2016 17 informacri settembre2016

Page 1

Inf rmaCRI LA VOCE DEL COMITATO ALTIPIANI

n. 1 7 Settembre 201 6 SOMMARIO Editoriale: Il tempo di andare avanti Terremoto: prosegue l'assistenza alle popolazioni #CRIdalVIVO SEP: Il lavoro delle squadre di supporto psicologico Il primo intervento dopo la privatizzazione La generosità è contagiosa Scuola Amatrice: come sarà la scuola «trentina» Una scuola tutta a colori!! Il Vaso della Fortuna Solidarietà ….. lunga chilometri Alessia Missiaggia campionessa del mondo di downhill A schual vor di ghinda - Una scuola, luogo dell'anima I presidi di immobilizzazione: il collare cervicale Appuntamenti formativi imminenti III convenzione Ginevra: il trattamento dei prigionieri di guerra Re di Norvegia: elogio alla diversità e alla tolleranza Il racconto di Sabrina: Giovane CRI impegnata ad Amatrice V&V: Agosto 201 6, settimana 3 Alpe Cimbra on line … gli eventi per passare il tempo libero

pag. 2 pag. 3 e 4 pag. 4 pag. 6 e 7 pag. 7 e 8 pag. 9 e 1 0 pag. 1 0 pag. 1 1 pag. 1 2 e 1 3 pag. 1 3 pag. 1 4 pag. 1 5 pag. 1 6 pag. 1 7 pag. 1 8 pag. 1 9 pag. 20 pag. 21 pag. 21


InformaCRI nr 17 - Settembre 2016

InformaCRI DIRETTORE RESPONSABILE: Gianni Mennea

RUBRICHE:

LA NOSTRA STORIA

a cura di Francesco Pristipino G IÙ DAGLI ALTIPIANI a cura di Gianni Mennea RACCONTI DAGLI ALTIPIANI a cura di Giada Danieli P ILLOLE DI SOCCORSO a cura di Stefania Gerola S PAZIO G IOVANI a cura di Jessica Grott e Luciana Cafagna ZIMBARTRITT - P ASSI CIMBRI a cura di Marialuisa Nicolussi Golo VOLONTARIATO&VACANZA a cura di Francesco Pristipino N OTIZIE IN BREVE a cura di Giorgia Pernici

HANNO COLLABORATO:

I volontari ospiti di agosto settimana 3

IMPAGINAZIONE A CURA DI: Giorgia Pernici

REDAZIONE CRI ALTIPIANI

Via Papa Giovanni XXIII nr 2 38064 Folgaria (TN) Cell. 392.6571 632 redazione.altipiani@critrentino.it

Pag. 2

L'Editoriale

Il tempo di andare avanti

Nelle zone terremotate è giunto spazi finiti, verificate le necesil tempo della ripresa, un’altra sità ulteriori e studiati i tempi fase critica non più sorretta dal- per completare l'arredo. l’onda emotiva, durante la quaGianni Mennea le sarà importante anche essere presenti in quei luoghi e contribuire a dar sostegno alle popolazioni colpite dal sisma. Oltre alla raccolta fondi ufficiale messa in atto dalla CRI nazionale, anche il Comitato Locale Altipiani, in sinergia con i Vigili del Fuoco ed il Soccorso Alpino Altipiani, ha provveduto ad effettuare una raccolta fondi grazie alla quale in poco meno di due settimane è stato possibile raccogliere oltre 30mila euro. Insieme agli amici dei Vigili del Fuoco e del Soccorso Alpino, guidati dall’esperienza della Protezione civile trentina che da giorni sta lavorando all’approntamento della scuola di Amatrice, si è deciso di acquistare gli arredi per le aule che ospiteranno 250 bambini dalla materna alle medie. Circa 20-25 volontari tra CRIVVF-CNSAS dei nostri tre comuni si recheranno nei luoghi del disastro e, in una sola giornata, provvederanno a pulire tutto e ad allestire le aule. Inoltre, in quell'occasione saranno prese le misure degli


a

InformaCRI nr 17 - Settembre 2016

Giù dagli Altipiani

Terremoto: proseguono le attività di assistenza alle popolazioni

Operativa con oltre 420 operatori e più di 100 mezzi per assistere la popolazione colpita dal sisma Sono trascorse più di due settimane dal terremoto del 24 agosto e la Croce Rossa Italiana continua le attività di assistenza alla popolazione nelle località coinvolte. Coordinata dalla Sala Operativa Nazionale (SON), la CRI è presente in alcuni campi di accoglienza: uno ad Amatrice, due ad Accumoli, nelle frazioni di Grisciano e di Roccasalli, uno a Pretare, frazione di Arquata del Tronto. Attualmente la Croce Rossa sta volgendo attività di supporto logistico, distribuzione di generi di conforto, gestione con monitoraggio e censimento della popolazione presente, assistenza sanitaria, supporto psico-sociale e animazione per i bambini.

Attraverso due cucine da campo vengono effettuate la preparazione e la distribuzione dei pasti. Al campo di Amatrice sono operativi 49 volontari e la cucina prepara circa 800 pasti al giorno, destinati sia alla popolazione sia ai volontari presenti. A Roccasalli, attorno al nucleo cucina allestito all’inizio dell’emergenza è sorto spontaneamente un piccolo campo di accoglienza per 1 2 ospiti, che fornisce pasti anche agli abitanti delle frazioni limitrofe, a Vigili del Fuoco e Forze dell’Ordine operanti sul territorio. I pasti forniti sono circa 80 al giorno. I volontari CRI sono dieci. Nel campo di Grisciano sette

volontari svolgono assistenza sanitaria attraverso un’infermeria da campo che dall’inizio dell’emergenza ha registrato ben 300 accessi da parte della popolazione e dei soccorritori. I volontari effettuano anche visite mediche "a domicilio" per raggiungere le persone più vulnerabili; in questi giorni hanno inoltre prestato assistenza agli odontotecnici ospitati nell’infermeria che si sono messi a disposizione per le esigenze degli ospiti del campo. Attualmente dalle 1 36 persone presenti nel campo si è passati a un centinaio, in considerazione dei trasferimenti in corso in questi giorni a San Benedetto del Tronto e in altre località della costa. Sempre a Grisciano, la Croce Rossa gestisce la ludoteca “L’angolo di Henry”, dove i bambini del campo possono trovare un momento ricreativo con giochi e animazione. C O N T I N U A A PA G . 4

Pag.

