennaio ha proposto in Puglia l’affascinante spettacolo “Tango de Buenos Aires”. Vida Latina Magazine ha colto l’occasione per intervistarlo. Di Lara Palmisano - Foto Nunziella Buono


Roberto Herrera

La compagnia di ballo e l’orchestra al Teatro Nuovo di Martina Franca (Ta)

?

Inizia a studiare danze folkloristiche argentine all’età di 8 anni. Dal 1986 al 1990 è primo ballerino del Ballet Popular Argentino, diretto da Santiago Ayala “El Chúcaro” e Norma Viola. Nel 1986 viene scelto come ballerino solista del film Tango Bar, che contribuisce a rilanciare il tango argentino sulla scena mondiale. Dal 1990 al 1991 è ballerino solista dello spettacolo Imágenes de Tango y Folklore. Dal 1990 al 1992 è inoltre primo ballerino e assistente alla coreografia del Ballet Folklórico Nacional argentino. Nel 1992 entra a far parte del cast dell’ormai celebre spettacolo Tango Argentino, con tutti i più grandi ballerini del periodo, durante la stagione al Teatro Lola Membrives di Buenos Aires, sotto la direzione di Claudio Segovia. Affronta inoltre la prima di numerose tournée in Giappone con l’Orchestra del Maestro Ramos. Dal 1992 al 1994 è ballerino solista dello spettacolo della Casa de Tango Michelangelo a Buenos Aires. Nel 1992 viene scelto dal Maestro Osvaldo Pugliese come primo ballerino della sua Orchestra. Dal 1993 al 1995 è anche ballerino solista dello spettacolo Tango Pasión con l’Orchestra Sexteto Mayor. E’ ideatore, coreografo e primo ballerino dello spettacolo Tango, Una Historia, rappresentato con successo a Buenos Aires per 6 anni consecutivi, in Brasile nel 1999 e in Corea nel 2002. Nel 1996 partecipa a tre tournée giapponesi rispettivamente con l’Orchestra di Julián Plaza, con Los Grandes del Tango Argentino e con l’Orchestra di Leopoldo Federico. Nel 1997 Roberto Herrera viene scelto per inaugurare, con una sua coreografia originale, la prima argentina del film Evita. Dal 1999 al 2000 viene chiamato di nuovo a far parte dello spettacolo Tango Argentino, diretto da Claudio Segovia, durante la stagione presso il Teatro dell’Opera di Buenos Aires e al Teatro Gershwin di Broadway. A febbraio 2007 con la sua Compañía Argentina de Tango, con il Quinteto Decarísimo, affronta una nuova tournée italiana con il loro spettacolo intitolato semplicemente Tango. A maggio 2007, porta lo spettacolo Tango Nuevo in Asia, a Singapore e Bali. 2008 Herrera e la sua Compañía sono nuovamente in tournée Italia con lo spettacolo Tango ed il Quinteto Decarísimo. 9


Il Corpo di Ballo “Tango de Buenos Aires”

L’INTERVISTA Roberto Herrera e Laura Capra PH: Francesco Squeglia

Cosa significa il tango per un argentino e per te in particolare? Penso che il tango per me e per un argentino in generale significhi la stessa cosa: passione. Questo non solamente per i nati a Buenos Aires. Io per esempio sono nato nel nord dove la cultura era il folklore più che il tango. Però il tango si ballava in famiglia durante le feste, i compleanni, a capodanno. Si danzava un tango “familiare” appunto, senza troppe “figure”, seguendo la musicalità. Secondo lei perché ha così successo all’estero? Perché permette l’incontro fra le persone con l’abbraccio. Perché si può improvvisare e creare in quanto non è una cosa totalmente strutturata. E poi è una danza che non ha sesso, né età. Il tango lo si può ballare fra uomini, fra donne, da bambini fino a quando non ci si riesce più a muovere. Non ha bisogno dunque di un fisico, né di un’età particolare e questo fa sì che la gente vi si appassioni. Il riconoscimento dell’UNESCO che ha nominato il tango come patrimonio dell’umanità penso derivi anche da questo ed è fantastico.


Roberto Herrera intervistato da Lara Palmisano

Con i suoi spettacoli lei ha girato il mondo e a gennaio è arrivato in Italia. Qual è il suo rapporto con questo Paese e con il pubblico italiano? L’Italia e gli italiani per me sono come una famiglia. Non mi sento straniero qui, come può invece succedere altrove. Qui io riconosco i colori, la gente, il cibo… Nel suo nuovo spettacolo ci sono elementi di tango tradizionale e altri di nuovo tango. A quale si sente più legato e perché? Al tango. Altrimenti uno avrebbe escluso l’altro. Questo è un bene perché dimostra che se il tango ha bisogno di un pavimento, ha bisogno anche di un tetto. Ed è bellissimo. Come definisci il tuo lavoro? È un piacere enorme. Io ringrazio Dio di avere questo lavoro. Faccio quello che mi più mi appassiona. È una fortuna. Progetti e sogni? Andare avanti così ed essere felice. Per me queste sono le cose davvero importanti. Il Corpo di Ballo e orchestra “Tango de Buenos Aires”



Chi è Gaetano Donatone Vida Latina Magazine incontra Gaetano Donatone, maestro di tango argentino.

Lo danzo, lo insegno ma sopratutto lo amo Com’è iniziata la sua passione per il tango? Tantissimi anni fa (ne avevo 30, ma danzavo da già da 18 anni) quando un giorno, in una scuola di ballo, ascoltai una musica che mi prese e chiesi al mio maestro: “Mi insegni a ballare questa musica?”. Lui non poteva insegnarmelo e chiamò per condurre uno stage un famosissimo maestro argentino..e quello è stato il mio “battesimo”. Lui era tra i più grandi nel mondo all’epoca, ed è stata una fortuna incontrarlo. Che cos’è il tango per lei? Il tango è la mia vita ora. Lo danzo, lo insegno, ma soprattutto lo amo! Uno dei ricordi più belli legati a quest’arte? Il ricordo più bello che ho del tango è relativo al mio primo viaggio a Buenos Aires..indimenticabile!! Ero al settimo cielo, mi sentivo a casa..la gente, le notti a ballare, i miei maestri..emozioni uniche! Lei insegna da anni in tutta la Puglia (e non solo). Che cosa si può imparare dal tango a suo avviso?

Nato nel 1965 a Bari, inzia a danzare all’età di 11 anni e dopo aver ballato diverse discipline si diploma a 33 anni presso l’Associazione Nazionale Maestri di Ballo (ANMB) nelle discipline del Tango Argentino e Danze Caraibiche, dove ha avuto diverse occasioni di incontro e approfondimento con alcuni fra i loro massimi esponenti, per la tecnica e la didattica come la ballerina Rossanna Remon. Assieme a quest’ultima ha conosciuto e apprezzato il maestro Pedro Alberto Rusconi, in arte Tete, dal quale hanno imparato alcune importanti nozioni sul tango milonghero. Si è esibito in varie manifestazioni, tra cui Telethon B.N.L. 2002 - BARI, il Festival delle Murge 2002 (musiche dirette dal Maestro Perpich), la XVI edizione internazionale del Festival del Mediterraneo, il Terni Jazz Festival del 2005, riscuotendo diversi consensi, anche giornalistici, grazie alla personale capacità di interpretare la musica. Come insegnante incentra la sua attività sulla ricerca ed evoluzione di un preciso e confortevole dialogo tra la coppia e sullo sviluppo della libertà creativa. Nel Giugno del 2003 unisce il tango argentino Dal tango si può imparare molto. Non è solo una danza: è un modo di approcciarsi al prossimo nel pieno rispetto dell’altro. Abbracciarsi, lasciarsi andare, emozionarsi infatti è ciò che l’uomo dovrebbe fare anche nella vita quotidiana. Nel tango è impossibile mentire, quando lo si balla con il cuore. Cosa si sente di consigliare a chi si vuole approcciare per la prima volta a quest’arte? Per chi comincia a ballarlo consiglieri poche cose: essere se stessi, non pretendere di fare capriole o acrobazie, bensì avvicinarsi a questa splendida danza con l’anima, in silenzio e farsi conquistare dalle melodie, sentire il prossimo con gli elementi basici della danza del tango, l’abbraccio e la musica! 13


e le danze caraibiche formando il Gruppo Tangueros Bari coreografando, sulle note delle melodie sudamericane, movenze tipiche di entrambe le danze. Nel 2004 diventa tecnico della Federazione Italiana Danza Sportiva e contemporaneamente comincia a lavorare ad un progetto teatrale riguardante la vita di Gardel e la sua musica che porterà in giro per l’Italia. Collabora alla realizzazione di coreografie per il gruppo musicale dei Tangheri, con i quali, nella loro tournee estiva 2004, riceve un notevole successo di critica giornalistica e definito dalla stampa una delle più belle realtà del tango argentino nel Sud Italia .

