I Think Magazine n.29 Dicembre 2011/Gennaio 2012

Page 1

I Think Magazine 12-2011 1-2012



I Think Magazine 12-2011 1-2012

4 EDITORIALE 5 LE NOSTRE ASSOCIAZIONI - Mangia bene, vivi meglio con LaSaluteMelaMangio 6 EVENTI - Cosa facciamo oggi? 8 L’INTERVISTA - Intervista a Roy Paci 10 L’INTERVISTA - Intervista a I Tre Allegri Ragazzi Morti 12 MUSICA - Artista del mese: Antonio Molinini “Amore in transito” (recensione) 14 COLLABORANDO CON... LUNATIK - I Think e Lunatik pubblicano una nuova compilation in free download 15 MUSICA - Medimex - Perchè la musica è Lavoro 16 CINEMA - Al via le riprese di “Buona Giornata” il nuovo film di Carlo Vanzina 17 CINEMA - L’apocalisse dei social networks 18 CINEMA - Intervista a Stefano Simone, il regista di “Unfacebook” 20 CINEMA - Assisi organizza un “Primo Piano Sull’Autore” Lino Banfi 21 CINEMA - Dante Marmone: una chiacchierata con Natale Catacchio e non solo... 22 CINEMA - Un ponte tra Italia e Argentina 23 THINK’N CLICK II EDIZIONE - Primo scatto classificato: “Mimesi” di Alessandra Antonucci 24 THINK’N CLICK II EDIZIONE - Secondo scatto classificato: “Intensity” di Francesco Muciaccia 25 THINK’N CLICK II EDIZIONE - Terzo scatto classificato: “Intesi” di Mario Barracchia 26 THINK’N CLICK II EDIZIONE - Intervista ad Alessandra Antonucci, vincitrice del Think’n Click II edizione Ottobre/Novembre 2011 28 INTERVISTE - Intervista ad Alice Cannone 30 SOCIETÀ - La democrazia nelle parole di Susanna Camusso 32 SOCIETÀ - Grande successso per la quinta edizione di “Novello al Castello” 33 ARCHITETTURA - La Puglia verso la città sostenibile: partecipazione e rigenerazione le parole d’ordine. 34 AMBIENTE - La democrazia partecipativa e il suo esatto contrario 35 SPORT - Intervista a Hernan Faletto 36 SPORT - A bordo campo con David Di Michele. Intervista al bomber del Lecce 38 RICETTA&COCKTAIL - Timballo di patate e cavolo-verza & Kir Royal 39 OROSCOPO&SUDOKU


Editoriale

I Think Magazine 12-2011 1-2012

Editoriale Babbo Natale (quello vero) “E venne l’inverno che uccide il colore e un Babbo Natale che parlava d’amore...” non il Babbo Natale di De Andrè ci si aspetta, eppure tra luci e campanelle, doni, vischio e frittelle, il Faber, oltre che poeta, si fè in un qual senso profeta. Profeta per i troppi babbi natale che oggi più che mai circuiscono con passeggere ricchezze materiali, e profeta perché il Natale stesso, oggi, sembra una tentazione a sguinzagliar l’oscura bestia compratrice che è in noi. Il Natale viene per ridar colore al grigio inverno e far riposare le membra di chi durante tutto l’anno s’affanna e si danna. Che il Natale sia un simbolo dovrebbe esser chiaro (condizionale d’obbligo), ma sbandierar da un lato antiche culle e dall’altro sfrenato consumismo è quanto mai paradossale, sebben vissuto come fosse “normale”. Allorché ci si chiede come possa coesistere l’esser tutti più buoni e l’amarci gli uni gli altri con l’ignorar che dietro molti tra i doni più bramati v’è stato sfruttamento senza scrupoli. L’incoerenza è il fiore dell’onestà ma

l’ignoranza è il veleno della società e ancor più la perseveranza a voler restare nell’ignoranza è la morte della dignità, dunque giammai trascorrer un tristo Natal senza regali ma giammai favorir la schiavitù. Ai bei tempi che furono, nelle mie fabbriche, vi eran luci e campanelle, doni, vischio e frittelle e tanti profumi di biscotti e caramelle ad allietar il lavoro degli elfi miei felici ed instancabili, che in tutto un anno, ad uno ad uno, costruivan con amore giocattoli e regali per chi li meritava.. che poi li meritavan sempre tutti perché siamo tutti più buoni e ci amiamo gli uni gli altri. Mi auguro, dunque, che possa esser un felice Natale anche per chi lavora nelle fabbriche di questi finti babbi natale, affinché non vengan più sfruttati grazie alla Vostra scelta di optare per regali fatti ad arte. E che sia un felice Natale non solo per i cristiani, ma anche per buddhisti, ebrei e musulmani, perché non c’è religione o colore della pelle o ideologia per ciò che il simbolo dietro queste sei lettere vuol comunicare. Buon Natale!


I Think Magazine 12-2011 1-2012

Le nostre associazioni

Mangia bene, vivi meglio con LaSaluteMelaMangio La salute si decide a tavola. Quante volte abbiamo sentito dire o addirittura abbiamo pronunciato noi stessi questa frase! Eppure le abitudini sbagliate continuano spesso ad avere la meglio e le numerose malattie direttamente connesse ad una cattiva alimentazione, continuano ad aumentare nella nostra società. Molto spesso questo atteggiamento diffuso è dovuto ad una scarsa informazione, probabilmente a sua volta dovuta agli ingenti interessi economici che si nascondono dietro la produzione industriale degli alimenti di uso quotidiano. L’associazione barese LaSaluteMelaMangio, nasce, quindi, per diffondere quell’imponente mole di studi che hanno coinvolto, nel tempo, centinaia di migliaia di persone, nei principali centri di ricerca internazionali, divenuti in seguito patrimonio scientifico del Fondo Mondiale per la Ricerca sul Cancro, e che hanno dimostrato l’enorme legame tra alimentazione e salute. Il presidente dell’associazione, Pino Africano, esperto di tecnologie alimentari, naturopata e autore del libro Aprite Le Orecchiette – 202 Pillole Esilaranti E Corrosive Sulla Mala Educazione

Alimentare, ha dichiarato che “il nostro intento è quello di divulgare a tutto il mondo i risultati degli studi che indicano la sana alimentazione come il mezzo non solo per prevenire ma sempre di più per curare le malattie del nostro tempo”, affinché ciascuno possa scegliere con consapevolezza il destino della propria salute. Per ottenere questo nobile risultato, l’associazione organizza eventi e convegni, gratuiti e aperti a tutti, con la speranza che si possano in tal modo sensibilizzare anche le autorità che dovrebbero difendere la salute del cittadino. Tra le proposte più urgenti dell’associazione ci sono quella di far diventare l’Educazione Alimentare una materia di studio presso tutte le scuole di ogni ordine e grado, nonché quella di rielaborare i menù negli ospedali, perché paradossalmente sono i primi a non tener conto di queste regole alimentari preziose. Il sito dell’associazione, www.lasalutemelamangio.org è attualmente in costruzione, ma invitiamo tutti gli interessati a restare aggiornati sulla pagina facebook LaSaluteMelaMangio, con l’auspicio di combattere le cattive abitudini e scegliere di vivere meglio!

Presentazione di “Aprite Le Orecchiette” al Punto Einaudi di Barletta

5


Eventi Annalisa Lagrasta 8 Dicembre REMEBERING JOHN LENNON ore 20.30 - Masseria Terra dei Padri Campi salentina (Le) Tel. 0832 793060 Uno speciale tributo ad un’icona della musica rimasta nel cuore di tutti 9 Dicembre MARRACASH IN CONCERTO ORE 21.00 - Demode’ Club Via Dei Cedri 14 - Modugno (Ba) Tel. 080 5621567 www.myspace.com/marracashonline www.marracash.it 9 Dicembre GROTTE HORROR ore 20.30 - Grotte di Castellana Cstellana grotte (Ba) Tel. 080 4998221 www.grottedicastellana.it Proiezione del film “L’ultima casa a sinistra”(1972). Regia di Wes Craven. Interpreti: Sandra Cassel, Lucy Grantham, David Hess, Fred J. Lincoln. Il pubblico assisterà alle proiezioni avvolto dall’atmosfera naturale di giochi di luci, ombre, sensazioni da brivido e audio in perfetto dolby surround... 10 Dicembre SUBSONICA LIVE ACOUSTIC ore 21.00 - Teatro Imperio Brindisi - Tel. 0831 523846 Per la prima volta nella propria carriera, la band si presenta al pubblico con un tour interamente acustico. 11 Dicembre MUSICA ATTIVA PER “LA DOMENICA LIVE” ore 21.30 - Hangar Disco Pub Casamassima (Ba) 6

I Think Magazine 12-2011 1-2012

Cosa facciamo oggi?

a cura di Annalisa Lagrasta Tel. 080 4530063 - 347 5476890 www.casamassima.org Arriva la prima edizione della Musica Attiva, serata musicale. Saranno I FRIENDS FOR MUSIC ad eseguire una scaletta incalzante che va da dagli anni 70’-80’ fino ad oggi.

Conversano si prepara al Natale con tante ghiotte novità e manufatti di qualità.

