10 - Notizie dalla Commissione

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Anno IV, n. 1 - gennaio 2014

Ingegneria dell’informazione Notizie dalla Commissione

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IN EVIDENZA PROFESSIONE La circolare CNI n.279 riscrive la professione ICT?

SCIENZA e INNOVAZIONE Digital Divide 2.0, quando il gap non è più tecnologico

STORIA e CULTURA Le macchine calcolatrici dal XVII al XX secolo - parte 2

Commissione ingegneria informazione


Ingegneria dell’informazione Notizie dalla commissione

Foglio informativo curato dalla Commissione dell’Ingegneria dell’Informazione dell’Ordine degli Ingegneri di Pavia. Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione è una pubblicazione non periodica e non può, pertanto, considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7 marzo 2001.

Ing. Fabrizio Sisti

Uffici c/o Ordine degli Ingegneri di Pavia, Via Indipendenza 11, 27100 PAVIA.

Presidente dell’Ordine degli Ingegneri di Pavia Innanzitutto grazie agli amici della Commissione Informatica per l’ospitalità concessami nel periodico informativo. Il notiziario, giunto ormai al decimo numero, è da considerare una presenza consolidata che sa cogliere argomenti di interesse generale che riguardano tutti gli iscritti, con un aspetto grafico ed una tecnica redazionale che hanno poco da invidiare alle pubblicazioni più blasonate che circolano nella rete. Complimenti! Il mio intervento si articola in due punti: una breve presentazione del programma del nuovo consiglio ed una riflessione sull’evoluzione della professione.

Contatti Segreteria Ordine degli Ingegneri di Pavia Tel: 0382.22070 Fax: 0382.530478 E-Mail: contatti@ording.pv.it PEC: ordine.pavia@ingpec.eu

Referente notiziario: Ing. Christian Cucculelli mail-to: christian.cucculelli@gmail.com

Coordinatore della Commissione: Ing. Augusto Allegrini mail-to: aallegrini@tin.it

Il programma del nuovo Consiglio dell’Ordine. Con la fine di settembre del 2013 si è insediato il nuovo Consiglio dell’Ordine Ingegneri che è stato nominato nella tornata elettorale dello scorso luglio. Anche se la parentesi elettorale ed il periodo feriale hanno portato ad un inevitabile rallentamento delle attività dell’Ordine, oggi, dopo l’iniziale periodo di rodaggio, il Consiglio opera nel pieno delle sue funzioni ed attività. Tra i consiglieri si è rafforzato lo spirito di squadra e si sono consolidati dei legami di stima reciproca e di amicizia che costituiscono un importante stimolo ed ulteriore entusiasmo per raggiungere i traguardi con spirito di servizio e senso di responsabilità. Oltre allo svolgimento della tradizionale attività istituzionale, ricordo sinteticamente alcuni obiettivi prioritari che il Consiglio dell’Ordine si è prefissato per questo mandato elettorale 2013-2017: • il rafforzamento della presenza dell’Ordine attraverso il miglioramento dei rapporti con le Istituzioni e gli Enti locali del territorio provinciale; • lo sviluppo di sinergie e collaborazioni con le istituzioni tecnicoscientifiche e con le altre categorie professionali della nostra provincia, per garantire la qualità e l’efficacia della formazione pro-

Indice

EVENTI e MANIFESTAZIONI

7 febbraio 2014, ore 20:30 “I nostri figli nell@ rete”,

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L’ingegnere dell’informazione e l’obbligo di formazione continua

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“I nostri figli nell@ rete”, a Vigevano con ISF

10 Professionisti: una Card per operare nella UE

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Il giornalino si rifà il trucco

10 Digital Divide 2.0: quando il gap non è più tecnologico

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La nuova commissione dell’ordine: Ambiente e Territorio

presso

l’Auditorium dell’I.T.I.S. Caramuel, Via Giovanni Segantini 21, VIGEVANO (PV)

Normativa per l’ingegneria dell’informazione. Eppur si muove!

11 Calcolatrici meccaniche dal XVII al XX secolo Parte II


Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 10, gennaio 2014

fessionale obbligatoria; • un maggiore coinvolgimento dei colleghi alla vita dell’Ordine, promuovendo iniziative di socializza-

zione e migliorando la comunicazione con gli iscritti; • assicurare la massima trasparenza nella gestione, con la pubblicazione dei bilanci e di informazio-

ni periodiche sulle attività del Consiglio e delle Commissioni; • favorire e incentivare la costituzione ed il lavoro delle Commissioni, che dovranno essere il motore della formazione continua e dell’arricchimento culturale dei colleghi; • favorire la crescita professionale e l’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani ingegneri e valorizzare la figura degli ingegneri dipendenti. L’evoluzione della professione di ingegnere. La professione dell’ingegnere ha vissuto per circa 80 anni “assopita” sull’ordinamento professionale e sul regolamento per l’esercizio della professione che risalgono rispettivamente al 1923 ed al 1925. Se si esclude l’approvazione della tariffa professionale nel 1949, gli interventi legislativi riguardanti la categoria sono stati di modesta portata e tendenti a specificare aspetti di dettaglio inerenti il funzionamento della professione. Gli ingegneri (ma anche altre professioni ordinistiche) si sono talmente assuefatti alla situazione da non accorgersi che il mondo stava cambiando rapidamente. Si dava quasi per scontato che tutto dovesse continuare così all’infinito, con una professione protetta e tutelata dalle tariffe minime, non sempre applicate (specialmente nel settore privato), ma pur sempre legge vigente, che in caso di contenzioso col cliente mettevano al riparo da sorprese sgradite. In questo clima abbiamo sempre condotto battaglie di retroguardia, cercando di difendere un recinto che si faceva sempre più stretto. E’ emblematico che quando i committenti pubblici, in applicazione di una legge del 1989, hanno cominciato a chiedere uno sconto generalizzato del 20% sulla tariffa, siamo arrivati anche a punire per concorrenza sleale i colleghi che, costretti dal committente, per ricevere l’incarico, dovevano applicare lo sconto. Dopo poco tempo, con gli attacchi al sistema ordinistico delle professioni provenienti da diversi settori della società, ci siamo risvegliati bruscamente dal torpore. Le conseguenze sono ben note: dalla riforma degli ordinamenti professionali del 2001 abbiamo assistito ad un susseguirsi di nuove disposizioni che hanno cambiato la formazione universitaria dell’ingegnere, il governo degli ordini territoriali, la modalità di accesso all’albo, hanno abolito le tariffe, hanno regolamentato l’esercizio della professione in forma societaria. La riforma delle professioni del 2012 ha ulteriormente sancito l’apertura alle forme pubblicitarie, introdotto l’assicurazione obbligatoria, la formazione continua, la separazione degli organi di disciplina per la deontologia professionale da quelli amministrativo-istituzionali. Tutti gli ultimi avvenimenti riguardanti le professioni avvengono in concomitanza con una crisi economica di proporzioni internazionali che in Italia ha portato a tassi di disoccupazione giovanile che non si vedevano dal periodo post-bellico. La congiuntura ha drammaticamente ridotto i consumi mettendo in crisi interi settori dell’economia, contraendo, ormai costantemente da qualche anno, le commesse ed i fatturati degli ingegneri. Purtroppo con questa situazione dovremo convivere ancora per un arco di tempo che oggi non appare definibile con certezza, ma che difficilmente sarà breve. E’ chiaro che la nostra categoria ha poche speranze di risolvere con le sole proprie forze tutte le complesse problematiche che attanagliano il paese, tuttavia abbiamo sicuramente le competenze e le capacità per fare la nostra parte. E’ risaputo che l’eccessiva burocratizzazione delle procedure è una delle cause, se non “la causa”, della scarsa attrattività economica del nostro paese. Il nostro Consiglio Nazionale ha proposto al Governo di far partecipare attivamente gli ingegneri alla semplificazione e alla sburocratizzazione del paese. E’ stato il tema del 58° Congresso Nazionale tenutosi a Brescia lo scorso anno. Vi invito a consultare gli interessanti risultati della ricerca del Centro Studi del C.N.I sulla disponibilità degli ingegneri al link: http://www.centrostudicni.it/index.php/focus-on/item/5325-presentata-ricerca-susussidiarietà-e-semplificazione-al-congresso-degli-ingegneri Tanti auguri per un 2014 ricco di soddisfazioni personali e professionali ed un cordiale saluto a Tutti i colleghi.

