b2eyes magazine 6/2023

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Giugno 2023 numero 6

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5 Emilia Romagna, si può dare di più attualità

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6 Eyezen, l’innovazione di prodotto viaggia con quella d’immagine

8 Lac disposable, in Italia valgono 271 milioni di euro

12 Qualimed: con la nuova sede abbiamo accelerato il business Fonda: la prevenzione funzionale può limitare il rischio ipovisione

L’autodidatta del web: benefici e limiti Dall’intelligenza emotiva alla self leadership L’applicazione di una lac? È questione di dettagli

MiyoSmart: dopo tre anni oculisti e famiglie più consapevoli

Zeiss MyBusiness: un mondo digitale sempre più personalizzabile

Emilia Romagna, un’alternanza scuola-lavoro emozionante e QUINTA EDIZIONE

5-6 NOVEMBRE NAPOLI

Sarà

Proteggi la loro visione del mondo con MiYOSMART. La vista dei bambini merita cura e protezione oggi, per dar loro un domani migliore. continuando il trattamento per la gestione della miopia e proteggendo la loro visione. Per informazioni, scrivi hoyatiinforma@hoya.it Lam CSY, Tang WC, Tse DY, Lee RPK, Chun RKM, Hasegawa K, Qi H, Hatanaka T, To CH. Le lenti per occhiali con tecnologia DIMS (Defocus Incorporated Multiple Segments) rallentano progressione DELLA PROGRESSIONE MIOPICA* n6 2023 www.b2eyes.com
> b2eyes.com n6 2023
il meeting point del mondo oftalmologico e ottico optometrico sulla presbiopia

Eyezen, l’innovazione di prodotto viaggia con quella d’immagine

Qualimed: con la nuova sede abbiamo accelerato il business

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L’autodidatta del web: benefici e limiti

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MiyoSmart: dopo tre anni oculisti e famiglie più consapevoli

3 6 12 Attualità Style Expert Tech 18 32 50 38

Emilia Romagna, si può dare di più

Una raccolta fondi voluta da Federottica, un webinar benefico organizzato da Nicola Di Lernia a favore di Mondo Ottica di Faenza, offerte individuali in denaro, strumenti o arredi: possibile che si limiti a questo e poco altro il sostegno dato dalla filiera nazionale ai professionisti della visione colpiti dall’alluvione che ha sconvolto l’Emilia Romagna a metà maggio? E non parliamo di qualche unità: secondo Maurizio Spada, presidente della Federottica regionale, che ha monitorato da subito la situazione e le conseguenti azioni di ristoro, sono una quindicina i negozi più o meno gravemente danneggiati. Si tratta peraltro di una cifra verosimilmente al ribasso, dal momento che sono state toccate non solo le aree pianeggianti, ma molte dell’entroterra, più complesse da raggiungere e quindi da tenere sotto controllo. Alcuni di questi imprenditori si sono fortunatamente già rimessi in piedi, altri invece hanno subìto danni tali che ci vorrà ancora tempo perché la situazione torni come prima o quasi. Senza dimenticare, inoltre, che il traffico in negozio si è ovviamente ridotto, viste le difficoltà che deve affrontare la popolazione ancora a settimane di distanza da quei drammatici fatti.

B2eyes Today ha subito realizzato un’indagine sui punti vendita alluvionati di maggio, dando poi conto dell’evoluzione del quadro. L’impressione, tuttavia, è che al di là della disponibilità da parte di singoli ottici, gruppi o aziende, stavolta la comunicazione non sia andata di pari passo con la solidarietà. È vero che quest’ultima dovrebbe essere sempre silenziosa e non sbandierata: tuttavia, di fronte a eventi di portata nazionale, tre anni di Covid ci hanno insegnato che raccontare cosa si sta facendo per chi ha bisogno può favorire lo spirito di emulazione. E può anche dare conforto a quanti vivono una situazione così sconvolgente.

È stato quindi comunicato o è stato fatto poco per il retail emiliano del nostro comparto colpito dall’alluvione? Oppure, addirittura, entrambe le cose? Le prime settimane della raccolta fondi di Federottica non sono parse soddisfacenti, al webinar sopra citato ha partecipato qualche decina di operatori appena, i messaggi ufficiali di vicinanza sono risultati rari. Si può certamente dare di più, senza essere eroi, come recita la canzone trionfatrice di un vecchio Sanremo. Senza essere eroi, ma colleghi o fornitori generosi e solidali, non solo a parole: già questo sarebbe molto.

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editoriale

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Eyezen, l’innovazione di prodotto viaggia con quella d’immagine di Angelo Magri

Eyezen Start Stock ha grandi margini di sviluppo in termini di prodotto e di posizionamento. Ne sono convinti in EssilorLuxottica, che lo ha proposto in anteprima alla clientela wholesale italiana, a partire da aprile. «L’offerta è in linea con le esigenze del mercato, anche se ci vorrà un po’ di tempo perché lo stesso ne recepisca tutte le potenzialità e opportunità: nel secondo semestre lanceremo altre attività per sostenere non soltanto questa serie, ma l’intera famiglia Eyezen, che si aggiungeranno alla campagna già in corso». Così Carlotta Bordi, business brand manager di EssilorLuxottica, sintetizza il lavoro in programma sull’ultima nata all’interno dell’articolata gamma di monofocali evolute firmata Essilor.

«Prima sono arrivate le Eyezen Boost, lenti a supporto accomodativo per utenti dai 18 ai 50 anni, con il potere refrattivo redistribuito nella parte inferiore della lente stessa - spiega Bordi - Successivamente le Eyezen Start, ideali dai 12 ai 39 anni, sulle quali è stata ottimizzata l’intera superficie delle lente in base alla

direzione di sguardo e alla distanza dell’oggetto, favorendo così l’acuità visiva sia da lontano sia da vicino. Poi è stata la volta delle Eyezen Kids, costruite sui parametri morfologici e fisici dei soggetti dai 6 ai 12 anni. Infine, con le Eyezen Start Stock è stato introdotto un nuovo modo di progettare la linea Start, grazie a un’area di asferizzazione estesa su tutta la superficie anteriore del prodotto, con l’ulteriore vantaggio di tempi di consegna più rapidi e un prezzo più accessibile».

Finora i numeri hanno dato ragione a EssilorLuxottica: secondo il gruppo italo-francese, infatti, la Start ha fatto segnare dall’inizio del 2023 un incremento in pezzi venduti di circa l’80% rispetto all’anno precedente. Da qui anche la decisione di lanciare il prodotto in pronta consegna.

«Eyezen Start Stock è disponibile negli indici 1.5 e 1.6, in versione Blue UV Capture con il trattamento antiriflesso premium Crizal Sapphire HR: il suo range ci permette di soddisfare l’85% delle prescrizioni - dice ancora Bordi - Da una prima indagine di soddisfazione

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Nella primavera scorsa il marchio di Essilor ha ampliato la gamma delle sue monofocali evolute con la linea Start Stock e ha lanciato una nuova campagna di brand
attualità
Carlotta Bordi, business brand manager di EssilorLuxottica

realizzata emerge che l’88% dei portatori che l’hanno provata è risultato soddisfatto: nove su dieci di loro hanno avuto buone performance sia sul lontano sia sul vicino e tre su quattro l’hanno trovata confortevole su entrambe le aree di visione».

Il 2023 sarà però ricordato non solo come l’anno dell’introduzione sul mercato della linea di stock, ma anche del rilancio dell’immagine per l’intero brand. «L’obiettivo costante del gruppo è trovare nuovi spazi per far crescere da un lato il valore dei suoi prodotti presso il partner ottico e, dall’altro, per soddisfare le ormai molteplici esigenze visive della popolazione - ricorda la manager - Oggi circa il 70% delle lenti vendute su scala europea è rappresentato dalle monofocali Ma le monofocali non sono tutte uguali: sin da subito, con il mondo Eyezen abbiamo puntato a smuovere questo segmento, grazie a una soluzione evoluta, in risposta a uno stile di vita digitale sempre più diffuso, che coinvolge una fascia di portatori dai 6 ai 50 anni, i quali utilizzano pc, smartphone o altri device per otto o più ore al giorno, impegnando i loro occhi a diverse distanze di visione».

La nascita della serie Stock va a completare tale tipologia di offerta. Ma un prodotto da solo non poteva essere sufficiente. «Da inizio 2023 abbiamo dato vita a un’innovativa campagna, tuttora in corso e che sarà attiva sino alla fine dell’anno su ogni canale social di Essilor e presso i centri ottici - precisa Bordi - Già a gennaio avevamo proposto nuovi materiali multibrand per il ne gozio, ai quali si sono aggiunti da aprile un kit dedicato esclusivamente a Eyezen Start Stock: il tappetone, particolarmente adatto per il pun to vendita di piccole dimensioni, che predilige materiali poco ingombranti, in cui sono ripor tate le principali caratteristiche della gamma e

alcune domande da rivolgere al cliente finale per capirne meglio lo stile di vita digitale, il cartello da banco, che mette in evidenza le differenza tra una lente di questa famiglia e una monofocale standard, nonché brochure e schede con le informazioni tecniche».

Smuovere questo segmento di mercato, valorizzare prodotto e posizionamento, illustrare le opportunità per il portatore: tutti obiettivi ambiziosi, che però vanno supportati anche da un adeguato livello di formazione. «Proprio per tale motivo, sempre da aprile, è partito un intenso programma di virtual classroom su Leonardo, la piattaforma di aggiornamento professionale di EssilorLuxottica: l’attività formativa digitale presenta ulteriori margini di penetrazione presso gli ottici italiani, per cui continueremo a incentivarla con meccanismi che li inducano a partecipare ancora più numerosi, date le grandi potenzialità che offre - conclude Bordi - Per la gamma Eyezen, comunque, non manca la formazione in store, con giornate presso i clienti top o le mini catene familiari, oltre a un corner dedicato presente in sei tappe del roadshow in tutta Italia che il gruppo ha organizzato tra fine aprile e inizio giugno».

