9 - Notizie dalla commissione

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Anno III, n. 4 - giugno 2013

Ingegneria dell’informazione Notizie dalla Commissione

IN COMMISSIONE

2011-2013 Ecco tutte le nostre voci!

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Congresso: dove eravamo arrivati un anno fa

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SUSTAINABLE & SOCIAL ICT

Startup: moda o reale creazione di valore?

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STORIA & CULTURA

Le calcolatrici meccaniche dal XVII al XX secolo

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L’innovazione passa dal 58°Congresso

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Commissione ingegneria informazione


Ingegneria dell’informazione Notizie dalla commissione

Foglio informativo curato dalla Commissione dell’Ingegneria dell’Informazione dell’Ordine degli Ingegneri di Pavia. Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione è una pubblicazione non periodica e non può, pertanto, considerarsi un prodotto editoriale ai sensi della legge n.62 del 7 marzo 2001.

Ing. Stefano Tazzi

Uffici c/o Ordine degli Ingegneri di Pavia, Via Indipendenza 11, 27100 PAVIA.

Contatti Segreteria Ordine degli Ingegneri di Pavia Tel: 0382.22070 Fax: 0382.530478 E-Mail: contatti@ording.pv.it PEC: ordine.pavia@ingpec.eu

Referente notiziario: Ing. Christian Cucculelli mail-to: christian.cucculelli@gmail.com

Coordinatore della Commissione: Ing. Stefano Tazzi mail-to: stefano.tazzi@tin.it

Hanno collaborato a questo numero Foto

Christian Cucculelli

christian.cucculelli@gmail.com Foto

Stefano Tazzi

stefano.tazzi@tin.it Foto

Cristiano Canobbio

cristiano.canobbio@gmail.com Foto

Marco Spada

m.c.spada@mash.it

Coordinatore Commissione Ingegneria dell’Informazione Elezioni, Congresso Nazionale, scadenze normative e … arrivederci! Nelle marce l’ultimo miglio è sempre il più faticoso. Si inizia ad intravvedere la linea d’arrivo con la fatica nelle gambe per il percorso fatto, ma questo da la forza per raccogliere le ultime energie ed arrivare sino in fondo. Siamo infatti all’ultimo miglio con le nostre attività: le Commissioni scadono con il rinnovo del Consiglio dell’Ordine, per cui sono previste le elezioni nel mese di luglio. Mai come in questo periodo di cambiamenti e di turbolenze è bene partecipare e interessarsi. Subito a seguire è previsto a Brescia il Congresso Nazionale con un’organizzazione differente rispetto allo scorso anno, dove era stato dato risalto ai tre settori in modo singolo e specifico. Quest’anno l’approccio tematico è trasversale, mettendo al centro il dibattito nazionale sulle problematiche che riguardano la crisi economica. In un’intervista introduttiva al Congresso, il Presidente del CNI Armando Zambrano conclude affermando che noi ingegneri “dobbiamo impegnarci perché ci sia davvero più ingegneria nel futuro del nostro Paese”. Come Ingegneri dell’Informazione non possiamo che concordare e ribadire ulteriormente il fatto che siamo pronti e disponibili. Nelle pagine di questo numero viene ripreso il documento finale risultato dei nostri lavori di Ingegneri dell’Informazione al precedente Congresso: rispetto a quanto richiesto qualcosa è stato fatto, ma molto è ancora da fare. Recentemente ho avuto il dispiacere di ascoltare Agostino Ragosa, presidente dell’Agenzia per l’Italia Digitale in occasione della presentazione dei dati del44° Rapporto Assinform sull’Informatica, le telecomunicazioni e i Contenuti Multimediali. Dico dispiacere per due motivi: il settore in Italia è in crisi pesantissima (-7,5%), nonostante nel mondo si registri una crescita importante (+5,4%); il direttore dell’Agenzia rimproverava le aziende di non saper più fare innovazione, di essere incapaci nel produrre un offerta adeguata! Dei 60 miliardi di euro messi a disposizione dall’Unione Europea tra il 2007 e il 2013 per l’innovazione, sembrerebbe che l’Italia ne abbia spesi solo 18! La conclusione sul fatto che il nostro Presidente Zambrano abbia ragione vien da se … Altro appuntamento è con le versioni definitive dei regolamenti legati alla riforma delle professioni, con particolare attenzione per assicurazione e formazione obbligatoria, sperando che si possa finalmente fare chiarezza per potersi dedicare con serenità principalmente al lavoro, recuperando il terreno perso. L’ultimo auspicio è quello che si ricreino le condizioni per poter riprendere anche con il nuovo Consiglio che verrà quest’attività informativa che ha ricevuto numerosi apprezzamenti. Ringrazio quindi pubblicamente tutte le persone che vi hanno collaborato, così come tutte le persone che hanno partecipato alle attività della Commissione negli ultimi quattro anni. Arrivederci a settembre! Stefano Tazzi

