b2eyes magazine 5/2023

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www.deliverycontacts.com LENTE A CONTATTO GIORNALIERA A RILASCIO DI Un approccio biologico alla gestione della miopia n5 2023 www.b2eyes.com
novembre

Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva

Maggio 2023 numero 5 www.b2eyes.com

In copertina Safilens

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Sommario
> b2eyes.com n5 2023 2 www.deliverycontacts.com LENTE A CONTATTO GIORNALIERA A RILASCIO DI Un approccio biologico alla gestione della miopia n5 2023 www.b2eyes.com editoriale
Meno Prosecco, più tecnica attualità
Safilens:
sarà un consulente per l’ottico 8 Lac: occorrono tempo, aggiornamento ma soprattutto passione 12 Filab: il nostro successo? Passione, intesa e sartorialità 16 Vision Group: un roadshow sull’esperienza d’acquisto 18 Blackfin Experience, 350 ottici per l’edizione 2023 moda 24 Cinematic Eyewear 36 l’ottico digitale Il marketing non è democratico 38 in store Comprare bene per vendere meglio 42 lab Lac, la valutazione del decentramento lenti oftalmiche 48 Zeiss MyoCare: la nuova lente per il controllo della progressione miopica si fa in due 62 Intelligenza artificiale? In ottica gestiamola con più cultura umanistica PRESBIOPIA E LENTI PROGRESSIVE MASTERCLASS 2023/2024 Sessioni teoriche e pratiche ANTEPRIMA PRE-ISCRIZIONI e INFORMAZIONI
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l’agente

Safilens: l’agente sarà un consulente per l’ottico

Blackfin Experience, 350 ottici per l’edizione 2023

Filab: il nostro successo? Passione, intesa e sartorialità

Comprare bene per vendere meglio

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Cinematic Eyewear Il marketing non è democratico

Meno Prosecco, più tecnica

Ametà maggio, alla tappa milanese del roadshow di EssilorLuxottica, davanti a circa duecento professionisti della visione, abbiamo assistito non solo a una dettagliata presentazione delle caratteristiche tecniche della nuova progressiva del gruppo, ma anche a un’illuminante descrizione di cosa sia e di cosa comporti la tanto citata intelligenza artificiale nella nostra vita di tutti i giorni: un fatto nuovo per un’occasione del genere, solitamente incentrata più su aspetti di marketing o emozionali. Il giorno successivo, al terzo corso sulle lenti biometriche tenuto nella nuova Academy di Rodenstock una ventina di ottici optometristi lombardi, alcuni anche molto esperti, hanno serenamente e lungamente esposto dubbi, domande e richieste di approfondimento ai formatori dell’azienda. Nel frattempo i vertici di Assottica e Federottica hanno avviato un percorso itinerante di informazione agli studenti universitari italiani: alla Bicocca di Milano erano un centinaio abbondante, insieme a un gruppo della scuola secondaria, e non hanno soltanto potuto ascoltare la storia della contattologia, ma anche e soprat-

tutto cogliere le sue potenzialità attuali e future, attraverso due casi clinici concreti, accuratamente illustrati da manager dell’industria.

Gli interventi tecnici, in un corso, in un convegno e ancora di più in un evento mondano, sono ovviamente impegnativi. Ma l’industria oggi sta sfornando a ritmo costante un’innovazione tecnologica dietro l’altra, che si tratti di gestione della presbiopia, di controllo della progressione miopica o di trattamenti per la protezione da UV e luce blu nociva. Per starci dietro occorrono impegno, tempo e, come ricordato da giovani laureati, ora docenti, all’iniziativa in Bicocca, in particolare passione.

Certo che è più facile staccare dall’attività quotidiana immergendosi nel laconico protagonismo del mondo dei social. Chiaro che è più piacevole divertirsi con qualche consumato personaggio dello spettacolo nelle convention aziendali. Ma oggi il consumatore finale ha pretese maggiori quando entra in un centro ottico: cerca competenza, professionalità, aggiornamento. Che si sviluppano leggendo, studiando e formandosi seriamente anziché brindando con un bicchiere di Prosecco.

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editoriale

Safilens: l’agente sarà un consulente per l’ottico

Un ruolo maggiormente consulenziale della rete di agenti sul territorio, gli importanti risultati sul campo delle Delivery Tyro, sostenuti da studi che verranno presentati a giugno alla Bcla di Manchester, e una costante attività di formazione, soprattutto in store: sono i focus su cui si concentra Daniele Bazzocchi, general manager di Safilens.

Come ha chiuso Safilens il 2022 e quali le previsioni per il primo semestre 2023?

Il 2022 si è concluso in maniera positiva per Safilens: il trend conferma il recupero già avvenuto nei confronti del periodo di chiusure pre pandemia. La fase attuale di crescita ci indica anche che le abitudini degli utilizzatori di lenti a contatto dopo il Covid sono rientrate nella normalità. Il primo quadrimestre di quest’anno mostra una crescita positiva sia sul mercato domestico sia su quello estero, in attesa della conferma dell’andamento del periodo estivo, la stagione di maggiore utilizzo delle lac.

Quali sono gli obiettivi del recente consolidamento della forza vendita?

Negli ultimi anni stiamo attuando un importante tur-

nover: la selezione degli agenti non avviene più per precedenti mansioni svolte nel settore della vendita, ma per la preparazione e la professionalità in materia. Siamo infatti orientati a proporre, presso i centri ottici, persone con una funzione più da consulente che da puro venditore, supportate da strumenti commerciali focalizzati principalmente non tanto sul sell in del punto vendita bensì sul sell out, attraverso un supporto all’ottico optometrista nell’applicazione delle lenti. Ci stiamo quindi dirigendo verso vere e proprie consulenze, grazie a una formazione adeguata dei nostri agenti, che saranno così in grado di coadiuvare nel migliore utilizzo dei nostri prodotti ad alto valore tecnico aggiunto.

A due anni dal lancio delle Delivery Tyro, quali sono i risultati sul canale ottico italiano e sui mercati esteri?

I risultati sono positivi, con un incremento annuo di quasi il 100% in Italia. All’estero, invece, la distribuzione è stata introdotta in momenti differenti: attualmente le lenti giornaliere Delivery Tyro sono presenti in Austria, Danimarca, Svizzera e Regno Unito. L’apprezzamento degli ottici utilizzatori è alto e confermato in tutte le

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La forza vendita dell’azienda italiana di contattologia fungerà sempre più da supporto ai clienti nell’applicazione, grazie anche a sessioni di live fitting con i portatori
attualità
Daniele Bazzocchi, general manager di Safilens

aree geografiche: si tratta del prodotto su cui l’azienda sta concentrando il maggiore interesse. Il pieno potenziale è ancora ovviamente inespresso, ma l’esperienza ci ha insegnato che le performance delle lac si misurano in lustri e non in stagioni. I dati finora raccolti relativi ai portatori continuativi sono estremamente incoraggianti e insieme ai risultati degli studi che verranno presentati alla prossima Bcla, il congresso in programma dal 9 all’11 giugno a Manchester, rappresentano un’importantissima conferma di quanto emerso durante la fase di sviluppo di prodotto.

Prosegue l’attività di formazione e affiancamento professionale dei centri ottici partner? In presenza e anche online?

Le attività di formazione di Safilens proseguono in entrambe le modalità. Prediligiamo quelle in presenza e soprattutto gli open day, durante i quali si valorizzano le sinergie tra le competenze degli applicatori e il nostro supporto, attraverso una serie di sessioni di live fitting di prodotto in store con i portatori. Questa pratica, molto apprezzata dai clienti su tutto il territorio italiano, insieme a momenti di formazione, istituzionali o workshop, è occasione di incontro e di confronto tra i nostri professional e gli ottici: si svolgono sia presso i singoli centri ottici sia in collaborazione con gruppi e catene, nazionali o locali, presso le loro sedi.

Safilens è tra i fondatori del consorzio Ottimi: a quasi un anno dal lancio, quali sono stati i primi riscontri e quali gli obiettivi a breve-medio termine?

Il consorzio, che vuole raggruppare alcune eccellen-

ze italiane del settore, è stato presentato a DaTE 2022 e a Mido 2023 ha avuto il vero lancio operativo. I primi riscontri sono un alto numero di adesioni al progetto, sia da parte di ottici indipendenti sia appartenenti a gruppi: l’offerta formativa del catalogo multidisciplinare è molto gradita per la trasversalità dei servizi offerti. Tra quelli più selezionati figurano anche corsi non prettamente legati al settore ottico, come l’allestimento delle vetrine o la gestione delle attività social, ad esempio. Il consorzio continua la propria attività di promozione all’estero, attraverso la partecipazione congiunta a manifestazioni fieristiche e convegni e per fornire una proposta ancora più ampia è sempre aperto a nuovi consorziati: recentemente è entrata Strativari Optical Design, azienda di arredamenti e allestimenti per negozi, realtà italiana che si aggiunge a noi, a Filab, Tutornet e Ultralimited.

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Delivery Tyro, lanciata sul mercato due anni fa La famiglia di lenti a contatto e soluzioni dell’azienda italiana, parte del gruppo Bruno Farmaceutici

Lac: occorrono tempo, aggiornamento ma soprattutto passione

Il 10 maggio, all’Università di Milano Bicocca, si è tenuto il primo appuntamento di Real Life, iniziativa itinerante promossa da Assottica e Federottica negli atenei italiani con corsi di laurea in Ottica e Optometria, per illustrare agli studenti la storia, i benefici professionali e le potenzialità future della contattologia

Matematica, chimica e fisica, le cosiddette scienze dure, sono le basi forti per comprendere il futuro del settore e gli strumenti a disposizione di chi ha scelto il corso di laurea in Ottica e Optometria secondo Adele Sassella, responsabile del medesimo all’ateneo milanese. «È proprio grazie a queste basi accademiche che voi potrete capire l’evoluzione della contattologia e, in generale, dell’ottica e dell’optometria», ha ribadito la docente aprendo il primo incontro di Real Life, davanti a circa 150 persone, tra manager del comparto, ottici optometristi, giornalisti, ma soprattutto studenti della Bicocca e dell’Istituto Galilei. Le successive tappe del progetto voluto da Assottica e Federottica sono in programma a Lecce e a Roma nel mese di maggio, per poi dirigersi verso le altre città sedi di questo percorso universitario.

«Dobbiamo far percepire il valore della lente a contatto, la quale non è un oggetto che si compra su Amazon, e al tempo stesso il valore della nostra professionalità». Chi meglio di una giovane come

Federica Luoni, laureata proprio alla Bicocca e ora operativa in un centro ottico della provincia di Milano, nonché parte del Coordinamento dell’Adoo, poteva proporre a dei suoi quasi coetanei un’immagine tanto sintetica quanto efficace della contattologia? «Le lenti a contatto offrono diverse oppor-

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Andrea Milletti, country manager Italia di CooperVision, nel gennaio scorso è diventato presidente di Assottica Gruppo Contattologia
attualità
Andrea Afragoli, presidente di Federottica dal 2013

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Lam CS, et al. Myopia control in children wearing D.I.M.S. spectacles lens: 6 year results. Invest Ophtalmol Vis Sci. 2022;63: ARVO E-abstract 4247

3. Nucci P, Lembo A, Schiavetti I, Shah R, Edgar DF, Evans BJW. A comparison of myopia control in European children and adolescents with defocus incorporated multiple segments (DIMS) spectacles, atropine, and combined DIMS/atropine. PLoS One 2023 Feb 16; 18 (2): e0281816.

