Guida alla Via Vandelli

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IL PERCORSO


1

Modena ➜ Puianello 12

Montale Rangone

Quercia

San Lorenzo 1.7

Portile

Bellaria

10

San Martino di Mugnano Paganine

Arquara 8

San Damaso

Santa Maria di Mugnano

Cantone di Mugnano

T. Tie

pido

Sentiero Tiepido

1.6

Modena

Ponte di Pozza

6

Puianello

Vaciglio

1.5

Ponte S.S. 12

La Bottega Collegarola Rotonda 4

Colombara 1.4

1.3

Punta

2 1.2

Sant’Agnese

Buon Pastore San Faustino

San Lazzaro 1.1

Modena

Crocetta

San Cataldo


Modena ➜ Puianello

Maranello

20

Cà De Gatti

Pozza

Ponte di Pozza 1.9

Bell’Italia

Villa Santa 18

SS

Il Borgo

12

Solignano Nuovo

Colombaro

16

Castelnuovo Rangone 1.8 14

Santa Maria del Tiepido Montale Rangone Quercia Bellaria

Cavidole T. Tiepido

12

Portile

San Martino di Mugnano

1.7

San Lorenzo 10

Paganine A1

Arquara Cantone di Mugnano

Santa Maria di Mugnano

1


1

Olmazzo

Modena ➜ Puianello

Il Nino

Banzuola Nuova

Salse di Puianello

Poggio Fontana Poggio Croce

Le Sarse

Santuario di Puianello

Puianello 1.12 26

Molino dei Chierici

Il Poggio

1.11

Colombarina

Levizzano Rangone

SS 12

Poggio

Gaiano Gaiano

24

San Venanzio

Torre Maina Benefizio La Lucchina 22

Cà Sante

La Svolta

Podere Isola

I treppi

Cà Bisetti

Gorzano 1.10

20

o

Cà de Gatti

T. Ti

epid

Maranello

Villa Santa

Ponte di Pozza

Pozza

1.9

Solignano Nuovo 18

Bell’Italia


Da Modena a Puianello

1

2.000 1.800 1.600

200

MODENA

400

PUIANELLO

TORRE MAINA

PONTE S.S. 12

800 600

SENTIERO TIEPIDO

1.000

PONTE DI POZZA

SANTA MARIA DEL TIEPIDO

1.200

POGGIO GAIANO

1.400

0m 0 km

5

10

15

20

25

30

LUNGHEZZA: 27,2 km

Servizi

DISLIVELLO: SALITA 410 m DISCESA 10 m

Usciti dalla periferia di Modena, non si incontrano più paesi né negozi. Si possono fare brevi deviazioni dal percorso per i paesi di Pozza o Gorzano. A Puianello c’è un solo ristorante, aperto a cena da venerdì a domenica, e nessun negozio.

DIFFICOLTÀ: facile FONDO: 60% STERRATO 40% ASFALTO

Mezzi di trasporto PER MODENA: Linee ferroviarie MilanoModena-Bologna e Modena-MantovaVerona, www.trenitalia.com. La stazione centrale di Modena (piazza Dante Alighieri) è anche collegata a Sassuolo, punto di partenza alternativo per la Via Vandelli, www.tper.it/mosa. PER TORRE MAINA: Da Modena si può prendere la corriera, stazione in via Bacchini 1, www.setaweb.it/mo. PER VACIGLIO: Il paese, da cui inizia il percorso fuori dalla città, è raggiungibile con la linea 3 degli autobus, che parte da largo Garibaldi, www.setaweb.it/mo.

Per informazioni IAT MODENA: www.visitmodena.it, tel. 059-20.32.660, info@visitmodena.it. IAT TERRE DI CASTELLI: Per Castelnuovo Rangone e Puianello, www.turismoterredicastelli.it, tel. 059-78.12.70, info@turismoterredicastelli.it. IAT TERRA DI MOTORI: Per Colombaro, Pozza e Torre Maina, www.maranello.it, tel. 0536-07.30.36, iat@maranello.it.

