Expression Dance Magazine Giugno 2019

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Rivista ufficiale I.D.A. International Dance Association ANNO XX n. 1 - Giugno 2019 - Centro Studi La Torre S.r.l.

All'interno

DANCE

ACADEMY corsi e seminari di formazione

ANNA MARIA PRINA Intervista alla signora della danza italiana MEDICINA DELLA DANZA L’anca a scatto GIANIN LORINGETT Il ritmo e la danza jazz L’importanza di CONIUGARE scuola e danza

PRIMA BALLERINA DEL TEATRO ALLA SCALA


CAMPUS

DANCE SUMMER SCHOOL RAVENNA 12/16 LUGLIO 2019

La nuova edizione della scuola estiva di danza è alle porte! Scopri le imperdibili lezioni con ospiti internazionali, l’hip hop lab, l’esclusiva formazione professionale per gli insegnanti e i ballerini e la sala dedicata ai più giovani allievi.

lezioni di danza con ospiti internazionali formazione professionale hip hop lab under 12

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lezioni di danza 12/16 luglio

Bill Goodson

modern

KLEDI KADIU

modern

MASSIMILIANO SCARDACCHI

classico

VIRGILIO PITZALIS

modern

classico

modern

JAMES PETT

contemporaneo contemporaneo e sbarra a terra

hip hop lab

13/14 luglio

16 luglio KLEDI KADIU

modern

modern

MATTEO ADDINO

modern

LORETA EMANUELA ALEXANDRESCU TAGLIAVIA

under 12

MATTEO ADDINO

KRISTIAN CELLINI

SARA TISSELLI MASSIMILIANO NARDI

pre-acro

MASSIMILIANO SCARDACCHI

classico

JAY ASOLO

ELISA DI MAIO

hip hop

SPECIALE SOCI GOLD INSEGNANTI Per tutti gli insegnanti di danza che parteciperanno a Campus 2019 insieme ad un gruppo di allievi sono previsti innumerevoli benefici e si prospetta una grande opportunità!

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DANIELE BALDI

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ILENJA ROSSI

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Maggiori informazioni a pag. 38 Inoltre, leggi l’approfondimento a pag. 52

Oltre a interessanti scontistiche per il gruppo (sia appartenente a scuole affiliate sia non affiliate), verrà offerta all’insegnante la possibilità di accedere gratuitamente alle lezioni under 12 come uditori, oltre ad un esclusivo Microteaching a loro dedicato. Migliorare le proprie competenze, recepire interessanti stimoli e fare nuove esperienze non è mai stato così semplice e vantaggioso come quest’anno. La frequenza del pacchetto Open è valevole come AGGIORNAMENTO TECNICO ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del Tesserino Tecnico ASI (un aggiornamento tecnico è obbligatorio almeno ogni due anni).

Segreteria organizzativa: I.D.A. International Dance Asoociation via Paolo Costa 2, Ravenna Tel. 0544 34124 danza@idadance.com


editoriale a cura di Chiara Brandi

Virginia e Martina sono due sorelle di Torino di 26 e 22 anni; l’affetto che le unisce è unico e supera il rapporto di sangue, perché legate da un infame destino che affrontano giorno dopo giorno. Virginia è affetta da tetraparesi spastica, con disturbi motori ai quattro arti e disturbi del linguaggio, dovuti ad alcune complicazioni sopraggiunte durante il parto. Virginia e Martina, insieme, hanno affrontato e combattuto i loro demoni, grazie al coraggio di Virginia e alla dolcezza di Martina. Le ‘Di Carlo Sisters’ - così le conosce il web - sono oggi due ballerine professioniste con all’attivo titoli paralimpici e riconoscimenti di vario genere (Virginia è anche stata nominata Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana dal presidente Mattarella). Virginia è la prova vivente che la passione e la volontà sono l’arma segreta per superare tutti gli ostacoli, anche di fronte alla nefasta prognosi che avrebbe voluto la giovane per sempre in sedia a rotelle e con una speranza di vita non superiore ai 18 anni di età. Le due sorelle sono consapevoli che gran parte del merito è riconducibile al comune amore per la danza e vogliono adoperarsi affinché l’arte coreutica e inclusiva possa essere di aiuto al maggior numero possibile di ballerini diversamente abili, per poter permettere loro di fare lo stesso percorso di Virginia. L’idea è inaugurare la ASDPS Special Angels Dance School, una scuola in cui poter insegnare a questi ragazzi a lavorare e danzare con la musica, migliorando così equilibrio, postura e autostima. Un progetto straordinario, guidato dal sogno di rendere tutti “liberidivolare”. Per questo Virginia e Martina hanno organizzato un crowdfunding volto a finanziare la costruzione della scuola di danza e per questo hanno istituito un’iniziativa concreta per aiutare chi, tra i ballerini, non ha le capacità economiche per sostenere le spese delle lezioni attraverso la campagna #adottaunballerino. Come International Dance Association sposiamo a pieno il loro sogno perché, ama ripetere Virginia citando Jim Morrison, “Ognuno di noi ha un paio d’ali, ma solo chi sogna impara a volare”. In bocca al lupo per il vostro volo Di Carlo Sisters!

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EXPRESSION DANCE MAGAZINE

In copertina Virna Toppi durante le prove del “Bolero”. ©Foto di Brescia e Amisano - Teatro alla Scala Direttore responsabile Claudio Vacchi Caporedattore Chiara Brandi Hanno collaborato a questo numero: Elisabetta Gaia Guarasci, Massimiliano Craus, Roberta Broglia, Marco Batti, Elena Baldisserri, Omar De Bartolomeo, Gianni Mancini, Massimiliano Scardacchi, Rosita Di Firma, Claudia Zannoni. Art Director Elena Zanfanti Fotografie DSPhoto, Archivio Expression, Archivio Shutterstock, Brescia e Amisano Teatro alla Scala, Luciano Romano, Lelli e Masotti - Teatro alla Scala, Przemek Olejarz, Eros Zanini. Un ringraziamento particolare a Virna Toppi, Barbara Gatto, Elena Travaini, Anna Maria Prina, Gianin Loringett, Gruppo nanou, Marco Valerio Amico, Rita Valbonesi, Matteo Addino, Giuseppe Dagostino, Marta Cerioli, Giuseppe Picone, Margherita De Pieri, Sophia Salmaso, Olmo Verbeeck Martinez, Tommaso Stanzani. Editore Centro Studi “La Torre” Stampa Rotopress International - Bologna Redazione di Expression c/o Centro Studi “La Torre” via Paolo Costa n. 2, 48121 Ravenna Tel. 0544/34124 Fax 0544/34752 e-mail: expression@idadance.com www.idadance.com


sommario

10 ANNA MARIA PRINA

La signora della danza italiana

EXPRESSION anno XIX n. 1 - giugno 2019

di Elisabetta Gaia Guarasci

14 GIANIN LORINGETT Il ritmo e la danza jazz di Gianni Mancini

17 WE WANT A MILES IN A SILENT WAY Il gruppo nanou rende omaggio a Miles Davis

di Chiara Brandi

20 ASIA URBAN DANCE

Racconti di un fenomeno dal nostro viaggio a Est di Chiara Brandi

23 IL PROGETTO DIDATTICO

DI DANZA CLASSSICA PER LE SCUOLE Annotazioni per un uso consapevole del Teacher

a pag.

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INTERVISTA A

Virna Toppi

di Chiara Brandi

Workbook

di Massimiliano Scardacchi e Rosita di Firma

45 CARTA DEL DOCENTE

Il MIUR riconosce il corso di Yoga del Centro Studi La Torre

46 SCUOLA PER INSEGNANTI DI MODERN un’idea diventata realtà di Roberta Broglia

48 GIUSEPPE DAGOSTINO

Il drammaturgo come figura essenziale nel percorso di scrittura coreografica contemporanea

50 IL PILATES PER LA DANZA

L’opinione di Marta Cerioli ballerina professionista di Chiara Brandi

54 SAN CARLO DI NAPOLI

dopo “la Dama delle Camelie” un nuovo successo con “Il Lago dei Cigni”

di Massimiliano Craus

62 I CONSIGLI DEL M° BATTI

l’importanza di coniugare impegni scolastici e lezioni di danza di Marco Batti

64 MEDICINA DELLA DANZA L’anca non è sempre a scatto

A cura del dott. Omar De Bartolomeo

66 COS’È IL FUS

Il Fondo Unico per lo Spettacolo

Virna Toppi in “Bolero”. ©Foto di Brescia e Amisano - Teatro alla Scala

Anteprima Campus 2019 51 Inizia il countdown per l’edizione più cosmopolita di sempre

Speciale Expression Competition: 56 Rivivi i momenti della competizione 58 Le interviste ai vincitori 60 La danza Inclusiva sul palco di Expression

61 Il Premio Speciale per la coreografia

DANCE ACADEMY®

CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE a pag. 27

di Giulia Melandri

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Virna Toppi

una prima ballerina “come tutte noi”

oltre al tutù c’è una ragazza che ama cucinare e fare fotografie di Chiara Brandi 6

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Prima Ballerina del Teatro La Scala di Milano da marzo 2018, Virna Toppi è una giovane e stimata professionista con la passione per la fotografia, la cucina e il cucito, che non si scorda mai della bambina brianzola, golosissima di strozzapreti al ragù della nonna, riconoscendo in lei la determinazione e la risolutezza che l’hanno portata a diventare la ballerina che è oggi. Virna, ci racconteresti come tutto ha avuto inizio? “Ho iniziato a studiare danza in una scuola privata di Camnago all’età di sette anni. I miei genitori inizialmente erano reticenti, perché desiderosi di farmi praticare uno sport, mentre la Danza è un’Arte. Io però ho insistito al punto da far loro cambiare idea; sapevo che era la cosa giusta per me e da quando ho intrapreso questa strada non l’ho mai abbandonata. A 10 anni ho superato il provino per l’Accademia del Teatro La Scala e così, dopo otto anni di studio, parallelamente alla maturità linguistica, mi sono diplomata Ballerina Professionista. Dopo un anno di esperienza fantastica in Germania al Semperoper Ballet di Dresda, la mancanza dell’Italia e del Teatro

dove sono cresciuta era tale che ho deciso di tornare a Milano. È iniziata così la mia seconda fase scaligera. Passati due anni dal mio rientro, infatti, l’ex direttore Makhar Vaziev mi ha promossa Solista e, dopo altre tre stagioni, l’attuale direttore Frédéric Olivieri mi ha nominata Prima Ballerina, rendendo concreta l’ambizione di una vita”.

Nelle immagini: a sinistra Virna (Foto di Marco Brescia e Rudy Amisano); in alto, durante il “Boléro” di Béjart; in basso, con Antonino Sutera in “Mahler 10”.

Cosa ricordi di quegli otto anni di studio e formazione in Accademia? “Ho sempre amato danzare e mi sono sempre impegnata al massimo per imparare e migliorare di giorno in giorno. Durante tutto il mio percorso ogni insegnante ha avuto un ruolo determinante nella mia formazione: tutti a modo loro mi hanno lasciato qualcosa. Credo di aver avuto la grande fortuna di poter lavorare con persone di spes-

sore, dalla comprovata esperienza personale; grandi Maestri in grado di lasciare un segno indelebile nel mio percorso di crescita. Devo ringraziare tutti coloro che ho incrociato, perché è grazie a loro che sono potuta diventare la ballerina che sono oggi”. Chi sono i tuoi punti di riferimento? “Negli anni mi sono ispirata a diversi professionisti e icone del mondo della danza; per quanto riguarda la professionalità e la dedizione al lavoro, Roberto Bolle è per me il migliore in assoluto; la mia quotidiana fonte di ispirazione ed esempio. Tra le donne, sicuramente non posso non nominare Marianela Núñez, Polina Semionova e Alessandra Ferri, ballerine fantastiche con cui ho anche avuto la fortuna di poter lavorare. Ognuna di loro dal canto suo ha qualcosa di speciale, dovuto al proprio background. Poter assistere alle performance di professioniste come loro ha un valore inestimabile poiché mi ha dato la possibilità di carpirne i ‘segreti’ facendoli in qualche modo miei. Ci sarebbero tanti aneddoti da raccontare ma la sostanza è che ogni qualvolta un artista viene in EXPRESSION DANCE MAGAZINE

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Teatro per interpretare un balletto, come per esempio è successo con Marianela Núñez con Manon, cerco di immaginare ciò che sottostà e motiva ogni suo movimento o un gesto per poi farli miei”. Come è la tua quotidianità? “In generale la mia vita è molto semplice e routinaria. Ogni mattina arrivo in Teatro verso le 9.00; dopo una lezione di un’ora e un quarto, verso le 11.30 iniziano le prove, che proseguono fino alle 17.30, con una pausa pranzo alle 13.40. La sera non faccio nulla di particolare, cerco di recuperare al massimo le energie per il giorno successivo: faccio un massaggio, cucio le punte, guardo un film o qualcosa di simile. Normalmente non seguo un particolare regime alimentare: allenandomi tantissimo, mi rendo conto durante il giorno di ciò che il mio corpo necessita di mangiare e lo assecondo”.

Come è cambiata la vita di Virna dal marzo dello scorso anno? “Ammetto che da quando sono diventata Prima Ballerina sento su di me una maggior responsabilità: so di essere una sorta di punto di riferimento per tutto il corpo di ballo, sia in scena sia in sala durante le prove giornaliere, e per questo cerco costantemente di esserne all’altezza, cercando di migliorarmi di giorno in giorno e alzando sempre più l’asticella, ovvero non sentendomi mai ‘arrivata’. Ad oggi mi reputo davvero fortunata a fare parte di questa Compagnia; più passa il tempo e più lo apprezzo. Quando mi capita di veder ballare il corpo di ballo da spettatrice mi sento davvero soddisfatta e orgogliosa di farne parte. Il mio rapporto con i colleghi è saldo e immutato anche dopo la mia nomina. Da parte loro sento una grande energia e appoggio che mi aiuta tantissimo nell’affrontare gli impegni e le

responsabilità del ruolo; è una sensazione bellissima perché non mi sento mai sola né in scena né dietro le quinte… Sono legami che vanno al di fuori del Teatro”. Il primo gennaio di quest’anno sei stata ospite di Roberto Bolle allo show tv ‘Balla con me’. Ci parleresti di questa esperienza? “Ballare in televisione è molto diverso dal farlo in Teatro: per me, quella con Roberto, è stata un’esperienza nuova e interessante, una delle mie prime volte in televisione. Roberto sa mettere tutti a proprio agio, facendo sentire bene le persone in ogni situazione; inoltre il brano per cui sono stata chiamata era di per sé molto divertente, per cui posso dire di essere stata davvero contenta di aver partecipato al programma. Credo che, in generale, quello che sta facendo Roberto, portando la danza ‘fuori dai teatri’, è

Nelle immagini: a sinistra Virna nel ruolo de La Civiltà nel balletto “Excelsior” al Teatro Alla Scala; nella pagina seguente, in alto, nel ruolo di un odalisca in “Le Corsaire”; in basso, in “Woolf Works - Becomings” di Wayne McGregor con Nicola Del Freo. 8

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qualcosa di speciale. Spesso per pigrizia, per mancanza di tempo, o per una sorta di retaggio culturale che assimila la danza a un passatempo elitario, le persone non sono predisposte ad alzarsi dai propri divani e assistere allo spettacolo dal vivo. Quando però è la danza ad entrare direttamente nelle loro case, scoprono un mondo nuovo e interessante, profondamente lontano dai loro pregiudizi”.

lerine, talvolta erroneamente immaginata ‘tutta scarpette e tutù’. Volevo andare oltre a ciò che appare, ovvero volevo semplicemente mostrarmi per ciò che sono: una ragazza come tutte, dalla vita simile a qualsiasi mia coetanea nonostante il lavoro che faccio. Un’idea che sembra essere stata apprezzata dagli utenti del social, che lo stanno dimostrando seguendomi con tanto affetto”.

Su Instagram sei una vera social star con oltre 28 mila follower. Sembra che anche tu stia facendo la tua parte per avvicinare il pubblico alla Danza... “Premetto che adoro la fotografia e quando ho aperto il mio account Instagram l’ho fatto quasi per gioco per pubblicare qualche scatto frutto di questa mia passione. Poi però ho capito che i social, in particolare Instagram, sarebbero potuti essere un buon strumento per far conoscere alle persone la quotidianità delle bal-

Che consiglio ti sentiresti di dare a chi ama la danza e vorrebbe intraprendere la tua stessa professione? “Il consiglio che mi sento di dare a un/a ragazzo/a a cui piace danzare è di continuare a farlo sempre e comunque, perché non è un fallimento non diventare Primo Ballerino ma, a mio parere, è una sconfitta smettere di fare ciò che si ama. Non è importante danzare nei teatri, se lo si vuole fare si può continuare anche senza raggiungere il ‘successo’, semplicemente facendolo per se stessi e per pura passione”.

Tornando alla tua carriera, quali sono gli impegni più imminenti per i quali stai lavorando? “Aprile è stato un mese davvero pieno di impegni per me: dal 7 al 20 sono stata in scena con Wolf Works, eccellente lavoro di Wayne McGregor sulla vita di Virginia Wolf, con le toccanti musiche di Max Richter e l’eccezionale artisticità di Alessandra Ferri e Federico Bonelli, in cui ho interpretato il ruolo della sorella della protagonista, Vanessa Wolf. Uno spettacolo unico, apprezzato veramente da tutti: anche i miei nonni, sicuramente più avvezzi a balletti ‘classici per definizione’, lo hanno amato tantissimo. Il 29 aprile, inoltre, ho calcato il palco del Teatro Aleksandrinskij di San Pietroburgo in un Gala di étoile al Dance Open Festival. E il prossimo futuro si preannuncia altrettanto ricco di soddisfazioni: al momento sono al lavoro per montare ‘il Corsaro’, in scena a fine maggio al Teatro Lirico di Cagliari, e contemporaneamente sto preparando ‘La Bella Addormentata’, che sarà in scena a Milano dal 26 giugno al 9 luglio prossimi”. Ultima domanda: come ti vedi tra 20/30 anni? “Non so dire ora dove sarò o cosa farò tra così tanto tempo. Potrei continuare a fare danza, magari in altri ruoli o in altre forme, o essere una cuoca (cucinare è come ho già detto è un’altra mia grande passione) o semplicemente fare la mamma. Per ora vivo molto alla giornata e cerco di prendere il meglio da ciò che viene, impegnandomi al massimo affinché anche il futuro mi sorrida sempre”. EXPRESSION DANCE MAGAZINE

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Anna Maria Prina

la signora della danza italiana di Elisabetta Gaia Guarasci

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na carriera decennale e di grande successo. Una Scuola di Ballo, quella del Teatro alla Scala di Milano, di cui è stata Direttrice: un sodalizio durato ben 32 anni, durante i quali sono nati e cresciuti numerosi danzatori e danzatrici, che lavorano oggi in Italia e all’estero. Signora Prina, il Suo nome è naturalmente associato alla figura della Direttrice, ma nella Sua carriera Lei è stata naturalmente anche allieva e insegnante, coreografa, autrice di

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un testo di metodologia della danza classica. Può raccontare un ricordo per ciascun ruolo? La danza è il mio grande amore, maturato nel tempo, perché da bambina non avevo ben chiaro cosa fosse il mondo della danza. Da allieva ho amato profondamente la lezione di danza, la sbarra, che è la compagna di vita per tantissimi anni di tutti i ballerini, come lo specchio. Già da ballerina ho cominciato a pensare all’insegnamento, ma questo germe interiore, che certamente era in me, si è veramente sviluppato negli anni ’60, durante il corso di perfezionamento in-


segnanti in Russia. Lì l’insegnamento si concentrava su aspetti tecnici e teorici, mentre in Italia l’allievo imparava osservando il maestro e “imitandone” i passi. Non mi definirei una coreografa in senso stretto, perché ho creato o per la scuola, quindi con un linguaggio accademico, o per le opere liriche, quindi con un’attenzione alle necessità del regista, con cui si lavora gomito a gomito; soprattutto, non mi definirei coreografa, perché non sento l’esigenza di creare, che è, invece, sempre alla base di questo lavoro artistico. Scrivere un libro non è stato facile, a causa degli impegni (l’ho redatto, infatti, per lo più di notte), ma sono contenta di averlo scritto, perché sentivo l’esigenza di mettere su carta quanto sapevo, cercando di farmi comprendere anche a chi di danza non è strettamente competente. Ricorda il Suo primo giorno di scuola da Direttrice? Più che il primo giorno, ricordo la notte precedente! Al mio rientro a Milano dalla Russia, sono stata scelta per affiancare John Field alla direzione del Corpo di Ballo e, particolarmente, della Scuola: ho lavorato sempre con zelo per ricambiare la fiducia che lui riponeva in me. Una sera di fine estate del 1974 mi ha telefonato l’allora sovrintendente Paolo Grassi, dicendomi di presentarmi il giorno dopo a Scuola per prendere il posto di Field. Ho passato una notte di agitazione! Ero naturalmente contenta dell’incarico, ma avevo solo 30 anni!

Anna Maria Prina nel 1992 con gli insegnanti e gli studenti della Scuola di Ballo del Teatro alla Scala, tra cui Roberto Bolle, Mara Galeazzi e Alessio Carbone. Foto Lelli e Masotti © Teatro alla Scala

Su quali elementi ha improntato la Sua direzione della Scuola di Ballo? Ho cercato di aprire la Scuola alle novità, sempre nel rispetto della storia di questa Istituzione: ho cercato di costruire un corpo docenti affiatato e coerente; ho dato spazio alla danza maschile, aumentando e stabilizzando gli insegnanti per le classi di ragazzi; ho inserito nuove discipline di studio, sia teoriche (storia del balletto e musica), sia pratiche, come Pilates (che in Francia mi aveva colpito positivamente), danza spagnola (quella autentica e non rivisitata nelle danze di carattere, che erano già nel piano di studi) e soprattutto, la danza contemporanea, con grande scandalo! Volevo che gli allievi conoscessero la danza contemporanea non solo come insieme di passi, ma come fenomeno culturale, studiandone la musica e vedendo gli spettacoli. Infine, ho voluto attivare i corsi per la propedeutica, per insegnanti e pianisti accompagnatori. A quali progetti si dedica da quando ha lasciato la Direzione della Scuola a ottobre 2006? Realizzo progetti di insegnamento con la Regione Lombardia, sono giurata in numerosi concorsi, viaggio spesso in

Italia e all’estero per consulenze presso scuole di ballo, seminari di formazione e stage: per esempio, in Francia, tengo corsi sul metodo Vaganova, di cui i francesi si sono incuriositi. E continuo a muovermi e a studiare. Non mi annoio! Quali sono a Suo parere le doti che devono possedere gli allievi e le allieve per diventare dei buoni ballerini classici e dei buoni danzatori contemporanei? All’inizio del percorso di studi non c’è molta differenza fra bambini e bambine, perché si giudicano il fisico dei candidati, che deve essere snello e, soprattutto, proporzionato, la loro attitudine al movimento, la coordinazione, l’elasticità, la musicalità, la capacità di concentrazione. Elementi fisici come, per esempio, il collo del piede, non sono, tuttavia, un diktat, perché la loro mancanza può essere compensata dall’enorme talento e, soprattutto, questa estetica corporea molto rigida è tipica della danza classica, ma non EXPRESSION DANCE MAGAZINE

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della danza contemporanea, quindi i danzatori di talento possono comunque esprimere il loro potenziale. Più avanti, nell’uomo ci devono essere grande forza e resistenza e un atteggiamento estetico energico, come lo possedeva, per esempio, Nureyev; nella donna, invece, la forza deve essere nascosta sotto la grazia e la leggiadria. Per tutti sono necessari, inoltre, un atteggiamento mentale di grande forza e determinazione e lo studio, inteso come ampliamento del loro orizzonte culturale, per capire cosa danzano e non solo ballare come mera esecuzione. D’altro canto, quali pensa siano le doti di un buon insegnante di danza e di un buon Direttore di una scuola, indipendentemente dal fatto che si lavori all’Accademia del Teatro alla Scala di Milano o in una realtà più piccola? Innanzitutto, il lavoro di insegnante e di direttore devono essere basati su un solido studio e una buona esperienza di palcoscenico. L’insegnamento è una vera e propria scienza, perché si deve esser capaci di scomporre i passi

e spiegare ogni singolo movimento, quindi avere piena consapevolezza di cosa si sta insegnando. Non deve mancare una certa cultura, non intesa come titolo di studio, ma come conoscenza della materia e padronanza pedagogica: la decisione, l’intransigenza anche, devono sempre mescolarsi alla pazienza e alla voglia di trasmettere il proprio sapere ai ragazzi, nel modo che meglio si adatta ad ogni singolo allievo. È importante gestire bene la classe e non avere preferenze, o esserne consapevoli per poter comunque prestare la giusta attenzione a tutti gli allievi. Da non trascurare la cura del proprio corpo. Quando, poi, l’insegnante è l’unico esempio di danza per i ragazzi (come accade spesso nelle scuole private) è fondamentale mostrare i passi in maniera chiara e precisa, comprese braccia e mani. Un direttore (che a mio parere dovrebbe avere un passato da insegnante) deve essere anche lui persona di grande cultura, onesta, retta; deve conoscere la psiche umana e pensare sempre e solo agli allievi, nonché prendere delle decisioni e motivarle.

