Nel5 2015

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Numero 5 settembre 2015

parliamo di editoria Desiderio ed estetica dell’amore poesia Antonio spagnuolo

intervista Irma Padova Maino nuovi autori Antonio Caniglia i commenti di anna cibotti


PROEMIO Citizen Journalist Progetto letterario online di Arte e cultura Settembre 2015 - N°5 Immagine di copertina Maria Capone Grafica e web Maria Capone Info E-mail espressionelibrinews@yahoo.it Sito internet http://www.newespressionelibri. altervista.org newespressionelibri.altervista.org/ blog/ Facebook - pagina Per questo numero si ringraziano: Serena Carnemolla, Maria Capone, Elisabetta Bagli, Nadia Bertolani, Floriana Porta, Anna Cibotti, Antonio Spagnuolo, Fabio Gervasini, Irma Padova Maino, Daniela Lojarro. 2 New Espressione Libri

Dopo il primo anno dalla nascita di questo progetto letterario online, tenendo conto che abbiamo voluto abbattere tutte le barriere editoriali utilizzando i citizen journalist e sfruttare la sentenza della Corte di Cassazione sul caso Ruta, dalla quale si evince che le pubblicazioni online non sono sottoposte alle “Disposizioni sulla stampa” (legge n. 47 dell’8 febbraio 1948), nasce un progetto culturale denominato New Espessione - Libri. Tutti gli autori che ne fanno parte, essendo iscritti, hanno diritto a; inviarci i loro articoli, ricevere spazi promozionali per il proprio libro con una recensione o un’intervista, proporsi e proporre attività di interesse culturale e artistico. La scelta sarà comunque concordata con la responsabile Maria Capone. Se avete da presentarci un autore, avete scritto una recensione, volete farci conoscere il vostro amico pittore, grafico, fotografo, musicista, affilate le vostre penne e inviateci i vostri pezzi! Non siete giornalisti? Nemmeno noi!


SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO

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in primo piano

DESIDERIO ED ESTETICA

9

recensione citizen

PADRI IMPERFETTI

15

intervista

IRMA PADOVA MAINO

25

recensione citizen

GWENDOLINE

29

recensione citizen

C’È TEMPO E TEMPO

13

recensione citizen

21

intervista

FINCHE’ IL CUORE REGGE

27

ANTONIO SPAGNUOLO recensione citizen

L’UOMO CHE CORREVA...

nuovi autori

ANTONIO CANIGLIA

41

7

35

editoria

DI CHI FIDARSI?

recensione citizen

VINO EROS E POESIA

New Espressione Libri 3

SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO


PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE Se solo sapesse quale incredibile viaggio sarebbe per lei, che avventura potrebbe vivere se avesse il coraggio, la forza di intraprendere il suo cammino verso tutta quella luce, ma nulla, lei si ostina a rimanere aggrappata alla comoda fluorescenza fioca di una lampada artificiale. Morirà così, senza aver capito bene il perché di tanto darsi da fare attorno a qualcosa incapace anche di scaldare.>> 3. Sfocai lo sguardo per osservare la mia immagine riflessa sul vetro della finestra, era fuori prospettiva con il mondo che s’affacciava al di là di essa. Sembrava l’esatta rappresentazione di tutta la mia vita.

Stralci 1. Non esiste un momento nella vita che non sia necessario alla vita stessa, tutto serve a prepararci per arrivare esattamente dove siamo diretti. È la vita a prendersi cura di se. A noi non resta che attraversarla con attenzione e rispetto cercando per quanto possibile, di non farci male. 2. Mi indicò una vecchia lampada al neon appesa alla parete del corridoio, proprio di fronte all’entrata della stanza. Intorno ad essa gironzolava una falena impazzita. <<Guardi quella stupida farfalla com’è attratta da quella luce consumata, Con il sole che c’è fuori lei si ostina a rimanere lì. 4 New Espressione Libri

4. La guardavo distrattamente mentre di tanto in tanto buttavo un occhio alla tv, dove scorrevano immagini di guerre lontane, corpi straziati da bombe, madri che piangevano mariti e figli uccisi da perfetti sconosciuti. “Forse è nella nostra natura” pensai “Siamo pronti a odiarci prima che a conoscerci”. Forse era ciò che stava accadendo anche a noi due, forse saremmo arrivati a odiarci prima di conoscerci, allora ucciderci sarebbe stato molto più facile. 5. La solitudine è come la tua ombra, a mezzogiorno ce l’hai sotto i piedi e pensi di poterla cavalcare ma con il passar del tempo, quando arriva il tramonto, è così grande e lunga dietro te, da oscurare persino i tuoi ricordi. 6. Di questa vita vorrei gridare a squarciagola tutto il non senso e invece devo trovarne uno ogni giorno per viverci dentro.


