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Inf rmaCRI LA VOCE DEL COMITATO ALTIPIANI

n. 1 6 Agosto 201 6 SOMMARIO Editoriale: Tutti volontari presenti Terremoto Centro Italia, la CRI mobilita i Centri di Emergenza Avviso della Croce Rossa Italiana del Trentino l lavoro dei soccorritori, tra professionalità e umanità Il valore dimenticato: la Compassione Volontari in tutto il mondo Da vicino o da lontano, ognuno può fare la sua parte Progetto Cuore Centa: un evento reale Rinnovamento del parco macchine: quattro nuove ambulanze Corsi CRI proposti ai volontari degli Altipiani Mentschlich un Galaichmezzum: di stützpünkt von Mentsch Umanitá e Imparzialità: i principi che appartengono all’uomo Ritornano gli aggiornamenti per i volontari di Area 1 Appuntamenti formativi imminenti Seconda Convenzione di Ginevra: 1 2 agosto 1 949 Ultimo pomeriggio assieme ai ragazzi ... per quest’estate Un Momento ….INSIEME Alpe Cimbra on line … gli eventi per passare il tempo libero

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InformaCRI nr 16 - Agosto 2016

InformaCRI DIRETTORE RESPONSABILE: Gianni Mennea

RUBRICHE:

LA NOSTRA STORIA

a cura di Francesco Pristipino G IÙ DAGLI ALTIPIANI a cura di Gianni Mennea RACCONTI DAGLI ALTIPIANI a cura di Giada Danieli P ILLOLE DI SOCCORSO a cura di Stefania Gerola S PAZIO G IOVANI a cura di Jessica Grott e Luciana Cafagna ZIMBARTRITT - P ASSI CIMBRI a cura di Marialuisa Nicolussi Golo VOLONTARIATO&VACANZA a cura di Francesco Pristipino N OTIZIE IN BREVE a cura di Giorgia Pernici

HANNO COLLABORATO: Giuliano Mittempergher

IMPAGINAZIONE A CURA DI: Giorgia Pernici

REDAZIONE CRI ALTIPIANI

Via Papa Giovanni XXIII nr 2 38064 Folgaria (TN) Cell. 392.6571 632 redazione.altipiani@critrentino.it

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L'Editoriale

Tutti volontari presenti Dinanzi alla tragedia causata dal terremoto del 24 agosto, possiamo e dovremmo restare semplicemente basiti. Il nostro pensiero va, ovviamente, a coloro che sono morti e a tutti i loro familiari rimasti in vita e che sono consumati dal dolore; ma anche ai sopravvissuti la cui esistenza quotidiana è stata sconvolta da questo evento devastante. A questo dolore e a queste difficoltà stanno partecipando realmente tutti i volontari che prontamente sono intervenuti a prestare soccorso, scombussolando il proprio ritmo quotidiano per aiutare gli altri. Si tratta di una reale dimostrazione della dignità dell’uomo, che con una decisa consapevolezza si mette al servizio di chi è in gravi difficoltà, offrendo realmente aiuto a chi soffre. Probabilmente, tutti noi saremmo voluti essere lì sul

posto, per garantire il nostro minimo supporto compassionevole, riscoprendo in noi una “qualità umana” che purtroppo stiamo dimenticando o soffocando a causa di altri eventi che anch’essi provocano ogni anno tante altre vittime. Gianni Mennea


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Giù dagli Altipiani

Terremoto Centro Italia, la Croce Rossa mobilita tutti i Centri di Emergenza

Operativa con oltre 420 operatori e più di 100 mezzi per assistere la popolazione colpita dal sisma In seguito alla forte scossa di terremoto, seguita da numerose repliche, che nella notte del 24 agosto ha colpito il Centro Italia, devastando in particolare nel reatino le località di Amatrice e Accumoli, Arquata del Tronto (AP), la Croce Rossa Italiana ha disposto dalle prime ore dell'evento l'attivazione delle proprie Sale Operative e di tutti i Centri d'Intervento di Emergenza sul territorio nazionale. Più di 420 gli operatori uma-

nitari, volontari ed operatori CRI con unità cinofile, squadre di soccorso con 20 ambulanze e S.M.T.S. (Soccorsi con Mezzi e Tecniche Speciali) hanno raggiunto le località più colpite, mentre in pronta partenza ci sono ulteriori 1 00 operatori e 25 veicoli da tutta Italia. Oltre all'allestimento di 2 cucine da campo ad Amatrice e ad Accumoli predisposte nel pomeriggio del 24, oltre 1 00 veicoli sono stati impiegati nell'emergenza terremoto tra cui,

decine di ambulanze, furgoni, fuoristrada, autocarri carichi di materiali e attrezzature per rispondere alla prima fase dell'emergenza. Tra il personale impiegato sul campo la CRI ha inviato squadre di supporto psicologico e soccorsi speciali, unità cinofile, medici, infermieri e personale logistico. C O N T I N U A A PA G . 4

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E' inoltre operativo ad Amatrice un PMA, posto medico avanzato, gestito da Croce Rossa a supporto del pronto soccorso locale. La Croce Rossa è inoltre impegnata nelle attività di allestimento dei centri di accoglienza, supporto sanitariologistico e distribuzione di generi di conforto. Agli operatori già coinvolti da Lazio, Umbria, Abruzzo, Marche, Lombardia, Liguria, Piemonte si aggiungeranno presto altri uomini e donne provenienti da altre regioni d'Italia. Il Presidente Nazionale della CRI, Francesco Rocca, sta continuando a monitorare l'evolversi della situazione presso il Comitato Operativo del Dipartimento di Protezione Civile. #UnItaliacheaiuta Gianni Mennea

