Informacri 04 2016

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Marzo 2016

di Giorgia Pernici

Lo scorso 28 febbraio è stato il giorno delle elezioni del consiglio di Comitato. Si è presentata una sola lista capitanata da Mara Mittempergeher, candidato Presidente, che ha proposto, insieme a sei candidati consiglieri, un programma di lavoro articolato e ambizioso per i prossimi quattro anni di lavoro. Oltre a questa lista, denominata Uniti per crescere, era presente anche una candidatura per il consigliere giovane, quella di Jessica Grott. Andiamo ad analizzare il risultato uscito dalle urne. Iniziamo dal dato sull’affluenza che è stata molto alta. 104 gli aventi diritto al voto, 53 sul seggio di Folgaria e 51 sul seggio di Lavarone. Hanno votato in totale in 73 pari al 70,19% degli aventi diritto, 37 a Folgaria (69,81%) e 36 a Lavarone (70,59%). Per quanto riguarda la votazione per il candidato consigliere giovane, gli aventi diritto al voto erano 18, 11 sul seggio di Folgaria e 7 su quello di Lavarone. Hanno votato in 14 pari al 77,78% degli aventi diritto al voto. Questo è un ottimo risultato perché andare a votare è un diritto e un dovere, è la possibilità per ognuno di esprimere la propria opinione, di essere parte attiva di un confronto. Passiamo ora alle preferenze e agli eletti. Partiamo dal candidato consigliere giovane, Jessica Grott, che ha ricevuto 12 preferenze, pari al 85,71% dei voti espressi. La lista Uniti per crescere ha proposto come candidato Presidente Mara Mittempergher che ha ricevuto 53 preferenze, pari al 72,6% dei voti espressi. I candidati consiglieri erano Stefania Gerola, 23 preferenze (31,5%); Maurizio Giori, 22 preferenze (30,13%); Giuliano Mittempergher, 19 preferenze (26,02%); Maria Luisa Nicolussi Golo, 37 preferenze (50,68%); Franco Perotti, 17 preferenze (23,28%); Angela Toller, 24 preferenze (32,87%). Tirando le somme 73 schede votate, 53 valide e 20 schede nulle. Da regolamento risultano eletti i tre candidati che hanno ricevuto il maggior numero di voti e quindi sarebbero Maria Luisa, Angela e Stefania. Questo consiglio, uscito dalle preferenze dei votanti però, non garantisce la presenza di entrambi i generi come previsto da regolamento elettorale. Pertanto l’ultimo consigliere donna rimane escluso (in questo caso Stefania) ed entra il primo candidato uomo escluso, in questo caso Maurizio. Detto questo però, ricordiamo che Mara e i suoi sei candidati hanno più volte dichiarato con fermezza che tutto il gruppo Uniti per crescere lavorerà per i prossimi quattro anni per amministrare il Comitato e guidarlo sulla strada della crescita e dell’unione, indipendentemente da chi, democraticamente eletto dai volontari, sarà consigliere con diritto di voto. Nella settimana precedente al voto, sono stati proposti tre incontri tra i candidati e i volontari, una serata in ognuno dei tre comuni in cui opera il nostro comitato. Durante le serate sono stati presentati i programmi, sia del gruppo per la presidenza, sia del candidato consigliere giovane, programmi che sono stati pubblicati integralmente sullo scorso numero di InformaCRI e che vogliamo, anche in questa sede, riassumere per punti, come per tenerci un promemoria che diventi la via da seguire per i prossimi quattro anni. 1


