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Thiene MesePlus

Periodico di informazione dell’Alto Vicentino

n. 16 - aprile 2024

Un nuovo inizio per Villa Fabris - p.4 ◆ Zugliano rifiorisce tra scuola e boschetto - p.12

Il talento di Mr Dolores

Attore versatile e carismatico

Davide Dolores, 45 anni, siciliano d’origine ma thienese d’adozione, si è costruito una carriera di successo dividendosi tra pièce teatrali, fiction, lungometraggi e spot pubblicitari. Ora in tv con la serie “Vanina – Un vicequestore a Catania”, l’attore racconta la sua passione nata da ragazzino, la decisione di intraprendere una strada insolita e la voglia di indossare al meglio i panni dei personaggi perchè “recitare bene ti fa crescere”

che. La recitazione è sempre teatro e anche quando facciamo cinema noi attori recitiamo. Invece di essere su un palcoscenico siamo per strada, in una stanza, o in qualche posto diverso, ma siamo sempre davanti ad una telecamera, è quella il nostro pubblico in quel momento. Certo, nel cinema c’è la possibilità di ripetere la scena e registrarla meglio, ma se un attore fa bene il suo lavoro la differenza è poca. L’unica vera differenza è che il teatro è come un’onda, che quando inizia va avanti fino a che non finisce. Il teatro per me è come un tempio e recitare è vita. Invece il cinema è fatto di tante scene teatrali staccate, che poi vengono montate e unite.

Lei ha interpretato diverse tipologie umane, personaggi con vite e caratteri completamente diversi. C’è qualcuno che l’ha influenzata anche nella vita vera e le ha lasciato il segno?

Ogni personaggio mi lascia qualcosa di sé nell’anima e potrebbe anche essere che porti a cambiare un pochino. Quando ti metti nei panni del personaggio che devi interpretare, che di fatto è un’altra persona, con la sua vita, le sue emozioni e i suoi ricordi, è inevitabile assorbire qualcosa. Per essere un bravo attore devi vivere la vita di quella persona, devi metterti nelle sue scarpe. Di conseguenza, quando ti ritrovi a pensare al posto suo, ad emozionarti al posto suo, a ricordare il tuo passato al posto suo, questo amplia la tua schiera di ricordi, di emozioni, di vita. Tu cresci. Ecco, questo mi sento di dirlo con convinzione: recitare bene ti fa crescere.

Com’è il vero Davide Dolores?

Domanda difficile. Di me posso dire che sono molto paziente, amo il contatto umano e mi piace molto ascoltare le persone. Sono un grande ascoltatore. E sono molto energico, nel senso che do tanto, o comunque cerco di farlo. La paternità mi ha cambiato e mi ha aperto nuovi orizzonti pieni di gioia e di felicità. È come se avessi sempre un gusto dolce in bocca, come se avessi sempre una nuova vita da assaporare. Mia figlia mi aiuta a vedere tutto con occhi nuovi e curiosi, anche le persone che ho intorno da sempre. Ha migliorato la mia vita completamente.

Da spettatori italiani, spesso si ha la sensazione che il cinema italiano sia più profondo di quello americano. Forse per la lingua, forse per la cultura, o forse è solo un pregiudizio. Cosa ne pensa?

Quando il cinema italiano è fatto bene mi sento di confermare che è più ‘profondo’, ha una marcia in più in tema di sentimenti e sensibilità. In effetti il cinema americano è un po’ più superficiale. Ma il cinema italiano, proprio per le sue caratteristiche, a volte rischia di essere pesante. Se pensiamo al cinema francese ad esempio, lì si riesce meglio a coniugare la leggerezza, l’ironia con la profondità di ciò che si vuole rappresentare. Il cinema italiano è meno ironico.

Le piacerebbe girare un film hollywoodiano, di quelli che sbancano al botteghino, anche se magari la storia non è chissà che?

Il pregio del cinema americano è che ha budget altissimi, girano tantissimo soldi.

Copertina

E questo permette agli attori di fare bene il loro lavoro. Nel cinema americano si deve recitare benissimo, è un cinema che stimola e valorizza. Ma per quanto mi riguarda, l’esperienza mi ha insegnato che si recita molto bene anche dove ci sono budget molto bassi, perché in quel caso l’attore è stimolato dalla storia, dal personaggio, dal valore del regista che deve ancora emergere ma del quale riconosce le qualità.

Con che regista le piacerebbe lavorare e perché?

Ci sono tanti registi con i quali mi piacerebbe lavorare e non c’è un solo motivi, ma tanti. Ogni regista ha delle peculiarità ed è proprio la loro unicità che mi invoglia. La cosa importante per me è di essere stimolato e di avere la possibilità di tracciare il carattere umano del personaggio che interpreto. E poi ci deve essere rispetto, ancora prima della professionalità tecnica. In un regista cerco le cose che cerco da me stesso, a me interessa che l’essere umano sia sempre al centro.

È il suo motto?

Mettere l’uomo al centro è il mio motto e deriva anche da una formazione alla scuola di Stella Adler. Per lei portare l’umanità nella recitazione era un must. Diceva che “Per recitare bene un attore deve modellare il suo corpo e intonare la sua voce, ma la cosa più importante da fare è lavorare sulla sua mente” e sono concetti che io condivido e ho fatto miei, agevolato anche dal fatto che io per primo credo che l’essere umano vada sempre messo al centro di tutto.

Come le piacerebbe essere ricordato nel mondo del teatro e del cinema?

Proprio con questo motto: “Mettere l’uomo e l’umanità al centro di tutto”. ◆

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Attualità

urante un fine settimana aperto alla cittadinza, ricco di attività, eventi e laboratori, Villa Fabris si è finalmente mostrata al pubblico, svelandosi luogo per la comunità e a servizio della comunità, anche di quella sua parte più fragile che al suo interno sarà impiegata in numerose attività di crescita personale e lavoro a servizio del prossimo.

Con un bed&breakfast nuovo di zecca, il Megahub, laboratori e numerosi spazi per l’organizzazione di eventi, fiere, mostre, corsi di formazione, attività di co-working, la settecentesca villa è diventata “Lo spazio del possibile”.

