Salute e Benessere 890

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Mi pizzicano gli occhi... è arrivata l’allergia!

Gli occhi sono la parte più espressiva del nostro viso, eppure in questa stagione possono diventare sede di fastidiosi disturbi allergici.

La congiuntivite è uno dei principali sintomi delle reazioni allergiche, a cui si accompagnano solitamente rinite, tosse stizzosa e nei casi più severi asma.

La congiuntivite allergica è l’infiammazione della congiuntiva, una sottile membrana che ha lo scopo di proteggere i nostri occhi da microrganismi e corpi estranei. Quando questa viene a contatto con allergeni presenti nell’aria gli occhi possono arrossarsi e prudere, oppure gonfiarsi e produrre secrezioni biancastre.

Questo succede per esempio con i pollini di alberi, erbe e piante selvatiche, i quali rappresentano un problema soprattutto in primavera, la stagione della fioritura.

Tuttavia a causa del riscaldamento globale il periodo di fioritura di alcune piante è anticipato, prolungando il tempo in cui i pollini permangono nell’aria e quindi allungando la stagione delle allergie.

Ecco perché da qualche anno i sintomi di allergia compaiono anche prima della fine dell’inverno. Inoltre esistono anche allergeni non stagionali che possono scatenare congiuntivite allergica durante tutto l’anno, come gli acari della polvere e la forfora di animali.

COME POSSIAMO DIFENDERE I NOSTRI OCCHI

DA QUESTI FASTIDIOSI SINTOMI?

Sicuramente la prima cosa da fare è capire a cosa siamo allergici per evitare di venirne in contatto, se possibile. Per questo motivo alla Farmacia Cinzano “alla Madonna” di Thiene offriamo la possibilità di eseguire un test per scoprirlo.

Questa analisi si effettua su sangue capillare ed è possibile testare vari pacchetti di allergeni inalanti e alimentari ad un costo che si attesta sui tre euro per allergene, a seconda del pacchetto. Inoltre in farmacia si trovano trattamenti naturali per la prevenzione e farmaci antistaminici per alleviare i disturbi della fase acuta. Il primo rimedio che si può provare è l’uso di sostituti lacrimali. In commercio ne esistono di molti tipi.

Un collirio particolarmente indicato in questi casi è quello in cui all’acido ialuronico, molecola molto usata per l’elevato potere idratante, viene associata l’ectoina, sostanza dalle proprietà antinfiammatorie che allevia il rossore e l’irritazione della congiuntiva.

Un altro collirio adatto è quello contenente acido rosmarinico. Questo estratto naturale ha proprietà antinfiammatorie che alleviano la reazione allergica e allo stesso tempo possiede spiccate proprietà antiossidanti che proteggono i nostri occhi dallo stress ossidativo causato dai raggi solari e dall’uso frequente degli schermi artificiali (computer, smartphone, tablet).

Qualora questi rimedi non fossero sufficienti, si può passare all’uso di un collirio antistaminico da banco (ketotifene, olopatadina, feniramina, ecc.) da scegliere in base all’intensità dei sintomi.

Gli antistaminici orali (cetirizina, fexofenadina, altri) possono essere utili specialmente quando si manifestano anche altri sintomi allergici.

Nel caso in cui questi sintomi si presentino particolarmente severi o insistenti è opportuno rivolgersi ad un medico allergologo per un intervento più mirato.

FARMACIA
tel. 0445361609 www.farmaciacinzano.it
Ne parliamo con Giuditta Girardi Farmacia Cinzano alla Madonna, Thiene CINZANO ALLA MADONNA - Corso Garibaldi 58 - THIENE
farmaciaallamadonna