Uniti per crescere, già il nome scelto la dice tutta, è un po’ il simbolo del motto l’unione fa la forza, perché insieme possiamo realizzare grandi obbiettivi, da soli spesso le nostre energie scivolano via inefficaci. Al centro del nostro agire c’è l’uomo. Sempre! Questa è l’essenza del sogno di Croce Rossa, quella spinta che ha fatto liberamene scegliere ad ognuno di noi di diventare uomini e donne di CRI, perché noi volontari passiamo, ma la Croce Rossa invece no! Dobbiamo sempre saper puntualmente rispondere alla richiesta di aiuto che arriva da chi ha bisogno senza discernimenti né discriminazioni, senza se e senza ma. Lavoro in team, per sviluppare condivisione e maggior sicurezza, favorendo la comunicazione e lo scambio di saperi. Un consiglio allargato, nel quale saranno distribuite molte deleghe, dove si lavorerà alacremente per una nuova idea di Comitato, un nuovo programma che punterà a valorizzare sempre le occasioni di unione e di collaborazione, nel reciproco rispetto delle singole specificità. Sette principi, Codice etico e Carta dei servizi, con e per la nostra comunità, sugli Altipiani e oltre. Valore e coerenza nell’agire, onestà nelle parole e nei fatti, coerenza, ascolto, democrazia. Solidarietà, tolleranza, sobrietà, rispetto delle persone, dei loro ruoli, delle responsabilità di cui sono investite, delle regole che governano la nostra associazione. Miglioramento dei rapporti interni tra i volontari e tra sedi, promozione di una Croce Rossa delle persone piuttosto che dei campanili, autonomia operativa nel rispetto delle normative e delle responsabilità di chi poi risponde dell’operato dell’associazione. Valorizzare il volontariato, promozione di campagne soci, nuovi corsi base, corsi di specializzazione e occasioni di incontro e fidelizzazione dei soci già operativi. Valorizzazione dell’Assemblea dei soci, che sarà programmata a cadenza trimestrale, quale momento di indirizzo programmatico dell’attività dell’associazione oltre che impagabile momento di confronto e incontro. Prosecuzione del progetto Volontariato&Vacanza con possibile estensione a entrambe le sedi. Emergenza sanitaria, proseguendo sulla strada intrapresa, continuando a garantire almeno il livello attuale in convenzione con l’Azienda Sanitaria, compresa l’Autosanitaria, promuovendone l’ampliamento dell’orario di servizio nei fuori stagione e di notte. Mantenimento delle assistenze sportive, alle manifestazioni e per richieste di privati. Promozione del Primo Soccorso sul territorio e della defibrillazione precoce. Formazione e informazione, nel campo dell’ emergenza sanitaria, del disagio sociale, dei diritti delle persone, dei bisogni umanitari e delle nuove migrazioni, sia per i volontari, sia per la popolazione, collaborando con organizzazioni private e istituzioni pubbliche. Proseguirà InformaCRI cercando di mantenerlo al passo con i tempi e le esigenze del momento. Completamento del nuovo sito Web del Comitato. Costituzione di un gruppo di redazione. Programmazione di un numero annuale di “Senza Confini“ rivolto alla popolazione e di un calendario tematico che mantenga la CRI nelle case dei nostri concittadini per tutto l’anno. Protezione civile. Lavorare per il convenzionamento del PMA e la sua collocazione a Carbonare postazione baricentrica rispetto alle nostre Comunità. Rispondere ad emergenze locali e non, in collaborazione con le istituzioni dai comuni allo stato, e con la CRI, dal comitato provinciale, al centrale, agli organi del Movimento Internazionale. Adeguare i piani di Protezione Civile Comunali alle necessità concrete delle nostre Comunità. Promuovere ogni anno almeno un corso OPEM. Le nuove frontiere del disagio e della povertà. Sensibilizzare volontari e popolazione sui problemi della solitudine, del dolore, delle disuguaglianze economiche, sociali e culturali. Organizzare e gestire servizi sociali ed assistenziali, anche domiciliari, per il sostegno a anziani, disabili e persone in condizioni, anche temporanee, di difficoltà, in collaborazione con le istituzioni pubbliche. Collaborare al fondo di solidarietà degli Altipiani. La solidarietà concreta. Promuovere attività di collaborazione ed accoglienza internazionale, garantendo presenza attiva nell’accoglienza dei profughi e nella loro integrazione. Continuare a destinare parte delle risorse economiche in progetti di solidarietà per favorire lo sviluppo del mondo impoverito. La risorsa dipendenti. La loro presenza ci ha permesso negli anni di aumentare i servizi erogati, assicurando continuità e professionalità. Tredici posti di lavoro a tempo indeterminato, dopo anni di precariato, sono un traguardo importante oltre ad una realtà oggettiva, traguardo che va consolidato e difeso. Saranno assicurati anche in futuro gli attuali livelli occupazionali, puntando a migliorare la professionalità, la collaborazione con i volontari nei servizi ma soprattutto nella formazione. I dipendenti saranno stimolati a mettersi in gioco, per arrivare ad avere dipendenti/istruttori che sappiano coniugare la loro esperienza lavorativa sul campo con il trasmettere ai volontari la conoscenza acquisita. Il numero dei dipendenti sarà sempre commisurato all’attività svolta, ai contratti in essere, alle necessità reali. Bilancio trasparente ed in ordine. In passato abbiamo sempre avuto i conti in ordine, mai avuto debiti, garantito la necessaria trasparenza sull’uso delle risorse che prima di tutto arrivano dalle tasse dei cittadini. Anche per il futuro quindi, trasparenza, scelte condivise, bilancio in ordine saranno i principi ispiratori dell’attività amministrativa, gestendo il patrimonio del comitato e il denaro pubblico frutto della nostra attività, con responsabilità, prudenza, oculatezza e sobrietà. Niente sprechi, ne uso poco accorto delle risorse. Il ruolo del consiglio. Si riunirà in via ordinaria con cadenza mensile. Diventerà il cuore della democrazia, del confronto ma anche un laboratorio di idee, di proposte, di iniziative. Le decisioni saranno portate a conoscenza di tutti i soci attraverso gli strumenti di informazione che il Comitato si è dato. Nuova sede del comitato. Dopo la sede di Lavarone e di Carbonare è indispensabile operare con il massimo impegno per avere una sede di Comitato che risponda appieno alle esigenze delle nostre Comunità, sia da un punto di vista dell’operatività, sia per la sua organizzazione amministrativa. 2


Passiamo ora a fissare alcuni punti del programma di Jessica Grott, il Consigliere giovane eletto. Partiamo dallo slogan che racchiude molto del suo pensiero di lavoro per i prossimi quattro anni.