Fabrizio Sisti

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Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 10, gennaio 2014

L’ing. dell’informazione e l’obbligo di formazione continua

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INGEGNERIA DELL’INFORMAZIONE

vo del proprio rappresentante. Tale documento è composta da tre macro tipologie di contenuti formativi: • • •

Istituzionale Soft skill Hard skill

Sulla base di queste macro tipologie sono stati declinati i filoni formativi. Il passo successivo è stato quello di proporre a tutti i partecipanti attivi della commissione un questionario per valutare in prima battuta quali dei filoni proposti erano più appetibili. Da questa veloce consultazione è emerso, per ogni macro tipologia, il seguente scenario:

Il lavoro della Commissione La commissione ingegneria dell’informazione ha prodotto un documento che caratterizza il “profilo” formati-

Istituzionali: • Il libero professionista e l'imprenditore (17%)

Soft Skill: • Gestione elettronica dei documenti: dalla fattura al controllo dei processi tramite workflow, dalle normative in vigore ai casi applicativi (17%) • Innovation Management (15%) • Sicurezza dai dati: dalle norme agli aspetti tecnici; come fare un sistema IT a prova di sicurezza (62%)

LE COMMISSIONI

on il “Regolamento recante riforma degli ordinamenti professionali1” all’articolo 7 è introdotto l’obbligo di formazione continua per gli iscritti. Il di di C. C. Canobbio Canobbio regolamento, che è circoscritto alle professioni regolamentate2 e ai relativi professionisti, nasce con il fine di garantire la qualità della prestazione professionale in generale e soprattutto nei confronti del committente e pertanto ogni professionista ha l’obbligo di curare il costante aggiornamento della propria competenza professionale. La violazione dell’obbligo costituisce illecito disciplinare. A partire dal 1 gennaio 2014 è in vigore l’obbligo di formazione per l’iscritto. Per rendere attuativo tale obbligo il CNI ha pertanto adottato un proprio regolamento di formazione3. All’articolo 3 il regolamento definisce il valore minimo di credito formativo professionale (CFP) utile per poter esercitare la professione. Tale valore è fissato in 30 CFP. Al termine di ogni anno solare vengono detratti ad ogni iscritto 30 CFP del totale posseduto e quindi l’iscritto, per poter esercitare, deve darsi da fare per accreditarsi almeno 30 CFP ogni anno. L’Ordine, entro gennaio, deve inviare al CNI il “piano di formazione” per i propri iscritti, tale piano deve contenere i corsi che saranno erogati nell’anno al fine di garantire il sicuro raggiungimento dei crediti necessari per poter permettere l’esercizio della professione.

Sopra - Rappresentazione delle macro tipologie delle competenze per il settore dell’informazione.

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Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 10, gennaio 2014

Un quadro generale sulle norme inerenti il settore ICT nel pubblico e nel privato (propedeutico a corsi più specialistici) (26%)

LE COMMISSIONI

Hard Skill • Microsoft (25%) • Linux (25%) • Networking e reti mobile (24%) Il documento è stato proposto anche in sede di commissione CROIL dove ha ricevuto un ottimo apprezzamento e l’interesse di proporlo come base per una valutazione presso gli altri ordini della consulta. Infatti è da considerare che l’ingegnere dell’informazione per sua vocazione è naturalmente tenuto ad un aggiornamento professionale in termini di CFP molto più importante di quanto non richieda il regolamento del CNI. Tale formazione non è obbligatoria, ma è necessaria per il professionista il quale si forma presso dei veri e propri centri specializzati spendendo anche diverse migliaia di euro. Inoltre alcuni corsi sono addirittura di nicchia tali da rendere non economico la organizzazione da parte dell’Ordine di un corso ad hoc magari solo per un iscritto. Queste peculiarità dell’ingegnere dell’informazione devono essere sfruttate e valorizzate. Divengono centrali due azioni che l’Ordine deve portare avanti con forza: •

la sinergia nell’organizzazione di corsi tra Ordini per produrre corsi comuni svolti presso un solo ordine ma usufruibili da iscritti di più Ordini adiacenti territorialmente;

il riconoscimento delle formazione “autonoma dimostrabile” svolta dall’iscritto in modo da evitare la frequenza a corsi istituzionali però poco attinenti l’attività professionale solo per poter raggiungere i CFP richiesti.

L’Ordine è chiamato ancora una volta a gestire una situazione particolare e delicata. Il rischio è evidente anche per i non addetti. La formazione per l’Ingegnere dell’informazione è un must e non esiste nessun obbligo di legge che può introdurla: è necessaria per lo svolgimento dell’attività professionale. L’obbligo introduce solamente delle limitazioni al riconoscimento della formazione. E questo si riflette per l’iscritto come un aumento dei costi di formazione. Se lo uniamo anche ad altri obblighi introdotti (ad esempio l’assicurazione) diviene evidente che l’iscritto è vessato ulteriormente rispetto un collega non iscritto. L’Ordine in questo è chiamato a gestire al meglio una potenziale “emorragia” di iscritti ponendosi al fianco di essi agevolandoli nelle attività obbligatorie e tutelandoli sul territorio verso le amministrazioni e le imprese rispetto a figure che nei fatti svolgono le stesse attività ma che non sono sottoposti a tali obblighi. 1 - Decreto del Presidente della Repubblica 7 agosto 2012, n. 137 “Regolamento recante riforma degli ordinamenti professionali”, a norma dell'articolo 3, comma 5, del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito, con modificazioni, dalla legge 14 settembre 2011, n. 148, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 14 agosto 2012, n. 189. 2 - Professione regolamentata è l’attività il cui esercizio è consentito solo a seguito d’iscrizione in ordini o collegi. 3 - Il Regolamento di Formazione adottato dal CNI è stato pubblicato sul Bollettino Ufficiale del Ministero della Giustizia n. 13 del 15 luglio 2013 (circolare CNI 255 del 16/7/2013/).