Dove dormire MODENA: Ostello San Filippo Neri, via

Sant’Orsola 52, tel. 059-23.45.98, info@ ostellomodena.it, www.ostellomodena.it, €. Cucina attrezzata, lavanderia a gettone, parcheggio per le bici, bar, colazione 3 €. CAVIDOLE: Affittacamere Fondo Cavidole, via Cavidole 38, tel. 059-53.32.178 / 335-57.24.415, fondocavidole@whitesrl.it, www.fondocavidole.flazio.com, €€. COLOMBARO: Hotel Corte degli Estensi, via Vandelli 7, tel. 059-55.32.45, info@ cortedegliestensi.it, www.cortedegliestensi. it, €€. Colazione 5 €, mezza pensione 15 €, ristorante interno tradizionale e pesce. Agriturismo Aggazzotti, via Castelnuovo 25, tel. 059-55.32.35 / 334-65.51.145, info@ aggazzotti.it, www.aggazzotti.it, €€€. POZZA: Hotel Maranello Village, viale Terra delle Rosse 12, tel. 0536-07.33.00, info@maranellovillage.com, www.maranellovillage.com, €€€. GORZANO DI MARANELLO: Suite Hotel la Gazzella, via Vandelli 416,

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Modena ➜ Puianello

tel. 0536-94.45.97, info@lagazzella.net, www.suitehotellagazzella.com, €€€. Hotel Locanda del Mulino, via Nuova Estense 3430, tel. 0536-94.41.75, info@locandadelmulino.com, www.locandadelmulino.com, €€€. B&B La Rosa Gialla, via Taro 49, tel. 333-14.82.008, €€. TORRE MAINA: B&B La Pilastrina, via Cappella 53, tel. 335-64.76.394, €€. B&B Case Bianche, via Gabella 3, tel. 338-37.45.782, info@casebianche.mo.it, www.casebianche.mo.it, €€€. Locanda MoCa, via Caprile 8, tel. 338-96.50.264, €€.

B&B Relaxing Retreat in Rural Italy, via Montina 23, tel. 377-95.48.026 (solo WhatsApp), torremainabeb@gmail.com, €. Agriturismo Il Luoghetto, via Gaiano 1, tel. 0536-94.36.84 / 348-64.15.056, info@ luoghetto.com, www.luoghetto.com, €. Colazione 5 €, ristorante nell’agriturismo. PUIANELLO: B&B Cà dal Veint, via Spagna 2, tel. 338-26.26.584, €. Possibile uso cucina. In caso di numero non raggiungibile, mandare messaggio via WhatsApp. BANZOLA NUOVA: Agriturismo La Bizentina, via Gineprello 160, tel. 0536-95.71.49 / 339-78.46.114, info@agriturismolabizentina.it, www.agriturismolabizentina.it, €€.

Il palazzo ducale degli Estensi è il punto di partenza della Via Vandelli, nel cuore della città. La tappa inizia sotto i portici del centro storico e si porta in periferia lungo un percorso verde che attraversa i parchi cittadini. Una volta in campagna, si prosegue su una ciclabile realizzata sulla sede di una vecchia ferrovia e poi sul sentiero in terra battuta a fianco del torrente Tiepido. Infine, si sale sulle prime colline modenesi, immersi nel paesaggio dei calanchi, dove la Via serpeggia sul crinale e ci conduce fino al santuario di Puianello. Le fontane sono solo in città, a Torre Maina e all’arrivo, oltre a una sul sentiero natura del Tiepido.

