Vida Latina Magazine Settembre Ottobre 2014

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Periodico di informazione, cultura e musica dedicato al mondo latino americano - DISTRIBUZIONE GRATUITA - anno 5 - N° 5 - SETTEMBRE/OTTOBRE 2014

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GENTE DE ZONA

I RAGAZZI DEL QUARTIERE SONO TORNATI.

PIÙ FORTI CHE MAI.

Milano

Latinoamericando fucina di talenti

Intervista

Toby Love svela le novità in arrivo

DISPONIBILE SU: VIDALATINAMAGAZINE.IT

4° Valetodo

Jasmina e Antonio Berardi i vincitori







Registrazione del Tribunale di Bari:

n°3199 del 25/11/2010 Tiratura: 20.000 copie Numero Chiuso: 15/09/2014 Edito da: Ass. Culturale IDEANDO 2.0 Via Berlino 86 Altamura (Ba) Tel. 339.3511452 info@vidalatinamagazine.it

Vida Latina Magazine Milano: Via Anguissola, 26 Direttore Editoriale: Donato Ciccimarra Direttore Responsabile: Giuseppe Disabato Direttore Commerciale: Nunziella Buono Direttore Artistico: Ricky Espino Caporedattore: Daniele Blasi Redazione: Michele Traversa Gordiano Lupi Chiara Ruggiero Enzo Conte Yadira Gonzalez Nunziella Buono Ricky Espino Denny dj Marianna Melis Massimo Roger Francesca Mauro Giovanna Diomede Giuseppe Montefiore Michela Vernati Fernando Rodrigues Saluiza El Sonero dj Hanno collaborato in questo numero: Antonello Nicodemo Pepe Espino Luca P. Photo Credit: Nunziella Buono Oronzo Greco movimentolatino Latino 2Night Milano SR-Studio Milano Contatti:

Tel. 334.7501437 vidalatinamagazine.it info@vidalatinamagazine.it

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L’itervista Toby Love e le novità del 2014 del cantante latino di Bachata

Gente d’Zona Bailando nel mega concerto di Milano

Il Maestro dei Maestri Alberto Valdes...

Enzo Conte ci svela Il futuro della salsa

Menique Il primo cartone cubano in 3D

Orchestra SCC Le novità di New York

Son Catedral il nuovo progetto della band cubana

Forza Daniele! ediotriale di Chiara Ruggiero

Per la prima volta in vita mia mi trovo ad avere l’onere di “aprire” con le mie parole la nostra, e soprattutto vostra, rivista. Spero che il nostro Caporedattore Daniele Blasi, si rimetta al più presto e possa tornare a farci compagnia già dal prossimo numero: Daniele guarisci presto! tutta la redazione di Vida Latina Magazine Questo numero autunnale ha in copertina Alex e Malcom di Gente De Zona, che insieme a Enrique Iglesias, hanno scalato le classifiche di tutto il mondo con la super hit Bailando, e ci hanno 07 07


EDITORIALE di Chiara Ruggiero I Los Van Van

raccontato in esclusiva i loro progetti imminenti. Insieme a loro, Jasmina e Antonio Berardi, i due fratelli, giovani promesse delle danza italiana, che già si stanno facendo onore anche all’estero, vincitori dell’importantissimo concorso Valetodo,

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che aprirà loro la strada per molti congressi internazionali, come è già successo ai vincitori delle edizioni precedenti. Ma in questo numero troverete anche il cantante di bachata, ex Aventura, Toby Love, la Excelencia, una delle orchestre salsere più forti del momento, e poi la presentazione del SALSA SOLO ITALIA, un concorso di pasitos per giovani danzatori che porterà i vincitori addirittura in Australia! Restando in tema di giovani, LatinoAmericandoExpo ha ospitato TALENTO LATINO, una competizione per nuovi artisti musicali, e noi avremo l’onore di farveli conoscere un po’ più da vicino. Infine, quale sarà il futuro delle salsa? Ce lo racconta, con la sua superbia maestrìa nell’utilizzare le parole, Enzo Conte.

*Buono usfruibile sull’acquisto di occhiali da vista, da sole e lenti oftalmiche.



Toby Love


L’intervista di Ricky Espino

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Il calore della bachata domenicana riscalda Milano L’ estate 2014 sarà ricordata sicuramente per il brutto tempo, molto imprevedibile e fuoriluogo, soprattutto noi ,del nord Italia, ne abbiamo risentito maggiormente ma, meno male, che come ogni anno c’è il Festival Latinoamericando Expo. Evento che,tenuto dal 17 giugno al 19 agosto, tempo permettendo è riuscito a regalarci ugualmente concerti splendidi dei più grandi cantanti e delle migliori orchestre latine che ci hanno riscaldato e rallegrato. In particolare il 14 Agosto, il concerto più atteso ci ha ridato una sferzata d’estate grazie all’artista e creatore della bachata urbana, il suo nome d’arte TOBY LOVE; nato da una famiglia Portoricana Dominicana, cresciuto nel Bronx, New York e come voi sapete amico e fondatore del gruppo Aventura. Noi di Vida Latina Magazine l’abbiamo incontrato dopo il suo concerto sul palco centrale del festival che ha riunito un vasto pubblico latinoamericano e, a sorpresa, tanti fans italiani che sono arrivati da tutta la Lombardia. Ciao Toby ben tornato in Italia. Grazie Ricky sai che per me è sempre un piacere incontrarvi e tornare in Italia, un’esperienza bellissima, sono venuto qui già tante volte e questa volta per me è un orgoglio potermi esibire a Latinoamericando, ormai per la terza volta. Quali sono le novità della tua carriera? Certo, la prima novità è che ho cambiato etichetta discografica, adesso appartengo all’ etichetta discografica domenicana “Elegant Records” e fra poco uscirà il mio quinto album come cantante solista; come voi sapete abbiamo già anticipato un single intitolato “El Aire Que Respiro” che stà andando molto bene ed è gia al 1° Posto nei Charts della Billboard, inoltre, abbiamo

appena finito le riprese del video clip che accompagnerà questo brano e vi dirò di più, in anteprima, che sarà un cortometraggio della durata di 6 minuti. Parlaci di questa novità ! cortometraggio? Si lo abbiamo girato a Miami, style anni 70’ ed è la storia di un amore proibito nato tra la moglie di un boss mafioso, interpretato dalla bellissima attrice argentina Sol Rodriguez, e il sottoscritto, vedremo nel ruolo della mia guardia del corpo il nostro amico Felo Martinez, Da non crederci! Certo Ricky! Devi vedere il cortometraggio allora, approfitto per complimentarmi col

direttore Danny Hastings e la Produzione di Gabriel Guzman e ovviamente tutte le persone che hanno lavorato per la realizzazione di questo video. Qualche anticipazione del nuovo album? Stiamo lavorando alla realizzazione, lo sai che il primo singolo che è già uscito “El Aire Que Respiro” lo abbiamo fatto cercando di mantenere il suono tradizionale della bachata domenicana, ma, invece, l’album sarà ricco di fusioni e di generi moderni come il reggaeton, l’hip hop e r&b, 11



L’intervista di Ricky Espino

Ricky Espino con Toby Love

mantenendo la nostra linea come tutti i nostri precedenti album. Qualche Cantante Ospite o Duo ? Purtroppo non posso anticipare nessun nome però, si, avremo qualche ospite all’interno dell’album, solo perchè sei tu Ricky e per gli amici lettori di Vida Latina Magazine mi assumo la responsabilità di dirti almeno un nome !!.... (qualche sorriso e a ridere tutti), allora abbiamo confermato la partecipazione del Rapper Americano “French Montana” che canterà con me una Bachata Urbana e, per finire, ti dico che sinceramente l’album uscirà a inizio del 2015 tra febbraio e marzo poi vi farò sapere la data ufficiale. Grazie mille e un saluto da parte di tutto lo staff di Vida Latina Magazine. E’sempre un piacere rivederti e parlare per questa bella rivista, approfitto anche per ricordare al vostro pubblico e ai miei fans di seguirmi in tutti i miei social : in Facebook : TobyLoveOfficial; in Twitter : TheRealTobyLove. Grazie a tutti e “Bachatera Tera Tera Come On!!!”


