LuogoComuneMagazine - Numero 6

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Ci sono incontri che cambiano la vita e desideri che muovono dalle viscere della terra. E’ questa l’essenza di Substrati – Culture dal Sottosuolo, un’associazione barese nata per gioco un paio di anni fa dall’incontro di un gruppo di vecchi amici. Nata con l’idea di promuovere cultura dal basso, Substrati si è fatta strada nel corso del tempo, superando sfide e difficoltà impreviste. Oggi, con due anni di attività alle spalle, continua a proporre eventi d’interesse per un pubblico di appassionati e di curiosi. Nel frattempo hanno affinato l’organizzazione, moltiplicato i segmenti culturali d’interesse ed avuto qualche cambiamento nello staff di lavoro. Ci piace rileggerli tutti d’un fiato, vecchi e nuovi soci: Mimma De Carolis, Domenico Gendarmi, Giorgio Castriota, Grazia Bombini, Barbara Ferorelli, Francesco Ladisa, Gilda Camero, Giovanna Tansella, Gaetano Raimondo, Annalisa Barnabò, Salvatore Scilipoti, Maria Vitina Di Donna, Rossella Milillo. Prossimo obiettivo? Trovare la giusta sponda in città, magari nel centro storico. Dove l’accesso per la club culture e la musica live continua, nonostante tutto, ad essere difficoltoso. Proviamo a conoscere meglio l’associazione attraverso il racconto di uno dei tre soci fondatori, Domenico Gendarmi, attuale presidente.

Domenico insomma come è nata questa idea di Substrati – culture dal Sottosuolo? Puoi raccontarci un po’ gli esordi? L’idea vera e propria è stata concepita una sera a Bari, all’inizio dell’autunno del 2009, davanti ad una birra. Presumibilmente eravamo tornati da qualche concerto, si fantasticava sulle rispettive liste dei desideri, dei vari artisti che avremmo voluto vedere in città. Sarà stato l’alcool o più semplicemente l’entusiasmo dovuto al sognare ad occhi aperti ma Salvatore (Scilipoti), uno dei presenti quella sera, esordì con una frase del tipo: “E se provassimo noi a organizzare un concerto?” Naturalmente la reazione dei più in quel momento fu la classica espressione divertita e quel sorriso amaro classico del “vorrei ma non posso”. Quella sera però chissà cosa c’era nell’aria. Giorgio (Castriota), stimolato dall’idea, iniziò a prendere contatti con una serie di gruppi per capire quanto fosse gestibile un loro cachet. I giorni suc-

cessivi furono da subito movimentatissimi: io, Salvatore e Giorgio ci incontravamo per riferirci i cachet dei diversi gruppi contattati e andavamo in giro per locali a chiedere eventuali disponibilità per musica live. Naturalmente furono giorni pieni di delusioni, e soprattutto di porte sbattute in faccia. Quando ci andava bene i proprietari dei locali ci dissuadevano elegantemente dall’idea di provarci. Non so cosa ci diede la forza di non arrenderci. Poi arriva il colpo di fortuna. Avevamo avuto un contatto con l’agenzia di booking “Libellula” di Asti (TO) per portare a Bari Marco Notari. I ragazzi ci erano sembrati davvero disponibili nel venirci incontro come cachet e soprattutto davvero entusiasti di venire a suonare dalle nostre parti. Nella nostra ricerca di posti disponibili, naturalmente, uno dei primi posti che contattammo fu l’Arci 37 di Giovinazzo, se non altro perché il posto dove noi stessi avevamo visto forse il maggior numero di concerti dalle nostre parti. Tuttavia Tommy Buonvino, il presidente del circolo, ci disse a suo malincuore che la sera in cui era possibile organizzare il concerto non ci sarebbe stato nessuno per poter aprire e soprattutto gestire il circolo. Potete immaginare benissimo a questo punto l’incredulità e soprattutto l’adrenalina quando Tommy mi richiamò per chiedermi se fossi ancora interessato alla data del 7 novembre. Direi che se quella sera nel pub è stata concepita l’idea, in quel preciso momento forse è davvero nato il progetto Substrati – Culture dal Sottosuolo. Naturalmente non c’era ancora un nome e lo stesso gruppo di persone che oggi dà vita al progetto in realtà si è formato proprio a partire dall’organizzazione di quel primo evento. Con noi c’era solo tantissimo entusiasmo, un po’ di coraggio e anche un pizzico di follia. A quel punto, quando ormai non si poteva più tornare indietro, cercai di coinvolgere quante più persone mi sembravano poter essere interessate al progetto, così da tre diventammo undici persone e Substrati – Culture dal Sottosuolo è finalmente decollato. Col tempo qualcuno è andato via, di recente abbiamo anche avuto giovani new entry.


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