Backstage Press - Gennaio 2018

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anno VI n.1 - Gennaio 2018 - Poste italiane s.p.a. sped in abb. postale D.L. 353/2003 (conv. in L. n. 46 del 27/02/2004) art. 1 comma 1 - DCB - Caserta



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Foto di copertina: Andrea Boccalini

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Buon Anno!

quali utilizzerà per la prima volta un palco centrale. Incontriamo poi il ”maestro” Enzo Avitabile che presso il Teatro Comunale di Caserta ci ha regalato una serata ricca di musica ed emozioni.

La copertina del numero di Gennaio è dedicata al nuovo lavoro discografico di Fabrizio Bosso. Un album in cui il trombettista jazz ci ripropone una selezione di brani della tradizione nataNon poteva mancare in lizia rivisti e riarrangiati. questo numero una prima Subito dopo troviamo finestra sul Festival della Giorgia che dopo lo stra- Canzone di Sanremo, l’eordinario successo di Oro- dizione numero 68 è affidanero è pronta per partire ta a Claudio Baglioni che con un giro di concerti nei ha promesso di regalarci

un festival in cui al centro ci sia la musica, tantissime le novità che potrete scoprire sui nostri canali web. A seguire poi le nostre rubriche di Arte, Cinema, Teatro e la consueta pagina dei concerti. Ancora tantissimi auguri da parte di tutta la nostra redazione per un anno bellissimo, ricco di emozioni e sopratutto di tanta musica.

www.backstagepress.it



FABRIZIO BOSSO

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TUTTI I DIRITTI SONO RISERVATI Backstage Press è edito dall’associazione culturale “Il Sogno è Sempre Onlus”. Tutti i diritti sono riservati. Manoscritti, dattiloscritti, articoli, disegni e fotografie non si restituiscono anche se non pubblicati. Nessuna parte di questa pubblicazione può essere riprodotta in alcun modo senza l’autorizzazione scritta preventiva da parte dell’editore. Gli autori e l’editore non potranno in alcun caso essere responsabili per incidenti o conseguenti danni che derivino o siano causati dall’uso improprio delle informazioni contenute. La collaborazione è a titolo gratuito. Foto e manoscritti, anche se non pubblicati, non si restituiscono. REDAZIONE Alfonso Morgillo, Margherita Zotti, Alfonso Papa, Marica Crisci, Domenico Ruggiero, Michela Campana. HANNO COLLABORATO: Michela Drago, Alessandro Tocco, Alfonso Papa (To), Giuseppe Maffia, Ambra De Vincenzi, Tonia Cestari, Carmela Bove. REGISTRAZIONE n. 815 del 03.07.2013 presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE). Comunicazione Editore: Il Sogno è Sempre Onlus Sede Legale: Via Botteghino, 92 – 81027 San Felice a Cancello (CE) Sede Operativa: Via Giacomo Matteotti, 20 – 81027 San Felice a Cancello (CE) – Fax. 0823.756271 – info@backstagepress.it – www.backstagepress.it Distribuzione: Gratuita Stampa: Pieffe Industria Grafica. Tiratura 7.000.

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19 FESTIVAL DI SANREMO

21 LO STATO SOCIALE

24 ARTE

27 EMERGIAMO

28 CINEMA

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ph Andrea Boccalini

Fabrizio Bosso

Merry Christmas Baby tx Michela Campana

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Come racconta lo stesso Fabrizio era da qualche anno che voleva realizzare un disco di brani natalizi, ma non si erano mai verificate le giuste condizioni.

fatta assieme ai ragazzi con i quali si è poi pensato di invitare Walter Ricci per arricchire gli stessi della bella voce del giovane talento campano.

giro di concerti che ha toccato diversi locali in Italia, tra cui lo SMAV di Santa Maria a Vico (CE), lo scorso 2 gennaio 2018.

Gli altri brani sono, invece, solo strumentali e in ognuno di essi c’è il contributo dei membri del quartetto.

Sul palco con Fabrizio Bosso c’erano: Jacopo Ferrazza (contrabasso), Julian Oliver Mazzariello (pianoforte), Nicola Angelucci (batteria), oltre alla voce di Walter Ricci.

Nell’album vi è anche la partecipazione di Karima.

Il giro di concerti degli ultimi mesi, con il quartetto ha dato la giusta spinta per la sua realizzazione.