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Siamo quotidianamente immersi in ambienti di apprendimento reali e virtuali, tuttavia spesso li viviamo come espela presentazione di un ciclo di incontri rivolti ai genitori di ragazzi della Generazione Z, ovvero i nati tra 1997 e il 2012 in cui si sottolinea quanto sia importante rimettere in discussione il modello e i ruoli all’interno della famiglia. Si preannuncia un ciclo di conferenze dal copione prevedibile, ricco di situazioni e materiale umano presentati con un registro comunicativo ironico per sottolinearne paradossi e incoerenze educative. Per tenere alta l’attenzione, spesso, vengono riportate frasi d’effetto estrapolate dalle sedute terapeutiche dei relatori o dalle lezioni in aula, eh sì perché nemmeno gli insegnanti ne sono esenti. Anche loro spopolano nel web, scrivono libri e partecipano ai TED talks Molti spezzoni di queste conferenze riscuotono molto successo anche nel web, con migliaia di visualizzazioni e condivisioni. Si raccontano e vanno in scena solo una piccola parte delle storie e dei vissuti di quei ragazzi e di quelle ragazze, di quelle madri e di quei padri alla ricerca di un equilibrio e di un benessere psico-fisico che, per diverse ragioni, è saltato o non si è mai realmente raggiunto.

MA COSA È IMPORTANTE TENERE PRESENTE QUANDO SI FRUISCE DI QUESTI CONTENUTI E DI QUESTE CONFERENZE?

QUALI ATTENZIONI È OPPORTUNO OSSERVARE, CON QUALE ATTEGGIAMENTO CI SI DEVE AVVICINARE A QUESTI CONTENUTI? E ANCORA: QUALE POTREBBE ESSERE UN “RISCHIO”?

L’atteggiamento da osservare è quello di chi si pone criticamente rispetto a ciò che ascolta. Se la finalità è l’ascolto passivo, a puro scopo di intrattenimento, meglio scegliere temi più leggeri, perché si corre il rischio di riempire la mente, senza tuttavia avviare una riflessione e un processo di cambiamento, scopo per il quale era stato pensato l’evento. Un secondo rischio è di prendere per oro colato tutto quello che si ascolta, senza attivare un minimo senso di pensiero critico, soprattutto nel caso dei webinar, il cui contenuto in molti casi è finalizzato ad una vendita. Spesso, infatti, si parte da un gancio emotivo che consiste nel presentare il tema dei bisogni e dei problemi, oppure si parte dalla soluzione al problema, ovvero, proietta l’ascoltatore in una visione positiva e futura di se stesso, in cui rispecchiarsi. In entrambi i casi, se si fa parte di quel target di riferimento, ci si può riconoscere, quindi abboccare all’amo e, in men che non si dica, diventare un nuovo affiliato, seguace o follower Qualcuno potrebbe obiettare con: “Qual è il problema?”

“Sto seguendo un tema di mio interesse e traggo spunto per migliorare una situazione”, oppure: “Mi apre gli occhi su un problema che prima non percepivo”. Bene, anzi benissimo! Se abbiamo, però, la consapevolezza che viviamo nella so-

cietà dell’informazione e per molti la trasmissione di contenuti è diventato un business. È un dovere sociale educare i giovani al messaggio che serve impegno e fatica per sudarsi le conquiste. Non si diventa Psicologo leggendo libri di psicologia, né tanto meno si dovrebbe trasmettere contenuti su un tema di cui non se ne ha il titolo. Anche se sembrano persone molto preparate, è poco corretto e per nulla onesto nei confronti di chi si è sudato il titolo e non solo su un argomento, ma su tutta la materia. Un chiaro esempio è la figura del coach in tutte le sue declinazioni, si cerchi chiarezza rispetto alla sua fama che non sia costruita da ottime strategie di marketing ed eventi nei social finalizzata ad arricchire se stessi. Su questi temi ho la fortuna di tenere vivo uno scambio quotidiano con il dott. Mario Polito, la sua conoscenza, la cultura e la sua incessante ricerca poggia su basi solide e profonde. Ci ritroviamo spesso a fare i conti con contenuti del web chiaramente figli del copia/incolla, senza una citazione della fonte e un chiaro riferimento scientifico o evidence based Purtroppo tra questi si annoverano anche nomi illustri, altisonanti e “udite e udite” anche accademici. Per rispondere alla domanda sul “come affrontare i contenuti” e al “cosa fare attenzione”, stiamo lavorando ad un progetto che porterà a dotare le persone degli strumenti necessari a riconoscere le “fallace” nel web. Siamo consapevoli che serve molta logica e argomentazione per smascherare chi inganna con la volontà di ingannare, tuttavia è importante dotare i ragazzi di un pensiero critico per leggere il mondo e la realtà che li circonda, se ne occupa già la scuola e la famiglia, tuttavia se i cori sono diversi e provengono anche da altre fonti e con altre modalità, il messaggio arriverà più forte.