Dopo aver calcato alcuni tra i palcoscenici teatrali più belli della propria città, Bari, essere stato ospitato in varie trasmissioni televisive (RAI,MEDIASET,TELENORBA) e l’esperienza fatta con il gruppo dei Tangheri, forma un gruppo che darà il nome allo stesso spettacolo teatrale di tango chiamato “Caracanfunfa” (termine lunfardo che sta a significare modo di ballare il tango). Lo spettacolo è un omaggio a quel fenomeno rioplatense in cui si fondono tre continenti: Nord America, Europa e Sud America; è il desiderio di ricreare con passi, tasti e voce un percorso attraverso il tempo che ha portato il tango e le sue intimità più segrete fino ai giorni nostri. Nel 2005 diventa docente della ANAD, l’accademia di danza che vede nel suo organico celebri ballerini e coreografi a livello internazionale, per le danze sudamericane. A Febbraio del 2006 diventa responsabile della FDSI (Feder Danza Sport Italia) per la regione Puglia delle danze argentine. Ha partecipato con diverse performance di tango - in qualità di ospite d’onore – all’ “International Festival Allegria 2009”, danzando con Annamarie Franco. Recentemente ha collaborato alle coreografie del Musical Drama Tango, danzando nello spettacolo diretto da Adolfo Marazzita con la regia di Enrico Ottaviano.


Il Tango di Rio de Janeiro di Paolo Martano Quando si parla di ballo a Buenos Aires a tutti viene in mente la parola Tango, mentre per Rio de Janeiro viene in mente il ‘samba no pé’ (letteralmente: samba nel piede) delle mulatte del carnevale. Pochi invece sanno che i ‘Carioca’ (come si chiamano gli abitanti di Rio) hanno anche una grande tradizione di ballo a due, che nasce alla fine dell’ottocento - ancora prima del Tango - con il ‘Maxixe’ (si pronuncia ‘mascisce’), un ballo in coppia abbracciata, simile al Tango, mal visto dalla buona società dell’epoca perchè troppo osè. Infatti, come a Buenos Aires, era ballato nei locali malfamati vicino al porto dai ‘malandros’, personaggi un po’ gradassi un po’ burloni che vivevano alla giornata (come i ‘compadritos’ della tradizione del Tango di Buenos Aires). Il Maxixe era ballato su una musica con cadenza simile alla Milonga argentina, la ‘mamma’ del tango. Oggi a Rio il Maxixe e’ stato sostituito dal ‘Samba de gafieira’ (gafieira è la balera dove Tra le strade di Rio


tradizionalmente si ballava, ce ne sono ancora almeno 2 tradizionali con pista e soppalchi in legno in centro città), che si insegna nelle scuole di ballo tradizionalmente insieme al ‘soltinho’ (swing ballato con passo simile al Chacha) e al classico Bolero onnipresente in America Latina (il ‘padre’ della Bachata) anche questo ballato con figure che ricordano il Tango. E poi ci sono i balli di importazione…dal resto del Brasile. Il Forrò che viene dal Nordeste ed è un ballo molto semplice, un po’ simile alla Bachata. Il nome deriva dall’inglese ‘for all’, che indicava le feste aperte anche ai Brasiliani, dove si poteva ballare come si voleva, durante il periodo della costruzione delle ferrovie, che in Brasile era gestita da maestranze inglesi. E lo Zouk, anche questo originario di Bahia, Nordest del Brasile, figlio della Lambada, che però a Rio assume uno stile differente enfatizzando al massimo al connessione tra i partner con l’utilizzo di tutto il corpo e molte movenze guidate della testa della donna, tanto che in Europa ormai si parla di Zouk ‘Riostyle’, che si balla anche su RnB e Soul music. Sì, perchè a Rio la creatività è impressionante, molti ballerini creano un loro stile e tutto può cambiare da un anno all’altro. Curiosi? Andate su Youtube e cercate alcuni nomi. Per esempio: Jimmy de Oliveira, creatore di uno stile nuovo e straordinariamente ricco per il Samba de gafieira e chiamato ormai Samba-funk, Gilson Damasco e Rodrigo Delano per lo Zouk più tradizionale, Adilio Porto, forse il creatore dello Zouk stile Rio, e la nuova frontiera dello Zouk Carioca: il Neozouk di Mafie Zouker. Oppure, per i pigri, andate su centromusicafrolatina.com nell’area videoclip e buona visione.

alcune figure di Zouk ‘Riostyle’

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Il giovane Antonio Piter de la Rosa, conosciuto artisticamente come Omega, nasce il 17 gennaio del 1979, nella provincia Monseñor Nouel (Bonao) della Repubblica Dominicana. Decide di formare la sua band nel 2003, Omega y su Mambo Violento, mostra credenziali di una musica contagiosa e testi che parlano della vita quotidiana, che fanno chiaramente la differenza, creando un “prima” e “dopo Omega” nel suddetto merengue. Il successo è stato immediato, l’Artista ha mirabilmente accumulato una hit dopo l’altra con la forza della sua musica, con brani come “Tu No Ta Pa Mi”, “Que Tengo Que Hacer” tutti brani che si sono trasformati in successi per adulti e giovani nella Repubblica Dominicana, negli Stati Uniti e ora anche in europa. In occasione di un suo concerto a Milano, il nostro amico Dj Ricky Espino l’ha intervistato per noi. 17


“Il mio album è una storia, quella che voglio raccontare” Ciao Omega benvenuto in italia Grazie fratello è un piacere anche per me essere qui felice e contento di avere tenuto un concerto così grandioso che come mi a regalato la gente di qui mi ha dato una grande carica. Il tuo concerto a Milano è stato un successo totale con tantissima gente, ti aspettavi un successo così? Per la verità non credevo fosse qualcosa di così grande e che potessi realizzare un evento di queste dimensioni, è un’esperienza indimenticabile, speriamo di rimanere a questo livello… La gente canta le tue canzoni Esperienza indimenticabile come ho detto e come quelle che ho vissuto in vari paesi come Ecuador Guatemala Peru Venezuela Colombia compresa Cuba.

Omega con Dj Ricky Espino negli studi di 105 Latino


Il disco che è uscito quest’anno in italia e nel mondo “El dueño del flow” dicono che contenga molte canzoni scritte da te.scritte Si la maggior parte sono mie, sono poche le canzoni condivise con altri artisti, in alcuni brani abbiamo usato idee comuni, come si fa tra artisti, ma sono praticamente tutti originali come negli altri album. Considera che siamo anche produttori della nostra musica. Quando componi i tuoi brani, ti ispiri alla fantasia o ad esperienze reali? Sempre esperienze personali, non solo mie, anche di chi ci è vicino, a volte si può essere direttamente coinvolti in una storia. Si può anche cantare vita ed esperienze di altri, ma solo storie vere. Sappiamo che presto esordirai come attore. Abbiamo avuto il piacere di conoscere, a Las Vegas e Los Angeles, una figura come Vin Diesel; io avevo uno stimolo e Vin mi spingeva a scrivere qualcosa sulla mia vita, per la verità non pensai al perché me lo avesse detto, gli ho dato retta solo perché si trattava di Vin Diesel. Da poco ci siamo sentiti perché vuole essere sicuro di realizzare un film insieme e finalmente “iniziarmi” al cinema. Di fatto questa è una benedizione di Dio. Il film si chiamerà “The Godfather” girato completamente a San Pedro. Per quanto riguarda la musica ci sono nuove canzoni in uscita. Certo, abbiamo un sacco di produzioni già pronte, tutte inedite, devo solo fare una selezione. Io penso che la canzone che viene dopo debba dipendere da quella che è appena passata, perché un album è una storia, quella che voglio raccontare, ogni canzone dipende dall’ordine delle altre canzoni. E’ appena uscito “Amor Urbano II” prossimamente con il nuovo video ed altre produzioni. Per concludere diamo un consiglio ai nuovi musicisti e cantanti non solo latini , ma anche italiani che stanno cominciando in questo mondo. La musica è un’ispirazione e che non tutti hanno, quello che succede è che alcuni non se ne rendono conto, ognuno può farla bene se coglie il momento in cui Dio ti dà la forza. Se credi di avere talento, cercalo e credi in te con fede, giorno dopo giorno, alla fine le cose si realizzeranno. Omega grazie da me e da tutto lo staff di 105 latino e Vida Latina Magazine, e che il successo continui. Grazie a tutti voi.