Marry Christmas Baby è composto da dodici tracce e sembra il frutto dell’incontro casuale di quattro amici che si riuniscono solo per il gusto di suonare e divertirsi.

La scelta dei brani è stata

L’album è stato oggetto di un

Fabrizio Bosso si diploma a quindici anni, in tromba, al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino. La musica è presente nella vita di Fabrizio fin dai primi anni, grazie al papà trom-

ph Antonella Aresta

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arry Christmars Baby è il nuovo album di Fabrizio Bosso; questo lavoro è un viaggio in chiave jazz attraverso i più bei brani appartenenti alla tradizione natalizia.


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ph Roberto Cifarelli


I primi passi verso la musica sono mossi proprio imitando il pàpà con una tromba di plastica. Nella carriera di Bosso si sono susseguite tantissime collaborazioni con diversi artisi italiani ed internazionali, ma Fabrizio ci tiene a sottolineare che non è tanto importante l’artista con cui si collabora ma avere una mentalità aperta e lasciarsi contaminare dai vari generi musicali. Per Bosso, musicista, non è una violenza discostarsi

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dal genere musicale appreso durante gli studi ma al contrario gli risulta naturale andare a suonare musica che varia; dal pop all’elettronica, dal rock a quella brasiliana. L’ importante sta nella qualità della musica e da quan- Tracklist to si ha voglia di entrare in 01 Winter Wonderland quella musica. 02 Frosty The SnowMan

© Riproduzione riservata

03 The Christmas Song 04 Jingle Bells 05 Grown Up Christmas List 06 Jingle Bell Rock 07 Have Yourself a Merry Little Christmas 08 Silent Night 09 Merry Christmas Baby 10 Let it Snow 11 What Are You Doing New Year 12 Jingle Bells Rock 2 (radio edit)

ph Marco Benvenuti

bettista ed il nonno batterista.



Giorgia

un anno di grandi successi con oronero Live

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ra ottobre 2016 quando usciva “ORONERO”, il decimo album di inediti di GIORGIA e a poco più di un anno di distanza è arrivato in tutti i negozi di musica “ORONERO LIVE” (Microphonica/ Sony Music Italy), che contiene il meglio di “Oronero Tour” e alcuni brani inediti prodotti da Michele Canova.

Ma le novità non finiscono qui! Per festeggiare quest’anno di grandi successi, infatti, GIORGIA dal 2 marzo emozionerà di nuovo il suo pubblico con “ORONERO LIVE”, 6 imperdibili concerti nei palasport delle città di ROMA, MILANO e PADOVA, uno spettacolo completamente nuovo che inaugura la collaborazione con VIVO Concerti. Il due e tre marzo Oronero Live sarà al Palalottomatica di Roma, il 7 e l’8 marzo al Mediolanum Forum di Milano ed il dodici e tredici marzo alla Kione Arena di Padova. L’album “Oronero” racchiude i fortunati singoli “SCELGO ANCORA TE”, attualmente in rotazione radiofonica, il cui vi-

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tx Michela Campana

deo ha totalizzato più di 7 milioni di visualizzazioni, “CREDO” (certificato PLATINO da FIMI / GfK Italia), il cui video ha totalizzato oltre 16 milioni di visualizzazioni, “VANITÀ” (certificato ORO da FIMI / GfK Italia), presentato dal vivo in occasione della partecipazione di GIORGIA come ospite alla sessantasettesima edizione del Festival di Sanremo e il primo singolo estratto “ORONERO” (certificato PLATINO da FIMI / GfK Italia), il cui video ha totalizzato più di 13 milioni di visualizzazioni. L’album è disponibile sia in versione classica che in edizione deluxe, queste le track list delle due versioni: CD LIVE: Come neve (con Marco Mengoni), Chiamami tu, Credo, È l’amore che conta, Vanità, Io fra tanti, Gocce di memoria, Scelgo ancora te, Non mi ami, Dimmi dove sei / Un amore da favola, Di sole e d’azzurro, Tu mi porti su, Quando una stella muore, Posso farcela, Oronero. DELUXE. DVD: Introdrops, Vanità, Credo, Scelgo ancora te, Tu mi porti