IN PRIMO PIANO

DESIDERIO ED ESTETICA in amore

di Fabio GERVASINI

fotografia di Ilaria Ruggero

Esiste un’estetica dell’amore? Possiamo davvero dargli una forma ben precisa e riconoscibile tale da poterla distinguere da mille abbagli? Riusciamo in qualche modo a distinguerla dal desiderio, dall’attrazione, dal bisogno d’affetto o di scambio? Oppure è l’insieme di tutte queste cose? La percezione è diversa per ognuno di noi, questo credo sia pacifico. Non esiste una spiegazione oggettiva, ma mi chiedo se ci siano delle regole per delineare un profilo di questo sentimento, una sorta di perimetro che ne delimiti i confini. Nell’arte, che sia pittura, scultura, letteratura o musica, ha preso mille forme

e volti differenti e noi, in ognuna di quelle rappresentazioni, ci siamo riconosciuti in qualche modo, mai completamente, quindi è un non riconoscersi. L’amore che vorrei definire qui è quello tra due individui che non hanno alcun legame parentale, quello che in genere dividiamo in due fasi ben precise; l’innamoramento, dove la passione e il trasporto sono tali da farci vivere un mondo a parte, creato ad hoc, lontano dal quotidiano esistere, dal resto del mondo, e quello definito Amore, dove la passionalità lascia il posto a un affetto più profondo e radicato. Ma è davvero cosi? Io non credo, forNew Espressione Libri 5


se siamo un po’ tutti vittime di un retaggio culturale e religioso che ci ha portato a questa conclusione. Esaminiamo il desiderio e poniamolo come metro di definizione dell’amore. La prima cosa che ad esempio percepiamo quando finisce un amore è proprio il crollo del desiderio, come fossero direttamente proporzionali. Il desiderio che però vorrei scandagliare qui non è quello unicamente fisico, importantissimo ovvio, ma non assoluto. Il desiderio nell’emisfero maschile, inteso come attrazione fisica, è stato scientificamente provato essere molto maggiore a quello dell’emisfero femminile, proprio perché necessario per la prosecuzione della specie. Qui restiamo però nell’ambito dell’istinto e credo che l’uomo sapiens sapiens (ciò che siamo attualmente) abbia superato certe barriere e divisione tra i sessi. Oscar Wilde a questo proposito diceva che gli uomini si innamorano con gli occhi e le donne con le orecchie, arguto ma un po’ dissonante ai giorni nostri. Esiste un desiderio più sottile, che penetra nella coscienza e solca la mente, che cancella ogni stereotipo fisico a noi avvezzo, annulla la fisicità come primaria condizione del desiderio e ci trascina in una affettività molto più profonda e vera. L’amore allora assume davvero contorni importanti, il tempo non ha più ragione sul sentimento e non ha possibilità di trasformarlo in qualcosa che, spesso, non riusciamo più neanche a riconoscere. Quando si desidera una mente, 6 New Espressione Libri

