Expression Dance Magazine 2 - 2020

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Rivista ufficiale I.D.A. International Dance Association ANNO XXXI n. 2 - Ottobre 2020 - Centro Studi La Torre S.r.l.

E PRESSION dance magazine

IL SOGNO AMERICANO di Riccardo Battaglia

DANCE ACADEMY TUTTE LE NOVITÀ

2020/2021

DANZARE OLTRE i 50 anni

CORSI IN AULA CORSI ONLINE WEBINAR

MEDICINA DELLA DANZA gli effetti benefici del Pilates per i ballerini

Giuliano

intervista

Peparini


FIRENZE C/O DANZAINFIERA 26/27/28 FEBBRAIO 2021

RANEO O P M E T Z CON Z A J N R MODE ASSICA L C O E N SICA E S A L C A DANZ ANE B R U E Z E DAN P O H P I H AFICA R G O E R IONE CO Z I S O P COM TASIA N A F A Z DAN

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA I.D.A. International Dance Association Via Paolo Costa 2, Ravenna - Italia Tel. +39 0544 34124 - e-mail: danza@idadance.com

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PROVA A L L A I METTIT LENTO A T O U T A IL E MOSTR IURIA G A N U A TANTI R O P M I DI RAFI G O E R O NTI E C A N G E S IN

OÈ T N E V E ' L USO* I H C O R E

A NUM

*Il concorso sarà svolto nel rispetto delle regole di distanziamento sociale, imposte per evitare il contagio da Covid-19, sia da parte dei partecipanti sia del pubblico.

Direttrice artistica e coordinatrice del concorso: Roberta Fadda - Responsabile Settore Danza E.R. ASI Ente di Promozione Sportiva CONI ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAL MINISTERO DELL’INTERNO

ADERENTE AL SISTEMA DI QUALIFICA SNaQ

Per le scuole di danza A.S.D. verrà rilasciata documentazione valida ai fini degli adempimenti formali.


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editoriale

C In copertina Giuliano Peparini Direttore responsabile Claudio Vacchi Caporedattore Monica Morleo Hanno collaborato a questo numero: Marco Batti, Sara Benedetti, Roberta Broglia, Romeo Cuturi, Omar De Bartolomeo, Rosita di Firma, Valentina Minguzzi, Melissa Roda, Massimiliano Scardacchi, Viola Poggio. Art Director Elena Zanfanti Fotografie Marzio Bongarzone, Edo Cascarino, Fabrizio Cestari, Manny Jefferson, Mirta Lispi, Fabio Marcato, Wilson Onwuka, Mreid Photography, Eric Politzer, Michelle Reid, Archivio Danzainfiera, DSPhoto, Archivio Expression, Shutterstock. Un ringraziamento particolare a Avv. Biancamaria Stivanello, Riccardo Battaglia, Giuliano Peparini, Simone Sistarelli, Carla Rizzu, Emanuela Tagliavia. Editore Centro Studi “La Torre” Stampa Rotopress International - Bologna Redazione di Expression c/o Centro Studi “La Torre” via Paolo Costa n. 2, 48121 Ravenna Tel. 0544/34124 Fax 0544/34752 e-mail: expression@idadance.com www.idadance.com

on il nuovo anno accademico ci sentiamo pronti per il mondo che abbiamo lasciato, preparandoci a grandi sfide e con una voglia di danza e socialità che non ha eguali. È vero, si torna dentro le sale di danza con nuove regole e alcuni limiti, ma è importante aprirsi e non rimanere chiusi nelle nostre case, nelle nostre emozioni, nella nostra “capanna”, perché l’uomo, come affermava Aristotele, per sua natura è zôon politikòn / animale politico e ha bisogno di socialità e di aggregazione per vivere nel benessere. Siamo certi che le esperienze vissute in questa strana primavera ci abbiano reso sicuramente diversi da ciò che eravamo; siamo certi che ogni novità e ogni cambiamento ci faranno andare in una direzione nuova, una direzione che prima non sembrava nemmeno possibile. Siamo altrettanto consapevoli che il cambiamento sia una delle poche certezze della vita e che resistere a tale metamorfosi sia inutile, è meglio semplicemente accettarla e abituarsi a vestire i panni della “nuova normalità” perché cambiare vuol dire anche tuffarsi in nuove esperienze che modificano quegli aspetti dell'esistenza che magari non ci piacciono e non ci fanno stare bene. Ci aspetta sicuramente un anno di danza molto particolare e con qualche difficoltà anche a livello pratico, ma siamo sicuri che anche questo nuovo modo di stare insieme possa portarci a pensare che la normalità la creiamo ogni giorno in noi stessi e grazie al confronto positivo con gli altri. Per Giuliano Peparini ad esempio normalità è aspirare ad aprire porte che apparentemente sembrano lontane, ma che quando si avvicinano devono aprire necessariamente altre porte che possano portare ancora più lontano, oppure normalità è avere un sogno che può diventare realtà; quel sogno che ha portato in America Riccardo Battaglia; normalità è una scuola di danza classica nella periferia della più popolosa metropoli della Nigeria o ancora normalità è la ricerca del benessere che ha portato Simone Sistarelli a vedere in maniera diversa il tremore del “suo” popping o la ricerca di un nuovo equilibrio attraverso lo yoga, il floorwork, il pilates e la danza classica anche a 50 anni.

Monica Morleo

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sommario EXPRESSION ANNO XXXI n. 2 - Ottobre 2020

12 Ballare in America tra sogno e realtà di Valentina Minguzzi

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16 Danza e società Leap Of Dance Academy: da Lagos al resto del mondo in punta di piedi di Valentina Minguzzi 18 Scrivere la danza: la coreografia secondo Emanuela Tagliavia di Valentina Minguzzi 20 Mobilità articolare e ginnastica funzionale per la danza di Melissa Roda 22 La gestione di progetto: un aiuto concreto per l’organizzazione del nostro spettacolo di Monica Morleo 51 Lo sviluppo della didattica a distanza nella danza, una palestra per pensare di Massimiliano Scardacchi 54 Propedeutiche a confronto: i consigli IDA per iniziare a cura di Roberta Broglia, Rosita di Firma e Massimiliano Scardacchi 56 Danzare oltre i 50 anni A cura del dott. Marco Batti 58 L’insegnamento della danza come percorso di conoscenza del sé di Valentina Minguzzi 60 Con la danza delle contrazioni il tremore ci rende tutti uguali di Monica Morleo 62 Ripartiamo in sicurezza: i riferimenti normativi e i protocolli da seguire per le scuole di danza 64 Medicina della danza Effetti benefici del pilates per i ballerini di Omar De Bartolomeo, Sara Benedetti, Romeo Cuturi e Viola Poggio

INTERVISTA A

GIULIANO PEPARINI di Monica Morleo

a pag. 52 SPECIALE IDA

CAMPUS 2020 Ritornare a danzare di Valentina Minguzzi

DANCE ACADEMY NUOVE FRONTIERE PER L A TUA FORMAZIONE PROFESSIONALE

corsi e seminari in aula in presenza, corsi e seminari online, webinar e on demand stage e concorsi

a pag. 25

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GIULIANO PEPARINI “ Ogni giorno apro una nuova porta e guardo sempre più lontano ” di Monica Morleo

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ttualmente impegnato nella preparazione della tournèe de Le quattro stagioni, spettacolo messo in scena dal corpo di ballo dell’Opera di Roma, e reduce dal successo di Love appena andato in scena al Teatro Greco di Taormina, parlo al telefono con Giuliano Peparini durante uno dei pochi momenti liberi che ha in questi giorni infuocati dal lavoro. Quello che non ti aspetti è sentire una voce che riporta nei confronti del suo mestiere ancora la “meraviglia” di un ragazzo alle prime armi. Partito dalla periferia romana perché non è stato accettato dalla scuola di ballo della sua città entra all’American Ballet Theatre New York a soli 16 anni e da allora ha girato tutto il mondo come ballerino, coreografo e regista non staccandosi mai dal mondo del teatro e dello spettacolo. Sull’onda della sua esperienza personale cominciamo a parlare del rapporto speciale che ha Giuliano con i giovani. Giuliano da dove viene questa tua forte attenzione nei confronti dei giovani e perché ci tieni così tanto a promuoverli e valorizzarli? Per me è fondamentale fare un transfert di passaggio e di esperienze, non mi sembra affatto giusto rimanere focalizzati su noi stessi, per me lavorare e preparare le persone più giovani è un bel modo di far conoscere le mie esperienze acquisite in tanti anni di studio e di lavoro. Secondo me i giovani oggi hanno molte più capacità e un

livello tecnico molto più alto ma credo abbiano meno informazioni di base e un modo totalmente diverso di porsi. Tantissime cose importanti per me e per la mia generazione come il rigore, la disciplina e la gerarchia li hanno un po’ persi quindi quando incontri i ragazzi spesso diventa molto più complicato poter imporre il tuo metodo e le tue idee e per questo si arriva più facilmente allo scontro. Secondo te perché c’è stato questo cambiamento di rotta nei giovani di oggi? Il problema è sempre lo stesso purtroppo: in Italia manca una regolamentazione unitaria riguardo al mestiere dell’insegnante di danza, il problema è che tutti quelli che danzano sembrano avere una capacità anche per l’insegnamento ma la realtà e che anche l’insegnamento va imparato, come ogni mestiere: se non so è perché non ho le basi e se non le si hanno bisogna studiare perché si opera su dei corpi che, seppur non si aprono con dei bisturi, hanno ugualmente una grande importanza.

ficazioni necessarie; e poi consiglio di non pensare che un insegnante sia tale solo perchè sia “figo” sui social e perché è stato protagonista in qualche programma televisivo. Se un insegnante insegna male la disciplina può procurare disturbi fisici ai ragazzi proprio come un dottore che fa una diagnosi sbagliata dovuta all’inesperienza o al poco studio… e di ragazzi così ne ho visti davvero troppi durante la mia carriera. La danza poi non è solo uno sport, un’attività fisica ma un’arte e altrimenti rimane altro, alla base ci deve essere l’etica, è importante e fondamentale. C’è un fatto di responsabilità: ogni insegnante spesso pensa a se stesso invece dovrebbe coltivare le individualità in modo che ognuno si senta importante nel gruppo. Per me è fondamentale lo spirito di gruppo, in ogni produzione, come l’ultima de Le quattro stagioni, danzare insieme per me vuol dire stare insieme non solo sul palco ma anche fuori in tournèe condividendo giornate di lavoro e di compagnia una volta usciti dal teatro.

Cosa consigli quindi ad un giovane che vuole seguire la propria strada nel mondo della danza? Ai giovani, ma soprattutto ai genitori, consiglio di verificare con chi studia il proprio figlio, consiglio di valutare gli studi e le esperienze perché a nessuno verrebbe in mente di lasciare i propri figli in mano a un chirurgo che non abbia studiato e non abbia acquisito le certi-

Bisogna quindi studiare, studiare e studiare? Non si smette mai di studiare, di comprendere, di informarsi. Anche a me è capitato diverse volte, come ad esempio quando mi hanno chiamato per tenere un workshop di teatro e, anche se avevo avuto diverse esperienze come attore e regista, in quel frangente ho sentito il forte bisogno di studiare e di capire da dove venissero le

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basi teoriche che avevo acquisito con l’esperienza. E’ importante costruire il proprio bagaglio di studi oltre che di esperienze perché non nasciamo sapendo tutto e per imparare bisogna studiare se no sarebbe troppo facile; è come se ci fossero architetti che non abbiano fatto gli studi appositi per costruire. Poi certo come in tutti i mestieri ci sono quelli che fanno le cose per bene e quelli che “si spacciano” per altro ma di una cosa sono convinto: il talento è certamente una dote innata ma va sempre coltivato con lo studio. E per diventare un grande danzatore cosa è imprescindibile secondo te? A mio avviso la cosa più importante è cercare e andare a conoscere il più possibile quello che c’è in giro, cercare un orizzonte più lontano, non rimanere nella propria zona di confort: provate a darvi dei compiti più difficili, cercate di avere idee più chiare possibili anche se irraggiungibili, bisogna avere chiare le idee su dove si vuole arrivare e appena hai aperto una porta meglio allontanarsene e cercare di aprirne subito un'altra. Anche io la mattina mi svegliavo con un obiettivo anche se avevo solo 12 anni e anche oggi che ho passato i 40 sono continuamente alla ricerca di un nuovo sogno… se sei un giovane che vuole fare la professione lascia gli “spettacolini” che pur ti danno tante soddisfazioni e guarda “oltre”. Agli insegnanti chiedo invece se vedete un talento non sprecatelo, è un peccato tenerlo con voi, spronatelo ad andare più lontano, aiutatelo ad andare lontano, anche a me è capitato e non gli taglierei mai le ali, altrimenti possiamo bloccare

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ragazzi con carriere internazionali: bisogna mandarli fuori. Una volta fuori dall’Italia, posso dirlo con estremo orgoglio, si difendono anche meglio degli altri e non è un caso che all’estero molte etoile che si distinguono siano italiane: abbiamo la capacità di costruire tutto dal nulla, siamo un popolo di artisti e di artigiani e per noi il lavoro manuale e artigianale della danza e del teatro sono cose che appartengono alla nostra storia, alla nostra cultura e alla nostra tradizione. Riesci ad aiutare i giovani dopo averli conosciuti durante il programma televisivo in cui sei direttore artistico? Da Amici sono usciti tanti ragazzi che stanno facendo carriere diverse. Per quanto mi riguarda se uno vale, le opportunità ci sono e gliele si danno, collaboro ad esempio con Alezio Gaudino, Javier Rojas, Andreas Muller perché ho capito che avevano ben chiaro il loro sogno. Se vedo ragazzi che hanno sogni grandi e si buttano a capofitto nello studio e nel lavoro, appena ho un progetto cerco di dargli una possibilità in teatro; spesso infatti i ballerini una volta spente le luci televisive hanno meno occasioni di emergere rispetto ai colleghi cantanti. Proprio per questo continuo con grande piacere a lavorare anche in televisione perché mi fa scoprire tanti ragazzi e lavorando con loro a ritmi serratissimi riesco a capire in poco tempo se possono fare della danza la loro professione; carpisco i loro ideali e capisco se hanno il carattere e la personalità adatta per poter andare oltre: io sento moltissimo se un giovane è solo spinto dal desiderio di farsi vedere e a me questo desiderio non colpisce affatto… voglio “in-

vestire” solo su giovani che vedono lontano. Da cosa deriva la visione coreografica che proponi nei tuoi famosi quadri? Ho una visione dello danza e dello


spettacolo a tutto tondo, per me tutto è teatro. Non ho una percentuale sulla cose, per me nel teatro ogni azione artistica, le luci, la scenografia, le interpretazioni hanno lo stesso valore, per me lo spettacolo è un insieme di tutto; così come

una bellezza di un quadro deriva da un mix di tanti elementi e il tutto crea quell’impatto d’ insieme che crea l’emozione che rende unico uno spettacolo piuttosto che un altro.

Nei tuoi quadri coreografici è molto apprezzato dai giovani che parli di tematiche sociali, come mai questa scelta? Il teatro sin dalle sue origini ha avuto un’importanza politica molto grande e se uno ha la possibilità di creare su un tema per farlo emergere con una coreografia perché non farlo… l’importante è non farlo per strumentalizzarlo. I temi legati ai giovani fanno parte di un insegnamento di un artista, le emozioni le vivo diversamente se riesco a fare emozionare. Se mandiamo messaggi giusti poi anche i social sono un ottimo strumento per far conoscere tematiche sociali ma se i social diventano uno strumento di cattiveria e di rivolta diventano un canale decisamente inutile e fuori luogo. Pensi che la tua partecipazione televisiva abbia fatto conoscere meglio e a più persone il mondo della danza? Io credo che la televisione sia un mezzo di trasporto per andare più veloci, se però hai la visibilità ma non hai le chiavi giuste il tutto può diventare pericoloso. Tutto dipende dalla persona e dalla conoscenza che hai per poter aiutare: io sento una responsabilità grandissima perché rappresento tante altre persone e per questo sono cosciente di quello che dico e faccio.

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BALLARE IN AMERICA TRA SOGNO E REALTÀ di Valentina Minguzzi

"The future belongs to those who believe in the beauty of their dreams" "Il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”, ma quanti davvero credono fino in fondo nella bellezza dei propri sogni? Quanti, giovani e meno giovani, provano davvero a raggiungere tale bellezza, inseguendo un sogno? Sono convinta che quella bellezza non sia nel sogno in sé, ma nel viaggio per raggiungerlo. Quella strada potrebbe offrire molto di più di quel sogno, lungo il percorso potrebbero arrivare sorprese inaspettate, ma in quanti sono davvero pronti a partire? Abbiamo fatto una chiacchierata con Riccardo Battaglia, giovane danzatore ed insegnante che, nonostante la giovane età, ha già raccolto importantissime esperienze in compagnie, scuole e teatri, inseguendo un sogno, il suo. 12

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Di dove sei e come hai scoperto il tuo amore per la danza? Sono nato a Milano, cresciuto a Pescara. Ho sempre amato ballare già dall’età di 2 anni, mi muovevo con qualsiasi stile di musica! Ho però iniziato a prendere lezioni di danza a 8 anni. Come conciliare danza e scuola, il valore dell'insegnante e dell'educazione alla danza nella vita? Aspetti importanti della danza sono sicuramente la disciplina e lo spirito di sacrificio. Per questo motivo è sempre stato fondamentale, per me, impegnarmi al massimo a scuola, continuando a seguire più corsi di danza possibile. Non è stato facile, ho dovuto dire di no a qualche uscita con i compagni, a qualche passeggiata in centro con gli amici, a quella vita da teenager che tutti gli altri facevano, ma ne è valsa la pena alla grande. Sono riuscito a ottenere il diploma di liceo scientifico con 100 e lode, frequentando la scuola di danza sei giorni su sette. A 23 anni mi è stato chiesto di entrare nel corpo docente della Ailey Extension, le lezioni aperte, per adulti, della Alvin Ailey. All’inizio ero molto intimorito dall’idea di non essere all’altezza, di essere troppo giovane, ma il direttore dell’Ailey II, la compagnia junior di cui facevo parte, mi aveva visto insegnare mentre eravamo in tour ed ha creduto in me. Quell’esperienza mi ha donato consapevolezza, ho capito di amare l’insegnamento e ho capito l’amore che provavo nel condividere la mia passione con gli studenti. Da quel momento in poi ho iniziato a fare lezione, da allievo, in maniera più attenta. Avere grandi insegnanti di danza da piccolo, veri maestri di vita, come Americo Di Francesco e Paolo Lancioni, ha sicuramente aiutato nella mia crescita e nello sviluppo di questa mia passione. Da ballerino ritrovatosi in poco tempo dall’altra parte della sala, mi sento di dire spesso che il valore

del maestro di danza è fondamentale, vitale per i futuri danzatori.

creare arte bella e ricca di emozioni.