1.
Lam CSY, Tang WC, Tse DY, Lee RPK, Chun RKM, Hasegawa K, Qi H, Hatanaka T, To CH. Le lenti per occhiali con tecnologia DIMS (Defocus Incorporated Multiple Segments) riducono la progressione della miopia: uno studio clinico randomizzato di 2 anni. British Journal of Ophthalmology. Pubblicato online per la prima volta il 29 maggio 2019. doi: 10.1136/bjophthalmol-2018-313739
2.

Alessandro Protti, professional relations manager di Bausch + Lomb Italia, ha coinvolto gli studenti presenti alla Bicocca in una serie di commenti e domande attraverso l’utilizzo dei QR code.

A quella su cosa le persone si aspettano da un ottico esperto in contattologia, hanno risposto in prevalenza che sappia spiegare e motivare ciò che propone e, in seconda battuta, che sia accurato nel colloquio iniziale, nonché dotato di una strumentazione adeguata. Su qual è invece il driver principale delle lenti a contatto per l’ametrope, la metà ritiene sia il professionista della visione, un quarto il passaparola di amici e parenti

tunità commerciali e professionali al centro ottico, dall’incremento del traffico al cross selling, alla facilità di ritorno del cliente, ad esempio», ha ricordato Andrea Milletti, presidente di Assottica, l’associazione confindustriale che rappresenta le principali aziende produttrici o distributrici di lac disposable in Italia. Inoltre la contattologia è «uno degli elementi più alti della nostra professione - ha detto ai giovani uditori Andrea Afragoli, numero uno di Federottica, la maggiore associazione nazionale di centri ottici - L’iniziativa in Bicocca, oltre che utile per far scattare una scintilla da portare proprio nella cosiddetta “real life” che vivrete da professionisti della visione, ha una valenza simbolica: siamo di fronte a un lavoro di squadra tra mondo dell’industria che incontra quello associativo e a una sorta di ponte che lega l’università alla scuola superiore».

Il plus professionale che può garantire questa attività lo hanno evidenziato anche altri relatori intervenuti il 10 maggio: da Renzo Zannardi, che ha raccontato come la prima, difficile applicazione di lac abbia cambiato la sua vita di ottico optometrista, al docente Fabrizio Zeri, che ha sottolineato come la contattologia sia identitaria dell’optometria, introducendo Giulia Rizzo, laureata in Bicocca dove ora insegna, che ha spiegato agli studenti come le lenti a contatto richiedano tempo, passione e aggiornamento continuo, ma si tratta di tempo ben

Sandro Saggin, general manager Italy di mark’ennovy, è il project leader di Real Life, che porta in aula anche esempi di casi clinici concreti

I giovani studenti e le lac: sogni, ambizioni, opportunità

speso che ritorna al professionista in gratificazione personale e anche in fidelizzazione del portatore. Il team di lavoro di questo progetto è composto anche da Alessandro Protti, Daniele Giglioli ed Enzo Spoto, manager dell’industria della contattologia, che hanno coinvolto i ragazzi in domande e considerazioni con modalità interattive durante la mattinata. Ma che soprattutto hanno voluto trasmettere quella che poi è risultata la parola chiave anche dai commenti digitali dei presenti. «È la passione che ha guidato il padre delle lenti a contatto morbide, Otto Wichterle, ed è la passione che deve continuare a guidare noi, in una delle pratiche più affascinanti per gli ottici optometristi», ha affermato Sandro Saggin, alla guida di Real Life.

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«La lente a contatto non è un oggetto che si compra su Amazon: dobbiamo far percepire il suo valore e al tempo stesso quello della nostra professionalità»

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Filab: il nostro successo? Passione, intesa e sartorialità

a cura della redazione

A dirlo sono Andrea Bernardini e Stefano Cazzola dell’azienda oftalmica con sede a Lucca, che nel 2023 compie trent’anni

Filab festeggia tre decenni. «Tutto è nato nel 1993 nella mia città natale, Lucca. Qui, al rientro dall’Irlanda, dove avevo lavorato per quattro anni, ho deciso di concretizzare un sogno maturato nel tempo: realizzare lenti di alta tecnologia per il mercato italiano». Andrea Bernardini, presidente di Filab, così ricorda come la sua piccola azienda, dedicata inizialmente a fornire i grossisti, abbia fatto un lungo percorso di crescita. «Ho sempre pensato che il successo di un’impresa e il raggiungimento di importanti risultati per sé e per i propri clienti dipendessero dalla passione, senza mai risparmiarsi, trasferendo il valore di poter fabbricare tutto in Italia - sottolinea Bernardini - Nel 2019, con l’ingresso di Stefano Cazzola in qualità di direttore commerciale, abbiamo deciso, grazie anche a una profonda intesa, di modificare l’assetto aziendale, rivoluzionando la nostra presenza nel mercato e implementando produzione, trattamenti e laboratorio di montaggio con investimenti importanti, acquistando macchinari di ultima generazione e utilizzando sistemi e tecnologie innovative».

La nuova realtà che stava maturando era indirizzata principalmente a servire l’imprenditore ottico, modificando l’aspetto commerciale di Filab. «Sono entrato in questa realtà il 1° luglio 2019 - racconta Cazzola, che vanta una profonda esperienza nel settore - Con Bernardini si è creato fin da subito

un affiatamento che ha permesso di sviluppare la grande potenzialità dell’azienda con trasporto ed entusiasmo: è il clima che si respira in Filab che ci ha permesso di crescere anche nell’organizzazione

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attualità
Da sinistra, Andrea Bernardini e Stefano Cazzola , rispettivamente presidente e direttore commerciale di Filab

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commerciale. Nonostante il periodo vissuto da tutti causa pandemia, abbiamo ugualmente investito in risorse, arrivando ad avere 21 agenti e 13 depositi sul territorio per garantire il miglior servizio e la massima capillarità a livello nazionale».

L’obiettivo del percorso di espansione prevedeva, inoltre, la selezione e il lancio sul mercato di soluzioni innovative che potessero offrire all’imprenditore ottico l’opportunità di avere un partner solido e moderno al proprio fianco. «La scelta di nuovi concetti e brevetti per offrire lenti uniche come, ad esempio, Assoluta, progressiva rivoluzionaria, fino ad arrivare alla recente tecnologia di Sunchrome, il fotocromatico UV 420, è la dimostrazione che i sogni di trent’anni fa si sono concretizzati grazie alla costanza, alla passione e al lavoro di squadraaggiunge ancora Bernardini - Siamo anche pionieri di un progetto proiettato al futuro tramite il sistema Matrice Digitale per costruire, attraverso la realtà virtuale, Anima, la nostra nuova progressiva: il por-

tatore, mediante un test individuale, potrà ottenere una lente totalmente personalizzata e costruita con tutti i suoi parametri di visione, come fosse un’impronta. Con Anima il centro ottico partner potrà così differenziarsi e vendere in maniera semplice un prodotto di alto livello».

Un’azienda davvero controcorrente, aggiunge Cazzola. «È il concetto che trasferisco sempre durante i nostri roadshow in tutta Italia - conclude il manager - La missione di Filab è difendere il mercato interno con proposte di valore in risposta a un’offerta commerciale generalmente troppo confusa per il consumatore finale. Durante gli incontri con i professionisti della visione ribadiamo due elementi fondamentali per il successo dell’impresa ottica indipendente: marginalità e formazione, le leve determinanti per la crescita dell’attività. E Filab, oltre a garantire la qualità dei prodotti, ha nel Dna la responsabilità di guidare il proprio cliente nel valutare la scelta migliore».

Nuovo catalogo, posizionamento e marginalità in prima fila

Da maggio è disponibile la versione 2023 del listino di Filab, con un aggiornamento sulle novità di prodotto, in particolare nelle progressive, nelle office e nel fotocromatico. Lo strumento di lavoro prende in considerazione le necessità di ogni singolo portatore per rispondere a qualunque esigenza visiva di ogni età in maniera semplice e chiara. Come spiega Stefano Cazzola, esprime i risultati di un intero team e del prezioso contributo di Matteo Fusi, product manager della società toscana.

«Anche con il listino 2023 ribadiamo la nostra mission, ossia proteggere il mercato garantendo qualità, servizio e marginalità, affinché l’imprenditore ottico indipendente possa riconoscere in Filab il partner ideale per dare valore alla propria professionalità, individuando nella selezione dei prodotti il miglior compromesso tecnologico ed economico - prosegue il direttore commerciale dell’azienda oftalmica - La creazione di tutte le lenti di costruzione nella sede di Lucca ci consente, grazie anche alla modernità tecnologica degli impianti, di mettere a disposizione del nostro cliente innovazioni ed esclusive di mercato, con una grande attenzione al posizionamento e alla redditività, contenendo l’aumento dei costi legati alla produzione».

Tra le principali novità del catalogo è possibile trovare una nuova gamma di progressive in HD a completamento della famiglia di queste lenti, la versione della fotocromatica Sunchrome Intensive con taglio UV 420, disponibile a stock anche nei colori fashion, una linea di lenti da ufficio e un’altra di lenti organiche taglio UV 400 in pronta consegna. Si aggiunge, inoltre, la nuova palette di colori disponibile anche sulle fotocromatiche, per abbinare protezione e look.

L’edizione 2023 del listino di Filab

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Vision Group: un roadshow sull’esperienza d’acquisto

organizzato dall’Academy del network tra marzo e aprile, ha analizzato l’evoluzione di questa tendenza post pandemia: vi hanno partecipato circa 250 affiliati in cinque incontri, a Caserta, Galzignano Terme, in provincia di Padova, Rimini, Firenze e Caltanissetta. In autunno sarà la volta di Milano, Roma, Torino e Fasano, in Puglia, per un totale di nove appuntamenti

Il roadshow di Vision Group dal titolo “La trasformazione dell’esperienza di acquisto dopo la pandemia” ha affrontato il tema del potenziamento della propria professionalità attraverso una visione moderna e multicanale, con l’obiettivo di padroneggiare gli strumenti digitali per attrarre ulteriori clienti, analizzare e comprendere le nuove motivazioni di acquisto e valorizzare l’aspetto professionale durante la visita in negozio.

«Nel post Covid tali abitudini sono cambiate in modo importante, influenzate sempre più dalla frequente consultazione di internet nelle diverse fasi decisionali del customer journey del cliente

- afferma Alessandro Tonelli, Academy manager area gestionale e commerciale di Vision Group, che ha tenuto il corso

Alessandro Tonelli, Academy manager area gestionale e commerciale del maggiore gruppo di distribuzione ottica associata in Italia, durante una delle tappe del percorso itinerante di formazione

- Un esempio ne sono le valutazioni online con like e commenti sull’esperienza d’acquisto, giudizi che, nel bene e nel male, conquistano sempre più credibilità e indirizzano le scelte dei consumatori. L’utilizzo del web come fonte di informazioni sembra essere diventato un comportamento consolidato: è quindi fondamentale farsi trovare preparati, saper gestire al meglio i canali social e trarne massimo vantaggio».