Impegnarsi in Croce Rossa, con amore, con passione, questo il modo che pensa di usare Jessica per scrivere il domani del nostro comitato. Proseguendo usa parole importanti come INTERAZIONE, intesa come collaborazione continua e costante tra giovani, dentro e fuori la CRI per aprire nuove collaborazioni e contribuire alla crescita di una cittadinanza attiva. E ancora COLLABORAZIONE INTERGENERAZIONALE, riconoscendo il valore del dialogo e della collaborazione tra volontari di diverse generazioni, facendone un punto di forza. Prosegue con COMUNICAZIONE. Jessica propone collaborazione con tutte le aree ma in particolare con l’Area 6. Si impegna a supportare la Redazione di InformaCri, il nuovo sito web di prossima pubblicazione mantenendolo in continuo aggiornamento, riconoscendo il valore strategico della comunicazione dentro e fuori l’associazione. Nel programma di Jessica c’è spazio anche per l’EDUCAZIONE. Tutte le attività dell’Area 5 saranno pianificate tenendo conto degli aspetti educativi della nostra azione. Fare educazione significa sì fare percorsi formativi, ma soprattutto agire coerentemente con i nostri principi e i nostri valori. Immagina una CRI che entra nelle scuole, attraverso una comunicazione peer-to-peer, per sostenere e costruire la formazione della persona e il senso di appartenenza alla comunità, diffondendo la cultura dell’attenzione all’altro, del volontariato, per abbattere le discriminazioni di ogni ordine e genere. PROMOZIONE E PARTECIPAZIONE. Jessica crede sia fondamentale far conoscere alla popolazione il nostro comitato, le finalità e gli obiettivi raggiunti fino ad arrivare alla vita di sede, in tutte le operazioni giornaliere svolte, perché i nostri concittadini possano comprendere i valori e le opportunità che la nostra associazione crea e le risposte che sa dare. Termina con un appello DIPENDE DA TE! La CRI è diventata grande grazie a milioni di persone che negli anni hanno creduto e credono ancora nel sogno di Henry Dunant. I grandi sogni si realizzano grazie alle persone che ci mettono il cuore, e termina con un appello, … come diceva Walt Disney “Se puoi sognarlo, puoi farlo”…questo dipende da ognuno di noi, e quindi dipende anche da te.

Ecco, la mia analisi sul voto di domenica scorsa parte proprio da qui, DIPENDE DA TE! Oggi abbiamo un consiglio, un Presidente, due sedi territoriali più la sede dell’Autosanitaria a Carbonare e la sede periferica di Luserna. Circa 150 volontari , un buon numero di mezzi, un bilancio sano … e ora? Ora che faccio? Sono problemi di altri andare avanti? Io mi limito a fare i miei turnetti? Vado avanti a osservare da lontano, criticare a capannello se non sono d’accordo o non capisco qualcosa e mi limito a far finta di nulla e dare tutto per scontato se corre tutto liscio? No, io non penso che farò così, anzi dirò di più nessuno di noi dovrebbe fare così! La CRI è di tutti noi, risponde ai bisogno grazie all’apporto di tutti, mette l’uomo al centro di ogni propria azione solo se tutti noi ci crediamo. Il bisogno assume connotazioni diverse ogni giorno, chi ci chiede aiuto non può e non deve essere valutato soggettivamente da noi, deve essere accolto, ascoltato, aiutato a prescindere da chi è e da dove viene, nel pieno rispetto dei nostri principi e dei nostri obbiettivi. La nostra è un’attività complessa che richiede lucidità e presenza costante e solo se tutti diamo il meglio di noi stessi possiamo continuare a lavorare con profitto nella nostra mission associativa. E lavorare con profitto significa che tutto va per il verso giusto, dalla pianificazione dei servizi, alla gestione delle sedi, dei mezzi, alle relazioni interne e sterne, all’oculata gestione del denaro di comitato. Significa che tutti noi siamo chiamati a essere un po’ presidenti e consiglieri nel nostro agire quotidiano, pensando alla ricaduta di ogni nostra azione e non agendo per noi stessi ma in funzione del nostro obbiettivo, l’unico e univoco, soddisfare i bisogni dell’uomo nel pieno rispetto dei nostri principi. Mara, il nostro Presidente, ha detto che distribuirà molte deleghe e ciò significa che intende avere un gruppo di collaboratori ampio che mettano in campo tutte le loro competenze e predisposizioni a servizio dell’associazione. Credo che ognuno di noi oggi dovrebbe guardarsi dentro e dire “cosa posso dare al mio comitato in questa fase di cambiamento e di crescita?” … e nel darsi una risposta dovrebbe proporsi per collaborare al progetto che, lo ripeto, non possiamo considerare il progetto del consiglio, perché la CRI è di tutti noi. Possiamo leggere e rileggere questi due programmi per lungo e per largo ma dovendoli riassumerli esce un solo unico grandissimo obbiettivo “UNITI, perché INSIEME tutto è possibile”, senza divisioni, senza campanili, perché la Croce Rossa non ha e non può avere confini, né sugli Altipiani, né in Trentino né nel mondo. Non nascondo che mi sono chiesta perché venti di noi volontari abbiano scelto di annullare la propria scheda in votazione e non sono riuscita, nell’immediato, a darmi una risposta. Le occasioni per esprimere i propri dubbi o perplessità prima del voto, con i candidati che si proponevano a servizio dell’associazione, ci sono state ma, a parte due interventi a Lavarone (supportati da alcuni altri volontari presenti che annuivano) non ho sentito nessuno alzare la mano e dire “io non sono d’accordo con i contenuti di questo programma” ed esprimere una diversa opinione. Inoltre non dimentichiamo che tutti i soci con almeno due anni di anzianità potevano candidarsi ma non l’ha fatto nessun’altro. Quindi la mia domanda sul perché di quelle schede annullate rimane in parte senza risposta. Personalmente non credo che in un’associazione come la CRI possa essere il segreto dell’urna a nascondere malumori o perplessità, 3