Hai partecipato al concorso Expression promosso da IDA: pensi che siano importanti questi concorsi sul piano nazionale ed internazionale? Se non fosse stato per il concorso Expression, non sarei mai arrivato a raggiungere alcuni traguardi. È stato proprio lì che ricevetti la mia prima borsa di studio per l’Alvin Ailey, da Christopher Huggins, che quell’anno si trovava in giuria. La possibilità di farsi vedere e notare è estremamente importante per i giovani danzatori. Un altro aspetto molto positivo dei concorsi è l’opportunità che si ha di esibirsi davanti ad un pubblico e di superare l’ansia da palcoscenico. Spesso non c’è tempo o spazio per le prove, tutto scorre molto velocemente ed è una preparazione perfetta per le situazioni che si possono incontrare da professionista. Ho partecipato a tanti concorsi in Italia da ragazzino e ho visto e giudicato concorsi negli States, la competizione fa parte del nostro mondo, ma deve essere sempre e solo sana. Non si dovrebbe mai arrivare a rivalità tra scuole, ragazzi, genitori, dobbiamo comunque ricordare che si parla di arte e che il fine ultimo di tutti non è quello di portare a casa un premio, ma di

Quando hai cominciato a pensare all'America? Pensi sia una tappa fondamentale? Perchè proprio Stati Uniti? Parlarci un po’ del tuo percorso. Ho sempre avuto il mito di New York. Sia per la danza che vedevo nei film e telefilm americani, a Broadway nei suoi musical, ma anche per la città in sé e per sé: nutrivo questo “sogno americano” sin da bambino. A 17 anni, per il Summer intensive all’Alvin Ailey School, fu la mia prima volta in America: ricordo intensamente il mio arrivo, il taxi preso all’aeroporto JFK in direzione Manhattan, lo skyline che si dipinge davanti agli occhi, reale, per la prima volta con le sue mille luci… ammetto che mi emoziona ancora tantissimo il pensiero. Quel corso estivo di sei settimane mi fece ancora di più innamorare, sia della scuola che della città. Così, finito il liceo, ho provato a fare l’audizione per la scuola e mi hanno preso dandomi una borsa di studio integrale. Dopo due anni di scuola sono stato preso nella mia prima compagnia, Elisa Monte Dance, dove sono rimasto per una stagione. Facendo l’audizione poi sono entrato nell’Ailey II, la compagnia junior dell’Alvin Ailey, con cui ho lavorato e ballato in giro per

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settimana, ricevendo anche moltissimi “no”. Dopo quasi due anni di questa vita, mi scrisse un messaggio il direttore di una compagnia di Chicago, Visceral Dance. Una mia amica ballava già nella compagnia e me ne aveva parlato bene. Mi offrì un contratto, che mi portò a lasciare New York e trasferirmi in un’altra città. Lo feci un po’ a malincuore, ma sentivo il bisogno di cambiare energia. A Chicago oltre a ballare in compagnia e in altri progetti, insegnavo anche a tempo pieno in due scuole tra cui la Joffrey Ballet Academy. Nei due anni di vita a Chicago non ho potuto sostenere l’audizione dell’Ailey, ma ho sempre cercato di tenermi in contatto e di fare lezione con loro quando erano in tour a Chicago. Questo fino a Novembre 2019, quando mi contattarono proprio dalla prima compagnia Alvin Ailey, avevano bisogno di un ballerino uomo per la stagione. È stato un sogno, danzare con loro, viaggiare per gli Stati Uniti, esibirsi con le loro stupende coreografie proprio per il 60esimo anniversario della compagnia. A fine contratto sono ritornato in Italia in cerca di lavoro, ed è arrivata un’opportunità dalla Germania, come artista ospite di un teatro stabile in Baviera, dove ho trascorso questi ultimi mesi. il mondo per due anni. Una delle esperienze più belle della mia vita. Non essendo stato preso subito per la prima compagnia mi sono rimboccato le maniche ed ho iniziato a fare tutti i lavori possibili che trovavo. Ho iniziato ad insegnare in quel momento ed in più lavoravo come host in un ristorante per arrotondare. Poi ho cominciato a balla-

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re in diversi progetti con compagnie classiche e contemporanee, riuscendo anche ad essere scritturato da una grande agenzia per talenti, grazie alla quale ho preso parte a video e pubblicità, nell’ambito commercial, tra cui Swarovski, Kenzo, H&M e Monclair. Nel frattempo non smettevo di fare audizioni e casting, ne facevo 4-5 a

Il sogno americano… cosa ha significato per te ballare nei teatri americani? A volte faccio fatica a credere di aver ballato in così tanti teatri. Tra quelli che ricordo con più emozione ci sono il Joyce ed il Lincoln Center di New York, il Kennedy Center di Washington DC, il Fox Theater di Atlanta e l’Auditorium e l’Har-


ris Theater di Chicago. Ma la cosa più bella in America è che i grandi teatri non sono solo nelle grandi città, ma anche in alcuni piccoli paesi e in alcuni campus universitari: hanno palchi enormi, platee da più di 3000 posti e crews tecniche preparatissime. Poi il pubblico, sempre caloroso, sempre partecipe, non ha mai timore di applaudire ed emozionarsi con gli artisti sul palco, ti fanno sentire una vera e propria star! Pensi sia una tappa fondamentale per la carriera di un danzatore fare un’esperienza negli States? Non penso sia una tappa fondamentale per tutti, di opportunità per i danzatori ce ne sono tantissime anche in Europa e ne ho avuto la conferma con questa mia ultima esperienza, però un viaggio di studi a New York lo consiglio davvero. Pensi sia importante per un ballerino italiano decidere di continuare la propria formazione all'estero? In questo momento mi sento di dire di sì. In Italia ci sono scuole ed insegnanti fenomenali, che artisticamente formano molto bene, ma se ci sono le possibilità consiglio sempre di fare un’esperienza fuori. Aiuta a maturare e confrontarsi con una realtà diversa, una lingua diversa, culture diverse. Come si dice in America, “step out of your comfort zone”.

Hai mai pensato di continuare il tuo percorso in un "ambiente non convenzionale"? Parlo di Asia o Africa? Non mi pongo dei limiti, mai dire mai. Dopo 9 anni in America, un’esperienza di 7 mesi in un teatro in Germania e qualche lavoro in Italia, il mondo della danza in Asia ed Africa mi affascina molto e mi piacerebbe conoscerne di più. Se si dovesse presentare l’occasione di imparare da persone di altri continenti lontani e di connettersi tra artisti, sicuramente potersi esibire per un altro pubblico sarebbe stupendo. Progetti per il futuro? Purtroppo mi è un po’ difficile rispondere a questa domanda. Non mi è possibile, per ora, tornare negli States, quindi sto vedendo come muovermi in Italia. Spero di poter insegnare in scuole italiane in queste prossime settimane, per poter condividere le mie esperienze all’estero con i giovani danzatori in Italia. Sono riuscito a raggiungere molti

obiettivi che mi ero prefissato, ma me ne pongo sempre altri, nuovi. So che voglio tornare a New York, di questo ne sono certo. Ora sto prendendo anche lezioni di canto per poter partecipare ad un musical perché uno dei miei sogni è sicuramente Broadway. Sono mesi particolari, abbiamo chiuso nel cassetto i passaporti, limitato gli spostamenti ed i viaggi. Siamo stati costretti a mettere in “stand by” alcuni progetti e, in alcune circostanze, a riprendere totalmente in mano la nostra vita, cambiandole direzione. Come Riccardo, molti di noi avrebbero voluto proseguire un percorso, in una realtà che fino a poco tempo fa si mostrava ben diversa da ciò che stiamo vivendo. Inseguire sogni non è mai facile, ma con la consapevolezza di oggi, sappiamo che era forse un pochino più semplice. A volte però le sfide ci aiutano a cambiare prospettiva, trovando opportunità diverse, ma altrettanto stimolanti… in attesa del prossimo volo.

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Foto di Wilson Onwuka

LEAP OF DANCE ACADEMY DA LAGOS AL RESTO DEL MONDO IN PUNTA DI PIEDI di Valentina Minguzzi

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n un mondo caratterizzato dal classismo nei diversi ambiti, dalla gerarchizzazione dei ruoli e dalla ghettizzazione etnica, piccoli miracoli concedono a noi il privilegio di ricredere, ripensare, ridisegnare. Quotidianamente abbiamo la possibilità di assistere sempre a questi piccoli miracoli, abbiamo la possibilità di comprenderli o no ed è qui che dobbiamo focalizzare l’attenzione. Dobbiamo concentrarci e cominciare a capire che nell’abisso di informazioni condivise sui social, “un battito d’ali” nella nostra vita, potrebbe dare il via ad una serie di eventi unici. Ogni giorno, ogni persona può essere un miracolo; ogni giorno ogni persona può riscoprire il valore di una parola, di un gesto, di un ta16

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lento, di un’idea, di un progetto. Sta a noi rendere questo piccolo miracolo fruibile o meno, condividendo un sorriso, un paesaggio, un progetto o una semplice danza. Nella condivisione abbiamo oggi uno strumento davvero potentissimo, un gesto immediato, talvolta banale, molto spesso ben pensato, ma il più delle volte, impulsivo e, quasi sempre, sottovalutato. Un gioco, un’idea, ed eccolo lì, quel piccolo miracolo che, se condiviso, può creare un’onda, ripercussioni, conseguenze ed, in alcuni casi, un futuro. Il piccolo miracolo, nella condivisione, ha trovato il modo di cambiare non solo una vita, forse addirittura un movimento, quello della danza in Africa. Parliamo di danza, noi che quoti-

dianamente cerchiamo nuove vie per dare spazio e voce a quest’arte, un’arte che spesso si ritrova nei sogni di giovani provenienti da ogni angolo di questo pianeta. Purtroppo però, anche in quest’arte, ritroviamo le ghettizzazioni caratterizzanti tutte le sfere della società. Oggi più che mai, in questo difficile momento storico, dove la lotta fra poveri e la lotta di classe hanno ripreso piede nelle società occidentali, il punto di vista eurocentrico sul mondo sembra l’unico valorizzato dai media. Proprio partendo da questo presupposto e in un contesto dove la danza classica, la danza accademica dell’alta borghesia, è collegata a disciplina, ordine e rigore, difficilmente riusciremmo ad immaginarla in un continente come l’Africa,


un continente sconosciuto ai più, ancora visto come povero, selvaggio e caratterizzato da danze tribali e ritmi tamburellanti. Difficile immaginare nel bel mezzo dei palazzi della città più popolosa d’Africa, la nigeriana Lagos, la nascita di un piccolo miracolo o forse sarebbe meglio definirla una piccola “etoilè”. In una stanza della casa di un insegnante autodidatta, Daniel Owoseni Ayala, nasce nel 2017 un’Accademia, la Leap Of Dance Academy. Daniel, appassionato di danza classica, decide di mettere a disposizione di giovani del quartiere la sua arte, senza chiedere nulla in cambio, se non passione e ambizione. Le difficoltà economiche in Nigeria (come nella maggior parte dei Paesi africani) non mancano, ma un’altra cosa non manca, la voglia di fare. La Nigeria oggi è una culla di start-up, tanti sono i giovani che, anche senza strumenti, si pongono con creatività nei confronti delle proprie sfide, e Daniel è uno di questi. È storia di questi ultimi mesi, la condivisione del suo piccolo miracolo. Un paio di mesi fa ha infatti deciso di utilizzare i social della scuola per mostrare il talento dei suoi piccoli danzatori e, in particolare, ha deciso di mostrare un suo allievo che danzava felice sotto la pioggia. A piedi scalzi, come noi europei continuiamo ad immaginare i poveri del continente nero, ma non in una danza rituale a favor di camera, bensì in splendide pirouettes. Il video della danza sotto la pioggia di Anthony, giovane ballerino di 11 anni, in pochissimi giorni ha viaggiato virtualmente per tutto il mondo e ha catturato l’attenzione dei più, non solo per il talento, innegabile, ma per le condizioni sfavorevoli, che hanno messo in evidenza la dedizione, la passione e

il portamento del ballerino. In quel Paese, sebbene sia ricco di contraddizioni, abbiamo avuto dimostrazione che la disciplina e la danza dell’alta borghesia non possono e non devono essere prerogative di una classe: la danza è per tutti, professionisti o semplici amatori, in Europa, come in Africa. Questo video ha colpito ed ha fatto il giro di tutti i continenti, ha aperto uno spiraglio per cominciare a ripensare, ridisegnare l’idea di danza nel mondo. Daniel, grazie alla condivisione, ha dato visibilità a se stesso e alla piccola Accademia, ha portato tante donazioni e borse di studio per Anthony ed i suoi compagni. Daniel ha condiviso cercando di comunicare al mondo intero “il valore dell’educazione della danza”, ha voluto mostrare anche ai vicini di casa che si domandavano cosa stesse facendo, che la danza non è solamente bella o brutta, tecnica o goffa, ha voluto far capire che per questi giovani interessarsi alla danza può significare molto al di fuori della sala e che avrebbe di certo portato effetti positivi nella loro vita. Daniel, nella sua condivisione del piccolo miracolo, ha voluto anche sottolineare il grande percorso dei suoi alunni, nonostante spazi e strumenti non propriamente adeguati. Ora il mondo ha aperto gli occhi e grazie alle numerose donazioni Daniel potrà finalmente costruire una scuola adeguata, con condizioni ideali per sviluppare un progetto non per pochi, un progetto che darebbe un futuro alle nuove generazioni, regalando un sogno. Così questo giovane insegnante autodidatta, dopo aver compreso l’impatto del suo ruolo di insegnante nella vita dei suoi allievi, sta ora nutrendo la loro speranza.

Foto di Manny Jefferson

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SCRIVERE LA DANZA LA COREOGRAFIA SECONDO

EMANUELA TAGLIAVIA di Valentina Minguzzi Foto di Franco Covi


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crivere la danza, descrivere un movimento legandolo indissolubilmente a una musica. Sentire, percepire, comunicare e veicolare col proprio corpo un messaggio. Ma come nasce una coreografia? Quali sono gli stimoli, le immagini che conducono uno “scrittore” della danza a una nuova composizione? Molto spesso, quando ci ritroviamo davanti a una coreografia viene spontaneo chiedersi quale flusso abbia condotto il coreografo a una determinata costruzione. Spesso rimaniamo rapiti dalla coerenza di ciò che vediamo e ciò che ascoltiamo, tanto che ci sembra di dare un “volto” alle note; la musica sembra “scolpita” su un movimento, tradotta nel perfetto equilibrio tra sonorità e corposità. In un’intervista fiume a Emanuela Tagliavia e al compositore Giampaolo Testoni — comparsa su "Sipario" — proprio legata a questa tematica, la coreografa e insegnante di danza contemporanea per importanti accademie nazionali, come la Scuola di Ballo dell’Accademia Teatro alla Scala e la Scuola Civica Paolo Grassi, ha condiviso con noi un punto di vista molto interessante e completo sulla creazione di una coreografia in relazione alla musica scelta per essa, ma in particolare in relazione al mondo circostante. Emanuela, sempre alla ricerca di nuovi stimoli, riproduce la sua vera identità nei suoi lavori, unendo coerentemente il suo IO e la sua arte. Secondo la coreografa, costruire coreografie non vuole e non può essere un lavoro di mero montaggio, ma mira ad essere un incontro tra più elementi, un incontro tra formazione ed esperienze di vita, un incontro tra persone diverse tra loro, protagoniste del percorso di

costruzione, con la propria personalità e la propria tecnica. In ogni lavoro è innegabile il ritorno di gestualità che raccontano lo stile del coreografo, ma come spiega la coreografa, è fondamentale vedere il tipo di danzatore presente, lavorare con lui, su di lui, fondendo lo stile del coreografo alla fisicità del danzatore in questione. Ogni coreografia è un mondo a sé, dove si distingue sempre, in parte, lo stile del coreografo, il quale subisce inevitabilmente l’influenza del contesto e del protagonista della coreografia. Da qui, effettivamente possiamo partire nel comprendere il processo di composizione, che può valere nella danza come nella musica: prendere un movimento e saperlo gestire in un insieme unico e armonioso di corpi. Sicuramente sviluppare una coreografia comporta la connessione di elementi ed esperienze, un viaggio nel viaggio, durante il quale ricercare contenuti, farli propri; Emanuela Tagliavia, infatti, definisce la sua danza come una “danza evocativa”, data dalla sua esperienza come danzatrice e donna che vive. Ritiene, infatti, fondamentale per un coreografo, così come per un maestro non perdere, nel percorso, la propria identità, il proprio essere nel mondo, le proprie percezioni, il proprio pensiero. La costruzione di una coreografia porta con

sé immagini personali tradotte su un piano generale, il lavoro di un danzatore e di un coreografo si pone quindi come ricerca della propria dimensione, del proprio corpo in rapporto col mondo. Noi stessi viviamo in una realtà in divenire, in continua evoluzione e, per creare nuove coreografie, il coreografo non può prescindere da ciò, deve sempre misurarsi con le sfide che la quotidianità pone sul piatto, talvolta sfruttandole per giungere a un’idea nuova, per sviluppare una nuova scrittura. Emanuela si ispira costantemente all’arte nelle sue diverse forme, come può essere un dipinto o un libro, e ritiene fondamentale la propria sete di conoscenza. Senza connessioni con altre forme d’arte e senza ricerca nell’esperienza vissuta, la scrittura della coreografia perderebbe senza dubbio parte della sua linfa: limitarsi a un settore, chiudendolo in compartimenti stagni, non solo penalizzerebbe la crescita personale, ma porrebbe in una situazione di enorme svantaggio tutto il movimento della danza.