16 Dicembre THE BURNING LAMP HENDRIX TRIBUTE BAND ore 21.00 - Santo Graal - Via San Giorgio - Trani - Tel. 0883 482188 13 Dicembre 349 6114805 BALLETTO NAZIONALE DELLA www.therainbowbridge.bandcamp. GEORGIA com La band, accompagnerà il pubblico ore 21.00 - Teatro Petruzzelli Bari - Tel. 080 9752840 in un viaggio nella storia della Ritorna alla Camerata dopo vari musica del grande Hendrix. anni. E’ giudicato uno dei più famosi complessi folcloristici del 12 Dicembre CONCERTO DI NATALE mondo. ore 21.00 - Teatro Petruzzelli - Bari 17 Dicembre Tel. 080 9752840 CENERENTOLA Altro grande ritorno per il Concerto CON IL BALLETTO DI MOSCA di Natale: Uto Ughi che dopo tanti ore 20.30 - Teatro Team - Bari concerti dedicati alla Camerata Botteghino: Piazza Umberto, 37 non poteva mancare per la magica Tel. 334 1891173 ricorrenza. Il Russian Ballet Moscow “La Corona del Balletto Russo” va in 20 DICEMBRE scena a Bari con una delle fiabe più OPEN DANCE - I BISLACCHI amate da adulti e bambini. ore 20.30 - Cantieri Teatrali Koreja LECCE - Tel. 0832 242000 I Bislacchi si ispira all’universo del 17 Dicembre cineasta Federico Fellini: i danzatori DANZA “CERTE NOTTI” ore 21.00 - Teatro Petruzzelli - Bari rievocano e reinventano immagini, scene e personaggi di alcuni film del Tel. 080 9752840 Aterballetto, la principale grande maestro sulle celebri note di compagnia di danza contemporanea Nino Rota. italiana, nel 2009 ha festeggiato i 30 anni di attività mettendo in 21 DICEMBRE danza la musica, le parole e i versi AMATO E SCANNAPIECO SPECIAL di Luciano Ligabue nello spettacolo GUEST AND SCASCIAMACCHIA GROUP Certe notti. ore 21.30 - Per... Bacco Jazz Club TARANTO - Tel. 338 5235637 17 Dicembre www.perbaccojazz.it NATALE NEI CHIOSTRI ore 17.00 - Centro storico Spettacolo interamente dedicato Conversano (Ba) - Tel. 080 4951228 a 2 grandi della storia del jazz www.youtube.com/watch?v=nQLIvSvrNLw mondiale: Miles Davis e John


I Think Magazine 12-2011 1-2012

Coltrane, sara’ espresso dalle incredibili performance che Amato e Scannapieco eseguiranno per noi. La partecipazione alla serata e’ consentita solo con prenotazione. 22 DICEMBRE VERDENA IN CONCERTO ORE 21.00 – Demode’ Club Via Dei Cedri 14 - MODUGNO(BARI) Tel. 0805621567 - www.verdena. com Uno dei gruppi alternative rock più amato si esibisce a gran richiesta al Demode’.

ore 21.00 - Teatro Di Cagno – BARI - 080.5027439 La Compagnia Teatrale “Evergreen” mette in scena la commedia in tre atti di Eduardo De Filippo. Regia di Gaetano Di Salvo. 29 DICEMBRE CAPAREZZA IN CONCERTO Ore 21.00 – Palaflorio - Via Giuseppe Prezzolini – Bari www.palaflorio.it L’ esuberante Caparezza attesissimo a Bari dopo la recente data leccese.

24 DICEMBRE 30 DICEMBRE CONCERTO DI NATALE JOVANOTTI - ORA TOUR h 20.30 ingresso (gratuito) ore 21.00 - Palamazzolla Chiesa di Santa Maria Maggiore TARANTO - 080.5046852 (Duomo) - Corato (BA) Il nuovo di tour di Jovanotti: uno spettacolo innovativo ad alto tasso Antonio Molinini presenta la quinta tecnologico ed emotivo. Biglietti edizione del suo ormai classico disponibili su Bookingshow, concerto di Natale, di cui è direttore Unicredit e Lottomatica. artistico. Quest’anno dirige l’orchestra 2 GENNAIO Harmonia Mundi il M° Luigi CONCERTO DI CAPODANNO Capuano. ore 21.00 - Teatro Petruzzelli Presenta Luciano Riccardi, soprano Bari - Tel. 080 9752840 Annamaria Borelli. Il 2012 si aprirà con la Budapest Per info cerca su facebook: Symphony Orchestra Mavso, Concerto di Natale - Quinta Edizione diretta dallitaliano Michele Santorsola. Un’orchestra nata 26 - 27 DICEMBRE 66 anni fa che conta oltre 60 TEATRO FAMIGLIA - SOGNANDO esecutori. BREMA ore 18.00 - Oda Teatro - FOGGIA 9 Gennaio Tel. 0881.663147 RAPHAEL GUALAZZI Liberamente ispirato a ‘I musicanti IN CONCERTO di Brema’ dei fratelli Grimm:con Teatro Politeama Greco – Via XXV Giancarlo Attolico, Jelly Chiaradia, Luglio, 30 - LECCE – Tel. 0832 Corrado la Grasta, Giulia Petruzzella. 241468 Regia Mariantonietta Mennuni. www.raphael-gualazzi.com La nuova voce della musica 27 - 28 DICEMBRE italiana lanciata dal Festival di FILUMENA MARTURANO Sanremo torna in Puglia.

Eventi

10 Gennaio L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO Ore 21.00 - Teatro Bravò - Bari Tel. 339.8903522 - 331.6473886 Il capolavoro di Oscar Wilde diretto da Giordano Cozzoli, pronto ad emozionare il pubblico pugliese. 14 Gennaio AMLETO Teatro Angioino - Via Silvio Pellico, 7 Mola di Bari - Tel. 080 4713061 La tragedia di W. Shakespeare che da sempre ha appassionato il pubblico internazionale diretta da Carlo Fomigoni. 20 Gennaio STADIO IN CONCERTO Teatro Team Via Giorgio La Pira, 35 – Bari www.teatroteam.it Tel. 080 5210877 - 080 5241504 Gli Stadio tornano alle scene live con un nuovo album, un tour teatrale e un motivo in più per festeggiare, 30’anni di attività. 30 Gennaio DR. JEKYLL & MR HYDE Teatro Spadaro - Piazza dei Martiri, 10 Tel. 099 8801200 Nella Londra di fine ottocento si sviluppa il classico tema del doppio e della trasformazione, due vite opposte vissute dalla stessa persona, il Dr Jeckyll che attraverso Hyde, la sua creatura, si libera dalle costrizioni della società e dal perbenismo che avevano da sempre segnato la sua vita. Cast : Alessandro Benvenuti, Rosalinda Celentano e con la partecipazione straordinaria di Alice & Ellen Kessler. 7


L’intervista

I Think Magazine 12-2011 1-2012

Intervista a Roy Paci

Doriana Tozzi

Il grande Roy Paci è protagonista questo mese di una delle due interviste più importanti di I Think. Il noto trombettista e cantante siciliano è certamente un artista che tutti conoscete, con il suo trascorso musicale denso di esperienze e incursioni nei generi più disparati e con il suo presente di musicista dedito ai “ritmi in levare”. L’abbiamo intervistato per comprendere meglio il suo rapporto con la musica, le contaminazioni e le collaborazioni. Roy, non si può non notare che la tua musica è una fusione di diversi generi, a cui il tuo stile dà poi forma. Quanto contano per te le contaminazioni? Tantissimo. Qualsiasi tipo di influenza e di input che arriva durante i nostri viaggi, che sono il momento più “vissuto” di quello che accade all’interno non solo della nostra vita quotidiana da musicisti ma anche nelle penetrazioni sui tessuti sociali diversi dal nostro, diventano poi parte e ingrediente del nostro ormai ampio calderone musicale. 8

Chi nasce nel Sud del mondo ha generalmente nel sangue un folklore più “ardente”: tu da siciliano che ha vissuto anche in America Latina (e con frequenti rapporti con la Puglia) ne sei una testimonianza. Cosa ti appassiona delle musiche di questi luoghi “caldi”? Condivido in pieno il tuo pensiero, perché probabilmente, sembrerà banale ma secondo me è il Sole che fa tanto: questa lunga linea equatoriale a cui si è più o meno vicini viene assimilata e poi riversata nella vita quotidiana e dunque anche nella musica che si fa in queste zone. Si trova, oltre a quello che tu hai detto poc’anzi, un elemento comune tra tutte queste musiche “calde”. Mi riferisco al tipo di sonorità in cui si affrontano anche tematiche molto forti all’interno dei testi, a volte tristissimi, ma che vengono sempre condite da una ritmica molto frizzante, energetica. Questo elemento già c’era nella mia tradizione musicale, basti citare ad esempio Vitti Na Crozza, che è un pezzo allegro ma con un testo di una tristezza pazzesca, e tracciando questa linea immaginaria

possiamo arrivare fino in Brasile, ad esempio, dove c’è quella classica musica, tipica di Salvador de Bahia, che si chiama Choro, cioè proprio “il pianto”, sempre accompagnato da una ritmica molto forte. E anche in Africa la stessa identica cosa. Testi anche tristi ma musiche solari. Solari non solo per il ritmo ma spesso anche per le melodie... Sì esattamente. C’è questo tipo di impronta diversa da quella che può essere quella dei popoli del Nord che hanno quelle musiche rarefatte, quei suoni dilatati, notturni, così diversi


I Think Magazine 12-2011 1-2012

dai nostri... Latinista, il tuo ultimo album, è stato inciso a Lecce, dove hai degli studi di registrazione personali. Cosa ti ha portato in terra di Puglia? C’è sempre stato un certo tipo di affinità con i luoghi pugliesi e una frequentazione che risale già a circa vent’anni fa: nel 1992, infatti, mi innamorai di questi luoghi, non solo il Salento ma tutta la Puglia, dal Gargano all’entroterra al tarantino. Lo studio a Lecce era nato per esigenze personali, però effettivamente essendo uno studio molto buono e fatto a regola d’arte, sto cercando di farlo fruire anche da altri progetti. Le collaborazioni sono fondamentali nella tua carriera, infatti hai una lista lunghissima di progetti paralleli e di artisti con i quali hai collaborato in maniera ufficiale, negli album, o in maniera diciamo così “casuale”, in sede live.

L’intervista

casa piuttosto che la solitudine. Io soffro tantissimo la solitudine, quindi mi piace stare in mezzo alla gente e la stessa cosa accade quando si comincia a concepire un disco: è un momento particolare di intimità con le persone che stimi e che ti sono care... Qual è, per te, la cosa più bella del condividere il microfono o il palco con altri artisti? La cosa bella è che ci si scambiano le esperienze e le conoscenze musicali e questo è importante: io non sono mai sazio di scoprire e imparare cose nuove. Per ogni artista o persona che ho incontrato è stato sempre così... Tutti hanno contribuito a determinare questo enorme mosaico che fa parte poi della mia vita.