Da Modena centrale (+1,0 km) La Via Vandelli parte da piazza

Roma, dall’ingresso del palazzo ducale. Arrivando in treno, la piazza si raggiunge agevolmente a piedi. Usciti dalla stazione centrale, ci lasciamo alle spalle piazza Dante Alighieri e imbocchiamo viale Crispi, in diagonale a sinistra. Camminiamo sotto i portici, sulla sinistra, e prima di una grande rotatoria attraversiamo il viale verso destra e proseguiamo verso la rotatoria su cui si affaccia il tempio monumentale dedicato ai caduti della Prima guerra mondiale. Giriamo a destra in corso Vittorio Emanuele II. Stiamo camminando sull’antica darsena di Modena, dove il canale Naviglio entrava in città e dove attraccavano le imbarcazioni che trasportavano merci tra la capitale del ducato e il fiume Po. Davanti a noi vediamo già il retro del palazzo ducale, che raggiungiamo in 400 m. Ora giriamo a destra in corso Cavour e poi immediatamente a sinistra in via 3 Febbraio 1831, costeggiando il fianco del palazzo ducale, e nuovamente a sinistra arrivando in piazza Roma, il nostro punto di partenza.

Da piazza Roma Il cammino vero e proprio inizia davanti alla reggia dei duchi estensi: il palazzo ducale, oggi sede dell’accademia militare. Da questo palazzo i duchi partivano nel Settecento per raggiungere il mar Tirreno sulla Via Vandelli, come faremo noi. Le vasche d’acqua pre-

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Modena ➜ Puianello

MODENA. Piazza Grande, il duomo e la torre Ghirlandina, patrimonio Unesco.

senti in piazza ci ricordano che in città i trasporti avvenivano lungo i CANALI, oggi coperti. Con il palazzo ducale alle spalle, imbocchiamo davanti a noi via Farini, che seguiamo per 300 m fino all’incrocio con via Emilia, sulla quale ci immettiamo svoltando a destra. Fatti un centinaio di metri, oltrepassiamo piazza Torre, con il monumento al poeta Alessandro Tassoni e la torre civica della Ghirlandina. Dopo pochi metri, giriamo a sinistra sotto ai portici di corso Duomo. Entriamo in piazza Grande passando alla destra della facciata della cattedrale romanica, per calle dei Campionesi. Tagliamo in diagonale lungo l’acciottolato e ci infiliamo per un brevissimo tratto in via Albinelli, tra l’edificio porticato della banca e quello dei bar. Entriamo in piazza XX Settembre, dove troviamo una fontana con un putto e un’oca, e l’ingresso dello storico mercato alimentare coperto Albinelli. Dopo aver attraversato in diagonale anche questa piazza, arriviamo in via Mondatora [1.1], e svoltiamo nettamente a sinistra. Seguiamo i portici in un percorso semicircolare, dovuto al fatto che i palazzi davanti ai quali camminiamo sono sorti sul perimetro dell’arena romana di Mutina. Continuiamo a girare a destra e ci troviamo in via Canalino, così chiamata in memoria dei canali della città. La strada cambia nome in via Saragozza e raggiunge l’incrocio con viale delle Rimembranze. Sulla sinistra, un grande portone di legno nasconde le chiuse di San Pietro che controllavano l’ingresso delle acque nei canali della città; avvicinando l’orecchio possiamo ancora avvertire lo scroscio. Proseguiamo dritti davanti a noi e attraversiamo l’area verde del parco delle Rimembranze, che circonda la città in corrispondenza delle antiche mura. Passando un altro semaforo, attraversiamo anche viale Muratori e arriviamo in via Cavedoni, che percorriamo per 200 m fino all’incrocio con viale Sigonio, che attraversiamo. Imbocchiamo il percorso pedonale, che si trova leggermente sulla nostra destra, e pro41