“Il ballo non ha padroni” Esiste una musica per ballare portoricano ed una per ballare cubano? Di Enzo Conte

Una delle leggende metropolitane che divide sempre di più gli appassionati della salsa è che “esiste una musica per ballare portoricano ed una per ballare cubano”. Posso capire che uno preferisca un genere piuttosto che un altro, ma si tratta di una convinzione che non corrisponde affatto alla realtà. Basterebbe andare in giro per il mondo per accorgersene. Per scoprire, ad esempio, che i cubani ballano volentieri sulle note della musica portoricana (al punto che Mark Anthony è uno dei loro idoli) e che i portoricani adorano cimentarsi con i ritmi cubani (al punto che i Van Van, quando vanno nell’isla del encanto, fanno sempre il tutto esaurito).

Se è vero che salsa e timba sono due generi musicali con delle caratteristiche diverse, è altrettanto vero che la bravura del ballerino sta proprio nella capacità di “adattare il proprio stile a qualsiasi tipo di musica”...In Italia il rapporto con la musica afro-latino-caraibica viene quasi sempre filtrato attraverso la lente di un ballo che si apprende generalmente in una scuola. Ed è proprio nelle scuole di ballo che si riceve un controproducente “imprinting sonoro” che spesso induce non solo a prediligere un certo tipo di sonorità, ma persino a credere che ci sia una musica da ballare “in linea” e una musica da ballare “in tondo” o in “rueda” (mi viene l’orticaria quando sento questi termini!) Si tratta di aberrazioni, figlie della mancanza di una vera cultura salsera ma anche figlie, purtroppo, di interessi commerciali da parte degli stessi maestri, che si dimenticano troppo spesso di spiegare ai loro allievi che “il ballo non ha padroni”.

Guardando poi la cosa da un punto di vista strettamente tecnico, ci accorgeremo che l’interpretazione di un brano non è determinata dalla postura, dalle figure o dalle geometrie di ballo, ma semmai dalla corretta interpretazione del suo andamento ritmico. La cosa veramente difficile da fare è, infatti, saper dare ad ogni brano lo swing adeguato, a prescindere dallo stile con cui lo balliamo. In fondo cosa significa esattamente “saper leggere un brano musicale”? Significa eseguire correttamente le parti musicali 21


(andare, ad esempio, di rumba, di bomba o di despelote se la musica chiama questi ritmi), essere in grado di azzeccare gli stacchi, le ripartenze come i cambi di ritmo. Il che equivale anche a saper distinguere la parte del son da quella del montuno; la parte del mambo da quella della descarga. Bisogna inoltre avere la capacità di ballare morbido su un brano romantico e con la enfasi adeguata su un brano ritmicamente aggressivo. A quanti di voi invece è capitato di vedere persone andare di rumba su una salsa romantica o fare passi di mambo su un passaggio rumbero?... Attenzione però a non confondere uno spettacolo, in cui bisogna per forza saper leggere un brano, con il ballo sociale, in cui, ogni volta, più che interpretare un brano si è costretti ad adattare il proprio modo di ballare alle capacità del partner o della partner di turno. Ho già lanciato questa discussione su Facebook e mi sono reso conto di come sia difficile scardinare convinzioni ormai radicate. Ma a quelli che, nonostante tutto, continuano ad essere convinti che ad ogni musica corrisponde un certo stile di ballo vorrei chiedere:”Sbagliava allora il grande maestro portoricano Papito Jala Jala quando nelle sue esibizioni qui in Italia (molti se lo ricorderanno) ballava sul brano “Marcando la distancia” di Manolito y su Trabuco?” “Sbagliava il compianto artista cubano Tony Castillo, quando interpretava con le figure del casino un brano romantico come “Como una pelicula” del portoricano Carlos Alberto?”

E ancora mi piacerebbe chiedere: La timba come andrebbe ballata? Con le figure del casino come si fa qui in Italia o in maniera sciolta come fanno a Cuba? Chi sbaglia noi o loro? In una accezione rigida direi che siamo noi a sbagliare, visto che non abbiamo colto lo spirito originario della timba. In una accezione più flessibile “non sbaglia nessuno” perché il ballo è appunto “una libera interpretazione”.... Il che significa che dello stesso brano, ballerini con indole, sensibilità e capacità diverse daranno una interpretazione più congeniale alla loro personalità ma anche al loro retaggio culturale (fenomeno meglio conosciuto come “transculturacion”). Qual’è il risultato di queste divisioni ideologiche? Che oggi si fa sempre più difficile trovare degli ideali compagni di viaggio. Siamo arrivati finanche al paradosso che molte persone amano la timba ed odiano la salsa e viceversa... quando invece la cosa più logica e sensata sarebbe riuscire ad apprezzare questi due meravigliosi generi nella loro intrinseca bellezza. Io, ad esempio, non ho mai capito perché nelle serate a tema, si pratichi un boicottaggio, una vera e propria discriminazione nei confronti della musica cubana e viceversa. Personalmente (a costo di attirarmi delle antipatie da parte dei timberi e dei salsaduristi ad oltranza) non mi riconosco affatto in questa visione. Ballo volentieri entrambi i generi. Anzi mi sono accorto che mi diverto di più su alcuni brani di timba che su un brano come “Salsa dura” degli Exelencia o sulle sonorità di un certo guaguancò newyorkese. Ma magari lo strano sono io!... Oppure no, visto che girando per locali mi accorgo che persino molti “filocubani” preferiscono ballare sulle note di Tito Nieves, Mark Anthony e Gilberto Santarosa, piuttosto che su quelle della Charanga Habanera o su brani di salsaton e timbaton. Se qualcuno non concordi con quanto da me esposto, sono sempre disposto al confronto, visto che discutere su certi temi, come riflettere sulle tante storture oggi esistenti, non può che rappresentare per noi tutti un momento di crescita.

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Cubano o Portoricano? ...che gran confusione! di Giulio Patruno Non c’è dubbio che la salsa portoricana colpisce molto per la sua eleganza, tecnica e controllo musicale, uno stile ricco di figure e pasitos coreografici che spesso finiscono con l’addossare ad essa una etichetta di esibizionismo! Nella salsa cubana invece ci si identifica in uno stile molto differente e difficilmente si abbandona questa stupida convinzione in quanto si crede appunto, che la salsa sia solo cubana!

Ancora una volta ci troviamo di fronte a questi due differenti modi di esprimere la musica, dove si creano inevitabilmente delle vere e proprie barriere tra la gente, ed incredibilmente ci si sente in diritto di snobbare l’uno o l’altro e la loro musica! In poche parole o balli cubano o portoricano! Queste convinzioni circolano ancora in abbondanza tra la gente, soprattutto tra i maestri e le loro scuole, continuando così a creare inutili divergenze e suddivisioni. Ma in realtà non è così o quantomeno non dovrebbe esserlo perché questi due stili di ballo dovrebbero essere imparati entrambi, in quanto esprimono universi simili e differenti e rappresentano la sintesi di un ballerino di salsa. Imparare a distinguere e ballare i vari stili rappresenta un vero patrimonio culturale per ogni vero appassionato di musica Salsa, dando così la possibilità di variare ed interpretare la sua musica… regalando grandi soddisfazioni personali ed abbattendo inutili barriere.


