RIVISTA MILITARE 2005 N.5

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I cani Marvin, Nki e Britt in Iraq.

corsi) ed è vincolante ai fini del prosieguo del corso e dell’accesso alla successiva fase di specializzazione. Il metodo è basato sulle tecniche di condizionamento operante e di modellaggio: l’obiettivo è incentivare l’iniziativa dell’animale e mantenere sempre la sua motivazione al lavoro ai massimi livelli. I cani tentano sempre di risolvere i problemi per i quali sono motivati: questo è lo spirito dell’addestramento militare. In un contesto nuovo un animale effettua una serie di comportamenti casuali. Se uno di questi determinerà un vantaggio è probabile che esso, trovandosi una seconda volta nelle medesime condizioni, lo ripeterà. Tutti gli altri comportamenti casuali che non hanno comportato alcun beneficio andranno gradualmente in estinzione. Tale condizionamento si basa 84

quindi sulla capacità da parte dell’uomo di somministrare «contingentemente» (tempestività di elargizione del rinforzo in coincidenza col comportamento desiderato) dei rinforzatori a un cane che esegue un comportamento spontaneo e casuale. Ogni esercizio rappresenta un piccolo problema da risolvere, il giusto comportamento che l’animale dovrà scoprire e adottare. Quando un comportamento desiderato però non fa parte della sua gamma comportamentale, non potendo aspettarsi che lo manifesti casualmente e spontaneamente, allora occorre procedere per «approssimazioni successive». Con il modellaggio si rinforzano quei comportamenti che si avvicinano al comportamento finale desiderato. Successivamente, si premierà quello più vicino alle attese, non rinforzando più l’approssimazione precedente che,

quindi, andrà in estinzione. In questo modo, per approssimazioni successive, si arriva ad ottenere il nuovo comportamento. Il cane, nel lavoro, impiega i propri sensi, naturalmente utilizzati nella caccia/ricerca e nella difesa del branco e del territorio. Il conducente stimola l’animale a riprodurre queste sue capacità attraverso il gioco, che riveste un ruolo centrale nell’addestramento. Così esso militare impara a riconoscere e segnalare qualsiasi tipo di esplosivo proprio attraverso il gioco. Per memorizzare (imparare a riconoscere l’odore) della prima sostanza esplosiva sono necessarie circa tre settimane. Man mano che si prosegue nell’addestramento il tempo di memorizzazione di una nuova sostanza decresce fino ad arrivare ad una settimana per le ultime sostanze oggetto del programma di memorizzazione. A tutt’oggi non esiste tecnologia in grado di dare un’affidabilità superiore a quella del naso del cane. All’interno della cavità nasale le cellule olfattive sono circa 220 milioni nel «pastore tedesco» adulto con una superficie di circa 172 centimetri quadrati, contro i soli 5 centimetri quadrati in un uomo adulto. Il programma di memorizzazione delle sostanze esplosive ideato sta dando ottimi risultati tanto da destare l’interesse anche di altri Eserciti. I CORSI Lo sviluppo del progetto ha comportato la creazione di nuove figure professionali e di conseguenza l’istituzione di specifici corsi di specializzazione per Sottufficiali e Volontari. Tutti i corsi vengono svolti a Grosseto dal Centro Militare Ve-


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