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TURCHIA Un forte terremoto colpisce il Sud-Est del Paese: forse più di mille vittime

QUOTIDIANO

DI CAGLIARI

Anno I Numero 118 Lunedì 24 ottobre 2011 0,80 Euro

MotoGp Simoncelli muore in gara

alle pagine 8-9

ALGERIA Rapita da Al Qaeda ansia per una volontaria sarda n Una giovane cooperante di Samugheo, Rossella Urru, è stata rapita ieri in Algeria da un commando di uomini legati all’organizzazione terroristica fondata da Bin Laden. La ragazza, che lavora per il Comitato Italiano di Sviluppo dei Popoli in un campo profughi saharawi nel sud ovest del Paese, è stata prelevata insieme con due volontari spagnoli: secondo la Farnesina

potrebbe essere stata portata dai suoi rapitori nel vicino Mali o in Mauritania. Ore d’ansia in casa dei genitori, nel piccolo centro dell’Oristanese, dove la ragazza sarebbe dovuta tornare il mese prossimo. Vincenzo Garofalo alle pagine 2-3

CAGLIARI .

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CRONACHE

Urbanistica No dei sindacati al Piano casa: «Speculazione» n Da Cgil, Cisl e Uil critiche alla legge in discussione in Consiglio regionale: «Potrebbe dare sviluppo, ma non così». I costruttori: «Ora la Giunta dialoghi» Giacomo Bassi a pagina 6

Cultura Operatori riuniti per la rinascita dell’arte in città n All’ExMa’ gli “stati generali” della cultura cittadina per trovare la strada che conduca al rilancio del settore. Massimiliano Messina a pagina 13

Sfiorato il colpaccio col Napoli, i rossoblù ora sono quarti Il Cagliari fallisce l’impresa ma porta a casa un punto (0-0) catturato con maturità. Brividi con Nenè e Nainggolan che prendono due traverse, ma anche il Napoli alla fine colpisce due legni.

Astori è costretto a uscire al 18’ dopo un fallo di Lavezzi: frattura del perone, tre mesi di stop. Ficcadenti: «Se giochiamo così ci rispetteranno tutti. Potevamo essere più cinici». Cossu tra i miglio-

ri: «Tifosi magnifici. Bastava poco per vincere, loro sono forti ma noi siamo all’altezza». Saba, Zasso e Lippi alle pagine 18-19

ABANO TERME PRESIDENZA IN ROSA PER GLI EMIGRATI SARDI

Ikebana alla fioreria Regina Margherita.

a pagina 7

Atmosfera orientale in fioreria. Oggi presentiamo la nostra esposizione di Ikebana, l’arte giapponese di composizione floreale. Dalle 18.00 saremo felici di averti nostro ospite. Accompagnerà l’evento una degustazione di Sushi e Prosecco.

Windsurf Poetto invaso da 400 giovani per i mondiali n Cagliari torna a essere capitale del windsurf dopo anni di assenza dai circuiti delle competizioni internazionali. Lazzaro Cadelano a pagina 16

Sestu Figlio undicenne stende il padre e salva la madre n Il ragazzino, quando ha visto il padre minacciare con un coltello la mamma, ha preso una spranga e lo ha messo ko.

E un’azienda Viale Regina Margherita 75 Cagliari - Tel. 070 680 201 Orario continuato • Aperto la domenica mattina

Manuel Scordo a pagina 17


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LUNEDÌ 24 OTTOBRE 2011

IL SEQUESTRO I PROGETTI UMANITARI ATTIVO NEL MAGHREB FIN DAL 1984: DA 27 ANNI L’IMPEGNO DEL COMITATO INTERNAZIONALE PER LO SVILUPPO DEI POPOLI NEI PAESI DELL’AFRICA n Rossella Urru lavora in Algeria per il Cisp (Comitato internazionale per lo sviluppo dei popoli), un’organizzazione non governativa che da decenni opera in tutto il mondo portando avanti iniziative umanitarie. Nel paese algerino, il Cisp è presente nei campi saharawi dal 1984. Si occupa di numerose attività di aiuto umanitario, fra cui diversi programmi di alimentazione di base per tutta la popolazione, il sostegno nutrizionale

per le fasce più deboli, come i bambini anemici, la fornitura di medicinali e la cura e prevenzione di particolare patologie, come l’epatite virale; ancora, programmi di educazione e alfabetizzazione e formazione sulla gestione dei rifiuti. Tutte azioni volte a migliorare le condizioni di vita di migliaia di profughi che trovano nei campi per i rifugiati l’unica soluzione per sfuggire alla barbarie delle sanguinose guerre fra tribù.

PAURA IN ALGERIA Una cooperante sarda nelle mani di Al Qaeda n «Qua è tutto a posto mamma, io sto bene, non ti preoccupare». Sabato sera Rossella Urru, 29 anni cooperante italiana di Samugheo, da due anni in missione nel campo dei rifugiati saharawi di Rabuni, nel sud dell’Algeria, ha salutato così la mamma, al telefono. Poche ore dopo, nel cuore della notte, Rossella insieme con due colleghi spagnoli è stata sequestrata da una cellula malese di Al Quaeda. IL SEQUESTRO Alla mezzanotte e mezzo locale i terroristi, arrivati dal Mali, hanno fatto irruzione bordo di jeep e armati fino ai denti nel campo profughi a ovest di Tinduf. Hanno assaltato la foresteria e dopo un breve scontro a fuoco sono scappati portando con loro i tre ostaggi, Rossella Urru, appunto, e gli spagnoli Aino Fernadez Coin, membro dell’Associazione degli amici del popolo saharawi in Estremadura, e Enric Gonyalons, dell’organizzazione non governativa Munupat. Quest’ultimo sembrerebbe sia rimasto ferito durante l’attacco. Anche una delle guardie saharawi è stata colpita dagli assalitori, prima della loro fuga in Mali. Rossella, studiosa del mondo arabo, si trova nel nord Africa per conto del Cisp, il Comitato italiano Sviluppo dei Popoli. Ed è stato proprio il Cisp, all’alba di domenica, a informare del rapimento i familiari della ragazza di Samugheo. Ad attribuire il blitz ad Al Quaeda sono stati poco dopo fonti della sicurezza della Mauritania. Ipotesi confermata anche dal governo in esilio della Rasd (Repubblica Araba Saharawi Democratica), che rivendica il territorio del Sahara Spagnolo occupato dal Marocco, e che ha condannato l’atto terroristico con una nota ufficiale in cui comunicava anche di avere «preso tutte le misure per catturare i criminali». Le parole del responsabile della sicurezza della autoproclamata Repubblica araba Saharawi, sono state riportate dal sito del quotidiano spagnolo El Pais: «Condanniamo profondamente la grave operazione terroristica contro tre cooperanti che realizzano attività umanitarie per il popolo Saharawi che soffre nei campi rifugiati». LE REAZIONI Appena appresa la notizia del rapimento di Rossella Urru, il ministero degli Esteri, attraverso l’Unità di Crisi e l'Ambasciata italiana ad Algeri, «ha immediatamente attivato tutti i canali utili per promuovere una positiva soluzione della vicenda, e si mantiene in contatto con i familiari e con il Cisp», come si legge in una nota rilasciata dal Ministero, che si chiude con un appello: «La Farnesina rivolge a tutti gli organi di informazione un appello a mantenere, sul caso, il necessario riserbo, nell’interesse della nostra cittadina». Sconcerto per quanto accaduto an-

numeri 24

Il blitz dei terroristi di Al Quaeda è scattato poco dopo la mezzanotte, tra sabato e domenica.

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Tre i cooperanti presi in ostaggio presi dai miliziani, scappati su una jeep verso il confine con il vicino Mali.

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Nello scontro a fuoco sono rimaste ferite due persone, uno degli due ostaggi spagnoli, e il guardiano del campo rifugiati.

che da parte del Cisp: «Sono stato avvisato intorno alle due», ha riferito il direttore dell’organizzazione non governativa, Paolo Dieci, «siamo in contatto con la Farnesina e l’ambasciata ad Algeri ma al momento non abbiamo altri particolari», ha continuato. «Non sappiamo chi siano questi sequestratori, non avevamo nessun sentore, nè si erano avvertite tensioni. Personalmente tendo a pensare che il sequestro abbia a che vedere con la tensione nella regione, piuttosto che a dinamiche all’interno del campo. Anzi questo tendo proprio a escluderlo». LE TENSIONI NEL SAHARAWI Il campo profughi di Rabuni, nella parte meridionale dell’Algeria, è considerata una zona relativamente al riparo dagli attacchi delle organizzazioni terroristiche, perché rimanne sotto il controllo del Fronte Polisario, gruppo saharawi che si batte

OSTAGGI Rossella Urru, 29 anni, lavorava per la Ong Cisp. Rapiti dal campo insieme a lei anche due colleghi spagnoli per l'indipendenza del Sahara occidentale dal Marocco. Nell’area però, tra il sud Algeria, il Mali e la Mauritania, è attiva “Al Qaeda nel Maghreb islamico” nata in Algeria negli anni ’90. Allora si chiamava Gruppo Salafista per la Preghiera e il Combattimento (GSPC) ed era guidata da Abdirizak Amari Saifi, detto Le Parà, un ufficiale paracadutista dell’esercito che dopo avere disertato si era unito ai ribelli islamici. il nome di Le Parà nel 2003 era diventato famoso per aver rapito due gruppi di turisti stranieri (tedeschi, svizzeri, olandesi e austriaci) nel deserto. Gli ostaggi erano stati liberati dopo il pagamen-

L’ASSALTO Un commando di miliziani di Al Qaeda, arrivati dal vicino Mali, ha attaccato il campo profughi nel cuore della notte.

to di un cospicuo riscatto. Le Parà era stato catturato nel 2005 in un’imboscata, e il suo gruppo aveva giurato fedeltà a Osama Bin Laden un anno dopo. Finora questa cellula malese non aveva mai sferrato attacchi contro i campi controllati dai saharawi. Sempre nel sud dell’Algeria, nel febbraio scorso è stata sequestrata un’altra donna italiana, che si troverebbe ancora oggi nelle mani dei terroristi. Si tratta di Maria Sandra Mariani, 53enne di San Casciano Val di Pesa che si trovava in Algeria per turismo. Il rapimento era stato messo in atto da un commando armato (sempre militanti di Al Quaeda nel Maghreb islamico), e avvenne in una zona non lontana della frontiera con il Niger. Le ultime notizie sulla donna risalgono ai primi giorni di maggio, quando i rapitori avevano inviato un video per provare che Maria Sandra Mariani fosse viva e stesse bene.


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L’ATTESA Samugheo

in ansia per Rossella doveva tornare a casa tra un mese n Dal’alba di ieri Samugheo è un paese con il fiato sospeso. Alle 6 a casa Urru, in via Brigata Sassari 32, è squillato il telefono: il Cisp, l’organizzazione non governativa per cui lavora Rossella, ha chiamato per avvisare la famiglia che la loro responsabile nel sud dell’Algeria era stata rapita da un commando di miliziani. Papà Graziano, comandante dei Vigili urbani di Samugheo, e mamma Marisa, dirigente dell’Ufficio Tecnico del Comune, si sono subito messi in contatto con la Farnesina per avere maggiori informazioni, per cercare di capire cosa fosse accaduto a Rossella. Da quel momento più nessuna notizia. Marisa, la mamma, aveva parlato al telefono con Rossella sabato sera: la figlia come al solito la aveva rassicurata, «sto bene, qua è tutto a posto. Sono solo un po’ stanca, avrei bisogno di riposarmi». E proprio per un periodo di meritato riposo dopo due anni di lavoro in Algeria, a contatto con i rifugiati del popolo Saharawi, Rossella sarebbe dovuta rientrare a Samugheo a metà novembre. Ora è nelle mani dei suoi sequestratori. «È un momento drammatico per tutto il paese», dice il sindaco, Antonello Demelas. «La famiglia e tutti noi siamo chiaramente in apprensione. Da stamattina non è arrivata nessun altra notizia su Rossella, non sappiamo cosa pensare, possiamo solo restare in attesa». A casa Urru l’uscio è comprensibilmente sbarrato e si apre solo per i conoscenti stretti. Poche parole le dice solo lo zio di Rossella, Mario Sulis: «Quel lavoro è sempre stato la sua vera passione.

Ikebana alla fioreria Regina Margherita.

info

UGO CAPPELLACCI Seguiamo con preoccupazione l'evolversi della vicenda. Speriamo in un’evoluzione positiva.

EMANUELE SANNA Siamo tutti vicini alla famiglia di Rossella. Non lasceremo niente di intentato.

Era rientrata a Samugheo da poco, per partecipare a un matrimonio in famiglia e riabbracciare i genitori e il fratello che vive e lavora in Belgio». Laureata a Ravenna alla facoltà di Conservazione dei Beni Culturali (indirizzo Cooperazione Internazionale) con una tesi sul Saharawi, Rossella ha lavorato per qualche tempo al Comune di Ravenna, proprio come responsabile di un progetto per la cooperazione saharawi. Poi, da un paio di anni, si è trasferita nel sud Algeria, nei campi profughi, per portare a avanti un progetto finanziato dalla Comunità europea. La Famiglia di Rossella ha ricevuto manifestazioni di solidarietà da più parti: «Appena ho appreso la notizia ho subito contatto il padre di Rossella», racconta il senatore Emanuele Sanna, fino a poco tempo fa sindaco di Samugheo. «La famiglia è distrutta, aspettiamo tutti notizie positive. Non lasceremo nulla di intentato per riportare Rossella a casa». Anche il presidente della Regione, Ugo Cappellacci, espirme solidarietà: «Seguiamo con preoccupazione l’evolversi della situazione», dichiara il governatore, «Siamo in attesa di avere maggiori dettagli e aggiornamenti con la speranza di un’evoluzione in senso positivo della situazione». Messaggi di vicinanza alla famiglia Urru sono arrivati anche da Ravenna, con il sindaco, Fabrizio Matteucci e il personale degli uffici comunali dove ha lavorato Rossella, e da Bologna, con il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani. Vincenzo Garofalo

Atmosfera orientale in fioreria. Oggi presentiamo la nostra esposizione di Ikebana, l’arte giapponese di composizione floreale. Dalle 18.00 saremo felici di averti nostro ospite. Accompagnerà l’evento una degustazione di Sushi e Prosecco.

E un’azienda Viale Regina Margherita 75 Cagliari - Tel. 070 680 201 Orario continuato • Aperto la domenica mattina


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OPINIONI LA ZATTERA

QUELLA LIBERTÀ DI ESSERE SARDI IN TUTTI I SENSI di STEFANO SOI

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l detonatore per far esplodere la fantasia, il potenziale intellettuale, la forza e il desiderio di migliorarsi e misurarsi del nostro popolo si chiama Libertà. La libertà altro non è, come la storia di tutti i popoli insegna, che una condizione, un orizzonte “isola”, un retroterra da cui scaturiscono movimenti di idee e progetti sociali. La libertà nasce proprio dal silenzio, della morte o del mare poco importa, divampa nell’esperienza del naufragio. Costringe ad un nuovo viaggio, fisico e intellettuale. Gode nel ritorno. Pensate un po’ alla lingua sarda, purtroppo ancora inetti politici di professione, superati dalla storia, continuano a raccontarci della sua “inutilità” e limitatezza. Parlare il sardo, koinè circoscritta e incapace di favorire l'incontro internazionale a tutto tondo, ci spingerebbe ad appropriarci di altri codici. In Olanda, Estonia, non parlano forse la loro lingua ma sono tutti poliglotti? L'Italia e l'italiano rappresentano un male effettivo non solo economico, e il potere del limite/illimitato, del nostro essere isola, scompare dietro una sterile e nauseabonda retorica. La stessa cosa vale sul piano psicologico. Ognuno di noi è un’isola e abbiamo necessità di socializzare. Ma usciamo fuori da noi stessi quando siamo sereni, quando ci riconosciamo e veniamo riconosciuti, de/finiti. Quando ci meravigliamo nella dolcezza del naufragar e ritorniamo arricchiti in “noi stessi”. Uguale per una terra ed un popolo. Si manifesta un bisogno, un desiderio, un qualcosa comunque da appagare. Nella prigione dell’unionismo si vive un’utopia perché fuori dalla storia e dal proprio mondo. Altri tracciano i percorsi, le rotte, tutto viene filtrato da una tv o una scuola ital/idealista. È un po’ come nutrirsi di pettegolezzi. Guardare il mondo attraverso una fessura che dà sull’Italia, in maniera monolitica e schizofrenica, o aprirsi a tutto il mediterraneo, questa è la sfida a cui siamo chiamati. Si rifletteva tempo fa sulla differenza tra le “terre ferme” e lo stato di isola che per sua natura dovrebbe essere mobile, dovrebbe essere una società dinamica e che invece ancora viene descritta come una prigione, un immondezzaio, un mondo disumano e depresso. Una sorta di zattera alla deriva. Proviamo invece a cambiare il punto di vista. Ad essere fermi non dovremmo essere noi, è evidente. È ora di liberarci dalle catene, è arrivato il tempo di dire al mondo che esiste un popolo che ha cessato di resistere.

il semaforo

l ZDENEK ZEMAN

Iceman Da qualche giorno non si parla che di lui. E in un’era in cui il calcio “non è più come una volta”, il gioco di Zeman fa sognare. A parte i risultati del Pescara (3° in B che non guasta) infatti, la sua squadra fa e incassa una pioggia di gol, in linea con lo Zeman-style. E i tifosi tornano a divertirsi.

l GIULIO TREMONTI

Ministro bersagliatissimo «Una mozione di sfiducia contro il ministro Tremonti? Ci stiamo ragionando». Parola di Giorgio Clelio Stracquadanio che aggiunge: «Ho sempre detto che bisogna cambiare ministro». Vabbé che Stracquadanio le spara sempre grosse, ma stavolta Giulio pare davvero sull’orlo del baratro...

l MAURO MASI

Lavitola-boy Tra gli “amici” di Lavitola non poteva mancare Masi: “Maurus”, “Maurino”, “Mauro bello” lo chiama il faccendiere. E durante una conversazione, l’ex direttore generale Rai si vanta con l’altro: «Io (a Silvio) gli sto facendo cose che non ha fatto nessuno, perché io ho cambiato i telegiornali, ho cambiato i Gr».

