b2eyes magazine 4/2023

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n4 2023 www.b2eyes.com

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• OLEOFOBICO

Rende le superfici della lente idrorepellenti all’acqua ed alle particelle oleose.

• ANTIMBRATTAMENTO

Fa sì che le superfici della lente presentino meno adesività nei confronti di sostanze liquide ed oleose.

• ANTISTATICO

Azzera le cariche elettriche e permette di non attirare il pulviscolo.

• RESISTENZA

Rende le superfici della lente più resistenti alle abrasioni ed ai graffi.

• ANTIRIFLESSO

Trattamento antiriflesso totale. Oltre a ridurre i riflessi e minimizzare la diffusione, che riduce il contrasto, elimina sulla faccia posteriore della lente il cosiddetto “effetto occhio riflesso”per il massimo comfort visivo.

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Mensile dedicato al mondo degli occhiali, della vista, della visione e della percezione visiva

Aprile 2023 numero 4

www.b2eyes.com

In copertina BBGR

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REDAZIONE

Strada 4 Milano Fiori, Palazzo Q7 20089 Rozzano (MI)

Francesca Tirozzi f.tirozzi@fgeditore.it

Nicoletta Tobia n.tobia@fgeditore.it

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DIRETTORE RESPONSABILE

Angelo Magri a.magri@fgeditore.it

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il Tribunale di Milano N. 293/2009 in data 17 giugno 2009

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editoriale

6 Afragoli: ricostruire il rapporto con gli oculisti dalle attuali macerie

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b2eyes.com n4 2023 2
2023
Sommario SCOPRI >
n4
www.b2eyes.com
attualità
Largo ai giovani, finalmente
iniziative
10 Bbgr, tre
per difendere il business dell’ottico
Cert.o:
per
fra oculista e ottico
Zeiss: tutto il portafoglio lenti protagonista del nuovo spot moda 22 Retro Futuristic
l’ottico digitale L’ottico antifragile batte il resiliente 34 in store Cultura aziendale e motivazioni: così il cliente non “tradirà” 38 lab Le lac alla prova dell’alta quota lenti oftalmiche 46 EssilorLuxottica: un milione di dati in una progressiva 50 Rodenstock, l’Academy integra formazione in presenza e digitale
Da mestiere a professione: non basta un semplice titolo PRESBIOPIA E LENTI PROGRESSIVE MASTERCLASS 2023/2024 Sessioni teoriche e pratiche ANTEPRIMA PRE-ISCRIZIONI e INFORMAZIONI
un corso
migliorare il rapporto
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Bbgr, tre iniziative per difendere il business dell’ottico

Zeiss: tutto il portafoglio lenti protagonista del nuovo spot

Cert.o: un corso per migliorare il rapporto fra oculista e ottico

Retro Futuristic

EssilorLuxottica: un milione di dati in una progressiva

Rodenstock, l’Academy integra formazione in presenza e digitale

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Attualità Style Tech 22 46
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Largo ai giovani, finalmente

Il campanello d’allarme partito da Mido, rimbalzato dalle pagine online di b2eyes Today e ripreso sullo scorso numero di questa rivista, con il contributo di autorevoli esperti, non è caduto nel vuoto: l’ottica e l’optometria in Italia hanno bisogno di forze fresche, preparate e convinte, da indirizzare nei vari ordini e gradi scolastici o accademici, per rispondere alla domanda del retail e dell’industria.

Stanno crescendo sul territorio le iniziative di sensibilizzazione per l’orientamento professionale e altre che erano già attive hanno un’eco maggiore. L’ultima in questo senso, novità assoluta per il comparto, è il progetto firmato da Assottica, l’associazione confindustriale delle aziende di lenti a contatto disposable, e Federottica, la maggiore realtà sindacale a valle della filiera: andare nelle singole università o negli istituti in cui si insegnano ottica e optometria e spiegare, con il supporto di professionisti affermati, come la contattologia possa valorizzare le conoscenze assorbite in tanti anni di studi.

Si parte a maggio con Milano, Roma e Lecce, ma il tour informativo è destinato a proseguire.

Sembra dunque che il nostro settore stia finalmente comprendendo l’importanza delle seconde,

terze e future generazioni. Lo si intuisce anche dai riscontri positivi ad alcune attività lanciate negli ultimi anni. Basti pensare al successo del format social Optometria Giovane di Andrea Astarita, già collaboratore di questa testata, alla comunicazione innovativa, sempre sul web, delle sorelle Aldegheri di Verona o delle nuove leve di Vision Adria. Oppure, sempre restando in ambito di distribuzione associata, alle proposte formative promosse dal Gruppo Giovani di Opto In, che si avvia verso il decimo anno di vita. O, ancora, allo spazio all’interno di Ottica Rizzato, nel Vicentino, dedicato alla cultura e all’aggiornamento professionale dal nipote del fondatore, Gabriele Cavedon. E tutto questo solo citando alcuni esempi già ampiamente trattati dal nostro quotidiano online.

Largo quindi ai giovani. Con il loro entusiasmo, la loro energia. Persino con i loro eccessi. Perché l’ottica in Italia apra davvero le porte a chi vuole trasmettere idee nuove. Facendolo sinceramente e non con l’ipocrisia di certe autorità, che a parole si allineano alle istanze delle generazioni future su ambiente e difesa del pianeta, ma nei fatti le trattano più duramente dei peggiori delinquenti se imbrattano in maniera simbolica qualche monumento.

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editoriale
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Afragoli: ricostruire il rapporto con gli oculisti dalle attuali macerie

Alla vigilia del rinnovo dei vertici di Federottica, in programma a giugno, Andrea Afragoli sintetizza i passaggi salienti del suo ultimo quinquennio alla presidenza della maggiore associazione degli ottici optometristi in Italia, che guida dal 2013

Una maggiore coesione tra le varie sigle che contraddistinguono il settore, la necessità di valorizzare l’associazionismo nonostante le derive liberiste del mercato, il grande impegno a tutela della categoria nel periodo pandemico: sono tra i momenti più significativi dell’attività di Federottica negli ultimi cinque anni, raccontati in prima persona dal suo attuale presidente, Andrea Afragoli. Alcuni di questi saranno anche i focus per il nuovo Consiglio nazionale dell’associazione, in carica dal prossimo giugno. A partire dagli spiragli che stanno emergendo nel dialogo con la classe medica.

Quali sono stati i principali obiettivi raggiunti in questo decennio di presidenza di Federottica?

Andrea Afragoli introduce il congresso Adoo 2017, a Milano Marittima: l’evento, organizzato da Federottica e che a fine maggio celebra la sua quarantottesima edizione, propone ogni anno un tema di approfondimento relativo alla professione ottico optometrica

Governare un’associazione di categoria significa, principalmente, gestire il presente con un occhio rivolto al futuro. La quotidianità, quindi il presente, ci ha

messi di fronte a una serie enorme di sfide, piccole o grandi, che abbiamo dovuto affrontare. Basti pensare a cosa ha significato dare risposte agli associati durante il periodo pandemico, dalle ventilate chiusure dei nostri centri ottici, mai avvenute, alle modalità di erogazione del servizio in condizioni decisamente particolari, quali quelle imposte dal Covid. Oppure si rifletta sulla gestione degli obblighi burocratici, a partire dall’invio dei dati fiscalmente detraibili al Sistema Tessera Sanitaria fino al Regolamento sui dispositivi medici e alla cancellazione del codice ITCA (il sistema operativo per la gestione dei dati dei clienti, decaduto in seguito alla decisioni ministeriali legate al recepimento del Regolamento europeo sui dispositivi medici, ndr), con ciò che ne deriva, oppure alla nuova normativa sulla privacy. Richieste di proroghe, di semplificazione, chiarimenti dati o reclamati per determinate partite IVA e

attualità 6

nei confronti delle istituzioni preposte: è un continuo operare, di cui la stragrande maggioranza dei colleghi nemmeno ha cognizione, mai se n’è accorto o se ne accorge. Non parliamo poi della problematica, tutt’altro che secondaria, delle decine di esposti in altrettante procure della Repubblica a firma del presidente Soi, che hanno comportato e comportano tuttora un lavoro enorme di collaborazione e aiuto nei confronti dei colleghi visitati dai Nas o citati in giudizio. Anche questo, però, è invisibile ai più. Quindi, passando dagli obblighi della gestione quotidiana agli obiettivi personali, ripeto quanto già dissi alla fine del mio primo mandato, a metà del 2018: sono fiero di aver contribuito, e dopo altri cinque anni ancora di più, alla pacificazione dei rapporti in seno alle varie sigle che contraddistinguono la categoria. Stiamo parlando in prospettiva futura di un congresso unico, abbiamo creato un Registro comune per ottici e optometristi e ottici: siamo anni luce avanti rispetto a quando ciascuno guardava dal proprio orticello “gli altri” con fare sospettoso. E qualcosa si muove anche sul fronte del rapporto con gli oftalmologi: c’è ovviamente ancora moltissimo da fare, ma scorgo segnali positivi.

Quali i momenti più significativi e quelli invece più critici che ha vissuto?

Anche in questo caso non c’è un momento che sovrasta tutti gli altri ma ci sono svariati momenti decisamente “alti”, dei quali andare orgogliosi. Potrei citare il Congresso Eaoo, l’organizzazione professionale della categoria a livello comunitario, tenutosi a Roma nel 2019, con centinaia di ottici optometristi provenienti da tutta Europa, dove le maggiori sigle associative nazionali si sono presentate unite, a riprova di quanto dicevo poc’anzi, ed è stata mostrata un’optometria italiana tutt’altro che inferiore rispetto a quella dei colleghi esteri. Poi, certamente, la riunione del 2016 presso il ministero dell’Economia e delle Finanze, sala dei Ragionieri Generali dello Stato, con il sottoscritto e Giuseppe Piazzolla, nostro storico consulente, visibilmente emozionati, oppure ancora la recente riunione negli uffici del ministro della Salute, durante la quale sono state pronunciate parole che, se dovessero trasformarsi in realtà, potrebbero finalmente dare una svolta al nostro ruolo dopo quasi un secolo di Regio Decreto. Certamente, però, l’emozione più forte è legata all’udienza nella sala Nervi, in Vaticano, con Papa Francesco, nel 2018: grande persona, grande incontro. Anche le criticità, naturalmente, sono state tantissime. È snervante confrontarsi con le istituzioni, da parte delle quali i rapporti sono spesso improntati alla prudenza, ed è sempre complesso dialogare con le professioni attigue, che oltre alla prudenza tentano inevitabilmen-

te di far valere vere o presunte “superiorità”. Se devo però dire ciò che in assoluto mi ha dato più fastidio, non posso che citare i rapporti con alcuni colleghi, in particolar modo con i cosiddetti “leoni da tastiera”. Ecco, trovo che il leggere, da parte di chi non ha mai fatto nulla per la comunità, per la categoria, parole di disprezzo verso il lavoro di quelli che sono a tutti gli effetti dei volontari sia semplicemente vergognoso.