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AVVI S O D E LLA C ROC E ROS S A I TALI AN A D E L TRE N TI N O Anche il comitato Provinciale CRI del Trentino sin dal giorno 25 agosto ha comunicato la propria messa a disposizione, pronta a partire con una colonna mezzi e volontari per le zone colpite dal sisma. A seguire l’avviso pubblicato tramite i vari mezzi di comunicazione ufficiali: “La Croce Rossa Italiana del Trentino è in attesa di eventuale attivazione da parte della Sala Operativa Nazionale o della Provincia Autonoma di Trento per il #terremoto. Nell'organizzazione Nazionale, seguendo procedure ormai consolidate, vengono attivati prima i Comitati limitrofi e via via quelli più lontani, se necessario. Per essere efficaci è necessario essere pronti, ma attendere le informazioni di chi è in Sala Operativa Nazionale che coordina i soccorsi. Nel tempo, e con l'esperienza, abbiamo imparato: essere pronti all'intervento, con la certezza di essere impiegati se utili e necessari. Grazie a tutti i Volontari e le Volontarie trentini che stanno dando la propria disponibilità e sono allertati e pronti a partire. Rimanete in contatto con i vostri Delegati e Referenti. https://twitter. com/crocerossa/status/76832425861 9650048”


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l lavoro dei soccorritori, tra professionalità e umanità

Il racconto di Piero, SMTS della CRI, tra i primi ad intervenire sui luoghi devastati dal terremoto

Solo un mese Piero aveva vissuto un grandissimo dolore, la perdita di un caro amico e compagno di squadra durante un’escursione sul Monte Bianco. Oggi è in prima linea, dal giorno stesso del terremoto, per rispondere a questa enorme tragedia. Piero Altissimi, 53 anni, fa parte del nucleo Soccorsi con Mezzi e Tecniche Speciali (SMTS) della CRI di Roma, ed è stato uno dei primi soccorritori ad arrivare nelle prime ore sui luoghi del disastro dopo la scossa del 24 agosto che ha devastato il Centro Italia. “Con altri cinque operatori SMTS, la squadra Celso, siamo partiti all’alba e alla 7 eravamo già operativi nella località di Villa San Lorenzo a

Flaviano, una frazione di Amatrice dove praticamente non c’era più nulla se non distruzione totale”, racconta Piero. "Venti persone erano vive e stavano bene, ma tra le macerie, con l’aiuto di alcuni Vigili del Fuoco e Carabinieri in congedo, abbiamo recuperato nove corpi, che subito siamo riusciti a trasferire altrove in elicottero. Poiché la frazione è piccola, è stato possibile dare un nome e un cognome alle vittime, anche se ci siamo trovati di fronte a situazioni strazianti, come quella di una madre che aveva perso nel crollo suo figlio di 34 anni. Ci è stato possibile riconoscerlo solo attraverso la descrizione della madre di alcuni tatuaggi che

aveva sul corpo”. “Sono rimasto colpito, e anche profondamente commosso, dalla generosità e dall’empatia che i sopravvissuti ci dimostravano, nonostante la tragedia che li aveva colpiti. Tutti avevano perso qualcuno, ma si prodigavano per offrirci qualcosa da mangiare, o preparare la cena come potevano visto che non c’era acqua né energia elettrica, ringraziandoci per l’aiuto”. Piero è volontario CRI da 20 anni e da 1 5 è operatore SMTS e Istruttore Nazionale. Piero ha fatto ritorno con la sua squadra a Roma questa notte, dopo ben 40 ore di lavoro praticamente senza sosta. Dopo l’intervento a Villa San Lorenzo a Flaviano, si sono spostati nel centro di Amatrice, da dove dovevano ripartire nel primo pomeriggio di ieri, ma la nuova forte scossa delle 1 4.30 ha provocato altri crolli che hanno interrotto la strada, così si sono rimessi al lavoro per la ricerca e il recupero di altre probabili vittime. “Per noi soccorritori - racconta Piero - non sempre è facile mettere da parte le emo-zioni K come ieri sera, quando abbiamo recuperato il corpo di una donna incinta”. Giorgia Pernici

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Il valore dimenticato: la Compassione

C'è una qualità umana da riconquistare, vivendo con spirito diverso la nostra vita associativa, trascendendola non solo nei momenti tragici o in eventi che ci coinvolgono direttamente. Nel nostro parlare comune la compassione è una parola fuori uso, desueta e spesso usata impropriamente. Avere compassione di qualcuno è nel nostro intendere più un gesto di umana pietà che invece un coinvolgimento attivo. Eppure il termine moderno che ha sostituito questa antica parola è “empatia”. Il modo più semplice di esprimere agli altri compassione è ascoltarli. «Tanto di me non importa niente a nessuno». Così a 1 4 anni ha tentato il suicidio. Le persone che “ascoltano” stanno Pag. 6

diventando una rarità. Sono molte quelle che interrompono chi parla dopo pochi secondi per inondarlo di consigli, che di solito riguardano tutt'altro. I cattivi ascoltatori non sono “con” la persona che vuole comunicare. Parlare, nella migliore delle ipotesi, significa condividere. Ascoltare veramente una persona significa dirgli: «Tu sei importante per me. Perciò ti do tutta la mia attenzione». L'essere umano può sopravvivere soltanto in una comunità di persone e ciò non è possibile se di queste persone non si colgono come proprie le emozioni e le intenzioni. L'empatia è necessaria alla comunicazione, alla collaborazione e alla coesione sociale. Se la annulliamo ridiventiamo selvaggi, anzi per-

diamo la capacità stessa di sopravvivere. Inoltre l'empatia è il mezzo di gran lunga più utile per migliorare qualsiasi rapporto. Avete mai assistito a un diverbio in cui nessuna delle due parti aveva la benché minima capacità e volontà di vedere le cose dal punto di vista dell'altro?