Anche alla luce della nutrita partecipazione agli ap-

puntamenti itineranti, sul territorio gli organizzatori hanno riscontrato entusiasmo e coinvolgimento da parte degli affiliati: è la conferma di come oggi, dopo l’emergenza sanitaria, ci sia l’esigenza di tornare ad aggiornarsi e confrontarsi in presenza. «La formazione in aula rappresenta un valore importante per gli ottici del gruppo: lo dimostrano i risultati ottenuti da questa prima fase del roadshow - sottolinea Andrea Cappellini, Academy manager di Vision Group - Ecco perché vogliamo offrire nuovi percorsi formativi professionali, sempre più completi e attuali per il panorama italiano».

Le prossime date del roadshow sono state fissate per l’autunno: a Roma il 16 ottobre, a Fasano, in provincia di Lecce, il 20 ottobre, a Torino il 13 novembre e a Milano il 20 novembre.

Il progetto vuole aiutare i centri ottici a ingaggiare nuovi clienti e offrire loro una customer experience soddisfacente e fidelizzante: lo spiega Stefania Morrone, franchising director del network

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Il ciclo formativo,
attualità
Varilux®, la marca di lenti progressive più venduta nel 2021.* La prima lente progressiva che risponde ai naturali movimenti oculari** Nitidezza istantanea, anche in movimento*** *Fonte: Euromonitor International Ltd.: secondo i complessivi dati di fatturato - calcolato sul prezzo di vendita del canale retail -- misurati da Euromonitor nell’anno 2021 nella categoria di lenti per occhiali, con riferimento alle sole marche di lenti progressive. **La reattività all’occhio è determinata dalla stima di due parametri, che vengono presi in considerazione durante la progettazione della lente progressiva: prescrizione e comportamento visivo. ***Essilor International – Lenti Varilux® XR series™ – in-Life consumer study - Eurosyn – 2022 – Francia (n=73 portatori di lenti progressive

Per i portatori di lenti progressive, la sfida attuale è poter vedere nitidamente anche nelle situazioni in movimento, come:

Spostare lo sguardo da schermi (GPS, cruscotto) alla strada durante i viaggi

Ma le lenti progressive attualmente disponibili sono ancora caratterizzate da una concezione di movimento lineare, che non tiene conto della multi-direzionalità dei movimenti oculari:

Lenti progressive standard Movimenti Oculari

Modello delle attuali lenti progressive Movimenti multi-direzionali degli occhi

Nitidezza di visione su tutta la lente ed efficienza dei movimenti oculari sono indispensabili per una visione sempre ottimale.

Controllare le notifiche Utilizzare più schermi contemporaneamente
Lo sapevi che gli occhi compiono oltre 100.000(2) movimenti al giorno?
(2) Peter H. Schiller, Edward J. Tehovnik, Meccanismi neurali alla base della selezione del target con movimenti oculari saccadici, Progressi nella ricerca sul cervello, Elsevier, Volume 149, 2005, Pages 157-171.

Con le esclusive tecnologie delle lenti Varilux® Series:

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Ampiezza del volume di visione: area di visione estremamente nitida per qualsiasi target visivo, anche in movimento, con movimenti oculari fluidi tra 30 cm e infinito.

Nitidezza istantanea, anche in movimento (5) +49% di volume di visione nitido e fluido rispetto a Varilux® X series™

(3) Essilor International - Lenti Varilux® XR Series™ - In Life consumer study - Eurosyn – 2022 – Francia (n=73 portatori di lenti progressive) (4) La reattività all’occhio è determinata dalla stima di due parametri, che vengono presi in considerazione durante la progettazione della lente progressiva: prescrizione e comportamento visivo. (5) Simulazione interna condotta dal Team di Ricerca & Sviluppo Essilor - 2022 - rispetto alle lenti Varilux® X Series™ Lenti progressive premium
Per rispondere a questa esigenza, Essilor® lancia una nuova generazione di lenti progressive:

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Blackfin Experience, 350 ottici per l’edizione 2023

Nicola Del Din, amministratore delegato di Pramaor, l’impresa fondatrice e detentrice del marchio Blackfin, oggi punto di riferimento a livello internazionale per quanto riguarda l’offerta in titanio con design creativo e colorato, spiega com’è nata l’idea. «Le visite in azienda le organizziamo da anni, ma con l’inaugurazione dell’innovativa sede, nell’ottobre 2021, le abbiamo strutturate con il format di una vera e propria esperienza professionale e umana: l’anno scorso sono stati circa 350 i professionisti, italiani ed esteri, che hanno partecipato agli appuntamenti, concentrati tra fine maggio e settembre. Nel 2023 saranno altrettanti, grazie a un numero di Blackfin Experience tra le 15 e le 20, alle quali presenzieranno mediamente una ventina di ottici, tra titolari e collaboratori, provenienti da Italia, Germania, Francia, Austria, Svizzera e Scandinavia», afferma Del Din.

All’appuntamento del 17 aprile hanno partecipato esponenti di Optik Wassermann di Bolzano e Merano, Ottica Carraro di Venezia, Ottica Occhiblu di Trieste, Ottica Betella di Chiari, in provincia di Brescia, Citta-

dellottica di Cittadella, in provincia di Padova, Gioielleria Ottica F.lli Bravo dal 1968 di Vicenza e Ottica Mariuz di Porcia e Vigonovo di Fontanafredda, in provincia di Pordenone: hanno assistito al racconto del mezzo secolo di storia dell’azienda agordina (vedi la timeline nelle pagine seguenti) e osservato tutti i passaggi dell’unità produttiva, che dà lavoro a oltre cento persone, da cui escono le montature Blackfin. «Invitiamo prevalentemente clienti consolidati, oltre a qualche prospect: per molti di loro si tratta della prima visita in una realtà industriale e questo rinsalda il legame commerciale e migliora il racconto delle peculiarità del nostro occhiale al consumatore finale. Alla fine diventano generalmente, oltre che amici, anche ambasciatori del nostro marchio presso i colleghi - rivela ancora Del Din - Sono tutti ottici indipendenti, qualcuno associato a gruppi, provenienti dall’Italia e dai principali mercati europei, ma lo scorso anno abbiamo portato pure alcuni distributori dal Nord America».

Blackfin ha chiuso il 2022 con 13 milioni di euro di fatturato, in leggera crescita rispetto all’esercizio pre-

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La nuova stagione di incontri presso l’azienda di Taibon Agordino, avviata con successo lo scorso anno, è iniziata a metà aprile con una decina di punti vendita italiani e proseguirà sino a settembre, coinvolgendo professionisti di diversi paesi europei
attualità
Nicola Del Din, amministratore delegato di Pramaor, proprietaria del marchio Blackfin

cedente, con il canale ottico nazionale che incide per il 20% circa. La forza vendita diretta è composta da una trentina di agenti tra Italia ed Europa, ai quali si sommano una ventina di distributori. «Già nel 2021 eravamo riusciti a far registrare un incremento significativo delle vendite rispetto al pre-Covid, pari al +15% - precisa Del Din - Per l’anno in corso l’obiettivo è un aumento dei ricavi intorno al 10%».

Un sogno di indipendenza tutto italiano

Dietro i numeri di un successo, che affonda le radici nella valle agordina e oggi coinvolge più di cento persone che vi lavorano, si snoda una storia familiare fatta di gioie e dolori, fatica e passione, lunga più di mezzo secolo

1971 Luxottica decide di esternalizzare alcune fasi di lavorazione degli occhiali. Maria Pramaor, fino a quel momento alle dipendenze dell’azienda di Leonardo Del Vecchio, di cui era stata la diciottesima dipendente, sceglie di mettersi in gioco e apre così il proprio laboratorio: nasce la Pramaor, solo con addette donne, ad Agordo. L’iniziativa sarà da stimolo ad altri imprenditori locali, tanto che nel giro di poco tempo vengono avviate altre aziende terziste dell’occhialeria.

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La fase di verniciatura manuale degli occhiali Blackfin Gli ottici italiani, i giornalisti e lo staff della società bellunese presenti alla giornata inaugurale delle visite di The Black Shelter Sustainable Factory

1987 Sono già passati più di tre lustri da quell’inizio e Luxottica, che rimane il principale cliente della neonata realtà veneta, decide di riportare in casa la produzione e, di conseguenza, anche la maggior parte degli attuali terzisti viene assunta dal gruppo di Leonardo Del Vecchio. Maria però vuole restare indipendente: il marito Primo entra in azienda a supporto dell’attività, cambia la sede, da Agordo si sposta a Taibon Agordino, arrivano i primi clienti e il percorso avviato diventa così irreversibile.

1990 La minaccia della concorrenza produttiva cinese si fa sempre più sentire. Bisogna assolutamente differenziarsi e Primo intuisce che il futuro è nel titanio: in Europa allora soltanto un’azienda lo utilizzava nell’occhialeria, in Italia nessuno. Questa necessità li porta in Giappone, paese in cui si trovano le tecnologie più avanzate e il materiale più puro: nel giro di quattro anni la qualità dei modelli realizzati dalla Pramaor raggiunge un buon livello, al punto da sostituire progressivamente l’offerta in metallo.

1998 Primo viene a mancare prematuramente: è il figlio Nicola, ancora universitario, a dover affiancare la madre in azienda. Tuttavia la delocalizzazione incombe e l’attività da terzista si fa sempre più dura: in pochi anni chiudono circa 600 partite Iva nel distretto, Pramaor tiene duro ma l’indebitamento aumenta. Un sostegno arriva, pur a fronte di significativi sacrifici economici, dal partner storico, Luxottica, grazie anche ai buoni rapporti della famiglia con la proprietà. Nel gennaio 2005 l’azienda riesce ad affacciarsi persino sui mercati internazionali, con la prima partecipazione a una fiera, la opti di Monaco.

2007 La concorrenza low cost e la delocalizzazione da parte delle grandi imprese del settore si consolidano: lavorare il titanio non risulta più sufficiente e Pramaor è sull’orlo del collasso. Ma la lucida follia di un manager illuminato si incontra con la determinazione di un giovane imprenditore: entra in azienda Giancarlo Recchia. Blackfin non si accontenta di essere italiana, vuole esserlo in modo assoluto: nello stesso anno viene perciò coniato il termine NeomadeinItaly, un modo ritenuto etico e differente di interpretare il made in Italy. Non solo produzione autenticamente italiana, quindi, ma anche attenta alle persone e all’ambiente in cui si lavora.

2008 Si apre un’altra era per la realtà di Taibon Agordino, che definisce i codici di un nuovo design minimale: si studia il logo, ispirato alla sagoma di un pesce, simbolo di vita e di rinascita in molte culture. E nasce

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il primo occhiale Blackfin: un quinquennio dopo diventerà un vero e proprio marchio, con un progetto innovativo, attraverso una precisa strategia di marketing e di prodotto. Lo storytelling si evolve così in storydoing, ossia il racconto di ciò che Blackfin davvero fa.