la si ricerca costantemente, come metro di confronto e di conforto. La mente, a differenza del corpo, non avvizzisce con il tempo, non perde di fascino, anzi, cresce, evolve, ed è pronta a regalarci nuovi pensieri e idee da condividere. Allora l’amore non conosce più confini, l’affettività non si divide in fasi, tutto rimane immobile, come in uno stato di grazia che accompagna anche il desiderio sessuale nel proseguo degli anni. Credo sia un po’ il segreto della felicità, condividere, esplorarsi e confrontarsi continuamente, in un desiderio quasi compulsivo e necessario, che ci riporta costantemente a noi e nell’altro. Il desiderio fisico resta comunque fondamentale, è il mezzo che ci fa scegliere, sono gli occhi i primi ad incontrarsi, ma desiderare una mente, una coscienza, un’anima, ci permette di rimanere uniti nel tempo, si diventa imprescindibili, un punto di riferimento, uno scoglio al quale aggrapparsi ogni giorno per non essere trascinati dalla corrente di quel desiderio, che troppo spesso ci viene offerto come merce di scambio dai vari media. Credo che questo sia il nostro vero prossimo passo evolutivo, guardare con nuovi occhi e sensibilizzare il nostro sentire, renderci capaci di superare la concezione di desiderio come motivo di soddisfazione delle proprie esigenze fisiche, comprendere che desiderare un’anima, una coscienza e una mente, ci completa, ci sostiene e ci fa vivere quell’orgasmo da sempre ricercato e mai consumato dal tempo.


CITIZEN - RECENSIONE

C’È SEMPRE TEMPO commedia ironica

Anna Cibotti commenta così “C’è tempo e tempo” di Oliviero Angelo Fuina. In una paradossale e incalzante sequela di situazioni, il protagonista si trova all’interno di una storia che lo coinvolge in modo assoluto e definitivo. Ma non è solo. Tanti personaggi entrano ed escono dal contesto a un ritmo incalzante e fanno da contorno al misterioso passare di un tempo che aspetta il Tempo. Il protagonista lo insegue per scoprire l’arcano, ma lo stesso tempo gli svelerà suo malgrado quello che cercava dall’altro Tempo. Sembra un gioco di parole e lo è. E’ una commedia ironica composta dalla voce fuori campo, L’Autore e l’attore. Un susseguirsi di doppi sensi che stanno a indicare al lettore quanto le parole siano piene di significati e indicazioni diverse. La vena ironica che contraddistingue il romanzo fa sorridere, ma nello stesso tempo è amara. Una storia agrodolce, originale nella trama e nel modo di essere raccontata: un mix di fantasia, mistero e ottima proprietà di linguaggio. Una nuova esperienza di lettura che consiglio a chi ama leggere e a chi vuole scrivere!

di Anna CIBOTTI

Lo consiglio ai perplessi e ai curiosi di leggere il gioco delle parole, ma soprattutto dei loro infiniti significati. e a pag 130 stralcio “serio” di una lunga composizione bellissima!

Ma è questo il nostro tempo da narrare? il mio NO è un rifiuto Bravo Oliviero...mi sono divertita incu- che rimbalza riosendomi. Quello sportellino, l’avre- tra questi immondi rifiuti che incoscienti sti aperto tu? abbiamo innalzato. MAH! di Oliviero Angelo Fuina New Espressione Libri 7


PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE e ponendosi al Suo servizio. Canta, Fahryon, e che il Suono Sacro protegga il nostro cammino”.

2. “Il Suono Sacro non è l’anima del Mondo? Esisterebbe la luce senza il sole? O il calore senza il fuoco?”, le chiese la voce del Magh, staccandosi dalla sinfonia celestiale e librandosi come una luminosa farfalla di luce. “Il Suono Sacro ha creato il Mondo e noi partecipiamo della sua natura, noi facciamo parte del suo canto e ognuno di noi può udirlo dentro di sé, anche senza l’Armonia, basta volerlo ascoltare. In questa dimensione nulla può essere conosciuto e definito con i nostri sensi o parole o immagini perché ciò che è il Suono Sacro, è al di là di ogni categoria che la mente umana può concepire e il nostro corpo sentire. Questa è l’Armonia, figliola, non dimenticarlo mai: cuore, mente e anima che si aprono con fiducia al Suono Sacro, accogliendolo, rispettandone le leggi 8 New Espressione Libri