3


InformaCRI nr 17 - Settembre 2016

Giù dagli Altipiani S E G U E D A PA G . 3 Nei giorni scorsi, tra lacrime e sorrisi, il piccolo Davide, il bambino che ha disegnato la maglietta simbolo con l’elicottero CRI, ha lasciato il campo con la sua famiglia per raggiungere un'abitazione provvisoria. Un altro campo della Croce Rossa è presente in località Pretare, una frazione di Arquata del Tronto, dove sono impegnati volontari di CRI Marche. Al momento, complessivamente, sono impegnati 87 volontari e 43 automezzi tra ambulanze e veicoli logistici, a cui bisogna aggiungere i centri di emergenza in stato di mobilitazione, le sale operative regionali insieme a quella nazionale che gestiscono le rotazioni dei volontari e i poli logistici di si occupano dello stoccaggio prossimi giorni e settimane. Roma, Avezzano e Bresso che dei materiali da utilizzare nei Redazione

#CRIdalVIVO Clicca su hashtag #CRIdalVIVO e ascolta le storie di tanti volontari che stanno prestando servizio nelle zone colpite dal terremoto

Pag. 4


InformaCRI nr 17 - Settembre 2016

Giù dagli Altipiani

SEP: Il lavoro delle squadre di supporto psicologico L’importante lavoro dei SEP raccontato da Claudia

genza e di estrema vulnerabilità, non è certo risolutivo. TU TTI N OI ALM EN O U N A VOLTA N ELLA VI TA CI S I AM O TRO VATI A CO N S O LARE I L D O LO RE D E G LI ALTRI , M A F ARLO CO N P E RS O N E CH E N O N CO N O S CI AM O N O N È F ACI LE . C O M E S I AVVI CI N AN O P E RS O N E CH E S TAN N O VI VE N D O U N TRAU M A CO S Ì F O RTE ?

Claudia Arpaia è una psicologa, volontaria della Croce Rossa da sei anni. Opera nelle squadre di supporto psicologico della CRI, servizio essenziale in eventi come un terremoto per tutelare il benessere psicofisico delle persone coinvolte, dei famigliari delle vittime e spesso anche dei soccorritori stessi. Claudia è stata intervista poco prima dei funerali delle vittime, momento in cui le squadre del soccorso psicologico sono state impegnate ad assistere i parenti delle vittime. La domanda che sorge spontanea a tutti è come ci si può preparare ad accogliere il dolore degli altri in una situazione tanto drammatica e complessa. Claudia ha provato a spiegarlo. Credo che una cosa importantissima sia la preparazione per-

sonale, non solo in termini di preparazione psicologica ma anche su cosa sia un’emergenza in generale. Devi essere pronto a piani che cambiano in continuazione, situazioni non previste e all'improvvisazione costante per far fronte all'emergere di nuove problematiche. Per affrontare queste situazioni l’attitudine personale, l’empatia, la volontà di aiutare gli altri, sono fondamentali. Lo è anche una base teorica costruita grazie a incontri, lezioni e simulazioni. C OSA FAN N O QU I N DI LE SQU ADRE D I S U P PORTO P S I C OLOG I C O? In questa fase il nostro lavoro è assimilabile al primo soccorso, noi siamo come soccorritori, quindi potremmo dire una sorta di primo soccorso psicologico. È un intervento immediato in una situazione di emer-

Il nostro approccio è puramente informativo. L’atteggiamento non verbale di apertura e disponibilità, insieme all’uniforme, spinge spesso le persone ad avvicinarsi spontaneamente. La persona si apre, capisce che sei accogliente, oppure ti abbraccia dopo che instauri un contatto fisico ad esempio toccando l’avanbraccio. Altre volte ci avviciniamo noi alla persona ma in ogni caso la valutazione cambia di volta in volta. La modalità di approccio l’abbiamo studiata, imparata, migliorata, ma come detto dipende molto dalla propria predisposizione personale. Una cosa importante che abbiamo imparato è stabilire un legame stabile, seppur di pochi giorni, e far sì che quando la persona ti incontra nuovamente, ti riconosce e torna da te. C O N T I N U A A PA G . 6

Pag.

5


InformaCRI nr 17 - Settembre 2016

Giù dagli Altipiani S E G U E D A PA G . 6 Più volte sono corse ad abbracciarci persone con cui avevamo parlato il giorno prima, che avevamo rassicurato e che poi ci hanno cercato nuovamente il giorno dopo, e quello dopo ancora. I VOLON TARI CH E OPERAN O I N CON TE S TI D I E M E RG E N ZA PORTAN O C ON S E N E L TE M PO TAN TE S TORI E , S I TU AZI ON I E RI C ORD I C H E D I VE N TAN O I N TI M AM E N TE PARTE D I S E S TE S S I . C LAU D I A RAC C OLTA QU ALC OS A C H E L’ H A PARTI C OLARM E N TE C OLP I TA I N QU E S TO TE RRE M OTO.

Un ricordo per me molto forte riguarda una signora che davanti l’obitorio mi ha consegnato un bouquet da sposa da posizionare sopra la bara della fidanzata del figlio. Lì ho avuto il mio primo crollo emotivo, cose che capitano anche a noi in queste situazioni. Lì capisci che in alcune situazioni puoi fare cose molto semplici, ma

Pag. 6

che per altri hanno un’importanza fondamentale. Un’altra immagine che ho in mente sono mamma e figlia che avevano perso il ragazzo di quest’ultima. La madre continuava a dirle di comportarsi bene, ovvero di non piangere in pubblico, quando invece in quel momento per lei era la cosa più giusta e naturale da fare. Ricordo che ho tentato di spiegare alla madre di lasciare che la figlia esprimesse il dolore nel modo per lei più naturale. Dopo un po’ho vinto l’ostinazione della madre e la figlia si è potuta liberare del grosso peso piangendo. Ognuno elabora il lutto in maniera differente anche se ci sono contesti in cui la gente trattiene i propri istinti perché, per esempio, crede di non essere legittimata a piangere. Ognuno si sfoga a proprio modo, chi con la rabbia, chi con il pianto, chi con il silenzio.