Villa Fabris: cura, bellezza, cultura, artigianato e inclusione Marta Rigo, portavoce di Engim, leader del rpgoetto, presenta il nuovo corso della storica dimora cittadina: “Villa Fabris, che si trova proprio nel cuore di Thiene, è un bene della collettività. Quando Engim Thiene ha presentato al Comune la propria proposta di gestione dell’immobile era consapevole della grande responsabilità che ne derivava. Pensavamo imprescindibile unire alla partecipazione attiva della città al progetto la ‘cura’, intesa come valore, come stile, sia nella gestione degli spazi che nei rapporti con le persone. Per questo abbiamo pensato a una rete di più partner e individuato una cordata di realtà solide e affidabili del territorio, la cooperativa Samarcanda e Alda +, che hanno una vocazione particolare nello sviluppo del bene comune. Il progetto che ne è nato, ‘Villa Fabris: cura, bellezza, cultura, artigianato e inclusione’, muove proprio da qui e dal fatto che le persone sono sempre al centro dei nostri progetti. Si pone da un lato in continuità con il lavoro svolto dall’associazione Villa Fabris,

Un nuovo inizio per Villa Fabris

In città riapre i battenti Villa Fabris e diventa a tutti gli effetti un “Bene comune” che racchiude al suo interno bellezza, equità, fare, cura, ma anche inclusività, socialità, educazione, amicizia, progettualità, solidarietà e visione per il futuro. La storica dimora, di proprietà del Comune, riparte con grande entusiasmo grazie alla spinta della nuova rete di gestori composta da Engim Thiene impresa formativa, cooperativa sociale Samarcanda e Alda+ società benefit.

che negli anni ha costruito un patrimonio di storia da conservare sicuramente, e dall’altro va nella direzione di una comunità più inclusiva sotto l’aspetto sociale, economico, ambientale e culturale, con una spinta positiva di rilancio anche per la collettività”.

Uno spazio di partecipazione attiva e consapevole

Lo scopo di Villa Fabris, con la nuova gestione e la sinergia dei vari gruppi, è di animare gli spazi di questo luogo di bellezza con iniziative, laboratori, workshop, che coinvolgano e promuovano la partecipazione di tutti i cittadini.

“Vogliamo creare un luogo in cui le persone possano identificarsi, acquisire nuove conoscenze e contribuire alla creazione di una vera e propria fucina di idee – continua Marta Rigo. L’obiettivo è dare continuità al lavoro svolto dall’associazione Villa Fabris, che negli anni ha costruito un patrimonio di storia da conservare, e di creare uno spazio di partecipazione, di bellezza e cultura per una comunità più inclusiva sotto l aspetto sociale, economico, ambientale e culturale, con una spinta positiva di rilancio anche per il territorio”.

Grande la partecipazione alla due giorni di apertura e presentazione del progetto, con i player del progetto a presentare il rilancio di Villa Fabris e a promuoverne l’utilità sociale.

Una rinascita importante per la città e l’Alto vicentino Fondamentale il supporto del Comune di Thiene: “L’avvio di una nuova vita per Villa Fabris è importante per la città di Thiene – sottolinea il sindaco Gianantonio Michelusi – Con la progettualità sviluppata da Engim insieme a Samarcanda cooperativa sociale onlus e Alda+ Srl e con la collaborazione del Comune di Thiene, gli spazi di questo storico complesso si apprestano a diventare luoghi rinnovati e generativi di nuova prospettiva per il futuro della città. Confidiamo in ricadute importanti sul territorio grazie alla comprovata serietà e professionalità degli enti coinvolti nella progettualità, che si distingue nettamente dalla precedente strettamente legata al restauro, avviata a suo tempo e all’epoca eccellente, ma riferita a un contesto ora profondamente mutato. La ricchezza di quanto ha saputo esprimere questo luogo, tra l’altro, non è perduta ma va in eredità

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a quanti ora partono con il nuovo progetto. E questo è un aspetto anch’esso rilevante”. Dimora privata prima, proprietà del Comune di Thiene dal 1987, ora Villa Fabris si accinge a divenire uno spazio di progettualità, cura, artigianato, innovazione e inclusione.

“I programmi che concretizzeranno nel tempo questa progettualità condivisa –continua il primo cittadino - apriranno ad un processo partecipativo importante per la città e destinato ad allargarsi nel thienese per dare impulso ad una nuova visione di partecipazione attiva e di corresponsabilità nella cura del bene comune. In particolare, l’attenzione sarà rivolta alle persone, e declinata con sensibilità a valorizzare le componenti più fragili” afferma il sindaco Michelusi elencando le numerose attività di formazione, i laboratori, le proposte inter generazionali, gli atelier digitali, le attività di contrasto alla povertà educativa, gli spazi di condivisione.

Bed&Breakfast inclusivo, spazi di coworking, negozio solidale e bar

Circondata dalla splendida cornice del parco e dal maestoso complesso, Villa Fabris è da sempre un punto di riferimento per

la comunità locale e negli anni recenti è stata centro di formazione e condivisione nell’ambito artistico. Ora, ogni spazio ha una sua destinazione e la Villa include anche un bed & breakfast nuovo di zecca, gestito da ragazzi diversamente abile che con Engim hanno intrapreso un percorso di formazione, crescita ed educazione al lavoro. E poi coworking, spazi espositivi, incontri con autori, concerti e spettacoli, progetti di innovazione digitale e percorsi formativi per bambini, ragazzi, docenti ed anziani nell’ambito dell’artigianato, coding, robotica, prototipizzazione 3D. A completare l’offerta il bar In Villa e il negozio solidale, con annesso laboratorio di ceramica, della cooperativa Verlata. Commentando il discorso di Michelusi ed il suo pensiero “questo progetto è molto coraggioso”, Marta Rigo sottolinea: “Il coraggio e la speranza sono virtù fondamentali in questo periodo storico”. Ed assicura: “Sarà nostra cura intercettare i bandi per continuare la rigenerazione e mantenere la struttura e ci impegneremo affinchè la cittadinanza sia invogliata a partecipare. Per noi Villa Fabris è lo spazio del possibile, dove si incrociano tanti mondi diversi, si sviluppano tanti temi, si incontrano tan-

Attualità

te persone. Un posto dove coesistono tecnologia, arte, cultura, diversità, disabilità, abilità, valori, senso civico, rispetto. E qui vogliano che si incontrino anche le diverse generazioni”. ◆

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Marta Rigo

DAttualità

Omar Dal Maso

a ormai oltre 15 anni volano sulle ali dell’immaginazione e della memoria, “decollando” da Thiene, dalla “base” di Casa Insieme, dove ha sede il gruppo, e idealmente oltre un secolo fa dal campo di aviazione di Villaverla, sorto negli anni della Grande Guerra.

Sono gli appassionati soci e i ricercatori di storia dell’aeronautica militare che si riconoscono nell’associazione Dogfight, nata dall’idea di quattro cultori del genere, “carburata” a partire dal 2008 per poi spiccare il volo istituzionale con la fondazione nel settembre del 2010 di una realtà che ha preso casa, o meglio dire hangar, proprio a Thiene.