Dopo dieci anni di presidenza, come valuta l’ottica in Italia dal punto di vista della professione, del mercato, della formazione e dell’associazionismo?

Partiamo da formazione e professione, che sono strettamente correlate. Trovo che lo slancio dato dalla formazione accademica, negli ultimi vent’anni e più, sia stato positivamente determinante. Sia chiaro, ci sono ancora zone d’ombra, c’è molto da fare per migliorare l’offerta formativa e per amalgamare meglio la categoria - se qualcuno ha pensato, e sono certo che in talune menti ci sia stato questo pensiero, a un “noi e loro”, ha davvero fatto un pessimo servizio - però ritengo che questo modello sia l’unico possibile in chiave futura e mi piacerebbe pensare a uno standard di professione nel quale tutti gli ottici sono anche optometristi: il cosiddetto “sistema spagnolo”. Quindi, lavoriamo per dare a quanti più colleghi possibili la migliore formazione e poi via in quella direzione, a tutto vantaggio della professione che, come mezzo secolo almeno di esperienza ci insegna, non può che trarre beneficio dall’acquisizione di maggiori competenze. Il mercato, invece, segue dinamiche completamente differenti, o per meglio dire è influenzato da diversi fattori, non tutti governabili. Viviamo in un continente nel quale il mantra si chiama libero mercato e questo concetto fa a pugni con tutti i tentativi di regimentare o regolare le dinamiche connesse alla circolazione delle merci. Questo ci piace quando siamo consumatori, ma non ci piace affatto quando vorremmo che gli occhiali premontati sparissero dalla circolazione (o fossero di nostra esclusiva vendita), oppure che le lenti a contatto non fossero più vendute online. Tali aspetti, come dicevo, sono ingovernabili, passano chilometri sopra le nostre teste e il segreto credo sia riuscire a cavalcare l’onda anziché farsi travolgere. Il che non significa affatto svendere, ma trovare una propria posizione, un proprio ruolo. Le ricette sono diverse, basta individuare quella che meglio ci rappresenta, ma è necessario trovarla. L’associazionismo è dunque da rivedere rispetto al passato. Non può più essere un luogo corporativo, perché le corporazioni sono morte, e fatica a ritagliarsi un ruolo differente poiché nei momenti di difficoltà, benché appaia assurdo, anziché stringerci diventiamo tutti individualisti e cinici. Però perdere completamen-

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Il numero uno dell’associazione degli ottici optometristi italiani è sempre stato tra i protagonisti del Progressive Business Forum, sin dalla prima edizione del 2019.

Nella foto a sinistra, nel 2021, all’Allianz Cloud di Milano, viene premiato dall’organizzatore dell’evento, Ferdinando Fabiano, editore di questa testata.

Nella foto a destra, il suo intervento lo scorso anno, al centro congressi della Camera di Commercio di Firenze, accanto alla giornalista Michela Vuga, conduttrice del format insieme a Nicola Di Lernia, e a Paolo Pettazzoni, presidente di Anfao Gruppo Lenti

te gli interessi comuni e la loro gestione, agire da sbandati immaginando di poterci bastare da soli sarebbe il modo migliore per andare a sbattere: quindi, lunga vita alle associazioni, e che tutti lo capiscano!

Il rapporto con la classe medica ha avuto alti e bassi in questo lasso di tempo, con maggiore collaborazione a livello territoriale e in certi ambiti, ad esempio il controllo della progressione miopica, e scarso dialogo invece in campo sindacale: ritiene ci siano margini di miglioramento in tali contesti?

Il rapporto con la classe medica non può che migliorare, nel senso che difficilmente potrebbe essere peggiore di così. Fortunatamente esistono delle isole felici, ovviamente non si può generalizzare, ma è fuori di dubbio il fatto che l’ostracismo nei confronti dell’optometria o, più in generale, dell’autonomia degli ottici sia stato propugnato per gestire e mantenere il consenso da parte degli oftalmologi che, ironia della sorte, mi sembrano talvolta soffrire, purtroppo, di una discreta miopia. È cosa recente, e di questo non posso non ringraziare Ferdinando Fabiano, editore di questa testata, il tentativo di riprendere un dialogo. Un primo incontro c’è stato, a fine marzo, le positività sono state enormemente superiori alle negatività, ma è ovvio che occorrerà tempo per ricostruire un rapporto dalle attuali macerie. Ripeto quanto ho già detto in quell’occasione: i nostri centri ottici rappresentano una sorta di front office per le problematiche visive, potenzialmente utilissimo anche per gli specialisti di riferimento, e anziché combattere un ruolo che ormai è compreso e apprezzato dall’opinione pubblica, al punto da essere divenuti realizzatori di almeno il 50% delle refrazioni eseguite in Italia, occorrerebbe cogliere le opportuni-

tà che questo front office può offrire per favorire l’accesso alla visita oftalmologica. Sembra complesso? In realtà sarebbe semplicissimo e le formule ci sono già: basta sedersi attorno a un tavolo e mettersi d’accordo.

A fine giugno è in programma l’elezione del nuovo presidente di Federottica: quali saranno le priorità per chi dovrà ricoprire questo ruolo nei prossimi cinque anni?

Il 18 giugno avremo l’assemblea di Federottica e in quell’occasione saranno eletti i nuovi componenti del Consiglio nazionale, nonché il nuovo presidente. Poiché gli ultimi mesi sono stati caratterizzati da una serie di importanti novità per il nostro settore, è ovvio che la prossima dirigenza dovrà farsi carico di diverse responsabilità. In primo luogo parlo dei rapporti di dialogo avuti con il ministero della Salute, che potrebbero portare a novità interessanti in chiave “mansionario”. Poi ci sarà da definire il nostro ruolo conseguentemente all’ultimo Regolamento sui dispositivi medici, materia assai spinosa. Poi ancora, naturalmente, bisognerà proseguire lo sviluppo dei citati rapporti con la classe medica e di quelli già ben definiti, ma mai da dimenticare, con l’industria e con il tavolo Tiopto, per non parlare, infine, del dialogo con tutte le istituzioni, a partire dal ministero dell’Economia e delle Finanze. Insomma, gli impegni non mancheranno e dare continuità a quanto finora svolto credo sarà fondamentale. A chi verrà, chiunque sarà a rappresentare in futuro la nostra associazione, dico con una delle mie immancabili citazioni: “ti ho lasciato un foglio sulla scrivania, manca solo un verso a quella poesia: puoi finirla tu”. È tratta da Sogna ragazzo, sogna di Roberto Vecchioni e il titolo dice tutto.

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Bbgr, tre iniziative per difendere il business dell’ottico

Un nuovo progetto di fidelizzazione, il consolidamento dell’ecosistema di prodotti e il congelamento dei listini per tutto il 2023: è quanto propongono i brand Galileo e Nikon a sostegno dell’attività dei propri partner

Si chiama First Class, è partita a marzo e sarà attiva sino alla fine di ottobre: si tratta della nuova iniziativa loyalty di Bbgr Italia per i centri ottici partner, che coinvolge entrambi i suoi brand,

infatti ricordare all’ottico quanto è ampia la gamma di prodotti Bbgr, cioè l’ecosistema che consente al professionista della visione di affidarsi a noi per quanto necessario alla sua attività e, al tempo stesso, per of-

attualità
L’immagine di campagna dell’attività di loyalty First Class

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nessere visivo - aggiunge Cassinari - A ciò si somma un’altra scelta strategica: per tutto il 2023 non aumenteremo i listini, dopo averli ritoccati di pochi punti percentuali lo scorso anno. Siamo consapevoli delle difficoltà che i centri ottici hanno dovuto affrontare negli ultimi mesi, in particolare per quanto riguarda l’incremento delle bollette: il nostro vuole perciò essere un aiuto, così da non gravare sui prezzi all’ottico e al consumatore».

Nel frattempo Bbgr Italia prosegue sulla strada della valorizzazione di alcune tipologie di clientela. «Entro il 2023 diventerà operativo il nuovo format che stiamo studiando insieme all’headquarter europeo per i Nikon Vision Studio, corner dotati di tool e tecnologie interattive, attraverso i quali il portatore viene coinvolto in un percorso alla scoperta delle lenti del brand: il concept, sempre riservato ai centri ottici che rientrano nel Programma Partnership, risulterà maggiormente modulabile e più facilmente adattabile anche a punti vendita di dimensioni inferiori rispetti agli attuali dieci già attivi - afferma ancora Cassinari - Continua, inoltre, l’attività con le family chain italiane, realtà con più negozi sotto la medesima insegna, che nell’ultimo biennio ha portato una ventina di nuovi store nella famiglia Galileo e Nikon».

Il servizio green si estende a Roma

Nel maggio 2021, per la città di Milano, Bbgr Italia ha deciso di affidarsi a Urban Bike Messengers, azienda di corrieri professionisti in bicicletta, che effettua consegne con attenzione alla sostenibilità ambientale: grazie a device in dotazione ai suoi collaboratori, questa società è in grado di fornire a Bbgr, con una email inviata in tempo reale, i dati relativi a ogni singola consegna, l’esatto orario, il riferimento del corriere, la firma digitale per la ricezione e persino la quantità di Co2 risparmiata giornalmente.

«L’idea era fornire un servizio efficiente ai nostri partner ottici e al tempo stesso trovare una soluzione flessibile e moderna: questa ci è sembrata una soluzione eccellente, soprattutto per una realtà come Milano, dove una delle problematiche è proprio la congestione stradale, al punto che le due ruote consentono di muoversi in maniera flessibile senza essere condizionati dal traffico - commenta Cassinari - Occorre sicuramente tempo perché il messaggio di sostenibilità lanciato da Bbgr venga recepito, ma i primi riscontri da parte della clientela sono positivi, tanto da averlo già esteso a Roma e da avviarlo auspicabilmente anche in altre città d’Italia più avanti».