Mobilità articolare

e ginnastica funzionale per la danza una routine di benessere per il danzatore di Melissa Roda

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n nuovo anno di danza è iniziato: come predisporre il corpo ad accogliere nuovi stimoli e soprattutto evitare spiacevoli infortuni? Il mio primo consiglio è dedicare almeno 45/50 minuti, almeno due volte a settimana, alla mobilità articolare (capacità di massima escursione articolare), coinvolgendo tutte le articolazioni (capo, spalle, gomiti, polsi, dita delle mani, bacino, ginocchia, caviglie, dita dei piedi), strutturando allenamenti programmati con equilibrio di volumi e intensità. Anche la flessibilità muscolare (capacità di allungamento dei muscoli e del tessuto connettivo) ha la stessa importanza per un danzatore, pertanto allenare mobilità e flessibilità è fondamentale, cercando di essere "gentili" con il corpo, rispettando i raggi di movimento e ricercando miglioramenti graduali: "Tutto e subito" spesso non dona reali strumenti per un lungo percorso. Per i danzatori è davvero importante il lavoro dedicato ai muscoli posturali, un lavoro finalizzato al potenziamento del core, alternando fasi isometriche (Core Stability) a fasi dinamiche (Core Training). In un programma completo di mobilità articolare è necessario ovviamente coinvolgere tutto il distretto superiore (tronco e braccia): è fondamentale non dimenticare di coinvolgere spalle e scapole, eseguendo dei plank su braccia e gomiti (con giusti input correttivi). Un core forte equi-

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vale a un migliore equilibrio, a una postura corretta e, proprio grazie ad un allenamento costante del core, si evita l’accumulo di stress. Lavorare sull’equilibrio e sulla postura corretta porta a enormi benefici e a un miglioramento della qualità della vita, poiché aiuta ad evitare dolore alla colonna vertebrale, alle anche e alle ginocchia.

Melissa Roda terrà il

Seminario di Ginnastica Funzionale per la danza a Milano il 24 ottobre e a Ravenna il 23 gennaio Maggiori informazioni a pag. 39 e su idadance.com


Fondamentale è ascoltare il proprio corpo, cercare di percepire ogni singola voce proveniente da dentro, poiché il corpo ha sempre qualcosa da "raccontare": chiudere gli occhi, concentrare l'attenzione sulla respirazione, cercando di essere accolti dal suolo; fonte di ENERGIA a ogni coreografia. Partendo dalla pura essenza della danza, che vede il corpo come il mezzo attraverso il quale esprimere le proprie emozioni, vi invito a utilizzare il corpo libero nelle vostre sedute di allenamento, visualizzando il corpo come nella danza, esattamente come un insieme di sinergie del gesto, cercando di programmare bene le sedute, con esercizi funzionali al miglioramento delle vostre performance da danzatore e/o insegnante di danza, senza limitare la vostra attenzione al solo fattore estetico. Vi auguro un anno colmo di soddisfazioni: cercate di avere tanta cura del vostro corpo (mente): avere la possibilità di comunicare senza parlare resta un privilegio di pochi.

Scansionando questo QRcode troverete un esempio di routine di "Ginnastica Funzionale per la Danza", la descrizione dei singoli esercizi e un video con la loro esecuzione.

Obiettivi: Mobilità, Core training e stability, consapevolezza del gesto (equilibrio Corpo&Mente). Buon lavoro!

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LA GESTIONE DI PROGETTO UN AIUTO CONCRETO PER L’ORGANIZZAZIONE DEL NOSTRO SPETTACOLO

di Monica Morleo

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er chi gestisce una scuola di danza è abbastanza normale sentirsi come un polipo che con i suoi tanti tentacoli cerca di gestire da solo i numerosi aspetti da seguire; accade così che sia abbastanza difficoltoso produrre in autonomia uno spettacolo in cui si deve tener conto di molteplici aspetti. In questo può venire in soccorso la metodologia del Project Management che, una volta acquisita, può aiutarci ad organizzare in modo corretto e sistematico il nostro spettacolo. Le tecniche del Project Management aiutano nella gestione dei progetti complessi attraverso la definizione di “processi” che, se sviluppati in modo coordinato e logico, ci consentono di determinare gli obiettivi, di pianificare le attività, di realizzare il nostro progetto, di chiuderlo e di controllarlo periodicamente per verificare la corrispondenza tra quanto ipotizzato e quanto venga realizzato. Ma cosa si intende esattamente per progetto?

Un progetto viene definito come l’impegno a produrre un risultato specifico entro una certa data e in un certo tempo, con azioni scandite in tappe chiare e gestibili, più in generale un progetto è una gestione sistematica di un’attività complessa, unica, con un inizio e una fine predeterminate, che viene svolta con risorse organizzate, mediante un processo continuo di pianificazione e controllo per raggiungere degli obiettivi predefiniti, rispettando vincoli interdipendenti di costo, qualità e tempo. Seguendo questa definizione è importante comprendere come anche il nostro spettacolo possa essere considerato non solo uno spettacolo ma la parte di una più ampia strategia che è la gestione di progetto. In termini pratici in che modo la gestione di progetto ci può aiutare nell’organizzazione dei nostri spettacoli? I punti cardine della gestione di progetto a prima vista possono sembrare scontati ma se-


Foto di DS Photo

condo il Project Management ci aiuta gestire al meglio il progetto del nostro spettacolo: - avere una visione sistematica - chiarire ruoli e responsabilità - comunicare e capirsi evitando il conflitto tra tutti coloro che partecipano al progetto - saper coordinare - chiudere il progetto e capirne sia gli aspetti positivi che gli aspetti critici Una volta che abbiamo ben chiara quindi la visione sistematica, a 360 gradi, del nostro progetto di spettacolo (inizio, svolgimento e fine proprio come un tema) saremo anche in grado di pianificare e di valutare con il coordinatore generale e gli eventuali altri coordinatori se la nostra idea possiede un buon grado di fattibilità (riusciamo a realizzare il nostro sogno o non abbiamo le maestranze adatte? oppure non abbiamo il budget sufficiente?) e riusciremo pianificare le azioni

previste dalla creazione e relativa organizzazione in modo che le stesse si possano verificare. Per questo risulta fondamentale capire sin dall’inizio chi possa rivestire la figura del coordinatore di progetto che deve sempre cercare di evitare il conflitto ed essere super partes… Un consiglio: se ti senti troppo coinvolto nella parte ideativa meglio coinvolgere un’altra persona fidata che possa aiutarti nella realizzazione delle azioni previste e in modo che ci sia un continuo controllo rispetto al risultato finale e ai risultati di medio periodo (per esempio responsabile team organizzativo, responsabile team tecnico, etc…). In linea generale se sei tu il coordinatore o deleghi questa funzione tieni sempre alto l’ascolto e con creatività costante immagina e sviluppa soluzioni, cerca di essere elastico ed essere sempre di buon umore: un ottimo coordinamento riuscirà a creare un clima sereno e pieno di collaborazione. Alla fase di esecuzione occorre poi

tenere sempre attiva un’azione di controllo e quando concludo lo spettacolo oltre a ringraziare tutti gli attori coinvolti risulta molto importante capire se ci sono stati dei punti di fragilità così da non ripeterli nella prossima organizzazione e pensare anche a come poter diffondere il nostro progetto artistico per far sì che non rimanga una produzione “senza storia”. La metodologia del Project Management, in aggiunta alle linee guida, ci fornisce anche diversi strumenti pratici che sono davvero molto utili quando decidiamo di organizzare e gestire il nostro spettacolo per non rischiare di perdere tempo inutile: - darsi i tempi anche per creare l’idea del nostro progetto artistico e, salvo rare eccezioni, cercare di non cambiare l’idea che sarà il caposaldo della nostra gestione di progetto - creare una checklist in cui fissare il “to do list” delle cose da fare per organizzare la nostra idea (sempliEXPRESSION DANCE MAGAZINE

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cemente elenchiamo tutte le azioni che pensiamo che dovremo attuare e, come nella lista della spesa, man mano spuntiamo le azioni svolte) - creata la checklist inseriamola in un sistema temporale così che possiamo visualizzare le azioni in un limite di tempo che possiamo controllare - creare delle milestones (pietre miliari) per controllare e verificare periodicamente che le nostre azioni siano state realizzate verificando in corso d’opera il rispetto dei tempi, dei costi, delle specifiche e della qualità del progetto (rispondendo a delle domande, come ad esempio: è stato ordinato il costume ed è pronto entro un mese dalla rappresentazione?) Per rappresentare a livello grafico queste indicazioni nella gestione di progetto ci aiutano molto alcuni modelli che, se correttamente utilizzati, possono diventare dei veri alleati della nostra organizzazione:

Il diagramma di Gantt (così chiamato in ricordo dell'ingegnere statunitense Henry Laurence Gantt) che è costruito partendo da un asse orizzontale, rappresentazione dell'arco temporale totale del progetto, suddiviso in fasi incrementali (ad esempio, giorni, settimane, mesi) e da un asse verticale a rappresentazione delle mansioni o attività che costituiscono il progetto (in quali giorni del calendario compio un’azione?) PROGRAMMA DELLE ATTIVITÀ MESE per es.

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IDEAZIONE

per es.

creazione della scaletta per es.

scelta costumi per es. BUDGET

milestone (controllo per vedere se siamo in linea con budget previsto) per es.

N. B. Il calendario non è reale ma ha solo una funzione prettamente illustrativa

Il diagramma di Pert (Project evalutation and review technique) che è invece uno strumento volto alla programmazione delle attività che compongono il progetto e, più in generale, alla gestione degli aspetti temporali di quest'ultimo (quanti giorni ci metto per compiere un’azione?). INIZIO PROGETTO

Illustrazione di fullvector

giorno 1

ATTIVITÀ 1 7 giorni dall'01/11 al 7/11

ATTIVITÀ 3 7 giorni dal 8/11 al 14/11

ATTIVITÀ 2 15 giorni dall'01/11 al 15/11

ATTIVITÀ 4 15 giorni dal 16/11 al 30/11

FINE PROGETTO

Come si può notare, le tecniche che sono alla base della gestione di progetto sono molto chiare e lineari e ci possono aiutare concretamente nelle azioni da mettere in campo per la creazione e l’organizzazione del nostro spettacolo. Per iniziare bastano carta, penna e un calendario; per poi passare all’utilizzo di un semplice file excell e, se ci appassioniamo, si potranno utilizzare anche programmi che, una volta immessi i dati, creano in autonomia tutti gli schemi necessari. Una volta acquisite queste tecniche, con la pratica diventeranno una vera e propria forma mentis e non ne potremo più fare a meno, perché in effetti il Project Management è una metodologia adatta in ogni occasione: cosa cambia se il progetto che dobbiamo realizzare è uno spettacolo, un evento, i nostri impegni familiari o la nostra prossima vacanza? Per approfondire: La gestione dei progetti di spettacolo. Elementi di project management culturale. Nuova edizione di Lucio Argano, Ed. Franco Angeli 24

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NUOVE FRONTIERE PER L A TUA FORMAZIONE PROFESSIONALE corsi e seminari frontali | corsi online |

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I corsi IDA sono organizzati in collaborazione con A.S.I. Ente di promozione culturale e sportivo legalmente riconosciuto da CONI e Ministero dell’Interno e aderente al sistema SNaQ del CONI (Sistema Nazionale delle Qualifiche degli Insegnanti di Danza). I diplomi rilasciati sono allineati alla normativa nazionale in materia di insegnamento (come delibera 1569/2017 e 1574/2017 della legge di bilancio). Corsi, seminari e stage IDA sono validi come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).

Sez. ASI Danza E.R.

I DIPLOMI RILASCIATI SONO RICONOSCIUTI DA ENTE RICONOSCIUTO DA:

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Centro Studi La Torre s.r.l. Organismo di formazione accreditato ai sensi della delibera di cui alla D.G.R. N. 461/2014 Ente accreditato alla formazione

AZIENDA CERTIFICATA ISO 9001:2015

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I CORSI IDA SONO RICONOSCIUTI DA ASI ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAL MINISTERO DELL’INTERNO E ADERENTE AL SISTEMA DI QUALIFICA SNaQ

CORSO PER LA QUALIFICA DI

INSEGNANTE DI MODERN MILANO 31 ott. /1 nov. 2020 7/8 novembre 2020 21/22 novembre 2020 12/13 dicembre 2020 16/17 gennaio 2021 13/14 febbraio 2021 27/28 marzo 2021 10/11 aprile 2021

ROMA 10/11 ottobre 2020 24/25 ottobre 2020 21/22 novembre 2020 12/13 dicembre 2020 30/31 gennaio 2021 27/28 febbraio 2021 20/21 marzo 2021 17/18 aprile 2021

RAVENNA 23/24 gennaio 2021 6/7 febbraio 2021 6/7 marzo 2021 10/11 aprile 2021 23/24/25 aprile 2021

TITOLI RILASCIATI • Diploma di Tecnico ASI/CONI • Diploma di INSEGNANTE DI MODERN • Diploma di INSEGNANTE DI PROPEDEUTICA DELLA DANZA I diplomi IDA sono riconosciuti, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, dal Ministero dell'Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ (Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi). Si ottiene previo superamento di un esame scritto e pratico e previa affiliazione come socio insegnante.

Insegnanti Matteo Addino Silvia Ardigò Roberta Broglia Gianni Mancini Rita Valbonesi Programma La scuola ha l'obiettivo di consolidare le informazioni tecniche e analizzarle dal punto di vista dell'insegnamento in base alle capacità motorie e cognitive dell'allievo alle quali vengono proposte. L'obiettivo è quello di formare insegnanti in grado di crescere allievi tecnicamente preparati ma al contempo consapevoli del lavoro svolto. A chi si rivolge Ad aspiranti insegnanti con buona tecnica, ad insegnanti che vogliono compiere un percorso formativo che permetta loro di migliorare ed approfondire le loro conoscenze e a tutti coloro che vogliono comprendere il lavoro che si affronta nella lezione di modern jazz. Materiale didattico Dispensa

NOVITÀ

Selezione Per accedere al corso è necessario inviare il proprio curriculum, con l'indicazione di tutte le esperienze effettuate nel settore della danza, tramite mail alla segreteria didattica a danza@idadance.com in formato PDF o doc e intitolando sia il file, sia l'oggetto mail con i propri dati come segue: "Nome Cognome CV Modern", poi attendere la conferma di idoneità per procedere al pagamento e/o affiliazione.

IL CORSO È DISPONIBILE ANCHE ONLINE! Frequenta il corso dove vuoi e quando vuoi: la piattaforma online permette una fruizione facile, flessibile e sempre accessibile in ogni momento della giornata, sia da computer che da dispositivi mobili, con esami online e tutoraggio del docente IDA scelto dal te. Insegnante: Roberta Broglia

Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www.idadance.com.

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CORSO DI

PROPEDEUTICA MODERN DANCE MILANO 31 ott. /1 nov. 2020 7/8 novembre 2020

TITOLI RILASCIATI • Diploma di Tecnico ASI/CONI • Diploma di INSEGNANTE DI PROPEDEUTICA DELLA DANZA, riconosciuto, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, dal Ministero dell'Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ (Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi). Si ottiene previo superamento di un test attitudinale e previa affiliazione come socio insegnante.

Insegnante Roberta Broglia Diplomata allo SPID di Milano (Scuola Professionale Italiana Danza), si è perfezionate nelle migliori scuole di New York, diplomata ISEF. Programma Il bambino è creta, plasmabile e delicato, se non viene trattato con cura si rischia di rovinarlo per sempre. Lavorare con i bambini richiede grande professionalità, competenza e coscienza, solo attraverso lo studio approfondito si può arricchire il bagaglio culturale necessario. Il corso di propedeutica ha come scopo la conoscenza dei principi fondamentali di didattica, pedagogia e anatomia oltre che tecnica. Attraverso un lavoro teorico/pratico si fa un viaggio nel mondo dei bambini dai 3 ai 10 anni, dai “primi passi” alla base tecnica. Selezione Per accedere al corso è necessario inviare il proprio curriculum, con l'indicazione di tutte le esperienze effettuate nel settore della danza, tramite mail alla segreteria didattica a danza@idadance.com in formato PDF o .doc e intitolando sia il file, sia l'oggetto mail con i propri dati come segue: "Nome Cognome CV Modern", poi attendere la conferma di idoneità per procedere al pagamento e/o affiliazione. Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www.idadance.com.