2010 Finisce l’epoca del terzismo: si evade l’ultimo ordine. L’impresa bellunese è pronta a un nuovo passo nel percorso di definizione della propria identità: d’ora in poi la produzione sarà esclusivamente concentrata sugli occhiali a marchio Blackfin, il quale tre anni dopo lancerà il claim “Looking Beyond. Always”, supportato dalla prima campagna, che debutta a Mido 2013 e accompagna ancora oggi le montature e la filosofia del brand. Negli anni successivi arrivano le prestigiose collaborazioni con il titolare dell’Harry’s Bar di Venezia, Arrigo Cipriani, con il tenore Andrea Bocelli e la sua Fondazione e con l’astronauta Paolo Nespoli.

2015 È un anno di grandi riconoscimenti per il marchio, che conquista per la prima volta il Silmo d’Oro a Parigi per il brevetto Shark-lock e il V.Award Silver a Hong Kong per il modello da sole Blackfin Eagle: gli stessi premi verranno bissati due anni più tardi, grazie al modello Arc. L’azienda riscrive, inoltre, i codici dell’exhibit design e si aggiudica il premio Bestand di Mido con il proprio spazio espositivo denominato The Black Shard: si tratta di una pietra miliare nel percorso di evoluzione dell’immagine coordinata del brand. L’anno successivo la sede dell’impresa viene ristrutturata: si raddoppiano i livelli, con gli uffici portati al secondo piano dell’edificio su cui sorge.

2019 Un diamante è l’essenza della preziosità nella sua accezione più materica: Blackfin si presenta a Mido con un nuovo stand, chiamato Black Diamond, che dà forma alla sua storia fatta di valori e solidità. Si pone anche la prima pietra di quello che sarà il nuovo, rivoluzionario quartiere generale che prenderà vita di lì a poco.

2021 Blackfin è nata tra le sue montagne e qui resterà. Così The Black Shelter Sustainable Factory, la nuova sede certificata CasaClima Work&Life, ospita uffici e produzione: rappresenta la manifestazione fisica dei valori di cultura, innovazione e sostenibilità che Blackfin sintetizza nel Neomadeinitaly, consacrando il mezzo secolo di attività dell’azienda, che oggi conta oltre 100 dipendenti, una trentina di

agenti e decine di mercati in cui è presente, in Europa e non solo. In questo stesso anno per Blackfin si accendono anche i motori: prende il via la collaborazione con la Pagani Automobili, uno dei brand di hypercar più esclusivi al mondo.

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Gusto simmetrico, colori sgargianti, studio dei dettagli. Lo stile del regista Wes Anderson, autore di film come “Grand Budapest Hotel” e prossimamente al cinema con “Asteroid City”, è di tendenza sui social che ne imitano il concept visivo di base, rispecchiato dai suoi stessi personaggi: sguardi assenti, ma al contempo indagatori… anche dietro un paio di occhiali

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Il marketing non è democratico

Pubblico, relazione con il cliente, tecnologia: sono gli elementi strategici per la realizzazione di una campagna di comunicazione di successo,

Il marketing è democratico nell’idea ma non nella pratica. Sembra assurdo, quasi paradossale, ma nella realtà dei fatti e delle situazioni funziona esattamente così. Nel mercato moderno ogni ottico può decidere, in qualsiasi momento, di iniziare a comunicare e progettare la sua prima campagna. Apparentemente potrebbe bastare un discreto budget per avviare il processo e solitamente le tappe appaiono abbastanza semplici. Tuttavia il vero problema è rendere tali attività profittevoli in termini di ritorno sull’investimento.

Spesso, infatti, risulta molto difficile realizzare concretamente piani di questo tipo perché è facile cadere

in numerosi errori: all’inizio è necessario studiare e testare ogni singola idea prima di lanciarsi in un grande progetto. Del resto i centri ottici più strutturati dal punto di vista del marketing sono anche i più performanti proprio perché questa leva può diventare strategicamente differenziante. Il loro segreto risiede soprattutto nella scelta di avviare una campagna solo dopo aver analizzato alcuni punti che si rivelano determinanti.

In primis è necessario individuare il pubblico cui la campagna è indirizzata in termini di bisogni, abitudini di acquisto ed esigenze spazio-temporali: si potrà così tracciare una road map per la costruzione su misura degli strumenti di aggancio, quali offerte, bonus e bundle, ossia pacchetti di prodotti e servizi.

Un secondo aspetto da progettare riguarda la relazione da instaurare con i clienti. Attraverso sondaggi, domande e studio dello storico acquisti è infatti possibile comprendere le caratteristiche di tale relazione, se in atto o da costruire, con l’ottico di fiducia.

Per ultimo, la scelta dei canali con cui diffondere i contenuti della campagna deve tener conto della tecnologia cui i clienti sono abituati: si deve restare nelle condizioni di poter essere compresi e contattati senza fatica.

Questi tre elementi sono determinanti affinché un’attività di marketing sia valida per il centro ottico, ma non tutti sono in grado di affrontarli in maniera efficiente e produttiva.

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che però non tutti possono affrontare in maniera efficiente e produttiva
Ottico e ortottista, ideatore del blog Ottico del Web e consulente di personal branding per i professionisti del settore
l’ottico del web
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Comprare bene per vendere meglio

Pianificare accuratamente gli acquisti è una leva fondamentale per la gestione efficace del centro ottico e il professionista che se ne occupa si configura come un vero esperto di marketing, il quale deve saper costruire l’assortimento e gestire le categorie in cui si suddivide, soprattutto in base ai comportamenti del cliente finale: lo ricorda anche Fabio Avarello, consulente aziendale e creative director

Ogni ottico sa che quotidianamente è chiamato a mettere in campo competenze diverse in base allo specifico compito che sta svolgendo in quel momento all’interno del proprio negozio. Se è ben chiara a tutti l’importanza di saper promuovere e vendere i propri prodotti, altrettanto non si può dire rispetto al processo di buying e merchandising. Chi si occupa dell’assortimento è chiamato oggi a superare un approccio spesso troppo intuitivo, guidato dalla “sensazione”, influenzato dal gusto personale e dal rapporto con gli agenti, sostituendolo con un criterio prettamente razionale, in grado di concentrare le decisioni di acquisto sul consumatore. Una cattiva pianificazione degli approvvigionamenti in relazione alle vendite effettive porta ai noti problemi di un magazzino ripetutamente in overstock, cioè in eccesso di scorte, un diffuso “invecchiamento” dei prodotti, un’offerta assortimentale piatta e, nei casi più gravi, una mancanza di liquidità. Saper rinnovare le proprie scelte, vincendo la tentazione di ricalcare sostanzialmente quelle dell’anno precedente, permette inoltre di comprendere e rispondere in tempo reale ai con-

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tinui cambiamenti che investono il settore, in termini di gusto, moda e tecnologie. Si tratta quindi, fin dal momento cruciale degli acquisti, di orientare consapevolmente la propria attività al mercato per individuare e interpretare i desideri del cliente e affrontare la concorrenza con decisioni ponderate.

«Il category management è un concetto commerciale secondo il quale l’insieme degli articoli venduti viene segmentato in categorie omogenee: nato nella grande distribuzione, ma oggi applicato in molte realtà del retail, è fondamentale per focalizzare l’attenzione degli operatori di mercato sul consumatore - sostiene Fabio Avarello ottico, product manager, creative director e consulente - Grazie a questo strumento, è possibile rendere il magazzino snello e facilitare la rotazione di prodotto, perché permette di costruire un assortimento in grado di soddisfare i bisogni dei clienti, dai quali non si può mai prescindere. Tale rotazione è spesso più importante anche della mera marginalità sulla merce venduta».

La costruzione dell’assortimento, quindi, è influenzata dalla conoscenza della tipologia di utente al quale pensiamo di proporlo: all’interno di un centro ottico può essere suddiviso in macro categorie, per ciascuna delle quali è possibile individuare un esperto con funzione di responsabile acquisiti. Oppure, come più spesso accade, occorre che la persona che si occupa di tutti gli acquisti sappia pensare e valutare in maniera diversa in base al segmento che sta gestendo in quel preciso momento. Macroscopicamente, sulla base

delle abitudini di consumo del cliente, le categorie tipiche del centro ottico sono le classiche montature da vista e lenti oftalmiche, occhiali e lenti da sole, lenti a contatto e liquidi e, infine, accessori. Partendo da queste merceologie principali, a cascata possiamo definire tutta una serie di sottogruppi coerenti con la specificità di ogni singolo store o di una catena di negozi, piccola o grande che sia.

Colui che si occupa degli acquisti si configura quindi a pieno titolo come un esperto di marketing, poiché cerca di comprendere, in relazione a ciascuna categoria di prodotto, i comportamenti d’acquisto del proprio cliente e sulla base di essi stabilisce come esporre gli articoli in negozio, i loro prezzi al pubblico e le eventuali promozioni. Inoltre, monitora i risultati in termini di vendite e tiene sotto controllo le scorte fino a pianificare nuovamente i riassortimenti, chiudendo il cerchio della propria attività. Si tratta quindi, per chi sovrintende alla catena del valore all’interno di un centro ottico, di fare scelte più consapevoli e più razionali in modo non solo da gestire strategicamente il posizionamento di mercato, ma soprattutto per implementare azioni concrete che promuovano la soddisfazione del consumatore e con essa il successo delle vendite. La pianificazione dell’assortimento, che è precisa responsabilità del category manager o di colui che ne svolge le funzioni, influenza infatti le decisioni fondamentali di ogni retail: la definizione dei prezzi, la scelta delle attività promozionali, l’esposizione dei prodotti all’interno del negozio.

Programmare correttamente gli acquisti è perciò il primo e fondamentale passo che permette all’ottico di promuovere le vendite e la propria attività rispondendo ad alcune fondamentali esigenze dei clienti. In primo luogo consente di ridurre i tempi che intercorrono fra l’acquisto e la consegna, con conseguente apprezzamento da parte degli utenti. Inoltre dà l’opportunità di minimizzare gli stock di magazzino riducendo le rimanenze, il che ha come risultato una diminuzione dei costi e un aumento della liquidità. Infine offre la possibilità di massimizzare le rotazioni di prodotto favorendo le vendite effettive e, di fatto, arricchendo quell’assortimento che da sempre rappresenta una delle leve più importanti per distinguersi dalla concorrenza.

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Lac, la valutazione del decentramento

Se decentrata, una lente a contatto morbida, in particolare dal design multifocale o a effetto negativo, può avere un impatto sulla posizione della zona ottica della lente stessa, influenzando la performance visiva del portatore: fondamentale in tal senso risulta il confronto tra topografia e profilometria

Èstato valutato che le lenti a contatto morbide multifocali decentrate introducono aberrazioni di alto ordine, in particolare di terzo ordine con effetti negativi sulla performance visiva. Una delle possibili cause del decentramento della lac potrebbe essere individuata considerando la sua interazione con la morfologia del segmento anteriore. Recenti studi indicano che in media in un occhio la superficie oculare oltre la cornea è per conformazione non rotazionale simmetrica e, dunque, l’intera porzione nasale risulta tipicamente più piatta rispetto agli altri quadranti. Di conseguenza, la regione nasale appare più elevata rispetto agli altri meridiani: potenzialmente questo ha un impatto clinico importante sulla centratura delle lenti a contatto morbide. Lo scopo di questa tesi di laurea, che ha avuto come relatori Maurizio Martino e Giancarlo Montani, è stato valutare l’associazione tra il decentramento delle lac morbide e la forma sclerale utilizzando il profilometro di Eaglet Eye e il topografo Antares di Cso.