su, E poi / Girasole / Come saprei, Vivi davvero, Oronerobreak 1, Marzo, Gocce di memoria, Medley Prince: Sign ò the Times / Let’s Go Crazy / Purple Rain, Posso farcela, Amore quanto basta, È l’amore che conta, Regina di notte, Oronerobreak 2, Quando una stella muore, Non mi ami, Il mio giorno migliore, Di sole e d’azzurro, Oronero, Medley 1997: Primavera / Laura non c’è / I’ll be missing you / Che male c’è / Dimmi dove sei / Un amore da favola, Io fra tanti. Videoclip “Come Neve” bside CD LIVE: Come neve (con Marco Mengoni), Chiamami tu, Credo, È l’amore che conta, Vanità, Io fra tanti, Gocce di memoria, Scelgo ancora te, Non mi ami, Dimmi dove sei / Un amore da favola, Di sole e d’azzurro, Tu mi porti su, Quando una stella muore, Posso farcela, Oronero. Più di vent’anni di carriera artistica con oltre 7 milioni di dischi venduti, GIORGIA è unanimemente considerata tra le


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ph Alfonso Papa


tisti italiani e internazionali Ramazzotti, Gianna Nanniquali, per citarne alcuni, Lu- ni, Herbie Hancock e Alicia ciano Pavarotti, Ray Char- Keys. les, Lionel Richie, Jovanotti, Mina, Zucchero, Pino DaŠ Riproduzione riservata niele, Andrea Bocelli, Eros

ph Alfonso Papa

piÚ grandi artiste italiane di sempre, con una voce capace di virtuosismi tipici delle grandi star d’Oltreoceano! Nel corso degli anni ha collaborato con importanti ar-

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Liberazzion

Enzo Avitabile

tx Michela Campana

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tutti si ritrovassero in piedi e come da tradizione con le mani a guidare il tempo del ritmo.

er i casertani – amanti della musica - l’anno non poteva che chiudersi in modo migliore, difatti il ventinove dicembre al Teatro Comunale è andato in scena uno spettacolo acustico del maestro Enzo Avitabile. Enzo Avitabile condivide il palco con il fratello Carlo Avitabile (voce, percussioni) e con Gianluigi Di Fenza (chitarra), al posto del Sax il maestro utilizza due strumenti da lui stesso ideati, il saxsello (un incrocio tra un sax e una ciaramella) ed una pentarpa, particolaris-

simo strumento simile alla antica lira romana con sei corde e cinque note; strumento attraverso il quale il maestro definisce l’essenzialità del suono. I concerti nei teatri, si sa, sono tendenzialmente molto intimistici e familiari e così è stato anche per il concerto di cui stiamo parlando anche se è da dire che l’indole trascinatrice e carismatica del maestro alla lunga ha avuto la meglio sull’equilibrio serioso del teatro facendo sì che

Particolare anche la scaletta che si discosta da quella a cui siamo in un certo senso abituati durante i concerti estivi nelle piazze e con l’accompagnamento dei bottari; infatti il concerto si apre con “Don Salvatò”, brano a cui Avitabile è molto legato visto che gli ha portato il suo primo Premio Tenco; “Attraverso l’acqua” scritto a Lampedusa con Francesco De Gregori;

ph Alfonso Papa


“tutt’egual song e criature” dedicata ai bambini siriani, “Liberazzion” (con due “Z” come sottolinea il maestro), “Soul Express”, “Man e man”, “Aizamm’ na Mana”, “Faccia Gialla” attraverso la quale Avitabile trascrive l’essenza del popolo napoletano: “il napoletano il miracolo non lo richiede ma lo pretende”.

A conclusione della serata, possiamo ritornare sulle parole con le quali il maestro ha introdotto uno dei pezzi eseguiti: “il suono e le parole vanno di cuore in cuore per evitare di cadere in qualsiasi forma di retorica” e forse è per questo motivo che la musica è l’unico strumento che può “liberarci” dalle gabbie di questa società.

Nei prossimi giorni Enzo Avitabile, porterà la sua musica sul palco dell’Ariston, difatti è tra i venti big in coppia con Peppe Servillo. Il duo canterà il brano dal titolo: “Il Coraggio di ogni giorno”; per la serata dei duetti - come era prevedibile - si esibiranno insieme agli Avion Travel e Duby Tourè. © Riproduzione riservata

ph Alfonso Papa

Enzo Avitabile durante la serata omaggia due grandi della musica napoletana, Sergio Bruni con il brano “Carmela” e Pino Daniele

con “Terra Mia”, la platea si illumina a giorno grazie alle lucine che ogni spettatore accende in ricordo di Pino.