2. La giovane donna avanzò di alcuni passi nell’acqua, lasciandosi lambire le vesti. Chiusi gli occhi, si concentrò sul mormorio rasserenante e costante del flusso del fiume, accordando il suo respiro a quello del Mondo. Quando la sua voce si dispiegò nelle arcane note dell’inno sacro, la pietra di luna del suo Uroburo vibrò e la sua Armonia si distese sulle acque del fiume, come una bruma iridescente. Poco per volta, la nuvola nera, che da giorni offuscava la sua mente, si dissolse, spazzata via dal senso di pace che la stava pervadendo. Seguendo ipnotizzata il suono della sua voce, Fahryon si sentì sfiorare dalla vibrazione del Suono Sacro, mentre la presenza di Tyrnahan ritornava a farsi vivida e vibrante, avvolgente e dolce come una carezza. Rimasero alcuni istanti in silenzio, godendo di quell’unione profonda, più intensa di quanto avessero mai sperimentato fino a quell’istante, immersi nella vibrazione del Suono Sacro che si riversava nel loro essere, portandovi la forza vivificatrice. 3. Ora, che il Silenzio e l’Oscurità erano diventati parte di lei, poteva compiere la visione. Non era possibile conoscere la luce se non si conosceva l’oscurità, non era possibile sapere cosa fosse il suono se non si conosceva il silenzio, non c’era ombra se non nella luce: uno nasceva dall’altro e a sua volta ne era generato, uno aveva bisogno dell’altro senza il quale non sarebbe potuto esistere nell’eterno ciclo della Vita simboleggiato dall’Uroburo, ma era l’armoniosa unità degli opposti l’ineffabile Mistero del Suono Sacro.


CITIZEN - RECENSIONE

STORIE DI PADRI imperfetti

Il romanzo è un intreccio di vite di padri, imperfetti perché alla ricerca di ridefinire il loro ruolo rispetto a una situazione familiare segnata dalla separazione: Filippo, che ha avuto problemi con l’alcool; Stefano che, dopo l’abbandono, si è chiuso in se stesso bloccato nel manifestare il suo affetto; nonna Anna, fiera donna del sud, che cerca di supplire alla mancanza di entrambe le figure parentali. Alla mutata condizione paterna segue di riflesso anche quella dei figli: Martina rifiuta il padre che quasi non conosce; Niccolò, diviso tra l’amore per il padre con cui vive e il timore di offenderlo, tradirlo addirittura, nel tentare di avvicinarsi alla madre; Mattia, rifiutato dal padre ancora prima di nascere, deve fare i conti con una madre persa nei meandri della sua mente malata. A fungere da perno alla storia c’è la figura dell’educatore, Andrea, che a sua volta, come scopriamo nei brevi flash inseriti nella trama, è padre e, naturalmente, è stato anche figlio. “Padri imperfetti” nasce dell’esperienza professionale dell’Autore che, però, ha saputo con stile, humor e leggerezza raccontarci i drammi della separazione, dell’abbandono e del rifiuto che seguono un allon-

di Daniela LOJARRO

tanamento voluto o forzato, un divorzio. Drammi che non coinvolgono solo i bambini che, certamente, costituiscono la parte più debole e indifesa, ma l’intera famiglia sia nelle sue dinamiche di relazione da ricostruire per superare timore, gelosia, insicurezza, odio e sia nel suo ruolo educativo di base da portare avanti comunque come un progetto comune e armonico nonostante le distante, nonostante i legami spezzati, nonostante il tempo limitato o ritagliato. Andrea, l’educatore, ci prende New Espressione Libri 9


per mano portandoci a conoscere di volta in volta i suoi protagonisti, i padri imperfetti, e le storie che li hanno condotti da lui, a chiedere il suo intervento, il suo aiuto … All’inizio, talvolta, nemmeno troppo bene accettato perché imposto dall’autorità, da quel giudice del tribunale dei minori che ha deciso cosa è meglio per il proprio figlio o figlia. Andrea ha la funzione di avvicinare padri e figli; di sostenere i figli a volte usati da uno dei genitori come arma per ricattare l’altro; di evitare che a loro volta i figli strumentalizzino i genitori per soddisfare i loro capricci; di aiutare i padri imperfetti a ritrovare la strada per essere la figura paterna di riferimento. Compito arduo che Andrea svolge con passione, passione in cui si sente vibrare quella dell’Autore, con dedizione ma anche sempre mantenendo un limite: lui è l’ago della bussola che indica il Nord che aiuta a tenere la rotta ma sta all’impegno e alla volontà dei soggetti coinvolti arrivare alla meta, ognuno con le proprie forze, ognuno con i propri salti in avanti ma anche con le inevitabili ricadute che sempre accompagnano questi processi di cambiamento e integrazione.

