VIDA LATINA MAGAZINE - APRILE 2012

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Periodico di informazione, cultura e musica dedicato al mondo latino americano - DISTRIBUZIONE GRATUITA - anno 3 - N° 3 APRILE 2012

LA SALSA SI CONFRONTA CON L’HIP HOP PER FONDERE UN’UNICA PASSIONE



LA REDAZIONE Registrazione del Tribunale di Bari: n째3199 del 25/11/2010 Tiratura: 6000 copie Numero Chiuso: 14/04/2012 Edito da: Ass. Culturale IDEANDO 2.0 Via Berlino 86 Altamura (Ba) Tel. 339.3511452 info@vidalatinamagazine.it Direttore Editoriale: Donato Ciccimarra Direttore Responsabile: Giuseppe Disabato Advertising Manager: Nunziella Buono Direttore Artistico: Silvio Sisto Caporedattore: Donato Ciccimarra Redazione: Michele Traversa Giulio Patruno Daniele Blasi Domenico Tagliente Enzo Conte Vania Tria Lara Palmisano Ricky Espino Rossana Pellegrino Denny dj Davidino dj Paolo Martano Nico Tursi Omar Gallo Vito Ranieri Stefania Errede Mario De Palo

Enzo Conte

Silvio Sisto

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Michele Traversa

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Vito & Enzo

Nico Tursi

Vito y stefania

Paolo

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Giuseppe Boezio

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Hanno Collaborato in questo numero:

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Yadira Gonzales

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STREET DANCE 2

Dal 18 aprile 2012 balleremo anche nei Cinema

Da Londra a Parigi, da Mosca a Roma, una miscela di ballerini e culture per la coreografia che rivoluzionerà il mondo della danza. Uscirà il 18 aprile in Italia StreetDance 2, sequel del dance movie del 2010 StreetDance 3D. Anche questo secondo film uscirà in 3D (è stato girato in questo formato), trascinando il pubblico in un viaggio in giro per l’Europa (Italia inclusa) alla ricerca dei migliori ballerini sulla piazza. Street dance 2: Dopo essere stato sconfitto e umiliato dal fortissimo gruppo americano degli Invincible, lo street dancer Ash (Falk Hentschel, Innocenti bugie e CSI) medita di prendersi la rivincita. Si mette quindi alla ricerca dei migliori ballerini per organizzare un numero unico nel suo genere. Durante i suoi viaggi incontra e si innamora di Eva (Sofia Boutella, Michael Jackson Forever), una strepitosa ballerina di salsa che gli farà scoprire la magia di un mondo differente, ricco di incanto e passione. Quindi appuntamento al cinema dal 18 Aprile.



di Michele Traversa

Il Papa nell’accogliente america latina

Uno spettacolo pirotecnico contro la repressione a Cuba e per dare il benvenuto a Papa Benedetto XVI: anche gli esiliati anticastristi vogliono fare la loro parte per la visita di Benedetto XVI. Per questo hanno organizzato una flottiglia di sette barche, con partenza da Key West, estrema punta della Florida, che dal limite delle acque giurisdizionali cubane ha illuminato la notte con i colori dei fuochi artificiali (hanno prevalso il bianco e il giallo, in onore della bandiera vaticana), nell’iniziati - va «Luci per la libertà». In occasione dello spettacolo pirotecnico è stato organizzato anche un coordinamento con i dissidenti dell’isola, che hanno cercato di raggiungere il Malecon, il lungomare dell’Avana con torce e candele, in una sorta di simbolico abbraccio. Ma il programma

degli oppositori non si limita a questo: dopo aver seguito la messa, che il pontefice ha celebrato in piazza della Rivoluzione da uno schermo gigante montato su una delle imbarcazioni, hanno inviato un saluto ai loro compatrioti, riflettendo la luce del sole su grandi specchi e lanciando centinaia di fiori in mare in ricordo «delle persone uccise dal regime cubano», e per ricordare tutti i «boat people» morti nel tentativo di raggiungere la Florida, secondo quanto spiega Ramon Saul Sanchez, presidente del Movimiento Democracia e promotore della flottiglia. «Anche noi esiliati vogliamo offrire il benvenuto al papa. Siamo convinti che questa visita sia un bene per il Paese - afferma Sanchez -. Ma vogliamo anche far arrivare al pontefice il nostro stato d’animo per la situazione dei diritti umani, le botte prese dalle Damas de Blanco e l’assassinio di dissidenti pacifici. Il papa va a Cuba, un Paese oppresso che vuole essere libero, e che vuole il rispetto dei diritti umani». Il 9 dicembre un’altra flottiglia del Movimiento Democracia aveva dato uno spettacolo pirotecnico di fronte al Malecon, ma un massiccio schieramento di militari aveva impedito che i cubani si avvicinassero al lungomare. Tra quelli che partecipano all’iniziativa, anche Carmelo Diaz Fernndez, uno dei 75 dissidenti arrestati nell’ondata repressiva del 2003, comunemente ricordata come la Primavera nera di Cuba. Il viaggio del Papa a Cuba «ha aperto orizzonti anche al di là dell’isola». Monsignor Angelo Becciu, sostituto della Segreteria di Stato vaticano, dà questa chiave di lettura al viaggio apostolico appena concluso. Intervistato dall’Osservatore Romano al rientro dal viaggio in Messico e a Cuba, L’arcivescovo sottolinea che Papa Benedetto XVI ha offerto un importante messaggio «a tutti i cubani perchè possano sperare e avere certezze». Tra i ricordi di viaggio, mons. Becciu dice che «non poteva non colpire la straordinaria accoglienza che è stata riservata al Papa. Si faceva torto ai fedeli messicani quando li si descriveva come aficionados esclusivamente alla figura di Giovanni Paolo II. Hanno invece dimostrato la maturità della loro fede accogliendo Benedetto XVI, con il calore di cui sono capaci, come successore dell’apostolo Pietro». In particolare, mons. Becciu segnala la determinazione dei giovani cubani nel volere affermare il diritto a


Il Santo Padre con Fidel Castro

esprimere pubblicamente la loro fede. Per tanto tempo si è voluto relegare la Chiesa nelle sacrestie. Oggi invece i giovani vogliono uscire all’aperto, mostrare il loro volto di figli di quel Dio che si è tentato di allontanare dalla loro vita. Hanno cominciato a sperimentare la possibilità di essere se stessi e dunque vogliono poter legittimamente testimoniare in pubblico la loro fede. E’ stato un segnale molto forte, senza dubbio positivo». «L’ aspetto più evidente - aggiunge mons. Becciu è che il Papa ha conquistato il cuore dei cubani. Lo hanno dimostrato soprattutto nel momento in cui sono scesi in massa nelle strade per salutarlo mentre partiva. Ho visto gente finalmente sciol-

ta, che si è riversata sulle vie percorse dal corteo papale per mostrare un affetto sincero. E’ stata una bella sorpresa, un segno evidente di come la persona e le parole di Benedetto XVI abbiano toccato i loro cuori. Non si deve dimenticare che molti di loro sono cresciuti senza sapere niente del Papa. Solo da poco tempo la televisione ha iniziato a trasmettere notizie sulla Chiesa. I ragazzi che frequentano le parrocchie nel migliore dei casi hanno sentito i loro sacerdoti parlare del Santo Padre. Forse hanno visto alcune fotografie, ma non si può certamente dire che lo conoscessero». Mons. Becciu ritiene che a Cuba sia «in atto un cammino che lascia ben sperare. Molti spazi sono stati aperti, ma tanti altri devono ancora essere aperti. Il viaggio del Papa è stato sicuramente una spinta eccezionale per la Chiesa». «Caloroso», «rispettoso» e «affettuso» sono i tre aggettivi che ricorrono sulla stampa cubana per descrivere l’accoglienza del presidente Raul Castro e di Santiago di Cuba all’arrivo di Papa Benedetto XVI nel Paese. Hanno assistito alla Santa messa 250mila persone». Il titolo della prima di «Juventud Rebelde», il quotidiano della gioventù cubana, riporta una foto del pontefice col presidente Raul Castro ed il titolo: «Cuba lo riceve con affetto e rispetto e si sente onorata della sua presenza».


Barbaro Fines e il suo Mayimbe! Barbaro Fines e il suo Mayimbe! Di Massimo dj Roger - Traduzione a cura di Yadira Gonzales

In occasione del meraviglioso concerto di Mayimbe al Target (Bari) e al Fico Ricco (Brindisi), oltre ad ascoltare la loro musica contagiosa abbiamo condiviso alcuni minuti in compagnia di Barbaro Fines, il direttore musicale e creatore dell’Orchestra. Per iniziare ci piacerebbe sapere notizie sul tuo nuovo progetto. Ci stai lavorando ancora o è già pronto? Il secondo cd di Mayimbe è già pronto, ho scritto tutta la musica ma preferisco godermi ancora un po’ il risultato di questo primo album. Ritornerò in Perù dopo la fine della tournée. Nel mio prossimo viaggio in Europa vi porterò il secondo disco. Quali sono le vostre prossime tappe dopo in tour in Europa? Andremo in America. Credo sia arrivata l’ora. Mi hanno fatto una proposta che sicuramente accetterò. Tra un mese saremo a New York, California. La tua orchestra non è composta solo da cubani. No, i cubani sono solo tre: il bassista,il signor Alain ed io; tutti gli altri musicisti sono peruviani. La tua presentazione è una specie di rivincita. Prima non avevi questo successo e adesso con “De la Habana a Perù” tutti amano la tua musica. Perché? Se domandi ad artisti come Aisa, e Maikel Blanco, ti diranno chi ero io a Cuba. Avevo tutte le conoscenze