Francesca Buono Miss Italia Salsa 2011 PH: Francesco Conte

MISS ITALIA SALSA Concorso Nazionale di danza e bellezza dedicato esclusivamente alle “Salsere� italiane! di Alessandro Mazza



Bellezze sì, ma solo a ritmo di

salsa!

Condotta da Antonio Zequila, con la regia di Gabriele Falvo, è andata in onda su canale italia la finalissima di miss italia salsa 2011. Il palcoscenico è di quelli importanti: La Casa della Musica di Napoli, con DJ Gino Latino (da Miami con il suo “Momento Latino” TV) ed ospiti: Cromalatina ed i ballerini argentini: Valeria Cejas e Ricardo Estrada. Un successo televisivo, ma non solo, un grande evento nazionale dedicato alle Salsere, per proporre in maniera diversa la musica e la danza caraibica in Italia. “Bellezze sì, ma solo a ritmo di salsa!” è questo il claim che Alessandro Mazza (ideatore della trasmissione) ha scelto per far capire che “non si tratta del solito concorso che punta esclusivamente sull’aspetto fisico: belle gambe, naso all’insù e fondoschiena da capogiro non bastano. A Miss Italia Salsa si predilige la personalità, la simpatia e soprattutto il saper trasmettere passione attraverso la danza caraibica”. Le Salsere…? “Sono le ragazze che amano ballare Salsa in tutte le sue declinazioni! Una miscela di passione, divertimento e gioia, ma al tempo stesso anche sudore ed estrema dedizione per la danza. Abbiamo proposto alcune tra le più brave e belle ragazze che si riconoscono in questa definizione e che spesso ammiriamo in giro nel locali”. L’attrice Rosaria De Cicco (Un posto al sole, Ragazzi c’è Voyager) presidente della giuria ha dichiarato: “E’ stata una

serata emozionante e divertente, adesso non mi resta che incominciare a ballare salsa! (...) l’esito è stato in dubbio fino alla fine, ha vinto Francesca Buono da Napoli, ma anche le altre, come la Toscana ad esempio, avrebbero ben meritato. Ci saranno occasioni per tutte, è stato di certo un momento di alta visibilità”. Una grande festa che ha coinvolto ed appassionato l’enorme pubblico amante della musica e della danza caraibica. Il premio alla carriera consegnato a Roberto Ferrante è stato un importante testimonianza del lavoro svolto dal discografico della Planet Records. Sponsor tecnologico è Frame S.p.A. società leader in riprese televisive, mediasponsor: “LATINO!” Magazine, da sempre punto di riferimento editoriale (e musicale!) del mondo latino; “Momento Latino”, che guidato da DJ Gino Latino, è il primo format televisivo specializzato che segue l’inarrestabile onda salsera! HM con Luciano Carino (leader in hairmakeup TV) ha curato il totalook delle finaliste, mentre Alfonso Grotta sta realizzando il photobook premio per la vincitrice. I social network dedicati sono Facebook, Twitter, Youtube e Myspace, dove è possibile partecipare e seguire l’evoluzione dell’evento. missitaliasalsa.it



Cartagena Colombia

Il sapore, l’allegria e il calore caraibico

Benvenuti in Colombia

di Michele Traversa Questa volta non mi dilungherò sulla storia (meravigliosa e affascinante) di questa nazione ma esordirò dicendo che la Colombia non è pericolosa, contrastando quello che dicono e scrivono tantissimi colleghi più o meno autorevoli nel mondo del turismo. Fu Don Pedro de Heredia, nel 1533 a fondare Cartagena (patrimonio Storico dell’Umanità, principale centro turistico della costa caraibica della Colombia), famosa per la sua storia e la sua geografia. Per difenderla dagli attacchi dei pirati, fu costruita la più imponente cerchia di mura e fortificazioni dell’America. La città coloniale, o città vecchia, è ricca di magia e ricordi; le sue strette viuzze, le graziose piazzette e le case coloniali raccontano ancora storie di pirati e tradizioni spagnole. Passeggiando vi sembra quasi di rivivere il passato coloniale di Cartagena, visitando i suoi tesori e le importanti opere architettoniche, i castelli (lo spettacolare forte di San Felipe de Barajas), le chiese (il Monastero della Popa, la Cattedrale, il Monastero ed il Chiostro della Chiesa di S. Pietro Claver), i palazzi (il Palazzo dell’Inquisizione), i musei... e le porte di accesso alla città (quella “dell’Orologio”, la più famosa). Il contrasto della città coloniale con l’imponenza degli edifici moderni rende Cartagena una città unica e affascinante. E’ una delle città più interessanti dell’America anche per il suo dinamismo culturale. E’ famosa per i suoi eventi, come ad esempio il Festival Internazionale della Rumba, che vi ha sede ogni anno in primavera. E proprio l’aspetto musicale


che ci preme raccontare. L’origine della rumba si deve all’incrocio di alcuni ritmi spagnoli con altri africani. In particolare il canto ha forti influenze andaluse mentre le percussioni sono africane. Essa nasce formalmente a Cuba nel 1878, subito dopo l’abolizione della schiavitù, quando la gente di pelle nera comincia a spostarsi dalle campagne verso le periferie degli agglomerati urbani. È in un tale contesto, di miseria e di riscatto, che prende origine un ballo ed una ritmica che trae origine dalla fusione dei ritmi spagnoli ed africani. Gli strumenti musicali utilizzati erano prettamente strumenti “recuperati” dalla vita di ogni giorno e, in particolare: maracas (composti con zucche svuotate e sassi), tamburi (qualsiasi tipo di cassone vuoto) e claves (composti da due bastoncini di legno). La rumba è una musica tipicamente rurale molto diffusa nella regione cubana di Matanzas, in cui danzano solo i maschi al fine di dimostrare la loro “potenza” e la loro

aggressiva e basata su Guaguancò e Columbia. La prima diede vita allo stile rumba/beguine, mentre la seconda diede vita allo stile caraibico da cui si giungerà, poi, al mambo ed alla salsa cubana. Infine, dalla columbia mescolata alla bomba, si arriva alla salsa portoricana. La rumba fu tra i primi balli latini a diffondersi negli USA. Il sapore, l’allegria e il calore caraibico si manifestano anche nell’ospitalità dei colombiani, nella vita notturna e nella gastronomia tipica, ingredienti aggiuntivi della sua ricchezza culturale. La seconda tappa del viaggio è Bogotà. Dal punto di vista culturale e storico, questa città custodisce ancora nel suo centro storico, case coloniali ed è la prima destinazione Vista panoramica di Cartagena Colombia

turismocolombia.com colombiaespasion.co proexport.com.co

“virilità” su ritmi velocissimi. Addirittura, in alcuni casi, si arriva alla prova dei coltelli: ogni ballerino si lega alle caviglie dei coltelli molto affilati e danza secondo un ritmo crescente. Vengono utilizzate anche bottiglie, fiamme e quant’altro, addirittura bendati, sempre a prova di virilità. Agli inizi, i comportamenti maschili vennero ritenuti dalla borghesia troppo pericolosi e quelli femminili troppo licenziosi, per questo la rumba ebbe difficoltà nell’emergere, rimanendo confinata per lungo tempo nelle periferie urbane. Essa diede poi vita a due diversi stili, uno che predilige la parte romantica della rumba (Yambù), l’altra più

in tutta la Colombia per congressi e fiere internazionali. Le numerose caratteristiche legate alla storia, alla cultura, all’arte e al paesaggio, fanno della Colombia un Paese da scoprire, con la consapevolezza di trovarsi alla presenza di una terra veramente interessante per il suo intenso passato, il suo presente e il suo futuro ricco di potenzialità.