CAPOTERRA, L’OBLIO E I POLITICI IMMOBILI di ALBERTO TESTA

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na pioggia battente che non finiva mai, e i miei cani, una coppia di cocker, che già da una buona mezzora piangevano come bambini. Poi il finimondo. Solo chi a Capoterra ha vissuto quel disastro, tre anni fa, può capire il perché di tanta rabbia. Magari nel vedere la passerella di qualche politico nazionale in fase di riciclo, nel tentativo di recuperare consensi che solo un sindaco appena eletto, come Francesco Dessì, era riuscito a catalizzare. E che adesso giustamente fa la voce grossa contro l’accanimento burocratico di una Regione matrigna. Pensate un po’, gli alti papaveri di viale Trento tirano fuori un cavillo e vogliono indietro i quattro spiccioli elargiti per tamponare solo una piccola falla nel bilancio disastrato di moltissime famiglie. Mica pensano a tagliare le auto blu, o i telefonini gratis e no stop, o le trasferte fasulle con familiari al seguito. Questi signori se la prendono con i poveri cristi che si sono visti inghiottire la macchina (non l’auto blu) dal fango, poi trascinata verso la spiaggia, non certo per una gita di piacere. Andatele a vedere, mister Cappellacci e compagnia sfiduciante, le case rimesse a nuovo, qualcuna alla bella meglio, con i prestiti a

tasso da strozzo. Drammi familiari ben conosciuti in parrocchia, ma ignorati da una classe politica impegnata solo nei riposizionamenti di potere, in vista del tramonto (mai tanto atteso come ora) del Grande Comunicatore a fari spenti. Mi è capitato di raccontare la rinascita del popolo friulano, devastato dal terremoto e dalle piogge torrenziali, con le case sventrate e poi rimesse a nuovo in tempi più che decenti. Quella Regione era ed è auto-

Andatele a vedere, mister Cappellacci, le case rimesse a nuovo, alla meglio, spesso con i prestiti a tasso da strozzo noma come la nostra, ma evidentemente non si è fatta imbrigliare dalla lentocrazia dei suoi burocrati. Ha velocizzato le pratiche, stanziando pronta cassa dieci miliardi di vecchie lire, subito utilizzati per la ricostruzione. Mica ha lasciato migliaia di persone senza speranza e con la rabbia in corpo, come a Capoterra. Ricordo come era stata tirata a nuovo la chiesa parrocchiale di Gemona, intitolata alla Madonna delle

IL PERSONAGGIO . Pure la Merkel ride del Belpaese (ma il motivo c’è) di Silvia Zingaropoli

Grazie. All’indomani del terremoto, mi era rimasta impressa l’immagine di tre bambini che giocavano con un gatto tra le macerie, col fumo che usciva dal caminetto semidistrutto della canonica. Del disastro di Capoterra ricordo ancora l’aria smarrita di una ragazza, seduta su una trave, che nella casa scoperchiata si appoggiava a un vecchio televisore rimasto miracolosamente intatto. A parte lo sconforto per il nuovo

ponte di Poggio dei Pini, ricostruito e poi franato come simbolo di una beffa, sono convinto che ci sia sempre un rimedio, anche al peggio. Se c’è qualcuno che ha un minimo di sensibilità, non solo politica, per la propria gente. E va subito in soccorso a chi è in difficoltà, senza fare la conta dei possibili ritorni elettorali o delle appartenenze politiche di una comunità che ha lasciato sul campo anche dei morti. O qualcuno se ne è già dimenticato?

. SARDEGNA QUOTIDIANO

n Indimenticabile. Son passate solo poche ore da quel siparietto, e già siam sicuri che resterà impresso nella imperitura memoria collettiva. Bruxelles. Merkel e Sarkozy sono impegnati nella conferenza stampa di rito, al termine del vertice europeo. «Siete stati rassicurati da Berlusconi?» chiede qualcuno. Silenzio. Sarkò fa una smorfia, i due leaders si guardano e scoppiano a ridere. Roba da non credere. Ormai dici “Italia” e cede persino la plumbea Merkel. Sì ma diciamolo, lei però se l’è legata al dito. Lo fa sapere anche il Financial Times: infatti la cancelliera non ha digerito quei “commenti sgradevoli” su di lei da parte del Cavaliere. E c’è da capirla. Perché non farebbe piacere a nessuno sentirsi appellare

con quel XXX XXX, epiteto che non ripeteremo, ma che tradurremo con un “dotata di gran gluteo per nulla appetibile”. Santo cielo che figura. Detto questo, Angela Merkel più che una cancelliera è un cyborg. Connotati alla “zia Adelina”, Angela è talmente rigida che persino i tedeschi pare non ne possano più. Piazzata al primo posto da Forbes tra le donne più potenti del mondo, laureata in fisica, severa ai limiti del terrestre, conduce una vita a dir poco frugale. Infatti alla sontuosa cancelleria di Berlino, scelse il suo normalissimo appartamento. Unico “vezzo” sul luogo di lavoro: un ritratto di Caterina II. Mammachenoia. PS: Incredibile la somiglianza tra Angela e la zarina. Esci da questo corpo.

LA CANCELLIERA Angela Merkel

Direttore Fiorentino Pironti Vicedirettore Alessandro Ledda Editore Società Cooperativa Giornalisti Sardi Presidente Antonio Moro Amministratore delegato Vito Meloni Sede legale viale Marconi 60/A 09131 Cagliari Redazione Centro Direzionale “Pittarello” ex SS 131 km 10,8, 09028 Sestu (CA) tel. 070/2330660, fax 070/2330678 Mail redazione@sardegnaquotidiano.it Stampa Grafiche Ghiani SS 131 km 17,450, 09023 Monastir (CA) Pubblicità tel. 070/2330660, fax 070/2330679 Progetto grafico Alberto Valeri Srl Registrazione Tribunale di Cagliari n. 7 del 27/04/2011


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VISTO DA FUORI

L’INGHILTERRA E LA CASA REALE GATTOPARDESCA

notizie inutili

FACCE DA MISTER .DI ESTIQAATSI

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FAMILLE SARKOZY CARLA TORNA A CASA CON LA PICCOLA GIULIA

di FABIO MARCELLO

G

iorni fa, durante il volo di rientro da un convegno a Roma, sono stato coinvolto dalla mia vicina di poltrona in una conversazione sul favore recentemente espresso dalla regina d’Inghilterra rispetto all’ipotesi di ascesa al trono della futura figlia dei giovani duchi William e Kate. Sfogliando la sua rivista, la signora si chiedeva quale fosse in fondo la novità visto che la stessa Elisabetta II è a Buckingham Palace da sessant’anni, peraltro preceduta da numerose sovrane. In realtà, non è così semplice: da quelle parti è infatti tuttora in vigore l’Act of Settlement del 1701, una legge per cui, in sostanza, in presenza di fratelli maschi anche minori la primogenita si ritrova automaticamente retrocessa nella linea di successione. È ciò che, ad esempio, riguarda oggi la principessa Anna: sorella della regina, risulta addirittura al decimo posto nella graduatoria degli aspiranti alla corona preceduta tra gli altri dai fratelli (minori) Andrea ed Edoardo. La posizione dell’anziana monarca si lega ai contenuti di una lettera inviata in settembre dal premier James Cameron ai sedici capi di Stato del Commonwealth, in cui tra i vari cambiamenti proposti c’è per l’appunto anche quello della definitiva affermazione del principio della parità tra i sessi, già operante in tutti gli altri ambiti del Paese, anche presso l’augusta istituzione. Non granché impressionata, la mia interlocutrice ha sentenziato che si tratta, a suo dire, di un falso problema: anzitutto, non è detto che Kate partorisca, quando sarà, una bimba. Ma soprattutto l’erede al trono d’Albione esiste già da un pezzo ed è il principe Carlo, padre di William. Già, Carlo: fossi in lui, sarei un po’sulle spine. Non tanto per i propositi di Cameron (che ha auspicato anche l’abbattimento della rigida barriera che impedisce ad un cattolico di diventare re, nonché l’abrogazione dell’obbligo del regio permesso alle nozze per i membri della Corona sancito dal Royal Marriages Act del 1772), quanto proprio per quanto dichiarato dalla inossidabile madre. Salda al timone dei Windsor a dispetto delle più svariate tribolazioni, si è fatta amare dagli inglesi senza mai tradire il progetto di garantire alla monarchia un’immagine credibile, al passo coi tempi pur nella cornice della tradizione. Non è così difficile leggere tra le righe l’eco della parola abdicazione: forse un’ultima, gattopardesca mossa nella secolare partita della Casa Reale? fabio.marcello1975@gmail.com

n Carla Bruni-Sarkozy sta finalmente tornando a casa con la sua piccola Giulia, la prima figlia avuta insieme al presidente francese. Carla ha lasciato la clinica parigina nella quale era ricoverata e dove ha dato alla luce la bambina mercoledì scorso.

HOLLYWOOD STARS È DI ZAC (CHI?) EFRON IL CORPO PIÙ SEXY n “People” nomina Zac Efron l’attore con il corpo più intrigante di Hollywood. La star, che alcuni giorni fa ha compiuto 24 anni, è in testa alla classifica dei più sexy del grande schermo, confermando in questo modo quanto i giovani idoli della Disney siano sempre più apprezzati dal pubblico. Intanto Zac non si fa distrarre dal successo ottenuto e continua nel suo lavoro.

CANTA CHE TI PASSA RIHANNA AL SEXY SHOP SPENDE MILLE DOLLARI

n Rihanna a Parigi (per risolvere una grana giudiziaria con il fotografo David La Chapelle) si è fatta paparazzare in un sexy shop e spendendo la bellezza di mille dollari. Con questa somma Rihanna ha acquistato oli profumati, biancheria intima sexy, manette in pelle e candele, per poi correre subito dopo in hotel.

CANTA CHE TI PASSA 2 MR. GEORGE MICHAEL: TERRORE DEL SUCCESSO n George Michael si è rifiutato di andare in tour per 17 anni perché era terrorizzato dal suo enorme successo da solista. La star 48enne ha ammesso di essere stato spaventato dal successo ottenuto a livello mondiale con il suo album di debutto “Faith” e di non sapere come fare a gestire una fama tanto grande.

Con Motta Ranieri mangerà il panettone Piccola collezione di facce da mister in una panoramica dei principali stadi italiani. Il primo è spagnolo e si chiama Luis e anche Enrique: non riesce a credere neanche lui alla striminzita vittoria della Rometta contro il Palermo, gol di Lamela, che non è un fruttarolo. Poi l’immarcescibile Claudio Ranieri festeggia il ritorno ai tre punti dell’Inter (1-0 contro il Chievo). Insom-

ma, riuscirà a mangiare il panettone (non a caso il gol nerazzurro è di Motta). Foto 4, Giuseppe Sannino, allenatore del Siena, una delle squadre più indecifrabili del campionato: due pappine al Cesena e l’undici toscano risale la classifica. Dimenticavamo: foto 3, il mister del Cesena, Marco Giampaolo, noto mister Allegria, che stavolta si tappa il naso. Che senta odore di esonero?

notizie incredibili IL FUTURO È ORA INCONTRI CON GLI UFO A PARTIRE DAL 1947

REALITY SHOCK VINCE A “SURVIVOR” SI BUTTA IN POLITICA

MAGICA INDIA NUOVO NOME PER 300 MAI PIÙ “INDESIDERATE”

«Ci sono stati incontri continui con gli ufo a partire dal 1947. Sono probabilmente civiltà molto diverse dalla nostra. Hanno l’abilità di entrare ed uscire da questa realtà in qualche modo, di cambiare dimensione. La Nasa, la Cia e le forze governative tentano di insabbiare la verità e controllano non solo i media, ma anche la comunità scientifica ed accademica». È l’allarme lanciato da Richard Dolan, uno dei più noti ricercatori sul fenomeno ufo,alla conferenza “Ufos and the evolution of consciousness“, a New York presso la Community Church di Manhattan.

Dopo aver conquistato i telespettatori partecipando al programma “Survivor: All-Stars”, Rupert Boneham prova adesso a fare altrettanto con gli elettori candidandosi per diventare il prossimo governatore dell’Indiana. Boneham, 47 anni, ha annunciato sabato che proverà a ottenere la nomination del Partito libertario. Nel 2004 vinse un milione di dollari poiché preferito del pubblico del reality show. Boneham ha sostenuto di essere il più adatto a sostituire l’attuale governatore, il repubblicano Mitch Daniels, “perché non legato a interessi particolari.”

Quasi trecento ragazze indiane chiamate Nakusa o Nakushi, ovvero “non voluta” in lingua hindi, hanno cambiato nome nel corso di una cerimonia nel distretto di Satara. Nel Paese sopravvive ancora una diffusa discriminazione di genere che privilegia i maschi a discapito delle femmine e sono molti i genitori che scelgono di chiamare la figlia con un nome che finisce per ricordarlo ogni giorno. Le 285 ragazze hanno indossato i migliori abiti e adornato i capelli con fiocchi e trecce per ricevere il certificato, nella speranza che sia l’inizio di un nuovo percorso di vita.


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MURO CONTRO MURO

URBANISTICA

I sindacati bocciano il Piano casa n Martedì si ricomincia. Con il ritorno al lavoro dei consiglieri regionali si riaccende anche la battaglia sul Piano Casa tre. La strategia della minoranza, che vuole dimenticare lo schiaffo preso sulla legge sul golf, dopo il rifiuto del centrodestra di intervenire sull’impianto del testo è chiara: ostruzionismo a oltranza. D’altronde, la maggioranza non ha alcuna intenzione di fare marcia indietro: lo ha detto l’assessore all’Urbanistica Nicolò Rassu, lo ha detto il presidente della commissione consiliare che ha licenziato il provvedimento Matteo Sanna. La legge, sostiene la giunta, serve: il Piano Casa non è stato completato a causa dei troppi vincoli urbanistici presenti in Sardegna (imposti dal piano paesaggistico regionale voluto dalla giunta Soru) e se si vuole davvero rilanciare il comparto delle costruzioni, e insieme l’economia dell’Isola, è necessario approvare la norma. Che è invece solo un grimaldello speculativo, accusa d’altra parte il centrosinistra: permette ancora una volta di costruire in deroga alle norme vigenti, non aiuta il settore edilizio e intacca in maniera irrimediabile il paesaggio sardo. Per questo i 250 emendamenti presentati, per questo gli interventi fiume dei consiglieri del Pd, per questo il tentativo di bloccare l’approvazione della legge.

info

MAURIZIO DE PASCALE Il presidente dei costruttori sardi: «Bene la legge di proroga del Piano ma mi sarei aspettato più dialogo con la giunta regionale».

per la ripresa del comparto, che da oltre un biennio vede fatturati e addetti in calo, non garantirà migliori opportunità abitative ai sardi ma si trasformerà in mera speculazione edilizia. «Il motivo è semplice: se davvero si vuole rilanciare l’occupazione e l’economia dell’Isola - commenta Enzo Costa, a capo della Cgil sarda - bisogna farlo a partire dalle infrastrutture. Solo la loro realizzazione consente di aumentare in maniera significativa il numero degli occupati nelle imprese e consentire anche alle altre aziende presenti sul territorio di beneficiare dell’opera

costruita». Il Piano Casa, sostiene invece il sindacalista, «così com’è stato pensato, scollegato dai piani urbanistici, continuerà a non produrre niente: non ricchezza, non sviluppo, non occupazione. Solo distruzione del territorio e dell’ambiente». Una critica forte, stemperata (ma solo in parte) da Mario Medde, leader della Cisl. Che premette: «A noi sindacati non è stata data l’opportunità di confrontarci sul provvedimento in discussione, che invece grazie alle parti sociali si sarebbe potuto migliorare». Ciò detto, il Piano Casa, che pure sarebbe una misura poten-

Enzo Costa, Cgil

«Dimentica centri storici e piccoli comuni per focalizzare la propria attenzione solo sulle deroghe al Ppr». Mario Medde, Cisl

CGIL, CISL E UIL CONTRO IL TESTO Nel frattempo, fuori dal palazzo, c’è chi attende risposte. Le aspettano i sindacati, le pretendono gli imprenditori edili. Che soppesano i pro e i contro della legge, sollevano perplessità e non nascondo le critiche. Come quelle che arrivano dai segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil. Secondo i quali il provvedimento in discussione non sarà certo un volano

LE LEGGE Dai confederali dure critiche al testo: non pensa allo sviluppo ma a derogare il piano paesistico regionale

«Non crea sviluppo né occupazione: serve solo alla speculazione edilizia e alla distruzione delle coste».

«Se migliorasse la condizione abitativa dei giovani sarebbe una buona legge. Altrimenti è solo cemento». MARTEDÌ IN AULA Il testo della legge che proroga il Piano casa e consente interventi edilizi in deroga al Ppr torna in Consiglio regionale per la discussione

Francesca Ticca, Uil

zialmente valida, «è manchevole perché non è una legge programmatica: avrebbe dovuto concentrarsi sui centri storici e i piccoli comuni, e invece li dimentica, avrebbe dovuto essere integrata in un sistema di norme, e invece sembra solo il tentativo di rimettere mano ai vincoli». «E soprattutto non fa nulla per migliorare la condizione abitativa di migliaia di giovani sardi - precisa Francesca Ticca, segretario della Uil - che vorrebbero una casa ma non se la possono permettere. Se il Piano Casa dovesse essere approvato inserendo misure di questo genere, sarebbe un miglioramento dell’esistente. Se invece servirà solo ad ampliare le ville sulla costa, sarà solo speculazione». IL SÌ DEI COSTRUTTORI EDILI Organizzazioni sindacali da una parte e datoriali dall’altra. Che plaudono alla legge ma non riservano appunti. Sia di metodo sia di merito. «Il Piano casa è stato forse l’unico provvedimento che il governo nazionale ha preso nei confronti del settore delle costruzioni - commenta Maurizio De Pascale, presidente regionale dell’Ance, l’associazione dei costruttori edili -. In Sardegna però era ed è necessaria una proroga: troppe amministrazioni locali non sono riuscite a concludere gli iter autorizzativi a causa delle difficoltà con il Ppr». Che dunque andrebbe rivisto: non in solitudine, però, ma con la partecipazione di tutti. «Mi sarei aspettato dall’assessore Rassu - conclude il presidente dei costruttori più dialogo, più confronto: abbiamo presentato molte proposte per migliorare le leggi urbanistiche e dare all’Isola nuovi strumenti di crescita. E raramente siamo stati ascoltati». Giacomo Bassi

L’ANCE De Pascale: «Prorogare il provvedimento serve, ma l’assessore Rassu e la giunta si confrontino con gli operatori»


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OLTRE L’ISOLA

EMIGRAZIONE

Nei circoli sardi spazio alle donne di Maddalena Brunetti redazione@sardegnaquotidiano.it

n ABANO TERME Largo ai giovani e spazio alle donne. Gli emigrati sardi si riuniscono ad Abano Terme (in provincia di Padova) per eleggere i nuovi vertici della federazione e decidere le linee guida per programmare il futuro dei circoli. In molti, tra i trecento delegati che hanno partecipato al quinto congresso della Fasi la Federazione delle associazioni dei sardi in Italia - hanno posto l'accento sul ruolo da protagoniste che le donne dovrebbero avere nelle associazioni. E detto fatto: al termine dei tre giorni di lavori - dal 21 al 23 ottobre Serafina Mascia, originaria di Carbonia, è stata eletta nuovo presidente della federazione. Mascia, già vice presidente, ha preso il posto di Tonino Mulas che ha guidato la Fasi negli ultimi nove anni. UNO SGUARDO AL DOMANI “Progettare il futuro. Il contributo dei sardi nel mondo al tempo della crisi” era il tema del congresso e molte sono state le questioni al centro dei lavori ai quali hanno partecipato numerosi esponenti del mondo politico regionale, dal presidente della Giunta regionale Ugo Cappellacci alla vicepresidente del Partito Democratico sardo Francesca Barracciu e fino al deputato del Pdl Mauro Pili. La continuità territoriale è stata una delle questioni più discusse. Il problema dei collegamenti con la Sardegna è particolarmente sentito dai sardi che non vivono più sull'isola. In molti hanno puntato il dito contro il caro traghetti, i disagi per chi vuole tornare a riabbracciare i propri affetti e le contro misure della politica regionale giudicate da più parti insufficienti. Gli emigrati chiedono interventi più incisivi e in molti hanno messo l'accento sul riconoscimento della condizione di insulartità da parte della Comunità europea, considerata uno strumento utile per evitare il rincaro dei prezzi dei traghetti e degli aerei. Macro questioni a parte, l’altro grande tema nel corso della tre giorni è stato quello del ricambio generazionale all’interno dell’organizzazione degli emigrati, visto ormai come una necessità per garantire la sopravvivenza dei circoli. E anche in questo caso alle parole sono subito seguite i fatti: circa un centinaio i delegati under 30 che hanno partecipato ai lavori. E sempre ai ragazzi è stato dedicato il seminario di apertura del congresso in cui molto si è parlato di disoccupazione, lavoro, progetti e opportunità fuori e dentro l'isola. Un tema che ha assunto rinnovata e particolare forza visti i tempi di crisi in

numeri 300

I delegati che hanno partecipato ad Abano Terme al congresso nazionale della Fasi, la federazione dei circoli degli emigrati sardi in Italia.