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È doloroso, ma succede, e possiamo constatarlo ogni giorno sulla scena dei rapporti internazionali. Per chi è libero da pregiudizi e fanatismi, la compassione non è la pietà e neanche semplice tolleranza, ma capacità di cancellare differenze e di non essere indifferenti con apatia. Proprio questo spiega perché la chiamata a essere compassionevoli suscita una resistenza profonda. La compassione è un modo nuovo, non competitivo di stare insieme agli altri, e ci apre gli occhi a vicenda. Quando rinunciamo al nostro desiderio di essere importanti o diversi, quando ci lasciamo dietro le spalle il bisogno di avere nella vita una nicchia speciale, quando il nostro interesse principale è essere come gli altri e vivere questa uguaglianza nella solidarietà, allora siamo capaci di vederci l'un l'altro come un dono unico. Raccolti insieme nella comune vulnerabilità, scopriamo di avere tante cose da darci a vicenda. I nostri talenti specifici non dovrebbero essere oggetto di competizione, ma elemento di comunione. Positivi o negativi, i tanti paragoni impediscono al bambino di costruirsi un'identità sana; è già tentato di confrontarsi agli altri e definirsi in rapporto a fratelli e com-

pagni, è assorbito abbastanza dallo spirito di competizione senza che i genitori contribuiscano. Così, piano piano, si finisce per vedere gli altri come semplici pedine sulla scacchiera della vita. Tutto questo che cosa provoca? Mancanza di compassione, sostituita con indifferenza o anche rabbia per chi non è all'altezza delle aspettative. A causa della crescente mobilità di un grande numero di persone sul nostro pianeta, accade sempre più spesso che ci troviamo faccia a faccia con individui di altre culture. Sono persone cresciute in ambienti diversissimi dal nostro. Hanno una religione diversa dalla nostra. Anche il colore della pelle, magari, è diverso. E così le usanze, l'alimentazione, il modo di vestire, di affrontare la sessualità, di percepire il tempo, di concepire le buone maniere e il senso del dovere,

l'atteggiamento verso il denaro e il lavoro, insomma tutto. La nostra prima reazione è spesso di sospetto. È stato dimostrato che il pregiudizio razziale ha radici profonde e che il sospetto non è razionale, ma basato su una reazione emotiva immediata sulla quale non possiamo esercitare alcun controllo. Quindi anche le persone che dicono di non avere pregiudizi, in realtà in qualche misura ne hanno. L'educazione all'empatia è forse una delle necessità più urgenti nei nostri programmi educativi a tutti i livelli. Attenzione vera non per dovere ma per COMPASSIONE. Anche in Croce Rossa abbiamo bisogno di esercizi quotidiani di empatia. Tutti, nessuno escluso. Giuliano Mittempergher

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Volontari in tutto il mondo

La Federazione Internazionale di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa realizza una campagna di comunicazione per descrivere le attività quotidiane dei volontari.

In occasione della Giornata Mondiale Umanitaria (World Humanitarian Day) lo scorso 1 9 agosto, la Federazione Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa ha realizzato una campagna di comunicazione sui social network per descrivere le attività quotidiane dei volontari in tutto il mondo. L’obiettivo è quello di sensibilizzare il pubblico su ciò che realmente significa mettersi nei panni di un operatore sanitario o di un volontario di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. La campagna si è sviluppata

durante l’arco di tutta la giornata. Ogni orario corrisponde ad un’attività svolta dalle Società Nazionali di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa. Il post dedicato alla CRI è stato pubblicato alle ore 1 5.00, nella foto è ritratta l’immagine di un’infermiera del team sanitario CRI a bordo della nave del MOAS in missione umanitaria nel Mar Mediterraneo. Tutti i Comitati e i singoli volontari, sono stati invitati a pubblicare la foto alle ore 1 5.00 con il seguente copy e i seguenti hashtag: “Daniela, i

nfermiera #CroceRossa Italiana. L’attività a bordo della Phoenix nel #Mediterraneo è implacabile. Sono centinaia le persone #migranti soccorse e assistite ogni giorno dai nostri volontari e operatori che garantiscono sicurezza e protezione. #ADayInTheLife #ShareHumanity”, garantendo così una piena visibilità dell’intera attività comunicativa. Inoltre, la CRI ha selezionato 7 immagini vicine al nostro operato e inerenti alle tematiche attuali da poter diffondere attraverso i canali social nell’orario indicato su ciascuna foto (Iraq, South Sudan, Syria, Italia, Svizzera, Canada, Colombia). A questo link la selezione completa delle 24 foto scelte dalla Federazione: https://www.dropbox.com/s h/md6i6k7bpcyecfj/AACZ6 rWkpm9R9GsdGba5hZsa?dl=0 https://www.dropbox.com/ sh/izrr8nx3phl2ujv/AADJT GMoKKy9aUbRxveurumL a?dl=0

Gianni Mennea

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Da vicino o da lontano, ognuno può fare la sua parte

Sugli Altipiani Cimbri partita una cordata di solidarietà per le popolazioni colpite dal terremoto del 24 agosto