Anna Maria Prina e Robert De Warren nel 1992 con gli studenti della Scuola di Ballo: a sinistra Marta Romagna e Roberto Bolle; a destra Mara Galeazzi e Mick Zeni Foto Lelli e Masotti © Teatro alla Scala

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L’insegnamento non è un percorso a senso unico, ma uno scambio reciproco fra docente e discente. Cosa insegna un giovane danzatore al suo insegnante? Gli allievi obbligano un insegnante a fermarsi a riflettere sul proprio carattere, sulla propria personalità, a capire come agire per andare incontro alle loro esigenze, perché si contribuisce a formare non solo dei danzatori, che è alquanto scontato, ma anche delle persone. E poi gli allievi, soprattutto i più piccoli, hanno molta creatività e voglia di esprimersi, che a mio parere devono essere accolte dagli insegnanti; per esempio, le mie allieve in Scala, spesso, costruivano loro stesse l’esercizio d’adagio che veniva poi presentato agli esami di fine corso. A grande sorpresa, è ritornata in scena nel 2014 con un assolo intitolato “Madame”, coreografia di Michela Lucenti, al Teatro Due di Parma. Può parlarci dello spettacolo? Ho conosciuto per caso a teatro Michela Lucenti, una danzatrice e coreografa davvero intensa, che mi ha


fortemente voluta per questo assolo. Il suo lavoro su di me era basato su un continuo dialogo fra di noi, che mi ha portato a esprimere aspetti del mio carattere che ho sempre tenuto nascosti. Ne è nato uno spettacolo di 40 minuti, a mio parere estremamente raffinato, in cui si mescolano danza e recitato, che si conclude con il mio ricordo di un’insegnante russa che mi invitava costantemente a lavorare, come poi ho sempre fatto. Nel 2016 ancora in scena, con uno spettacolo, di cui è stata anche madrina, “TreD – Design, Danza, Disability”, alla Triennale di Milano: con Lei ex-allievi e i ballerini abili e disabili della compagnia Dreamtime. Ci racconta qualcosa in più? Come può combinarsi la disabilità fisica con la danza, che richiede al corpo umano la perfezione di linee e forme?

Lo spettacolo si compone di scene, proiezioni, filmati; vi partecipano Emanuela Montanari, Stefania Ballone, che ne è la coreografa, e Christian Fagetti, con cui ho interpretato un passo a due di teatro danza. Questa esperienza è stata molto significativa per me, perché per la prima volta sono entrata in contatto stretto e prolungato con persone con disabilità. All’inizio è stato spiazzante, ma poi lo scambio è stato coinvolgente: io preparavo delle lezioni di body conditioning, adatte a loro, seguite con entusiasmo e passione, ricercando il massimo risultato nel movimento, la perfezione possiamo anche dire, in base alle loro possibilità: è un modo altro di guardare alla danza e al movimento artistico. E anche alla vita, perché si impara a lamentarsi di meno e ad apprezzare ciò che si ha.

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GIANIN LORINGETT IL RITMO E LA DANZA JAZZ

di Gianni Mancini Docente di Tecnica della Danza Moderna e Classica presso il Liceo Coreutico e Teatrale “G. Erba" di Torino. Docente Formatore IDA. 14

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Nasce in Svizzera, dopo una formazione alle Belle Arti si appassiona alla danza e parte per Londra per una formazione professionale con il maestro Matt Mattox, diventando, a fine studio, il suo assistente. Fa il suo debutto professionale nella compagnia del coreografo, la Jazzart Dance Company, sempre continuando la sua formazione in danza classica, moderna, afro cubana e jazz. Si esibisce nei più svariati spettacoli d’Europa tra cui la tournée europea di West Side Story. Arrivato

in Francia, la televisione, il cabaret e il cinema gli aprono le porte. Queste esperienze professionali multiple lo portano a sviluppare un bisogno di creazione che concretizza coreografando per numerose commedie musicali. Nel 1981 crea la sua propria compagnia, la Off Jazz Dance Company a Parigi. Crea un centro di formazione professionale nel 1984 con lo scopo di sviluppare dei ballerini rappresentativi della danza jazz, avendo una grande capacità di adattamento, una gran-


de coesione tra loro, una bellezza e una potenza del gesto, qualità che il coreografo ricerca nei suoi interpreti. Grandissimo pedagogo di fama internazionale, ha formato e influenzato diverse generazioni di danzatori le cui caratteristiche dominanti sono: un ottimo sviluppo tecnico, una polivalenza dell’artista interprete, una cultura e un interesse verso le altre arti. Ho conosciuto personalmente il maestro Loringett nel 2006 al centro di formazione professionale “Off Jazz” di Nizza dove mi sono formato e ho avuto modo di danzare all’interno della sua compagnia. Con lui ho capito l’importanza del ritmo nella danza jazz e come si gestisce pedagogicamente la trasmissione di questa specificità all’interno di un corso di danza. A questo proposito ho desiderato che Gianin contribuisse a questo articolo chiedendogli di rilasciarmi un’intervista: Maestro Loringett, cosa ne pensa della gestione del ritmo durante una lezione di danza jazz? “In un corso di danza, gestire bene il ritmo è un fattore determinante per un insegnamento efficace. Perché? Se si fa riferimento all’insegnamento sui bambini, dove il loro apprendimento avviene tramite i contrasti e le opposizioni, si capisce che un insegnamento lineare e ritmicamente monotono non svilupperà un danzatore dinamico. La gestione del ritmo durante un corso lavora su più aspetti: - La ritmica degli esercizi nella loro successione e nel tempo che intercorre tra essi: alternanza tra esercizi di lunga e breve durata, tonici o legati, utilizzo degli accenti, contrattempi, sincope, accelerazioni, sospensioni. - La ritmica verbale nel modo di comunicare del docente: la sua comunicazione è monotona? O, al contrario, colorata? Viene sviluppata verbalmente durante il corso? Viene percepita dagli allievi?

- La ritmica del corso: la successione degli esercizi, le pause, i tempi di spiegazione, le correzioni”. Qual è lo scopo del solfeggio corporeo? “Per creare lo sviluppo di puro ritmo nei corsi di danza, il solfeggio corporeo è uno strumento pedagogico ideale. Per esempio: effettuare delle sequenze ritmiche battendo i piedi, o con le mani su tutte le parti del corpo. Affinchè il solfeggio corporeo venga veramente percepito dagli allievi, si possono suggerire molteplici approcci: - Il ritmo battuto: battiti ritmici sul corpo - Il ritmo cantato: l’allievo deve poter cantare con versi onomatopeici una sequenza richiesta e rapportata al movimento danzato. Sovente si constata che se non si ha la padronanza vocale, la sequenza non potrà essere tradotta correttamente con il corpo. - Il ritmo pensato: gestione dei tempi in silenzio (gli intervalli),

la visualizzazione e percezione mentale. È possibile consultare degli esempi di video di solfeggio corporeo sul sito di Off Jazz [ndr. www.offjazz.com]”. È utile l’utilizzo di uno strumento a percussione per l’accompagnamento della lezione? “Per accentuare la diversità ritmica in un corso, consiglio vivamente l’utilizzo di uno strumento a percussione tipo tamburino (Wigman drum) per l’accompagnamento degli esercizi della sbarra. Molti professori utilizzano della musica pre-registrata (CD, MP3…), ma i problemi sono i seguenti: · Ogni musica ha la sua dinamica e il suo “feeling”, la sua anima (le musiche utilizzate spesso hanno un ritmo binario, una base regolare, anche se sono cantate…) che non vanno necessariamente ad arricchire l’esercizio, o sviluppare l’orecchio musicale e ritmico dell’allievo. · L’allievo si abitua alla musica del corso che conosce, quindi non può

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percepire le sfumature. Egli ha spesso la tendenza a lasciarsi trasportare dalla frase musicale, piuttosto che concentrarsi sullo specifico lavoro del corpo. Il tamburino come strumento a percussione per l’accompagnamento della lezione è, a mio avviso, ideale. Permette di sostenere la struttura dell’esercizio in tutte le sue sfumature mettendo in evidenza gli accenti, i contrasti, le opposizioni, donando una visione d’insieme. Il maestro si può spostare, interrompere facilmente per dare correzioni, cambiare la dinamica o la velocità dell’esercizio, stimolare la percezione uditiva e la reattività. Nel corso della sua educazione artistica, l’allievo assorbirà poco a poco questi elementi (accenti, contrattempi, sincope, silenzi, etc.) e diverrà sempre più sensibile”. Cos’è la musicalità? “Innanzitutto bisogna imparare ad ascoltare la musica. Ascoltare il ritmo, la melodia, l’anima, ciò che sprigiona e ciò che ci dice. Spesso quando chiedo ai miei allievi quale immagine o rappresentazione gli sovviene ascoltando la musica, le risposte sono alquanto evasive; non hanno infatti una visualizzazione della musica, la percepiscono come fondo musicale). Bisogna svegliarli, prepararli a sentire, ascoltare, discernere e ad affinarsi. Per me la musica è fonte di grande ispirazione: ne traggo immagini, situazioni, profumi, colori. Una musi16

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ca che mi sensibilizza, mi ispira uno scenario, mi guida verso una scrittura coreografica specifica. Questa è una visione personale che passa attraverso i sensi; tuttavia fatico a trovare una scrittura coreografica che parte solamente dal movimento. Se così fosse, dovrebbe trovare una giustificazione e avere un’intenzione reale, concreta, profonda, per non cadere nel vuoto… nell’assenza di comunicazione… nella superficialità. A volte la musica viene percepita nella sua globalità, come uno sfondo, una colonna sonora, un ‘ambient’. Anche nella danza detta ‘commerciale’ non sono movimenti a sé, bisogna dargli un significato, la danza deve catturare lo sguardo e il cuore. Nel mondo del cabaret, per esempio, c’è l’intento, l’erotismo, la seduzione; in uno show commerciale c’è l’impatto, la dinamica… In tutti i casi c’è sempre una ragione che giustifica l’identità del movimento. L’attua-

le generazione di allievi si confronta con una musica elettronica, binaria, costruita numericamente con le basi ritmiche già fatte (“loops”), dei testi dal contenuto banale, costruiti più su un insieme di rime che su un testo elaborato e pertinente (Domandate ai vostri allievi il significato del testo della loro canzone preferita!)”. Concludendo? In conclusione, nell’approccio sia del ritmo sia della musica in un corso, è compito del maestro sensibilizzare gli allievi all’ascolto e alla cultura musicale, così come alla comprensione e alla traduzione nel movimento (Un maestro è in primis un educatore). Non si producono suoni con delle note, si suona la musica. Non si fanno dei passi, si danza. Viva la musica, viva la danza, i due sono indivisibili nell’arte coreografica!


We want miles in a silent way il

gruppo nanou rende

omaggio

al grande jazzista MILES DAVIS e riscrive il proprio linguaggio coreograf ico di Chiara Brandi

Il gruppo nanou nasce a Ravenna nel 2004 dal desiderio dei tre fondatori Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci e Roberto Rettura di creare un vero e proprio luogo di incontro dei diversi linguaggi, dove far confluire corpi, suoni e immagini traducendoli in un’unica opera organica, la coreografia. A 15 anni dalla nascita, nanou si affida al grande compositore e trombettista statunitense jazz, Miles Davis, per reinventare e riscrivere il proprio linguaggio coreografico. Il lavoro di Miles sul tempo e sul ritmo, oltre al suo personale studio di nuove

sonorità o ai suoi ripetuti riferimenti al “colore”, sono elementi che lo hanno contraddistinto e che ne hanno reso materico il suono. Prendendo ispirazione dal grande jazzista, il gruppo nanou ha intrapreso un percorso di crescita procedendo “in maniera silenziosa”, rimuovendo il suono della tromba per concentrandosi sui processi di alterazione delle percezioni che hanno caratterizzato la ricerca di Miles. Da questo processo ha preso forma lo spettacolo “We want Miles, in a silent way”. A cinquant’anni di distanza dall’uEXPRESSION DANCE MAGAZINE

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SCHEDA PROGETTO “WE WANT MILES, IN A SILENT WAY” Progetto: Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci, Marco Maretti Coreografie: Marco Valerio Amico, Rhuena Bracci dispositivo scenico e colori: Marco Valerio Amico, Daniele Torcellini Luci: Fabio Sajiz, Marco Valerio Amico Suono: Roberto Rettura Percussioni: Bruno Dorella Con: Carolina Amoretti, Rhuena Bracci, Marco Maretti, Chiara Montalbani produzione: Nanou Ass. Cult., Ravenna Festival Con il sostegno di: La MaMa Umbria International, Città di Ebla/Ipercorpo, E Production, Ravenna Ballet Studio Con il contributo di: MIBAC, Regione Emilia-Romagna, Comune di Ravenna

scita di “In a Silent Way” e di “Bitches Brew”, tra i capolavori del musicista, il gruppo nanou rende omaggio a Miles con un progetto unico, in cui colore di luce, spazio, tempo e timbri dei corpi si mostrano in continuo divenire, alterazione, perdita e ricostruzione di assetti, entro un paradigma di instabilità permanente. Dopo il successo ottenuto nella Grande Mela, dove lo spettacolo ha debuttato dal 26 al 28 aprile 2019 all’interno della rassegna La MaMa Moves, “We want Miles, in a silent way” arriva finalmente in Italia in versione speciale; il palcoscenico sarà quello della prestigiosa manifestazione annuale Ravenna Festival. Abbiamo intervistato Marco Valerio Amico, co-founder della Compagnia romagnola per capire meglio i retroscena di questo progetto e cosa riserva il futuro per il gruppo nanou. Marco, da cosa nasce l’idea di rendere omaggio a Miles Davis? “Miles è arrivato un paio di anni fa come stimolo e riferimento per la nostra ricerca coreografica. La sua capacità compositiva, il rapporto con lo spazio e la relazione fra gli strumenti, il suo continuare a cercare di far progre-

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dire la musica ‘cambiandone i colori’ hanno iniziato ad essere per noi luoghi di analisi e di ricerca per attivare meccanismi coreografici. Miles Davis ha spesso lavorato con musicisti dalla chiara identità (Keith Jarret, Chick Corea, Jack DeJohnette e altri). Questo ci ha permesso di comprendere come le peculiarità di ciascun danzatore (Carolina Amoretti, Rhuena Bracci, Marco Maretti, Chiara Montalbani) potessero essere esaltate per dare corpo a questo progetto. L’incontro con Daniele Torcellini, docente di cromatologia e curatore nelle arti visive, ci ha permesso di conoscere il colore e le sue capacità perturbanti, nel senso letterale e non solo metaforico. Dopo due anni di lavoro con Davis come ombra, abbiamo deciso di ‘affrontarlo di petto’, di rendergli omaggio”. Come descrivereste il progetto “We want Miles, in a silent way”? Perché rimuovere il suono della tromba dalle musiche che accompagnano lo spettacolo? “We want Miles, in a silent way” è una traduzione coreografica del suo lavoro, delle sue ‘regole’ e dei suoi azzardi. Per questo abbiamo dovuto rimuovere la tromba, cioè la sua musi-


ca. Non era sul piano musicale che desideravamo confrontarci ma sul piano metodologico e generativo, sul piano creativo. È sicuramente un lavoro concettuale che desidera vibrare epidermicamente. Miles non ha mai perso di vista la necessità di scuotere il corpo di chi ascolta, noi non abbiamo perso di vista la capacità vibratoria che l’azione coreografica può innescare, così come l’immagine. È un azzardo dunque. Un meraviglioso salto nel vuoto che per primi noi rischiamo”. Come è stato accolto lo spettacolo a New York? Era la prima volta che vi esibivate al Mama Theater? Quali sono le emozioni che vi siete riportati in Italia? “La nostra prima volta oltre oceano, la nostra prima volta a NYC, la nostra prima volta a La MaMa Theater: un’emozione grandissima. Terrore misto a gioia perché, in primis, sentivamo il peso della fiducia: hanno accettato di prendere un lavoro a scatola chiusa, un debutto, hanno creduto nella nostra autorialità dopo averci seguito per due anni a Spoleto. Su di noi hanno scommesso mettendoci ad apertura del Festival. Paura nel non conoscere le aspettative di un pubblico nuovo,

protetti però da uno dei pochi luoghi che ancora difende la ricerca ed è ancora simbolo della ricerca nel mondo. Il risultato è stato rigenerante: un pubblico attento, partecipe, entusiasta. Siamo tornati ancora più forti e con il lavoro più chiaro e sicuro”. Il 26 giugno è previsto il vostro debutto italiano sul Palco del Ravenna Festival. Quali sono le aspettative? Avete in programma altre date? “Il 26 giugno sarà la ‘prova del fuoco’. Far parte di un così importante Festival, ricevere anche la loro di fiducia perché primi produttori di questo azzardo, è ulteriormente uno slancio in avanti. È per questo che stiamo preparando una versione “speciale” del progetto con Bruno Dorella alla percussioni dal vivo che dialogherà con Roberto Rettura ai suoni. Ci approcciamo a questa data come a un evento e desideriamo restituire tutto l’entusiasmo che ci stiamo portando dietro per poter riempire il Teatro Alighieri”. Infine, quali sono i progetti futuri del gruppo nanou? “Se devo dire la verità sono davvero parecchi. Siamo fortunatamente in un momento molto fertile. Certamente il

prossimo passaggio importante sarà tornare in sala io, Rhuena e Roberto, il nucleo originale, per affondare la lama sul nostro linguaggio che abbiamo da poco rivoluzionato. A quasi 10 anni da Sport, l’ormai storico solo di Rhuena che tutt’ora è in tour e a 15 anni dalla nostra fondazione, desideriamo un tempo e uno spazio per riscoprirci”. Marco Valerio Amico è tra gli insegnanti di Danzautore Contemporaneo Percorso di alta formazione sui nuovi linguaggi coreografici (gennaio 2019-gennaio 2020), finanziato dalla Regione Emilia-Romagna e realizzato grazie alla collaborazione tra IDA International Dance Association, Associazione Culturale Cantieri Danza, Iscom E.R e Compagnia Nervitesi progetti di teatro e danza. “A mio parere – aveva dichiarato Amico durante la sua docenza al corso -, Danzautore è un progetto davvero innovativo, che sottende una scommessa molto interessante, ovvero l’idea implicita di comprendere cosa un autore possa trasmettere ad altri autori, che tipo di esperienze possa raccontare e quali strumenti offrire”.

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TENDENZE HIP HOP

ASIA URBAN DANCE (RACCONTI DI UN “FENOMENO” DAL NOSTRO VIAGGIO A EST) di Chiara Brandi

La cultura Hip Hop espressa attraverso la musica e la danza è comunemente associata alle lotte di classe dei giovani afro e latino americani della New York di 40 anni fa. Un collegamento giustificato in quanto il movimento nasce e si radicalizza proprio in questo contesto, alimentato dalla necessità di denunciare e manifestare contro una condizione di emarginazione e, pertanto, di frustrazione sociale; ad oggi tuttavia tale corrente è diventata un vero e proprio mainstream, con gli americani asiatici che trovano in essa un posto di assoluto rilievo. Qualcuno potrà obiettare che lo stile proposto dai ballerini di origini asiatiche non può definirsi correttamente Hip Hop, poiché questo è effettivamente da ricondursi alle sole comunità black e latine. Per questo motivo da ora in avanti parleremo di Urban Dance, ovvero di un genere (o meglio uno stile di vita) frutto della commistione di più espressioni di danza che si basa sull’interpretazione individuale della musica da parte del coreografo. Nell’articolo che segue cercheremo di fare una panoramica generale del 20

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“fenomeno asiatico”, che per quanto esaustiva non pretende di essere completa, data proprio la sua vastità. La Danza Urbana, in quanto tale, riconosce tra gli altri il profilo transnazionale della comunità e come stile viene eseguito e sviluppato anche nei paesi asiatici. Un aspetto evidente soprattutto nelle tante collaborazioni tra crew di ballerini e scuole di ballo tra States e Asia, come nel caso del Soul Dance Center in Corea del Sud e i ballerini asiatici americani residenti a Los Angeles, o della filiale cinese dello studio di danza Kinjaz Dojo di Los Angeles di proprietà dei Kinjaz. Fondata nel 2010 dai ballerini americani di origini asiatiche Mike Song e Anthony Lee, i Kinjaz sono attualmente una crew di 36 membri tra quelle di maggior spicco sulla scena dell’Urban Dance. Un successo mondiale, ottenuto nel 2014 con l’arrivo nel gruppo dello storico leader dei Jabbawockeez, Ben Chung. Nello stesso anno il gruppo ha intra-

preso la collaborazione con Sinostage, un marchio di danza urbana di grande tendenza e tra i più influenti di tutta la Cina, da sempre impegnato nella promozione di questo stile di vita. Il brand Sinostage è una sorta di marchio ombrello con al suo interno diverse unità di business; tra queste c’è la formazione con i quattro studi di danza aperti tra Cina e Stati Uniti, l’app di contenuti video KOLO, la linea di abbigliamento e merchandising e l’ARENA, marchio premium di Sinostage dedicato all’organizzazione di eventi live come l’Arena International Dance Competition. La mission di ARENA è creare una piattaforma che, attraverso la danza, colleghi le diverse culture di tutto il mondo. Un altro aspetto importante, che rende bene l’idea della portata del “fenomeno asiatico” sulla scena internazionale dello Street Style, è dato dai Festival organizzati ogni anno. Tra questi il Summer Jam Dance Camp di Singapore, la più grande convention di danza urbana dell’Asia e del Pacifico, che dal 2005 riunisce ogni edizione


Nelle immagini: i Kinjaz e i Wasabeats

oltre 13.000 ballerini da tutto il mondo per workshop tenuti da coreografi di primo piano. La manifestazione fa parte del circuito Jam Republic & Recognize Studios, una rete che si diffonde in Asia, Nord America, Oceania ed Europa per la promozione di questo tipo di eventi. Quest’anno, inoltre, il Summer Jam Dance Camp per la prima volta si è tenuto in concomitanza con il weekend * SCAPE Radikal Forze Jam 2019, uno dei più grandi raduni di ballerini B-Boys e B-Girl di tutti gli stili del pianeta, che si tiene sempre a Singapore. E anche quando l’evento non è geograficamente in Asia, l’Urban Style asiatico trova il modo di essere ugualmente protagonista. È il caso della crew di breakdance giapponese Wasabeats, vincitrice lo scorso agosto del titolo di “Best Performance” per la categoria Asia Arts Award al Fringe Festival di Edimburgo. Un secondo esempio, ancora più significativo, è rappresentato dai Just Jerk, una crew di 13 Urban dancer origina-

ri della Corea del Sud nota per la sincronizzazione perfetta dei diversi membri (maschi e femmine). Divenuti famosi a livello globale con il video del 2016 Body Rock, che conta ad oggi 12,8 milioni di visualizzazioni su YouTube, i Just Jerk hanno raggiunto la grande popolarità negli States per aver partecipato nel 2017 alla 12° stagione di American’s Got Talent (dove sono arrivati fino ai quarti di finale). Il gruppo ha poi ottenuto la massima soddisfazione personale prendendo parte alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi Invernali di Pyeong Chang nel febbraio 2018. La crew si è formata nel 2011 a Seul, dove dallo scorso anno è stata aperta la prima Just Jerk Dance Academy. Dal 21 luglio al 15 agosto 2019 la Just Jerk Crew sarà presente all’Urban Dance Camp di Lörrach (Germania), la Summer School più famosa al mondo per tutti gli stili Urban, i cui rappresentanti sono stati diverse volte presenti in qualità di giudici all’Expression International Dance Competition di Firenze organizzato da IDA International Dance Association. Tornando a parlare della scena asiatica non si può non citare il Giappone, tra i Paesi in cui lo Street Style sembra aver maggiormente preso piede: ovunque si vada, agli angoli delle strade o all’interno di centri commerciali, è possibile trovare hip-hopper che ballano e danno vita a contest improvvisati davanti a folle incantate. Non si tratta più di una semplice moda ma di un vero movimento che è entrato nel folklore locale, tanto da dedicargli interi programmi TV e riviste. Negli oltre 40 anni trascorsi da quando la Street Dance è stata introdotta nel Paese, il numero dei ballerini e degli studi di danza è salito alle stelle; oggi la Danza Urbana è persino prevista all’interno dei curricula scolastici come “danza ritmica contemporanea” ed è praticata nella quotidianità da molti giovani. Dall’inizio degli anni 2000, le coreografie e produzioni teatrali basate su passi di Street Dance hanno attirato sempre più l’attenzione e stanno diventando a pieno titolo un elemento fondamentale delle arti coreutiche nipponiche. Inoltre, dopo il successo del Giappone ai Giochi olimpici giovanili del 2018 a Buenos Aires (Argentina), dove per la prima volta sono stati vinte medaglie in contest di Break Dan-

