Salute e Benessere n 901

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Lo scorso 15 settembre è stato inaugurato a Santorso il nuovo polo medico nato con la fusione tra il Centro Medico Iris ed il Centro di Fisioterapia e Rieducazione motoria Fisiocortiana.

Il nuovo complesso si articola su di una superficie di oltre mille metri quadri e dispone di ampi spazi di attesa comuni, di una modernissima palestra, oltre che di quattro ambulatori dotati delle più moderne ed efficaci tecnologie in campo fisioterapico, che vanno ad aggiungersi ai nove preesistenti del centro Iris.

Lo staff del Fisiocortiana è composto da sette fisioterapisti che si occupano dei trattamenti fisici e delle terapie di riabilitazione ortopedica e traumatologica, della riabilitazione sportiva, della massoterapia, del linfodrenaggio e della riabilitazione del pavimento pelvico femminile nel post-parto.

Inoltre cinque chinesiologi seguono la riatletizzazione motoria post traumatica o da interventi chirurgici, l’allenamento motorio individuale e di gruppo, la ginnastica posturale, l’allenamento funzionale e il potenziamento muscolare nell’ambito del progetto “Palestra della Salute”.

Si tratta di uno staff di giovani molto preparati e dinamici in grado di affrontare con grande competenza ogni problema legato alla riabilitazione post chirurgica o alle patologie muscolari od osteoarticolari avvalendosi di attrezzature di ultima generazione (laserterapia, onde d’urto, magnetoterapia, tecarterapia...) e della consulenza degli specialisti in fisioterapia e ortopedia che collaborano con il Centro Iris.

SANTORSO Via Europa, 41 P1-P2 - Tel. 0445 1652758 - 351 5398812 info@iriscentromedico.it - www.iriscentromedico.it
Dott. Roberto De Toni Direttore sanitario

Ne parliamo con il dottor Cesare Romagnolo, Ginecologo presso Poliambulatori San Gaetano

Polipi endometriali: diagnosi e rimozione in day hospital, senza dolore

I polipi endometriali, spesso asintomatici, ma potenzialmente problematici, trovano una soluzione efficace grazie alla rapidità e alla precisione dell’intervento mini-invasivo di Polipectomia eseguito in day hospital.

Il dottor Cesare Romagnolo, Specialista in Ginecologia benigna ed oncologica presso Poliambulatori San Gaetano, offre la sua eccellente esperienza riguardo questa patologia, che affligge donne di diverse fasce d’età.

Nel contesto della salute femminile, i polipi endometriali, originati dalla mucosa che riveste la cavità uterina, emergono come una condizione frequente ma sottovalutata. Colpiscono sia le donne in menopausa che quelle in età fertile.

La diagnosi, solitamente effettuata durante controlli ginecologici di routine, richiede conferma attraverso la procedura di Isteroscopia diagnostica, un esame ambulatoriale che può risultare doloroso ma che presso Poliambulatori San Gaetano è disponibile con leggera sedazione, così da annullarne il fastidio.

“La presenza di polipi endometriali può essere asintomatica”, spiega il dottor Romagnolo. “Tuttavia, sintomi come alterazioni del ciclo mestruale, spotting (sanguinamento) intermestruale o mestruazioni abbondanti o che tendono a prolungarsi possono essere alcuni segnali di allarme”. I sintomi diventano più evidenti nelle donne in menopausa “In queste pazienti il polipo, molto spesso, è causa di sanguinamenti uterini anomali” spiega il medico “che potrebbero essere indice di una patologia neoplastica maligna”. In queste situazioni, la consulenza specialistica diventa cruciale per escludere complicazioni tumorali.

Allo stesso modo, comunque, è di grande importanza rivolgersi al ginecologo anche di fronte ad un piccolo polipo asintomatico in età fertile, per verificare l’eventuale esigenza di una rimozione.

L’Isteroscopia Diagnostica è un esame di fondamentale importanza per confermare la presenza di polipi, ma si rivela estremamente utile anche per valutare altre condizioni, come infertilità, sterilità o malformazioni uterine che possono provocare poliabortività. La procedura, rapido e indolore, consente una diagnosi precisa e tempestiva. “Si tratta di una endoscopia ginecologica eseguita in ambulatorio chirurgico” spiega il dottor Romagnolo “che permette di esaminale il canale cervicale e la cavità uterina tramite un apposito strumento dotato di micro telecamera”.