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SEMINARIO DI

SBARRA MODERN ROMA 14/15 novembre 2020

RAVENNA 16/17 gennaio 2020

Insegnante Roberta Broglia Diplomata allo SPID di Milano (Scuola Professionale Italiana Danza), si è perfezionate nelle migliori scuole di New York, , diplomata ISEF.

TITOLO RILASCIATO Attestato di partecipazione

Programma La sbarra modern è un metodo di lavoro per affinare la tecnica senza abbandonare la dinamica e lo stile modern. Molto utile come riscaldamento pre spettacolo o come ausilio tecnico all’interno di una classe di qualsiasi livello ed età. Il seminario prevede una parte teoria è una pratica per analizzare tutta la lezione e gli obiettivi Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www. idadance.com.

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SEMINARIO DI

TURN PROGRESSION NEL MODERN JAZZ MILANO 7/8 novembre 2020

TITOLO RILASCIATO Attestato di partecipazione

Insegnante Gianni Mancini Diplomato al Liceo Coreutico “Germana Erba” si specializza in danza Jazz presso l’OffJazz di Nice, in tecnica Horton presso l’Alvin Ailey di New York e nell’insegnamento della Danza Classica con Ramona De Saa. Laureato in Scienze Motorie e Sportive. È docente di Tecnica della Danza Moderna e Tecnica della Danza Classica presso il liceo Coreutico e Teatrale “Germana Erba” di Torino. Programma Attraverso lo studio di nozioni teoriche e pratiche si avranno gli strumenti per insegnare la tecnica del giro all’interno di una lezione di Modern jazz. Attraverso l’apprendimento di precise progressioni pedagogiche si potranno formare allievi tecnicamente preparati e allo stesso tempo consapevoli degli elementi acquisiti. Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www.idadance.com.

SEMINARIO DI

JUMP PROGRESSION NEL MODERN JAZZ MILANO 28/29 novembre 2020

TITOLO RILASCIATO Attestato di partecipazione Insegnante Gianni Mancini Diplomato al Liceo Coreutico “G. Erba” si specializza in danza Jazz presso l’OffJazz di Nice, in tecnica Horton presso l’Alvin Ailey di New York e nell’insegnamento della Danza Classica con Ramona De Saa. Laureato in Scienze Motorie e Sportive, docente di Tecnica della Danza Moderna e Tecnica della Danza Classica presso il liceo Coreutico e Teatrale “G. Erba” di Torino. Programma Attraverso lo studio di nozioni teoriche e pratiche si avranno gli strumenti per insegnare la tecnica del salto all’interno di una lezione di Modern jazz. Partendo dai primi approcci al salto durante i corsi di propedeutica Modern arrivando ai grandi salti tipici di un corso avanzato si analizzeranno e impareranno precise progressioni pedagogiche attraverso le quali si potranno formare allievi tecnicamente preparati e allo stesso tempo consapevoli degli elementi acquisiti. Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www.idadance.com.

Valido come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).

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TITOLI RILASCIATI • Diploma di Tecnico ASI/CONI • Diploma di INSEGNANTE DI DANZA CLASSICA • Diploma di PROPEDEUTICA DELLA DANZA CLASSICA • Diploma di 1°, 2° e 3° CORSO VAGANOVA Tutti i diplomi IDA sono riconosciuti, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, dal Ministero dell'Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ (Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi). Si ottengono previo superamento di un esame e previa affiliazione come socio insegnante.

Insegnante Dott. Marco Batti Affiliato American Ballet Theatre NTC®, Direttore Artistico dell'Ateneo della Danza/Balletto di Siena Programma Il corso include i due moduli di "Propedeutica della Danza Classica" del "1°, 2° e 3° corso Vaganova". Seguendo le basi della metodica Vaganova, ha lo scopo di fornire gli strumenti per costruire la lezione di danza classica, correggere gli errori e progredire con una programmazione adeguata al corretto sviluppo psico-motorio per allievi dai 4 ai 13/14 anni.

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A chi si rivolge Sia a insegnanti alle prime esperienze, sia ad allievi che hanno completato la formazioni in enti lirici o privati. Ma anche a docenti che sono già attivi nelle scuole e che vogliono rinfrescare o rafforzare il proprio percorso. Per partecipare, è necessario avere dai 18 anni in su.. Materiale didattico Dispensa

Selezione Per accedere al corso è necessario inviare il proprio curriculum, con l'indicazione di tutte le esperienze effettuate nel settore della danza, tramite mail alla segreteria didattica a danza@idadance.com in formato PDF o . doc e intitolando sia il file, sia l'oggetto mail con i propri dati come segue: "Nome Cognome CV Classico", poi attendere la conferma di idoneità per procedere al pagamento e/o affiliazione. Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www. idadance.com.

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PROPEDEUTICA DELLA DANZA CLASSICA TITOLI RILASCIATI • Diploma di Tecnico ASI/CONI • Diploma di PROPEDEUTICA DELLA DANZA CLASSICA riconosciuto, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, dal Ministero dell'Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ (Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi). Si ottiene previo superamento di un esame scritto e pratico e previa affiliazione come socio insegnante.

RAVENNA 16/17 gennaio 2021 30/31 gennaio 2021 Insegnante Dott. Marco Batti Affiliato American Ballet Theatre NTC®, Direttore Artistico dell'Ateneo della Danza/Balletto di Siena Programma Glossario della danza , avviamento 1 (4-5 anni), avviamento 2 (5-6 anni); Psicologia della danza nell'età dello sviluppo, Propedeutica A (6-7 anni); Propedeutica B (7-8 anni), esercitazioni pratiche dei 4 livelli presentati; Propedeutica C (8-9 anni); Propedeutica D (9-10 anni) fine del percorso propedeutico alla danza. A chi si rivolge Sia a insegnanti alle prime esperienze, sia ad allievi che hanno completato la formazioni in enti lirici o privati. Ma anche a docenti che sono già attivi nelle scuole e che vogliono rinfrescare o rafforzare il proprio percorso. Per partecipare, è necessario avere dai 18 anni in su..

Materiale didattico Dispensa Selezione Per accedere al corso è necessario inviare il proprio curriculum, con l'indicazione di tutte le esperienze effettuate nel settore della danza, tramite mail alla segreteria didattica a danza@idadance. com in formato PDF o .doc e intitolando sia il file, sia l'oggetto mail con i propri dati come segue: "Nome Cognome CV Classico", poi attendere la conferma di idoneità per procedere al pagamento e/o affiliazione.

Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www. idadance.com.

CORSO PER INSEGNANTE

1°, 2° E 3° CORSO VAGANOVA RAVENNA 20/21 febbraio 2021 13/14 marzo 2021 27/28 marzo 2021 17/18 aprile 2021

Insegnante Dott. Marco Batti Affiliato American Ballet Theatre NTC®, Direttore Artistico dell'Ateneo della Danza/ Balletto di Siena

TITOLI RILASCIATI • Diploma di Tecnico ASI/CONI • Diploma di 1°, 2° e 3° CORSO VAGANOVA riconosciuto, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, dal Ministero dell'Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ (Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi). Si ottiene previo superamento di un esame scritto e pratico e previa affiliazione come socio insegnante. Programma Svolge lo studio dei primi tre anni accademici (11 - 13 anni) seguendo le basi della metodica Vaganova. A questo percorso è ammesso sia chi ha frequentato il modulo di Propedeutica della Danza Classica sia chi ha una qualifica di propedeutica con altri enti.

Materiale didattico Dispensa Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www.idadance. com.

Valido come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).

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PERCORSO DI

FISIODANZA

Un ricco percorso di allenamento per danzatori, insegnanti e per chi desidera migliorare le proprie prestazioni sia tecniche che espressive.Il programma di allungamento e rafforzamento muscolare ideato da Marco Batti si basa sulle tecniche di Knaiseff, Feldenkrais, Pilates, Horvath e sugli studi di scienze motorie. NOTA: I tre seminari possono essere seguiti insieme oppure distintamente in base alle proprie necessità. TITOLI RILASCIATI • Diploma di Tecnico ASI/CONI • Diploma di di specializzazione in FISIODANZA riconosciuto, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di promozione sportiva riconosciuto dal CONI, dal Ministero dell'Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ (Sistema Nazionale delle Qualifiche dei Tecnici Sportivi). Si ottiene previa la frequentazione di tutti i seminari. Ad ogni seminario sarà rilasciato un attestato di partecipazione.

Insegnante Dott. Marco Batti Affiliato American Ballet Theatre NTC®, Direttore Artistico dell’Ateneo della Danza/Balletto di Siena. Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www. idadance.com. 32

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SEMINARIO DI SBARRA A TERRA RAVENNA 12/13 dicembre 2020

Programma Un seminario teorico-pratico, che analizza nel dettaglio i singoli esercizi di base della danza classica, prestando attenzione all’attivazione e disattivazione muscolare, alla correzione dei principali errori dell’allievo e al corretto uso dell’help-hands. Il programma predisposto favorisce la propriocezione del corpo nello spazio, incrementando di conseguenza il piazzamento e la stabilità. Può essere utilizzato in maniera ottimale anche nella propedeutica della danza classica.

SEMINARIO DI STRETCHING DINAMICO E STATICO RAVENNA 6/7 febbraio 2021

Programma Un seminario per imparare come favorire il recupero, l’elasticità e la disintossicazione muscolare provocate da un allenamento intensivo. Grazie allo stretching, il docente deve essere in grado di preparare il corpo dell’allievo, lavorandolo come una base duttile per la costruzione della tecnica della danza. Dopo un’accurata spiegazione, ci si concentrerà sulle singole parti del corpo con esercizi per l’allungamento muscolare generici e indicati per le principali problematiche fisiche individuali.

SEMINARIO DI FISIOTECNICA E PICCOLI ATTREZZI RAVENNA 6/7 marzo 2021

Programma Un seminario per scoprire come rinforzare e tonificare la muscolatura di chi pratica danza, alternando esercizi a corpo libero e lavoro con piccoli attrezzi. È previsto un approfondimento sull’analisi del salto tramite piccoli attrezzi che saranno di supporto allo sviluppo pliometrico della forza esplosiva e di quella resistente.

Valido come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).


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SEMINARIO

DANZARE OLTRE I 50 ANNI RAVENNA 14/15 novembre 2020 Insegnante Dott. Marco Batti Affiliato American Ballet Theatre NTC®, Direttore Artistico dell’Ateneo della Danza/Balletto di Siena.

novità

TITOLO RILASCIATO Attestato di partecipazione Programma Aspetti fisiologici e biologici dell’età adulta ed anziana. Differenze nel processo di acquisizione delle abilità motorie. Lo stretching ed il potenziamento adattato. Cenni di teoria e metodologia di Attività Motoria Adattata. Piccola parte pratica di bio-condizionamento corporeo. Esercizi specifici di supporto alla danza.

Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www.idadance. com.

Valido come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).

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novità

SEMINARI WEBINAR I seminari webinar da seguire in diretta sono la soluzione formativa smart, che ti permette di svolgere il corso con il docente da remoto in date e orari stabiliti. Tutta la sicurezza e la comodità da casa o ovunque ti trovi, con il vantaggio di un confronto immediato e diretto con l'insegnante. In seguito all'iscrizione, riceverai una mail contenente il link e la password per poter accedere alla lezione. Ti serviranno una webcam e un microfono per potere interagire con l'insegnante.

METODOLOGIA E DIDATTICA IN DIRETTA in programmazione

Insegnante Massimiliano Scardacchi Rosita di Firma Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www.idadance. com.

Programma Metodologia didattica della danza classica rivolta alla fascia di età 9-12 anni. Prenderemo in esame obiettivi generali e specifici che portano dalla propedeutica alla lezione di tecnica classica. Come migliorare l’impostazione di braccia e busto, lo studio di épaulement e pose, l’impostazione dell’allegro. Tecniche di composizione scolastica; dalla creatività fino alle prime forme di danze per bambini in forma coreografica

IN PUNTA DI PIEDI IN DIRETTA 28 novembre 2020 dalle 10 alle 13 Insegnante Rosita di Firma Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www.idadance.com.

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Programma Cenni storici sulle origini delle scarpette da punta. Come sceglierle, prepararle, indossarle correttamente. Impostazione alla tecnica di "punte" Programma di punte nel Primo e Secondo corso (Level 1 e 2)

Valido come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).


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SEMINARIO DI COMPOSIZIONE COREOGRAFICA

IL SISTEMA LABAN/BARTENIEFF APPLICATO ALLA COREOGRAFIA E ALL'INSEGNAMENTO DELLA DANZA RAVENNA 7/8 novembre 2020 Insegnante Lorella Rapisarda Coreografa, insegnante, CMA Certified Movement Analyst Laban/Bartenieff, Nikolais-Louis Certified Teacher, Docente presso Accademia Internazionale Coreutica di Firenze, socia fondatrice di Thymos Movement Research Center -Laban/Bartenieff.

TITOLO RILASCIATO Attestato di partecipazione Programma Verranno affrontate (nella teoria e nella pratica) le 4 categorie principali del Sistema Laban/Bartenieff (Corpo, Spazio, Qualità, Forma) e la loro applicazione alla coreografia e all'insegnamento della danza, in particolare lavoreremo sul percorso creativo e di analisi del movimento attraverso la relazione tra Funzionalità ed Espressività di cui il coreografo e l'insegnante devono essere consapevoli.

Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www.idadance. com.

SEMINARIO DI COMPOSIZIONE COREOGRAFICA

IL LABIRINTO DI DEDALO RAVENNA 28/29 novembre 2020 Insegnante Diego Tortelli coreografo residente presso la Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto e coreografo associato per il festival MILANoLTRE e il centro di produzione Tanzburo Munchen.

TITOLO RILASCIATO Attestato di partecipazione Programma Una danza spezzata che vuole raccontare la tragedia e innovazione costante del Corpo, che lo plasma a suo compiacimento velocizzando e rallentando le ore, caratterizzata da movimenti più rigidi e geometrici, incorporando contorsioni degli arti e controllo delle braccia creando con il corpo forme geometriche mosse intorno al suo asse progressivamente per mostrarne la sua destrezza, bellezza, distorsione e memoria.

Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www.idadance. com.

Valido come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).

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SEMINARIO WEBINAR I seminari webinar da seguire in diretta sono la soluzione formativa smart, che ti permette di svolgere il corso con il docente da remoto in date e orari stabiliti. Tutta la sicurezza e la comodità da casa o ovunque ti trovi, con il vantaggio di un confronto immediato e diretto con l'insegnante. In seguito all'iscrizione, riceverai una mail contenente il link e la password per poter accedere alla lezione. Ti serviranno una webcam e un microfono per potere interagire con l'insegnante.

ACROBOOK IN DIRETTA 19 dicembre 2020 dalle 10 alle 13 Insegnante Sara Tisselli Educatrice ed insegnante qualificata in giocodanza, danza acrobatica e body flying, acrofloorwork. Si è formata con IDA frequentando numerosi corsi, stage e convegni. Programma Imparare a scrivere le figure acrobatiche non è semplice perché non esiste un linguaggio globale, così abbiamo pensato di creare insieme un book personalizzato per la scuola, che studia già l’acrobatica e l’acrobimbo. Un quaderno da poter far visionare, studiare, ricreare alle allieve durante le lezioni. Un book pratico e comprensibile con foto e descrizione della sequenza dei passi. Le figure acrobatiche principali analizzate saranno sia quelle a terra, che aeree. Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www.idadance. com.

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Valido come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).


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CORSO DI

ACROALLIANCE RAVENNA 7/8 novembre 2020

MILANO 14/15 novembre 2020

Insegnante Sara Tisselli Educatrice ed insegnante qualificata in giocodanza, danza acrobatica e body flying, acrofloorwork. Si è formata con IDA frequentando numerosi corsi, stage e convegni.

TITOLI RILASCIATI • Diploma di Tecnico ASI/CONI • Diploma di ACROALLIANCE riconosciuti, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI, dal Ministero dell’Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ. l diploma si ottiene previo superamento degli esami a fine corso e previa affiliazione come Socio Gold (Insegnante).

Programma L’acrobatica da sempre crea alleanze: con il pavimento, con il compagno, con lo strumento aereo. Corso pratico di lavoro a coppia di acrobatica aerea e acrobatica a Terra. La base e il Flyer: una relazione profonda tra forza, bilanciamento, tenuta relazione e dialogo. Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www.idadance.com.

CORSO DI

ACRO ON STAGE RAVENNA 12/13 dicembre 2020

TITOLI RILASCIATI • Diploma di Tecnico ASI/CONI • Diploma di ACRO ON STAGE riconosciuti, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI, dal Ministero dell’Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ. l diploma si ottiene previo superamento degli esami a fine corso e previa affiliazione come Socio Gold (Insegnante).

Insegnante Sara Tisselli Educatrice ed insegnante qualificata in giocodanza, danza acrobatica e body flying, acrofloorwork. Si è formata con IDA frequentando numerosi corsi, stage e convegni.

Programma Organizzazione dello spettacolo finale con l’inserimento dell’acrobatica a terra e aerea. Il saggio di danza è uno dei momenti più intensi dell’anno che richiede grande impegno e professionalità. Il corso tratterà i temi salienti dell’organizzazione dello spettacolo finale: scelta del tema, le musiche, i vestiti, la location, la scenografia. Al fianco del lavoro di progettazione s’inserisce il lavoro sull’acrobatica a terra e aerea: nuovi strumenti, norme di sicurezza dei teatri, costumi adeguati, progettazione di coreografia. Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www.idadance.com.