ognuno deve sentirsi libero e responsabile di dire la propria opinione, alla luce del sole e nei contesti giusti, anche con confronti accesi, altrimenti probabilmente dobbiamo pensare di trovarci in una dimensione che non ci appartiene. Sono comunque ottimisticamente propensa a pensare che chi vive oggi un momento di dubbio vorrà diventare attore protagonista del futuro del nostro comitato, partecipando al confronto, lascando alle spalle retaggi del passato legati magari a singoli piccoli episodi che non possono oscurare i grandissimi obbiettivi che insieme abbiamo raggiunto, e partecipando alla vita del comitato in ogni aspetto, leggendo e informandosi attraverso i nostri canali di informazione, pensando e facendosi delle proprie opinioni da portare poi nelle sedi, in assemblea, in mezzo ai volontari per un confronto aperto che non potrà che farci crescere ogni giorno di più. Mara ha chiesto ai suoi vecchi delegati di proseguire l’attività ordinaria in attesa di definire i nuovi incarichi e pertanto rimaniamo in attesa di novità che prontamente vi comunicheremo. La prima, che possiamo già riportarvi, è che Rosita Bertoldi, come aveva preannunciato nell’incontro del 26 febbraio scorso a Lavarone e successivamente confermato in una lettera inviata ai volontari della sua sede il giorno successivo, non intende proseguire con il suo incarico. Pertanto Mara, in attesa di definizioni per il futuro, ha temporaneamente affidato a Maurizio Giori, che quindi, dal 01 marzo, è il punto di riferimento per la sede di Lavarone. Chiudo questo articolo di riflessione sulle elezioni riprendendo una bellissima provocazione di Jessica, che ha portato nelle serate a Luserna, Folgaria e Lavarone … una canzone di Francesca Michielin, “Nessun grado di separazione” che vi invito ad ascoltare … il concetto che esprime questa canzone, a mio avviso, è l’icona del sogno di Croce Rossa, quel sogno che deve essere l’unico filo conduttore di ogni nostro pensiero e azione, fintanto che vestiremo addosso quella Croce, in servizio come nella nostra vita personale e quotidiana.

È la prima volta che mi capita prima mi chiudevo in una scatola sempre un po’ distante dalle cose della vita perché così profondamente non l’avevo mai sentita, e poi ho sentito un’emozione accendersi veloce e farsi strada nel mio petto senza spegnere la voce e non sentire più tensione solo vita dentro di me nessun grado di separazione nessun tipo di esitazione non c’è più nessuna divisione tra di noi siamo una sola direzione in questo universo che si muove …

Da bambino, mi ricordo, c’era una canzone che con simpatia cantava quanto è bello stare insieme a tavola, il ritornello faceva”aggiungi un posto a tavola, che c’è un amico in più, se stringi un pò la seggiola stai comodo anche tu”. Condividere il cibo, povero o ricco che sia, manicaretti oppure semplici pietanze, l’importante è condividerlo con amici, di lunga data o appena conosciuti, il cibo è come un collante tra i popoli . Attorno alla tavola imbandita si chiacchiera di tutto, si azzerano quei muri che erigiamo nel nostro cuore per “difenderci “ dalle persone che non conosciamo. L’altra sera, con Manuela Bailoni e Giampaolo Libardi del Servizio CRI SeP del Trentino, siamo andati a cena da quattro ragazzi Nigeriani che vivono ad Ala. E’ stata una meravigliosa esperienza! … ci hanno accolti come dei grandi amici, con il cuore aperto, erano felici di avere compagnia, si capiva dai gesti amorevoli con cui ti passavano una sedia, una pentola o altro, e dai tanti sorrisi che ci hanno regalato durante la serata. 4