Foto: Annapaola Martin

Quindi sei un po’ una contaminazione vivente! Sì, mi piace! Diciamo così...

Allora ti salutiamo, con l’auspicio di riascoltarti live in Puglia: anche Quando si crea l’atmosfera per se sei venuto spesso, non ci basti registrare e fare un disco è come mai! aprire le porte di casa e fare entrare gli amici, gli ospiti: sono sempre Siete gentilissimi! Speriamo a presto stato un tipo che ha “il casino” a allora.

9


L’intervista

Doriana Tozzi I “patron” dell’etichetta La Tempesta, nonché band che negli anni ha contribuito a rivoluzionare il concetto di musica indipendente italiana. Stiamo parlando ovviamente dei Tre Allegri Ragazzi Morti, ovvero Davide Toffolo (voce, chitarra e fumetti), Enrico Molteni (basso) e Luca Masseroni (batteria), per intervistare i quali abbiamo coinvolto anche i nostri lettori. L’intervista completa la trovate come sempre sul nostro sito www.ithinkmagazine.it Nonostante si stia in buona parte rivalutando la musica cosiddetta “alternativa” italiana, c’è ancora una sorta di abisso tra i numeri, che premiano la musica

10

I Think Magazine 12-2011 1-2012

I Tre Allegri Ragazzi Morti cosiddetta “commerciale”. numeri, quindi, secondo me è Che ne pensi di questa situazione? direttamente legato alle intenzioni È davvero così “normale” come dietro i due diversi tipi di musica. vorrebbero farci credere? E questa “nuova musica Guarda è una domanda molto bella popolare”, non trovando spazio e non so se ho una risposta. Io penso nel business delle major, per che il mainstream, per funzionare, esser sostenuta ha bisogno delle abbia bisogno necessariamente di etichette indipendenti, come La un appiattimento della musica. Tempesta. Per questo la musica commerciale o di consumo solitamente è quasi Intanto devo dire che La Tempesta priva di contenuti. La musica non è un’etichetta nel senso che facciamo noi, invece, è tradizionale del termine. Le completamente un’altra cosa... io etichette sono strutture economiche la chiamo semplicemente “nuova verticistiche e speculative, che musica popolare”, nel senso che fanno un investimento su un artista ha dentro un racconto della realtà e questo investimento fa diventare che c’è intorno o della realtà che l’etichetta proprietaria in parte o, potrebbe esserci. Il discorso dei in alcuni casi, completamente, di


I Think Magazine 12-2011 1-2012

alcune cose come la proprietà della scrittura o dei master, cioè della registrazione dei brani. La nostra etichetta, invece, è più un collettivo, cioè la proprietà rimane degli artisti. Era una cosa che volevamo realizzare fin dall’inizio: essendo noi dei musicisti, abbiamo immaginato una struttura che tenesse conto delle esperienze che avevamo avuto precedentemente, dopo le quali ci siamo trovati praticamente non più proprietari di quello che avevamo fatto, cioè dei dischi che avevamo pubblicato. E secondo noi è, invece, fondamentale che la proprietà dei brani resti degli artisti, perché permette all’artista di essere veramente “indipendente”. Per me, poi, la parola “indipendente” è una parola molto figa, perché ha un valore politico preciso, nel senso che sta fuori dal meccanismo economico tradizionale, che “non dipende” economicamente quasi da nessuno. E questo è vero: la musica indipendente italiana ha veramente pochi debiti con le grandi produzioni di intrattenimento, mentre ha dei debiti più forti con i musicisti stessi e soprattutto con la gente che continua a cercare questo tipo di musica; un tipo di musica che non è così facile da trovare, che

L’intervista

non sta nei canali normali, non avendo la “forma”, diciamo così, della musica di consumo, di cui parlavamo prima. Di recente ho comprato il fumetto Pasolini, di un certo Davide Toffolo... Cosa ha rappresentato per te questo grandissimo artista, che hai citato anche prima? Pasolini ha sempre avuto un fascino molto forte su di me e poi assomiglia un po’ alla gente che io conosco, perché è in parte friulano. Poi è un artista che ho incontrato in un momento della mia vita durante il quale avevo bisogno di pensare ad alcune mie scelte personali, per cui è stato molto importante. In tutti i tuoi lavori, da musicista e da fumettista, queste due arti si intrecciano inscindibilmente. Che rapporto hai con la musica e il fumetto?

album dei Tre Allegri Ragazzi Morti? Il disco nuovo non so bene quando uscirà, ci stiamo lavorando. Abbiamo fatto una tournée molto lunga e quindi stiamo riprendendo il rapporto con la vita vera, perché quando sei in giro dentro al furgone perdi un po’ il rapporto con quello che hai intorno. Appena ci saremo ripresi, però, cominceremo a registrare il disco. Posso anticipare ai lettori di I Think che ci sarà una novità in questo album: ci sarà una canzone che registreremo con altri musicisti e che rientrerà in un progetto molto particolare. Il suo nome di lavorazione è I Cacciatori e... ne sentirete parlare!

Il rapporto è legato proprio alla mia biografia, nel senso che io sto lì appeso a queste arti: sono i miei due attrezzi per parlare. Non posso fare a meno né dell’uno né Wow! Grazie per quest’anteprima dell’altra. allora! Novità, invece, sul prossimo Grazie a voi. A presto!

11


Artista del mese

I Think Magazine 12-2011 1-2012

Antonio Molinini

Cinzia Dascoli L’artista che vi proponiamo questo mese è Antonio Molinini: musicista coratino di estrazione classica, ma proiettato nella musica a 360 gradi. Molinini, infatti, è diplomato in pianoforte, composizione e strumentazione per banda, è iscritto al corso di corno ed è attualmente docente di armonia, contrappunto, fuga e composizione presso il conservatorio Niccolò Piccinni di Bari; ma contemporaneamente è attivo in contesti diversi dalla musica classica. L’ambito jazzistico, per esempio, con la sua presenza in qualità di pianista e tastierista in diverse formazioni tra le quali il Non Solo Jazz Quintet feat Pierluigi Balducci & Marchio Bossa, ma anche l’affascinante mondo della musica per film, con la partecipazione al corso tenuto dal compositore e premio Oscar Luis Bacalov presso l’Accademia Musicale Chigiana di Siena nel 2005, o ancora la musica liturgica, con la cura dell’orchestrazione di brani presenti in alcuni cd delle

12

Edizioni Paoline. Se a tutto ciò si aggiunge la prolifica attività di compositore in ambito cameristico, sinfonico, pianistico e jazzistico e le incursioni nella musica leggera, per esempio con la partecipazione nel 2007 alla Nota D’Oro con il brano Eccoci Qui, del quale è autore di musica e testo e anche arrangiatore, viene fuori l’immagine di un musicista davvero completo. Ed è proprio questa immagine di completezza e di apertura a vari generi della musica che viene fuori nel suo cd Amore In Transito, che questo mese abbiamo ascoltato e recensito per voi.

I Thinnke Magazi


I Think Magazine 12-2011 1-2012

Artista del mese

Recensione “Amore In Transito” - Sfera Records

1) Amore in transito (prologo) 2) 11/11 3) Ti salverai 4) Se ritornerò 5) Quante volte 6) Solo la morte 7) Samba d’estate 8) Incubo 9) One Day 10)Impossible love 11)Funny bossa 12)Eccoci qui-live version 13)Così bella 14)Amore in transito (epilogo)

Amore In Transito è il disco che non ti aspetti… Sì, perché magari, da un musicista con la formazione di Antonio Molinini, ci si aspetterebbe il classico cd monogenere. E invece no. Si passa in maniera disinvolta da brani di respiro pop/melodico, al brazil (Se Ritornerò), alla bossa (Samba D’Estate e Funny Bossa), passando per il jazz alla Sinatra, quello per big band per intenderci (One Day), fino ad arrivare al rap (11/11). Quattordici tracce che, pur essendo diverse tra loro per genere, hanno un filo conduttore, il fil rouge che è l’amore : l’amore nelle sue molteplici sfaccettature, l’amore che fa bene e che fa male, l’amore per una donna, l’amore di un amico (Solo La Morte), l’amore di una mamma (Ti Salverai dedicata alla vicenda di Luca Mongelli), l’amore ricordato, l’amore rifiutato, l’amore impossibile. Amore In Transito è un viaggio nei dubbi dell’amore, nelle domande che ci poniamo e alle quali ognuno,

Cinzia Dascoli

in base alle proprie esperienze, dà risposte diverse. La metafora amore = treno, l’arrivo, il passaggio, la partenza, le coincidenze, le occasioni perse, i ritardi, le attese, ci viene introdotta dalla prima traccia, che invita appunto a riflettere, a porci domande (il prologo) e dopo aver viaggiato attraverso le dodici tracce successive, ci fa arrivare all’epilogo lasciando all’ascoltatore la riflessione su quali possano essere le risposte. Il disco di Antonio Molinini è stato inciso presso gli studi della Sfera Records, etichetta indipendente di Corato, e vede la partecipazione di vari musicisti, come L. Capuano (flauto), A. Fracchiolla (corni), A. Di Tommaso, D. S. D’Oronzo (trombe e flicorni), V. Scaringella (trombone), P. Balducci (basso elettrico) e tanti altri.