in campo musicale ma non potevo fare quello che volevo per determinate ragioni. Ho dovuto prendere delle decisioni nella vita. Sono andato via da casa mia per fare quello che mi piaceva. Allora Dio ha messo nel mio cammino l’opportunità di andare in Perù e lì ho potuto realizzare i miei obiettivi. Ho dovuto affrontare tante difficoltà. Se ti parlo della mia storia, non basterebbe tutta la notte per raccontarti tutto quello che ho passato. Nessuno mi ha regalato niente. Il disco “De la Habana a Perù” non è stato una casualità. Io sapevo bene quello che stavo facendo e dove volevo arrivare. Lo sto dicendo a voi e al mondo. C’è chi dice che è stata fortuna ma non è così. Questo disco è il risultato di tanti sacrifici e tante notti di lavoro. Ho ascoltato un tema all’Avana “ La gallina” di Baculeyè. Cosa ci puoi dire su questo tema? Vi spiego. Sono stato direttore musicale di Bacu-


leyè nel 2007. L’ orchestra si era sciolta e sono riuscito a unire i musicisti. “La gallina” è un tema che io ho scritto per quell’orchestra e che ho registrato con tutti i miei diritti d’autore. Sono l’autore di “ La gallina”e di “Sabes bien”. “La gallina” è stato un successo in quell’anno, ho vinto anche il “premio Luca”, uno dei premi più importanti che ricevono gli artisti cubani quando fanno un video clip. Ho fatto un video clip con il regista Santana, uno dei più conosciuti a Cuba. Adesso ho creato Mayimbe e mi piacerebbe riprenderlo, non voglio che muoia, è un tema molto bello che voglio inserire sul mio secondo disco. Tutti si domandano il significato del nome della tua orchestra. Perché Mayimbe? Mayimbe, per noi credenti è un uccello sacro che fa parte della religione portata dai nostri antenati dall’Africa. Il mio bisnonno era africano ed era schiavo. Mayimbe è un ave che vive nel mio paese, che vola molto alto. La chiamano il messaggero di Dio perché vola così alto che arriva dove solo Dio può. Non muore mai di fame perché si alimenta di tutto ciò che muore. Tutti muoiono ma Mayimbe no. Vola altissimo e non muore di fame, quello è Mayimbe! Qual’è il modo in cui scrivi e inventi i tuoi brani? In un modo un pò pazzo. Devo correre sempre al piano per non dimenticare quello che mi viene in mente. A volte succede come con “El tren Bala” che ho scritto in un taxi e la musica l’ho fatta provando al piano. Il tema “El cuchi cuchi” perché ha due versioni?

Ha due versioni perche quando ho cominciato, non avevo soldi per fare una buona registrazione e l’ho dovuta registrare in casa. Inizialmente, l’ho registrato per farmi conoscere nel mondo, poi con il successo e con le potenzialità economiche ho inciso un disco con ottima qualità musicale. A proposito, adesso in Italia ho registrato due temi “El paquete “ e “Chagamì”. Due temi del secondo disco. Li lascerò in Italia, cosicché voi Italiani possiate ricordarmi. Come vedi la cultura cubana in Europa? L’Europa è un mercato molto difficile. L’ultimo artista che ha riscosso un bel successo in europa è stato “Alexander Abreu”, e da quel momento più nessuno ha riscosso così tanto successo. Io e la mia orchestra siamo stati molto fortunati nel riscuotere successo anche in europa. Il pubblico europeo mostra una buona conoscenza della musica cubana, a volte molto più dei cubani stessi. Penso che la forza di Mayimbe sia dovuta non solo alla sua musica ma anche al lavoro di tutti i dj che hanno promozionato la vostra musica. E’ vero. Prometto in questa intervista di dedicare un brano a tutti i deejay che lavorano per divulgare la nostra musica. A loro va il mio rispetto e ringraziamento per il loro costante lavoro. Grazie Italia.


The Big Boss

DADDY YANKEE di Silvio Sisto Ramón “Raymond” Luis Ayala Rodriguez, meglio conosciuto come Daddy Yankee, è nato il 3 febbraio del 1977 a Río Piedras, il più grande distretto di San Juan a Porto Rico. Sin da giovane si proietta nel mondo della musica e dello sport , appassionandosi al baseball. Da piccolo sognava di diventare un giocatore della Major League Baseball ma a causa di un infortunio subito alla gamba, che gli ha lasciato segni anche nel modo di camminare, abbandona drasticamente questo sport. Non potendo più dedicarsi allo sport ha coltivato a tempo pieno l’altra sua passione, la musica, diventando rapper di un nuovo genere musicale che si stava diffondendo a Porto Rico, il reggaeton. A 13 anni realizza brani insieme a Playero, gia famoso nel circuito del reggaeton, facendosi conoscere nell’ambito locale e subito dopo comincia la scalata al successo. Il suo primo album, No Mercy, viene prodotto nel 1995, quando Ayala non ha ancora 18 anni. Il disco non riscuote però un buon successo ma Raymond decide di continua-

re a lavorare sul genere per il resto del decennio, formando un duo con Nicky Jam. Nel 1998 incide “Position”, con Alberto Style, il singolo arriva nella OST (Original Sound Track) del film “One Tough Cop”. Ormai famoso partecipa a “The Piece Maker”, cd del DJ Tony Touch uscito nel 2000. Questi lo hanno reso uno dei pionieri del genere reggaeton. Partecipa al video “100 Percent” di Big Pun, diventa molto amico dei membri della crew Terror Squad. Agli inizi del nuovo millennio, Raymond decide di concentrarsi maggiormente sulla carriera da solista, pubblicando altri dischi indipendenti. Il primo album della serie è El cartel, mentre nel 2001 esce El cartel II. Nel 2002 è il turno di El Cangri.com, che diventa il primo disco della carriera musicale di Daddy Yankee ad ottenere il successo internazionale. Questo album viene prodotto da VI Music, un’etichetta indipendente portoricana, e non viene supportato da alcuna major. Il singolo più noto dell’album è Latigazo, che viene costantemente programmato nelle stazioni radio di New York e Miami. El Cangri.com raggiunge la 43ª posizione della classifica Billboard Top Latin Albums dando la possibilità di esibirsi al Roberto Clemente Coliseum davanti ad una folla di 12mila persone. Nel 2003 la VI Music produce Los homerun-es, vendutissimo a Porto Rico. È infatti un periodo di grande competizione tra produzioni di altri artisti del genere reggaeton come Mas flow dei Luny Tunes, The Last Don di Don Omar ed El abayarde di Tego Calderon. Los homerun-es riscuote grande



successo e aiuta finalmente Raymond ad ottenere la popolarità necessaria per sbarcare nei mercati statunitensi. Cio nonostante è anche l’ultimo disco che Ayala pubblicherà sotto la produzione della VI Music, poiché firmerà poco dopo per la Universal. E’ nel 2005 che arriva la consacrazione mondiale con l’album “Barrio fino”. Con il brano “Gasolina” finalmente Daddy Yankee diventa uno dei più ricercati cantanti di reggaeton della scena musicale mondiale. I rapper N.O.R.E. e l’onnipresente Pitbull partecipano al remix del singolo conferendogli un’attitudine aggressiva e selvaggia. Barrio fino ha ricevuto numerosi riconoscimenti, incluso un Premio Lo Nuestro ed è stato anche nominato per il Latin Grammy e gli MTV Video Music Awards. Il disco ha riscosso successo in Stati Uniti, America Latina, Europa e Giappone. Nel 2007, precisamente il 5 Giugno, viene pubblicato dalla Interscope “El cartel: The Big Boss”, l’album latino più venduto nel medesimo anno. In un’intervista Yankee dichiara che l’album marca un suo ritorno al genere hip-hop, e quindi che l’album non sarebbe stata solamente “pura” musica reggaeton. Il disco viene prodotto nel 2006 e comprende la partecipazione di will.i.am, Scott Storch, Tainy Tunes, Neli . I singoli vengono prodotti assieme a Hector El Father, Fergie, Nicole Scherzinger ed Akon. Il primo brano estratto da The Big Boss è Impacto, canzone pubblicata prima del completamento del disco. L’album viene pubblicizzato attraverso un tour che attraversa prima gli Stati Uniti e poi l’America latina. Daddy Yankee si esibisce così in Messico, prima a Monterrey, davanti a 10mila persone e poi al San Luis Potosí, dove c’è un tutto esaurito che lascia centinaia di sfortunati fan all’esterno dell’edificio, inoltre si esibisce anche in Chile e stabilisce un record di spettatori in Ecuador. Viaggia poi in Bolivia, marcando un nuovo record con 50mila persone al concerto svoltosi a Santa Cruz de la Sierra. L’8 ottobre 2009 esce il singolo Grito mundial, intento a pubblicizzare l’uscita del nono album di Yankee, Mundial. Più di un mese prima era stato pubblicato anche El ritmo no perdona (Prende), ma la canzone non è considerata come primo brano estratto dal nuovo disco. E nel 2010 esce il brano La despedida. Daddy Yankee conosciuto anche come King of The Improvisation, ha vinto per 5 anni

Daddy Yankee durante un suo concerto

Prince Royce con Daddy Yankee

consecutivi lo Street Jam Reggae Awards. E siamo al 2012 ,con l’uscita ufficiale dell’attesissimo ultimo album di Daddy Yankee dal titolo “Prestige” . Quest’ultimo è concepito e registrato tra il 2010 ed il 2012 ed è un lavoro vario dal punto di vista musicale. L’incontro con diversi artisti del panorama latino e hip-hop ha fatto si che Raymond duettasse con il bachatero Prince Royce nel brano “Ven conmigo”, con il re del merengue urbano Omega nel merengue travolgente “Estrellita De Madrugada” e con un altro asso del reggaeton Don Omar nel brano “Lovumba” che ,a detta di molti, potrebbe essere uno dei tormentoni della prossima estate. Non ci resta che acquistare il nuovo cd del mitico Daddy e soprattutto prenotare in prima fila un posto per il concerto che terrà a Napoli presso il Palapartenope il prossimo 1 Maggio dove, per la prima volta in Italia, ci travolgerà con il suo show dal “Sabor latino”. Anche noi di Vida Latina Magazine ci saremo, intervistandolo a nome di tutti coloro che amano il nostro mondo...il mondo latino.



