Il Grande giro del Garda

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IL PERCORSO


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PESCHIERA DEL GARDA ➜ GARDA

10

Lazise Zappo

1.5 1.4

Saline

Garda 8

Lazise

Palù dei Mori Peschiera del Garda

L a g o

d i

Fossalta

Caneva Aquapark

6

G a r d a 1.3

Colà

Pacengo

4

Gardaland 1.2

Ronchi

2

1.1

Cavalcaselle

San Benedetto di Lugana Laghetto del Frassino

Peschiera del Garda

San Lorenzo


PESCHIERA DEL GARDA ➜ GARDA

Monte Bre

Punto panoramico

1

200

Punta San Vigilio

Garda 18 1.7

Rocca di Garda 200

16

1.6

L a g o

d i

Bardolino

G a r d a

14

Cisano 12

Creole

Calmasino 10

Lazise 1.5 1.4


1

Da Peschiera del Garda a Garda

1.200 1.000

GARDA

BARDOLINO

200

CISANO

400

LAZISE

600

PESCHIERA DEL GARDA

800

0m 0 km

5

10

LUNGHEZZA: 18,3 km DISLIVELLO: SALITA 30 m DISCESA 30 m DIFFICOLTÀ: facile FONDO: 75% STERRATO 25% ASFALTO

Mezzi pubblici PESCHIERA DEL GARDA: Stazione ferroviaria,

linea Milano-Verona, www.trenitalia.com. Autobus Atv, linea 164 Verona-PeschieraGarda, www.atv.verona.it. Navigazione Laghi, battelli linea Desenzano-Peschiera-Riva, www.navigazionelaghi.it. GARDA, LAZISE, BARDOLINO: Autobus Atv, linea 164 Verona-Peschiera-Garda, www.atv.verona.it. Navigazione Laghi, battelli linea Desenzano-Peschiera-Riva, www.navigazionelaghi.it.

Segnaletica Non troviamo una segnaletica specifica, tuttavia l’orientamento lungo questa tappa non comporta alcuna difficoltà, dato che si procede tenendo il lago immediatamente alla propria sinistra, tranne nei rari casi in cui, per breve distanza, occorre discostarsene.

Servizi PESCHIERA DEL GARDA: Ufficio turistico,

Tourism Peschiera del Garda Infopoint, piazzale Betteloni 15, tel. 045-22.37.183, ​​ www.tourismpeschiera.it.

30

15

20

25

LAZISE: Iat, piazza Vittorio Emanuele II 20, tel. 045-64.45.122, www.tourismlazise.it. BARDOLINO: Iat, piazzale Aldo Moro 5, tel. 045-72.10.078, www.bardolinotop.it. GARDA: Iat, piazza Donatori di Sangue 1, tel. 045-72.55.824.

Dove dormire PESCHIERA DEL GARDA: Hotel Bell’Arrivo,

piazzetta Benacense 2, tel. 045-64.01.322, info@hotelbellarrivo.it, www.hotelbellarrivo.it, 54-108 posti. Aperto tutto l’anno. Affittacamere Le Finestre sul Borgo, via Don Lenotti 11, tel. 347-84.80.125, alongo1171@yahoo.it, www.lefinestresulborgo.it, 8-12 posti. Aperto tutto l’anno. Albergo trattoria Fioravante, via Benaco 20, tel. 045-75.50.155, info@albergofioravante. com, www.albergofioravante.com, 16 posti. Aperto tutto l’anno. Camping Bergamini, strada Bergamini 51 (lungo il percorso, a circa 1 km da [12.5]), tel. 045-75.50.283, info@campingbergamini.it, www.campingbergamini.it, 42 posti in piazzola, 14 in bungalow e 40 in caravan. Aperto apr-ott. GARDA: Hotel La Vittoria, lungolago Regina Adelaide 57, tel. 045-62.70.473, info@hotellavittoria.it, www.hotellavittoria. it, 27 posti. Aperto apr-ott.


PESCHIERA DEL GARDA ➜ GARDA

Hotel Capinera, via delle Viole 19-21, tel. 045-46.24.870, info@hotelcapinera. com, www.hotelcapinera.com, 42 posti. Aperto Pasqua-metà ott. Hotel Europa, via San Francesco d’Assisi 27, tel. 045-72.55.206, info@

albergoeuropa.net, www.albergoeuropa. net, 44 posti. Aperto apr-nov. Albergo All’Ancora, via Manzoni 7, tel. 045-72.55.202, info@allancora.com, www.allancora.com, 36 posti. Aperto mar-nov.