Sopra, il cartello da banco, che illustra le differenze tra questa monofocale evoluta e una standard

A sinistra, il tappetone per il centro ottico, con le principali caratteristiche della gamma Eyezen e alcune domande da rivolgere al cliente

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Lac disposable, in Italia valgono 271 milioni di euro

a cura della redazione

È uno dei dati più significativi del report 2022 diffuso da Euromcontact: rispetto ai trenta paesi considerati dall’indagine, il nostro è sul podio per incremento del volume d’affari rispetto all’anno precedente, con una crescita vicina alla doppia cifra per il tasso di penetrazione

Secondo il report diffuso dall’associazione co munitaria dell’industria di contattologia dispo sable, il 2022 si è rivelato positivo per questo segmento in Italia, con +14,6% in valore, per un totale di 271 milioni di euro, e +9,1% come tasso di penetra zione rispetto allo scorso anno. Il nostro paese figura perciò al secondo posto per crescita tra quelli consi

Valore in percentuale delle lenti a contatto settimanali, quindicinali e mensili (arancione), giornaliere (azzurro) e convenzionali (viola) nei 32 paesi considerati dall’indagine

attualità 59,0% 0,01% 41,0% I maggiori mercati europei di lac disposable
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Tasso di penetrazione delle disposable, considerando il numero di portatori nella fascia di popolazione compresa

Il valore delle daily è elevato (75,9%, con un aumento del 2,4% rispetto al 2021): l’Italia, infatti, si posiziona in tale ambito tra le prime nazioni dell’indagine Euromcontact. A guidare la classifica è la Danimarca con l’81,9%. In tutti i paesi considerati il valore medio delle giornaliere da una parte e del gruppo settimanali, quindicinali e mensili dall’altra è rispettivamente del 59% e del 41%.

Inoltre, sul mercato interno, il tasso di penetrazione delle disposable, considerando il numero di portatori nella fascia di popolazione compresa tra i 15 e i 64 anni, è pari al 5,4% (+9,1% rispetto al 2021), a fronte del 3,9% (+6,6% rispetto al 2021) per il cluster.

Il nostro paese, invece, segna ancora il passo nelle lac in silicone hydrogel settimanali, quindicinali e mensili, con una quota dell’81,2% a fronte dell’87% del cluster, nonostante l’incremento del 2,6% rispetto all’anno precedente. Il valore più alto appartiene alla Finlandia (98,4%, +0,1% sul 2021).

Il mercato totale dei prodotti per la cura delle lenti a contatto in Italia è cresciuto del 4,2%, raggiungendo i 10,5 milioni di euro, mentre per il cluster è pari a 175 milioni di euro. Come ricorda Euromcontact, tuttavia, non tutti i produttori o rivenditori di soluzioni per la manutenzione partecipano alla raccolta dei dati, pertanto il valore complessivo è lievemente sottostimato.

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DK 10,57% 2,95% 13,52% 0,37% SE 6,29% 6,00% 12,29% 4,94% NO 8,02% 3,10% 11,12% -7,04% NL 3,15% 7,50% 10,65% 12,48% CH 5,17% 4,49% 9,65% -13,73% UK-IE 5,24% 3,24% 8,49% 0,33% IT 3,60% 1,82% 5,42% 9,13% FR 1,85% 3,27% 5,11% 4,25% BE-LU 2,31% 2,73% 5,03% -4,84% ES 1,24% 3,50% 4,74% 3,84% DE 1,27% 3,08% 4,35% 6,70% Total 11 3,10% 3,28% 6.60% 4.76% T 30 1,67% 2,13% 3,90% 6.63%
Country / Region Daily disposable (DD) ‘22 Weekly/Bi-weekly (W/B-W&M) ‘22 All types (Total) ‘22 Change from 2021 for Total
tra i 15 e i 64 anni
«In Italia le daily sono cresciute del 17,2% rispetto all’anno precedente, a fronte del +16,6% dell’intero panel. Settimanali, quindicinali e mensili, invece, hanno registrato +6,9% nel nostro paese a fronte del +8,7% del panel»
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Qualimed: con la nuova sede abbiamo accelerato il business

L’azienda italiana licenziataria esclusiva di Desìo, brand di lenti a contatto colorate, lancerà a breve sul mercato due novità, frutto anche dell’alto livello produttivo raggiunto nello stabilimento di Gallarate, in provincia di Varese

Èpassato quasi un anno dal trasferimento nella nuova sede a Gallarate e per Qualimed è tempo di bilanci. Mentre l’inizio del 2023 è stato dedicato all’organizzazione dell’headquarter e all’avvio delle prime produzioni, in autunno l’azienda proporrà al mercato due tonalità che andranno ad arricchire ulteriormente l’ampia gamma di lenti a contatto colorate già disponibili. Manuel Conte, R&D manager, e Riccardo Spallarossa, responsabile vendite Italia della società di contattologia, fanno il punto sull’attività del primo semestre e sugli obiettivi a breve-medio termine.

Desìo presenterà a breve due nuove proposte: di cosa si tratta?

«In autunno debutteranno due colori - spiega Conte - Cerchiamo di introdurre almeno una novità ogni anno: nel 2020 abbiamo, ad esempio, lanciato le lac legate al Pantone Classic Blue o nel 2022 al viola Very Peri, mentre nel 2021 la couvette Anniversary per il decennio di Desìo. Il comune denominatore è sempre la naturalezza del risultato abbinata alla qualità visiva, i nostri marchi di fabbrica».

Come verrà supportato il centro ottico in questo lancio?

«Per ogni novità supportiamo gli ottici con mate-

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attualità
In queste pagine, alcune fasi della produzione nell’innovativa struttura di Qualimed a Gallarate

riale per il punto vendita e cataloghi dedicati e creiamo l’attesa tra i consumatori con post sui social, mailing e campagne stampa», aggiunge Spallarossa.

A un anno dall’ingresso nella nuova sede, qual è il bilancio a livello di ottimizzazione della produzione, certificazione e incremento del volume delle vendite, obiettivi che l’azienda si era prefissata con il trasferimento?

«Il trasferimento è stato un successo - dice Conte - Il nuovo stabilimento ci consente di integrare al meglio i processi produttivi con le tecnologie industry 4.0, dall’esecuzione e dal controllo dell’avanzamento delle fasi di produzione al tracciamento di ogni prodotto, sino alla raccolta dati e al monitoraggio real time per analizzare i rendimenti. In un mercato sempre più complesso e affollato, la velocità e la flessibilità sono essenziali per aumentare la propria competitività: nella nuova unità si è da subito potuto ottenere un aumento della produttività e arrivare facilmente agli obiettivi giornalieri prefissati, con ampi margini di aumento qualora vi fosse un incremento della richiesta. Il software di gestione automatica, che acquisisce e distribuisce informazioni per il controllo della produzione, ci permette di avere sotto controllo attività e tempi di fabbricazione in ogni momento. Con una gestione integrata tra gli ordini e l’approvvigionamento delle materie prime si aumenta l’efficienza, si riducono i tempi di consegna e si ha un’ottimizzazione dei costi. Qualimed si è, inoltre, impegnata per mantenere e rinnovare le certificazioni per la distribuzione dei suoi prodotti nei paesi extra Unione Europea, come Arabia Saudita, Egitto, Kuwait, Emirati Arabi e Argentina, e ha già avviato il suo processo di certificazione secondo la direttiva 745/2017 del Regolamento europeo in materia di Dispositivi medici».

A Gallarate è stata allestita la nuova clean room: quali sono le sue caratteristiche?

«Nella clean room di 80 metri quadrati è possibile

realizzare l’intero processo di produzione e controllo delle lac e il confezionamento semi automatizzato del packaging primario, garantendo un’elevata qualità e sicurezza del dispositivo - precisa Conte - La sterilizzazione viene poi effettuata in una moderna autoclave a vapore con un ciclo dedicato alle caratteristiche del prodotto e delle confezioni».

Qual è la strategia commerciale a livello nazionale?

«A ogni ottico viene proposto uno stock minimo e per supportarlo nella vendita al consumatore finale offriamo kit di ingresso, materiale promozionale, campioni prova, soluzione in omaggio con lenti mensili e trimestrali, eventi di presentazione - afferma Spallarossa - Come già detto, puntualmente proponiamo nuovi colori, facciamo pubblicità sui social e sui canali femminili, lavoriamo sul materiale promozionale per catturare l’attenzione dell’utente finale e aumentare il sell out».

In Italia quanti centri ottici partner conta Desìo? Com’è strutturata la forza vendita?

«Dal 2017 a oggi abbiamo costruito una rete vendita di professionisti con pluriennale esperienza nel settore che copre tutto il territorio nazionale e ci ha permesso di raggiungere e servire quasi 800 porte - conclude Spallarossa - Per gli ottici non parliamo di esclusive, ma ci teniamo a selezionare con cura i nostri rivenditori scegliendoli tra coloro che puntano sulla qualità, sull’assortimento e che vogliono differenziarsi con prodotti innovativi e di tendenza. Sicuramente tra i nostri elementi di forza ci sono i servizi, la puntualità delle consegne, effettuate in 24-48 ore, l’immagine raffinata, senza dimenticare l’ampio assortimento di poteri sferici e torici disponibili, fino a -13 e a +6, e la varietà di colori. Online, invece, le lenti a contatto Desìo vengono vendute solo sul nostro sito ufficiale».