Dopo Milano, infatti, lo scorso marzo è stata aperta una nuova agenzia a Roma, con la collaborazione di Essemme Servizi, dotata di laboratorio montaggio e di logistica sostenibile, per un servizio di consegna con auto elettriche in tutto il centro città di Roma. «Nel capoluogo lombardo, oltre alla riduzione dell’impatto ambientale, il valore aggiunto è la consegna disponibile tutti i giorni, soprattutto quella del lunedì, e il doppio passaggio, mattina e pomeriggio, dal martedì al venerdì - ricorda Lattanzi - L’accordo con Essemme Servizi, invece, oltre alla consegna green nella Capitale, offrirà a quest’ultima, al Lazio e alle regioni limitrofe, Abruzzo, Marche, Molise e Umbria, il servizio montaggio di lenti in stock locali, monofocali Galileo, chiare e Bluv Xpert, e monofocali Nikon, chiare con trattamento premium SeeCoat Plus UV, oltre allo stock di lenti a contatto Galileo, sferiche e progressive, giornaliere e mensili, nonché l’attività di customer e laboratorio montaggio, logistica e consegna con tempi ridotti».

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Uno dei corrieri preposti alle consegne sulla città di Milano

Cert.o: un corso per migliorare il rapporto fra oculista e ottico

Rivolto agli ottici optometristi, l’obiettivo del corso online è stato fornire loro gli strumenti utili per migliorare e rendere più efficace la comunicazione con l’area medica della propria zona: si vuole così creare un rapporto professionale più duraturo, in funzione del benessere visivo dei consumatori finali.

«L’interesse e l’attualità del tema sono stati dimostrati dal numero di centri ottici aderenti al progetto formativo Cert.o, ai quali si sono aggiunti diversi responsabili commerciali e marketing delle aziende partner, che hanno attivamente partecipato a “Come migliorare l’efficacia della relazione professionale tra ottici e oculisti”: il programma si è distinto per la concretezza dei contenuti e per il metodo estremamente coinvolgente applicato da Antonio Genovesi, esperto in comunicazione, che ha permesso a tutti di sentirsi parte integrante delle soluzioni individuate», spiegano da Cert.o.

«Genovesi non ha tenuto il consueto corso didascalico, con slide e presentazioni, ma ha utilizzato il metodo didattico della maieutica, ponendo domande agli utenti che hanno potuto rispondere via chat - precisa Paolo Fonelli, amministratore unico di Cert.o - Gli altri partecipanti hanno quindi visualizzato gli interventi di tutti, in un dialogo continuo, seppur a distanza». Le chiavi di lettura sono dunque state la maieutica, per utilizzare l’esperienza in funzione del risultato, e l’analisi transazionale, per rendere la comunicazione interpersonale lo strumento più importante nello stabilire rapporti professionali basati sulla reciproca comprensione e su un rapporto di fiducia nel lungo periodo. «Sono stati spesso sorprendenti l’impegno e l’entusiasmo degli iscritti per trovare le risposte più efficaci a situazioni ricorrenti nell’attività quotidiana, quando ci si è confrontati con la necessità di realizzare una sintesi positiva nella relazione complementare tra il ruolo

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Si sono chiuse a marzo le giornate formative organizzate online dal network sulla relazione con la classe medica a livello locale: hanno registrato circa 320 iscritti, tra diretta e differita sul Virtual Congress Center b2eyes
attualità
Paolo Fonelli, amministratore unico di Cert.o

dell’ottico optometrista e quello dell’oculista, con l’obiettivo primario di fornire ai clienti-pazienti il più elevato livello di benessere visivo - proseguono da Cert.o - Hanno arricchito il corso gli interventi di due autorevoli oftalmologi, Francesco Loperfido e Danilo Mazzacane, le cui testimonianze hanno stimolato un ampio e costruttivo dibattito, dimostrando inoltre quanto sia importante per il medico avere un affidabile punto di riferimento in ottici optometristi professionalmente preparati e in centri ottici strutturati per offrire al pubblico un servizio di qualità».

Gli organizzatori sono quindi sempre più convinti della validità del protocollo Cert.o, «che certifica la corrispondenza di tutti gli elementi di un negozio di ottica alle caratteristiche di sicurezza e professionalità necessarie per garantire le migliori soluzioni visive in termini sia di lenti oftalmiche sia di lenti a contatto, unite a una costante attenzione ai bisogni dei propri clienti». E ricordano che il corso appena concluso rappresenta la prima tappa di un articolato programma che continuerà nel prossimo trimestre, con una specifica comunicazione diretta a raggiungere progressivamente un alto numero di oculisti per presentare i contenuti della certificazione, le sue finalità e i centri ottici aderenti. «Lo faremo con un video istituzionale ma anche esemplificativo dei punti chiave del nostro organismo e verosimilmente con la presenza a congressi oftalmologici», rivela Fonelli. Inoltre i vertici della struttura stanno impostando un ulteriore momento formativo che permetta ai negozi di ottica certificati di valorizzare la propria adesione a Cert.o nei confronti dell’oftalmologo, quale elemento di differenziazione e di consolidamento del rapporto di fiducia. «Sarà di fatto un follow up, sotto forma di webinar, che anticiperà all’area ottico optometrica le prossime iniziative nei confronti

di quella medica, ma che cercherà anche di mettere in luce come i nostri iscritti intendano utilizzare la propria certificazione nei confronti degli specialisti della loro zona e quale valore ritengano che la stessa possa avere di fronte alla classe medica localedice ancora Fonelli - In questo nuovo appuntamento online, previsto per maggio, manterremo la modalità dello scambio tra relatore e utenti, che ci ha permesso di accorciare notevolmente le distanze tra l’uno e gli altri, e ci rivolgeremo a chi ha già seguito i tre moduli precedenti, ma anche ad altri ottici optometristi aderenti a Cert.o che vogliano intraprendere lo stesso iter formativo dei colleghi».

Tra le circa 320 persone registrate al percorso appena concluso sono state toccate punte di 280 che hanno partecipato in diretta, come nell’ultima sessione del 6 marzo scorso: la maggior parte erano titolari o collaboratori di centri ottici, tutti punti vendita indipendenti, alcuni di essi appartenenti a gruppi o a insegne con più store a livello regionale.

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Antonio Genovesi durante la prima sessione dell’iter formativo digitale di tre giornate
«L’iniziativa è la prima tappa di un articolato programma che continuerà nel secondo trimestre 2023, con una comunicazione diretta a raggiungere un alto numero di oftalmologi, per presentare i contenuti della certificazione, le sue finalità e i centri ottici aderenti»
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Zeiss: tutto il portafoglio lenti protagonista del nuovo spot

Rendere tutte le lenti Zeiss protagoniste e rafforzare la notorietà del brand, stimolando il traffico sul punto vendita e l’interesse del consumatore a visitare uno dei centri ottici partner per scoprire la gamma completa di soluzioni a marchio: sono gli obiettivi della nuova campagna lanciata dall’azienda oftalmica prima di Pasqua, con uno spot dedicato non più a una specifica referenza ma, appunto, all’intero portafoglio, accomunato da benefici importanti. E ciò, nonostante questo sia un periodo di grande fermento e innovazione dal punto di vista del prodotto, dato che sono al debutto nella seconda metà di aprile sia la versione fotocromatica delle monofocali di stock ClearView sia le nuove lenti per la gestione della progressione miopica MyoCare.

«Abbiamo iniziato a fare comunicazione al gran-

de pubblico dal 2015 e continuiamo a pensare che sia una leva fondamentale per agevolare il traffico sul punto vendita: a oggi, 7 consumatori su 10 conoscono il brand Zeiss e l’intenzione d’acquisto è in costante crescita, specialmente dopo i passaggi delle campagne in televisione - spiega Roberta Celin, communication manager di Zeiss Vision Care Italia - Il nuovo messaggio mette al centro la nostra gamma lenti, che oggi più che mai può dirsi capace di offrire tre caratteristiche molto importanti e trasversali. I benefici raccontati sono, infatti, l’ampiezza dei campi visivi grazie a design FreeForm ottimizzati per raggiungere le migliori performance visive, l’estetica elevata, dovuta a una maggiore sottigliezza e leggerezza, e la protezione UV completa fino a 400 nm di serie, presenti ormai sulla gran parte dei prodotti che il

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La campagna multicanale, on air dall’8 aprile sulle principali reti, include, oltre alla tv, anche i mezzi digitali e i social e veicola il messaggio
“I tuoi occhi meritano cura”, con l’obiettivo di valorizzare l’intera offerta del brand e il ruolo di consulenti dei centri ottici
attualità
Roberta Celin, communication manager di Zeiss Vision Care Italia

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Sempre più Centri Ottici Indipendenti possono affermarlo grazie a CERT.O, la prima certificazione di qualità che li affianca e li sostiene. CERT.O, oltre a garantire elevati standard di servizio, organizza percorsi di aggiornamento e formazione dedicati agli ottici per approfondire diverse tematiche, tra cui lo sviluppo di un proficuo rapporto professionale con i medici oculisti.

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I benefici delle lenti Zeiss raccontati nel nuovo spot: in senso orario, dall’alto a sinistra, l’ampiezza dei campi visivi, la protezione UV completa e l’estetica elevata

centro ottico partner acquista e propone ai propri clienti, come le SmartLife, che rappresentano la quasi totalità delle lenti di costruzione e le monofocali di stock ClearView. Il messaggio è pertanto volutamente più ampio: siamo consapevoli della molteplicità delle esigenze e dal momento che tali caratteristiche possono contraddistinguere più famiglie di lenti, le abbiamo valorizzate tutte presso il consumatore finale, lasciando all’ottico la facoltà di scegliere quale consigliare al proprio cliente e dando in questo modo rilievo al suo ruolo di consulente».

Lo spot da 20 secondi è pianificato per tre settimane sulle principali emittenti televisive generaliste e on demand, con una presenza del 40% in prima serata, durante i programmi di maggiore ascolto e più in linea con il marchio. Il concept risulta diverso rispetto al passato: il focus visivo è puntato sull’unico volto, femminile, della campagna e su ciò che vede, mentre tutto intorno a lei è uno sfondo quasi indistinto e si muove molto lentamente, proprio per mettere al centro l’occhiale e le lenti Zeiss, sottolineandone i benefici in maniera semplice e concreta. A chiudere il messaggio, il riferimento ai centri ottici Zeiss.