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Le giornate di lavoro che hanno visto la partecipazione non solo degli emigrati ma anche di politici nazionali e regionali.

1991

L’anno di approvazione della legge su emigrazione: secondo i circoli, e secondo l’assessore al Lavoro Liori, è da cambiare.

cui i sardi, è stato sottolineato durante il congresso, hanno ripreso a emigrare. Viaggi molto diversi da quelli del passato, fatti soprattutto di intelligenze e competenze che non trovano un posto adeguato in Sardegna.

ABANO TERME Eletto il nuovo direttivo della Fasi: molti gli under 30. La presidenza è affidata a Serafina Mascia

APPELLO ALL’ASSESSORE LIORI Un elemento nuovo che si aggiunge alla mutata fisionomia delle associazioni costituite da uomini e donne che, acquisendo competenze e professionalità, sono radicati e apprezzati nel territorio in cui vivono. Ed è al tema del cambiamento che si lega una questione considerata centrale dalla federazione: la necessita di una nuova legge sull'emigrazione. Quella che regola i rapporti tra la Regione e

le associazioni riconosciute dei sardi nel mondo, datata 1991, è considerata ormai superata per questo si sente la necessità di una nuova norma studiata con l'aiuto dei circoli. Una richiesta che è stata affidata ad Antonello Liori, nuovo assessore regionale al Lavoro e di conseguenza presidente della consulta per l'emigrazione. Liori ha partecipato al congresso e nel suo intervento ha sottolineato:

IN VENETO Trecento delegati hanno partecipato al quinto congresso nazionale della Fasi, la federazione dei circoli di emigrati sardi in Italia

«È necessario rivisitare la legge che regolamenta il mondo dell'emigrazione, perciò sono pronto a confrontarmi con le associazioni per avviare il percorso che porterá ad una nuova proposta da sottoporre al Consiglio regionale. La Regione investe molto in questo settore, prima in Italia - ha spiegato ancora Liori - perché ritiene che sia una risorsa importante da valorizzare adeguatamente. Un patrimonio umano e culturale che ha contribuito a far conoscere la Sardegna in tutto il mondo. Ora, peró, è necessario rivisitare funzioni, regole e criteri per una migliore distribuzione delle risorse, con l'obiettivo di premiare la qualitá delle iniziative di questi avamposti dell'Isola».

I DELEGATI AMBASCIATORI DELL’ISOLA NEL MONDO n Cosa il mondo dell'emigrazione può fare per la Sardegna e non solo cosa l'isola puó fare per l'emigrazione. I circoli della Fasi si propongono come ambasciatori e promotori della Sardegna in Italia e nel mondo. Un ruolo rinnovato, così come mutata è la fisionomia di chi si trasferisce dall'isola. Diversa anche la posizione delle seconde e terze generazioni, sardi nati fuori - come si è definito qualcuno - che conoscono bene l'isola ma sono perfettamente inseriti nel territorio in cui sono cresciuti. Un ponte ideale per far promuovere e valorizzare la "terra madre". Inoltre se in passato l'emigrazione era fatta soprattutto di forza lavoro, oggi sono le intelligenze e le professionalità a spostarsi. Uomini, donne e ragazzi di grande valore che danno prestigio alla Sardegna. Perciò la Fasi ha invitato 20 "delegati esterni", sardi di successo in ogni campo: dalla letteratura al cinema, passando per la pastorizia. E dal palco del congresso hanno preso la parola lo scrittore Marcello Fois, il regista Gianfranco Cabiddu e Franco Siddi, presidente nazionale della federazione della stampa. E Giuseppe Delogu, pastore in Toscana.


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TRAGEDIA A SEPANG

IN MALESIA Investito, muore in pista addio a Marco Simoncelli n Il 19 ottobre di tre anni fa, in Malesia, Marco Simoncelli aveva tirato su l’indice al cielo e aveva portato in Italia il titolo di campione del mondo delle moto 250. Ieri la stessa striscia d’asfalto che nel 2008 lo aveva visto iridato, Sepang in Malesia, se lo è portato via per sempre, davanti agli occhi atterriti di papà Paolo e in diretta tv, dopo una scivolata che, invece di portarlo fuori dalla pista, lo ha trascinato sotto le ruote di Colin Edwards e di Valentino Rossi. Il campione delle due ruote era nato a Cattolica 24 anni fa ma abitava a Coriano (diecimila anime in provincia di Rimini) dove l’annuncio della tragica morte di ”SuperSic” (così era soprannominato il pilota della Honda) l’ha dato ai fedeli il parroco durante la messa. Fuori dal sagrato, fiori e un cartello: «Ora vai e insegna agli angeli come si impenna». Ma è il mondo intero a piangere Simoncelli, dal calcio alle istituzioni dello sport, dai rocker ai manager, dai politici ai piloti del MotoGp (dove Marco era approdato lo scorso anno in sella alla Honda). Arrivano, quasi in contemporanea con le immagini della tragedia, le lacrime del mito delle due ruote, Valentino Rossi. Il pilota monstre di cui Simoncelli era considerato l’erede naturale, per la grinta e il coraggio che dimostrava in gara e il suo essere allegro, generoso e solare nella corsa della vita. L’esclamazione ai box di SuperVale «Oddio, oddio...», e il suo pianto, valgono più dei fiumi di parole che per l’intera giornata ingolfano siti, agenzie, social network e persino le curve degli stadi. Dove al Meazza di Milano, prima della partita InterChievo, il tributo arriva dai tifosi nerazzurri con lo striscione simbolo: «Una nuova stella...58... Ciao Sic». Eppure Marco era un milanista, tanto che la prossima settimana sarebbe dovuto andare a Milanello per fare festa con la squadra di mister Allegri e Galliani, che non riesce a mettere in fila più di tre parole per commentare la tragedia di Sepang: «Siamo sotto choc». Un dramma che in casa Ferrari ricorda molto da vicino il dolore per un altro campione strappato di botto alla vita e alle corse, dai motori e dalla velocità: Gilles Villeneuve. «Mi aveva impressionato per il talento e la grinta e il destino ha voluto accomunare Marco a Gilles in una maniera così tragica» dice Luca Cordero di Montezemolo. Eppure la maledetta pista della Malesia per Marco Simoncelli, fino a ieri alle 11 e 5 minuti (ora italiana), era solo un circuito da vincere. “Sic” lo aveva detto a chiare lettere nel video pubblicato sul suo canale YouTube, alla vigilia del weekend del Gp di Sepang: «Ho voglia di scendere in pista. Penso si possa far bene, cercheremo di salire sul podio. Magari sul gradino più alto, quello centrale». Un week end di gara come molti, il diciassettesimo della stagione, con i pronostici tutti per lo squadrone Honda Repsol che aveva dominato le prove con la pole di Dani Pedrosa e il warm up conquistato da Casey Stoner. Dopo cin-

È uno dei giorni più tristi della mia presidenza. La tragica scomparsa di Marco mi ha profondamente turbato e sconvolto. La vita è sacra e non si può morire a 24 anni per una gara. Gianni Petrucci Presidente Coni

L’ho visto cadere, con la sua moto che andava verso l’interno e le altre che lo colpivano. Sento un dolore molto forte, in pista siamo tutti fratelli e facciamo parte della stessa famiglia.

que minuti dalla partenza la moto di Marco Simoncelli prima scarta sulla destra e poi improvvisamente si mette davanti alle ruote di Colin Edwards e di Valentino Rossi. Gran premio cancellato e “SuperSic” resta a a terra privo di sensi. Trasportato in ambulanza al centro medico del circuito, arriva in arresto cardiorespiratorio. «Ha un vistoso segno di una ruota sul collo e stiamo cercando di rianimarlo ma è molto difficile», con queste parole il dottor Giuseppe Russo, uno dei componenti dello staff medico del Motomondiale, dà un taglio alle speranze mentre arriva l’elicottero per il trasporto in ospedale a Kuala Lumpur. Qualche minuto dopo arriva la conferma della tragedia dalla Dorna, la società che organizza il Motomondiale: «Marco Simoncelli è morto». Al responsabile medico della direzione di gara, il dottor Claudio Macchiagodena, spetta la descrizione del dramma: «Simoncelli è stato investito dagli altri piloti, ha subito un grave trauma alla testa, al collo e al torace». «Quando il nostro staff medico l’ha raggiunto era privo di conoscenza aggiuge il medico - e in ambulanza hanno cominciato la rianimazione cardiaca polmonare (Cpr) e una volta arrivato al centro medico è stato intubato ed è stato così possibile rimuovere parte del sangue presente nel to-

race». «Il Cpr è stato applicato per 45 minuti ma sfortunatamente - conclude il dottor Macchiagodena - ogni tentativo è risultato vano e alle 16:56 (ora locale) abbiamo dovuto ufficialmente dichiarare la sua morte». “SuperSic” vola via e insieme con il dolore, sul circus della MotoGp, arrivano anche le polemiche sulla sicurezza in gara. Paul Butler, membro della direzione di gara non si sottrae alle domande, a caldo, sulla perdita del casco di Simoncelli durante lo schianto: «Se riuscirò a dare una risposta, lo farò però in un’altra occasione ma - promette Butler - le conseguenze e le circostanze che riguardano l’incidente saranno oggetto di studi approfonditi». Per il medico di corsa (Giuseppe Russo) più che alle inchieste c’è da pensare alla malasorte: «Non era possibile evitare l’incidente - dice - e non si può dare la colpa a nessuna norma di sicurezza, Simoncelli è stato tanto sfortunato». «Un ragazzo giovane che ha perso la vita amando il suo sport che purtroppo sappiamo essere pericoloso» è il ricordo del “mitico” Giacomo Agostini. «A volte ci si dimentica di quanto sia pericoloso questo sport», fa eco Dani Pedrosa. Ma tutti ricorderanno “SuperSic”, campione di vita con le due ruote, caduto in Malesia facendo ciò che amava: correre con la sua moto.

Nick Hayden pilota Ducati

LA CARRIERA DALLE MINIMOTO AL TITOLO IN 250 E POI MOTOGP n Marco Simoncelli è morto in Malesia, all'età di 24 anni,in carriera ha collezionato 14 vittorie (12 in 250 e 2 in 125), 31 podi complessivi e 15 pole position. Nato il 20 gennaio 1987 a Cattolica ha cominciato a correre all’età di 7 anni con le minimoto, diventando campione italiano della categoria cinque anni più tardi. Nel 2002 debutta con l’Aprilia nella classe 125. Nel 2004 ottiene la prima pole e la prima vittoria in carriera sulla pista bagnata di Jerez. Nel 2005 corre con l’Aprilia del team Nocable.it con il quale ottiene la seconda vittoria sul tracciato di Jerez, salendo sei volte sul podio: chiude il Mondiale al quinto posto ed è ormai pronto per il passaggio alla 250, che avviene nel 2006. “Supersic” viene ingaggiato dalla Gilera, ma il primo anno nella quarto di litro è sotto le aspettative, non va tanto meglio nel 2007. L’anno della svolta è il 2008, quado si laurea campione del mondo della 250. Nonostante i grandi progressi, il neo-iridato decide di rimandare di un altro anno il passaggio alla classe regina del Motomondiale. Viene ingaggiato dal team Honda di Fausto Gresini per il 2010 e fa un’ottima impressione, con un finale di stagione in crescendo. Nel 2011 esordisce con un quinto posto in Qatar, seguito da due ritiri. A Le Mans, in Francia, chiude quinto. Terzo in Repubblica Ceca sale per la prima volta in carriera sul podio in MotoGp. “Supersic” si migliora ancora a Phillip Island, nella gara di una settimana fa, dove aveva chiuso al secondo posto.

VALE PIANGE «Sic era come un fratello minore»

MALESIA La commozione di Rossi

n Valentino Rossi affida a twitter le uniche parole ufficiali dopo il terribile incidente che lo ha visto coinvolto in Malesia e che è costato la vita a Marco Simoncelli. «Il “Sic” per me era come un fratello minore scrive Valentino sul social network - tanto duro in pista come dolce nella vita. Ancora non posso crederci, mi mancherà un sacco». Il commento certifica l’affetto tra Marco e Valentino, che lo aveva preso sotto la sua ala protettiva come, appunto “un fratello minore” dopo il suo sbarco nel circus della classe regina del Motomondiale. Sullo stato d’animo di Rossi si interrogano in parecchi: «È comprensibile che sia sconvolto - dichiara l’ex pilota e opi-

nionista tv, Nico Cereghini - erano molto legati, si allenavano insieme da tanti anni». «Questa tragedia è uno choc tale che potrebbe anche pensare di smettere, queste sono cose che scavano» chiosa Cereghini. L’ipotesi unita al silenzio nei box dopo le lacrime e l’esclamazione «Oddio, oddio...» rende l’idea dello choc che attraversa il mondo delle due ruote. La ricostruzione dell’in-

IL DOLORE Ai box sotto choc «Oddio, oddio...». Su twitter le uniche parole ufficiali: «Non posso crederci, mi mancherà»

cidente di Sepang fatta dal commentatore tv non lascia adito alle interpretazioni: «Ho visto la moto di Edwards colpire Simoncelli forse alla schiena e tenerlo fermo sotto la moto ed è stata poi la moto di Rossi a toccarlo tra la testa e la base del collo. È stato questo che ha fatto sì che il cinturino del casco si strappasse». La concatenazione dei tragici eventi in Malesia è stata seguita in diretta tv anche da Graziano Rossi, ex campione motociclista e padre di Valentino: «Marco era un grande amico di mio figlio - ha commentato - avevano un legame fortissimo e anche io lo conoscevo molto bene. Era una persona splendida, un bravo pilota».


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SICUREZZA Dal casco all’elettronica tutti i dubbi sull’incidente n Le gomme, la tuta, il casco, l’elettronica: è il momento del dolore nel paddock della Motogp per la perdita di Marco Simoncelli, ma in molti si stanno chiedendo se questa tragedia si potesse evitare. «Sport pericoloso il nostro», ha ricordato a tutti l’ex campione Giacomo Agostino. Come se ce ne fosse bisogno. Le immagini dell’incidente continuano a girare sui computer e sugli schermi tv di tutto il mondo, e subito si nota come sulla scivolata all’origine dell’incidente mortale la moto del pilota italiano sia ulteriormente slittata in modo anomalo in pista: la perdita di aderenza della ruota anteriore dovrebbe infatti spedire moto pilota all’esterno della curva, e non dalla parte opposta sulla traiettoria delle altre moto in

info

PRECAUZIONI E RISCHI Tra le parti del corpo che i piloti proteggono, quella che resta esposta è il collo.

arrivo, come invece è successo. Una delle cose che potrebbe non aver funzionato o aver lavorato troppo bene è il controllo della trazione della sua Honda: il sistema elettronico potrebbe aver letto lo scivolare del pneumatico posteriore come una anomalia, anche per il fatto che il pilota di Coriano non ha lasciato del tutto cadere la moto. Correggendo dunque questa anomalia, il sistema ha sostanazialmente fatto riprendere il moto della ruota in linea con la velocità dell’asfalto. E dunque nel senso sbagliato. Chi era dietro a Simoncelli, tranne Alvaro Bautista che è riuscito a sfilarlo mentre scivolava, non ha potuto evitarlo. Il primo a centrare Simoncelli è stato l’americano Colin Edwards, poi è stata la volta di

Valentino Rossi, che incolpevolmente lo avrebbe colpito in testa, sfilando il casco. Anche in questo caso si tratta di un evento imprevedibile: la ruota che gira, impatta sul casco di Simoncelli bloccato sulla testa, e lo fa volar via col suo movimento rotatorio rompendo il cinturino. Tra tutte le parti del corpo che i piloti proteggono, quella rimasta più esposta è di certo il collo. Nonostante l’introduzione dell’airbag nelle tute (e Simoncelli l’aveva), è praticamente impossibile proteggere la regione cervicale se si viene investiti. In questo momento molte sono le speculazioni che si inseguono, potranno essere in parte risolte dall'autopsia che verrà disposta da oggi sul corpo di Marco Simoncelli.

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CONTINENTI

VAL DI SUSA UN CORTEO PACIFICO NESSUN INCIDENTE

su 72). Per il paese sono le settime elezioni presidenziali dal ritorno della democrazia, nel 1983.

GRAN BRETAGNA NEI PIANI DI CARLO LA CORTE A WINDSOR n Un corteo pacifico. Tranquillo per i sentieri di montagna. La manifestazione No Tav si è conclusa intorno alle tre del pomeriggio di ieri senza alcun incidente. Così «abbiamo scontentato quelli che volevano le botte, quelli che gufavano e che volevano che qualcuno si facesse male», riassume Alberto Perino, tra i leader del movimento. Intanto però «l'obiettivo è stato raggiunto, siamo soddisfatti». La «zona rossa», cioè quella intorno al cantiere, è stata violata e una rete tagliata. Si torna a casa con una certezza: «Non finisce qui. La partita è lunga ma ce la faremo».