In un lavoro che sta portando avanti da diversi anni, il dott. Polito ha raccolto una sessantina di fallace, tuttavia sostiene che quelle che usiamo tutti i giorni sono una ventina, solitamente sono le più frequenti, le più comuni e anche le più pericolose. Ora non anticipo nulla di più, tuttavia nel frattempo cura la tua mente, limita il più possibile di riempirla di contenuti e sovrastrutture di cui non hai certezza della loro fonte, anche se questo non è sufficiente.

Se hai domande da porre scrivile a: info@iocomerisorsa.it

Per approfondire il tema di chi fa spettacolo e intrattenimento, anziché trasmettere contenuti scientifici, accedi al Canale YouTube di Iocomerisorsa, inquadra il QR code

Informazioni sull’autore Tatiana Ruaro Pedagogista, Pedagogista Clinico, Riceve a Schio su appuntamento in presenza e online.

Mail: info@iocomerisorsa.it. Cell. 346 21 95 783 https://www.iocomerisorsa.it

e follow: indicazioni per seguire ed essere seguiti

Devi fare Gastro o Colonscopia?

Poliambulatori San Gaetano azzera i fastidi H1

Colon e Gastroscopia senza ansia grazie alla sedazione H2

Il tumore al colon retto è uno dei più diffusi. Ecco l’importanza di una diagnosi precoce che molte Regioni mettono in atto tramite lo screening per individuare la presenza di sangue nelle feci, che può essere causato da molti fattori. È bene allora prestare attenzione ai sintomi, non allarmarsi subito, ma neanche sottovalutarli, pur sapendo che le indagini non sono delle più simpatiche. Poliambulatori San Gaetano propone, nella nuova Clinica, Colonscopia e Gastroscopia in sedazione per eliminare il dolore e ridurre l’ansia e ha coinvolto nel team endoscopico un medico di grande esperienza. Il dottor Filippo Catalano, dirige la UOS di Endoscopia Digestiva del San Camillo di Trento, si occupa da sempre di patologie del sistema gastro intestinale ed endoscopia diagnostica ed operativa ed ha sviluppato un’alta specializzazione nella ricerca di lesioni precancerose e cancerose di esofago, stomaco, colon.

Formatosi in Francia e Spagna e dopo aver seguito un master e corsi avanzati al National Cancer Center Hospital di Tokyo e al National University Hospital di Seul, ha realizzato la prima casistica occidentale USAEU sul trattamento endoscopico dei tumori precoci. « Lo screening è molto importante - precisa - perché l’esame di secondo livello va fatto solo in caso di reale necessità.

Se la perdita proviene da lesioni del tubo digerente, è necessario un approfondimento.

Fatta la preparazione, che rimane fastidiosa, l’esame diventa semplice perché si fa in sedazione profonda.

Il paziente non sente nulla e si sveglia in uno stato di grazia». «Molti si spaventano quando vedono sangue nelle feci - ammette il professionista - ma pensare subito che sia causato da un tumore non è corretto. Spesso è provocato da emorroidi o ragadi. Un segnale che non dovrebbe far allarmare è il sangue vivo.

La procedura di esplorazione diventa fondamentale se al sangue si accompagnano perdita di peso, febbre, feci filiformi o diarrea. È importante agire presto perché il tumore al colon retto è su base polipoide. Piccoli polipi non diagnosticati possono diventare tumori.

La loro presenza è già una condizione di allarme e l’endoscopista, una volta individuati, procede a rimuoverli con un intervento mininvasivo».

Percepita come ancor più fastidiosa è la gastroscopia: «L’idea che uno strumento venga introdotto nel cavo orale e spinto verso l’esofago, è vissuta con particolare apprensione» ammette il medico. Anche in questo caso però viene in aiuto la sedazione. «Il reflusso gastroesofageo - spiega - fa parte delle patologie emergenti.

Può manifestarsi con bruciore, difficoltà a ingerire, digestione difficile, bruciore alla gola, sensazione di avere un corpo estraneo, gengiviti o tosse stizzosa». Patologie in aumento per effetto dello stile di vita.