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RON, al 68° Festival di Sanremo con “ALMENO PENSAMI”

BRANO INEDITO DI LUCIO DALLA

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te Marcello Balestra, ci ha contattato per avere Lucio al Festival con un suo brano inedito – racconta Daniele Caracchi di PressingLine storica etichetta di Lucio Dalla - il nostro primo pensiero positivo è stato quello di poter festeggiare il suo 75° compleanno a Sanremo, tutti assieme, noi e i suoi amici di sempre. Quando Baglioni, trami- Quindi pensate quando ci

ON sarà in gara al 68° Festival di Sanremo con “ALMENO PENSAMI”, brano inedito del grande LUCIO DALLA, che gli è stato assegnato personalmente dal Direttore Artistico Claudio Baglioni attraverso gli eredi che lo hanno custodito in questi anni e ne hanno autorizzato la pubblicazione al Festival.

ph Riccardo Ambrosio

tx Alfonso Papa

è stato proposto Ron quale sia stata la nostra gioia, perché nessuno meglio di Lui può interpretare una delle ultime opere scritte da Lucio. Sicuramente questo brano non poteva essere in mani migliori. “ALMENO PENSAMI” è una canzone d’amore ricca di suggestioni che farà rivivere sul palco dell’Ariston la poetica e

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l’anima musicale del cantautore bolognese attraverso l’interpretazione del suo storico collega e amico. Da “Il gigante e la bambina” ad “Attenti al lupo” passando per “Piazza Grande”, questi sono solo alcuni dei più grandi successi della musica italiana che testimoniano l’importante sodalizio artistico tra Ron e Lucio.

strano, nuovo e bello poter cantare un brano di un grande amico che non è più con noi, anche se per me Lucio non se n’è mai andato veramente. E mi affascina l’idea di poter interpretare qualcosa di suo, rimasto nascosto fino ad oggi, e di essere il portavoce di questo meraviglioso ricordo e omaggio. Ringrazio Claudio per questa opportunità L’invito da parte di Clau- unica e gli eredi di Lucio, dio Baglioni a cantare un grazie ai quali possiamo brano inedito di Lucio godere ancora tutti di nuoDalla a Sanremo mi ha ve parole e musica di Lucio. profondamente colpito… non sapevo dell’esistenza di Sarò a Sanremo dunque, questa canzone – racconta con emozione, con la legRon in merito alla sua par- gerezza e l’intensità che tecipazione a Sanremo – È questo brano mi ha co-

municato appena ho avuto la fortuna di ascoltarlo. E sono onorato di poter nuovamente condividere questa esperienza sul palco dell’Ariston con Lucio, come 46 anni fa… con “Piazza Grande”». Questa sarà l’ottava volta in gara al Festival di Sanremo per RON che ha fatto il suo esordio sul palco dell’Ariston a soli 16 anni in coppia con Nada e ha vinto il Festival nel 1996 in coppia con Tosca con il brano “Vorrei incontrarti fra cent’anni”. La sua carriera come autore comincia nel 1972, quando scrive insieme a Dalla la musica di “Piazza Grande”, presentata poi a Sanremo da Lucio. Restano indimenticabili alcune sue canzoni tra le quali “Non abbiam bisogno di parole”, “Anima”, “Joe Temerario”, “Una città per cantare”, “Vorrei incontrarti fra cent’anni”, “Attenti al Lupo”. RON torna live con due imperdibili concerti: il 6 maggio al Teatro dal Verme di Milano e il 7 maggio all’Auditorium Parco della Musica di Roma (Sala Sinopoli). © Riproduzione riservata


Sanremo 2018 Il Festival

dell’Immaginazione

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laudio Baglioni, direttore artistico e conduttore della sessantottesima edizione del Festival della Canzone Italiana esordisce dicendo che dopo ben tre “no” è arrivato il fatidico si. Infatti, prima di dire sì alla Rai e al ruolo di nuovo direttore artistico del festival di Sanremo (dal 6 al 10 febbraio), ha rimandato al mittente la proposta per ben tre volte. “Se la Rai ha scelto me è perché ha voluto dare un segno di discontinuità con il passato: sarà un festival 0.0, né