“I nostri figli nell@ rete”, a Vigevano con ISF

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INGEGNERIA DELL’INFORMAZIONE

el corso del 2013 la Commissione dell’Ingegneria dell’Informazione ha avviato un confronto con l’associazione ISF (Informatici di C. Cucculelli Senza Frontiere) mirato a valutare l’opportunità di collaborazioni su progetti e iniziative, con uno sguardo particolare alle esigenze del nostro territorio. Nasce così l’evento che stiamo organizzando per il prossimo febbraio a Vigevano, con ISF e con il Comitato Genitori “G. Caramuel”. Una serata dedicata alla sensibilizzazione dei genitori di ragazzi in età scolare nei confronti delle nuove tecnologie, cercando di sfatare i falsi miti e di far alzare l’attenzione su potenziali rischi. L’organizzazione dell’evento è stata possibile grazie all’interesse mostrato dal Comitato Genitori dell’Istituto Caramuel di Vigevano: il Dott. Lodovico Grompo

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darà il via ai lavori presentando alla platea l’associazione Informatici Senza Frontiere O.N.L.U.S. Il rapporto tra tecnologia e psicologia, invece, verrà affrontato con il Dott. Johnmarco Scupelli, psicologo scolastico e psicoterapeuta, che arricchirà la discussione con interessanti spunti di riflessione relativi a disturbi psicologici e sociali che potrebbero insorgere a causa di un uso scorretto o sconsiderato della tecnologia, quali ad esempio la dipendenza da internet, il gioco on-line, il cyber bullismo. L’evento è patrocinato dall’Ordine degli Ingegneri di Pavia, dal Comune di Vigevano e dall’associazione ISF, e si terrà il 7 febbraio 2014 presso l’Auditorium dell’ITIS Caramuel di Vigevano. Un’occasione per discutere insieme e cercare di rendere noi genitori più confidenti nell’approccio alla tecnologia e poter accompagnare i nostri figli in un uso più corretto e consapevole di quello che per loro, ormai, è quotidianità.


Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 10, gennaio 2014

Il giornalino si rifà il trucco

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INGEGNERIA DELL’INFORMAZIONE

di sviluppare una sezione dedicata al mondo delle associazioni e delle collaborazioni a scopo sociale e volontaristico, dall’altra si pensava di creare una sezione tematica dedicata al mondo delle start-up innovative in cui raccontare le esperienze di aziende e colleghi che affrontano i mercati globali grazie all’innovazione e alle nuove tecnologie. Vi invitiamo pertanto a segnalarci possibili argomenti di interesse e ci auguriamo che gli sforzi finora fatti rispondano alle vostre aspettative!

A partire da sinistra, le copertine del numero 1, del numero 9 e del numero 10. Appare evidente il percorso di crescita affrontato con l’esperienza di questi anni.

La Commissione Qualità: 10 anni di attività all’interno dell’Ordine QUALITA’

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a Commissione Qualità nasce all’interno dell’Ordine degli Ingegneri di Pavia nel lontano 2004. Da allora la commissione ha mantenuto un’attività di C. di Canobbio F. Guarnaschelli costante nel tempo e quest’anno in occasione del decimo anniversario celebrerà la ricorrenza con un’iniziativa indirizzata a tutti gli iscritti. Attualmente conta una decina di componenti. L'obiettivo della commissione, così come di tutte le commissioni dell'Ordine, è quello di offrire un punto di ritrovo e confronto per i colleghi su argomenti di interesse comune e di promuovere l’arricchimento professionale degli scritti. In particolare la commissione si occupa di temi che riguardano i sistemi di gestione aziendale per qualità, ambiente, sicurezza, responsabilità sociale, energia e altro ai sensi della varie norme internazionali riferite ai diversi settori (UNI EN ISO 9001:08, UNI EN ISO 14001:04, BS OHSAS 18001:07, etc.). Da questo punto di vista siamo attivi da sempre nel proporre eventi che hanno registrato una buona presenza di partecipanti come: seminari gratuiti/incontri divulgativi • I modelli organizzativi ai fini di prevenire la responsabilità amministrativa - D.Lgs. n°231/2001 • Il sistema di qualità per gestire e migliorare: UNI EN ISO 9001:08 e UNI EN ISO 9004:09 • Problem solving: prendere decisioni e risolvere problemi • Gruppi di lavoro e gestione delle attività in qualità corsi di formazione • La certificazione ISO 9001: corso propedeutico generale

• La certificazione ISO 9001: impostazione e implementazione di un sistema di gestione per la qualità negli studi professionali. Attualmente sono in preparazione per i prossimi mesi approfondimenti che riguardano: • la revisione della UNI EN ISO 9001:08, la cui pubblicazione è prevista per settembre 2015; • l’implementazione di sistemi di gestione in specifici settori; • introduzione al project management.

LE COMMISSIONI

l 2012 si è chiuso con un numero riassuntivo di quanto fatto dalla redazione interna durante il mandato del Consiglio precedente. In attesa del rinnovo del considi C. Cucculelli glio e della ripresa delle varie iniziative, abbiamo pensato di rifare il look al nostro giornalino cercando di renderlo un po’ più fresco e immediato. Le sezioni tematiche sono riconoscibili attraverso l’applicazione di una evidente banda laterale colorata, mentre gli autori dei contenuti sono riportati all’inizio di ogni pezzo. Anche i colori delle sezioni tematiche sono stati rivisti, ricorrendo a tonalità più vive e nitide. Accanto all’aspetto della composizione grafica, stiamo lavorando a nuove sezioni tematiche da inserire nei prossimi numeri in quanto siamo convinti che rappresentino temi di grande attualità e importanza: da una parte stiamo cercando

Inoltre, i membri della Commissione partecipano e contribuiscono alle attività promosse su scala regionale dalla Consulta e su scala nazionale dal CNI o da altri Ordini. La Commissione si prefigge anche di supportare il Consiglio nel mantenimento della certificazione di qualità ottenuta ai sensi della norma UNI EN ISO 9001 nel 2008 dall’ente di certificazione RINA. Pavia è stato uno dei primi Ordini in Italia a capire il valore aggiunto rappresentato dall’operare secondo le regole di qualità individuate dalle norme ISO, ed oggi ci riempie di orgoglio constatare che altri Ordini d’Italia stanno valutando l’implementazione di un sistema di gestione a partire dal nostro modello. La commissione è aperta a tutti gli iscritti interessati: chi si interessa di qualità e sistemi di gestione può unirsi ai colleghi della commissione nelle riunioni periodiche ogni primo mercoledì del mese alle ore 18:00 presso la sede dell’Ordine.