«Il colon irritabile - spiega il dottor Catalano - è una condizione in cui esiste una malattia causata da uno stato particolare del paziente, che può essere ansioso, preoccupato se ha un problema che non può risolvere o deve sottostare a regole che non gradisce. Il gastroenterologo ha ben presente quanto sia frequente. Serve una valutazione per escludere la malattia o il danno anatomico».

Il reflusso «E una delle patologie più frequenti perché la nostra alimentazione negli ultimi 20 anni è cambiata radicalmente.

Il consumo eccessivo di glutine, conservanti, farine raffinate, salse sta distruggendo i nostri stomaci. Dovremmo seguire la stagionalità, evitare grassi animali, spezie, anche l’eccesso di spezzatini, brasati e ragù: gustosi ma dannosi.

Facciamo una dieta complessa, dovremmo tornare alle origini».

Per maggiori informazioni e per prenotare Gastroscopia o Colonscopia in sedazione è sufficiente contattare la Segreteria di Poliambulatori San Gaetano allo 0445372205 o tramite messaggistica Whastapp al 3274310025.

Come mantenere puliti gli apparecchi acustici

Gli apparecchi di nuova generazione sono robusti e richiedono meno manutenzione rispetto alle tecnologie precedenti. Tuttavia, è facile intuire quanto sia essenziale mantenere puliti i nostri apparecchi per garantire il loro corretto funzionamento.

GLI APPARECCHI DI NUOVA GENERAZIONE SONO PIÙ RESISTENTI AD ACQUA E POLVERE

Immaginate un occhiale utilizzato quotidianamente, dalla mattina alla sera: se non provvederemo ad una pulizia periodica, il suo risultato non sarà adeguato, vedremo degli aloni etc.

Lo stesso concetto possiamo applicarlo agli apparecchi acustici. Considerate inoltre che, a differenza di altri dispositivi elettronici, gli apparecchi acustici sono soggetti ogni giorno a condizioni ambientali non proprio ideali: cerume, polvere, sudore. Tutti questi agenti potrebbero ostacolare l’amplificazione dei suoni o danneggiare le componenti interne.

Per questo motivo, le case produttrici stanno apportando delle innovazioni anche nella progettazione e nei materiali degli apparecchi acustici. Ad esempio, molti degli apparecchi acustici di nuova generazione, vengono realizzati sia internamente che esternamente con un rivestimento nanocoating, permettendo così di essere indossati in varie situazioni di vita quotidiana (in caso di pioggia, sudore o schizzi d’acqua). Alcuni di essi ottengono anche la Certificazione IP68, il massimo secondo gli standard internazionali IEC 60529. Il primo numero indica la protezione contro le polveri in una scala da 1 a 6, il secondo contro l’acqua, in una scala da 1 a 8. Uno degli obiettivi della ricerca è quindi costruire dei dispositivi sempre più performanti ma anche sempre più resistenti. Come scritto nell’articolo di marzo, la durata degli apparecchi (circa 4 anni) ormai non è più legata al loro deterioramento ma piuttosto al progresso tecnologico e quindi alla convenienza di cambiare gli apparecchi acustici per ottenere risultati migliori. Tutto questo non esclude il fatto che sia essenziale una manutenzione e pulizia ordinaria per mantenere i nostri apparecchi acustici “in salute”.

IN CHE COSA CONSISTE LA PULIZIA ORDINARIA E STRAORDINARIA?

La pulizia ordinaria e straordinaria può variare a seconda della tipologia di apparecchi acustici. Solitamente, gli apparecchi acustici esterni richiedono una attenzione alla pulizia ordinaria

minore rispetto agli apparecchi acustici interni. La manutenzione, inoltre, può cambiare anche a seconda dell’utente. Una grossa produzione di cerume, problemi dermatologici come la psoriasi e una sudorazione abbondante sono alcuni dei fattori che portano il paziente a dover stare più attenti alla pulizia.