Costeggiamo il lago, camminando quasi per intero sul lungolago, senza dislivello significativo, attraversando alcuni piacevoli centri costieri. Ci godiamo la bellezza del Garda e del panorama lacustre, e abbiamo la possibilità di soffermarci a Lazise, per ammirarne il centro storico, le mura e il castello, e di effettuare una digressione sulla panoramica Rocca di Garda, al termine della tappa.

Partendo dal molo traghetti di PESCHIERA DEL GARDA, ci dirigiamo inizialmente in direzione sud-est, per prendere subito a sinistra il ponte sul Mincio che ci porta in viale Parco Catullo. Percorriamo il viale, proseguendo poi lungo via Venezia, per andare ad attraversare gli archi di porta Verona. Subito dopo oltrepassiamo un secondo ponte sul Mincio, poi un terzo, raggiungendo così il lungolago Porto Esterno [1.1]. Se invece iniziamo il tragitto dalla stazione ferroviaria, percorriamo viale Stazione nei suoi circa 250 m di lunghezza, poi attraversiamo la grande rotonda a sinistra, fino a confluire sul percorso in prossimità dell’incrocio tra via Venezia e lungolago Porto Esterno [1.1]. Percorriamo il lungolago in direzione nord-ovest, e proseguiamo per il lungolago Garibaldi, fino ad attraversare e oltrepassare porto Manfredi. A questo punto abbiamo percorso circa 1,5 km dalla partenza e iniziamo una lunga camminata in direzione nord-nord-est, per altri 7 km circa, lungo la riva del lago, su fondo a tratti pavimentato, a tratti sterrato, oltrepassando spiagge, lidi e canneti, campeggi, pontili, porticcioli. Alla nostra sinistra possiamo rimirare la quieta e rilassante distesa del lago, oltre la quale scorgiamo a distanza le sponde che lo circondano; verso nord si eleva la sagoma della dorsale del Baldo, con le sue cime innevate fino a primavera. Alla nostra destra, nell’immediato entroterra, si trovano i grandi parchi tematici di GARDALAND e CANEVA AQUAPARK, delle cui strutture si scorgono le parti più elevate, entrambi raggiungibili a piedi con una breve deviazione dal percorso: per Gardaland svoltiamo a destra dopo circa 3 km dalla partenza [1.2] e seguiamo via Verdi per circa 800 m; per Caneva deviamo a destra dopo circa 5,5 km dalla partenza [1.3] e percorriamo strada della Ponta, via Bosca e via Lazise, per circa 800 m. Dopo una lunga spiaggia, entriamo in un canneto con pioppi, e una recinzione ci impedisce di proseguire sul lungolago; siamo alle porte di LAZISE, e troviamo una netta svolta obbligata a destra [1.4]. 80 m dopo incrociamo via Prà del Principe, che prendiamo verso sinistra, in direzione nord. Dopo circa 130 m la strada svolta a destra, e 50 m dopo 31

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PESCHIERA DEL GARDA ➜ GARDA

la lasciamo, per svoltare a sinistra in via Rosenheim. Percorrendola, ammiriamo sulla sinistra lo splendido castello di Lazise e passiamo poi sotto l’arco di porta del Lion, proseguendo lungo l’omonima via, che in pochi passi ci porta in piazza Vittorio Emanuele, in pieno centro storico. La piazza, dalla bella architettura, impreziosita dalla caratteristica pavimentazione a scacchiera, ci offre tutte le possibilità di ristoro desiderabili. Percorrendola in direzione del lago, ci lasciamo sulla sinistra il Palazzo comunale, per proseguire lungo il suggestivo porticciolo, ammirando sul lato opposto la chiesa di San Nicolò. Riprendiamo quindi il lungolago [1.5], proseguendo a destra, verso settentrione. Camminiamo per circa 5 km, di nuovo oltrepassando spiagge, lidi, moli e porticcioli. Passiamo lungo il centro costiero di CISANO, frazione di BARDOLINO, poi per il piccolo promontorio alla foce del Progno di Valsorda, per giungere infine a Bardolino, con il suo porto, il Palazzo comunale e torre Catullo. Anche qui non mancano le possibilità di ristoro. Proseguendo per il lungolago, poco dopo il centro di Bardolino, seguiamo il profilo di un altro piccolo promontorio; circa 400 m più avanti [1.6] dobbiamo aggirare, sulla destra, un camping, percorrendo via Ugo Foscolo per circa 500 m, prima di riguadagnare la riva. Continuiamo sul lungolago, verso settentrione, superando dopo circa 2 km il parcheggio Largo Europa [1.7], da dove si stacca la deviazione per la Rocca di Garda, e raggiungendo infine, dopo altri 500 m, GARDA, centro costiero splendidamente collocato nella sua ampia insenatura, dove la tappa si conclude in piazza Catullo.

