Promemoria - storie e figure della Memoteca Pian del Bruscolo, numero 1

Page 89

pian del bruscolo da sfogliare

il Conventino dell’arte Dal 1988, anno in cui ne fu ultimato il restauro, il Convento di Santa Maria delle Grazie di Monteciccardo, meglio noto come ‘il Conventino’, ospita ogni anno importanti rassegne di arte contemporanea. Da Enzo Cucchi a Mario Merz, passando per Ettore Spalletti e Giulio Paolini, senza dimenticare gli artisti locali protagonisti del progetto Terra nostra e, nei primi anni, gli eventi legati all’Accademia di Belle Arti di Urbino: questi i protagonisti dell’Albo d’onore del Conventino dove, in inverno, l’arte convive felicemente con il rito antico dell’apertura della fossa del formaggio, mentre in estate si sposa a una fiera che si svolge, con rare interruzioni, almeno dal 1900 (info: www.comune.monteciccardo.pu.it; comune. monteciccardo@provincia.ps.it; tel. 0721 910586). LO SPARVENGOL AL IL

CONVENTINO DI MONTECICCARDO

Il complesso del Conventino nacque nel secolo XVI grazie al lascito del possidente Bernardino Fabbri: in viaggio da Pesaro a Monteciccardo in una notte di tempesta, Fabbri riuscì dopo molte peregrinazioni a trovare asilo presso i Serviti di Maria di Calibano (oggi Villa Fastiggi), poco fuori città. Alla sua morte Fabbri, che non aveva eredi, lasciò i suoi averi ai frati, per l’edificazione di un convento dedicato a Santa Maria delle Grazie. I lavori di costruzione iniziarono nel 1520, ma la struttura raggiunse l’assetto definitivo solo sul finire del ‘700. Soppresso definitivamente nel 1861, dopo l’Unità d’Italia, l’edificio divenne di proprietà del Comune e alla fine della I Guerra mondiale l’area adiacente alla chiesa fu adibita a cimitero. Dopo il 1944 il Conventino fu sede del Municipio, e quindi utilizzato come abitazione, fino agli anni Settanta del ‘900.

CONVENTINO Insieme con il suo tesoro, solitamente nascosto in qualche anfratto o passaggio segreto dei sotterranei del castello, ogni paese ha i suoi fantasmi, che appaiono a sorpresa preferibilmente facendo irruzione dalle crepe dei vecchi muri o sbucando all’improvviso dai cespugli. Non fa eccezione il Conventino, dove molti affermano di avere percepito strane presenze, a partire dallo spettro buongustaio che si annuncia con un appetitoso profumo di ciambellone appena sfornato, senza dimenticare il cagnolino che, almeno fino agli anni Trenta del ‘900 accompagnava i viandanti di passaggio sulla strada verso Ginestreto.

A sinistra: il chiostro del Conventino e la fossa del formaggio (fotografie Giorgio Trebbi per Comune di Monteciccardo); in alto a sinistra: Memoriale dal Convento, catalogo della mostra di Mario Merz, 2009; a destra: E. F. Londei - P. Mascia, Il Conventino e Monteciccardo, Pesaro 1995; i cataloghi delle mostre Terra nostra, 2007 e Raffaello Scianca, 2009

promemoria_NUMEROUNO

87


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.