Preparando la cena e poi seduti insieme a tavola, come per incanto si sono annullati migliaia di chilometri che distanziano il Trentino dalla Nigeria. E sparito il colore della pelle , la differente lingua, religione e cultura, per la magia che fa l’amore per il prossimo, eravamo solo 7 amici che si raccontano cose della vita. I ragazzi erano felici di poter parlare e scoprire nuove parole di una lingua per loro (e anche per noi  ) difficile. Con Kingsley, appassionato di calcio, abbiamo parlato della sua squadra del cuore, il Chelsea e di quanto gli piace fare sport con gli amici. E tra una mescolata alla zuppa di fagioli di Manuela e le patate con le uova di Giampaolo, il nostro amico Alexander ci racconta del lavoro che faceva in Nigeria e dei progressi che sta facendo a scuola di Italiano. E alla fine sono stati abbracci e foto. Attorno a quel tavolo non c’erano Trentini, né Nigeriani, né Calabresi, nessun bianco e nessun nero, c’erano solo amici, 7 Fratelli perché nel Mondo siamo nati TUTTI FRATELLI. E vi voglio salutare come ci hanno salutato accompagnandoci alla macchina …. CI VEDIAMO Buon Volontariato a tutti Pristy

Migliaia di persone sono bloccate in Grecia senza cibo, acqua e generi di prima necessità al confine settentrionale del paese, dove i migranti lottano sia per la sopravvivenza, sia per trovare sicurezza. Almeno 8.000 persone sono bloccate a Idomeni al confine a nord della Grecia con la Macedonia. Quasi tutti sono siriani o iracheni e il 40 per cento sono bambini. Sono stati creati due campi, già strapieni, per far fronte al numero crescente di persone, ma mancano acqua corrente, cibo a sufficienza, alimenti per l'infanzia, servizi igienici. Ieri si sono verificati anche scontri dopo ché i migranti disperati hanno oltrepassato il confine. “La Grecia non può far fronte a tutto questo da sola, al confine settentrionale le scorte di cibo sono esaurite e la situazione è disperata”, ha detto Simon Missiri, direttore della zona Europa per la Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (FICR). Almeno 30.000 persone sono state bloccate tra Lesvos, Chios, Samos, Atene e Idomeni dopo che la scorsa settimana l’Austria e i paesi lungo la rotta dei Balcani occidentali hanno ridotto in modo significativo il numero di persone autorizzate ad attraversare i propri confini. Gli afghani, che prima avevano la possibilità di proseguire e richiedere asilo, non sono più autorizzati a viaggiare oltre la Grecia.

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“Il resto d'Europa - ha detto Missiri - non dovrebbe chiudere i battenti e far finta che non stia accadendo niente. Almeno il 40 per cento delle persone bloccate in Grecia, sono bambini. Per le famiglie che hanno già sperimentato numerosi traumi e angoscia, cose che la maggior parte di noi non potrebbe mai immaginare, è una situazione terribile”. Le autorità greche stanno lavorando duramente per soddisfare le esigenze di base, ma senza alcun segnale di miglioramento e con i numeri in continuo aumento. La Federazione è fortemente preoccupata per le condizioni dei migranti bloccati. La Croce Rossa Ellenica sta fornendo beni di prima necessità e assistenza medica, ma servono con urgenza più aiuti, soprattutto per le famiglie che viaggiano con familiari anziani e disabili, neonati e bambini piccoli, da più di dieci giorni fermi senza un riparo adeguato. II nostri team - ha detto Missiri - sono sulle coste di Lesbo, nelle strade di Atene e nei campi di confine del nord ad assistere migliaia di migranti ogni giorno, ma le politiche incostanti dei paesi lungo il percorso stanno rendendo quasi impossibile per le persone ottenere ciò di cui hanno più bisogno: sicurezza ed essere trattati con dignità”. L'IFRC ha lanciato un appello di emergenza per 13,1 milioni di franchi svizzeri per sostenere 200 mila persone in tutta la Grecia e si appresta a mobilitare personale supplementare e scorte per sostenere la Croce Rossa Ellenica, la quale sta rispondendo a queste necessità in tutta l’area, così come nel nord del Paese.

http://africaeuropa.it/2016/03/04/il-discorso-di-nawal-soufi-lattivista-italo-marocchina-che-scuote-il-cuore-delleuropa/