Ciak – si gira! Sono le 3.36 di notte. La terra trema e le case si sbriciolano, crollando su se stesse e su chi vi è dentro. Molti riescono a scappare in strada, molti altri non ce la fanno e rimangono sotto le macerie … Sembra l’inizio di un film apocalittico, invece purtroppo è quello che è successo nel centro Italia nella notte del 24 agosto. Di fronte ad una catastrofe del genere, a scenari che appaiono realmente apocalittici, molti si chiedono: “cosa potrei fare per dare una mano?”. La risposta è che ognuno può fare qualcosa per aiutare chi ha perso tutto, non serve per forza essere lì sul campo per rendersi utili. La rinascita sarà lunga e faticosa e insieme ce la possiamo fare. Questa la spinta propulsiva che ha riunito le associazioni di protezione civile degli Altipiani Cimbri nel lanciare una campagna di raccolta fondi per sostenere la ricostruzione di quel meraviglioso pezzo d’Italia che è stato inghiottito

dal terremoto dello scorso 24 agosto. I primi soccorsi arrivati sui luoghi del disastro sono stati i corpi di protezione civile, la Croce Rossa, i Vigili del Fuoco e il Soccorso Alpino. Queste grandi e importanti associazioni sono presenti capillarmente su tutto il territorio italiano e anche sugli Altipiani Cimbri. E proprio qui le tre associazioni si sono messe al lavoro, collaborando assieme per fare la propria parte. La prima azione è stata l’apertura di un conto corrente dedicato all’iniziativa presso la locale Cassa Rurale Altipiani, dove chiunque può versare il proprio contributo. Poi è partito il tam-tam, il vecchio passaparola prima tra i volontari delle associazioni, poi tra la popolazione, e il lavoro di raccolta è iniziato. Ma non basta. Si cercano iniziative da proporre come raccolta fondi ed ecco che subito arriva la prima idea. Nei giorni scorsi la Croce Rossa del Trentino ha ricevuto un’offerta

di donazione dal consorzio di produttori ortofrutticoli calabresi OP Sibarit, un TIR di pesche. Il destino ha voluto che arrivasse proprio nei giorni del terremoto, un segno di generosità che chiama altra generosità, e subito è scattata la scintilla. Proporre le pesche sugli Altipiani a residenti e ospiti a offerta e il ricavato va nella raccolta fondi. Così già da domenica 28 agosto, sugli Altipiani Cimbri si trovavano fuori dalle chiese, all’uscita della messa, i banchetti con i volontari delle tre associazioni, che si sono subito messi a disposizione per l’iniziativa. Non è però la prima volta che la Croce Rossa riceve donazioni di questo tipo. Qualche tempo fa, anche la Scottex aveva donato diversi TIR di carta igienica e anche il Comitato Locale Altipiani aveva avuto la sua parte, una grande parte, parliamo di diversi pallet di merce di alta qualità. C O N T I N U A A PA G . 1 0

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Insieme alle pesche quindi, erano disponibili anche i pacchi famiglia di carta igienica. Piccoli gesti di grande cuore. Si avvicina inoltre la tradizionale “Festa de i oto”, la sagra della Madonnina che raccoglie tutta la comunità degli Altipiani Cimbri nella settimana appunto del 8 settembre e anche in questa occasione saranno proposte iniziative per incrementare il fondo. Dopo i primi due giorni di raccolta si sono già superati i 1 9.000 euro!! Ancora non è stato identificato l’obbiettivo su cui sarà convogliata la raccolta, ma non importa. L’esperienza insegna che il tempo e il lavoro di molti porta sempre

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buoni risultato, ragionati e oculati, ma intanto non c’è tempo di aspettare, bisogna agire, in mezzo alle macerie come lontano da lì: ognuno può fare la sua parte. Gli Altipiani Cimbri hanno già dimostrato in passato di saper fare con energia e grande generosità; pensiamo per esempio al terremoto d’Abruzzo: l’ospitalità di 80 aquilani, il grande contributo per la ricostruzione del nuovo asilo Wuascaranza a Grignano, il contributo per il terremoto emiliano e tantissime altre iniziative che negli anni hanno contraddistinto le comunità dei comuni di Folgaria, Lavarone e Luserna. È questa la certezza alla base dell’iniziativa della Croce Rossa Altipiani, dei Vigili del Fuoco di

Folgaria, Lavarone e Luserna e del Soccorso Alpino Altipiani, gente abituata a rimboccarsi le maniche, pronta a rispondere al bisogno. E anche stavolta questa cordata saprà coinvolgere la propria comunità in un’iniziativa di solidarietà nei confronti di comunità così simili alle loro, gente di montagna, popoli tenaci, che ricominceranno a vivere. Le macerie spariranno e resteranno cuore e orgoglio, ingredienti fondamentali per la rinascita. Giada Danieli


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Progetto Cuore Centa: non un esercitazione ma un evento reale Nel pieno del clima vacanziero, la mattina del 1 5 agosto il destino ha bussato alla porta di un abitante di Centa S.Nicolo. La chiamata alla centrale 1 1 8 ha fatto subito presupporre un evento molto grave. Persona incosciente a letto. Come da prassi immediatamente il 1 1 8 ha fatto partire l’ambulanza più vicina, cioè quella della postazione 1 1 8 di Pergine. Ma ha anche allertato i volontari del progetto Cuore di Centa, volontari che ricordiamo sono stati preparati e abilitati dagli istruttori del nostro Comitato. La centralina che sovraintende il sistema di allerta ha fatto arrivare immediatamente a tutti i venti volontari la richiesta di intervento urgente. Come da prassi la richiesta è arrivata anche al nostro Comitato (per conoscenza). L’orologio segnava le 08.28 di lunedi 1 5 agosto. La macchina organizzativa, oleata attraverso tante prove e simulazioni, si è attivata. Dopo 8 minuti ben 1 2 operatori DAE erano sul posto operativi, molto prima dell’arrivo dell’ambulanza e dell’elicottero. Nonostante la tempestività, il destino ha disposto diversamente e purtroppo l’esito del soccorso non è stato positivo. Ma, con il rispetto per chi ha subito la perdita, noi registriamo che se c’era una possibilità di vita questa possibilità è stata garantita al massimo. Un debriefing post intervento fatto in caserma dei vigili del fuoco ha permesso di focalizzare per la conoscenza di tutti i dettagli del-

l’intervento e anche di condividere la normale paura di “non essere in grado” che sicuramente ha colpito i primi volontari intervenuti. Altri dettagli non servono. A prescindere dall’esito, rimane la certezza che questo progetto può effettivamente nelle realtà periferiche fare la differenza tra la vita (di qualità ) e la morte. Giuliano Mittempergher