nel segno della tradizione, né chissà di quale evoluzione”, racconta Baglioni “Avevo paura perché non mi ritenevo all’altezza, perché il tempo era poco, perché è una cosa più grande di me. Poi, dato che sono stato al festival come ospite due volte e non c’è due senza tre, mi sono concesso il lusso di accettare. Probabilmente tutto nasce dall’insensatezza di quando si ha alle spalle una carriera lunga 50 anni. E pensare che da ragazzino avevo il terrore di essere trasparente, mio malgrado sono diventa-

tx Alfonso Papa

to personaggio pubblico e ho passato una vita a sentirmi inadeguato, il festival è una sorta di moloch”. Caratteristica del festival targato Baglioni è quella del binomio Musica e Parole. “Non cerco un festival che sia vetrina televisiva, né troppo provinciale per ospitare divi hollywoodiani, che alla fine offrono prove non all’altezza. Gli ospiti ci saranno, i comici anche e vorrei che il racconto passasse anche attraverso il loro ausilio. Ma il festival

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deve avere quel carattere di eccezionalità che merita. Il concorso rimane, ma senza eliminazione, e con i brani che durano di più”. L’edizione 68 sarà all’insegna della fantasia, dell’immaginazione ma anche dell’ironia e della simpatia. Claudio Baglioni, Michelle Hunziker e Pierfrancesco Favino vogliono dare al festival una forte impronta italiana dove la musica popolare del nostro paese torna prepotentemente al centro dello spettacolo. “Abbiamo pensato a lungo a che cosa si potesse aggiungere alle 67 edizioni che ci hanno preceduto, soprattutto alle ultime fortunate edizioni baciate da un grande gradimento per dare un segnale, non per essere per forza diverso. Per fare qualcosa che rispecchi il vero titolo del Festival”. Il punto da cui si è partiti è “che cosa è questa canzone italiana, la canzone – continua – è un intruglio, un’arte povera che dura poco ma che poi invece dal punto di vista della memoria collettiva resta”. “Io sono davvero gasatissima – ha spiegato la Hunziker – ho scoperto la mia partecipazione dai giornali inizialmente, poi invece è arrivata la chiamata di Claudio. Sarà una esperienza meravigliosa perché Claudio ha portato tantissimo alla musica ita-

liana. Mi sento veramente tranquilla perché lui a livello musicale è il numero uno. Lui porterà tantissimo. Vorrei portare un momento dedicato alla femminilità non in modo retorico, ma in modo speranzoso. Vorrei che fosse snocciolato in maniera diversa da quello dei Golden Globe: in Italia abbiamo altri argomenti”. Scherza sull’essere il Banderas italiano e sulle storpiature del suo nome Pierfrancesco Favino. “E’ una cosa completamente nuova per me – ha commentato l’attore – un nuovo battesimo: sono fan del Festival da quando sono bambino, è un cerchio che si chiude. Già a cinque anni sognavo di appartenere a quel mondo, l’ho fatto in un altro modo, adesso mi è stata offerta questa opportunità . Quindi ha aggiunto – Non parlo con le galline, ho la patente C, faccio una cosa a latere”. Si parte il 6 di febbraio il primo giorno vengono presentati tutti e 20 i big, la seconda e terza serata verranno popolate da dieci canzoni dei campioni e ciascuna da quattro canzoni delle nuove proposte. Il venerdì le nuove proposte si giocano il gran finale, ma anche tornano i duetti e gli ospiti dei big concorrenti in gara. Nella serata finale abbiamo i venti campioni che si affrontano e poi nel rush finale i primi tre fanno una ulteriore manche per

vedere chi vince la 68eisma edizione. Il Festival propone anche il Dopo Festival e i Prima Festival con cinque minuti sparati con curiosità, lanci, ambientato nelle strade di Sanremo. Sul palco ci saranno tanti artisti. Oltre ai 28 in gara, tra campioni e giovani, il venerdì ci saranno altri 20 artisti per i duetti. Comincia a delinearsi la griglia dei grandi artisti internazionali che calcheranno il palcoscenico del Teatro Ariston, i primi ad essere annunciati sono l’inglese Sting e il cantautore americano James Taylor, e la vera novità sarà la loro esibizione: entrambi, infatti, renderanno omaggio alla canzone italiana, cosi come Baglioni aveva anticipato in conferenza stampa. La performance di Sting prevede anche un brano con Shaggy. © Riproduzione riservata