Passione, cultura e religione si incontrano alla

Fiesta del Tambor L’Encuentro Internacional Folklorico AfroCubanos, nasce per volontà “dell’Asociacion Yoruba de Cuba en Bari Obbà Onirè” creata nel 2012 da Isabella Angiola, insieme a Valeriana De La Caridad Munoz e Domenico Lorusso. L’evento denominato “La fiesta del tambor” e alla sua seconda edizione che si svolgerà sulla stupenda costa della Puglia. L’edizione quest’anno si svolgerà a cavallo tra ottobre e novembre precisamente dal 31 ottobre al 2 novembre, presso il centro congressi hotel Porto Giardino a Monopoli (Ba). L’evento racchiude tutto quello che riguarda la cultura cubana e la religione yoruba con i migliori rappresentati del panorama

culturale e musicale cubano. Maestri, ballerini, cantanti, musicisti, dj terranno stage e spettacoli per divulgare e promuovere la loro cultura a tutti i partecipanti. Inoltre all’interno dell’evento molteplici stand proporranno artigianato cubano, abbigliamento per la danza, artigianato religioso e strumenti musicali. La novità di quest’anno sara una conferenza tematica che si svolgera il sabato mattina sul tema “la religion yoruba, la danza y su orichas” con la presenza di cultori e rappresentanti di alto valore culturale in Europa. Partecipare e fondamentale per chi ama la cultura Cubana. info: 331 7395591 - asyorubari.com

La scuola di ballo “Santiago de Cuba” nasce nel 2005 da un’idea dei maestri diplomati ANMB Massimo e Simonetta Mazzotta. Specializzata nell’insegnamento delle Danze Caraibiche , la Santiago de Cuba si avvale di insegnanti specializzati in altre discipline come Kizomba, Rumba, Reggaeton,Balli di Gruppo. Alla Santiago de Cuba entri camminando .......esci ballando. 389.08 25 099 LECCE CORIGLIANO D’OTRANTO

Via Vecchia Frigole, 45 - Lecce

santiagodecubalecce@libero.it

Via M. Ausiliatrice, 45 - Corigliano D’Otranto

elmaximodj



GENTEd’ZONA “I RAGAZZI DEL QUARTIERE” SONO TORNATI.

PIÙ FORTI CHE MAI!

A L I BA

Gente D’ Zona è un gruppo che mixa il reggaeton cubano (Cubatón) con le forme più tradizionali di musica cubana, fondato da Alexander Delgado nel 2000, insieme ad alcuni rapper incontrati ad Alamar, un sobborgo costiero a est de L’Avana, conosciuto come la culla dell’hip-hop cubano, da qui il nome del gruppo, Gente D’ Zona, appunto. Alexander ha poi incontrato Michel Delgado, “El Karo” che è rimasto nel gruppo fino al 2005. Con la partenza di Michel, Alexander chiama Yosdany “Jacob Forever” direttore del gruppo non professionale “Made in 16

Cuba”, che aveva collaborato con artisti importanti come Pachito Alonso ed Eddy K, tra gli altri. Insieme a lui è arrivato anche Fernando Otero “Nando Pro” come produttore musicale e DJ, completando così la formazione “storica” quella che ha visto Gente D’Zona pubblicare i suoi primi album e raggiungere il grande successo internazionale. Un successo che non è stato facile da raggiungere: “Non si raggiunge una hit di successo senza un sacco di lavoro, ma un sacco di lavoro non vuol dire necessariamente il successo” - dice Alexander Delgado - tutt’oggi leader del gruppo - “Quando abbiamo avuto il nostro


L’intervista di Chiara Ruggiero

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O D AN primo successo, sono rimasto quasi sorpreso anche io. All’inizio abbiamo avuto un momento difficile. Lavoravamo duramente, ma stavamo quasi per rinunciare, perché pretendevamo di diventare popolari subito e non stava accadendo. Così, quando finalmente, quasi all’improvviso, siamo diventati famosi, siamo rimasti sorpresi. Oserei dire che siamo stati anche fortunati, ma non credo che la fortuna da sola basti: bisogna essere pronti a riceverla!”. Nel 2012 Jacob Forever and Nando Pro hanno preso la decisione di avviare un loro progetto musicale, e sono usciti dal gruppo, ma a rinforzare Gente D’ Zona è arrivato Randy Malcom Martinez (ex-Charanga Habanera) e il pubblico sembra apprezzare molto la nuova formazione. Come e quando è iniziato il progetto

Gente D’Zona? Alexander Delgado: Il progetto è iniziato 14 anni fa, ma da un anno e mezzo, con l’entrata nel gruppo di Randy Malcolm, compositore e vocalist, abbiamo una nuova formazione. Come è cambiata la musica di Gente D’Zona con l’arrivo di Randy? Randy ha dato un grande apporto musicale al nostro gruppo, grazie anche alla sua precedente esperienza con la Charanga Habanera, ora il gruppo è più “completo”. Una nuova canzone con Enrique Iglesias (Bailando), un successo internazionale, ai primi posti in tutto il mondo. Come è nata questa collaborazione? Eravamo a Cuba e siamo stati contattati dal compositore cubano Descemer Bueno che aveva già pronta una parte della canzone e aveva già registrato la prima parte con 17



L’intervista di Chiara Ruggiero

Enrique Iglesias. Randy ed io abbiamo composto con lui la nostra parte e poi tutti insieme abbiamo registrato il video. Sentivamo che la canzone avrebbe potuto essere un successo a livello mondiale ed essere una hit da primi posti in classifica, e infatti ha scalato la vetta in 26 Paesi. Progetti per il futuro? Stiamo preparando il nostro prossimo album, che sarà il primo che facciamo insieme a Randy, conterrà canzoni del nostro stile tipico che è il reggeaton cubano, ma con “incursioni” in altri generi musicali. Abbiamo ad esempio delle collaborazioni con Pitbull, Henry Santos degli Aventura. Ci stiamo lavorando e credo che sarà un buon album. Quando uscirà questo disco? dovrebbe uscire questo mese (settembrendr) negli Stati Uniti e poi spero presto anche in Europa. Il titolo? Si può dire? Il titolo non lo abbiamo ancora deciso. E’ sempre l’ultima cosa che decidiamo! Prima pensiamo a comporre la musica, a fare delle buone canzoni. E poi, alla fine di tutto, decidiamo il titolo. Molte volte in Europa e in Italia, quante? Ormai sono otto, credo che il pubblico ami molto la nostra musica, perché ci invitano spesso, in particolare LatinoAmericando Expo che è uno degli aventi più importanti ph. Dj Polin