SAN PIETRO SALE SUL COLONNATO BRUCIA BIBBIA IN PIAZZA n Un uomo è salito sul colonnato di San Pietro e, scavalcando la balaustra, ha dato fuoco alle pagine di una Bibbia durante l’Angelus del Papa. L’uomo è un rumeno che ha precedenti analoghi in altre città. Lo riferisce la sala stampa vaticana in base alle prime informazioni disponibili. L’uomo, presumibilmente uno squilibrato, è rimasto sul cornicione per circa mezz’ora, senza comunque minacciare di buttarsi ma bruciando pagine di un libro: poi gli agenti della Gendarmeria sono riusciti a fargli risalire la balaustra. È stato quindi fermato per accertamenti. Poco prima era salito anche un cardinale sulla balaustra per cercare di convincere l'uomo a desistere dalla sua azione.

REGGIO EMILIA DORMONO IN CAMPER MUOIONO NEL ROGO n Sarebbero stati uccisi dal malfunzionamento di una stufetta elettrica i due ragazzi morti nel rogo di un camper a Cavriago, nel Reggiano, di 14 e 18 anni. I feriti, di 17 e 19 anni, sono stati assistiti al pronto soccorso dell’ospedale di Montecchio e sono tenuti in osservazione. Non è stato necessario il trasporto in camera iperbarica, come era sembrato in un primo momento. La tragedia è avvenuta in Via Neida del comune di Cavriago. Entrambi del luogo, i due sono morti carbonizzati in un camper parcheggiato nel cortile dell’abitazione del quattordicenne.

POLEMICA A LIVORNO SI OFFRE UN LAVORO SOLO AGLI UBBIDIENTI n «Incline alla subordinazione, al rispetto dei regolamenti aziendali e delle disposizioni che vengono impartite». È quanto richiede un’azienda del settore metalmeccanico che ha pubblicato l’annuncio per la ricerca di un tirocinante per magazzino e amministrazione attraverso il centro per l’impiego di Livorno. L’annuncio, comparso sui giornali lo-

n Dovesse andare tutto secondo i suoi piani il principe Carlo, una volta salito al trono, potrebbe passare alla storia come il Re bucolico. L’erede di Elisabetta II ha in mente di abbandonare Buckingham Palace,che verrebbe trasformato in museo e centro congressieventi e trasferire la sede ufficiale della monarchia, con corte al seguito nel castello di Windsor. Lo sostiene l’autore e presentatore della BBC Andrew Marr nella sua biografia della regina, in uscita la prossima settimana.

Turchia Forte sisma, centinaia di morti n Da cinquecento a mille morti. È questa la prima drammatica stima del terremoto di magnitudo 7.3 che ha colpito la provincia turca di Van, nell’est del Paese. A fornirla è stato l’Osservatorio Kandilli di Istanbul, mentre i media e il governo parlano di almeno una quarantina di edifici crollati in diverse città. La prima vittima accertata è una bambina di 8 anni che abitava a Bitlis, mentre più di 50 cadaveri si trovano nell’ospedale di Van, capoluogo dell’omonima provincia. Sopravvissuti ai crolli degli edifici nel centro della città hanno raccontato che ci sono diverse persone ancora vive sotto le macerie. È una corsa contro il tempo dunque per salvare chi è rimasto intrappolato e per que-

cali, è stato “scovato” dalla sceneggiatrice di fumetti Francesca Santi che lo ha riproposto sul suo blog, scatenando la polemica

PRODEZZE DA BAR BARISTA NUORESE FA 623 CAFFÈ IN UN’ORA n Sono riusciti a fare un caffè ogni circa sei secondi, per un totale di 623 tazzine di espresso in un’ora: con la loro velocità dietro il bancone, il nuorese Gianni Cocco, 28 anni, e l’ecuadoregno Danilo Torres, 25, sono entrati ieri nel Guinnes dei primati stabilendo per la prima volta questo tipo di record. La gara contro il tempo si è svolta ieri pomeriggio a Fieramilano nell’ambito del salo-

sto i si scava a mani nude sulle zone dei crolli. In un primo momento l’istituto aveva parlato di un sisma di 6.6 gradi della scala Richter. Poi però ha rettificato, facendo propri i numeri forniti dall'Istituto geologico americano, che ha invece registrato da subito una scossa di magnitudo 7.3, con profondità di 7,2 chilometri. Recep Tayyip Erdogan si sta recando a

LA CATASTROFE Un terremoto di magnitudo 7.3 ha devastato la provincia orientale di Van Numerose le abitazioni crollate

ne Host. Per prepararsi alla prova, i due baristi, che lavorano nel centro di Milano, si sono sottoposti a quattro mesi di allenamenti tre volte alla settimana, e hanno effettuato 350 prove tecniche sulle macchine.

SPOLETO CADAVERE DI ANZIANO È GIALLO SULLA MORTE n Un ottantatreenne di Baiano di Spoleto è stato trovato morto ieri nella sua abitazione, ucciso con un colpo di pistola alla testa. Sono in corso indagini della Squadra mobile di Perugia e del commissariato di Spoleto. L’anziano era incensurato. È stato trovato riverso in terra, con una ferita di

Van. Senza fornire cifre, anche l’Ufficio del primo ministro turco ha confermato che il sisma ha causato vittime e danni. «Ci sono molti morti. Parecchi edifici sono crollati, c’é tanta distruzione», ha detto alla televisione turca Ntv il sindaco di Ercis. «Abbiamo urgente bisogno di aiuto, di medici», ha aggiunto. Nel marzo dell’anno scorso un terremoto di magnitudo 6,0 aveva abbattuto case mal costruite in cinque villaggi della provincia di Elazig, sempre nell’est, uccidendo 51 persone. Uno dei terremoti più devastanti della storia recente del montagnoso paese, a parte quelli del 1999, è il sisma che nel 1976 fece circa 6.000 morti sempre nella Turchia orientale a Van e Agri.

arma da fuoco alla nuca. Il suo appartamento - dove in base ad una prima ricostruzione sembra non mancasse nulla si trova in una palazzina nella quale vivono anche altri suoi familiari.

MILANO BERLUSCONI OGGI AL PROCESSO MILLS n A circa un mese di distanza, Silvio Berlusconi torna oggi al Palazzo di Giustizia di Milano. E lo fa per assistere al processo Mills, dove è in programma l’interrogatorio in videoconferenza da Londra dell’avvocato inglese, in passato suo coimputato per corruzione in atti giudiziari. Ad annunciare la presenza in Tribunale

del premier sono statisabato, al termine del processo Ruby, i suoi legali, Niccolò Ghedini e Piero Longo.

ARGENTINA CRISTINA KIRCHNER VERSO TRIS STORICO n Seggi aperte in Argentina dove 28,8 milioni di persone sono state chiamate a votare alle elezioni presidenziali, nelle quali il grande favorito è il capo di Stato uscente, la peronista Cristina Fernandez de Kirchner. Gli argentini dovranno scegliere anche i governatori di nove province (su un totale di 23, oltre alla capitale). Si rinnoveranno inoltre la metà della Camera (130 su 257) ed un terzo del Senato (24

Vertice Merkel-Sarkò strigliano l’Italia n Ridurre il debito e prendere misure sulla crescita: questo il messaggio di Merkel e Sarkozy a Berlusconi, durante il colloquio di ieri. «All'Italia abbiamo ricordato che è importante fare tutto il necessario per mostrare senso di responsabilità, prendendo provvedimenti sia sul fronte del debito che su quello della crescita», ha detto la cancelliera tedesca, Angela Merkel. «La fiducia (sui mercati, ndr) non si guadagna solo con gli scudi contro il contagio» di cui é dotata la zona euro, per questo è «importante che l’Italia riduca il suo debito pubblico in modo credibile nei prossimi tre anni», ha detto la Merkel, spiegando che «é quello che ci aspettiamo dall’Italia». L’Italia «é una grande potenza economica, ma ha anche un livello di indebitamento molto elevato», ha aggiunto, precisando che Roma deve anche

«in parallelo prendere misure per la crescita». «L’Italia è un grande e importante partner per la zona euro, ed è necessario che sia all'altezza delle sue responsabilità», ha concluso. «Abbiamo fiducia» nel presidente Berlusconi: lo ha affermato la cancelliera tedesca, Angela Merkel, nel corso di una conferenza stampa congiunta con il presidente francese, Nicolas Sarkozy, al termine del Consiglio Ue. «Abbiamo chiesto all’Italia rassicurazioni» sul fatto che «le coraggiose misure intraprese vengano attuate tempestivamente», ha detto il presidente del Consiglio europeo Herman Van Rompuy. «Io e la cancelliera Merkel abbiamo incontrato Berlusconi e Papandreou per ricordargli le responsabilità che hanno e le decisioni che devono prendere», ha detto il presidente francese Nicolas Sarkozy.

NEW YORK INVESTIMENTO SICURO? LA LICENZA DEL TAXI n Non deve più puntare sul “mattone” chi vuole fare un investimento sicuro a New York. Sembra che il segreto per guadagnare sia puntare sui taxi. Almeno a giudicare dal prezzo pagato per aggiudicarsi due licenze per guidare le auto gialle. Una cifra record: ben un milione di dollari l’una. A concludere l’affare è stato Nat Goldbetter, specialista del settore, che ha iniziato la sua carriera come tassista negli anni ‘60. Con il colpo da un milione di dollari il broker mette a segno un record.

CERIMONIA A BENGASI L’ANNUNCIO DI JALIL: LA LIBIA ORA È LIBERA

n «Dichiariamo al mondo intero che abbiamo liberato il nostro Paese, con le sue città, i suoi villaggi, le nostre più alte montagne, i deserti e i cieli», ha dichiarato un ufficiale libico alla piazza gremita di persone osannanti. Al suo fianco c’è il presidente del Cnt, Abdel Jalil arrivato nella piazza della città portuale di Bengasi dove migliaia di persone attendevano la dichiarazione della liberazione del Paese. La cerimonia è cominciata con la lettura di un passo del Corano e con l’inno nazionale. Molti tra la folla sventolano la nuova bandiera della Libia. Il numero uno del Consiglio di transizione libico, Mustafa Abdel Jalil, si è inginocchiato ieri in preghiera subito dopo avere presenziato alla cerimonia di proclamazione della liberazione. Jalil ha promesso che la legge islamica sarà rafforzata.

TUNISIA PRIMA VOLTA ALLE URNE DEL DOPO BEN ALI n È vicino al 70 per cento del totale degli aventi diritto il numero di chi, in Tunisia, è già andato a votare per l’elezione della Assemblea costituente. Jendoubi ha precisato che in alcune circoscrizioni la percentuale ha superato l’80 per cento, con un trend costante.


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Stadio L’appello non funziona: Il raid Gomme tagliate e vetri rotti Poetto Cagliari capitale pochi Vip in tribuna con il Napoli vandali in azione durante la notte dei mondiali di windsurf a pagina 14

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Cultura Gli stati generali per la rinascita n Un vero e proprio summit del mondo della cultura. All’appello hanno risposto tutti, o quasi. Di certo a Cagliari così in tanti, riuniti insieme appassionatamente, a discutere sugli scenari, le dinamiche, le prospettive della cultura in città, non si erano mai visti. Associazioni, organizzatori di eventi, compagnie teatrali, musica, cinema, danza, letteratura, editoria, attori, registi, come la Rai, di tutto, di più. Citando solo alcuni degli artisti e degli operatori professionisti presenti si farebbe un torto agli esclusi, basti dire che c’era tanta “storia”, volti conosciuti, chi la cultura a Cagliari la fa da sempre, a trecentosessanta gradi. Laboratorio 5, organizzato all’Exma’ dal Consorzio Camù (gestore di alcuni centri comunali d’arte) e coordinato dal cantante lirico e scrittore Gian Luca Floris, è stato un momento di dialogo e scambio lungo un giorno, un open space con più di cinquanta relazioni, cinque minuti a testa, cinque aree tematiche da trattare: gli spazi della cultura, la produzione culturale, l'educazione al patrimonio e alla sua fruizione, i servizi, gli aspetti economici dell'investimento in cultura. Ad ascoltare le istituzioni comunali, l’assessore alla Cultura Enrica Puggioni, interlocutrice diretta delle richieste, le analisi, le proposte degli operatori.

numeri 0,2%

È la percentuale del Pil nazionale che viene investita nel settore della cultura.

7,2

I miliardi di riduzione degli investimenti per gli enti locali prevista per il 2012.

8,6

I miliardi fatturati dal settore culturale l’anno scorso, in aumento rispetto al 2009.

Tante, un segnale forte, un messaggio da mettere fra la posta prioritaria. Ospite gradito Alessandro Hinna, docente di Organizzazione e cambiamento nelle aziende e amministrazioni pubbliche nella Facoltà di Economia dell'Università di Roma “Tor Vergata”, uno dei massimi esperti in Italia di gestione dei beni e delle attività culturali. È lui che ha dato la chiave. «L'economia non serve alla cultura», ha detto, «è la cultura che deve servire all'economia». In poche parole: «La cultura non va compartimentata, deve essere trasversale a più settori, con essi va messa a sistema, in stretta connessione». L’intervento pubblico colpisce sempre i beni non necessari. «È inutile parlare di tagli finanziari, fino a quando le politiche culturali non saranno a sostegno del welfare, delle politiche sociali, sarà così», ha chiarito Hinna. I privati poi, «gli operatori devono imparare a gestire al meglio le risorse, investendo in alta professionalità». Il professore

L’INCONTRO Tutti gli operatori cagliaritani del settore riuniti all’Exma’ alla ricerca di spunti per il rilancio dello spettacolo

romano è rimasto colpito dalla vivacità della manifestazione, partecipa a tanti convegni, ma uno così non l’aveva mai visto. Uno a zero per Cagliari e gli organizzatori. «Sono soddisfatto della riuscita dell’iniziativa come primo laboratorio di democrazia partecipata nel settore cultura», ha sottolineato Gianluca Floris. Che ha aggiunto: «Vorrei che la percentuale del bilancio comunale destinata alla cultura aumentasse significativamente e stabilmente. Perché la cultura non può essere la ciliegina sulla torta, ma sono convinto che sia la torta stessa». Alcuni dati (dell’associazione nazionale Movimento per la cultura) sono venuti fuori. Lo Stato italiano investe nel settore un miliardo e mezzo di euro, lo 0,20% del Pil. Una percentuale irrisoria. Gli enti locali nel 2012 dovranno ridurre la spesa per la cultura di 7,2 miliardi l’anno. E questo mentre i flussi del turismo culturale sono tornati a crescere, più 5,8 per cento nel 2010. Gli introiti dalla spesa dei turisti nei centri di interesse artistico-culturale si sono attestati lo scorso anno su una cifra pari a 8,6 miliardi di euro (più 4 per cento rispetto al 2009). Allora, con la cultura si può mangiare. Ma da fare, come ha detto Hinna, c’è tanto. Intanto, c’è da registrare il suc-

«La cultura non può essere compartimentata, deve essere trasversale a più settori, con essi va messa a sistema, in stretta connessione. È inutile parlare di tagli finanziari: fino a quando le politiche culturali non saranno a sostegno del welfare, delle politiche sociali, sarà così». Alessandro Hinna, Università di Roma Tor Vergata

cesso di Laboratorio 5, in attesa delle azioni concrete. «Speriamo che questo sia il primo di una serie di appuntamenti per ripensare la governance del sistema cultura a Cagliari», ha detto Fabrizio Frongia, presidente di Camù. «La presenza delle istituzioni testimonia la bontà dell’iniziativa e la capacità di ascolto della nuova giunta comunale». Intanto esiste il problema degli spazi culturali. Ancora Frongia: «Negli ultimi anni sono aumentati in città del 70 per cento ma i fondi disponibili per la loro gestione si sono ridotti del 90. Così non si può andare avanti. Bisogna mantenere a tutti costi il ruolo centrale di questi luoghi e non farli diventare puri spazi commerciali, perché questo è il rischio se il pubblico scompare del tutto come impegno finanziario». Sì, questo per i centri d’arte, ma poi ci sono il teatro, la musica, la danza e compagnia cantante. Massimiliano Messina redazione@sardegnaquotidiano.it

IL BILANCIO Non si è parlato solo di tagli. Floris: «Servono più soldi in bilancio». Frongia: «Così non si andrà avanti»

L’assessore «Spazi da gestire, il problema sono i fondi»

ENRICA PUGGIONI Assessore comunale alla Cultura

n «Dal dibattito è emerso il problema dei finanziamenti, ma, in modo ancora più sentito, quello degli spazi». Lo ha dichiarato lontana dal microfono dell’ufficialità, l’assessore comunale alla Cultura Enrica Puggioni. Che non ha preso la parola al megaforum Laboratorio 5, in un incontro non istituzionale ha voluto fare da semplice spettatrice ma, soprattutto, ascoltare. «È opportuno fare una ricognizione di tutti i luoghi da destinare alla cultura a Cagliari. Sarà necessario liberare degli spazi, che verranno messi a bando», ha detto. Per l’assessore Puggioni il rilancio della città passa per il suo rilancio culturale: il progetto per il polo museale e archeologico – ha precisato – è stato già scritto con la collabora-

zione delle Sovrintendenze e dell’Università. Riqualificare, con una forte caratterizzazione, anche i centri comunali d’arte, Exma’, Ghetto, Castello di San Michele: è un altro punto su cui insiste la Puggioni. «I finanziamenti pubblici sono pochi – ha sottolineato – e per questo bisogna creare dei meccanismi virtuosi. Fare dei bandi divisi per categorie e, in particolare, valutare la validità dei progetti di gestione:

LA POLITICA Enrica Puggioni non ha parlato dal palco La Ghirra: non è più tempo di sole strategie assistenziali

questa è la vera sfida». Perché «la burocrazia talvolta è democrazia», ha aggiunto l’assessore alla Cultura. «Occorre il rispetto delle regole: poche, certe, trasparenti«. Durante Laboratorio 5 è intervenuta invece la presidente della commissione Cultura Francesca Ghirra. Ha ricordato che la Giunta comunale ha già approvato nello scorso settembre i bandi per la gestione degli spazi culturali e ha comunicato alle associazioni il calendario delle prossime audizioni. «Non è più tempo di politiche assistenziali», ha detto Ghirra, annunciando poi che verrà portato avanti dal Comune il progetto di creare una Consulta degli operatori della cultura e dello spettacolo. Ma.Me.