Deviazione per Rocca di Garda (+ 2,6 km A/R) Questa de-

viazione comporta 1,3 km di cammino all’andata, e altrettanti al ritorno, e 200 m di dislivello positivo. All’altezza del parcheggio Largo Europa [1.7] attraversiamo piazzale Roma verso est, poi procediamo a sud per poche decine di metri e prendiamo a sinistra via San Bartolomeo. La percorriamo in leggera salita per circa 40 m, poi sulla sinistra troviamo una scalinata e la imbocchiamo. Saliamo per circa 150 m lungo la scalinata, provvista di corrimano, poi su sentiero con scalini

La Fortezza di Peschiera, patrimonio Unesco A Peschiera, laddove il fiume Mincio lascia il lago di Garda, si erge una poderosa fortezza pentagonale, per quanto la forma del perimetro sia difficile da cogliere guardando dalla riva del lago. Sebbene Peschiera fosse fortificata già in epoca romana, la fortezza entrò più tardi a far parte di un sistema difensivo eretto tra il XV e il XVII secolo, che si estendeva da Bergamo a Cipro, realizzato dalla Repubblica di Venezia per controllare e difendere i propri territori e le rotte commerciali che la legavano al Mediterraneo orientale. Possiamo visitarla a piedi, da porta Brescia, attraversando l’omonimo ponte, per accedere all’interno e ammirare le numerose opere e gli edifici ivi collocati. In alternativa, possiamo optare per una visita guidata in battello. Per la sua rilevanza storica e monumentale, la fortezza è stata inclusa tra i siti patrimonio dell’umanità Unesco.

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PESCHIERA DEL GARDA ➜ GARDA

LAZISE. Porta San Zeno, una delle tre porte di accesso all’antico borgo.

in legno, per altri 120 m circa. Sbuchiamo su una stradina in cemento e la risaliamo verso destra, per poche decine di metri, poi infiliamo un sentiero sulla sinistra, con indicazione per La Rocca. Lo seguiamo, in decisa salita, per poco più di 500 m, con tratti gradinati in legno, fino a raggiungere un quadrivio. Qui proseguiamo a destra per altri 350 m circa, con una salita che digrada verso il prato sommitale, dove raggiungiamo il primo punto panoramico, con vista aerea su Garda e punta San Vigilio, ma anche, a distanza, verso la Rocca di Manerba e Salò. Il sentiero compie un breve anello attorno al prato, offrendoci un altro paio di punti panoramici, con vista verso sud, su tutta la costa da Bardolino fino a Peschiera e Sirmione. Per ridiscendere a Garda, torniamo semplicemente sui nostri passi.

Da vedere Peschiera del Garda Quello che oggi è un apprezzato centro turistico ha alle spalle una storia che meriterebbe un intero capitolo. Affonda le sue radici nella preistoria, acquista importanza in epoca romana, vede costruire il primo fortilizio sotto la Serenissima, e diviene un vero punto di difesa strategico sotto gli austriaci, come parte del Quadrilatero. La FORTEZZA, vera protagonista del luogo, ci mostra uno dei suoi bastioni già quando ci troviamo al porto, meglio se sul molo traghetti: si tratta del bastione Querini. Per osservare bene il successivo, in senso orario, aspettiamo di aver oltrepassato, lungo il nostro cammino, parco Catullo, e varcato porta Verona e il successivo ponte; ecco allora in primo piano il bastione San Marco. Per vedere i bastioni Cantarane, Feltrin e Tognon, dovremmo invece portarci a sud del pentagono, nella zona del campo sportivo. L’ingresso nell’area visitabile del 33

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perimetro può avvenire da nord-est, lungo il ponte dei Voltoni, o da sud, attraverso porta Brescia, nei pressi della quale possiamo salire per percorrere i camminamenti di ronda. Nell’ampia piazza Ferdinando di Savoia troviamo l’ex ospedale austriaco, successivamente carcere, ora caserma XXX Maggio, edificio monumentale dalle possenti mura, e la chiesa di San Martino Vescovo, una delle più antiche della provincia, anche se l’edificio attuale risale alla ricostruzione ottocentesca. A fianco della chiesa troviamo un sito archeologico dove gli scavi hanno portato alla luce resti di epoca romana. Fuori città, un po’ nell’entroterra, vi sono due luoghi degni di nota: il laghetto del Frassino e il santuario della Madonna del Frassino; la loro descrizione e il percorso per raggiungerli si trovano nella tappa 12.