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“La Salsa, molto più di un gioco o di una moda” di Daniele Blasi Giulio Tedone

L’amore per il ballo, la musica e la cultura dei popoli latino americani è ormai in Italia una realtà affermata: sempre più scuole, locali e più in generale poli di aggregazione si formano per regalare a questo fenomeno una visibilità degna dell’entusiasmo che riesce a scatenare. Ma non è stato sempre così, questo articolo infatti è dedicato alla memoria di uno dei pionieri di questo movimento, una persona che ha creduto che tutto questo potesse essere molto più di un gioco o di una moda passeggera, un amico di tutti che ci ha sostenuto ed ha mostrato quale fosse la via dell’imprenditoria legata al mondo del latino americano. Giulio Tedone ci ha lasciato nel 2010. Giulio è sempre stato impegnato in mille attività di successo grazie alla sua determinazione ed al suo intuito. Alla metà degli anni 90’ ci fu l’incontro con Miguel, figura storica della salsa pugliese, che in quel periodo aveva cominciato a mostrare a Bari ed in provincia, quale magia fosse racchiusa in quelle note e quei passi a noi tanto cari. Era un periodo diverso per i “latini”. Luoghi di insegnamento? Palestre e garage. Locali dove poter ballare? Praticamente nessuno. Non facevamo “numero”, non potevamo arricchire i gestori, Ma l’entusiasmo … quello non è mai mancato Giulio in quegli anni comprese, che per far maturare il movimento era necessario creare spazi e strutture dedicate, fu allora che prese forma Corazòn Latino, scuola di ballo indirizzata completamente all’insegnamento della salsa, del merengue,

e di tutte quelle splendide emozioni in danza che oggi sono notissime, una scelta coraggiosa in quel tempo. Giusto qualche anno dopo acquisì anche la gestione di un noto locale barese, il Cafè Del Mar e con costanza impagabile dedicò sempre uno spazio importante alla musica latina . Pochi avrebbero puntato sui “salseri”. Sembra strano scrivere di poco più di dieci anni fa… sembra passata una vita. Nel tempo abbiamo raccolto sempre maggiori consensi con la passione e Giulio e la famiglia, sempre più numerosa, hanno sempre lavorato duro per far gruppo, per tenere contatti, stringere accordi, collaborare in tutta la regione per organizzare, eventi, manifestazioni, concerti . Giulio ha trasformato un movimento sino ad allora amatoriale, in impresa, ci ha insegnato a maturare e vedere in modo diverso mille cose. Oggi, quelli che sono professionisti del settore, hanno un piccolo debito di riconoscenza, frutto di un’ eredità preziosa per tutti. Egli ha tracciato un solco, noi, spesso inconsapevolmente, lo percorriamo. Manca l’amico, il sostegno, il mentore, ma sappiamo che c’è, dentro noi ed in quello che facciamo, Ciao Giulio, alla prossima.


Le 10 regole

di chi del ballo ne ha fatto uno stile di vita, nel rispetto proprio e di chi ama essere salsero, un modo simpatico per identificarsi nel bellissimo mondo latino: di Enzo Straniero 1 RISPETTARE I DIVERSI STILI DI BALLO E DI MUSICA. Ballare è un espressione del corpo, un divertimento, se non ci piace come balla qualcuno non necessariamente deve essere sottoposto a critiche, o ad essere deriso. Il ballo come la musica può piacere o non piacere, non per questo deve essere necessariamente criticato. 2 BON TON DEL BALLO. Chiedere con cortesia alla ballerina/o di ballare magari con un sorriso, e sempre sorridendo balla, ricordati che stai ballando non trasportando pietre; alla fine del ballo riaccompagnare la ballerina/o al posto da dove l’hai inviata/o. 3 LIMITARSI NEI MOVIMENTI. Se la pista è piena (ma anche vuota) evitare di fare evoluzioni che possono essere pericolose per te e per chi balla in pista, ricordati che non sei solo/a. 4 PULIZIA DEL CORPO E DELLA MENTE. Ballare è la migliore cura per scaricare stress e tensioni, se sei stressato/a può essere che la tua ipersudorazione provochi cattivi odori, ricordati di usare le dovute precauzioni con deodoranti, questo per evitare spiacevoli inconvenienti e per stare bene anche con se stessi. 5 CONOSCENZA DELLO SPAGNOLO. È indiscutibile che essendo latini sia importante conoscere lo spagnolo, non necessariamente impararlo tutto, ma almeno le parole più importanti per conoscere meglio il significato di molte appassionanti canzoni. 6 CONOSCENZA DELLE CANZONI. Molti ballano e non conoscono nè gli autori, nè i titoli il significato delle canzoni, e tantomeno la provenienza e lo stile. Per una buona cultura personale e meglio sapere cosa o chi si sta ballando. E’ importante informarsi, acculturarsi.

7 DIRITTI E DOVERI. Vuoi per la crisi, vuoi per una cattiva abitudine, molte ragazze/i quasi si offendono se pagano l’ingresso al ballo. E’ importante sfatare una volte per tutte questo tabù. Pagare l’ingresso in discoteca non è l’eccezione, ma la regola! E non sempre pagare l’ingresso significa aver diritto alla consumazione, del resto al cinema o al teatro o allo stadio si paga l’ingresso, la consumazione se vuoi la compri a parte. Se la direzione della struttura si pregia di favorire lingresso al ballo alle donne per esempio entro un limite di orari o per tutta la serata è solo ed esclusivamente un privilegio che non è un diritto, quindi se talvolta capita che si paghi l’ingresso non fare drammi, ballare e divertirsi non un è imposizione, ma se ti organizzi per andare a ballare pagare l’ingresso è nella norma, (ovvio bisogna sempre considerare cosa si sta pagando per meglio avvalorare il piacere di farlo). 8 COMPORTAMENTI e OSPITALITA’. Molte strutture sono sprovviste di guardaroba, non è giusto ammassare i propri averi su poltrone, sedie, o tavoli. Consci del fatto che una struttura non ha guardaroba si mette a conoscenza la direzione di questa esigenza, sta alla stessa valutare e provvedere all’adeguata sistemazione di borse, giacche ecc questo per evitare spiacevoli inconvenienti come furti, e montagne di robe ammassate. 9 ORARI DEL BALLO. Una delle tante cattive abitudini è arrivare a ballare molto tardi, trascurando tanti importanti punti: la stanchezza per l’ora tarda, le file all’ingresso, (si arriva quasi tutti tardi, e assieme), la possibilità di ballare anche qualche ora in più magari in completa libertà,. Considera tutti questi punti e vedrai che la serata per te cambierà completamente volto positivamente. 10 LIMITARSI NEL BERE. Questa regola è come respirare, importantissima! Non bere mai se sai che alla guida ci sei tu. Rispettati e rispetta chi ti circonda, solo così puoi essere “ORGULLOSAMENTE SALSEROS”.


Cuba

e la sua

religione di Osiris Proenza (Cuba)

Tipico abito cubano da Santeria Le figure delle divinità africane (Orishas)

Sin dal 1996, anno in cui sono arrivata in Italia, ho capito che ci sono parecchi punti di incontro culturali e religiosi tra i nostri paesi (la prima similitudine è stata quella di S. Nicola venerato anche da noi), ed ho sempre cercato di diffondere la mia cultura facendo capire che Cuba non è solo una località meta di vacanze, divertimento e svago ma una terra con un grande patrimonio culturale, etnico e religioso; infatti


i culti sincretistici praticati, in Cuba, (comprendono elementi religiosi cristiani e africani, con una netta predominanza di questi ultimi) dove spesso alle divinità pagane vengono affiancate le figure dei santi della religione cattolica. Musica, trance e offerte sacrificali sono componenti fondamentali di questi riti. La santeria cubana è il culto sincretistico più diffuso tra i cubani grazie all’arrivo dei Yoruba (il gruppo etnico più numeroso arrivato a Cuba). I praticanti si rivolgono alle divinità africane (Orishas) come a Dio offrendo loro in sacrificio doni particolari implorandone la loro benevolenza. Inizialmente queste credenze a Cuba venivano vietate e per conseguenza praticate di nascosto dal popolo, inoltre veniva praticato anche il vodoo haitiano portato dagli schiavi originari della Nigeria, Congo, Dahumey, i quali venivano costretti dai loro dominatori a rinunciare alla propria identità linguistica-culturale imponendogli il cristianesimo. Oggi grazie al sincretismo religioso tra le due culture e alla diffusione in tutto il mondo della cultura afro-cubana

queste credenze popolari vengono praticate anche in presenza di tanti turisti che ogni giorno arrivano a Cuba per imparare e trasmettere e diffondere questa cultura in tutte le scuole di danze caraibiche del mondo. Cuba è un infinito tesoro di cultura grazie alla diversità musicale con la contraddanza, il danzon, la habanera, la guaracha, il mambo, il chacha-cha, la rumba, il bolero, la trova, la guajra, il songo, il son, la salsa, e l’influenza di tanti altri generi musicali che ha insegnato la passione per le radici e contemporaneamente la ricerca di nuovi linguaggi musicali.