La durata dell’esame è di circa 20 minuti e la paziente potrà tornare a casa poco dopo l’esecuzione.

In caso, invece, la diagnosi della presenza di polipi fosse confermata, la loro rimozione avviene mediante l’intervento ambulatoriale di Isteroscopia Operativa o Polipectomia, che garantisce precisione e sicurezza grazie all’utilizzo di strumenti miniaturizzati.

“Una procedura chirurgica che utilizza uno strumento simile all’isteroscopio diagnostico” spiega il ginecologo “ ma che è dotato, all’estremità, di anse e forbici miniaturizzate per recidere polipi, miomi o setti uterini”. Dopo l’intervento, la paziente può fare ritorno a casa dopo una breve osservazione, con un recupero rapido e senza necessità di ricovero.

Per avere maggiori informazioni circa l’Isteroscopia Diagnostica o la Polipectomia è sufficiente contattare Poliambulatori San Gaetano al numero 0445372205.

GINECOLOGIA

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Visita consigliata ogni 12 mesi*

Un esperto per ogni patologia

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Visita Ginecologica

• Ecografia

• Pap test e HPV test

• Applicazione IUD e contraccettivo sottocutaneo

• Tampone vaginale

Visita Ostetrica di gravidanza

• Ecografia in 3D e 4D

• Ecografia morfologica

• Screening preeclampsia

• Test DNA prenatale

• BITEST e translucenza nucale

Chirurgia Ginecologica

• Isteroscopia e polipectomia

• Sonoisterosalpingografia

• Labioplastica

• Marsupializzazione della cisti della Ghiandola di Bartolini

Dir. San. Dott.ssa Spezzapria Maria, Dott. Zancan Giuseppe, Dott. Zancan Renzo Thiene (VI) Schio (VI) poliambulatorisangaetano.it 0445 37 22 05
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Alluce valgo: Un passo avanti con la chirurgia PBS (Percutaneous Bianchi System ®)

COS’È L’ALLUCE VALGO E QUALI SONO LE PRINCIPALI CAUSE DI QUESTA PATOLOGIA, SPESSO SOTTOVALUTATA NONOSTANTE LA SUA DIFFUSIONE?

L’alluce valgo è una patologia comune del piede in cui il primo dito devia gradualmente verso le dita adiacenti, causando un rigonfiamento alla base del dito. Questo disturbo, che colpisce principalmente le donne, tende ad aggravarsi nel tempo, causando dolore, alterazione della postura e difficoltà nella deambulazione. Le cause possono essere molteplici e non sono sempre chiare, ma le principali possono essere:

- fattori genetici

- malformazioni congenite

- calzature inadeguate (pianta stretta, punta stretta e tacco alto)

- lesioni a carico del piede

- problemi di peso, di postura o di tono muscolare

- alcuni tipi di artrite

COME RICONOSCERE LA PATOLOGIA DAI SINTOMI?

A COSA È NECESSARIO PRESTARE ATTENZIONE?

I sintomi dell’alluce valgo possono variare da persona a persona ma i più comuni sono:

- dolore e gonfiore intorno all’articolazione del primo dito del piede

- rigonfiamento all’estremità del dito

- ispessimento e/o arrossamento della pelle sopra l’articolazione

- difficoltà nel movimento del dito

QUALI SONO LE CURE PER L’ALLUCE VALGO?

E QUALI I CRITERI PER DECIDERE IL TIPO DI TRATTAMENTO DA ADOTTARE?

Le cure dipendono dalla gravità dei sintomi e dalla quantità di dolore presente nel paziente. Come prima cosa è necessario rivolgersi ad uno specialista che, grazie ad una visita ortopedica e ad esami radiologici potrà chiarire la causa dei sintomi e definire con il paziente le modalità di trattamento.

Il trattamento dell’alluce valgo può essere di due tipi: “conservativo” e chirurgico.

Le cure conservative possono essere: l’utilizzo di calzature più confortevoli, plantari ortopedici, cuscinetti separa dita, applicazione di un bendaggio funzionale, iniezioni

di cortisone per ridurre il gonfiore, esercizi di stretching e fisioterapia, assunzione di farmaci antidolorifici.