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Primati

Lo Stato Sociale

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Quasi un anno dopo l’uscita del loro ultimo album “Amore, lavoro e altri miti da sfatare”, la band bolognese torna con un progetto discografico che accompagnerà la loro partecipazione alla 68esima edizione del Festival di Sanremo. “Primati” è una “raccolta differenziata” di singoli del collettivo bolognese; contiene i tre inediti “Una vita in vacanza”, “Fare mattina” e “Facile” scritti successivamente all’uscita dell’ ultimo disco, oltre ad una nuova versione di “Sono così indie” tutti e quattro prodotti da Fabio Gargiulo e altri tredici singoli che hanno segnato il percorso della band dalla fondazione fino alla partecipazione al Festival di Sanremo. “Una vita in vacanza”, il brano che la band porterà sul palco dell’Ariston, è un’arguta riflessione sul mondo del lavoro di oggi, in cui i ragazzi mettono in discussione la tendenza sempre più diffusa ad identificare completamente l’individuo con la sua professione. Il pezzo, scritto e arrangiato da Lo Stato Sociale, unisce la canzone d’autore alle sonorità tipiche dell’elettronica, fondendo i due generi in uno stile unisco ed originale. “Una vita in vacanza” è stato prodotto artisticamente e orche-

strato da Fabio Gargiulo (F. Michielin, C.De Andrè, Arisa) e gli archi sono stati incisi e coscritti con Davide Rossi (Coldplay, U2, Goldfrapp). In “Facile” c’è Luca Carboni che canta con Lo Stato Sociale, in una sorta di featuring al ragù bolognese mentre in “Sono così indie 2018” c’è la partecipazione amichevole di alcuni “amici” della band che prestano a sorpresa la loro voce. L’album riguarda scherzosamente ad alcuni dei traguardi raggiunti negli ultimi anni dal gruppo ponendosi come ipotetico biglietto da visita per un pubblico nuovo, televisivo mai raggiunto fino ad ora. Lo Stato Sociale è stata: la prima band indipendente della propria generazione ad esaurire in un tour tutti i più grandi club italiani, la prima a riempire un palasport, la prima ad imporre prezzi popolari nei grandi eventi, la prima a superare il mezzo milione di fan su Facebook, la prima a mandare un singolo al primo posto in classifica, la prima a calcare il palco dell’Ariston, la prima a pubblicare una raccolta dei propri migliori brani. Ma non solo: è stata anche la prima a suonare a San Marino, la prima a baciarsi in diretta tv, la prima a farsi richiamare da Salvini, la prima

tx Margherita Zotti

a fare un balletto tropicale invece di suonare, la prima nel accumulare ritardo, la prima ad aver fatto una foto con Orietta Berti, la prima a fondere un furgone in Basilicata, la prima ad andare in tv senza sapersi vestire. E ancora: la prima in un palasport senza alcun merito sportivo, la prima a garantire una pensione ai propri ascoltatori, la prima con cinque cantautori spettinati, la prima a sopravvivere a tre ore di concerto ad agosto dopo tre chili di parmigiana, la prima ad aver attraversato il muro del suono senza un graffio, primi per numero di parole nei brani. La band dei primati, nel senso di scimmie. La band è composta da: Alberto “Albi” Cazzola (voce, basso), Francesco “Checco” Draicchio (voce, sintetizzatori, percussioni), Lodovico “Lodo” Guenzi (voce, chitarra, pianoforte), Alberto “Bebo” Guidetti (voce, drum machines, programmazioni), Enrico “Carota” Roberto (voce, sintetizzatori, pianoforte, rhodes, programmazioni). © Riproduzione riservata


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The Pink Floyd Exibition tx Marica Crisci

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etrospettiva epocale a 50 anni dalla nascita di uno dei gruppi musicali più innovativi e influenti della storia, a gennaio arriva a Roma dopo Londra, acclamata dalla critica, la mostra The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains. L’esposizione – promossa da Roma Capitale Assessorato alla Crescita Culturale – aprirà al MACRO Museo d’Arte Contemporanea di Roma di via Nizza dal prossimo 19 gennaio. Dopo l’enorme successo del debutto di qualche mese fa al Victoria and Albert Museum di Londra, che ha visto la partecipazione di più di 400.000 persone, la mostra si sposta a Roma per la prima tappa internazionale. Ideata da Storm Thorgerson e sviluppata da Aubrey ‘Po’ Powell di Hipgnosis, che ha lavorato in stretta collaborazione con Nick Mason (consulente della mostra per conto dei Pink Floyd), The Pink Floyd Exhibition: Their Mortal Remains è un viaggio audiovisivo nei 50 anni di carriera di uno dei più leggendari gruppi rock di sempre e offre una visione inedita ed esclusiva del mondo dei Pink Floyd.