Un viaggio inusuale sotto il cielo degli Incas Ludovico de Maistre ci racconta l’ultima incredibile avventura del Taurinorum Travel Team: un viaggio di trenta giorni in Sud America, su un insolito mezzo e per nobili scopi.

di Lara Palmisano Che cos’è il Taurinorum Travel Team? È la squadra di viaggio che io e altri due amici (Carlo Alberto Biscaretti Di Ruffia e Paolo Rignon in foto in alto) abbiamo creato per esplorare il mondo con l’obiettivo di unire grandi progetti avventurosi a scopi umanitari, giornalistici e pubblicitari. La nostra frase preferita è di Yvon Chouinard: “Non è un’avventura finché qualcosa non va storto” Nel 2011 avete fatto un’esperienza a dir poco inusuale. Ce ne vuoi parlare? Nell’agosto del 2011 abbiamo realizzato un viaggio indimenticabile in Sud America, da Quito (Ecuador) a Machu Picchu (Perù) a bordo di un’Ape Piaggio City Passenger. La spedizione è stata organizzata in occasione del centenario dalla scoperta della cittadella di Machu Picchu da parte del grande Hiram Bingham.

Perché proprio un’Ape? L’Ape è stata scelta per puro divertimento: si viaggia insieme, si chiacchiera e ci si possono dare turni di guida regolari. E poi è davvero un mezzo indistruttibile, non a caso anche in Italia viene utilizzata in moltissime campagne. I posti sono stati scelti un po’ perché era da anni che volevamo andare in Sud America e un po’ per stare sulla scia degli eventi del centenario. I momenti più difficili di questa avventura? Sulle Ande faceva un freddo tremendo. L’Ape non aveva alcun riparo e avevamo sempre il vento addosso. L’unico momento davvero spiacevole e pericoloso però è stato quando abbiamo forato una gomma in piena notte nel deserto del nord del Perù, una zona un po’ malfamata.


Pensavamo fosse facile sostituire una ruota, in realtà ci abbiamo messo più del previsto e in più, lungo tutto il percorso, c’erano camion e bus che andavano ad una velocità folle. I momenti più belli? Ogni giorno abbiamo vissuto un’emozione diversa e unica. Non sapremmo distinguere i momenti più belli, ma sicuramente ogni volta che la gente del luogo e la polizia ci incoraggiavano a continuare senza arrenderci, ci sentivamo galvanizzati! Montare il campo a 4000 metri di quota con le stelle più vicine che abbiamo mai visto oppure guidare nel nulla più assoluto dei deserti peruviani è davvero un’emozione indescrivibile. Come reagiva la gente del luogo? Spesso e volentieri ci ospitavano anche la notte. Sulle Ande ci è capitato che il sindaco di un piccolo villaggio di pastori ci desse a disposizione l’intero cortile della scuola elementare per montare la tenda e stare al sicuro. La gente è sempre meravigliosa in questi viaggi, i nostri ricordi più belli sono sempre legati ad almeno un volto. C’è stato anche un risvolto solidale, vero? È una nostra regola. Le nostre avventure sono infatti sempre organizzate per portare aiuto a qualche progetto umanitario selezionato con attenzione tra quelli sostenuti dal Progetto Humanitas Onlus e per ogni viaggio creiamo una pagina di raccolta fondi ad hoc. Abbiamo la fortuna di poter viaggiare e scoprire luoghi da sogno e abbiamo scoperto che siamo in grado di dare, grazie a questo, un po’ di aiuto. Tutti i nostri viaggi avranno sempre un’utilità umanitaria. Non ci piace esibire la beneficenza, ma è l’unico modo per informare i nostri amici e aiutare chi ne ha bisogno. Grazie a quest’ultimo viaggio abbiamo aiutato i popoli indigeni emarginati dello Stato di Roraima, in Brasile, ad avviare un importante progetto di piscicoltura per riuscire a renderli indipendenti dagli aiuti delle organizzazioni umanitarie. L’Ape utilizzata per il viaggio, infine, è stata donata alla Fondazione Otonga, protettrice della biodiversità delle foreste dell’Ecuador. Qualche anticipazione sul prossimo rally? Se riusciamo a fare in tempo, ad agosto partiremo per una nuova sfida. Riguarda i Maya, ma non

possiamo ancora rivelare nulla! Abbiamo in programma anche una nuova spedizione africana, probabilmente nel 2013, sempre con veicoli davvero particolari... Buona strada ragazzi e complimenti. Per maggiori informazioni visita il sito: taurinorumtravelteam.com


Amate ancora la salsa? di Enzo Conte

E se ancora l’amate, perché vi siete allontanati da essa?

“Arriva un punto nella vita in cui, se sei fortunato, vieni colpito dal virus della salsa. Forse è l’esatto momento in cui, dopo aver dato troppo di te, per dovere o per amore, ritieni inconsciamente di non essere stato sufficientemente gratificato. Decidi così di dedicarti di più a te stesso e di creare uno spazio che riguardi esclusivamente ciò che ti piace fare. Così, mentre insegui la tua libertà ti imbatti nella salsa. Non basta definirla divertente. É come inforcare un paio di occhiali che danno del mondo una visione completamente differente. Diventa un modo di essere, una filosofia di vita. É un modo di volersi bene, volendo bene agli altri. Ti accorgi che ancora esistono sorrisi spontanei non indotti da convenienza ma nati semplicemente per comunicare senso di piacere e di benessere. Soprattutto ti accorgi che questo benessere ti accompagna anche dopo nella vita di tutti i giorni. La salsa è pertanto il più naturale degli antidepressivi. Bisogna però essere a conoscenza degli effetti collaterali: induce facilmente ad assuefazione e per la dipendenza da tale virus non si conosce alcun antidoto. La salsa si trasforma così in un rituale propiziatorio alle divinità dell’amore, in cui tra repentini ammiccamenti e cenni di intesa, si rappresenta e sublima il corteggiamento in cui la donna per la prima volta diventa oggetto. Oggetto sì, ma di cura e di attenzione... Se nella ritmica percepisci il vago sentore del cri cri dei grilli o del ticchettio costante delle gocce di pioggia nei temporali estivi; se nei fiati avverti trilli di volatili sconosciuti o lontani fischi di piroscafi alla volta di baie sconosciute, se per tutto l’anno sembra che sia sempre estate, mentre il tuo corpo va in ebollizione, non preoccuparti...è solo SALSA!...” Questa stupenda disanima non è frutto del mio estro creativo ma di quello di Daniela, una mia ex allieva, che però col tempo si è completamente persa per strada. E come lei sono sparite tante di quelle persone che sembravano letteralmente innamorate della salsa. Cosa è successo nel frattempo? Interessante in questo contesto la testimonianza di Emanuela, apparsa diverso tempo fa sul giornalino “Salsa...oltre le mode, la voce del popolo latino”: “Io sono una delle tante ragazze che si sono avvicinate al mondo della salsa perché attratte non solo dalla musica ma anche e soprattutto dalla cultura latino-americana, dalla sua gente, dalla

sua allegria. Forse quello che più mi attraeva all’inizio era il sogno tropicale, la fuga della realtà, il bisogno di trovare delle persone che condividessero con me questa voglia di evasione dalla noia e dalla routine quotidiana. A poco a poco sono stata anch’io contagiata dalla febbre della salsa. Ricordo che ho cominciato a trascurare il lavoro, ad uscire tutte le sere, a fare irrimediabilmente tardi, a perdere ore di sonno, ma mi sentivo pervasa da un grande entusiasmo, da una grande energia. Ormai esisteva solo la salsa e anche nelle ore di ufficio improvvisavo dei passi di ballo sotto gli sguardi esterrefatti dei miei colleghi di lavoro. La salsa mi provocava una tremenda adrenalina che col tempo però, passata l’iniziale euforia, si è trasformata a poco a poco in nausea. Ho scoperto con amarezza di non aver trovato quell’oasi felice che sognavo. E non poteva essere altrimenti perché in fondo Roma non si trova nei Caraibi e la realtà è sempre diversa dall’immaginazione. Oggi quelle poche volte che metto piede in una discoteca mi si riempie il cuore di nostalgia nel vedere locali storici dove una volta furoreggiava la musica dal vivo, invasi da orde di discotecari pentiti che ondeggiano su è giù per la salsa seguendo le gesta dell’animatore di turno. Per non parlare di tutti quei pescecani che si sono tuffati in questo oceano di illusioni, convinti di trovare prelibati bocconcini per le loro aguzze dentiere. Siamo assediati dovunque da cialtroni, gente che non ha nemmeno un disco di salsa a casa e che si improvvisa organizzatore; insegnanti di liscio che passano con estrema disinvoltura dalla mazurka alla salsa come se si trattasse della stessa cosa; ex compagni di corso che a malapena tenevano il tempo e che adesso si improvvisano insegnanti. Se questo è il mondo della salsa fatemi scendere! Preferisco rimanere a casa ad ascoltarmi un bel cd di Ruben Blades e Willie Colon e sognare ad occhi aperti, con il mappamondo in mano, un bel viaggio nei Caraibi...” Alla voce di Emanuela si unisce quella di Alessandra, un’altra salsera delusa: “Ieri sera sono andata a ballare. Sono andata lì con la speranza di trascorrere una serata piacevole come tante volte era successo in passato e invece dopo solo un’ora sono andata via. Non so cosa mi sia successo, ma dopo un po’ che ero lì ha cominciato ad assalirmi un senso di angoscia. Mi sono