13


I Think Magazine 12-2011 1-2012

14


Musica

I Think Magazine 12-2011 1-2012

Medimex - Perchè la musica è Lavoro È spesso difficile accettare o comprendere le novità quando si è stati abituati a qualcosa di diverso. Raccogliendo in giro pareri ed impressioni sull’edizione pugliese del M.E.I. - Meeting delle Etichette Indipendenti, nell’occasione del barese Medimex, evoluzione ed ampliamento della stessa manifestazione faentina in Fiera delle Musiche del Mediterraneo, abbiamo ascoltato voci sorprese negativamente dalla scarsa affluenza, voci che contestavano il fatto che non ci fossero live continui e che gli showcase fossero dislocati a grande distanza dagli eventi in fiera, voci che sottolineavano lo scarso interesse dei convegni e le presentazioni in fiera per i non addetti ai lavori. Certo i giornalisti hanno avuto

modo di presentarsi agli artisti, gli artisti hanno avuto modo di presentarsi alle etichette, ma per avere un pubblico più numeroso era probabilmente necessario investire anche in eventi più “pubblici”, per i quali il semplice seguace del Teatro Degli Orrori piuttosto che dei 99 Posse o degli altri artisti noti intervenuti durante i convegni e le presentazioni, non avrebbe riflettuto troppo sull’utilità o meno di comprare un biglietto di ingresso per la fiera, avendo un pacchetto di possibilità in grado di intrigarlo nonostante non sia un artista né un giornalista. Tutto questo probabilmente è vero, ma per chi, come noi di I Think, ha seguito l’evento come “addetto ai lavori”, quello che è rimasto impresso da questa

esperienza è che fortunatamente ci sono tante realtà che credono nel valore incommensurabile della cultura e che “lottano” (è il caso di dire, in questo periodo storico) per difenderne la dignità, in un panorama socio-politico che tende sempre più a svalutarne l’utilità e dunque a non tutelare a dovere chi nella cultura ci lavora. Come abbiamo scritto in tutti gli articoli dedicati al Medimex, presenti sul nostro sito, il leitmotiv della manifestazione era La Musica È Lavoro, e come tale va tutelata e normalizzata. Rimandiamo i lettori interessati ad approfondire il discorso: basta digitare “Medimex” come chiave di ricerca su www.ithinkmagazine.it

15


Cinema Filippo Magnifico

I Think Magazine 12-2011 1-2012

Al via le riprese di “Buona Giornata” il nuovo film di Carlo Vanzina

In alto: Carlo Vanzina In basso Christian De Sica

16

Monopoli ha decisamente vissuto delle buone giornate grazie a Carlo Vanzina, che ha scelto la città a sud di Bari come location per il suo prossimo lungometraggio, intitolato appunto Buona Giornata. Scritto dal regista, in collaborazione con il fratello Enrico Vanzina, questo film, le cui riprese non si svolgeranno esclusivamente nella bella città pugliese ma anche in diverse città d’Italia (precisamente a Milano, Roma, Napoli, Verona, Firenze, Bari e Potenza), si presenta come una storia corale, all’interno della quale una serie di personaggi sparsi in diverse zone della penisola verranno seguiti lungo quella che dovrebbe essere la loro giornata tipo. Il tutto è finalizzato a dar vita ad un ritratto del “popolo italiano”, lontano da qualsiasi nota drammatica o catastrofica, ricco di umorismo e, cosa ancora più importante, impregnato di un ottimismo che in questo periodo effettivamente occorre al Belpaese. Nel cast del film vi è una serie

di nomi particolarmente cari al nostro pubblico, tra cui Vincenzo Salemme, Lino Banfi, Maurizio Mattioli, Teresa Mannino e l’immancabile Christian De Sica, protagonisti proprio dell’episodio girato a Monopoli, che racconta le vicende di Romeo, un milanese che dopo il matrimonio si è trasferito in Puglia per seguire la moglie. La sua famiglia vive un momento di crisi, ma lui farà di tutto per mantenerla unita e per recuperare il rapporto ormai perso con i figli, che lo chiamano simpaticamente “o tremone” e continuano ad ignorarlo. La pellicola, prodotta dalla International Video 80 con l’assistenza di Apulia Film Commission, arriverà nelle nostre sale nel 2012.

I Thinnke Magazi


I Think Magazine 12-2011 1-2012

L’apocalisse dei social networks Dopo aver confessato i propri peccati al prete di fiducia, un pedofilo, un’adultera e un truffatore si tolgono violentemente la vita. In seguito alla creazione di un social network chiamato Unfacebook, i morti cominceranno ad aumentare e non si tratterà più solo di suicidi... Ancora una volta ispirato da Gordiano Lupi e al suo racconto Il Prete, il regista sipontino Stefano Simone dirige meglio il suo cast e si trova a disposizione dei personaggi più consistenti e meglio caratterizzati. Un Simone più maturo e ficcante, insomma, quello di Unfacebook che continua il percorso nel perturbante, con un’inquietudine di fondo trasmessa tramite la mente del protagonista, ben interpretato da Paolo Carati. Abbandonando il paranormale e il mistico del precedente lungometraggio, il regista vira più sul thriller con venature horror, ottimamente rese da convincenti effetti speciali, incorniciando il tutto con le note decisamente ipnotiche e oltremodo coinvolgenti di Luca

Auriemma. Curatore del buonissimo montaggio e della suggestiva fotografia virante quasi totalmente sui toni del blu, Simone convince sia dal punto di vista tecnico e formale, con una regia più solida e ispirata, sia dal punto di vista concettuale, con una precisa visione complessiva che amalgama perfettamente la messa in scena metropolitana e la componente visionaria e virtuale. Il culto religioso-apocalittico del protagonista si annoda in maniera interessate al culto dei nostri tempi, quello per i social network, senza però sforare in nessun intento pedagogico o accusatorio nei confronti del fenomeno, raccontato in tutti i suoi tratti più inquietanti e pericolosi. Nonostante il didascalismo e l’ovvietà di alcuni passaggi e la monodimensionalità di alcuni personaggi, Unfacebook dimostra ancora una volta il talento di questo giovane regista emergente che al suo secondo lungometraggio promette grandi cose per il futuro.

Cinema Alessandra Cavisi

Stefano Simone

17


Cinema Alessandra Cavisi

I Think Magazine 12-2011 1-2012

Intervista a Stefano Simone, regista di “Unfacebook”

Giunto al tuo secondo lungometraggio senti di aver migliorato la tua tecnica registica? Sinceramente... non lo so. Più che altro, ho voluto dare una sterzata per quanto riguarda lo stile. A differenza di Una Vita Nel Mistero (e di tutti gli altri corti), che è girato in stile (quasi) completamente classico, questo ha un look molto moderno, quasi da videoclip, molto nervoso, sia per quanto concerne lo stile di riprese che la fotografia. L’ho fatto per due motivi: il primo, per questioni prettamente stilistico/narrative. In secondo luogo, ho cercato di fare un film il più possibile diverso dal precedente, in modo tale che nessuno potesse instaurare paragoni o collegamenti. Per cui, rispondendo alla tua domanda, più che aver migliorato la tecnica di regia, credo di averne sperimentata un’altra.

più matura e convincente?

Il mio rapporto con questo film è stato abbastanza strano: da quando ho iniziato a girarlo sino al montaggio lo amavo. Credevo Sei soddisfatto di quest’opera fosse una cosa davvero buona

18

e, sicuramente, anomala nel panorama italiano. Una volta finito, più lo guardavo e più non mi piaceva, nonostante l’accoglienza della critica fosse sempre più positiva. Non saprei dire cosa in particolare non mi convincesse, ma


I Think Magazine 12-2011 1-2012

per un certo periodo l’ho odiato con tutte le mie forze, quasi al punto di disconoscerlo. Man mano poi l’ho rivalutato e credo sia un film abbastanza dignitoso, di sicuro originale e molto attuale. In che modo intendi distribuire la pellicola? Parteciperà a vari Festival e lo sto proponendo a molte case di

Cinema

distribuzione: speriamo qualcuno rappresentato per me un’ottima possa essere interessato. palestra per imparare la tecnica e il linguaggio cinematografico ma A quale regista ti sei ispirato purtroppo, a parte il circuito dei questa volta per il tuo lavoro? festival, non godono di un mercato, anche se il mio Cappuccetto Rosso Paradossalmente a due registi che è stato distribuito in allegato alle con il thriller-horror hanno ben poco antologie Racconti Sepolti e Orrori a che fare: Ridley Scott e Danny Sepolti editi da Il Foglio Letterario. Boyle (anche se quest’ultimo ha Potrei tornare a dirigerne qualcuno girato il bel 28 Giorni Dopo). Tra i solo se fossi certo a priori di riuscire registi più “di genere”, direi James a piazzarlo sul mercato. Wan. Domanda di rito: quali sono i tuoi Com’è stata la prima accoglienza prossimi progetti lavorativi? di critica e pubblico nei confronti di Unfacebook? Sto scrivendo (insieme ad altri due ragazzi) la sceneggiatura del mio La critica lo sta accogliendo terzo film. La storia è tratta ancora positivamente: quasi tutti una volta da un racconto di Gordiano sostengono che sia il mio miglior Lupi e il plot s’ispira ad un mio sogno film. Stessa cosa per il pubblico; che faccio ricorrentemente. Sarà aspettiamo ora altre proiezioni. un film estremamente particolare, difficile da ascrivere ad un genere In futuro continuerai a girare solo preciso, molto onirico ovviamente, lungometraggi o credi che potresti con toni bergmaniani. In più, pare tornare anche al cortometraggio? ci sia qualcosa di molto grande e ambizioso nel futuro prossimo, ma è Non so; i cortometraggi hanno ancora prematuro parlarne...