Metodo e misure

Il lavoro ha incluso 24 soggetti, tutti portatori abituali di lenti a contatto morbide disposable sferiche (visione singola e multifocale) e di frequente sostituzione. I criteri di esclusione comprendevano la chirurgia refrattiva corneale e qualsiasi irregolarità della cornea. La prima acquisizione di ogni occhio è stata effettuata con il profilometro: sono state misurate le altezze sagittali dell’iride visibile e del segmento anteriore in una corda di 15 mm utilizzando l’ESP-Eye Surface Profiler dello strumento di Eaglet Eye (Fig. 1). Dopo aver aspettato la dispersione della fluoresceina usata per la

rilevazione, è stata applicata la lente a contatto abituale dei soggetti presi in esame. Quindi, dopo aver atteso 30 minuti di stabilizzazione della lac, è stata verificata la relazione tra questa e il segmento anteriore usando il metodo del push up, valutando così la velocità del movimento e la dislocazione della lente stessa.

La seconda acquisizione è avvenuta grazie a una camera a raggi infrarossi posta all’interno del topografo corneale a dischi di Placido Antares di Cso. Una volta assunti dalla lac il corretto comportamento e la giusta stabilizzazione, sono state realizzate le immagini: subito dopo il primo ammiccamento in posizione primaria di sguardo e poi con le palpebre tenute aperte per evitare il contatto con la lente. Per migliorare la visibilità di quest’ultima sull’occhio è stato impiegato un filtro usato per evidenziare le ghiandole di Meibomio presenti sul topografo (Led infrarosso, 890 nm). Acquisite le immagini di analisi, è stato valutato il decentramento della lente rispetto al centro della cornea sull’asse orizzontale e verticale. Successivamente, tramite il software IC Measure sono stati indicati sull’immagine due cerchi con i rispettivi centri: il primo è stato delineato sul limbus dell’iride visibile, il secondo sul bordo della lac (Fig. 2). Il software ha inoltre permesso di tracciare un segmento congiungente i due centri dei cerchi, così da valutare la direzione del decentramento. Per valutare quest’ultimo è stata riportata la misura del segmento decentrato, la sua posizione e direzione sul grafico trigonometrico, suddiviso nei quattro quadranti.

Risultati

I soggetti selezionati per lo studio avevano un’età di

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lab
Laureata in Ottica e Optometria all’Università del Salento
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31.7±10.8 anni, quindi appartenenti a un range di età tra i 18 e i 56 anni, presentavano un errore refrattivo di -1.05±2.29 diottrie, quindi in un range tra -4,50 e +2,75 diottrie.

Le lenti a contatto abituali utilizzate dai soggetti avevano un raggio base di 8,60±0,17 mm, quindi in un range tra 8.00 mm e 8.90 mm, e un diametro di 14,22±0.24 mm, quindi in un range tra 14.00 mm e 15.50 mm.

In media, la maggior parte delle lac valutate si dislocavano nella zona infero temporale rispetto al centro della cornea (decentramento temporale di 0.42±0.36 mm, decentramento inferiore di 0.36±0.31 mm).

È stata trovata una correlazione di Pearson (il coefficiente di Pearson è un indicatore statistico che individua una relazione di linearità tra due variabili, ossia se queste sono direttamente proporzionali, nda) significativamente forte confrontando le differenze tra le altezze sagittali del segmento anteriore più basso e di quello più alto con il decentramento totale r = 0,816 (p<0.01) (Fig. 3) e comparando la relazione tra il diametro delle lenti usate e quello dell’iride visibile con il decentramento totale r=0,797 (p<0,01) (Fig. 4).

Una correlazione di Pearson moderata è stata invece trovata comparando il totale decentramento nella direzione dell’altezza sagittale più alta con la direzione del totale decentramento r=0,586 (p<0,05) (Fig. 5).

Conclusioni

In conclusione il decentramento (generalmente in direzione infero temporale) delle comuni lac a ricambio

Risultati

I soggetti selezionati per lo studio avevano un’età di 31.7±10.8 anni, quindi appartenenti a un range di età tra i 18 e i 56 anni, presentavano un errore refrattivo di -1.05±2.29 diottrie, quindi in un range tra -4,50 e +2,75 diottrie.

frequente può essere attribuito primariamente all’asimmetria del segmento anteriore.

Le lenti a contatto abituali utilizzate dai soggetti avevano un raggio base di 8,60±0,17 mm, quindi in un range tra 8.00 mm e 8.90 mm, e un diametro di 14,22±0.24mm, quindi in un range tra 14.00 mm e 15.50 mm.

In media, la maggior parte delle lac valutate si dislocavano nella zona infero temporale rispetto al centro della cornea (decentramento temporale di 0.42±0.36 mm, decentramento inferiore di 0.36±0.31 mm).

Sebbene sia uso selezionare una lente a contatto con diametro ampio per garantire un miglior centraggio, dai risultati sembra essere l’opposto. Sono stati infatti trovati minori decentramenti in situazioni in cui vi era minore differenza tra il diametro dell’iride visibile e il diametro totale della lente.

È stata trovata una correlazione di Pearson (il coefficiente di Pearson è un indicatore statistico che individua una relazione di linearità tra due variabili, ossia se queste sono direttamente proporzionali, nda) significativamente forte confrontando le differenze tra le altezze sagittali del segmento anteriore più basso e di quello più alto con il decentramento totale r = 0,816 (p<0.01) (Fig. 2) e comparando la relazione tra il diametro delle lenti usate e quello dell’iride visibile con il decentramento totale r=0,797 (p<0,01) (Fig. 3).

Una correlazione di Pearson moderata è stata invece trovata comparando il totale decentramento nella direzione dell’altezza sagittale più alta con la direzione del totale decentramento r=0,586 (p<0,05) (Fig. 4).

Ulteriori approfondimenti potrebbero essere svolti in merito al rapporto tra profondità sagittale oculare e direzione del decentramento, in quanto uno sposta-

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Figura 2 Fig. 1 Figura 1

Figura 5

Conclusioni

In conclusione il decentramento (generalmente in direzione infero temporale) delle comuni lac a ricambio frequente può essere attribuito primariamente all’asimmetria del segmento anteriore.

Conclusioni

mento delle lenti a contatto nella zona temporale (più curva), a prescindere dalla tipologia, si è presentato nel 59% dei soggetti valutati.

Sebbene sia uso selezionare una lente a contatto con diametro ampio per garantire un miglior centraggio, dai risultati sembra essere l’opposto. Sono stati infatti trovati minori decentramenti in situazioni in cui vi era minore differenza tra il diametro dell’iride visibile e il diametro totale della lente.

In conclusione il decentramento (generalmente in direzione infero temporale) delle comuni lac a ricambio frequente può essere attribuito primariamente all’asimmetria del segmento anteriore.

Il valore di correlazione di Pearson misura la forza della relazione lineare ed è sempre un valore positivo: questo indica che le due variabili considerate nei tre grafici sono direttamente proporzionali, come mostra-

to dai grafici stessi. Il valore assoluto del coefficiente r varia da 0 a 1: assume valore 1 quando la relazione tra le variabili considerate è massima, mentre si abbassa al diminuire dell’intensità della relazione.

Ulteriori approfondimenti potrebbero essere svolti in merito al rapporto tra profondità sagittale oculare e direzione del decentramento, in quanto uno spostamento delle lenti a contatto nella zona temporale (più curva), a prescindere dalla tipologia, si è presentato nel 59% dei soggetti valutati.

Sebbene sia uso selezionare una lente a contatto con diametro ampio per garantire un miglior centraggio, dai risultati sembra essere l’opposto. Sono stati infatti trovati minori decentramenti in situazioni in cui vi era minore differenza tra il diametro dell’iride visibile e il diametro totale della lente.

Ulteriori approfondimenti potrebbero essere svolti in merito al rapporto tra profondità sagittale oculare e direzione del decentramento, in quanto uno spostamento delle lenti a contatto nella zona temporale (più curva), a prescindere dalla tipologia, si è presentato nel 59% dei soggetti valutati. Il valore di correlazione di Pearson misura la forza della relazione lineare ed è sempre un valore positivo: questo indica che le due variabili considerate nei tre grafici sono

Il valore di correlazione di Pearson misura la forza della relazione lineare ed è sempre un valore positivo: questo indica che le due variabili considerate nei tre grafici sono

Le immagini e i grafici sono tratti dalla tesi dell'autrice

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Figura 3 Figura 4
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Fig.
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La nuova dimensione delle lenti oftalmiche Disponibile ora

Zeiss MyoCare: la nuova lente per il controllo della progressione miopica si fa in due

Ha debuttato sul mercato nazionale il 17 aprile scorso: basata sul concetto di defocus simultaneo competitivo, la soluzione oftalmica integra la tecnologia C.a.r.e.

(Cylindrical annular refractive elements) e il design ClearFocus ed è disponibile in una duplice versione, per i portatori al di sopra o al di sotto dei dieci anni

Già presente in Asia da una decina di anni con due soluzioni per la gestione della progressione miopica ormai consolidate, Zeiss è scesa in campo anche nel continente europeo per contrastare la diffusione della miopia presentando MyoCare.

«Sebbene con tassi inferiori rispetto ai paesi asiatici, questa tendenza sta infatti interessando in maniera crescente anche l’Europa, dove si assiste a una miopizzazione precoce causata sia da fattori genetici sia da cambiamenti nello stile di vita dei bambini, i quali passano sempre più tempo al chiuso, davanti a monitor e device elettronici, invece che all’aria aperta, dove sarebbe opportuno trascorressero almeno due ore al giorno - spiega Fabio Briganti, product manager di Zeiss Vision Care Italia - La nuova gamma di lenti MyoCare rappresenta l’evoluzione di un percorso: a partire da soluzioni che erano in grado di creare un defocus miopico periferico siamo passati a un design più evoluto, basato sul defocus simultaneo competitivo, che si prospetta come uno dei metodi maggiormente promettenti per il contenimento della progressione della miopia».

Gli studi

Alla base dello sviluppo di MyoCare ci sono dunque l’esperienza e molteplici studi effettuati in Asia, cui però se ne sono aggiunti altri, condotti sul territorio europeo. Ne è un esempio lo studio longitudinale di coorte LifeChild, con il quale Zeiss ha iniziato a collaborare quasi dieci anni fa, già nel 2014: ancora in corso in Europa e portato avanti dall’Università di Lipsia, vede coinvolti 1.965 bambini di età compresa fra 3 e 16 anni, sottoponendoli a controlli annuali nell’arco di un decennio, nel corso dei quali sono stati registrati i dati di refrazione, acuità visiva e lunghezza assiale. «Questo ha permesso di creare una tabella legata alla logica dei percentili, che esprimono la posizione percentuale di una misurazione rispetto alla popolazione di riferimento - sottolinea Briganti - Tale tabella, basandosi sulle curve di riferimento, consente di individuare precocemente i soggetti più a rischio di sviluppare miopia o forte miopia nel corso del tempo. Al contempo abbiamo costantemente incrociato tali dati con quelli, oltre un milione, raccolti da Euronet Market Research, società di ricerche di mercato di cui Zeiss è partner,

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Lenti oftalmiche

e abbiamo così rilevato, in termini di volumi, quanti bambini si siano recati in questi dieci anni in oltre 400 centri ottici dell’intera Germania per problematiche relative alla miopia, per “verificare” nel mondo reale i risultati di Life Child. Durante il 2023 avvieremo poi nuovi studi sia in Asia sia in Europa, in collaborazione con alcune Università, e andremo ad analizzare fasce d’età più ampie, per arrivare ad avere informazioni precise su oltre mille soggetti tra bambini e adolescenti».