sentita improvvisamente nauseata da tutto quello che mi circondava. C’era una voce dentro che mi diceva che dovevo andare via da quel posto. Non so esattamente cosa sia successo ma, tutto ad un tratto, ho visto ogni cosa in maniera negativa. Ho avuto la sensazione che quel posto in fondo non mi era mai piaciuto, che gli amici con i quali mi era data appuntamento non erano poi così tanto amici, che la musica si sentiva malissimo, che la selezione musicale era assolutamente sconclusionata. Attorno a me ho visto la situazione di sempre: la solita gente, le solite facce stanche ed annoiate che facevano finta di divertirsi. Ho visto i soliti galletti in cerca di qualche gallinella da portarsi a letto e infine le varie parrocchie di ballerini esaltati a contendersi il loro pezzetto di pista: i portoricani da una parte, i cubani dall’altra, quelli di tizio da un lato, quelli di caio dall’altro e nel mezzo i soliti maestri (quelli veri e quelli presunti) indaffarati a cercare di fare colpo sulla vasta platea.Era questo l’ambiente che mi aveva tanto coinvolto? Come tutto mi sembrava ora falso, banale, diverso? Mi chiedo a questo punto: è così cambiato l’ambiente della salsa o semplicemente sono cambiata io?...” Quanti di voi si sono riconosciuti nelle parole di Emanuela e di Alessandra? Quanti di voi sono stati colti all’inizio dalla febbre della salsa per vederla svanire o almeno calare im-

pietosamente col passare del tempo? A questo punto ci sembra davvero lecito chiederci: “Siamo noi che cambiamo, oppure è l’ambiente della salsa che va sempre più contaminandosi, perdendo la sua purezza originaria?” La risposta più semplice è che per molte persone la salsa diventa quasi una droga. Una droga positiva, ma pur sempre una droga che come tutte le droghe ha dei pesanti effetti collaterali... ed è per questo motivo che bisogna stare sempre bene attenti a conservare verso di lei un sereno distacco che ce ne faccia apprezzare la bellezza senza farci sprofondare nel baratro della dipendenza. Ed allora preferisco chiudere questo articolo con una chiosa ottimistica presente nel mio primo libro “Salsa il Tropico dell’Anima”: “La salsa non è solo un’espressione musicale, non è solo un ballo, non è solo una moda, è... molto, molto di più. È un modo di essere, un sentimento, una maniera di affrontare la vita con un sorriso di speranza. La salsa è un sogno, una magia, un’amica, un’amante, una compagna fedele, che ti aiuta a dimenticare i problemi, le tristezze quotidiane e che ti dà I’illusione, nel chiudere gli occhi, di trovarti, almeno per un istante, in quella favolosa isola tropicale che nasconde le tanto sospirate...CHIAVI DELLA FELICITÀ...”





L’esperienza di Nicola Coletta alla presidenza della Lega Italiana Danze Caraibiche. Prossimo appuntamento per il 21 e 22 aprile al campionato regione Puglia. Nicola Coletta è il presidente regionale della Federazione LIDCI (Lega Italiana Danze Caraibiche). Il prossimo evento organizzato dalla Federazione è il Campionato regionale Puglia e si terrà sabato 21 e domenica 22 aprile al villaggio “Porto Giardino” di Monopoli. Per iscriversi basta presentare il certificato medico sportivo e un documento di riconoscimento. I moduli sono reperibili sui siti www.tribulatina.net e www.lidci.it. Tutti i ballerini di Puglia e Basilicata sono invitati a vivere questa competizione, riconosciuta a livello nazionale, in attesa delle finali del 18 e 19 maggio a Roma.

Quando è iniziata la tua esperienza n e l l a Federazione? Circa tre anni fa quando mia moglie Fara è stata contattata dal presidente nazionale Sebastiano Barone della (all’epoca) FIDC (federazione italiana danze caraibiche) il quale ha proposto a mia moglie di rappresentare in Puglia la sua federazione. Lei a proposto a me questo ruolo. All’inizio ho fatto un po’ di ricerche per vedere se era tutto in regola, poi mi sono affidato anche ad altri miei colleghi per questa nuova esperienza. Finora è stata un successo. Perché hai scelto di rappresentare la Puglia proprio con questa federazione? Ho scelto questa federazione perché - in base alle indagini che ho fatto e al loro regolamento (che si può leggere sul sito www.lidci.it) - rispetta tutti i canoni per quanto riguarda il mio lavoro, l’attività dei ballerini e l’insegnamento. Ho collaborato anche con altre federazioni, ma ho fatto questa scelta. Sfatiamo un mito. Alcuni guardano a queste federazioni solo per le gare, mentre c’è anche un lavoro di preparazione dei maestri. Si, la federazione nasce anche per tutti gli istruttori che vorrebbero studiare in modo approfondito e poi prendere il diploma. Se una persona non ha un attestato, un diploma di maestro di ballo a mio parere non può fare questo mestiere. Capisco che bisogna fare un investimento, ma è necessario, anche perché negli ultimi anni la gente è diventata molto più attenta ed informata. Come reagiscono i tuoi ragazzi alla competizione che si crea tra di loro e tra i ballerini delle altre scuole? Anche l’evento del 21 e 22 aprile è una gara. Si, lo è. I corsisti sono cambiati negli ultimi anni, C’è una richiesta non indifferente di gare. Io cerco di trasmettere loro l’idea di venire per competere, ma anche per divertirsi. La gara è un’arma a doppio taglio:

se la vivi bene è una bella esperienza da mettere nel proprio bagaglio culturale. Se la vivi male, puoi anche decidere di smettere con il ballo. Il maestro deve essere bravo a preparare sia tecnicamente che psicologicamente il ballerino. E’ il quarto anno che organizzate il Campionato Interregionale, come si è evoluto questo evento nel corso degli anni? Qui in Puglia abbiamo un numero non indifferente di competitori, di alto livello. E’ stata davvero una sfida. E’ stato un crescendo. I numeri delle nostre gare in Puglia sono vicini a quelli delle gare nazionali. C’è stato mai un vincitore che si è affermato a livello nazionale? Si. Lobascio Matteo. Ha iniziato da queste gare nel 2008 classificandosi al primo posto, in bachata e salsa fino alla massima categoria. Poi ha messo in piedi il suo gruppo. Si sa che c’è un po’ di antagonismo tra le federazioni. Qual è il vostro rapporto con le altre federazioni? Un aiuto da casa? [risate] Per quanto riguarda me ho un buon rapporto con tutti i miei concorrenti/colleghi e con le altre federazioni. Ognuno fa la propria gara. E noi partecipiamo anche alle gare degli altri. Cosa vuoi consigliare a chi si avvicina a questo evento per la prima volta? Il consiglio è prepararsi tecnicamente ma anche emotivamente. Le emozioni che da una gara sono bellissime, ma vanno vissute e gestite bene. Anche se, secondo il giudice, non sei piaciuto o hai sbagliato qualcosa, lo accetti e acquisisci esperienza per l’anno successivo. Ci sono sei categorie distribuite per fascia di età. Si tiene conto anche del livello di preparazione? Si. Ci sono le categorie e le classi. Le categorie sono legate all’età: juniores 6-10; junior 11-14; youth 1518; poi andiamo nella fascia adulti (19-34) poi senior e super senior. Poi ci sono le classi. Per la LIDCI cominciano dalla E. Essendoci molti competitori abbiamo un po’ snellito: c’è la classe D (per i competitori che ballano da meno di 8 mesi), C (se ballano da più di 8 mesi), B e A.




Gara interregionale Nueva Federcaraibe. Intervista al maestro Antani di Lara Palmisano

A breve c’è un’importante gara di ballo caraibico in Puglia. Ce ne puoi parlare? Il 5 e 6 Maggio 2012, al Palaghiaccio di Bari, diamo il via alla 13^ edizione del campionato interregionale Nueva Federcaribe. Le regioni interessate sono Puglia, Basilicata e Calabria. È una competizione alla quale partecipano mediamente 400 coppie e che abbraccia più discipline nell’ambito caraibico, per la precisione: salsa, bachata, merengue, rueda de casino, rueda show dance e caribbean show dance. Che categorie partecipano? Le categorie sono separate per età e livello di ballo. Nella D gareggiano i ballerini con meno di un anno di esperienza e nella C quelli con più di uno. La categoria B è riservata a chi ha già partecipato alla competizione, con piazzamenti importanti nella categoria C. Nella A partecipano coloro precedentemente arrivati in finale con la B. Inoltre quest’anno c’è una nuova categoria, denominata Master o S, in cui partecipano coloro che negli anni passati si sono piazzati nei primi tre posti della classe A. Ci sono campioni pugliesi conosciuti a livello nazionale? Sì, tanti. La Puglia è riconosciuta a livello nazionale come la regione più importante per quello che riguarda la salsa cubana e, ultimamente, anche portoricana. Nelle ultime cinque edizioni della gara nazionale di ballo caraibico,la Puglia ha vinto quattro volte in classe A e due volte nella caribbean show dance. Fra i campioni italiani NuevaFe-

dercaribe di salsa cubana classe A, cito alcuni esponenti de La mariposa del Caribe di Martina Franca: Antonio Minardi e Rosa Nardone (per l’edizione del 2008), Francesco Marraffa, in coppia con Marinella Napolitano (edizioni 2009 e 2011). Da giudice e maestro, ci dici quali sono i momenti più belli in queste gare? Quelli più intensi sono quelli delle classi superiori, nelle quali ogni atleta sintetizza in due minuti anni di lavoro e sacrifici. Emozionanti però sono anche le classi inferiori nelle quali i maestri si commuovono a vedere i primi passi delle loro giovani creature. Per quanto riguarda i ballerini, le emozioni più forti sono quelli legati alla fratellanza con i compagni di squadra, l’incitarsi a vicenda, gli applausi del pubblico, l’attesa fra una batteria e l’altra, le urla del maestro… E quelli più difficili? Fare il giudice è complicato quando per esempio all’interno di una batteria ci sono molte persone e spesso solo pochi secondi per capire cose importanti come tecnica, affinità di coppia, ritmo e quant’altro. Certe volte scegliere è difficile anche perché magari due coppie si equivalgono in bravura e bisogna scegliere solo sulla base di sottilissimi particolari stilistici. Vorrei che gli atleti capissero che il giudizio dato in una gara non è assoluto: sovente si è dimostrato infatti come giurie diverse possano dare giudizi diversi. È importante prendere la gara come un’esperienza di vita e un momento di crescita personale, altrimenti si rischia che la competitività costruttiva si trasformi in un covo di frustrazioni. Cosa vuoi dire ai potenziali concorrenti di questa competizione? Vorrei capissero che la gara non è tutto: è solo un aspetto del meraviglioso mondo del ballo caraibico, e non bisogna perciò vivere per essa. Tuttavia è un’esperienza costruttiva che consiglio vivamente di fare, sia per lo stimolo e l’importanza di confrontarsi con ballerini dal diverso bagaglio tecnico, sia per le emozioni che si provano, belle e forti. Le iscrizioni sono aperte fino al 4 Marzo. Per maggiori informazioni, contattare Antonio Ceci (347 67 41 389) o Antani (320 35 64 481)