TERM I N ATO I L LAVORO SI TORN A A C AS A E PE R OG N I VOLON TARI O D E L S O C C O R S O P S I C O LO G I C O I N I ZI A U N ’ U LTI M A PARTE D E L LAVORO, QU E LLA D A FARE S U S E S TE S S I .

È importante condividere con gli altri ciò che si è vissuto, confidarsi, raccontare quanto visto. Molto importante è il confronto finale con il proprio gruppo, con gli altri operatori con i quali si è intervenuti per analizzare le dinamiche che si sono create e le situazioni nelle quali si è operato. Giorgia Pernici


InformaCRI nr 17 - Settembre 2016

Giù dagli Altipiani

Il primo intervento dopo la privatizzazione

In Croce Rossa vi sono 160mila volontari e 2mila dipendenti e in occasione di quest’ultimo evento è riemersa la dignità della nostra associazione di volontariato.

Il Presidente della Croce Rossa Italiana Francesco Rocca, in una intervista a Il Sole 24 Ore, ha spiegato come il recente intervento presso i luoghi del terremoto nel centro Italia è il primo impegno concreto dopo il processo di privatizzazione, ancora in atto. Di seguito proponiamo parte del testo dell'intervista. Il terremoto del 24 agosto ha visto impegnati, come sempre in questi casi, donne e uomini della Croce Rossa Italiana. Ma

per la prima volta, a intervenire è stata l'Associazione Croce Rossa Italiana, cioè l'associazione senza fini di lucro sorta ufficialmente il 1 gennaio di quest'anno a completamento del percorso di privatizzazione avviato nel 201 2. Francesco Rocca, già commissario straordinario e poi presidente nazionale della "vecchia" Croce Rossa ente pubblico, spiega che, se molto è cambiato nella struttura giuridica, nulla è mutato per quanto riguarda l'efficacia dell'azione sul territorio. Anzi:

"la mobilitazione della Croce Rossa Italiana - afferma - ha funzionato benissimo anche in questa occasione e da subito di sono mobilitati i comitati delle zone limitrofe al sisma. In poche ore avevamo 500 persone operative con compiti diversi. Quali? Dal soccorso, a supporto dei Vigili del Fuoco, con mezzi e tecniche speciali, all'assistenza fino al sostegno di tipo psicologico, anche per gli stessi volontari impegnati nelle operazioni. Sono specialità che abbiamo messo a punto e rafforzato negli ultimi anni, dopo il terremoto dell'Aquila. Come avviene questa mobilitazione? Con il coordinamento della Protezione civile, dove è stato subito riunito il Comitato operativo, che raduna oltre alla Croce Rossa, vigili del fuoco, polizia, forze armate, strutture del Servizio sanitario nazionale, associazioni di volontariato - e che in simili emergenze ha il potere di definire le strategie e coordinare gli interventi di tutte le amministrazioni ed enti interessati. C O N T I N U A A PA G . 8

Pag.

7


InformaCRI nr 17 - Settembre 2016

Giù dagli Altipiani S E G U E D A PA G . 7

Quanti volontari si attivano in queste emergenze? Per dare un'idea, all'Aquila sono stati impegnati circa 11 mila volontari. Perché le necessità di assistenza si protraggono anche molto dopo il sisma. E sempre all'Aquila c'è stato il supporto di 1 50 dipendenti. E poi c'è la mobilitazione dei cittadini, che anche per il sisma del 24 agosto hanno contribuito e stanno contribuendo con offerte di denaro anche direttamente dal vostro sito. Abbiamo quasi raggiunto i 3 milioni, senza ancora considerare gli apporti dalle sedi. Decideremo l'utilizzo di queste somme con il capo della Protezione civile, il commissario alla ricostruzione, gli enti locali, privilegiando le nostre attività tipiche: assistenza alla popolazione, sanità, sostegno sociale. Come si potrà verificare l'impiego delle offerte? Metteremo a disposizione sul sito, come già abbiamo fatto per l'Aquila, le cifre di quanto raccolto e come quei soldi sono stati impegnati. Voce per voce. Il futuro dei dipendenti della Croce Rossa, in queste fasi di passaggio ad associazione di diritto privato, sta però suscitando polemiche. È vero. Ma bisogna comprendere che la Croce Rossa ha mantenuto la sua natura di ente pubblico anche quando Pag. 8

non ce ne sarebbe più stata la necessità. Per capirci, dalla riforma del Servizio sanitario nazionale, alla fine degli anni Settanta. E la Croce Rossa "pubblica" applicava il contratto degli enti pubblici, che è un contratto pensato per funzioni amministrative e che mal si adattava a lavori che possono svolgersi di notte, di domenica, in situazioni di disagio. Così il servizio non era più sostenibile per le Regioni, che infatti riducevano le loro richieste. Un modello che non reggeva più. Tanto che, quando sono stato nominato commissario straordinario, nel 2009, l'ente non chiudeva i bilanci da sei anni. E com'è intervenuta la privatizzazione su questo aspetto? Restituendo alla Croce Rossa Italiana la sua dignità di associazione di volontariato. In Croce Rossa vi sono 1 60mila volontari e 2mila dipendenti. È chiaro che i volontari hanno

comunque bisogno dell'azione e del supporto dei dipendenti. Ma deve trattarsi di una struttura efficiente. Superando anche lo scoglio dei debiti accumulati. È stata costituita un "bad company" (l'ente strumentale alla croce rossa italiana) che è di diritto pubblico e ha il compito di sostenere lo sviluppo dell'associazione. Accollandosi i debiti, riordinando le proprietà, riassegnando all'associazione i beni necessari per la sua attività e liquidando quelli non necessari. Il riparto si concluderà nel prossimo anno. Gianni Mennea


a

InformaCRI nr 17 - Settembre 2016

Racconti dagli Altipiani

La generosità è contagiosa

Croce Rossa, Vigili del Fuoco e Soccorso Alpino degli Altipiani coinvolgono tutta la comunità nella raccolta fondi per le popolazioni terremotate del Centro Italia