Fare divulgazione sul tema è il target che si sono prefissi i fondatori e chi è entrato a far parte di questo viaggio tra i cieli e la memoria, tra foto in bianco e nero, cimeli originali, storie di battaglie tra le nuvole e frammenti di vita ricomposti per narrare di piloti caduti nell’oblio, spesso di aviatori-eroi, ma anche di modelli di apparecchi e ancora di nomi di squadriglie che chi li conosce non può che provare un brivido solo a citarli.

Sguardo trasognato rivolto al cielo ma piedi a terra, quando si tratta di realizzare progetti che hanno preso corpo in 15 anni di intensa attività culturale: dalle mostre di reperti militari al cinema, passando per la pubblicazione di volumi e annulli postali, oltre alla realizzazione di modellini e offrendo consulenze e materiale dal valore storico immane. Il club nel logo raffigura un bulldog con sullo sfondo il tricolore, da cui Dogfight, termine di derivazione inglese che designava la battaglia aerea vis-à-vis tra aeroplani e l’ordine di attacco in gergo militare.

Dogfight: da 15 anni in volo tra cieli e memoria

L’associazione storica ed aeronautica di Thiene crea eventi culturali, cortometraggi, mostre e pubblicazioni per far conoscere la storia dell’aviazione locale e mettere in luce personaggi ingiustamente dimenticati. Il gruppo conta oggi 80 iscritti, tra onorari ed effettivi, cui si aggiungo 150 simpatizzanti che provengono da ogni parte d’Italia.

Proprio il contributo degli appassionati ha dato lustro extra ai cugini aviatori Francesco e Arturo Ferrarin, valorizzando la figura del meno famoso tra i due piloti thienesi. Dei quali Roberto Mantiero, 54 anni, vicepresidente e anima del gruppo, conosce ormai ogni “segreto”. Una passione travolgente, la sua, “nata durante una gita familiare - come ci racconta -, quando da bambino trovai i resti di una gavetta di un soldato. Avevo 8 anni. Un reduce di guerra mi ha raccontò cos’era quell’oggetto, e ogni volta che tornavo dai monti portavo a casa qualche cimelio, magari da sprovveduto in quei tempi. Poi ho conosciuto lo scrittore Gianni Pieropan, storico e alpinista che mi ha insegnato molto”. Un interesse che si amplia crescendo, quello per la Grande Guerra, fino ad avvicinarsi ad altri studiosi e curiosi, per poi “planare” verso gli aerei militari.

“Mi sono iscritto all’associazione IV Novembre di Schio, composta da tanti me -

taldetectoristi, per poi appassionarmi all’aviazione. Dal 2010, in poi, da 4 siamo arrivati agli 80 iscritti di oggi, tra onorari ed effettivi, e sono almeno 150 i simpatizzanti che ci sostengono. Una ventina dalla Sicilia, altri a Roma e ancora in Puglia e in Calabria. Oltre 2.700 utenti seguono le nostre attività dal gruppo Facebook”. Conferenze e proiezioni di pellicole dedicate a episodi ed aviatori, come ad esempio Francesco Ferrarin (cugino del più famoso Arturo) “al quale - continua Mantiero - abbiamo dedicato la prima mostra, un po’ il nostro cavallo di battaglia”. Un comitato tecnico scientifico e storico di ricerca di cui Mantiero, thienese doc, è il responsabile, oltre che tra i fondatori (primo presidente fu Denis Tolio) dell’associazione che coinvolge aviomaniaci di tutta Italia, senza confini così come i cieli. Basti dire che è guidata da Marco La Penna, di Foggia.

Il 2024 dei soci Dogfight è iniziato in Fiera a Verona con un tributo al sergente Matteo Fabbian (con questa sono 22 le mostre, più altre 16 in collaborazione), l’artigliere-aviatore. Altre riguardano meccanici e mitraglieri, non solo piloti. In corso le proiezioni del mediometraggio “La Lettera” (il 18 giugno ad Asiago), quarto film documentaristico del gruppo. Tra le collaborazioni, importante è quella con UNIRR di Roma che ha permesso di riportare a casa il piastrino del Ten. medico Guido Miotto, esposto sotto il suo busto al Monumento dei Caduti di Thiene. “Degno di nota è il nostro ultimo recupero - conclude Mantiero -, la famosa ‘seggiolina incendiaria’ di Gabriele D’Annunzio, usata per il volo da San Pelagio–Vienna il 9 agosto 1918”. ◆

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Roberto Mantiero

Attualità

Musicista per passione, insegnante di musica per bambini per scelta. È la storia della thienese

Giovanna Berti che per seguire le proprie inclinazioni ha scelto un percorso professionale che l’ha portata a vivere in Germania, lontano da casa e dalle sue sicurezze ma senza incertezze. 26 anni, la passione per il pianoforte fin da quando era bambina e la decisione di vivere di musica durante l’Erasmus a Riga, quando “ho capito che si esiste la possibilità di lavorare con la musica e vivere di pianoforte e ho deciso di trasmettere la mia passione ai miei allievi perché è una cosa che appartiene solo a me e di cui sono orgogliosa”.

Giovanna Berti, quando è nata la sua passione per la musica e quando ha deciso di diventare una professionista?

Amo la musica da quando ero piccolina. In prima elementare ho seguito mia cugina, che ha 7 anni più di me, a cantare nel coro e poi ai corsi di pianoforte in seconda elementare. Poi lei ha smesso il pianoforte, io invece ho continuato. Mia nonna sapeva strimpellare e mi piaceva ascoltarla, ora mi rendo conto che suonava cose molto semplici ma io pensavo che fosse bravissima e le dicevo che volevo diventare brava come lei.

Ora è una professionista. Che studi ha fatto? Ho studiato musica e fatto il liceo linguistico, perché volevo tenere aperte entrambe le strade. Dopo l’Erasmus con il Conservatorio ho scelto la musica. Ho trascorso 9 mesi a Riga, in Lettonia e lì ho visto la possibilità di fare della musica la mia professione. Vedevo tante pianiste che insegnavano sia pianoforte che pianoforte come accompagnamento e ho scelto di lavorare con il pianoforte. Ho finito il liceo e intrapreso la strada della musica. Posso suonare 8 ore e oltre di fila e non me ne rendo conto. La musica richiede costanza, impegno, determinazione, ma è la mia passione e vince su tutto. Ho fatto rinunce, anche nel mio quotidiano, ma amo lo studio. Mi sono laureata nel triennio al Conservatorio di Vicenza in pianoforte principale, poi ho scoperto il percorso di pianista accompagnatore a Riga, poi ho fatto il biennio come maestro collaboratore, che accompagna cantanti o altri strumenti. Ho cominciato a lavorare come insegnante di pianoforte in varie scuole del territorio in Italia. Era comunque un lavoro più sicuro del fare il pianista artista, che è meno sicuro: a volte sei super richiesto, altre volte devi aspetta-

Da Thiene a Francoforte per inseguire la musica

Giovanna Berti, 26 anni, maestra di musica in Germania, ha scelto di lasciare l’Italia per poter trasformare il suo amore per il pianoforte in una professione. Ora insegna in una scuola privata specializzata nell’educazione musicale infantile. “Posso suonare 8 ore di fila senza rendermene conto: la musica richiede costanza e impegno, ma è la mia passione e vince su tutto” spiega la giovane thienese.

re che ti chiamino. Poi però mi sono trasferita a Francoforte. Perché? Sarebbe rimasta in Italia se ci fosse stata la possibilità di lavoro che ha in Germania?