19


Cinema Filippo Magnifico

I Think Magazine 12-2011 1-2012

Assisi organizza un Primo Piano Sull’Autore Lino Banfi

Ben venti lungometraggi, comprendenti veri e propri cult del cinema cosiddetto “di genere”, come L’allenatore Nel Pallone, Cornetti Alla Crema, L’Esorciccio, Roba Da Ricchi, Vieni Avanti Cretino e Il Commissario Lo Gatto, diretto dal grande Dino Risi, sono stati proiettati in occasione della rassegna cinematografica Primo Piano Sull’Autore che si è tenuta ad Assisi dal 14 al 19 novembre. Protagonista della manifestazione ovviamente il nostro amato Lino Banfi, vero nome Pasquale Zagaria, attore nostrano diventato un vero e proprio beniamino del pubblico di tutta Italia, che ha imparato ad apprezzarlo prima grazie ai suoi ruoli in quelle commedie degli anni ’70 (amate dal pubblico e recentemente rivalutate perfino dalla critica) e poi attraverso la sua partecipazione ad Un Medico In Famiglia. Gli incontri non hanno compreso solo le singole proiezioni ma alcuni seminari di approfondimento

20

e incontri con l’attore, che ha potuto così confrontarsi con quel pubblico che più di ogni altra cosa ha decretato la sua scalata al successo. La rassegna ha previsto anche una tappa all’Università per Stranieri di Perugia, durante la quale gli studenti hanno potuto porre più di una domanda al loro idolo, che si è dimostrato particolarmente entusiasta e disponibile. A Lino Banfi è inoltre stata consegnata una targa onorifica dal Comune di Assisi. Solo uno dei moltissimi e più che meritati riconoscimenti che l’attore ha raccolto nel corso della sua carriera. Un lungo percorso di cui, per sua stessa ammissione, non rinnega nulla e che rifarebbe dall’inizio senza la minima esitazione. Magari con l’aiuto di quella consapevolezze accumulata lungo questi anni.

I Thinnke Magazi


Cinema

I Think Magazine 12-2011 1-2012

Dante Marmone : una chiacchierata con Natale Catacchio e non solo... Un inevitabile omaggio a colui che ha fatto la storia del teatro barese, oltre a forgiare personaggi celebri che hanno raccontato Bari tutta, dai quartieri della città vecchia, ai quartieri nuovi quali Japigia e San Paolo. L’alba di un sogno che prese piede negli anni ‘70 con la fondazione della compagnia Anonima G.R., alle tante incursioni nel cinema – non ultima quella con Lino Banfi ne Il Commissario Zagaria – all’incontro con il regista Nanni Loy. Dante, tutto cominciò nel 1972 con I Baresi: che ricordi hai di quell’esperienza?

Nicola Ricchitelli

occorre mettere nel nostro lavoro. Cosa ha significato per te realizzare il sogno di fondare la compagnia teatrale Anonima G.R.? Quando nel 1974 fondammo l’Anonima G.R., avevamo un progetto preciso, creare una teatralità popolare che non guardasse più alle storie di Bari vecchia, ma puntasse l’attenzione ai nuovi quartieri popolari: Il San Paolo, Japigia e parlare della vita in questi quartieri, dove la vita popolare si era trasformata in realtà industriale, spingendo i pescatori e gli artigiani a diventare operai. Da un punto di vista artisticocreativo, volevamo esprimere tutte le nostre potenzialità: infatti negli anni abbiamo scritto una miriade di testi teatrali, televisivi, canzoni, che fotografano i personaggi e le avventure che ognuno di noi si trova a vivere.

Fu la molla che fece scattare definitivamente in me l’impegno di fare l’attore. I Baresi erano un gruppo amatoriale, ma molto professionale e impegnato in un teatro popolare ma di contenuti sociali. Ci ho lavorato per due anni e mi sono serviti tantissimo. Da autodidatta che sono, con loro appresi la forza dell’impegno che Chi è Natale Catacchio? Cosa ti

accomuna a lui? Ho conosciuto molti “Natale”: sono quei bulli nostrani tutto fumo e niente arrosto. La loro fortuna è quella di avere mogli come Pasqua che li amano e si sacrificano per loro. Cosa manca alla carriera artistica di Dante Marmone? E sotto il profilo umano? Mi mancano tante cose, non mi ritengo ancora realizzato, ho tanto da fare, da dire, da capire. Io spero di non arrivare mai al punto di dire che ho raggiunto i miei traguardi, perché sarebbe una menzogna.

21


Cinema

I Think Magazine 12-2011 1-2012

Un ponte tra Italia e Argentina

Giuseppe Marino

Il film breve di Andrea Costantino sbarca in Sudamerica

Abbiamo raggiunto Andrea Costantino in Argentina, a Córdoba, anche se purtroppo solo attraverso una videochiamata. Sposerò Nichi Vendola, il pluripremiato e ormai noto film breve realizzato dall’intraprendente regista e produttore barese, ha conquistato anche quell’angolo di Sudamerica che più degli altri parla italiano. A metà Settembre, Andrea è stato invitato dall’Istituto Italiano di Cultura di Córdoba per presentare il suo lavoro e, fuori da ogni previsione, gli è stato chiesto di tenere un seminario sulla produzione cinematografica. Un’esperienza di migrazione culturale, ottima occasione per dare maggiore ossigeno alla sua già fervida creatività e raccogliere materiale utile. “Sono partito con la telecamera al seguito – racconta Andrea – pensando che avrei potuto fare delle riprese. In Argentina ho trovato un ambiente culturalmente dinamico e fatto di relazioni sociali molto

22

stimolanti. Ho incontrato gli italiani fuggiti dalla guerra con la valigia di cartone che si sono ricostruiti qui, lentamente, una vita. Alcune storie rappresentano la genuinità dell’Italia di ieri che mi piacerebbe raccontare e quei valori ancora oggi alla base della nostra cultura. Le storie che ho raccolto saranno la base del mio prossimo film Sposerò Silvio Berlusconi – L’amore vince sempre”. La politica, quella dei partiti, è solo un pretesto per raccontare storie di vita quotidiana e Sposerò Nichi Vendola è una fotografia nitida e appassionata del momento storico in cui viviamo. Uno schizzo rapido e profondo, senza macchiette né stereotipi, di una pugliesità genuina, vera, complessa. Attraverso una potenza narrativa e una delicatezza inaspettata, tre donne – nonna, figlia e nipote – raccontano le vicende della famiglia Amoruso. Una narrazione fortemente radicata al territorio, ma che non si lascia intrappolare dai cliché. Una trama di rapporti femminili costruita

su tre generazioni di donne che emergono per una propensione alla libertà più forte di ciò che si pensi. Sposerò Nichi Vendola (DVD+libro), distribuito da Feltrinelli, è in vendita a 4,90 euro.


Think’n Click

I Think Magazine 12-2011 1-2012

Think’n Click II Edizione Ottobre/Novembre 2011 Primo scatto classificato: “Mimesi” di Alessandra Antonucci

“Mimesi”- Scatto vincitore di Alessandra Antonucci

La vincitrice del primo premio di Think’n Click – Ed. Ottobre/ Novembre 2011 è risultata essere la barlettana Alessandra Antonucci, con un totale di 153 preferenze da parte della giuria popolare e voto complessivo 25 da parte della giuria tecnica. Leggete l’intervista esclusiva ad Alessandra nelle prossime pagine. Ci teniamo a far notare come questa volta, ancor più della precedente edizione di Think’n Click, la giuria tecnica si sia trovata a dover giudicare foto di alta qualità, tanto è vero che i tre finalisti si differenziano tra loro per un voto soltanto.

Giudizi tecnici: GIOVANNI ALBORE: Bel verde e bel soggetto! Peccato sia un po’ sottoesposta. DAMIANO LAMONACA: Bella l’idea del verde nel verde, avrebbe potuto curare maggiormente il modo di presentare l’immagine: prima devo vedere le foglie o l’animale? SALVATORE LANOTTE: La luce teatrale e la cromia rendono davvero molto interessante questa immagine.

Alessandra Antonucci

23


Think’n Click

I Think Magazine 12-2011 1-2012

Think’n Click II Edizione Ottobre/Novembre 2011 Secondo scatto classificato: “Intensity” di Francesco Muciaccia

Il giovane fotografo pugliese Francesco Muciaccia è anche grafico e web designer nonché esperto di produzione e postproduzione di foto e video. Realizza siti web, loghi e blog. Si è classificato al secondo posto nel contest fotografico Think’n Click – Ed. Ottobre/Novembre 2011, con un totale di 68 preferenze da parte della giuria popolare e voto complessivo 24 da parte della giuria tecnica. Giudizi tecnici: GIOVANNI ALBORE: Foto ben inquadratura, cromaticità... È come inquadrata, anche se a livello se potessi toccarlo. comunicativo è un po’ carente. SALVATORE LANOTTE: Immagine DAMIANO LAMONACA: Bellissima intensa: bella l’inquadratura che immagine: sguardo, nitidezza, mette in risalto la tenerezza del gatto. 24

Francesco Muciaccia

I Thinnke Magazi


I Think Magazine 12-2011 1-2012

Think’n Click

Think’n Click II Edizione Ottobre/Novembre 2011 Terzo scatto classificato: “Intesi” di Mario Barracchia

Mario Barracchia è pugliese ma da due anni vive a Pescara per studiare Architettura. Esperto di grafica e post-produzione foto e video, ha dichiarato che “una mattina di qualche mese fa venni svegliato dal “bacio affettuoso” di Kaos, il cane del mio amico Fulvio. Ispirato da ciò, presi la mia macchina fotografica e realizzai alcuni scatti del mio amico a quattro zampe. Nasce così INTESI: un istante rubato all’espressione tremendamente umana di un “bastardo fortunato”, la cui vita si incrocia, sin da piccolo, con quella del suo amico-padrone in un fraterno legame affettivo”. La foto è stata scattata con una Nikon d3000, obiettivo Nikkor 50mm F.1.8. Mario, con la foto di Kaos, si è classificato al terzo posto nel contest fotografico Think’n Click – Ed. Ottobre/Novembre 2011, con un totale di 56 preferenze da parte della giuria popolare e voto

complessivo 23 da parte della giuria tecnica.