L’intervista di Chiara Ruggiero

per la musica latina in Europa. Credo che la nostra musica che mescola il Cubaton con la salsa piaccia molto, perché si può ballare come reggeaton, ma anche come salsa. Il prossimo disco conterrà anche brani con ritmi diversi, altrettanto ballabili, come samba e kuduro. Qual è il pubblico migliore in Europa e perché? Secondo noi il pubblico migliore è quello italiano, insieme a quello spagnolo, anche perché ha una comunità latina molto grande e quindi recepisce meglio la nostra musica. E anche caratterialmente italiani e spagnoli sono molto vicini a noi latini. Alxander Cosa ti piace di più dell’Italia? Il loro modo di vivere, l’educazione degli italiani. Quando vengo qui, anche se ci sto poco, mi sento a casa. Parli italiano? Ancora no. Spagnolo. Però un po’ lo capisco! Qualche domanda anche alla new entry del gruppo, anche se dopo un anno e mezzo, non è proprio una new entry Randy Malcom. Come sei passato dalla Charanga Habanera a Gente D’Zona? Sono stato dieci anni con la Charanga. Poi Alex mi ha fatto una proposta, mi attraeva l’idea di cimentarmi con qualcosa di diverso e così ho accettato. Cosa è cambiato per te, per la tua vita? E’ stato un cambio molto brusco, ma senza dubbio positivo. In questo anno e mezzo abbiamo lavorato molto bene con Alex, stiamo ottenendo grandi successi, e ovviamente spero che continui così! Anche tu sei stato diverse volte in Italia. Cosa ti piace di più del nostro Paese? Sono quasi quindici anni che vengo in Italia, dieci con la Charanga, più di una volta all’anno, adesso da quasi due con Gente D’Zona. Dell’Italia mi piace tutto: il cibo, la cultura, la storia - ha una storia molto importante! - e chiaramente…le donne! Come è cambiato, secondo te, il pubblico che ascolta/balla musica 20

latina in questi anni? Diciamo che prima predominava la salsa, aveva una forza incredibile, e il pubblico ascoltava poco la musica urbana. Adesso il pubblico invece ama molto anche la bachata, il reggeaton, il Cubaton. Ed è stato un cambio abbastanza brusco: la svolta è avvenuta in meno di cinque anni. Grazie ragazzi da parte di tutti i lettori di Vida Latina Magazine. Alla prossima. Grazie a voi!



PUBBLIREDAZIONALE

PAOUL DANCE COLLECTION 2014: Il punto di forza è saper coniugare il tecnicismo sportivo alla sartorialità n questo 2014, Paoul ha saputo coniugare ancora di più il tecnicismo progettuale ad un look che rispecchia i trend contemporanei anche per i prodotti dedicati alla danza. Il tutto, coronato da silhouette delicate ed eteree, che danno vita ad una collezione ricca e scenografica, in cui il leitmotiv è all’insegna della spensieratezza. Per volteggiare sulle piste da ballo la stilista Cinzia Pizzocaro ha pensato infatti a forme che garantissero altissime performance ai ballerini animando alcuni dei modelli grazie all’applicazione di accessori che rappresentano l’animale simbolico per eccellenza: farfalle che si librano in volo. I materiali alternano la femminilità di rasi lucenti, tessuti delicati e pizzi seducenti, alla meticolosità del mondo artistico, fatta di scelte concettuali sofisticate su forme, strutture e allacciature, dedicate a chi desidera il massimo non solo in termini di estetica ma soprattutto di risultati. “Penso a parole come leggerezza, armonia, equilibrio, colore, eternità”, dice la stilista della maison padovana, descrivendo il 2014 pensato per Paoul. “Ho cercato di sintetizzare le necessità dei miei clienti e di concretizzarle nei prodotti. Questo è sempre il nostro primo pensiero”. Paoul punta perciò su volumi avvolgenti per garantire la sicurezza anche negli utilizzi prolungati e per i movimenti 22

più estremi. Impiega inoltre collanti anallergici resistenti al sudore e, grazie alla selezione di materiali super morbidi, suole ammortizzanti e un plantare imbottito, conferma l’eccezionale comfort. Tra le novità anche il lancio dell’attesissima Linea SOUL, una collezione di pelletteria che inserisce nella gamma di prodotti offerti anche accessori, 48ore e beauty multiuso. Caratterizzata per la classicità e l’eleganza del design, la cura nei dettagli e nelle lavorazioni, e una texture senza tempo, la Linea SOUL è pensata per elevare qualsiasi tipo di look. “Volevamo inserire negli accessori – spiega Katia Pizzocaro, manager dell’azienda - dei prodotti che fossero all’altezza delle nostre calzature, famose per la qualità e i loro dettagli. Sappiamo che i “nostri” ballerini viaggiano molto, hanno necessità di avere borse capienti da portare con loro nei palazzetti, alle gare o in palestra. Sappiamo anche, però, che se amano Paoul amano distinguersi anche nei contesti più sportivi”. Garantito come sempre il più importante dei plus offerti da Paoul, dove la parola d’ordine è PERSONALIZZAZIONE. La scarpa infatti, è solo la conclusione di un pensiero che nasce come un vero e proprio progetto unico, sviluppato ad hoc e proposto una sola volta. Paoul li chiama PENSIERI FATTI A MANO.



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Il personaggio di Chiara Ruggiero

Il maestro dei maestri

Alberto Valdes Q

uando si parla di salsa in Italia, pensiamo a colui che per primo ha portato questa meravigliosa disciplina nel nostro Paese e l’ha fatta conoscere, non si può che pensare ad Alberto Valdes, incredibile ballerino di salsa cubana (ma anche portoricana…lo dice lui stesso!), rumba e afro - yoruba. Un pioniere dei balli caraibici, un danzatore dalle doti eccezionali e un Maestro insuperabile, tanto che è stato definito il Maestro dei Maestri perché moltissimi ballerini e insegnanti, più noti in Italia, hanno imparato da lui, non stiamo parlando solo di salsa cubana…. un esempio tra tanti, un “certo” Fernando Sosa, leader dei Tropical Gem che non sono universalmente noti per ballare salsa cubana, senza Alberto Valdes non sarebbe mai diventato uno dei migliori ballerini e coreografi del mondo! Quando e come sei arrivato in Italia? Sono arrivato in Italia per la prima volta nel 1992 con il Tropicana di Cuba, a Genova, per un programma che si chiamava “W Colombo” che celebrava il cinquecentesimo anniversario della scoperta degli Stati Uniti, condotto da Aldo Biscardi, Natalia Estrada e con il Trio Marchesini- Lopez- Solenghi. Poi sono rientrato a Cuba e l’anno dopo sono tornato sempre con il Tropicana e con


thanks to Milano

l’orchestra di Pachito Alonso y sus Kini Kini e mi sono fermato definitivamente in Italia nel 1993, credo, quando abbiamo lanciato il ballo del Pilon, grazie a un’associazione di Brescia che si chiama Ritmo Latino, che cercava una coppia di ballerini e il mio maestro Santiago Alfonso, coreografo del Tropicana, ha proposto Alberto Valdez e la signorina Vicky. Da lì è iniziata la mia storia in Italia. ...e sei diventato “il Maestro dei Maestri”… Mi hanno definito così, ma io non mi sento tale. Mantengo la mia umiltà, insegno quello che so, che posso dare, quello che ho imparato in tutta la mia carriera artistica, faccio capire a quelli che non sanno quanto possono sapere e a quelli che sanno quanto possono sapere ancora di più. E questo mi rende molto orgoglioso. Un’emozione che vorrei riuscire a trasmettere non solo all’Italia ma al mondo intero. Anche se con l’Italia ho avuto il maggior rapporto della mia vita più che con la stessa Cuba, perché si può dire che l’Italia è la Capitale della salsa ballata, abbiamo ottimi deejay, a livello danza, a livello show, a livello creatività; l’Italia ha un livello superiore al mondo

intero. Quando hai creato il tuo gruppo Clave Negra? Questa è una bella domanda… Negli Anni 90 abbiamo creato Un solo Pueblo, un gruppo composto da cubani, portoricani, ballerini del Costa Rica e altri Paesi, e volevamo proprio dire “veniamo da tanti Paesi, ma siamo un solo popolo”. E’ la prima volta che si sono messi insieme artisti di nazionalità diverse: un grande messaggio per l’epoca, parlo di 20 anni fa, e tanta gente ci imitava, a Carnevale si vestivano come noi nelle coreografie, con tuta da lavoro, caschi da lavoro, perché volevamo dare l’idea di essere lavoratori della salsa. Dopo è nato Otra Idea, composto quasi solo da cubani, forse siamo stati un po’ egoisti, in quel caso: c’erano Danis La Clave, Albertico Calderon, Arnay Ferreira, Rafael Gonzales, Esmil Diaz, Boris Monterecy (che ora canta coi Timbalive e - per gli appassionati!- qualche anno fa, quando viveva in Italia, era l’interprete col gruppo Tribà della canzone “Mama Insegname a Bailar”ndr), Fernando Sosa, l’unico non cubano. Il gruppo poi si è separato e mi è dispiaciuto moltissimo perché tutti avevano altri 25