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Modena ➜ Puianello

seguiamo dritti per 200 m tra le panchine e le aiuole. Usciamo dalla parte opposta, su via Peretti, e voltiamo a sinistra. Percorriamo solo 50 m e a destra si trova l’ingresso della prima area verde che sfrutteremo per superare la periferia della città: la via ciclopedonale Alexander Langer [1.2]. Attraversiamo via Pagliani e via Riva del Garda, continuando su questo corridoio verde, che piega leggermente a destra. Dopo 200 m arriviamo in via Rovigo che ci porta a incrociare viale Don Minzoni. Per attraversarlo dobbiamo andare al semaforo sulla nostra destra, attraversare il viale e girare a sinistra, sostanzialmente tornando indietro per 100 m, ma dall’altra parte della carreggiata. Imbocchiamo la terza strada a destra, via Porta. Subito dopo la curva a sinistra, svoltiamo a destra in via Treviso e attraversiamo il piccolo passaggio a livello della ferrovia Modena-Sassuolo. Alla fine di via Treviso voltiamo decisamente a destra appena oltre la siepe, lungo una ciclabile nel parco [1.3]. Continuiamo per 1,5 km fino a una piccola rotatoria, prima della quale, sulla destra, troviamo una fontana. Oltrepassiamo la rotatoria e, lasciando l’ingresso della clinica sulla destra, andiamo dritti sul percorso nel parco. Dopo 200 m, attraversiamo via Monza e svoltiamo a destra, percorrendo il perimetro dei parcheggi tenendo a sinistra l’edificio con il bar, e arriviamo all’incrocio con via D’Acquisto (a sinistra abbiamo le casette dell’acqua pubblica). Attraversiamo la strada grazie al semaforo pedonale [1.4]. Entriamo nel parco e prendiamo il viottolo sulla destra che sale sulle collinette verdi. Percorriamo 200 m e raggiungiamo via Mattarella, che attraversiamo sulle strisce pedonali alla nostra sinistra. Imbocchiamo il percorso pedonale davanti a noi che dopo 100 m gira a sinistra e passa di fianco a un grande centro commerciale. Per 800 m camminiamo su una ciclabile nel verde, tra le urbanizzazioni anni Novanta con villette a schiera, fino a una rotatoria su via Morane, dove proseguiamo dritti, seguendo la ciclabile a fianco della strada. Attraversiamo il ponte pedonale sopra la SS 12, che qui coincide con il percorso originale settecentesco della Via Vandelli. Alla fine del ponte siamo nel paese di Vaciglio. Attraversiamo via Vaciglio Sud [1.5], e dopo pochi passi sulla sinistra vediamo l’antica stazione ferroviaria del paese, ormai diroccata. Attraversiamo anche via Gherbella al passaggio pedonale. Ora siamo sulla lunga ciclabile che collega Modena con Vignola, sfruttando il sedime della ferrovia preesistente. La percorriamo, fiancheggiando via Gherbella, in mezzo ai campi coltivati. Lungo il tragitto incontreremo la vecchia stazione ferroviaria di Paganine sulla nostra destra. Dopo 3 km incrociamo il percorso natura del torrente Tiepido [1.6], che imbocchiamo svoltando a destra in mezzo ai campi. Passiamo sotto all’autostrada del Sole, grazie a un sottopassaggio oltre il quale, alla nostra destra, vediamo un’antica struttura a cupola, la chiusa del Drago, che regolava le acque del canale di San Pietro (sono in fase di esecuzione grandi lavori per la realizzazione di una bretella stradale a fianco dell’autostrada, quindi ci potrebbero essere dei cambiamenti in ciò che si incontra dopo il sottopassaggio). Proseguiamo mantenendo il 42


Modena ➜ Puianello

TORRENTE TIEPIDO. Grande ponte in legno lungo il percorso ciclopedonale.