La Germania è molto ricca nell’ambito musicale infantile e io sono insegnante di musica negli asili. Ho iniziato come insegnante di pianoforte nelle scuole private e l’insegnamento è stata un’alternativa che ho scoperto piacermi di più del percorso performativo. Con una collega cantante abbiamo dato vita al progetto “Fare musica duo” per insegnare ai bambini la musica. In Italia ci siamo scontrate con la realtà, perché lo spazio concesso era poco, forse anche per interessi di maestre e genitori o forse per budget. In Germania c’è maggiore apertura. Nel futuro mi piacerebbe portare a casa, nel vicentino, quello che faccio a Francoforte. Ma probabilmente avrei scelto la Germania in ogni caso, amo viaggiare e le lingue straniere. Come si svolge la sua giornata? Lavoro per una scuola di musica privata, specializzata nell’educazione musicale infantile, che manda gli insegnanti nelle varie scuole o negli asili per le lezioni di musica. Io giro sempre con un trolley con

tutte le mie cose. Faccio lezioni di musica in gruppi dai 10 ai 15 bambini, di 2 fasce d’età. Si insegna a cantare e suonare strumenti ORFF (maracas, legnetti, tamburelli e altri strumenti), si imparano danze e si gioca per comprendere i suoni. Il pomeriggio faccio lezioni di pianoforte. Che cosa le piace del suo lavoro e cosa le dà maggiore soddisfazione? E c’è qualcosa che non le piace?

Mi piace tantissimo il mio lavoro. Amo trasmettere la mia passione ai miei studenti. Il mio strumento preferito è il pianoforte. Trasmetto quello che è mio e non si può comperare, lo posso dare solo io. Il mio lavoro è sempre diverso, non è mai uguale. Stimola me per prima a cercare nuove melodie, e anche svolgere il lavoro con persone diverse lo rende di fatto diverso. Lei è giovane e ha fatto scelte importanti. Ha mai avuto ripensamenti?

Mi mancano il sole e la cucina di casa. La Germania non è il paese più soleggiato, ci sono spesso giornate grigie e io sono cresciuta in una famiglia di grandi cuochi. Ma il calendario tedesco mi permette di tornare a casa spesso. A volte mi chiedo se tornerei ma per ora assolutamente no. Non ho ripensamenti e non mi vedo a fare altro. ◆ [A.B.]

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Attualità

Tra i dieci comuni veneti che hanno ottenuto il finanziamento europeo destinato alla costruizione di nuove scuole, Zugliano si è aggiudicato un contributo di 5milioni 665 mila euro che permetterà di edificare un innovativo edificio scolastico al posto della vecchia struttura, considerata non sanabile dal punto di vista della sicurezza sismica.

In un clima di festa, i protagonisti assoluti della cerimonia per la posa della pietra sono stati i giovani studenti, che hanno disegnato la loro immagine di scuola realizzando uno striscione che è stato scansionato, stampato e appeso alla recinzione esterna del cantiere.

“Siamo molto soddisfatti dell’esito del bando nazionale – sottolinea il sindaco Sandro Maculan –. Premia un grande lavoro del nostro comune per scuole sicure e innovative per tutti gli studenti. In questi anni abbiamo continuato a lavorare per mettere in condizione i giovani di frequentare scuole non solo sicure, ma sempre più moderne, accoglienti e sostenibili”.

Numerose le autorità presenti oltre ad insegnanti, cittadini e all’amministrazione comunale di Zugliano con la giunta al completo e quasi tutti i consiglieri comunali: l’europarlamentare Achille Variati, il vicepresidente della Provincia e sindaco di Marano Marco Guzzonato, amministratori dell’area thienese, i rappresentanti delle forze dell’ordine, carabinieri e guardia di finanza, mentre il presidente della Regione Veneto Luca Zaia ha inviato un saluto che è stato letto ai presenti.

Una cerimonia semplice e sentita, in particolare dai giovanissimi. Emozionante il momento in cui alcuni di loro hanno letto delle loro poesie e riflessioni dedicate alla nuova scuola, raccogliendo poi gli scritti che sono stati sistemati in un contenitore interrato a fianco della prima pietra. “L’adeguamento e la messa a norma della

Zugliano rifiorisce tra scuola e boschetto

Due iniziative hanno recentemente visto protagonista il paese di Zugliano dove è stata posata la prima pietra della scuola primaria Fabris che vedrà la luce grazie al maxi finanziamento “Scuola Futura” nell’ambito del Pnrr dell’Unione Europea. Nell’ambito del progetto “Alberando” sono stati invece piantati 200 alberi sul retro dell’ecocentro dove verrà realizzata un’area boscata.

scuola primaria Fabris era stato il primo obiettivo da perseguire all’inizio del mio primo mandato nel 2014 – sottolinea il sindaco Maculan –. Purtroppo con i risultati del progetto preliminare e delle prove sismiche abbiamo dovuto allora fermarci in quanto l’edificio poteva solamente essere parzialmente migliorato ma non adeguato sismicamente e il miglioramento avrebbe significato un impegno finanziario di quasi due milioni. Aver realizzato a suo tempo quelle analisi e predisposto con efficacia tutta la documentazione necessaria per la partecipazione al bando sono state le scelte vincenti per raggiungere questo importantissimo risultato di cui beneficeranno le prossime generazioni dei nostri studenti. Ringrazio l’assessore Franco Brazzale e gli uffici comunali per il traguardo raggiunto che permette di realizzare una nuova scuola primaria innovativa per gli alunni del capoluogo. Il cantiere si concluderà a fine 2025 e Zugliano avrà tutte e tre le scuole a norma dal punto di vista sismico ed energetico”.