interessi. Siamo rimasti solo Danis La Clave ed io. Lì è nato Clave Negra, la cui formazione originale era composta da me, Danis La Clave come dj e percussionista, Manuel Changò- come cantante perché il progetto di Clave Negra doveva essere a 360 gradi, ballo, canto- Septimo Jimenez e Tomasito Santamaria. Dopo la prima stagione sono andati via Septimo e Manuel, e siamo rimasti Danis, Tomasito ed io. Tomasito, che all’epoca abitava a Torino mi ha proposto un ballerino molto bravo che si chiama Eloy Leyva e lì è nata la formazione storica: quando si parla di Clave Negra si parla di Chino Valdes, Danis La Clave, Tomasito Santamaria, Eloy Leyva e Alberto Valdes. Ci sono stati elementi importanti come Emir Garcia, Albertico Calderon e Maykel Fonts, che nessuno sa che ha ballato con Clave Negra, l’unico ballerino che è riuscito in pochissimo tempo a imparare coreografie difficili come Lo Spaventapasseri, Zapatico, Yembè

che è la coreografia che ci ha fatti conoscere nel mondo. Dalla nascita di Clave Negra sono passati quasi 12 anni e la formazione attuale è molto diversa: oggi sto lavorando con mio figlio William Valdes Valdes, Tito Calderon, figlio del mio migliore amico, Albertico Calderon che ha fatto parte di Un solo Pueblo e Otra Idea e ha ballato anche in Clave Negra, ed Emmanuel Figueira, che


è venezuelano, ma che ho cresciuto come se fosse stato mio figlio, come Maestro, come ballerino, e ha un rapporto con la “cubania” a 360 gradi. Sono molto orgoglioso, alla mia età, di ballare ancora con ragazzi che hanno vent’anni meno di me. Oggi la Clave Negra è composta così. In futuro? Vorremmo far entrare un percussionista, non dico ancora chi perché vorrei fosse una sorpresa. E’ un grandissimo professionista, una persona con una dinamica tremenda, con una grande versatilità… Ariel? (Monterecy, percussionista cubano, fratello di Boris cantante dei Timbalive e in passato del gruppo Tribà, che abbiamo già citato prima - ndr)

l’essenza del gruppo, la direzione artistica e il personaggio principale. Come hai visto cambiare la salsa, in Italia e nel mondo, in questi 20 anni? Corazon, l’Italia è la Capitale mondiale della salsa ballata, non parlo a livello musicale dal vivo, in quel caso parliamo di Cuba, New York, Miami o Repubblica Dominicana per la bachata. A livello di musica live l’America Latina è number one, a livello Dj l’Europa è al primo posto, ma livello di ballo c’è solo una grande Italia che abbiamo creato noi stessi, insegnanti e ballerini latini, imparando anche dagli italiani nei metodi, influenzati comunque dalle tendenze che ancora arrivano dagli Stati Uniti e dall’America Latina. Non esiste la “salsa pura”,

No, non è Ariel. Mi piacerebbe, o meglio, chiariamo, mi piacerebbe avere entrambi perché sono entrambi bravissimi, ma molto diversi e averli entrambi sarebbe il massimo perché si completerebbero e si integrerebbero a vicenda! Sarebbe la completezza del mio progetto futuro, perché anche se non vivo più in Italia (vivo a Cipro da marzo-ndr), Clave Negra, come animazione, come show, rimane qui in Italia. Vorrei che questo concetto fosse ben chiaro: esiste una Clave Negra, esiste un Aberto Valdes, esiste un Alberto Valdes y su Clave Negra, esisterà sempre. C’è stata una Clave Negra storica, quella di adesso farà una seconda storia, magari in futuro ce ne sarà una terza. E’ come una Charanga Habanera, cambiano gli interpreti, i componenti, ma non

cubana o portoricana, quando c’è un concerto di musica cubana, i primi a ballare e a salire sul palco, spesso, sono proprio i ballerini portoricani, come io passo dalla salsa di New York al son, alla salsa cubana. In 20 anni l’Europa ha avuto la maggior evoluzione del mondo, e se vogliamo parlare di una vera e propria rivoluzione, di un gran volume di crescita, di produzione di spettacoli, di insegnamento, dobbiamo parlare solo dell’Italia. Sono pronto a dichiararlo davanti all’Onu! Perché l’Italia è stata la prima a intuirne il business e l’importanza di questa musica. È più business o più passione? C’è tutto, c’è business e passione nei maestri, nella gente e nelle persone che hanno voluto vivere e trasmettere queste emozioni. Ma senza la passione non ci sarebbe nessun business!

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Siete pronti a mettervi in gioco?

SALSA SOLO ITALIA 2014 Pubbliredazionale a cura di Francesca Mauro

Dopo anni di studio, è arrivato il momento di dimostrare cosa sapete fare…anche perché il premio è davvero coi fiocchi: rappresentare l’Italia nel concorso più popolare di Australia, il “Salsa Solo Australia & International”, dal 20 al 23 di Novembre 2014. l Salsa Solo è una competizione di Salsa in Pasitos Libres per ballerini solisti, molto diffusa all’estero, ancora poco in Italia, promossa da Jhesus Aponte (Campione Mondiale di Salsa/ballerino/coreografo), ma anche una competizione di show per coppie e per duo, che nel 2014 raggiunge la sua seconda edizione in Italia. Come per lo scorso anno, la vincitrice e il vincitore dell’assolo riceveranno come premio il viaggio per rappresentare l’Italia al “Salsa Solo Australia International” che si svolgerà dal 20 al 23 di Novembre 2014. Nel 2013 i vincitori del Salsa Solo Italia sono stati Davide Cavalieri tra gli uomini e Fiorella Franceschini tra le donne. Fiorella ha confermato le sue doti di grandissima ballerina aggiudicandosi anche il primo posto al “Salsa Solo Australia & International”. Una giuria composta da artisti di fama internazionale, giudicherà i migliori ballerini solisti (un uomo e un donna) che appunto rappresenteranno il nostro Paese in Au32

stralia, (le spese pagate). I vincitori per il miglior duo invece rappresenteranno l’Italia al “Campeonato Internacional de Pasos Libres” a Barcellona in Spagna http://www.campeonatopasoslibres. com/ La miglior coppia, farà parte (full pass, hotel & volo aereo pagati) del cast di Eventopeople 2015, uno dei Congressi di salsa più importanti non solo del panorama italiano, ma di quello internazionale, vista l’ingente presenza di grandi artisti: quasi tutti i migliori ballerini del mondo, per non parlare dei concerti (nel 2014 Daddy Yankee e Habana de Primera). Inoltre, la coppia parteciperà al “Salsa on Tour “ a maggio 2015 in Toscana e si esibirà sul palcoscenico insieme ai ballerini professionisti. Ovviamente con tutte le spese pagate. Infine tutti i primi classificati avranno un contratto di testimonial con la casa produttrice di scarpe da ballo DANC’IN. Scaldate i muscoli e indossate le scarpette, la pista vi attende….E non lasciatevi frenare da timidezze e timori: solo chi osa met-


tersi in gioco, può rischiare di vincere! In bocca al lupo! Queste le date delle selezioni e della finale: Settembre - 14 settembre: Evento Salentunidos a Otranto. - 10 Ottobre Discoteca Opera ad Alpignano, Torino. - 11 Ottobre La Piramide Gallarate. - 18 Ottobre La Capannina di Viareggio. - 25 Ottobre Catania, Sicilia - 1 Novembre Evento Salsitaly a Montelsivano, Pescara. - 2 Novembre Gran Finale, Le Le Bahia, Lissone, Milano. Potrebbero aggiungersi altre date per le selezioni, continuate a seguirci: vi terremo aggiornati! E se volete ulteriori informazioni scrivete a salsasoloitalia@gmail.com Team Salsa Solo Italia: Jhesus Aponte - Jo Mateo - Rosella Conforto Sponsor: Danc’in (Scarpe da ballo italiane), La Negra Salsa Festival, Eventopeople 2015, Vida Latina Magazine, Le Le Bahia, Fuego Latino, Immagini SR-Studio, Capannina di Viareggio, Opera Disco, Salsitaly,