torrente sulla sinistra per 1,2 km fino a un piccolo ponte pedonale [1.7] grazie al quale passiamo sull’altra sponda del torrente, dove proseguiamo voltando a destra prima delle case, in direzione delle montagne. Dopo poche decine di metri, a sinistra, a fianco di una maestà, troviamo l’unica fontana presente sul percorso natura fino a Torre Maina. Siamo in mezzo a case coloniche, fattorie, stalle, vigneti e campi. Il cammino prosegue agevole, per chilometri, su terra battuta, in mezzo alla boscaglia a lato del fiume. Dopo 2,3 km incontriamo un sottopasso stradale e dopo altri 700 m arriviamo a un altro piccolo ponte pedonale sulla destra. Non lo attraversiamo, anzi, facciamo una deviazione di 50 m sulla strada asfaltata a sinistra per vedere la piccola pieve romanica di SANTA MARIA DEL TIEPIDO, davanti a cui giacciono anche i coperchi di alcuni sarcofagi romani trovati nei campi circostanti. Torniamo sui nostri passi e prima del ponticello giriamo a sinistra, tenendo il torrente sulla destra. Dopo 900 m attraversiamo un grande ponte ciclabile di legno [1.8] portandoci sull’altra sponda del torrente. Da qui in avanti, terremo il Tiepido sulla nostra sinistra, fino a quando non lasceremo il percorso natura, appena prima di entrare a Torre Maina. Camminiamo ancora per 2,5 km su terra battuta, in mezzo ai campi e nella boscaglia, quando incontriamo un altro sottopassaggio stradale. Il prossimo sottopassaggio è tra 2,2 km, e lungo il tragitto costeggiamo sulla destra un grande campo da golf. Il sottopassaggio successivo lo incontriamo dopo 500 m [1.9]. Se dovessimo avere bisogno di qualche negozio o bar, a meno di un chilometro alla nostra destra c’è il paese di Pozza, abbastanza fornito. Noi continuiamo sul percorso natura tra il torrente e la strada statale, tra orti, campi e i piccoli parcheggi per l’accesso al percorso. Durante il tragitto, ammiriamo le pareti del piccolo canyon in cui si incassa il torrente, che presentano diversi strati di sedimentazione 43

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Modena ➜ Puianello

Il sistema dei canali che alimentavano Modena Prima dello sviluppo del trasporto su strade carrozzabili, avvenuto nel Settecento e di cui la Via Vandelli è capostipite, il trasporto delle merci avveniva principalmente lungo le vie d’acqua. I grandi fiumi erano le arterie principali, collegate alle città con una densa rete di canali navigabili. Tutto il centro storico di Modena era un reticolo di navigli e viale Vittorio Emanuele II, dietro al palazzo ducale, era la darsena della città, strategicamente posizionata dai duchi estensi in modo da avere un rapido collegamento col fiume Po. Le vasche in piazza Roma vogliono rievocare quest’epoca, così come i nomi di alcune vie: via Canalgrande, via Canal Chiaro, via Canalino. Per mantenere efficiente un sistema di questo tipo, erano necessarie imponenti opere idrauliche, come chiuse e sifoni. Percorrendo via Saragozza si ricalca il vecchio canale di San Pietro, che portava fin dentro la città le acque torbide del fiume Panaro, proveniente da Vignola, come testimoniato dalla chiusa ancora operativa. Lo storico Girolamo Tiraboschi così descriveva la sua città nel Settecento: “È noto che Modena è fondata sopra molti canali, i quali prima scorrevano per la maggior parte scoperti, ma ora attesa l’insalubrità dell’aria, che cagionavano, e la deformità, che offrivano agli occhi de’ riguardanti, fabbricate sopra essi le volte, corrono comunemente sottera”.

risalenti fino al pleistocene (due milioni di anni fa). Dopo altri 2 km arriviamo a un incrocio con semaforo [1.10] in cui il percorso natura incrocia la... Via Vandelli! Proprio qui nel 1739 Domenico Vandelli aveva posizionato l’attraversamento del torrente Tiepido. All’epoca si trattava di un guado a raso, in cui alcuni tubi posizionati in direzione della corrente agevolavano il passaggio di carri e carrozze. A destra possiamo vedere il paese di Gorzano, con alcuni negozi e servizi, tra cui una fontana in piazza. Non ci immettiamo sul tracciato settecentesco, ma rimaniamo sul percorso natura davanti a noi. Sulla sinistra iniziamo a vedere i cosiddetti TREPPI, i campi per il ruzzolone: un antico gioco in cui si lanciano più lontano possibile dei dischi di legno tramite una corda. I treppi ci accompagnano per circa 1 km e a metà incontriamo anche la casa degli alpini e un’area cani. Arriviamo a un parcheggio dietro a un ristorante (troviamo una fontana vicino a un cartello informativo), andiamo all’estremità opposta dello spiazzo ghiaiato dove un brevissimo sentierino in salita sulla destra ci porta all’imbocco del ponte stradale, che percorriamo sul marciapiedi girando a sinistra verso il centro di Torre Maina e attraversando per l’ultima volta il torrente Tiepido. Sul sagrato della chiesa ci ricongiungiamo col percorso storico. Con la chiesa alle spalle, ci avviamo su via Montina, tra il ristorante sulla destra e la casa di riposo sulla sinistra. Davanti a noi si staglia l’antica torre della Montina, nel nucleo più antico dell’abitato di Torre Maina. Proseguiamo per un breve tratto fiancheggiando antiche case di pietra. La strada svolta nettamente a sinistra prendendo il nome di via Gaiano e, lentamente, inizia a salire: da qui fino a Massa saremo sempre tra le montagne. Dopo una stretta svolta a sinistra arriviamo quasi nell’aia di un agriturismo e imbocchiamo il sentiero sterrato sulla de44