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La nuova Commissione dell’Ordine: Ambiente e Territorio

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LE COMMISSIONI

AMBIENTE E TERRITORIO

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on il rinnovo del consiglio dell’Ordine, e dopo il suo insediamento lo scorso settembre, si sono riorganizzate le Commissioni con una maggior riferimento al quadro organizzadi A. Allegrini tivo nazionale, quello del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), e regionale, quello della Consulta Regionale degli Ordini Ingegneri di Lombardia (CROIL). La Commissione Ambiente e Territorio fa parte dei nuovi ingressi. Seppur fondando le sue radici culturali e tecniche nelle ex commissioni Urbanistica e Civile Ambientale, la nuova nata, ha ampliato le proprie ragioni istituzionali. Attualmente nella propria mission riconosce, quale scopo precipuo, quello di approfondire le tematiche e le discipline che, sul piano sociale ed ambientale, si occupano dell’assetto, della gestione del territorio, provvedendo ad analizzare, a razionalizzare e ad organizzare le attività di trasformazione e di controllo delle aree urbane, extraurbane, degli insediamenti produttivi e residenziali, delle infrastrutture e dell’ambiente naturale e antropizzato con particolare riferimento alla sua difesa anche preventiva e al suo paesaggio. Il particolare valore di questi approfondimenti risiede proprio nelle finalità che essi perseguono; sono, di fatto, finalità di ordine morale, al raggiungimento delle quali, la scienza, la tecnica e le arti proprie delle attività di ingegneria danno il loro indispensabile contributo. È in questi principi l’essenza sociale dell’impegno della commissione che affronta i temi proposti con una duplice consapevolezza quella della conoscenza e dell’apporto proprio delle discipline tecniche e quella della responsabilità civile del ruolo dell’ingegnere nei confronti della società. Operativamente la commissione si è data degli obbiettivi specifici. Ha funzione di Osservatorio dei dispositivi normativi di settore a livello statale, regionale e locale. Analizza la strumentazione urbanistica di livello generale e attuativo a diverso livello di pianificazione (regionale, provinciale, comunale) in questa funzione opera spesso di concerto con l’Interprofessionale edile della provincia di Pavia. Per inciso va ricordato che il Comitato Interprofessionale edile della Provincia di Pavia, che si occupa di problematiche connesse all’attività professionale ed imprenditoriale in materia edilizia ed urbanistica con l’intento di rappresentare istanze e proposte comuni agli enti che amministrano il territorio della provincia di Pavia, fu fondato nel 1983 proprio dagli ingegneri con l’allora Presidente ing. Luigi Canepari, figura mitica, non soltanto per l’Ordine di Pavia, ma per l’intero sodalizio nazionale degli Ingegneri. Attualmente il Comitato è partecipato, oltre che dagli Ingegneri, dal Collegio Geometri, dal Collegio Ingegneri ed Architetti e dalla locale ANCE (Associazione Nazionale Costruttori Edili).

Tornando alla Commissione, ai compiti precedenti si aggiungono: • la partecipazione alle attività di Valutazione Ambientale Strategica VAS a diverso livello di pianificazione (regionale, provinciale, comunale); • le collaborazioni su richiesta, per conto dell’Ordine, ad attività organizzative anche istituzionali connesse con il funzionamento dei rapporti tra pubblici uffici preposti alla gestione ed al controllo del territorio (condivisione di intenti, finalità, di procedure, redazione di modulistica - con Agenzia del Territorio, Amministrazione Provinciale, diversi comuni della provincia anche qui in collaborazione con il Comitato Interprofessionale edile della provincia di Pavia) e ad organi di controllo per Amministrazioni pubbliche e/ o a partecipazione pubblica (commissioni edilizie, del paesaggio, urbanistiche, di concorso, etc.); • l’approfondimento su temi specifici per l’ambiente quali la difesa e la prevenzione dei rischi idrogeologici, il contenimento del consumo di suolo, la mobilità, i processi del ciclo delle acque e dei rifiuti, il controllo delle idriche superficiali; • l’organizzazione e la partecipazione attiva alla realizzazione di eventi, seminari, convegni, corsi sui temi specifici della commissione anche finalizzati all’attività della formazione continua per la categoria. Gli argomenti tecnicamente molto stimolanti e interessanti, per la compagine dell’ingegneria civile, hanno attirato una discreta attenzione da parte dei colleghi. Attualmente la commissione ha circa venticinque iscritti con oltre una decina di assidui frequentatori che contribuiscono ai lavori con fattivo entusiasmo. Proprio a fronte della base volontaria di queste attività, ci si auspica che nel prossimo futuro la partecipazione attiva aumenti e che questo consenta di raggiungere sempre migliori risultati in merito ai compiti assegnati alla c omm i ssi one. Pertanto oltre all’augurio di “buon lavoro a tutti”, si estende un invito, per chi fosse interessato e lo desiderasse, a venire in commissione a portare il proprio Augusto Allegrini - Segretario dell’Ordine, Consigliere referente e Coordinatore della Commissione Ambiencontributo. te e Territorio


Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 10, gennaio 2014

Nell'ultimo anno e mezzo, nonostante l'attenbase di gara. Un aneddoto curioso: nelle bozze circolate zione sia stata riposta principalmente sull'enprima della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale, nella tavola trata in vigore della riforma delle professioni di classificazione dei servizi allegata al decreto le Tecnologie (assicurazione obbligatoria, formazione contidell'Informazione e della Comunicazione erano individuate nua con crediti, revisione codice deontologico con il solo acronimo TIC, il che ha fatto pensare molti ad un di S. Tazzi degli ordini, consiglio di disciplina, ecc.), l'azioerrore. A seguito di opportune segnalazioni si è provveduto ne dei delegati delle Commissioni Ingegneria dell'Informaa togliere il forse fuorviante o quantomeno atipico acronizione a livello nazionale ha prodotto qualche movimento a mo. livello normativo. Non è ancora possibile affermare che vi Al di la di questi importanti riconoscimenti dalla prospetsia una privativa esplicitata in modo chiaro e diretto, tuttativa di natura economica, che tuttavia devono inevitabilvia alcune interpretazioni e combinati disposti vanno in mente fare i conti con le leggi del libero mercato e della quella direzione. Queste pagine riassumono il percorso concorrenza, i contenuti più interessanti per l'ingegneria compiuto per fare il punto della situazione. dell'Informazione vengono da due circolari CNI del 2013: la Nello specchietto in pagina sono riportati gli estremi dei 194 e la 279. documenti istituzionali che saranno citati (norme, circolari, La circolare 194 di fatto propone un combinato disposto comunicazioni). tra la legge n. 4 del 2013 (riconoscimento delle professioni Già il 9 luglio 2012 il CNI, facendo seguito ad una richiesenza né ordini né collegi - quale ad esempio la non ancora sta di chiarimenti proprio dell'Ordine di Pavia, segnalava riconosciuta Associazione degli Informatici Professionisti) e che "[…] l'elenco delle attività il DM 328/2001. In estrema sinteprofessionali stabilite dall'artisi: la legge 4/2013 all'articolo 1 colo 46 del DPR 328/2001 per dice che possono essere riconogli iscritti alle sezioni A e B sciute le professioni non organizdell'Albo Ingegneri sono […] zate, con esclusione delle attività riservate agli iscritti all'albo deriservate agli iscritti in albi o elengli Ingegneri (al limite, da valuchi; siccome la 328/2001 dice che tare caso per caso, possono una serie di attività sono di comsussistere delle competenze petenza degli ingegneri dell'inforconcorrenti con altre professiomazione, ne conseguirebbe una ni) e non possono essere eserciriserva di legge, ovvero non postate dai soggetti che iscritti sono essere riconosciute associaall'albo non sono. […]". zioni di soggetti che svolgono le Ricordiamo che il DPR attività descritte all'articolo 46 In questi ultimi anni ha preso corpo la riforma delle professioni, con un’alternanza di decreti legge, leggi, circolari e quant’altro. 328/2001 è la legge che ha riordel 328/2001 sopra citate. Temi come la formazione continua e l’assicurazione sono rimasti dinato le professioni, introduLa circolare CNI n. 279 chiarisce nebulosi per diversi mesi e ancor oggi lasciano aloni di incertezza. A complicare lo scenario per il settore dell’informazione la mancanza cendo tra le altre cose i tre setinvece che per gli impianti eletdi decreti attuativi e norme tecniche che riescano a dipanare i tanti tori per l'ingegneria; il citato tronici posti al servizio degli edifinodi della materia: a partire da competenze e attività. articolo 46 dice invece che le ci, indipendentemente dalla deattività dell'ingegnere dell'inforstinazione d'uso, collocati all'inmazione sono "la pianificazione, la progettazione, lo sviterno degli stessi o nelle relative pertinenze che sottostanluppo, la direzione lavori, la stima, il collaudo e la geno a determinati vincoli previsti dal DM 37/2008, è obbligastione di impianti e sistemi elettronici, di automazione torio il progetto e che detto progetto deve essere redatto e di generazione, trasmissione ed elaborazione delle inda un Professionista iscritto all'Albo degli Ingegneri nel Setformazioni". tore dell'Ingegneria dell'Informazione. Viene fornito anche La nota risultava un po' debole; tuttavia iniziava a far un elenco esplicativo e non esaustivo di cosa si intende per emergere una consapevolezza da parte del CNI relativaimpianto elettronico (colmando una carenza del DM mente alla problematica che già si concretizzava il 20 luglio 37/2008): 2012 con l'inserimento delle prestazioni relative alle tecnologie dell'informazione e della comunicazione (ICT) nel rea. impianti e/ o sistemi telefonici, di segnalazioni, golamento per la determinazione dei parametri di compencontrolli, cablaggi strutturati; so giudiziario, elemento di riferimento dopo l'abolizione dei minimi tariffari. Si tratta di una nicchia di attività, tuttavia è b. impianti di videosorveglianza, controllo accessi, comunque un riconoscimento di esistenza (prima le tecnoidentificazione targhe di veicoli etc. logie ICT non erano contemplate nelle tariffe). Il medesimo concetto viene ripreso con il decreto c. impianti e/ o sistemi per la gestione elettronica 143/2013 in vigore dal 21 dicembre scorso relativo alla dedel flusso documentale, dematerializzazione e terminazione dei corrispettivi per le prestazioni da porre a gestione archivi;

PROFESSIONE

Normativa per l’ingegneria dell’informazione. E pur si muove!

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Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 10, gennaio 2014

d.

data center, server farm, etc.

e.

impianti e/ o Sistemi a controllo numerico e di automazione in genere;

f.

impianti e/ o Sistemi per linee per telegrafia, telefonia, radiotelegrafia e radiotelefonia, impianti in fibra ottica, ponti radio analogici e digitali, reti locali (LAN) e geografiche (VLAN), etc.

PROFESSIONE

g.

reti wireless per trasmissione dati, sia Wi-Fi che Hiperlan, etc.

Si potrebbe obiettare che quanto proposto dalle due circolari CNI 194 e 279 sia debole e discutibile in quanto trattasi di considerazioni autoreferenziali. In effetti in parte è vero, tant'è che le circolari sono state accolte con relativo calore anche dagli addetti ai lavori. Gli enti pubblici e privati interessati dei contenuti delle circolari potrebbero infatti obiettare che trattasi di parere "di parte". Tuttavia, il problema esiste e non può che essere sollevato da chi ne ha maggior coscienza, ovvero da noi ingegneri dell'informazione! Un passo nella direzione di un riconoscimento esterno viene dalla determinazione n. 5 della AVCP (Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici) del 6 novembre 2013 relativa agli appalti di servizi e forniture, che recepisce alcune osservazioni contenute nella risposta alla consultazione preventiva prodotta dal CNI, reperibile online. Dalla determinazione della AVCP si evince che: " è auspicabile l'obbligo di programmazione anche per gli appalti di servizi e forniture, con particolare riferimento al settore informatico per via delle sue peculiarità (par. 2 pag. 5 della determinazione); " la predisposizione di una progettazione di dettaglio atta a descrivere i bisogni da soddisfare della stazione appaltante è uno strumento imprescindibile, citando il settore informatico come uno dei più problematici (par. 3.1 - pag. 7); " riguarda i soggetti incaricati della progettazione, per chi opera nel campo ICT è di fatto consentita l'esternalizzazione con inoltre il vincolo di separare chi effettua l'esecuzione da chi ha curato la progettazione (par. 3.2 - pag. 8); " è previsto l'obbligo di assicurazione, requisito base per gli iscritti all'Ordine che esercitano la professione (par. 3.3 - pag. 9); " per i progetti ICT, i ruoli di responsabile del procedimento e di direttore dell'esecuzione deve essere svolto da personale in possesso di titolo adeguato (par. 4.1 - pag. 10). Tali considerazioni assumono un significato particolare se rapportati alla Circolare CNI n. 279, rafforzandone quanto messo in evidenza per l'applicazione del DM 37/2008 per gli impianti elettronici nei lavori pubblici e privati nel rispetto delle prescrizioni e della privativa per gli Ingegneri

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L’e-CF rappresenta un frame work di riferimento comune a livello europeo: esso consente a utenti ICT e aziende fornitrici, al settore pubblico, e a partner dei settori educational e sociale di condividere le competenze relative ai 36 profili ICT che vengono trattati dall’e-CF stesso. I profili sono stati definiti grazie alla collaborazione di numerosi esperti ICT e responsabili HR d’Europa. Maggiori informazioni possono essere recuperare dal sito www.ecompetences.eu

dell'Informazione. Sulla base di quanto esposto si può affermare che molto c'è ancora da fare, soprattutto in termini di divulgazione e di chiarezza; conforta il fatto che la questione pare considerarsi ormai stabilmente all'ordine del giorno degli organismi nazionali, grazie alla spinta proveniente dal basso, ovvero dai delegati degli Ordini provinciali. Purtroppo, la Legge 4/2013 e la recente norma UNI 11506 (26 settembre 2013) corrono il rischio di introdurre ulteriore confusione. La norma UNI ha infatti l'obiettivo di definire le conoscenze, le abilità e le competenze delle figure professionali operanti nel settore ICT, con preciso riferimento alle professioni non regolamentate. Se si legge la norma, si noterà che il riferimento alle professioni non regolamentate è solo nel titolo! La norma, infatti, disciplina alcune competenze in modo completamente avulso da riferimenti normativi. Tra l'altro, la norma trae ampio spunto dall'e-Competence Framework 2.0 (documento CEN, CWA 15983). L'UNI sta semplicemente svolgendo un compito che le è attribuito dalla Legge 4/2013 stessa, ovvero quello di definire le norme tecniche per lo svolgimento di queste attività non regolamentate. Il problema è che molto nella norma UNI 11506 va in sovrapposizione con le competenze proprie degli Ingegneri dell'Informazione. Quello che manca è una definizione dei confini, del perimetro per cui è necessaria l'iscrizione all'Albo nello sfruttare particolari competenze in determinati ambiti o contesti. Ad esempio, per la progettazione di un data center in ambito pubblico di certe dimensioni potrebbe essere utile risalire a chi l'ha progettato, ovvero si vorrebbe imporre il progetto, motivo per cui tale soggetto dovrà essere iscritto in apposito Albo. Un parere condiviso in diversi gruppi di lavoro, e che contiamo di continuare a supportare anche da Pavia, è che occorra intraprendere una strada che porti a definire in modo chiaro quelle che sono le attività con riserva per gli Ingegneri dell'Informazione. Sarebbe utile definire uno schema che preveda di partire dalla professione per declinarne le attività che sono svolte dai professionisti; tra queste, sono da identificare quelle sottoposte a norma, per individuare quindi quelle da assoggettare a riserva. Un riepilogo: " partire dalla professione;