Salentunidos, Los Angeles Dance School (Conversano, Bari). Collaboratori: Danc’in by Marcello Ruggiero s.r.l, Stefano Riccotelli, Elio Ballabio, Ivan Zappetti, Mirko Stefio, Loredana Lumbrici, Frances “Cha Cha” Nieves, Giulio Patruno, Ale Salsitaly, Dario Gomez, Antonello Sacchetti. I migliori ballerini di Salsa d’Italia saranno scelti per rappresentare l’Italia nel concorso più popolare d’Australia di Salsa Solo. * Il vincitore e la vincitrice dell’assolo riceveranno come premio il viaggio per rappresentare l’Italia al “Salsa Solo Australia & International” con tutte le spesse paghe che si svolgerà dal 20 al 23 di Novembre 2014. *Il duo rappresenteranno l’Italia al Campeonato Internacional de Pasos Libres de Barcelona in Spagna, campeonatopasoslibres. com *Per la coppia saranno parte del cast del Eventopeople 2015, Full pass, hotel & volo aereo. *Tutti primi classificati avranno un contratto de testimonial dalla DANC’IN 33


IL FUTURO DELLA SALSA TRA BALLO SOCIALE E DANZA SPORTIVA

Cultura di Enzo Conte

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ello scorso numero abbiamo parlato del futuro della salsa come espressione musicale. Abbiamo parlato delle nuove tendenze e della difficoltà di riuscire ad aprire nuovi cammini rimanendo però allo stesso tempo fedeli alla tradizione. Questa mese occupiamoci invece della salsa a livello di ballo, proprio nel tentativo di capire cosa nel frattempo sia successo, quali sono le nuove tendenze, dove va la salsa e quello che ci aspetta per il futuro. Dal mio punto di vista, oggi si fa sempre più grande il divario tra quello che succede in Italia e quello che invece succede nei luoghi di origine, dove la salsa (con l’eccezione di quello che succede nelle poche scuole di ballo lì esistenti) continua ad essere piuttosto fedele a se stessa. Qui da noi la salsa sta andando per tutt’altra strada, cosa per certi versi comprensibile 34

se si pensa il boom che la salsa ha avuto da noi. Un boom che non solo ha visto la nascita di migliaia di scuole ma che ha fatto sì che molti molti maestri e ballerini di prestigio si trasferissero nel nostro Bel Paese contribuendo ad una evoluzione che si è chiaramente adattata ad un contesto sociale completamente diverso da quello originario. Come da me più volte ho sottolineato in passato, da noi la salsa non si apprende per la strada, né per imitazione, né come parte di una cultura popolare che si trasmette di padre in figlio. Da noi la salsa (ma anche gli altri ritmi, latini e non) si apprendono dentro una scuola. E naturalmente la scuola manipola, modifica a suo piacimento, da schemi, regole, anche perché, molte volte, uno dei suoi obbiettivi principali è quello di formare dei competitori piuttosto che degli appassionati di musica e della cultura che quella musica esprime.



Società di Enzo Conte

Oggi, d’altra parte, sono proprio le scuole di ballo che hanno preso, nel bene e nel male, in mano il movimento salsero. Sono loro che dettano legge, che, sempre più spesso, organizzano serate, eventi, manifestazioni, che promuovono tendenze e decidono che cosa sia o non sia di moda. Sinceramente, una delle cose che oggi meno mi piace dell’ambiente salsero italiano è che stiamo creando sempre più un finto Caribe che assomiglia sempre meno al vero Caribe. E’ triste, ad esempio, vedere che c’è sempre meno gente a cui interessa sapere cosa sia la salsa, che sentimenti esprime, che tipo di cultura esprime. Ora io so bene che le cose cambiano, che si trasformano e che le nuove generazioni salsere hanno dei valori, dei riferimenti e anche delle motivazioni diverse dalle nostre. Quello che più mi preoccupa però non è tanto l’antico conflitto tra “modernismo e tradizione”. Quello che mi preoccupa è constatare che c’è sempre meno gente

interessata a conoscere non solo la tradizione ma anche cosa sia la Salsa o come si vive la salsa in America Latina. Le nuove generazioni salsere corrono il rischio di pensare che la salsa l’abbiamo inventata noi italiani, che la vera salsa sia la nostra e che anzi noi italiani siamo persino più bravi dei latino-americani. Questa ignoranza di fondo, o meglio chiamarla distorsione della realtà, dipende dal fatto che i molte volte i primi che non viaggiano, che non approfondiscono questa cultura sono proprio alcuni dei nuovi insegnanti a cui è bastato fare un corso ed imparare qualche passo e qualche figura per passare dall’altra parte del banco. Per fortuna non sono tutti così, ma è indubbio che, purtroppo, molti sono proprio così... E così assistiamo a delle continue aberrazioni che hanno distorto completamente lo spirito originario dei vari balli. Persino in un ballo, in origine molto semplice, come la bachata si eseguono pasitos o acrobazie che farebbero stupire qualsiasi abitante di


I LIBRI SULLA SALSA E LA CULTURA AD ESSA LEGATA

ACQUISTALI SUL SITO: Quisqueya (nome originale della Repubblica Dominicana). Per non parlare poi di quello che sta succedendo con la kizomba che sta subendo più o meno la stessa sorte. Ora è vero che a noi italiani in quanto a fantasia non ci batte nessuno, ma qui ci stiamo sempre più allontanando dalla vera radice caraibica o latino-americana per dare invece vita a delle tendenze che continuando su questa strada rischiano di allontanarci definitivamente da quel mondo. E così dopo “la Salsa in Linea”, non ci resta che aspettare l’arrivo della “Salsa Ciociara”, del “Chachacha Nostrano”, della “Bachata d’Ariccia”, della “Rumba alla Sorrentina”, del “Pomiciatango” o della “Kizomba de noantri”. Ora è indubbio che esista una salsa che “nasce e si evolve nella tradizione” ed una salsa che “nasce al di fuori di essa”. Ad esempio, un ballerino cubano lo riconosci subito perché il suo modo di ballare è figlio di una tradizione folklorica e quindi non ti sarà difficile cogliere nel suo modo di ballare delle cose provenienti dalla rumba, dal son o dal mambo. Un ballerino portoricano lo riconoscerai subito perché avrà una maniera di esprimersi in ogni caso differente, figlia di una tradizione diversa (la bomba e la plena ad esempio) ma anche di un diverso contesto sociale. Un ballerino di Los Angeles, un italiano o un giapponese, al contrario, è facile riconoscerlo proprio

www.enzoconte.it perché il più delle volte è un ballerino che mescola diverse cose senza però partire da una tradizione il che gli consente di trasgredire a suo piacimento. Personalmente non mi considero né un purista, né una persona strenuamente attaccata al passato, anzi mi ritengo uno spirito libero, una persona che si sente contemporanea ai tempi in cui viviamo e che accetta quindi le innovazioni. Sostengo però che “non si può innovare se non si conosce il passato!”... Poi chiaramente sta ad ognuno di noi scegliere la sua strada e non saranno certo le mie valutazioni (giuste o sbagliate che siano) a far cambiare le idee a qualcuno. D’altra parte una persona di successo perché dovrebbe mai cambiare il suo modo di agire? La mia impressione è che oggi si confrontano idee e visioni completamente diverse che sono difficilmente conciliabili. E’ chiaro ad esempio che agli amanti delle gare non interessi più di tanto conservare lo spirito originario dei singoli balli e dunque è inevitabile che per il futuro si andrà sempre di più verso una spettacolarizzazione della salsa avvicinando sempre più questo mondo a quello delle danze standard, col rischio di creare una vera e propria frattura tra il mondo dei competitori e quello dei semplici appassionati. Una frattura che però, almeno credo, nessuno di noi sinceramente si auguri... 37


Tutte le strade portano a...