IN CASO DI INTERVENTO CHIRURGICO

SI PARLA SEMPRE PIÙ SPESSO DI CHIRURGIA PBS?

QUALI SONO LE PECULIARITÀ DI QUESTA TECNICA?

PBS, acronimo di Percutaneous Bianchi System®, è una procedura chirurgica mini-invasiva impiegata nel trattamento dell’alluce valgo e altre deformità dell’avampiede. Questa tecnica si distingue per l’assenza di incisioni chirurgiche, l’utilizzo di strumenti sottili inseriti attraverso forellini molto piccoli e la mancanza di dispositivi di fissaggio come viti, fili o chiodi.

QUALI SONO I PRINCIPALI VANTAGGI DELL’INTER-

VENTO CON CHIRURGIA PBS RISPETTO AD ALTRE PROCEDURE CHIRURGICHE PER L’ALLUCE VALGO?

Tra i principali vantaggi ci sono l’assenza di vistose cicatrici post-operatorie, tempi di esecuzione estremamente ridotti, anestesia locale che consente di eseguire l’intervento in Day Hospital e un post-operatorio scarsamente doloroso.

COME AVVIENE L’INTERVENTO?

L’intervento prevede l’utilizzo di sottili strumenti chirurgici introdotti nella cute tramite forellini senza bisogno di eseguire incisioni cutanee. Le manovre sono eseguite sotto controllo di un particolare apparecchio radiologico e mirano al ripristino del corretto asse scheletrico dell’alluce e delle dita del piede attraverso osteotomie e sezioni delle strutture capsulari e legamentose retratte.

QUALI SONO LE TEMPISTICHE PREVISTE PER IL RECUPERO DOPO L’INTERVENTO CON LA CHIRURGIA PBS?

E QUANDO È POSSIBILE TORNARE A CAMMINARE NORMALMENTE?

Grazie alla conservazione dell’integrità delle parti molli e al corretto orientamento delle linee di taglio, è possibile camminare già il giorno stesso dell’intervento. La correzione è mantenuta da un semplice bendaggio che permette al piede di ritrovare velocemente il suo assetto naturale.

Centro Medico MET - Schio Via L. Muratori 1/a - Tel. 0445 1631944 - 351 5511997 info@centromedicomet.it - www.centromedicomet.it
parliamo con il dott. Abusaa Samer. Medico chirurgo ortopedico specialista nell’avampiede e chirurgia PBS

Ruoli e confini professionali

Ho riflettuto sul mio ruolo di pedagogista. Ecco come sono arrivata a questa riflessione. Nella mia professione ho l’opportunità di lavorare con ragazzi e ragazze che affrontano diverse difficoltà in diversi contesti. La varietà delle esperienze mi consentono di sviluppare un approccio versatile e ben strutturato per rispondere alle esigenze individuali degli studenti e delle studentesse. Questo percorso di vita, sta arricchendo sia il mio bagaglio personale che professionale, e mi ha convinto ancor di più che il confronto e lo scambio di esperienze siano cruciali per la formazione di un pedagogista. Questa premessa pone le basi per la condivisione dell’esperienza che vado a raccontare. Non mi è mai capitato finora di ricevere critiche dai genitori dei ragazzi. Proprio per questo, di recente sono rimasta spiazzata quando una mamma mi ha accusato con tono aggressivo ripetendo più volte la frase: “Lei è un professionista e mi doveva telefonare se mio figlio non si impegnava nel suo corso”. Questa critica è arrivata del tutto inaspettata rispetto ad un percorso sulla trasmissione di strategie e metodo e motivazione allo studio. Rivela tuttavia una profonda confusione e aspettative troppo alte o idee sbagliate sul mio ruolo professionale, sui confini del mio lavoro e in generale di un professionista. Voglio quindi chiarire che, proprio in quanto professionista, il mio ruolo non è quello del “controllore” o del “giudice”. Offro strategie e metodi per migliorare l’apprendimento, la motivazione e l’atteggiamento, ma non posso sostituirmi allo studente e alla studentessa nello studio e nell’impegno. Non sono un insegnante che interroga o verifica i compiti fatti. Il mio ruolo è offrire strumenti e strategie utili, come un medico che prescrive una cura, ma se il paziente non la segue, il dottore non è da biasimare. Allo stesso modo, se propongo un metodo di studio efficace ma il ragazzo non lo applica, non posso sostituirmi a lui nel farlo. La signora insisteva in modo assai assertivo e poco conciliante sostenendo che, avendo pagato per il percorso del figlio, aveva diritto ad essere informata riguardo ad eventuali inadempienze da parte del ragazzo. In particolare riteneva suo preciso diritto essere messa al corrente se il figlio non completava i questionari di autovalutazione oppure non metteva in pratica le strategie da me proposte durante gli incontri. Chiarisco che quello del “controllo sullo studio” è un compito che eventualmente spetta ai genitori, i quali hanno la responsabilità di seguire l’andamento scolastico dei propri figli.