Come vi abbiamo raccontato nello scorso numero di InformaCRI, il nostro Comitato, insieme ai Vigili del Fuoco e al Soccorso Alpino dei nostri altipiani, sta promuovendo una raccolta fondi per le popolazioni terremotate del Centro Italia. Dopo l’idea delle Pesche del Cuore e della Carta del Cuore, sono arrivate le patate e poi il Vaso della Fortuna alla sagra dell’8 settembre. Nel frattempo la voce si è sparsa e diverse associazioni, oltre che molti cittadini, hanno deciso di contribuire. Giorno dopo giorno, in meno di due settimane abbiamo superato i 31 mila euro. Un grandissimo risultato, segno che la comunità degli Altipiani crede in queste associazioni, si lascia contagiare dalla generosità, e affida il proprio gesto nelle mani di chi saprà scegliere quale sia

l’intervento giusto in cui far convogliare i fondi. Per noi questa è una grande responsabilità e così ci siamo messi subito al lavoro per capire cosa serve oggi e cosa potrà servire domani, in un oceano di necessità che rimangono dopo un simile disastro. Insieme agli amici dei Vigili del Fuoco e del Soccorso Alpino, guidati dall’esperienza della Protezione civile trentina che da giorni sta lavorando all’approntamento di quella che per ora diventerà la scuola di Amatrice, abbiamo deciso di acquistare gli arredi per le aule che ospiteranno 250 bambini dalla materna alle medie. E’ una corsa contro il tempo, il ministero ha deciso che quei bambini devono iniziare l’anno scolastico come tutti gli altri bambini d’Italia, senza perdere nemmeno un giorno, null’altro può essere

tolto loro, il terremoto ha già fatto abbastanza danni. Parte la ricerca di un’azienda che possa fornire questo materiale, che deve essere certificato, rispondere a severe normative, disponibile in pronta consegna e possibilmente a condizioni economiche particolarmente favorevoli. Sembra un’impresa disperata e invece, gira e rigira, troviamo la Gonzaga Arredi, storica ditta del mantovano, che con uno sforzo organizzativo non da poco ci garantisce la consegna in soli quattro giorni con un trattamento economico di assoluto favore data la finalità dell’intervento. Ce la possiamo fare! C O N T I N U A A PA G . 1 0

La scuola di Amatrice in allestimento Foto scattata il 09.09.2016 al mattino

Pag.

9


InformaCRI nr 17 - Settembre 2016

Racconti dagli Altipiani S E G U E D A PA G . 9

Per ora è stato ordinato il minimo indispensabile per iniziare, banchi, sedie, qualche armadio per le classi elementari e medie e seggioline e tavolini per la materna. Sabato 1 0 e domenica 1 1 sono partiti due camion (uno della Croce Rossa e uno della Protezione Civile/Vigili del Fuoco) per il ritiro del materiale preparato, un carico a Rosà nel vicentino e uno allo stabilimento di Lecce. Nella prima mattinata di domenica 1 1 , sono partiti una ventina di volontari tra CRI-VVF-CNSAS dei nostri tre comuni che, in una sola giornata, dovranno pulire tutto e allestire le aule. Inoltre saranno prese le misure degli spazi finiti, verificate le necessità ulteriori, e studiati tempi e modi per completare l'arredo. Ancora una volta abbiamo visto che se vogliamo insieme sappiamo fare grandi cose! Mai avremo voluto che fosse l’ennesima catastrofe naturale a ricordarcelo ma è bello sapere che sappiamo spostarci dai nostri

campanili, darci la mano e unirci per raggiungere un obbiettivo comune, che oggi si concretizza nel sorriso di quei 250 tra bambini e ragazzi. E allora forza, anche stavolta ce la faremo! C'è ancora molto da fare e finchè la vita non tornerà alla normalità rimarremo al fianco di queste popolazioni. Ci aggiorniamo nei prossimi numeri con i dettagli del primo intervento e eventuali novità in merito alle iniziative di raccolta. Giorgia Pernici

Scuola di Amatrice Come sarà la scuola «trentina» La scuola è stata approntata nella frazione di Villa San Cipriano, nel comune di A‐ matrice. La nuova scuola ha 12 aule da 35 metri quadri ciascuna, più altri moduli dedicati ai servizi, per una superficie complessiva di circa 600 metri quadri, e ospiterà gli alunni della scuola dell'in‐ fanzia e della primaria. Gli iscritti al momento sono circa 150, ma il numero è destinato a crescere. Lo scorso anno scolastico, svolto nella scuola Capra‐ nica di Amatrice, crollata con il sisma del 24 agosto, gli iscritti erano 269. A guidare l'istituto onnicom‐ prensivo di Amatrice sarà la professoressa Maria Rita Pi‐ toni, chiamata dal Miur ad avviare il primo anno scola‐ stico dopo il sisma. Maria Rita è anche Infermiera Volontaria della Croce Rossa. L'anno scolastico sarà inau‐ gurato il 13 settembre dal ministro per l'Istruzione Stefania Giannini e da Ugo Rossi, Presidente della no‐ stra provincia. Giorgia Pernici

Pag. 10


InformaCRI nr 17 - Settembre 2016

Racconti dagli Altipiani

Una scuola tutta a colori!! Non sarà come una scuola di mattoni, ma sicuramente sarà bella, sicura, viva e confortevole per far si che i bambini possano piano piano riprendere le attività quotidiane e quindi una parvenza di normalità. Non sarà un avvio di anno scolastico come gli altri: la devastazione sarà tutt'attorno e all'appello mancheranno circa cento alunni, alcuni tragicamente scomparsi, molti altri attualmente altrove, con le loro famiglie ospiti da parenti in altre località e che non andranno a scuola ad Amatrice. Non sarà un primo giorno di scuola facile, dunque, ma grazie all'impegno e alla serietà di tanti uomini, volontari e non, che dal Trentino si sono messi a disposizione delle vittime del sisma, sarà un primo giorno che verrà vissuto, e con puntualità. Un segno importante per continuare a correre verso la normalità. Nulla sarà più come prima, ma la speranza nel futuro non manca e questi bimbi ce la faranno, circondati dall'affetto delle loro famiglie e dalla grande generosità che li circonda!