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Rinnovamento del parco macchine del Comitato In arrivo quattro nuove ambulanze

Il parco ambulanze usate nella sede di Folgaria, soprattutto i mezzi utilizzati quotidianamente su Rovereto e Borgo sono carichi di chilometri e di anni. Nel piano di rinnovamento previsto sul bilancio 201 6 e approvato dall’assemblea dei soci di quattro mezzi è stata prevista la sostituzione . Abbiamo tardato questo acquisto per poter ordinare 4 mezzi completamente uguali, con le stesse dotazioni e caratteristiche. Questo ovviamente per un problema di praticità, di organizzazione, di ricambi . Non solo ma memorizzato il vano sanitario di un mezzo si ha la conoscenza dei vani sanitari di altri tre mezzi con evidente facilità di utilizzo. Per i dipendenti, ma anche e soprattutto per i volontari che, non essendo il loro lavoro, più si semplifica e si riduce quello che devono conoscere e sapere e più si possono concentrare sul servizio al paziente.

2 3032 - Immatricolazione 2001 Km al 31 /1 2/201 5: 277.000 - Anni di servizio: 1 5 AMBULANZA WV T4 - tetto alto - Syncro - CRI A1 44A - SR1 1 8 2 3039 - Immatricolazione 2002 Km al 31 /1 2/201 5: 376.800 - Anni di servizio: 1 4

O P TI O N AL Alternatore potenziato e batteria maggiorata NY1 1 50,00 Seconda batteria 1 1 0Ah con relè di esclusione Bloccaggio del differenziale Display multifunzione Plus con ricognitore di stanchezza Fari fendinebbia e luci di svolta dinamiche Porta laterale scorrevole destra alta Radio Composition Media (include bluetooth) Impianto per avviamento di emergenza del veicolo da batteria di servizio del vano sanitario, con pulsante installato a fianco del volante, utilizzabile in caso di batteria di avviamento scarica o non funzionante Preriscaldatore motore funzionante con presa esterna inserita, con regolazione della temperatura.

AMBULANZA WV T5 - tetto alto - CRI A806B - SR1 1 8 - 2 3037 Immatricolazione 2005 - Km al 31 /1 2/201 5: 41 3.400 - Anni di D ESTI N AZI ON E M EZZI VECCH I servizio: 1 1 Con l’arrivo dei nuovi mezzi si AMBULANZA WV T5 - tetto alto rende necessario dismettere quelli - CRI A807B - SR1 1 8 - 2 3038 - vecchi, soprattutto le ambulanze Immatricolazione 2005 - Km al che, essendo in buono stato di 31 /1 2/201 5: 392.000 - Anni di manutenzione ed efficienti sicuramente possono interessare alservizio: 1 1 cune realtà d’Italia meno fortunate di noi. CARATTERI STI CH E M EZZI N U OVI Le nuove ambulanze sono tutte Ad oggi hanno richiesto questi allestite su mezzi WV Transporter mezzi diversi comitati locali, la T6 (Euro 6), Restyling 201 5, Croce di Malta x l’invio in Bulgaria Versione Kombi, Passo lungo e il Comitato CRI di Portogruaro I M EZZI CH E AN DREM O A SOSTI TU I RE 3400 mm, Tetto alto, Colore Bian- per l’invio in Romania. Tutte le S O N O I S E G U E N TI : co, cc2.0 TDI PL (1 1 0 kW – 1 50 richieste non si potranno esaudire CV), 4Motion, Massa complessiva ma faremo il possibile perché ogni mezzo trovi un suo degno utilizzo. AMBULANZA WV T4 - tetto medio 3.200 Kg. - Syncro - CRI 1 5602 - SR1 1 8 Giuliano Mittempergher Pag. 12


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Racconti dagli Altipiani

Corsi di specializzazione CRI Il comitato provinciale di di protezione civile. Il ritrovo è Trento propone due corsi di alle 08.20 nel piazzale grande specializzazione: sopra il tendone mensa. Il luogo del corso sarà comuCO RS O D I G U I D A S I CU RA nicato in seguito. I N F U O RI S TRAD A

quindi potrà iscriversi un volontario/a per gruppo, fino alla copertura delle prime 1 5 iscrizioni. Ovviamente se alla scadenza delle iscrizioni non sarà raggiunto il numero sufficiente, potranno iscriversi anche più volontari per gruppo, quindi saranno accettate anche iscrizioni in riserva. Il minimo di persone per svolgere ogni corso è 1 0. Le iscrizioni dovranno pervenire entro e non oltre il 1 0 settembre 201 6 in segreteria di comitato previa autorizzazione del proprio referente di sede.