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Fonda: la prevenzione funzionale può limitare il rischio ipovisione

L’azienda genovese sin dalla sua nascita ha puntato sul concetto di vista fragile, elaborando un metodo brevettato, condiviso con la classe medica e gli ottici optometristi partner, per giocare d’anticipo sui problemi legati al deterioramento visivo, con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita dei soggetti coinvolti

Quello della vista fragile è prima di tutto un ambito medico, con parametri stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, caratterizzato da una capacità visiva residua tra i 7 e i 4 decimi: in sostanza, un concetto con cui si descrive, e all’interno del quale si colloca, una determinata fascia di popolazione a rischio ipovisione.

«Tuttavia per la stessa Oms si tratta di una sorta di “terra di mezzo” tra la normal vision e la low vision, tanto che viene denominata near normal vision e non ha un approccio clinico specifico. Fonda ha invece deciso, sin da quando è stata avviata, nel 2012, che la propria missione fosse individuare un protocollo specifico per il trattamento delle persone con questa fragilità: allora, infatti, erano diffuse sul mercato soprattutto soluzioni finalizzate alla riabilitazione visiva, in situazioni che tuttavia consentivano difficilmente di riconquistare certe abilità, come ad esempio quella di leggere – spiega Michele Jurilli, ceo della società di Genova – Ci siamo perciò chiesti se non si sarebbe potuto fare qualcosa prima che tali soggetti diventassero ipovedenti, coinvolgendo i principali attori di questo processo,

soprattutto in ambito medico e universitario». Fonda ha deciso, quindi, di registrare un marchio legato alla vista fragile. «Si tratta di un approccio che va utilizzato e promosso il più possibile dal mondo scientifico, per identificare appunto quella fascia di persone con un deficit visivo che precede l’ipovisione e la conseguente riabilitazione: ecco perché parliamo di prevenzione funzionale, finalizzata a mantenere le abilità visive», aggiunge Jurilli.

Da qui l’importanza di puntare sulla formazione degli ottici optometristi e l’esigenza di intensificare il rapporto con l’area medica. «Un conto è vendere una lente, un altro applicare un protocollo brevettato per individuare le lenti prismatiche ingrandenti per la fissazione eccentrica, che include una serie di strumenti, tra cui un ottotipo dedicato – precisa l’imprenditore genovese - Con questo metodo ci rivolgiamo ai nostri Ambasciatori del benessere visivo e collaboriamo con gli oculisti e gli ortottisti, che devono esserne a conoscenza e condividerlo con gli altri professionisti coinvolti nell’attività di prevenzione».

A giugno, in occasione della seconda edizione delle Oficinae Fonda, l’evento che vuole coinvolgere la com-

14 attualità
Michele Jurilli, ceo della società da lui avviata a Genova nel 2012

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munity della vista fragile, sono stati proclamati altri 43 healthy vision Ambassador, che portano a circa 120 i professionisti della visione usciti dalla Academia creata quattro anni fa dall’azienda ligure, prevalentemente centri ottici indipendenti di tutta Italia. «L’Ambassador diventa un esperto in vista fragile che adotta il nostro metodo – spiega ancora Jurilli – Alla fine del 2023 partirà una versione ulteriormente rinnovata e selettiva della nostra Academia. Nel frattempo proseguiamo nel dialogo con gli oftalmologi: a marzo scorso a Firenze, in occasione del Congresso Prisma, abbiamo collaborato con l’unità mobile Cso per un’attività di prevenzione sull’utente finale, fornendo così un esempio concreto di come intendiamo il nostro ruolo nella società: promuovere consapevolezza sulla fragilità visiva. Contiamo inoltre di essere presenti in settembre ai congressi Amgo e Low Vision Academy e all’evento dedicato agli ottici optometristi spagnoli specializzati nell’ipovisione, che si terrà in ottobre a Saragozza».

Tra gli obiettivi di Fonda, che ha chiuso il 2022 con circa 1,3 milioni di euro di fatturato, in crescita del 22% rispetto all’anno precedente, e che conta di superare quota 1,5 milioni di volume d’affari nel 2023, c’è il lancio di un’Academia anche in realtà come Spagna o Francia, sulla falsariga del modello italiano, ma adattandolo alle specifiche del singolo paese. «Nell’ultimo esercizio l’export ha fatto registrare buone performance, ma trainante è risultata soprattutto l’Italia, grazie in particolare al lavoro svolto sugli Ambassador, che sono cresciuti di più rispetto agli altri centri ottici

Volpe: il paziente con vista fragile va soprattutto ascoltato

«Gli americani la chiamano near normal vision oppure mild low vision ed è quella condizione che va da una visione perfetta all’ipovisione. Infatti, tra visione normale e cecità ci sono tutta una serie di sfumature e quelle meno gravi rientrano nel concetto di vista fragile». Così Roberto Volpe, medico oculista, definisce questa capacità di vista residua compresa fra 7/10 e 3/10 e alla quale ha dedicato, una decina di anni fa, un Congresso Prisma, associazione focalizzata sull’ipovisione di cui è stato presidente sino allo scorso anno, prima di passare il testimone ad Anna D’Ambrosio. «L’argomento è così di interesse nel nostro settore che pensiamo di parlarne anche nella prossima edizione dell’evento, che si terrà nel 2024», rivela l’oftalmologo.

Chi rientra tra coloro che ne soffrono? «Da un punto di vista medico e legislativo è molto semplice individuare un paziente ipovedente, il quale deve avere una capacità visiva residua al sotto dei 3/10. I soggetti con vista fragile possono trovarsi a confrontarsi con altri requisiti quali, ad esempio, quelli necessari per il rinnovo della patente o del porto d’armi - dice Volpe – Innumerevoli sono le problematiche di una persona con vista fragile: in questo caso io adotto una semplice modalità, ossia ascoltare il paziente». Sentire quali aspetti lamenta chi ha tale condizione è per l’oftalmologo fondamentale. «Risulta importante la percezione che il soggetto ha della propria patologia, quali aspetti soffre di più, come ad esempio l’abbagliamento o la mancanza di contrasti, e come questi impattano sulla sua qualità di vita - sottolinea Volpe - Quindi, al di là dei vari riferimenti a valori e tabelle, bisogna valutare lo stato della persona per offrirle la soluzione visiva più adatta, dopo aver eseguito una diagnosi tempestiva. Un approccio corretto ai pazienti con vista fragile permette, infatti, di individuare e gestire precocemente la patologia che è alla base e consente di risolvere le problematiche visive con soluzioni semplici che avvicinano gradualmente il paziente alla gestione dell’ipovisione vera e propria» (F.T.).

clienti - conclude Jurilli – Sui mercati esteri siamo attivi con tre agenti monomandatari, mentre sul canale ottico nazionale lavoriamo attraverso lo staff interno: tredici risorse, quattro delle quali entrate negli ultimi sei mesi, con un range di età per queste ultime che va dai giovani assunti dopo l’esperienza dell’alternanza scuola-lavoro fino agli over 50».

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PRLoop Chart For testing at 10 feet (3 meters) Preferred Retinal Locus optical oriented magnifying prism Made in ITALY - © JURILLI Design pending
L’ottotipo brevettato da Fonda, che fa parte del protocollo destinato alla prevenzione funzionale nei soggetti con vista fragile

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Forme particolari, colori accesi, dettagli frizzanti: l’eyewear ha tutte le caratteristiche per avere un aspetto giocoso. Ma anche l’occhiale più serio può essere divertente con il giusto abbinamento

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La miopia in età pediatrica e il controllo della sua progressione

Aspetti fisiopatologici e soluzioni disponibili

Luigi Mele – Andrea Piantanida – Mario Bifani

La protezione oculare dalle radiazioni

elettromagnetiche

Filtri e lenti solari

FABIANO GRUPPO EDITORIALE

Redazione: Strada 4 Milano Fiori, Palazzo Q7 – 20089 Rozzano (MI)

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FABIANO GRUPPO EDITORIALE Tel. 0141 1706694 – info@fgeditore.it QUINTA EDIZIONE save the date

L’autodidatta del web: benefici e limiti

Èun vantaggio non da poco poter accedere direttamente agli strumenti digitali e confrontarsi con la concorrenza in maniera autonoma. Unico vincolo, come sempre, studiare e sperimentare senza imitare troppo gli altri. È nata così l’epoca dell’ottico autodidatta digitale, che ha sinora visto innumerevoli figure, bravi professionisti emergere sul web grazie alle proprie doti comunicative e non solo. Limitarsi all’aspetto della visibilità che offre la rete sarebbe però restrittivo: l’ottico ha numerose possibilità di lavorare bene nel campo digitale perché può accedere a processi, informazioni e piattaforme che migliorano di fatto la sua attività.

La conoscenza di questi strumenti per comunicare meglio, avvicinare nuovi clienti e vendere più agevol-

mente lo aiuta a rinnovare con maggiore facilità e in modo altrettanto veloce il proprio modello di business. Sistemi collaudati e dalle potenzialità infinite hanno ormai trasformato il flusso lavorativo dei negozi. Persino l’uso dei dati, come avviene nei servizi in cloud, è cambiato in meglio. I gestionali si basano su tale rete e la conoscenza di questi processi crea differenziazione sul mercato. In altre parole, un ottico in grado di comprendere il funzionamento di tool come il Crm e la marketing automation svilupperà un vantaggio competitivo notevole.

