RIVISTA MILITARE 2005 N.5

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Ispezione di un autoveicolo in Afghanistan.

nuale che conferisce loro la capacità di: • gestire in Patria e all’estero, sotto gli aspetti logistico e amministrativo, un assetto cinofilo del livello squadra/plotone; • pianificare, organizzare e condurre l’addestramento dei nuclei cinofili a livello squadra e plotone in Patria ed all’estero; • impiegare in attività operative un cane militare al fine di assolvere compiti di supporto ai Contingenti militari in operazioni fuori dal territorio nazionale; • impiegare un assetto cinofilo a livello plotone nel rispetto delle previste procedure operative; • fornire ai Comandanti operativi adeguata consulenza sulle possibilità di impiego di un assetto cinofilo. In Teatro, alla ricezione di una task scatta l’attività di preparazione: il Comandante dell’assetto prende parte al briefing pre-missione (in cui fornisce specifica consulenza in merito alle modalità d’impiego dei nuclei cinofili) per poi indottrinare i suoi uomini sulla missione e sui compiti da assolvere. Gli Operatori cinofili interessati, quindi, effettuano il controllo degli equipaggiamenti individuali e approntano tutto quello che servirà all’impiego del proprio «collega» cane. La componente EDD ha permesso di intensificare le misure di Force Protection operando quotidianamente nella ricerca di esplosivi sui mezzi in afflusso ai compounds. In un turno, della durata di 4 mesi, i nuclei EDD controllano mediamente 1 200 automezzi. Il grado di deterrenza raggiunto si è dimostrato elevato, considerando che nelle basi militari italiane non è mai stato introdotto materiale esplosivo. Le componenti MDD e Scout Dog vengono prevalentemente

impiegate per la verifica di aree e itinerari sospetti nella ricerca di ordigni interrati anche di tipo IED. Le componenti EDD e MDD sono state anche impiegate in occasione delle Search sviluppate a premessa di riunioni, visite con autorità nazionali e/o estere in siti sede di Istituzioni locali. Il costante flusso di informazioni derivante dall’impiego dei nuclei cinofili nei suddetti Teatri ha portato utili ammaestramenti con i quali si è integrato e perfezionato il loro addestramento in modo da rispondere sempre più adeguatamene alle reali esigenze operative. In tal senso, sono stati rivisti alcuni aspetti procedurali d’impiego come l’invio del cane in «ricerca libera» sull’obiettivo da controllare. È stato, inoltre, incrementato l’addestramento dei nuclei in ambiente urbano e sono stati rivisti i requisiti tecnici e operativi di alcuni materiali ed equipaggiamenti peculiari. Si è poi consolidata la prassi di impiegare gli assetti cinofili alle dipendenze di un Sottufficiale esperto del settore, al fine di sfruttare tutte le possibilità di impiego della capacità cinofila, ancora poco conosciuta dalla mag-

gior parte del personale dei Reggimenti e degli staff delle Brigate. IL METODO ADDESTRATIVO Un cane militare è destinato ad operare in situazioni sempre diverse, imprevedibili e quindi difficilmente schematizzabili. L’affidabilità è un requisito irrinunciabile ai fini della sicurezza, poiché riduce il rischio di incidenti. Un errore del cane potrebbe avere gravi conseguenze! Alla base di questi semplici ragionamenti l’intuizione di dover adottare un metodo che garantisca la massima motivazione del cane al lavoro. Il «Metodo addestrativo dei nuclei cinofili dell’Esercito Italiano», messo a punto ex novo dagli istruttori militari del Gruppo cinofilo di Grosseto, non prevede l’utilizzo di procedimenti coercitivi, ma privilegia, invece, tutte quelle attività finalizzate a rafforzare il legame affettivo e i sentimenti di fiducia reciproca, di intesa e affiatamento. La creazione di un siffatto rapporto viene valutata al termine della prima fase del corso (dopo i primi quattro mesi di addestramento di base comune a tutti i 83


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