“Io non temo per i migranti, io temo per l’Europa. Siamo tutti qui perché penso crediamo nei valori per cui è nata l’Europa unita. Ecco io non temo per i rifugiati perché un giorno torneranno nella loro terra, perché amano la loro terra come noi amiamo la terra dove siamo nati … io amo l’Italia perché sono cresciuta in Italia, amo anche il Marocco perché sono nata in Marocco. Queste persone amano la Siria, amano l’Afghanistan, amano l’Iraq, un giorno torneranno. La domanda fondamentale: noi dove andremo? Le nostre coscienze quando ci guarderemo davanti allo specchio un giorno, quando dovremo raccontare ai nostri figli che non abbiamo fatto quando tutti potevamo fare”. Chissà se le parole pronunciate lo scorso 3 marzo da Nawal Soufi, attivista italomarocchina, di fronte alla Commissione per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere del Parlamento europeo, avranno strappato un cenno di assenso e, magari, di commozione ai padri dell’Europa unita. Mi piace immaginarli insieme, attorno ad un tavolo, magari simile a quello in cui fu firmata la dichiarazione Schuman, mentre vedono una ragazza nata in Marocco, ma cresciuta in Italia, a Catania, difendere quei valori di solidarietà che loro stessi avevano posto al cuore del progetto europeo. Perché, oggi più che mai, questi valori non sono solo di chi è nato in Europa, ma di quanti vogliono condividerli e combattere perché non vengano calpestati, anche a costo di alzare la voce. Forse sono già andato oltre e non voglio indugiare in pure fantasie, vi lascio alle parole di Nawal Soufi e al suo grido di aiuto per i migranti che stanno camminando sulla rotta balcanica.

“Buongiorno a tutti, cercherò di cominciare il mio racconto senza alzare una carta, senza alzare una penna. Partirò da delle calze che ho qui, da delle bottiglie che potrebbero essere queste. Calze di una donna e due bottiglie d’acqua. Se vogliamo parlare di rifugiati dobbiamo partire da queste calze e da queste bottiglie. Questo è un salvagente dentro il mare, è un salvagente per tutte quelle persone che non sono riuscite a comprare un salvagente dalla Turchia o dalla Libia o dall’Egitto. Perché forse non avevano i soldi o perché forse lo scafista ha deciso di togliere loro tutto quello che avevano. 6


È da dieci anni che vedo il mare Mediterraneo rosso, ho smesso di vederlo di colore blu, lo vedo rosso e vedo la mia generazione che vive il secondo olocausto. Quando lo chiamo olocausto non parlo dei numeri, parlo di tutto quello che significa guardare e tacere. Il mar Mediterraneo è quel campo di concentramento dove le persone muoiono ogni giorno, dove le persone soffrono … e la caratteristiche che ci unisce all’epoca del nazifascismo è che vediamo tutte queste cose e facciamo finta di nulla, continuiamo in qualche modo a lasciar morire le persone nel mar Mediterraneo. Sono appena tornata dalla Grecia, ho vissuto cinque mesi, dormito in macchina, dormito in tenda, dormito alla frontiera. E ho fatto anche il tragitto con i migranti, da donna, siriana di Homs, partita dalla Siria, arrivata in Turchia, arrivata in Grecia e da lì ho continuato il viaggio verso la Germania. Ovviamente nessuno sapeva che ero Nawal Soufi. In questo viaggio ho subito la violenza di due autorità di frontiera, non dirò in questa sede quali sono i due Paesi: una prima volta perché ho difeso una famiglia dal manganello di un poliziotto di frontiera. La famiglia in poche parole diceva al poliziotto: “Voglio salire su quell’autobus perché lì è salito mio figlio”. Il poliziotto ha spinto la famiglia, ha usato il manganello. I sogni dei diritti, diritti umani, diritti delle donne, diritti dei bambini … credo che per poter parlare di diritti tutti noi dobbiamo scendere nelle frontiere, accompagnare i migranti; forse è arrivato il caso di accompagnare i migranti dal confine terrestre. Io non temo per i migranti, non tempo per i cosiddetti rifugiati o per i cosiddetti migranti economici (io in realtà non li divido, per me non esistono rifugiati o migranti economici). Io non temo per loro, temo per l’Europa. Siamo tutti qui perché penso che crediamo nei valori per cui è nata l’Europa unita. Ecco io non temo per i rifugiati perché un giorno torneranno nella loro terra, perché amano la loro terra come noi amiamo la terra dove siamo nati … io amo l’Italia perché sono cresciuta in Italia, amo anche il Marocco perché sono nata in Marocco. Queste persone amano la Siria, amano l’Afghanistan, amano l’Iraq, un giorno torneranno. La domanda fondamentale: noi dove andremo? Le nostre conoscenze quando ci guarderemo davanti allo specchio un giorno, quando dovremo raccontare ai nostri figli che non abbiamo fatto quando tutti potevamo fare. Quello che posso dire è che dieci minuti non possono riassumere il disastro, posso semplicemente dire che in questi giorni è in atto una violenza enorme contro donne e bambini che provengono dalla città di Al-Raqqah in Siria; mi sono arrivati circa 150 sms nelle ultime 48 ore. Nella frontiera tra la Serbia e Croazia, la Croazia e la Serbia decidono di bloccare tutti coloro che vengono dalla zona di Al-Raqqah e i motivi sono chiari: perché Al-Raqqah è sotto l’Isis. E la domanda che io mi faccio è queste persone prima hanno sofferto per la presenza di un regime criminale dittatoriale, dopo hanno iniziato a soffrire perché dei terroristi si sono impossessati della loro città, terzo hanno deciso di lasciare la Siria per poter trovare pace, per poter portare i loro bambini nelle scuole, per poter- in qualche modo – non dover obbligare la figlia a mettere il burqa. Queste stesse persone sono adesso vicino alle nostre frontiere, nell’Europa democratica e civile, e sono bloccati. Se a qualcuno tutto ciò può interessare ho le coordinate del posto in cui stanno, il punto in cui sono fermi: i loro soldi sono finiti, non hanno più soldi per comprare cibo, aspettano che qualche organizzazione umanitaria si presenti e porti cibo. Posso solamente dire che anche quando si distribuisce cibo, tante volte, si cerca di denudare il migrante della sua dignità. Io sono stata alla frontiera con la Macedonia, circa 15 giorni fa, e fare la fila per tre, quattro ore sotto la pioggia o con il freddo per poter prendere un piatto o del té credo sia umiliante per qualsiasi persona di noi. Forse è arrivato il momento di aprire dei corridoi umanitari, forse è arrivato il momento di far raggiungere le persone devono raggiungere l’Europa tramite vie legali. Ripeto: tramite vie legali. Perché ormai l’Europa è diventata l’Europa impermeabile. Ed è permeabile solo attraverso le mafie. Io da Europea ho paura, non dei migranti, ma delle mafie che organizzano i viaggi e della mia coscienza fra cinquant’anni, quando dovrò raccontare qualcosa ai miei figli. Grazie!” 7