I nostri personali complimenti vanno al poeta Sebastiano Impalà che si classifica al primo posto del Premio Internazionale di Poesia e Letteratura “Arthur Rimbaud”Morano Calabro Città d’Arte - III Libro che ci apre uno spiraglio sulle edizione, sezione A (poesia inedidifficoltà della famiglia moderna ta in lingua italiana - tema libero) che deve rinnovare strutture e ruoli con la lirica: per adattarsi al complesso mondo di oggi. Lettura che fa riflettere ma egualmente appassionante per lo stile di scrittura agile ma allo stesso tempo avvincente. 10 New Espressione Libri

“Suoni siciliani (A Tindari)


PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE tevano restarne abbagliati. 2. I loro sensi si stavano parlando e i corpi reclamavano quanto sembravano promettersi ogni singola volta che concedevano agli occhi di incontrarsi. Solo che non sembrava essere il tipo di donna che si sarebbe accontentata di fugaci incontri quell’incantevole creatura dal volto angelico, e non era sicuro che sarebbe stata la mossa migliore da fare, vivere una storia clandestina con la donna che interessava al cantante di cui stava preparando il reportage e a cui aveva promesso che sarebbe stato obiettivo. «Credo anche che tu stia scegliendo la via che ti sembra la migliore, decidendo di scappare» aggiunse, continuando a fissare le sue labbra e imbarazzandola al punto da indurla ad abbassare lo sguardo.

1. Il carisma che Sabrina gli aveva spesso attribuito la raggiunse e la avviluppò profondamente ancora prima che Giulio li avesse raggiunti, per spostare la sedia e accomodarsi di fronte, stringendo a entrambe la mano e regalando loro un sorriso decisamente diverso da quello studiato del fratello che le aveva accolte per primo. Giulio possedeva una dote che, secondo Sabrina, veniva data in dono direttamente dal cielo al momento della nascita e che chi aveva la fortuna di riceverla portava con sé per tutta la durata della vita terrena. Un’aurea speciale che forniva una luce interiore che, se unita ad altri doni come quello della sua voce ineguagliabile, aveva il potere di irradiarsi tutto intorno e di rendere speciali anche le persone che po-

3. Davide mise fine alla sfida con la parte di sé che lo aveva indotto a ritardare quel momento, convinto che sarebbe stata la sua vittoria più bella e, finalmente, allungò le mani per toccarla, posandogliele sulle spalle. Guardandola negli occhi, tolse le sue dall’asciugamano e glielo fece definitivamente scivolare dalla testa, consentendo ai suoi capelli biondi di scendere a incorniciarle il viso, ancora umidi e mossi. «Sei un incanto...» le disse, spettinandoglieli, tentando di comprendere se stesse agendo nell’interesse di entrambi ed era la prima volta che si lasciava sfiorare da un dubbio del genere, dubbio che avvalorò la certezza di essersi innamorato. «Dicevamo?» Ginevra sentì le gambe farsi deboli, desiderando che qualunque cosa avesse in mente di fare in quel momento potesse durare a lungo. «Stavi parlando tu...» gli ricordò, abbozzando un sorriso. New Espressione Libri 11


PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE 2. La osservai mentre mi parlava senza staccare gli occhi dalla strada: aveva due pieghe amare ai lati della bocca che non si distendevano neppure nei rari momenti in cui l’avrei vista sorridere qualche tempo dopo. Guidava rigida, all’erta. Affrontava le salite e le discese come se temesse un ostacolo improvviso. Garcia Lorca era solo un pretesto e lei era lì, in Spagna, spinta da qualche suo personale fantasma. Del resto, anche se non sempre appare evidente, tutti quelli che si mettono in viaggio lo fanno perché hanno un fantasma davanti a sé, e allora lo inseguono con pervicacia, oppure ce l’hanno dietro alle spalle e con la stessa ostinazione lo vogliono dimenticare. Avevamo molte cose in comune, io e lei, compreso un fantasma che tutte e due inseguivamo: anche lei, come me, stava cercando qualcuno. E quel qualcuno non era certo Garcia Lorca.