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25 settembre 2013

“Business writing” Ordine degli Ingegneri di Pavia


Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 9, giugno 2013

IN COMMISSIONE

Iniziative locali e gruppi di lavoro di Cristiano CANOBBIO Seminari Si è concluso con successo (13 giugno) il secondo seminario del ciclo “l’arte della parola: comunicare in pubblico” (referente Canobbio). Rivista della Commissione E’ stato pubblicato il n. 8, si riporta un consolidato medio di letture intorno a 500 unità. In costante aumento il numero dei collaboratori ai contenuti.

Sito Ordine E’ passato in produzione il restiling del sito dell’ordine, è stata inoltre aggiunta una pagina ad hoc per la profilazione dell’iscritto. Lettera per le PP.AA. Come richiesto dalla commissione l’Ordine ha provveduto ad inviare, in data 14.03.2013, una lettera alle pubbliche amministrazioni locali al fine di “pubblicizzare” la figura dell’ingegnere dell’informazione.

Iniziative regionali e nazionali di Cristiano CANOBBIO CII-CROIL Si è tenuto il 12 giugno a Milano (presente Canobbio). Temi trattati: Esame di Stato, formazione permanente, partecipazione a manifestazioni ed eventi associativi in cui presentare un proprio speach (ISACA, itSMF). Si è concluso con l’iter per la definizione della collaborazione con

casa editrice MAT per pubblicazione articoli su un sito web (GdL CROIL per Pavia Canobbio), a questo punto è possibile sottoporre gli articoli per la pubblicazione sull’apposito portale della casa editrice MAT. CIIdI In seno al CIIdI non ci sono iniziative da segnalare.

Varie ed eventuali di Cristiano CANOBBIO Legislazione di nostro interesse Il tema è particolarmente sentito. Si mantiene alta l’attenzione alla formazione continua, ai temi assicurativi e al codice deontologico. In evidenza l’ultima spinta legislativa relativa alle professioni non regolamentate: su questo tema vi è una pro-

nuncia da parte del CNI con la circolare 194. Rapporti con Associazioni Prosegue l’interessamento da parte della commissione con l’associazione di Informatici Senza Frontiere per definire una presenza locale piu strutturata (referente Christian Cucculelli).

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Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 9, giugno 2013

IN COMMISSIONE

2011– 2013 Ecco tutte le nostre voci!!! di Christian CUCCULELLI A giorni si terranno le elezioni per il rinnovo del Presidente e del Consiglio Provinciale dell’Ordine degli Ingegneri di Pavia: la legge vigente prevede che, col decadere

del Consiglio in carica, decadano anche tutte le commissioni esistenti. Si chiude così il primo ciclo del nostro lavoro, espresso con la redazione di questo fantastico giornalino che ha viste impegnate tante persone e che sta dando grandi

risultati di apprezzamento e di partecipazione. In attesa di riprendere le nostre attività con il nuovo Consiglio, voglio ringraziare tutti coloro che, a vario titolo, hanno contribuito a raggiungere questo importante traguardo!

Ringraziamo, in ordine alfabetico:

Dino Baldi

Raimondo Lombardi

Cristiano Canobbio

Marco Majocchi

Gloria Chindamo

Maurizio Mangiarotti

Riccardo Colangelo

Giacomo Marsano

Christian Cucculelli

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Massimiliano Prestinara

Michele Cuzzoni

Giovanni Savio

Gianni Danese

Marco Spada

Giuseppe De Leo

Claudio Tancini

Andrea Gelpi

Stefano Tazzi

Laura Gobbi

Vincenzo Tizzani

Bruno Lo Torto

Marcello Trepiccione


Ingegneria dell’informazione - Notizie dalla commissione n. 9, giugno 2013

IN COMMISSIONE

Congresso, dove eravamo arrivati un anno fa... di Stefano TAZZI Lo scorso anno ho avuto il piacere e l’onore di rappresentare l’Ordine di Pavia al Congresso Nazionale di Rimini. In questa veste sono stato coinvolto nel Gruppo di Lavoro che ha redatto il documento finale del Comitato Italiano Inge-