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" declinarne le attività che sono svolte dai professionisti, collegandole a profili di competenza e ruoli funzionali o operativi; "

identificare quelle sottoposte a norma;

" tra quelle sottoposte a norma, individuare quelle da assoggettare a riserva. Sarebbe inoltre da aggiungere un'ulteriore distinzione tra riserva (elenchi CCIAA, associazioni, ecc.) e riserva ordinistica. Nello schema sopra riportato si utilizza il termine attività in quanto si parte dalla 328/2001; nella norma UNI 11506 si parla invece di competenze, abilità e conoscenze;

in due contesti diversi si parla quindi con un linguaggio diverso. Questo è naturalmente un problema che va affrontato e che - in parte - è già stato risolto a livello di Comitato Italiano Ingegneri dell'Informazione, con un gruppo di lavoro che ha presentato una mappatura tra i profili dell'eCompetence Framework 2.0 (CWA 16458) e l'ingegneria dell'informazione. Potrebbe quindi accadere che un determinato profilo professionale sia in capo ad un professionista iscritto ad un Albo e ad un professionista che magari si certifica o afferisce ad una determinata professione. Il passo da compiere è quello di delimitare gli ambiti per cui, per una medesima attività, occorre l'iscrizione all'Albo, ovvero la certificazione di un determinato percorso e il superamento di un Esame di Stato.

Principali documenti 2012 e 2013 relativi al tema normativo per l’Ingegneria dell’Informazione Nota CNI del 9 luglio 2012, protocollo 3320, con oggetto “Liberalizzazioni - polizza assicurativa - richiesta parere - prot. CNI n. 2040”

Circolare CNI n. 194 del 19 marzo 2013, con oggetto “Legge 14 gennaio 2013 n. 4 - Disposizioni in materia di professioni non organizzate” - professioni regolamentate - Ingegneria dell’informazione - dubbi sull’inclusione - chiarimenti” Circolare CNI n. 279 del 11 ottobre 2013, con oggetto “Applicazione del DM 37/2008 (in particolare per gli Impianti Elettronici nei lavori Pubblici e Privati - rispetto delle prescrizioni e privativa per gli Ingegneri del Settore dell’Informazione)”

PROFESSIONE

Decreto 20 luglio 2012, n. 140 “Regolamento recante la determinazione dei parametri per la liquidazione da parte di un organo giurisdizionale dei compensi per le professioni regolarmente vigilate dal Ministero della giustizia, ai sensi dell'articolo 9 del decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 marzo 2012, n. 27.”

AVCP - Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici di Lavori, Servizi e Forniture - determinazione n° 5 del 6 novembre 2013, con oggetto “Linee guida su programmazione, progettazione ed esecuzione del contratto nei servizi e nelle forniture” Decreto 31 ottobre 2013, n. 143 “Regolamento recante determinazione dei corrispettivi da porre a base di gara nelle procedure di affidamento di contratti pubblici dei servizi relativi all'architettura ed all'ingegneria”, in vigore dal 21 dicembre 2013 Altri documenti citati Decreto del Presidente della Repubblica 5 giugno 2001, n. 328 “Modifiche ed integrazioni della disciplina dei requisiti per l'ammissione all'esame di Stato e delle relative prove per l'esercizio di talune professioni, nonché della disciplina dei relativi ordinamenti” Decreto 22 gennaio 2008, n. 37 “Regolamento concernente l'attuazione dell'articolo 11- quaterdecies, comma 13, lettera a) della legge n. 248 del 2 dicembre 2005, recante riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli impianti all'interno degli edifici.”, in vigore dal 27 marzo 2008 European e-Competence Framework versione 2.0 CWA 15983, Settembre 2010, documento CEN - European Committee for Standardization European ICT Professional Profiles CWA 16458, Maggio 2012, documento CEN - European Committee for Standardization Legge 14 gennaio 2013 n. 4 “Disposizioni in materia di professioni non organizzate” Norma UNI 11506 “Attività professionali non regolamentate - Figure professionali operanti nel settore ICT - Definizione dei requisiti di conoscenza, abilità e competenze”, in vigore dal 26 settembre 2013

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Professionisti: una Card per operare nella UE

PROFESSIONE

U

n nuovo passo è stato fatto lo scorso 19 dicembre da Michel Barnier, Commissario europeo al Mercato interno e i servizi. di C. Cucculelli Il D.Lgs. 206/2007, in attuazione alla Direttiva 2005/36/CE, si applica ai cittadini degli Stati membri dell'Unione europea che vogliano esercitare sul territorio nazionale, quali lavoratori subordinati o autonomi, compresi i liberi professionisti, una professione regolamentata in base a qualifiche professionali conseguite in uno Stato membro dell'Unione europea e che, nello Stato d'origine, li abilita all'esercizio di detta professione. In questo quadro normativo si inserisce l’iniziativa dello scorso dicembre in cui Mr. Michel Barnier ha presentato la Card europea per i professionisti: l’obiettivo è quello di agevolare la mobilità delle professioni regolamentate all’interno dei Paesi aderenti all’Unione Europea, consentendo così l’esercizio della propria professione indipendentemente dallo Stato membro in cui si risiede. La nuova direttiva del Parlamento Europeo, approvata lo scorso 9 ottobre, prevede il rilascio ai professionisti residenti nell’UE di un tesserino magnetico e un certificato elettronico che attesti l’esperienza accademica e professionale, collegato con il sistema IMI (Internal Market Information System), il sistema d’informazione del mercato UE. In realtà la direttiva auspica l’adozione di un simile meccanismo, ma lascia la va-