La scelta di diventare autodidatta rappresenta uno scoglio importante da affrontare perché richiede notevole forza e sacrificio, ma offre in cambio risultati straordinari. In determinate situazioni, alcuni professionisti particolarmente capaci sono riusciti a capire come intraprendere specifiche azioni anche senza l’aiuto di consulenti specializzati. Per un ottico moderno significa poter gestire obiettivi e strategie con una metodica a basso rischio poiché continuamente testata e perfezionata, giorno dopo giorno, in negozio.

Ma è un’opzione non adatta a tutti. È bene precisare che non basta improvvisarsi autodidatta per risolvere ogni problema. Sono comunque necessari anni di studio e di lavoro sul campo per potersi sentire liberi di agire. In generale è meglio strutturarsi, scegliendo con consapevolezza i consulenti giusti, basandosi su quello che è realmente utile per il negozio, senza cedere alle formule preconfezionate che spesso si è costretti ad accettare.

È ormai noto quanto sia importante per il progetto imprenditoriale del professionista della visione moderno la presenza online: una scelta obbligata, ma anche accessibile, grazie a un’ampia gamma di strumenti e dati a disposizione. Non priva però di rischi se si cade nell’improvvisazione
Ottico e ortottista, ideatore del blog Ottico del Web e consulente di personal branding per i professionisti del settore
l’ottico del web
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Dall’intelligenza emotiva alla self leadership

Nel 1995 Daniel Goleman, psicologo e autore di riferimento per il management strategico, con il suo bestseller Intelligenza emotiva introduceva un concetto destinato a rivoluzionare le teorie sulla leadership aziendale. Per la prima volta, in modo scientifico, l’autore statunitense sosteneva che, per avere successo nella vita professionale, non contano solo le competenze tecniche o un alto quoziente intellettivo, ma soprattutto “la capacità di riconoscere le proprie emozioni, quelle degli altri, gestire le proprie e interagire in modo costruttivo con gli altri”. Questa, secondo Goleman, è la definizione di intelligenza emotiva.

A distanza di quasi trent’anni, dopo innumerevoli distorsioni di un concetto spesso male interpretato o addirittura banalizzato, i tempi sono maturi per introdurre anche nel nostro settore quel “lavoro sulle emozioni” in grado di far crescere l’ottico prima personalmente e poi professionalmente, favorendo lo sviluppo di competenze in un ambito totalmente nuovo. La sfida cui è chiamato risponde a parole come diversità, equità e inclusione che caratterizzano sempre più le attività del management aziendale. L’aumento demografico, l’invecchiamento della popolazione, la crescente femminilizzazione del mondo del lavoro e i flussi migratori hanno portato non solo a differenze di lingua o di provenienza, ma pure a diversi sistemi valoriali e di sensibilità.

La buona notizia, come sostiene lo stesso Goleman, è che l’intelligenza emotiva può essere appresa da cia-

scuno di noi senza distinzioni. All’interno di un moderno centro ottico ogni persona è chiamata a sviluppare questo tipo di abilità. Lo scopo è generare fiducia in sé stessi e tanta motivazione per costruire una visione del proprio ruolo in grado di guidare anche gli altri al raggiungimento degli obiettivi. All’ottico quindi non si richiede più semplicemente il possesso di nozioni tecniche, ma anche la capacità di applicarle a casi concreti e di mantenere un certo stile di condotta. Sin dalle fasi selettive per i più giovani, oggi vengono presi in considerazione aspetti quali la facoltà di innovare le

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Consapevolezza di sé, autocontrollo, motivazione ed empatia: quanto sono importanti oggi per un ottico queste e altre abilità di tipo sociale?
Formatore ed esperto in comunicazione
in-store
«Attraverso il lavoro ogni professionista contribuisce a raggiungere gli obiettivi del team, ma non deve perdere di vista quelli personali e professionali né cancellare le proprie emozioni: la capacità di gestirle e controllarle consente, ad esempio, di stabilire sani rapporti con i colleghi»

Un mondo di immagini ad alto contrasto

Premium Armonie è un’innovativa lente progressiva free-form personalizzata top di gamma, realizzata con l’ausilio dell’intelligenza artificiale che permette di integrare le più moderne tecnologie produttive, tenendo in considerazione la sensibilità al contrasto del portatore, per offrire, a tutte le tipologie di utilizzatori, lenti con una straordinaria qualità di visione e comfort d’uso

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procedure, lavorare in squadra e prendere decisioni in modo autonomo: soft skill che, oltre a essere valutate in fase di selezione, hanno un peso sempre maggiore nei percorsi formativi e, soprattutto, di carriera.

Per la definizione della self leadership occorre sviluppare alcune abilità fondamentali. In primo luogo la consapevolezza di sé. Si tratta della capacità di comprendere e accogliere le proprie emozioni, accettando i limiti e riconoscendo il talento personale, in modo da definire obiettivi rispettosi delle reali esigenze individuali. Attraverso il lavoro, ciascun ottico contribuisce a raggiungere gli obiettivi del team, ma non deve perdere di vista quelli personali e professionali o, peggio, negare o cancellare le proprie emozioni. La capacità di gestirle e controllarle consente, ad esempio, di stabilire sani rapporti con i colleghi, superando la propria natura impulsiva ed emotiva.

Riuscire nel difficile compito di non reprimere le proprie emozioni, anzi riuscire a esprimerle quotidianamente nel lavoro è un forte elemento di motivazione. Molti ottici di successo affermano di amare il proprio lavoro e questo è un elemento determinante per supe-

rare le inevitabili difficoltà e crescere di livello. Tra le abilità sociali indispensabili per sviluppare la propria intelligenza emotiva spicca anche il saper comunicare con efficacia. Per un professionista della visione vale soprattutto in relazione con i propri colleghi e con il cliente. Non si può essere un buon leader se non si hanno buone doti comunicative in gruppo. Non si vende se non si è in grado di stabilire relazioni genuine con la clientela. Chiaramente ciò non significa “parlare molto” ma soprattutto “saper ascoltare”. Quest’ultima è una competenza determinante in molti momenti chiave della vita lavorativa. Occorre cogliere le esigenze e lo stato d’animo degli altri ascoltando e osservando con attenzione e senza pregiudizi. In tal senso è utile anche fare le domande giuste, poiché solo chi pone quesiti mirati ottiene le informazioni che gli servono. È fondamentale prendersi il tempo necessario per capire, con sincero interessamento, cosa c’è al di là del muro delle risposte di comodo, delle frasi di circostanza e dei comportamenti superficiali, comprendere come gli altri ci percepiscono e ci valutano. In altre parole, bisogna mettersi in discussione.

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L’applicazione di una lac? È questione di dettagli

Mettiamo a confronto due cornee viste al microscopio elettronico, una sana e un’altra affetta da cheratocono, dove è evidente lo stato di alterazione nell’organizzazione degli strati che ne compongono la struttura tessutale: nei soggetti affetti dalla patologia è prevalente una condizione di irritazione causata da cellule infiammatorie presenti nella lacrima, dovute ad atopia o ad allergia. Ciò provoca una continua sollecitazione meccanica, attuata mediante sfregamento palpebrale, con l’obiettivo di riportare sollievo fisico alla manifestazione irritante: attraverso tale pratica si innesca il rilascio di mediatori infiammatori come le Interleuchine o la Metallo Proteasi, nota anche come Tumor Necrosis Factor, tutti elementi che a loro volta producono la distruzione della matrice extracellulare, con conseguente indebolimento della struttura della cornea.

Per capire più in dettaglio quali possano essere gli esiti di questo ciclo lesivo, prendiamo in considerazione la biomeccanica delle cornee: partendo dall’evidenza che in un individuo entrambe abbiano lo stesso spessore e che la pressione intraoculare sia la medesima tra i due occhi, quello affetto da cheratocono mostra una resistenza meccanica inferiore rispetto alla cornea sana. Ciò significa che la struttura stromale, in termini di connessioni cellulari, è nettamente più de-

bole e vulnerabile rispetto a un occhio che non sia affetto dalla patologia. Peraltro in un soggetto con cheratocono spesso è presente uno stato di costante irritazione: tale condizione procura la necessità di trovare un sollievo attraverso il vigoroso massaggio palpebrale detto eye rubbing. Recentemente è stato provato che l’eye rubbing può essere considerato uno dei principali artefici della progressione del cheratocono. Per meglio descrivere le conseguenze traumatiche che tale abitudine provoca all’occhio esiste un filmato in cui dei volontari sani si sono sottoposti a una risonanza magnetica durante la quale è stato chiesto loro di sfregarsi energicamente le palpebre: l’obiettivo del test era verificare le conseguenze di una pratica così diffusa sulle strutture oculari, mettendo in evidenza quanto essa rappresenti un potenziale pericolo nell’innalzamento spropositato della pressione intraoculare, oltre a una sollecitazione del nervo ottico.

A titolo di curiosità e come completamento delle informazioni che sottolineano la delicata condizione strutturale cui è soggetta una cornea con cheratocono, anche la posizione assunta durante il sonno può incidere nell’aggravamento della patologia. Dormire in posizione supina garantisce sicurezza da possibili traumi, ai quali potrebbero invece essere sottoposti

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Le competenze e l’esperienza dell’ottico optometrista, unitamente al suo intuito professionale, sono fondamentali in tutti i passaggi che portano alla realizzazione delle lenti a contatto. E non soltanto quelle per i casi complessi
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occhi compressi e portati a sfregamento sul cuscino nella posizione prona. Due studi, a firma rispettivamente di Nathan Efron e Charles McMonnies, evidenziano inoltre come la sollecitazione meccanica, con marcato sfregamento, attuata da una lente Rgp su una cornea affetta dalla patologia ectasica, induce il rilascio di mediatori infiammatori tali da causare disgenesi dei cheratociti. Pertanto, una lente applicata con significativa pressione apicale può rivelarsi potenzialmente dannosa, a differenza di un profilo geometrico totalmente customizzato che instaurerebbe maggiore salvaguardia strutturale alla cornea.