Il progetto “Alberando” ha coinvolto citta-

dini di diverse età che hanno piantumato 200 nuovi alberi che porteranno alla realizzazione di un’area boscata lungo uno dei percorsi fissi ‘Dall’Astico all’Igna’, dietro l’ecocentro di via Maso. Ragazzi del Progetto Giovani, famiglie con bambini e cittadini hanno aderito alla proposta e, attrezzati con una piccola pala o con la cazzuola, hanno partecipato attivamente alle operazioni di impianto. Le piantine, di uno o due anni, sono essenze autoctone della zona prodotte da Veneto Agricoltura nel vivaio di Montecchio Precalcino prelevando i semi da boschi di pregio della Regione Veneto per tutelare ed ampliare la biodiversità forestale del nostro territorio.

Sono state scelte varietà arboree ed arbustive adatte al terreno umido della zona, più di duecento piantine tra olmi, carpini, querce ontani, ligustrelli e biancospini con l’obiettivo di realizzare un’area boschiva dove si potrà passeggiare e ricaricarsi all’ombra delle piante del territorio. “Piantare alberi è una necessità globale che accende una speranza di futuro per il nostro pianeta – spiegano gli educatori dell’associazione Biosphera e la consigliera comunale con delega al Territorio e curatrice dell’iniziativa Manola Carollo –. In condizioni favorevoli un albero può arrivare ad assorbire anche oltre 100 kg di CO2 all’anno. Il progetto prevede attività di manutenzione delle giovani piante, per il quale c’è la disponibilità dei ragazzi del Progetto Giovani, inoltre stiamo pensando al nome da attribuire a questo nuovo bosco zuglianese”.◆ [A.B.]

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Attualità

C’è lo ‘’zampino’’ della Provincia di Vicenza e, con licenza, dello ‘’zampone’’ dei fondi del Pnrr nel progetto di realizzazione della nuova palestra polifunzionale che servirà sia le classi dell’Istituto professionale Garbin di Thiene sia più società sportive di Thiene. Un investimento complessivo di circa 2,3 milioni di euro per la costruzione ex novo di un impianto sportivo nel centro della città che, di fatto, prende il posto della vetusta tensostruttura – già demolita – che fa posto a una palestra moderna e attrezzata, nell’ambito del grande cantiere per l’ampliamento dell’intera area scolastica, che sorge a fianco.

Costi dunque ripartiti con la cassa diretta della Provincia a mettere a disposizione 500 mila euro, per poi attingere ai contributi speciali vincolati del Pnrr. Entro un anno, indicativamente, si potrà tirare a canestro, segnare un gol o correre e saltare nella nuova palestra.

Nel giorno del sopralluogo presenti il presidente provinciale Andrea Nardin, il direttore dei lavori, il preside del Garbin Alessandro Strazzulla e le autorità locali del Comune di Thiene che ospita la scuola e tutti gli edifici collegati. I lavori in corso, come attestato, procedono secondo previsioni: il cronoprogramma prevede la defi-

La nuova palestra del Garbin prende forma

Il recente sopralluogo di una delegazione della Provincia ha verificato lo stato dei lavori, nell’ambito dell’ampliamento dell’Istituto superiore. La nuova palestra sarà dotata di un campo da gioco con relative attrezzature per la ginnastica, un’infermeria e un deposito.

nitiva consegna dell’opera tra circa un anno, entro la primavera del 2025. La nuova palestra sarà dotata di un unico campo indoor con relative attrezzature per la ginnastica e una serie di locali accessori: una hall di accoglienza, un’infermeria, un deposito di materiale sportivo e un locale ad uso tecnico. Gli studenti potranno accedere direttamente dal plesso che ospiterà aule e laboratori del Garbin attraverso un passaggio coperto. Gli spogliatoi saranno invece collocati al piano interrato. Sul

“fronte” estetico scelte due tonalità di grigio e blu per le pareti esterne, con serramenti color alluminio.

Su quello dell’ecostenibilità, è prevista l’installazione di un impianto fotovoltaico, oltre all’utilizzo dell’illuminazione intelligente naturale. I pannelli interni di rivestimento, infine, garantiscono un impatto acustico minimo, fattore importante questo sia per lo svolgimento delle lezioni in classe sia, nelle ore serali, per il rispetto dei residenti dei dintorni. ◆ [O.D.M.]

L’Agenzia delle entrate estende gli orari di apertura

Il Comune di Thiene ha messo a disposizione del Fisco nuovi spazi all’interno dello stabile di proprietà di via Rasa. Un’operazione che ha permesso di raddoppiare i giorni di apertura dello sportello, ora a disposizione dell’utenza dal lunedì al venerdì.

Lo sportello thienese dell’Agenzia delle entrate raddoppia le aperture al pubblico.

Da inizio mese l’ufficio è a disposizione dell’utenza dell’Alto vicentino dal lunedì al venerdì, dalle 8.30 alle 12.30, e non più per soli due giorni a settimana come oggi. La struttura, che sorge nei locali di proprietà comunale al civico 6 di via Rasa, eroga, su prenotazione, servizi rivolti esclusivamente ai cittadini: abilitazione ai servizi telematici, agevolazioni ed esenzioni per persone con disabilità, l’erogazione di codice fiscale,

tessera sanitaria e partita Iva, oltre a quelle relative alla comunicazione di irregolarità e cartelle di pagamento. Gli utenti possono anche consegnare documenti e istanze, compresa la richiesta della Certificazione unica ed eventuali domande di chiarimento a seguito delle comunicazioni ricevute dalle Entrate, abilitare eredi, tutori, genitori e persone di fiducia all’accesso alla dichiarazione precompilata, registrare atti privati, richiedere certificati e rimborsi delle imposte dirette. Al fine di incrementare l’offerta di servizi, il Comune di Thiene ha messo a

disposizione dello sportello cittadino dell’Agenzia ulteriori spazi per circa 90 metri quadrati, che portano la superficie complessiva a 355 metri quadrati. Questo ampliamento ha consentito di aumentare il numero di postazioni a disposizione della cittadinanza. La struttura dispone inoltre di una rampa esterna per l’ingresso di carrozzine e sedie a rotelle, oltre che di un ascensore per facilitare l’accesso al piano primo. ◆

[14] ◆ Thiene MesePlus

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Provincia di Vicenza

Thiene, tra le più importanti cittadine della provincia di Vicenza, ricca di storia e tradizioni, è centro di notevole rilevanza per le attività economiche, grazie alla nota operosità dei suoi abitanti, nonché alla strategica posizione geografica. Sita ai piedi dell’Altopiano di Asiago, nei pressi dello sbocco della Val d’Astico, antica via per la Germania, e alla convergenza dei percorsi viari di pianura e delle diramazioni stradali che si aprono verso le montagne, Thiene è polo di attrazione e realtà preferenziale di interessi commerciali, agricoli e industriali dell’Alto Vicentino. La locale Sala Borsa è ancora oggi luogo di incontro settimanale per numerosi operatori del comparto agro-alimentare, e importante riferimento per il mercato nazionale.