Se notano una mancanza di impegno da parte loro, devono intervenire loro, non certo il pedagogista. Spesso, i genitori si rivolgono a psicologi o pedagogisti con aspettative “miracolistiche”, come evidenziato dal dott. Mario Polito, quando si rendono conto che i figli non stanno andando bene a scuola, sperando in un intervento miracoloso. Tuttavia, è importante sottolineare che il nostro ruolo non è quello di compiere miracoli, ma di fornire valide strategie e strumenti. I miracoli si realizzano solo con impegno e perseveranza, non con interventi esterni. Mi preme inoltre puntualizzare che, stando al racconto della signora, sembrerebbe che il ragazzo fornisse alla madre una descrizione piuttosto riduttiva e sbagliata della mia metodologia, riassumendola frettolosamente come un approccio basato sul “leggi, sottolinea e ripeti”. Desidero categoricamente prendere le distanze da una simile banalizzazione: il mio approccio è di tipo costruttivista e la mia metodologia non può infatti venire così grossolanamente semplificata e confinata entro questi limiti. Il percorso “Studia con” si fonda su solide basi scientifiche ed è stato preparato sullo studio di numerosi testi, che possono essere fruiti in autonomia dall’utente, senza necessità di un intervento diretto da parte del pedagogista. In tale contesto, il mio ruolo è quello del facilitatore dell’apprendimento, con il compito di veicolare in forma accessibile i contenuti desunti da decine di pubblicazioni specialistiche. L’obiettivo è fornire strumenti e metodologie immediatamente fruibili, lasciando agli studenti la responsabilità di assimilarli e metterli in pratica secondo i propri tempi e modalità. Confido che, applicando quanto appreso durante il nostro percorso, il giovane saprà dimostrare a se stesso le proprie capacità, acquisendo maggiore consapevolezza del suo potenziale. È questa la gratificazione più grande per un pedagogista: osservare i frutti del proprio lavoro nella crescita dei ragazzi dal punto di vista personale e scolastico. Spero di aver chiarito meglio, anche con esempi concreti, quali sono i confini della mia professione, dissociandomi da aspettative errate che a volte i genitori hanno. Continuerò a fornire il mio supporto specialistico con passione, ma non voglio e non posso sconfinare in compiti educativi che non mi competono. Questa mia nuova consapevolezza potrà aiutare me stessa e molte persone. Inquadrando il QR code, puoi leggere l’articolo anche nel blog di Iocomerisorsa

Informazioni sull’autore Tatiana Ruaro Pedagogista, Pedagogista Clinico, Facilitatore in Mindfulness l’intervento di Pedagogia Clinica non identifica una specifica fascia d’età, ma può essere rivolto a bambini e ragazzi, adulti e anziani, gruppi e organizzazioni.

Se hai domande scrivi a: info@iocomerisorsa.it - Riceve a Schio su appuntamento in presenza e online Cell. 346 21 95 783 https:// www.iocomerisorsa.it

parliamo
Ne
con Tatiana Ruaro, pedagogista
Via il mal di testa senza farmaci. Parola di .....farmacista!

Sempre più frequentemente si fa uso di medicinali per sconfiggere il mal di testa.

L’esperienza, tuttavia, confortata da importanti studi clinici, ci dimostra come spessissimo nei pazienti che soffrono di cefalee quasi quotidianamente (e che, pertanto, consumano antidolorifici, analgesici e farmaci antiemicranici da lungo tempo), si noti un peggioramento, spesso un perdurare del mal di testa che è senz’altro indotto proprio dall’assunzione degli stessi farmaci.