Clicca qui per vedere l'album fotografico completo!!

Pag.

11


InformaCRI nr 17 - Settembre 2016

Racconti dagli Altipiani

IlVaso della Fortuna

Appuntamento tradizionale di incontro con il cuore della nostra comunità

8 settembre! Una festa a cui partecipa tutto il paese … il mercato, la processione, i colori delle divise delle tante associazioni, il chiassoso vociare dei bambini sulle giostre, il profumo dello zucchero filato e delle caramelle di liquirizia, gli aromi della cucina di montagna, la musica della banda. Ogni anno si ripresenta, ogni anno tutti aspettiamo questo appuntamento con tanto entusiasmo e ogni anno il nostro comitato ripropone il Vaso della Fortuna, uno degli appuntamenti tipici della raccolta fondi. Se ci si avvicina al bancone ben allestito, sembra tutto semplice, centinaia di premi e sorprese per tutti, disposti in bella mostra ... ma non è proprio così. Il Vaso della Fortuna è un certosino lavoro di raccolta che dura tutto l’anno, tutta la gente sa che può portare gli oggetti che a casa

Pag. 12

restano inutilizzati e che ritroveranno vita nelle mani di qualcun altro. Le attività commerciali non mancano mai, donano buoni spesa, merce di varia natura e chi non sa cosa dare spesso fa una donazione in denaro. Così al Vaso della Fortuna puoi andartene a casa con un pacchetto di fazzoletti di carta o con una bicicletta, con un buono per una cena o un massaggio o con un paio di sci, con una bottiglia di vino o di olio o con una weekend per due con tanto di centro benessere incluso. Ma chi si avvicina al Vaso della Fortuna sa che non è importante cosa vincerà, quel che conta è che ha contribuito a sostenere le attività sociali del nostro comitato. Raramente sappiamo prima come e dove impegneremo le offerte raccolte, in quale progetto andranno a finire i frutti della pesca di beneficenza, ma quest’anno invece era già tutto certo. Il terribile terremoto del 24 agosto in Centro Italia non ha lasciato dubbi, ci siamo subito mobilitati per essere parte attiva di una raccolta fondi che, come avete potuto leggere prima, ci consente di partecipare all’approntamento della scuola di Amatrice. E’ stato subito chiaro che il ricavato del vaso sarebbe finito immediatamente in quel fondo. Quest'anno era nuovo anche il sistema di proporre la fortuna a chi si avvicinava, non più la pesca dei biglietti dalla boccia ma la scelte delle scatole del cuore.

Tre serie di scatole colorate, numerate ognuna da uno a trenta, rappresentate da tre parole chiave della nostra raccolta fondi: UMANITA’ ... GENEROSITA’ ... SOLIDARIETA’. Ognuno poteva scegliere quale delle tre parole lo rappresentava di più e tra quelle trenta scatole poteva chiedere quelle con i propri numeri preferiti. Chi sceglieva i numeri della nascita dei figli, chi la data del matrimonio, chi qualcosa che ricordava persone o eventi. Un modo nuovo, semplice e simpatico che faceva riaffiorare alla mente ricordi che sapevano strappare sorridi. Non era comunque importante cosa scegliesse la gente, quali numeri, quali sorprese trovava nelle scatole, la cosa veramente impostante era la voglia di donare qualcosa a chi in pochi istanti ha perso tutto. Tanti cuori uniti per tendere la mano al bisogno. C O N T I N U A A PA G . 1 3


InformaCRI nr 17 - Settembre 2016

Racconti dagli Altipiani S E G U E D A PA G . 1 2

Tutto il gran lavoro dei volontari, unito alla generosità dei visitatori della festa, ci ha consentito di raccogliere più di 4500 euro (precisamente € 4.51 5,55) … un piccolo tesoro di solidarietà che è stato subito investito in banchi e sedie per la scuola a colori di Amatrice. C’è un solo modo di chiudere questo racconto, dire GRAZIE!! Grazie a tutti i volontari che hanno lavorato con costanza durante

l’anno, a chi ha girato per giorni a raccogliere premi, a chi ha montato e smontato la struttura del Vaso, a chi ha passato un’intera giornata a correre avanti e indietro a riempire scatole, a chi ha sbraitato con il megafono per attirare l’attenzione e alle nostre piccole mascotte, i bimbi dei nostri volontari, che con età e possibilità diverse hanno comunque dato il loro contributo. Grazie a tutti coloro che hanno donato i premi, albergatori, risto-

ratori, negozi di vario genere, privati cittadini che ci portavano borse di oggetti direttamente in sede. E infine grazie a chi ha aperto il cuore e il portafoglio e ha giocato con noi al meraviglioso gioco della solidarietà. L’appuntamento è per il prossimo anno, sempre con un gran cuore aperto. Giada Danieli

SOLIDARIETÀ ..... LUNGA CHILOMETRI

E’ una bella domenica di sole il 28 agosto sugli Altipiani. Le associazioni di Volontariato di protezione civile, unite, mosse da un unico grande sentimento di solidarietà, sono impegnate nella vendita delle Pesche, che un’azienda calabrese ha donato in bene‐ f icenza; il ricavato sarà devoluto alle popolazioni colpite dal terremoto del Centro Italia. Con noi c’è anche Ibrahima, che quando ha saputo cosa eravamo impegnati a fare ha voluto esserci. Chi meglio di lui sa cosa significa non avere più nulla, né casa né affetti, nulla. Ibrahima come tanti altri è scappato dalla sua terra, lì non ha più una casa, non ha più i genitori; ha attraversato il deserto e subito maltrattamenti in Libia e poi, con un viaggio della speranza attraverso il mare, è riuscito ad arrivare sano e salvo in Italia. I sentimenti nel suo cuore sono come uragano e così ha voluto dare il suo contributo. Da questo momento, quando sentirò dire che i migranti non fanno nulla, che vivono a sbaffo, che hanno il telefonino e altre stupidaggini del genere, racconterò la storia di Ibrahima. Francesco Pristipino

La raccolta fondi ha raggiunto € 32.295,69 DATO AL 1 2. 09 . 201 6 Pag.