Quali sono, quindi, le competenze che il professionista della visione deve possedere per essere in grado di riconoscere la condizione su cui applicherà una lente a contatto, scegliendo opportunamente la geometria e inquadrando eventuali problematiche sulle quali intervenire con contromisure tempestive? Risulta importante saper interpretare opportunamente i dati e le informazioni relative alla forma della superficie con la quale, come contattologi, dovremo interfacciarci e, conseguentemente, essere in grado di predisporre un progetto lente adeguato alle condizioni in essere.

Prendiamo un case report in cui un apparentemente facile caso di miopia associata ad astigmatismo, per il quale si sarebbe voluto applicare una comune morbida torica, si è invece rivelato una situazione insidiosa. In particolare, a un’osservazione approfondita con lampada a fessura, è stata evidenziata la presenza di due grosse pinguecole nasali adiacenti alla porzione limbare: protuberanze che, oltre a generare discomfort e arrossamenti, avrebbero senz’altro prodotto un’indesiderata rotazione dell’asse della lente. È stata perciò progettata una lac morbida torica con doppia troncatura: una prima troncatura verticale, per lambire la pinguecola, e una seconda orizzontale, per stabilizzare

la prima. Con un risultato eccellente in termini sia di comfort fisico sia refrattivo.

Se competenze, intuito ed esperienza hanno consentito di approdare a un’insolita realizzazione di lente conclusasi con un successo applicativo, nel prosieguo del percorso si rivelano di fondamentale importanza i dettagli legati all’attività di prescrizione dell’ausilio visivo. La progettazione parte dalla topografia, elemento di approfondimento descrittivo della condizione corneale e dalla quale vengono attinte informazioni significative che daranno origine al disegno virtuale di una lente a contatto. Nel 2010 è stato infatti condotto uno studio di Bhatoa, Hau ed Ehrlich, pubblicato su Contact Lens & Anterior Eye, in cui viene ampiamente

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Disegno di lente morbida torica con doppia troncatura Analisi degli anelli fotocheratoscopici, elaborazione topografia e virtual fitting

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dimostrato come una scrupolosa topografia dia luogo a un progetto-lente performante anche una volta proiettato in vivo. Se, invece, la topografia non fosse precisa, sia il progetto virtuale sia il risultato finale sul portatore potranno essere di scarsa qualità. Oltre a ciò, per ottenere un successo nell’applicazione di una lac è necessaria la collaborazione di un partner produttivo in grado di realizzare un dispositivo che soddisfi alcuni requisiti fondamentali: il rispetto fisiologico e biomeccanico della cornea, la visione, il comfort e la riproducibilità, nonché l’attendibilità parametrica. Di conseguenza, risultano fondamentali i dettagli sia legati al lens project design sia produttivi. Come? Attraverso la verifica delle mappe corneali analizzate attentamente nella distribuzione degli anelli fotocheratoscopici che le hanno generate, la progettazione per step di una Rgp e la sua valutazione in fluoresceina una volta applicata. Tale progetto passa poi al laboratorio per la

costruzione, dalla creazione della materia prima sino alle fasi di controllo finale e del confezionamento.

Tuttavia l’attenzione degli ottici optometristi non deve riguardare soltanto casi complessi, considerati nella categoria della contattologia specialistica: ogni applicazione è un atto di alta professionalità e va sempre compiuto con criterio e attenzione, non considerando mai banale l’ausilio che si dovrà dispensare. Tutti i dettagli sono, dunque, importanti e, se opportunamente valutati, condurranno alla soddisfazione delle esigenze visive del portatore, senza trascurare la salvaguardia e la salute dell’occhio.

In conclusione, una lente a contatto è un bene sociale mediante il quale il professionista della visione competente può contribuire a migliorare la qualità della vita delle persone. Perché, come sosteneva Aristotele, “la scienza non è altro che la conoscenza ordinata delle cose”.

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Alcuni esempi di stress meccanici, su cornea con cheratocono, provocati da lente Rgp con inadeguata geometria Confronto tra pattern fluoresceinici: a sinistra una lente conformata rispetto a una lente troppo apicale a destra

with

Lenti a contatto giornaliere: possiamo pretendere di più?

Idati più recenti mostrano che il mercato delle lenti a contatto giornaliere sta crescendo di oltre il 12% all’anno1. Si stima infatti che le daily disposable registreranno il più alto tasso di aumento dell’intero comparto nei prossimi sei anni. Ma cosa sta guidando questo incremento?

«Per rispondere alla domanda, in Menicon abbiamo deciso di guardare oltre e di chiederlo non soltanto a opinion leader italiani e internazionali, ma anche ai consumatori, perché sono loro i primi attori che possono farci capire cosa manca o se continuare per la strada tracciata per supportare al meglio le lenti giornaliere e i professionisti della visione - dice Sabrina Lotto, Head of Marketing di Menicon Soleko - A tal proposito abbiamo coinvolto Brian Tompkins, optometrista ed esperto di riferimento indipendente di grande esperienza, nonché past president della BCLA: molto apprezzato dal mercato italiano, è stato speaker in diverse edizioni del Convegno di Assottica». Tompkins fa emergere un aspetto che spesso trascuriamo. «Le lenti a contatto registrano un’ottima incidenza nel business degli ottici optometristiafferma - Anche durante il periodo della pandemia, quando generalmente non si prescrivevano occhiali, i servizi in abbonamento che prevedevano la consegna delle lac a domicilio si sono rivelati una grande opportunità per i portatori e i professionisti stessi e hanno contribuito alla crescita del mercato delle monouso giornaliere».

Secondo l’esperto britannico, inoltre, «l’igiene è un ulteriore punto a favore delle Brian Tompkins

giornaliere usa e getta - aggiunge Tompkins - I contenitori possono fungere da “serbatoio per i microrganismi” e i tassi di contaminazione possono essere molto elevati, fino al 50%. Anche la manipolazione delle lac aumenta il rischio di contaminazione, insieme alla cattiva pratica di alcuni portatori che risciacquano quelle riutilizzabili con l’acqua del rubinetto. Le giornaliere, invece, eliminano tutte queste variabili semplicemente perché vengono smaltite ogni giorno. Naturalmente rimane il timore che i germi possano essere trasferiti dal polpastrello alla lente, ma Menicon ha sviluppato una soluzione innovativa per ridurre tale rischio di contaminazione con le Miru 1day, dotate di tecnologia Smart Touch™, che consente ai portatori di rimuoverle e applicarle senza toccarne la superficie interna».

Infine, le daily sono più rispettose dell’ambiente. Tale affermazione potrebbe sorprendere, ma basta considerare che i rifiuti generati dalle lac sono meno dello 0,5% di quelli totali prodotti quotidianamente. Inoltre, i rifiuti delle monouso sono ridotti al minimo perché non necessitano di soluzioni per la manutenzione e pertanto non si immettono flaconi nell’ambiente. Alcuni produttori hanno anche studiato il modo per rendere più sostenibili le usa e getta. Grazie a queste aziende lungimiranti, oggi abbiamo lenti a contatto giornaliere confezionate in modo sostenibile, come le Miru 1day Menicon Flat Pack. Il packaging è così sottile che utilizza l’80% di plastica in meno rispetto ai blister tradizionali. Inoltre, l’imballaggio secondario è realizzato riutilizzando

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il 100% della plastica ottenuta nel processo di produzione delle lenti a contatto.

«A mio avviso le giornaliere rappresentano il gold standard, offrendo vantaggi sia per il portatore sia per l’ambiente - prosegue Tompkins - Le lac oggi in commercio, soprattutto quelle di Menicon, sono particolarmente ingegnose grazie alla loro struttura polimerica e all’incredibile confezione, così sottile da non poter essere definita altro che magica. Se un nuovo utente viene da me e mi dice che ha smesso di indossare le lenti a contatto, so che non è affatto colpa delle lenti stesse, bensì del rapporto che ha instaurato con il professionista. Impiegare il tempo necessario per esaminare accuratamente la prescrizione di ogni soggetto e ascoltarlo con attenzione significa ottenere un ottimo risultato sia per il portatore sia per l’applicatore. Come ottici optometristi, dobbiamo assicurarci di trovare le lac più adatte a ciascun individuo. Ciò è importante perché il prodotto può rivelarsi cruciale non solo per l’applicazione, ma anche per l’utilizzo».

L’intervento di Tompkins è un momento importante, perché ribadisce elementi delle giornaliere che spesso come professionisti dimentichiamo di valorizzare e, invece, a volte sono il

primo motivo di abbandono nelle nuove applicazioni, come la manipolazione.

Per Menicon l’aspetto della semplicità applicativa abbinata alla maggiore sicurezza sono pilastri alla base della gamma Miru 1day di Menicon, che, grazie alla tecnologia Smart Touch™, offre una confezione facile da aprire, con una specifica indicazione su dove la lente è posizionata: questo ne semplifica l’applicazione, aumentando la fiducia anche nei nuovi portatori e incoraggiandoli a continuare a utilizzarle. Dobbiamo anche assicurarci che i nostri utenti si sentano sufficientemente supportati ed è responsabilità di noi professionisti informarli. Solo così le lenti a contatto potranno avere lo sviluppo che meritano.