Modena ➜ Puianello

stra in ripida salita [1.11]. Queste pendenze sono tipiche del progetto di Domenico Vandelli, che tendeva a mantenersi su un percorso pianeggiante quanto più possibile per poi affrontare le salite in brevi strappi. In 600 m raggiungiamo il piccolo borgo di Poggio Gaiano, dove sorgeva un insediamento terramaricolo e romano. Teniamo la sinistra, lasciandoci il paese alle spalle. La strada torna asfaltata e spiana leggermente, ma ben presto riprende a salire portandoci proprio sulla cima del poggio, da cui godiamo di uno splendido panorama. Abbiamo già guadagnato abbastanza quota per vedere la Pianura Padana con Modena sulla sinistra, i calanchi scoscesi sulla destra e soprattutto la Via Vandelli che danza davanti a noi disegnando il culmine del crinale. Con una breve discesa ci immettiamo sulla SP 41, che riporta il nome di via Vandelli. Rimaniamo sulla strada asfaltata per 700 m, continuando a salire sul crinale e lasciandoci un grande ripetitore sulla sinistra, fino all’incrocio con via Spagna [1.12]. In corrispondenza dell’incrocio lasciamo momentaneamente il percorso settecentesco per imboccare la carrareccia che sale sulla sinistra. Il sentiero piega a sinistra tra gli alberi e, dopo un piccolo avvallamento, ricomincia a salire svoltando a destra in mezzo a un campo. Dopo una casa di caccia in legno, raggiungiamo nuovamente la strada asfaltata. Da qui abbiamo la possibilità di scorgere Levizzano Rangone, il paese natale di Domenico Vandelli: guardando verso valle possiamo individuare il campanile e la torre matildica del castello. Saliamo verso sinistra, lungo la strada, finché non raggiungiamo una scalinata alla nostra destra che conduce al santuario di PUIANELLO, dove si conclude la tappa. Dal sagrato, voltandoci indietro, possiamo vedere nuovamente Levizzano Rangone inquadrato dal doppio filare di alberi. Dietro al santuario, nei pressi dei bagni, c’è una fontana.

Da vedere Modena I luoghi da visitare sono innumerevoli. Ma per chi percorre

la Via Vandelli, mi sento di suggerirne alcuni legati alla storia dei duchi estensi, che spostarono qui la capitale del ducato nel 1597 dopo la perdita di Ferrara. Innanzitutto, il PALAZZO DUCALE, maestosa reggia barocca del Seicento. All’interno è notevole il salottino d’oro, una vera e propria stanza ricoperta d’oro zecchino e fatta realizzare da Francesco III, il duca della Via Vandelli. La torre di destra è stata riservata fin dal 1826, per volere di Francesco IV, agli studi scientifici, ospitando dapprima un osservatorio astronomico e ora l’OSSERVATORIO GEOFISICO dell’università di Modena. Il sabato e la domenica mattina sono possibili visite al palazzo, su prenotazione. Notevole anche il PARCO GIARDINO DUCALE ESTENSE, che era il giardino annesso al palazzo ducale, raggiungibile da corso Canalgrande. Al centro dei giardini si trova la PALAZZINA VIGARANI, costruita nel Seicento e che oggi ospita mostre d’arte. A fianco dei giardini invece c’è l’ORTO BOTANICO, che ha questa sede fin dal 1758, quando fu istituita la cattedra di botanica presso l’università e fu piantumato un orto di erbe officinali. Per capire la grandezza del progetto di Francesco III per ren45