Nei giorni scorsi abbiamo liquidato i contributo di solidarietà 2015 che all’assemblea dei soci del gennaio scorso è stato deliberato a favore dell’Associazione Oskar for Langtang. L’associazione prende il nome da Oskar Piazza, che è scomparso a fine aprile 2015 in Nepal, spazzato via da un'onda di morte prodotta dal violento terremoto, tra le montagne e la gente che amava, nei pressi del villaggio di Langtang. L’associazione in sua memoria non ha finalità di lucro e si propone di svolgere attività di utilità sociale, nei confronti degli associati e di terzi, nei settori del volontariato, dell’assistenza sanitaria, nella valorizzazione degli ambienti montani e nello sviluppo di forme di collaborazioni internazionali in particolare nei confronti della popolazione della valle del Langtang in Nepal gravemente colpita dal terremoto dell’aprile 2015. A tal fine l’Associazione organizza eventi per promuovere forme di collaborazioni con la popolazione nepalese, sviluppa forme di assistenza sanitaria e aiuto medico per le popolazioni del Langtang, raccoglie fondi e materiali utili per la ricostruzione di strutture mediche, logistiche e di utilità pubblica e promuove forme di collaborazioni internazionali per poter prestare aiuto alla popolazione nepalese in particolare nella valle del Langtang. L’associazione intende realizzare un centro polifunzionale antisismico, adibito a convitto con camere, sale mensa e cucine per ospitare 70 orfani della Valle del Langtang. Il costo dell’intervento è stimato in circa 130.000 euro e fino ad ora sono stati raccolti circa 82.000 euro a cui va aggiunta la somma erogata dal nostro comitato di 15.000 euro. Condividiamo con tutti voi la lettera di ringraziamento di Luisa Zappini, compagna di vita di Oskar e Presidente dell’associazione. Gentilissimi tutti amici della Croce Rossa Italiana degli Altipiani, quando ho visto la vostra nota la commozione é stata profonda! Un conto é parlare, altro é vedere i fatti! La vicinanza e l’amicizia che mi avete trasmesso fin dal primo momento, è stato per me calore e grande aiuto. Ora, a distanza di quasi un anno, voi ci siete sempre, più vicini e più concreti che mai, come sempre! Ho avuto la fortuna di lavorare con voi e ci ha unito la volontà e l'impegno nel portare avanti un progetto nel quale abbiamo creduto ed i fatti ci hanno dato ragione! Valeva la pena impegnarsi e lottare! Questo modo di essere é ciò che connota e, permettetemi, contraddistingue anche l'associazione nata per non dimenticare Oskar e tutte le persone colpite dalla tragedia del terremoto del Nepal del 25 aprile 2015. Siamo persone che amano e vogliono bene ad Oskar e lo portano nel cuore ed é questo il sentimento che ci guida e motiva per realizzare questo progetto: non dimenticare ma aiutare. Sono orgogliosa che, grazie alla fiducia che mi avete riconosciuto, avete dato a noi, cioè all'associazione Oskar for Langtang, i fondi per il progetto umanitario che ogni anno devolvete ai progetti che ritenete validi. Noi vi faremo essere orgogliosi della scelta fatta! Infatti, già sono iniziati i lavori per dare una casa e un'istruzione ai bambini rimasti orfani nella valle del Langtang e, tutto questo, in nome di Oskar.....ne sarà felice e fiero! Grazie amici , grazie di cuore! Permettetemi di invitarvi alla serata di venerdì 11 marzo, alla sede dell'associazione artigiani di via Brennero a Trento, dove, proprio anche alla presenza dell'amico Lampa che segui i lavori a Sijabrubesii di costruzione della scuola convitto, presenteremo lo stato di avanzamento dei lavori. Vi abbraccio con il cuore colmo di affetto e riconoscenza. Luisa Angelo Beppe Paola Franco Piergiorgio Manuel