Infatti, la letteratura di settore evidenzia una significativa riduzione della frequenza delle crisi di emicrania alla sospensione dell’uso di farmaci.

Allora, quando il mal di testa martella e sembra far impazzire, che fare? Arrendersi al mal di testa o innescare il circolo vizioso “cefalea - assunzione di farmaci - stabilizzazione della cefalea?” Perché non provare allora a rompere tale cerchio affidandoci alla medicina naturale?

Mentre la medicina tradizionale propone i classici farmaci curativi dei sintomi da assumere quando i disturbi diventano insopportabili, la fitoterapia e l’omeopatia offrono delle soluzioni alternative per prevenire l’insorgere del mal di testa e contrastarne le forme ricorrenti. I rimedi officinali ai diversi tipi di cefalee sono numerosi ma può non essere semplice individuare la cura più adatta e il dosaggio appropriato: per questo disturbo infatti, le reazioni e le risposte terapeutiche sono molto soggettive. Ecco comunque qualche indicazione e qualche esempio, frutto dei nostri studi, della nostra ricerca e, soprattutto, dell’esperienza “sul campo”:

• Le cefalee muscolotensive, cosìdette perché connotate dalla tensione e dalla dolenza dei muscoli della testa e del collo, si presentano con un dolore che interessa tutto il capo e con la sensazione di forte compressione. Per questo tipo di mal di testa, un utile rimedio fitoterapico è senz’altro la Valeriana officinalis titolata in acidi valerenici

E’ disponibile in diverse forme farmaceutiche, come la tintura madre, in capsule e in compresse.

Lo schema posologico consigliato per la tintura madre è di iniziare con poche gocce in acqua, aumentando gradualmente il dosaggio fino a un massimo di 30 gocce per volta, due volte al giorno, lontano dai pasti. E’ possibile associare anche altri fitoterapici ad azione spasmolitica come l’estratto di tiglio.

Sempre per questo tipo di cefalee legate a dolori muscolari, un rimedio omeopatico tipico è costituito dall’uso di Nux vomica 9 CH: cinque granuli da assumere per via sublinguale mattina e sera.

In entrambi i casi, rimedio fitoterapico o omeopatico, si tratta di terapie da ripetere a cicli di almeno due mesi. • Le emicranie sono le più comuni forme di cefalee. Sono legate a problemi di microcircolazione cerebrale e il paziente avverte un mal di testa pulsante, esplosivo. L’emicrania spesso è associata ad altri sintomi come nausea, vomito, disturbi sensitivi e visivi.

In fitoterapia, l’estratto secco di tanaceto (Tanacetum parthenium), pianta molto diffusa, meglio conosciuta come ‘’camomilla bastarda’’ e tradizionalmente usata come antinfiammatorio e febbrifugo, ha la proprietà di inibire la liberazione di sostanze endogene vasoattive a livello cerebrale. Il fitocomplesso di tanaceto, titolato in partenolide, è risultato attivo dopo cicli di 2 mesi a dosi giornaliere di circa 12 mg, riuscendo efficacemente a ridurre la frequenza degli episodi emicranici. Scarsa azione ha invece durante le crisi in atto. E’ possibile associarlo all’estratto di Ginkgo biloba per la sua azione trofica e protettiva a livello cerebrale e per migliorare la circolazione sanguigna. In omeopatia, per le emicranie, si usano con ottimi risultati: Sanguinaria 9 CH quando la testa sembra scoppiare; Belladonna 9 CH se la testa sembra pulsare. La posologia per entrambi i medicamenti è di 5 granuli per via sublinguale due volte al giorno per cicli di due mesi.

• Per le cefalee legate ai disturbi mestruali, che compaiono nei giorni che precedono il ciclo, si consigliano il gemmoderivato di Rubus Idaeus, ovvero i giovani getti di lampone e l’estratto di luppolo. Entrambi, infatti, hanno un’azione regolatrice a livello ormonale in grado di controllare la sindrome premestruale, mal di testa incluso. Le tipologie omeopatiche corrispondenti sono diverse ma, in particolare, Sepia e Lachesis 9CH si sono rivelate efficaci . Vanno assunte nei dieci giorni che precedono il ciclo mestruale e il trattamento va ripetuto per almeno tre mesi.