A supporto, per i mesi di aprile e maggio, è previsto anche il sostegno del digital e dei social aziendali, per una comunicazione multicanale, ormai imprescindibile per raggiungere il target nel modo più completo e

profondo possibile. Il mezzo digitale verrà utilizzato sia con video pre roll (spot pubblicitari caricati all’inizio dei video che l’utente sceglie di visionare, ndr) sia con presidio delle parole chiave sui motori di ricerca, per aiutare le ricerche guidate e spontanee del prodotto, e posizionamento di native advertising, ovvero di inserti promozionali a carattere editoriale su siti in target, che rimandano al contenuto pubblicitario e al sito Zeiss. Inoltre l’azienda fornisce ai partner materiali specifici anche per i canali social, per iniziare a ingaggiare i clienti sin dalla fase che precede l’acquisto e portarli nel punto vendita già “sensibilizzati” sul tema della tutela degli occhi e della visione personalizzata.

«Attraverso la pianificazione tv e digital riusciamo dunque a intercettare l’utente in tutto il suo percorso prima di entrare nel centro ottico - aggiunge CelinCome di consueto invitiamo i nostri partner a essere ambasciatori del messaggio a livello locale, non solo grazie ai materiali per le vetrine sviluppati ad hoc per sfruttare l’effetto ricordo dello spot televisivo, che consentono di dargli maggiore risalto, ma anche con iniziative, quali affissioni, annunci stampa, eventi e attività in store a seconda di cosa ritengono più efficace per il loro territorio, che possano andare a rinforzarlo e amplificarlo: per raggiungere l’obiettivo, siamo sempre pronti a supportarli nella loro creatività».

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Retro Futuristic

Passato e futuro si fondono in abbinamenti spaziali: materiali metallici, lucenti e robotici, colori argentati, occhiali che sembrano arrivare da un’altra galassia con montature caratterizzate da geometrie particolari

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L’ottico antifragile batte il resiliente

Tecnologia e strumenti digitali prima, pandemia, guerra e crisi economica recentemente: sono alcuni degli eventi che hanno cambiato il metodo di lavoro e il modello di business del professionista della visione, che oggi non deve soltanto sopravvivere a tale evoluzione, ma

anche saper emergere con successo

Negli ultimi decenni la nostra professione ha subìto un profondo mutamento sotto ogni punto di vista. Da attività manuale, dove le competenze tradizionali ne rappresentavano la base, ha dovuto evolversi: l’ottico moderno si è messo alla prova con la tecnologia e con tutto ciò che vi ruota intorno. La sempre maggiore diffusione di nuovi strumenti digitali ha creato pressione psicologica sui professionisti, tanto da indurne molti a rimettere in discussione il proprio metodo di lavoro e in alcuni casi persino il modello di business.

Per anni la resilienza ha avuto un ruolo importante nel determinare il successo nel settore. L’ottico resiliente ha superato difficoltà grazie alla capacità di “rimbalzare indietro” dopo una sfida: in questo senso è

stato forte, adattandosi al cambiamento. Tuttavia ora si assiste a un livello di difficoltà maggiore, correlato ai tempi moderni: non basta più saper “rimbalzare” di fronte alle problematiche, ma si rende necessario reagire e migliorare per via delle situazioni avverse del mercato, che negli ultimi anni sono coincise soprattutto con pandemia, guerra e crisi economica.

Si parla sempre più di antifragilità, ovvero la capacità non soltanto di sopravvivere ai cambiamenti, ma anche di trarne beneficio. I professionisti antifragili sono quelli che crescono nel mezzo del tumulto invece di cercare di resistere: ad esempio, identificano le sfide come opportunità di crescita e si impegnano ad aggiornare e adeguare le proprie tecnologie per rispondere al meglio ai bisogni dei clienti e del mercato in generale.

I risultati di un approccio antifragile sono evidenti perché questa tipologia di professionisti adotta metodi innovativi e un know how più flessibile, perciò adattabili alle esigenze dei consumatori: basti pensare a tutti gli strumenti del customer care in uso oggi, che fanno davvero la differenza tra chi si è evoluto e chi no. Nell’epoca moderna, e ancora di più in quella futura, sarà necessario sviluppare l’antifragilità per garantirsi un posto nel nuovo business dell’ottica, che costringe a non resistere, ma a emergere dopo ogni tempesta.

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Ottico e ortottista, ideatore del blog Ottico del Web e consulente di personal branding per i professionisti del settore
l’ottico del web
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Cultura aziendale e motivazioni: così il cliente non “tradirà”

Coltivare un’autentica relazione con il consumatore prima, durante e dopo la vendita, utilizzando gli strumenti online e offline a disposizione, aiuta a essere presenti nella sua mente e nel suo cuore e a influenzarne la prossima decisione d’acquisto: lo analizziamo con il contributo di Rossella Bianchi, direttrice marketing di Bludata

Promettere la soddisfazione del cliente oggi non basta più: in ogni settore del mercato quasi tutti i consumatori si dichiarano gratificati fino a un istante prima di cambiare fornitore. La grande mole di informazioni presenti online e offline rende sempre più facile modificare la propria decisione d’acquisto anche all’ultimo momento. Cosa può spingere un cliente soddisfatto a rivolgersi a un altro centro ottico? Spesso il semplice palesarsi di un’alternativa. Alla base del “tradimento” c’è il fatto di non percepire alcun motivo particolare per rimanere legato, qualcosa che continui a far sentire speciale dopo la “luna di miele” dell’acquisto. E, purtroppo, nemmeno puntare all’eccellenza della qualità del servizio appare sufficiente a mettersi al riparo dalla concorrenza, poiché ogni volta che qualcuno alza gli standard o adotta soluzioni di successo, queste vengono rapidamente raccolte e riproposte dal mercato, diventando una best practice condivisa.

I negozi di ottica sono molto impegnati nel cercare nuovi clienti ma spesso, contro ogni logica, trascurano quelli già consolidati semplicemente smettendo di comunicare con loro: si genera quindi un gap tra le promesse di soddisfazione studiate dagli uffici marketing e l’esperienza reale. «Un’organizzazione incentrata sul consumatore in modo coerente ne considera il punto di vista quando prende decisioni, quindi crea processi, definisce comportamenti attesi e sviluppa strategie - sostiene Rossella Bianchi, direttrice marketing di Bludata Informatica - Alcune imprese non hanno tuttavia i sistemi e la tecnologia per segmentare e profilare i clienti. Altre mancano delle procedure e delle capacità operative per indirizzarli con comunicazioni ed esperienze personalizzate. In molti casi risulta assente una vera e propria filosofia organizzativa incentrata sull’utente finale, diffusa e guidata dai titolari: infatti nella maggior parte delle realtà la cultura aziendale rimane focalizzata sul prodotto o sulle vendite

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in-store
Formatore ed esperto in comunicazione

e la centralità del cliente è considerata una priorità solo per l’ufficio marketing».

Nessun concetto astratto da addetto marketing, ma comportamenti concreti da attuare ogni giorno: Terrence Deal e Allan Kennedy, due pionieri in materia, nel loro libro Corporate Cultures: The Rites and Rituals of Corporate Life sostengono, con una rara capacità di sintesi di matrice tipicamente anglosassone, che la cultura aziendale altro non è che “il modo in cui facciamo le cose da queste parti”. Per esperienza, ritengo che ogni centro ottico sia caratterizzato, più o meno consapevolmente, da un proprio modo di lavorare che lo definisce e lo distingue dagli altri.

È auspicabile quindi che ogni imprenditore del nostro settore si doti di quelle competenze fondamentali per affrontare la sfida di una cultura aziendale realmente, e non solo a parole, centrata sul consumatore: ne deriverà un ottico adeguatamente motivato e in grado di utilizzare gli strumenti oggi indispensabili per raccogliere e interpretare i dati dei clienti, in modo da definire una customer experience coerente, attrattiva ed empatica, con un approccio capace di sorprenderli, di superare le loro aspettative e di trasformarne gradualmente la soddisfazione per l’esperienza vissuta da lieve meraviglia in completa gratificazione. Fino a spingerli a condividere con gli altri ciò che hanno sperimentato: sempre più spesso, infatti, i consumatori sono i primi testimonial del servizio ricevuto, lasciando recensioni, scattando foto e registrando brevi video per mostrare il loro nuovo paio d’occhiali.

Gli stessi addetti alla vendita devono maturare le soft skill necessarie per supportare un servizio incentrato sull’utente finale e introdurre nella propria attività quotidiana l’uso di semplici strumenti software in grado, in pochi minuti, di supportarne la relazione anche dopo l’acquisto. Conviene infatti investire sul rapporto con il cliente già acquisito: oggi il trigger, ovvero l’innesco che fa scaturire la decisione di comprare qualcosa è frutto di un

processo così articolato e confuso che due ricercatori di Google, Alistair Rennie e Jonny Protheroe, parlano di messy middle, ossia la grande mole di informazioni presenti offline e online rende sempre più articolato l’iter di esplorazione e valutazione dell’acquisto, per cui è sempre più facile essere indotti a cambiare idea un istante prima di scegliere.

Coltivare un’autentica relazione con il cliente prima, durante e dopo la vendita, utilizzando tutti gli strumenti oggi a nostra disposizione, permette di consolidare quell’approccio proattivo all’eccellenza del servizio che è l’unico mezzo per essere presenti nella sua mente e nel suo cuore e per influenzare la sua prossima decisione d’acquisto.

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«Non basta puntare all’eccellenza della qualità del servizio per mettersi al riparo dalla concorrenza: ogni volta che qualcuno alza gli standard o adotta soluzioni di successo, queste vengono rapidamente raccolte e riproposte dal mercato, diventando una best practice condivisa»
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Le lac alla prova dell’alta quota

Una tesi di laurea ha messo in luce come una lente a contatto in silicone hydrogel per il porto continuato, contenente nella sua matrice delle molecole di tocoferolo, cioè vitamina E, possieda le caratteristiche necessarie per renderne efficace l’utilizzo sia in montagna sia nella vita di tutti i giorni

L’alta montagna, per una combinazione di fattori ambientali e logistici, rappresenta il contesto ideale per enfatizzare le caratteristiche desiderabili di una lente a contatto (permeabilità all’ossigeno, fattori di protezione della superficie oculare) e al contempo renderne evidenti le lacune (complicanze associate al porto, sistemi di manutenzione).

Considerando come punto di partenza un questionario proposto nel 2014 dalla Cook University Australiana agli escursionisti in Tibet, si è cercato di analizzare in che modo l’utilizzo delle lac influisse sull’esperienza ad alta quota, andando a valutare sia questioni riguardanti la preparazione al viaggio, ad esempio il tipo di lente o le esperienze pregresse all’escursione, sia l’effettiva performance. Successivamente all’aver raccolto le informazioni necessarie, inerenti soprattutto agli aspetti critici di ossigenazione e gestione della manutenzione, nella mia tesi di laurea ho cercato di rispondere a queste problematiche identificando quale tipologia di lente meglio si adattasse alle insidie di un ambiente così impervio per poi, in sede conclusiva, discuterne una possibilità di impiego nel quotidiano.