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Nelle immagini: Ricky Carranza, la locandina di Dance Dance Asia e Arnel Calvario

ce (l’oro è andato a Ramu “Bgirl Ram” Kawai mentre il bronzo a Shigeyuki “Shigekix” Nakarai ), la scena sembra destinata a esplodere. Per rendersi conto del fermento che ruota intorno all’Urban Dance nel Paese del Sol Levante basta dare un’occhiata a siti come DanceDeets, dove vengono promosse decine di eventi ogni mese dedicati all’Urban Dance; senza considerare che la maggior parte degli appuntamenti sono pubblicizzati solo su forum privati o tramite volantini distribuiti a una stretta cerchia di conoscenze. Sicuramente un Festival che rende bene la portata di tale fenomeno nella terra dei manga, così come nell’intero Continente asiatico, è il Dance Dance Asia, una convention annuale organizzata dalla Japan Foundation Asia Center volta a incoraggiare l’interazione e la collaborazione creativa tra gruppi di danza e danzatori in Asia, con particolare attenzione all’Urban Dance. Tra i tanti nomi della scena Urban nipponica c’è senza alcun

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dubbio il modello e il ballerino Sam, titolare di una serie di studi di danza, Soul and Motion, tra Tokyo, Osaka e Yao, aperti con l’intenzione di “fare della prossima generazione di ballerini dei veri e propri professionisti dell’Urban Dance”. Concludiamo parlando delle Filippine, altro Paese in cui la Street Dance ha attecchito particolarmente, sviluppandosi in maniera talvolta indipendente e dando vita a movimenti locali caratteristici dello strato subculturale delle periferie “Pinoy”. Nel 2017 Ricky Carranza, tra i pionieri dell’Hip Hop filippino, oggi cinquantatreenne, ha ricostruito l’intera storia dell’Urban Dance del Paese attraverso i racconti dei ballerini che ne hanno fatto parte dai suoi albori, agli inizi degli anni ottanta, raccolti nel documentario “Beyond the block”. Un secondo importante nome da ricordare, per chi volesse approfondire la cultura Hip Hop filippina, è sicuramente Arnel Calvario, fondatore del Gruppo Kaba Modern e, ad oggi, tra i membri dei sopracitati Kinjaz e tra i principali promotori del fenomeno Hip Hop Pinoy. “La danza può essere un veicolo potente e significativo per la crescita personale, intrapresa sia attraverso un percorso individuale sia in comunione con gli altri; è un’espressione creativa, un toccasana per la salute fisica e persino per la guarigione”, ha recentemente dichiarato l’urban dancer. Il nostro viaggio nel vastissimo mondo dell’Asia Urban Dance finisce qui. Per chi volesse approfondire ulteriormente il tema il consiglio è di tenere monitorati i festival, soprattutto quelli che si svolgono in Asia, che abbiamo citato nell’articolo, oppure, uno su tutti, l’Hip Hop International, il più grande contest al mondo di Urban Dance che si svolge in oltre 50 paesi. Interessante, inoltre, per chi volesse avere una panoramica completa e attuale sui diversi trend e avanguardie della scena internazionale, compreso lo scenario asiatico, l’Hip Hop Film Festival di New York, che ogni anno ospita decine di pellicole da tutto il mondo. Al contrario il web non sempre è utile in questi casi; lo sono invece social quali Instagram, dove è possibile scovare le nuove crew attraverso i giusti hashtag, o piattaforme come YouTube.


Il Progetto didattico per le scuole di danza associate IDA prevede tre percorsi:

IL

CLASSICO MODERN JAZZ CONTEMPORANEO HIP HOP

PROGETTO DIDATTICO DI DANZA CLASSICA

Gli esami di livello si tengono direttamente nelle sedi della scuole e permettono il rilascio di un attestato per gli allievi. Maggiori informazioni a pag. 44 e su www.idadance.com

PER LE SCUOLE

Annotazioni per un uso consapevole del Teacher Workbook

a cura di Massimiliano Scardacchi Insegnante diplomato all’Accademia Nazionale di Danza di Roma e alla Scuola del Teatro alla Scala di Milano. Rosita di Firma Insegnante di danza classico-accademica diplomata presso l’Accademia del Teatro alla Scala. Diplomata IDA alla Dance Professional School.

Il workbook del percorso formativo di Danza Classica IDA è un programma per gli esami finali di livello, ma soprattutto una guida per il docente nell’elaborazione della sua progettazione e pratica didattica. È utile precisare che la progettazione didattica si deve fare all’inizio di ogni anno formativo, ogni singolo docente è chiamato a scegliere i nuclei fondanti che dovrà insegnare e con quale progressione e percorso. I programmi costituiscono una traccia generale di ciò che si consiglia di fare studiare agli allievi, a seconda della fascia di età. Spesso nella scuola amatoriale le classi si presentano molto eterogenee per età, anni di studio e doti personali. Il consiglio è di osservare i propri allievi singolarmente e la “classe” nel suo insieme come gruppo e dopo qualche settimana definire gli obiettivi didattici per il corso.

I Tre punti essenziali per preparare l’insegnamento sono: • Valutazione • Pianificazione • Prassi È molto importante sottolineare che ogni insegnante dovrebbe passare dalla logica programmatoria a quella più riflessiva volta a sviluppare più qualità nell’apprendimento dei contenuti (conoscenze, competenze e abilità) rispetto alla quantità: si deve rinunciare a una pianificazione didattica che mette in evidenza solo un elenco di movimenti e passi eseguiti senza la consapevolezza degli stessi che inevitabilmente, porta ad una carenza nello sviluppo motorio adeguato; ciò che va sollecitato in noi insegnati, è un’attenta prassi, nella selezione dei contenuti che si dovranno insegnare ai propri allievi, avendo cura di raccordare i diversi elementi che interagiscono nella prassi didattica: i soggetti in apprendimento, il contesto culturale, l’azione del docente (il metodo). Sarà perciò essenziale individuare gli obiettivi attraverso una pianificazione o programmazione formata da elementi irrinunciabili:

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• Conoscenza della realtà definizione degli obiettivi • Scelta degli strumenti i contenuti • Prassi metodologica ciò che si insegna e il come insegno • Scelta dell’oggetto e delle procedure della verifica Fulcro dell’insegnamento è il METODO, cioè il modo in cui il Maestro dà la lezione. Sicuramente ciascun docente ha un suo metodo derivato dal proprio bagaglio formativo e dalla propria personalità; tuttavia esistono fasi ben precise che portano all’interiorizzazione, che passano attraverso la conoscenza di base di un concetto, la comprensione, la memorizzazione e l’elaborazione. Esattamente come accade se ci si appre-

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sta a studiare un brano letterario, o una partitura musicale. Ne deriva che il docente dovrà “pretendere”, dopo aver individuato obiettivi didattici alla portata degli allievi, una corretta esecuzione di un movimento/esercizio e la memorizzazione, così da poterlo elaborare e riprodurre nel miglior modo possibile. Più semplicemente fare di meno, ma farlo bene, è sicuramente meglio che svolgere per intero i programmi proposti nel workbook ma con gravi carenze tecniche. Partendo dal presupposto che si insegna ciò che si è, prima ancora di ciò che si fa, è fondamentale il modo in cui il docente si muove, si presenta, mostra ogni singolo gesto, dà la lezione con passione e partecipazione, evitando il sarcasmo ed utilizzando l’espressività della voce. Gli allievi devono capire fin da subito che si inizia a danzare già dal momento in cui si entra in sala, non solo al momento della coreografia. Massima cura dovrà essere dedicata alla scelta delle musiche. Il Maestro di danza dovrebbe avere conoscenze musicali di base. Laddove queste manchino il consiglio è di scegliere musiche che abbiano una bella melodia ma accompagnamento musicale scarno, poco ricco, in modo da essere il più chiari possibile nella costruzione degli esercizi. La musica utilizzata dovrà esprimere il carattere del

movimento/esercizio che si sta studiando; essa dovrà cioè dare sia a livello di ritmo sia a livello di melodia la giusta dinamica all’esercizio. Si pensi ad esempio all’importanza del “legato” in un esercizio di Plié, e all’importanza di utilizzare un brano in tempo binario in cui sia chiaro il battere e il levare per un esercizio di Battement tendu o per i piccoli salti (soprattutto nei primi corsi). Inoltre ogni volta che vi sia una particolare difficoltà tecnica, il primo aiuto viene proprio dalla musica: si possono utilizzare tempi più lenti così da semplificare la comprensione del passo proposto ed apprenderlo nel modo più pulito possibile. Nello studio degli equilibri


si consiglia di dare conteggi ben precisi, ad esempio 6 tempi di equilibrio e 2 di chiusura oppure 8 tempi di equilibrio e poi si chiude la posizione. Nulla va lasciato al caso , la proposta deve essere precisa anche per quanto riguarda posizioni di testa e braccia. Il “ plié”, il “battement tendu” e il “battement jeté” costituiscono le fondamenta della tecnica e la loro impostazione deve essere curata con la massima attenzione. Nei corsi pre- accademici e nei primi livelli si utilizzeranno tempi musicali adeguatamente lenti/molto moderati così da poter curare al massimo postura, en dehors, corretto appoggio plantare, trasferimento di peso eccetera. La musica costituisce un valido sostegno anche per curare al massimo l’espressività di ogni movimento. Particolare attenzione si dovrà dedicare all’utilizzo della musica nel salto, in particolare nel pre-accademico e nel Level 1. Nel salto si raccoglie tutta l’energia da terra per creare una posi-

zione o una posa in aria per poi atterrare col massimo controllo. Questo obiettivo deve essere ben chiaro ad ogni maestro. Salti a trampolino: si intendono i salti eseguiti come su un tappeto elastico, di seguito e senza pause. Si consiglia di utilizzare un tempo BINARIO (2/4 o 4/4) nel seguente modo: -Primo ottavo (u-) si atterra, secondo ottavo (-no) si salta , primo ottavo (du-) si atterra, secondo ottavo (-e) si salta e via di seguito. In altre parole si salta sul levare. Temps sauté: solitamente per i temps sauté nelle compilation in commercio il tempo utilizzato è 2/4 . Se si

sta impostando il salto nei primi corsi è fondamentale introdurre PAUSE nel movimento, quindi eseguire un plié, un salto (sul “levare” dei tempi, ovvero sulla seconda sillaba del conto), un pliè, pausa stendendo le ginocchia. Dopo una serie di ripetizioni si costruiranno esercizi in cui i salti eseguiti di seguito saranno sempre di più. Si raccomanda di essere molto precisi nello stabilire i tempi richiesti per il cambio della posizione (esempio dalla prima alla seconda). Nei primi corsi il tempo dovrà essere “moderato”, per sviluppare la capacità di elevarsi dal suolo ma anche di tornare in equilibrio al suolo con un corretto demi plié. Ulteriore esempio di come l’appropriato uso della divisione musicale aiuti la tecnica, nei primi corsi soprattutto, si ha nella sissonne fermée e nella sissonne ouverte; poichè nel primo caso il movimento termina in posizione chiusa, si richiede per la sua dinamica un accento forte nella chiusura del movimento (prima sillaba del conto). Si otterrà così una chiusura più veloce e brillante della seconda gamba. Nella sissonne ouvert l’appropriato uso dei tempi musicali evidenzierà la posizione aperta.

Bibliografia: - "Pedagogia e scienze dell’educazione" Aldo Visalberghi - ed. Oscar Saggi Mondadori -"Teaching Beginning Ballet Technique" Gayle Kassing/Danielle M. Jay - ed. Human Kinetics - "Corso di danza classica" A. M. Prina - ed. Gremese

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CORSO RICONOSCIUTO DALLA COMUNITÀ EUROPEA CON VALIDITÀ NAZIONALE ED EUROPEA

CORSO PER LA QUALIFICA DI

Maestro di danza TITOLO RILASCIATO Qualifica per Maestro di Danza, riconosciuta a livello nazionale ed europeo 6° livello EQF, rilasciata dalla Regione Emilia-Romagna

Rivolto ad allievi di tutte le regioni Sede: Ravenna, Centro Studi “La Torre", via Paolo Costa 2; Durata: 500 ore (300 ore di lezione in aula, 200 ore di stage). Inizio: ottobre 2019 | Durata: 1 anno Il corso è riconosciuto a livello giuridico e conferisce una prestigiosa qualifica in grado di aprire nuove prospettive professionali. L’iniziativa è organizzata dal Centro Studi “La Torre” in collaborazione con Iscom E.R. e la Regione Emilia-Romagna. Valorizza da un lato la professionalità dell’insegnante di danza, offrendo dall’altro garanzie ai genitori che alle scuole di danza affidano i loro bambini sin dalla più tenera età. Sintesi degli argomenti di studio Conduzione delle lezioni; Preparazione alla produzione dello spettacolo; Valutazione dei risultati dell’apprendimento; Storia della danza e della musica; Igiene della persona e degli ambienti;Principi di corretta alimentazione; Codice deontologico; Principi di anatomia, fisiologia del movimento, psicomotricità, traumatologia.

Requisiti di accesso • Possedere un Diploma di scuola secondaria superiore; • Avere compiuto 18 anni • Essere in possesso di un curriculum artistico che si compone di certificazioni attestanti: - la frequenza di corsi di danza presso Enti privati o pubblici per almeno cinque anni; - un’esperienza almeno biennale in rassegne/spettacoli teatrali o diploma di qualifica di danzatore; • Conoscere i passi fondamentali della danza classica e contemporanea, essere capace di riprodurre una sequenza coreografica e rispettare il ritmo musicale e possedere fluidità di movimento corporeo • Buona capacità di espressione e comprensione della lingua italiana, nel caso di candidati stranieri

Costo € 2.500 (escluso il costo d’esame di € 250) Sconto di € 250 a chi si iscrive entro il 31/08/2019 pagando in un'unica soluzione. Possibilità di pagamento rateizzato. Modalità d'iscrizione Il corso è a numero chiuso, è necessario inviare il proprio curriculum vitae e la richiesta d’iscrizione a formazione@cslatorre.it

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DANCE ACADEMY CORSI E SEMINARI DI FORMAZIONE I corsi IDA sono organizzati in collaborazione con A.S.I. Ente di promozione culturale e sportivo legalmente riconosciuto da CONI e Ministero dell’Interno e aderente al sistema SNaQ del CONI (Sistema Nazionale delle Qualifiche degli Insegnanti di Danza). I diplomi rilasciati sono allineati alla normativa nazionale in materia di insegnamento (come delibera 1569/2017 e 1574/2017 della legge di bilancio). Corsi, seminari e stage IDA sono validi come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).

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ADERENTE AL SISTEMA DI QUALIFICA SNaQ

Segreteria didattica: CENTRO STUDI LA TORRE s.r.l. Via Paolo Costa 2, Ravenna tel 0544.34124 danza@idadance.com Organismo di formazione accreditato ai sensi della deliberadi cui alla D.G.R. N. 461/2014.

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RAVENNA

Il bambino è creta, plasmabile e delicato, se non viene trattato con cura si rischia di rovinarlo per sempre. Lavorare con i bambini richiede grande professionalità, competenza e coscienza, solo attraverso lo studio approfondito si può arricchire il bagaglio culturale necessario. Il corso di propedeutica ha come scopo la conoscenza dei principi fondamentali di didattica, pedagogia e anatomia oltre che tecnica. Attraverso un lavoro teorico/pratico si fa un viaggio nel mondo dei bambini dai 3 ai 10 anni, dai “primi passi” alla base tecnica.

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IMPERIA Centro Studi Danza Mov’art via XX Settembre 9/a 13/14/15 settembre 2019 Insegnante ROBERTA BROGLIA Diplomata allo SPID di Milano (Scuola Professionale Italiana Danza), si è perfezionate nelle migliori scuole di New York.

Programma Principi di didattica e pedagogia; progressione pedagogica; esempi di lezione per bambini con progressione in base alle tappe; anatomia dello sviluppo; mappatura musicale in base alle esigenze didattiche; giochi didattici; lavoro a terra di tecnica, trofismo, postura e allungamento; tecnica al centro e in diagonale con progressione di difficoltà; lavoro sulla dinamica; composizione coreografica; workshop di lavoro in base all’età; lavoro sull’organizzazione del saggio.

Selezione Per accedere al corso è necessario inviare il proprio curriculum, con l’indicazione di tutte le esperienze effettuate nel settore della danza, tramite mail alla segreteria didattica a danza@ idadance.com in formato PDF o .doc e intitolando sia il file, sia l’oggetto mail con i propri dati come segue: “Nome Cognome CV Modern”, poi attendere la conferma di idoneità per procedere al pagamento e/o affiliazione. Quota 390 euro da versarsi in un’unica soluzione 15 giorni prima dell’inizio del corso. Dopo tale data la quota subirà una maggiorazione di €20. L’iscrizione sul posto comporta un ulteriore aumento di €20. RISPARMIA IL 10%. Come? Iscrivendoti almeno 30 giorni prima dell’inizio del corso Modalità d’iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, consultalo e iscriviti su www.idadance.com

Esame Al termine del corso ci sarà il test attitudinale finale che certifica l’acquisizione dei contenuti del corso. Il superamento dell’esame dà diritto al Diploma e vale anche come test parziale per il corso completo di Insegnante di Modern. Il Corso infatti è anche parte del Corso di Insegnante di Modern (nuove date in via di definizione)

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VALIDO COME AGGIORNAMENTO TECNICO AI FINI DEL RICONOSCIMENTO DEL DIPLOMA DI INSEGNANTE E DEL CONSEGUIMENTO DEL TESSERINO TECNICO ASI/CONI IN BASE ALLA LEGGE 4/2013 SULLE PROFESSIONI NON ORGANIZZATE – È PREVISTO CHE GLI INSEGNANTI DEBBANO EFFETTUARE AGGIORNAMENTI PERIODICI (ALMENO UNO OGNI DUE ANNI).


I CORSI IDA SONO RICONOSCIUTI DA ASI ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAL MINISTERO DELL’INTERNO E ADERENTE AL SISTEMA DI QUALIFICA SNaQ

CORSO DI

PROPEDEUTICA DELLA DANZA CLASSICA RAVENNA Centro Studi la Torre, Via Paolo Costa 2 dal 19 al 23 agosto 2019

IMPERIA Centro Studi Danza Mov’art via XX Settembre 9/a dal 4 all’8 settembre 2019 Insegnante MARCO BATTI Affiliato American Ballet Theatre NTC®, Direttore Artistico dell’Ateneo della Danza/Balletto di Siena.

Diploma rilasciato Diploma di Tecnico ASI/CONI e Diploma di INSEGNANTE DI PROPEDEUTICA DELLA DANZA CLASSICA riconosciuto, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI, dal Ministero dell’Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ. Si ottiene previo superamento del test e previa affiliazione come Socio Gold (Insegnante). Il Corso di Propedeutica costituisce la prima parte del Corso di Insegnante di Danza Classica.

Programma - Glossario della danza , avviamento 1 (4-5 anni), avviamento 2 (5-6 anni) - Psicologia della danza nell’età dello sviluppo, Propedeutica A (6-7 anni) - Propedeutica B (7-8 anni), esercitazioni pratiche dei 4 livelli presentati - Propedeutica C (8-9 anni) - Propedeutica D (9-10 anni) fine del percorso propedeutico alla danza. Al termine del corso ci sarà il test attitudinale finale che certifica l’acquisizione dei contenuti del corso e che vale come test parziale per il corso completo di Insegnante di Danza Classica. Selezione Per accedere al corso è necessario inviare tramite e-mail il proprio curriculum alla segreteria didattica all’indirizzo danza@idadance.com in formato PDF o .DOC intitolando la mail come segue: “Nome Cognome CV Classico”, poi attendere la conferma di idoneità. Quota 595 € (sessione estiva intensiva) da versarsi in un’unica soluzione 15 giorni prima dell’inizio del corso. Dopo tale data la quota subirà una maggiorazione di 20€. L’iscrizione sul posto comporta un ulteriore aumento di 20€. RISPARMIA IL 10% versando la quota almeno 30 giorni prima dell’inizio del corso. Modalità d’iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, consultalo e iscriviti su www.idadance.com

VALIDO COME AGGIORNAMENTO TECNICO AI FINI DEL RICONOSCIMENTO DEL DIPLOMA DI INSEGNANTE E DEL CONSEGUIMENTO DEL TESSERINO TECNICO ASI/CONI IN BASE ALLA LEGGE 4/2013 SULLE PROFESSIONI NON ORGANIZZATE – È PREVISTO CHE GLI INSEGNANTI DEBBANO EFFETTUARE AGGIORNAMENTI PERIODICI (ALMENO UNO OGNI DUE ANNI).

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CORSO DI

INSEGNANTE DI DANZA CLASSICA RAVENNA Centro Studi la Torre, Via Paolo Costa 2 DATE: 28/29 settembre 2019 26/27 ottobre 2019 16/17 novembre 2019 14/15 dicembre 2019 18/19 gennaio 2020 8/9 febbraio 2020 14/15 marzo 2020 18/19 aprile 2020 Insegnante MARCO BATTI Affiliato American Ballet Theatre NTC®, Direttore Artistico dell’Ateneo della Danza/Balletto di Siena.

Diploma rilasciato Diploma di Tecnico ASI/CONI e Diploma di INSEGNANTE DI DANZA CLASSICA riconosciuto, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI e dal Ministero dell’interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ. Si ottiene previo superamento di un esame scritto e pratico.

Obiettivo del corso Il corso, seguendo le basi della metodica Vaganova, ha lo scopo di fornire gli strumenti per costruire la lezione di danza classica, correggere gli errori e progredire con una programmazione adeguata al corretto sviluppo psico-motorio per allievi dai 6 anni all’età adulta. Programma Il programma didattico porta avanti il metodo che si è improntato con il modulo di PROPEDEUTICA DELLA DANZA CLASSICA e svolge lo studio dei primi tre anni accademici (11 - 13 anni) seguendo le basi della metodica Vaganova. Durante le lezioni frontali verranno affrontati: la programmazione, le principali tappe pedagogiche, correzione dei principali errori, scelta e conoscenza musicale per ogni singolo esercizio fino alla capacità di valutazione obiettiva dei propri allievi. Il programma sarà composto di: studio degli esercizi alla sbarra, esercizi al centro, allegro e tecnica di punte e maschile. A chi si rivolge Sia ad insegnanti alle prime esperienze, sia ad allievi che hanno completato la formazione in enti lirici o privati. Ma anche a docenti che sono già attivi nelle scuole e che vogliono rinfrescare o rafforzare il proprio percorso. Per partecipare è necessario avere dai 18 anni in su.

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DURATA: 8 weekend in aggiunta al Diploma di Propedeutica di Danza Classica o equipollente. Selezioni per accedere al corso A questo percorso è ammesso sia chi ha superato il modulo di propedeutica con IDA sia chi ha una qualifica di propedeutica con altri enti, previa richiesta di verifica dei propri titoli. Per la richiesta è necessario spedire una e-mail a: danza@idadance.com, con oggetto: “Richiesta ammissione corso di Insegnante di Classico (specificando il proprio) Nome Cognome” allegando il proprio cv e le qualifiche di propedeutica del classico precedentemente conseguite con altri enti e attendere la risposta della segreteria. Quota € 910 da versare in un’unica soluzione entro 15 giorni prima dell’inizio del corso, dopo tale data la quota subirà una maggiorazione di €20. L’iscrizione sul posto comporta un ulteriore aumento di €20. Possibilità di finanziamento agevolato e rateizzazione. Per informazioni contattare la segreteria a danza@idadance.com RISPARMIA IL 10%. Come? Iscrivendoti almeno 30 giorni prima dell’inizio del corso Modalità d’iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, consultalo e iscriviti su www.idadance.com

VALIDO COME AGGIORNAMENTO TECNICO AI FINI DEL RICONOSCIMENTO DEL DIPLOMA DI INSEGNANTE E DEL CONSEGUIMENTO DEL TESSERINO TECNICO ASI/CONI IN BASE ALLA LEGGE 4/2013 SULLE PROFESSIONI NON ORGANIZZATE – È PREVISTO CHE GLI INSEGNANTI DEBBANO EFFETTUARE AGGIORNAMENTI PERIODICI (ALMENO UNO OGNI DUE ANNI).


