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Abbiamo letto per voi

TOSCANINI: MUSICIAN OF CONSCIENCE

Harvey Sachs 944 pp. – WW Norton & C. (1 a edizione, 2017, in inglese) ISBN-13:978-1631492716Prezzo (ibs.it, copertina flessibile): € 29,89 Prezzo (Amazon prime, copertina rigida): € 34,91 Prezzo (Amazon kindle): € 11,99

Ancora una volta non recensiamo un libro di misure, anche se la musica è fatta di misure e Toscanini non transigeva sul rigore dei tempi. Harvey Sachs, uno scrittore americano appassionato di musica, aveva già pubblicato una biografia di Toscanini e ne aveva curato la pubblicazione dell’epistolario. Chi qui ne scrive, da bambino si è appassionato alla musica ascoltando le registrazioni di Toscanini e i libri di Sachs se li è letti tutti per cercare di comprendere da dove nasceva il magnetismo di questo direttore, talmente innamorato della musica che dirigeva da diventare, quando quello che ascoltava non lo soddisfaceva, irascibile fino all’impensabile, ma ciò nonostante non solo rispettato, ma amato dai musicisti che hanno avuto la fortuna di suonare con lui (e ne ebbi testimonianza diretta da Giuseppe Valdengo, uno dei baritoni che cantò sotto la sua direzione). Questo libro, ben più ampio e completo dei precedenti, di cui corregge alcune inesattezze, lungi dall’essere noioso e insopportabilmente agiografico come molte biografie riescono spesso a essere, appassiona come un romanzo, offrendoci non soltanto un ritratto di Toscanini, ma dipingendo un quadro storico della vita musicale (e non solo) di quasi un secolo, dagli anni ‘60 del 1800 alla fine degli anni ‘50 del 900, con i suoi protagonisti, da Verdi a Puccini, Debussy, Ravel, Stravinskij, Respighi e i più grandi direttori e solisti della prima metà del novecento che al Toscanini innovatore dell’arte e della tecnica direttoriale devono gran parte della loro arte, anche quando hanno seguito strade differenti e, come ovvio, più vicine alle mutate sensibilità. Toscanini uomo e musicista emerge da queste pagine a tutto tondo, con la sua finissima sensibilità musicale, la sua indipendenza di giudizio e le sue umanissime ansie, simpatie, antipatie, idiosincrasie e scoppi d’ira (di cui era il primo a rammaricarsi) rivolti più a se stesso che agli esecutori. Una lettura che consiglio a tutti gli appassionati di musica e delle sue misure, scandite alla pari dai battiti del cuore e degli atomi di cesio, per arrivare a comprendere la modernità delle esecuzioni odierne, che senza Toscanini non renderebbero, probabilmente, le intenzioni dell’autore con la stessa efficacia.

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