Gardaland e Caneva Aquapark Due famosi parchi di diverti-

mento. Il primo è ricco di attrazioni per tutti i gusti, da quelle tematiche adatte a tutta la famiglia, a quelle più ardite e adrenaliniche, come le montagne russe blue tornado e la torre a caduta libera space vertigo. Il secondo, il cui filo conduttore è l’acqua, comprende piscine, scivoli acquatici e molte altre attrazioni a tema, e anche in questo caso vengono accontentati sia i visitatori desiderosi di un tranquillo divertimento sia quelli in cerca di forti emozioni. Entrambi sono raggiungibili, oltre che a piedi con la deviazione sopra descritta, anche con un servizio navetta da Peschiera (per informazioni: www.gardalive.it).

Lazise Situata in una zona i cui primi insediamenti risalgono alla

preistoria, come testimoniano i resti delle palafitte dell’Età del bronzo, Lazise acquista la fisionomia di città fortificata attorno all’anno Mille, con il consenso dell’imperatore del Sacro Romano Impero Germanico Ottone II, ma diventa una fortezza vera e propria più di tre secoli dopo, sotto l’egida della dinastia Scaligera. Il centro storico conserva in modo esteso le sue fortificazioni, sotto forma di cinta muraria, con le sue torri e le tre porte (Lion, San Zeno e Cansignorio) di accesso al perimetro dell’antico borgo. Possiamo osservare le mura sia camminando all’interno sia passeggiando lungo il bel parco esterno, mentre il CASTELLO vero e proprio, acquistato e restaurato prima dal conte Buri, poi dai conti Bernini, a oggi è privato, e si può ammirare solo dall’esterno. Il castello ha la classica pianta quadrata, con cinque torri quadrate e merlate, e un mastio quadrato con doppio ordine di merli, ed è circondato da un grande giardino romantico ottocentesco. Degne di nota anche la DOGANA VENETA, risalente al XIV secolo, e la romanica CHIESA DI SAN NICOLÒ , entrambe collocate presso il pittoresco porto Vecchio.

Cisano La frazione di Bardolino ospita il MUSEO DELL’OLIO, che conserva

strumenti antichi e inediti in uso nei frantoi dal Settecento fino agli inizi del Novecento, oltre a suppellettili e attrezzi utilizzati nelle varie epoche. Il museo si trova presso l’oleificio Cisano (via Peschiera 54). Lo si raggiunge deviando a destra dal percorso circa 100 m prima

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BARDOLINO. Il porticciolo sul lungolago, nei pressi del centro del paese.

del porticciolo di Cisano, per percorrere una stradina pedonale che ci porta sulla strada statale, che seguiamo a destra, verso sud, per circa 600 m, con attenzione al traffico.

Bardolino Il nucleo del paese risale probabilmente alla civiltà palafitticola, le cui tracce sono presenti nella zona. I reperti (monete, cippi, lapidi, sculture), nonché i toponimi, attestano chiaramente la vita nel territorio in epoca romana. Il centro storico conserva, integrate nel tessuto urbano più recente, parte delle MURA MEDIEVALI a forma di quadrilatero che circondavano il borgo, incluse porta San Giovanni e porta Verona, e l’antica TORRE SCALIGERA, merlata e a sezione esagonale. All’epoca medievale risalgono la romanica CHIESA DI SAN SEVERO, edificata tra la fine dell’XI e gli inizi del XII secolo, che conserva all’interno pregevoli affreschi, e l’ancor più antica CHIESA DI SAN ZENO, di epoca carolingia (IX secolo). Bardolino dà anche la denominazione all’omonimo vino, che viene prodotto non solo nel territorio del comune, ma anche in svariate altre località del Garda sud-orientale, da Garda a Cavaion Veronese, da Peschiera a Valeggio sul Mincio. Garda Il bel centro costiero, adagiato in un’ampia insenatura del

lago, era un tempo dominato da una fortezza situata sull’omonima ROCCA, il rilievo roccioso che sovrasta il paese. Il castello fu smantellato prima dell’anno Mille, e non se ne trova praticamente più traccia. La salita alla Rocca è comunque consigliabile per i bei panorami che si apprezzano dall’alto. In centro all’abitato troviamo la CHIESA DI SANTA MARIA ASSUNTA, molto antica, anche se la versione che possiamo vedere oggi è frutto di una 35