Funzione portante nel sistema economico thienese hanno l’industria e l’artigianato. Si tratta di aziende di medio-grandi dimensioni, attive, in particolare, nei settori metallurgico, automobilistico, tessile e chimico. Un tessuto produttivo dove imprese operanti nel comparto tecnologico risultano ben integrate con quelle prettamente tradizionali.

La dipendenza di Thiene, avviata a poche settimane dall’istituzione di una nuova unità in provincia di Venezia, dà continuità al processo di crescita della nostra banca in Veneto.

IL GRUPPO BANCARIO AL CENTRO DELLE ALPI
popso.it
Nella foto in alto Villa Da Porto, nota come “Il Castello di Thiene”. A destra l’edificio con la sede della filiale. agenzia
via Monte Grappa 6/I
THIENE foto: Archivio BPS + AdobeStock
di Thiene
Giardini del Bosco THIENE
via Monte Grappa 6/I viaGranezza viaD.Chiesa viaF.Bassani viaMonte Grappa Duomo di Thiene viaSanGaetano viaTrieste vialeEuropa Parco Villa Fabris Castello
via Monte Ortigara viaF.Filzi

DAttualità

alla “A” di Agordo alla “Z” di Zugliano, spegne 35 candeline il patto d’amicizia tra tra i due Comuni, legati da un intreccio di vite e destini del passato, fin dalla seconda metà dell’800. Un gemellaggio sorto nel 1989 che non è rimasto solo sulla “carta” o è sfumato con lo scorrere degli anni come spesso accade altrove dopo la “moda” (o trend) degli anni ‘80 e ‘90 ma che, anzi, qui pare rafforzarsi di volta in volta.

Forse perché tra le due comunità, distanti appena 115 km, esiste un rapporto profondo come le radici delle due popolazioni, un legame identitario e storico, ricordando le donne bellunesi - giovani ragazze in buona parte - di quei luoghi scese per lavorare nei vari setifici sorti in quei tempi in riva all’Astico: in particolare un cascamificio. In anni in cui ad Agordo e dintorni la crisi delle miniere aveva impoverito molte famiglie bellunesi. Questo intorno al 1870. Costringendo a centinaia a scegliere la via dell’emigrazione all’estero, altri invece - anzi, meglio dire altre - a diventare operaie per la filatura nelle industrie tessili. Qualcuna tra queste lavoratrici agordine, a proposito di radici, mise su famiglia proprio intorno alle Bregonze dopo il trasferimento per necessità, e i loro discendenti zuglianesi lo ricordano bene. In occasione del trentennale del gemellaggio, poi, fu pubblicato un volume scritto a tre mani che raccontava queste storie, intitolato “Il filo di seta”.

Una colorata cabina Enel ricorda il gemellaggio

Una delegazione zuglianese composta da membri dell’amministrazione comunale e della Pro loco di Zugliano è salita sulle Dolomiti. Ad Agordo gli artisti Dunio Piccolin, Mirto Testolin e Marie Christine Weibel hanno realizzato un graffito per celebrare la lunga amicizia.

Delegazione altovicentina in visita di recente nella conca sotto le vette dei monti Moiazza e Framont e incastonata tra le Dolomiti.

Una meta turistica per gli amanti della montagna ma anche della street art, visto che il paese è stato ribattezzato “patria del graffito”. E c’è anche proprio una dedica speciale alla comunità amica di Zugliano tra questi muri variopinti di colori e di significati non di meno, in una delle frazioni locali.

Grazie infatti alle sue 29 opere d’arte murali Agordo offre un percorso artistico a “cielo aperto” tra i borghi di Toccol, Prompicai e Parech.

A fine marzo proprio in questi luoghi è avvenuto una rendez-vouz a tre, visto che oltre a bellunesi e vicentini si sono dati appuntamento i cittadini transalpini di Dolomieu (Francia), piccolo bordo della Val d’Isère.

Una bella giornata per tutti, con solo il meteo malevolo a guastarla in parte, contraddistinta da un clima di festa e di approfondimento artistico, con ciascuna delle comunità gemellate a portare un proprio pittore che si è messo all’opera.

Un terzetto composto da Dunio Piccolin per Agordo, Mirto Testolin per Zugliano e Marie Christine Weibel per Dolomieu: ognuno ha realizzato su una cabina Enel a Prompicai un graffito con tema ispiratore proprio legato al gemellaggio. Prima del momento solenne e denso di curiosità della scopertura delle opere altri tre

“moschettieri si sono alternati sul palco. Il riferimento è qui ai rispettivi sindaci, Roberto Chissalè a far gli onori di casa, Sandro Maculan per il Comune del Vicentino e Delphine Hartmann per il paesino d’Oltralpe, il più piccolo dei tre per numero di abitanti. Poco meno di 7 mila Zugliano, infatti, con le popolose frazioni di Centrale e Grumolo Pedemonte, attorno ai 4 mila residenti effettivi Agordo, 3 mila e una manciata Dolomieu.

Per la delegazione partita dall’Altovicentino, presenti oltre al primo cittadino Sandro Maculan anche la vice Paola Farresin e la consigliera Chiara Dalla Ricca in rappresentanza dell’amministrazione comunale e parte della squadra della Pro loco di Zugliano guidata dal presidente Mirko Bon. “Ricordare i 35 anni del nostro gemellaggio è anche guardare con riconoscenza alle tante giovani donne che, con enormi fatiche, alla fine dell’800 sono emigrate a Zugliano in cerca di lavoro – ha affermato nel suo saluto Maculan –. Una storia di emigrazione locale che può aiutarci a leggere il presente con il giusto sguardo, rivolto all’integrazione con chi giunge nei nostri territori a vivere e lavorare. Ringrazio il sindaco di Agordo per l’iniziativa condivisa e per l’amicizia cresciuta in questi anni. Un plauso sentito all’artista zuglianese Mirto Testolin, che ben ha rappresentato la vicenda delle donne agordine, particolarmente coinvolto visto che in famiglia una bisnonna era di cognome Manfroi, agordina emigrata a Zugliano molti anni fa”.

[16] ◆ Thiene MesePlus

i ruote ne servono sempre due, e di anni ne bastano (almeno) cinque per poter salire in sella.

Lo sa bene Ugo Carta, trainer di minicross che dedica gran parte del tempo libero a istruire i baby piloti.

È lui l’ideatore di MX Academy Scuola Minicross, che propone un approccio sicuro al fascino delle minimoto, una passione di tanti papà - e di tante mamme più che mai di questi tempi - che spesso si riversa nei figli, smaniosi di cimentarsi pure loro tra sgasate, salti e sorpassi.