In sintesi, per rispondere alla domanda iniziale, oggi possiamo fare in modo che le lenti giornaliere offrano tre grandi vantaggi: prescrizioni mirate, igiene migliorata e prodotti più rispettosi dell’ambiente, perché così sarà un’opportunità per tutti.

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1. Globe Newswire, Insights on the Disposable Contact Lenses Global Market to 2027, accessed March 2023

un’occasione per migliorare l’esperienza di porto con le lenti a contatto

Comfort prolungato, visione nitida e facilità di manipolazione1-2: sono queste le caratteristiche che rendono le lenti giornaliere PRECISION1™ adatte a rispondere alle esigenze espresse dai giovani portatori.

I consumatori più giovani cercano infatti una lente che offra comfort dall’inizio alla fine delle loro lunghe giornate3, in linea con quanto affermano alcune ricerche - il 77% dei portatori vuole una lente che rimanga confortevole per più di 12 ore3

Accade però spesso che tra i portatori manchi una certa consapevolezza nel riconoscere il discomfort provocato da una lente a contatto non adatta alle loro esigenze. A questa mancanza di consapevolezza si aggiungono dei pregiudizi che potrebbero bloccarli dal cercare un confronto con il loro ottico: alcuni portatori credono che tutte le lenti siano uguali o che non esistano lenti migliori nella loro fascia di prezzo, che il di-

scomfort sia un elemento normale nell’esperienza di porto, e che cambiare lente a contatto sia un investimento oneroso4

Con questi consumatori l’ottico può fare la differenza grazie alla propria riconosciuta professionalità, offrendo un vero e proprio servizio di consulenza. Una ricerca ha infatti dimostrato che l’80% dei portatori di lenti a contatto è disposto a fare un upgrade5. Riconoscere quando è arrivato il momento di cambiare le lenti può essere un passaggio fondamentale per aumentare la fidelizzazione dei portatori, proponendo una soluzione concreta alle loro difficoltà.

Ma quali sono i segnali per capire che è ora di cambiare? Il primo elemento a cui prestare attenzione è il materiale della lente che il portatore sta utilizzando: se usa ancora una lente con hydrogel può essere il momento di passare a una lente con una tecnologia più recente ed una maggiore trasmissibilità all’ossigeno6. Un secondo segnale – che ri-

46 PRECISION1™:

guarda la durata di comforto durante il porto – può essere l’esigenza del portatore di doversi togliere le lenti prima di quanto avrebbe voluto. E infine la terza ragione riguarda il discomfort causato da una scarsa idratazione.

Le lenti PRECISION1™ grazie alla tecnologia Smartsurface®, uno strato ultrasottile umettato composto fino all’80% di acqua7 sulla superficie della lente, offrono un comfort duraturo fino a 16 ore8,9,10 una visione nitida e facilità di manipolazione1-2

Le lenti PRECISION1™ sono presenti anche nella versione per astigmatici. PRECISION1™ for Astigmatism è dotata della geometria della lente PRECISION BALANCE 8|4, che rende la lente facile da applicare come una lente sferica2, consentendole di raggiungere il 99% di successo di fit11 in prima applicazione.

È un dispositivo medico CE0123. Per l’utilizzo, la manutenzione, le precauzioni, le avvertenze, le controindicazioni e gli effetti indesiderati, consultare le istruzioni d’uso ©2023 Alcon. ITPR1-2300013

1. Cummings S, Giedd B, Pearson C. Clinical performance of a new daily disposable spherical contact lens. Poster presented at Academy of Optometry Annual Meeting and 3rd World Congress of Optometry; October 23- 27; Orlando, FL.

2. Perez-Gomez I, Valente R, Vonbun H. Survey of patient and ECP satisfaction with a new daily disposable toric contact lens. Poster presented at 2021 American Academy of Optometry Annual Meeting; November 3-6; Boston, MA.

3. Global Brand Architecture Consumer Segmentation and ECP Research Report 2018; Alcon data on file, 2018.

4. IPSOS; Qualitative Research among Consumers and ECPs; 2020.

5. Online Consumer Survery of 1010 CL wearers, carried out by MarketVision October 2021 (France n=200, Germany n=199, Italy n=209, Australia n=200, South Korea n=202).

6. M.C. Tarsia, J. Odchazel; Hydrogel vs silicone hydrogel contact lenses pros and cons; lentiamo. com; 2021; last accessed 02/20223

7. PRECISION1™ (DDT2) Lens with Smart Surface study; Alcon data on file, 2019

8. Heinrich C, et. al. Subjective performance of verofilcon A daily disposable soft contact lens after 16 hours of wear. Poster presented at: The American Academy of Optometry Meeting, Boston MA. November 4, 2021.

9. Fogt J, Patton K. Long day wear experience with water surface daily disposable contact lenses. Clinical Optometry. 2022(14):93-99.

10. Hines B, et. al. Clinical subjective performance of two daily disposable toric soft contact lenses. Poster presented at: American Optometric Association, Chicago. June 15-18, 2022.

11. In a study where n=78 eyes; Alcon data on file, 2020.

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Il Presbiometro Sky® Aira Contact Lenses

Il Presbiometro Sky® Aira Contact Lenses

è un regolo che permette la scelta della corretta lente a contatto Sky® Aira Multifocal di Schalcon da applicare ai portatori presbiti sia miopi sia ipermetropi.

Lo strumento si avvale dell’innovativo metodo EASY ADJUST™, messo a punto da Schalcon, che considera due parametri fondamentali: l’età del portatore, presente anche sul cursore mobile che scorre lungo il regolo, e il potere correttivo per lontano. Il risultato dell’incrocio di queste due variabili indica la scelta della lente a contatto Sky® Aira Multifocal ottimale per il soggetto esaminato. L’anello presente sull’estremità del presbiometro sarà utile per determinare la dominanza oculare.

Le lenti a contatto multifocali rappresentano una valida soluzione per la correzione della presbiopia, il difetto visivo legato al progressivo invecchiamento del cristallino che si traduce nella difficoltà di mettere correttamente a fuoco oggetti da vicino. Le lac multifocali, a oggi, sono utilizzabili da una vasta cerchia di persone, dai giovani presbiti fino a quelli più consolidati.

Sky® Aira Multifocal, nuovo prodotto di pun-

ta della linea di lenti a contatto Schalcon, è una multifocale di ultima generazione realizzata dal dipartimento di R&S dell’azienda, con l’obiettivo di ottenere una visione nitida e naturale e di mantenere inalterato l’equilibrio fisiologico e idrico dell’occhio. L’innovativa tecnologia adottata, il sistema E.C.S. (Eccentric Control System), permette, grazie a un design della lac a eccentricità variabile, di far convergere i raggi luminosi in un unico punto, ampliando e ottimizzando la visione complessiva.

Gli elementi che la rendono unica sono l’alta idratazione e trasmissibilità all’ossigeno, assicurata dai componenti del Filcon IV-GMA e dell’Hydractive System, la tecnologia all’avanguardia del sistema E.C.S. e un metodo di applicazione semplificato, EASY ADJUST ™, che facilita l’applicatore nella scelta, rapida e immediata, della lente a contatto più idonea per l’utilizzatore finale.

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MiyoSmart: dopo tre anni oculisti e famiglie più consapevoli

Paolo Anzani è stato tra i primi professionisti della visione italiani a puntare sulla lente di Hoya per il controllo della progressione miopica: oggi non solo i numeri gli danno ragione, ma anche il livello di soddisfazione della clientela e il rapporto con la classe medica sono migliorati

Un percorso biunivoco: così secondo Paolo Anzani si potrebbe sintetizzare l’apporto della tecnologia D.I.M.S., la prima specializzata nella gestione dell’evoluzione della miopia a entrare in Italia, nell’autunno del 2020 con le MiyoSmart di Hoya. «Dopo aver assistito alla presentazione fatta dall’azienda nei nostri centri ottici, ne abbiamo parlato sia con la classe medica sia con i genitori dei piccoli miopi: questo ha creato interesse nella clientela, portandola a chiedere maggiori informazioni di natura scientifica quando andava dall’oculista e, di rimando, gli stessi oftalmologi ci hanno chiamato per saperne di più dal punto di vista tecnico - spiega il titolare di Anzani Group Ottici Optometristi, sei negozi tra Como e provincia - A tutto ciò va aggiunta l’intensa attività svolta da Hoya nel sensibilizzare l’area medica sull’argomento». I risultati, a quasi tre anni di distanza dal lancio delle MiyoSmart sul mercato italiano, sono lampanti: un incremento delle richieste di tale tipologia di soluzioni oftalmiche lungo tutta la filiera. «Inizialmente tra gli oculisti c’era un certo scetticismo sulla loro efficacia: ora invece, alla luce delle maggiori informazioni e degli studi clinici, con i relativi follow up presentati

dall’azienda, l’area medica piò vantare molta più conoscenza del prodotto e della tecnologia che ci sta dietro, per cui si mostra più propensa a prescriverla - afferma ancora Anzani - E anche da parte delle famiglie è progressivamente cresciuta la fiducia: non dimentichiamo che per loro si tratta di un investimento importante, che viene meglio accettato una volta che si capisce il ruolo di prevenzione, oltre che di correzione, che ha questo tipo di lente».