QUOTE ASSOCIATIVE 2016 Si ricorda a tutti i volontari, che entro il 31 marzo è necessario versare la quota associativa presso la segreteria della propria sede territoriale di appartenenza. La quota è invariata e fissata in € 8,00. È inoltre possibile diventare soci ordinari della CRI Altipiani versando una quota annuale di € 16,00, proponetelo a tutti i vostri amici e conoscenti … un piccolo gesto dal grande valore, per sostenere le attività della Croce Rossa. 8


Prosegue la formazione 2016. Ricordiamo in modo schematico, i giorni fissati per le lezioni sono:  Presso la sede di FOLGARIA il PRIMO e il TERZO MARTEDI’ di ogni mese dalle ore 20.30 alle ore 22.30.  Nei mesi di APRILE, MAGGIO, OTTOBRE e NOVEMBRE, oltre ai due martedì si aggiunge anche una DOMENICA MATTINA (8.30 – 12.30 ).  Presso la sede di LAVARONE il SECONDO e il QUARTO MERCOLEDÌ di ogni mese dalle ore 20.15 alle ore 22.15.  Presso la sede di CARBONARE nei mesi di APRILE, MAGGIO,GIUGNO, OTTOBRE e NOVEMBRE, tutti i sabati mattina con IP di Autosanitaria (riservati 3 posti per Folgaria e tre per Lavarone oltre all’autista in turno).  Prosegue inoltre il corso TSSA tutti i LUNEDI’ e GIOVEDI’ presso il Centro Civico di Carbonare dalle ore 20.30 alle ore 22.30 le cui lezioni valgono anche quale aggiornamento per i volontari già abilitati. Nelle lezioni pratiche si dà comunque priorità agli aspiranti volontari che stanno frequentando il corso. Ecco i calendari:

Data 7-marzo 10 marzo 14 marzo 17 marzo 21 marzo 24 marzo 31 marzo

Data

LEZIONI TSSA – CARBONARE – MESE FEBBRAIO Lezione Argomento Ostetricia ed Emergenze ostetriche P.B.L.S.D. Sistema di Emergenza-Urgenza TE 118 Etica e responsabilità del soccorritore L'ambulanza Il paziente psichiatrico e cenni sulle tossicodipendenze Antincendio e Prevenzione Infortuni

Cenni di anatomia dell'apparato riproduttivo femminile. Il parto: fasi e assistenza. Il parto precipitoso. Le prime cure al neonato e alla madre. P.B.L.S.D. secondo le Linee Guida ERC 2010 Trentino Emergenza 118 e il servizio trasporto infermi. La Centrale Operativa. L'organizzazione del soccorso. Le comunicazioni con COP. La responsabilità del soccorritore. La figura giuridica dell'incaricato di pubblico servizio. Il trattamento dei dati sensibili. Etica comportamentale. Materiale sanitario in dotazione. La guida in relazione alle condizioni cliniche del paziente ed al codice della strada. Cenni sulle principali patologie psichiatriche (*). Il T.S.O. - A.S.O.. Aspetti comportamentali e relazionali con il paziente psichiatrico. Sistemi e materiali antincendio. Sistemi di auto-protezione (D.P.I) e normativa di riferimento.

LEZIONI AGGIORNAMENTO PRESSO LE SEDI TERRITORIALI – MESE DI MARZO Sede Argomento

9- marzo

Lavarone

BLSD RETRAINING

15-marzo

Folgaria

EMERGENZEMEDICHE CARDIACHE

23-marzo

Lavarone

EMERGENZE MEDICHE NEUROLOGICHE

CORSO BASE PER OPERATORI DEL SORRISO Negli weekend 19-20 marzo e 2-3 aprile, a Marco di Rovereto, si terrà un corso base per Operatore del Sorriso. Si tratta di un corso di tipo residenziale quindi con obbligo di permanenza. Per spiegare il programma e fornire le informazioni del caso, è stata programmata per venerdì 11 marzo ad ore 20.00 presso la Sede CRI di Lavis una riunione con lo staff formazione e la psicologa Manuela Bailoni. Chi fosse interessato contatti la segreteria di comitato al più presto e comunque entro giovedì 10, via mail comitatoaltipiani@critrentino.it oppure a mezzo cellulare al 392.6571632. Dalla sede di Comitato sarà organizzato un mezzo per l’incontro di Lavis.

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