13


InformaCRI nr 17 - Settembre 2016

Racconti dagli Altipiani

Alessia Missiaggia campionessa del mondo di downhill

Una vittoria storica ai mondiali in Val di Sole. Per l'Italia è la prima medaglia d'oro in Downhill dopo 23 anni

Alessia Missiaggia conquista il titolo iridato juniores! Formidabile impresa dell'azzurrina di Laives ai mondiali in Val di Sole. che porta all'Italia l'oro del downhill staccando nettamente la statunitense le avversarie.

Pag. 14

Alessia ha solo 1 7 anni ed è già stata protagonista in Coppa Europa con tre successi e un terzo posto in Coppa del Mondo assoluta quest'anno a Lenzerheide. Per l'Italia è la prima medaglia d'oro in Downhill dopo 23 anni.

L'ultima l'aveva conquistata la veronese Giovanna Bonazzi che ha assistito alla vittoria della più giovane collega. L'argento è andato alla statunitense Samantha Kingshill e il bronzo alla francese Flora Leosin. Alessia oltre ad essere una campionessa del mondo, è figlia di Roberto Missiaggia e Irene Tezzele, ex volontari storici del nostro comitato. Roberto ha lasciato la Croce Rossa dopo oltre dieci anni di servizio attivo per poter seguire la figlia nell'attività sportiva. Assieme ad Irene ha lasciato un bellissimo ricordo di volontari seri, impegnati e preparati. Congratulazioni quindi ad Alessia da tutti i volontari della CRI Altipiani e complimenti alla famiglia iridata, nello sport e nella vita. Giorgia Pernici


InformaCRI nr 17 - Settembre 2016

Zimbartritt - Passi cimbri

A schual vordi ghinda

Una scuola, luogo dell'anima

Les est, les starch Khümar aniaglaz bort boda offetüat di türn Rüaf allz, azó di bèlt khint Lesmar allz, lesmar garècht Gimmar di roas, gimmar di rima Les au, les pellar

Leggimi subito, leggimi forte Dimmi ogni nome che apre le porte Chiama ogni cosa, così il mondo viene Leggimi tutto, leggimi bene Dimmi la rosa, dammi la rima Leggimi in prosa, leggimi prima

“Aniaglaz khinn hatt rècht z'soina draugeschauget zoa az nètt darkhrånk un az nètt sai genistlt, ma 'z hatt rècht z'soina gehaltet gearn un zo lirna.”

“Ogni bambino ha diritto ad essere protetto non solo dalla malattia e dalla violenza, ma anche dalla mancanza di adeguate occasioni di sviluppo affettivo e cognitivo”.

Questa importante affermazione precede e apre il sito dedicato a Nati per Leggere, dove viene riconosciuta con forza, quale violenza sui bambini, anche l’impedimento all’accesso ad una adeguata istruzione e conoscenza. E come non ritornare, allora, alle parole del premio Nobel, Malala Yousafzai: “Per l’istruzione è necessaria la pace, ma in molti paesi del mondo c’è la guerra. E noi siamo veramente stufi di queste guerre”. Siamo stufi di guerre, stufi ! Ma continuiamo a credere che i libri possano cambiare il mondo e non vogliamo arrenderci. Maria Luisa Nicolussi Golo Per questo siamo orgogliosi, nel nostro piccolo, di aver contribuito alla realizzazione della scuola di Amatrice, per questo il nostro primo pensiero è andato ai bambini ed al loro diritto di riavere un luogo per curare le ferite dell'anima, in un paese devastato, anche se non dalla guerra ma dal terremoto. In attesa di un mondo migliore per tutti.

Un alora genkhpar di börtar vodar MalalaYousafzai, preis Nobel, boda khütt ke zo lirna hattma mengl 'z soina in patze, anvetze in di bèlt iztz 'z kriage, un biar soin stüfo vo kriagar. Ma bar gloam ke di libadar mang bekhsln di bèlt. Vor ditza saibar stoltz zo haba geholft zo macha a schual vor di khindar boda lem in di lentar distrüdjart, nètt vo kriage, ma von teremòt. Pittar hoffe in ar pezzarna bèlt vor alle.

Pag.

15


InformaCRI nr 17 - Settembre 2016

Pillole di Soccorso

I presidi di immobilizzazione

Un ripasso dei dispositivi di immobilizzazione, delle loro caratteristiche principali e delle loro finalità IL COLLARE CERVICALE

Il collare cervicale è un presidio che permette l'immobilizzazione parziale del tratto cervicale della colonna vertebrale. I collari cervicali rigidi e semirigidi sono costituiti da due parti: una parte anteriore che va posizionata sotto il mento e solitamente è caratterizzata dalla presenza di un foro attraverso il quale è possibile la valutazione del polso carotideo e l'esecuzione di una tracheotomia d'urgenza senza rimuovere il collare, e da una parte posteriore retronucale. Ogni collare è dotato di una o più stringhe in velcro, che ne permettono una chiusura regolabile. In commercio esistono numerose tipologie e modelli di collari cervicali, ognuno dei quali è costruito con svariati materiali plastici, caratterizzato da varie finiture e disponibile in diverse misure, sia per adulti che per Pag. 16

