RIVISTA MILITARE 2005 N.5

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Fig. 1

Fig. 2

strategico che muta rapidamente, l’Alleanza è impegnata in una perenne trasformazione che riguarda tutti gli aspetti del suo programma, e cioè nuove missioni (basti ricordare le sfide connesse alle minacce rappresentate dal fondamentalismo radicale, dal terrorismo internazionale), nuovi membri (gli ultimi sette in ordine cronologico sono entrati nel 2004), nuove capacità, nuovi partenariati e, non ultimo, nuovi strumenti di gestione delle risorse affidate dalle ventisei Nazioni contributrici (1). 42

In tale mutevole contesto, anche il Budget della NATO, al pari di quello di ogni organizzazione, è visto come l’atto fondamentale che rappresenta la sintesi di tutta la policy dell’Alleanza Atlantica, in grado di evidenziare le attività che si intendono svolgere per il conseguimento dei propri fini. In aggiunta, la NATO è caratterizzata da una peculiarità che ha contribuito ad assicurarle un funzionamento al massimo livello per oltre cinquant’anni. Caso unico nella storia delle alleanze, si è dotata di fondi comuni (common

funding) utilizzati per realizzare una struttura di Comando e Controllo integrata (2), fondata su risorse umane e finanziarie poste a disposizione dalle singole Nazioni fin dal tempo di pace, su base proporzionale alla dimensione internazionale ed economica del Paese stesso. Ad esempio, l’Italia si attesta al quinto posto tra le Nazioni contributrici, preceduta da Stati Uniti, Francia, Germania e Regno Unito. Le risorse alleate concettualmente possono essere accomunate in tre grandezze: il Personale (Manpower) , il Programma per la Sicurezza delle Infrastrutture (NSIP) e il Budget militare. Esse, de facto, costituiscono i tre «pilastri» su cui poggia l’Alleanza stessa. Nel settore delle risorse NATO rientrano: • i programmi finanziati con i fondi del NATO Security Investment Programme (NSIP), che è destinato alla realizzazione delle infrastrutture finanziate a fondi comuni (sia opere edili sia infrastrutture e infostrutture), con un tetto di spesa annuo di circa 670 milioni di euro (figura 1); • le spese sostenute dal Military budget, che copre i costi di funzionamento (definiti Operations & Maintenance, O&M) di organismi vari quali Comandi e installazioni operative, con un budget di 871 milioni di euro circa per l’anno 2005 (figura 2); • il Manpower necessario alla gestione dei predetti organismi, che ammonta a 16 000 elementi circa, fra militari e civili (ossia il personale dei Comandi NATO, Agenzie) (figura 3). Per comprendere meglio l’ordine di grandezza delle risorse basti pensare che l’intera organizzazione amministrativa poco più dello 0,30% del totale delle spese che ciascun Paese alleato dedica al proprio comparto Difesa (figura 4). In effetti, con la fine della


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