La tecnologia

In termini tecnici, Zeiss MyoCare poggia su due pilastri principali. «Il primo è la tecnologia brevettata C.a.r.e. che sta per Cylindrical Refractive Anular Elements, ovvero micro strutture cilindriche concentriche ad anello applicate su tutta la superficie della lente, alternate ad aree di correzione regolare idonee a creare il defocus simultaneo competitivo nelle aree periferiche della lente stessa, con un rapporto di distribuzione pari a 50:50 - prosegue Briganti – Il secondo pilastro è ClearFocus, il design freeform con ottimizzazione punto per punto della superficie interna della lente, che consente una correzione ottimale dell’errore refrattivo, mantenendo il defocus miopico periferico in tutti gli angoli di visione e riducendo al minimo le distorsioni laterali».

Due fasce di età, due design

A differenza di quanto inizialmente previsto, i primi dati a un anno emersi da uno studio biennale in corso all’ospedale di Wenzhou, in Cina, hanno spinto Zeiss a introdurre due diverse versioni di MyoCare. «Sono stati sottoposti a test clinici controllati randomizzati circa 240 bambini, suddivisi in due gruppi sperimentali e uno di controllo: a 80 di loro è stata data una prima soluzione MyoCare, a 80 un secondo design, sempre MyoCare ma denominato S, ai rimanenti 80 una tradi-

zionale monofocale Zeiss - rivela Briganti - Quindi si è costantemente misurato non solo il valore di equivalente sferico e di lunghezza assiale, ma anche la qualità della vita in termini di portabilità di lenti di questo tipo nelle attività quotidiane. A 12 mesi è emerso non solo che le due versioni della nuova lente, MyoCare e MyoCare S, si stanno rivelando efficaci nella riduzione della progressione miopica, ma anche che una soluzione ha dato maggiori risultati nei bambini fino ai 10 anni e l’altra nella fascia d’età dai 10 anni in su, motivo per cui abbiamo deciso di lanciarle sul mercato entrambe, per consentire ai professionisti della visione di proporre in base all’anamnesi individuale la lente più idonea per ogni singolo ragazzo».

Una collaborazione più stretta e continuativa

Gli ottici partner avranno quindi la possibilità di scegliere fra due design, in base all’età del portatore, e di proporre alla propria clientela una soluzione che non è semplicemente un prodotto oftalmico, ma parte di un progetto completo: un vero e proprio percorso che coinvolge medici oculisti, professionisti della visione e famiglie, per seguire la crescita del bambino e programmare i controlli nella maniera più efficace possibile. «Dal momento che si tratta di una lente per la gestione della progressione miopica, ci siamo posti l’obiettivo di coinvolgere con attività di informazione capillare non solo gli ottici optometristi, ma anche gli oftalmologi - prosegue il manager - Crediamo che soluzioni come MyoCare possano servire al mercato per rafforzare la collaborazione fra le due categorie professionali: non si parla di vendere una normale monofocale, si deve pensare che questo è un trattamento per il rallentamento della miopia, la cui progressione deve essere valutata e stabilita dall’oculista secondo precisi parametri, della durata di almeno un paio d’anni e con una stretta sinergia, continuativa nel tempo, di

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Le caratteristiche delle due versioni delle nuove lenti Zeiss per la gestione della progressione miopica, MyoCare e MyoCare S

tutti i principali attori coinvolti. Tra questi ci sono pure i genitori dei soggetti miopi, cui bisogna trasferire concetti importanti relativi ai benefici, alle aspettative e all’importanza della relazione con le altre figure.

L’importanza dei controlli costanti

Zeiss ha dunque studiato un vero e proprio protocollo, partendo da materiali base come la cartellina che ricorda gli appuntamenti per i controlli periodici e la sostituzione delle lenti.

«È fondamentale mantenere la cadenza delle visite di controllo perlomeno annuale con il medico oculista ed è altresì importante che, dopo il periodo di adattamento da parte del piccolo portatore, l’ottico lo monitori costantemente per verificare la soddisfazione e la qualità della visione, esaminare l’assetto della montatura sul viso e soprattutto valutare la crescita del bambino: il cambio delle lenti è necessario non solo per la variazione del vizio refrattivo, e noi lo consigliamo quando supera la mezza diottria, ma soprattutto per le modifiche anatomiche, che nel processo di sviluppo possono essere molto rapide, a seguito delle quali il dispositivo risulta troppo piccolo», precisa Briganti.

La gestione dei rinnovi

A fronte del fatto che tale tipo di soluzione oftalmica può rappresentare un investimento importante per le famiglie, Zeiss ha deciso di andare loro incontro fornendo supporto anche dal punto di vista commerciale. «Poiché le lenti rallentano ma non bloccano l’avanzare della miopia, come abbiamo detto è probabile che il bambino o il ra-

Un’ampia gamma di indici, materiali e trattamenti

La versione MyoCare, consigliata per i piccoli portatori al di sotto dei 10 anni, ha un’area centrale di 7 mm, dove è applicato il potere correttivo richiesto, mentre il potere medio dell’area funzionale, cioè degli anelli concentrici, è di 4,6 diottrie.

La versione MyoCare S, consigliata dopo i 10 anni, ha invece un’area centrale del diametro di 9 mm e potere medio dell’area funzionale di 3,8 diottrie. In entrambi i casi viene mantenuto lo stesso valore del fattore di riempimento, con un rapporto 50:50.

MyoCare sarà disponibile, entro la fine dell’estate, nei seguenti indici e materiali: organico 1.5, 1.6, 1.67 e policarbonato 1.59. MyoCare S, invece, sarà disponibile inizialmente solo in policarbonato 1.59, ma l’obiettivo dell’azienda è completare l’offerta entro il 2023. «Abbiamo inserito quest’ultimo tra i materiali perché riteniamo sia l’unico in grado di garantire una resistenza molto elevata agli impatti: un aspetto fondamentale se vogliamo pensare non solo alla qualità della visione, ma a un concetto di protezione a 360 gradi», sottolinea Fabio Briganti.

Inoltre, come tutte le lenti del brand, anche le MyoCare sono dotate della tecnologia Zeiss UVProtect di serie, per avere la massima difesa dai raggi UV, fino a 400 nm, quando i bambini svolgono attività all’aperto. Infine, da giugno sarà disponibile il trattamento Zeiss DuraVision Kids, ideato specificatamente per gli occhiali dei più piccoli, che va ad aggiungersi agli altri trattamenti della famiglia DuraVision, per preservare la lente dal rischio di abrasioni e fastidiosi riflessi.

gazzo debba cambiarle con una certa frequenza: abbiamo quindi previsto delle agevolazioni - spiega Annalisa Marino, trade marketing manager di Zeiss Vision Care Italia - Acquistando una coppia di MyoCare viene infatti attivato un programma che offre una garanzia “soddisfatti al 100%”, oltre a condizioni vantaggiose per una seconda coppia di lenti o per gli acquisti successivi al primo per variazione della prescrizione, rottura o necessità di cambiare occhiale».

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I parametri ottimizzati del design MyoCare

HOYA: gestione della miopia e protezione dalla luce solare intensa insieme nelle nuove

lenti MiYOSMART

Chameleon e Sunbird

La vista dei bambini merita di essere protetta. «Agendo oggi, diamo loro maggiori opportunità domani - dicono in Hoya Italia - Le nuove lenti MiYOSMART

Chameleon fotocromatiche e Sunbird polarizzate, nate dal confronto continuo con i professionisti della visione, permettono ai giovani di trascorrere più tempo all’aria aperta, continuando in modo efficace il trattamento per la gestione della miopia e proteggendo al contempo gli occhi dalla luce solare intensa».

Le lenti da vista fotocromatiche MiYO-

SMART Chameleon e polarizzate MiYOSMART

Sunbird sono state sviluppate per continuare il trattamento di gestione della miopia anche nelle attività outdoor, fornendo al contempo protezione per gli occhi dalla luce solare intensa.1-4

Entrambe sono dotate della tecnologia D.I.M.S. presente nelle lenti MiYOSMART5-6-7 chiare, che dal 2020 in Italia soddisfano oltre 40 mila giovani miopi e godono del consenso dei professionisti della vista e della visione quale trattamento comprovato per la gestione

Proteggi la loro visione del mondo con le nuove lenti MiyoSmart

fotocromatiche Chameleon e polarizzate Sunbird

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Una immagine di campagna delle nuove lenti MiYOSMART Chameleon e Sunbird

della progressione miopica. L’efficacia è dimostrata da uno studio clinico di 2 anni e follow-up fino a 6 anni i cui risultati sono pubblicati su importanti riviste scientifiche. La lente è stata inoltre oggetto del primo studio italiano sull’occhio caucasico, che ne ha nuovamente confermato l’efficacia nel rallentamento della miopia, sia in utilizzo esclusivo sia in combinazione con l’atropina.

MiYOSMART Chameleon è la soluzione completa, “tutto-in-uno”, per gestire l’evoluzione miopica sia in interni sia all’aperto, protetti e in pieno comfort2-4 grazie alla tecnologia delle fotocromatiche Hoya.

MiYOSMART Sunbird è il completamento ideale alle lenti da vista chiare MiYOSMART, per una maggiore protezione dalla luce solare intensa e dall’abbagliamento.1,8 Offre inoltre percezione vivida e intensa dei colori e migliore sensibilità al contrasto, consentendo ai bambini di vivere appieno la bellezza delle loro attività outdoor.9

Il lancio delle nuove lenti MiYOSMART è supportato dalla campagna globale “Proteg-

gi la loro visione del mondo”, con l’obiettivo di sostenere l’importanza di trascorrere tempo all’esterno e di proteggere gli occhi dalla luce solare intensa. Trascorrere tempo all’aria aperta può rallentare la progressione della miopia nei bambini10,11: per questo è un’attività molto raccomandata dai professionisti della vista e della visione.12 Tuttavia, poiché la maggior parte dell’esposizione al sole nell’arco della vita avviene al di sotto dei 21 anni, è necessario prevenire i danni a lungo termine agli occhi dei bimbi con una protezione solare efficace e affidabile.8,13,14 Ciò è particolarmente importante per i soggetti che utilizzano colliri di atropina per la gestione della miopia e per quelli sensibili alla luce.15-17

Dal 2018, 2 milioni di miopi in oltre 30 paesi hanno beneficiato dell’efficacia delle lenti da vista MiYOSMART.18 Con il lancio di MiYOSMART Chameleon e MiYOSMART Sunbird, HOYA vuole ulteriormente contribuire a contrastare tale difetto visivo e a costruire la visione futura dei giovani insieme ai professionisti della vista e della visione.