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CAGLIARI

Tifoserie Tensione sugli spalti dopo la partita n Una bella partita, accompagnata sempre da cori. Tanti a favore del Cagliari, tantissimi contro Napoli e i napoletani. Esemplare il momento in cui la curva Sud in un secondo è passata dall’applauso commosso per la morte di Marco Simoncelli a fischi e insulti

per il portiere del Napoli. Ma i tifosi partenopei sono stati tenuti chiusi nel settore ospite per evitare qualunque contatto con i sostenitori del Cagliari. Solo che, a partita finita, alcuni napoletani sono riusciti ad entrare nel settore vicino e ci sono stati alcuni mo-

menti di tensione. Gli stewart sostengono di aver segnalato per tempo il rischio e di essere stati oggetto di sputi più volte. Gli ospiti infiltrati sono stati rispediti insieme agli altri, ma nelle fasi concitate del dopo partita uno stewart, che si era però tolto di dosso la

pettorina di riconoscimento, sosteneva con rabbia di essere stato colpito al volto da un agente di polizia. C’è stata un po’ di confusione e gli altri stewart, assieme ai carabinieri, hanno fatto calmare l’uomo che forse era stato scambiato per un ultrà partenopeo.

Tribuna Pochi vip per le troppe polemiche STADIO Abbonamenti gratis, snobbato l’invito della società Mentre Roma e Lazio fanno la guerra alle tesse omaggio n C’era il pubblico delle grandi occasioni al Sant’Elia. La partita contro il Napoli è ormai diventata una specie di derby, in grado di attirare tifosi allo stadio e scaldare gli animi. Anche la tribuna Autorità si è riempita, dopo che le polemiche sugli abbonamenti omaggio che il Cagliari offre al Comune avevano forse fatto allontanare qualche spettatore. Nella Capitale il fenomeno raggiunge livelli degni di Roma, con la sua corte dei miracoli. Solo che lì sono le società che si stanno opponendo alla prassi dei biglietti omaggio. Tanto che il nuovo ds della Roma Franco Baldini ha annunciato un taglio degli omaggi perché la nuova proprietà statunitense non ne capisce il senso, negli Usa il vip è quello che si può permettere il posto migliore in tribuna, non quello che riesce a scroccarlo meglio. A Baldini ha replicato il presidente laziale Claudio Lotito, che questa battaglia la porta avanti da

numeri 213

Il numero di tagliandi che il Cagliari calcio mette a disposizione del Comune.

41

I nomi presenti nella lista di ospiti del sindaco firmata dal capo di gabinetto Cicero.

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Le personalità presenti nella lista del sindaco che hanno ritirato l’abbonamento.

SANT’ELIA Sono 213 gli abbonamenti che il Cagliari offre al Comune, oltre 200 anche i biglietti omaggio

tempo contro il Coni (proprietario dello stadio Olimpico) perché pretende più di mille biglietti da regalare a ricchi e potenti. A Cagliari, la questione è invece partita da una proposta del sindaco Massimo Zedda, sostenuta dal presidente del Consiglio comunale Ninni Depau. I numeri non sono quelli romani e la questione ha riguardato principal-

info CON LA LAZIO IN NOTTURNA Domenica prossima si gioca con la Lazio alle 20.45

mente i consiglieri comunali. Ma gli eletti a palazzo Bacaredda, in modo sostanzialmente bipartisan, rifiutano di essere associati alla casta. «Forse l’immagine che hanno le persone è quella di una casta che naviga nell’oro - racconta il capogruppo dell’Udc Gianni Chessa, il più votato tra i candidati in Consiglio comunale - ma posso fare il mio esempio: da

consigliere comunale, da giugno a oggi, ho percepito poco più di 800 euro. Certo è che se l’abbonamento gratuito lo sfrutta una persona che guadagna 200mila euro all’anno, è normale che venga da storcere il naso». Nella tribuna autorità c’era anche il consigliere del Pd Guido Portoghese (che non è un assiduo frequentatore degli spalti) e quello di Ancora per Cagliari Aurelio Lai (ex assessore comunale allo Sport che alle partite del Cagliari non manca mai). Sarà stata l’importanza della partita o l’invito del presidente del Cagliari, ma Gianni Chessa ha deciso di tornare allo stadio. «Non ci venivo da tempo, non amo le grandi folle. Ma per questa partita mi ha fatto piacere tornare al Sant’Elia - racconta l’ex assessore comunale al Patrimonio - ho un brutto ricordo perché avevo portato mio figlio allo stadio nella partita in cui quel tifoso era entrato in campo per dare uno schiaffo al portiere avversario. Mi aveva dato così fastidio, che non ci sono più tornato». Ma la partita col Napoli è una di quelle che in pochi si vogliono perdere, sia a pagamento sia gratis. M.Z.


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CAGLIARI BROTZU CORSI PRENATALI PER GENITORI IL TERZO CICLO AL VIA IN NEONATOLOGIA

MOLENTARGIUS PARTE IL PROGRAMMA AMBIENTALE DEDICATO ALLE FAMIGLIE

ASL8 ATTIVITÀ DISTRETTUALI DOMICILIARI LE DOMANDE SCADONO IL 4 NOVEMBRE

n A cura della Neonatologia del Brotzu proseguono con la terza edizione i “corsi grtuiti per coppie di genitori che vivono il tempo della prima gravidanza”. Il primo incontro si svolgerà il 9 novembre; gli altri si terranno il 16, 23 e 30 novembre, sempre alle 20 per permettere la partecipazione di entrambi i futuri genitori. Per partecipa telefonare al numero 070/539534, dalle 9 alle 12 dal lunedì al venerdì.

n Da ieri al 18 dicembre l'Ente Parco Molentargius-Saline, in collaborazione con l'associazione Punti di Vista, propone un programma dedicato alle famiglie e alla promozione della cittadinanza ed educazione ambientale. Per iscriversi alle giornate sono a disposizione gli operatori dell'Infopoint ai seguenti recapiti: 070/37919201 - email: infopoint@parcomolentargius.it

n La Asl deve provvedere all'assegnazione di due incarichi per il potenziamento delle attività distrettuali domiciliari per Cagliari Area Vasta e un incarico per Area Ovest e assegnare i posti che si siano resi disponibili dopo aver effettuato i primi trasferimenti. Le domande, in carta semplice, indirizzate al Direttore dell'UocCure Primarie, via Romagna n. 16 Pad. C, 09100 Cagliari devono pervenire entro il 4 novembre.

Il raid Ruote tagliate e specchietti rotti IL BILANCIO Prese di mira almeno dieci vetture parcheggiate in via Deledda, via Sauro, viale Trieste e via Zara. I vandali hanno squarciato gli pneumatici e mandato in frantumi i vetri n Pneumatici squarciati, specchietti laterali frantumati, lunotti e vetri lesionati, automobili danneggiate senza un’apparente ragione. La polizia sta cercando di fare piena luce sul raid vandalico messo a segno, nella notte tra sabato e domenica, in diverse vie cittadine. IL RAID Il “percorso di guerra” ha interessato viale Trieste, via Pola, via Sauro e via Zara, oltre una decina le auto danneggiate dai vandali. Le segnalazioni degli atti vandalici sono arrivate al 113 dopo le 2. Cinque le vetture che gli agenti della squadra volante hanno individuato tra via Deledda e via Zara, finite nel mirino dei teppisti. In particolare i malviventi hanno squarciato i pneumatici delle vetture parcheggiate. Non accontentandosi di una sola, ma ad alcune vetture sono state tagliate anche due o tre gomme. I vandali si sono spostati anche in via Trieste, poco distante

dalla sede della polizia municipale, dove è stata presa di mira una “Lancia Ypsilon” a cui sono state forate due ruote ed è stato spezzato lo specchietto laterale. Pneumatici forati anche per una Daewoo Matis parcheggiata poco distante e per una Fiat 500. In via Deledda e via Zara, ricevute le segnalazioni, sono intervenuti gli agenti della squadra volante che si sono messi alla ricerca dei malviventi, ma i teppisti avevano già fatto perdere le loro tracce. Alcuni dei proprietari delle automobili danneggiate non si sono resi conto dell’accaduto fino a ieri mattina. Solo quando sono tornati a prendere l’auto hanno scoperto che erano stati forati i pneumatici ed erano stati frantumati gli specchietti, segnalando l’accaduto alle forze dell’ordine. Come successo in via Zara dove un agente della polizia municipale in borghese ha visto una delle auto danneggiate e, pensando fosse rubata, ha telefonato in centrale per se-

IL RAID Tra le vetture danneggiate anche una Lancia Ypsilon

RICCARDO GUANTINI

gnalare il ritrovamento. Ma l’agente non avrebbe fatto nemmeno in tempo a chiudere la comunicazione con la centrale della polizia municipale che ha visto arrivare il proprietario dell’automobile: era appena sceso in strada e aveva scoperto che la sua vettura, una vecchia Fiat, era stata gravemente danneggiata dai vandali. Spetterà adesso alla polizia stabilire che cosa è realmente accaduto, durante la notte, cercare di dare un nome e un volto all’autore o agli autori del raid vandalico. Gli agenti dovranno capire se si è trattato dell’azione di un gruppo di balordi che usciti da qualche locale ubriachi hanno voluto sfogarsi sulle auto parcheggiate, o se dietro il raid vandalico si nasconda qualche altra cosa. Al momento l’unica cosa certa è che in tutta quella zona, negli ultimi mesi, sono avvenuti numerosi episodi legati alla criminalità. Un uomo è stato aggredito e derubato da quattro malviventi, davanti a un locale notturno, dopo una lite, sono stati esplosi tre colpi di pistola, qualche automobile è stata bruciata e adesso la lunga lista di vetture danneggiate. Ma.Sc.

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CAGLIARI COMUNE OGGI LA PRIMA ESTRAZIONE DEL PREMIO PER IL CENSIMENTO ONLINE

GHETTO “INKIOSTROKALARITANO” OGGI PREMIAZIONE DEL CONCORSO

LA PROPOSTA MERCATINI PER IL NATALE URBAN CENTER: GUARDIAMO A BRUXELLES

Oggi avrà luogo la prima estrazione del concorso a premi bandito dal Comune per promuovere la compilazione via internet dei questionari del Censimento. Vi prenderanno parte i cagliaritani che, entro le ore 12 di lunedì, avranno compilato e restituito on line il modulo Istat collegandosi al sito www.censimentopopolazione.istat.it. Le estrazioni successive sono fissate per il 31 ottobre, il 7, il 14 ed il 21 novembre.

Nella Sala delle mura del centro culturale “Il Ghetto”, in via Santa Croce, si terrà oggi alle ore 18.30, la cerimonia conclusiva del premio letterario per giovani scrittori “Inkiostrokalaritano”, organizzato, per il secondo anno consecutivo, dal Servizio Politiche Giovanili del Comune. Per info: telefono 070 677.8164, email centrogiovani@comune.cagliari.it

«I mercatini di Natale quest’anno avranno una nuova location», si legge sul sito dell’Urban center, «a Cagliari si potrebbe affermare un mercatino natalizio di qualità che offra ai turisti prodotti e saperi locali. È bene guardare ad esperienze estere, come Bruxelles», si legge, «la città è invasa dalle luci, dai colori e dai suggestivi addobbi del Natale. Natale è ancora lontano, ma per avere mercatini di qualità è bene iniziare a pensarci da ora».

Poetto Cagliari è capitale del windsurf MARINA PICCOLA I mondiali per ragazzi in città: oltre 400 iscritti da tutto il mondo. I racconti dei giovani sardi n Un vuoto di trent’anni, ma da ieri Cagliari sembra di nuovo pronta a ritornare protagonista nel windsurf mondiale. Dal punto di vista organizzativo senza dubbio, con il doppio appuntamento internazionale nelle acque di Marina Piccola da ieri a venerdì, e sul fronte agonistico, con i migliori giovani che dominano sui coetanei under 18 di tutto il mondo. Ma non dal punto di vista turistico: grandi e scontate capacità climatiche e territoriali, ma il capoluogo ancora incapace di fornire quell’offerta che in altre città d’Italia e d’Europa trasformano le manifestazioni della vela in veri e propri eventi turistici. L’elenco, tra il 1979 e il 1981, vantava Paolo Brianda, Paola Toschi, Gigi Barrella e Alberto Diaz, poi il nulla: «Tutta colpa dell’evoluzione delle tavole, da quell’imposizione che trasformò il surf in una disciplina per soli ricchi e anche chi aveva il talento veniva penalizzato», racconta Diaz, che oggi ha quasi 60 anni. Ma la lista è di nuovo ricca di nomi e di titoli: Marta Maggetti, Mattia Onali, Elena Vacca, Michele Cittadini, fenomeni di 15 anni con le mensole della cameretta zeppa di titoli italiani, europei e mondiali. «L’obiettivo sono le Olimpiadi», sogna Marta, che passa le sere a guardare le previsioni meteo su internet: «Mi alleno quasi tutti i giorni più le volte in cui esco in surf con gli amici». I soldi li mette papà: «Capisco che sia impegnativo, c’è bisogno di sacrifici economici ma anche personali», spiega Elena, «Devo studiare con costanza e allenarmi, ma so che per fare questo tipo di attività c’è bisogno di almeno 1500 euro per l’attrezzatura». Ma i costi sono stati abbattuti rispetto a qualche decennio fa, quando la passione dovette cedere il passo alle cifre milionarie: «Il windsurf è uno stile di vita», confessa Mauro Covre, coach del Windsurf Club, «Oggi si sta riuscendo ad avere prodotti di qualità a prezzi accessibili come tutte le altre discipline. Ma nel conto finisce anche l’impegno, a cominciare dalle tre ore ogni giorno di allenamento». I risultati però parlano chiaro, e vedono gli atleti sardi non ridotti a comparse come spesso si può

LA CERIMONIA I ragazzi durante l’apertura della manifestazione ieri pomeriggio a Marina Piccola

pensare in queste occasioni, ma avversari da sfidare e cercare di battere per i coetanei delle altre 23 nazioni rappresentate in questa sei giorni di kermesse internazionale sulle onde del Poetto. «Ci sono tutti i continenti tranne l’Africa», dice con orgoglio Daniele Ciabatti, direttore della manifestazione, «E incontrare due dirigenti sportivi del Pakistan che sono venuti apposta a Cagliari per vedere come si organizza un evento di questo tipo, visto che l’anno prossimo ospiteranno i mondiali, è un vanto». Centinaia di tavole, quasi 500 partecipanti, il doppio delle persone se si considerano coach e accompagnatori, coinvolti nel doppio evento, i mondiali Rs:X Youth e l’europeo Techno 293. «Tutto questo ci costa tra i 50 e i 100mila euro», sottolinea Roberto Dessì, vicepresidente del Windsurf Club, «però i risultati non bastano, c’è bisogno di migliorare l’offerta turistica». Lazzaro Cadelano

RICCARDO GUANTINI

L’EVENTO I NUMERI DELLA RASSEGNA L’EX CAMPIONE «SUL LAGO DI GARDA UN SUCCESSO GRAZIE AI VOLONTARI È UN BUSINESS, QUI PURTROPPO NO»

n Numeri che parlano da soli: circa 400 iscritti, 23 nazioni presenti e 4 continenti rappresentati. Trasferte di migliaia di chilometri per i migliori surfisti del mondo, perfino da Honk Kong, Mosca, Tel Aviv. Nel mezzo sventolano i Quattro Mori, perché tra le possibili medaglie d’oro ci sono gli atleti sardi. Numeri per un’organizzazione autodidatta che deve supportare un appuntamento mondiale: circa 30 barche, decine di persone esperte in primo soccorso, staff organizzativo per le centinaia di vele e tavole: tutto grazie ai volontari.

n «Peccato che Cagliari non sia una città turistica e questo può essere un freno a mano per le capacità organizzative e per il talento dei nostri ragazzi», ha dichiarato Alberto Diaz ex campione degli anni ’80. «Deve far riflettere come a Torbole, sul Lago di Garda riescono a fruttare il windsurf più che a Cagliari senza avere questa potenzialità geotermica, però gli hotel sono pieni e c’è un grande apparato turistico». E Diaz ha una paura: «Che fine faranno i nostri talenti senza una struttura che gli aiuti a crescere?».


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CAGLIARI

Via Carloforte Auto trancia tubo del gas n Ubriaco, perde il controllo della sua auto, si schianta sulle vetture in sosta e poi finisce la sua corsa contro una tubatura del gas, tranciandola. Intervento particolarmente impegnativo, quello avvenuto nella notte tra sabato e domenica in via Carloforte, per gli agenti della polizia municipale e

per i vigili del fuoco. Intorno alle 2 il conducente di una Renault Clio dopo aver perso il controllo della vettura, perché ubriaco, è andato a schiantarsi contro il tubo del gas. Sul posto sono subito arrivati i vigili urbani e i vigili del fuoco, che hanno cercato di tamponare la fuoriuscita di gas. Poco dopo

Sestu Undicenne

difende la madre colpendo il papà con una spranga n Gli schiaffi, le minacce e le botte non lo hanno fermato, pur di salvare la madre che aveva un coltello puntato alla gola, si è scagliato contro il padre, colpendolo ripetutamente al capo con una spranga, fermandosi solamente quando ha visto la mamma fuggire. Protagonista della vicenda un ragazzino di 11 anni di Sestu. Il padre A.C, 39 anni, agricoltore dello stesso comune è stato arrestato dai carabinieri con l'accusa di violenza e resistenza a pubblico ufficiale e maltrattamenti in famiglia. L'arresto del 39enne è avvenuto nella notte tra sabato e domenica in un'abitazione in pieno centro a Sestu dove vivono padre, madre e figlio. A quanto pare la convivenza in casa, secondo quanto

accertato dai carabinieri di Sestu, non sarebbe stata facile. Il capo famiglia avrebbe reso la vita impossibile sia alla moglie che al figlio. In più occasioni avrebbe minacciato e picchiato sia la consorte che il figlio. Una vita da incubo, quindi, segnata dalle liti, dalle minacce e dalle botte. Anche nella notte tra sabato e domenica la storia si sarebbe ripetuta. Il 39enne avrebbe iniziato a discutere con il figlio e con la moglie, ma avrebbe velocemente perso il controllo. Avrebbe schiaffeggiato il figlio e poi si sarebbe avventato sulla moglie. Secondo la ricostruzione effettuata dai militari dell'Arma, l'agricoltore avrebbe preso un coltello in cucina, puntandolo alla gola della consorte,

L’INTERVENTO Due carabinieri sono rimasti feriti durante l’arresto

in via Carloforte sono anche arrivati i tecnici dell’IsGas che si sono immediatamente messi al lavoro per riparare il guasto. Il conducente della Renault Clio è stato denunciato dagli agenti della polizia municipale per guida in stato di ebbrezza, l’automobile è stata sequestrata.

minacciandola di morte. La donna, terrorizzata, ha iniziato a piangere, mentre il marito le teneva poggiato con forza sulla gola il coltello. Una scena terribile, sotto gli occhi del figlio. Il ragazzino, esasperato, ha recuperato una spranga e, senza esitare, si è lanciato contro il padre. Lo ha colpito ripetutamente al capo, facendogli allentare la presa sulla madre. La giovane donna è riuscita a divincolarsi, fuggendo insieme al ragazzino all'esterno dell'abitazione, in cerca di aiuto, inseguiti dall’agricoltore. Una persona che abita nella zona ha fatto scattare l'allarme. Sul posto sono arrivate le gazzelle dei carabinieri di Sestu. I militari hanno intercettato il 39enne all'esterno dell'abitazione. Aveva una profonda ferita al capo, i militari dell'Arma avrebbero cercato di calmarlo, ma sono stati aggrediti. Alla fine i carabinieri sono riusciti a immobilizzare l’agricoltore. È stato trasportato al pronto soccorso dell'ospedale Brotzu, dove i medici lo hanno medicato per le ferite al capo. Medicati anche i militari aggrediti, dovrebbero cavarsela in cinque giorni. Quasi in contemporanea i carabinieri hanno raccolto la testimonianza di mamma e figlio, in questo modo sono riusciti a ricostruire quanto accaduto poco prima, ma soprattutto hanno scoperto una lunga serie di maltrattamenti in famiglia. Manuel Scordo


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SPORT DATI IL CAGLIARI NON SUBISCE GOL DA 378 MINUTI QUARTO POSTO E DODICI PUNTI IN SETTE PARTITE

IL MINUTO DI SILENZIO IL SANT’ELIA COMMOSSO NEANCHE UN BRUSIO POI IL CALDO APPLAUSO

n Con il pareggio di ieri contro il Napoli il Cagliari è balzato al quarto posto della classifica a quota 12 punti realizzati in sette partite. Il primo posto dell’Udinese è lontano tre lunghezze, la Lazio è a più 2 e la Juventus ha solo un punto in più dei rossoblù. È il terzo pareggio senza reti del Cagliari di fila in casa (poi le vittorie contro Roma, Lecce e Novara). I rossoblù non subiscono reti dal 21 settembre (gara contro il Palermo) mentre l’attacco è a digiuno da due partite. Ad andare a segno finora sono stati Thiago Ribeiro, Nainggolan, El Kabir, Conti, Biondini. Ancora nessun minuto in campo per Ekdal e Rui Sampaio che aspettano ancora il loro momento.

n Il minuto di silenzio per Marco Simoncelli, scomparso ieri al Motogp in Malesia è stato osservato in tutti i campi. E il Sant’Elia ha risposto con grande commozione alla morte del campione. Prima il silenzio assoluto di un minuto, poi dagli spalti è iniziato un lungo, caldo applauso da brivido. Anche sul campo grande commozione. In curva Sud lo striscione “Ciao Sic”.