gneri dell’Informazione presentato in seduta plenaria al Congresso e da cui sono stati estratti alcuni spunti per la Mozione Finale. Rispetto alle richieste, qualcosa è stato fatto (partecipazione ai gruppi di lavoro UNINFO, monitoraggio su bandi vari), ma ancora molto è da fare, per cui l’esigenza di rap-

presentatività degli ingegneri dell’informazione in tutte le sedi istituzionali è enorme. Per questo motivo chiediamo l’appoggio e la responsabilizzazione di tutti i Colleghi nel far proprie le nostre esigenze, anche perché solo nostre non sono. Di seguito il testo della mozione:

DOCUMENTO DEL COMITATO ITALIANO DEGLI INGEGNERI DELL’INFORMAZIONE Gli ingegneri dell’informazione, riuniti nel Comitato Italiano degli Ingegneri dell’Informazione PRESO ATTO - del DPR 137/2012 che riforma le professioni - degli esiti della ricerca INGEGNERI 2020, Tutela, sviluppo e occupazione, commissionata dal CNI e redatta da S3.Studium - dello svolgimento dei lavori del 57° Congresso degli Ordini degli Ingegneri d’Italia VISTA - la particolare rilevanza delle attività dell’ingegnere dell’informazione, del resto più volte evidenziata nei lavori di questo Congresso - l’affermazione dell’attuale Governo che intende dare un notevole impulso nello sviluppo dell’Agenda Digitale Italiana, motore essenziale per il rilancio dell’economia CONSIDERATO che il Governo mira a incentivare la trasparenza, la responsabilità e l’efficienza del settore pubblico, valori che sono propri della figura dell’ingegnere CHIEDONO CHE IL CNI - si faccia parte attiva per una partecipazione costante e significativa dell’ingegnere dell’informazione allo sviluppo dell’Agenda Digitale Italiana - si faccia parte attiva affinché gli ingegneri dell’informazione possano contribuire in modo propositivo a tutti i competenti tavoli tecnici e programmatici dell’Information and Communication Technology - avvii un processo per riconoscere la figura dell’ingegnere dell’informazione nell’ammodernamento e nella innovazione della Pubblica Amministrazione - garantisca una adeguata partecipazione dell’ingegnere dell’informazione nella stesura dei regolamenti attuativi della riforma delle professioni - garantisca una adeguata partecipazione dell’ingegnere dell’informazione nella neo costituita Scuola di Alta Formazione del CNI - perseveri nell’iniziativa di dare all’ingegnere dell’informazione una adeguata privativa a garanzia della sicurezza del Paese e della efficacia degli investimenti - vigili sui bandi pubblici, al fine di verificare la piena applicazione delle leggi vigenti in materia di affidamento degli incarichi professionali E CHIEDONO INFINE che questo documento sia parte integrante nella mozione conclusiva del 57° Congresso degli Ordini degli Ingegneri d’Italia

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SCIENZA & INNOVAZIONE PROFESSIONE

Startup: moda o reale creazione di valore? di Stefano TAZZI Lunedì 17 giugno negli spazi de Il Sole 24 Ore si è svolta la seconda Fiera delle Startup, dove 200 nuove aspiranti imprese esponevano le loro idee e i loro prodotti. Un primo dato significativo è che lo scorso anno erano le presenze erano circa un terzo; quest’anno, visto il gran numero di richieste, dai previsti 100 spazi espositivi iniziali ne sono stati ricavati 200! Avendo partecipando all’evento come espositore, ho potuto constatare che l’atmosfera era di speranza, crescita e innovazione. Erano presenti tanti giovani (e non …) pieni di voglia di fare e di collaborare, credendo che forse questo Paese ha delle possibilità! I progetti erano fra i più disparati, da crowdfounding a piattaforme web di condivisione di qualsiasi cosa, da app per telefonini e tablet nel mondo della moda o dell’alimentare. La creazione di aziende nel mondo digitale l’ha fatta comunque da padrone. La risposta da parte del pubblico (visitatori, curiosi, addetti ai lavori, studenti e giornalisti) è andata oltre le aspettative sia degli espositori che degli organizzatori, indice sia di un interesse che di un’inflazione del tema legato molto probabilmente anche ai nuovi strumenti governativi quali il decreto per le startup innovative. Sin qui aspetti positivi ed interessanti. Occorre però porsi la domanda sulla reale Pagina 6

