RIVISTA MILITARE 2005 N.5

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incendiavano tende e macchine da guerra, distruggendo in pochi minuti il frutto di giornate di lavoro pericoloso e intenso. Tito, con ferrea energia, ordinò allora che qualsiasi Ebreo trovato entro l’accampamento romano fosse immediatamente passato per le armi. Circa 500 vittime, giorno per giorno, vennero crudelmente inchiodate su travi e croci a pochi metri dalla città, a monito ed esempio: non vi era più spazio per le crocifissioni e non più croci per le vittime. La situazione degli assediati si faceva ogni giorno più terribile e drammatica, e la fame induceva gli Ebrei alle azioni più folli, orribili e crudeli. Tutti si contesero i Sopra e a destra. Manufatti risalenti al periodo erodiano.

continuava a gridare Giuseppe, ma la sfilata dei soldati e le sue invocazioni non ottennero alcun risultato. Tito, stanco di attendere, ordinò la ripresa delle ostilità e, quindi, nuove macchine d’assedio e nuove torri vennero avvicinate alle mura della città. Molti cittadini tentarono di fuggire ma pochi ebbero fortuna. Innanzi tutto perché i ribelli non lo permettevano, specie all’inizio dell’assedio, perché consideravano la fuga come un tradimento. Un maggiorente della città di nome Mattias, che aveva aiutato i ribelli, sospettato di volere fuggire, fu immediatamente condannato a morte con i suoi tre figli. Implorò che, per i suoi passati meriti, fosse ucciso prima dei figli, ma ciò non gli fu accordato: furono uccisi prima i suoi tre figli e per ultimo su di essi cadde anche il padre. Bisognava dare un esempio terribile che scoraggiasse ogni idea di resa. All’inizio i Romani permisero ai fuggitivi di passare le linee difensive e allontanarsi fin quando non si manifestò un nuovo pericolo. 120

Durante ogni notte, con il favore delle tenebre, tra le centinaia di fuggitivi affamati e disperati, uscivano dalla città attraverso passaggi segreti sotterranei anche agguerriti ribelli che giungevano all’accampamento romano dove uccidevano i soldati nel sonno,

pochi avanzi: prima con il danaro e poi con la violenza. Lottarono fra di loro gli amici e i parenti e, a volte, il marito tolse il cibo dalla bocca alla moglie e la moglie al marito e, quello che è ancora più terribile, i genitori ai figli. Prevalevano i più forti sui più deboli e


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