Valido come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).

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PERCORSO DI

ANATOMIA ESPERIENZIALE IN MOVIMENTO TITOLI RILASCIATI • Diploma di Tecnico ASI/CONI • Diploma di ANATOMIA ESPERIENZIALE IN MOVIMENTO riconosciuto, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI e dal Ministero dell’Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ. Si ottengono previa frequentazione di entrambi i corsi (per bambini e per adulti) e previa affiliazione come Socio Gold (Insegnante). Ad ogni laboratorio sarà rilasciato un attestato di partecipazione. Al completamento di ogni corso (tre laboratori) sarà rilasciato il relativo diploma. Insegnante Rita Valbonesi: Osteopata, fisioterapista, insegnante di danza, insegnante di yoga, yoga educational e yoga wellness, collabora da anni con l’IDA come docente. Ha frequentato seminari di anatomia esperienziale con Jader Tolja e sta studiando Body-Mind Centering.

Conoscere il proprio corpo sia internamente sia esternamente attraverso l’esperienza e il movimento. Il percorso integra i principi dell’anatomia esperienziale nella danza. Il tutto avviene attraverso l’esplorazione della struttura, dei sistemi e delle funzioni del corpo (sensi, pelle, ossa, organi, muscoli, fluidi) e ripercorrono gli schemi motori e le memorie del processo evolutivo di nascita e verticalizzazione. Il corso è rivolto a danzatori, attori, insegnanti, educatori, insegnanti di yoga e pilates e a chiunque sia interessato ad un lavoro sulla consapevolezza corporea e voglia sperimentarsi con creatività e profondità nel movimento e nella danza.

CORSO DI

CORSO DI

ANATOMIA ESPERIENZIALE IN MOVIMENTO PER BAMBINI

ANATOMIA ESPERIENZIALE IN MOVIMENTO PER ADULTI

Il corso si completa frequentando tre laboratori (Lab 1, Lab 2 e Lab 3). I laboratori non hanno un ordine didattico e non è necessario seguirli in sequenza. Si possono inoltre frequentare singolarmente senza l’obbligo di completare il corso.

Il corso si completa frequentando tre laboratori (Lab 1, Lab 2 e Lab 3). I laboratori non hanno un ordine didattico e non è necessario seguirli in sequenza. Si possono inoltre frequentare singolarmente senza l’obbligo di completare il corso.

Lab 1: Bimbi in movimento dal capo ai piedi RAVENNA 24/25 ottobre2020

Lab 1: Percezione del movimento; Propriocezione e consapevolezza sensoriale - spazio ritmo tempo RAVENNA 23/24 gennaio 2021

Programma: esploriamo e percepiamo il corpo; esploriamo lo spazio; esploriamo e sperimentiamo gli equilibri; esploriamo le emozioni che nascono dal movimento. In prossima programmazione:

Lab 2: La scatola dei colori che danzano RAVENNA 16/17 gennaio 2021 Programma: il filo emozionato; quadri animati; viaggio all’interno del corpo; caccia al tesoro; indovinelli legati al corpo

Lab 3: La fabbrica dei desideri RAVENNA 10/11 aprile 2021 Programma: il grande spettacolo; un bimbo un desiderio; i desideri verranno inseriti dentro un labirinto/percorso; spettacolo che esprime movimento di gruppo e lavoro collettivo

Programma: Nei primi anni di vita si crea una grande relazione tra la percezione es. l’ascoltare il vedere il gustare e il movimento. Da questo periodo si creano le fondamenta per il nostro modo di agire nell’età adulta. Avere una buona propriocezione e consapevolezza sensoriale è di aiuto nelle nostre scelte e nel nostro modo di relazionarci.

Lab 2: Allineamento dinamico e movimento fluido RAVENNA 24/25 aprile 2021 Programma: I tre pesi del corpo e i fluidi

Lab 3: Organi si manifestano nel movimento RAVENNA 26/27 giugno 2021 Programma: Minor tensione e miglior flessibilità

Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www.idadance.com. 38

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SEMINARIO DI

GINNASTICA FUNZIONALE PER LA DANZA MILANO 24 ottobre 2020

RAVENNA 23 gennaio 2020

Insegnante Melissa Roda Diplomata alla Dance Professional School dell'IDA e Istruttrice di Fitness Funzionale della Federazione Italiana Fitness.

TITOLO RILASCIATO Attestato di partecipazione

Programma Da quali esigenze nasce e perché è un lavoro interessante per il ballerino e/o l’istruttore di Functional Bodyweight. Obiettivi: Trofismo muscolare, mobilità, flessibilità, fluidità del gesto , miglioramento performance . Mobilità articolare e flessibilità muscolare; Sbarra a Terra; Cadute e Rollate Trofismo distretto superiore; Core Training e Core Stability; Tre esempi di Routine di Funzionale per la Danza con approcci diversi al pavimento.

Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www.idadance. com.

SEMINARIO DI

FLEXIBILITY Mobilità Articolare e Flessibilità Muscolare

PADOVA MILANO 24 ottobre 2020 14 novembre 2020 Insegnante Andrea Neyroz Per oltre vent'anni ha praticato ginnastica artistica a livello agonistico, gareggiando nel Campionato di Serie A e aggiudicandosi 3 medaglie ai Campionati Nazionali. Ha fatto parte per due anni del cast del noto Musical “Notre Dame de Paris”, in qualità di acrobata. È Docente qualificato per FIF e IDA di Kalisthenics® e Flexibility.

RAVENNA 19 dicembre 2020

ROMA 6 marzo 2021

Programma • Introduzione teorica alla mobilità • Riscaldamento • Analisi e pratica della mobilità base • Esercizi per la coordinazione e per gli atteggiamenti corporei • Mobilità avanzata a corpo libero • La mobilità con l’ausilio di attrezzi • Esercizi a coppie per la mobilità • Le tecniche corrette per fare assistenza durante lo stretching • Teoria e pratica dello stretching post allenamento

TITOLO RILASCIATO Attestato di partecipazione Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www.idadance. com.

Valido come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).

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CORSO DI INSEGNANTE DI HIP HOP

HIP HOP SCHOOL EVOLUTION ROMA 6/7/8 novembre 2020

MILANO 8/9/10 gennaio 2021

TITOLI RILASCIATI • Diploma di Tecnico ASI/CONI • Diploma di INSEGNANTE DI HIP HOP riconosciuto, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI e dal Ministero dell’Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ. Il diploma si ottiene previo superamento degli esami a fine corso e previa affiliazione come Socio Gold (Insegnante).

Insegnanti Daniele Baldi Direttore artistico per scuole di Hip Hop, docente IDA. Presente in numerosi stage,workshop e concorsi in tutta Italia.

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Programma

Comprendere il movimento dell’Hip Hop dalle sue origini è fondamentale per l’insegnante che porta in sala uno stile sintesi di culture e sottoculture di un’epoca lontana e luoghi distanti. In breve, le lezioni alterneranno parti pratiche e parti teoriche affrontando diversi argomenti: • Cenni storici • Costruzione di una lezione e approfondimento delle varie parti (riscaldamento, tecnica, coreografia) • Studio della musica • Lavoro coreografico • Inserimento della figura dell’insegnante di danza all’interno del contesto lavorativo • Requisiti richiesti • Predisposizione specifica ed esperienza di base nella danza o nell’hip hop. Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www.idadance.com.

Valido come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).


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SEMINARI WEBINAR I seminari webinar da seguire in diretta sono la soluzione formativa smart, che ti permette di svolgere il corso con il docente da remoto in date e orari stabiliti, con il vantaggio di un confronto immediato e diretto con l'insegnante. In seguito all'iscrizione, riceverai una mail contenente il link e la password per poter accedere alla lezione.

COME SVILUPPARE LA CREATIVITÀ NELL'HIP HOP DANCE SEMINARIO WEBINAR 14 novembre 2020 dalle 10 alle 13 Insegnante Elisa Di Maio Elia Del Nin

TITOLO RILASCIATO Attestato di partecipazione

Programma L'improvvisazione è l'elemento primario nell'Hip Hop Dance: per questa ragione risulta fondamentale concretizzare un metodo che punti a sviluppare la creatività e al contempo rispetti l'estetica della danza in questione. Una didattica, che possa definirsi solida ed eterogenea e che punti alla crescita delle capacità dei propri allievi, non può prescindere da questo elemento.

Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www.idadance. com.

TROFISMO, ALLUNGAMENTO E POSTURA NELLA LEZIONE DI HIP HOP PER BAMBINI SEMINARIO WEBINAR 8 novembre 2020 dalle 10 alle 13 Insegnante Irene Rossi

TITOLO RILASCIATO Attestato di partecipazione

Programma A partire dai 7 anni è importante inserire anche nella lezione di hip hop una parte dedicata al rinforzo e all'allungamento, mediante i quali si possono dare irnput preziosi sulla corretta postura del corpo. Perchè non creare, anche per questa fase di lezione, esercizi mirati a sostenere e migliorare la tecnica propria della danza Hip Hop? Dopo brevi cenni teorici, analizzeremo svariati esercizi per il trofismo e l'allungamento, sviluppandone le progressioni didattiche a partire dai 7 anni

Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www.idadance.com.

LA SENTI QUESTA MUSICA? EDUCAZIONE AL RITMO E DIDATTICA DEL BOUNCE SEMINARIO WEBINAR 18 ottobre 2020 Insegnante Irene Rossi

TITOLO RILASCIATO Attestato di partecipazione

Programma Il seminario si concentra sulla fase della lezione dedicata al RISCALDAMENTO e sulla CAPACITA' DI RITMO, in quanto capacità imprescindibile per poter ballare Hip Hop. Dopo brevi cenni teorici si faranno esercitazioni mirate a sviluppare la capacità di ritmo fino a tradurlo nel corpo utilizzando le progressioni didattiche del BOUNCE, elemento fondamentale dell'hip hop per scandire la ritmica del beat.

Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www.idadance.com.

Valido come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).

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CORSO PER LA QUALIFICA DI INSEGNANTE DI ®

PILATES MATWORK

Fusione di tecniche ed esercizi, tradizionali e innovativi, del metodo pilates

CAGLIARI 24/25 ottobre 2020 14/15 novembre 2020 FIRENZE 21/22 novembre 2020 5/6 dicembre 2020

TITOLI RILASCIATI • Diploma di Tecnico ASI/CONI • Diploma di FIF-EFA di INSEGNANTE DI PILATES MATWORK riconosciuto, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI e dal Ministero dell’Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ. Il diploma si ottiene previo superamento degli esami a fine corso e previa affiliazione come Socio Gold (Insegnante).

LECCE 31 ott./1 nov. 2020 21/22 novembre 2020

Programma in sintesi • Principi standard posturali e tradizionali del metodo pilates; • Esercizi pre-pilates codificati; • Esercizi base; • Laboratori di gruppo; • Masterclass

MILANO 24/25 ottobre 2020 14/15 novembre 2020

Requisiti Si consiglia di aver praticato Pilates.

NAPOLI 14/15 novembre 2020 28/29 novembre 2020 PADOVA 5/6/7/8 dicembre 2020 PALERMO 31 ott./1 nov. 2020 14/15 novembre 2020 RAVENNA 24/25 ottobre 2020 14/15 novembre 2020 ROMA 17/18 ottobre 2020 7/8 novembre 2020

Supporti allo studio Per velocizzare l’approccio alla formazione e prendere subito contatto con il materiale didattico, il supporto e-learning, la dispensa e il video saranno immediatamente disponibili online appena effettuata l'iscrizione. Chi lo desidera, può acquistare la dispensa in forma cartacea e il dvd al prezzo di 20€ (in aggiunta alla quota di iscrizione). L'acquisto deve avvenire entro il giovedì precedente l'inizio del corso per poter ricevere il materiale presso la sede del corso.

PACCHETTO PILATES MATWORK

Esame Test scritto e prova pratica. In caso di mancato superamento dell'esame sarà possibile accedere ugualmente al corso Advanced sostenendo un esame globale pe rla qualifica di Pilates Matwork e Pilates Advanced Training. Note Il corso è a numero chiuso. Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www.idadance. com.

PILATES MATWORK + PILATES ADV. TRAINING + PILATES PROPS

850 euro

Il pacchetto non è soggetto ad ulteriori scontistiche

Insegnanti Elisabetta Cinelli, Gianpiero Marongiu, Massimo Alampi, Donato De Bartolomeo, Michele Manca, Sara Sergi, Stefania Giuliani.

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Valido come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).


I CORSI IDA SONO RICONOSCIUTI DA ASI ENTE DI PROMOZIONE SPORTIVA RICONOSCIUTO DAL CONI E DAL MINISTERO DELL’INTERNO E ADERENTE AL SISTEMA DI QUALIFICA SNaQ

NOVITÀ

CORSI ONLINE Frequenta il corso dove vuoi e quando vuoi: la piattaforma online permette una fruizione facile, flessibile e sempre accessibile in ogni momento della giornata, sia da computer che da dispositivi mobili, con esami online e tutoraggio del docente IDA scelto dal te.

PILATES MATWORK® BASIC Docenti Donato De Bartolomeo

PILATES BARRE Docente Elisabetta Cinelli

PILATE PROPS Docente Elisabetta Cinelli Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www.idadance.com.

Maggiori informazioni su idadance.com

CORSI FRONTALI IN AULA IN PRESENZA PILATES ADVANCED TRAINING

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Didattica degli esercizi intermedi e avanzati del matwork integrata all’analisi posturale

Tecnica e didattica di utilizzo dell’attrezzo più geniale del pilates

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Tecnica e didattica per l’utilizzo dell’attrezzo più emblematico del pilates

Una nuova visione dell’attrezzo

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I piccoli attrezzi del pilates

PILATES PROPS

Tecnica e didattica d’utilizzo di uno degli attrezzi più significativi del pilates

PILATES IN GRAVIDANZA E TERZA ETÀ

PILATES BARRE

Le tecniche di pilates applicate in gravidanza e terza età

Il pilates incontra la danza I programmi completi, le sedi e le date dei corsi e dei master di specializzazione di pilates sono disponibili su www.idadance.com Valido come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).

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CORSO PER LA QUALIFICA DI

INSEGNANTE DI YOGA (CORSO BIENNALE 300 ORE) Corso di yoga tradizionale sulla disciplina al quale si è ispirato l’intero settore olistico TITOLI RILASCIATI • Diploma di Tecnico ASI/CONI • Diploma di FIF-EFA di INSEGNANTE DI YOGA riconosciuto, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI e dal Ministero dell’Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ. Il diploma si ottiene previo superamento degli esami a fine corso e previa affiliazione come Socio Gold (Insegnante).

RAVENNA 24/25 ottobre 2020 28/29 novembre 2020 19/20 dicembre 2020 6/7 febbraio 2021 6/7 marzo 2021 10/11 aprile 2021 8/9 maggio 2021 29/30 maggio 2021 12/13 giugno 2021 Docenti Rita Babini, Donato De Bartolomeo, Paolo Taroni, Rita Valbonesi, Dott. Marco Neri, Dott.ssa R. Mariotti, Alexander Bertuccioli, Dott.ssa Maria Paola Zenzan

Programma in sintesi • Cultura e filosofia indiana • Nozioni fondamentali di anatomia e fisiologia; • Posturologia e propriocettività; • Asana: un aspetto dello yoga; • Pranayama; • Il rilassamento (tecniche e metodologia); • Fisiologia sottile; • Alimentazione; • Avvio alla Didattica: • Normative e aspetti legali. Nel secondo anno verranno sviluppati gli argomenti relativi a: • Cultura e filosofia; • Asana; • Normative e aspetti legali; • Didattica; • Psicologia e comunicazione; • Mudra; • Pranayama; • Fisiologia sottile; • Raja-yoga: tecniche di meditazione. Il programma completo del corso è Su www.idadance.com

Supporti allo studio Dispensa Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www.idadance. com.

Requisiti richiesti Per poter accedere al corso è necessario, prima dell'iscrizione, inviare il proprio curriculum vitae.

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Valido come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).


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YOGA DYNAMIC SCHOOL LO YOGA PER IL FITNESS OLISTICO MILANO 12/13 dicembre 2020 16/17 gennaio 2021 13/14 febbraio 2021

Docenti Rita Babini, Donato De Bartolomeo Il percorso Dynamic Yoga school è il frutto della collaborazione tra Donato De Bartolomeo e Rita Babini, entrambi docenti della scuola di Hatha Yoga FIF/SIO. Il corso ha l'obbiettivo di promuovere la pratica dello Yoga nella sua versione più attuale. Il lavoro dinamico ha il vantaggio di preparare progressivamente in corpo rendendolo flessibile ed elastico oltre che a migliorare le capacità cardiovascolari.

TITOLI RILASCIATI • Diploma di Tecnico ASI/CONI • Diploma di FIF-EFA di INSEGNANTE DI DYNAMIC YOGA riconosciuto, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI e dal Ministero dell’Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ. Il diploma si ottiene previo superamento degli esami a fine corso e previa affiliazione come Socio Gold (Insegnante). Programma in sintesi Obiettivi del corso e introduzione alla pratica Yoga; masterclass in stazione eretta (principianti e intermedi); didattica e insegnamento di una lezione Dynamic Yoga; masterclass: costruire gli addominali in chiave Yoga secondo il metodo Dynamic Yoga; l'importanza dei muscoli del pavimento pelvico (mula bandha); masterclass: le posizioni capovolte (benefici e controindicazioni); pranayama: Ujjayi pranayama, il respiro vittorioso; masterclass: fluire attraverso le posture di apertura e chiusura; costruire una lezione di Dynamic Yoga.