qualità delle startup, soprattutto nel mondo digitale. Il mito del ragazzino di 18 anni che diventa miliardario partendo dal garage di casa non è la realtà, è l’eccezione: nel mondo vero ci sono persone che lavorano duramente, spesso sacrificando la loro vita personale, per creare qualcosa di nuovo. Una buona idea non basta a far arrivare investimenti e a trasformare un business plan in un’impresa, così come non è sufficiente per incontrare il favore del mercato. Risultato: all’interno dell’ecosistema compaiono numerosi avventurieri che rincorrono miti irreali, senza né preparazione né competenze necessarie, per cui senza portare alcun valore aggiunto. Anzi, il pe ricolo di fare danni è consistente. Il fenomeno in corso ricorda molto quanto accadde attorno all’anno 2000 con il boom di Internet e dei portali web. Attratti da andamenti schizofrenici del mercato finanziario, chiunque si improvvisava startupper nel mondo digitale. Risultato: la bolla scoppiò e si sgonfiò; qualche speculatore si arricchì, contrariamente a chi si occupava di tecnologia che si ritrovò invece a dover competere con un surplus di offerta scarsamente qualificata con la conseguenza che i prezzi la qualità precipitarono. Un primo punto di riflessione è quindi questo: in Italia esistono le

competenze, le idee e le qualità per creare aziende capaci di competere sul mercato globale. Per il filtro delle buone idee si può attendere la selezione naturale, con tutti i danni che può provocare, oppure intervenire ponendo qualche paletto sulle competenze tecnologiche (magari ci mettiamo un po’ più di ingegneria?). Il successivo problema, invece, è un po’ più complicato da risolvere: passata la prima selezione naturale, il successivo aspetto per competere con una dimensione globale ovvero creando valore nel mondo moderno senza limitarsi a sopravvivere a stenti - è quello di cercare finanziamenti su canali differenti dal mondo bancario. Sempre riportando un’esperienza vissuta, per promuovere un’attività di valorizzazione del turismo in Italia mi è stato consigliato di andare a cercare supporto finanziario a Berlino, in Germania! Sembra incredibile, ma è così. Questo perché in Italia i finanziatori difficilmente entrano nel capitale di rischio non essendoci un mercato di sbocco per loro, ovvero potendosi trovare in difficoltà nel momento di vendere per veder rivalutato il proprio capitale. Risultato: si investe più facilmente su startup solo se è possibile rivedere la quota di partecipazione all’estero. Quindi: concorrenza sulle competenze tecnologiche da parte di dilettanti allo sbaraglio; superata questa concorrenza (forse … per-


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SCIENZA & INNOVAZIONE

ché non è scontato che vada avanti il migliore bensì chi è capace di comunicare e vendersi meglio), chi sopravvive emigra portando valore altrove! Possibile non si riesca a fare nulla per innescare un ciclo virtuoso che vada a favorire la nascita di nuove aziende che vogliono competere sul mercato globale? Basterebbe ad esempio che lo Stato non distribuisse finanziamenti a pioggia ma svolgesse un ruolo assimilabile a quello dei venture capitalist favorendo un passaggio verso private equity, family founds o banche: potrebbe compiere il ruolo di catalizzatore! Servirebbe qualcosa che svolgesse il ruolo che ebbe l’IRI negli anni ’50 e ’60. Segnalo per inciso che non si tratta di idee tutte mie, ma di considerazioni e riflessioni tratte a seguito della lettura dal libro “Tech and the city. Startup a New York, un modello per l’Italia” di Maria Teresa Cometto (Corrispondente del Corriere della Sera da New York) e Alessandro Piol (investitore). Nel libro si spiega l’ultima rinascita della Grande Mela, proponendone il modello come riferimento possibile per l’Italia. Nella Silicon Valley partendo da HP nel 1949 sono alla settima generazione di imprese innovative con respiro globale; a New York riprendendo tale modello sono alla seconda (la prima è quella delle .com dell’anno 2000 di cui sopra); in Italia siamo alle macerie lasciate da un cambio generazionale che stenta ad avvenire … Direi che più ingegneria

Sopra - Un’immagine del 2001: la foto di un homeless di San Francisco che offriva le proprie competenze informatiche in cambio di cibo divenne l’emblema dello scoppio della bolla speculativa della new economy e dello spirito imprenditoriale che caratterizzava le iniziative di alcuni singoli.