Cagliari sfortunato Tremano i legni e il Napoli un pari che va di “traversa” SANT’ELIA Finisce 0-0, Nenè e Nainggolan a un passo dal gol due pali anche per gli azzurri. Rossoblù ancora in alta quota di Virginia Saba virginia.saba@sardegnaquotidiano.it

n Una giornata strana sin dal mattino, in cui le lacrime sarebbero servite a piangere Simoncelli, e non ad altro. Cagliari-Napoli inizia in una giornata triste di sport, con il minuto di silenzio e il lungo applauso per Sic. La gara che viene dopo, Cagliari-Napoli, poi è bellissima. Finisce 0-0, si allontana forse per sempre il primato, l’attacco rossoblù resta ancora a secco, ma in campo c’è stato equilibrio, coraggio, resistenza, attenzione. La difesa merita per aver cancellato gli amici di Pocho come Cavani “el matador”. Quattro legni (2 per parte) e un prevedibile avvio impreciso. Nenè fatica a fare la sponda (stoppa male e non riesce mai a girarsi) e Nainggolan perde qualche palla di troppo. Ma poi il brasiliano sfiora il gol tre volte, il belga timbra la traversa di De Sanctis con un potente destro da capogiro. E allora ti rendi conto che il Cagliari è maturo anche per giocare ad alti livelli. Cossu invece accontenta tutti. Parte trequartista e spesso si allarga a sinistra in fase di possesso. Accorto e presente per tutto il primo tempo, si innervosisce un po’ per i falli subiti che Banti non vede. Era la sua partita, e l’ha tenuta in mano.

numeri 1’

Dossena prende il palo dopo il cross di Santana

24’

Nenè colpisce la traversa di testa su punizione di Cossu

32’

Stop e tiro a giro di Santana, altro legno

35’

Nainggolan scatena il destro con un missile che fa tremare la traversa di De Sanctis

esce e para mettendoci la faccia. Ancora Santana batte in duello Agostini riuscendo a concludere scordinato ma la palla finisce oltre il secondo palo. Rischio al 13’ quando Nainggolan sbaglia rinviando addosso a Zuniga: il colombiano non conclude perché anche Agazzi è bravo a uscire. Angolo e Canini al 16’ ci prova di testa ma la palla è fuori. Al 18’ il fallo di Lavezzi ad Astori, il difensore lascia il campo in barella: dopo gli esami l’esito è frattura del perone. Entra Ariaudo che da lì in poi farà una gara di tutto rispetto. Nenè, invece, fatica molto. Al 24’ Cossu guadagna e batte una punizione, trova la testa del brasiliano che colpisce la traversa. Walzer di legni: al 32’ arriva il terzo con stop e giro di Santana che prende un altro palo. Al 35’ si coordina Nainggolan con una gran botta che fa tremare la traversa. Quattro. Agazzi sempre pronto, al 42’ Ribeiro si porta a spasso il pallone, Pisano serve Biondini che per poco la mette all’incrocio. Al 44’ l’azione che Ficcadenti vorrebbe sempre: Ribeiro scarica ad Agostini in sovrapposizione che crossa: ancora, Nenè di testa sfiora il gol. SECONDO TEMPO Nella ripresa primo inserimento di-

Conti che su cross di Cossu colpisce di testa ma la palla finisce al lato. Al 54’ fuori il Pocho nervoso e dentro Hamsik. In fascia nasce un duello stile rugby con Nainggolan che non si fa placcare e resiste fino all’ultimo anche a Zuniga. Poi ancora Nenè: dribbla tutti in area calcia allargandosi a sinistra, Biondini ci mette il piede ma De Sanctis arriva prima. Al 63’ Cossu si mangia le mani perché per poco non intercetta il passaggio di Se Sanctis. Il rossoblù subisce molti falli ma Banti ignora. Entrano Maggio e Inler. Thiago Ribeiro butta via una ripartenza con un tiro fuori area. Poi, servito splendidamente da Cossu scavalcando l’area, calcia e prende Aronica due volte. Il Napoli prova a ripartire forte (con Zuniga inarrestabile) ma Agazzi è pronto sul tiro di Dzemaili. Il Napoli insiste. Al 77’ entra Ibarbo per Thiago Ribeiro. All’82’ Maggio prova un rasoterra ma Agazzi è bravissimo a parare. Cossu ammonito, Campagnaro lo butta giu ma Banti non vede. All’85 scontro Agazzi-Pisano in area dopo l’uscita del portiere. Il difensore intontito non ce la fa. Entra Perico. Ibarbo fa solo in tempo a farsi una cavalcata tutto campo. Poi Zuniga tira una bomba. Finisce così.

COSSU «IL NAPOLI È FORTE, MA NOI MEGLIO» n Era la sua partita, ed è stato il migliore in campo. «Abbiamo disputato una buona partita e abbiamo avuto tante occasioni da gol», racconta Andrea Cossu a fine gara. «Il Napoli è una squadra forte, ma abbiamo giocato alla pari. Anche se abbiamo avuto qualche occasione in più e avremmo potuto conquistare i tre punti». Il Sant’Elia era quasi al completo ma, a differenza delle sfide contro le grandi, in tutti i settori si tifava per il Cagliari. «Davvero fantastici: è una partita sentita per tutta Cagliari e anche io, che sono di Cagliari, l’ho sentita molto». Ha giocato dietro le punte, la sua posizione preferita. «Sì, oggi ho giocato nel ruolo che mi piace, in mezzo sto bene». Andrea Cossu ha subito tanti falli, ma l’ammonito è stato lui. «Con l’arbitro Banti anche l’hanno scorso mi sono beccato una multa da 5mila euro...». M.Z.

PRIMO TEMPO Fischio e Dossena: Santana brucia Agostini in fascia e mette palla in mezzo ma il centrocampista azzurro prende il palo. Bene, si può cominciare. Così al 3’ Nenè ruba palla a Gargano, supera Aronica ma De Sanctis

CAGLIARI NAPOLI

0 0

CAGLIARI (4-3-1-2) Agazzi 6.5, Pisano 6 (42 st Perico sv), Canini 6,5, Astori sv (18 pt Ariaudo 6,5), Agostini 6, Biondini 6, Conti 6, Nainggolan 6, , Cossu 6,5, Nenè 5, Ribeiro 6 (33' st Ibarbo sv). Allenatore Ficcadenti 6,5 (25 Avramov, 20 Ekdal, 30 Rui Sampaio, 9 Larrivey) NAPOLI (3-4-2-1) De Sanctis 6, Campagnaro 6, Fernandez 6, Aronica 6, Zuniga 6.5, Dzemaili 5.5, Gargano 6 (26' st Inler 6), Dossena 6, Santana 5.5 (23' st Maggio 6), Lavezzi 5.5 (10' st Hamsik 6), Cavani 6. Allenatore Mazzarri 6. (83 Rosati, 3 Fideleff, 28 Cannavaro, 9 Mascara) ARBITRO Banti di Livorno 6. NOTE Ammoniti Lavezzi, Maggio, Conti e Nenè per scorrettezze, Cossu per comportamento non regolamentare. Angoli: 7 a 4 per il Cagliari. Recupero: 2' e 4'. Spettatori: 20.000 circa

Pagelle Conti aiuta in difesa, Ribeiro è calato

DANIELE CONTI

LAPRESSE

n Agazzi 6.5: Che differenza c’era ieri con De Sanctis? A parte i capelli, nessuna. Tre parate da ottimo portiere e un’uscita coraggiosa. n Pisano 6: Soffre Dossena nella prima parte ma se il Napoli non punge il merito è anche suo. n dal 42’ st Perico sv: Presente. n Canini 6.5: Impeccabile, pulito. Lancia palloni giocabili. Lo fa sempre, ma forse è meglio così. n Astori sv: Esce al 18’ per una distorsione. Poi si scopre che è una frattura del perone. n dal 18’ pt Ariaudo 6,5 All’esordio si fa trovare pronto. Furbo nel non aggredire speedy Lavezzi. Un ottimo segnale per Ficcadenti. n Agostini 6: Si fa battere due volte

da Santana nei primi minuti di gara, poi aggiusta tutto e allora si fa vedere anche in attacco. n Biondini 6:Dà una grande mano in fase difensiva, prova di sostanza. n Conti 6: Sacrificato anche lui in difesa si vede poco in attacco: solo due inserimenti e una sola punizione battuta. È l’unico che saprebbe come punire il Napoli. n Nainggolan 6: Qualche leggerezza

ROSSOBLÙ Agazzi dà sicurezza e resta imbattuto, Ariaudo che esordio, Agostini si perde all’inizio ma poi è impeccabile

all’inizio poi scatena il destro, trema la traversa e si riprende il centrocampo. n Thiago Ribeiro 6:Butta via una ripartenza e calcia due volte di fila colpendo il povero Aronica. n Nenè 6: Una traversa, è l’unico ad avere qualche occasione. Il gol non arriva, fatica a girarsi e a fare sponde. n Cossu 6,5:Era la sua gara. Si danna, pressa e per poco intercetta la palla di De Sanctis. Bellissimo assist al 2° tempo che Ribeiro spreca n dal 33’ st Ibarbo sv:Entra troppo tardi, quando corre non sai mai dove vada a finire. n Ficcadenti 6,5: Il suo Cagliari è maturo, crea occasioni e sa sempre chi ha davanti. V.S.


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LUNEDÌ 24 OTTOBRE 2011

ASTORI FRATTURA DEL PERONE PER IL DIFENSORE IERI SERA GLI ESAMI CLINICI, RECUPERO PIÙ LUNGO

AGAZZI «TUTTI CI ALLENIAMO PER ESSERE PRONTI IN QUESTA SQUADRA NON CI SONO RISERVE»

n Frattura del perone per Astori. Il fallo di Lavezzi per Ficcadenti era forse da ammonizione. In ogni caso il difensore rossoblù al 18’ del primo tempo è rimasto dolente in campo ed è stato cambiato dal tecnico rossoblù. Per Astori si era parlato di una distorsione alla caviglia, ma gli esami clinici in serata hanno poi rivelato che si tratta di una frattura che allunga i tempi di recupero da due a tre mesi. Una tegola in casa Cagliari che perde il difensore convocato anche in nazionale e finora protagonista di un avvio impeccabile. Andato via dal Sant’Elia col piede fasciato e col viso dolente, nessuno avrebbe pensato si trattasse di una frattura del perone.

n I suoi minuti di imbattibilità sono diventati 374, ma Agazzi attribuisce grandi meriti alla difesa. «Astori è un punto di riferimento importante, ma Ariaudo è stato monumentale: è giovane ma di qualità e nelle partite che ha disputato l’ha sempre dimostrato - commenta il portiere rossoblù - non è una riserva, perché in questa squadra non ce ne sono: tutti ci alleniamo per farci trovare pronti perché il momento arriva per tutti».

Ficcadenti «Carichi sino alla fine questione di centimetri» i protagonisti

IL TECNICO « Nella seconda parte abbiamo iniziato molto bene, forse lì potevamo essere più lucidi. Di certo se continuiamo a giocare così tutti ci rispetteranno. Mi dispiace molto per Astori» di Gabriele Lippi

NAINGGOLAN: «L’HO VISTA DENTRO, POI... LA TRAVERSA» Al 35’ ha superato De Sanctis con un tiro (quasi) perfetto: «L’ho vista dentro, poi l’ho vista rimbalzare sulla traversa, m’è dispiaciuto tanto: peccato». Radja Nainggolan è combattivo in campo e concreto fuori, in tanti confidano nella trasferta di Cesena ma lui smorza i toni: «Il Cesena ha bisogno di punti, mercoledì sarà un’altra battaglia».

ARIAUDO: «BENE L’ESORDIO NON ERA SEMPLICE ENTRARE» «Non era una partita semplice per entrare, ma mi son trovato bene». L’infortunio di Astori rilancia in campo Lorenzo Ariaudo. «È andata bene, ora pensiamo a Cesena. La classifica fa piacere, essere così in alto fa anche sorridere».

n Nessun rimpianto. Massimo Ficcadenti non se la senta di vedere il bicchiere mezzo pieno. Lo consiglia la prestazione della squadra, e ancora di più una classifica che continua a sorridere al Cagliari. «Ci abbiamo provato fino alla fine, pur avendo di fronte una squadra forte che voleva vincerla. Nella seconda parte abbiamo iniziato molto bene, forse lì potevamo essere più lucidi, ma a volte è stata veramente questione di centimetri». Una partita che finisce 0-0, ma che non assomiglia per niente a quella opaca e noiosa di una settimana fa contro il Siena. Due pali per parte e tante occasioni da gol. «Anche loro hanno avuto le loro opportunità – ammette sinceramente Ficcadenti – hanno preso una traversa con Dossena e un palo con Santana su un nostro errore difensivo. Ma noi ce la siamo giocata». E per giocarsela l'allenatore rossoblù ha scelto di riportare Cossu un po' più alle spalle delle punte e un

NENÉ: «FARÒ UN GOL CONTRO IL CESENA» Dopo il Siena aveva annunciato una partita col Napoli aperta e con occasioni. Nené ha cercato il gol, ma la traversa ha strozzato l’urlo in gol, allora arriva un nuovo pronostico. «Contro il Cesena voglio una buona occasione per fare gol e portare a casa i tre punti».

po' meno sulla fascia: «Abbiamo fatto così perché loro si aprivano molto con i due attaccanti esterni, e con i due mediani che si abbassavano spesso. Non volevamo che i centrocampisti riuscissero a cambiare gioco con facilità per le ali, e ci siamo riusciti». L'assenza del gol non lo preoccupa, considerato anche il valore degli avversari: «Abbiamo avuto le occasioni giuste oggi, e non possiamo pensare che vengano qui a lasciarci giocare e concederci una manovra fluida. È un campionato molto equilibrato, il Napoli è una squadra con tanta qualità, eppure anche loro hanno dovuto lanciare lungo più di una volta perché era l'unico modo per arrivare in area». Preferisce non commentare la prestazione di Banti, ma una cosa che gli da fastidio c'è, e allora quel sassolino dalla scarpa se lo toglie: «Mi dispiace per Astori che si è fatto male e ne avrà per qualche settimana (ancora non era giunta la notizia della frattura del perone) per un fallo un po' cattivo di Lavezzi che poteva essere

info

MASSIMO FICCADENTI «Mi dispiace per Astori che si è fatto male e ne avrà per qualche settimana per un fallo un po' cattivo di Lavezzi da ammonizione».

da ammonizione. Mi dispiace non tanto per il cartellino, quanto per il giocatore che si è infortunato». Si tiene stretta la classifica, Ficcadenti: «Siamo contenti per i punti che abbiamo, e siamo convinti che giocando così otterremo il rispetto da parte di tutti. Guardate anche i dati del possesso palla, siamo quarti o quinti nel campionato. Ci difendiamo bene, ma proponiamo anche il nostro gioco». Gli è piaciuta la squadra, per l'atteggiamento in campo e per la mentalità giusta, e gli è piaciuto anche Lorenzo Ariaudo, che è entrato in campo al posto di Astori. Manca ancora qualcosa in avanti, gli attaccanti non segnano, ma lui resta ottimista anche sotto questo profilo: «Quando ci sono pochi spazi è difficile fare tutti gli schemi che vuoi e spesso a decidere può essere la qualità dei giocatori. E oggi ho visto crescere anche Nené e prendere un po' di confidenza in più». La mente e l'attenzione va infine al turno infrasettimanale di Cesena: «Conosco il Manuzzi e i suoi tifosi. È un ambiente molto caldo e contro noi saranno motivatissimi dalla cattiva situazione in classifica. La squadra è molto diversa da quella che avevo io e ha le qualità giuste per fare bene. Dovremo stare attenti».

MAZZARRI: «SODDISFATTO, AVVERSARIO DI VALORE MA DOVREMMO ESSERE PIÙ CINICI SOTTOPORTA» «Abbiamo giocato bene - ha detto Mazzarri -, bisogna anche considerare il valore dell'avversario. Se il Cagliari è lì al secondo posto e davanti a noi, un motivo dovrà pur esserci. Il Napoli ha creato le sue belle occasioni, certo dobbiamo essere più cinici in fase conclusiva se vogliamo tornare a essere il Napoli dell'anno scorso. Stiamo pagando qualcosa in termini di lucidità. Il dispendio di energie fisiche e nervose per gli impegni europei, che oggi hanno suggerito un mini turn over, si fanno sentire soprattutto in area avversaria. Ma sono contento della squadra».