Fidel Castro di Lara Palmisano Fidel Alejandro Castro Ruz (Birán, 1926) è un politico rivoluzionario cubano. Noto anche come Líder máximo, è l’unico protagonista sopravvissuto alla guerra fredda e il capo di governo rimasto più a lungo nella storia. Amato come un profeta e odiato come un dittatore sanguinario, è celebrato attraverso gli anni dai media di tutto il mondo e fatto bersaglio di

numerosi attentati. Nel ‘52 si candida con il partito popolare cubano, che vuole contrastare la dilagante corruzione e l’influenza degli investitori stranieri nella politica del paese. Le elezioni vengono però annullate: con un colpo di stato, l’ex presidente Fulgencio Batista instaura una dittatura. Castro è il protagonista della rivoluzione cubana contro tale regime. Nel ‘59 con la marcia trionfale su l’Havana inizia ufficialmente la sua leadership, che durerà per quasi mezzo secolo. Cuba diventa una culla dei miti: la rivoluzione celebra la nascita di un progetto ideale di socialismo moderno e i suoi profeti sono Fidel Castro e Che Guevara. Oggi prevale il disincanto. Castro promuove sanità e istruzione gratuite, nazionalizza le industrie in mano ad investitori stranieri e si avvicina all’Unione Sovietica. Sono gli anni della guerra fredda e Castro è percepito come una minaccia dagli USA. Dal canto suo, il Líder máximo alimenta nei cubani il timore di un’eventuale invasione statunitense e negli anni accentra tutto il potere su di sé e sul partito comunista, istaurando un regime autoritario che reprime ogni forma di opposizione e imprigiona o costringe all’esilio numerosi dissidenti. Dagli inizi del 2000 crescenti problemi di salute diradano le sue apparizioni in pubblico e nel 2008, a 81 anni, cede l’incarico di presidente a suo fratello Raul, per poi dimettersi nel 2011 anche dalla carica di primo segretario del Partito Comunista Cubano. Per alcuni dittatore feroce e un nemico dei diritti umani, per altri liberatore dall’imperialismo e rivoluzionario sincero, Fidel Castro è una figura carismatica e controversa, una indubbia personalità che lo pone, nel bene e nel male, fra i leader del XX secolo.

Libri Vida Latina Magazine consiglia:

Poche personalità del XX Secolo hanno avuto un tale effetto polarizzante o hanno condotto una vita così contraddittoria come quella del Lider Maximo Fidel Castro. La stella del fumetto tedesco Reinhard Kleist racconta con energia una biografia di luci e ombre: dai primi tentativi del giovane Fidel nel cercare di incitare la ribellione degli operai alla sua rivoluzione contro il regime di Batista, dall’invasione fallita della Baia dei Porci e la conseguente crisi fino ai decenni di privazioni e di persecuzione dei dissidenti politici che, in opposizione di Castro, richiedevano a gran voce una società più giusta. Un viaggio nella storia, fortemente documentato e visivamente appassionante.



MIGUEL ENRIQUEZ

...dal cuore di cuba per il mondo, aprendo un cammino...!

Miguel Enriquez e la sua Band Dove sei nato? Sono nato in un paese della provincia di Camaguey e lì ho cominciato a muovere i primi passi nella musica, suonando con un gruppo di musica tradizionale. Quindi possiamo dire che hai iniziato sol Son? Assolutamente sì. D’altronde tutto è iniziato con il Son sia nella musica che nel ballo. Come mai hai scelto di vivere in Italia? Grazia alla musica ho viaggiato con il mio gruppo, ho iniziato a fare concerti e a viaggiare, anche in Europa fino a quando sono arrivato in Italia e precisamente in Puglia, dove vivo. Ho scelto la Puglia perchè mi sono sentito a casa sin da subito. Trovo che ci siano molte affinità tra il modo di pensare degli italiani e quello dei cubanio, oltre al “movimento salsero” più forte in

Miguel Enriquez è senza ombra di dubbio uno dei musicisti cubani più seguito e amato da tutti i salseros del mondo. Tra le nuove generazioni di bailadores non ne esiste uno che non abbia iniziato ad amare il ballo proprio grazie ad uno dei brani di questo grande artista che, con “Abre que voy”, ha aperto un cammino e rivoluzionato il modo di fare musica salsa.

assoluto di tutta l’europa. Le tue più grandi hits sono molteplici: “Cubano soy, Sacala sacala, Que te den, Reggeaton on Son, Loco Loco, Sandunga, Solo un beso”. Parlaci del tuo primo successo mondiale: Abre Que Voy. qual’e stata l’ispirazione? Abre que voy è stato composto nel 2003 dopo Cubano soy. Cubano soy è il brano nato d’impeto, sull’onda di un’emozione ripensando alla mia terra. Abre que voy è stato invece il guizzo e l’ispirazione di un momento: cioè sentivo che poteva essere il mio momento e che bisognava aprire un po’ di porte per arrivare direttamente a chi fa della musica un successo, cioè la gente che balla in pista e i dj che la propongono.


Ci sono state collaborazioni importanti nella tua carriera? Certamente. Nel prossimo album, che uscirà a fine anno, e di cui già due brani stanno andando molto bene “llegamaos” e “12 21 12”, ho avuto l’onore di collaborare con dei grandissimi della musica latina come “Roberton Van Van”, “Dagoberto de La Revè”, “Sixto Llorente” “El Indio”, che mi hanno espresso la loro stima incidendo con me dei brani. Sei autore di tutti i tuoi brani, sia della parte musicale che dei testi? Si sono autore di tutti i miei brani e sempre nei testi cerco di lanciare un messaggio, cerco di dire qualcosa, per esempio in “12 21 12” ironizzo sulla presunta data della fine del mondo, invitando tutti a goderci la vita il più possibile. Quali sono i tuoi prossimi concerti? Sempre in giro per il mondo accompagnato dalla mia orchestra. A fine maggio parte il mio primo tour in Australia dove suonerò in dieci concerti, nel frattempo ho alcune tappe qui in Europa, compresa Italia, e mi sto occupando anche della direzione artistica dell’etichetta discografica ORULA RECORDS, specializzata nella scoperta di nuovi talenti della musica latina nel mondo. Ci tengo molto che la cultura musicale cubana venga preservata e che non subisca troppe contaminazioni, e questo è il contributo che qui cerco di dare. Sono orgoglioso di portare la mia cultura e la mia musica in giro per il mondo, così come sono orgoglioso delle mie origini. Vengo dal cuore di quella Cuba che sento, che la gente nel mondo ammira e dico grazie all’Italia per avermi dato la possibilità di realizzare dei sogni nel cassetto.

Miguel Enriquez


Che mania! Grande successo di presenze e di consensi per questa edizione 2012 del CUBAMANIA, in un week end dove è stato davvero dura fare dei numeri visto la coincidenza con numerosi altri eventi (senza considerare la fase economica del nostro di Geppo dj paese): l’afro-rumba festival (che era sempre a Pescara e a 100 metri dal Cubamania), Bologna salsa festival, “On 2” a Milano. Tuttavia manifestazione super riuscita e, come dicevo prima, sia come partecipazione che come consensi. Già dal venerdì 16 marzo l’affluenza è stata alta e sin da subito si è cominciato con gli stages, il cast artistico è stato davvero eccezionale per gli amanti del genere: in primis Hector Oviedo, special guest di questa edizione, invitato dalla Svezia. E’stato per anni ballerino e coreografo del gruppo YORUIBA ANDABO, e poi tanti grandissimi e ineguagliabili artisti, a cominciare dai Dominican Power al gran completo, Wilmer e Maria, Alberto Calderon, Lieb J, Oscar Turcios, Barbara Jimenez, Kirenia Cantin, Ivancito Camaguey, Gaby e altri ancora. Alle percussioni live e anche per gli stage di musica il grande “Molina”, mentre nel dj set eravamo il sottoscritto, Peppe Apice, Sebastian DJ, ovviamente Paco e alla voce e direzione artistica degli spettacoli, grande come sempre, Luca Kalù. La sera del venerdì si sono esibiti alcuni gruppi di ballo “emergenti” e a detta dei vari maestri cubani i gruppi sono stati davvero interessanti e di prospettiva. Il sabato in una sintesi di 13 esibizioni abbiamo visto un “popurrit” spettacolare dove tutti i professionisti si sono esibiti con grande valore; dico solo che la scaletta è stata aperta dall’ultimo spettacolo di Wilmer e Maria ed è stata chiusa dai Dominican Power di Ciquito. La domenica, dopo gli stage del mattino, c’è stato il concerto di Miguel Enriquez e del suo gruppo al gran completo che tra son e timba hanno dato gli ultimi tocchi di puro stile cubano, che hanno messo la parola “arrivederci” su questa manifestazione e ancora una volta un plauso a chi continua a credere e portare avanti questo progetto; uno su tutti il suo creatore,Paco VDJ.


“SI NON HAI CULTURA NON HAI NADA”. Paco dj svela i segreti di un evento di grande successo: Cubamania 2012 Dal 16 al 18 marzo a Montesilvano - Pescara, si è tenuto il Cubamania Salsa Congress, il congresso di Salsa Cubana dedicato esclusivamente agli stili di ballo Afro, Rumba, Son, Timba, Rueda de Casino, Reggaeton, Santeria, Bachata e Hip Hop. Vida Latina Magazine ha intervistato PACO Dj, l’organizzatore dell’evento.