Il professionista lombardo è dunque convinto che un ambito come il controllo miopico rappresenti un ottimo terreno comune per le due categorie professionali. «Parlando di bambini in età di sviluppo, è necessaria la visita da parte del medico oculista per determinare con correttezza la tipologia di miopia, identificando ad esempio quella patologica, e monitorare regolarmente il suo andamento in caso di evoluzione: se è da progressione, quindi da gestire con un certo tipo di prodotto, o se invece è di diverso genere, ad esempio da scolarizzazione, per cui occorre una soluzione differente - sottolinea Anzani - A sua volta, dal punto di vista ottico optometrico la lente deve essere montata a regola d’arte: se lo è, alla luce della corretta prescrizio-

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ne medica, la possibilità di un rallentamento dell’evoluzione di tale deficit visivo è concreta. Dovrebbe perciò nascere un confronto costante fra la nostra categoria e gli oftalmologi su queste basi. Infine, da laureato anche in Psicologia, ritengo funzionale questo iter anche per lo sviluppo neuropsicologico del giovane soggetto, all’interno del quale la visione è un fattore importante: una persona che ci vede bene è disposta a interagire in maniera diversa e migliore con gli altri. Se tuttavia

i controlli oculistici e refrattivi non sono svolti regolarmente, vengono meno i riscontri necessari e risulta penalizzato l’intero processo».

Anzani è altresì persuaso che le ultime versioni della MiyoSmart, fotocromatica e polarizzata, possano rivelarsi molto utili. «La nocività dei raggi ultravioletti è ben nota: soprattutto per chi passa molto tempo all’aperto o vive vicino a superfici di riverbero, quali il lago o il mare, ad esempio. Inoltre, quando si è esposti alla luce solare intensa, si possono sperimentare disagi come discomfort, abbagliamento e diminuzione della sensibilità al contrasto. Un’adeguata protezione, oltre che dai raggi UV, anche dalla luce solare intensa, può aiutare a consolidare il percorso di controllo della progressione miopica, portando un’unica lente fotocromatica oppure alternando una da sole polarizzata a quella bianca, consentendo così al bambino e al ragazzo di trascorrere liberamente più tempo in esterni, altro fattore che la scienza ha dimostrato essere coinvolto nel controllo dell’evoluzione miopica - conclude il professionista - Il ventaglio di proposte ora è perciò molto ampio: noi puntiamo soprattutto sul valore aggiunto del fotocromatico, che consente al piccolo miope di avere un occhiale solo, senza necessità di usare il clip on negli ambienti esterni».

Paolo Anzani e l’attività in una delle sale refrazione di Anzani Group Ottici

Optometristi: l’insegna, gestita a livello familiare da tre generazioni, detiene sei centri ottici tra Como e provincia, con uno staff che per il 90% è laureato in Ottica e Optometria

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Zeiss MyBusiness: un mondo digitale sempre più personalizzabile

Dopo il recente lancio del nuovo portale Zeiss Academy, prosegue l’innovazione dell’offerta online dell’azienda oftalmica, da anni impegnata nel fornire ai centri ottici partner gli strumenti per una sempre maggiore digitalizzazione dei loro processi, in modo da renderli più semplici, rapidi ed efficienti. «Innanzitutto è stata completata la migrazione verso MyZeiss, il portale unico di accesso a tutte le piattaforme web di Zeiss che ha sostituito la precedente Area Ottici, con l’obiettivo di offrire ai professionisti della visione una dashboard per avere tutte le applicazioni, i servizi e le risorse digitali Zeiss a vista d’occhio. Oggi il rilascio si è concluso ed è disponibile per tutti i nostri partner - spiega Mirko Caronno, digital platform manager di Zeiss Vision Care Italia - Al di là della veste grafica rinnovata e più fruibile, da un punto di vista tecnico la vera novità rispetto alla vecchia Area Ottici sta nella modalità di autenticazione, che avviene attraverso lo Zeiss Id. Si tratta di una credenziale che dà accesso all’intero ecosistema digitale Zeiss: il titolare di un centro ottico la può attivare non solo per sé,

ma anche per ciascuno dei suoi collaboratori, con la possibilità di modulare in maniera differenziata e personalizzabile le informazioni e i contenuti visibili a ognuno di loro in base alle sue scelte».

Nelle prossime settimane Zeiss rilascerà anche la nuova versione del portale MyBusiness, accessibile sempre da MyZeiss, all’interno del quale i professionisti potranno, ad esempio, mo-

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Sta per essere rilasciata la nuova versione della piattaforma online dedicata al professionista della visione, ridisegnata ascoltando le necessità e i suggerimenti degli ottici partner, che nei prossimi mesi si arricchirà di ulteriori novità
Mirko Caronno e Annalisa Marino, rispettivamente digital platform manager e trade marketing manager di Zeiss Vision Care Italia

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Professionalità degli ottici, offerta completa e lenti con tecnologie innovative: la qualità in VisionOttica si vede ed è certificata.

In ognuno dei nostri 370 centri ottici ti aspettano professionisti che sanno ascoltarti, capire le tue esigenze e proporti le soluzioni ottiche più efficaci, con un’ampia scelta fra le migliori collezioni di occhiali da vista e da sole. Un’offerta di prodotti e servizi che ci è valsa la prestigiosa certificazione di qualità CERT.O, rilasciata da CSI – Gruppo IMQ. Trova il centro VisionOttica più vicino a te su visionottica.it.

La vista è importante: ricorda di controllare periodicamente la salute dei tuoi occhi presso un medico oculista.

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nitorare gli ordini, verificare lo stato di avanzamento delle spedizioni o le condizioni relative agli accordi commerciali in vigore, visionare lo stato dei carnet acquistati e il relativo credito residuo, e così via. «MyBusiness, che offre funzioni diverse in considerazione del livello di partnership, è stata sottoposta a un restyling completo, andando a offrire una concreta evoluzione in termini di esperienza di navigazione rispetto alla piattaforma precedente. È stata, infatti, ridisegnata partendo proprio dai suggerimenti ricevuti dai nostri ottici partner sulle caratteristiche che volevano avesse e sul tipo di informazioni che sono per loro più utili - afferma Annalisa Marino, trade marketing manager di Zeiss Vision Care Italia - Abbiamo utilizzato, e utilizzeremo anche in comunicazione, un concetto di “zero pensieri”. Il professionista della visione è costantemente coinvolto in una crescita nel suo percorso di digitalizzazione, ma spesso fatica a percepire in maniera concreta i benefici che ne può trarre nella quotidianità lavorativa. Mantiene, ad esempio, l’abitudine di utilizzare il telefono per contattare l’agente di zona o il customer service per avere informazioni circa l’avanzamento di un ordine o per gestire operazioni quali effettuare un reso, annullare un ordine o vedere le proprie condizioni com-

merciali. Questo porta a una minore efficienza su entrambi i lati. La piattaforma invece gestisce tali dati e si aggiorna in maniera automatica su tutto quanto riguarda l’attività con Zeiss».

MyBusiness, così rinnovata in termini di esperienza di navigazione e di contenuto, non sarà il punto d’arrivo del progetto, bensì di partenza. «Con la prima versione, focalizzata sulla quotidianità e sugli aspetti che, sommati, assorbono parecchio tempo prezioso, garantiremo quei servizi che erano già inclusi nella versione precedente, dando loro maggiore visibilità e rendendoli più semplici da reperire grazie a un’organizzazione dei contenuti più efficace - prosegue la manager - Seguiranno altre due release, più legate alla parte di relazione e comunicazione, in cui arricchiremo le informazioni e andremo a realizzare un’area dedicata al Progetto Partnership, all’interno della quale i nostri clienti potranno trovare una serie di materiali di marketing sia offline sia online da scaricare e utilizzare in autonomia».

Anche nel caso di MyBusiness, il titolare del centro ottico può creare un profilo per sé e uno per i collaboratori, decidendo cosa possono visualiz zare: aspetto importante soprattutto nella sezione dove si trovano dati più sensibili, ad esempio quel li relativi alla gestione economica e commerciale dell’attività. «In sostanza diamo al professionista la possibilità di avere un colpo d’occhio a 360 gra di del rapporto con la nostra azienda, dal residuo dei carnet alla durata e alle condizioni delle promo attivate, fino agli ordini, ai programmi di loyalty e ai benefici collegati - dice ancora Marino - Nell’a rea personalizzabile della homepage, chiamata ba checa, potrà decidere quali argomenti mettere in primo piano, in base alle sue esigenze, con la pos sibilità di modificarli successivamente. Il portale si trasforma dunque per l’ottico in un vero e proprio cruscotto, così da essere sempre sulla stessa lun ghezza d’onda con Zeiss, per avere informazioni sempre aggiornate e migliorare la gestione del pro prio business. Come sempre, noi cerchiamo di im prontare ogni sviluppo alla massima semplicità, sta poi al professionista configurarla in modo che risulti in linea con le sue necessità».

Per valorizzare appieno tutte le opportunità offer te da questo strumento sono previsti dei momen ti formativi ad hoc. «Oltre all’assistenza software sempre a disposizione, sono in partenza alcuni we binar per andare a esplorare potenzialità nuove o che prima erano meno fruibili. Inoltre, proporremo anche brevi tutorial, videopillole e i seminari online registrati che pubblicheremo sul portale Zeiss Aca demy», conclude Marino.

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Una schermata del rinnovato portale Zeiss MyBusiness che consente una gestione sempre più digitalizzata del business dell’ottico

Premium Armonie Un nuovo mondo. Una nuova realtà

Esiste la lente progressiva perfetta? Oggi sono disponibili sul mercato numerose tipologie con caratteristiche diverse, adatte alle differenti necessità visive dei portatori. Il professionista della visione deve conoscere le innumerevoli soluzioni per poter proporre quella ideale.

