LuogoComuneMagazine - Numero 6

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Condividete. Svuotate di significato questa parola, riducetela alla più bassa bestemmia sulle condizioni meteo, sul governo ladro e contro chi vi sta sullo stomaco. Oppure no, interrogatevi su ciò che davvero c’è dietro quella dozzina di lettere della parola condivisione. Quel moto che permette di accomunare sentimenti, esigenze, problemi. Fabrizio D’Elia, 27 anni, da Bari, l’ha fatto. Ha raccolto tutto ciò che gli era rimasto di un anno di viaggio lontano dall’Italia e l’ha chiuso in un album. 17 tracce per 73 minuti, dicono le cifre, come al solito restìe a dire tutto. Infatti le cifre non hanno soddisfatto neanche Fabrizio, che con quella penna usb carica delle sue note non capiva quasi cosa farci. Quindi ha deciso di condividerla. Nasce da qui il progetto Cate(te)ring: dalle 17 tracce dell’omonimo album cominciano a prender forma gli scatti di altrettanti fotografi, che provano a dare una rappresentazione dei suoni. Poi, il movimento di quelle parole passerà per il videoclip di ogni brano, per altrettante diverse regie.

Nessun premio in palio, nessuna remunerazione, se non quella “effimera” di aver preso parte a qualcosa, di aver condiviso le proprie visioni, di essersi arricchiti molto più di qualsiasi cifra posta accanto al simbolo di valuta. A coadiuvare Fabrizio ci sono ragazzi lontani fisicamente dalla nostra terra, ma non per questo dimentichi: Giovanni Abbaticchio (ufficio stampa e produttore esecutivo, Roma); Alberto De Giglio (comunicazione sul web, Milano); Michele Sforza (web designer, Barcellona); Francesca Pagnotta (immagini, Londra). Cinque punte di un pentacolo, con fulcro il comune intento, disegnato per esorcizzare le difficoltà, la monotonia, le ombre cupe di quel lato della nostra Puglia che invece si vorrebbe far risplendere sempre. Che a far da canale siano proprio quelle piattaforme che remano contro il senso di questo progetto (a caso, faccialibro e il tubo, ma non solo), non è un danno ne’ una beffa, piuttosto una vittoria morale. Condividete, se potete.


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