La pulizia ordinaria, ossia quella fatta dal paziente a casa, può essere eseguita anche quotidianamente. L’utilizzo di spray specifici per non rovinare il rivestimento idrorepellente dell’apparecchio, aiuta la rimozione di cerume e detriti. Le capsule disidratanti, aiutano a rimuovere l’umidità dai modelli di apparecchi acustici più delicati. Lo spazzolino dedicato ai microfoni è utile per pulire i filtri del microfono ed evitare che si intasino. I filtri paracerume per i ricevitori, se presenti, devono essere mantenuti puliti o sostituiti a bisogno con altri nuovi.

La pulizia straordinaria, ossia quella fatta dall’audioprotesista in laboratorio, viene eseguita periodicamente ogni 4 o 6 mesi. Si tratta di una pulizia approfondita che possiamo paragonare ad un tagliando. L’audioprotesista controlla il corretto funzionamento del dispositivo e le sue condizioni. Con la pulizia ad ultrasuoni si puliscono le chiocciole da residui di cerume, riportandole alla trasparenza originale. Il sottovuoto aiuta ad estrarre l’umidità in eccesso e il microaspiratore aiuta a rimuovere tutti i detriti presenti nei dispositivi. In alcuni casi può essere necessario smontare la carcassa dell’apparecchio per pulire anche le componenti interne o sostituire alcuni filtri interni.

CONCLUSIONI

Abbiamo visto quanto la ricerca stia investendo per creare delle soluzioni sempre più semplici nel loro utilizzo e nella loro manutenzione. Tuttavia, è importante non sottovalutare la pulizia ordinaria e straordinaria. Se pensi che il tuo apparecchio acustico abbia bisogno di una pulizia approfondita, contatta Sentimed per verificare il suo corretto funzionamento.

Ne
parliamo con Stefano Zattara, Titolare di Sentimed Dottore in tecniche audioprotesiche
Se vuoi
appuntamento chiamando lo 0445 1752550 Sentimed
www.sentimed.it - Email:info@sentimed.it
una consulenza gratuita da Sentimed, puoi fissare un
di Zattara Stefano Via Roma, 65 Zugliano

Indicazioni per una corretta prevenzione maschile

Verso i 45-50 anni è indicato che un maschio effettui la prima visita urologica, anche in assenza di disturbi minzionali o di familiarità per malattie urologiche.

Ciò per diagnosticare per tempo eventuali problemi urologici che, abitualmente, compaiono a partire da questa età.

A tale visita è opportuno esibire un esame delle urine, il PSA totale ed un’uroflussometria

L’Urologo provvederà a raccogliere la storia clinica del paziente, a fare un’ecografia renale, vescicale e prostatica e la visita, compresa l’esplorazione rettale per palpare la prostata.

L’esame delle urine consente di comprendere se nelle urine vi siano tracce di sangue o infezione.

Il PSA totale è un esame del sangue che può dare indicazioni sullo stato di salute della prostata.

L’uroflussometria consiste nell’urinare in uno strumento computerizzato, in presenza di un valido desiderio minzionale. Ne risulta un grafico, che mette in relazione il tempo di flusso (misurato in secondi) con il volume svuotato (misurato in millilitri).

L’uroflussometria consente di individuare i pazienti che urinano in modo non normale (spesso peraltro non consapevoli di avere un flusso alterato), ai quali verrà prescritta una cura che attenui l’ostruzione allo svuotamento vescicale.

I più frequenti “problemi di prostata” sono l’ingrandimento prostatico (chiamato impropriamente “ipertrofia prostatica”) e la neoplasia prostatica. Questi due problemi sono fra loro indipendenti e non correlati.

E’ frequente osservare un ingrandimento prostatico progressivo a partire dai 45-50 anni. In tal caso i pazienti possono avere difficoltà a iniziare la minzione, un getto urinario indebolito e gocciolamento a fine minzione.

Diagnosticare precocemente un ingrandimento prostatico consente di prescrivere farmaci efficaci, praticamente privi di effetti collaterali, e di posticipare di anni l’intervento chirurgico di riduzione volumetrica della prostata.

La neoplasia prostatica, sempre maligna, più precisamente denominata carcinoma della prostata, è il più frequente tumore maligno del maschio.

Solo molto tardivamente e molto raramente provoca disturbi urinari.

La diagnosi precoce consente quasi sempre di ottenere la guarigione; in fase avanzata può essere curato, ma raramente guarito.