Innanzitutto l’uso di materiali Hydrogel tradizionali risulta limitante o, in alcuni casi, pericoloso, poiché la matrice polimerica della lente in HEMA (Hy-

droxy-Ethyl-Metha-Acrylate), di cui è composta la quasi totalità di quelle attualmente in commercio, non permette un adeguato interscambio di ossigeno tra l’atmosfera e la superficie oculare. Sopra i 4.000 metri, infatti, questo gas disciolto nell’aria arriva ad avere una pressione parziale di circa 100 mmHg, pregiudicando dunque il porto di lac normalmente utilizzate ad altitudini inferiori, dove la pO2 tocca i 155 mmHg. La scelta è ricaduta, quindi, sui moderni Hydrogel a base siliconica, che assicurano performance nettamente superiori nel campo specifico dell’ossigenazione, mantenendo al contempo il comfort di una lente morbida: quelle rigide, infatti, pur garantendo il fabbisogno corneale di ossigeno, sono limitanti sia dal punto di vista della comodità sia da quello dei costi, rappresentando un’opzione decisamente meno gettonata.

Per quanto riguarda la migliore modalità applicativa, si è scelto di puntare sulle lenti continuous wear, cioè a porto continuato, sebbene numerosi studi suggeriscano una maggiore correlazione con l’insorgenza di infezioni, ad esempio, le cheratiti. Infatti, considerando fattori ambientali caratteristici dell’alta montagna, quali scarse condizioni igieniche e difficoltà nell’assicurare una adeguata routine di pulizia, si è arrivati alla conclusione che il rischio di complicanze associato alle

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lab
Laureato in Ottica e Optometria all’Università di Padova

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Futuro Assicurato è il programma fedeltà che tutela il portatore di lenti Ital-Lenti contro furti e danneggiamenti dei propri occhiali, insieme ad ulteriori vantaggi:

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usa e getta o a ricambio programmato fosse addirittura maggiore rispetto a una continuous wear. La causa è da ricercarsi nel maneggiare la lente, necessario per l’inserzione e rimozione delle daily o per la manutenzione di quelle quindicinali e mensili. Nella sezione seguente della tesi si è provato a dare risposta a quelle che sono le problematiche peculiari dell’alta montagna, in particolare l’aumentata esposizione a radiazioni UV e la possibilità di somministrazione di farmaci con lo scopo di diminuire l’insorgenza

lente dell’occhiale, venendo poi deviati dalla superficie corneale verso zone sensibili dell’occhio come limbus e cristallino: per ovviare a questo problema è necessaria una lac con filtro UV che blocca anche i raggi periferici (foto tratta da jnjvisioncare.dk)

di stati infiammatori o infettivi. Per quanto riguarda il primo punto, alcune ricerche dimostrano che, all’aumentare della quota, cresce proporzionalmente anche la quantità di radiazioni ultraviolette che non viene schermata efficacemente dall’atmosfera. A ciò si aggiunge la presenza di terreni spesso innevati, che quindi moltiplicano l’esposizione per via dell’altissimo albedo, cioè la riflessione dei raggi da parte di una superficie. A causa di questi fattori, l’utilizzo di occhiali da sole tradizionali risulta, in molti casi, non sufficiente

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Figura 1. Valori di pressione atmosferica e pressione parziale di ossigeno in relazione all’altitudine Figura 2. Rappresentazione schematica del Peripheral Light Focussing. I raggi con ampi angoli di incidenza passano lo schermo prodotto dalla

per proteggere l’occhio da patologie quali, ad esempio, la cheratite attinica, detta anche snow blindness L’utilizzo di lac con filtri UV di categoria I risponde efficacemente a tali problemi, fornendo uno schermo adeguato alla superficie corneale e proteggendone le strutture interne dal Peripheral Light Focussing (PLF), causato dai raggi che arrivano alla superficie oculare con angoli di incidenza particolarmente elevati e che vengono successivamente deviati verso strutture suscettibili, quali limbus e cristallino.

Infine la possibilità di caricare un principio attivo all’interno della lente e mediarne il rilascio apre la strada a numerose applicazioni sia per il trattamento di quadri patologici sia per la prevenzione di problematiche infettive o infiammatorie. Esistono diverse tecniche ingegneristiche per permettere alla matrice della lente di immagazzinare al proprio interno un farmaco, tra cui soaking, molecular imprinting, nanoparticles entrapment, barriere di diffusione vitamina E mediate, la cui molecola viene intrappolata nella matrice polimerica della lente attraverso l’utilizzo di solventi apolari come il metanolo, e l’utilizzo di fluidi supercritici (con proprietà fisiche intermedie tra quelle di un gas e di un liquido, ndr). Tra queste spicca per le sue qualità di biocompatibilità ed efficacia di rilascio del principio attivo il tocoferolo (vitamina E) la quale, grazie alla sua struttura molecolare permette la creazione di

una barriera semipermeabile, impedendo la diffusione del farmaco attraverso la lente. In uno studio condotto nel 2011 dall’Università della Florida risulta particolarmente efficace l’utilizzo di questa tecnica di drug delivery per la somministrazione di diversi principi attivi, mantenendo un profilo di rilascio adeguato addirittura per diverse settimane. Le caratteristiche peculiari della vitamina E, inoltre, proteggono il principio attivo dalla fotodegradazione e incrementano le capacità di filtraggio UV del materiale, alterandone solo in minima parte le qualità fisiche e dimensionali.

Restano da sciogliere alcuni dubbi, come ad esempio l’effettiva tenuta del materiale e le sue modifiche dimensionali a temperature rigide, oppure la regolamentazione, commercializzazione e distribuzione di tale prodotto.

In conclusione, nonostante questi dubbi rimangano a causa di una letteratura non sufficiente, lo studio bibliografico proposto da questa tesi ha messo in luce come una lente in silicone hydrogel per il porto continuato, contenente nella sua matrice delle molecole di tocoferolo (vitamina E), possiede tutte le caratteristiche necessarie per renderne efficace l’utilizzo sia in alta montagna sia nella vita di tutti i giorni. La possibilità, inoltre, di poter controllare il dosaggio di diversi principi attivi, nell’arco di settimane, ne rende anche adattabile l’uso per il trattamento di quadri patologici o la prevenzione di problematiche infettive.

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Figura 3. Profili di rilascio di un farmaco con diverse concentrazioni di Vitamina E addizionata alla matrice polimerica della lente Sil-H: come si può notare il rilascio viene mediato per svariati giorni (foto tratta da Cheng-Chun Peng, Vitamin E loaded silicone hydrogel contact lenses for extended ophthalmic drug delivery, University of Florida, 2011)

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La consulenza d’immagine in ottica

Come offrire al cliente un’esperienza d’acquisto personalizzata

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Redazione: Strada 4 Milano Fiori, Palazzo Q7 – 20089 Rozzano (MI)

Sede operativa: FGE srl – Regione Rivelle 7/F – 14050 Moasca (AT)

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EssilorLuxottica: un milione di dati in una progressiva

Il gruppo lancia a maggio Varilux XR Series, già presentata in anteprima mondiale a Mido 2023, che si basa su un modello predittivo e sull’analisi degli stili comportamentali e dei movimenti del portatore

L’obiettivo di EssilorLuxottica, con questa nuova soluzione per i presbiti, è ampliare l’offerta di prodotti, «puntando su tecnologie premium e differenzianti, per permettere ai centri ottici partner di rafforzare ed estendere il proprio business con proposte all’avanguardia che rispondano alle esigenze dei consumatori odierni, i quali ricercano nitidezza immediata, anche in movimento - spiegano dal gruppo italo-francese - Ed è per questo reale bisogno che è nata Varilux XR Series, una lente dal cuore tecnologico, progettata tramite l’intelligenza artificiale, di cui per la prima volta i nostri ricercatori hanno sfruttato il potere analizzando più di un milione di dati provenienti da indagini esclusive, misurazioni posturali condotte in store, test di vita reale e comportamento dei portatori».

Da EssilorLuxottica ricordano, infatti, che, grazie all’estensione dell’ampiezza del volume di visione, queste lenti risultano molto reattive ai naturali movimenti oculari, pari secondo alcuni studi a circa centomila al giorno: integrano quindi il comportamento visivo degli utenti, con particolare attenzione all’abbassamento dello sguardo e alle distanze dell’oggetto osservato, in modo da reagire all’effettivo movimento degli occhi e garantire una visione nitida e fluida. «Siamo di fronte all’intelligenza artificiale combinata con lo studio degli

stili di vita di oltre seimila utilizzatori, per cambiare e migliorare la performance visiva delle persone - sottolineano dall’azienda - Il processo tecnologico è affascinante: un “gemello digitale” del portatore, creato in un ambiente 3D, consente di simulare il profilo di comportamento visivo del portatore stesso in situazioni di vita reale».

Alessandra Barzaghi, marketing director lenses wholesale Italia di EssilorLuxottica, ricorda, inoltre, che la potenza dell’AI risiede nella quantità, qualità e varietà dei dati e nel modo in cui vengono calcolati. «Il nostro centro di ricerca, attingendo da molteplici fonti, è riuscito a raccoglierne oltre un milione per sviluppare un innovativo sistema di modellazione comportamentale, in grado di prevedere come i presbiti guarderanno gli oggetti che li circondano e, di conseguenza, muoveranno gli occhi - afferma - La definizione dei nuovi modelli predittivi, abbinati alla tecnologia XR Motion, ci ha consentito di creare la prima progressiva Varilux Eye-responsive, cioè definita nella sua progettazione in considerazione di due parametri, la prescrizione e il comportamento visivo».

Nelle intenzioni di chi l’ha ideata, dunque, Varilux XR Series è un concentrato di tecnologia avveniristica, capace di prevedere e adattarsi al naturale comportamento oculare dei portatori: potranno quindi beneficia-

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lenti oftalmiche
Alessandra Barzaghi, marketing director lenses wholesale Italia di EssilorLuxottica

Dodici tappe in poco più di un mese sull’intero territorio nazionale: il debutto della Varilux XR Series coincide con il ritorno di EssilorLuxottica a un piano formativo e informativo itinerante, dopo la pandemia, a quasi cinque anni dall’ultimo.