Il corso è organizzato per Ai corsi possono partecipare i sabato 1 7 settembre 201 6 volontari che sono in possesdalle ore 08.30 alle ore 1 7.30 so della patente 4 - 5 o più di Croce Rossa per il corso CO RS O D I AP P RO CCI O I N fuoristrada e i volontari in posS I CU RE ZZA I N S CE N ARI D I sesso del modulo sanitario I N TE RVE N TO S U I N CI D E N - per la sicurezza su incidenti mail: comitatoaltipiani@ critrentino.it cell. 392.6571 632 TI S TRAD ALI . stradali. Il corso è organizzato per In tutti e due i corsi serve la sabato 24 settembre 201 6 divisa. dalle ore 08.30 alle ore 1 7.30 Il corso si terrà a Marco di Le persone ammesse sono Rovereto, presso la struttura massimo 1 5 per corso e

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MENTSCHLICH un GALAICHMEZZUM: di stützpünkt von Mentsch Facebook iz khent an platz bosa alle schraim bazza bölln, ena zo gian z’sega biz iz bar odar nètt. In dise tang lese zo schikka vort di migrént von hotel zoa zo macha platz in belesan boda, pittn teremòt von tang pasart, håm vorlort allz. “A bòtta di belesan” ‘z soinz di uantzegen börtar bosa khönen khön. Di birsarstn rivan lai z’schraiba ke dise sachandar vorsanse di laüt von lentar distrüdjart von teremòt, baibar un månnen boda håm vorlort allz, boda süachan soine laüt untar daz sèll boda steat von haüsar, laüt boden iz gevallt di bèlt adosso, un boda sichar nètt håm lust z’sega bida di åndarn stian pezzar baz se. Di disperatziong iz gelaich vor alle, vor di sèlln boda håm vorlort soine laüt untar di granattn un vor di sèlln boda håm gesék arvalln soine haüsar un boda est stian stille un lüsnen, zo höara bida vo sèmm untar, khinta an atn, boda mage no gem an gloast speråntza. Di zearchan vonar muatar soin hèrta gelaich. Lesan geschraiba voll zorn, vennen auz zo khöna afte migrétn, sovl bida alle di beata beratn kausa sé, hatt nicht zo tüana pinn sèll boda iz vürkhent, un sichar iz nètt a hilfe. Dar vorsitzar von Tg La7 schraibet ke dise laüt djunkhan auz lai daz letz bosa håm drinn, ena zo bölla helvan niamat. Vor ditza böllbar ren, anvetze, von migrént bodase soin gevoalt zo helva, von vünfunsintzekh vo Gioiosa Ionica in Calabria, boda håm gètt di zboa euro boden zuarstian aftn tage, vor di laüt boda, pittn teremòt håm vorlort allz. Un no, von pròfuge bodase soin govoalt zo giana in di lentar distrüdjart un azó, pitt rech un budàiln, a Amandola, håmsa vortgesaübart von grass un von tschump, a groaza bis boda est iz genützt zo macha riva un partirn di mèze von sokorso. Allz daz åndar iz getschöttra, boda khint aukontart ena zo khenna di sachandar. Maria Luisa Nicolussi Golo

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Zimbartritt - Passi cimbri

UMANITÁ e IMPARZIALITÀ: i principi che appartengono all’Uomo

Ormai facebook è diventato il bar di paese, dove tutti si sentono autorizzati a dire e commentare senza porsi il problema se, quanto scrivono, corrisponda alla realtà, quella vissuta da uomini e donne vere, con sentimenti e legami reali. In questi giorni leggo post che, categorici, chiedono di far uscire gli immigrati dagli hotel di lusso, e, come un mantra, si ripete “prima gli italiani". Rimbalzano commenti con i quali si chiede: "Perché gli sfollati laziali e marchigiani nelle tendopoli e i rifugiati negli alberghi?". Addirittura si mettono in bocca queste parole alle persone che vivono nei paesi devastati dal terremoto, uomini e donne che ancora stanno cercando i loro cari tra le maceria, gente che ha perso tutto, che viveva come noi in una casa con una famiglia accanto, e che ora, così, improvvisamente, si ritrova a fare i conti con una distruzione che pervade l’anima e non lascia spazio, ve lo garantisco, a paragoni di sorta alcuna. La sofferenza è sofferenza, sia per chi ha visto i propri cari morire sotto le macerie di case distrutte da bombe, sia per chi invece, le case, le ha viste crollare per il terremoto e ora, da lì sotto, attende in angosciante, silenziosa attesa un lamento, un respiro che accenda un lume di speranza. Le lacrime delle madri hanno sempre, ovunque, lo stesso disperato sapore. Leggere commenti così pieni di rabbia e di rancore, innescare polemiche sterili basati su dati infondati sui migranti, diventati capo espiatorio di tutti i mali, è decisamente fuori luogo in queste ore di drammatica emergenza. Come scrive Enrico Mentana, direttore del Tg di La7 riguardo agli autori di questi sproloqui: ”E’ evidente che non sono interessati né agli uni né agli altri. Vogliono solo contribuire, a modo loro, versando bile.” La risposta migliore è arrivata proprio dai migranti, i quali, invece di alimentare chiacchiere e polemiche, si sono rimboccati le maniche per aiutare attivamente i terremotati, come ad esempio i settantacinque ospiti dello Sprar di Gioiosa Ionica, in Calabria, che hanno deciso di donare il proprio pocket money agli sfollati di Marche e Lazio. Una cifra piccola, poco più di due euro, ma fortemente simbolica, per ricambiare la solidarietà ricevuta con l'accoglienza. E c'è anche chi, come i profughi di Monteprandone, in provincia di Ascoli Piceno, ha chiesto di poter recarsi ad Amandola, uno dei centri marchigiani colpiti dal sisma, per dare il loro contributo materiale. Ed è così che, con rastrelli e pale alla mano, hanno ripulito dalle sterpaglie un campo da destinare ai soccorsi nel paese. Umanità e imparzialità, questo hanno dimostrato, pur senza conoscere i Sette principi di Croce Rossa. Il resto sono bufale, montate ad arte, riprese e condivisi sui social network senza nessuna cognizione di causa. Maria Luisa Nicolussi Golo