1. HOYA data on file. Transmission, traffic light recognition, and UV blocking test for MiYOSMART clear and polarized lenses. 02/2023. Tests were conducted at room temperature (23°C).

2. HOYA data on file. PSF test on MiYOSMART clear and sun spectacle lenses. 06/2022.

3. HOYA data on file. Lens performance validation test for MiYOSMART photochromic lenses – activation and deactivation. 02/2023. Tests were conducted at room temperature (23°C).

4. HOYA data on file. Transmission, traffic light recognition, and UV blocking test for MiYOSMART clear and photochromic lenses. 02/2023. Tests were conducted at room temperature (23°C).

5. Winners of the exhibition’s grand prix. Inventions Geneva. N.D. Available from: https://inventions-geneva.ch/en/ winners/ (Last accessed 20/02/2023)

6. Winners 2020. Silmo Paris. 2020. https://en.silmoparis.com/SILMO-d-OR/SILMO-d-Or-Awards/2020-Winners# (Last accessed 20/02/2023).

7. Lam CSY, Tang WC, Tse DY, et al. Defocus Incorporated Multiple Segments (DIMS) spectacle lenses slow myopia progression: a 2-year randomised clinical trial. Br J Ophthalmol. 2020;104(3):363-368.

8. WSPOS. Sunlight Exposure & Children’s Eyes Consensus Statement. 2016. Available at: https://www.wspos.org/ wspos-sunlight-exposure-childrens-eyes-consensus-statement/ (Last accessed 20/02/2023)

9. Quintana MS, Langa A, del Moral-Martinez I, et al. Polarized Filters Enhance Contrast Sensitivity When Glare Is Produced On A Flat Surface Under Photopic Conditions. Invest Ophthalmol Vis Sci. 2006;47(13):1225.

10. Ho CL, Wu WF, Liou YM. Dose-Response Relationship of Outdoor Exposure and Myopia Indicators: A Systematic Review and Meta-Analysis of Various Research Methods. Int J Environ Res Public Health. 2019;16(14):2595.

11. Jonas JB, Ang M, Cho P, et al. IMI prevention of myopia and its progression. Invest Ophthalmol Vis Sci. 2021;62(5):6.

12. WSPOS. Myopia Survey Data. November 2022. Presented as part of WSPOS Symposium: Comprehensive Update on Myopia Management.19-20 November 2022. Available from: http://forum.wspos.org/symposium-part-1comprehensive-update-on-myopia-management-2

13. Artigas JM, Felipe A, Navea A, Fandiño A, Artigas C. Spectral transmission of the human crystalline lens in adult and elderly persons: color and total transmission of visible light. Invest Ophthalmol Vis Sci. 2012;53(7):40764084.

14. Prevent Blindness. Children’s Eyes are More Susceptible to Long-Term Damage from UV Rays. 2011. Available at: https://preventblindness.org/childrens-eyes-are-more-susceptible-to-long-term-damage-from-uv-rays/ (Last accessed 20/02/2023)

15. Li FF, Yam JC. Low-Concentration Atropine Eye Drops for Myopia Progression. Asia Pac J Ophthalmol (Phila). 2019;8(5):360-365.

16. Gong Q, Janowski M, Luo M, et al. Efficacy and Adverse Effects of Atropine in Childhood Myopia: A Meta-analysis. JAMA Ophthalmol. 2017;135(6):624-630.

17. Wu PC, Chuang MN, Choi J, et al. Update in myopia and treatment strategy of atropine use in myopia control. Eye (Lond). 2019;33(1):3-13.

18. Based on number of MiYOSMART lenses sold as per Hoya sales data on file as of June 2022.

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Myoga, la lente per la gestione della progressione miopica da oggi è anche colorata, polarizzata e Transitions

L’utilizzo delle lenti oftalmiche per il controllo della progressione miopica è sempre più frequente: la pronta e capillare diffusione di queste soluzioni visive, infatti, contribuisce a contrastare il repentino aumento dei casi di miopia elevata, che si stima raggiungeranno più del 10% della popolazione globale entro il 2050 (Holden et al, 2016). Tale diffusione ha allarmato anche l’Organizzazione mondiale della sanità, poiché numerose patologie oculari, come cataratta, degenerazione maculare, distacco di vitreo e di retina, ecc, sono correlate con la lunghezza del bulbo oculare e, dunque, con la miopia stessa. La strategia più efficace per contrastarla è la prevenzione, ossia cercare di contenerne l’aumento nei più piccoli, già dai 6-12 anni, in maniera da ridurre i casi di miopia elevata, superiore a 5 diottrie. Ai consigli di igiene visiva, come passare almeno 80 minuti al giorno all’aperto, è bene associare un trattamento oftalmico della progressione miopica, per controllare l’allungamento del bulbo oculare in maniera sicura ed efficace.

Per questo DAI Optical, in collaborazione con il suo Centro Ricerca e Sviluppo, ProCrea Tech, ha ideato MYOGA, una lente monofocale intelligente capace sia di compensare sia di gestire la miopia. Disponibile sul mercato già da tre anni, MYOGA sollecita la retina a inibire l’allungamento oculare grazie a uno stimolo ottico: il defocus. In particolare, lo sfocamento dell’immagine è presente nella parte periferica della lente, in

modo da non intaccare le performance visive, ed è ottenuto mediante un potere ottico positivo. L’introduzione del defocus, inoltre, segue una disposizione concentrica e simmetrica, tale da distribuire il segnale ottico in maniera omogenea sulla retina.

Realizzata con la più recente tecnologia freeform, MYOGA è totalmente made in Italy, come tutta la produzione firmata DAI Optical. Questo processo produttivo rende MYOGA una lente completa e flessibile per controllare l’aumento della miopia. È possibile, infatti, utilizzare qualunque polimero per costruirla, associando ad esempio al suo design le proprietà protettive del materiale SAFER, che scherma la luce blu nociva; o, ancora, rendere MYOGA fotocromatica, nei classici colori (grigio, marrone, G15) o Style Colors di Transitions (Ametista, Zaffiro, Ambra, Smeraldo).

DAI Optical si impegna perciò quotidianamente ad ampliare la capacità produttiva di MYOGA e ha di recente introdotto la possibilità di realizzarla con polimero polarizzato, negli indici 1.5-1.61.67. Sfruttando questa vasta gamma di opportunità, si può fornire un occhiale davvero completo ai bambini, proteggendoli dai danni cumulativi dei raggi UV solari e dalla luce blu nociva grazie al polimero SAFER, e, perché no, completare la proposta con un modello da sole colorato (indici 1.5 e 1.53). Controllare la progressione miopica grazie a MYOGA significa anche non rinunciare all’estetica dell’occhiale finito, grazie all’ampia gamma di indici di refrazione (da 1.5 a 1.74).

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ITAL-LENTI: distribuzione sempre più orientata ai mercati esteri

ITAL-LENTI, azienda italiana da quasi settant’anni produttrice di lenti oftalmiche, oltre a consolidare nei decenni la propria presenza su tutto il territorio nazionale ha ottenuto un ottimo riscontro nei mercati esteri, registrando una significativa crescita nella richiesta di prodotti.

A conferma di questo trend, recentemente ITAL-LENTI ha rilevato il 100% delle quote di NOVA LENTI in Romania, azienda specializzata nella distribuzione di lenti oftalmiche e servizi correlati, consolidando così la propria posizione in questo paese. Le due realtà collaborano già da parecchi anni: gli obiettivi e le ambizioni comuni hanno gradualmente portato ITAL-LENTI a investire in una realtà e in un territorio che ha grandissime potenzialità. NOVA LENTI è stata prima cliente, poi partner con l’acquisizione

da parte di ITAL-LENTI del 50% delle sue quote: ora è diventata a tutti gli effetti la filiale della società bellunese in Romania, con sede a Bucarest.

«La società NOVA LENTI SRL è stata fondata nel 2002 a Bucarest, avendo come principale attività la distribuzione di lenti oftalmiche e servizi in tutta la Romania. Nel dicembre 2009 è iniziata la collaborazione con il produttore italiano di lenti ITAL-LENTI SRL, intesa che è cresciuta di anno in anno e ha portato all’inserimento di un prestigioso brand nel mercato rumeno, affrontando con successo la forte concorrenza di questo settore. Nel dicembre 2018 ITAL-LENTI SRL è diventata azionista di NOVA LENTI SRL e nel marzo 2023 ne ha acquisito la maggioranza delle quote societarie. Oggi la neonata ITAL-LENTI ROMANIA SRL è una delle primarie aziende di distribuzione di lenti in tutta la Romania, con ottimi risultati

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grazie a uno staff di collaboratori estremamente preparati sia commercialmente sia tecnicamente», dice il management di ITAL-LENTI Romania.

Ora la società conta di espandere la già consolidata rete distributiva e commerciale in Romania puntando su qualità e ampiezza di servizi offerti, trasferendo anche in questo paese il proprio know-how di conoscenze e tecnologie.

«Nata nel 1955, ITAL-LENTI ha sempre orientato i propri sforzi nel mantenere uno standard tecnologico di produzione e servizio ai massimi livelli con tecnologia e know-how applicati a processi e prodotti che offrono la più alta performance visiva, spesso anticipando il mercato con nuove soluzioni hi-tech - racconta Paolo Polzotto, titolare e amministratore delegato di ITAL-LENTI - L’azienda è stata fondata da mio nonno, poi è stata portata avanti dai miei genitori e ora da me e da mia sorella Nadia. Lo spirito è sempre stato, fin dall’inizio, quello di cercare l’innovazione, il miglioramento con costanti investimenti. Nel 2004 ITAL-LENTI è stata tra le prime imprese in Italia a introdurre linee di produzione freeform, con un controllo computerizzato di ogni singola fase di lavorazione, attraverso lo sviluppo di propri software che consentono di realizzare lenti con la massima

personalizzazione, in tutte le tipologie, dalle monofocali alle progressive».

Uno dei punti di riferimento di ITAL-LENTI è stata l’automazione produttiva, che consente il controllo di ogni fase della produzione, minimizzando l’errore umano e controllando in qualsiasi momento la qualità di ogni singola lente, garantendo ai centri ottici partner il miglior servizio in termini sia qualitativi sia di tempi di consegna. «Questo ci ha permesso di consolidare la nostra presenza su tutto il territorio nazionale e di ottenere un grandissimo riscontro anche nei mercati esteri - prosegue Polzotto - Le creazioni made in Italy sono l’espressione di una lunga e antica tradizione artistica e artigianale, rappresentano l’eccellenza industriale e il grande amore verso le creazioni tipiche del territorio: è un orgoglio nazionale, sinonimo in tutto il mondo di storia, eleganza, qualità e prestigio, con una serie di caratteristiche peculiari, riscontrabili, ad esempio, nell’altissimo livello qualitativo dei prodotti, nella ricerca costante di tecnologia e innovazione, nella cura per i dettagli e nella garanzia di durata nel tempo».