Qual è il segreto che ti permette di coinvolgere così tanta gente e trasformare un evento in una grande festa? Umiltà e semplicità. Hai investito anche sulla musica oltre che sui ballerini. Oltre agli stage di ballo c’erano anche corsi di musica. Innanzitutto sono un ex musicista. Ho studiato musica, chitarra e tromba. Chi ha questo dentro di se è logico che voglia trasmetterlo agli altri. Cerco di dare anche questo servizio per avvicinare le persone alla musica cubana. Quali sono i criteri per scegliere il tuo staff? E’ necessario capire le persone che possono lavorare insieme. Le persone vanno conosciute non solo a livello artistico ma anche umano. Gli artisti che vengono qui si sentono partecipi di questo evento, si sentono a casa loro, non si sentono oppressi dalla richiesta di una prestazione.

Come nasce la tua passione di far conoscere la cultura cubana agli italiani? Nasce dal primo viaggio fatto a Cuba, una situazione completamente diversa da quella italiana ed europea. Sarei felice di portare qui una piccola parte di quello che succede a Cuba, una famiglia in cui ci si ritrova e tutti si divertono. Nonostante questo 2012 funestato dalla crisi sei riuscito a riempire due strutture imponenti. La crisi non spaventa? La crisi spaventa. Devi avere la collaborazione di persone fidate. Poi ci può essere l’imprevisto ma se semini bene, raccogli. La salsa non ha paura della crisi. Penso di no. La gente sceglie la salsa. Fa sacrifici per divertirsi. E’ la quinta edizione del tuo evento, quindi hai maturato una certa esperienza. E’ l’unico che organizzi? Si. Progetti per il futuro? Il mio lavoro come Deejay e continuare con Cubamania. Lavoro su Latina e zone limitrofe. Ho un sogno ma non lo posso rivelare. Qual’è stato il tuo primo congresso da te organizzato? Uno dei miei primi congressi è stato a Sanremo con la salsa in linea. A Sanremo andò abbastanza bene ma stando a Latina ero troppo lontano. Vuoi ringraziare qualcuno per questo evento? Si, vorrei fare un ringraziamento particolare alla mia collaboratrice, che è anche mia moglie, mi sta sempre vicino nei momenti di tensione con molta pazienza e determinazione. Un altro ringraziamento a Beppe Apice che collabora da sempre il massimo per Cubamania e tutti i collaboratori.


FIDA:

di Omar Gallo by Sorso Latino

Quando la danza amatoriale incontra la competizione Ci riallacciamo all’articolo dello scorso numero di Vida Latina e parliamo questo mese di un’altra realtà federativa che nell’arco di pochi anni ha ottenuto risultati eccellenti nel panorama della danza sportiva in Italia : la FIDA, federazione italiana danze amatoriali. La FIDA nasce nel 2006 e si avvale della affiliazione all’Associazione Nazionale Maestri di Ballo (ANMB); inoltre il 17 febbraio 2012 il Consiglio di Presidenza dell’Italian Dance Council (IDC), in base all’Articolo 4 del Regolamento Organico IDC, ha riconosciuto in qualità di “Full Memberships” dell’I.D.C. la Federazione Italiana Danza Amatoriale (FIDA Italia).Obiettivo della FIDA è la promozione, la diffusione, il coordinamento e la pratica, anche a scopo formativo e didattico, della DANZA negli aspetti sociali, ricreativi, culturali e sportivi. E’ organizzata in Delegazioni regionali e provinciali e in Basilicata è rappresentata da Alfredo Granata ( presidente regionale ) e da Salvatore Casella, Michele Lavallata, Francesco Grimaldi e Elisabetta Intaglietta ( delegati provinciali ).

Alfredo Granata

Salvatore Casella

Da quanto tempo ti occupi di danza e di organizzazione di eventi? E’ circa 20 anni che sono impegnato nella diffusione del ballo in Basilicata e sono entrato nella Fida da circa 6 anni. Da quanto tempo sei il presidente Fida della regione Basilicata? Dal settembre 2009. Il rinnovo dell’incarico, a differenza di altre unità federative è annuale ed è legato ai risultati ottenuti sul campo. Infatti..proprio di peculiarità della FIDA volevo soffermarmi. In cosa vi “differenziate” e quali sono i vostri caratteri distintivi? Noi abbiamo un motto PSP, professionalità, serietà, passione. E’ intorno a queste caratteristiche che costruiamo il nostro lavoro. Gli insegnanti , dei veri e propri professionisti, sono tutti diplomati e sostengono esami con Maestri di altissimo livello internazionale (a titolo di es. Stefano Francia e Nicola Amato, rispettivamente presidente e vice-presidente ANMB ) ; inoltre essendo affiliati IDC abbiamo un

pezzo da “90” della danza internazionale, la pluricampionessa Caterina Arzenton che sovrintende alla designazione dei giudici di gara e dei programmi da giudicare. Inoltre la gestione delle gare è assolutamente trasparente, anche per la parte economica. Un mix vincente che ha fatto della FIDA una importante realtà regionale e nazionale. Quanti iscritti ci sono in Basilicata? Attualmente circa 1000, in continua crescita ; infatti le iniziali ASA (associazione sportiva amatoriale ) sono diventate 15. Un’ importante voce della danza sportiva è data dai balli di gruppo, molte volte snobbati ma nella realtà un vero e proprio momento di aggregazione e importante volano durante le gare. Ne parliamo con Salvatore Casella, appena rientrato dal campionato interregionale di Policoro che lo ha visto protagonista ( con i suoi ragazzi – Emotion Dance ) della vittoria del 1° premio nella categoria Under 21 sincronizzato classe B. Salvatore, come vedi l’evoluzione del ballo di gruppo ? Il ballo di gruppo si sta sempre di più sostituendo alla classica concezione di animazione che si proponeva durante le serate. E’ ormai diventato il momento di maggior aggregazione: tutti, anche chi balla generi diversi , vogliono essere protagonisti del momento “ballo di gruppo”. E questo non può che farci piacere, tanto più che


il “Ballo Coreografico”-destinato alle competizioni- sta riscuotendo un crescente interesse nel pubblico che frequenta le nostre scuole. Quali sono gli obiettivi che vi state prefiggendo? A dir il vero abbiamo già raggiunto degli obiettivi. Hai accennato prima ai risultati durante il campionato svoltosi a Policoro.

Proprio il campionato interregionale dello scorso 25 Marzo, che ha visto la partecipazione di oltre 2000 atleti provenienti da tutto il centro-sud Italia, è stato per noi un momento di orgoglio lucano visto che si è svolto per la prima volta nella nostra regione. A questo aggiungo un altro 1° posto nella categoria under 15 classe “C” ottenuto dal gruppo New Terry. Ci auguriamo di poter continuare in questo modo la organizzazione e la diffusione della passione per la danza in Basilicata e non solo. Grazie Alfredo e Salvatore per la disponibilità e la dedizione con cui portate avanti i vostri progetti. Grazie a Voi per la capacità di dare una completa informazione nel panorama artistico-musicale in basilicata. Grazie a Sorso Latino e a Vida Latina Magazine.


LEO D

SUCCESSO IN ARRIVO

Leo D si appresta a diventare uno dei nomi più noti del mondo latino europeo. Si lavora incessantemente per l’uscita dei suoi nuovi brani che già hanno stimolato l’interesse di importanti network radiofonici europei. Dal suo arrivo in italia e dall’esordio sui palcoscenici più importanti della penisola sono trascorsi tanti anni nonostante la giovanissima età del nuovo gioiellino made in cuba. Finiti i tempi in cui si esibiva in gruppi fortemente quotati come Latin Black e New Tribe il giovanissimo Leo d si è volutamente ritirato dalla scena per assumere

una veste artistica tutta nuova. Un ibernazione volontaria ma necessaria per maturare idee innovative e nuove esigenze artistiche. E dopo la giusta riflessione il ritorno alla ribalta come solista nonché come parte integrante di un progetto ambizioso targato Nuovi successi si affaccaino all’orizzonte, brani rivoluzionari le cui melodie spaziano a 360 gradi. Un successo assicurato tanto che ha già suscitato l’interesse di importati emittenti radiofoniche. Il brano di punta, con chiare incidenze hip hop, è sicuramente “ Fresh” . Tipico brano scaccia pensieri da gustare sotto l’ombrellone e nelle notti della movida estiva. Altri pezzi tra bachata , salsaton saranno inseriti in un lp tutto nuovo dall’imminente uscita. Collaborazioni di prestigio e tante novità per questo artista dai mille volti Dopo danza kuduro ecco Leo D : un altro successo prettamente cubano sta per travolgere la nostra estate!


Il Pianista compositore Fabio Gianni

LATIN SOUND MACHINE

LE NUOVE PRODUZIONI DEL 2012

Dopo l’inaspettato successo di “tell you how i’m feeling”, presente nella compilation salsa.it vol. 7, il progetto del pianista Fabio Gianni (compositore di tutti i pezzi originali ed arrangiatore) supervisionato dall’esperienza di Francisco Rojos, ha prodotto nuovi brani che sembrano confermare il fortunato trend del pezzo d’esordio. E’ del ancora del luglio 2011 la cover in salsa del famoso brano di George Michael “Careless Whisper” dove la somiglianza della voce del cantante di LSM Fabio Ilacqua con quella del noto “collega” americano risalta e si fonde perfettamente sull’arrangiamento latino. Da notare la scelta stilistica dell’utilizzo di una chitarra “rock” che emerge particolarmente nel bel assolo finale del chitarrista Luca Pasqua. Doppio contributo di Latin Sound Machine nella compilation salsa.it vol. 8 dove troviamo una nuova salsa (“over again”) e una bachata, “love of my life”. Quest’ultima, dedicata da Fabio Gianni al figlio Alessandro, è accompagnata da un video dove loro stessi sono gli attori e nel quale emerge la bellezza del rapporto tra padre e figlio attraverso divertenti siparietti che si succedono durante il filmato.