Il colossale allestimento del Victoria and Albert Museum di Londra, descritto dai quotidiani inglesi come “impressionante”, “un’autentica festa per i sensi” e “quasi altrettanto emozionante che ascoltare i Pink Floyd dal vivo”, è stato il più visitato di sempre nel suo genere. In esclusiva per l’Italia il MACRO ospiterà l’esposizione e lo stesso Mason ricorda che – a meno di 1 chilometro di distanza – proprio al Piper ebbe luogo uno dei primi concerti dei Pink Floyd in Italia nell’aprile del 1968. La mostra racconta quale fu il ruolo della band nel cruciale passaggio culturale dagli anni sessanta in poi. Grazie al suo approccio sperimentale – che rese il gruppo inglese esponente di spicco del movimento psichedelico che cambiò per sempre l’idea della musica in quegli anni – la band

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venne riconosciuta come uno dei fenomeni più importanti della scena musicale contemporanea. Il percorso espositivo che guida il visitatore seguendo un ordine cronologico, è sempre accompagnato dalla musica e dalle voci dei membri passati e presenti dei Pink Floyd, tra cui Syd Barrett, Roger Waters, Richard Wright, Nick Mason e David Gilmour. Il momento culminante è la Performance Zone, in cui i visitatori entrano in uno spazio audiovisivo immersivo, che comprende la ricreazione dell’ultimo concerto dei quattro membri © Riproduzione riservata

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RLN è una giovane cantautrice (classe ‘93) originaria di San Benedetto del Tronto, un’artista in bilico tra pop, soul ed elettronica. Con il suo primo EP “Caroline”, uscito nel 2016, ha ottenuto un incredibile riscontro da parte di media e pubblico per il suo alternative pop fresco e innovativo tra sonorità raffinate e atmosfere ricercate ma sempre fedele ad

una certa tradizione melodica. CRLN è stata tra i migliori artisti del 2016 per Mtv New Generation, tra i selezionati dell’ultimo Red Bull Bass Camp 2017 e durante il lungo tour ha condiviso il palco con artisti internazionali come JMSN, Youmi Zuma, Foals, The Neighbourhood. “Da Capo” è il nuovo singolo di CRLN in collaborazione con il rapper Dutch Nazari, disponibi-

le da qualche giorno su SPOTIFY. Il brano anticipa l’album d’esordio in uscita a Marzo 2018 su etichetta Macro Beats e distribuito da A1 Entertainment. “Da Capo” racconta la fine di una storia complicata, tra errori, sofferenze e lacrime, per un amore che varrebbe comunque la pena rivivere. La regia del video è stata realizzata da Beatrice Chima. © Riproduzione riservata

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Luciano Ligabue, torna al cinema con il suo terzo film tx Alfonso Papa

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na tormentata dichiarazione di amore verso il nostro Paese, raccontata con le parole e la musica di Luciano Ligabue, attraverso lo sguardo di Riko, un uomo onesto alle prese con una vita in cui tutto sembra essere diventato improvvisamente precario: il lavoro, il futuro, i sentimenti. Ma se rialzarsi non è facile, Riko ha scelto di non darla vinta al tempo che corre: c’è un matrimonio da difendere e riconquistare, amici su cui contare e una casa da non vendere. Riko si mette in gioco e prende in mano il suo destino. “Durante le riprese di “Da zero a dieci” abbiamo saputo della malattia di mio padre e durante i processi di post‐produzione ci ha lasciato.

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Credo di avere sempre, non so quanto consciamente, associato le due esperienze e questo è diventato sicuramente il motivo principale per cui mi sono tenuto a lungo lontano dal fare film.