L’esplorazione rettale con palpazione prostatica è il cardine per la diagnosi della neoplasia prostatica.

L’ecografia prostatica (sovrapubica o transrettale) non ha alcuna utilità per comprendere se la prostata sia ammalata di tumore.

Il PSA totale solo a volte può consentire il sospetto di neoplasia prostatica; in altri casi può risultare entro il limiti della norma pur essendo la prostata ammalata di tumore.

Quando fare le successive visite urologiche sarà indicato dall’Urologo in occasione della prima visita, considerando l’eventuale presenza di stati patologici o di familiarità per malattie urologiche.

L’Urologia tratta gli aspetti normali e patologici dell’apparato urinario (reni, alte vie escretrici, vescica, uretra) in entrambi i sessi e degli organi genitali maschili (esterni: pene, testicoli, epididimi, deferente / interni: prostata e vescicole seminali).

Quindi pazienti di entrambi i sessi consultano l’Urologo per problemi di varia natura, incluse le neoplasie degli organi sopra indicati.

Il maschio abitualmente consulta l’Urologo: per valutare la prostata (aumento del PSA, familiarità per neoplasia prostatica, diagnosi precoce di neoplasia prostatica, ingrandimento prostatico); per problemi urinari (difficoltà a svuotare, aumento della frequenza minzionale, urgenza minzionale, presenza di sangue nelle urine, infezioni urinarie); per infezioni dei genitali esterni; per problemi scrotali (aumento di volume dello scroto, cisti dell’epididimo); per problemi “andrologici”.

Ne parliamo con il Dott. Paolo Chierigo, Urologo presso il Poliambulatorio SS. Trinità Il Dott. Paolo Chierigo riceve presso il Poliambulatorio SS. Trinità nelle sedi di Schio e di Malo. Per prenotazioni: 0445/1857100 - info@poliambulatorioschio.it
- www.poliambulatorioschio.it
SCHIO - Vicolo Santa Bernadette Soubirous, 1/D - fronte supermercato Famila MALO - Via Schio, 19 - fronte distributore Constantin

Primavera, tempo di preparare la pelle al sole

Siamo nuovamente in Primavera e, stanchi dei grigi, freddi, mesi invernali, è esplosa la voglia di vivere all’aperto, di giardini colorati, di mare e di passeggiate sulle nostre colline e montagne, insomma abbiamo voglia di sole.

Ma, oramai lo sappiamo benissimo, quali siano i rischi dell’esporre la nostra pelle al sole e non si tratta solo delle conseguenze più fastidiose come allergie, dolorose come le scottature o, nei casi più gravi, tumori di diversi tipi, ma anche di tipo estetico come ad esempio l’invecchiamento precoce della stessa pelle. Ogni anno torniamo a parlare dei rischi dell’esposizione al sole, ma ritengo che non sia mai abbastanza evidenziarne i rischi e poi “repetita iuvant”. Spesso molti problemi, sopratutto le scottature, sono dovute proprio alla voglia di avere subito una abbronzatura da vacanza ai tropici, dimenticando quanto invece sia fondamentale preparare la pelle gradualmente, magari sin da subito, dal mese di maggio, ad esempio con integratori a base di sostanze antiossidanti, quali le vitamine A (betacarotene), C ed E, oppure piante quali mirtillo, the rosso, utili peraltro anche per il microcircolo, piuttosto che “abbuffarsi” di bagni di sole. Ancora una volta nella nostra Farmacia sapremo consigliarvi al meglio su quali integratori usare per preparare la pelle in modo efficace all’esposizione al sole, migliorando i processi di produzione della melanina, ottenendo così anche un’abbronzatura omogenea e prevenendo la formazione di macchie della pelle. A costo di ripeterci, le raccomandazioni più elementari per abbronzarsi senza pericoli e cioè: va bene il sole, va benissimo stare all’aperto ma evitare le ore più calde (dalle 12 alle 16) soprattutto per i bambini e i soggetti di fototipo I (carnagione lattea e fotosensibile) e Fototipo 2 (pelle chiara e capello biondo o castano chiaro); applicare uno schermo ad alta protezione ogni 2-3 ore e dopo ogni bagno; le prime volte non esporsi al sole per piú di 20 minuti, perché dopo questo tempo viene saturata la nostra capacità di produrre melanina e quindi potremo ottenere solo l’effetto di favorire la scottatura; utilizzare sempre un doposole subito dopo la doccia, perché la pelle ha bisogno di essere idratata. In caso di errata esposizione al sole, dopo poche ore possono apparire segni di rossore, prurito, anche vescicole e bolle sulla pelle (possiamo in questo caso parlare già di ustione). Nei casi più lievi consiglio di applicare una creme alla calendula o all’Aloe Vera, dalle proprietà lenitive; nei casi più seri interpellare immediatamente il medico o il farmacista. Ma ricordate che spesso un buon doposole o una crema all’Aloe applicati prima di andare a casa possono alleviare di molto i sintomi dell’eritema solare. Ancora: i bambini al di sotto dei tre anni non devono assolutamente essere esposti al sole senza protezione perchè non hanno ancora sviluppato la capacità di produrre melanina; i danni alla pelle in questa tenera età possono avere conseguenze pericolose anche in età adulta. Le donne in gravidanza devono stare attente alle macchie della pelle