Mario Barracchia

Giudizi tecnici: GIOVANNI ALBORE: Bella foto, devo dire che è molto curata come una delle migliori: il cane sembra immagine, sia nell’inquadratura alzi gli occhi al cielo di fronte alle che nella cromaticità. Molto bene. sgridate del padrone. SALVATORE LANOTTE: Bella la DAMIANO LAMONACA: Avrei luce e l’inquadratura, che viene lasciato un po’ più di margine, ma valorizzata dallo sfondo scuro. 25


Think’n Click Elide Ferrari

I Think Magazine 12-2011 1-2012

Intervista ad Alessandra Antonucci vincitrice del Think’n Click II Edizione Ottobre/Novembre 2011

La prima classificata al secondo contest fotografico di I Think, Think’n’Click edizione Ottobre/ Novembre 2011 è Alessandra Antonucci. Conosciamola insieme. Ciao Alessandra, intanto raccontaci del tuo scatto vincitore, Mimesi: come è nata l’idea? Non avevo un’idea precisa, è nata casualmente. Ero in partenza per un grande viaggio con la speranza di cogliere nuove e indimenticabili immagini e nell’attesa ho deciso di visitare l’acquario di Genova. Lì sono stata attratta dai colori meravigliosi dell’iguana dai quest’arte? tubercoli, anche chiamata iguana verde. A 10 anni ho costruito la mia Topoclic, la macchina fotografica Il verde, infatti, è padrone che uscì nel ‘97 con Topolino: di assoluto di questa fotografia: certo la passione per la fotografia è che messaggio o concezione nata con essa. nasconde? I tuoi studi, sin dalle superiori, “L’arte - scriveva Aristotele - è sono sempre stati coerenti con imitazione, mimesi” e si riferisce la tua passione, nonostante oggi in particolar modo all’imitazione in Italia non viviamo un periodo della realtà e della natura, che è molto positivo per chi opera nel il fondamento, secondo l’estetica settore artistico e culturale. Hai classica, della creazione artistica. mai avuto qualche momento di Ogni forma d’arte sarebbe così sconforto in cui ti sei chiesta se un’attività di mimesi e cos’è la strada che avevi intrapreso era la fotografia se non perfetta quella giusta? imitazione della realtà? Allo stesso modo, il verde, tonalità globale Sono convinta che la scelta di della fotografia, rappresenta la perseguire un corso di studi perfetta mimesi dell’iguana tra la artistici sin dalle superiori sia vegetazione. stata rischiosa ma inevitabile, perché mossa dalla passione e La fotografia è una passione fondamentale per la mia crescita che coltivi praticamente da artistica. Durante quegli anni mi sempre: com’è nato l’amore per sono chiesta continuamente se 26

avessi intrapreso la strada giusta e solo quando ho smesso di pormi la domanda ho realizzato di non poter concepire un percorso migliore o diverso da quello tracciato finora. In passato la pittura sostituiva la fotografia e quando è nata quest’ultima alcuni ipotizzarono che dovesse essere la fine per la pittura. Fortunatamente le due arti si sono ritagliate percorsi paralleli e oggi coesistono amichevolmente: quali pensi che siano le possibilità di espressione artistica più immediate per la fotografia e quali per la pittura? Credo che oggi i fotografi che arrivano alla fotografia dalle arti figurative siano inevitabilmente avvantaggiati tra i loro colleghi perché, attraverso il loro percorso, sono al riparo dal maggior pericolo della fotografia odierna: la mania dello scatto e la tendenza all’arte industrializzata.


I Think Magazine 12-2011 1-2012

Think’n Click

La storia dell’arte ci insegna che ogni epoca ha trovato la giusta seppur discutibile via d’espressione, nella nostra credo sia fondamentale per ogni individuo scoprire quale sia il mezzo più adatto a tradurre le proprie idee ed emozioni in opera d’arte e sfruttarlo al meglio. Quali sono i grandi fotografi da cui trai ispirazione? Per me sono punti di riferimento i grandi fotografi di National Geographic come Steve McCurry, Gerd Ludwig, Paolo Pellegrin, Jodi Cobb, Nick Nichols, James competere sulla scena artistica Stanfield... europea o mondiale e offrire ai Hai lavorato anche con Joseph giovani talenti il giusto spazio. Cardo: cos’hai imparato da questa Personalmente credo possa essere necessario approfondire altrove esperienza? l’esperienza in campo artistico, per La differenza tra vedere e guardare. avere un confronto diretto con realtà E osservare coinvolgendo occhio, molto diverse dalla nostra. mente e cuore. Puoi svelarci il tuo sogno nel Hai mai pensato di lasciare la cassetto? Puglia? Fotografare per National Geographic! La Puglia senza dubbio sta rinascendo culturalmente. Ti ringraziamo per questa Attualmente è una terra intervista e ti facciamo un grande artisticamente molto ricettiva, in bocca al lupo affinché il tuo anche se non ancora in grado di sogno possa realizzarsi!

27


Interviste

I Think Magazine 12-2011 1-2012

Intervista ad Alice Cannone

Giuseppe Marino Alice Cannone è una venticinquenne barese all’ultimo sforzo prima della laurea in Giurisprudenza Europea e Transnazionale all’Università di Trento. L’abbiamo intervistata per i lettori di I Think, al fine di comprendere meglio la situazione universitaria italiana. Quando hai iniziato la esperienza di migrazione?

tua

Nel 2005, con un viaggio in Grecia. I miei nonni erano greci e furono costretti a fuggire in Italia dopo la guerra. Non ho mai voluto imparare il greco, perché da piccola temevo la diversità. Ma le radici sono la cosa più strana e preziosa che abbiamo, basta un rimorso accompagnato dalla voglia di capire chi si è veramente e ti ritrovi in viaggio, con quel senso di solitudine bella e serena che ti consente di ritornare a casa, qualsiasi cosa casa voglia dire, tutt’altro che solo.

degli studenti impegnata nella ammiravo perché erano più impegnati redazione del nuovo statuto di di me. L’anno successivo, uno di loro Ateneo. Cosa c’è dietro tanto mi disse: “Vorrei che ti candidassi. attivismo? Potrebbe essere l’inizio di una bella amicizia, io voglio essere tuo amico”. Al primo anno di Università discutevo Lì per lì mi sembrò una cosa ridicola, sempre con i rappresentanti di allora ai limiti dell’assurdo. Cosa c’entrava Dal 2005 a Trento per studiare e di politica nazionale e massimi sistemi. l’amicizia con la politica? Ci ho riso su quasi subito immersa nella politica Però io mi fermavo alla discussione, e ho accettato, poco convinta. universitaria. Oggi rappresentante loro si mettevano in discussione. Li Alcuni di questi compagni d’avventura

28


I Think Magazine 12-2011 1-2012

sono diventati preziosi punti di riferimento. Quando poi mi è stato detto “Vorrei candidarmi, perché vorrei vivere l’università come la vivi tu”, per me è stata una soddisfazione grandissima, un bacio accademico. Come hai vissuto i recenti cambiamenti dell’Università? Ci sono state riforme rivoluzionarie: si è passati dalla quadriennale, alla 3+2, alla 1+4. Il Totolcalcio fa un baffo alle riforme! Avrò anche una visione da Gattopardo, ma ogni volta mi sembra che si voglia cambiare tutto per non cambiare niente. Noi cresciamo tardi, ci vorrebbero tutti Peter Pan. Quello di cui avremmo bisogno è una riforma organica dell’Università che abbia a cuore gli studenti e li metta al centro di qualsiasi trasformazione. Un pensiero già sentito? Un luogo comune? I luoghi comuni possono essere sfatati solo con la Storia, e noi, per una cronica mancanza di fosforo ma anche

perché nessuno ci aiuta a ricordarlo, ci dimentichiamo cosa voglia dire essere e fare Università. Quando Federico Barbarossa promulgò la Constitutio Habita, pensava ad una mutua autonomia fra le istituzioni e gli enti universitari. “Gli studenti e il lavoro di studio – diceva l’Imperatore – con la loro scienza illuminano il mondo”. Noi a quasi 900 anni di distanza dovremmo continuare a illuminare il mondo, invece ci fanno solo incazzare, per toglierci tutto il nostro wattaggio!

Interviste

Che valore ha la formazione?

Una ragazza che ho conosciuto in Inghilterra, durante il suo Erasmus in Italia, si era sentita dire da un professore, durante l’esame: “Signorina, me ne fotto della sua opinione personale!”. E quello che mi rammarica è che qui ti chiedono solamente in che cosa ti sei laureato, con quanto e talvolta dove. Per fortuna hanno inventato l’Europass: un modo abbastanza complesso per chiederti quante lingue sai, se hai fatto il servizio Qual è la paura principale che civile e cosa sai fare. i giovani pugliesi dovrebbero superare? Alice cura la rubrica Disillusioni Ottiche su paneacqua.eu. Bisogna smetterla con il complesso Un’avventura in cui leggerezza del figlio della serva, e lo ripeto sempre e profondità si fondono in un anche a me stessa. La molla del esperimento ben riuscito. riscatto è la consapevolezza del proprio potenziale. Si può andare via, sì, ma È solo con la profondità che a volte solo se davvero lo si vuole. E non col rinnego e con la leggerezza che magone, ma con la fierezza delle talvolta ostento che so di poter andare nostre origini che verrà fuori grazie a avanti nella ricerca della mia strada. vocali troppo strette o troppo aperte Nel frattempo mi sono scoperta e a qualche atavico gene di modestia inspiegabilmente forte, e scusate se è poco. contadina che ci portiamo dietro.