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InformaCRI nr 16 - Agosto 2016

Pillole di Soccorso

Ritornano gli aggiornamenti peri volontari di Area 1 I calendari del secondo semestre per l'aggiornamento A partire da settembre riprendono gli aggiornamenti del nostro comitato per tutti i volontari di Area 1 . Ricordo che, secondo il progetto formativo del 201 6, le lezioni obbligatorie, cioè quelle lezioni previste dai protocolli convenzione con il 1 1 8 sono quantificate in 1 6 ore/anno. Le lezioni si terranno nelle due sedi terrioriali (Folgaria e Lavarone) e saranno aperte a tutti i volontari del comitato. Visto il successo delle esercitazioni estive a Carbonare, nel

secondo semestre sono previste anche alcune lezioni presso questa sede per continuare a rafforzare la collaborazione e l'integrazione tra i volontari del comitato. Inoltre continueranno fino a metà dicembre gli aggiornamenti del sabato mattina presso l'autosanitaria a cura degli infermieri del 1 1 8. Il tema delle lezioni vi verrà comunicato ogni inizio mese. Ricordo che queste lezioni sono aperte a 8 volontari, 4 per ogni sede territoriale. E' dunque fondamentale la pre-

notazione, la quale può avvenire segnando il proprio nome sul foglio presente nelle sedi oppure contattando le referenti della formazione: Stefania per la sede di Folgaria e Wilma per la sede di Lavarone. Di seguito il calendario degli aggioramenti del secondo semestre. Eventuali modifiche vi saranno comunicate per tempo. Stefania Gerola

APPUNTAMENTI FORMATIVI IMMINENTI

A P P U NT A M E NT I F O R M A T I V I C O N I P A U T O S A NI T A R I A

03‐10‐17‐24 SETTEMBRE ‐ CENTRO CIVICO CARBONARE ‐ DALLE 10.00 ALLE 12.00 ‐ CRITERI MODALITÀ GESTIONE PAZIENTE TRAUMATIZZATO PEDIATRICO (ALGORITMO PTC PEDIATRICO) LE PRENOTAZIONI PER LE LEZIONI VANNO FATTE PRESSO LA SEGRETERIA DELLA PROPRIA SEDE TERRITORIALE. SI RICORDA CHE POSSONO PARTECIPARE 4 VOLONTARI PER OGNI SEDE TERRITORIALE. E' COMUNQUE POSSIBILE ISCRIVERSI IN RISERVA NEL CASO QUALCONO SI RITIRI OPPURE NELL'ALTRA SEDE RIMANGANO POSTI LIBERI.

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D S L v c a V e m d d e t a p a C v p o a c L G c C N V z i C E S t i


InformaCRI nr 16 - Agosto 2016

La nostra storia

Seconda Convenzione di Ginevra: 12 agosto 1949

Miglioramento delle condizioni dei feriti, dei malati e dei naufraghi delle Forze armate sul mare

D EPOSI TARI O: CON SI G LI O FEDERALE S VI ZZE R O La Seconda Convenzione di Ginevra è l'estensione degli stessi principi della prima convenzione su aree marittime. Viene ribadito l'obbligo del rispetto e della protezione dei militari feriti, malati o naufraghi facendo uso delle navi ospedale (con compito di soccorrere, curare e trasportare) e delle Unità costiere di salvataggio. Le navi ospedale devono avere croci rosse a fondo bianco per farsi riconoscere e non essere attaccate, ma difese. Ci sono anche gli aeromobili che vengono usati esclusivamente per lo sgombero dei feriti, malati o naufraghi e devono avere accanto ai colori nazionali dipinte croci rosse a fondo bianco. La seconda Convenzione di Ginevra è costituita da diversi capitoli, per un totale di 63 articoli. CAPI TOLO 1 : D I S POS I ZI ON I G E N E R AL I Viene ripresa la prima convenzione di Ginevra, sottolineandone i principi fondamentali. CAPI TOLO 2 : FE RI TI , M ALATI E N AU FRAG H I Si definiscono gli obblighi che tutelano i feriti, malati e naufraghi in mare che appartengono alle

seguenti categorie: Membri di forze armate e volontari di una delle parti in conflitto. Persone che seguono le Forze Armate senza farne direttamente parte. Membri degli equipaggi come comandanti e piloti, equipaggi della Marina Mercantile e dell’aviazione Civile Popolazione di un territorio che partecipa al combattimento. Sono inoltre regolamentate la raccolta dei naufraghi e la loro destinazione. CAP I TOLO 3: N AVI OS P E DALI Sono regolamenti l’uso, la tipologia, il riconoscimento e la protezione delle navi adibite ad ospedale militare, nonchè la protezione degli stabilimenti sanitari sulla costa. CAP I TOLO 4: P E RS ON ALE È definita la tutela del personale religioso, medico e ospedaliero delle navi ospedale e del loro equipaggio. CAPI TOLO 5 : TRAS PORTI S AN I TARI Le navi utilizzate per questo scopo possono trasportare esclusivamente materiale destinato alla cura di feriti e malati delle forze armate o alla prevenzione delle malattie e devono essere riconoscibili e rispettate dalle parti in conflitto. CAPI TOLO 6 : S E G N O D I S TI N TI VO L’Emblema della Croce Rossa su sfondo bianco (o Mezzaluna Rossa - Leone e Sole rossi su fondo Bianco) viene adoperato per con-

traddistinguere personale e materiale sanitario, nonché navi e imbarcazioni di salvataggio. Questo simbolo garantisce protezione, ma non deve essere utilizzato per nessun motivo in maniera impropria. CAPI TOLO 7 : E S E CU ZI ON E D E LLA C O N VE N ZI O N E Ogni parte in conflitto deve provvedere all’esecuzione della convenzione e alla diffusione del suo testo. CAPI TOLO 8 : RE PRE S S I ON E D E G L I AB U S I E D E L L E I N F R AZ I O N I Le Alte Parti contraenti si impegnano a prendere ogni misura legislativa necessaria per punire le infrazioni gravi a questa convenzione, come l’omicidio internazionale, la tortura o i trattamenti inumani, la distruzione e l’appropriazione di beni non giustificati. Francesco Pristipino