PLANET RECORDS In questo numero di Vida Latina voglio parlare di una realtà mondiale nel mondo discografico ed editoriale latino dal cuore pulsante tutto italiano: la Planet Records. Creata nel 1998 da Roberto Ferrante, in pochi anni è diventata un punto di riferimento importante tra le label mondiali,conquistando successi planetari.Una grande rivincita su tutto, e soprattutto sulla grande crisi mondiale della discografia, lo staff della Planet se l’è presa aprendo 2 sedi negli stati uniti (una a Miami ed una a New York) . Tutto cominciò nel 1998. Dal ‘98 ad oggi la strada fatta è tanta. All’inizio le prime produzioni Planet vennero cedute in licenza a società più grosse (Bmg, Virgin, Emi, New Music etc.), ma dopo molti anni di attività,Roberto Ferrante decise che era ora di fare tutto da solo. PLANET RECORDS diventò finalmente una label pienamente indipendente che si avvalse delle multinazionali solo per la distribuzione fisica del prodotto nei negozi e nella grande distribuzione. Il grande “botto” avvenne con gli Aventura con lo storico “Obsesiòn” (cd singolo più venduto ed album tra i 10 più venduti del 2003) e vari altri progetti compilations top sellers come “Gusto Latino” e “Viva El Caribe!”. La Planet, tra il 2004 ed il 2006 ,forte di un chart share del 3% in Italia, decise di aprire una testata giornalistica musicale con cd allegato, denominata Latino! Gia dai primi numeri si conferma uno dei magazine musicali più venduti nelle edicole italiane (oltre un milione di copie effettivamente vendute in 6 anni, ininterrottamente nella classifica di vendite ufficiale Nielsen). A fine 2004 Planet pubblicò in Europa un nuovo artista dominicano di New York, PAPI SANCHEZ, che vendette 1.000.000 di copie in Europa (disco più venduto in Francia, doppio

Roberto Ferrante, fondatore della casa discografica “Planet Records”

Planet

di Silvio Sisto

ORGOGLIO ITALIANO NEL MONDO

In alto: Claudio Arillotta, managing director. A destra:Miguel Melchionda, responsabile della produzione.


Da sinistra: Silvio Sisto, Frankie Negron , Paulito Fg, Miguel Melchionda

platino, disco d’oro in Benelux);nel 2005 /2006 continuò anche la raccolta di successi da classifica con la riconferma degli Aventura tra i 20 top sellers dell’anno con gli album Love & Hate (disco d’oro) e God’s Project (disco d’argento). Nel 2005 Planet fu l’unica indipendente ad avere 3 artisti presenti contemporaneamente alla più importante trasmissione TV musicale: il Festivalbar. Il 2008/2009 segnò lo sbarco ufficiale negli Stati Uniti. La Planet Records aprì un ufficio a Miami in Florida negli Usa e diventò Planet Records US LLC. La strategia vincente dell’etichetta indipendente fu quella di offrire al mercato del nord america e poi in quello caraibico il meglio della musica latina. Infatti, a pochi mesi dall’apertura della sede americana, si chiuse un accordo con la Sony Bmg per la distribuzione della musica marchiata Planet Records. I primi 3 prodotti realizzati in Usa entrarono subito nelle difficili classifiche americane. La Planet Records fin dall’inizio è in ogni numero delle Billboard Album Sales USA. La salsa cubana, ma anche le novità assolute del reggaetòn e i nuovi movimenti musicali caraibici sono ormai tutti “Planet Records”. L’etichetta ha


operatori anche a New York, La Havana Cuba, Santo Domingo e viene gestita direttamente dal fondatore e presidente Roberto Ferrante. A maggio 2010 la sede europea con uffici a Napoli, è stata affidata a Claudio Arillotta che ne è diventato managing director, con la collaborazione di Paola Pavia, responsabile della produzione e delle licenze e del A&R Miguel Melchionda. Dal 1998 al 2011 questa etichetta “indipendente” nata nel SUD (Napoli) ma con sedi in tutto il mondo ne ha fatta di strada e credo di poter dire che in un momento critico come questo è un vanto per l’Italia e soprattutto per il SUD. Oggi vanta tra le sue produzioni i migliori artisti del panorama mondiale latino come Aventura, Omega, Prince Rojce,

ANTEPRIMA DISCOGRAFICA

Issac Delgado

Roberto Ferrante ha prodotto a 6 mani con Issac Delgado e Isidro Infante una nuova track di ISSAC DELGADO y la india “Que no se te olvide” in 4 versioni, 3 realizzate tra Miami e NY ed una versione bachata realizzata a Santo Domingo. Il single è disponibile per ora solo su Itunes e sulle compilation della Planet di prossima uscita, però è di fatto l’anticipazione del prossimo album di Issac. Con questa produzioni la Planet punta al grande successo di pubblico e vendite ed al prossimo Grammy.

Papi Sanchez, Luis Enrique, Los Van Van, Gente D’ Zona, Loz 4, Manolito, Charanga Habanera, Maikel Blanco, Daniel Santacruz, Huey Dunbar, La India e tanti altri. Per conoscere meglio il mondo della Planet Records collegatevi al sito planetrecords.it


Pachanga Mania di Domenico Giacomobello

Fonte:

La musica della Pachanga ha avuto il suo momento di gloria negli anni ‘60 quando l’onda del mambo e del cha cha cha aveva superato la fase di massima piena e si stava avviando verso una fase di declino. La Pachanga era un ritmo ibrido, che agglomerava elementi sia del Merengue che della Conga (ballo tipico del carnival cubano). Inventata alla fine degli anni ‘50 da Eduardo Davidson un colombiano reimpiantato a Cuba. Egli compose un ritmo chiamato Mereconga, in seguito chiamata Pachanga. Un po’di confusione si formò negli USA allorchè Davidson fu invitato a suonare al Palladium Ballroom di New York. Egli aveva nella band due ottimi ballerini che sulle note di questa musica si esibirono in originali passi di simili al cha cha cha, in un sistema fino ad allora sconosciuto. La gente s’incuriosì verso questo ritmo e furono chieste notizie al musicista cubano Fajardo presente alla serata. Poichè Fajardo parlava malamente inglese, sembrò ai presenti dicesse “Charanga”. Così per alcuni anni “Charanga” e “Pachanga” furono sinonimi, fino a che Pachanga fu designato unicamente il modo di ballare. In Europa ebbe un timido riscontro, non paragonabile a quello dei cugini mambo e cha cha cha. Recentemente si sta avendo una rivalutazione di questo genere, notando che artisti e ballerini inseriscono nei loro spettacoli o nel loro stile di ballo la pachanga.

L’onda latina travolge anche il web. Salsa, bachata, merengue, reggaeton in un mix non stop per gli amanti della musica latina. www.105.net Le canzoni di successo e quelle che lo diventeranno! Venerdì, Sabato e Domenica alle 12:00 - Latino mix con Ricky Espino: cultura, suoni, novita’, emozioni...dall’altra parte del mondo!