Presidenti Cellino a De Laurentiis: «E ora battete l’Udinese»

MASSIMO CELLINO Sugli spalti con la bandana accanto al figlio

LAPRESSE

n Hanno due caratteri forti, e infatti vanno d’accordo. Mentre Aurelio De Laurentis, presidente del Napoli, aspettava la squadra vicino al pullman è stato raggiunto dal suo collega Massimo Cellino. «Siete stati molto fortunati, vi è andata bene: con tutte le occasioni che abbiamo avuto ci sarebbe potuta andare meglio», ha detto schiettamente il presidente rossoblù al suo omologo, che ai giornalisti napoletani stava spiegando quanto fosse difficile il campo del Cagliari e che la squadra ha incassato un punto che muove la classifica, visto che anche le altre squadre stanno andando piano. A quel punto Cellino l’ha stuzzicato un po’: «Certo che potevate anche farci vincere...». Il Na-

poli ha un punto in meno del Cagliari, ma il presidente ormai si è abituato a volare alto e non nasconde i sogni di gloria: l’Udinese è sola in testa con tre punti in più del Cagliari e la squadra di Guidolin mercoledì giocherà al San Paolo. «Mi raccomando, mercoledì vincete con l’Udinese - ha raccomandato Cellino a De Laurentis - noi contro il Cesena faremo la nostra parte, ma voi datevi da fare».

L’INCONTRO Nel dopo gara il numero uno rossoblù parla delle lacrime verso Mazzarri e augura il pianto a Guidolin

Più nello specifico Cellino ha puntato il mirino sull’allenatore dei friuliani che guidano la serie A: «Guidolin è uno abituato a piangere sempre: ecco, per una volta, fatelo piangere sul serio». Sempre in tema di pianti, poco prima, aveva confessato di aver tirato molte lacrime all’indirizzo di un altro allenatore, quello del Napoli Walter Mazzarri. «Se gli prende anche solo una delle lacrime...» ha detto a proposito del mister napoletano, che non gode di molta simpatia al di là del Vesuvio. Cellino l’ha criticato anche sotto l’aspetto tecnico, dicendo che Mazzarri è «uno che toglie Lavezzi per mettere in campo un centrocampista...». Marcello Zasso


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LUNEDÌ 24 OTTOBRE 2011

SPORT NEL POSTICIPO 2-0

le altre gare

La Lazio vola contro il Bologna trova il 2° posto n La Lazio continua la sua marcia e batte il Bologna 2-0 con autogol di Acquafresca al primo tempo e il gol di Lulic nella ripresa. La squadra di Reja vola così al secondo posto in classifica a una lunghezza dall’Udinese. Contro il Bologna pericolosi fino all’ultimo Cissè e Klose, inarrestabili. All’8 Lazio vicina al vantaggio con una palla tesa di Ledesma e deviazione di Konko che colpisce il palo. La Lazio insiste con Hernanez che di testa cerca il gol su cross di Lulic. Al 22’ Ramirez solleva la palla di sinistro e scarica il destro che finisce sul lato. Cesarini mette Di Vaio a tu per tu con Marchetti, ma Damato ferma il gioco per un fallo precedente di Ramirez. Al 38’ il destro di Cissè trova la deviazione di Casarini. Il Bologna poi sfiora il pareggio con un destro di Acquafresca ma Lulic salva sulla linea. SECONDO TEMPO Nella ripresa arriva il raddoppio con Lulic dopo 3 minuti su assist di Cissè. Il Bologna fatica e si affida a Ramirez, la Lazio cede spazio. Al 12’ girata in area di Cissè che chiede il rigore per la deviazione di mano di Cherubin. Hernanez lascia il campo per distorsione alla caviglia sinistra: entra Scaloni. Al 22’ sinistro al volo di Ramirez deviato prima che arrivasse dalle parti di Marchetti. Il Bologna non trova sbocchi nonostante il rallentamento della Lazio. Al 29’ Klose prova a mandare in porta Cissè ma l’arbitro fischia il fuorigioco. Al 30’ Marchetti salva ancora sul sinistro di Morleo su punizione. Al 34’ ancora Cissè manda fuori di un soffio. Per il Bologna entra Vantaggiato al posto di Acquafresca. La Lazio si chiude, Di Vaio diventa irraggiungibile per i compagni di squadra. Per la Lazio entra Sculli ed esce Lulic. L’arbitro concede quattro minuti di recupero. Ma ormai i giochi sono fatti. La Lazio di Reja può festeggiare.

LAZIO BOLOGNA

2 0

RETI 23' Acquafresca (aut), 48' Lulic BOLOGNA (4-3-1-2) Agliardi 6, Raggi 5, Portanova 5, Cherubin 5,5, Morleo 6, Casarini 5 (14' st Gimenez 5,5), Mudingayi 6, Kone 5 (14' st Pulzetti 5,5), Ramirez 6,5, Di Vaio 5, Acquafresca 5 (35' st Vantaggiato sv). Allenatore Pioli 5. (1 Gillet, 8 Garics, 51 Loria, 4 Krhin). LAZIO (4-3-1-2): Marchetti 7,5, Konko 6,5, Biava 6, Dias 6, Radu 6, Lulic 7 (42' st Sculli sv), Ledesma 7, Matuzalem 6 (26' st Cana sv), Hernanes 6,5 (19' st Scaloni 6), Cisse 6,5, Klose 6. Allenatore Reja 6,5. (1 Bizzarri, 21 Diakitè, 9 Rocchi, 18 Kozak). ARBITRO Damato di Barletta 6. NOTE Ammoniti Cherubin, Dias, Biava, Ramirez, Pulzetti e Gimenez per gioco scorretto e Lulic per proteste. Angoli: 8-2 per il Bologna.

INTER CHIEVO

RETI nel pt 34' Thiago Motta INTER (4-3-1-2) Julio Cesar 6, Maicon 7, Lucio 6.5, Chivu 6.5, Nagatomo 6.5, Zanetti 6.5, Cambiasso 6.5, Thiago Motta 7, Sneijder 6.5 (22' st Stankovic 6), Zarate 6 (45' st Obi 6), Pazzini 6 (33' st Castaignos 4). Allenatore Ranieri 6.5 (12 Castellazzi, 2 Cordoba, 42 Jonathan, 22 Milito) CHIEVO (4-3-1-2) Sorrentino 6.5, Frey 6, Morero 6, Cesar 6, Jokic 6, Vacek 5.5 (37' st Rigoni 6), Bradley 5, Hatemaj 5.5 (16' st Thereau 5.5), Cruzado 5.5, Paloschi 5 (21' st Moscardelli 6), Pellissier 5.5. Allenatore Di Carlo 5.5 (17 Puggioni, 3 Andreoli, 5 Mandelli, 7 Sammarco) ARBITRO Celi di Campobasso 5.5 NOTE Ammoniti: Thiago Motta, Maicon Jokic e Vacek Angoli: 10-4 per l’Inter.

PARMA ATALANTA

DI NATALE L’attaccante dei friulani ha segnato una doppietta al Novara ed è capocannoniere del torneo con 6 gol

LAPRESSE

Udinese Un tris da urlo

friulani padroni della A CAPOLISTA Secco 3-0 al Novara con doppietta di Di Natale inframezzata dal gol di Domizzi. Guidolin gongola: «Nessuno ci nomina per lo scudetto, ho stimo dei miei colleghi e avranno ragione loro»

UDINESE NOVARA

3 0

RETI pt 33', 4' st Di Natale, 40' Domizzi; UDINESE (3-5-1-1) Handanovic 6, Benatia 6.5, Danilo 6.5, Domizzi 7 (42' st Neuton), Ferronetti 6 (33' st Ekstrand sv), Isla 6, Badu 6.5, Asamoah 6, Armero 6.5, Torje 5.5 (29'st Floro Flores sv); Di Natale 7.5. Allenatore Guidolin 7 (21 Padelli, 18 Battocchio, 31 Fabbrini, 30 Doubai) NOVARA (4-4-1-1) Fontana 5.5, Garcia 6, Centurioni 5.5, Paci 5.5, Dellafiore 5.5, Porcari 5.5, Radovanovic 6, Rigoni 5.5 (18' st Gemiti), Pesce 5.5 (6' st Maggiorini 5.5), Pinardi 5.5, Morimoto 6 (15'st Granoche). Allenatore Tesser 6 (44 Coser, 14 Morganella, 18 Marianni, 21 Mazzarani) ARBITRO Guida (Torre Annunziata) 6.5 NOTE Ammoniti Morimoto, Porcari, Asamoah Angoli: 9-5 per l'Udinese.

n L'Udinese vola. Il club friulano non sbaglia un colpo, rulla l'incolpevole Novara senza fare neppure troppa fatica e ora si gode, per qualche giorno, il primato in solitaria in classifica. L'occasione, dopo il pareggio di sabato sera della Juventus con il Genoa, era troppo ghiotta per non sfruttarla, tanto più contro un avver-

sario mai arrendevole, ma certo di valore nettamente inferiore ai bianconeri. Di Natale, con 6 reti in campionato, divente il leader della classifica marcatori. Avvio di gara a ritmi blandi. L'Udinese, forse con in corpo ancora un po’ di tossine dopo la gara di giovedì sera di Europa League, non spinge troppo sull'acceleratore. Il Novara è squadra mobile e non rinuncia a giocare. Ma la difesa friulana non è per puro caso la migliore del campionato. La gara si vivacizza a tratti. Il primo tiro in porta vero e proprio della gara arriva, però, solo al 16' con una botta dalla distanza di Armero, parata dall'estremo difensore piemontese. Torje è opaco e non dà l'apporto sperato. Di Natale è lasciato troppo solo in attacco, ma si fa trovare pronto in area a ribadire in rete al 33’ un cross di Armero, complice una deviazione involontaria di un difensore del Novara. Il vantaggio mette le ali ai friulani che raddoppiano al 40' con una spizzata di Domizzi, sbucato sul primo palo, quasi sulla linea di fondo. L'Udinese vuole con tutte le sue forze il primato in solitaria in classifica. E lo dimostra subito, in avvio di ripresa, con il tris firmato da Di Natale con una punizione magistrale all'incrocio dei

pali, da dove Fontana non può far nulla per toglierla. È dura per tutti stare dietro a un'Udinese così. Anche per il Novara neopromosso, ma la squadra di Attilio Tesser ha il merito di non lasciarsi abbattere dal terzo centro bianconero e di non rinunciare mai a giocare. L'Udinese amministra il vantaggio senza troppi problemi. Prova a incrementarlo senza forzare, ma la testa è già rivolta alla prossima sfida, mercoledì, in casa del Napoli. GUIDOLIN SI GUSTA IL 1° POSTO «Sono molto contento del risultato e della classifica che ci gustiamo». Così l'allenatore dell'Udinese capolista Francesco Guidolin. «Noi cinici? Non lo so - ha aggiunto - abbiamo fatto una bella gara e abbiamo meritato di vincere. I ragazzi stanno crescendo e hanno ancora voglia di migliorare. Nello spogliatoio abbiamo un cartello con il nostro obiettivo, che rimangono i 40 punti della salvezza, ogni partita lo aggiorniamo, ma non guardiamo mai la classifica e non abbiamo ancora motivo di esaltarci». «Scudetto? Io sono un attento osservatore - le parole di Guidolin nessuno nomina l'Udinese tra le papabili e io che ho molta stima dei miei colleghi penso che abbiano ragione... Non saprei cos'altro dire, questo primo posto è bellissimo. Noi possiamo fare bene se continuiamo così con questa umiltà e generosità».

Milan Aggrappati alla Boa, pazza rimonta da 0-3 LECCE MILAN

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RETI nel pt 4' Giacom., 30' Oddo (rig), 38' Grossmuller; nel st 4', 10' e 18' Boateng, 38' Yepes. LECCE (4-3-2-1) Benassi 4,5, Oddo 5, Tomovic 5, Esposito 5, Mesbah 5, Obodo 6, Strasser 5.5, Giacomazzi 6, Cuadrado 6 (35' st Ofere sv), Grossmuller 6 (14' st Bertolacci 5), Corvia 5.5 (32' st Giandonato sv). Allenatore Di Francesco 4.5. (Gabrieli, Carrozzieri, Olivera, Pasquato) MILAN (4-3-1-2) Abbiati 5, Abate 5.5, Nesta 5.5, Yepes 6.5, Antonini 6, Ambrosini 5 (1' st Aquilani 7), Van Bommel 5.5, Nocerino 6.5, Robinho 4.5 (1' st Boateng 9), Cassano 7.5 (44' st El Shaarawy sv), Ibrahimovic 5. Allenatore Allegri 6 (Roma, Taiwo, Mexes, Bonera) ARBITRO Peruzzo di Schio 5. NOTE Ammoniti: Oddo, Esposito, Corvia, Benassi

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n È un Milan da pazzi, passa a Lecce dopo essere stato sotto per 0-3. Letteralmente preso per mano da Prince Boateng (tre reti in 18' nella ripresa, dopo essere subentrato a un inesistente Robinho) e Cassano, la squadra di Allegri rimedia ad un primo tempo disastroso e piazza infine il colpo del sorpasso con Yepes che insacca un assist delizioso del reuccio di Bari Vecchia. Allegri ringrazia il gigante ghanese che aveva lasciato inopinatamente in panchina, dopo l'ottima prova di Champions, e tira un sospiro di sollievo approfittando anche delle nefandezze del Lecce che in vantaggio di tre reti, a metà gara, pensava di aver già archiviato la partita. Al 4' salentiniè già in vantaggio. Giacomazzi,

di testa su punizione di Grossmuller. Il raddoppio al 30'. sugli sviluppi di un angolo, Abbiati caricato si fa sfuggire la palla e atterra platealmente Corvia. Dal dischetto l'ex Oddo per il 2-0. Il tris al 38' Grossmuller firma il gol che sembra chiudere la partita. Allegri negli spogliatoi rimpiazza Ambrosini con Aquilani ma soprattutto Robinho con il “Boa”, che ha una furia da indiavolato e due marce in più di tutti: tre

A LECCE Primo tempo da incubo, poi entra Boateng e in 18’ segna tre reti. Di Yepes il gol-vittoria. Allegri: «Non ci credevo più»

gol in 18’ e gara riassestata. Il primo è una forte conclusione, il secondo è un bolide dal limite, il terzo dalla corta distanza. I campioni d'Italia non si accontentano e al 38' la rimonta e il sorpasso sono serviti: Cassano pennella con dolcezza un cross morbido per Yepes che con una testata vigorosa firma il 4-3. Allegri si gode la vittoria in rimonta ma ammette: «Il nostro approccio alla gara è stato pessimo, il Lecce ha disputato un gran primo tempo, noi eravamo lunghi, non riuscivamo a giocare ed abbiamo subito due gol con palla ferma. Poi abbiamo reagito alla grande e alla fine abbiamo vinto una gara che alla fine del primo tempo non credevo di ribaltare. Boateng? Oggi ha fatto benissimo».

1 2

RETI nel st 10' e 13' Moralez, 35' Valdes PARMA (4-4-1-1) Mirante 5.5, Zaccardo 5, Paletta 5, Lucarelli 5.5, Gobbi 5.5, Biabiany 6 (23' st Valiani 5.5), Morrone 5, Jadid 6, Modesto 6 (28'st Valdes 6), Giovinco 6.5, Floccari sv (8'pt Pellè 5,5). Allenatore Colomba 5.5 (1 Pavarini, 3 Feltscher, 33 Santacroce, 8 Galloppa) ATALANTA (4-4-1-1) Consigli 6.5, Masiello 6, Lucchini 5.5, Capelli 6, Peluso 5.5, Schelotto 6.5 (40' st Bellini sv), Cigarini 5.5 (29' st Carmona sv), Padoin 6, Bonaventura 5.5 (35' st Brighi sv), Moralez 7, Denis 6. Allenatore Colantuono 6.5 (78 Frezzolini, 28 Gabbiadini, 89 Marilungo, 90 Tiribocchi) ARBITRO Brighi di Cesena 5 NOTE Ammoniti Lucchini, Padoin, Pellè, Lucarelli Angoli: 9 a 4 per il Parma

ROMA PALERMO

1 0

RETI nel pt 8' Lamela ROMA (4-3-1-2) Stekelenburg 7, Cassetti 6, Burdisso 6, Juan 5.5 (33' st Heinze sv), Josè Angel 6, Pizarro 6.5, De Rossi 6.5, Gago 6.5, Lamela 7 (38' st Bojan sv), Borriello 5 (25' pt Perrotta sv), Osvaldo 6. Allenatore Luis Enrique 6.5 (18 Curci, 5 Heinze, 11 Taddei, Simplicio, 20 Perrotta, 31 Borini) PALERMO (4-3-1-2) Tzorvas 6, E. Pisano 5.5, Silvestre 5, Migliaccio 5.5 , Balzaretti 6, Acquah 6 (36' st Miccoli 6), Barreto 5, Della Rocca 5.5 (9'st Cetto 6) , Zahavi 5.5 (30' Ilicic sv), Hernandez 6, Pinilla 5.5. Allenatore Mangia 5.5 (99 Benussi, 2 Mantovani, 13 Aguirregaray, 21 Bacinovic) ARBITRO Bergonzi di Genoa 6 NOTE Ammoniti Hernandez, Della Rocca e Migliaccio, Gago, Pizarro

LA CLASSIFICA


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LUNEDÌ 24 OTTOBRE 2011

SPORT SERIE D BUDONI IMBATTUTO COL BOVILLE ARZACHENA VINCENTE, PORTO TORRES KO

PROMOZIONE A SANT’ANTIOCO A PICCO PORTO CORALLO E SAMASSI IN VETTA

PROMOZIONE B USINESE BATTE E AGGANCIA IL TEMPIO, LATTE DOLCE SOLO AL COMANDO

n L’8ª giornata: Arzachena-Fidene 3-1, Astrea-P.Torres 30, Boville-Budoni 0-0, Bacoli-Salerno sosp., CivitavecchiaAnziolavinio 1-2, Cynthia-Pomigliano 2-2, MonterotondoSora 0-2, Sant’Elia-Marino 2-2, Selargius-Palestrina 1-1. n Classifica: Budoni 18; Salerno 17; Sora 15; Marino 14; Monterotondo, Porto Torres 13; Anzio, Arzachena 11; Pomigliano, Selargius 10; Astrea, Fidene, Palestrina 9; Boville, Civitavecchia 8; Cynthia 6; Bacoli 4; Prog. Sant’Elia 2.

n La 6ª giornata Arbus-Siliqua 2-3, Barisardo-Lanusei 1-4, Ferrini-Asseminese 3-3, Fulgor-S.’Elena 11, Porto Corallo-S.Antioco 4 - 0, Q 2000-Tortolì 1-0, Samassi-Cardedu 5-0, Serramanna-La Palma 2-0 n Classifica. Porto Corallo, Samassi 16; Sant’Antioco 15; Serramanna 13; Q 2000, Siliqua 10; La Palma 8; Asseminese, Barisardo 7; Cardedu, Ferrini, Lanusei 6; Tortolì 5; Arbus, Sant’Elena 4; Fulgor Senorbì 1.

n La 6ª giornata Corrasi-Borore 0-0, Dorgalese-Ilva 40, F.Olbia 05-Posada 0-0, Ghilarza-Codrongianos 0-1, Latte Dolce-Abbasanta 1-0, Olmedo-Fonni 0-4, OzieresePorto Rotondo 2 -2, Tempio-Usinese 0-1. n Classifica. Latte Dolce 18; Tempio, Usinese 15; Dorgalese 13; Posada 11; Ilva 10; Corrasi 8; Codrongianos, Fonni, F.Olbia 05, Porto Rotondo 7; Ozierese 5; Borore 4; Ghilarza 3; Abbasanta 2; Olmedo 0.