dell’informazione - ma anche industriale e civile - sicuramente serve. Sia per mettere i filtri alle cattive idee, sia per favorire la nascita di

un ecosistema in cui i giovani (e non) che hanno il coraggio di innovare non siano costretti a emigrare! Pagina 7


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STORIA e CULTURA

Le calcolatrici meccaniche dal XVII al XX secolo di Marco Carlo SPADA Una delle espressioni più evidenti dell’intelligenza dell’uomo risiede nella capacità di creare macchine per conseguire uno scopo in modo efficiente. Quando nei documentari naturalistici ci vengono presentati individui di altre specie animali che si procurano attrezzi per conseguire un risultato, siamo portati a riconoscere in quel comportamento una forma di ragionamento, una qualche capacità di astrazione e in ultima istanza una forma embrionale di capacità di calcolo. La specie umana ha sviluppato nei secoli capacità di astrazione e di calcolo sorprendenti, necessarie a risolvere efficientemente problemi di complessità crescente fino a rendere l’esigenza stessa del “far di calcolo” in modo rapido e privo di errori un problema da affrontare e risolvere attraverso la realizzazione di macchine opportune. Osservo un curioso parallelo fra meccanica ed elettronica e fra analogico e digitale: la realizzazione di macchine meccaniche ha preceduto quella di macchine elettroniche ed in entrambe le “aree” si sono realizzate prima macchine analogiche e poi macchine digitali. È probabile che l’idea di affidare a macchine meccaniche il compito di eseguire almeno alcune operazioni di calcolo elementare sia molto antecedente alle prime realizzazioni note in quanto la realizzazione dei meccanismi necessari richiede una precisione molto più elevata di quella offerta dagli artigiani dei secoli passati. Bisogna attendere il XVII secolo perché le prime macchine funzionanti vedano la luce. Secondo la Pagina 8

Sopra - Un esemplare della tedesca Brunsviga.

vulgata comune, si veda a questo proposito la frase di apertura della voce relativa al linguaggio di programmazione Pascal (http:// it.wikipedia.org/wiki/Pascal_% 28linguaggio_di_programmazione %29), la prima macchina calcolatrice meccanica sarebbe stata realizzata nel 1644 da Blaise Pascal da cui prende il nome di “Pascalina”. Nel 1957 grazie al lavoro del barone Bruno von Freytag Loringhoff (http://www.numericana.com/ arms/freytag.htm) che lavorò ai disegni presenti su strisce di carta trovate in una copia delle Tavole rudolfine di Keplero conservata nella biblioteca dell’osservatorio di Pulkovo, fu possibile provare che in realtà la prima macchina calcolatrice meccanica funzionante fu realizzata da Wilhelm Schickard diversi anni prima: nel 1623. Schickard era contemporaneo,

compaesano e in rapporti stretti con Keplero. Condividevano gli stessi interessi e della loro fitta corrispondenza sono giunti a noi passi in cui Schickard sottopone a Keplero i disegni della macchina e gli comunica che una delle due macchine che aveva commissionato apposta per lui rimase distrutta in un incendio. È comunque certo che Pascal non fosse a conoscenza della macchina di Schickard, inoltre la macchina di Pascal era completamente differente: pertanto gli va comunque riconosciuto il merito di aver realizzato un progetto originale. Come è naturale, nei secoli successivi le macchine da calcolo meccaniche furono sviluppate e migliorate con contributi importanti da parte di G.W. Leibnitz, S. Morland, R. Grillet, fino a diventare oggetto di produzione su scala industriale a