29


Società Luca Guerra Venerdi 11 Novembre 2011, presso la Sala Rossa del Castello Svevo di Barletta, si è tenuto il quarto appuntamento de La Democrazia Delle Parole 2011, ciclo di incontri organizzato per riflettere su storia, giustizia e linguaggi organizzati dall’Associazione La Democrazia Delle Parole - onlus, e patrocinati dal Comune di Barletta e dall’Associazione Nazionale Magistrati e Magistratura Democratica. Ospite d’onore dell’incontro è stata Susanna Camusso, Segretario generale della CGIL dal 2010, intervenuta sul tema La tutela dei diritti tra progresso della persona e sviluppo economico, alla presenza del giudice del Tribunale di Trani, Francesco Messina e del Presidente dell’Associazione La democrazia delle Parole Dario Rivera Magos. Il giudice Messina ha portato i saluti di Magistratura Democratica, ricordando quanto possa essere importante discutere di questi temi con la cittadinanza. La Camusso ha iniziato ad

30

I Think Magazine 12-2011 1-2012

La democrazia nelle parole di Susanna Camusso occuparsi di sindacato nel 1975, mentre era studentessa universitaria di archeologia, attivandosi per il diritto allo studio. La sua carriera sindacale la vede, nel corso degli anni dirigente della FIOM milanese, lombarda e nella segreteria nazionale del sindacato dei metalmeccanici della CGIL. Dal 2008 è entrata nella Segreteria Confederale nazionale della CGIL con responsabilità diversificate: politiche dei settori produttivi, cooperazione, artigianato e agricoltura. Oltre all’attività sindacale, è stata tra le promotrici dell’associazione Usciamo dal Silenzio ed è impegnata da sempre per i diritti civili. Tanti i barlettani che hanno partecipato all’incontro, al punto che è stato necessario aggiungere degli schermi all’esterno della Sala Rossa per permettere a tutti di assistere all’interessante dibattito. Ecco alcuni passaggi salienti degli interventi al dibattito: «È dal lavoro, dalla sua tutela e garanzia che bisogna ricominciare, il punto di riferimento da cui deve

Susanna Camusso


I Think Magazine 12-2011 1-2012

ripartire il dibattito politico - ha esordito il Segretario - Il confine che separa l’idea di sviluppo da quella di progresso è sempre più confuso. Lo sviluppo è agognato da chi produce beni, il progresso lo vuole chi lavora ed è, ahimè, spesso sfruttato». L’ idea principale espressa è chiara e largamente condivisa: «Dobbiamo considerarci in primo luogo dei lavoratori, non solo dei consumatori che pagano le tasse. I diritti di cittadinanza non possono prescindere dal diritto al lavoro. Tutelare i lavoratori, investire sulla sicurezza, sul welfare e sullo sviluppo territoriale non viene considerato un investimento ma un costo. Bisognerebbe capire che le politiche sociali non sono di assistenza ma, appunto, di sviluppo. I diritti vengono considerati come dei costi e questo è inconcepibile. Prima di pensare di eliminare o toccare l’art. 18 bisognerebbe riflettere sul modello di Paese che vogliamo. L’art. 18 è un simbolo, ha una funzione deterrente» . Riguardo alla difficile congiuntura economica la Camusso ha

Società

specificato che, nonostante il mondo finanziario abbia dimostrato una concezione piuttosto spregiudicata dello sviluppo, esso in generale deve continuare ad avere una valenza positiva. Chiaramente ripartendo dal lavoro e dai diritti dei lavoratori. «Bisogna ricominciare a dire che il lavoro è identitario e permette alle persone di realizzarsi e di essere cittadini, perchè il diritto al lavoro è connesso al diritto di cittadinanza». Il nocciolo dell’evento è consistito nella discussione in merito al ruolo attuale delle donne nella società e l’iniqua distribuzione delle risorse regionali. A chi ha posto domande in merito, la Camusso ha risposto con un semplice quanto efficace messaggio: «Per ripartire dalla collettività bisogna sostituire l’Io con il Noi. Il cambiamento c’è, non è facile. Ora c’è una strada più aperta di qualche giorno fa, dobbiamo decidere Noi come farla piuttosto che farla decidere ad altri». Un efficace incipit verso una nuova via per uscire dalla crisi, economica e valoriale, che oggi attraversiamo…

31


Società

I Think Magazine 12-2011 1-2012

Grande successo per la quinta edizione di “Novello Al Castello” Luca Guerra - testo Luciana Doronzo - immagini

Tanti visitatori e volti soddisfatti per la quinta edizione di Novello Al Castello, tenutasi sabato 12 e domenica 13 novembre a Barletta, con il rango di Salone Regionale del vino novello e da quest’anno anche dell’olio extravergine di oliva, che ha offerto agli enoappassionati e non solo, un’occasione unica per scoprire uno dei centri storici più grandi ed affascinanti della Puglia. All’ingresso del Castello Svevo sono stati posizionati due Infopoint, dove poter avere tutte le necessarie delucidazioni sull’evento e, per degustare gratuitamente i vini protagonisti della serata, al costo simbolico di € 7 si poteva ritirare il Kit Novello al Castello, comprendente la tasca porta bicchiere personalizzata con il logodella manifestazione, il calice in vetro, un carnet con 10 ticket degustazione e una confezione di taralli tipici pugliesi all’olio extravergine di oliva ed una dolce sorpresa: una confezione di mandorle zuccherate pugliesi aromatizzate al Moscato di Trani.

32

Lungo l’itinerario all’interno dei sotterranei dell’intera area del castello, i partecipanti hanno incontrato circa 40 banchi d’assaggio, dove hanno potuto sorseggiare i vari vini, suddivisi nelle aree più rappresentative della viticoltura pugliese (Terre di Federico, Murgia, Messapia e Valle d’Itria- Salento). Un corner all’interno di una delle sale del Castello è stato poi dedicato alle Aziende Vinicole ed Olearie barlettane (associate e non al Consorzio di Tutela del Vino DOC Rosso Barletta) che hanno dato il

benvenuto a tutte le altre Cantine e Frantoi pugliesi, pronte a dare informazioni sui propri vini e olii ai visitatori partecipanti all’evento. Molto gradite le esibizioni dal vivo dell’Olivoil Jazz Band, una formazione musicale italiana dalle forti contaminazioni jazz, e dello spazio di lettura creativa, con la recitazione di brani poetici ricchi di Divino Brio, curato dalle attrici Mariella Parlato e Michela Diviccaro, accompagnate dalla chitarra del maestro Pino Cava.


I Think Magazine 12-2011 1-2012

Economia

La Puglia verso la città sostenibile:

partecipazione e rigenerazione le parole d’ordine In un’epoca di conflitti e contraddizioni socio - economiche, si apre il dibattito sulla presenza di spazi urbani segregati, che decenni di urbanizzazione ed espansione selvaggia hanno reso contenitori di emarginazione sociale. Ma per far fronte a questa realtà, la città si reinventa attraverso le iniziative di rigenerazione urbana, un fenomeno sfaccettato in cui la riqualificazione urbanistica ed architettonica si intreccia con la cultura, l’economia e l’organizzazione sociale delle città. L’azione della regione Puglia nell’ambito della riqualificazione urbana ha avuto avvio nel 2005 attraverso i Programmi Integrati di Riqualificazione delle Periferie (PIRP), da redigere con la collaborazione dei cittadini. Sono stati elaborati 129 programmi da parte di 122 comuni, evidenziando il forte coinvolgimento di associazioni, cooperative, organizzazioni sindacali ed abitanti dei quartieri interessati. L’inquadramento della materia in

Maria Grazia Natola

una cornice normativa organica avviene con l’approvazione della Legge Regionale 29 Luglio n. 21 del 2008, contenente gli indirizzi per la pianificazione comunale ed esecutiva delle norme regionali per la rigenerazione urbana. Inoltre, la possibilità di accedere a finanziamenti ha incentivato ulteriormente l’attuazione di tali piani, che rientrano nella programmazione comunitaria 2007-2013. Oggi, pertanto, i comuni, attraverso il confronto con le categorie professionali interessate e con la cittadinanza attiva, hanno il compito di trasformare il complesso normativo in opportunità per riabilitare le proprie aree degradate, attraverso una politica di partecipazione, integrazione ed ecosostenibilità.

33


Ambiente Stefania Lamacchia “Libertà è partecipazione” diceva Giorgio Gaber. E l’hanno capito ormai da tempo i toscani che hanno fatto della loro legge regionale sulla partecipazione cittadina (legge regionale 69 del 27 dicembre 2007) un vero e proprio fiore all’occhiello. Dal diritto di accedere ai documenti ed alle informazioni della pubblica amministrazione si è passati a forme più avanzate, fino a momenti di confronto collettivo su temi fondamentali per la vita dei cittadini, come le scelte sull’ambiente, sulla gestione dei servizi pubblici, o sull’assetto del territorio. Uno strumento politico e sociale che permette ai tutti di contribuire, con la propria esperienza, ad una migliore qualità delle decisioni collettive. Un tentativo, ambizioso, ma lodevole, di accorciare le distanze dal luogo delle scelte e chi le stesse le subisce. Un tentativo fallito, invece, quello messo in atto dall’amministrazione barlettana in occasione dell’installazione dell’antenna Parrilli.

34

I Think Magazine 12-2011 1-2012

La democrazia partecipativa e il suo esatto contrario Dopo proteste, sit in e manifestazioni, l’allora assessore alle politiche ambientali decise, a giochi fatti, di convocare un forum consultivo che vide il coinvolgimento di cittadini e associazioni. Un esperimento mal riuscito, anzi disastroso, che è riuscito nell’ardua impresa di capovolgere le finalità della democrazia partecipativa. Inserendo i cittadini alla fine del processo decisionale e ponendoli di fronte all’inevitabilità, ha contribuito ad aumentare il divario con le istituzioni e perdere fiducia nella politica stessa. Uno strumento d’avanguardia nelle mani sbagliate. Assisteremo, come già è successo, a flash mob, creazione di gruppi e pagine su facebook (il moderno foro della società civile), manifestazioni contro un’antenna mostruosa che deturpa non solo una rotonda, ma la stessa idea di democrazia. Due realtà a confronto, quella toscana e quella barlettana, che nulla hanno in comune tranne l’essere l’una il contrario dell’altra.