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CORSO DI

ACROBIMBO® Insegnante SARA TISSELLI Educatrice ed insegnante qualificata in giocodanza, danza acrobatica e body flying, acrofloorwork. Si è formata con IDA frequentando numerosi corsi, stage e convegni. Il corso si svolge in due moduli che è possibile frequentare anche singolarmente. Diploma rilasciato Diploma di Tecnico ASI/CONI e Diploma di INSEGNANTE DI ACROBIMBO® FLY o ACROBIMBO® ACTIVITY riconosciuto, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI, dal Ministero dell’Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ. Il diploma si ottiene previo superamento degli esami a fine corso e previa affiliazione come Socio Gold (Insegnante).

I modulo: Acrobimbo Fly

II modulo: Acrobimbo Activity

Accademia 49, Via Don G. Minzoni 390

Accademia 49, Via Don G. Minzoni 390

17/18 Luglio 2019

19/20 Luglio 2019

La tecnica acrobatica, l’eleganza della danza per sperimentare un movimento a 360°. Mobilità, propriocezione, coordinamento e allenamento permettono di lavorare sull’ allungamento della colonna dei bambini e sulla forza di gravità. Il corso propone ai partecipanti schede tecniche per lo studio dei primi elementi acrobatici. Attraverso lo studio anatomico della colonna nella sua forma a spirale, a fianco alla tecnica della danza, al virtuosismo dell’ acrobatic, si scopre la bellezza del corpo in sospensione. Con l’ausilio del cerchio aereo, del body flying, si analizza il processo di body work a terra e in volo.

Attività, movimento, energia tra terra e aerea. L’acrobatica aerea scende a terra per creare un dialogo tra flying e floor. Per stare in volo bisogna essere capaci di usare il pavimento come spinta e motore. Le discipline aeree toccano terra e ci permettono di capire come essere utilizzate a favore della nostra forza e della nostra elasticità. La studio delle reazioni del corpo prepareranno la mente alle posizioni aeree. Elasticità del tappeto permette al corpo di trovare un impatto migliore nell’acquisizione delle tecniche di verticale, capovolta indietro e prime acrobazie senza mani e a coppia.

CESENA

CESENA

L’ultimo giorno gli allievi sosterranno la prova d’esame. L’ultimo giorno gli allievi sosterranno la prova d’esame.

Quota 220€ per ciascun modulo oppure 390€ in un’unica soluzione da versarsi 15 giorni prima dell’inizio del primo modulo. Dopo tale data la quota subirà una maggiorazione di 20€. L’iscrizione sul posto comporta un ulteriore aumento di 20€. SCONTO del 50% per coloro che hanno frequentato la prima edizione del corso di Acrobimbo. RISPARMIA il 10% versando la quota almeno 30 giorni prima dell’inizio del corso. Modalità d’iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, consultalo e iscriviti su www.idadance.com

VALIDO COME AGGIORNAMENTO TECNICO AI FINI DEL RICONOSCIMENTO DEL DIPLOMA DI INSEGNANTE E DEL CONSEGUIMENTO DEL TESSERINO TECNICO ASI/CONI IN BASE ALLA LEGGE 4/2013 SULLE PROFESSIONI NON ORGANIZZATE – È PREVISTO CHE GLI INSEGNANTI DEBBANO EFFETTUARE AGGIORNAMENTI PERIODICI (ALMENO UNO OGNI DUE ANNI).

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PERCORSO DI

ANATOMIA ESPERIENZIALE IN MOVIMENTO Insegnante RITA VALBONESI Osteopata, fisioterapista, insegnante di danza, insegnante di yoga, yoga educational e yoga wellness, collabora da anni con l’IDA come docente. Ha frequentato seminari di anatomia esperienziale con Jader Tolja e sta studiando Body-Mind Centering.

Diploma rilasciato Diploma di Tecnico ASI/CONI e Diploma di ANATOMIA ESPERIENZIALE IN MOVIMENTO riconosciuto, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI e dal Ministero dell’Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ. Si ottengono previa frequentazione di entrambi i corsi (per bambini e per adulti) e previa affiliazione come Socio Gold (Insegnante). Ad ogni laboratorio sarà rilasciato un attestato di partecipazione. Al completamento di ogni corso (tre laboratori) sarà rilasciato il relativo diploma. Conoscere il proprio corpo sia internamente sia esternamente attraverso l’esperienza e il movimento. Il percorso integra i principi dell’anatomia esperienziale nella danza. La proposta si articola intorno a pratiche fisiche di movimento, tocco e visualizzazione che offrono ascolto ed espressione creativa al movimento, e un’integrazione attraverso l’improvvisazione e il movimento danzato. Il tutto avviene attraverso l’esplorazione della struttura, dei sistemi e delle funzioni del corpo (sensi, pelle, ossa, organi, muscoli, fluidi) e ripercorrono gli schemi motori e le memorie del processo evolutivo di nascita e verticalizzazione. Il corso prevede un laboratorio rivolto ai bambini e uno agli adulti, entrambi suddivisi in tre appuntamenti con cadenza annuale. È possibile iscriversi ai singoli appuntamenti, in base alle proprie esigenze. A chi è rivolto il corso: danzatori, attori, insegnanti, educatori, insegnanti di yoga e pilates e a chiunque sia interessato ad un lavoro sulla consapevolezza corporea e voglia sperimentarsi con creatività e profondità nel movimento e nella danza.

CORSO DI

CORSO DI

Il corso si completa frequentando tre laboratori (Lab 1, Lab 2 e Lab 3) che vengono proposti con cadenza annuale. I laboratori non hanno un ordine didattico e non è necessario seguirli in sequenza. Si possono inoltre frequentare singolarmente senza l’obbligo di completare il corso.

Il corso si completa frequentando tre laboratori (Lab 1, Lab 2 e Lab 3) che vengono proposti con cadenza annuale. I laboratori non hanno un ordine didattico e non è necessario seguirli in sequenza. Si possono inoltre frequentare singolarmente senza l’obbligo di completare il corso.

RAVENNA | Centro Studi La Torre, via Paolo Costa 2

RAVENNA | Centro Studi La Torre, via Paolo Costa 2

12/13 ottobre 2019

23/24 novembre 2019

Lab 1: Bimbi in movimento dal capo ai piedi

Lab 1: Percezione del movimento; Propriocezione e consapevolezza sensoriale - spazio ritmo tempo

ANATOMIA ESPERIENZIALE IN MOVIMENTO PER BAMBINI

Programma: esploriamo e percepiamo il corpo; esploriamo lo spazio; esploriamo e sperimentiamo gli equilibri; esploriamo le emozioni che nascono dal movimento. In prossima programmazione: Lab 2: La scatola dei colori che danzano: il filo emozionato; quadri animati; viaggio all’interno del corpo; caccia al tesoro; indovinelli legati al corpo Lab 3: La fabbrica dei desideri: il grande spettacolo; un bimbo un desiderio; i desideri verranno inseriti dentro un labirinto/percorso; spettacolo che esprime movimento di gruppo e lavoro collettivo

ANATOMIA ESPERIENZIALE IN MOVIMENTO PER ADULTI

Programma: Nei primi anni di vita si crea una grande relazione tra la percezione es. l’ascoltare il vedere il gustare e il movimento. Da questo periodo si creano le fondamenta per il nostro modo di agire nell’età adulta. Avere una buona propriocezione e consapevolezza sensoriale è di aiuto nelle nostre scelte e nel nostro modo di relazionarci. Osservando le persone si possono individuare quali pattern, nei primi anni di vita, non sono stati ben sollecitati e che nell’età adulta sono causa di dolori alla zona lombare, al collo, alle ginocchia ecc. Pattern di movimento: movimenti spinali; movimenti che partono dalle mani e dai piedi; movimenti omolaterali; movimenti controlaterali. Agire sul movimento aiuta ad agire sulle proprie emozioni e a creare un cambiamento. In prossima programmazione: Lab 2: Allineamento dinamico e movimento fluido; I tre pesi del corpo e i fluidi Lab 3: Organi si manifestano nel movimento; Minor tensione e miglior flessibilità

Quote 220 € cad. da versare in un'unica soluzione 15 giorni prima dell'inizio del laboratorio. Dopo tale data la quota subirà una maggiorazione di 20€. L’iscrizione sul posto comporta un ulteriore aumento di 20€. SCONTO 390€ se si acquistano contemporaneaomente entrambi i laboratori in programmazione. Risparmia il 10% versando la quota in un'unica soluzione almeno 30 gg. prima dell'inizio del laboratorio. Modalità d’iscrizione Per partecipare è obbligatoria l'affiliazione all’IDA per l'anno in corso come socio praticante. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, consultalo e iscriviti su www.idadance.com

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VALIDO COME AGGIORNAMENTO TECNICO AI FINI DEL RICONOSCIMENTO DEL DIPLOMA DI INSEGNANTE E DEL CONSEGUIMENTO DEL TESSERINO TECNICO ASI/CONI IN BASE ALLA LEGGE 4/2013 SULLE PROFESSIONI NON ORGANIZZATE – È PREVISTO CHE GLI INSEGNANTI DEBBANO EFFETTUARE AGGIORNAMENTI PERIODICI (ALMENO UNO OGNI DUE ANNI).


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CORSO DI INSEGNANTE DI HIP HOP

Hip Hop School Evolution RAVENNA

Centro Studi la Torre, Via Paolo Costa 2 21/22 settembre 2019 28/29 settembre 2019 Insegnanti DANIELE BALDI ILENJA ROSSI ALESSANDRO PAPA

Diploma rilasciato Diploma di Tecnico ASI/CONI e Diploma di INSEGNANTE DI HIP HOP riconosciuto, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI e dal Ministero dell’Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ. Si ottiene previo superamento di un esame teorico/pratico e previa affiliazione come Socio Gold (Insegnante). Programma Comprendere il movimento dell’Hip Hop dalle sue origini è fondamentale per l’insegnante che porta in sala uno stile sintesi di culture e sottoculture di un’epoca lontana e luoghi distanti. In breve, le lezioni alterneranno parti pratiche e parti teoriche affrontando diversi argomenti: • Cenni storici • Costruzione di una lezione e approfondimento delle varie parti (riscaldamento, tecnica, coreografia) • Studio della musica • Lavoro coreografico • Inserimento della figura dell’insegnante di danza all’interno del contesto lavorativo • Requisiti richiesti • Predisposizione specifica ed esperienza di base nella danza o nell’hip hop. Quota 340€ da versarsi in un’unica soluzione 15 giorni prima dell’inizio del corso. Dopo tale data la quota subirà una maggiorazione di 20€. Risparmia il 10% versando la quota in un’unica soluzione almeno 30 gg. prima dell’inizio del corso. Sconto del 50% per i vecchi allievi: se hai già frequentato il corso Hip Hop School nelle scorse edizioni puoi accedere al corso con uno sconto del 50% sulla quota d’iscrizione. Non perdere l’occasione per aggiornare la tua formazione! Modalità d’iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, consultalo e iscriviti su www.idadance.com

CORSO DI INSEGNANTE DI

HIP HOP DANCE PER BAMBINI RAVENNA Centro Studi la Torre, Via Paolo Costa 2 30/31 agosto e 1°settembre 2019

IMPERIA Centro Studi Danza Mov’art via XX Settembre 9/a 21/22 Settembre e 5/6 Ottobre 2019 Insegnanti IRENE ROSSI ELISA DI MAIO ELIA DEL NIN

Diploma rilasciato Diploma di Tecnico ASI/CONI e Diploma di INSEGNANTE DI HIP HOP DANCE PER BAMBINI riconosciuto, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI e dal Ministero dell’Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ. Si ottiene previo superamento di un esame teorico/pratico e previa affiliazione come Socio Gold (Insegnante). Il corso di “HIP HOP DANCE PER BAMBINI” si pone come obiettivo la formazione di insegnanti capaci di avvicinare bambini e ragazzi alla danza Hip Hop in modo semplice, intuitivo e corretto. Ampio spazio sarà dato alla parte pedagogica e relazionale, per dare ai futuri insegnanti le nozioni per costruire lezioni efficaci ed appropriate alle età degli allievi, seguendo le tappe del loro sviluppo psicomotorio, dai 3 anni fino all’adolescenza. Programma • principi di didattica e pedagogia • sviluppo psicomotorio e anatomia dello sviluppo in relazione all’età • capacità coordinative e condizionali (forza, velocità, resistenza) • tipologia di lezione in progressione in base all’età • mappatura musicale in base alle esigenze didattiche • giochi didattici, percorsi e andature • trofismo, posture, allungamento • utilizzo delle tecniche di base e varianti • freestyle: ricerca del proprio stile/attitudine, delle proprie doti fisiche, creazione e utilizzo di skill. • composizione coreografica: utilizzo delle basi e tecniche acquisite valorizzando le capacità e lo stile personale di ogni allievo, sviluppato attraverso il freestyle. • cenni storici sulla cultura hip hop • Test scritto e prova pratica al termine. Requisiti richiesti Predisposizione specifica ed esperienza di base nella danza o nell’hip hop. Quota 390€ da versarsi in un’unica soluzione 15 giorni prima dell’inizio del corso. Dopo tale data la quota subirà una maggiorazione di 20€. Risparmia il 10% versando la quota in un’unica soluzione almeno 30 gg. prima dell’inizio del corso. Modalità d’iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, consultalo e iscriviti su www.idadance.com

VALIDO COME AGGIORNAMENTO TECNICO AI FINI DEL RICONOSCIMENTO DEL DIPLOMA DI INSEGNANTE E DEL CONSEGUIMENTO DEL TESSERINO TECNICO ASI/CONI IN BASE ALLA LEGGE 4/2013 SULLE PROFESSIONI NON ORGANIZZATE – È PREVISTO CHE GLI INSEGNANTI DEBBANO EFFETTUARE AGGIORNAMENTI PERIODICI (ALMENO UNO OGNI DUE ANNI).

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SEMINARIO DI

Contact Improvisation RAVENNA Centro Studi la Torre, Via Paolo Costa 2 5/6 settembre 2019 dalle 10.00 alle 13.00 Insegnante CARLA RIZZU - Coreografa, regista e danzatrice freelance, fondatrice del gruppo Nervitesi con sede a Ravenna, insegnante in stage, seminari e workshop. La sua è una scrittura coreografica fondata sulla narrazione e sulla comprensione di ciò che si vuole comunicare.

SEMINARIO DI

Release & Floorwork One RAVENNA Centro Studi la Torre, Via Paolo Costa 2 5/6 settembre 2019 dalle 15.00 alle 18.00 Insegnante CARLA RIZZU: Coreografa, regista e danzatrice freelance, fondatrice del gruppo Nervitesi con sede a Ravenna, insegnante in stage, seminari e workshop. La sua è una scrittura coreografica fondata sulla narrazione e sulla comprensione di ciò che si vuole comunicare.

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Titolo rilasciato Attestato di partecipazione Programma Tra i nostri cinque sensi il tatto è quello che più degli altri misura la nostra relazione con il mondo circostante: per questo c’è quel modo di dire, «ci vuole tatto», che indica la necessaria delicatezza nell’agire e nel trattare con gli altri. Toccare ed essere toccati è l’aspetto basilare nella Contact Improvisation. È un meraviglioso nutrimento che possiamo sentire arrivare nelle cellule durante e dopo la danza contact. In Contact One si approfondiranno: - la mano, il senso tattile e il suo funzionamento. - la struttura e la funzione dell’ organo pelle. - attraverso il tocco tradurremo le emozioni in azione, la ricerca in piacere, il respiro in ritmo, la presenza in peso, la direzionalità in un ‘ponte’ per muoverci, la morbidezza nell’essere più “spugnosi” , densi. Ossa, muscoli, organi, fluidi, pelle.. ogni sistema sembra portare a diverse densità e dinamiche... e questo è un modo meraviglioso per estendere il nostro potenziale in modo da riuscire a combinare ed armonizzare i differenti sistemi in situazioni diverse. “E poi ogni mattina apro l’armadio delle emozioni e scelgo sempre lo stesso abito. La mia pelle.”

Titolo rilasciato Attestato di partecipazione Programma Release: la tecnica Release insegna a sviluppare la propriocezione e a muoversi senza imitare, ma piuttosto si basa sull’ascolto del proprio corpo e sulle sensazioni cinestetiche individuali. Essa pone alla base del training, la convinzione che il corpo ha la necessità di rilassare alcuni “blocchi” provocati dalla tensione muscolare per potersi muovere liberamente e con maggior flessibilità. Contenuti Floorwork One: - ascolto profondo del respiro. - analisi ed esplorazione delle infinite possibilità di generare movimento. - spirale e creazione di un vortice energetico. - costruire rampe di atterraggio e di propulsione da e verso il suolo - creare sintonia fra corpo e mente, vivendo il momento presente e sentendoci in equilibrio con il proprio sé. - sviluppo e acquisizione di fiducia in se stessi.

Quota 110 € da versarsi in un’unica soluzione 15 giorni prima dell’inizio del seminario. Dopo tale data il prezzo aumenterà di €20 Sconto per Soci Gold Insegnanti: -20% Risparmia il 10% versando la quota almeno 30 gg. prima dell’inizio del seminario. Modalità d’iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, consultalo e iscriviti su www.idadance.com

Quota 110 € da versarsi in un’unica soluzione 15 giorni prima dell’inizio del seminario. Dopo tale data il prezzo aumenterà di €20 Sconto per Soci Gold Insegnanti: -20% Risparmia il 10% versando la quota almeno 30 gg. prima dell’inizio del seminario. Modalità d’iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, consultalo e iscriviti su www.idadance.com

VALIDO COME AGGIORNAMENTO TECNICO AI FINI DEL RICONOSCIMENTO DEL DIPLOMA DI INSEGNANTE E DEL CONSEGUIMENTO DEL TESSERINO TECNICO ASI/CONI IN BASE ALLA LEGGE 4/2013 SULLE PROFESSIONI NON ORGANIZZATE – È PREVISTO CHE GLI INSEGNANTI DEBBANO EFFETTUARE AGGIORNAMENTI PERIODICI (ALMENO UNO OGNI DUE ANNI).


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SEMINARIO DI

Sbarra a Terra RAVENNA Centro Studi la Torre, Via Paolo Costa 2 24/25 agosto 2019 Insegnante MARCO BATTI Affiliato American Ballet Theatre NTC®, Direttore Artistico dell’Ateneo della Danza/Balletto di Siena.

Titolo rilasciato Attestato di partecipazione Programma Un seminario teorico-pratico, che analizza nel dettaglio i singoli esercizi di base della danza classica, prestando attenzione all’attivazione e disattivazione muscolare, alla correzione dei principali errori dell’allievo e al corretto uso dell’help-hands. Il programma predisposto favorisce la propriocezione del corpo nello spazio, incrementando di conseguenza il piazzamento e la stabilità. Può essere utilizzato in maniera ottimale anche nella propedeutica della danza classica.

Quota 220€ da versarsi in un’unica soluzione 15 giorni prima dell’inizio del seminario. Dopo tale data la quota subirà una maggiorazione di 20€. Risparmia il 10% versando la quota almeno 30 gg. prima dell’inizio del seminario. Modalità d’iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, consultalo e iscriviti su www.idadance.com

Il seminario fa parte del Percorso di Specializzazione in Fisiodanza. Maggiori informazioni su www.idadance.com

SEMINARIO DI

Flexibility RAVENNA Centro Studi la Torre, Via Paolo Costa 2 7 luglio 2019 oppure 20 agosto 2019 Insegnante ANDREA NEYROZ: Per oltre vent’anni ha praticato ginnastica artistica a livello agonistico, gareggiando nel Campionato di Serie A e aggiudicandosi 3 medaglie ai Campionati Nazionali. Ha fatto parte per due anni del cast del noto Musical “Notre Dame de Paris”, in qualità di acrobata. È Docente qualificato per FIF e IDA di Kalisthenics® e Flexibility.

Titoli rilasciati Diploma di Specializzazione in Flexibility (Mobilità Articolare e Flessibilità Muscolare) riconosciuto in ambito internazionale dall’European Fitness Association e in ambito nazionale dall’A .S.I. (Associazioni Sportive Sociali Italiane), ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni e dal Ministero dell’Interno. ASI aderisce al sistema SNaQ del Coni (Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi), per i Soci Gold Insegnanti IDA. Attestato di frequenza al corso di Flexibility per i Soci Silver . Il seminario, attraverso la messa in pratica e lo studio di esercizi di mobilità derivanti anche dalla ginnastica artistica, consentirà a chiunque di migliorare la propria flessibilità e di diventare esperti di questa disciplina sfruttando le tecniche più avanzate di allungamento muscolare e di mobilità articolare. Verranno, inoltre, analizzati e messi in pratica esercizi utili a migliorare la postura, gli atteggiamenti corporei e la coordinazione. Programma • Introduzione teorica alla mobilità • Riscaldamento • Analisi e pratica della mobilità base • Esercizi per la coordinazione e per gli atteggiamenti corporei • Mobilità avanzata a corpo libero (polsi, arti superiori, dorso, spalle, arti inferiori e caviglie): 1. Scioltezza passiva 2. Scioltezza attiva e dinamica 3. Allungamento specifico per la spaccata 4. Allungamento specifico per le spalle, dorso e schiena 5. Rinforzo dei polsi e dei flessori degli avambracci 6. Rinforzo delle mani e delle dita (in particolare previene infiammazioni al tunnel carpale) 7. Stretching e rinforzo delle caviglie • La mobilità con l’ausilio di attrezzi (elastici, bastone, step, fitball, spalliera) • Esercizi a coppie per la mobilità • Le tecniche corrette per fare assistenza durante lo stretching • Teoria e pratica dello stretching post allenamento

Materiale didattico Per velocizzare l’approccio alla formazione e prendere subito contatto con il materiale didattico, la dispensa sarà immediatamente disponibile online appena effettuata l’iscrizione. Chi lo desidera, può acquistare la dispensa in forma cartacea al prezzo di 15€ (in aggiunta alla quota di iscrizione). L’acquisto deve avvenire entro il giovedì precedente l’inizio del corso per poter ricevere il materiale presso la sede del corso. Quota d’iscrizione 190€ in un’unica soluzione da versarsi entro 15 gg. prima della data d’inizio del corso. Sconto 20% : 152€ riservato a Laureati in Scienze Motorie, Insegnanti IDA, titolari e istruttori di Centri Associati IDA regolarmente tesserati come socio istruttore per l’anno in corso. Risparmia il 10% versando la quota almeno 30 gg. prima dell’inizio del seminario. Modalità d’iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, consultalo e iscriviti su www.idadance.com

VALIDO COME AGGIORNAMENTO TECNICO AI FINI DEL RICONOSCIMENTO DEL DIPLOMA DI INSEGNANTE E DEL CONSEGUIMENTO DEL TESSERINO TECNICO ASI/CONI IN BASE ALLA LEGGE 4/2013 SULLE PROFESSIONI NON ORGANIZZATE – È PREVISTO CHE GLI INSEGNANTI DEBBANO EFFETTUARE AGGIORNAMENTI PERIODICI (ALMENO UNO OGNI DUE ANNI).

DANCE ACADEMY

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I CORSI IDA SONO RICONOSCIUTI DA ASI ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAL MINISTERO DELL’INTERNO E ADERENTE AL SISTEMA DI QUALIFICA SNaQ

SEMINARI di formazione professionale

Titoli rilasciati: Attestati di frequenza Quote 110 € da versarsi in un’unica soluzione 15 giorni prima dell’inizio del seminario. Quota riservata ai Soci Gold Insegnanti: 88 € da versarsi in un’unica soluzione 15 giorni prima dell’inizio del seminario. Risparmia il 10% versando la quota almeno 30 gg. prima dell’inizio del seminario. Modalità d’iscrizione Per partecipare ai seminari è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, consultalo e iscriviti su www.idadance. com. I seminari sono a numero chiuso

Docente

GARUDA

JAMES D’SILVA -Il creatore del Metodo Garuda. Nato e cresciuto a Goa, India, spostandosi poi in Inghilterra per diventare un ballerino professionista. Il suo insegnamento è una miscela di pilates, yoga, GYROTONIC ® e Feldenkrais. Un lavoro utile per insegnanti, allievi e danzatori.