Un’altra ragione (questa, al contrario, dettata da un privilegio) è che potendo contare sulla dicitura

dieci anni provo a esprimere occasionalmente in qualche canzone e che qui poteva essere raccontato da qualcuno (Riko) che, avendo meno “musicista” alla voce “pro- privilegi di me, mi sembrafessione” sulla mia carta d’i- va avesse ancora più diritto dentità, non ho mai avuto la a una certa incazzatura. necessità di cercare copioni disponendo, anzi, della facoltà 3. l’anomalia di una (del lusso, se vogliamo) di po- storia raccontata in primo ter aspettare una storia luogo attraverso una serie di canzoni che sono arrivate se mai ne fosse uscita una (e, a formare un concept album certo, se mai qualcuno fosse (altra anomalia di un certo stato ancora interessato a pro- conto, almeno attualmente) durre un mio film). poi diventato una sceneggiatura e infine un film in Infine ho lasciato trascorrere cui le stesse canzoni tornano tanto tempo prima di tornare per accompagnare alcune alla regia per un motivo tanto scene. banale quanto pratico (e questo, ahimè, è il meno nobile di Il film precedente l’avevamo tutti): si tratta di mestiere fati- girato ancora in pellicola e cosissimo. ora, sedici anni dopo e con una crew quasi del tutto Quanto meno lo è per me e nuova per me, ho ritrovato specialmente se paragonato la fatica di cui sapevo ma alla professione di cui sopra. anche parecchio piacere. Quali possono essere allora le Quello per una bellissima cause che mi hanno spinto a collaborazione con tutti vincere le mie stesse resistenze? quelli che ci hanno lavoraAnche in questo caso ne voglio enumerare tre:

to con una dedizione a dir poco toccante e il piacere del lavoro con gli attori che è stato, per me, ancora più appassionante del solito. Stefano ritrovato dopo vent’anni, Kasia, Fausto Maria e tutti gli altri impegnati a dar vita a un gruppo di brave persone che rimangono tali nonostante “la legge del furiere” del nostro Paese. Ancora una volta l’ambientazione, quasi per intero, è quella più familiare, quella di casa mia. Ancora una volta l’ispirazione per personaggi e argomenti viene in buona parte dalla realtà che conosco e in particolare da alcuni dei miei amici storici che in materia di ingiustizia fiscale, spostamenti in avanti di pensione e licenziamenti ne sanno certamente più di me”. [Luciano] © Riproduzione riservata

1. (e questo va naturalmente da sé) una storia che ho creduto valesse la pena raccontare. 2. un sentimento (l’amore frustrato verso il nostro Paese) che da circa

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Caparezza

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7/2 Modena - Palapanini 9/2 ForlĂŹ - Palagalassi 10/2 Conegliano - Zoppas Arena

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Metallica 10/2 12/2 14/2

Torino - Pala Alpitour Bologna- Unipol Arena Bologna- Unipol Arena

Jovanotti

12/2 Milano - Forum Assago 3/3 Rimini- RDS Stadium 10/3 Firenze - Nelson Mandela Forum 25/5 Eboli - Palasele

Sergio Cammariere 25/2

Marsala - Teatro Impero


Zucchero 26/2 28/2 8/3

Padova - Arena Spettacoli Torino - Pala Alpitour Eboli - Palasele

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Giorgia

2/3 Roma - Palalottomatica Milano - Mediolanum Forum 12/3 Padova - Kione Arena

Milano - Teatro del Verme Roma - Teatro Olimpico Napoli - Teatro Augusteo

Eugenio Bennato

1/2 Firenze - Teatro Puccini Roma - Audit. Parco della Musica 12/4 Sanremo - Teatro Ariston

Goran Bregovic 3/2 4/2 6/2

Padova - Gran Teatro Geox Roma - Audit. Parco della Musica Milano - Teatro degli Arcimboldi

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...In Arte Totò

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Di Enzo Decaro e Liliana de Curtis, suoni e musiche di scena di Riccardo Cimino, produzione Sanny Produzioni. tx Carmela Bove

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n grande genio del teatro italiano moriva cinquant’anni fa. Lo ricorda oggi un altro napoletano doc, Enzo Decaro, uomo e attore elegante nei modi e nell’aspetto, legato alla figura di Totò/Antonio De Curtis e profondamente pervaso da quell’enorme fascino e spessore interiore che egli aveva. In scena c’è uno schermo con le immagini soprattutto dell’ultimo Totò che parla di Pasolini e di Fellini. Le immagini della figlia Liliana, testimone del dolore del padre perché non si sentiva riconosciuto per quel che veramente era. Ma c’è anche il “Pensatoio”, quell’angolo misterioso della casa in cui il Principe si rintanava per ore a parlare, a registrare sul suo magnetofono e a buttar giù pensieri sui tanti fogli di carta che sua figlia Liliana ha conservato con amore. Le date dall’8 all’11 marzo Torino, Teatro Erba © Riproduzione riservata




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