Valetodo V

aletodo 2014, il concorso europeo dedicato a coppie e gruppi di ballo emergenti che ha chiuso l’evento latino più lungo dell’anno: “Bailacalabria”, le quattro settimane di agosto dedicate interamente a stage, spettacoli, serate e divertimento con i più rinomati e quotati artisti del panorama latino mondiale a Scalea (Cs) dove lo staff dell’organizzazione Eventopeople ha saputo accogliere circa 4000 salseri provenienti da tutta l’europa. Quest’anno ad aggiudicarsi il primo posto su diciannove partecipanti sono stati i fratelli Berardi: Antonio e Jasmina. Vivono a Cassino, originari di Roccasecca in provincia di Frosinone. Ballano insieme da quasi due anni e ballare è la loro passione, li abbiamo intervistati.

Eventi di Giovanna Diomede

Ballate insieme da circa due anni, ma, ovviamente, avete iniziato prima. La nostra formazione originaria è quella dei balli latino americani, che abbiamo intrapreso all’incirca all’età di sei anni. Mentre balliamo salsa dal 2006. Ballate sin da piccoli, ma com’è nata questa passione? Antonio: Noi abbiamo vissuto Germania fino al 1998. All’età di sei anni Jasmina già ballava e prendeva lezioni di flamenco. Io ero giocatore di pallone. Il classico italiano! Jasmina: effettivamente mio fratello Antonio a cinque anni giocava a calcio e non pensava minimamente al ballo, mentre ero già presa da questo mondo. Antonio: Io ero assolutamente contrario al ballo e non accettavo il fatto che un uomo dovesse ballare. Poi ci siamo traferiti in Italia, dove Jasmina ha continuato con i balli latino americani. Dopo un anno, mi sono incuriosito e ho intrapreso anch’io questa strada. Confesso che questa è stata la scelta più bella della mia vita. Devo ringraziare Jasmina che mi ha trasmesso la sua passione per la danza. Perché avete scelto di partecipare a Valetodo? Abbiamo scelto Valetodo perché, secondo noi, oltre ad essere una gara di altissimo


livello, dona prestigio a chi ne partecipa. Inoltre è organizzata da persone che stimiamo molto, delle quali ci siamo fidati sin dal primo giorno. Quando in futuro ci presenteranno come i vincitori del Valetodo 2014, saremo molto onorati di rappresentare un’organizzazione come Eventopeople. Avrete sicuramente studiato con artisti di livello internazionale, ma qual è quello che considerate cardine per la vostra formazione? Antonio: Purtroppo non è semplice fare un solo nome perché ce ne sono veramente molti. Jasmina: I primi ad essere stati una guida molto valida per la nostra formazione professionale sono Adolfo Indacochea e Tomasito Santamaria. Antonio: Tre anni fa, in un momento un po’ difficile della mia vita, volevo lasciare del tutto il mondo del ballo, grazie a Tomasito sono riuscito a superare questo momento difficile e rimettermi in carreggiata. Dopo questa vittoria, vi esibirete su palcoscenici importanti e sarete sotto gli sguardi di tutto il mondo. Quali sono i vostri progetti per rappresentare l’Italia al meglio? Antonio: Valetodo è servito anche a questo, ad aumentare la nostra autostima. Intensificheremo gli allenamenti, faremo maggiori sacrifici per continuare il nostro percorso di crescita e per affrontare in futuro palcoscenici sempre più importanti. Sogni nel cassetto? Jasmina: In realtà è lo stesso per entrambi. Antonio: Il primo è stato vincere il campionato italiano FIDS Master a gennaio 2014. Jasmina: Un altro sogno lo abbiamo realizzato l’anno scorso con la partecipazione ai World Games tenuti a Cali, in Colombia. Eravamo l’unica coppia a rappresentare l’Italia e abbiamo vinto la medaglia di bronzo. È la prima volta che partecipate a Valetodo? No, la seconda. Abbiamo partecipato anche l’anno scorso classificandoci secondi. Altro da aggiungere? Un consiglio che possiamo dare a tutti è che il risultato alla fine è importante. Essere campioni non solo è un’enorme soddisfazione personale ma ti apre molte porte. Noi già dall’anno scorso, anche se non abbiamo vinto, abbiamo ottenuto tantissima visibilità e ci hanno invitato a

Dall’alto: Vincenzo D’amato e Fernando Sosa durante la premiazione dei Fratelli Berardi; Il palcoscenico galleggiante e la platea del Valetodo; I fratelli Berardi con il trofeo 2014.

molti congressi. Soprattutto penso che Valetodo sia un’esperienza da consigliare assolutamente a quelle coppie che desiderano un giorno partecipare ai congressi e girare il mondo ballando. Potremmo concludere dicendo ‘never give up’, cioè non arrendersi mai! Anche se magari ci si ritrova a prendere un secondo, un terzo posto, non bisogna fermarsi mai, ma continuare a crederci ancora di più per poter raggiungere i propri obiettivi. 39


LATINO: NUOVE PROPOSTE AL LATINOAMERICANDO EXPO Eventi e musica

C

ome ci aveva annunciato Franca De Gasperi, patron di LatinoAmericando Expo, nell’intervista che ci aveva concesso in esclusiva qualche numero fa, l’edizione 2014 del Festival ha ospitato per la prima volta “Talento Latino”, una competizione tra artisti emergenti che hanno avuto l’onore di esibirsi prima nel Salsodromo, la principale delle tre aree di ballo 40

Francikario

TALENTO

del Latinoamericando, e poi, i finalisti, sul palco principale in una serata a loro dedicata il 13 agosto. L’idea di “Talento Latino” nasce nel 2013, quando, il giovane rapper dominicano Francikario si fa notare dalla direzione artistica di Latinoamericando Expo per il suo talento e professionalità; e così la direzione decide, per la prima volta in 23 edizioni, di dare la possibilità a un cantante emergente di esibirsi: il 23 luglio 2013 Francikario riscuote un grande successo al Salsodromo, davanti a più di 5000 persone; da allora ha pubblicato il suo primo album da solista “Mi Turno - Tu Bandera Latina En El Mundo” e ha dato spazio ai concerti di artisti fra cui Daddy Yankee, Farruko, Gente de Zona e Fuego, che si sono esibiti nella 24^ edizione di Latinoamericando. Anche noi di Vida Latina vogliamo dare spazio alle nuove proposte della musica latina e dopo avervi brevemente presentato Francikario, vincitore morale di Talento Latino 2013, ancor prima della nascita ufficiale del concorso. Dal prossimo numero vi presenteremo i finalisti dell’edizione 2014.