Supporti allo studio Dispensa Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www. idadance.com.

TEACHING FOR HATHA YOGA RAVENNA 21/22 novembre 2020 Docente Rita BabinI Il corso si rivolge principalmente a chi è in possesso della qualifica FIF/IDA di insegnante di Yoga e Yoga Dynamic School.

TITOLI RILASCIATI • Diploma di Tecnico ASI/CONI • Diploma di FIF-EFA di TEACHING FOR HATHA YOGA riconosciuto, in base a convenzione nazionale, da A.S.I., Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal CONI e dal Ministero dell’Interno e aderente al sistema di qualifica SNaQ. Il diploma si ottiene previo superamento degli esami a fine corso e previa affiliazione come Socio Gold (Insegnante).

Programma in sintesi • Teaching for hatha yoga courses (didattica per i corsi di hatha yoga) • La programmazione annuale di un corso base (principianti): come strutturare in modo veloce e fruibile un programma di base e come mantenere la programmazione aggiornata, senza spreco di tempo • Contenuti della programmazione (asana, pranayama, tecniche di concentrazione, tecniche di rilassamento...) • Strategie da attuare per armonizzare gruppi eterogenei (utilizzo di strumenti per operare mediazioni, cooperative learning e double yoga); metodologia delle asana in programma con mattoncini, cinture e muro; i principi del cooperative learning e come viene gestito nella classe; asana programmate a coppie • Laboratorio: come strutturare una lezione dato un obiettivo.

Supporti allo studio Dispensa Modalità d'iscrizione Per partecipare ai corsi è obbligatoria l’affiliazione all’IDA per l’anno in corso. L’iscrizione comporta l’accettazione del regolamento, le quote sono disponibili su www.idadance.com.

Valido come aggiornamento tecnico ai fini del riconoscimento del diploma di insegnante e del conseguimento del tesserino tecnico ASI/CONI in base alla Legge 4/2013 sulle professioni non organizzate – è previsto che gli insegnanti debbano effettuare aggiornamenti periodici (almeno uno ogni due anni).

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EXPRESSION S TA G E

DI

DANZA

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L'appuntamento autunnale con la danza torna nelle bellissime sale dell'antico Palazzo Spreti a Ravenna con lezioni di modern, classico e contemporaneo.

INSEGNANTI

KLEDI KADIU MODERN FEDERICA ANGELOZZI CONTEMPORANEO DORIAN GRORI CLASSICO SABATINO D'EUSTACCHIO CONTEMPORANEO MATTEO ADDINO MODERN

Nel rispetto delle vigenti norme per contrastare la diffusione del Covid-19 tutte le lezioni saranno a numero chiuso. Per informazioni e iscrizioni I.D.A. International Dance Association tel. 0544 34124 - mail: danza@idadance.com

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AFFILIAZIONE

2021

Ulteriori informazioni sui vantaggi per chi si affilia all’International Dance Association le potete trovare su

idadance.com

SOCIO

GOLD (insegnante) E 140,00

comprende:

TECNICO TESSERINO/20 21 2020

• Rilascio Tesserino Tecnico ASI / CONI, iscrizione annuale al Registro Nazionale del Settore e inserimento nell’albo Nazionale dei tecnici dell’Ente di Promozione Sportiva ASI / CONI, in ottemperanza alle Leggi Regionali in materia sportiva che disciplinano la figura dell’insegnante visualizzabile sul sito ASI sotto la denominazione: “danza sportiva” • Rilascio tesserino insegnante IDA (valido fino al 31 dicembre dell’anno di affiliazione) e inserimento albo istruttori I.D.A. www.idadance.com • T-shirt ufficiale IDA Teacher • Abbonamento alla rivista “Expression” • Polizza assicurativa infortuni con ente di promozione sportiva • Polizza assicurativa R.C.T.

SCONTI: • Novità Sconto del 50% sull'iscrizione a CAMPUS DANCE SUMMER SCHOOL, STAGE EXPRESSION • Eventi gratis se affiliati da almeno 10 anni consecutivamente come Socio Gold Insegnante • Sconto del 10% sugli articoli per la danza del nostro catalogo di vendita www.fit-shop.it • Sconto del 20% su seminari e corsi I.D.A. • Sconto del 33% su Pegaso Università Telematica Online • Sconto del 20% su Università Telematica San Raffaele Roma * Possono tesserarsi come “SOCIO GOLD (insegnante)”: diplomati IDA, laureati in Scienze motorie (o in corso di studi), tecnici di Federazioni o Enti CONI, istruttori in possesso di titoli vari

SOCIO

SILVER E 40,00

comprende:

• Assicurazione contro gli infortuni • Abbonamento alla rivista “Expression” • In caso di riconoscimento della propria certificazione non IDA: rilascio del diploma ASI / CONI e rilascio tesserino di Tecnico Nazionale ASI / CONI e iscrizione all’albo nazionale dei tecnici ASI / CONI

• Sconto del 10% su eventi, stage e convegni I.D.A. L’affiliazione come socio Silver è obbligatoria: • per partecipare a corsi e seminari dell’I.D.A. • per la conversione di certificazioni non IDA di altri enti o federazioni

SOCIO

BASIC E 10,00

comprende:

• Assicurazione contro gli infortuni solo in occasione degli eventi I.D.A. • Abbonamento alla rivista “Expression”

* Possono tesserarsi in questa categoria tutti i praticanti e gli appassionati di danza. L’affiliazione è necessaria per accedere a convegni ed eventi.

SCUOLA AFFILIATA

con affiliazione automatica all'Ente di Promozione Sportiva CONI (ASI)

E 100

(con inserimento autonomo da parte dell’ASD o SSD dei tesserati/soci all'ASI, Ente di Promozione Sportiva / CONI + tutti i servizi indicati su idadance.com)

E 200

OPPURE

(con servizio di inserimento dei tesserati/soci all'ASI, Ente di Promozione Sportiva / CONI da parte di FIF + tutti i servizi indicati su idadance.com


AFFILIAZIONE 2021

SOCIO GOLD INSEGNANTE I VANTAGGI INCLUSI ASSICURAZIONE RESPONSABILITÀ CIVILE

TESSERINO DI TECNICO NAZIONALE

DIPLOMA DI TECNICO NAZIONALE IDA ASI / CONI

L’affiliazione come Socio Gold Insegnante prevede in automatico una polizza RCT con copertura dei rischi professionali nello svolgimento della propria attività, indifferentemente da dove essa sia svolta.

Il tesseramento come Socio Gold Insegnante comprende il rilascio del tesserino di Tecnico Nazionale ASI / CONI e l’inserimento nell’Albo Nazionale ASI (con l’apposita qualifica come da elenco CONI).

Il Socio Gold Insegnante riceve il diploma di Tecnico Nazionale IDA ASI / CONI e ad ulteriore conferma della legittimità giuridica del titolo acquisito è presente la firma del Presidente ASI.

Polizza con massimale di 3.000.000 di euro Franchigia di 2.000 euro In accordo con ASI, IDA ha stipulato un’esclusiva convenzione con una Compagnia Assicuratrice nazionale leader del settore.

Il diploma IDA / ASI e il Tesserino Tecnico nazionale sono requisiti necessari per svolgere legalmente il ruolo di insegnante per le discipline di competenza presso tutte le società o associazioni sportive italiane.

RISERVATO AI SOCI GOLD INSEGNANTE POLIZZA R.C.T. POLIZZA INFORTUNI

%

RILASCIO TESSERINO TECNICO ASI / CONI INSERIMENTO NELL’ALBO NAZIONALE ASI / CONI e nel Registro Nazionale del Settore SCONTI tariffe agevolate per la partecipazione a corsi, seminari e stage

UNIVERSITÀ Sconto 33% Pegaso Università Telematica Sconto 20% Università Telematica San Raffaele

QR CODE LA GARANZIA È NEI TUOI DIPLOMI IDA Ad ulteriore garanzia in tempo reale è possibile verificare la registrazione nell'albo Nazionale dei Tecnici ASI /Coni delle qualifiche professionali di tutti coloro che sono in regola con l'affiliazione Gold Insegnante IDA.

INTERNATIONAL DANCE ASSOCIATION via Paolo Costa 2 • Ravenna • tel. 0544 34124 • danza@idadance.com • www.idadance.com EXPRESSION DANCE MAGAZINE

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INTERNATIONAL DANCE ASSOCIATION

PROGETTO DIDATTICO PER LE SCUOLE DI DANZA ASSOCIATE

Esami di livello direttamente nelle sedi con rilascio di attestato

MODERN JAZZ CONTEMPORANEO CLASSICO HIP HOP Il Percorso Formativo IDA è un progetto didattico pensato per tutte le scuole che vogliono offrire ai propri allievi la possibilità di sostenere esami per verificare e attestare il livello raggiunto nel percorso di studi. Per l’allievo è uno stimolo ad applicarsi nello studio, per l’insegnante un’occasione di confronto e di crescita professionale. Sono previsti esami nelle seguenti discipline: Classico, Modern Jazz/Contemporaneo e Hip Hop. Per partecipare al percorso formativo le scuole devono essere regolarmente affiliate all’IDA e inviare lo speciale modulo di adesione. Le domande saranno accettate fino a esaurimento disponibilità. La data d’esame deve essere concordata entro il 1° aprile con la segreteria IDA e può essere fissata in qualsiasi periodo dell’anno in base alle esigenze della programmazione didattica e artistica della scuola di danza. Per ulteriori informazioni tel. 0544 34124 danza@idadance.com

www.idadance.com

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Servizi e supporti didattici offerti alla scuola che aderisce: • Il Teacher Workbook sulle discipline scelte, in cui l’insegnante trova indicati i livelli d’esame che gli allievi possono sostenere durante gli anni di studio. Per ogni livello sono indicati i risultati da raggiungere e le difficoltà tecniche che devono essere affrontate in sede d’esame. • Targa di “Centro Professionale IDA” da esporre nella scuola. • Servizio di assistenza domanda/risposta attraverso la e-mail dedicata didattica@idadance.com a cui gli insegnanti possono scrivere per porre domande su problematiche e dubbi relativi all’attività didattica. Le risposte saranno fornite dai docenti/esaminatori del percorso formaivo. • Novità: Servizio di assistenza tecnica tramite Whatsapp riservato in esclusiva ai referenti tecnici delle scuole aderenti per confrontarsi in linea diretta con gli insegnanti referenti del progetto. • Visita (su richiesta) di un docente tutor IDA nella propria scuola, per la supervisione del lavoro prima degli esami. Possibilità di richiedere un preventivo contattando la segreteria IDA.


LO SVILUPPO DELLA DIDATTICA A DISTANZA NELLA DANZA

UNA PALESTRA PER PENSARE di Massimiliano Scardacchi

L

’eccezionale situazione che stanno vivendo tutte le scuole di danza italiane (e non solo) ha messo in evidenza un nuovo modo di fare didattica, in una nuova prospettiva. Innanzitutto la scuola che usufruisce di una didattica a distanza deve tenere sempre in considerazione che essa non può sostituirsi a una didattica frontale: una didattica fatta di relazioni educative, in un ambiente di apprendimento che è l’aula, in cui studenti e docenti comunicano non solo con le parole, ma con i gesti (linguaggio non verbale) e soprattutto con la fisicità degli sguardi, con l’incontro del docente e apprendente e con tutti gli elementi della prossemica. Il Covid-19 ha procurato la chiusura forzata delle attività e questo ha interrotto bruscamente questa rete relazionale che quotidianamente noi tutti intessevamo di rapporti in presenza. Questa emergenza ha innescato l’urgenza di attivare un “surrogato relazionale” che aiutasse la scuola a non trasformarsi da luogo di inclusione sociale a luogo di abbandono ed isolamento. In questa nuova esperienza della didattica “on line” ho riscontrato numerosi aspetti positivi, anche se in molti hanno criticato questo genere di soluzione emergenziale. I docenti, ad esempio, hanno avuto il piacere di salutare i propri colleghi; lo stesso dicasi per le “lezioni” online con i propri studenti, da un inizio un po’ confuso, di disorientamento, al piacere di ritrovarsi in una comunità educativa; da una relazione virtuale che inizialmente poteva apparire superficiale, ad una relazione più profonda: la scuola, il docente, il discente e la

famiglia si sono trovati uniti nel creare un ambiente di apprendimento significativo. Per la danza, l’esperienza della didattica a distanza ha i suoi risvolti positivi e negativi per ovvie ragioni. La danza ha una necessità: la presenza dell’insegnante, un insegnante corpo, come sostiene Chiara Andrà in un suo articolo pubblicato sulla rivista “L’insegnamento della matematica e delle scienze integrate”: l’insegnante corpo è colui che usa la comunicazione verbale e non, caratterizzata da un uso intensivo dei gesti iconici e metaforici, ossia gesti che hanno principalmente una componente immaginativa e figurata. Per la danza, questa tipologia di didattica, ha permesso di creare reti e ha dato l’opportunità di non troncare di netto il rapporto didattico con i nostri allievi, rimanendo in contatto con loro, anche se a distanza. Questa modalità atipica di relazione però non la possiamo considerare come una relazione formativa fisica in classe, dove le correzioni del gesto, dei movimenti e dell’espressività emozionale vengono assorbiti; l’emergenza ha dato la possibilità ai docenti di orientarsi su nuove modalità di apprendimento, su nuove strategie utilizzando la propria creatività, inne-

scando nell’allievo un nuovo interesse, una nuova curiosità e una nuova motivazione. Infatti, le strategie utilizzate sono state molteplici anche se ne riporto due esempi: 1. laboratori coreografici: esperienze di creatività dentro luoghi diversi (le proprie case), con stili di vita diversi, sono diventati il centro della narrazione del vissuto quotidiano, ma anche il punto di partenza della conoscenza; 2. la didattica della complessità, la pluridisciplinarietà: non trasferire contenuti, chiedere nozioni o conoscenze imparate a memoria, ma chiedere un ragionamento attraverso temi molto complessi e articolati. Sono temi che non si possono risolvere copiando da un libro oppure da internet, ma richiedono pensiero ed elaborazione personale per fare emergere le competenze reali. In conclusione una didattica a distanza per la danza non deve mimare falsamente una situazione in presenza, ma può essere concepita come una “palestra per pensare” perché la danza non va solo eseguita, è un’arte, è immersa in diverse dimensioni culturali e l’allievo deve acquisire la consapevolezza che danzare significa avere una testa pensante. EXPRESSION DANCE MAGAZINE

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Campus 2020

Ritornare a danzare di Valentina Minguzzi Foto di Fabio Marcato

M

arzo 2020, chiusura dell’Italia, dei confini, del mondo. Da un giorno all’altro ci siamo ritrovati in una dimensione sconosciuta. Noi, così abituati a muoverci, a interagire, a relazionarci in diversi contesti ed ambienti, ci siamo ritrovati chiusi, bloccati, distanti. Tutti abbiamo dovuto far spazio, dentro di noi, a sensazioni nuove, emozioni e paure che fino a quel momento non erano mai state davvero considerate. Il distanziamento sociale è diventato un mantra da seguire sin dai primi giorni e proprio per questo, i primi a risentire di questo grande “salto nel vuoto” sono stati i dan52

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zatori: loro, così abituati ad esprimere la propria arte anche in relazione all’altro, al proprio compagno, in un continuo gioco di movimenti e linee a stretto contatto, sono stati costretti ad allontanarsi dall’altro immediatamente. I danzatori sono stati anche i primi a fare della propria famiglia il pubblico più affezionato e a rendere la propria casa, il palcoscenico più importante. I giorni di chiusura si sono trasformati in settimane, poi in mesi, fino ad arrivare all’agognata fase 2. Rientrare in ufficio è stata un’azione convinta, precisa, con pochi, ma importanti obiettivi. Uno su tutti: riportare nelle sale i danzatori nel più breve tempo possibile e


sempre nel totale rispetto delle disposizioni statali in materia di tutela e sicurezza. Determinati e convinti abbiamo quindi deciso di confermare lo stage estivo, Campus, ormai una nostra tradizione. Il primo stage di danza confermato in Italia dopo la quarantena. Lo abbiamo confermato dopo una lunga riflessione sui numeri e su tutte le misure attuabili per rendere lo stage sereno e sicuro per noi e, soprattutto, per tutti i partecipanti. Abbiamo ridotto il programma, ridotto le lezioni e il numero di persone ammesse a ciascuna lezione, ma nonostante tutto, queste misure di sicurezza hanno reso questa edizione un pochino più speciale.

Con la preziosa collaborazione dei docenti ospiti, abbiamo potuto dar vita a momenti unici. Abbiamo riaperto le porte timidamente e, delicatamente, a loro, a quei danzatori dai sorrisi nascosti dietro mascherine e occhi parlanti, vivi, felici, tremendamente desiderosi di tornare a ballare. Abbiamo avuto la fortuna di poterli abbracciare con le parole e accarezzarli con la musica. Con la disciplina che contraddistingue la danza, non abbiamo potuto far altro che emozionarci davanti a quelle sale così ordinate, ma, allo stesso tempo, così ricche di entusiasmo.