Che si parli di cross o enduro in funzione futura, in base ad aspirazioni e abilità specifiche di ciascuno, l’importante è imparare fin da piccoli le basi - o meglio dire i fondamentali - per poter poi salire in sella e divertirsi, il più possibile in sicurezza. Su il caschetto e tutte le altre protezioni adeguate con istruttori come Ugo a entrare in gioco al loro fiano e accompagnare i motocrossisti ed enduristi junior. Tanto sulle poste che negli ambienti outdoor.

Polvere e fango non sono mai un problema per i motorunners, con buona pace dei genitori magari poi chiamati a pulire, ma sempre con il sorriso se prima erano loro i tifosi ad applaudirli e seguirli fuori pista. Gli allievi del coach thienese - che oggi vive a Malo - e di origini sarde lo sanno bene, facendo tesoro dei suoi insegnamenti e delle avventure che vivono insieme, sui circuiti allestiti ad esempio a Isola e in altre località del Veneto.

Un Carta attento a trasmettere i fondamentali, di cui si diceva sopra, ma pure quel mix di passione e adrenalina che fa la differenza.

Ma per lui come è iniziato tutto? “Da ragazzino negli anni ‘80 mi affascinava la mitica Parigi-Dakar che vedevo in tv - ci racconta -, poi sarà stato anche l’odore di miscela che proveniva dal giardino del mio vicino di casa, che faceva proprio motocross. In

Moto “mini”, passione maxi Ce la insegna Ugo Carta

L’istruttore thienese promuove la passione per i motori e le due ruote in particolare tra i più piccoli. Sono una quindicina i giovanissimi piloti della MX Academy Scuola Minicross che, in tutta sicurezza, si cimentano in salti, sorpassi e sgasate. E per gli adulti, avventure fuoristrada nell’entroterra della Sardegna, sua regione d’origine.

realtà, però, ho iniziato più tardi. Per dire, a 14-16 anni non avevo nemmeno il motorino”.

Ma il sogno di “parcheggiare” una moto prima o poi in garage aveva già preso corpo, eccome. “Sì, a 20 anni la prima moto specialistica da enduro è arrivata, ma la usavo solo per puro divertimento, le gare sono venute più tardi. Parlando di sogni, il mio era anche solo di partecipare e provare l’emozione tipica dell’enduro, e poi sentire quel 3-2-1 del giudice di gara prima dello start di una corsa: ovviamente è stato realizzato”. Tutti vanno a scuola, si sa, con risultati poi più o meno soddisfacenti, pochi invece passano dall’altra parte della cattedra. Da dove nasce l’ispirazione di diventare istruttore? “Dopo un periodo non facile della mia vita, nel 2009 sono rientrato nel ‘giro’ del motocross grazie a un amico che mi ha convinto ad andare a vedere una gara di mini-cross di suo figlio. L’ispirazione di diventare l’istruttore, poi, è sbocciata all’interno dell’associazione Motoclub Thiene Off Road, fondata nel 2010. In quegli anni ho iniziato ad organizzare i primi corsi per bambini, e diciamo che ho trovato la mia strada: far diventare piloti i più piccoli, da zero, insegnando a portare una

moto e poi a perfezionarsi. Ormai sono una dozzina d’anni che insegno ed è una passione che si rigenera ogni giorno”. Senza comunque lasciare da parte i più grandi, anche principianti, perché non è mai troppo tardi per salire o risalire in sella, ed è qui che persone come Carta rivestono un ruolo fondamentale, a tutte le età.

Quella minima per iniziare? “È consigliato dai 5 anni in su, oggi del gruppo di MX Academy fanno parte una quindicina di bambini e ragazzi fino ai 15 anni, più qualche adulto, fino al passaggio verso l’agonismo. L’attività si svolge tutto l’anno di norma, ad eccezione dei periodi di forte gelo in pieno inverno o del solleone dell’estate. Ma in verità ci si allena quasi sempre”.

Affiancando, oltre allo spirito di sacrificio anche la creatività. Da qui l’idea delle “spedizioni” in Sardegna, i cui sentieri spesso selvaggi tra mare e colline costituiscono l’habitat ideale per gli enduristi, basti osservare qualche foto sulla pagina Offroad Advenetours per... credere.

“Sì, è un’iniziativa recente, da circa un anno faccio da accompagnatore agli appassionati del genere nella mia terra d’origine, che conosco bene, in avventure fuoristrada che stanno riscuotendo molto successo. Non ci si annoia mai insomma!” ◆

[18] ◆ Thiene MesePlus Sport

Attualità

Per camerieri e baristi al bancone del Sanga Bar un gruppo di avventori come tanti altri, magari più chiassoso del solito. Ma quando è stato il momento delle foto ricordo di rito allora si è capito che tra sindaci, dirigenti sanitari e altre autorità politiche locali, più di qualcuno già “cliente fisso”, c’era qualcuno, anzi qualcuna, che spiccava tra tutti.

Niente di meno che un ministro, Alessandra Locatelli, e non capitato per caso nel bistrot inclusivo realizzato da Engim Veneto in quanto a lei è assegnato il Ministero per la Disabilità nel Governo Meloni.

Una tappa all’interno del patronato San Gaetano a Thiene, quella conclusiva di un venerdì fitto di appuntamenti per lei, che l’esponente del Consiglio dei ministri ha inserito nel programma di visite di una giornata di metà marzo dopo Vicenza (per il convegno tenuto da Fondazione di Comunità Vicentina), Schio e Malo tra gli altri, accompagnata da una delegazione di vicentini e dal suo staff. La politica si è intrattenuta volentieri al Sanga Bar, interessata alla storia dell’iniziativa e a conoscere alcuni dei giovani intraprendenti e laboriosi che ogni giorno si alternano tra brioches, cappuccini e snack per accontentare chi passa di lì. Per poi, alla sera, riservare loro i complimenti e anzi, sui social, lanciare un invito pubblico a far visita ai ragazzi di Thiene e dintorni. “Un locale allegro, creativo e dove si mangia

Un caffè al gusto inclusione per la ministra Locatelli

Vista la partecipazione ad un convegno a Vicenza, la ministra Alessandra

Locatelli ha fatto visita al bistrot inclusivo del patronato San Gaetano dove ha pranzato circondata dalla simpatia e dall’affetto dei ragazzi del progetto Abilmente.

benissimo” ha sentenziato l’ex deputata, in passato anche Ministra della Famiglia nel Governo Conte. Comasca di 47 anni,Alessandra Locatelli ha intrapreso la carriera politica dopo aver lavoratore nel sociale, nel campo delle disabilità psichiche e intellettive. A fare gli onori di casa per la città di Thiene il sindaco Giampi Michelusi, con tra le autori-

tà presenti l’assessore (vicentina) regionale alla Sanità Manuela Lanzarin e il direttore generale dell’Ulss 7 Carlo Bramezza. “Inclusione lavorativa, arte, amicizia, passione e professionalità - ha concluso nel suo post che è stato anche un apprezzato... spot - contraddistinguono il Sanga Bar. Vi invito tutti a passare di qui!”. ◆ [O.D.M.]