Debutta Meñique,

primo cartone

animato cubano in 3D

Cultura di Gordiano Lupi

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eñique, la favola di un minuscolo giovane contadino che aspira all’amore di una principessa, ha debuttato domenica scorsa (20 luglio) nei cinema cubani della capitale, in occasione della Giornata dei Bambini. Il lungometraggio a cartoni animati di produzione cubano spagnola riveste grande interesse perché segna una tappa importante nello sviluppo della cinematografia cubana. Meñique è il primo cartone animato girato con tecnica 3 D prodotto da ICAIC sull’Isola. Autore Ernesto Padrón, regista e sceneggiatore, che definisce la pellicola “una versione sui generis di Pulgarcito”. Padrón disegna anche i personaggi e conferisce l’animazione a una storia che rappresenta bene l’animo ispano - cubano, soffusa di sentori che ricordano la saga di Don Chisciotte e Sancho Panza, ma anche di paesaggi che riproducono la suggestiva Valle de Viñales e permeata di ritimi musicali popolari come il guaguancó. L’idea di realizzare Meñique comincia farsi largo nel 2008, ma non è facile portare a termine un lavoro complesso che necessita di 200 persone tra



Lo staff di produzione del film Menique

disegnatori, programmatori e artisti che si prendono l’incarico di ricreare le immagini animate in tre dimensioni. Una conquista tecnologica e un grande successo per il cinema cubano, anche se 34 operatori tecnici sono spagnoli. Producono l’opera: Instituto Cubano de Arte e Industria Cinematográficos (ICAIC), Universidad de Ciencias Informáticas, Ficción Producciones Films (Spagna), Ibermedia e la Fundación Villa del Cine (Venezuela). Badget alto per il cinema cubano: tre milioni di euro. Padrón considera i costi “molto economici” se paragonati ai budget internazionali di cui godono simili pellicole. Meñique è un racconto per ragazzi che ho tradotto in italiano, molto noto a Cuba, una libera interpretazione di Pulgarcito (Mignolino) del francese Edouard Laboulaye, pubblicata da José Martí (1853-1895) nel primo numero de L’età d’oro, il libro più letto e amato dai bambini cubani. Il film narra le avventure del piccolo Meñique che per tirare fuori la sua

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famiglia dalla povertà si reca in città insieme ai due fratelli, dove conosce il re che ha promesso di concedere il titolo di marchese e di dare sua figlia in sposa a chi riuscirà a liberarlo dalla terribile maledizione della strega Barusa. Meñique è la personificazione della furbizia, mentre la morale della fiaba è che “la sapienza conta molto di più della forza”. Alla fine l’amore trionfa, come in ogni fiaba. Il giovane attore cubano Liéter Ledesma presta la sua voce al protagonista, Yoraisy Gómez alla principessa, mentre altri attori molto noti a Cuba come Carlos Ruiz de la Tejera, Corina Mestre, Aramís Delgado, Enrique Molina e Osvaldo Doimeadiós danno vita agli altri personaggi. Ruiz de la Tejera, che interpreta il figlio della strega malvagia, afferma che “la voce degli attori è stata registrata come se fosse un’opera di teatro, per sottolineare la provenienza cubana”. Il film dura 80 minuti, la colonna sonora è molto importante, contiene quattro canzoni originali del cantautore Silvio Rodríguez, ma anche la musica di fondo composta dal cubano Edesio Alejandro e dallo spagnolo Manuel Riveiro miscela con arte ritmi cubani ed europei. Domenica scorsa centinaia di bambini cubani accompagnati dai familiari hanno preso d’assalto il cinema Charles Chaplin dell’Avana per assistere al debutto di una pellicola importante che ha divertito grandi e piccini. La pellicola vuole trasmettere un messaggio di amore, amicizia, solidarietà e perseveranza, in un momento storico così povero di valori e sentimenti. Proprio per questo si rivolge anche a un pubblico adulto.


UNA VOLTA FU LA EXCELENCIA.. Musica di Chiara Ruggiero

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alle ceneri de La Excelencia, band di Salsa Dura formata a New York dal compositore José Vazquez-Cofresi, con l’idea di dare nuove sonorità al genere Salsa, nasce il progetto “Salsa Con Conciencia” , meglio conosciuto come ORCHESTRA SCC. Un gruppo giovane, che ha introdotto nella salsa suoni moderni senza però perdere di vista le radici di questo genere producendo musica “da ballare” originale e coinvolgente. “Mi Tumbao Social”, il loro secondo album del 2009, è stato nominato dalla critica uno dei migliori album di salsa degli ultimi tempi. Abbiamo approfittato dell’esibizione dell’Orchestra SCC a Latinoamericando Expo, per fare qualche domanda ai due più importanti esponenti del gruppo, Edwin Perez, cantante e compositore e lo stesso Josè VazquezCofresi, compositore e conguero. Come è nata questa orchestra, quando e come si è trasformata nel tempo? Edwin Perez - SCC (ex la Excelencia): Questa orchestra è nata dieci anni fa quando 46

José Vazquez-Cofresi è arrivato a New York da New Orleans. Aveva già avuto un’esperienza con un gruppo là, ma il concetto era differente, e insieme a lui sono venuti un paio di musicisti, piano piano, conoscendoci abbiamo formato un gruppo che si chiamava Los Calientes. Poi lui ed io abbiamo parlato di concetti, avevamo idee diverse su alcune cose, e da lì è nato un gruppo che si chiamava La Excelencia. Con la Excelencia abbiamo inciso tre album , ottenuto grandi successi internazionali e da lì è poi nata l’Orchestra attuale che si chiama SCC: un nuovo progetto con lo stesso cantante e alcuni musicisti della Excelencia, ma senza altri che hanno preferito percorrere strade diverse. Così siamo ripartiti da zero, ma con una forte esperienza alle spalle. Qual è la differenza tra la vostra musica e quella delle altre orchestre? José Vazquez-Cofresi: Credo che la differenza sia che noi guardiamo alle radici, le radici della musica; le radici dell’afro, del son. Non è qualcosa di nuovo, è qualcosa



che a New York c’è sempre stato, ma era diventato molto commerciale, noi abbiamo cercato di renderlo più “accettabile” al pubblico. Abbiamo ripreso queste radici, dell’afro e del son, come dicevo, ma anche della “strada” e i temi sociali, che sono un’altra cosa che già c’era a New York: soprattutto negli anni ’70, quando c’era la guerra, la salsa si ispirava molto ai temi sociali. Così è nata la nostra salsa. Quando componete musica, pensate anche a chi la ballerà? Certamente. I nostro maggiori sostenitori sono i ballerini. La prima volta che siamo stati in Europa è stato a un congresso di salsa, ad Oslo, poi siamo venuti in Italia e poi in Germania. E abbiamo notato che in Italia era più apprezzato lo stile guaguancò con radici afro, mentre in Germania amavano di più la salsa dura. Voi siete anche ballerini? Ci proviamo! Non siamo professionisti, ma siamo cresciuti ballando… Di dove siete? Entrambi di Portorico…e lì si balla fin da bambini! Come avete iniziato a comporre e suonare musica? Josè: Fin da bambino ho desiderato farlo, e crescendo è cresciuta anche l’idea di diventare musicista. Ascoltando alla radio musica che per me non era salsa, volevo creare qualcosa di mio, che corrispondesse di più ai mie gusti. So che molti si offenderanno, però non era quello che io ero abituato ad ascoltare, e che volevo ascoltare. La salsa era cambiata e aveva perso le sue radici, credo che il nostro progetto sia nato proprio per ridare alla salsa le sue radici,

per riproporre quella che secondo me è la VERA salsa. Edwin: vengo da una famiglia molto musicale: mio nonno era cantante, mia mamma era cantante, io da piccolo cantavo in Chiesa, quindi non c’è stato un vero e proprio inizio ho sempre cantato, per tutta la vita. Come vedete il futuro della salsa? Il futuro della salsa dipende dai musicisti da una parte, e dai consumatori della musica, dall’altra. Stiamo vivendo in un’epoca in cui la gente cerca di ottenere la musica senza pagarla, ma se l’artista non viene pagato per il suo lavoro, non può continuare a lavorare. Quindi se gli appassionati di salsa continueranno ad appoggiare gli artisti di salsa come fanno gli appassionati di altri ritmi come bachata, hip hop, r’n b, con gli artisti che producono questi generi musicali, allora la salsa avrà un futuro radioso, perché ci sono molti artisti validi. Se però chi ama la salsa continuerà a cercare solo la musica gratis, la salsa non avrà futuro. Dipende da chi la ascolta.