PER LA DANZA SEMINARIO DI

Garuda® Matwork Foundation

RAVENNA Centro Studi la Torre, Via Paolo Costa 2 12 luglio 2019 dalle 15.00 alle 18.00 Programma Un programma che costruisce gradualmente la comprensione e la fiducia nel movimento del corpo. Trae le sue influenze da antiche arti marziali, yoga, Pilates e dalla grazia e della danza. Il ritmo e il flusso sono fondamentali e l’eleganza dell’allineamento si basa su una più profonda comprensione del posizionamento del peso. I ballerini trarranno grande beneficio da questi principi, collegando questo metodo di movimento alla loro formazione professionale.

RAVENNA

SEMINARIO DI

Garuda® Barre SEMINARIO DI

Garuda® on Reformer SEMINARIO DI

Garuda® Seated & Standing 36

DANCE ACADEMY

Centro Studi la Torre, Via Paolo Costa 2 13 luglio 2019 dalle 9.00 alle 12.00 Programma Un allenamento contemporaneo alla sbarra che incorpora la fisicità e la grazia della danza. Il ritmo ed il flusso sono di primaria importanza, adagio ed allegro (accelerazioni e decelerazioni del ritmo) sono due aspetti della qualità del movimento che sono costantemente presenti e si alternano in maniera intelligente. L’equilibrio e la forza lavorano fianco a fianco per creare un senso di lunghezza e flusso.

RAVENNA Centro Studi la Torre, Via Paolo Costa 2 13 luglio 2019 dalle 13.30 alle 16.30 Programma Allontanandosi dal tradizionale Pilates, Garuda presenta diverse possibilità di movimento attraverso il suo vasto repertorio e promuove innata fiducia ed eleganza per la forma del movimento. Utilizzando il reformer come strumento di espressione del movimento, Garuda esplora una pratica che è stimolante per forza, resistenza, flessibilità e coordinazione.

RAVENNA Centro Studi la Torre, Via Paolo Costa 2 14 luglio 2019 dalle 9.00 alle 12.00 Il workshop focalizzerà su forza, stabilità, equilibrio e mobilità articolare. I movimenti guariscono e rigenerano, lavorando intensamente all’interno delle linee miofasciali del corpo; così profondamente che anche gli organi interni si sentono massaggiati e rivitalizzati. Allo stesso tempo gli arti sono costantemente stimolati attraverso l’allenamento funzionale, coinvolgendo il baricentro nel sostenere l’ossatura.

VALIDO COME AGGIORNAMENTO TECNICO AI FINI DEL RICONOSCIMENTO DEL DIPLOMA DI INSEGNANTE E DEL CONSEGUIMENTO DEL TESSERINO TECNICO ASI/CONI IN BASE ALLA LEGGE 4/2013 SULLE PROFESSIONI NON ORGANIZZATE – È PREVISTO CHE GLI INSEGNANTI DEBBANO EFFETTUARE AGGIORNAMENTI PERIODICI (ALMENO UNO OGNI DUE ANNI).


I CORSI IDA SONO RICONOSCIUTI DA ASI ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAL MINISTERO DELL’INTERNO E ADERENTE AL SISTEMA DI QUALIFICA SNaQ

SEMINARIO

Hip Hop for Kids

Percorso teorico pratico con Analisi Microteaching “Come ti insegno a improvvisare” sviluppare la musicalità e lo stile personale

RAVENNA Centro Studi la Torre, Via Paolo Costa 2 14 luglio 2019 dalle 10.00 alle 13.00

Docenti IRENE ROSSI Laureata in Scienze Motorie ed educatrice di attività motoria diplomata CONI, insegnante di Modern jazz e Hip Hop diplomata IDA ELISA DI MAIO Ballerina, insegnante e coreografa Hip Hop, componente attiva della Crew Yessai Squad ELIA DEL NIN Ballerino di Hip-Hop e Break-Dance, coreografo e insegnante

Programma Durante la lezione gli allievi saranno guidati a comprendere le diverse ritmiche ed energie con cui poter utilizzare semplici passi e groove. Si cercherà di indirizzare i partecipanti ad uno sviluppo della musicalità e dello stile personale attraverso l’apprendimento per imitazione e rappresentazione, che darà modo al bambino di esprimersi in maniera naturale e libera, rendendo l’approccio al freestyle semplice, divertente ed intuitivo ma allo stesso tempo rispettoso dello scheletro ritmico del beat. Da sempre la danza HIP HOP è stata caratterizzata da movenze ispirate da altri stili e discipline, dal continuo reinventare qualche cosa di già esistente inserendolo all’ interno del proprio contesto. Attraverso proiezioni video verranno tracciate le principali fonti di ispirazione di questa danza che nel tempo hanno contribuito a marcare una forma d’ arte ormai riconoscibile e provvista di una propria identità. Conoscere le varie influenze dell’Hip Hop dance (e della Street Dance in genere) aiuterà il docente a creare nuovi metodi di insegnamento e a trovare nuovi spunti, utili agli allievi per esprimersi attraverso il loro corpo sulla musica. Imitare ed emulare qualcosa di conosciuto diventerà così un metodo utile ad ampliare la propria concezione di improvvisazione favorendo la creatività e la confidenza con la musica.

Docente KRISTIAN CELLINI -Danzatore e coreografo per numerosi artisti italiani, tra cui Vasco Rossi, Renato Zero e Andrea Bocelli, ha creato una coreografia inedita per l’étoile Giuseppe Picone.

SEMINARIO

La tecnica nel Modern che porta al passo a due

RAVENNA Centro Studi la Torre, Via Paolo Costa 2 14 luglio 2019 dalle 14.00 alle 17.00 Programma Oltre alla tecnica fisica fatta di molto studio e di prove, quando si danza un passo a due, bisogna lavorare molto sulla complicità, sul feeling, sulle sensazioni ed emozioni che arrivano a chi guarda. Si andrà a lavorare sulla molteplicità di emozioni che condiscono un passo a due, indipendentemente dal tema trattato (Amore, Odio, Colore, Musica ecc...)

Docente ROBERTA BROGLIA -Diplomata allo SPID di Milano (Scuola Professionale Italiana Danza), si è perfezionate nelle migliori scuole di New York.

SEMINARIO

Primi passi nel Modern

RAVENNA Centro Studi la Torre, Via Paolo Costa 2 15 luglio 2019 dalle 10.00 alle 13.00 Programma Come passare dalla propedeutica alla danza moderna con bambini di 6/8 anni che non studiano classico. Impostazione di una lezione, funzionalità, contenuti didattici e pedagogici. Lezione pratica con bambini e spiegazione teorico/ pratica per insegnanti. La modern dance ha una dinamica e una tecnica propria, è giusto impostare la lezione seguendo questo principio fin dalle classi inferiori se l’obbiettivo è formare allievi di modern.

VALIDO COME AGGIORNAMENTO TECNICO AI FINI DEL RICONOSCIMENTO DEL DIPLOMA DI INSEGNANTE E DEL CONSEGUIMENTO DEL TESSERINO TECNICO ASI/CONI IN BASE ALLA LEGGE 4/2013 SULLE PROFESSIONI NON ORGANIZZATE – È PREVISTO CHE GLI INSEGNANTI DEBBANO EFFETTUARE AGGIORNAMENTI PERIODICI (ALMENO UNO OGNI DUE ANNI).

DANCE ACADEMY

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CAMPUS

DANCE SUMMER SCHOOL RAVENNA 12/16 LUGLIO 2019

SEMINARI

Formazione professionale: seminari per insegnanti e danzatori 4 Seminari di Garuda con JAMES D’SILVA Venerdì 12 luglio | ORE 15.00-18.00 Garuda® Foundation Matwork Sabato 13 luglio | ORE 9.00-12.00 Garuda® Barre Sabato 13 luglio | ORE 13.30- 16.30 Garuda® on Reformer Domenica 14 luglio | ORE 9.00-12.00 Garuda® Seated & Standing

La famosa scuola estiva di danza torna a Ravenna con nuove proposte formative per tutti i livelli. Uno stage con ospiti internazionali aperto a tutti, lezioni riservate agli Under 12, un’aula interamente dedicata all’Hip Hop e seminari mirati per insegnanti

LEZIONI Bill Goodson • MODERN Nella sua lunga carriera ha collaborato con artisti del calibro di Michael Jackson, Diana Ross, Gloria Estefan, Stevie Wonder e Renato Zero, ed insegnato in alcune delle più prestigiose scuole di danza a livello mondiale. Professore di ballo del talent show “Amici di Maria De Filippi”.

Domenica 14 luglio | ORE 10.00-13.00 IRENE ROSSI, ELIA DEL NIN, ELISA DI MAIO Hip Hop For Kids - Percorso teorico pratico con Analisi Microteaching. “Come ti insegno a improvvisare”: sviluppare la musicalità e lo stile personale Domenica 14 luglio | ORE 14.00-17.00 KRISTIAN CELLINI La tecnica nel modern che porta al passo a due Lunedì 15 luglio | ORE 10.00-13.00 ROBERTA BROGLIA Primi passi nel modern

HIP HOP LAB 16 luglio 2019

Kledi Kadiu • MODERN Danzatore televisivo di grande fama, ha ballato nei più grandi palcoscenici italiani, insegnante e coreografo modern

Jay Asolo • RAW HIP HOP, KRUMP E NEW JACK SWING Ballerino e coreografo di fama internazionale, insegnante presso la Asolo Dance Collection ADC

James Pett • CONTEMPORANEO E SBARRA A TERRA Danzatore della Wayne McGregor Company di Londra e insegnante di fama internazionale.

Ilenja Rossi • HIP HOP Ballerina ospite nei black Clubs in Italia e all’estero. Insegnante e coreografa.

Virgilio Pitzalis • MODERN Danzatore e coreografo formatosi tra gli USA e l’Italia, insegnante di lunga esperienza

Daniele Baldi • HIP HOP Insegnante e direttore artistico della sezione artistica di diverse scuole italiane, del Festival di danza di Rieti e del Festival Ballet di Massa. Ha collaborato come coreografo di hip hop nella trasmissione “Amici” di Maria De Filippi.

Kristian Cellini • MODERN Danzatore e coreografo per numerosi artisti italiani, tra cui Vasco Rossi, Renato Zero e Andrea Bocelli, insegna presso le più prestigiose accademie di danza europee e canadesi. Matteo Addino • MODERN Ballerino e coreografo, ha lavorato per la tv, videoclip, spot e spettacoli teatrali di successo. Loreta Alexandrescu • DANZA CLASSICA Danzatrice e insegnante all’Accademia Teatro alla Scala

UNDER 12 13 e 14 luglio 2019

Kledi Kadiu • MODERN Matteo Addino • MODERN

Massimiliano Scardacchi • DANZA CLASSICA Insegnante diplomato all’Accademia Nazionale di Danza di Roma e alla Scuola del Teatro alla Scala di Milano

Massimiliano Scardacchi • CLASSICO

Emanuela Tagliavia • CONTEMPORANEO Danzatrice e coreografa, docente di danza contemporanea.

Massimiliano Nardi • PRE-ACRO

Sara Tisselli • PRE-ACRO

Elisa Di Maio • HIP HOP


QUOTE

Le quote sono valide per iscrizioni entro il 30/06. A partire dal 1° luglio saranno aumentate di € 20 OPEN STAGE

€ 250

Comprende l’accesso a tutte le lezioni dal 12 al 16 luglio (esclusi Workshop, Under 12 e Hip Hop Lab)

PACCHETTO 4 LEZIONI A SCELTA

€ 130

PACCHETTO 8 LEZIONI A SCELTA

€ 190

Comprendono l’accesso a 4 o 8 lezioni scelte fra quelle proposte per l’Open (esclusi Workshop, Under 12 e Hip Hop Lab)

HIP HOP LAB - 1 giorno

€ 130

Comprende l’accesso a tutte le lezioni dell’Hip Hop Lab martedì 16 luglio

UNDER 12 - 2 giorni

€ 190

UNDER 12 - 1 giorno

€ 130

Tutte le quote Under 12 comprendono l’accesso alle lezioni Under 12

Quota per l’iscrizione a un singolo SEMINARIO

€ 110

Quota per SEMINARIO riservata ai Soci Gold Insegnante

€ 88

Sconto per l’iscrizione a tre o più SEMINARI

- 10%

Promozioni Per gruppi e scuole di danza: ogni 5 iscrizioni OPEN la 6a è in omaggio. È necessario inviare le 6 cedole d’iscrizione e copia del versamento in un’unica spedizione. La promozione non si applica sui pacchetti lezione, sui Seminari e sugli Under 12. La promozione non è cumulabile. Riduzioni Soci IDA Silver: 10%; Gold Insegnanti 20%; Titolari scuole affiliate IDA: 20%. Valide per gli affiliati in regola con il tesseramento per l’anno in corso. Si applicano sull’iscrizione alle lezioni e/o a un singolo seminario. Per scuole affiliate IDA: Gli allievi delle scuole in regola con l’affiliazione dell’anno in corso possono usufruire di una riduzione del 20% sulle quote indicate. La promozione non si applica sull’iscrizione ai Seminari. La promozione non è cumulabile. Per ulteriori informazioni contattare la segreteria organizzativa: I.D.A. International Dance Association tel. +39 0544 34124 - mail: danza@idadance.com

Il programma dettagliato delle lezioni, le cedole d’iscrizione e tutti gli aggiornamenti su

www.idadance.com

Danzando con Caterina

1a edizione

RASSEGNA DI DANZA UNDER 14

RAVENNA - CAMPUS DANCE SUMMER SCHOOL 13 LUGLIO 2019

BORSE DI STUDIO

offerte da I.D.A. International Dance Association in giuria: ROBERTA BROGLIA, MATTEO ADDINO, VIRGILIO PITZALIS, MASSIMILIANO SCARDACCHI

In ricordo di Caterina ...e per tutti coloro che, attraverso la danza, sognano di volare Il ricavato sarà devoluto in beneficenza all’IRST - Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori Meldola (FC)

INFORMAZIONI E ISCRIZIONI IDA International Dance Association Tel . 0544 34124 - danza@idadance.com www.idadance.com


I CORSI IDA SONO RICONOSCIUTI DA ASI ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAL MINISTERO DELL’INTERNO E ADERENTE AL SISTEMA DI QUALIFICA SNaQ

CORSO PER LA QUALIFICA DI INSEGNANTE DI

Pilates Matwork® FUSIONE DI TECNICHE ED ESERCIZI, TRADIZIONALI E INNOVATIVI, DEL METODO PILATES

MILANO

22/23 e 29/30 giugno 2019

RAVENNA

18/19/20/21luglio 2019

RAVENNA

17/18/19/20 agosto 2019

ROMA

11/12/13/14 luglio 2019

LIVORNO

5/6/7/8 settembre 2019

MESSINA

5/6/7/8 settembre 2019

TITOLI RILASCIATI: Diploma di Tecnico ASI/CONI e Diploma FIF-EFA di INSEGNANTE DI PILATES MATWORK riconosciuto, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI, dal Ministero dell'Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ.

Programma in sintesi • Principi standard posturali e tradizionali del metodo pilates; • Esercizi pre-pilates codificati; • Esercizi base; • Laboratori di gruppo; • Masterclass Quota d’iscrizione 520€ da versarsi in un’unica soluzione entro 15 gg. prima della data d’inizio del corso. Oppure 285€ da versarsi almeno 15 gg. prima della data d’inizio del corso e 280€ da versarsi entro 15 gg. prima del 2º weekend di studio. Sconto 20%: 416€ riservato a Laureati in Scienze Motorie, Istruttori FIF/Insegnante IDA e titolari di Centri Associati FIF/ Scuole Affiliate IDA regolarmente tesserati come socio istruttore/insegnante per l’anno in corso. Risparmia il 10% versando la quota in un'unica soluzione almeno 30 gg. prima dell'inizio del corso. Requisiti Si consiglia di aver praticato Pilates. Esame Test scritto e prova pratica. In caso di mancato superamento dell'esame sarà possibile accedere ugualmente al corso Advanced sostenendo un esame globale pe rla qualifica di Pilates Matwork e Pilates Advanced Training. Note Il corso è a numero chiuso. Supporti allo studio Per velocizzare l’approccio alla formazione e prendere subito contatto con il materiale didattico, il supporto e-learning, la dispensa e il dvd saranno immediatamente disponibili online appena effettuata l'iscrizione. Chi lo desidera, può acquistare la dispensa in forma cartacea e il dvd al prezzo di 20€ (in aggiunta alla quota di iscrizione). L'acquisto deve avvenire entro il giovedì precedente l'inizio del corso per poter ricevere il materiale presso la sede del corso.

CARTA del DOCENTE SPENDI QUI IL TUO BUONO cartadeldocente.istruzione.it

(*) Questo corso è acquistabile con il Bonus Carta del Docente

CORSI DI PILATES Pilates advanced training

Didattica degli esercizi intermedi e avanzati del matwork integrata all’analisi posturale

Reformer

Tecnica e didattica per l’utilizzo dell’attrezzo più emblematico del pilates

Cadillac

Tecnica e didattica d’utilizzo di uno degli attrezzi più significativi del pilates

Wunda Chair

Tecnica e didattica di utilizzo dell’attrezzo più geniale del pilates

Pilates Barre

Il pilates incontra la danza

MASTER DI SPECIALIZZAZIONE

Pilates Props

I piccoli attrezzi del pilates

Pilates in gravidanza e terza età

Le tecniche di pilates applicate in gravidanza e terza età I programmi completi, le sedi e le date dei corsi e dei master di specializzazione di pilates sono disponibili su www.idadance.com

PACCHETTO PILATES MATWORK

PILATES MATWORK + PILATES ADV. TRAINING + PILATES PROPS

850 euro

Il pacchetto non è soggetto ad ulteriori scontistiche

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DANCE ACADEMY

VALIDO COME AGGIORNAMENTO TECNICO AI FINI DEL RICONOSCIMENTO DEL DIPLOMA DI INSEGNANTE E DEL CONSEGUIMENTO DEL TESSERINO TECNICO ASI/CONI IN BASE ALLA LEGGE 4/2013 SULLE PROFESSIONI NON ORGANIZZATE – È PREVISTO CHE GLI INSEGNANTI DEBBANO EFFETTUARE AGGIORNAMENTI PERIODICI (ALMENO UNO OGNI DUE ANNI).


I CORSI IDA SONO RICONOSCIUTI DA ASI ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAL MINISTERO DELL’INTERNO E ADERENTE AL SISTEMA DI QUALIFICA SNaQ

CORSO DI

Garuda® Seated & Standing Advanced RAVENNA

dal 4 al 9 settembre 2019 Docente James D’Silva

CORSO DI

Garuda® Reformer RAVENNA

dal 3 al 5 settembre 2019 Docente James D’Silva

CORSO DI

Garuda® Partner Work & Pranayama RAVENNA

6/ 7/ 8 settembre 2019 Docente James D’Silva

Titoli rilasciati Diploma Garuda® Seated & Standing Advanced da Garuda® Studio di Londra e Diploma Garuda® Seated & Standing Advanced riconosciuto in ambito nazionale dall’A .S.I. (Associazioni Sportive Sociali Italiane), ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni e dal Ministero dell’Interno. ASI aderisce al sistema SNaQ del Coni (Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi). Il corso raggruppa in unico programma intensivo il repertorio del Seated & Standing, focalizzando su forza, stabilità, equilibrio e mobilità articolare. I movimenti guariscono e rigenerano, lavorando intensamente all’interno delle linee miofasciali del corpo; così profondamente che anche gli organi interni si sentono massaggiati e rivitalizzati. Allo stesso tempo gli arti sono costantemente stimolati attraverso l’allenamento funzionale, coinvolgendo il baricentro nel sostenere l’ossatura. Titoli rilasciati Diploma Garuda® Reformer da Garuda® Studio di Londra e Diploma Garuda® Reformer riconosciuto in ambito nazionale dall’A .S.I. (Associazioni Sportive Sociali Italiane), ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni e dal Ministero dell’Interno. ASI aderisce al sistema SNaQ del Coni (Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi). Allontanandosi dal Pilates tradizionale, il metodo Garuda® presenta differenti possibilità di movimento grazie al suo vasto repertorio e promuove una innata confidenza donando agli esercizi, una eleganza unica Garuda® esplora e sperimenta una pratica sfidante in termini di forza, resistenza, flessibilità e coordinazione utilizzando il reformer che diventa uno strumento per l’espressione del movimento.

Titoli rilasciati Diploma Garuda® Partner Work & Pranayama rilasciato da Garuda® Studio di Londra e Diploma Garuda® Partner Work & Pranayama riconosciuto in ambito nazionale dall’A .S.I. (Associazioni Sportive Sociali Italiane), ente di promozione sportiva riconosciuto dal Coni e dal Ministero dell’Interno. ASI aderisce al sistema SNaQ del Coni (Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi). Il lavoro a coppie esplora i concetti di radicamento, appoggio e spinta e crea spazio nelle articolazioni proprio grazie al lavoro di trazione. Garuda® ispira e sviluppa forza, flessibilità e coordinazione nel movimento. Qui si lavora con un partner e ciò che si ottiene è apertura del corpo grazie alla trazione, al supporto e all’allineamento. Questo corso è sfidante e aiuta gli istruttori a sviluppare le abilità di cueing tattile.

Requisiti richiesti Essere in possesso del diploma di Garuda® Seated & Standing. Quota d’iscrizione 1200€ in un’unica soluzione da versarsi entro 15 giorni prima della data di inizio del corso, oppure 4 rate da 310€ ciascuna ( 1° entro il 31/05/19, 2° entro il 29/06/19, 3° entro il 31/07/19, 4° entro il 31/08/19). Dopo ogni data le quote saranno maggiorate di euro 20. La quota del corso non è soggetta a sconti.

Requisiti richiesti Essere in possesso di una qualifica di istruttore nei settori fitness, olistico o danza Quota d’iscrizione 500€ in un’unica soluzione da versarsi entro 15 giorni prima della data di inizio del corso, oppure 2 rate da 270€ ciascuna ( 1 rata entro il 03/08/19, 2° rata entro il 17/08/19). Dopo tali date le quote saranno maggiorate di euro 20. La quota del corso non è soggetta a sconti.

Requisiti richiesti Essere in possesso di una qualifica di istruttore nei settori fitness, olistico o danza. Quota d’iscrizione 500€ in un’unica soluzione da versarsi entro 15 giorni prima della data di inizio del corso, oppure 2 rate da 270€ ciascuna ( 1° rata entro il 06/08/19, 2° rata entro il 20/08/19). Dopo tali date le quote saranno maggiorate di euro 20. La quota del corso non è soggetta a sconti.

Supporti allo studio: Dispensa. Note: l corsi di Garuda sono a numero chiuso. Per esigenze pratiche si richiede abbigliamento sportivo. Importante: Per il conseguimento dei diplomi è richiesta la presenza a tutte le ore di lezione, non sono consentite assenze. Le dispense dei corsi e le lezioni sono in lingua italiana. Modalità d’iscrizione: Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, consultalo e iscriviti su www. idadance.com

VALIDO COME AGGIORNAMENTO TECNICO AI FINI DEL RICONOSCIMENTO DEL DIPLOMA DI INSEGNANTE E DEL CONSEGUIMENTO DEL TESSERINO TECNICO ASI/CONI IN BASE ALLA LEGGE 4/2013 SULLE PROFESSIONI NON ORGANIZZATE – È PREVISTO CHE GLI INSEGNANTI DEBBANO EFFETTUARE AGGIORNAMENTI PERIODICI (ALMENO UNO OGNI DUE ANNI).

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CORSO DI

Insegnante di Yoga (300 ore) RAVENNA

Il corso si articola in due anni DATE 1° ANNO 12/13 ottobre 2019 16/17 novembre 2019 7/8 dicembre 2019 11/12 gennaio 2020 8/9 febbraio 2020 7/8 marzo 2020 28/29 marzo 2020 9/10 maggio 2020 13/14 giugno 2020 27/28 giugno 2020 Coordinatrice Rita Babini Insegnanti Rita Babini, Paolo Taroni, Rita Valbonesi, Marco Neri, Roberta Mariotti, Cristina Morelli, Alexander Bertuccioli, Donato De Bartolomeo

CARTA del DOCENTE SPENDI QUI IL TUO BUONO

Questo corso è acquistabile con il Bonus Carta del Docente

Diploma rilasciato Diploma di Tecnico ASI/CONI e Diploma di INSEGNANTE DI YOGA riconosciuto in ambito internazionale dall’European Fitness Association e in ambito nazionale, riconosciuto, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI, dal Ministero dell’Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ. NOVITÀ: in base alla nuova delibera CONI del 10/05/2017 sui compensi sportivi e agevolazioni fiscali, verrà rilasciato anche il diploma “INSEGNANTE GINNASTICA/YOGA”, oltre a quello di abilitazione all’insegnamento dello Yoga. Corso riconosciuto dal M.I.U.R. Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e di formazione, Direzione Generale per il personale scolastico, in base alla Direttiva 90/2003. Un percorso teorico e pratico finalizzato ad una formazione classica e tradizionale dello yoga dove verranno affrontati i principali aspetti della disciplina con particolare attenzione alle posizioni, al respiro e al rilassamento. Obiettivo del corso Formare insegnanti qualificati in grado di condurre con competenza lezioni di Hatha Yoga Programma Cultura e filosofia indiana; Nozioni fondamentali di anatomia e fisiologia; Posturologia e propriocettività; Asana: un aspetto dello yoga; Pranayama; Il rilassamento (tecniche e metodologia); Fisiologia sottile; Alimentazione; Avvio alla Didattica; Normative e aspetti legali.