Nel 2019 ITAL-LENTI ha ricevuto il premio MIKE AWARD, Most Innovative Knowledge Enterprise, assegnato dal Strategy Innovation Forum dell’Università Ca’ Foscari Venezia. «Si è trattato di un’ulteriore dimostrazione di come in azienda si punti sempre all’eccellenza e al futuro fondendo tecnica e creatività – dice ancora Polzotto - Eravamo tra le 20 realtà italiane che si sono distinte per la loro capacità di convertire la conoscenza in innovazione. Ora il consolidamento in Romania è una nuova sfida che ci permette di portare anche fuori dall’Italia la nostra identità e lo spirito innovativo che ha sempre caratterizzato la nostra famiglia».

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Una parte dello staff tecnico commerciale di Ital-lenti Romania Il premio Most Innovative Knowledge Enterprise, assegnato nel 2019 a Ital-lenti dal Strategy Innovation Forum dell’Università Ca’ Foscari Venezia

Divel Italia lancia le nuove lenti graduate progettate per gli atleti

Monofocale e Progressiva Sport:

teristiche, si può personalizzare l’occhiale in maniera funzionale, a seconda delle necessità dell’atleta. Oltre a offrire protezione solare, gli occhiali sportivi devono anche riparare efficacemente da vento, polvere, acqua e insetti.

La vista è fondamentale per percepire la realtà e l’ambiente che ci circondano, motivo per cui non va sottovalutata quando si fa sport. A tal fine, Divel Italia progetta e produce lenti per occhiali sportivi.

Dal reparto dedicato nascono la Monofocale e la Progressiva Sport, le nuove linee oftalmiche graduate ideate per gli atleti.

La Monofocale Sport permette una visione nitida e precisa in base alle varie condizioni climatiche. Grazie all’utilizzo di materiali altamente performanti, assicura una visione ottimale dell’ambiente per attività outdoor e indoor.

La Progressiva Sport è stata studiata per garantire all’atleta la più ampia e chiara percezione dello spazio e, grazie alla specifica geometria della progressione, consente di distinguere i dettagli da vicino e avere una visione nitida di ostacoli, bersagli e oggetti di gioco.

Le lenti per gli sport outdoor permettono visuale nitida, sicurezza e protezione in ogni condizione climatica, mentre il design per quelli indoor assicura una visione perfetta del bersaglio o dell’oggetto di gioco, resistenza in caso di urti accidentali e comfort visivo per l’occhio dopo sforzi prolungati.

Intervenendo su diversi parametri e carat-

La Monofocale e la Progressiva Sport sono disponibili anche in versione fotocromatica, polarizzata e specchiata, su cui si possono applicare tutti i tipi di trattamenti, finalizzati al comfort visivo: resistenza ai graffi, antiriflesso, antistatico, idrofobico, oleofobico, extra trasparenza, protezione luce blu e anti fog.

Ogni sport ha i suoi colori!

Disponibili in 16 colorazioni, le lenti possono essere personalizzate in maniera funzio-

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lenti graduate per sport outdoor, indoor e speciali

nale, in base alle esigenze dell’atleta. Per le attività outdoor devono garantire visuale, sicurezza, relax e protezione: ecco perché è consigliabile utilizzare diversi colori a seconda dell’ambiente. Le colorazioni più indicate sono giallo o arancione per aumentare profondità e saturazione, grigio e marrone per definire bene la visuale e diminuire l’abbagliamento.

Per sport praticati in montagna oppure in città e in campo, nelle giornate nuvolose o di sera, è meglio utilizzare lenti gialle o grigie per incrementare i contrasti, mentre quando è soleggiato o di giorno risulta preferibile aumentare la saturazione e la nitidezza, indossando lenti arancioni o marroni, proprio per le variazioni di luce e delle zone d’ombra.

Per gli sport da spiaggia, invece, è necessario attenuare l’abbagliamento: se c’è il sole ed è giorno, meglio optare per lenti grigie o marroni che riducono i contrasti durante le lunghe esposizioni al sole. Se invece è nuvoloso o sera, diventa preferibile indossare lenti arancioni per avere maggiore profondità.

Ogni colore ha caratteristiche diverse.

Divel Italia ha la soluzione anche per le discipline che si svolgono in ambienti chiusi.

Le lenti per gli Sport Indoor, disponibili sia

Monofocali sia Progressive, devono garantire la perfetta visione degli oggetti di gioco e/o avversari, sicurezza in caso di urti accidentali e comfort visivo per l’occhio dopo sforzi prolungati.

In particolare, il design delle lenti Progressive per gli Sport Indoor è stato sviluppato per offrire il massimo della prestazione visiva in tutte le situazioni in cui viene richiesta una visione da vicino/intermedia accurata. Grazie alla progressione delle zone da vicino, l’atleta riesce ad avere una visione confortevole in tutte le aree, soprattutto quella del vicino, la più sollecitata negli Sport Indoor.

E per chi pratica uno sport che richiede una messa a fuoco perfetta?

Le lenti Monofocali e Progressive per lo Sport possono essere personalizzate e adattate alle esigenze dell’atleta anche in caso di attività speciali come golf, biliardo, tiro con l’arco, ecc.

Tutte queste discipline richiedono una visione perfetta del bersaglio o dell’oggetto di gioco.

Gli occhiali per questi sport (golf, biliardo e tiro con l’arco), che abbiamo definito Speciali, vanno valutati attentamente perché presentano una gestione diversa dell’inset, devono essere super performanti e adattarsi a tutte le condizioni di luce sia in ambiente indoor sia outdoor.

Ogni prodotto di Divel Sport è il risultato di uno studio e di una ricerca che hanno l’obiettivo di garantire all’atleta una visione eccellente e una protezione assoluta grazie all’utilizzo di materiali e trattamenti performanti.

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Per informazioni www.divelitalia.it

Ortocheratologia notturna

OMEGA CL segna un’innovazione per l’applicatore e il portatore

Progettate da Giuseppe

Chinellato,

HERZ

gnarlo in caso di problemi attraverso un’assistenza veloce e professionale, curata direttamente da Giuseppe Toffoli e Mirko Chinellato.

La velocità nella scelta della lente ideale e nelle procedure per risolvere le problematiche garantisce un maggior tempo da dedicare al portatore, così da istruirlo alle corrette pratiche e seguirlo al meglio durante il trattamento.

L’elevato comfort delle lenti OMEGA CL è frutto del particolare design e della precisione nella lavorazione da parte di HERZ Submicron Lathing che, grazie a strumentazione a controllo micrometrico, garantisce un’elevatissima qualità di lavorazione e ripetibilità.

Il protocollo OMEGA CL prevede diverse geometrie innovative per rispondere a esigenze particolari come miopia elevata, ipermetropia, presbiopia e astigmatismo.

L’ortocheratologia notturna è da decenni una soluzione preziosa per chi vuole correggere il proprio difetto visivo senza sottoporsi alla chirurgia refrattiva. Si indossano le lenti mentre si dorme rimuovendole al risveglio, al fine di avere una visione naturale e nitida per tutta la giornata.

Rappresenta inoltre una delle soluzioni più efficaci per rallentare la progressione della miopia giovanile non patologica, offrendo ai piccoli portatori una migliore qualità della vita grazie a una visione naturale e nitida senza l’uso di occhiali o lac.

Le lenti a contatto OMEGA CL sono state studiate per modellare l’epitelio corneale in modo preciso e delicato grazie al nuovo design asferico a curvatura variabile, che permette di adattarsi a cornee con diversa asfericità e ridurre le complicanze più frequenti come la punteggiatura corneale, l’adesione e il decentramento.

Il particolare sistema applicativo è stato sviluppato per semplificare il lavoro dell’ottico optometrista nella scelta della lente adeguata e per accompa-

Grazie all’esclusiva tecnologia double-toric è possibile compensare in modo semplice anche elevati livelli di astigmatismo.

Le lenti a contatto OMEGA CL sono pensate “da applicatori per applicatori” e rispondono a tutte le esigenze dei professionisti della contattologia alla ricerca di un prodotto affidabile con alti livelli di sicurezza.

HERZ Submicron Lathing organizza periodicamente eventi di formazione in ortocheratologia, con la possibilità di pianificare corsi teorico/pratici personalizzati direttamente presso lo studio dell’applicatore.

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Submicron Lathing, le lenti a contatto OMEGA CL per ortocheratologia notturna compensano con semplicità i difetti refrattivi di miopia, ipermetropia e astigmatismo, anche in casi particolari

Quando le persone fanno la differenza, si vede.

Professionalità degli ottici, offerta completa e lenti con tecnologie innovative: la qualità in VisionOttica si vede ed è certificata.

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La vista è importante: ricorda di controllare periodicamente la salute dei tuoi occhi presso un medico oculista.

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Intelligenza artificiale? In ottica gestiamola con più cultura umanistica

“Scoprite finalmente con questo libro chi siete. Nel modo più facile, più affascinante, più divertente (…). Attraverso l’Intelligence Test potete fotografare l’intelligenza vostra o di chi vi interessa. Non si tratta tanto di misurare il QI del singolo quanto di scoprire verso quale orizzonte ciascuna intelligenza può meglio indirizzarsi”. Victor Serebriakoff, intellettuale russo d’origini ma nato a Londra nel 1912, si iscrive nel 1949 a Mensa, organizzazione di ampia cultura internazionale non profit aperta a tutti coloro che raggiungono un quoziente d’intelligenza molto elevato, sino a diventarne presidente dal 1960. Serebriakoff è conosciuto per il suo corposo contributo alla stesura dei Test per il Quoziente d’Intelligenza, i QIT: nel suo testo di riferimento Intelligente come e quanto, pubblicato in italiano da Garzanti nel 1973, presenta decine di divertenti test di autoanalisi di logica e geometria.

L’intelligenza umana può essere definita come la capacità, contrassegnata da complesse imprese cognitive e alti livelli di motivazione e consapevolezza di sé, di percepire o dedurre informazioni e di conservarle come conoscenze da applicare a comportamenti adattivi all’interno di un ambiente.

E l’intelligenza artificiale? Questo tema, con le sue implicazioni presenti e futuribili e con le ansiogene

incognite, sta ricorrendo sempre più spesso nei talk mediatici, offrendo inediti palcoscenici a disinvolti politici e rampanti giornalisti per arricchire il proprio curriculum: in realtà si confrontano personaggi apocalittici o sdrammatizzanti senza credibilità alcuna, come lo erano i dibattiti sulla nascente informatica di qualche generazione fa. Di certo c’è solo che la prossima generazione ne sarà totalmente immersa e dipendente.

E la scuola? Insipienti amministratori della didattica considerano tuttora l’insegnamento professionale solo un toponimo burocratico, da certificare e legalizzare tramite un arcobaleno di variegato formalismo con sullo sfondo un impianto scolastico sempre più scollato e scollegato dall’Età della Tecnica, tratto e cifra del nostro tempo. I giovani studenti apprendono e amministrano le tecnologie informatiche con una sfacciata velocità ma difettano oltremisura in logica e imprenditorialità, abituati come sono a consumare il presente.

Se ribaltassimo la struttura, riempiendo i contenuti dei corsi di ottica di solida cultura umanistica marginalizzando l’oggetto tecnologico? Sarebbe sollecitata la mente, rendendola sempre più capace a disegnare l’utopia visionaria e a governare il futuro, artificiale e non.

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Docente di ottica e optometria, autore di numerose pubblicazioni inerenti alla professione

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