Abbiamo letteralmente “riaperto le danze” e, dietro a coreografie montate per l’occasione, disinfettanti in ogni angolo, parole sussurrate mantenendo le distanze e abbracci desiderati, ma solo immaginati, abbiamo capito che anche quando il mondo sembra fermarsi, le persone raramente si fermano davvero: l’entusiasmo contagioso di chi ha vissuto Campus come un ritorno alla normalità, al proprio ambiente naturale, ci ha fatto capire che nonostante tutto, la danza può. La danza può creare nuove occasioni, reinventarsi in situazioni difficili, può dare spazio a emozioni nuove e riprendere spazi che sembravano persi. La danza può.

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PROPEDEUTICHE A CONFRONTO

I CONSIGLI IDA PER INIZIARE A cura di Roberta Broglia, Rosita di Firma e Massimiliano Scardacchi

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l principio fondatore della metodologia IDA è dato dal mettere al centro l’allievo basandosi su conoscenze scientifiche e pedagogiche, per questo motivo è stato così semplice condurre la tavola rotonda sulle propedeutiche a confronto. Nella suddivisione del percorso didattico che porta dai 4 anni ai corsi avanzati, in IDA abbiamo individuato tre macro-gruppi: l’avviamento, la propedeutica e la tecnica dal livello base all’avanzato. Tutti i corsi preparatori (avviamento e propedeutica, dai 4 anni ai 10 anni circa) hanno come finalità generale lo sviluppo delle capacità coordinative speciali per preparare il terreno allo sviluppo ottimale delle capacità condizionali (forza, velo54

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cità e resistenza) e per progredire nel modo più “sano”, ottenendo i migliori risultati possibili nella tecnica dei vari stili di danza. La propedeutica è già di per sé una preparazione globale allo studio approfondito e analitico della tecnica; in quanto globale va a “toccare” tematiche universali necessarie in qualsiasi disciplina: schemi motori di base, strutturazione dello schema corporeo e corretta postura, consapevolezza del sé, coordinazione spazio temporale, coordinazione ritmica, musicalità, equilibrio e così via. I movimenti più strettamente ginnici proposti sono esercizi globali che hanno importanti benefici: la tonicità della muscolatura (in particolare addominale), la consapevolezza

del respiro, quindi la capacità respiratoria e l’ossigenazione dei tessuti, l’elasticità del corpo, le capacità attentive, di concentrazione e di memorizzazione. Va da sé che attraverso la conoscenza delle tappe evolutive e delle capacità motorie ogni propedeutica deve puntare allo sviluppo di questi punti, indipendentemente da quello che il bimbo sceglierà in futuro. Più si scende nello specifico rispetto alle tematiche sopra citate, più la differenza tra discipline emerge, soprattutto a partire dai 7 anni circa. Nella propedeutica alla danza classica si lavora su un piazzamento che è prevalentemente in “en dehors”. Si ricerca una postura caratterizzata da una profonda tenuta dei paravertebrali in allunga-


si studia, il metodo (ovvero “come“ si conduce la lezione, non solo “cosa” si propone) fa la netta differenza ai fini di un insegnamento di successo. In questo percorso comunque, prima di tutto abbiamo esaminato il termine “propedeutico”. Nel mondo della scuola, quando si parla di “propedeutico”, si intende una didattica relativa ad uno studio introduttivo, che mira a far apprendere le nozioni di base necessarie allo studio di una scienza o arte; la danza propedeutica quindi si rivolge a bambini e prepara i giovani allievi ai futuri studi di danza, discipline classico o moderno.

mento, una precisa posizione delle braccia e della mano. La sensibilità musicale che si coltiva, così come la ricerca musicale da parte dell’insegnante, si diversificano. I programmi di propedeutica alla danza classica prevedono inoltre le prime nozioni di balletto alla sbarra e al centro. Il punto comune a tutte le propedeutiche è sicuramente l’approccio di tipo ludico-espressivo. In ogni attività proposta l’insegnante deve avere come primo obiettivo quello di catturare l’attenzione dei giovani allievi; i bambini devono letteralmente innamorarsi della lezione di danza e sentire sin da subito l’energia e la bellezza del movimento. A prescindere dal tipo di danza che

In un corso propedeutico, vengono solitamente proposti esercizi che hanno i seguenti obiettivi: • preparare il corpo allo studio della danza; • migliorare la postura e correggere abitudini motorie errate; • sviluppare una conoscenza dello spazio, del tempo, le qualità di movimento, del peso, il campo visivo; Due argomenti condivisi e discussi con gli insegnanti sono: “divertente” e “noioso”; cosa intendiamo per divertente e noioso in una lezione per bambini? La risposta è semplice: per essere divertente e non noiosa, la lezione, deve essere gestita dall’insegnante con qualità. Cosa significa essere un insegnante di qualità? L’insegnamento è una professione caratterizzata dalla complessità, nella quale entrano in gioco e si intrecciano molteplici dimensioni: • conoscere la propria materia di insegnamento, fattore fondamentale, ma non è sufficiente. Non basta sapere per poter insegnare una certa disciplina; • possedere numerose tecniche didattiche e metodi con l’obiettivo di rendere l’azione didattica più effi-

cace. Anche questo fattore ovviamente risulta essere fondamentale, ma non sufficiente per essere un insegnante di qualità; • la professionalità del docente è un elemento determinante, non su una, ma su più dimensioni: in particolare, la professionalità va ad agire sulle competenze relative alla buona razionalità, alla capacità progettuale ed organizzativa, al lavoro in team e ad altri aspetti; • passare dall’idea di programma all’idea di insegnamento a percorso; Altro elemento importantissimo che è emerso nella tavola rotonda, considerato il centro propulsore di una didattica efficace e della professionalità del docente: la comunicazione didattica. Come sappiamo la comunicazione avviene all’interno di contesti (ambiente di apprendimento/aula di danza) che non sono semplici ‘contenitori’ o ‘sfondi’ di attività che noi svolgiamo in aula, ma, insieme alla professionalità del docente, influenzano positivamente o negativamente. Ovviamente si fa riferimento al clima della classe, in particolare, alla relazione che avvolge le varie dimensioni dell’apprendimento in aula: il docente, l’apprendente, il gruppo classe e le attività vere e proprie, in pratica tutte le modalità di interazione verbale e non verbale, il lavoro di gruppo e, non ultima, cercando sempre di incoraggiare gli alunni ad esprimersi e ad assumere un ruolo attivo. Tutti e tre siamo stati in assoluto accordo sul fatto che ogni docente abbia bisogno di strumenti didattici solidi e metodologia per il raggiungimento degli obiettivi. Da questa “chiacchierata” è nata l’idea di creare due webinar, uno sulla pedagogia della danza ed uno di metodologie e didattica, in modo da fissare i punti cardine della nostra metodologia.

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PROBLEMATICHE, ACCORGIMENTI ED ATTENZIONI PER DANZARE NELL'ETÁ D'ARGENTO DELLA VITA A cura del Dott. Marco Batti “Non è mai tardi per incominciare”, una frase che in questo caso calza a pennello. La danza dopo i cinquant’anni si può fare, non è uno spot pubblicitario che cerca di vendere un corso, bensì la realtà. Pregiudizi, credenze popolari e preconcetti non permettono a tutti coloro che possiedono un animo “gentile” di avvicinarsi al “sacro mondo” della danza. Ovviamente a cinquant’anni non si possono avere velleità ed aspirazioni professionistiche, non si può pensare di avvicinarsi ad un’arte così selettiva e difficile all’età di pensionamento di un ballerino professionista. Nel mondo della danza però tutto è più veloce, anche le tappe di studio e lavoro. Questo dualismo crea grandi titubanze e perplessità a tutti coloro che vorrebbero, ma non osano andare a chiedere informazioni presso una scuola di danza; la paura di essere derisi, di essere considerati dei pazzi, di sentirsi rispondere: “ma signora, la danza è 56

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per le bambine, se vuole abbiamo il corso di pilates o quello di ginnastica per la terza età” è troppo grande e vince sulla volontà. Chi riesce a prendere il coraggio di avvicinarsi alla reception di una scuola di danza o di telefonare e parlare con qualcuno per ricevere informazioni in merito, subito dopo scompare nell’oblio perché sorgono i quesiti amletici: “ma dovrò indossare il body”, “mica mi faranno mettere le calze rosa?”, “ma il saggio? Lo dovrò fare? Mi piacerebbe ma…. No, no no, che vergogna!”, “ma mi faranno indossare le punte?”. La famosa frase “la danza è di tutti ma non per tutti”, se saputa leggere, porta con sé un grande significato. “La danza non è per tutti” significa che danzare professionalmente e realizzare una carriera in questo ambito è molto difficile, duro e selettivo dal


punto di vista fisico ma soprattutto psicologico. Ma la prima parte della frase, “la danza è di tutti”, è una verità assoluta. Ciò è da intendersi come la possibilità di assistere ad uno spettacolo di danza al quale ovviamente tutti possono assistere, dove non occorre una preparazione particolare; spesso anche solo l’emozione che ci da uno spettacolo è la nostra personale chiave di lettura di un’opera. Ma “la danza è di tutti” significa principalmente che il nostro corpo danza anche quando non vogliamo, quando, inconsciamente, sentendo una musica orecchiabile ci viene d’istinto tenere il tempo, quando siamo di fronte al mare ci viene voglia di tuffarci e nuotare non a stile libero, ma con il nostro movimento, la “nostra danza”. Il corpo umano è una macchina meravigliosa e per quanti studi scientifici siano già stati fatti altrettanti ne sono in atto e chissà quanti ancora ne potremo fare. Muscoli ed ossa, ogni giorno, sono infatti alla scoperta di nuovi movimenti ed alla continua sperimentazione dei propri limiti. Basti pensare ai fisici degli sportivi professionisti o dei danzatori degli anni cinquanta e guardare quelli di adesso: l’uomo non ha mai smesso di ricercare il movimento e di migliorarsi. Per questo l’attività fisica e di conseguenza la danza oltre i cinquanta anni si può fare, ma, come spiegano il dott. Umberto Motta docente dell’Università degli Studi di Milano e la dott.ssa Ester da Pos, nelle persone adulte è importante fare: • attività motoria pianificata: la danza, in questo, rappresenta un ottimo modo di pianificazione, in quanto ogni lezione è caratterizzata da una fase iniziale di riscalda-

mento, una parte centrale che prevede un medio impegno cardiovascolare e da una parte conclusiva di defaticamento e di mobilità articolare molto importante. La pianificazione è data anche dalla frequenza di minimo due volte a settimana se non tre; • vanno supportati i meccanismi percettivi e di memorizzazione con mezzi specifici: la danza si basa sulla propriocezione statica e dinamica, lavora l’equilibrio e spinge fortemente sull’aspetto mnemonico motorio; • bisogna prolungare l’attività di apprendimento fino a padroneggiare la competenza motoria appresa anche in ambienti non stabili pertanto mai smetter di imparare e, perché no, di iniziare in età adulta (ed anche oltre) una nuova passione che potrebbe dare una svolta sia dal punto di vista emotivo che fisico. Alcuni piccoli accorgimenti e falsi miti da far crollare: • i salti non hanno nessuna controindicazione in un corpo sano, anzi stimolano la produzione osteoblastica per la rigenerazione del tessuto osseo. Le uniche precauzioni sono come prima cosa assicurarsi che il corpo sia veramente sano poi che sia stato ben eseguito il riscaldamento globale di tutto il corpo e secondariamente controllare il picco cardiaco in soggetti non allenati o persone principianti o che superano i 65 anni di età. • Lo stretching deve essere fatto in maniera intelligente, cioè a muscolatura calda, sotto soglia del dolore e non molleggiando sulle posizioni

(evitare il metodo balistico), tuttavia, ricordiamoci, tutti possono migliorare ma nessun cinquantenne raggiungerà l’elasticità di un quindicenne, quindi occhio a non esagerare. • L’extrarotazione coxofemorale, cioè il temutissimo en dehors, non deve essere raggiunto a tutti i costi e non partendo dall’appoggio dei piedi, bensì dal lavoro attivo dei muscoli rotatori e dei glutei, infatti la rotazione forzata potrebbe andare a sovraccaricare le ginocchia e creare problematiche infiammatorie non facilmente risolvibili. • Le pirouettes, farle o non farle, questo è il problema. Vedrete che se non sono presenti problemi pregressi di labirintiti o problematiche cinestetiche con la lenta metodica piano piano si possono fare anche i giri. • Le scarpette da punta: state tranquille nessuno ve le metterà ai piedi anche perché se non avete avuto un background da danzatrice non sopporterete il dolore e comunque perché rischiare di farsi male per un hobby? Comunque la regola più importante è: si può fare tutto, ma sempre rispettando i tempi individuali della persona, con intelligenza e seguiti da insegnanti competenti. Ricordatevi una cosa importante: non vi corre dietro nessuno e tanto meno vi dovrete fissare degli obiettivi irraggiungibili. Divertitevi e state in salute, il benessere personale vi aiuterà a stare bene con voi stessi e ad avere gli strumenti adeguati per aiutare gli altri.

SEMINARIO

NOVITÀ

DANZARE OLTRE I 50 ANNI Ravenna 14 / 15 Novembre 2020 Insegnante: Marco Batti Maggiori informazioni a pag. 33 e su idadance.com EXPRESSION DANCE MAGAZINE

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L’INSEGNAMENTO DELLA DANZA COME PERCORSO DI CONOSCENZA DEL

SÉ di Valentina Minguzzi

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L'ESPERIENZA DI CARLA RIZZU

Il rapporto col proprio corpo porta con sé diverse implicazioni in un alternarsi quasi ritmico di risvolti positivi e risvolti negativi. Tale rapporto, infatti, subisce e risente dell’influenza delle diverse situazioni che ciascuno di noi è chiamato ad affrontare quotidianamente. Di fondamentale importanza, nella crescita di ciascuno di noi, è imparare a rapportarsi col mondo, sia in una dimensione intima, sia in una dimensione sociale. Proprio in questo processo, la danza ha sicuramente un ruolo decisivo: chi sceglie di imparare a muoversi nel mondo, danzando, e chi è guidato in questo, acquisisce innegabilmente una maggior consapevolezza di sé. Proprio da qui nasce l’idea di un confronto con Carla Rizzu, docente di danza contemporanea, Floorwork, Release e Contact, coreografa e insegnante di Yoga, collabora con IDA da diversi anni portando tutta la sua esperienza nei

vari corsi di formazione per insegnanti e durante gli stage per danzatori. Con lei abbiamo approfondito il tema della consapevolezza di sé in rapporto alla danza. Carla, sin da piccola, ha sempre amato la ricerca e la sperimentazione del movimento, seguendo un percorso preciso che l’ha portata a rendere la danza la sua professione. Durante i suoi corsi capita spesso di fermarsi a riflettere: per lei, infatti, la ricerca del movimento deve partire da una ricerca più profonda legata alla propria esperienza nel mondo. Secondo la docente la danza e la coreografia hanno bisogno di un corpo che, per muoversi in armonia con il resto del mondo, deve comprendere, leggere e approfondire. Solo così il corpo potrà sentirsi parte di un tutto e trovare la sua propria dimensione in una determinata danza, in una determinata coreografia, ma anche nella vita di tutti i giorni.


In un mondo frenetico, Carla Rizzu, ha introdotto nei suoi corsi una pratica essenziale, scegliendo di legare alla danza, l’introspezione, la ricerca del sé nel qui e ora: nella pratica della danza ha compreso l’importanza del presente, dell’esserci, del percepire il proprio corpo in una determinata dimensione ed è questo che vuole trasmettere nei suoi insegnamenti, cercando sempre di stimolare una ricerca continua del movimento. Per Carla l’insegnamento deve sempre essere caratterizzato da questa ricerca, deve essere nutrito ogni giorno con temi e concetti nuovi da trasformare in creazioni e visioni. Fondamentale diventa poi anche la modalità di insegnamento, che, data la natura stessa dell’insegnamento, deve essere fluida e modificabile a seconda della tematica affrontata e a seconda della personalità del singolo allievo, così da poter trasmettere un movimento, un concetto o

una sensazione in maniera efficace. In questo, il ruolo dell’insegnante è fondamentale e, proprio per questo motivo, deve imparare, giorno dopo giorno, a instaurare un rapporto con i propri allievi, un rapporto nuovo, diverso, in base al proprio “Io” e all’”io” che ci sta di fronte. Nel mondo di Carla, questa consapevolezza del proprio corpo è arrivata con la danza contemporanea e lo yoga, in particolare con il Floorwork, il Release e il Contact, discipline strettamente connesse e caratterizzate da una tecnica che rende il danzatore un continuo flusso energetico, a volte compatto, a volte liquido, senza “blocchi corporei, energetici ed emotivi”: diventa fondamentale lavorare sulla respirazione e sull’equilibrio, scoprendo in queste tecniche nuovi ed importanti modi per entrare in contatto con la terra, sia come dan-

zatore, sia come uomo. Si torna così a parlare del rapporto con il proprio corpo in relazione alla propria identità e all’ambiente nel quale si sviluppa. Essenziale è imparare ad ascoltarsi: proprio grazie a questo lavoro di introspezione diventa possibile seguire le classi di Floorwork, di Release e di Contact con un approccio mentale di apertura e di ascolto sia personale sia del proprio partner, il quale condivide con noi, in quel momento, quella danza che nasce, appunto, da un contatto improvvisato. Percorsi che si intrecciano, discipline tanto diverse quanto complementari e fondamentali nella crescita professionale di un ballerino, ma soprattutto di un insegnante, dal punto di vista fisico, mentale ed emozionale.