Nel secondo anno verranno sviluppati gli argomenti relativi a: Cultura e filosofia; Asana; Normative e aspetti legali; Didattica; Psicologia e comunicazione; Mudra; Pranayama; Fisiologia sottile; Raja-yoga: tecniche di meditazione Requisiti richiesti Per poter accedere al corso è necessario, prima dell’iscrizione, inviare il proprio curriculum vitae per fax 0544 34752 oppure e-mail danza@ idadance.com alla segreteria del Centro Studi La Torre. Quote d’iscrizione PER ANNO DI CORSO - € 1.450 da versarsi almeno 15 gg. prima della data d’inizio corso,dopo tale data la quota verrà maggiorata di € 20. Oppure in due rate da € 800 o quattro rate da € 400. Sconto 20% riservato a: Laureati in Scienze Motorie, Istruttori FIF/Insegnante IDA e titolari di Centri Associati FIF/ Scuole Affiliate IDA regolarmente tesserati come socio istruttore/insegnante per l’anno in corso. Quota Speciale per i diplomati in Dynamic Yoga: €1.000 per anno di corso (anziché €1.450) da versarsi entro 30 giorni prima rispetto alla data di inizio corso di ogni anno, per un totale complessivo per il biennio pari a €2.000 anziché €2.900. Risparmia il 10% versando la quota in un’unica soluzione almeno 30 gg. prima dell’inizio del corso. MODALITÀ D’ISCRIZIONE: Per partecipare al corso è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, consultalo e iscriviti su www. idadance.com

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Yoga Dynamic School LO YOGA PER IL FITNESS OLISTICO RAVENNA | Centro Studi La Torre, Via Paolo Costa 2

Diploma rilasciato: Diploma di Tecnico ASI/CONI e Diploma di Insegnante di Dynamic Yoga riconosciuto, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI, dal Ministero dell'Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ. Si ottiene previo superamento di esame scritto e pratico. NOVITÀ: in base alla nuova delibera CONI del 10/05/2017 sui compensi sportivi e agevolazioni fiscali, verrà rilasciato anche il diploma "INSEGNANTE GINNASTICA/YOGA", oltre a quello di abilitazione all'insegnamento dello Yoga.

DATE: dal 4 al 9 luglio 2019 Insegnanti: Rita Babini, Donato De Bartolomeo

Il percorso Dynamic Yoga school è il frutto della collaborazione tra Donato De Bartolomeo e Rita Babini, entrambi docenti della scuola di Hatha Yoga FIF/SIO. Il corso ha l'obbiettivo di promuovere la pratica dello Yoga nella sua versione più attuale. Il lavoro dinamico ha il vantaggio di preparare progressivamente in corpo rendendolo flessibile ed elastico oltre che a migliorare le capacità cardiovascolari. Programma in sintesi Obiettivi del corso e introduzione alla pratica Yoga; masterclass in stazione eretta (principianti e intermedi); didattica e insegnamento di una lezione Dynamic Yoga; masterclass: costruire gli addominali in chiave Yoga secondo il metodo Dynamic Yoga; l'importanza dei muscoli del pavimento pelvico (mula bandha); masterclass: le posizioni capovolte (benefici e controindicazioni); pranayama: Ujjayi pranayama, il respiro vittorioso; masterclass: fluire attraverso le posture di apertura e chiusura; costruire una lezione di Dynamic Yoga. Esame Prova Pratica Supporti allo studio Dispensa in forma cartacea.

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DANCE ACADEMY

Quota d’iscrizione 695€ da versarsi in un’unica soluzione entro 15 gg. prima della data d’inizio del corso. Dopo tale data la quota subirà una maggiorazione di 20 euro. Oppure 370€ da versarsi almeno 15 gg. prima della data d’inizio del corso e 370€ da versarsi sul posto il primo giorno di lezione. Sconto 20%: 556€ riservato a Laureati in Scienze Motorie, Istruttori FIF/Insegnante IDA e titolari di Centri Associati FIF/ Scuole Affiliate IDA regolarmente tesserati come socio istruttore/insegnante per l’anno in corso. Risparmia il 10% versando la quota in un'unica soluzione almeno 30 gg. prima dell'inizio del corso. Modalità d’iscrizione: Per partecipare al corso è obbligatoria l'affiliazione all’IDA per l'anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, consultalo e iscriviti su www.idadance.com Partecipando al corso si ottiene uno sconto per l'iscrizione al corso biennale di Insegnante di Yoga.

VALIDO COME AGGIORNAMENTO TECNICO AI FINI DEL RICONOSCIMENTO DEL DIPLOMA DI INSEGNANTE E DEL CONSEGUIMENTO DEL TESSERINO TECNICO ASI/CONI IN BASE ALLA LEGGE 4/2013 SULLE PROFESSIONI NON ORGANIZZATE – È PREVISTO CHE GLI INSEGNANTI DEBBANO EFFETTUARE AGGIORNAMENTI PERIODICI (ALMENO UNO OGNI DUE ANNI).


I CORSI IDA SONO RICONOSCIUTI DA ASI ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAL MINISTERO DELL’INTERNO E ADERENTE AL SISTEMA DI QUALIFICA SNaQ

CORSO PER LA QUALIFICA DI

Insegnante di Yoga per bambini

Genitori e bimbi incontrano lo yoga: corso di specializzazione di insegnante di yoga per gruppi di bambini e genitori con i bambini (didattica per bimbi dai 6 ai 10 anni)

Diplomi rilasciati Diploma di Tecnico ASI/CONI e Diploma di INSEGNANTE DI YOGA PER BAMBINI riconosciuto, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI, dal Ministero dell’Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ. Si ottiene frequentando tutti e tre gli appuntamenti e previa affiliazione come Socio Gold (Insegnante). È possibile frequentare anche un singolo modulo senza completare il corso. A ciascuno dei tre appuntamenti sarà rilasciato un Attestato di Partecipazione. Un nuovo strumento di lavoro utile all’insegnamento dello Yoga: il corso, suddiviso in tre appuntamenti, è rivolto agli insegnanti di yoga e a tutti gli insegnanti che vogliano integrare la loro conoscenza e che desiderano lavorare con gruppi di bambini e genitori con i bambini.

Il sole e i suoi pianeti

RAVENNA | Centro Studi La Torre, Via Paolo Costa 2 31 agosto/ 1° settembre 2019; 14/15 settembre 2019 Insegnante RITA VALBONESI Didattica per bimbi dai 6 ai 10 anni. La proposta vuole rappresentare uno strumento volto a stabilire un legame e un dialogo fra genitori e bambini. II sole e i suoi pianeti rappresentano delle stazioni, ogni lezione andrà a lavorare su un pianeta. Si descriverà ogni pianeta e si proporranno asana che possano rappresentare quel pianeta. Le sequenze e gli esercizi saranno da soli o in coppia. In base al pianeta si giocherà con il respiro e con la voce. Esercizi respiratori supplementari. Esercizi di concentrazione. Verranno proposti anche dei giochi attraverso immagini o esperienze sensoriali per allenare la concentrazione di genitori e figli. Rilassamento finale fatto a coppie con massaggio alle mani o ai piedi.

Educare all'autostima

RAVENNA | Centro Studi La Torre, Via Paolo Costa 2 19/20 ottobre 2019 Insegnante RITA VALBONESI L'insegnante sarà affiancata da uno psicologo Contesto teorico e pratico: differenziare l'autostima dal concetto di Sé; laboratori per educare il genitore alla propria autostima attraverso giochi che costruiscono l'autostima del bambino; gli ambiti fondamentali dell'autostima: 1) sociale, 2) scolastico, 3) familiare, 4) corporeo; relazione tra autostima è auto-efficacia; come promuovere l'autostima nei propri figli Proposte pratiche utilizzando yoga e giochi ala scoperta: della fiducia di base, della fiducia nella propria persona, della fiducia relazionale, della fiducia nelle proprie competenze. Laboratori: che costume scegli di indossare per proteggerti, il labirinto magico, la tombola della fiducia, viaggio nello spazio

Quote “Il sole e i suoi pianeti”: 390€ da versarsi in un’unica soluzione 15 giorni prima dell’inizio del corso. Dopo tale data la quota subirà una maggiorazione di 20€. “Educare all'autostima” e “Osserviamo, disegnamo, modelliamo le posture di genitori e bimbi e scopriamo nuovi orizzonti”: 230€ cadauno da versarsi 15 giorni prima dell'inizio del corso. Dopo tale data la quota subirà una maggiorazione di €20. Sconto 20%: 184€ cadauno riservato a Laureati in Scienze Motorie, Istruttori FIF/Insegnante IDA e titolari di Centri Associati FIF/ Scuole Affiliate IDA regolarmente tesserati come socio istruttore/insegnante per l’anno in corso. Risparmia il 10% versando la quota in un'unica soluzione almeno 30 gg. prima dell'inizio del corso. Modalità d'iscrizione Per partecipare al corso è obbligatoria l'affiliazione all'IDA per l'anno in corso come socio praticante (€40). L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento. Modalità d'iscrizione, cedola e regolamento sono disponibili su www.idadance.com

CARTA del DOCENTE SPENDI QUI IL TUO BUONO

Questo corso è acquistabile con il Bonus Carta del Docente

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Osserviamo, disegniamo, modelliamo le posture di genitori e bimbi e scopriamo nuovi orizzonti RAVENNA | Centro Studi La Torre, Via Paolo Costa 2

16/17 novembre 2019 Insegnante RITA VALBONESI L'insegnante sarà affiancata da un fisiatra o posturologo Fisiologia della postura; analisi del movimento che conduce verso la forma; il lavoro muscolare nel mantenimento dell'equilibrio; I sistemi della postura: Il recettore oculare, Apparato vestibolare, Il sistema somato sensoriale, I Piedi, Diaframmi Laboratori: il gioco dello specchio, il collezionista di catene, la forma Interna e la forma esterna, nuovi orizzonti

VALIDO COME AGGIORNAMENTO TECNICO AI FINI DEL RICONOSCIMENTO DEL DIPLOMA DI INSEGNANTE E DEL CONSEGUIMENTO DEL TESSERINO TECNICO ASI/CONI IN BASE ALLA LEGGE 4/2013 SULLE PROFESSIONI NON ORGANIZZATE – È PREVISTO CHE GLI INSEGNANTI DEBBANO EFFETTUARE AGGIORNAMENTI PERIODICI (ALMENO UNO OGNI DUE ANNI).

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INTERNATIONAL DANCE ASSOCIATION

PROGETTO DIDATTICO

PER LE SCUOLE DI DANZA ASSOCIATE Esami di livello direttamente nelle sedi con rilascio di attestato

MODERN JAZZ CONTEMPORANEO CLASSICO HIP HOP Il Percorso Formativo IDA è un progetto didattico pensato per tutte le scuole che vogliono offrire ai propri allievi la possibilità di sostenere esami per verificare e attestare il livello raggiunto nel percorso di studi. Per l’allievo è uno stimolo ad applicarsi nello studio, per l’insegnante un’occasione di confronto e di crescita professionale. Sono previsti esami nelle seguenti discipline: Classico, Modern Jazz/ Contemporaneo e Hip Hop. Per partecipare al percorso formativo le scuole devono essere regolarmente affiliate all’IDA e inviare lo speciale modulo di adesione entro il 30 dicembre. La data d’esame deve essere concordata entro il 1° aprile con la segreteria IDA e può essere fissata in qualsiasi periodo dell’anno in base alle esigenze della programmazione didattica e artistica della scuola di danza. Servizi e supporti didattici offerti alla scuola che aderisce: • Il Teacher Workbook sulle discipline scelte, in cui l’insegnante trova indicati i livelli d’esame che gli allievi possono sostenere durante gli anni di studio. Per ogni livello sono indicati i risultati da raggiungere e le difficoltà tecniche che devono essere affrontate in sede d’esame. • Targa di “Centro Professionale IDA” da esporre nella scuola. • Servizio di assistenza domanda/risposta attraverso la e-mail dedicata didattica@idadance.com a cui gli insegnanti possono scrivere per porre domande su problematiche e dubbi relativi all’attività didattica. Le risposte saranno fornite dai docenti/esaminatori del percorso formaivo. • Visita (su richiesta) di un docente tutor IDA nella propria scuola, per la supervisione del lavoro prima degli esami. Possibilità di richiedere un preventivo contattando la segreteria IDA.

Per ulteriori informazioni contattare la Segreteria organizzativa: Via Paolo Costa 2, Ravenna - tel. 0544 34124 danza@idadance.com

www.idadance.com 44

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FORMAZIONE DI QUALITÀ

Il MIUR riconosce il corso di

Yoga

organizzato dal Centro Studi La Torre Il MIUR Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha riconosciuto la validità formativa dei Corsi promossi dal Centro Studi La Torre per ottenere la qualifica di “Insegnate di Yoga” e per insegnare la disciplina ai bambini. Il primo è un percorso teorico e pratico finalizzato a una formazione classica e tradizionale dello yoga, con l’approfondimento dei principali aspetti della disciplina dalle posizioni al respiro fino al rilassamento; il secondo è un corso specifico, rivolto agli insegnanti di yoga e a tutti i docenti che vogliano integrare la loro conoscenza e/o che desiderano lavorare con gruppi di bambini e gruppi di genitori assieme ai bambini. Sono rispettivamente: - Corso di Insegnate di Yoga - Corso di Yoga per bambini organizzati dal Centro Studi La Torre, l’Ente di Formazione a cui fanno capo la Federazione Italiana Fitness (FIF) e l’International Dance Association (IDA). Entrambi i Corsi sono stati riconosciuti dal MIUR per l’anno scolastico 2019/2020 in base alla direttiva ministeriale 21 marzo 2016 n.170, divenendo così acquistabili con il bonus della “Carta Docente” tramite la piattaforma online “S.O.F.I.A.”, accreditata dal Ministero, da tutti i docenti di ogni ordine e grado residenti in Italia. I Corsi sono acquistabili, dunque accessibili, dal 1° settembre 2019. Le date sono state pubblicate sul suddetto portale, nell’apposita sezione ‘Catalogo Corsi’. Per iscriversi è sufficiente inserire il nome del corso nella apposita funzione ‘Cerca’. Dalla stessa sezione sarà inoltre possibile consultare il programma completo dei Corsi. Per maggiori informazioni si prega di contattare la segreteria organizzativa del centro Studi La Torre all’indirizzo: formazione@cslatorre.it , o al Tel. 0544 34124 . EXPRESSION DANCE MAGAZINE

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SCUOLA

PER INSEGNANTI

DI MODERN

un’idea diventata realtà a cura di Roberta Broglia Questa storia ha le sue radici nella parola “ascolto”… io credo che un bravo insegnante abbia il dovere di osservare e ascoltare i propri allievi ancor prima di impartire loro qualsivoglia nozione, in questo modo avrà il privilegio di valutarne le conoscenze, le zone d’ombra e aiutarli a colmare i vuoti. Da questo principio, un giorno di quasi vent’anni fa, ho colto nelle parole di giovani insegnanti l’esigenza di essere formati e un bisogno di un metodo per indirizzarli in quello che è uno dei lavori più delicati e affascinanti. Così, un’idea si è trasformata in un progetto, accolto con grande entusiasmo ed eccellente professionalità; e in un attimo il progetto è diventato la scuola di formazione per insegnanti di Modern più importante di Italia. La prima persona con la quale ho condiviso questo viaggio è stata Rita Valbonesi. Insieme abbiamo ideato un programma e redatto una dispensa e creato un metodo di lavoro che potesse essere funzionale. La nostra collaborazione si è rivelata fin da subito magica perché supportata da un unico linguaggio parlato, quello della scienza. Dall’inizio è stato chiaro che noi volevamo creare degli insegnanti consapevoli, che agissero per conoscenza e non per imitazione e l’unico modo di farlo era quello del “sapere”, sfatando cosi i vari retaggi culturali legati alla danza. Negli anni il programma si è evoluto e anche il corpo docenti si è trasformato, mantenendo gli stessi denominatori comuni: conoscenza e metodo. 46

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Da qualche anno il team docenti è formato da: Rita Valbonesi, Silvia Ardigò, Matteo Addino, Giovanni Mancini oltre alla sottoscritta. Io mi sento orgogliosa di poter coordinare questo progetto, ma soprattutto uno staff con una professionalità e un’etica che ormai sembra passata di moda. Ognuno di noi porta con sé un bagaglio di esperienze enorme e, al contempo, un background legato a IDA e ai principi sulla quale si fonda. Che cos’è la Scuola per Insegnanti di Modern? Un percorso costituito di nove incontri alla fine dei quali vi è l’esame teorico pratico. Il programma ha come fulcro un metodo basato sui principi di anatomia, fisiologia, biomeccanica e pedagogia applicati alla danza dai 3 anni in avanti. Da quest’anno è stato, infatti, integrato il corso di propedeutica alla danza, dando così l’opportunità ai corsisti di concentrare in un unico percorso le nozioni fondamentali al fine di intraprendere questa professione. Durante il percorso viene sezionata la lezione di Modern, analizzando ogni sua parte dal punto di vista tecnico e cercando di capire i principi sui quali si basa la disciplina, anche dal punto di vista storico. Piano piano si costruisce una lezione che poi verrà presentata all’esame finale come verifica di quanto appreso durante l’anno. Inoltre i partecipanti affrontano un questionario scritto per verificare l’acquisizione di tutte le nozioni teoriche applicate alla danza.

La parola agli insegnanti...

Osteopata, fisioterapista, insegnante di danza, insegnante di yoga, yoga education e yoga wellness; da anni collaboratrice l’IDA come docente. “Grazie alla dance Professional School posso far conoscere l’anatomia e la fisiologia e soprattutto far capire quanto queste conoscenze siano importanti per gli insegnanti di danza. Capire come funziona un corpo e farne esperienza è un grande sostegno per imparare la tecnica della danza ma soprattutto aiuta a prevenire gli infortuni. Ringrazio tutti gli insegnanti che si sono formati con noi perché hanno mostrato sempre un grande entusiasmo nello studiare e nell’applicare le nozioni e i concetti appresi”


La formazione artistica di Roberta Broglia è prevalentemente classica fino all’età di quindici anni, quando l’incontro con il Maestro Pomper la spinge verso il mondo del Modern Jazz diplomandosi presso la scuola Professionale SPID. Successivamente studia nelle migliori scuole milanesi e Statunitensi. È diplomata ISEF e laureata in Scienze Motorie. Insegna presso alcune scuole di Milano, tra le quali Armonia e ha diretto per diversi anni AWD. Diventa docente presso i corsi di formazione FIF, fino al 2001, quando diventa coordinatrice IDA nel progetto Dance Professional School, ad oggi Scuola per Insegnanti di Modern. “IDA è casa e i miei colleghi sono cari amici oltre che professionisti di cui ho massima stima. Con Rita c’è stato subito feeling e abbiamo collaborato al fine di creare un percorso nuovo, è una delle professioniste più preparate che io abbia mai conosciuto. Silvia è sia un’insegnante che una coreografa, oltre che una cara amica. Matteo e Giovanni sono i miei allievi di cui sono più orgogliosa, molto diversi tra loro ma fondamentali in questo percorso per il bagaglio di conoscenze e per l’energia che mettono in tutto ciò che fanno. Li amo! Ogni stagione quando inizio un percorso nuovo ho la possibilità di arricchirmi attraverso i ragazzi che portano le proprie esperienze e questa per me è una grandissima fortuna”.

Si diploma presso la prima edizione della Dance Professional School IDA, continua la propria formazione artistica come danzatrice presso le migliori scuole italiane, proseguendo poi a Parigi e New York. Con FIF ha intrapreso il percorso formativo di fitness e attività motorie per bambini presso il CONI concludendo i suoi studi accademici laureandosi in Scienze Motorie. Coreografa per concorsi e rassegne, insegna Modern e Contemporary, ricercando un approccio educativo soprattutto per i giovanissimi e uno stile eclettico e sperimentale per i più grandi. “Quando da bambina sono entrata nella mia scuola di danza mi sono emozionata e ho capito che sarebbe stato proprio il movimento il mio canale di comunicazione con il mondo. La mia mentore e maestra è stata proprio Roberta Broglia, con cui oltre alle collaborazioni condivido il rispetto e la passione per questo mestiere. IDA è stata per me ciò che si definisce una ‘svolta’, sia a livello professionale che personale. Mi ha dato l’opportunità di confrontarmi con professionisti che stimo e che mi arricchiscono. Credo che un percorso come quello della Scuola per Insegnanti di Modern sia fondamentale per chi vuole intraprendere la strada dell’insegnamento che è in continua evoluzione”.

Dopo essersi diplomato al Liceo Coreutico “Germana Erba” decide di proseguire il percorso come Danzatore specializzandosi in danza Jazz presso l’Off Jazz di Nice. Incuriosito e affascinato dalle tecniche di base della Danza Moderna frequenta l’Horton Pedagogy presso l’Alvin Ailey di New York, un workshop per insegnanti di Tecnica Horton. Laureato in Scienze Motorie e Sportive attualmente è docente di Tecnica della Danza Moderna e Tecnica della Danza Classica presso il liceo Coreutico e Teatrale “Germana Erba” di Torino dove con grande passione e dedizione si dedica alla crescita e formazione Professionale di giovani ragazzi che vogliono diventare professionisti del Musical, della Danza e del Teatro. “Sono sicuro che il programma di formazione proposto da IDA sia in grado di fornire tutti quegli elementi indispensabili per costruire una lezione di Modern Jazz. Weekend dopo weekend si diventerà sempre più consapevoli di come analizzare, capire e proporre delle costruzioni pedagogiche che accompagneranno l’allievo a costruire la sua tecnica e ad approcciare il mondo della Danza con semplicità e passione. In questo programma mi occuperò di analizzare il vocabolario di base della Danza Modern Jazz e di creare un percorso progressivo per l’acquisizione delle rotazioni, salti, cadute e lavoro al suolo tipici di questa tecnica”. Ballerino e coreografo, con esperienza in programmi tv, videoclip, spot e spettacoli teatrali di successo. Ha insegnato in diverse stage e scuole fra cui Cinecittà Campus di Maurizio Costanzo, prima di diventare docente IDA. “Il bello di questo lavoro è che è lui a scegliere te e non il contrario! Per me un bravo insegnante deve essere un bravo formatore, la formazione ha a che fare con aspetti che riguardano il bagaglio di ognuno in quanto persona. Io credo che non possa esistere la danza senza considerare chi balla, la danza non è fatta solo di movimento ma soprattutto dalla connessione tra ciò che si è e la capacità di esprimerlo. Ciò è possibile soltanto se il formatore si mette al servizio dell’allievo in un ottica personalizzata, capendo chi si ha davanti nella ricerca di una relazione. Non stiamo parlando di ‘io insegno e tu impari’ ma ‘io e te dialoghiamo trasferendo movimento, sapere e consapevolezza’. Questo vale a tutti i livelli, anche e soprattutto nei corsi di formazione dove l’allievo è una persona adulta che ha l’obiettivo di intraprendere questa professione”.