1.“Ti prego, ti prego”, mormora lei trascinandolo verso un angolo del ponte, “ti prego, come stanotte, qui, adesso.” E’ pazza! Il ponte è pieno di gente, ci sono persino dei bambini che corrono avanti e indietro e qualcuno già li sta guardando incuriosito. Lei gli afferra la mano e la guida sotto le pieghe della sua sottanina corta da adolescente. Quanti anni avrà? Non gli interessa, non la vuole, ha solo un po’ bisogno di lei. Vorrebbe non approfittare in questo modo dei suoi occhi a mandorla chiusi e delle sue labbra aperte, vorrebbe non sentirli i suoi sospiri affannosi, forse vorrebbe persino provare un po’ di pietà per lei, per la sua faccia rotonda. Ma non ci riesce, sa di essere secco e prosciugato, estraneo e lontano. Da molto tempo. 12 New Espressione Libri

3. Quel giorno eravamo uscite di primo mattino per arrivare per tempo a Viznar. La porta della casa di Joaquim è sempre aperta. Dalla soglia si distingueva l’interno della sua unica stanza, sempre buia, che odora di sudore e di lana di pecora. Lo vedemmo aggirarsi a piedi scalzi, coperto solo da una maglia di lana grezza, con le maniche lunghe, che gli arrivava all’inguine. Evidentemente non aveva finito di vestirsi perché dall’orlo della maglia spuntava ballonzolante un pene flaccido e scuro come se il flusso sanguigno avesse lasciato posto a una mummificazione. Scoppiai a ridere senza ritegno nel vedere quel tristanzuolo batacchio di campana: era buffo, i genitali sono sempre buffi. O perlomeno danno allegria. C’è qualcosa di ridicolo alla base della vita, deve essere così, solo la morte non ha nulla di comico. Ma la mia compagna non rise.


CITIZEN - RECENSIONE

LA BUSSOLA DELLA POESIA Vladimiro Forlese

Se mai il Tempo avesse un rumore, troveremmo la sua diseguale sonorità nelle poesie di questa raccolta. Se mai il Tempo avesse una voce, sarebbe quella di Vladimiro Forlese. Non che il Tempo sia l’unico protagonista delle sue poesie, tuttavia lo sentiamo scorrere sotterraneo e implacabile nella sua ambiguità in molti versi: affiora a tratti benevolo con un’ingannevole promessa di futuro e lascia balenare la luce di un impercettibile avvenire per poi negarlo nonostante ci si arrampichi con la tenacia dei folli sulla schiena del domani. E soprattutto insidia l’identità del poeta: quando Forlese scrive Sono, più di ogni altra cosa, / quel che di me / non ancora si è compiuto, sembra raccontarci la storia della sua terribile sfida alla crudeltà del Tempo, a quei crateri di assenza che scava implacabile. C’è in molte poesie la storia di un inganno reciproco che il tempo e il poeta tramano l’uno a danno dell’altro: il primo sembra votato solo alla dissoluzione, il secondo tenta disperatamente di annullarne il potere. E quando il Tempo porta a termine il capolavoro della sua ferocia alleandosi a lei, la Terribile, e L’eterna ragazza, la compagna di una vita, sembra scomparire nel buio vuoto dell’assenza, il poeta riesce a mantenere aperta quella finestrella a cui l’eterna ragazza si affaccia e la

di Nadia BERTOLANI

rievoca come la finestrella del condiviso amore e ne fa il magico tramite tra il sentimento tragico e il sentimento amoroso. Ecco allora che al rumore del Tempo si affiancano, per sostituirlo, per tacitarlo, per annientarlo, le sonorità di tante poesie: un suono di chitarra, la voce della conchiglia, i vicoli vocianti, le sacre vocali del mare, il miagolio della luna. Questo poeta che ha perso tutti i colori del mondo sembra trovare l’unica salvezza nella sua paginazattera dove suoni e parole si rincorrono con una sorprendente riuscita stilistica: sono parole fatte di materia New Espressione Libri 13