bambini. Abitualmente i collari cervicali sono distinti in due tipologie: 1 ) I collari monovalva sono costituiti da un unico pezzo e possono essere disponibili in più taglie o essere regolabili. 2) I collari bivalva sono costituiti da due pezzi, uno anteriore ed uno posteriore e sono disponibili anch'essi in più taglie. E' fondamentale che questo presidio venga posizionato a tutti i soggetti con una sospetta lesione della colonna vertebrale subito dopo la valutazione dei parametri vitali e prima di procedere allo spostamento. Lo scopo del collare cervicale è di ridurre i movimenti del tratto cervicale della colonna vertebrale con la funzione principale di proteggere questo tratto da eventuali danni secondari a manovre o movimenti bruschi ed inopportuni, che potrebbero causare lesioni oppure aggravare lesioni già esistenti in seguito al trauma. Perciò è fondamentale che il suo posizionamento e la misura del collare siano il più accurati possibile. Di norma la misura viene presa con le nostre dita tra la spalla e il bordo inferiore del mento del traumatizzato. Tale misura viene poi riportata sul collare tra il bottone ed il bordo inferiore della plastica. Questo sistema di misurazione può essere utilizzato per tutti i tipi di collare

perchè i costruttori hanno unificato la posizione del bottone di fissaggio. Il posizionamento del collare varia a seconda che si tratti di un collare monovalva o bivalva. In entrambi i casi è fondamentale mantenere il capo in posizione neutra durante e dopo la manovra di posizionamento del collare, eliminare eventuali monili dal collo per evitare compressioni ed accertarsi che la persona riesca ad aprire la bocca e deglutire. Il collare cervicale non è un presidio confortevole quindi è importante che il soccorritore informi l'infortunato della manovra che andrà a compiere e spieghi perchè tale manovra è necessaria.

Stefania Gerola

Non perdere i prossimi numeri di InformaCRI. Continuano gli approfondimenti sui presidi di immobilizzazione.


InformaCRI nr 17 - Settembre 2016

Pillole di Soccorso A P P U NT A M E NT I F O R M A T I V I C O N I P A U T O S A NI T A R I A 17‐24 SETTEMBRE ‐ CENTRO CIVICO CARBONARE ‐ DALLE 10.00 ALLE 12.00 ‐ CRITERI MODALITÀ GESTIONE PAZIENTE TRAUMATIZZATO PEDIATRICO (ALGORITMO PTC PEDIATRICO) LE PRENOTAZIONI PER LE LEZIONI VANNO FATTE PRESSO LA SEGRETERIA DELLA PROPRIA SEDE TERRITORIALE. SI RICORDA CHE POSSONO PARTECIPARE 4 VOLONTARI PER OGNI SEDE TERRITORIALE. E' COMUNQUE POSSIBILE ISCRIVERSI IN RISERVA NEL CASO QUALCONO SI RITIRI OPPURE NELL'ALTRA SEDE RIMANGANO POSTI LIBERI. APPUNTAMENTI FORMATIVI IMMINENTI

Pag.

17


InformaCRI nr 17 - Settembre 2016

La nostra storia

Terza convenzione di Ginevra relativa al trattamento dei prigionieri di guerra

La terza Convenzione di Ginevra protegge i combattenti legittimi che, nel corso di un conflitto armato internazionale, cadano in potere del nemico. dell'Aia del 1 899 e del 1 907 (identiche fra di loro) sono fondate sul dovere del trattamento da parte dei militari detentori. Fu sottoscritta a Ginevra nel 1 949, in sostituzione della precedente convenzione del 1 7 giugno 1 925. Francesco Pristipino

Il trattamento umanitario previsto dalla III Convenzione di Ginevra del 1 929 è il frutto di un negoziato fra stati che ha cercato di tenere conto di due esigenze diverse: L'esigenza di sicurezza dello Stato che detiene il prigioniero; L'esigenza di fedeltà al proprio paese del prigioniero. Il prigioniero di guerra, infatti, non essendo cittadino della potenza detentrice non è legato ad essa da alcun dovere di fedeltà, ma anzi come soldato è spesso vincolato al dovere di cercare di combattere per il proprio paese. Pertanto, ad esempio, se il prigioniero tenta la fuga e non riesce a raggiungere le proprie linee, potrà essere punito solo disciplinarmente e non penalmente (se però nel tentare la fuga uccide Pag. 18

o ferisce qualcuno o compie altri reati allora potrà essere perseguito penalmente in base alle leggi del paese dove è trattenuto). I prigionieri possono essere internati in campi. Ai soldati semplici può essere assegnato lavoro manuale, ai sottufficiali può essere assegnato lavoro di supervisione. Non è permesso assegnare lavoro agli ufficiali, a meno che loro stessi lo richiedano. I prigionieri non possono essere obbligati a lavori di carattere militare. Ai delegati del Comitato Internazionale della Croce Rossa è concessa la visita ai prigionieri senza testimoni. La terza Convenzione di Ginevra è fondata sui diritti dei prigionieri di guerra quali vittime di guerra, mentre le precedenti convenzioni

R c d p p f I a d H s l s s


InformaCRI nr 17 - Settembre 2016

Spazio Giovani

Il discorso del re di Norvegia: elogio alla diversità e alla tolleranza

Si sono conclusi i 2 appuntamenti organizzati dall’area 5 per l’estate 2016 a Carbonare

-

,

. Re Harnald V di Norvegia, 80 anni compiuti, ha pronunciato un discorso di fonte a numerose persone riunite nel parco del palazzo reale di Oslo per festeggiare i suoi 25 anni di regno. Il discorso ha toccato vari argomenti, tra i quali l’accoglienza dei confronti dei migranti, infatti Harald V ha affermato “Non è sempre facile dire da dove si viene, la propria nazionalità. Casa è dove si trova il cuore. Il cuore non può sempre essere costretto all’interno

dei confini nazionali”. Harald stesso ha dichiarato di essere discendente da nonni emigrati in Norvegia più di 1 00 anni fa. Molti profughi sono arrivati in Norvegia attraverso il confine artico della Russia. Il re ha voluto poi soffermarsi sui diritti delle coppie omossessuali e sulla libertà di religione “I norvegesi sono donne che amano altre donne e uomini che amano uomini. E donne e uomini che si amano tra loro. I norvegesi credono in dio, allah, in tutto o niente”. Questi alcuni dei temi trattati nel discorso del Re di Norvegia, temi sicuramente attuali, con i quali il Re è riuscito a rivoluzionare lo stereotipo su chi solitamente pronuncia questo tipo di discorsi dando risposta a una tensione sociale. Harald V, monarca anziano, si è dimostrato aperto e non conser-

vatore come si penserebbe su molte questioni, aprendo le porte del suo regno “La mia speranza più grande per la Norvegia è che riusciamo a prenderci cura l’uno dell’altro”. Jessica Grott

Clicca e guarda il video integrale del discorso, con oltre 3 milioni di views in rete

Pag.