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GARDA. Dalla cima della rocca si gode un magnifico panorama sul lago.

serie di lavori di ristrutturazione realizzati tra il XVI e il XIX secolo, mentre il caratteristico campanile dal tetto merlato risale al 1571. In piazza Catullo è collocato il PALAZZO DEI CAPITANI (XIV-XV secolo), sede dell’autorità della Serenissima, riconoscibile dal portico con ampi archi e dalle finestre trilobate. In corso Vittorio Emanuele troviamo il quattrocentesco PALAZZO FREGOSO, caratteristica costruzione con muri in pietra a vista, incastonata tra le altre case. All’inizio della tappa 2 passeremo a poca distanza da alcune ville storiche particolarmente belle: villa Albertini, la villa dell’hotel du Parc e villa Canossa. Di queste sono visitabili il parco di villa Albertini (vedi www.parcodeglialbertini.it) e l’hotel du Parc con l’antistante parco, per ristorazione.

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Enogastronomia Il connubio del territorio lacustre con quello montano, e l’appartenenza a tre diverse regioni, contribuiscono alla varietà della tradizione enogastronomica del lago di Garda. Tra i prodotti caratteristici troviamo il pesce di lago, gli agrumi e l’olio d’oliva, ma anche il tartufo del Baldo, i formaggi di malga e i marroni di San Zeno di Montagna. L’olio extravergine d’oliva del Garda, con marchio Dop, si distingue per il sapore delicato e gli aromi leggeri ed equilibrati, con profumi di erba fresca, erbe aromatiche, fieno e carciofo, e un retrogusto di mandorla. Quanto al tartufo, nei boschi tra Caprino Veronese e San Zeno di Montagna si trova soprattutto il tuber aestivum, un tartufo nero e rustico detto anche scorzone. Ha un profumo delicato, quasi dolciastro, e un gusto gradevole che ricorda quello dei porcini. Tra i vini bianchi primeggiano il Lugana e il Custoza, e tra i rossi il Bardolino, ma se allarghiamo leggermente il territorio, anche il Valpolicella e l’Amarone, il Nosiola e il Vin Santo trentino. Tra gli antipasti è d’obbligo citare le SARDE IN SAOR, condite con cipolle cotte in aceto e poi caramellate con pinoli e uvetta. Per i primi piatti sono da ricordare i BIGOLI CON LE SARDE, il RISOTTO CON LA TINCA e la CARBONERA. Quest’ultima è un piatto povero, tipico in particolare di Malcesine, dove viene preparato e offerto durante le sagre di paese. A base di polenta e formaggi, e in grado di conservarsi per alcuni giorni avvolto in un canovaccio, era uno dei cibi tradizionalmente consumati dai carbonai, da cui il nome. Tra le varietà di pesce più utilizzate troviamo il luccio, le sarde di lago, il lavarello e il persico. Tutti si prestano a essere cucinati fritti con pangrattato o alla griglia, ma pure lessati e serviti con salsa gardesana (a base di cipolla, aglio, acciughe, capperi e prezzemolo). In alternativa al pesce, altri piatti tradizionali sono la POLENTA E BOGONI (lumache di terra) o la GARRONESE VENETA, una carne di manzo prelibata e tenera, che si presta a svariate preparazioni. Anche per quanto riguarda i dolci troviamo di che solleticare il palato. Il BACIO DI SAN VALENTINO, tipico di Bussolengo, è un dolcetto a base di albume, nocciole, zucchero e con un goccio di liquore. Il fogassin, o fugassin, tipico del veronese, è un tortino a base di zucchero, uova, farina e altri ingredienti (grappa, uvetta, scorza di limone), la cui ricetta varia da zona a zona ma con un ingrediente unico e caratteristico: il grasso rappreso dell’acqua di cottura del cotechino. Infine ricordiamo i SANVIGILINI, biscotti di pasta frolla con uva sultanina, inventati e serviti per la prima volta a punta San Vigilio, nell’omonima locanda, in occasione di una visita di Winston Churchill. E a fine pasto non dovrebbe mancare un bicchierino di limoncello servito molto freddo, purché sia stato prodotto con limoni coltivati attorno al lago, non importa se a Limone del Garda, a Gargnano o a Torri del Benaco. 37


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