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Modena ➜ Puianello

dere Modena una capitale europea, bisogna recarsi in piazza SANT’AGOSTINO, dove nel Settecento il duca fece costruire il Grande Ospedale, oggi sede del polo culturale Ago, e il Grande Albergo dei Poveri, oggi sede di un polo museale che comprende i MUSEI CIVICI e la GALLERIA ESTENSE. Quest’ultima merita una visita, dato che ospita la collezione di opere d’arte della dinastia estense. Poco distante si trova anche il FORO BOARIO, un elegante edificio lungo 250 m, voluto dai duchi nell’Ottocento per dare una sede al mercato del bestiame, oggi sede della facoltà di Economia. Infine, ma non per ultimo, non si può prescindere dalla visita al complesso del DUOMO, TORRE GHIRLANDINA e PIAZZA GRANDE, dichiarati dall’Unesco patrimonio mondiale dell’umanità. Costruiti alla fine dell’XI secolo, oltre a essere i massimi capolavori dell’architettura e dell’arte romanica, espressione dei geni di Lanfranco e Wiligelmo, sono tuttora il cuore pulsante della città, attorno a cui ruota la vita dei modenesi.

Santa Maria del Tiepido Questa piccola chiesa, recentemente restaurata, ha un’origine antichissima ed è citata in diverse bolle papali già all’inizio del XII secolo, ma il sito è stato sicuramente abitato fin dall’epoca romana, come testimoniano i sarcofagi in tufo disposti di fronte all’edificio, parti di pavimenti musivi e tracce di abitazioni romane rinvenute vicino alla chiesa. All’interno è venerata la Madonna della Neve. I treppi Dopo Gorzano, sulla sinistra e per circa 1 km, c’è un campo

per il ruzzolone. Questo gioco è diffuso in tutta l’Emilia collinare e montana e nella Garfagnana. Consiste nel lanciare un disco di legno, tramite una fettuccia che lo avvolge, lungo il percorso disegnato dai treppi, con sponde e curve. Lo scopo è riuscire a far raggiungere al disco la massima distanza senza uscire dal percorso prestabilito. Oltre che negli appositi campi da gioco, il ruzzolone viene praticato liberamente anche lungo le strade di montagna. In origine, e ancora oggi durante alcune rievocazioni storiche, il disco di legno era una forma di formaggio stagionato.

Puianello Questa piccola frazione del Comune di Castelvetro si trova

su una bellissima terrazza naturale che offre un panorama completo: verso nord della Pianura Padana fino alle Alpi, e verso sud delle principali cime appenniniche. Nel punto più elevato, a 443 m di quota, si trova il SANTUARIO DI PUIANELLO. La tradizione vuole che la sua origine sia legata alla fine della peste del 1630-31. Il santuario fu ricostruito nella sua posizione attuale all’inizio del XVIII secolo. Dopo un periodo di abbandono, successivo ai saccheggi di epoca napoleonica, il santuario è stato recuperato dai frati cappuccini, che lo gestiscono dal primo dopoguerra. La caratteristica sagoma costituita dalla facciata in cotto, sormontata dal timpano e fiancheggiata dai campanili, insieme al tamburo circolare, è visibile giorno e notte fin dalla pianura. A rendere ancora più suggestivo il complesso è la lunga scalinata che porta al sagrato. All’interno del santuario si trova il dipinto della MADONNA DELLA SALUTE, sull’altare maggiore, opera di Giacomo Cavedoni dell’inizio del XVII secolo. 46


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