Congressi dal M ndo Primo reportage di una nuova interessantissima rubrica per tutti i bailadores: “Congressi Dal Mondo”. Giornalisti e reporter saranno i due noti ballerini Vito y Stefania (in foto): sempre in giro per il mondo, ci aiuteranno a scoprire e vivere attraverso le loro emozioni i meravigliosi e coinvolgenti eventi latini internazionali. Questo mese apriamo una finestra sull’incantevole e magica Asia, parlandovi dell’ Honk Kong Salsa Festival 2011, che si terrà dal 14 al 20 febbraio. Hong Kong è situata all’estremità meridionale della Cina e a sud del tropico del Cancro, approssimativamente alla stessa latitudine di Bahamas, Hawaii e Città del Messico. Con lo splendido porto, i picchi scoscesi e le isole che la circondano, Hong Kong è una delle città geograficamente più interessanti del mondo, con una popolazione costituita da circa 6,8 milioni di persone rappresenta uno fra i luoghi più densamente popolati del pianeta. E’ già la quarta volta che andiamo in Asia…la prima volta è stata in Cina, la seconda in India e la terza in Korea, per L’International Korea Salsa Festival..ma di questo avremo modo di parlarne più avanti. Ebbene, quest’anno si terrà la 10 edizione di questo evento, il mega congresso, che richiamerà in Asia gente e ballerini da tutto il mondo. Tra gli artisti presenti quest’anno troviamo Eider e Luisa (Dubai-Colombia), fondatori del Bnf Dance Company con il loro stile di salsa colombiana e tango scenario; l’americana Liz Lira, più volte campionessa del mondo e coreografa di “So you think u can dance” 2010. Passando ad altro genere, con la loro “salsa lift and aerial” Dave Paris and Zoe vi lasceranno a bocca aperta con i loro bellissimi show acrobatici.

Noi rappresentiamo l’ Italia con il nostro “Salsa Italian Class” eleganza, tecnica e velocità. Scorrendo la lista degli artisti troviamo anche il simpaticissimo Marvin Ramos e Kristin, con la loro salsa Los Angeles style mixata con la rapida salsa cali style. Direttamente da New York City i Baila Society Daniel e Ahtoy, e dal continente Australiano Jaime Jesus, istruttore e direttore della Latin Dance Australia. Dalla Russia poi Serge e Polina, fondatori della compagnia Abrosia Show, e dall’India Sai e Kirthi. Come si suol dire allora…salsa per tutti i gusti: On2, On1, Cali Style, Acrobatic, Lady and Men Style, Tango e tantissimo altro! Il congresso ospiterà anche l’AsiaPacific Salsa Open Championships,


sito ufficiale di riferimento: hksalsafestival.com Guardandoci intorno, cercavamo un club, un locale o qualcosa del genere, ma niente. In quel momento con un sorriso,una persona ci dice di guardare verso l’alto, alzammo la testa e dinanzi a noi si presentò un grattacielo altissimo. Lo “Sugar Club” che si trovava al 35° piano. Immaginate ora di essere su un grattacielo, ballare salsa in un club dall’arredamento tropicale ed etnico e sorseggiare un ottimo Mahnattan, mentre dalla finestra si osserva il panorama di una delle metropoli più belle al mondo. Il resto lo lascio alla vostra immaginazione. Hong Kong by night E’ interessante anche osservare come ad Honk Kong si balli un ottimo Cross Body style orienuna competizione di carattere Internazionale, che decreterà i tato prevalentemente On2. nuovi campioni 2011. Ricordando la nostra prima volta ad Honk Kong, subito riaffiora I cinesi ballano davvero un sociale alla mente l’atterraggio, perchè ti si presenta la bellissima Isola divino e soprattutto con stile! di Macao, un posto di rara bellezza, dove si trova tra l’altro, Allora ragazzi cosa aspettate, fate le valigie e partite alla scoperta di anche uno dei casinò più importanti del mondo. Temperatura tropicale, grattacieli, mercati dove è possibile tro- questa magica città per godervi e vare di tutto e migliaia di persone che camminano velocemente vivere uno dei congressi più belli al mondo, con i Top dei Performer per strada. Ebbene arrivata la notte del party pre-congresso..veniamo tra- Internazionali. sportati nel centro della capitale, scendiamo dall’auto ed ascol- Anche noi non vediamo l’ora di tornarci. tiamo una voce che ci dice: “Siamo arrivati”


HAITI AD UN ANNO DAL TERREMOTO Nonostante le grandi difficoltà, la rinascita è possibile Un anno fa la terra ha ballato ad Haiti, ma ad un ritmo che non ha portato nessuna allegria, nessun anelito di vita. Oltre 220.000 persone hanno perso la vita nel terremoto del 12 gennaio 2010, il terzo terremoto più catastrofico della storia. Per comprendere l’enormità del disastro basta confrontarlo con quello – altrettanto drammatico – provocato dallo tsunami del dicembre 2004: in un’area vastissima (dall’Indonesia alla Somalia) l’acqua aveva ucciso quasi lo stesso numero di persone che hanno trovato la morte sotto le macerie di Haiti. Ad aggravare la situazione anche la povertà estrema della popolazione: Haiti era ed è considerato lo stato più povero dell’emisfero occidentale. Il passaggio dell’uragano Tomas e una vasta epidemia di colera che ha già causato tremila vittime hanno reso ancor più difficoltosa la ricostruzione del paese. Ancora oggi più di 1 milione di persone sfollate vivono in campi sovraffollati dove le condizioni igienico-sanitarie sono precarie. Il numero enorme di vittime si è riflesso sulla situazione dei bambini haitiani: 750.000 bambini sono rimasti orfani o vivono in condizioni al limite della sopportazione. Lo scorso novembre si è verificata un’ondata di violenze seguite a causa delle controverse elezioni. Il candidato più votato (39% di preferenze), il popolare cantante Michel Martelly (in arte Sweet Mickey), è stato, infatti, escluso dalla

competizione elettorale dal governo in carica, a vantaggio del grande favorito Jude Celestin il delfino dell’ex presidente Prevàl, che aveva ottenuto solo il 12% dei consensi. Inoltre, come testimonia Haiti Emergency, “negli ultimi mesi si sono moltiplicate le manifestazioni popolari degli sfollati che protestano per l’insufficienza degli aiuti umanitari e la mancanza quasi assoluta di degne opportunità di lavoro data la stagnazione dell’attività economica, soprattutto nelle città”. Sotto accusa è finito l’ente che gestisce la maggior parte dei fondi donati dalla comunità internazionale, la Commissione ad Interim per la ricostruzione di Haiti (Cirh) presieduta


dall’ex presidente USA Bill Clinton e dal Primo ministro haitiano Jean-Max Bellerive, cui vengono imputati i ritardi e le colpe per l’inadempimento delle promesse fatte in primavera. Come ribadito dalla commissaria europea agli Aiuti umanitari, Kristalina Georgieva, “gli operatori e i malati hanno bisogno di pace”, e anche di giustizia, visto che i dati forniti da Transparency International sulla corruzione nel mondo che collocano Haiti agli ultimi posti (146esima nel 2010). Lo scenario drammatico non deve, però, indurci all’indifferenza o alla rassegnazione: sono moltissimi i progetti nati per sostenere la popolazione perché Haiti possa risorgere dalle macerie del terremoto ed emanciparsi dalla povertà.

HAITI EMERGENCY PER UNA NUOVA HAITI!

NON ABBANDONIAMOLI!

L’UNICEF per HAITI L’intervento umanitario dell’UNICEF ad Haiti nei primi 365 giorni della crisi è stato superiore a 75 milioni di dollari. Al culmine della crisi, 1,2 milioni di persone hanno ricevuto acqua potabile ogni giorno grazie ai camion-cisterna gestiti dalle 430 organizzazioni umanitarie coordinate dall’UNICEF. Sono stati vaccinati 2 milioni di bambini, centinaia di migliaia di altri e di madri hanno beneficiato di interventi alimentari, mentre oltre 11mila bambini gravemente malnutriti hanno avuto la vita salva grazie alle terapie nutrizionali messe in campo dall’UNICEF. Ad aprile l’anno scolastico è ripreso e 720.000 bambini sono tornati in un’aula (in muratura o in tenda) grazie all’impegno dell’UNICEF e delle organizzazioni partner. Si può contribuire alla ricostruzione di Haiti donando su: www.unicef.it

Il progetto Haiti Emergency nasce dall’azione congiunta di haitiani e persone di buona volontà di tutto il mondo che amano Haiti e il suo popolo. Nasce dall’idea che è necessario aiutare e portare solidarietà, ma ogni aiuto deve favorire le possibilità di ripresa e autogestione degli haitiani, per poter uscire dall’impoverimento (info su www.haitiemergency.org) L’avvocato Evel Fanfan, presidente dell’organizzazione AUMOHD di Haiti, sarà in Italia dal 1° al 16 Febbraio 2011, per svolgere una serie incontri e conferenze indirizzate a far conoscere la reale situazione ad Haiti ad un anno dal terremoto. Intorno al 7 Febbraio Evel Fanfan sarà a Roma. Chi fosse interessato a collaborare al Calendario degli incontri può scrivere a: haitiemergency.org@gmail.com

MEDICI SENZA FRONTIERE: OLTRE 100.000 I PAZIENTI CURATI PER IL COLERA Nel 2011 MSF si impegna a realizzare progetti di assistenza medica a Haiti per una somma complessiva di €53,5 milioni, di cui €7.7 milioni per l’ospedale di Tabarre. Ulteriori €7.5 milioni saranno spesi per le attività relative all’emergenza colera. Per informazioni: medicisenzafrontiere.it

Aiutiamoli anche noi Vida Latina Magazine vi invita a proporre iniziative di beneficenza per aiutare la popolazione di

Haiti.