19


InformaCRI nr 17 - Settembre 2016

Spazio Giovani

Il racconto di Sabrina: Giovane CRI impegnata ad Amatrice

Sabrina Cavo: 22 anni, studentessa e volontaria CRI di Savona, è arrivata ad Amatrice la sera del 24 agosto per dare il proprio contributo a seguito del sisma che ha colpito il centro Italia.

Sabrina è nella squadra SMTS da Gennaio 201 6, dove il loro addestramento prevede di essere pronti a partire, qualunque emergenza si verifichi; lei non ha esitato quando le è stato proposto di intervenire, nonostante gli impegni con lo studio ed i chilometri da percorrere per raggiungere la provincia di Rieti sin dalla Liguria. “Siamo arrivati ad Amatrice alle 23 circa, ci siamo fermati con i mezzi all’ ingresso basso del paese, lo abbiamo attraversato percorrendo quella che una volta era Via Roma. Passando tra le macerie al buio non ci si rendeva davvero conto della situazione catastrofica che avevamo davanti. Tra le prime macerie che ho visto ce ne erano alcune sporche di sangue che mi hanno catapultato subito nella realtà che ci si prospettava davanti” – Sabrina racconta così l’arrivo sul posto e le prime emozioni Pag. 20

provate. Impiegata immediatamente nella ricerca dei dispersi, ha scavato sino al sorgere del sole tra le macerie con le mani e due piccole pale, unici mezzi avuti a disposizione, accompagnata dalla propria squadra e da quella della Lombardia. Nel racconto di Sabrina si susseguono tante immagini: il lavoro dei Volontari di Croce Rossa e delle altre associazioni all’unisono, il Posto di Comando Avanzato, la tensostruttura e il PMA, la distribuzione di acqua e viveri, il riposo presso il Comitato di Rieti, l’incontro con la psicologa; sono solo però un piccolo spiraglio di ciò che è stata l’esperienza di Sabrina e che tanti altri volontari stanno ora vivendo in quei luoghi che lasciano il segno. Nonostante l’esperienza piena nel Volontariato, non trascura però

lo studio e gli affetti, vivendo a 22 anni a pieni polmoni la propria età, vedendo l’essere giovani come possibilità di fare il maggior numero di esperienze possibili e cercare di sperimentare tutto ciò che la appassiona. L’invito di Sabrina è quello di seguire le proprie passioni, nonostante l’impegno e la fatica necessari, facendo del proprio stile di vitalo “Sperare sempre, arrendersi mai”. “Essere giovani è un valore aggiunto" - racconta - "in quanto siamo spugne, pronte ad apprendere tutto il necessario ed anzi incrementarlo con la nostra energia e voglia di fare. Punto a sfavore il fatto che spesso le persone a primo impatto pensano il giovane incompetente o comunque troppo giovane per le attività che svolge; sta al giovane in questo caso far ricredere i malpensanti con le proprie abilità e competenze”. Il racconto di Sabrina diventa così una storia di Umanità, vissuta tra le proprie mani e con gli occhi lucidi, il bagliore dell’Unità che ci contraddistingue in ogni occasione ed ancora la consapevolezza del Volontariato, cuore pulsante di un’Italia che aiuta e che torna a dare speranza dove la terra la fa tremare, anche con il coraggio e l’impegno dei giovani. Jessica Grott


a l

InformaCRI nr 17 - Settembre 2016

Volontariato & Vacanza

Agosto 2016, settimana 3

Ogni anno ferragosto è un occasione per riunirci con tante emozioni

Una settimana di volontariato-vacanza, un’esperienza per alcuni nuova per altri un ritorno tra amici … circondati da un’incantevole paesaggio. Noi nuove reclute ci siamo sentiti subito accolti con cortesia, simpatia e tanta professionalità, il tutto, nel clima della grande famiglia. Si è creato un bel gruppo, affiatato, con amicizie forti che confidiamo rimarranno nel tempo, anche oltre la Croce Rossa. Siamo diventati un gruppo coeso, collaborativoe serio nei momenti di servizio ma altrettanto unito nei momenti di svago, nei quali si è “cacciato” funghi e “specialità locali”. Siamo migliorati anche dal punto di vista professionale mettendo in comune le reciproche esperienze, seguendo le regole con passione e cercando di essere utili e presenti in tutte le situazioni. Ringraziamo tantissimo i dipendenti, i volontari e i sostenitori della Croce Rossa di Folgaria che ci hanno consentito di fare questa meravigliosa esperienza, lasciandoci entrare nella loro realtà con disponibilità e passione. Cari colleghi di Folgaria da voi abbiamo lasciato un pezzo del nostro cuore. Auguriamo a tutti di fare un’esperienza così arricchente, quanto a noi…arrivederci al prossimo anno!.

Gli Amici Ospiti della settimana Andrea, Fulvio, Chiara, Andreino, Fabrizia, Carmen, Stefano, Enrica, Vittorio, Mary e Tatiana.

ZTL Zona Tempo Libero ... Altipiani e dintorni E ve n ti i n prog ram m a n e l l e prossi m e se tti m an e pe r sape r com e passare i l te m po l i be ro! H TTP : //WWW. ALPE C I M B RA. I T/I T/TRE N TI N O- E VE N TI - C ON C E RTI - FE S TE - M AN I FE S TAZI ON I /C ALE N D ARI O- E VE N TI

Pag.

21


InformaCRI nr 17 - Settembre 2016

A I U T A C I A C O M P L ET A R E L A S C U O L A D O NA O R A

Pag.

22


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.