(cloasma gravidico) che tendono a formarsi in zone visibili del viso, quali zigomi e fronte. Di solito queste macchie scompaiono poco dopo il parto, ma una errata esposizione al sole può aumentare in modo eccessivo la produzione di melanina, lasciando una discromia poi difficilmente eliminabile. In caso di tatuaggi o piercing aspettare almeno 1 mese prima di esporsi al sole, in modo da evitare possibili reazioni della pelle. Alcuni farmaci possono poi essere fotosensibilizzanti, penso agli anti concezionali, ad alcuni antibiotici o antinfiammatori: in questi casi, consultare sempre il medico o il farmacista. Sull’uso dei cosmetici solari, è utile evidenziare che le confezioni riportano indici di protezione (I.P. Ingress Protection ) solare al massimo 50+, che significa che il soggetto può stare al sole più di 50 volte il tempo che potrebbe resistere la sua pelle senza protezione prima di ustionarsi. La scadenza, se presente in etichetta, indica la validità del prodotto prima dell’apertura; invece dopo l’apertura quasi tutti i solari hanno una validità che va da 6 a 9 mesi. Comunque sia, con la nuova stagione conviene utilizzare sempre un prodotto nuovo; inoltre, nonostante molti prodotti siano water resistant, atteso che le condizioni in cui sono testati per la resistenza all’acqua sono diverse da quelle reali (basti pensare ad un bagno prolungato), é sempre bene spalmare di nuovo la protezione. A questo punto, però, non vorrei esser accusata di creare eccessivo timore, e ritengo importante sottolineare come invece la “tintarella”, presa nei tempi e modi giusti, é assolutamente salutare, perché aumenta la produzione di vitamina D (per il benessere delle ossa), ha effetti benefici su alcune malattie della pelle quali acne, psoriasi e dermatite seborroica, aumenta la produzione di anticorpi, favorendo la fortificazione del sistema immunitario e infine, ma cosa non meno importante, migliora l’umore perché agisce sull’ipotalamo aumentando la produzione di serotonina.

E se è inevitabile che i raggi ultravioletti favoriscono l’invecchiamento, per cercare di evitare anche questo problema, ho pensato di offrire nella cabina di estetica avanzata nella mia Farmacia, trattamenti specifici, personalizzati dopo una analisi della pelle con strumentazioni sofisticate per l’esame scientifico di viso e décolleté. Propongo un trattamento rigenerante (revital treatment) che comprende la pulizia del viso profonda ad ultrasuoni, un trattamento intensivo in fiale per la rigenerazione e il rinnovamento della pelle utilizzando principi attivi capaci di stimolare la rigenerazione cellulare e il rinnovamento della struttura cutanea. Per terminare con una maschera viso appropriata a base del coenzima Q10 per una un’azione antiossidante e di protezione dai radicali liberi e dal fotoinvecchiamento cutaneo causato proprio dei raggi UV.

Ne parliamo con la Dott.ssa Lucia Monaco Titolare della FarmaciaPiù di Giavenale - Schio
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