Come per le salse, anche questa bachata è fortemente influenzata dal pop e dal soul sia nel cantato che nelle scelte stilistiche. “Over Again”, la nuova salsa originale, è caratterizzata da un arrangiamento complesso ma scorrevole, sapientemente indirizzato da Francisco Rojos e da un solo di piano di Fabio Gianni, che ricorda quelli dei “Matt Bianco” (famoso gruppo degli anni a cavallo tra 80 e 90). Molto originale è il video di questo brano, ideato e montato dallo stesso cantante di Latin Sound Machine, costruito con spezzoni in bianco e nero di vecchi film, scelti apposta per descrivere con le immagini il testo della canzone. Infine è uscita da pochissimo la cover in salsa del brano dei Police “every little thing she does is ma-

gic” cantata splendidamente dal solito talentuoso Fabio Ilacqua e che promette di essere un successo ballato in tutte le migliori discoteche latine. Da non dimenticare che tutte le percussioni sono state suonate dall’ottimo Walter “el Chato” Rebata, i bassi dal maestro venezuelano Adrian Cisneros, le trombe dal cubano Olancy Carpio e i tromboni da Humberto Amesquita, a conferma del fatto che il sound cosi particolare di LSM è frutto della collaborazione tra artisti italiani e latini.


di Yadira Gonzalez ¿Hablas español? El abecedario (L’alfabeto) Si chiama “abecedario” in spagnolo come in latino perché comincia per A, B, C. C’è chi lo chiama anche alfabeto, termine di origine greco, già che in questa lingua “l’alfabeto” comincia per le lettere Alfa e Beta.

El abecedario español tiene 29 letras (L’alfabeto Spagnolo ha 29 lettere):

Lo spagnolo si scrive utilizzando una variante dell’alfabeto latino con la lettera addizionale”ñ” e i digrafi “ch” e “ll”, considerate lettere dell’alfabeto dal 1803. J: ha Una aspirazione molto marcata, somiglia al suono della -c- in “cane”, pronunciato alla toscana.

Ñ= gn in italiano. Ha la sua origine nelle scritture dei copisti medievali che la usarono per indicare un carattere ripetuto della n(nn). K: proviene da un segno ortografico egiziano che rappresentava una mano. Molti scrittori hanno voluto cancellarla perché la sostenevano una lettera inutile, straniera e difficile da scrivere. Fra il 1815 e il 1869 è stata tolta dal dizionario dell’Accademia. Negli ultimi tempi l’uso della K ha avuto un fiorimento, s o p r a tt u tto nei gruppi sociali di comunicazione, piace scrivere con la K tutto quello che ha quel suono: okupa, kasa… W: La lettera meno usata dell’alfabeto spagnolo.

¡Hasta la pròxima! prossima!)

(Alla


Passione e talento in un nuovo corpo di ballo made in Puglia Il corpo di ballo “FUSION” nasce nella scuola di ballo Paraiso Caraibico di Andria circa 3 anni fa, e si compone attualmente di 13 elementi di diversa età a partire dai 14 anni. Il gruppo voluto fortemente da Maurizio Paradiso, presidente nonché manager, viene seguito e curato da due maestri di fama internazionale, Wilmer Najarro e Maria Moreno che tutti i lunedì sono ad Andria per tenere stage e lezioni. Chi ha già avuto esperienze con corpi di ballo sa quanto possa essere difficile portare avanti tale progetto scontrandosi ogni giorno con le diverse personalità ed esigenze dei componenti, però, dopo qualche tentennamento, “il gruppo è tratto”...Emanuele Montereale, Cristina Zingaro, Michele Sifanno, Giovanna Liso, Gianni Leonetti, Antonella Berardino, Sebastiano e Claudio Zingaro, Enza Dischiena, Sara Scarcelli , Ilaria Sinisi ,Morena Tondolo e la new entry Franco Muggeo, i quali con tanta preparazione fisica e studio imparano convivendo tra loro il rispetto per l’altro con tanta umiltà e dedizione.

I FUSION hanno partecipato a vari congressi in Italia ed all’estero e sono riconoscibili nel loro stile di ballo per la grande preparazione che spazia dall’hip-hop alla danza contemporanea, dalla rumba cubana ai balli popolari, dalla salsa all’afro, tutti rigorosamente imparati come la tradizione tramanda (o meglio come l’ENA Escuela Nazionale Arte all’Avana insegna) infatti questo è il punto di forza del gruppo “meno giri e più cultura”. Wroclaw salsa festival (Polonia), Roma salsa festival, Cubamania(Pescara) , Alegria Congress (Taranto),Gran galà de los salseros(Fasano),Puglia salsa festival (Carovigno) sono solo alcuni dei congressi ai quali hanno partecipato con tanta voglia di crescere e ci auguriamo che questo li porti ai livelli desiderati nell’arco di tempo più breve possibile. Il gruppo impegna tutte le proprie energie nel divulgare la cultura afro-cubana ma soprattutto insegna ad essere umili !! , e, nonostante, per quasi tutti loro il ballo sia una seconda attività nonché passione, sono riusciti nei ritagli di tempo a creare un gruppo di tutto rispetto nel panorama salsero.


DESCARGA CUBANA: 335.7508456 GRUPO HABANA: 331.7395591 MARIPOSA DEL CARIBE: 329.4274533



Your Fashion Night

Una Fashion Night in cui Sheila de Jesus ha presentato la sua linea di abbigliamento da ballo e Frances Cha Cha Nieves le sue scarpe, ha fatto da introduzione a una giornata diversa e sicuramente unica. Dedicata ad accrescere muscoli ed eleganza. Come? Ballando! Sui tacchi. L’idea di creare il WOMEN ON HEELS BOOT CAMP – DONNE SUI TACCHI (DSTBOOTCAMP) è di un artista geniale come Jhesus Aponte, che si è fatto “aiutare” da quattro meravigliose ballerine di fama internazionale come Sheila De Jesus, Barbarita Jimenez, Frances Cha Cha Nieves e Yanet Fuentes . Quattro vere e proprie star salsere, con stili completamente diversi tra loro, si sono alternate per trasmettere alle tante ragazze intervenute parte della loro esperienza. Un’idea sicuramente originale, che prende spunto, almeno per il nome, dai BOOT CAMP, solitamente dedicati agli uomini che vogliono mettere alla prova la loro abilità nell’arrampicarsi sugli alberi e attraversare ponti sospesi. Qui non si trattava tanto di mettersi alla prova, ma di divertirsi e nello stesso tempo migliorare la forma fisica, grazie al movimento, e stimolare la sicurezza in se stesse, attraverso la gestualità femminile, ossia la capacità di evidenziare le doti di una donna, indipendentemente dalle sue forme fisiche. Un grande insegnamento: perché la bellezza di una donna, non sta nella sua altezza o nel suo peso, ma nella sua capacità di amarsi e di sentirsi bella e sexy. Così Yanet Fuentes con il suo reguetòn, Sheila de Jesus con la sua pachanga ‘sensuale’, Frances ChaCha Nieves con il suo Latin Waack e Barbara Jimenez con la sua gestualità provocante, ma mai volgare, hanno dato una dimostrazione di come si possa, e si debba, essere DONNA ballando, ma anche nella vita di tutti i giorni. “Il primo evento si è svolto a Milano- dice Jhesus Aponte- ma pensiamo di trasformarlo in una tourneè per permettere alle donne di tutta Italia di approfittare in un solo giorno degli insegnamenti di quattro ballerine di livello così

eccezionale!”. Quindi ragazze, munitevi di tacchi e state pronte perché il WOMEN ON HEELS BOOT CAMP – DONNE SUI TACCHI (DSTBOOTCAMP) potrebbe fare presto tappa anche nella vostra città! Contatti & info per la Tourne «Donne Sui Tacchi»: dstbootcamp@libero.it Executive Producer: Jhesus Aponte


friends

GUARACHANDO - GIOVINAZZO

CUBARTE - ANDRIA


Sex on the beach

DI Giuseppe Boezio

IL COCKTAIL DEL MESE CATEGORIA: Long Drink INGREDIENTI E QUANTITA’: 1-1/2 oz (4,50 cl) Vodka 3/4 oz (2,25 cl) Liquore alla pesca 1-1/2 oz (4,50 cl) Succo d’ Arancia 1-1/2 oz (4,50 cl) Succo di Cranberry

MISE EN PLACE : Bicchiere Highball, ghiaccio, succo d’ arancia, Succo Cranberry, Vodka, liquore alla pesca, fetta d’arancia. PROCEDIMENTO: Per preparare un sex on the beach versare nello shaker pieno di ghiaccio la vodka, il liquore alla pesca e il succo d’arancia. Shakerare forte per qualche secondo e versare in un bicchiere highball, senza mescolare, dopo versate il succo di cranberry, l’obiettivo è quello di contrastare il colore chiaro del cocktail con il colore intenso del succo di cranberry che pian piano scenderà sul fondo. Guarnire con una fetta d’arancia, in alternativa con dei pezzi di frutta fresca e una cannuccia ed il vostro sex on the beach è pronto!

STORIA: Il Sex On The Beach è stato creato sicuramente dopo gli anni Settanta, visto che fino a quel momento nessun cocktail poteva contenere la parola sex, in quanto ritenuto sconveniente nei locali statunitensi. Quindi nacquero dapprima il Fun on the beach e poi il Peach on the beach, quest’ultimo composto da 2 cl di vodka, 2 cl di midori, 2 cl di chambord, succo di ananas e di mirtillo rosso, che avevano l’effetto di scurire enormemente il cocktail e donargli un gusto molto dolce. Il Peach on the beach non ebbe successo in Europa, vista la difficile reperibilità del Midori, si ovviò così alla variante non solo nella ricetta ma anche nel nome, cioe “Sex on the beach” senza mascherarlo con il Fun on the beach per i motivi moralistici del tempo. La ricetta più recente infatti è composta dalla Vodka, il Peachtree, l’arancia e il Cranberry destinato a determinare il suggestivo contrasto di colori del Cocktail. Amato nelle infinite estati prima in Usa e poi in Europa per colori e test, si abbina particolarmente all’atmosfera dei party. L’emblema del Long drink brillante e di successo il “ Sex on the beach”.