«Dopo Mido, siamo entusiasti di tornare sul territorio portando l’innovazione Varilux con un progetto dedicato ai nostri partner di riferimento. Eventi serali per favorire la partecipazione dei clienti e per darci il giusto tempo da trascorrere insieme: sei date, Firenze, Roma, Milano, Padova, Napoli e Bari, con un evento serale; sei tappe, Genova, Torino, Pescara, Catania, Palermo e Civitanova Marche, con una cena placé e presentazione del prodotto - rivela Alessandra Barzaghi - In ogni tappa, i nostri partner avranno modo di sperimentare con dimostrazioni live anche le possibilità di personalizzazione di Varilux XR Series offerte da NVB Near Vision Behaviour, la app che simula il comportamento in lettura del portatore, e da Visioffice. Nelle sei date evento serale anche Vision S 700, la novità strumenti per una refrazione avanzata e perfetto completamento del journey del portatore in negozio».

Gli incontri di questo roadshow rappresentano appuntamenti chiave per illustrare le novità della nuova progressiva, ma non saranno gli unici». L’attività formativa incentrata su Varilux XR Series e destinata ai professionisti della visione italiani si svilupperà, infatti, su tre livelli: corsi all’interno di Leonardo, la piattaforma di aggiornamento professionale di EssilorLuxottica, virtual classroom, sempre con il medesimo supporto digitale, e iniziative in store con professionisti formatori dedicati. «È inoltre in programma un intenso piano di comunicazione al consumatore finale a partire da ottobre accompagnato da una massiccia campagna di visibilità dedicata ai negozi», conclude la manager.

re di una nitidezza immediata anche in movimento, con una ampiezza di visione ottimale su qualsiasi obiettivo superiore del 49% rispetto alle Varilux X Series, secondo una simulazione interna condotta dal team di ricerca & sviluppo di Essilor, e di una navigazione oculare senza soluzione di continuità tra i 30 cm e l’infinito.

«I test condotti da terze parti, inoltre, hanno rilevato un elevato grado di soddisfazione nelle varie condizioni di utilizzo, sottolineando la capacità di queste lenti

di rispettare la promessa per cui sono nate: cambiare la performance visiva di chi le indossa», aggiungono dall’azienda.

Alla luce di tali innovazioni tecnologiche a favore del benessere visivo dell’utente finale, sono diversi i vantaggi per gli ottici optometristi che vorranno proporre questa nuova lente. «Il principale è che già nella versione design, cioè quella base, Varilux XR Series mostra un livello di personalizzazione sul comportamento visivo del portatore particolarmente elevato - spiega Barzaghi - L’intelligenza artificiale, i modelli comportamentali predittivi, il sistema di digital twinning, cioè di “gemello digitale”, una sorta di evoluzione dell’avatar, e l’utilizzo dei metadati facilitano notevolmente l’attività del professionista della visione: anche solo prendendo i parametri del portatore presbite, potrà infatti offrire una soluzione innovativa e in linea con le esigenze della vita quotidiana, nella quale i movimenti oculari sono continui, frenetici, passando in maniera repentina dal vicino all’intermedio e al lontano».

Il nostro è tra i primi paesi su scala globale a beneficiare del lancio di Varilux XR Series. «Nelle scorse settimane abbiamo organizzato un panel test con ottici italiani top, che hanno sperimentato personalmente questa lente e ne hanno apprezzato le peculiarità - dice ancora Barzaghi - Il lancio per il canale ottico indipendente avverrà con il supporto di un roadshow dedicato, tra la fine di aprile e gli inizi di giugno».

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Da nord a sud, un roadshow e un piano di formazione dedicati alla nuova lente
Un’immagine di campagna della Varilux XR Series

HOYA lancia le nuove lenti

Sensity Fast, tre volte più veloci nello schiarimento*

all’acquisto anche tra i non portatori: il 20% ritiene che non sia sufficientemente veloce e l’11% dichiara che questo è un motivo di mancata scelta.

«Con Sensity Fast abbiamo raggiunto un nuovo livello di tecnologia fotocromatica, sviluppando ciò che il mercato chiedeva: la velocità di schiarimento. Quella delle lenti Sensity Fast rende il passaggio dall’esterno all’interno un’esperienza positiva, che convince tutti - afferma Maurizio Veroli, amministratore delegato di Hoya Italia - Abbiamo grandi aspettative: siamo certi che con Sensity Fast daremo un nuovo impulso al business del fotocromatico».

Le ricerche** dimostrano che molti degli attuali portatori di lenti fotocromatiche ne apprezzano i benefici, tanto che l’84% degli intervistati raccomanderebbe il prodotto ad amici. Ci sono numerose opportunità su cui si può ancora lavorare per rispondere sempre di più alle richieste dei consumatori: dall’indagine emerge che solo il 25% di chi già utilizza le lenti fotocromatiche è completamente soddisfatto e la principale esigenza riguarda la maggiore velocità di adattamento alle condizioni di luce, in particolare quella di schiarimento. Il lento schiarimento è infatti il principale ostacolo

Sensity Fast

le lenti velocissime ad adattarsi alla luce

Le Sensity Fast, nate dall’impegno della Ricerca & Sviluppo Hoya, sono velocissime ad adattarsi alla luce, quindi più interessanti anche per chi non ha mai indossato lenti fotocromatiche. Dotate di evolute tecnologie, sono tre volte più veloci nello schiarimento* e proteggono gli occhi sia all’aperto sia durante l’uso dei dispositivi digitali, grazie alla protezione UV e al controllo modulare della luce blu***.

Tecnologia evoluta per prestazioni affidabili

Sensity Fast si basa sull’evoluzione della Precision Photochromic Technology, l’esclusiva tecnologia di applicazione del film fotocromatico Hoya, dotato di una nuova composizione delle molecole e di un nuovo strato protettivo.

Il processo di applicazione degli strati, microscopicamente accurato e maggiormente evoluto grazie all’impiego di macchinari all’avanguardia, viene effettuato tramite spin coating, per un’adesione superiore e prestazioni stabili nel tempo. Questo rende possibile il perfetto abbinamento tra superfici lavorate con tecnologia freeform e l’Integrated Double Surface di Hoya.

L’ottico optometrista può quindi distinguersi con una soluzione davvero unica e originale per innovazione e prestazioni e offrire ai propri clienti la massima soddisfazione grazie al connubio delle migliori tecnologie dei design e trattamenti Hoya.

Le lenti Sensity Fast sono disponibili nei due colori più richiesti, Marrone Bronze e Grigio Silver.

* Valutazione interna rispetto a prodotti di Hoya. Tempo calcolato dalla massima percentuale di scurimento fino al raggiungimento del 70% di trasmissione in interni.

** HOYA Photochromic Quantitative Study Emea/Apac/ Americas 2018, N= 2250, Harris Interactive Ag.

*** In base allo standard di misurazione B-Cut EN, l’assorbimento della luce blu varia da un minimo del 9,2% (1.50 grigio con trattamento AR standard, allo stato iniziale) a un massimo del 78,8% (1.50 marrone con trattamento AR standard, allo stato di scurimento).

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L’innovazione fotocromatica che aumenta la soddisfazione e il business del Centro Ottico

Rodenstock, l’Academy integra formazione in presenza e digitale

Alla prima sessione presso la nuova struttura, all’interno della sede milanese dell’azienda oftalmica, che si è tenuta a fine marzo, hanno assistito 40 centri ottici. I partner potranno inoltre fruire di un’offerta di aggiornamento online su lenti, strumenti, marketing e management, anche personalizzata

Afine marzo è stata ufficialmente inaugurata la B.I.G. Vision Academy. «Si tratta di un nuovo spazio attrezzato con una sala refrazione dotata di strumenti tecnologici di ultima generazione e del

nostro Store of the Future, per far vivere in prima persona il customer journey Rodenstock a chi vorrà entrare a far parte del nostro network, e con una sala formazione dedicata», spiega Massimo Barberis, amministratore delegato della filiale italiana della multinazionale.

Quaranta centri ottici hanno così assistito al primo corso, il B.I.G. Exact Lab, dedicato alla tecnologia di punta del gruppo e articolato in due momenti formativi diversi, per diventare esperti in lenti biometriche intelligenti. «Si tratta di un percorso che accompagna e supporta i partner Rodenstock nello sviluppo del loro business e nella valorizzazione della loro professionalità - commenta Valentina Pucci Mossotti, head of product & training dell’azienda oftalmica - Un’opportunità per avere aggiornamenti continui finalizzati a differenziare il centro ottico e ad arricchire la proposta di vendita sia dal punto di vista tecnico-professionale sia da quello consulenziale, per un migliore ingaggio dei clienti».

Accanto alla formazione in presenza Rodenstock Italia propone diverse modalità di aggiornamento: e-learning, webinar e corsi on demand, in store e digitali. «I nostri partner troveranno sempre percorsi formativi differenti, anche customizzati sulla base delle loro reali esigenze di business - aggiunge Pucci Mossotti - L’Academy sarà disponibile pure online, con tutta la praticità di fruire dei diversi percorsi, nei tempi e nei modi

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lenti oftalmiche
In queste pagine, la sede e la strumentazione della B.I.G. Vision Academy

ISTITUTO ZACCAGNINI

Scuole di Ottica ed Optometria a Bologna e Milano

all’A.S. 2023-2024

L’Istituto è presente nel mondo della visione, in cui opera integrato con il contesto scientifico, economico e civile e partecipa da protagonista alla vita della filiera ottica. Fornisce agli studenti e alle aziende del settore istruzione e formazione di area sanitaria con l’impegno di consegnare al mercato del lavoro professionisti dotati delle conoscenze scientifiche, delle abilità e delle competenze pratiche richieste per inserirsi con successo nella professione e nelle aziende.

Dal 1977 un riferimento per il mondo della visione

Da oltre 45 anni consegniamo agli Ottici e agli Optometristi conoscenze e competenze professionali e – fra i primi in Italia – da 40 anni quelle optometriche, all’interno di un percorso culturale di aggiornamento professionale dei nostri docenti provenienti dalla filiera ottica e dal mondo accademico, utilizzando metodi didattici sempre in linea con l’evoluzione dei profili professionali e dei sistemi di erogazione della didattica.