I Think Magazine 12-2011 1-2012

Intervista a Hernan Faletto

Sport Luca Guerra

È stato sin qui abbastanza soddisfacente l’avvio di campionato della Cestistica Barletta, formazione di pallacanestro militante nel campionato di serie C regionale. Hernan Faletto è la stella del team guidato dal coach Degni: noi di I Think Magazine abbiamo raccolto le sue sensazioni. Sei tornato a Barletta dopo 6 anni. Come stai vivendo questa nuova avventura? Sono molto contento di essere di nuovo qui a Barletta, speriamo sia una stagione davvero positiva. Un ottimo avvio il tuo, anche se nell’ultima partita hai segnato È un rapporto che va al di là della “solo” 11 punti. Hai preferito far gerarchia allenatore - giocatore, gioire di più i tuoi compagni? per me è un secondo padre, sono sempre rimasto in contatto con lui È andata così, l’importante è che e la sua famiglia. abbiamo vinto, avevamo bisogno di questa vittoria per superare la Come ti trovi a Barletta? sconfitta col Fasano. È una bella città, questo Stai incantando il pubblico con è certo. L’ho trovata molto le tue triple! E’ questo il tuo cambiata, migliorata, è diventata pezzo forte? maggiormente turistica, le persone mi fanno sentire davvero a casa. Diciamo che segno ogni tanto con tiri da 3, ma sono contento solo se Dove può arrivare la Cestistica? la squadra gioca bene e vinciamo. Speriamo di arrivare lontano: Con quali compagni hai stretto vogliamo arrivare tra le prime 4, e un miglior rapporto? se ciò accadrà ci sarà da divertirsi. Per l’età, mi trovo bene con Numero di scarpe: Colaprice, Degni, Auricchio e altri che conosco da tanti anni, c’è 47 e mezzo, diciamo che riesco a molta confidenza con loro. trovare scarpe da passeggio (ride, ndr). Raccontaci del tuo rapporto con il coach Degni. Temete l’ASSI Brindisi?

È una squadra tosta, con giocatori di esperienza, per noi sarà un test importante: non dobbiamo però più perdere in casa. Vogliamo tornare a vincere per la classifica e per i nostri tifosi. Obiettivi professionali personali per il tuo futuro.

e

Penso sempre giorno per giorno. Il mio prossimo obiettivo sul parquet è vincere qui a Barletta. Spero poi di rimanere a vivere qui in Italia, questo mi piacerebbe moltissimo. 35


Sport Nicola Ricchitelli

I Think Magazine 12-2011 1-2012

A bordo campo con David Di Michele Intervista al bomber del Lecce

Quasi 150 gol distribuiti con le maglie di Lodigiana, Foggia, Salernitana, Udinese, Reggina, Palermo, Torino, West Ham e Lecce, senza dimenticare le sei presenze con la maglia azzurra divise tra Marcello Lippi e Roberto Donadoni. Di tanto è stato capace David Di Michele: I Think lo ha intervistato! David, cosa ci puoi raccontare di mister Di Francesco? Quali le analogie e le differenze con mister De Canio? Penso che di differenze ce ne siano davvero poche, in quanto sono due allenatori che amano giocare e far giocare le proprie squadre. Tra le numerose maglie indossate bei ricordi. Ovunque sono stato nel corso della tua carriera a benissimo, ma qui a Lecce ho trovato una città che mi sta dando quale sei maggiormente legato? tantissimo, e questo a 35 anni non Guarda, ti posso dire che sono me lo aspettavo affatto. Quindi legato a un po’ tutte le maglie che ringrazio veramente tutti, perché ho indossato, sia dal punto di vista stare come sono ora qui a Lecce professionale che umano. Sono non è da tutti, penso che questa sia stato molto bene a Palermo, a una cosa che fa veramente piacere. Torino, al West Ham, stessa cosa Ringrazio tutti di cuore, e tutte le per Udinese, dove siamo arrivati in persone che mi stimano, ora devo Champions League: ho realizzato essere bravo a contraccambiare ben 15 reti e conquistato la maglia in campo con le prestazioni e i della nazionale. Anche questi sono goal, anche se quest’ultimi stanno

36

venendo a mancare. David, in particolare hai citato due momenti significativi per la tua carriera, la nazionale e l’esperienza inglese. Con la maglia azzurra hai totalizzato complessivamente 6 presenze: in generale puoi ritenerti soddisfatto o avresti voluto qualcosa in più? Sicuramente mi sarebbe piaciuto far parte ancora del giro della


I Think Magazine 12-2011 1-2012

nazionale, però sai, a volte incappi in una stagione sbagliata, un allenatore che non ti vede bene, e magari passi in secondo piano, perdendo quell’occasione. A me è successo questo, purtroppo, quindi ho perso la Nazionale. Con la maglia azzurra hai vissuto la serata dello “Stade de France” in quella ormai famosa Francia – Italia, subito dopo Berlino, dai francesi considerata la rivincita della finale del 2006. Come hai vissuto quella serata? Sì, la partita della rivincita, da parte loro sì. Ti dico che è stata una serata molto sentita da entrambe le parti, forse più da parte dei francesi. Ci hanno fischiato per tutta la serata, dal primo momento in cui siamo arrivati allo stadio con il pullman, e quindi un campo durante la partita. Però è stata una bella partita, è quella è stata senza ombra di dubbio la cosa migliore.

Sport

vestito la maglia del West sia la cosa più importante. Sentire Ham. Cosa ci puoi raccontare certe esternazioni da Ibrahimovic dell’esperienza inglese? ti lascia però un po’deluso. Chi ama il calcio gioca fino a quando È stata un’esperienza bellissima, il fisico lo permette: io oggi ho 35 che avrei voluto continuare ancora anni, e spero di giocare - infortuni per molto, ma non è accaduto. Il permettendo - per almeno altri tre. calcio inglese non è come quello Qualora mi rendessi conto di non italiano: lì la partita finisce la poter sostenere il ritmo, lascerei domenica! E non se ne parla più certamente. Non sarebbe giusto fino alla domenica successiva. continuare, sia nei confronti della Invece qui in Italia si va sempre società, sia dei tifosi, sia dei tanti alla costante ricerca polemica. In giovani che stanno emergendo e che Inghilterra che si vinca o si perda meritano il giusto spazio. finisce tutto là, si va a casa con una vittoria e con una sconfitta con E noi di I Think ti auguriamo di serenità. Noi forse da questo punto calcare i campi ancora a lungo, di vista siamo un po’ indietro. David… Cosa pensi delle ultime dichiarazioni di Ibrahimovic e Cassano circa questa sorta di “mal di calcio”? Per quanto ancora vedremo David Di Michele sui campi di calcio?

I Thinkne Magazi

Un calciatore ha continuamente bisogno di stimoli, la grande David, per una stagione hai passione per questo sport penso che

37


Cucina & Cocktail Chiara Gorgoglione

Timballo di patate e cavolo verza & Kir Royal

RICETTA Ingredienti - 800g di patate - 300g di cavolo verza - 200g di fontina - 30g di pangrattato - 50g di olio extravergine di oliva - 2 uova - sale q.b. Procedimento Mettete le patate in una pentola, copritele d’acqua e lessatele: il tempo di cottura varia a seconda della qualità delle patate. Dopo 2030 minuti, infilate la forchetta per accertarvi che non siano ancora dure. A questo punto sbucciatele e schiacciatele con un passapatate e mettetele in una ciotola capiente a cui aggiungerete 2 cucchiai d’olio,

38

I Think Magazine 12-2011 1-2012

il sale e le uova, amalgamando il tutto. Lavate le foglie di cavolo verza, passatele nell’acqua bollente per qualche minuto e poi scolatele per bene. Oliate il fondo di una pirofila da forno e spolverizzate con il pangrattato. Foderate con le foglie di cavolo verza e aggiungete il composto di patate, poi uno strato di fontina e ripetete la sequenza terminando con uno strato di passato di patate. Infornate nel forno preriscaldato a 180° per circa 30 minuti, poi lasciate riposare fuori dal forno per qualche minuto e gustate il vostro timballo di patate e cavolo verza. Buon appetito!

COCKTAIL Un cocktail prelibato per le festività: il nobile Kir Royal, ottimo se accompagnato dai classici panettoni, pandori o gli altri dolci tipici della tradizione natalizia. Ingredienti - 9/10 di Champagne brut - 1/10 di Crème de Cassis Preparazione Nel calice ben raffreddato, versate prima il Cassis e poi lo Champagne. Assicuratevi che quest’ultimo sia ben freddo. Mescolate delicatamente e servite.


I Think Magazine 12-2011 1-2012

Oroscopo & Sudoku

Segno del mese: Sagittario Salute Avrete continui alti e bassi nelle energie. Il vostro bioritmo appare incostante, come il vostro umore: adesso siete sereni e felici, ora cupi e irritati. Vi piace lo sport, soprattutto quello con un certo margine di rischio, attività sulla neve comprese! Siate prudenti: rischiate di essere troppo impulsivi, di dimenticare il riscaldamento muscolare e di procurarvi così fastidiosi, e dolorosi, strappi. State più attenti anche a dove mettete i piedi: correte il rischio di inciampare! Lavoro Grazie a Mercurio, in transito nel vostro segno per tutto il mese, potrete raggiungere eccellenti risultati in ambito professionale. Siete in cerca di impiego? Il pianeta degli affari e della comunicazione vi offre ottime occasioni.

Utilizzate pure i canali tradizionali per mandare curricula alle aziende che vi interessano, ma non solo: le stelle vi consigliano di provare anche con i canali meno tradizionali. Utilizzate i network, gli amici, le conoscenze: potreste trovare qualcosa di interessante tramite il passaparola. Amore L’amore si annuncia litigarello per buona parte del mese. Marte vi rende irritabili, scontenti, sempre a caccia di qualcosa di buono anche se poi non sapete esattamente di che cosa avete bisogno. L’eros vi stuzzica, ma poi scoprirete di non avere un gran appetito: se con il partner state insieme da molto tempo, vi guarderete in giro in cerca di stimoli diversi. Aprite gli occhi se ci tenete a mantenere solido il vostro rapporto ufficiale.

Sudoku di Dicembre e Gennaio

39


I Think Magazine 12-2011 1-2012

Da noi il fantastico è di casa

ALTRISOGNI

la rivista digitale di horror, sci-fi e weird

2,90 â‚Ź versione normale

versione per applicazioni ridotte

versione negativo

versione negativo ridotta


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.