• Se, infine, la causa della cefalea è una cattiva digestione, la soluzione è semplice ma dal risultato garantito: la radice di Rafano nero, assolutamente capace di stimolare le funzioni digestive e prevenire i mal di testa che compaiono dopo i pasti. In campo omeopatico, Lycopodium clavatum 9 CH migliora la digestione e quindi, ne previene il mal di testa.

E’ evidente che i rimedi proposti non vanno utilizzati tutti insieme, ma in alternativa l’uno all’altro, tranne le associazioni consigliate. In caso di gravidanza, allattamento, allergie o assunzione concomitante di altri farmaci, è comunque buona norma chiedere il parere del medico o del farmacista prima di assumere rimedi naturali. Infine, pur non farmaci nel senso tradizionale del termine, non sono cure adatte in età pediatrica, eccetto alcune erbe, in particolare sotto forma di gemmoderivati, che possono essere assunte dai bambini dietro prescrizione del pediatra o del medico specialista.

Dott.ssa Lucia MONACO

Titolare FarmaciaPiù SCHIO - Giavenale

Ne parliamo con la Dott.ssa Lucia Monaco Titolare della FarmaciaPiù di Giavenale - Schio

Lo Studio dr. Alberto Mariotto è uno ambulatorio specialistico, spazio dove un’equipe di professionisti dell’area psicologica, sanitaria e medica si occupa del benessere della persona, delle relazioni e della famiglia.

Disturbi specifici di Apprendimento e Diagnosi: quali i vantaggi delle strutture private

Il percorso educativo dei figli è un’avventura impegnativa caratterizzata da sfide e opportunità uniche. Tuttavia, per molti genitori di bambini con Disturbo Specifico dell’Apprendimento (DSA), la ricerca del percorso corretto può rappresentare una grossa sfida.

La domanda cruciale che molti si pongono è:

A CHI RIVOLGERSI PER LA DIAGNOSI IN MODO

TEMPESTIVO PER IL LORO BAMBINO?

QUAL È LA VALIDITÀ DELLA DIAGNOSI REDATTA

DALLE STRUTTURE PRIVATE?

La circolare ministeriale prot. N° 561 del 6/3/2013 sottolinea l’importanza delle diagnosi rilasciate da strutture sanitarie private, a causa delle lunghe liste di attesa e della complessità del servizio pubblico che possono mettere a dura prova la pazienza e l’urgenza delle famiglie che cercano una riabilitazione e un inquadramento tempestivi.

È pertanto fondamentale notare che la stessa circolare ministeriale raccomanda, “Per quanto riguarda gli alunni in possesso di una diagnosi di DSA rilasciata da una struttura privata, si raccomanda: nelle more del rilascio della certificazione da parte di strutture sanitarie

pubbliche o accreditate, di adottare preventivamente le misure previste dalla Legge 170/2010.”

Questo significa che il Consiglio di Classe o il team dei docenti della scuola primaria e secondaria possono e devono adottare provvedimenti adeguati, anche in presenza di una diagnosi redatta da una struttura privata.

In situazioni in cui il tempo è essenziale, questo approccio ha dimostrato di offrire vantaggi significativi: Tempi più rapidi: Una delle principali lamentele nel servizio pubblico è la lunga attesa per la diagnosi. Le strutture private, invece, spesso offrono tempi di attesa più brevi, consentendo una diagnosi e un intervento immediati.

Approccio personalizzato: Le strutture private si distinguono per un approccio su misura. I professionisti dedicano tempo a valutazioni dettagliate, creando piani di intervento specifici per le esigenze di ogni bambino. Professionisti altamente qualificati: Gli specialisti sono esperti nel campo dei DSA e questo livello di competenza garantisce un supporto di alta qualità e altamente mirato.

Costo, 10 – Zanè 347 8165156 www.studioalbertomariotto.it
Studio dr. Alberto Mariotto
Via del
Alberto Mariotto direttore sanitario, psicologo e logopedista psicologa, esperta in potenziamento cognitivo psicologa Maria Elisa Delle Fave psicologa e psicoterapeuta logopedista Renato Niego neurologo e psichiatra
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