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CON LA DANZA

DELLE CONTRAZIONI

IL TREMORE CI RENDE TUTTI

UGUALI di Monica Morleo

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imone Sistarelli, danzatore di Genova londinese di adozione, l’intuizione l’ha avuta osservando il tremore di suo nonno affetto dal morbo di Parkinson. In lui ha visto come il tremore tipico di questa malattia avesse tanto in comune con il popping, disciplina, resa famosa e popolare negli anni ’80 soprattutto grazie a Michael Jackson, in cui si balla utilizzando contrazioni forti quasi a creare un effetto di scossa elettrica. La prima cosa che ha pensato, ci racconta, è che “noi danzatori di popping tremiamo sulla musica e che le persone con Parkinson tremano invece senza musica. Ho pensato a quanto mi sono allenato io per tutta la vita per tremare e a quanto per queste persone fosse del tutto normale: da qui l’idea di farle danzare con un nuovo metodo creato per mettere il loro tremore in musica”. Da quel momento Simone ha cominciato a pensare in quel tremolio non più un sintomo negativo di una malattia ma un’espres60

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sione artistica che aiutasse a controllare il tremore sul tempo e, dopo diverse ricerche, ha visto che esistevano già esempi di classi di danza con persone affette da Parkinson ma che la classe era generica così come il riscaldamento che comprendeva diversi stili di danza e ballo: “Non c’era specificità nello stile e questo non lo trovavo giusto. Per me aveva più senso dare un’offerta uguale a tutte le persone, con o senza disabilità, e per questo ho creato classi di danza specifiche per dare un momento di svago a chi vivesse quotidianamente con queste problematiche”. Oltre a creare una proposta che fosse valida dal punto di vista artistico il più grande desiderio di Simone era soprattutto quello di non vedere più suo nonno come un malato ma come una persona che volesse passare del tempo in maniera alternativa e senza essere isolato socialmente: “C’è una bella differenza tra essere malato, paziente, “mangia pillole” ed essere conside-

rato solo una persona: si crea un altro tipo di unione, di famiglia. Nell’ora di lezione che propongo il Parkinson diventa solo la scusa per cui ci si incontra e di conseguenza si diventa studenti e non più malati e, diventando studenti e non solo pazienti, i partecipanti ritrovano la loro umanità e riescono a ritrovare di conseguenza un nuovo coinvolgimento nella società: un cambio di prospettiva totale nel creare un momento di incontro per condividere un interesse e non solo un ritrovo perché hai la stessa malattia”. La “prima volta” del progetto “Popping for Parkinson” risale a cinque anni fa quando venne proposto a Londra ad associazioni che si occupavano di questa malattia e da allora non solo con loro c’è un rapporto continuo ma il progetto viene ospitato di anno in anno in sempre più città in Italia e all’estero (Torino, Bergamo, Ancona, Berlino, New York).

Simone quale è la tua più grande soddisfazione nel portare avanti la tua intuizione? “Quando i nipoti vedono ballare i loro nonni e dicono dei “wow”! Da questo percorso i partecipanti imparano davvero a danzare e ne escono persone con un’energia nuova e con benefici non solo a livello fisico ma anche a livello psicologico approcciandosi in modo nuovo in famiglia e nelle relazioni: conta la forza di volontà perché io sono ed esprimo me stesso attraverso una forma artistica che è la danza. La danza ti spinge infatti ad essere un nuovo te, ad avere il controllo del corpo, e ha un potere enorme su tutti gli aspetti della vita, ti riabilita e, nel caso migliore, danzando ti piaci anche di più. E poi se sei in sala prova stai danzando e basta: la danza va oltre i limiti non mi interessa da dove vieni chi sei o non chi sei e in questo senso rende tutti uguali: celebriamo la diversità ma sotto la categoria studenti e sotto la categoria umani.”. EXPRESSION DANCE MAGAZINE

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RIPARTIAMO IN SICUREZZA I RIFERIMENTI NORMATIVI E I PROTOCOLLI DA SEGUIRE PER LE SCUOLE DI DANZA di Monica Morleo

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e Linee guida per l’attività sportiva di base e l’attività motoria in genere sono state le prime ad essere emanate, il 19 maggio, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri ed elaborate dall’Ufficio per lo Sport, per indicare le misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus SARS-Cov2 con tempi strettamente legati all’emergenza e sono il primo riferimento normativo per chi pratica la danza in palestra. In linea generale questo testo emanato dal Governo illustra le misure di prevenzione e protezione finalizzate alla gestione del rischio di contagio all’interno del sito sportivo utili per capire meglio i termini e i protagonisti coinvolti, oltre alla messa in atto delle misure di contrasto, assicurando la massima informazione dei lavora62

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tori e di tutti gli operatori dei siti sportivi, predisponendo tutti gli elementi necessari per assicurare il rispetto delle presenti disposizioni e la tutela della salute pubblica. Le misure previste da questo documento devono essere adottate sulla base delle specificità emerse dalla fase di analisi del rischio, a seconda della disciplina che viene svolta e a seconda delle linee guida emanate a corollario da ogni singola regione. Per quanto concerne le associazioni e le società sportive che praticano la danza e che seguono le classificazioni del Coni, oltre alle Linee guida sopra citate, valide a livello nazionale, occorre far riferimento al Protocollo applicativo di sicurezza emanato dalla Federazione Italiana Danza Sportiva e aggiornato il 3 settembre anche per


le discipline di contatto e, se esistenti, ai protocolli emessi dagli Enti di promozione sportiva di riferimento. In questi ultimi protocolli si va a specificare meglio quanto descritto dalle linee guida in merito alla disciplina della danza: - definizioni degli attori coinvolti nella pratica sportiva - l’informazione da rivolgere a tutti gli attori coinvolti nella pratica sportiva - criteri della valutazione del rischio con particolare riferimento all’ambiente sportivo - la sicurezza sul lavoro nelle associazioni sportive: in questo capitolo si segnala che non è richiesto il DVR (documento valutazione dei rischi infortunistici) per chi “abbia in forza solamente dei collaboratori ex art.67, co.1, lett. m) Tuir e/o volontari (o meglio lavo-

ratori gratuiti) - misure di prevenzione e protezione - pratiche di igiene - disposizioni tecnico/operative che sono quelle specifiche riguardanti la danza e in cui si parla dell’allenamento della disciplina di contatto in cui specifica che “per l’attività propriamente definita “amatoriale” o di avviamento allo sport… è richiesto il possesso del certificato medico sportivo non agonistico… e, in deroga a quanto sopra previsto alla luce dei movimenti tecnici tipicamente stazionari, una superficie minima per unità competitiva coppia/duo di almeno 10 mq”. In appendice sono inseriti inoltre l’Autodichiarazione preliminare all’ammissione ai locali e l’Autodichiarazione preliminare all’ammissione ai locali minorenni, fac

simile che devono compilare atleti, accompagnatori, ove presenti, e operatori sportivi (insegnanti, personale di segreteria, etc…) con le relative indicazioni di modalità di somministrazione e di conservazione.

RIFERIMENTI NORMATIVI

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MEDICINA DELLA DANZA

EFFETTI BENEFICI DEL

PILATES PER I BALLERINI A cura del Dott. Omar De Bartolomeo e la fisioterapista Viola Poggio Con la collaborazione di Romeo Cuturi e Sara Benedetti

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pesso i ballerini classici, oltre alla tradizione lezione di sbarra a terra, alla classe e ad esercizi personali di stretching e di rinforzo muscolare, sono soliti praticare altre discipline sportive e similari. Il 30% dei ballerini pratica nuoto, il 40% pilates e girotonic, il 25% Yoga e in percentuali variabili praticano sessioni di running, spinning, sala pesi, trx, crossfit per danzatori (interval training). In generale le percentuali sono sempre piuttosto variabili, in relazione all’età, al sesso, agli anni di esperienza, al tipo di danza praticato, al livello di danza (amatoriale vs professionisti). Nonostante questa precisazione, si osserva sempre e storicamente una netta preponderanza del pilates come tecnica di allenamento collaterale alla danza classica, soprattutto nella fascia di età 10-25 anni. Pilates è una disciplina nota in tutto il mondo e praticata da decine di milioni di persone nel settore del fitness. Nonostante se ne parli molto e sia nota ai più, ci sono ancora molti dubbi e domande su cosa sia la disciplina del Pilates e quali siano effettivamente i suoi benefici, soprattutto per quanto riguarda il suo intrinseco legame con la danza. Questa forma di esercizio fisico prende il nome dal suo fondatore, il tedesco Joseph H. Pilates, vissuto durante i primi anni del 900’ tra l’Europa e gli Stati Uniti dove morì alla fine degli anni 60. Durante il suo periodo a New York sviluppò la disciplina che noi oggi conosciamo sotto il nome di Pilates e che lui definiva invece “Contrology”, o meglio, Scienza del Controllo, a simboleggiare il controllo della mente sul corpo attraverso perfetta padronanza e consapevolezza di esso. Secondo le teorie di Joseph Pilates, l’uomo moderno è costante-

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mente minacciato da stress sociali, emotivi e ambientali, tali per cui il corpo e il movimento soffrono, perdendo la corretta postura e il corretto equilibrio tra le diverse strutture muscolo-scheletriche. Influenzato da discipline orientali, quali lo yoga e il thai-chi, e da diversi sport, quali boxe, ginnastica e diving, credeva fortemente nell’unione tra corpo e mente ed era convinto che la vera felicità risiedesse in fluidità, flessibilità, coordinazione e forza del movimento attraverso il controllo consapevole della mente e dello spirito. Per aspirare a questo modello di benessere psico-fisico è necessario svolgere gli esercizi da lui ideati pedissequamente nel corretto ordine e ponendo grande concentrazione sulla qualità del movimento e sulla lentezza, senza mai omettere un passaggio. In tal senso la ripetizione è un elemento fondamentale da associare a concentrazione e soprattutto alla respirazione, un altro elemento cardine della disciplina. Gli esercizi studiati da Pilates sono frutto di anni di studio di trattati di medicina e di anatomia da cui poi sviluppò teorie secondo cui attraverso l’esecuzione di specifici movimenti, associati ad un’adeguata e specifica respirazione, la pratica diventa un atto di “purificazione interna” possibile grazie ad un’appropriata ossigenazione dei tessuti e a stimolazione del flusso sanguigno. Ogni esercizio del metodo Pilates è legato a diversi momenti di inspirazione ed espirazione tali per cui il respiro possa aiutare la stimolazione di specifici gruppi muscolari. Nella visione olistica della disciplina, secondo Pilates gli esercizi diventano una sinergia per cui ogni singolo muscolo può concorrere nello sviluppo uniforme dei diversi gruppi muscolari. L’obiettivo della disciplina non è mai quello di massificare i muscoli o aumentarne la potenza, tanto

quanto quella di aumentare la flessibilità e l’armonia del corpo e del movimento. Insieme al concetto di respirazione e fluidità del corpo si aggiunge il concetto di “centro”. Per Jospeh Pilates è estremamente importante avere pieno controllo del proprio baricentro o, come viene definito oggi, del core. Il “core” è un gruppo di muscoli compreso indicativamente tra lo sterno e il bacino. Uno dei principali obiettivi del metodo Pilates è quello di ottenere completo controllo e consapevolezza di questa regione del corpo in modo da raggiungere perfetta padronanza e libertà di movimento degli arti. Il controllo del movimento attraverso il centro consente l’esecuzione dei movimenti con il minimo dispendio di energia e una maggiore precisione.

Una volta compresi i principi e i benefici del Pilates si può facilmente comprendere la sua affinità con la danza. Fin dall’apertura del primo studio a New York, il metodo di Joseph Pilates ha riscosso molto successo tra i ballerini. Per citare alcuni esempi il coreografo Geroge Balanchine invitava i ballerini del New York City Ballet a prendersi cura del proprio corpo seguendo quotidianamente le lezioni del maestro Pilates; Martha Graham non solo seguiva il metodo, ma lo incorporò anche nella tecnica di danza moderna da lei fondata. Prima tra ballerini di danza moderna, poi tra i danzatori classici, in breve tempo il metodo di Joseph Pilates fu pienamente riconosciuto dalla comunità della danza negli Stati Uniti e successivamente in Europa. La danza è una disciplina artistica che richiede un eccezionale livello di performance atletica associata alla gestualità espressiva, quindi a notevole consapevolezza e controllo del proprio corpo e del movimento. Inoltre, negli anni, gli standard fisici richiesti dalla performance sono evoluti diventando sempre più esigenti e spingendo i

Ovviamente il concetto di “centro” si collega anche ad un altro tema importante, vale a dire la colonna vertebrale. La colonna è infatti un altro elemento cardine per Jospeh Pilates che riconosceva nella spina dorsale il vero indicatore dell’età di un soggetto. È fondamentale, secondo la filosofia di Contrology, il mantenimento di una colonna vertebrale flessibile a cui si associano le maggiori attività del nostro corpo. Di conseguenza è di fondamentale importanza la postura da cui deriva la capacità di esprimersi, sia nel movimento sia psicologicamente. Per poter mantenere o ottenere una schiena flessibile e adatta al movimento, Pilates sostiene sia fondamentale praticare i movimenti di “arrotolamento” e “srotolamento”, movimenti che portano alla flessibilità e ad un corretto equilibrio tra le curve fisiologiche della 1. BALANCE CONTROL, esercizio utile per la stacolonna vertebrale. bilizzazione del bacino, il controllo del core e dell’equilibrio durante il movimento.

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predisposta al sovraccarico, e quindi ad una maggiore probabilità di incorrere in infortuni.

so ancora di più durante questo ultimo anno di cambiamenti e di chiusura dei teatri, delle scuole di danza e delle palestre. In conclusione il metodo Pilates risulta essere un’ottima disciplina per i ballerini da cui possono trarre enormi benefici in termini di salute e di performance grazie agli esercizi ideati da Joseph Pilates che hanno come obiettivo flessibilità, sinergia muscolare, migliore postura e consapevolezza del movimento e del proprio corpo.

Un altro concetto fondamentale per la tecnica di Joseph Pilates è quello della flessibilità, che spesso i danzatori confondono con la mobilità. La tecnica della danza richiede ampie escursioni articolari oltre i limiti fisiologici che possono portare ad infortuni traumatici o da overlavoro. Il metodo Pilates si concentra invece sulla flessibilità raggiunta non tramite stretching esasperati e prolungati, ma attra2. SIDE BEND TWIST, esercizio utile per lo verso l’esercizio e l’attivazione, stretching e il potenziamo della catena muscola- principi in linea con la letteratura scientifica di oggi. Gli esercizi di re laterale Pilates possono contribuire ad un ballerini a richiedere sempre di più corretto sviluppo della colonna dal proprio corpo. Di fronte ad un vertebrale, al mantenimento delle alto rischio di infortunio e a ritmi curve fisiologiche, ad alleviare di lavoro incalzanti, i danzatori ne- tensioni legamentose e miotendicessitano di allenamenti o attività nee. La prova dei benefici del meche possano sostenerli nel loro im- todo Pilates per i ballerini sta ottepiego e a garantire loro la salute. Il nendo sempre più riscontri attrametodo Pilates in questo senso non verso la comunità scientifica della diventa solo una disciplina alle- medicina della danza che si sta nante ma anche uno strumento di impegnando a trovare metodi di cura del proprio corpo, utile per prevenzione e cura sempre più affrontare la guarigione da un in- specifici e accurati per una popofortunio, alleviare tensioni musco- lazione unica nel suo genere. lari o articolari, o migliorare la pro- Viene sempre più sottolineata 3. SWAN DIVE, esercizio capace di aumenpria prestazione artistica (foto 1, 2 e l’importanza di attività parallele e ta la il controllo dell’estensione della colon3). Gli esercizi pensati da Joseph ausiliare al ballerino che possano na, rinforza la muscolatura della colonna e Pilates infatti incorporano elementi sostenerlo durante il percorso pro- sensibilizza sul ruolo del gran dorsale duranmolto vicini alla qualità del movi- fessionale e questo fattore è emer- te l’estensione. mento della danza, per esempio insiste molto sull’importanza del “core” per liberare e rendere più fluido, e quindi più espressivo, il movimento degli arti. Il metodo di Pratica danza rispettando il tuo corpo: rinforzo muscolare, Pilates concepisce l’insieme degli controllo, propriocezione, flessibilità esercizi non come semplice rinforPratica la danza, rispettando la tua biologia, quindi riposa per zo o massificazione di un singolo permettere al tuo corpo di adattarsi meglio. muscolo, ma come una sinergia muDiversifica: la sbarra, la lezione, l’allenamento della giornata, scolare, dove l’attivazione dei mul’alimentazione. scoli minori contribuisce allo sviluppo di tutto un gruppo muscolaPratica la danza, ma dedicati al tuo corpo anche come atleta: re. Questo è molto utile nell’ambito meditazione, pratica attività collaterali capaci di sopperire ad danza, infatti spesso i ballerini svieventuali mancanze (yoga, pilates, girotonic, ecc) luppano determinati muscoli, utili Il corpo del ballerino deve essere una macchina perfetta, quindi all’esecuzione di specifici gesti tecdeve godere di un giusto equilibrio psico-fisico. nici, sottostimando il vantaggio di Non andare in overburning, in overlavoro. Non serve fare avere una muscolatura uniformetroppo… meglio fare (bene!) le cose giuste! mente sviluppata e quindi meno

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Siamo un’azienda giovane e dinamica di professionisti accomunati dalla passione per il Pilates. Dopo aver sperimentato sulla nostra pelle i vantaggi che questa disciplina porta alla mente e al corpo abbiamo pensato di restituire a questa meravigliosa tecnica una parte di ciò che ci ha dato realizzando macchinari di alta qualità a costi sostenibili.

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