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GIUSEPPE DAGOSTINO

IL DRAMMATURGO COME FIGURA ESSENZIALE NEL PERCORSO DI SCRITTURA COREOGRAFICA CONTEMPORANEA

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allerino diplomato all’Accademia del Teatro alla Scala dal 2008, Giuseppe Dagostino, da circa 6 anni, ha intrapreso gli studi in drammaturgia e fondato, insieme a Antonio De Rosa e Mattia Russo, la Compagnia di danza contemporanea Kor’sia, un collettivo madrileno per l’allestimento di spettacoli teatrali, installazioni museali e site specific. “Sono dell’idea che oggi il coreografo debba necessariamente essere affiancato da un drammaturgo, inteso in senso contemporaneo; ovvero da una figura in grado di gestire l’intero senso della piéce”, confida Dagostino. “L’autore, infatti, nello svolgere il suo compito organizza e gestisce il lavoro del coreografo. In generale - continua - siamo soliti associare la struttura drammatica al ‘sistema teatrale’; tuttavia, dovremmo considerarla anche come elemento integrante del ‘sistema danza’”. Secondo Dagostino l’attività del drammaturgo deve essere declinata in base a tre temi differenti: la valorizzazione della presenza e della figura del danzatore; il processo di eliminazione e il potere del racconto; la costruzione del discorso mantenendo saldo il filo conduttore. “Ogni qualvolta che viene commissionato un lavoro a Kor’sia - spiega il drammaturgo -, inizio con il definire l’idea del concetto che si vuole portare in scena. Si tratta di un lavoro di sei/ otto mesi durante i quali il progetto prende forma, viene raffinato ed elaborato proprio attraverso quel processo di eliminazione ed esaltazione del potere del racconto di cui parlavo. In seguito viene trascritto in un canovaccio, ovvero diventa la base da cui partire per affrontare il successivo lavoro con il coreografo in sala, una fase che seguo molto da vicino poiché ancora suscettibile di variazioni tali da influire sulle stesse strutture drammatiche del pezzo”. Con Kor’sia il drammaturgo sta portando avanti diversi progetti, tra i quali citiamo lo spetta-

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colo “Jeux”, allestito lo scorso autunno per la compagnia madrilena Victor Ullate Ballet; la “Siciliana”, in scena al Teatro Massimo di Palermo, e “Engel in blau”, per la Tanzcompagnie Konzert Theater di Berna. Giuseppe Dagostino è stato ospite IDA, a Ravenna il 4 e il 5 maggio scorsi, in qualità di docente del Percorso di Scrittura Coreografica per Danzatori e Insegnanti, con un modulo interamente dedicato alla drammaturgia per danzatori. Nel weekend successivo il Corso IDA, che vanta la direzione artistica della coreografa di danza contemporanea Emanuela Tagliavia, ha accolto nelle storiche sale del Centro Studi La Torre i direttori artistici di Kor’sia, Antonio De Rosa e Mattia Russo, per un workshop creativo e di ricerca che ha reso tangibili gli argomenti affrontati nella teoria da Dagostino. Studiare i diversi aspetti del lavoro compositivo è stato l’obiettivo principale del Percorso di Scrittura Coreografica per Danzatori e Insegnanti, riconosciuto da ASI, Ente di Promozione Sportiva aderente al sistema SNaQ del CONI e valevole come aggiornamento didattico. Dal 16 marzo al 16 giugno, weekend dopo weekend, il Corso ha proposto seminari di scrittura coreografica, drammaturgia, analisi del movimento ed illuminotecnica.


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Foto di Przemek Olejarz

Il Pilates

come esercizio di riscaldamento

nella danza

L’opinione della ballerina professionista

MARTA CERIOLI

diplomata in Pilates Matwork® di Chiara Brandi

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hi tra voi affezionati lettori di Expression ha già approfondito la presentazione della Campus Dance Summer School 2019 a pagina 2 avrà già intuito quanto il Pilates, come disciplina base del Metodo Garuda per la danza (insieme allo Yoga, al Thai Chi e alla danza stessa), possa avere un riscontro tangibile e concreto nella preparazione di ballerini professionisti e non. Quando all’inizio del secolo scorso Joseph H. Pilates, ginnasta tedesco di origini greche naturalizzato statunitense, mise a punto il suo innovativo metodo di allenamento fisico-mentale, inizialmente chiamato Contrología, le sue potenzialità applicate alla danza furono immediatamente riconosciute dalla Scuola russa, tanto che molti ballerini moscoviti abbracciarono di buon grado la nuova disciplina. Negli anni altri

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celebri professionisti trovarono nel Pilates le giuste ripetizioni per sviluppare il proprio vigore muscolare e migliorare la postura, alleviando al contempo anche i fisiologici mal di schiena dovuti al ballo. Oggi sono sempre più le scuole di danza e gli insegnanti che propongono il Pilates come allenamento complementare alla consueta preparazione in sala e sono molti i Metodi che traggono ispirazione dalla tradizione di Joseph H. Pilates, rielaborando i suoi insegnamenti e mixandoli con altri per implementare nuovi esercizi e tecniche (uno su tutti proprio il Metodo Garuda). In questo contesto, sono altresì numerosi i danzatori professionisti che hanno scelto FIF (Federazione Italiana Fitness) per approcciare il Pilates. Tra loro c’è anche Marta Cerioli, ballerina diplomata all’Accademia Teatro alla Scala di Milano, da tre anni in forze al corpo di ballo del Teatro


nazionale “Teatr Wielki-Opera Narodowa” di Varsavia, dove rimarrà fino al prossimo settembre quando si trasferirà in Germania per ballare al Teatro di Hannover. Tra un impegno e l’altro, Marta ha frequentato il Corso di Pilates Matwork tenuto dal docente FIF Donato de Bartolomeo, conseguendo il relativo diploma. Marta, cosa ti ha spinto ad approcciare il Pilates? “Ciò che mi ha motivata è stata la mia stessa professione. Come ballerina, ad un certo punto, mi sono resa conto che non era più sufficiente danzare per conoscere a fondo il mio corpo e ho sentito il bisogno di approfondire la consapevolezza di me in termini anatomici per poter lavorare in modo differente anche in sala”. Ad oggi come integri il Pilates nei tuoi allenamenti quotidiani? “Applico le tecniche del Pilates soprattutto come esercizio di riscal-

damento. Questo Metodo mi aiuta moltissimo a stabilizzare il centro del mio corpo, allungare i muscoli irrigiditi dal lavoro e coordinare meglio la respirazione. Ogni giorno vario le mie ripetizioni in base alle specifiche necessità fisiche del momento”. Che benefici ti ha apportato finora? “Il Pilates mi sta dando moltissimi benefici. Il primo che ho notato è legato a una maggiore stabilità del mio corpo in allenamento: il mio centro è stabile e grazie alla solidità del core riesco a muovermi meglio senza far venire meno la qualità dei movimenti. Un altro vantaggio che ho ottenuto è una maggiore coordinazione a livello respiratorio, un aiuto importantissimo per mantenere ossigenati i muscoli e limitare i crampi. Il Pilates mi ha anche insegnato a dare importanza alla qualità dell’esercizio svolto: non basta eseguire una posizione ma ciò che realmente conta è in che modo la si esegue. Nel Pilates

è necessaria molta concentrazione per svolgere gli esercizi, esattamente come nella danza”. Consiglieresti ad altri ballerini di implementare il Pilates alla loro attività fisica quotidiana? “Certamente! La danza è una delle discipline che può trarre i maggiori benefici dal Pilates, in quanto migliora moltissimo la stabilità del core attraverso la ripetizione di posizioni fluide, che stimolano la coordinazione muscolare e la respirazione. Per me ottenere il diploma in Pilates Matwork è stata una grande soddisfazione tanto che il mio desiderio, una volta conclusa la mia carriera da ballerina, è di diventare insegnante di Pilates. La mia intenzione, infatti, è di acquisire via via tutte le specializzazioni FIF e, contemporaneamente, laurearmi in fisioterapia”.

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CAMPUS

Dance Summer School

2019 inizia il countdown per l’edizione più cosmopolita di sempre Maggiori informazioni su Campus a pag. 2, 38 e su www.idadance.com

È ufficialmente iniziato il conto alla rovescia per l’annuale appuntamento estivo con la formazione targato IDA: Campus Dance Summer School 2019, a Ravenna dal 12 al 16 luglio prossimi. Tante le novità che fanno dell’edizione di quest’anno una tra le più internazionali della sua storia. Tra le presenze più attese il celebre ballerino e coreografo americano Bill Goodson, l’hip hopper irlandese di origini nigeriane Jay Asolo, il noto ballerino tv Kledi Kadiu, il ballerino e coreografo inglese James Pett e, ultimo non per importanza, l’ideatore del Metodo Garuda James D’Silva. Il Garuda è una tecnica di allenamento che fonde Pilates, danza, yoga e Tai chi con l’obiettivo di migliorare forza, elasticità e potenza cardiovascolare. IDA da tempo sostiene questo Metodo proponendo corsi e workshop ad hoc; ma perchè inserirlo all’interno del programma di una Scuola di Danza estiva e che benefici ha per un ballerino? Lo abbiamo chiesto direttamente al fondatore dello

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Studio Garuda James D’Silva. “Combinando l’intensità dello sforzo al focus del Pilates e alla grazia balistica della danza, il metodo Garuda è la risposta perfetta per chi desidera un corpo più forte, più flessibile e tonico”, ci spiega D’Silva. “Il Garuda - aggiunge - apporta tutti i benefici di un allenamento cardiovascolare, ma, al contempo, è una forma di stretching per la mente e per il corpo. È una sorta di prova di forza mentale e fisica, che richiede molta concentrazione durante lo svolgimento degli esercizi”. Il Maestro sostiene che l’allenamento Garuda sia molto importante per un ballerino perché stimola una maggior conoscenza di sé, delle posizioni, della tecnica e della gestione degli infortuni: “Comprendendo la propria struttura fisica,

attraverso gli insegnamenti del Garuda, si diventa più responsabili nei confronti del proprio corpo, prevenendo così anche eventuali lesioni dovute all’attività. Questo Metodo insegna una consapevolezza che supera la tecnica della danza. È fondamentale per un insegnante di danza conoscere il Garuda ed è della massima importanza in fatto di tecniche riabilitative e di prevenzione degli infortuni”. Non solo; la pratica del Garuda migliora il ballerino anche in termini di performance: “Torsioni, posizione del torace, allineamento pelvico e articolazio-


ne del piede sono tra gli argomenti di teoria, applicati anche nella pratica, affrontati durante il corso di Garuda. Si tratta di nozioni utili a tutti coloro che danzano, per una carriera più duratura e per una maggior organicità del movimento che parte da dentro”. D’Silva conclude ammonendo: “È doveroso per ogni ballerino professionista, insegnante e studente prendersi cura responsabilmente del proprio sviluppo fisico e mentale. Il Garuda offre loro il giusto spazio di crescita interiore, come professionista, ed esteriore, come artista”. James D’Silva sarà presente a Campus da venerdì 12 a domenica 14 luglio con 4 seminari di Garuda per la danza ( GARUDA® Foundation Matwork, GARUDA® Barre, GARUDA® on Reformer e GARUDA® Seated & Standing) riservati a insegnanti e danzatori. A Campus 2019 ci sarà anche James Pett, giovane danzatore britannico (classe 1990) con all’attivo 6 anni di esperienza tra le fila della Compagnia londinese Wayne McGregor Company oltre a numerosi lavori indipendenti portati in scena insieme al collega e amico Travis Clausen-Knight. Dopo l’esperienza positiva di fine aprile, quando i due hanno tenuto un workshop IDA, Pett torna a Ravenna come docente al corso estivo dell’International Dance Association per tenere lezioni di danza contemporanea e sbarra a terra. Fisicità, coordinazione e movimento tridimensionale sono le caratteristiche principali del linguaggio coreografico del giovane autore.

“Portare il corpo all’estremo attraverso uno sforzo continuo e concentrato in movimenti esasperati e coordinati è la mia personale ambizione coreografica - spiega Pett - . Partendo da un lavoro di ‘stabilizzazione del corpo’ - aggiunge - inserisco via via ulteriori gesti ‘fuori asse’ per sbilanciare il performer fino a fargli prendere possesso dell’intero spazio”. Si tratta perlopiù di un linguaggio che si basa sulla disarticolazione e frammentazione corporea, frutto del giusto equilibrio tra tecnica e sperimentazione, intesa come ricerca motoria. “Il mio è uno studio continuo di nuove forme e movimenti alternativi, che trova fonte di ispirazione ovunque; per questo le mie lezioni sono la sintesi perfetta di rielaborazioni coreografiche da parte degli allievi stessi, che integrano il materiale fornito loro con il proprio flusso di coscienza. Il mio fine, e quello del mio collega Travis con cui ho intrapreso un lungo viaggio di ricerca di nuove espressioni coreografiche, è portare in scena quelle peculiarità che ci contraddistinguono come esseri umani, mi riferisco alle emozioni, ai ricordi e al desiderio di autorealizzazione”, conclude Pett.

A completare il team di insegnanti saranno presenti a Campus Dance Summer School 2019 anche affezionatissimi docenti IDA come Virgilio Pitzalis, Roberta Broglia, Loreta Alexandrescu, Emanuela Tagliavia, Kristian Cellini, Matteo Addino, Massimiliano Scardacchi, Sara Tisselli, Massimiliano Nardi, Elisa Di Maio, Elia Del Nin, lenja Rossi e Daniele Baldi. Infine, grande novità dell’edizione 2019 la Rassegna a scopo benefico “Danzando con Caterina” aperta a tutti gli under 14 e a tutti gli stili. Un vero e proprio tributo alla Danza nel ricordo di una giovanissima ballerina cesenate prematuramente scomparsa. Il ricavato dell’iniziativa sarà interamente devoluto in beneficenza all’IRST- Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori di Meldola. Per sostenere l’impegno e la passione delle giovani promesse della Danza verranno messe in palio una serie di Borse di Studio offerte da IDA, oltre a quelle assegnate presso la Kledi Dance del noto ballerino Kledi Kadiu, la Naima Academy, la Ida Company e la Awd Milano; un premio speciale verrà assegnato da Virgilio Pitzalis alla miglior coreografia.

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Foto di Luciano Romano

Dopo

La Dama delle Camelie di Deane,

nuovo successo al San Carlo di Napoli con

Il Lago dei Cigni di Nunez

T

utti si aspettavano la storica rassegna di danza contemporanea “Autunno Danza” ed invece ecco che il cilindro di Giuseppe Picone, direttore del Corpo di Ballo del Teatro San Carlo di Napoli, serbava per il grande pubblico ‘La dama delle camelie’, con l’inedita coreografia di Derek Deane e le musiche di Carl Davis. Un balletto mai rappresentato prima al Massimo partenopeo, una scommessa voluta fortemente dal direttore della compagnia di balletto che per l’occasione ha chiamato Derek Deane, forse il miglior esponente vivente della tradizione narrativa british. Un modo come un altro di sfidare la storia del repertorio del teatro dove lui stesso ha mosso i suoi primi passi, almeno stando alle parole a caldo del prima e del dopo la prima: “Giunto al terzo anno del mio mandato ho voluto provare a trarre un bilancio, chiamando un coreografo di fama internazionale ed un titolo da grande compagine di balletto. Una scommessa anche con il nostro pubblico, abituato ai balletti più noti del repertorio ed ancora poco avvezzo alle sperimentazioni non necessariamente d’avanguardia. Ed ecco i perché più significativi di questa “La dama delle camelie”, con bellissimi ospiti in scena che si sono avvicendati con i nostri primi ballerini dell’occasione quali Alessandro Staiano e Maria Yakovleva oltre ad Anna Chiara Amirante ed Istvàn Simon”. L’anteprima delle repliche settembrine è stata accompagnata da un frenetico rimpallo di voci, foto e curiosità che poi hanno condotto il pubblico al gran debutto. Non sono mancate emozioni e la consapevolezza di avere a che fare con un corpo di ballo all’altezza della situazio54

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di Massimiliano Craus ne. “Ho concepito questo balletto dopo nove mesi di duro lavoro - ammette Giuseppe Picone - soprattutto perché sapevo che stavolta avevo osato più di prima. E poi Derek Deane è parso ancor più esigente del previsto. Ad un certo punto ho tremato perché si fissava sui minimi dettagli, rischiando di veder saltare il banco! Per fortuna poi siamo riusciti a remare tutti dalla stessa parte con il successo che evidentemente ci siamo meritati”. Del resto lo stesso Derek Deane non aveva nascosto le sue perplessità. Aveva lavorato con il corpo di ballo del Teatro di San Carlo svariati anni prima e neanche sul palcoscenico del Massimo. Le sue parole dei primi giorni sono parse a tutti come macigni: “In questi ultimi anni i ballerini di tutto il mondo non sono più in grado di interpretare i propri ruoli come si faceva un tempo. Non si caratterizzano più i personaggi, si bada solo alla tecnica e spesso all’atletismo della danza. Io invece voglio dei danzatori/interpreti, soprattutto in titoli come “La dama delle camelie”. Dunque impariamo a non meravigliarci più se il contemporaneo prevale sul classico, a questo proposito propongo seriamente di cominciare ad abbandonare l’idea del classico a tutti i costi. Anzi, cominciamo a limitare l’uso dei tutù!”. Niente male per un coreografo d’importazione direttamente dalla tradizione british del balletto. “Dopo questa ‘La dama delle camelie’ torniamo ai grandi classici - aveva tuttavia ammonito Giuseppe Picone - , in modo da riportare la massa a teatro e consentirci di fare cassa in vista dei prossimi investimenti. Del resto la soprintendente Rosanna Purchia ha realizzato i parquet delle nostre sale di ballo e noi dobbiamo ripagarla della fiducia con il sudore delle prove ed il successo sotto i riflettori”. Ed è


suoi eroi d’oltremanica che non li hanno certamente delusi. Qui i due cast hanno reso in scena secondo le aspettative di pubblico e critica, ancora meglio forse che nelle natalizie rappresentazioni de ‘Lo Schiaccianoci’ di Giuseppe Picone e delle autunnali de ‘La Dama delle camelie’ di Derek Deane. Il corpo di ballo ha saputo reggere all’urto coreografico, ripreso dall’ex etoile sancarliana Patrizia Manieri ed anche a quello musicale con la direzione di Aleksej Baklan. Anche se il passo tra il primo ed il secondo cast è ancora significativo, il napoletano Alessandro Staiano e la principal georgiana del Royal Ballet Maia Makhateli hanno tenuto testa ai due big scelti dal direttore tuttofare Giuseppe Picone per il successo internazionale. Quello che del resto si era prefissato alla firma del suo mandato in sintonia con la soprintendente Rosanna Purchia. E che sta riuscendo a conseguire man mano, spettacolo dopo spettacolo, tournée dopo tournée. Ma soprattutto con un frequente turnover tra gli interpreti nei ruoli salienti del repertorio, sviscerando l’intero corpo di ballo con una scrupolosa scalata ai ruoli ed ai cast aperta a tutti. Dal primo giorno che ho messo piede in Soprintendenza - ricorda Giuseppe Picone - ho messo in cima a tutti i miei buoni propositi la possibilità di realizzare una compagnia giovane, determinata e piena d’entusiasmo in ogni circostanza. Abbiamo girato il mondo a portare il nostro repertorio, abbiamo prodotto nuovi titoli e ci apprestiamo a realizzare un inedito ‘Sogno di una notte di mezza estate’ dal prossimo settembre proprio per accattivarci sempre di più la passione e l’affetto del nostro incredibile pubblico”.

Foto di Luciano Romano

così che il cartellone primaverile propone “Il lago dei cigni”, nelle repliche di marzo e giugno, con le coreografie di Ricardo Nunez riprese da Patrizia Manieri. E a ben vedere il direttore non ha sbagliato nemmeno questa volta. “Un omaggio a Ricardo Nunez e a tutto il lavoro di questo triennio sotto l’egida di Giuseppe Picone”: potrebbe essere questo il migliore incipit per una recensione delle rappresentazioni de ‘Il lago dei cigni’, in scena dal 30 marzo al 3 aprile scorso ed ancora dal prossimo 15 al 19 giugno, per una vera e propria festa lacustre del repertorio. Eh sì, i previsti sold out al Massimo partenopeo sono stati accolti anche dalle standing ovation per i due acclamati ospiti londinesi del Royal Ballet Marianela Nunez e Vadim Muntagirov, etoile assai amate alle pendici del Vesuvio da diverso tempo. E l’accoglienza è stata davvero meravigliosa, con il teatro del 1737 lustrato a nuovo proprio come la sua giovane compagnia di balletto diretta da un Giuseppe Picone sempre più direttore dietro le quinte e meno in scena accanto ai suoi baldi giovani. Questo lago è un po’ la cartina al tornasole del triennio dell’etoile alla guida dell’ensemble sancarliano, con un occhio rivolto alla fidelizzazione del grande pubblico al corpo di ballo ed un altro rivolto all’emancipazione di tutto il movimento che ruota attorno al teatro più bello del mondo. Un’operazione riuscitissima con questa rappresentazione de “Il lago dei cigni” di Ricardo Nunez, coreografo cubano amato dal popolo della danza e fedelissimo alla tradizione pietroburgese del trio delle meraviglie Marius Petipa, Lev Ivanov e Piotr Ilich Ciaikovskij della primissima del 1895. Una rappresentazione attesa in città da mesi, tutta raccolta ad applaudire le gesta dei

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speciale

EXPRESSION

DANCE INTERNATIONAL COMPETITION Si è chiusa con successo di partecipanti e di pubblico l’Expression International Dance Competition, il tradizionale concorso di danza organizzato da IDA, in scena dal 22 al 24 febbraio all’interno della magnifica cornice di Fortezza Da Basso di Firenze, in concomitanza con Danzainfiera2019. Come di consueto, migliaia di giovani talenti provenienti da tutta Europa (Russia compresa) si sono esibiti davanti a una qualificata giuria internazionale, garanzia di trasparenza e imparzialità, gareggiando per l’assegnazione di decine di premi in denaro (montepremi superiore a 24mila euro) e Borse di Studio, per periodi di training intensivo in prestigiosissime scuole in giro per il mondo.

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I numeri di questa edizione: • Oltre 3000 partecipanti e 500 scuole di danza provenienti da 8 nazioni, tra cui Spagna, Portogallo, Francia, Grecia, Russia, Svizzera, Cipro • 21 giurati internazionali provenienti da 13 paesi di Europa e Stati Uniti

La prossima edizione si terrà a Firenze - Danzainfiera il 28, 29 febbraio e 1° marzo 2020 Vi aspettiamo! Le classifiche, i vincitori delle borse di studio e tutti gli aggiornamenti su www.concorsoexpression.com


Margherita De Pieri La settimana è stata organizzata in maniera impeccabile. “La routine giornaliera - ci spiega Margherita era molto intensa: si iniziava alle 9.00 del mattino con le lezioni di sbarra a terra o Pilates, a seconda del giorno, tenute da Yaghvali Falzari; seguivano le lezioni di danza Classica (della stessa Falzari) e di Contemporaneo con Paul Blackman. Dopo la pausa pranzo, ogni giorno era previsto un workshop di 4 ore con Anna Virkunnen o con Paul Blackman”. La soddisfazione di Margherita è evidente, oltre che giustificata: “Questa esperienza mi ha fatto capire che devo credere di più in me stessa. L’amore per la danza e la passione che si profonde nel praticarla è il segreto per arrivare dritti al pubblico e riuscire al meglio anche nell’esecuzione tecnica dei movimenti”. Rispetto all’International Expression Dance Competition, primo passo di un’avventura indimenticabile e che potrebbe rivelarsi l’inizio di una carriera in ascesa, Margherita ha dichiarato: “Conosco il Concorso ormai da tempo e ho partecipato a più edizioni. Esserci anche quest’anno per me era una scommessa, perché per la prima volta mi presentavo con un mio lavoro, creato con il solo l’aiuto della mia insegnante Alessandra Calore. Una grande emozione”.

Olmo Verbeeck Martinez

© Eros Zanini

Tra gli assegnatari di questi speciali riconoscimenti, c’è chi ha già riscosso la borsa di studio. È il caso di Margherita De Pieri, giovane ballerina ligure di 21 anni, allieva del centro professionale di danza contemporanea "Apad” di Modena, vincitrice della Borsa di Studio assegnata da Yaghvali Falzari, coordinatrice della Salzburg Experimental Academy of Dance (SEAD), per la categoria Composizione coreografica, solisti senior, di Modern Jazz Contemporaneo. Un’opportunità unica per Margherita, che potrebbe segnare per sempre il suo percorso di ballerina, spalancandole le porte del professionismo. “È stato per me un onore e un vero piacere poter cogliere questa opportunità”, ha dichiarato Margherita al rientro dall’Austria. “La stessa Yaghvali Falzari - ha spiegato - mi ha invitata come borsista alla settimana speciale SEAD ‘MoveMentors’, che offre la diretta possibilità di partecipare alle audizioni periodiche organizzate dalla scuola. Così ho fatto: sono andata a Salisburgo, ho frequentato i workshop e sostenuto la prima selezione per entrare nel loro Bodhi Project, un progetto speciale a metà tra l’alta formazione e una Compagnia professionale. Non so ancora nulla ma sono fiduciosa”.