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STORIA e CULTURA

partire dagli anni venti del XIX secolo con l’addizionatrice di Thomas che riprendeva proprio il modello dei meccanismi di Leibnitz. Dalla fine del XIX secolo i modelli di riferimento per queste macchine rimasero fondamentalmente gli stessi mentre la loro realizzazione fu via via perfezionata e trovarono uso comune nelle attività ragionieristiche fino agli anni settanta del secolo scorso quando la comparsa delle calcolatrici elettroniche da tavolo ne decretarono la scomparsa dalle scrivanie. Mentre mi documentavo per questo articolo sono riuscito a trovare ben due macchine di questo tipo, molto ben conservate e funzionanti e non ho saputo resistere alla tentazione di mettermi “alla prova”. Si tratta di un modello della Brunsviga (fabbricazione tedesca) e di una macchina sovietica Феликс (Feliks), che potete ammirare nelle foto. Queste macchine pur differenti nella forma esteriore e nei leveraggi hanno esattamente lo stesso funzionamento. Con un po’ di pazienza sono riuscito ad eseguire con entrambe le quattro operazioni sia su numeri interi che con la virgola. La macchina si presenta con un gruppo di leve nella parte superiore che hanno la funzione di far selezionare all’operatore il dato da inserire nel processo di calcolo. Il dato può essere poi “trasferito” ad un “display” posto nella parte inferiore della macchina su un carrello che può essere spostato a destra o a sinistra. Per il trasferimento del dato bisogna ruotare la leva principale (la più grande) posta sulla destra della macchina. La rotazione può avvenire sia in

senso orario che in senso antiorario a seconda del segno dell’operazione. Un secondo “display” mostra un conteggio delle rotazioni impresse alla leva di comando. Nella Brunsviga si trova nella parte alta della macchina, nell’apparecchio sovietico è a sinistra. La Brunsviga ha un terzo display che mostra il numero impostato con le leve posto appena sopra di esse: non è indispensabile per le operazioni. Entrambe le macchine sono dotate di leve che provvedono ad azzerare i display. L’operazione base eseguibile con queste macchine è l’addizione, operazione che risulta facile ed intuitiva. Si parte con la macchina resettata (tutti i display a zero), si imposta un numero sulle levette e si ruota la leva principale in senso orario (vista dal lato destro della macchina). Queste operazioni “caricano” il numero selezionato nel display

inferiore che per questo motivo mi appare come il registro accumulatore dei primi microprocessori. Di fatto questa operazione è già un’addizione infatti abbiamo sommato il numero selezionato allo zero che era pr esen te nell’accumulatore, la rotazione della leva mi ricorda tanto una ADD con operando immediato. Quindi se selezioniamo un secondo numero con le levette e facciamo un’altra rotazione ne leggiamo la somma con il primo direttamente nell’accumulatore. In una lettera a Leibnitz, Schickard descriveva con entusiasmo il meccanismo di propagazione dei riporti nell’esecuzione di queste addizioni. Si può procedere ad addizionare altri numeri, il contatore (a sinistra nella macchina russa, in alto nella tedesca) riporteranno al termine del ciclo di operazioni il numero degli addendi che si sono sommati.

(to be continued...)

Sopra - Un esemplare della russa Feliks.

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LINK UTILI

Libriamoci...

www.ording.pv.it Sito Ordine di Pavia

"Le startup a New York sono esplose in numero e in importanza. Dal 2007 a oggi i posti di lavoro nel settore tecnologico a New York sono aumentati del 30% mentre sono diminuiti in tutti gli altri settori. Nello stesso tempo gli investimenti sono aumentati del 30%. Oggi ci sono circa mille startup tecnologiche che assumono personale, dal campo dell'ingegneria al marketing. Tra le esperienze che hanno fatto storia c'è Meetup, una startup nata dopo l'11 settembre per aiutare i gruppi di tutti i tipi a organizzarsi. C'è Kickstarter che serve a finanziare progetti creativi o Foursquare che è un social network per telefonini con localizzazione in tutto il mondo".

Tech and the city Maria Teresa Cometto Alessandro Piol

groups.google.com/group/oicipv Gruppo Google OICIPV

www.inginformazione.it Sito CIIdI

www.cii-croil.it Sito collaborativo CII – CROIL

"Molto importante il ruolo degli angel investor, che investono parte della loro ricchezza per queste iniziative e il ruolo che ha giocato il sindaco Michael Bloomberg, imprenditore lui stesso, che dopo la crisi finanziaria del 2008 ha investito molte delle energie della città per sostenere queste startup". di Stefano TAZZI

Diamo i numeri Riportiamo di seguito i risultati ottenuti in questo anno e mezzo di pubblicazioni, considerando gli accessi internet registrati tramite la nostra biblioteca virtuale www.issuu.com/cii-pavia. I dati sono aggiornati al 25 giugno 2013.

Visualizzazioni 1400 1200 1000 800 Visualizzazioni

600 400

I prossimi impegni della Commissione

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Ultimo mercoledì del mese, riunione periodica presso la sede dell’Ordine degli Ingegneri.

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di Christian CUCCULELLI

Si consiglia di contattare la segreteria per la conferma del calendario.


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