Promemoria - storie e figure della Memoteca Pian del Bruscolo, numero 1

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Saluti da Tomba di Pesaro, cartolina, anni Dieci del ‘900. La cartolina proviene dalla raccolta di don Giovanni Gabucci: sul retro reca il timbro Società di M.S. di Tomba di P. - Pesca di beneficenza, 23 aprile 1914 (Edizioni Maurizi e Cermatori; Archivio storico diocesano di Pesaro, Fondo G. Gabucci)

stento a soddisfare alle incessanti richieste di numeri e di premi. Hanno inviato doni per la circostanza: la Famiglia Reale, l’on. Monti, le Società di M.S. dei paesi vicini, tutte le numerose associazioni locali ed i più cospicui cittadini del paese. La Pesca, che si prevedeva dovesse durare tutte le domeniche di Maggio, è stata quasi esaurita. I pochi premi rimasti verranno sorteggiati domenica prossima in occasione della Festa di S. Pio. Ci congratuliamo sinceramente con tutti i promotori e organizzatori ed in modo speciale con il Dott. Cinti, il quale, con la sua attività, ha mostrato anche ai meno fiduciosi, che niente è impossibile a chi fortemente vuole. Gli utili della Pesca, permetteranno alla nostra fiorente Società, d’iscrivere parecchi soci alla Cassa Nazionale di Previdenza (“L’Idea”, 9 maggio 1914).

1938. DA TOMBA A TAVULLIA L’anno 1938 addì 12 del mese di Dicembre nel Comune di Tomba di Pesaro... il Podestà determina... è mutata la denominazione del Comune di Tomba di Pesaro in quella di Tavullia. Narra la tradizione che a scegliere il nome di Tavullia (dal fiume Tavollo, confine tra Romagna e Marche) sia stato nientemeno che Benito Mussolini in persona: comprensibilmente infastidito dal grido Duce, ti vogliamo alla Tomba!, col quale era stato accolto durante una visita alla vicina San Giovanni in Marignano, il Duce avrebbe deciso tuttoduntratto di mutare l’antipatico Tomba nel più consono Tavullia. Secondo quanto raccontatoci qualche anno fa dal maestro Giuseppe Benelli, componente la commissione chiamata a deliberare sul nuovo toponimo e primo sindaco del paese nel dopoguerra, Mussolini decise sì, ma sollecitato dalla stessa commissione che, dopo ripetute votazioni, non riusciva a trovare un accordo. Il segretario propose allora di rimettere la questione al Duce, al quale vennero sottoposti i due nomi rimasti in gara - Tavullia e San Pio in Colle - fra i cinque segnalati, per la decisione definitiva. La scelta di Mussolini cadde su Tavullia. Gli altri tre nomi in lizza erano: Benelliano Marche, Miramonti, Serra San Michele. In realtà sull’opportunità di cambiare il nome al paese si discuteva almeno dal 1921, anno in cui il sindaco Giuseppe Sparacca si rivolse a Gabriele D’Annunzio per un suggerimento. Non risulta però che il sommo vate abbia mai risposto.

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1921. DA MONTELEVECCHIE A BELVEDERE FOGLIENSE 1921, 16 settembre. Il Sindaco Giuseppe Sparacca al Ministro dell’Interno per il Governo del Re chiede a nome dell’ Amministrazione che il nome del paese di Montelevecchie venga cambiato in quello di Belvedere Fogliense. ...La denominazione è brutta..., non collegata ad un ricordo storico locale... Il paese invece è situato a circa 20 km da Pesaro su di un colle che si eleva sulla vallata del fiume Foglia nel punto in cui si aprono la parte superiore ed inferiore della medesima e offre un panorama magnifico agli occhi dell’osservatore... Con Regio Decreto 17 aprile 1922 n. 609 il re Vittorio Emanuele III autorizza il cambiamento della denominazione della frazione di Montelevecchie in quella di Belvedere Fogliense. Evocativo quanto misterioso, il toponimo Mons Vetularum (Monte delle vecchie anzi, delle vegliarde, come suggeriva Luigi Michelini Tocci), compare nel documenti sin dal 1228: secondo la leggenda le vecchie sarebbero le anziane cortigiane dei Malatesta, confinate con funzione strategica di spionaggio nella rocca, i cui ruderi furono abbattuti nel 1886. FONTI E TRACCE Archivio comunale di Tavullia, Deliberazioni. “La Provincia”, 1 ottobre 1910. “L’Idea”, 9 Maggio 1914. “L’Ora”, 17 Ottobre 1926. L.Michelini Tocci, Castelli pesaresi sulla riva sinistra del Foglia, Pesaro 1974. promemoria_NUMEROUNO


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