Michel Barnier, Commissario europeo al Mercato interno e i servizi

Digital Divide 2.0: quando il gap non è più tecnologico

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a anni si parla dell’urgenza di dotare il nostro Paese di valide infrastrutture di telecomunicazione per favorire e consentire l’accesso alla rete. Sono ormai sotto gli occhi di tutti i vantaggi che posdi C. Cucculelli sono derivare dalla possibilità di scambiare informazioni in tempi rapidissimi, così come i cambiamenti sociali e culturali condizionati dai servizi internet ad oggi disponibili. Stiamo assistendo alla stratificazione dello sviluppo, tanto sociale quanto economico: da una parte esiste una popolazione di persone e aziende che hanno imparato a conoscere internet, a prendere consapevolezza delle opportunità che essa offre e a seguirla nelle sue evoluzioni, che avvengono in tempi sempre più rapidi e compressi; dall’altra c’è una popolazione che è rimasta ancorata ai modelli tradizionali, che conosce internet e le nuove tecnologie, ma non ne sa sfruttare le potenzialità, sviluppandosi così ad un regime di giri decisamente più basso di quanto non facciano i primi. Fino a pochi anni fa le innovazioni arrivavano nel nostro Paese con alcuni anni di ritardo, provenienti dai Paesi tecnologicamente più avanzati, e tutto il sistema Paese impiegava un determinato tempo per recuperare il gap e raggiungere così un livello di sviluppo tecnologico superiore. Oggi la rete e la globalizzazione consentono una diffusione molto più rapida dell’innovazione, tanto nella distribuzione geografica quanto nella numerosità delle soluzioni innovative.

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lutazione della sua applicabilità alla discussione con i vari Stati membri. Laddove dovesse essere approvata, il professionista interessato potrà richiederne il rilascio dopo aver presentata tutta la documentazione richiesta. Un passo interessante verso l’apertura dei mercati professionali ma che, ahimè, lascia trasparire ancora una volta la farraginosità propria dell’UE e dei suoi Stati membri: non ci resta che prepararci adeguatamente almeno da un punto di vista linguistico, in attesa delle tanto sospirate opportunità.

L’innovazione ha iniziato a diventare di consumo a partire dalla metà degli anni ‘90, con la diffusione dei personal computer, e oggi ha raggiunto un grado di distribuzione e una varietà incredibilmente superiore: è così che oggi lo sviluppo di un Paese passa anche attraverso quello della società stessa, in cui la crescita di alcune categorie di individui porta avanti il processo di sviluppo dell’intera società. I social network, i servizi internet di condivisione, la georeferenziazione, gli smart-device sono solo alcuni degli elementi principali che intervengono sui costumi della società, sui nuovi modelli di business, sull’accesso all’informazione e sull’educazione. Quello che si registra, quindi, non è più una differenza geografica legata alle possibilità fisiche di potersi collegare alla rete, ma un gap di competenza tra chi sa utilizzare l’innovazione e chi no, tra chi può cogliere le opportunità offerte da questi strumenti e chi no, tra chi è vittima del Digital Divide 2.0 e chi no. I tempi sempre più rapidi con cui le tecnologie evolvono, e gli impatti sempre più significativi che queste hanno su società e impresa, obbligano a intraprendere un programma di iniziative mirate a colmare questo gap nel più breve tempo possibile: è necessario che ognuno di noi si renda parte attiva nel quotidiano, collaborando nel suo piccolo a diffondere la giusta sensibilità circa l’importanza di queste soluzioni e la conoscenza delle stesse. Buon lavoro!


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iprendiamo quanto stavamo discutendo nel numero precedente, in cui stavamo mettendo a confronto due calcolatrici meccaniche, la di M. C. Spada Brunsviga (tedesca) e la Feliks (russa). Entrambe le macchine hanno dei “cursori” mobili vincolati ad una slitta in corrispondenza del visualizzatore che ho chiamato “accumulatore”. Questi cursori (in particolare quello posto a destra) possono essere utilizzati per stabilire una suddivisione delle cifre fra parte intera (cifre a sinistra) e parte decimale (a destra) consentendoci così di fare anche operazioni con numeri decimali in “virgola fissa”. Osserviamo che per entrambe le macchine è possibile “caricare” numeri con un massimo di dieci cifre significative mentre l'accumulatore ha la possibilità di rappresentarne 13, invece il contatore delle rotazioni ha solo 8 cifre e vedemo che questo rappresenta un vincolo sulla precisione delle divisioni. Superato lo “scoglio” dell’addizione mi sono cimentato con la sottrazione per realizzare la quale non ho incontrato particolari difficoltà: infatti è sufficiente “caricare” l’accumulatore con il minuendo dopodiché impostato il sottraendo sarà sufficiente ruotare la leva in senso contrario per leggere la differenza nell’accumulatore. Queste operazioni possono essere reiterate ottenendo così più addizioni o sottrazioni in successione. Il passaggio dallo zero, che in un processore chiameremmo overflow, causato da una sottrazione in cui il sottraendo sia maggiore del minuendo, viene segnalato dal suono di una campanella. Il numero che compare sull’accumulatore al suono della campanella è la rappresentazione in complemento alla radice del negativo risultante (si può trovare una esauriente trattazione di questa rappresentazione nel testo di I. Koren citato più avanti) che può essere “convertito” nel negativo corrispondente sottraendolo successivamente a 9999[…] (con tanti nove quante sono le cifre significative ottenute nell’accumulatore) e aggiun-

gendo infine 1. Appresa la tecnica per addizionare e sottrarre, viene del tutto spontaneo pensare a come fare la moltiplicazione e la divisione. Per eseguire queste operazioni è però necessario ricorrere ad opportuni algoritmi in quanto in realtà la macchina meccanica non offre altro che somma e sottrazione fra interi (o numeri a virgola fissa). Avendo presente il funzionamento interno dei microprocessori non ho minimamente dubitato sulla fattibilità di tali operazioni. Infatti a livello elettronico, nelle ALU (unità aritmetico-logiche), abbiamo solo funzioni molto elementari per la composizione fra bit (AND, OR, XOR) e sappiamo che tutte le operazioni vengono implementate con circuiti che utilizzano tali porte logiche. Sappiamo inoltre che la stessa sottrazione è, in realtà, ricondotta alla somma di numeri aventi segno (come algebra insegna) ottenuti attraverso opportune rappresentazioni binarie. Quindi, avendo ben presenti queste considerazioni e, vi assicuro, senza cedere alla tentazione di ricorrere a Google per farmi guidare, mi sono riproposto di individuare gli algoritmi da usare con queste nuove macchine. E allora come facciamo la moltiplicazione con un sommatore? Per piccole moltiplicazioni, ad esempio 123.456.789 x 4, viene naturale di ruotare ripetutamente la manopola (nell’esempio quattro volte) anche perché il contatore delle rotazioni sembra proprio essere messo lì apposta per aiutarci a fronte di questa necessità. Infatti al termine dell’operazione di moltiplicazione leggeremo sempre il prodotto nell’accumulatore, il moltiplicando nel caricatore e il moltiplicatore nel registro delle rotazioni. Ma se il calcolo da eseguire richiede di moltiplicare due numeri di 4 cifre ciascuno? È che qui che si spiega la funzione del pulsante che sposta il carrello. Per calcolare, ad esempio, il prodotto 1.234 x 8.765 ci conviene portare il carrello tutto a sinistra (allineando a destra accumulatore e caricatore). Fatto questo dobbiamo impostare il numero 8.765 e ruotare

STORIA e CULTURA

Calcolatrici meccaniche dal XVII al XX secolo - Parte II

Figura 1 - Le due calcolatrici meccaniche a confronto. A sinistra la Brunsviga e, a destra, la Feliks