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Spazio Giovani

Ultimo pomeriggio assieme ai ragazzi ... perquest’estate Si sono conclusi i 2 appuntamenti organizzati dall’area 5 per l’estate 2016 a Carbonare

Il pomeriggio del 20 agosto inizia così: Anna urla: “Abbiamo paura della pioggia?” ed i ragazzi rispondono in coro: “No!!” E’ cominciato così il secondo e ultimo appuntamento svoltosi a Carbonare sabato 20 agosto, all’insegna del tempo instabile che non ci ha scoraggiato Ci siamo trovati alle 1 4.00 presso il campo sportivo di Carbonare, abbiamo aspettato tutti i ragazzi e abbiamo dato loro il benvenuto, qualche nota organizzativa e siamo partiti per affrontare il nuovo percorso della Grande Guerra 1 appena inaugurato con Fernando Larcher, che ci ha accompagnati a ritrovare le tracce del cimitero militare Al Bosco e dei resti della teleferica pesante Mattarello – Carbonare – Passo Vézzena. Seduti nel luogo del ex cimitero militare abbiamo parlato ai ragazzi Pag. 18

Dunant la nascita della Croce Rossa...una vera scoperta per i ragazzi! Dopo la cena era prevista la serata dedicata al “guardiamo le stelle” che, visto il tempo abbiamo fatto al coperto, con Rachele e Isabella che tramite foto, video, storie e piccole scenette hanno coinvolto tutti i ragazzi. Per concludere vorrei ringraziare i genitori che hanno portato i loro figli e nipoti, ai volontari del Comitato che ci hanno aiutato in tutti i modi, le associazioni che hanno collaborato con noi e i ristoranti/bar che ci hanno sfamato e ospitato … a chi mi ha sopportato e della guerra facendo un paral- supportato ... lelismo con quello che sta ac- a chi si è fidato di noi … e chi ci cadendo in Europa ed i migranti ha messo in discussione … che ogni giorno lasciano il loro paese in guerra con la speranza Grazie di cuore !! di arrivare in un paese migliore, che possa aiutarli. Jessica Grott Dopo alcuni giochi nei prati che costeggiano il sentiero siamo ALCU N I N U M E RI rientrati a Carbonare accompagnati dalla pioggia (attrezzati di Ragazzi partecipanti: k-way e ombrelli) siamo stati ospi- 21 (09.07) - 1 9 (20.08) tati dal bar Cornetto a Carbonare Volontari CRI e non dove al coperto abbiamo fatto coinvolti fisicamente nelle merenda tutti assieme. attività del pomeriggio: Al termine della pioggia abbiamo 11 (09.07) - 1 2 (20.08) raggiunto il campo sportivo per Associazioni/imprese proseguire con i giochi all’aperto coinvolte: e all’illustrazione dell’effettuazione 4 (09.07) - 5 (20.08) di una buona chiamata al 1 1 8, Giochi effettuati: che si sono conclusi con la scoperta dei 7 principi e la visione 1 0 (09.07) - 1 0 (20.08) di un video in stile cartone animato che raccontava la storia di Henry Risate e divertimento: ∞


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Volontariato & Vacanza

Un momento ….INSIEME

Ogni anno ferragosto è un occasione per riunirci con tante emozioni

E ormai consuetudine che il 1 5 agosto ci riuniamo intorno alla griglia, il cibo unisce, attorno un tavolo si chiacchiera spensieratamente e in modo rilassato. Per l’occasione sono venuti a trovarci gli amici da Correggio, Catignano, Piacenza, Uggiate, a coronamento di una settimana bellissima e piena di emozioni con gli amici presenti di Desio, Ferrara, Gallarate, Ponte a Egola, Firenze, Castelfranco Veneto, Bassa Sabina, San Bonifacio, Monselice, Roma, un Italia intera riunita a Folgaria, tutti insieme dalla mattina ognuno con un compito, ognuno con un lavoretto da fare, come tante formichine il popolo di Croce Rossa si è mosso, tutti insieme per un momento davvero indimenticabile. Chi al montaggio gazebo, chi all’aperitivo, chi all’antipasto, chi ai primi, chi alla griglia e chi ai dolci, non ci siamo fatti mancare proprio niente. La cosa piu bella di questa giornata sono stati i sorrisi gli abbracci e la voglia di stare insieme, in una giornata cosi è bello anche fare turno. Meraviglioso popolo di CRI appuntamento alla prossima estate. Francesco Pristipino

ZTL Zona Tempo Libero ... Altipiani e dintorni E ve n ti i n prog ram m a n e l l e prossi m e se tti m an e pe r sape r com e passare i l te m po l i be ro! H TTP : //WWW. ALPE C I M B RA. I T/I T/TRE N TI N O- E VE N TI - C ON C E RTI - FE S TE - M AN I FE S TAZI ON I /C ALE N D ARI O- E VE N TI

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