Gli ambiti istituzionali di attività dell’Istituto Zaccagnini

Scuola per Ottici Corso biennale abilitante alla professione di Ottico

Corsi di Specializzazione professionali in Ottica ed Optometria

Master e Corsi Clinici di formazione superiore in Ottica, Optometria, Contattologia ed Economia dell’Impresa Ottica

XXV Congresso Interdisciplinare, Bologna 10, 11 Marzo 2024

I Corsi sono erogati in modalità flessibili e personalizzabili grazie alla Didattica

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aperte le iscrizioni
Sono

più adatti alle loro necessità». La proposta formativa di B.I.G. Vision Academy online si declina in quattro aree di interesse: lenti, strumenti, marketing e management, ognuna delle quali pensata per offrire aggiornamenti continui e approfondimenti specifici, con l’obiettivo di «favorire lo scambio di esperienze e best practice attraverso modalità interattive, perché è solo grazie alla condivisione del know how che si potrà formare una community di professionisti del benessere visivo pronta ad affrontare le prossime sfide di mercato», afferma Daniela Poletti, head of marketing di Rodenstock Italia.

È possibile, inoltre, scegliere due tipologie di percorsi di e-learning: Masterclass e Dammi 3 parole. Per ogni area tematica verranno progressivamente caricati contenuti per offrire un aggiornamento continuo nel tempo, ossia un argomento diverso per ogni percorso. Le Masterclass sono videocorsi in più sessioni, ognuno della durata massima di 20 minuti, ricco di spunti, riflessioni ed elementi utili a sostenere l’attività quotidiana a 360 gradi. Insieme ai materiali il professionista può scaricare anche una dispensa e l’attestato di partecipazione. Nel format Dammi 3 parole sono proprio le persone che lavorano in Rodenstock a raccontare

servizi, prodotti e azioni marketing dedicate agli ottici partner. Il formato breve, di quattro minuti al massimo, è pensato per permettere di condividere con più facilità i contenuti con il team, investendo nella formazione.

«Il tempo in negozio è prezioso, per questo abbiamo deciso di lanciare anche webinar one to one e di offrire ai nostri clienti momenti su misura di alta formazione - precisa Pucci Mossotti - Tali corsi sono costruiti in maniera personalizzata in base alle reali esigenze del business del centro ottico».

«Imparare è crescere: ecco perché abbiamo inaugu rato la nuova sede della Rodenstock Academy a Mila no, uno spazio fisico dove vivere insieme ai partner la nostra filosofia e fruire di un portale di e-learning per rimanere sempre aggiornati», conclude Barberis.

Massimo Barberis rivela che la casa madre ha affidato alla filiale italiana il progetto pilota della Academy, che diventerà così una case history internazionale per tutto il gruppo

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Un momento del primo B.I.G. Exact Lab, svoltosi a fine marzo
«La nostra proposta formativa è un’opportunità per differenziare il centro ottico e per arricchire la proposta di vendita sia dal punto di vista tecnico-professionale sia da quello consulenziale

Transitions, al via la straordinaria campagna 2023

Transitions ha in programma per il 2023 un grande dispiegamento di risorse e lancia un intenso piano media. A partire dalla campagna

“early bird”, da marzo sui social network e in TV. «Abbiamo deciso, dopo aver chiuso il 2022 con risultati straordinari in termini di posizionamento, di spingere ulteriormente il piede sull’acceleratore - afferma Maristella Rizzo, Group Business Brand Manager Transitions Italia - L’obiettivo è proprio capitalizzare la potenza del brand (su 10 persone che entrano in negozio, 7 conoscono Transitions e 4 considererebbero l’acquisto) e dare un ulteriore sprint che supporti la comunicazione tutto l’anno, con ricadute positive anche sul business dell’ottico».

Riflettori accesi sulla nuova campagna media, dunque, con un focus sugli Style Colors, super fashion, con fantastiche opzioni di colore che permettono di esprimere in chiave contemporanea il proprio stile personale.

«Questo intenso programma sui social e sulla TV, trasversale a più target, rappresenta un boost importante sicuramente in termini di visibilità e di brand awareness - continua Rizzo - Contestualmente tale presenza massiva si trasforma anche in una leva di business decisiva per il centro ottico».

La campagna include un piano multicanale ad alta visibilità che coinvolge TV, anche on demand, piattaforme digitali e social media, con l’obiettivo di intercetta-

STILE IN OGNI MOMENTO. Lenti intelligenti alla luce. Transitions è un marchio registrato, logo Transitions Transitions Light Intelligent Lenses sono marchi di Transitions Optical, Inc. usati su licenza di Transitions Optical Limited. ©2022 Transitions Optical Limited. Le prestazioni fotocromatiche sono influenzate da fattori quali temperatura, esposizione UV e materiale ottico della lente. Style Colors Zaffiro.
Il brand di lenti intelligenti alla luce gioca d’anticipo rispetto al passato, inaugura un intenso piano media ed è già on air dall’11 marzo sui social e dal 19 marzo in TV su Canale5, Rete4, Italia1, Discovery Channel e Sky

re un target sempre più ampio di consumatori. Attraverso il video spot TV di 20 secondi, pillole-video e GIF per i social media, la campagna 2023 di Transitions presidierà la vita degli italiani, incrementando la riconoscibilità del brand e generando valore reale e tangibile per i consumatori.

«Lo spot, le musiche accattivanti, il ritmo incalzante confermano che continua il nostro piano di conquistare le fasce di consumatori più giovani, attenti allo stile - spiega ancora Rizzo - In questa direzione c’è un buon potenziale di crescita. Dobbiamo ampliare la nostra fanbase di consumatori e aumentare sempre più la desiderabilità del prodotto».

La televisione si conferma il canale di riferimento per la campagna, con delle special visibility sui programmi più seguiti in prima serata, ma anche i Social Media - Facebook, LinkedIn (@TransitionsItalia) e Instagram (@Transitionslenses) - rafforzano il proprio ruolo strategico nel mix di comunicazione Transitions. I contenuti social del brand sono disponibili gratuitamente per il centro ottico che vuole parlare alla sua community digitale con i colori Transitions.

Il Centro Ottico può scaricare il pacchetto digital appositamente creato sul sito www.mytransitions.it.

«La campagna 2023 conferma la nostra attitude coraggiosa in termini di marketing e comunicazione - conclude Rizzo - capace di combinare visione strategica, conoscenza del consumatore e volontà di costruire relazioni di successo con i nostri partner commerciali».

STILE IN OGNI MOMENTO

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9.000 passaggi dello spot programmati, più di 200 milioni di visualizzazioni stimate, 24 milioni di potenziali clienti
le lenti intelligenti alla luce in 7 colori Transitions Signature sono marchi registrati. loghi Transitions Light Intelligent Lenses sono marchi di Transitions Optical, Inc. utilizzati su licenza di Transitions Optical Limited. ©2023 Transitions Optical Limited. Le prestazioni fotocromatiche sono influenzate da fattori quali temperatura, esposizione UV e materiale ottico della lente. Style Colors Smeraldo.
Prova
Parole d’ordine della campagna: accelerare e liberare tutto il potenziale 2023!

Ital-lenti Futuro Assicurato Programma Fedeltà

Per il 2023 Ital-lenti ha pianificato una serie di attività che saranno disponibili per i propri partner commerciali, allo scopo di creare fidelizzazione da parte del cliente finale e di favorire il drive to store.

«La prima iniziativa è un programma per offrire a tutti i portatori una interessante opportunità che riguarda una nuova coppia di lenti - spiega Paolo Marchesi, Product & Marketing Manager di Ital-lenti - L’obiettivo è stimolarne l’acquisto, supportato dalla professionalità dell’ottico, riducendo il ciclo medio di vita dell’occhiale. Tuttavia la copertura del costo delle lenti necessita di un’adeguata assicurazione su eventuali danni accidentali, favorendo una maggiore accessibilità ai prodotti di categoria superiore».

Sottoscrivendo il Programma Fedeltà Futuro Assicurato il portatore riceverà dal centro ottico una card grazie alla quale potrà usufruire di una garanzia in caso di furto, danneggiamento o rottura delle lenti, in funzione della quale potrà richiederne, entro 12 mesi dalla data di acquisto, la sostituzione a una condizione commerciale speciale.

Oltre all’assicurazione, il programma Programma Fedeltà Futuro Assicurato prevede, sempre per lo stesso portatore, un’ulteriore opportunità per una seconda coppia di lenti con gli stessi parametri, beneficiando anche in questo caso di vantaggi speciali entro 12 mesi dall’acquisto della prima coppia.

Con l’opzione Family Opportunity l’iniziativa è estesa a un parente o un amico che, presentando la card ricevuta, potrà a sua volta comprare una coppia di lenti a sua scelta, sempre a speciali condizioni commerciali.

I vantaggi del programma per il portatore

Il Programma Fedeltà Futuro Assicurato di Ital-lenti è un’indispensabile assicurazione sul primo equipaggiamento visivo e un’ottima opportunità per adottare un secondo occhiale di scorta o un occhiale vista/sole o condividere l’opportunità di acquisto con un familiare, un parente o un amico.

L’adesione al programma può essere richiesta a tutti i centri ottici che partecipano all’iniziativa.

Per ulteriori informazioni i nostri agenti di zona e i nostri Centri Servizi sul territorio nazionale sono a completa disposizione.

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La nuova dimensione delle progressive

BIOMETRICS:

lità per la creazione di una nuova generazione di lenti. Il calcolo aggiuntivo con il Myopia Master® e la considerazione dei parametri biometrici degli occhi, in combinazione con quelli individuali, permettono ora un adattamento preciso delle lenti al sistema visivo.

Chi è Optiswiss? È leader in Svizzera tra i produttori di lenti oftalmiche e vanta clienti in oltre 20 paesi. Sin dalla sua fondazione, 85 anni fa, Optiswiss costituisce una presenza stabile a livello locale e oggi è del tutto indipendente. Conosce bene le esigenze del retail specializzato e instaura partnership alla pari.

La Svizzera fino all’ultimo dettaglio Optiswiss ha sempre preso in considerazione il maggior numero possibile di parametri individuali nella realizzazione di lenti progressive di alta qualità. L’esclusiva partnership con OCULUS, produttore di tecnologie di misurazione per l’ottica oftalmica, ha aperto ulteriori possibi-

Gli ingegneri di Optiswiss, a Basilea, sono riusciti a integrare i parametri biometrici nel design della nuova lente. Tenendo conto, ad esempio, della lunghezza assiale del bulbo oculare, del centro di rotazione dell’occhio e del diametro della pupilla, le lenti BIOMETRICS consentono di ottenere un alto livello di tecnicità e comfort visivo. «Con OCULUS la misurazione e il trasferimento digitale dei parametri biometrici garantiscono una lente assolutamente individuale, perfettamente adattata all’occhio di chi la indossa», dichiara Samuel Frei, CEO di Optiswiss.