Rinnovato il direttivo della Pro loco di Marano

Nei giorni scorsi, alle Ca’ Vecie, Adriano Schiavon è stato riconfermato alla gudia dell’associazione che conta un centinaio di tesserati. Il gruppo svela il ricco calendario di eventi che animeranno il paese fino a fine anno.

Con il recente rinnovo del consiglio direttivo, la Pro loco di Marano prosegue di slancio con la propria attività. Ad aver riottenuto la fiducia dei tesserati è stato ancora una volta Adriano Schiavon, eletto per la carica di presidente. Alla squadra uscente, in parte riconfermata, si sono aggiunte nuove persone con esperienza e volontà di mettersi a disposizione della comunità. Vice presidente è stato eletto Virginio Bruscagin, mentre il segretario e cassiere è Giacomo Berlato. Ci sono poi i consiglieri: Gianni Ruaro, Barbara Brogliato, Catterina Stocchero, Battista Guzzonato, Nicola Busa, Mariano Busato, Nicolino Cogo e Mario Peron.

Riparte dunque con grande entusiasmo il nuovo direttivo della pro loco che, assieme ai volontari - sono un centinaio gli attuali i tesserati - è già al lavoro per organizzare eventi e proposte per animare Marano, anche in collaborazione con le altre associazioni del paese.

Il mese di aprile si aprirà il 13 con l’omaggio musicale a Vasco Rossi, mentre il 27 e 28 ci sarà la Festa della Semina del mais Marano. A maggio è in programma la Festa degli Aquiloni, cui seguirà la Festa della polenta e il Raduno dei polentari d’Italia. A giugno si terranno la Festa della comunità, le Sagre di Santa Lucia e San Piero, la Festa

della musica, la Fiera degli uccelli e Mostra della natura. A luglio la Sagra del Carmine, ad agosto la Festa caraibica, a settembre un evento musicale, a ottobre la Festa della Birra, a novembre la serata a teatro e l’installazione delle luminarie. Ultimo evento dell’anno la manifestazione Corri da Babbo Natale. ◆

[20] ◆ Thiene MesePlus

Domenica 14 aprile alle 17 il sipario del teatro comunale di Thiene si aprirà sullo straordinario mondo della magia per due ore di spettacolo in una proposta tutta rivolta alle famiglie. Magic Show, questo il nome dell’evento proposto dal Comune di Thiene, porterà in scena i Magical Friends, sei maghi che si alterneranno sul palcoscenico con le loro diverse specialità.

I Magical Friends sono nati circa tredici

La magia è per tutti con i Magical Friends

Dopo il grande successo dell’anno scorso, torna al teatro comunale di Thiene il Magic Show: sul palcoscenico si alterneranno sei amici appassionati all’arte della prestidigitazione per uno spettacolo dedicato a grandi e piccini.

anni fa dall’unione di sei amici appassionati all’arte della prestidigitazione. Accomunati dalla passione per l’arte magica, si trovano attorno ad un tavolo in un’occasione conviviale a scambiarsi idee e a presentare svariati effetti d’illusionismo. In quel preciso istante, tra risate e stupore, si sono resi conto che ognuno di loro metteva in campo caratteristiche differenti e che studiando un buon programma avrebbero potuto creare uno spettacolo con sfumature che avrebbero dato quel tocco di meraviglia per presentare a tutto tondo “l’arte della magia”.

Difatti oggi si ritrovano a presentare in teatro i vari numeri passando dalla comicità di mago Pabloss, alla poesia delle bolle di

mago Sancio, al tocco di eleganza e femminilità di Lilian, alle mille risate con Mago G, alla magia classica con mago Gian Walter, allo stupore delle grandi illusioni con mago Lucas e la sua meravigliosa assistente Sofia.

Come new entry nell’allegra compagnia abbiamo un personaggio che arriva direttamente da Zelig e che condurrà e intratterrà il pubblico con la sua simpatia, Carmine Chiavazzo, in arte mago C. Biglietto d’ingresso unico al prezzo di 10 euro, ridotto fino a 14 anni 5 euro, acquistabile al botteghino del teatro a partire da un’ora prima dell’inizio dello spettacolo, all’ufficio cultura del Comune oppure online su Vivaticket. ◆

Compie 20 anni il festival Parole a Confine

Fino al 20 aprile si terrà a Carrè e Chiuppano la XX edizione dell’ormai tradizionale e imperdibile festival della letteratura, e non solo, organizzato dai due Comuni con il supporto delle rispettive biblioteche, e il patrocinio di Regione e Provincia.

Numerosi gli eventi in programma in questa ventesima edizione dedicata al femminile, tra libri, fumetti e musica. Mercoledì 17 aprile alle 20.45 serata fumetti al Centro Caradium a Carrè con Sergio Algozzino, autore di “Crossroads Comics”, Oblomov edizioni: un book per gli appassionati e i curiosi di cinema, fumetto, musica e letteratura; un’esplorazione della cultura di massa e delle sue icone, tra incroci, contaminazioni e scambi. Ingresso libero. Giovedì 18 alle 20.45 al Centro Caradium a Carrè, è ospite Zineb Mekouar, autrice del libro “Il passaporto verde”, libro finalista al Premio Goncourt 2022 come Opera prima. Una vicenda di sogni di futuro tra Marocco e Parigi Ingresso libero. Il

giorno dopo, il 19, alle 20.45 sempre al Centro Caradium a Carrè, interviene Esperance Hakuzwimana, autrice di “Tutta intera”, Einaudi: la giovane autrice conosciuta su instagram come “Una vita di Stendhal”, ha molto da raccontare in un romanzo d’esordio che parla della ricerca dell’identità. Ingresso libero. Musica invece sabato 20 aprile all’auditorium di Chiuppano con la cantautrice Ginevra Di Marco, “Donna Ginevra e le stazioni lunari”, ingresso con biglietto (15 euro intero, 8 ridotto). Dal 9 al 20 aprile inoltre si tiene la mostra “SENSazionale!” in Biblioteca a Chiuppano. Il Festival per ragazzi prevede il 9 aprile alle 20 un racconto serale sotto le Stelle; dal 10 al 17 aprile laboratori. ◆

[22] ◆ Thiene MesePlus Cultura e spettacoli
Zineb Mekouar
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