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Son Catedral

on Catedral, da oltre dieci anni, produce musica all’havana Cuba, precisamente nell’Habana veja. La band è composta da 11 musicisti di grande professionalità ed esperienza, diretti dal pianista, cantante e compositore Nelson Tomasen. Un leader, una persona con molto carisma e forza, una miniera di idee e talento, non a caso dirige una band di straordinaria bravura: Son Catedral. All’interno del gruppo sono varie le figure che spiccano: il Bassista Pedro Soushay Travieso, direttore musicale e arrangiatore che insieme ai trombettisti Kateris Diaz Puebla, Victor Armando Perez Fortum e al trombonistra Miguel Antonio Batista Soroa formano la parte tradizionale popolare della band; avendo avuto già importanti esperienze musicali in varie orchestre di Cuba tra le quali: Candio Fabrè, Félix Baloy, Afro Cuban All Stars. La voce di Ankel Marialy Ramirez (affermata ma50

estra di canto e percussioni), Yaneisy Fonseca (ex membro della Orquesta Santa Palabra), Jorge Louis Caballero, Amaury Carrillo (coro e y guiro), Julio Cesar Robles (coro y timbal ) e Mario Josè Guemes Martinez (coro y tumbadoras) sono la parte più moderna, più timbalera della band. Tutto il gruppo forma il mix perfetto di di ritmo e armonia: “Son con Timba” , l’unione della parte tradizionale con il moderno questo è Son Catedral. Massimo djRoger è il padrino di questo progetto nonchè produttore insieme alla casa discografica Sonora DoC del nuovo cd “Yo-No-Soy-El-Mejor”. Il lavoro è composto da ben 10 temi, di cui alcuni già in discografia della Band ma vestiti di nuove sonorità e arrangiamento, come il tema che da il nome al cd, e da nuovi brani tra cui “el Chismoso” testo arrangiato da massimo Roger e musica di Nelson Tomasen .


Son Catedral si definisce una Band non convenzionale e sopratutto indipendente, restando fedele allo spirito originario della propria cultura, volgendo lo sguardo, con molta attenzione e rispetto, verso tutti i ritmi latini, studiandoli ed elaborandoli a proprio piacimento e gusto, per creare nuove sonorità, nuove influenze e miscele ritmiche avvincenti e accattivanti ma mai pretenziose, per continuare nel futuro a comporre musica ad alti livelli. Son Catedral è Una band formidabile guidata da un polistrumentista di raffinata cultura musicale come Nelson “el loco” rispettato dai grandi della musica

cubana ed amato da tutti coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerlo ascoltarlo nelle sue straordinarie performance. Son Catedral ... musica cubana bailable de pura cepa ... lo dico yo ...lo dice la gente la esencia de la musica cubana! 51



Classifica Settembre Ottobre 2014

1) Panama - The Latinaires (Mono Cotique) 1969

6) Un Infeliz - Joe Acosta 1973

2) Cierren La Puerta, Senores - Hector Rivera 1971

7) Se Formo La Rumba - Sonora Ponceña 1969

3) Vacilon - Lebron Brother (Brooklyn) 1968

8) Rumba De Pueblo Nuevo - Cascarita & Orq. Salamanca 1966

4) Porque Me Engañas - Charlie Palmieri (Impulsos) 1975

9) El Duro - Manuel & Estrellas Combo (45 rpm)

5) Ñango - Orquesta Bronco (1975)

10) La Vida Continua - Doble R SSS 1978

SCUOLE DI BALLO SERATE DEE JAY

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La nuova generazione della musica latina “Made in Italy”

IRE OYALE SEXTET

La salsa “made in Italy” sta continuando la sua crescita a livello quantitativo, ma soprattutto qualitativo, soddisfacendo le richieste dei Dj di tutto il Mondo in un momento nel quale le produzioni d’oltreoceano stanno subendo un brusco rallentamento; le case discografiche americane, infatti, si concentrano più sul genere bachatero piuttosto che di quello salsero. Dopo anni di “Gavetta”, anche nel nostro paese si sono sviluppate orchestre capaci di essere “esportatrici” di buona salsa, molto apprezzata da chi vede ormai nell’Italia non solo la patria dei migliori ballerini, ma anche un luogo in cui le produzioni hanno un buon riscontro anche dall’estero. E’ Il caso della giovane Band Ire Oyalé Sextet, ben conosciuta per la bontà dei loro Live Set nelle discoteche del nord Italia. Non è solo il ritmo a farla da padrona, bensì un altra peculiarità che contraddistingue il gruppo è l’assenza di metales, sostituiti dal suono del vibrafono che regala una grande eleganza ad ogni composizione creata. 54

Inoltre il pubblico gradisce molto questo sound che già ha raccolto molti fan tra coloro li hanno ascoltati dal vivo. Dopo aver suonato cover di molti artisti famosi, questa volta la band ha finalmente composto il suo primo singolo di lancio intitolato “AeeAee”, nato dalla sinergia di tutti i componenti del gruppo con il supporto, alla produzione esecutiva, di Fabrizio Zoro. Il popolare dj e produttore ha visto in loro musicisti di grande talento, in grado di potersi affermare anche all’estero. Come detto, il brano ha nel groove ritmico la sua caratteristica principale, voluta fortemente dal suo Leader e fondatore Samoel Scotton, italiano ma con un bagaglio musicale formatosi a Cuba, così come cubana é la voce leader del gruppo: si tratta dell’esperto sonero Berni Nash, da anni ormai trapiantato in Italia. La sezione ritmica si completa con i timbales del Cubano Yoniel Diaz, musicista polivalente, ed il bongocero dominicano Edwin Della Torre, molto seguito anche per le sue performances come ballerino. La sezione armonica


NUOVE PROPOSTE MUSICALI di Biagio Battista (El Sonero dj)

vede al Piano il talentuoso Gionata Asta, che in “Aee Aee” ci delizia con un virtuoso assolo, mentre al basso abbiamo Andrea Stucchi, un musicista dal futuro roseo. Al coro l’unica presenza femminile del gruppo, la bravissima cantante Chiara Leone, ed infine al vibrafono, pezzo forte della band ,troviamo Lodovico Berto. La presa sul pubblico è ottima sin dal primo impatto con stacchi e ripartenze adatte ai ballerini più esperti, ma con un ritmo gradito ed orecchiabile. Edita da Smayra Publishing “Aee Aee” é il preludio non solo ad un disco che sta cominciando a nascere, ma ad un futuro successo di una band Italiana.



LEZIONI

idioma

DI SPAGNOLO di Yadira Gonzalez Curiosidades del idioma español En la palabra aristocráticos, cada letra aparece dos veces. (Nella parola “aristocraticos”aristocratici, ogni lettera appare 2 volte) Mil es el único número que no tiene ni o ni e. (“Mil” mile è l’unico numero che non ha nessuna O e nessuna E)

El vocablo reconocer se lee lo mismo de izquierda a derecha que viceversa. (La parola “reconocer”riconoscere si legge uguale alla sinistra che alla destra e viceversa) La palabra argentino puede ser transformada en la palabra ignorante. (La parola argentino può essere trasformata nella parola ignorante)

La única palabra con cinco R: ferrocarrilero (L’unica parola con cinque R: “ferrocarrilero”ferroviario) La palabra cinco tiene a su vez cinco letras, coincidencia que no se registra en ningún otro número. (La parola “cinco” cinque ha cinque lettere, coincidenza che no si trova in nessun altro numero) Las palabras ecuatorianos y aeronáuticos poseen las mismas letras, pero en diferente orden. (Le parole “ecuatorianos” ecuadoriani e “aeronáuticos” hanno le stesse lettere, ma in ordine diverso)


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