RAMMARICO S.ELIA

ECCELLENZA

Affuso non molla «Più vivi che mai si poteva vincere» n La fortuna girerà per tutti, ma se ne sta guardando bene dall’avvicinarsi anche solo per un pelo al Progetto Sant’Elia. Sabato i ragazzi di Rosario Affuso hanno fatto una grande prestazione, tra l’altro contro un Marino di tutto rispetto, imbattuto e terzo in classifica. «Abbiamo fatto una grande prestazione corale – commenta il tecnico Affuso – dimostrando di essere una squadra che ha tanta voglia di lottare. Il Marino è una delle squadre più forti assieme al Salerno, dal punto di vista qualitativo è anche superiore. Avremmo meritato la vittoria». I cagliaritani ce l’hanno messa tutta, tenendo il pallino del gioco, Cordeddu e Caddeo sono stati rapidi a ripartire e a cercare soluzioni gol. Ma al Sant’Elia sembra non bastare mai. A smorzare la felicità di un vantaggio del tutto meritato arriva l’ennesimo rigore contro. «Serao ha preso la palla, era un rigore un po’ dubbio – dice mister Affuso – gli arbitri finora hanno fischiato forse un po’ troppi rigori contro il Sant’Elia». Poi, il 2-2 avversario al 95’ in un recupero tanto lungo quanto ingiustificato. «Punizione inesistente. Due palle inattive che ci hanno penalizzato». E dopo la doccia, i ragazzi del Marino salgono sul pulman euforici per un pareggio che sembrava impossibile mentre il premio sfortuna va tutto al Sant’Elia. «È un periodo nero, ci gira sempre tutto male – commenta invece il diesse Roberto Ibba – a noi non ci avrebbero mai fischiato un rigore così. In queste ultime due gare avremmo meritato di fare quattro punti, ne abbiamo fatto uno». Niente da dire ai ragazzi di Affuso e ai nuovi arrivati, Giraldi e Coppola che in campo ce l'hanno messa tutta. «Alla squadra non possiamo rimproverare nulla – commenta ancora Ibba – ha sempre giocato al massimo e con determinazione. La qualità e rapidità di una squadra parte dal centrocampo, Giraldi e Coppola si sono sentiti». Due punti e una salvezza che sembra fin troppo lontana. Il tecnico Affuso si mostra positivo: «Stiamo crescendo, i segnali sono molto positivi, dimostrazione di un Sant’Elia più vivace che mai». Anche il ds Ibba è fiducioso: «La classifica è bugiarda, sono convinto che ci salveremo, il campionato è ancora lungo». Eleonora Fava

Sanna riporta la Torres in testa Fertilia fa paura

RETI 11’ pt Tarantino, 26’ st Mancosu SELARGIUS (4-4-2) Mainas, Piselli, Acquaviva, Piras, Lai Ant., Puddu(17’st Mancosu), Farci(27’pt Boi), Rais, Lai Nic., Sarritzu, Mura . Allenatore Vincenzo Fadda (Arrus, Curreli, Callai, Farris, Pinna) PALESTRINA (4-3-3) Del Duchetto, Pralini, Pirolozzi(17’st Trucolo), Cangiano, Salomon, Di Gioacchino, Tarantino, Costantini, Macciocca(38’st Corradino), Dul, Amendola. Allenatore Stefano Ferretti (Di Costantino, Tricoli, De Vecchis, Torre, Melluso) ARBITRO Paride De Angeli di Abbiategrasso NOTE Ammoniti Antonio Lai, Rais, Piras, Piselli, Amendola, Costantini per gioco scorretto.

n La Torres risponde alla vittoria dell’Olbia e torna in vetta solitaria. Alghero e Fertilia restano in alto. Torres-Villacidro 1-0. I sassaresi non vanno in testa coda contro i campidanesi. Decide il bomber Sanna (assist di Tedde), gara con tante occasioni (due traverse di Sanna e palo di Pippia). Atl Elmas-Fertilia 0-2 Un gol per tempo dei giuliani alla quarta vittoria di fila: apre Roberto Carboni con una volée dal vertice dell’area piccola, raddoppia Luca Carboni su rigore. Alghero-Tavolara 3-2 La vendetta di Stocchino sugli olbiesi andati in vantaggio con Soro. L’ex ribalta la gara con due reti, poi Carboni su punizione firma il 2-2 ma decide Serra al 10° gol in campionato (-1 da Siazzu). Taloro-Calangianus 1-1 A Gavoi un pari dopo una battaglia in campo e fuori. I gol nella ripresa coi galluresi avanti con Casu su rigore, ripresi da Canessini con un bolide all’incrocio dopo essersi girato bene. Castiadas - Nuorese 1-0 I sarrabesi tornano alla vittoria dopo 4 ko di fila. Ci pensa il solito Argiolas a piegare la resistenza dei barbaricini. Sanluri-Castelsardo 0-1 Vittoria e sorpasso dei doriani, al 35’ decide la punizione di Gareddu. Valledoria-Pula 0-2 Si arresta a 5 i risultati positivi dei valligiani, Porceddu di testa e Floris in contropiede per il blitz biancorosso. Olbia - S.Teodoro 2-1 Giocata sabato, i bianchi in gol con Siazzu e Castricato, i viola con Oggiano. Carbonia - Muravera 1-0 Giocata sabato, decide Marini. n 10ª giornata: Alghero-Tavolara 32, Atletico-Fertilia 0-2, Carbonia-Muravera 1-0, Castiadas-Nuorese 1-0, Olbia-S.Teodoro 2-1, Sanluri-Castels. 01, Taloro-Calangianus 1-1, Torres-Villacidro 1-0, Valledoria-Pula 0-2. n Classifica: Torres 27; Olbia 24; Fertilia 23; Alghero, Taloro 20; Calangianus 18; Pula 17; Castelsardo, Valledoria 14; S.Teodoro 13; Sanluri 12; Castiadas 11; Tavolara 10; Carbonia 9; Muravera 8; Nuorese 5; Atletico 4; Villacidro 2. n Prossimo turno 30/10: Castelsardo-Taloro, Calangianus-Alghero, Fertilia-Valledoria, Muravera-Torres, Nuorese-Olbia, Pula-Sanluri, San Teodoro-Atletico Elmas, TavolaraCarbonia, Villacidro-Castiadas. Fabio Salis

Dinamo Bella a Cremona vola coi due Diener

BASKET IL CUS IN CASA CONTRO SCHIO VA A -29

“KITO” BENSON

NICOLA RAIS Protagonista del gol del Selargius, di punizione colpisce il palo poi Mancosu spinge in rete la palla

Serie D Grande Selargius

un punto in emergenza RIMONTA I granata, senza Garau, Nurchi e Caboni, perdono anche Farci, il Palestrina segna con Tarantino all’11’ e sfiora il raddoppio. Nella ripresa rimedia Mancosu al 71’. Mister Fadda: «Un punto d’oro» di Silvia Dell’Orto n Oggi a questo Selargius davvero non gli si poteva chiedere di più. La gara delle 11 col Palestrina, reduce da 2 successi dopo il cambio di allenatore, regala solo un 1-1 (il terzo nelle ultime tre gare): il tabellino aiuta a capire il perché. I granata, falcidiati dagli infortuni – assenti Garau, Nurchi e Caboni – schierano in campo una squadra rimaneggiata: in attacco con Sarritzu c’è Antonio Mura, classe ’93 prelevato dagli Allievi, a centrocampo Davide Puddu che di mestiere fa il terzino. Ed in panchina Arrus sembra un intruso in mezzo ad un gruppo di sei under, di cui due del ’95. La gara per i granata si mette subito male: all’11’ Tarantino approfitta di un errore della difesa e, con un preciso diagonale all’angolino destro, por-

n Ma che bella la Dinamo. A Cremona sfonda quota 90, ottiene la seconda vittoria in campionato e cancella dubbi e paure della vigilia. Il 92-89 contro la Vanoli porta il marchio “Diener”. Travis è decisivo quando va a canestro (15 punti tirando peggio del solito) e quando ci manda i compagni (8 assist), Drake si conferma un cecchino spaventoso con 23 punti, 9/13 dal campo e 2/2 dalla lunetta. Una bella mano gliela dà anche Quinton Hosley, che di punti ne fa 20, ci mette pure una schiacciata spettacolare, e alla fine è il silente mvp dell'incontro con 21 di valutazione. Ma le risposte che voleva Sacchetti le ottiene anche da Benson. Al suo centro l'allenatore chiedeva una prova di

ta i suoi sull’1-0. Il Selargius prova a reagire ma alla mezz’ora perde pure Farci che risente di uno stiramento patito nel riscaldamento. Fadda butta dentro Boi, spostando Antonio Lai in mediana. Ma 3’ dopo è Mainas a salvare ancora su Tarantino. Rais allora prova ad inventare per Antonio Lai che spara su Del Duchetto, Macciocca risponde al 39’ esaltando ancora i riflessi di Mainas. La ripresa vede un Selargius più intraprendente e compatto. Sarritzu - che insacca ma viene fermato dal fischio dell’arbitro - e Mura falliscono il possibile 1-1, ma al 26’ Mancosu, entrato da poco, si avventa sulla respinta del palo colpito da Rais su punizione e segna il primo gol stagionale. Sul finale, il giallo a Rais che salterà il derby col Sant’Elia. Vincenzo Fadda parla di un punto d’oro: «Questo punto me lo tengo

sostanza sotto canestro, e Kito ha risposto con 13 rimbalzi. Proprio lì, dove in teoria doveva soffrire, la Dinamo ha dominato. Ma la bellezza della partita sta in un continuo alternarsi di emozioni e nello spirito indomito di una Vanoli trascinata dalle straordinarie prove di Milic (20 punti), Von Wafer (23) e Perkovic (19), squadra che non molla mai, anche quando Sassari sembrava poter scappare. In

LA GARA Quando Travis pensa agli assist segna Drake. Hosley schiacciata spettacolo e Kito butta giù 13 rimbalzi

stretto: in emergenza, abbiamo affrontato una delle squadre più in forma e rimontato un gol, segno che ci abbiamo creduto fino alla fine. Col Sant’Elia sarà dura». Ferretti rammaricato: «Potevamo anche raddoppiare. Ma poi il Selargius è stato più intraprendente, il pari sta».

SELARGIUS PALESTRINA

1 1

bilico fino alla fine, ma conclusa con un successo sardo che certo non è per questo meno meritato. n Tabellino. Vanoli Cremona: Cinciarini 8, Milic 20, Von Wafer 23, Thomas 2, Perkovic 19, Lottici ne, D'Ercole, Mazic ne, Belloni ne, Kuzminskas 6, Tabu 10, Antonelli 1. Dinamo Sassari: Benson 8, Sacchetti 9, D. Diener 23, Hosley 20, T. Diener 15, Devecchi 8, Spissu ne, Pinton, Metreveli 4, Plisnic 7. n Classifica. Cantù 6; Siena 6; Avellino 6; Milano 4; Sassari 4; Varese 4; Biella 4; Roma 4; Bologna 2; Caserta 2; Pesaro 2; Cremona 2; Montegranaro 2; Treviso 2; Teramo 0; Venezia 0; Casale Monferrato 0. Gabriele Lippi

n Il Cus Cagliari in casa lascia dominare Famila Schio che chiude la gara 58-87. Le universitarie sono state sempre in svantaggio dal primo quarto, chiuso 12-30 per le ospiti che poi hanno gestito fino al fischio finale. Come sempre finora a fare la differenza nel Cus la straniera Plumley, con 22 punti. In doppia cifra anche Lukacovicova (15). Il tabellino: Bergante 0, Lukacovicova 15, Giorgi 3, Fabianova 2, Piana 0, Plumley 22, Darrett 3, Arioli 3, Brunetti 4, Wabara 6. Allenatore: Federico Xaxa. Consolini 13, Pastore ne, Cohen 8, Erkic 10, Masciadri 10, Ramon 4, Brumermane 6, Nadalin 10, Ford 18, Macchi 8. Allenatore: Lasi. Parziali: 12-30; 25-40; 39-58.


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CULTURA

LEGGENDE Il tesoro sepolto nelle memorie di tutti i nuoresi LA FONDAZIONE L’antica ubicazione della città sull’Ortobene, gli ori sottratti ai mori e poi nascosti in località Mamodinu, la successiva ricostruzione dove oggi c’è via Sant’Emiliano

R

azziatori vagano armati fra le montagne, carichi di tesori rubati alle genti. Uomini feroci in terra straniera, pericolosa. Dove anche un predone rischia di essere rapinato e ucciso. A Nuoro è ancora viva un’antica leggenda. Nel duemila, al liceo classico Asproni, venne attuato, in collaborazione con la Cuec, un progetto di ricerca su ‘sos contos’ della Sardegna, diretto dalla professoressa Giannina Baragliu. La bisnonna di uno dei ragazzi, Salvatora Ramazzotti, raccontò che Nuoro non era dove si trova oggi: «Ma in su Monte, a mesu costa, in Sa ’e sos Frores. Pro chie bi colat oje, su traghinu chi falat dae sa funtana ’e Milianu si nat Ribu ’e Seuna». La stessa fontana di Milianu ricorda una chiesa scomparsa: Santu Milianu, che dopo la sua distruzione fu ricostruita dove oggi c’è via Sant’Emiliano. «De cussa, puru issa ispérdia - spiega Salvatora - abbarrat petzi su rosone postu in sa crésia da Nostra Sennora ’e sas Grassias, in su bichinau ’e Seuna». Secondo la donna: «S’acatat, compudande in mesu e sas tupas, in su zassu ’e ribu ’e Seuna, unu muntone ’e predas postas a muragadda antica, chi testimonzat s’esisténtzia de una bidda

’e pastores: Nùgoro!» Così, tornando al racconto, i nuoresi vivevano nel monte facendo gli agricoltori e i pastori, in pace e concordia tra loro. Il monte li proteggeva, nessuno si azzardava a metterci piede. Ma un brutto giorno, dice Salvatora: «Sos nugoresos an acatau, in Sa Mendula, una cumarca ’e piratas muriscos, sos cales fin ghirande dae un’irrobbatorju de tantas dies». Le loro navi erano attraccate nella marina di Orosei. Dopo averli attaccati e averli derubati di ori, armi e cavalli, e aver ucciso tutti gli uomini tranne dieci bellissime femmine nere, i nuoresi «sun ghiraos a su Monte garrigos de glória e de cada richesa, chin deche ischiavas galanas che panderas chi ghetaban pore a las biere». Sette giorni di festa fecero i nuoresi, coi canti di guerra che si mischiavano ai profumi degli arrosti e alle grida disperate delle prigioniere. Ma il destino riservava loro una brutta sorpresa: «Paris chin sas ischiavas s’aian ghirau a domo issoro sa peste!» In poco tempo, dice Salvatora: «At comintzau a bi nde morrer a bàtiles. Tando in Nùgoro non s’intendian prus sos cantos e sos gridos de allegria, ma su prantu ’e sas mamas, su teju ’e sos muribondos e su fumu ’e sos focos chi brusiaban sos mortos». Fu allora che Bin-

tore, il re, decise di trasferire il paese. Radunò gli uomini e le donne sane, i bambini e gli animali e abbandonato il monte «sun paraos in sa màrghine. In un’ata ’e traghinu, chi an mutiu ribu ’e Seuna, est naschia sa bidda noba ’e Nùgoro». Ma prima di andare, spiega la vecchia, seppellì «totu sos oros, totu su pore e sas richessas amuntonadas in annos de bardanas, in sas Mamudinas; unu locu corbarju de concheddas secretas inube sos nugoresos aian sos carrjos e sos istichidorjos». Una volta nascosto tutto, Bintore aveva fatto giurare solennemente ai nuoresi «pro chi mai esseren iscopiau su zassu de su tesoro e aiat postu a bardianu unu cane malu, nigheddu, chin sos ocros rujos, unu molosso picau a sos Romanos e chi aian ameddau».

info IL PROGETTO DELL’ASPRONI Nel duemila, al liceo classico Asproni, venne attuato, in collaborazione con la Cuec, un progetto di ricerca su “sos contos” della Sardegna, diretto dalla professoressa Giannina Baragliu. La bisnonna di uno dei ragazzi, Salvatora Ramazzotti, raccontò la leggenda di Mamodinu.

IL TESORO NASCOSTO Secondo la leggenda gli ori sottratti ai mori furono nascosti in un luogo segreto in località Mamodinu. Nessuno ha mai trovato i tesori.

LA RIFONDAZIONE DI NUORO Nuoro fu rifondata a Seuna, finché un figlio di Bintore: Antippe, che era più avvezzo alla pastorizia e alle bardane, coi suoi uomini aveva fatto un altro paese più in alto, e l’aveva chiamato Santu Predu. I vecchi dicevano che tutti coloro che si avvicinavano alle Mamudinas con l’animo di rubare il tesoro «acataban unu cane nigheddu chin sos ocros rujos chi, arrunzande, los istrajabat!» Così, per la paura della gente e per il passare del tempo, il tesoro dei nuoresi è andato perso, ma è rimasto nei racconti degli antichi. Graziano Siotto, presidente dell’associazione culturale “Sa Itria - Città di Nuoro”, da sempre appassionato di archeologia e misteri della nostra terra, spiega: «Il fiume Seuna passa vicino alla fontana detta de “Milianu”. Nuoro un tempo era costituita proprio dal quartiere Seuna, ancora esistente sia urbanisticamente che nella toponomastica. Al suo interno si trovava l’antichissima chiesa di Sant’Emiliano, distrutta e ricostruita col nome di chiesa delle Grazie. Il rosone ospitato all’interno della chiesa delle Grazie Vecchie è proprio quello dell’antica chiesa di Sant’Emiliano». Molti altri scrittori e intellettuali nuoresi - tra cui Frantzischinu Satta, Grazia Deledda e Giovanni Piga - hanno parlato di questo tesoro nelle loro opere, anche se, puntualizza Siotto: «Purtroppo la maggior parte dei nuoresi non ne è a conoscenza». Roberto Mura


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VISIONI

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