BIOMETRICS non fa parte soltanto del portfolio di lenti progressive. Anche i portatori di One, Relax e Nearis possono beneficiare del massimo contrasto e della migliore acuità visiva su tutta la superficie della lente.

L‘innovativa tecnologia BIOMETRICS ha già riscosso ottimi riscontri in Svizzera e in Germania e dal 18 aprile è disponibile anche in Italia. L’installazione, il servizio e l’assistenza tecnica sono garantiti a livello nazionale da R.O.M.

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la tecnologia delle lenti incontra la tecnologia della misurazione biometrica

Un sistema olistico di componenti in perfetta sinergia

BIOMETRICS permette all’ottico optometrista di realizzare una lente di qualità. Il Myopia Master® di OCULUS è un dispositivo di misurazione ad alta precisione che fornisce parametri biometrici per l’elaborazione del design della lente e può essere utilizzato anche per numerose altre applicazioni. Optiswiss e OCULUS hanno stretto una partnership per BIOMETRICS che consente esclusivamente ai clienti di Optiswiss di utilizzare il Myopia Master® per determinare il centro di rotazione dell’occhio, oltre alle ben note e molteplici possibilità di misurazione. I singoli parametri, come la lunghezza assiale del bulbo oculare, possono inoltre essere trasferiti direttamente in formato digitale con Myopia Master, tutto in soli tre minuti.

Le misurazioni vengono completate con la determinazione della dimensione individuale della pupilla, raggiungendo la massima ottimizzazione possibile del campo visivo. «In questo modo offriamo alle persone sia con pupille grandi sia piccole la stessa percezione visiva, unita a un’eccellente visione periferica - spiega Frei - Un’altra particolarità è che Myopia Master® è in grado di misurare con estrema precisione gli occhi con lenti intraoculari (IOL), così da garantire il coinvolgimento anche di questi clienti con BIOMETRICS: secondo le stime, in Europa occidentale vengono effettuati oltre 3 milioni di impianti IOL all’anno».

Differenziazione per il retail specializzato

Gli ottici optometristi hanno l’opportunità di creare nei loro negozi un’esperienza d’acquisto inedita, che inizia con una consulenza professio-

nale concreta e termina con un cliente soddisfatto e fidelizzato.

Optiswiss offre inoltre supporto attraverso strumenti di marketing personalizzati e di formazione. I vantaggi di BIOMETRICS per il consumatore, facilmente comprensibili attraverso una comunicazione mirata, portano a vendite ad alto valore aggiunto e a un’elevata soddisfazione del cliente finale.

Ordini disponibili a partire dal 18 aprile 2023. Una presentazione della tecnologia è a disposizione degli interessati nell’Online-Shop, tramite il servizio clienti e il responsabile di zona. Gli ottici optometristi potranno anche ricevere tutte le informazioni sul Myopia Master® di OCULUS e sull’attivazione delle sue funzioni esclusive per i clienti Optiswiss.

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Allergoftyll e Lipostamin: gocce e spray oculari naturali coadiuvanti in caso di allergie

La primavera è arrivata e con essa anche una maggiore diffusione di pollini di ogni genere, acari della polvere, spore delle muffe e altri allergeni presenti nell’aria che, venendo a contatto con gli occhi, possono scatenare una reazione allergica stagionale. Fra i principali sintomi vi sono prurito e gonfiore oculare, bruciore, pizzicore, lacrimazione abbondante e occhi arrossati.

In particolar modo il prurito oculare, o congiuntivite allergica, è una condizione molto diffusa che può essere isolata o associata ad altre manifestazioni. Circa il 20% delle persone presenta una congiuntivite allergica di vario grado, con prurito e lacrimazione e anche con arrossamento ed edema palpebrale. Questi ultimi sono dovuti al rilascio di istamina e di altre sostanze proprio in reazione al fenomeno allergico che li ha causati.

In commercio sono disponibili una serie di prodotti che sfruttano i rimedi naturali, come i colliri che possono contribuire a proteggere gli occhi. In particolare Omisan farmaceutici, azienda italiana specializzata nel benessere e la salute oculare, ha sviluppato una gamma di dispositivi medici oftalmici sterili con estratti fluidi dei fiori per la difesa degli occhi e la manutenzione delle lenti a contatto, così da offrire ai consumatori una soluzione delicata e non tossica.

Quando condizioni irritative, di bruciore o di rossore oculare non sono causate da patologie, ma semplicemente da fattori esterni e cause ambientali, come permanenza in locali chiusi o destinati a fumatori, con aria secca e condizionata, oppure vento, sole, polvere, inquinamento atmosferico, utilizzo prolungato di dispositivi elettronici video e uso non corretto delle lenti a contatto è possibile

intervenire con prodotti coadiuvanti che idratano, proteggono e rinfrescano, donando sollievo all’occhio.

Tra i colliri di Omisan Farmaceutici con componenti naturali coadiuvanti in caso di congiuntivite allergica troviamo:

Allergoftyll®, gocce oculari con estratto fluido di Elicriso: lubrificano, idratano, leniscono e proteggono; donano sollievo e rinfrescano gli occhi arrossati e irritati. Indicate per essere utilizzate con le lenti a contatto indossate. Compatibili con i trattamenti omeopatici. L’Elicriso (Helichrysum italicum) è una pianta perenne tipica dell’area mediterranea. È stata dimostrata l’importanza dell’estratto di Elicriso come agente antinfiammatorio e antimicrobico. Inoltre il suo estratto è indicato come coadiuvante in caso di forme allergiche dovute ai pollini dei fiori, alla polvere o ai peli di animali domestici.

Lipostamin®, soluzione spray oculare e palpebrale a base di liposomi ed estratti vegetali con attività antiossidante, decongestionante e antinfiammatoria. Lipostamin® è un prodotto a base di Glycyrrhiza glabra, Euphrasia officinalis, Capperis spinosa e Helycrisum italicum, notoriamente indicati come coadiuvanti nei casi di forme allergiche da polvere, polline e altri agenti esterni. L’utilizzo del prodotto favorisce la formazione di un sottile film protettivo in grado di contrastare, per effetto barriera, il contatto degli allergeni ambientali con la mucosa oculare. Gli estratti vegetali contenuti contribuiscono al ripristino delle condizioni fisiologiche ottimali della mucosa oculare, determinando un rapido e prolungato sollievo. I liposomi hanno elevata affinità per lo strato corneo e, grazie alle loro caratteristiche anfipatiche (si sciolgono sia in acqua sia nei lipidi), sono dotati di una elevata attività idratante. Ricostituiscono e reintegrano lo strato lipidico esterno del film lacrimale intervenendo sugli stati di secchezza oculare dovuti a una ridotta produzione di film lacrimale, a una sua eccessiva evaporazione o a deficit quali le disfunzioni della ghiandola di Meibomio (MGD).

I colliri naturali rappresentano pertanto un ottimo coadiuvante in caso di allergie per accogliere la primavera con allegria.

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Falsa disgrafia e vizi visuo-posturali correlati

Postura di scrittura e funzione visiva: educazione, prevenzione, valutazione e recupero

Coralie Delliponti

Le lenti multifocali

Presente e futuro nell’Ottica Oftalmica

Gianmario Reverdy

Lenti a potere variabile

Dalla refrazione alla consegna dell’occhiale

Silvano Abati - Matteo Fusi - Giuseppe Migliori

FABIANO GRUPPO EDITORIALE

Redazione: Strada 4 Milano Fiori, Palazzo Q7 – 20089 Rozzano (MI)

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e futuro dell’Ottica Oftalmica
LE
Presente
editoriale
Novità

Da mestiere a professione: non basta un semplice titolo

“Una mano bambina afferra un libro che viaggia tra le onde del Mediterraneo. «Perché la mano è arancione?», chiedo a mio padre che di mestiere fa il grafico e nel tempo libero il pittore. Da quando lavoro al mio progetto, ci scriviamo spesso: io dal mio ufficio romano, lui dal suo in Sicilia. «È un arancione matissiano» risponde, «ma è provvisorio». Io però ho già deciso che questo è il marchio perfetto: un libro, il mare della Sicilia, l’origine della civiltà e la sua culla, la gioia innata dei bambini e la ricerca espressiva degli artisti”.

Serena Ferrara è una ghostwriter siciliana che, dopo un periodo di lavoro a Roma, decide nel 2015 di ritornare a casa e aprire a Casteltermini, nell’Agrigentino, la prima libreria per bambini e pubblica, sul sito web, la sua storia. Narra del mestiere del padre che ha inciso sulla sua decisione di inventarsi una professione.

Il lemma mestiere ha l’etimo latino in ministerium, servizio, funzione, da minister, servo, aiutante, derivato di minor, meno, minore. Come ricorda la Treccani, il ministero è originariamente un ufficio, una funzione servile, qualitativamente contrapposta al magistero, che invece è la funzione del maestro, dal latino magis, il più. Il termine ha acquistato nel tempo un’implicazione sfumata e confusa con il generico lavoro, soltanto volto al guadagno personale, e non di un ufficio indispensabile al servizio della comunità.

La locuzione professione latino in professus, chi dichiara apertamente, da profiteri, composto di pro di fari, parlare. È nell’agorà che il mestiere diventa professione, la pubblica dichiarazione del proprio ruolo, della propria scelta di vita. Le formule profes sione di fede o delle proprie idee mostra e dimostra quanto il lemma sia corporeo con la libertà.

La Corte di Cassazione, nella sua formulazione del 2001, definisce l’optometrista operatore sanita rio intermedio tra l’ottico e l’oculista: di fatto, gli ri conosce lo status dichiarato di professionista, ma il titolo viene rilasciato dopo bizzarri iter che la scon certante burocrazia nostrana licenzia e tollera. Per corsi scolastici diversi e difformi, tracciati didattici quasi sartoriali e talvolta compiacenti assecondano l’impaziente ambizione di gloriarsi dell’attestato professionale, concedendo di allargare la platea dei richiedenti. In sostanza, il mercato registra optome tristi dall’abito educativo molto differente, ciò che rende certamente difficile orientare il cliente sulle ineguali competenze dell’ottico, dell’optometrista e dell’oftalmologo, e la disattenzione del grande pubblico ne è la testimonianza.

Pianificare un altro tavolo interassociativo, facen do tesoro della pregevole esperienza di Tiopto, che individui le linee guida e tenti un riordino dell’iter didattico minimo, sarebbe nell’interesse della pro fessione e della dignità dei professionisti.

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