In Ital-lenti abbiamo voluto semplificare la vita degli operatori nei centri ottici, studiando una nuova metodologia di calcolo per la realizzazione di una progressiva. Ital-lenti ha così lanciato sul mercato Premium Armonie, una innovativa progressiva freeform personalizzata top di gamma, che nasce con l’ausilio dell’intelligenza artificiale per l’elaborazione della migliore geometria destinata a ogni tipologia di portatore, in funzione del potere refrattivo, del valore addizionale e dei parametri individuali: tutto ciò grazie alle tecniche di Machine Learning in grado di appren-

dere da milioni di dati rilevati e di ottimizzare continuamente e autonomamente gli algoritmi di calcolo. L’obiettivo è creare lenti personalizzate con una specifica attenzione al contrasto visivo, per una maggiore capacità di distinguere i minimi dettagli e scoprire un mondo completamente nuovo.

Un concetto ottico realmente innovativo. Un mondo di immagini ad alto contrasto

Il mondo reale è costituito da infinite sfumature di grigio e le condizioni di illuminazione cambiano costantemente nell’arco della giornata. Avere un’adeguata sensibilità al contrasto indica che un portatore ha una buona qualità di visione.

Il Metodo Armonie, impiegato nella progettazione delle lenti Premium Armonie, determina una distribuzione ottimizzata del potere, garantendo un miglioramen-

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to del contrasto visivo, con particolare attenzione al controllo del potere periferico, dell’ampiezza e della stabilità dei campi visivi. Di conseguenza il portatore può godere di una qualità di visione superiore.

Design intelligente per tutti i portatori

Premium Armonie prende in considerazione tutte le tipologie di portatori in funzione del potere refrattivo, del valore addizionale e delle abitudini quotidiane del singolo soggetto.

Premium Armonie può essere inoltre ottimizzata e personalizzata in funzione dei parametri posturali individuali, adattandosi sempre alle esigenze visive di ciascuno.

La migliore soluzione per tutte le tipologie di portatori:

• Primi portatori

• Portatori miopi

• Portatori ipermetropi

• Portatori astigmatici

Portatori ideali

Rivolta a tutti coloro che ricercano una performance superiore in un uso dinamico delle lenti progressive.

Benefici

• Eliminazione dell’effetto di ondeggiamento

• Eccezionale ampiezza delle aree di visione

• Adattamento immediato

• Incredibile acuità visiva

• Perfetto bilanciamento binoculare

• Visione chiara e naturale

• Sette canali di progressione disponibili

• Migliori aree di visione in funzione delle necessità del portatore

• Calcolo automatico o personalizzato dell’inset variabile

• Personalizzazione in funzione della forma della montatura prescelta

Per presentare al mercato la nuova tecnologia di Premium Armonie, Ital-lenti ha pianificato dall’inizio di giugno un tour su tutto il territorio nazionale che toccherà le principali città italiane e che permetterà di far conoscere l’avanguardia produttiva dell’azienda e le innovazioni di prodotto. I partecipanti avranno l’opportunità di testare Eyefit Smart, il nuovo sistema di videocentratura e di supporto alla vendita per il centro ottico nella determinazione dei parametri individuali, di visionare la dimostrazione virtuale e di conoscere le caratteristiche delle lenti e dei trattamenti di Ital-lenti.

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Bollipop: la collezione vista/sole super colorata di Divel Italia

Il Viva Magenta, scelto dall’Istituto Pantone per il 2023, non sarà l’unico colore audace dell’anno. Tra le nuance più di tendenza in questa primavera estate troviamo tonalità decise, contrastate da texture glossy pastello.

Spiccheranno, inoltre, colorazioni dinamiche come il giallo e il verde acceso, in contrapposizione alle intensità del blu navy e del viola raffinato. Si passa poi al brio dell’arancione carico e del rosso, oltre al Viva Magenta, stemperando sempre l’outfit con tinte neutre come il bianco ottico, il nude, l’oro o l’argento. Quest’anno tornano di moda anche le nuance degradè: colori sfumati in modo graduale e delicato, che danno vita a dinamiche palette cromatiche.

Gli accessori saranno dunque in primo piano, partendo proprio dall’eyewear, con occhiali da sole super trendy.

Lenti da sole colorate: il vero must-have della primavera estate 2023

Le tonalità nei colori primari come giallo, verde, rosso e blu saranno presenti non solo nelle montature, ma anche nei suoi dettagli e nelle lenti.

Queste ultime potranno essere degradè per un look audace e dinamico, tinta unita per dare risalto ai particolari dell’outfit.

Adattabili a qualsiasi modello, le lenti per occhiali da sole di Divel Italia sono caratterizzate da stili e colorazioni di tendenza.

Come novità di quest’anno, dal reparto filtri solari dell’azienda nasce la Bollipop vista/sole, una collezione super colorata e originale, disponibile anche su lenti graduate: approvata dai designer e produttori di montature da sole di tutto

il mondo, è in linea con le attuali tendenze di moda.

Le Bollipop vista/sole sono disponibili in 16 varianti, sia tinta unita sia sfumate.

In palette si possono trovare i colori più sgargianti: dal rosa brillante e rosso passione all’arancione carico e blu cielo, adatti anche alle montature più particolari.

Per i modelli dalle tonalità neutre, invece, si possono scegliere nuance pastello come il verde acqua e lime, il lilla chiaro e il giallo limone.

I colori vibranti e accesi delle nuove lenti Bollipop sono caratterizzati da stili di tendenza in perfetto abbinamento ton-sur-ton per ogni tipo di look, da quello classico al più audace.

Richiedi informazioni al tuo Agente di zona o alla tua Filiale di riferimento.

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Le tendenze della primavera estate 2023 si tingono di tonalità brillanti: ecco quali saranno i veri protagonisti della stagione
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ISTITUTO ZACCAGNINI

Scuole di Ottica ed Optometria a Bologna e Milano

all’A.S. 2023-2024

L’Istituto è presente nel mondo della visione, in cui opera integrato con il contesto scientifico, economico e civile e partecipa da protagonista alla vita della filiera ottica. Fornisce agli studenti e alle aziende del settore istruzione e formazione di area sanitaria con l’impegno di consegnare al mercato del lavoro professionisti dotati delle conoscenze scientifiche, delle abilità e delle competenze pratiche richieste per inserirsi con successo nella professione e nelle aziende.

Dal 1977 un riferimento per il mondo della visione

Da oltre 45 anni consegniamo agli Ottici e agli Optometristi conoscenze e competenze professionali e – fra i primi in Italia – da 40 anni quelle optometriche, all’interno di un percorso culturale di aggiornamento professionale dei nostri docenti provenienti dalla filiera ottica e dal mondo accademico, utilizzando metodi didattici sempre in linea con l’evoluzione dei profili professionali e dei sistemi di erogazione della didattica.

Gli ambiti istituzionali di attività dell’Istituto Zaccagnini

Scuola per Ottici Corso biennale abilitante alla professione di Ottico

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Master e Corsi Clinici di formazione superiore in Ottica, Optometria, Contattologia ed Economia dell’Impresa Ottica

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ISTITUTO ZACCAGNINI

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segreteria@istitutozaccagnini.it - www.istitutozaccagnini.it Milano, Via Daniele Crespi 9, Tel. 02 8372000, Fax 02 8358369 segreteria.mi@istitutozaccagnini.it - www.istitutozaccagnini.it

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Sono

Emilia Romagna, un’alternanza scuola-lavoro emozionante e spontanea

“La scuola è insieme, la prima cosa che conta è accorgersi dell’altro, confrontarsi, non le materie. La scuola insegna prima a vederti dentro e poi a capire cosa c’è fuori. Se ti scruti dentro hai la forza e la capacità di superare tutto ciò che c’è fuori. Non bisogna lasciare dietro la storia, le radici di tutto. Bisogna andare a scuola, per essere uomini”. Così ha detto il cantautore Roberto Vecchioni, professore in pensione di Greco e Latino a Milano, sorpreso dall’incontro con i suoi ex studenti nell’ultima puntata stagionale della trasmissione Le parole, andata in onda su Rai 3, a fine maggio.

La scuola è il luogo dove riattivare quotidianamente il pensiero attraverso il dialogo, la comunicazione ma anche il contraddittorio e la polemica: è quello spazio dove s’impara ad argomentare, che nel suo etimo significa indizio, segno, grazie al quale si può sostenere la propria opinione su un qualsivoglia tema. Quando in un esame si sostituisce l’interrogazione verbale con un test Multiple Choice Question, o a congettura multipla se lo si vuole consegnare alla storia con un quarto di nobiltà, significa abdicare alla propria missione che è il confronto con la soggettività dello studente:

questa non è valutabile e quindi non attiene al corso. Sottotraccia si semina l’idea che nel mondo reale il sapere verrà valutato sul modello prestativo e il lavoro calcolato in ottica produttiva e mercantile.

Subito dopo l’alluvione che a metà maggio ha colpito l’Emilia Romagna abbiamo visto rimaterializzarsi il brulichio spontaneo e indistinto degli “angeli del fango”, come un certo lingo ama incasellare quella tribù istintiva e volontaria di studenti che alterna la rigida burocrazia scolastica del mattino con la disinvolta occorrenza del disagio nel pomeriggio: un’alternanza scuola-lavoro improvvisata e proficua, plaudita e stimata dalla popolazione stremata dal disastro ma con disagio localizzata dal fiscalismo didattico. L’apparato formale non sa dove collocarli né come valutarli, perché quello spettacolo emozionante non è allogabile in alcun casellario educativo.

“La società di domani va dove la porta la scuola di oggi” recitava in grassetto la Carta dei Diritti e dei Doveri degli Studenti nella pagina web del ministero dell’Università e della Ricerca, nel 2017. Da canuto insegnante voglio augurarmi che quel lemma sia solo un’espressione liturgica di malinconici funzionari mentre noi socraticamente sappiamo di non sapere e continuiamo a studiare.

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