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STORIA e CULTURA

quattro volte la leva, poi spostiamo il carrello di una posizione a destra (eseguendo di fatto un “shift-left” del numero caricato che diviene 87.650) e ruotiamo tre volte il carrello, quindi ancora uno “shift-left” e due rotazioni e infine uno “shift-left” con una rotazione. In pratica, non ho che eseguito la moltiplicazione con il metodo che ci venne insegnato alle elementari! Se i numeri da moltiplicare non sono interi useremo il cursore mobile sotto all’accumulatore portandolo a sinistra di un numero di posizioni pari alla somma dei decimali dei due fattori (ancora come da regola delle elementari). Superato lo “scoglio” della moltiplicazione mi sono cimentato con la divisione. La soluzione in questo caso si è rivelata meno intuitiva. Era evidente che andava cercata replicando la tecnica iterativa usata per la moltiplicazione e la soluzione mi è apparsa chiara quando provando e riprovando mi sono reso conto che il movimento del carrello deve agire sul dividendo e che era necessario portare l’accumulatore tutto a destra in modo da avere spazio per i decimali del risultato. Quindi l’algoritmo in sintesi è il seguente: dopo aver azzerato tutto si porta il carrello /* nomefile: div-by-sub.c * Esempio dell'algoritmo di calcolo della * divisione per mezzo di sottrazioni ripetute * Marco Carlo Spada 06/04/2013. * rev 2.00 - 7/1/2013 (con movimento di carrello) */ #include <stdio.h> #include <stdlib.h> #include <math.h> #define MAXSHIFTS 10 static char brief_usage_msg[] = "Numero parametri errato\n" " uso: div-by-sub dividendo divisore \n"; int main(int argc, char *argv[]) { int errflag = 0, shiftR = 0, shiftL = 0 ; double dividendo = 0, divisore = 0; double quoziente = 0, resto = 0; if (argc == 3) { dividendo = atof(argv[1]); divisore = atof(argv[2]); } else errflag++; if (divisore == 0) errflag++; if (errflag) { fprintf(stderr, "%s", brief_usage_msg); return 1; } // "Allineamento a sisnistra del carrello (accumulatore e contatore delle rotazioni)"... while (dividendo >= divisore) { divisore = divisore*10; shiftL++; } divisore = divisore/10; // compenso la condizione d'uscita del ciclo shiftL--; // memorizzo i decimali da compensare sul quoziente // Qui inizia l'algoritmo vero e proprio... while ((shiftR != MAXSHIFTS) && (dividendo != 0)) { while (dividendo >= divisore) { dividendo = dividendo-divisore; quoziente++; } // "giro di manetta in sottrazione"... divisore = divisore/10; // spostamento del carrello a sinistra quoziente = quoziente*10; // che equivale allo shift-right di divisore e // shift left del quoziente shiftR++; } resto = dividendo; // fine algoritmo; segue presentazione del risultato. quoziente = quoziente * pow(10,(shiftL-shiftR)); // compensazione: spostamento iniziale del carrello // iterazioni (shift-left) printf("\n Risultato: quoziente = %.9f con resto = %.9f\n\n", quoziente, resto); return 0; }

Figura 2 - Riproponiamo sopra l’algoritmo in linguaggio C che rappresenta l’algoritmo di calcolo della divisione per mezzo di sottrazioni ripetute.,

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all’estrema destra e si imposta sull’accumulatore il dividendo sempre allineandosi a destra (questa operazione corrisponde a sommare allo 0 il dividendo); si azzera il contatore delle rotazioni (che ora segna 1 e che dovrà riportare il risultato che si formerà con le operazioni di sottrazione), si imposta il divisore allineandolo alla cifra più significativa del dividendo; si eseguono sottrazioni reiterate fino al suono della campanella, qui si esegue una somma (giro di manovella in senso orario) per “tornare” sopra lo zero, si sposta il carrello a sinistra (che corrisponde ad uno “shift-right del divisore) e si riprende dalle sottrazioni reiterate fino ad aver raggiunto la precisione decimale desiderata. Al termine leggeremo i risultati trovando il quoziente nel contatore delle rotazioni e il resto nell’accumulatore. Sul caricatore continueremo a vedere il divisore mentre il dividendo non sarà più presente (d’altronde una macchina con tre registri non può presentare quattro numeri contemporaneamente). Anche in questo caso l’uso dei cursori mobili consente di visualizzare la posizione della virgola nel quoziente. Poiché questo algoritmo risulta decisamente più complicato da spiegare a parole che da eseguire, mi sono divertito a riproporvelo scritto in linguaggio C (Figura 2). In conclusione questi strumenti meccanici che abbiamo visto si prestano alla definizione di algoritmi attraverso i quali riusciamo ad eseguire calcoli molto più sofisticati di quelli apparentemente effettuabili. Dopo aver giocato con l’attrezzo, soddisfatto dei miei risultati, ho finalmente ceduto alla tentazione di fare un po’ di ricerche, trovando fra l’altro questa interessante pagina web: http:// w w w.a l t ra te cni ca.i t /ind i ce mi scell an eanu ova / miscellaneaindicegenerale/calcolatrice/ calcol_dic2003.html, che riporta anche l’algoritmo per l’estrazione delle radici quadrate (!) e che presenta una macchina doppia utilizzabile per calcoli iterativi (!!). Mi preme sottolineare ancora una volta che definizione ed efficienza degli algoritmi sono strettamente correlati alla rappresentazione dell’informazione: per queste macchine i numeri decimali con virgola fissa. Per chi sia interessato ad approfondire questi temi suggerisco l’ottimo testo “Computer Arithmetic Algorithms di Israel Koren edito da A.K. Peters (ISBN 1-56881-160-8) in cui vi è una trattazione formale delle rappresentazioni numeriche più utilizzate (come il complemento alla radice, detto complemento a due nel sistema binario) generalizzata ad ogni base numerica; trattazione che prosegue illustrando gli algoritmi che su tali rappresentazioni si possono implementare in modo da eseguire più efficientemente i calcoli. Tornando alle macchine meccaniche che abbiamo visto, sappiamo che, ovviamente, non sono programmabili di per sé. Il “flusso” di esecuzione delle operazioni è a carico dell’operatore umano che ha anche l’onere di gestire la “memorizzazione” di eventuali dati parziali (la nostra memoria di massa più usata è la carta!), ad ogni modo con la “Pascalina” e la macchina di Schickard si fece un primo importante passo verso il calcolo automatico delegando alla macchina il compito di eseguire i conti “bruti”; il passo successivo – come sappiamo – è stato quello di affidare alle macchine anche il flusso di esecuzione e la capacità di memorizzazione.


Ingegneria dell’informazione Notizie dalla commissione

Diamo i numeri In questo numero riportiamo alcuni dati della relazione del Centro Studi del CNI in merito ai laureati con competenze di ingegneria in Italia.

LINK UTILI www.ording.pv.it Sito Ordine Ing. di Pavia groups.google.com Gruppo Google OICIPV www.inginformazione.it Sito CIII www.cii-croil.it Sito collaborativo CII-CROIL

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