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Olmo Verbeeck Martinez, allievo dell’Ateneo della Danza, ha vinto la borsa di studio per il corso intensivo al Real Conservatorio di Madrid offerto da Juan Polo, insegnante di danza classica del Real Conservatorio Profesional de Danza “Mariemma”, nella categoria solisti junior di Classico e Neoclassico, e per lo stage International Danse Angers con gli insegnanti dell’Opéra di Parigi ad Angers nella categoria pas de deux - junior di Classico e Neoclassico. “Essendo straniero non conoscevo il Concorso Expression, l’idea di partecipare però mi è sembrata da subito un’ottima possibilità di confronto e l’ho voluta cogliere al volo”, ha confessato Olmo aggiungendo: “Per me è stata una vera sorpresa essere premiato. Spero di poter frequentare i corsi per continuare a crescere come ballerino e come persona”.


Sophia Salmaso

“Per me il Concorso Expression rappresenta una delle migliori competizioni a cui ho partecipato, sia per l’organizzazione sia per il livello artistico dei partecipanti”, ha dichiarato Sophia, vincitrice di borse di studio per la scuola estiva di Richard D’Alton in Portogallo, per Phoenix Associate Schools a Londra di Rick Tjia e per Campus Summer School di IDA. “È un onore per me aver ricevuto tante borse di studio da una giuria così importante; lavorerò con molta costanza per poter sfruttare al meglio queste occasioni”, ha aggiunto la giovane, che ha ricevuto i riconoscimenti per le sue performance nelle categorie ‘gruppi children’ di Modern Jazz Contemporaneo e ‘solisti children’ per composizione coreografica. “Il mio sogno - confida - è diventare una ballerina famosa, per ballare nelle compagnie più importanti e poter girare il mondo”.

Rispetto alla sua partecipazione al Concorso, Sophia ha spiegato: “Mi sono preparata frequentando lezioni quotidiane, con molta concentrazione e impegno, insieme alle mie insegnanti di Moderno e Contemporaneo, Chiara Napoli e Simona Tovoli, e di Classico, Lorela Doni. Le mie maestre sono per me un esempio non solo come professioniste ma anche nel quotidiano, mi fanno lavorare con serenità e spensieratezza, è grazie a loro che riesco a dare sempre il meglio. Le giornate di Firenze sono state molto impegnative e, allo stesso tempo, emozionanti; soprattutto per l’enorme felicità dovuta ai risultati ricevuti. Un insieme di sentimenti troppo difficili da spiegare”.

Tommaso Stanzani Anche Tommaso Stanzani, allievo della Naima Academy di Genova, ha fatto incetta di riconoscimenti vincendo ben tre borse di studio per la coreografia di danza fantasia “21 grammi”, presentata nella categoria ‘solisti over’: una borsa di studio per il corso estivo intensivo Cuballet offerta da Georgina Rigola, fondatrice e direttrice artistica del Barcelona Dance Center, BCN CITY BALLET e del Certamen Internacional de Danza Ciutat de Barcelona; la seconda per un tirocinio con la Junior Company di Ginevra consegnata dalla direttrice di Danza Area M. Christine Maigret De Princes; la terza per una settimana con la Compagnia Valencia Dancing Forward assegnatagli direttamente dal co-direttore Joan Crespo March. “Ho sempre consi-

derato Expression come un Concorso di alto livello e davvero difficile”, ha confidato il ragazzo. “Ho sempre ammirato tutti i partecipanti e sognavo un giorno di poter calcare anche io quel palco. Quest’anno mi sono fatto coraggio e ho deciso di provarci; sono felicissimo di averlo fatto e spero di riuscire a cogliere tutte le opportunità che mi sono state offerte”. Parlando della coreografia presentata, Tommaso ha dichiarato: “Ho montato l’assolo in due settimane, ho provato e riprovato ogni sera per farlo al meglio. Il giorno della gara ero molto emozionato, tremavo addirittura; poi ricordo solo la musica e la felicità che ho provato nel ricevere tanto consenso”. EXPRESSION DANCE MAGAZINE

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La

DANZA INCLUSIVA sul palco di EXPRESSION

L’edizione 2019 dell’Expression International Dance Competition sarà ricordata anche per essere stata la prima ad aver ospitato la ‘Categoria Danza Inclusiva (diversamente abili)’. Un’iniziativa speciale che l’organizzazione del Concorso ha ideato per permettere a chiunque, compresi i ballerini con difficoltà fisiche e/o mentali, di potersi esibire su uno dei palchi più importanti a livello internazionale. Il successo - neanche a dirlo - è stato eccezionale: tante le scuole che hanno risposto alla chiamata di IDA, portando in gara coreografie con un grado di tecnica inaspettata, e tantissimi gli spettatori del Padiglione Basilica che hanno accolto con entusiasmo le diverse performance. La rassegna, che ha toccato il cuore di tutti gli spettatori, ha visto alternarsi sul palco danzatori diversamente abili che si sono esibiti da soli o inseriti all’interno di gruppi.

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Giudice speciale per la categoria è stata Elena Travaini, ballerina professionista ipovedente dalla tenera età e ideatrice insieme a Anthony Carollo del progetto Blindly Dancing. “Sinceramente devo ammettere di essere stata positivamente sorpresa dalla bravura dei ragazzi e dal livello dei lavori presentati”, ha dichiarato Elena. “Come professionista diversamente abile mi rendo perfettamente conto delle enormi difficoltà affrontate da un ballerino con disabilità in una situazione di questo genere. Per ottenere lo stesso risultato di un qualsiasi altro compagno, infatti, ad un ballerino diversamente abile è richiesto uno sforzo ben maggiore in termini di apprendimento del movimento; un impasse critico, che ha inevitabili ripercussioni sotto il profilo psicologico dell’allievo. Inoltre, la comprensiva emozione che ogni partecipante alla gara prova viene amplificata dalla consapevolezza di doversi mettere in gioco nonostante i propri handicap e avere i fari letteralmente puntati su questi. Per questo motivo - continua la giudice - un plauso speciale va e alle insegnanti per il lungo lavoro svolto, perché so bene che è non è facile riuscire a portare in scena coreografie di danza inclusiva di tale livello tecnico, per tanti motivi differenti, oggettivi e soggettivi”. La soddisfazione di Elena Travaini è tangibile: “La mia speranza è che tale iniziativa cresca sempre di più e porti un numero sempre maggiori di ballerini di danza inclusiva al Concorso di Firenze. Il mio personale desiderio - conclude Elena - è di essere presente come giudice anche alla prossima edizione, perché per me è stata un’esperienza davvero stupenda, che mi ha regalato l’opportunità di conoscere persone uniche, con alcune delle quali ci siamo perfino mantenute in contatto”.


“Per noi che crediamo nella Danza e ci impegniamo quotidianamente per rendere omaggio a quest’Arte, il Concorso Expression è un appuntamento da non perdere per le opportunità concrete che offre, mi riferisco alla possibilità di vincere esperienze uniche in prestigiosissime scuole internazionali. I miei complimenti vanno ai ragazzi e all’intera organizzazione”. Sono queste le parole che Barbara Gatto, insegnante, coreografa, fondatrice e direttrice di Arte Danza di Novara, ha espresso in seguito alla sua partecipazione all’edizione 2019 dell’Expression International Dance Competition, dove le è stato assegnato il Premio Speciale per la categoria Composizione Coreografica da Sara Zuccari, direttrice del Giornale della Danza. La pièce con la quale ha vinto il prestigioso riconoscimento è “La Coscienza della morte” ed è stata tratta da uno spettacolo realizzato dalla stessa coreografa, dal titolo “E pure un uomo”. Si tratta di un’esibizione in cui, attraverso una voce fuoricampo che recita brani di prosa di Giorgio Gaber, tra le musiche di Fryderyk Franciszek Chopin e Johannes Brahms, vengono affrontate diverse tematiche, con la tipica ironia dell’autrice novarese, così da offrire al pubblico in sala diversi interessanti elementi di giudizio. Lo spettacolo verrà portato in scena al Teatro Coccia di Novara a ottobre mentre a settembre la Bargat Ballet Company, compagnia di 6/7 danzatori che rappresentano i lavori di Barbara, sarà al Teatro Martinitt di Milano con lo spettacolo “A tutto Gaber”. In questo caso si tratta di ‘teatro-canzone’ interamente coreografato sulle musiche “spensierate” del Gaber conosciuto ai più. Entrambe i lavori rappresentano per Barbara Gatto motivo di grande soddisfazione: “Attraverso queste proposte cerco di trasmettere un messaggio agli spettatori, dando così un mio contributo alla personale riflessione di ognuno di noi”, ha spiegato l’artista.

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PREMIO SPECIALE

per la COREOGRAFIA A Barbara Gatto il Premio Speciale per la Composizione Coreografica all’Expression Competition

Ballerina e coreografa di comprovata esperienza, dal 2006 Barbara è direttrice artistica del Centro di formazione da lei stessa fondato, Arte Danza Novara. Centoventi studenti, una ventina dei quali studiano a livello professionale e una foresteria per accogliere chi vive fuori città e non riuscirebbero a frequentare i corsi cinque giorni alla settimana: sono questi i numeri di un progetto che Barbara Gatto porta avanti con entusiasmo e con eccellenti risultati. Tra i suoi lavori più recenti si annovera la partecipazione alla quarta edizione del Made4You (per la stagione 2018/19) e la presentazione della coreografia Empaty, finalista al premio di Varna in Bulgaria per i danzatori della Staatliche Balletschule di Berlino, Elena Iseky e Haruto Goto, rispettivamente vincitori del 3 e del 2 posto nella categoria junior.

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L’importanza di CONIUGARE impegni scolastici e lezioni di danza I consigli del M° Marco Batti

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ai male a scuola? La soluzione è facile e logica: togliamo la danza per aumentare le ore da dedicare allo studio. Purtroppo, cari genitori, non funziona così, anzi. Spesso un buon rendimento scolastico si rivela strettamente correlato all’attività sportiva agonistica o ad un percorso coreutico. È da sfatare completamente il mito per cui “avere più tempo a disposizione per dedicarsi allo studio” sia realmente una soluzione. Nella maggioranza dei casi avere tempo in abbondanza per i compiti, o semplicemente studiare, non risulta avere l’effetto desiderato, crea al contrario uno stato di apatia nel ragazzo, che tende a procrastinare lo svolgimento dei compiti, rischiando di far scorrere il tempo a disposizione senza concludere niente, vivendo una sensazione di ansia e depressione dettata dall’incapacità di gestione del tempo. Questa afasia cade sulla testa dei nostri ragazzi come “la spada di Damocle” impedendo

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loro di organizzare il da farsi in maniera pertinente ed efficace. Privare un giovane di una passione non crea, infatti, un feedback positivo come desiderato. Il genitore che elimina lo sport, o la danza, a favore dei compiti e dello studio, lo fa augurandosi che il desiderio e la voglia di andare a danza si faccia presente più fortemente e che il proprio figlio compia un ragionamento inconscio: “la prossima volta devo impegnarmi di più e devo organizzarmi meglio, in modo da non perdere la lezione di danza”. Questo sarebbe ideale, la soluzione a tutti i problemi di rendimento scolastico, ma in realtà non funziona propriamente così. Il processo psicologico che avviene all’interno dei giovani non è quello di risoluzione del problema, al contrario, si innesca un meccanismo di frustrazione e rabbia che ricade sul genitore stesso, percepito come carceriere che controlla il prigioniero. Quello del genitore è uno dei mestieri più difficili in assoluto; qualsia-


si decisione presa può essere messa in discussione e giudicata secondo mille punti di vista. In questo specifico caso però, è scientificamente provato che avere una passione per uno sport, un’arte, o un’attività in cui il giovane concentra numerose attenzioni, aiuti l’organizzazione e la gestione del tempo. Può sembrare un controsenso, ma è così; meno tempo i ragazzi hanno a disposizione, meglio riescono (sorprendentemente) ad organizzarlo. Attività come la danza, infatti, aiutano ad organizzare mentalmente il tempo e a gestire le risorse individuali. Una ricerca scientifica, eseguita dall’Università di Montreal, dimostra che il 48% dei giovani che compiono esercizio fisico studiano effettivamente tre ore in più alla settimana rispetto a chi no, perdendo meno giorni di scuola per assenze ingiustificate. Possiamo dire che l’attività fisica aiuta l’aumento della capacità di concentrazione, il livello di attenzione e autocontrollo, permettendo di conseguenza l’ottenimento di migliori risultati sco-

lastici. Lo studio è stato effettuato su 2.700 studenti canadesi nati tra il 1997 ed il 1998, pubblicato sugli Annals Journal of Health Promotion. Numerose ricerche hanno inoltre dimostrato come la correlazione tra attività fisica, interesse e motivazione, siano la giusta formula per un migliore risultato scolastico. Non sono da sottovalutare, oltre a quello psicologico, i numerosi benefici fisici che l’attività motoria apporta al nostro organismo; basta pensare alle capacità di riduzione di rischi legati all’obesità, miglioramento del trofismo muscolare, corretta vascolarizzazione e adeguata ossigenazione cerebrale. Un ulteriore studio effettuato dal Dott. Andrea Grasso (Direttore del Trauma Sport Center della Casa di Cura Villa Valeria di Roma) dimostra, grazie alla scansione dell’attività cerebrale di un gruppo di persone cronicamente sedentarie, eseguite prima e dopo un periodo di training fisico, un sostanziale aumento di volume dell’Ippocampo, ossia la zona del

cervello associata alla memoria e all’apprendimento. Possiamo quindi dire, su fondamenti scientifici, che l’attività sportiva, di qualsivoglia natura (amatoriale, agonistica e professionale), sia correlabile con le capacità di apprendimento individuali, e in grado di stimolare le capacità di apprendimento. La danza, oltre ad avere un forte impatto sulla fisicità, aiuta ad imparare come gestire lo stress; per esempio nella preparazione di performance o concorsi, rende possibile imparare ad incanalare le energie al fine di sfruttare al meglio le proprie capacità. Non ci resta quindi che concludere con un consiglio riassuntivo: limitare le passioni crea frustrazioni e rabbia che, spesso, provocano l’effetto contrario a quello desiderato. È consigliabile invece affrontare il dialogo, portando il giovane alla presa di coscienza dei propri limiti e difficoltà, aiutandolo a cercare la chiave per una possibile risoluzione del problema, che comporterebbe un progresso dell’individuo-persona.

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MEDICINA DELLA DANZA

L’anca non è sempre a scatto A cura del dott. Omar De Bartolomeo

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empre più spesso i ballerini iniziano a lamentarsi di dolori in regione glutea, trocanterica e/o inguinale insorti progressivamente durante l’attività artistica, dapprima solo in alcuni movimenti, poi, progressivamente, sempre più costanti e limitanti l’articolarità. Da circa due o tre anni si iniziano a vedere sempre più frequentemente ballerini che soffrono di una patologia “per così dire” emergente nell’ambito danza: il conflitto femoro-acetabolare. Ho avuto esperienza di ballerini che già a partire dai 14-16 anni hanno iniziato a soffrire di tale dolore all’anca; l’insorgenza di tale patologia può essere sommariamente divisa in 2 categorie: 1) Acuta: vale a dire a seguito di un unico movimento forzato, spesso associato a un errore posturale e/o tecnico, come ad esempio una spaccata 64

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frontale o una “gamba alla seconda”, forzando la sua elevazione o lo slancio della stessa durante un salto. Talora anche una caduta a terra maldestra può determinare una valida distorsione dell’anca con inizio dei sintomi. 2) Cronica: vale a dire per tanti movimenti eseguiti scorrettamente, ripetutamente, cercando articolarità estreme. Soprattutto in quest’ultimo caso si può affermare che la predisposizione anatomica è un fattore predisponente importante, oltre al tipo, ripetizione del movimento e agli errori tecnico/ posturali. Analizzando il problema passo passo, potremmo iniziare a descrivere sommariamente l’anatomia dell’anca. L’anca è una articolazione profonda, posta in sede inguinale (immagine 1), costituita dall’unione di testa femorale e acetabolo (immagine 2). Il conflitto femoro-acetabolare (FAI)

è una patologia caratterizzata da un conflitto anomalo tra testa del femore e acetabolo, capace di generare microtraumi al cercine (struttura posta a guisa di guarnizione attorno all’acetabolo) e alla cartilagine stessa della testa femorale ovvero del cotile. La forma del femore e dell’acetabolo è spesso un grande fattore predisponente, ma talora si assiste a FAI pure in anche apparentemente normali, probabilmente per movimenti ripetitivi in flessione (grand battement, spaccata frontale, ecc). Il conflitto meccanico tra testa femorale e cotile di solito avviene negli ultimi gradi del movimento, spesso in flessione e rotazione dell’anca, così da generare dolore e limitazione ai movimenti quali la gamba alla seconda, la spaccata frontale e laterale, i grand battement. La deformità della testa spesso e anteriore e superiore, creando quindi una testa femorale che da sferica diviene più ellittica e


Immagine 1: posizione dell’anca

Immagine 3: osservare la sfericità del cotile e l’alterata forma della testa femorale (freccia rossa). La ricostruzione 3D dell’anca permette di definire meglio la posizione e la dimensione del bombè al passaggio testa-collo femorale (cerchio rosso).

Immagine 2: costituzione anatomica dell’anca e suoi reperì anatomici principali.

Immagine 4: esempio di esercizi volti a superare l’articolarità dell’anca.

che male si articola con il cotile, sferico. Questa anomalia di forma, unita ai microtraumi e ai movimenti ripetitivi, crea lesioni cartilaginee che secondo molti autori predispongono ad una usura precoce dell’articolazione stessa (immagine 3). Classicamente i ballerini soffrono di un dolore profondo localizzato a livello inguinale o trocanterico, talora irradiato al gluteo o al fianco. Il dolore è spesso associato ai movimenti e ai massimi gradi dell’escursione articolare, infatti si lamentano del fatto che “non riescono più ad arrivare con la gamba in alto e a ruotarla come l’altra….”. Almeno all’inizio, il dolore non è sempre localizzato all’inguine e non è così forte da allontanare dalla danza. Sovente quindi i ballerini continuano a ballare e a ricercare la stessa articolarità dell’anca durante i fondamentali tecnici, peggiorando ovviamente la condizione di base. Le prime terapie, inoltre, potrebbero non essere mirate,

perché non sempre si riesce a fare una diagnosi precoce, pertanto si arriva alla prognosi di certezza con ritardo, quando oramai sono già presenti lesioni del cercine o della cartilagine. I primi sintomi di solito si avvertono verso i 14-16 anni di età e diventano costanti e invalidanti nel giro di pochi mesi, soprattutto in quelle anche anatomicamente predisposte. La terapia del FAI è sia conservativa che, ahimè, chirurgica. Sicuramente occorre fare prevenzione, evitando di “forzare” l’articolarità delle proprie anche laddove vi sia una limitazione (immagine 4). Spesso la limitazione è indice di una morfologia ossea particolare e prima di raggiungere i propri limiti anatomici e superarli sarebbe opportuno, in relazione all’età, far riferimento a personale medico e/o tecnico preparato. Questi ultimi daranno spiegazione del motivo della limitazione e, se possibile, offriranno un rimedio per migliorare la proprio

capacità di movimento. Una volta iniziata la patologia, quindi nelle anche dolenti per la presenza di un conflitto, occorre di sicuro valutare la risposta terapeutica prima di ipotizzare l’intervento chirurgico che si esegue in artroscopia. Occorre infatti modificare la postura pelvica, correggere gli errori tecnici, astenersi dalla danza ed evitare i movimenti che generano il dolore, scaricare la muscolatura contratta (ileo psoas, pelvi-trocanterici, ecc) e rivedere la tecnica con cui si danza. Solo in caso di fallimento della terapia medica e fisioterapica, è opportuno valutare la rimozione chirurgica del FAI. Una volta rimosso il FAI, occorrerà seguire scrupolosamente le indicazioni post operatorie per evitare la recidiva della patologia stessa….e ricordiamoci che le anche sono due!

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Cos’è il FUS

IL FONDO UNICO PER LO SPETTACOLO A SOSTEGNO DI ENTI, ASSOCIAZIONI E ISTITUZIONI CULTURALI? di Giulia Melandri

Il FUS, ovvero il Fondo unico per lo spettacolo è dal 1985 il meccanismo utilizzato dal governo italiano per regolare l'intervento di finanziamento pubblico allo spettacolo e fornire quindi sostegno finanziario ad enti, istituzioni, associazioni, organismi e imprese italiani operanti negli ambiti della musica, della danza, del teatro, del circo e spettacolo viaggiante, nonché a progetti multidisciplinari e iniziative di rilevanza nazionale. Dal 2014, a seguito del Decreto Cultura, i criteri e le modalità di concessione dei contributi FUS sono regolati da specifici decreti promulgati dal Ministero dei beni e delle attività culturali (MIBAC, ndr.), che ripartisce i contributi tra i vari settori dello spettacolo sulla base della presentazione da parte dei soggetti operanti nel settore di un progetto artistico triennale per le attività musicali, teatrali, di danza, circensi nonché di un programma annuale per coloro le cui istanze triennali vengono approvate. Inoltre, il Ministero concede annualmente contributi per le tournée all’estero e prevede interventi specifici a sostegno del sistema delle residenze artistiche. Per l'anno 2018 il FUS ammontava a 333.941.798,00€ ed è stato così ripartito: 53,56% fondazioni lirico-sinfoniche, 21,25% attività teatrali, 18.04% attività musicali, 3,50% attività di danza, 1,75% progetti multidisciplinari e azioni trasversali, 1,48% circo e spettacolo viaggiante, 0,26% residenze e progetti under 35, 0,15% Osservatorio dello spettacolo. Lo stanziamento del Fondo Unico per lo Spettacolo per l'anno 2018 de66

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stinato alle attività di danza è stato di 11.699.574,39€, ripartito tra le varie categorie a cui fanno capo i soggetti richiedenti. La somma destinata al FUS viene stanziata annualmente attraverso la legge di bilancio e viene regolamentata attraverso decreti ministeriali; quello che attualmente in vigore è il D.M. del 27 Luglio 2017 che sancisce la suddivisione e l'erogazione dei contributi ai soggetti richiedenti per il triennio 2018-2020. Gli stanziamenti per il 2019 al momento della stesura di questo articolo non sono stati ancora pubblicati; è infatti prassi che tale somma venga riconosciuta e resa nota tra la fine di maggio e l’inizio di giugno. In particolare l'art. 41, quello relativo ai soggetti che si occupano di promozione delle attività di spettacolo dal vivo, è la novità che è stata istituita a partire dal Decreto Ministeriale del 2014 (ex art.43) e che dà risalto e sostegno ai progetti che operano nell'ambito della promozione perseguendo come finalità quelle del ricambio generazionale degli artisti (sostegno alle giovani generazioni), dell'inclusione e coesione sociale, del perfezionamento professionale e della formazione del pubblico. Rientra in questo articolo di finanziamento il progetto artistico del Network Anticorpi XL, l'unica rete italiana di operatori culturali che, grazie al coordinamento dell'Associazione Cantieri, da quasi 15 anni promuove azioni e progetti a sostegno dei giovani autori e compagnie della danza contemporanea e d'autore italiana. Con particolare attenzione al ricam-

bio generazionale e quindi al sostegno costante della nuova generazione di giovani coreografi e compagnie italiane, il progetto artistico del network si compone di un'articolata gamma di azioni che rispondono alle necessità dei giovani autori e coreografi nelle differenti fasi del loro percorso di crescita professionale, attraverso formazione, accompagnamento e tutoraggio, circuitazione e sostegno pre-produttivo e produttivo. La parola AZIONE è stata scelta dal Network per la caratteristica di concretezza, legata a un agire pragmatico, oltre che teorico, che sia risposta concreta ai bisogni e alle mancanze rilevate. Azioni che facilitano il complesso cammino che un artista intraprende per emergere nella scena nazionale ed internazionale. I progetti artistici presentati dai soggetti che richiedono il contributo devono rispondere agli obiettivi generali del Decreto a favore dello sviluppo della qualità del sistema di offerta dello spettacolo dal vivo, della multidisciplinarietà, dell'innovazione, della promozione dello spettacolo ad ampie fasce di pubblico, del ricambio generazionale degli artisti, nonché del sostegno alle nuove generazioni, della diffusione dello spettacolo in Italia e all'estero, dello sviluppo di reti tra soggetti e strutture del sistema artistico e culturale. Requisito indispensabile di accesso ai contributi FUS è il comprovato svolgimento professionale dell’attività. Per le attività di musica e danza, e per le attività di promozione, i soggetti richiedenti inoltre non devono avere scopo di lucro.


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