Inviateci una proposta a: info@vidalatinamagazine.it saremo ben lieti di mettere a disposizione tutte le nostre risorse.


Dopo Milano, Rimini e Roma grande successo per Prince Royce a Vibo Valentia. Martedi 14 Dicembre, il cantautore dominicano-americano, disco di platino 2010, ha esordito davanti ad una platea di circa 1000 persone al 501 hotel dove con Prince Royce sul palco altri quindici musicisti che lo hanno accompagnato nei coinvolgenti ritmi della bachata mixata con arrangiamenti più moderni.Evento patrocinato dal Comune di Vibo Valentia il concerto del noto artista,ha richiamato nel capoluogo vibonese fan provenienti dall’intero Meridione,è stato organizzato da Eventopeople, associazione nata proprio a Bivona, frazione di Vibo, ma poi costretta a operare a Scalea (Cosenza) a causa delle difficoltà sorte a seguito Prince Royce e Nico Tursi della devastante alluvione del 3 luglio 2006. Attualmente l’album di Prince Royce (all’anagrafe Geoffrey Royce Rojas, nato e cresciuto nel Bronx) è al primo posto in tutte le classifiche europee del settore latino, nonché il più ballato nei vari locali. Lo scorso 8 settembre, infatti, la casa discografica ha annunciato che il suo album sarebbe stato tra i candidati per il Latin Grammy Award.

BERNALDA DANCE FESTIVAL

13 febbraio 2011 - Evento di Danza Sportiva: “Cup Caribbean Show”. La manifestazione è stata voluta fortemente dal Presidente Regionale A.N.M.B. (Associazione Nazionale Maestri di Ballo) Cosimo Panico, per incentivare il ballo caraibico in tutta la Provincia di Matera. L’intento di questa manifestazione - ha dichiarato il maestro Panico - “è far conoscere il ballo caraibico e dare la possibilità a tanti ragazzi di appassionarsi ed avvicinarsi sempre di più al mondo caraibico. Il nostro obiettivo è che l’evento possa ripetersi anche nei prossimi anni”. Info: 327.0086749



Le serate latine

di Puglia & Basilicata MARTEDI:

Mulata - Bari New Magazine - Massafra (Ta) Night & Day - Molfetta (Ba)

MERCOLEDI:

Target - Bari Prime - Castrignano dei Greci (Le) Flying Chip - Vaglio Basilicata (Pz) Coco Bongo - Bari Relais degli Ulivi - Terlizzi (Ba)

GIOVEDI:

Palace Disco Bar - Altamura (Ba) Moai Coffe - Conversano (Ba) Arena Pub - Bari Cohiba - Lecce

VENERDI:

Magik Tumbao - Bisceglie (Bat) Mulata - Bari Rifugio del Rè - Massafra (Ta) Marlene & Salsa - Manfredonia (Fg) I 3 Santi - Grottaglie (Ta) Ficoricco - S. Vito dei Normanni (Br) Macarena Latino - Potenza

SABATO:

Timo’s - Fasano (Br) Last Exit - Grumo Appula (Ba) Nautilus - Giovinazzo (Ba) Bizantino - Massafra (Ta) Lemonade - Trani (Bat) Off Street - Barletta (Bat) Heineken - Gioia del Colle (Ba) Cycas - Tito Scalo (PZ) Domus Aria - Foggia La Clave - Ostuni (Br)

DOMENICA:

Mulata - Bari Target - Bari Bloom - Soleto (Le) Zero Caffe - Polignano Must - Altamura (Ba) Cadillac Caffe - Ostuni (Br) Cafè del Mar - Taranto Peccato Divino - Tito (PZ) Pepe Nero - Villa d’Agri (PZ)

Segnalaci la tua serata: info@vidalatinamagazine.it

I 5 brani piu ballati nelle serate Latine selezionati da: SALSA 1 2 3 4 5

TimbaLive - Zorra Huey Dunbar - Si tu me amas Manolito - Camina Mambo Legends Orchestra - Canela bella Playson - Musica Cubana

1 2 3 4 5

Grupo Evidence - Colgando en tus manos Prince Royce - El Amor que perdimos Grupo extra - No se como me enamorè Tony Dize Ft. Arcangel & Ken-y - mi amor es pobre Toby Love - Te parece poco

BACHATA


I cocktails del mese Nome:

Berry Swizzle

Ingredienti:

Francesco Leoni

1/2oz. - Gosling’s Black Seal (Bermudan Dark Rum) 1/2oz. - Chambord 3/4oz. - Essenza di Elderflower (fiori di sambuco) 3 - Lamponi e more fresche 1oz. - Succo di Ananas fresco

Metodo: Pestare lamponi e more nel mixing glass, aggiungere il resto degli ingredienti, shakerare vigorosamente, filtrare in un bicchiere “catalina” su ghiaccio tritato e guarnire con 2 lamponi ed un mirtillo

Nome:

Macho absolut

Ingredienti: 4 2 2 3 6

cl Absolut Mandrin cl Cointreau cl Lime Juice BL Zucchero di canna spicchi di arancia

Servito su ghiaccio tritato

Tony Arena


LA REDAZIONE... Osiris Proenza

Silvio Sisto

Nunziella Buono

Giulio Patruno Lara Palmisano Enzo Conte

Francesco Leoni Gaetano Mongelli

Vito & Enzo

Alberto Pianetti Ricky Espino

Nico Tursi

Paolo Martano

Davidino Deejay

Vito y stefania

Michele Traversa Denny Deejay

Giuseppe Berloco

Dj Hp

Enzo Straniero

Daniele Blasi

Peppino Disabato


BEAUTIFUL DANCE LATINO, Brindisi DANCE MOVEMENT EVOLUTION, Brindisi RUMBANTELA, Brindisi BAILA OTRA VEZ, Ostuni ISLA DEL CARIBE, Francavilla BAILA OTRA VES’, Francavilla PROJECT LATIN DANCE, Francavilla VIVIANA LATIN GROUP, Francavilla STUDIO 54, Fasano GLAMOUR DANCE, San Vito dei N.

TARANTO

BRINDISI

ANGELS DE LA HABANA, Lecce SANTIAGO DE CUBA, Lecce SHALL WE DANCE, Lecce TRIBUSALSERA, Cassarano BETTY BOOP A.S.D, Gallipoli NEW AURORA DANCE, Maglie DESCARGA LATINA, Galatina

FREE TIME 2000, Taranto KRYSTALL DANCE, Taranto LA CLAVE CALIENTE, Taranto LOS SALSERIN, Taranto NATURAL DANCE, Taranto PUERTORICAN STYLE, Taranto RI.CA. DANCE ACADEMY, Taranto RITMO CALIENTE GROUP,Taranto SALSABOR DANCE STUDIO, Taranto SALSERO PARA SIEMPRE, Taranto WINNER DANCE, Manduria BARRIO CALIENTE, Martina Franca MARIPOSA DEL CARIBE, Martina Franca TROPICAL STYLE, Martina Franca ISLA CUBANA, Crispiano ISLA DEL ENCANTO, Massafra HOLLYWOOD DANCE, Massafra QUARTIERE LATINO, Massafra NEW ALEX DANCE ACADEMY, Grottaglie PAQUITO DANCE, Talsano DANCING MY LIFE, S.Giorgio Ionico

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BASILICATA

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