CONCORSI SALSERI PUGLIESI Al termine dei primi concorsi svolti online su www.SalsaPuglia.Com, ecco i risultati finali: MIGLIOR SCUOLA DI BALLO A... Bari: Cubarte Brindisi: Farandula Esplosiva Foggia: Playa del Niño Lecce: Descarga Latina Taranto: Mariposa del Caribe MIGLIOR LATIN DJ A... Bari: Pino Valerio Brindisi: Massimo Roger Foggia: Pedro Ricio Lecce: Rico Taranto: Davidino MIGLIOR LOCALE LATINO A... Bari: Magik Tumbao Brindisi: Fico Ricco Foggia: Capolinea Beach Lecce: Clave Discoteque Taranto: Manaus

Sarà possibile votare la miglior scuola, il miglior dj e il miglior locale IN PUGLIA, fino al 31 Maggio 2012, collegandosi al sito www.salsapuglia.com Vi ricordiamo inoltre che tutte le scuole, dj e locali vincitori di ogni concorso provinciale, saranno premiati durante alcune serate, tra Giugno e Luglio. A breve maggiori info.


Le serate latine in Puglia & Basilicata

Aggiornamento Aprile 2012

Martedì:

Mulata, Bari Tropicana Pub, Bari Nedina Cafè, Mesagne (Br) New Magazine, Massafra (Ta) Duemiladieci Caffè, Taranto Cape Diem, Ostuni (Br) Kimama Bistrot, S. M. Salentino (Br) Coyote Ugly, Manfredonia Take Away, Potenza

Mercoledì:

Target, Bari Nautilus, Taranto Nuove Dimensioni, Crispiano (Ta) Rouge Cafè, Monteiasi (Ta) Jacana Cafe, Massafra (Ta) Pasteus, San Giovanni Rotondo (Fg) Prime, Castrignano Dei Greci (Le) La Plaza Lounge Bar, Cutrofiano (Le) Deja Vu, Leverano (Le) The Flying Ship, Vaglio Basilicata (Pz)

Giovedì:

Arena Pub, Bari Moai, Conversano (Ba) Rafca Club, Brindisi Pepe Nero Club, Galatina (Le) Prosit Bar, Maglie (Le) Alaska, Veglie (Le) Cascina Disco Pub, Taranto Manaus, Martina Franca (Ta) Morrison Disco Pub, San Severo (Fg) Cafe Pigalle, Corato (Bat) Babylis Club, Carosino (Ta)

eventi in Per info su serate ed iama il: ch a Puglia e Basilicat

7 43 01 7ala5tinam 4 33 .it agazine info@vid

Venerdì:

Coco Bongo, Bari Victorian Pub, Capitolo (Ba) Magik Tumbao, Bisceglie (Bat) I 3 Santi, Grottaglie (Ta) Fico Ricco, S.Pietro Vernotico(Br) Simple Cafè, Martano (Le) Art@Cafe, Massafra (Ta) Lucignolo, Marconia (Mt)

Sabato:

Heineken Disco, Gioia del Colle (Ba) Last Exit, Grumo Appula (Ba) Mulata, Bari Moonlight, Acquaviva (Ba) Off Street, Barletta (Bat) Timos, Fasano (Br) Bizantino, Massafra (Ta) Maybay Disco Pub, Manduria(Ta) La Clave Discoteque, Porto Cesareo (Le) Oblò, Gandoli (Le) Red Passion, Acquarica del Capo(Le) Domus Area, Foggia La Sfinge, Manfredonia (Fg)

Domenica:

Target, Bari Zero Caffé, Polignano a Mare (Ba) Must, Altamura (Ba) Onis Club, Terlizzi (Ba) Night & Day, Molfetta (Ba) Bloom, Soleto (Le) Sonik di Calimera, Lecce (Zona PIP) OroNero San Vito dei N.nni(Br) Neropaco Monopoli (Ba) Insomnia Style, Martina Franca (Ta) Caffe’ Del Mare, Taranto New Refill, Manduria (Ta) Mabai Disco Live, Manduria (Ta) Dolium White, Corato (Ba) Memoire, San Severo (Fg) Samanà, Potenza


BRINDISI TARANTO

ANGELS DE LA HABANA, Lecce BAILADORA, Lecce SANTIAGO DE CUBA, Lecce SHALL WE DANCE, Lecce TROPICALIA, Lecce ALEX & MAGGHY ACROBATIC NEST, Lecce MOVIMENTO CUBANO, Gagliano del Capo CUBA LIBRE - Tricase TRIBUSALSERA, Cassarano BETTY BOOP A.S.D, Gallipoli DESCARGA LATINA, Galatina NEW AURORA DANCE, Maglie PARRANDA LATINA, Monteroni TROPICAL DANCE, Traviano

BEAUTIFUL DANCE LATINO, Brindisi DANCE MOVEMENT EVOLUTION, Brindisi RUMBANTELA, Brindisi GRUPO RELANPAGO, Ceglie Messapica BAILA OTRA VEZ, Ostuni FARANDULA ESPLOSIVA, Ostuni NATY STYLE, Ostuni ISLA DEL CARIBE, Francavilla BAILA OTRA VES’, Francavilla VIVIANA LATIN GROUP, Francavilla STUDIO 54, Fasano GUAPERIA RUMBERA, Fasano GLAMOUR DANCE, San Vito dei Normanni CAYOS DE CUBA, Taranto FREE TIME 2000, Taranto KRYSTALL DANCE, Taranto FALO’ LATINO, Taranto ALL DANCING E DINTORNI, Taranto LA CLAVE CALIENTE, Taranto LOS SALSERIN, Taranto NATURAL DANCE, Taranto PUERTORICAN STYLE, Taranto RI.CA. DANCE ACADEMY, Taranto RITMO CALIENTE GROUP,Taranto SALSABOR DANCE STUDIO, Taranto SALSERO PARA SIEMPRE, Taranto TIMBA LATINA, Taranto WINNER DANCE, Manduria BARRIO CALIENTE, Martina Franca MARIPOSA DEL CARIBE, Martina Franca TROPICAL STYLE, Martina Franca ISLA CUBANA, Crispiano ISLA DEL ENCANTO, Massafra HOLLYWOOD DANCE, Massafra QUARTIERE LATINO, Massafra NEW ALEX DANCE ACADEMY, Grottaglie PAQUITO DANCE, Talsano PROJECT LATIN DANCE, Sava DANCING MY LIFE, S.Giorgio Ionico

BASILICATA

AGUA,Bari - AMORLATINO, Bari ALL DANCE, Bari A.S.D. PIANETA LATINO, Bari BALLI DAL MONDO, Bari CORAZON LATINO, Bari COLONIA CUBANA, Bari DIANA & TEATRO DIANA, Bari EL BARRIO, Bari EL MUNDO DEL CARIBE, Bari EL GUAPO DE CUBA, Bari EL SUENO DE CUBA, Bari GRUPO HABANA, Bari GRUPO BAILADOR, Bari GRUPPO ESTRELLAS, Bari HABANERO’S, Bari LA ISLA GRANDE, Bari MEMORY DANCE, Bari PIANETA LATINO, Bari QUIERO BAILAR, Bari SOUL DANCE, Bari SWING Y SABOR, Bari VILLA CAMILLA, Bari VIVO LATINO, Bari TROPICAL STYLE, Bari MOVIMIENTO LATINO, Barletta PARAISE LATINO, Adelfia BOLERO DANCE SANTORO, Altamura FUEGO DANCE, Altamura HABANA LIBRE, Altamura LATINO’ CLUB, Altamura LET’S DANCE, Altamura ALMA LATINA, Andria CUBARTE, Andria PARAISO CARAIBICO, Andria (BAT) MONTON DE ESTRELLAS, Andria ACCADEMIA DE CUBA, Barletta MOVIMENTO LATINO, Barletta FUROR LATINO, Barletta ISLA TROPICAL, Barletta ALMA BUM BUM, Bitonto GUARACHANDO, Bitonto CUCARACHA,Bisceglie TIMBERO MAJOR, Bisceglie WORLD DANCE ACADEM, Carbonara VASCO DANCE, Cassano ESENZIA LATINA, Castellana Grotte HAVANA LOCA, Castellana Grotte LOS ANGELES SCHOOL, Conversano MIRAL DANCE, Conversano CLUB BUENA VISTA, Corato HABANERA CLUB, Corato LATIN LIFE, Corato UN PASO ADELANTE, Corato LES ART, Gioia del Colle TRIBU’ CHE BALLA, Gravina ACCADEMIA DEI TALENTI, Molfetta AGUANILE DANCE COMPANY, Modugno A.S.D. VALERY DANCE, Modugno DESCARGA CUBANA DOS, Modugno EL SUENO DE CUBA, Modugno, Carbonara Lebelècumbè Arte e Danza, Modugno HAVANA LOCA, Monopoli LA MARIPOSA DEL CARIBE, Monopoli MIRAL DANCE, Monopoli VITO Y STEFANIA, Noicattaro ISLA DEL CARIBE DANCE, Noci ASD BAILA CONMIGO, Terlizzi SUPERNOVA DANCE, Terlizzi ANGEL Y PEPE, Trani CLAVE LATINA,Trani ENJOY DANCING, Trani EXPRESSION LATINA, Trani 100x100 LATINO, Trani MONTON DE ESTRELLAS, Trani ARTE DANZA, Triggiano L’ALMA DE CUBA, Triggiano SALSA Y SABOR, Triggiano HAVANA DANCE, Triggiano

BARI - BAT

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