(pietrose pianure, argilla, crosta), di suoni (come nella espressione lo sgolo del gabbiano dove la ripetizione della G arriva dalla pagina con tutto il suo carico sonoro), di invenzione (concretezza del melograno, inchiostro di sabbia, zolfo notturno degli amplessi), sono viaggi di segni e di significati, sono odissee dell’anima. Le note dominanti di queste poesie sono il dolore per le assenze, soprattutto per l’assenza della compagna perduta, la malinconia del tempo trascorso, la pietà per il dolore altrui perché la pena individuale non esclude la com-passione che appare soprattutto nelle liriche “La bambina dei libri”, e “I migranti” e non ultima la ribellione contro la morte. Ad accompagnare il suo male di vivere, la sua felicità infelice, c’è anche una grammatica dei sentimenti aliena dall’autocompiacimento, lontana dal solipsismo, una grammatica di dittonghi e bestemmie, una sintassi che dovrebbe preservarlo dall’inaridimento del cuore: si fa presto a divenire estranei, scrive Forlese, ed è, la sua, una paura di perdersi. Ma accanto a quelle che definisce corrosive meduse il suo orizzonte si popola anche di sirene, parole non solo ruvide e ubriache, ma anche lisce, compite, sincere. E se a volte lo sfiora la paura di non riuscire a portare a termine il cammino, Maneggio una lingua di parole mute, il poeta ha la tenacia / del cappero aggrappato agli universi e non rinuncia al suo canto perché anche se la Signora Morte ha stritolato il cuore con le sue unghie di acciaio, il suo canto è stato nutrito 14 New Espressione Libri

di baci indelebili. Ora, dopo tante assenze, dopo “quella” feroce assenza, E’ vivere da vivi il canto che manca. La realtà del canto si alterna a quella dei silenzi e tra silenzio e canto si accampa la poesia e brillano le sue “scintille / covate nella cenere notturna… Dice Garcia Lorca che “c’è nella vera poesia un profumo, un accento, un tratto luminoso che tutti possono percepire”. Quel profumo, quell’accento, quel tratto luminoso, sono le presenze emozionanti che ritroviamo in Vladimiro Forlese, nelle sue lacerazioni, in questo suo canzoniere dal titolo emblematico di “Finché il cuore regge”. E se raramente la copertina di un libro di poesie è capace di renderne le atmosfere, questa del libro poetico di Vladimiro Forlese, così apparentemente facile da decifrare, sa suggerire ambiguità e misteriosi voli dell’immaginazione: e ci chiediamo se quel cuore rosso che sfugge dalle mani della bambina come un palloncino strappatole dal vento sia davvero un cuore in fuga o non, piuttosto, un cuore affidato, consegnato, regalato alla capacità di comprensione del lettore. Per saperlo, è sufficiente leggere le poesie di Forlese, forti e suggestive tutte, sorprendenti come “Zodiaco”, intelligenti come “Parole”, a volte strazianti. E in tutte la stessa magica ricchezza espressiva che fa della poesia la bussola necessaria per esistere.


INTERVISTA

Irma Padova Maino Irma Panova Maino è una delle penne più brillanti del nostro panorama letterario. I suoi libri rivelano una costante ricerca nell’animo umano, all’interno della particolarità delle storie che scrive. La qualità di narrazione è davvero eccezionale e i suoi libri catturano il lettore sin dalla prima pagina. A New Espressione Libri ha concesso un’intervista molto dettagliata e noi la ringraziamo per questo suo modo di donarsi ai lettori. Da quando hai sentito l’esigenza di scrivere? Quali generi letterari preferisci scrivere? Sono gli stessi che gradisci nelle tue letture? Ciao Elisabetta, ringrazio te e Maria Capone per lo spazio che mi state dedicando. Si fa presto a rispondere alla tua prima domanda, scrivo da sempre, da quando ho imparato a tenere in mano una matita, una penna, un gessetto o un pennarello. E se all’inizio i miei racconti erano tradotti sotto forma di immagini, quando ho compreso l’uso delle parole, sono diventata inarrestabile. Ho chili e chilometri di manoscritti chiusi nei cassetti… meno male che esistono i computer, perché ora occupano decisamente meno spazio. I generi letterari che scrivo hanno sempre a che vedere con qualcosa di imponderabile, sia che siano gialli, thriller, horror o paranormal. I

di Elisabetta BAGLI

sentimenti fanno da contorno a ciò che il Fato decide e i protagonisti vivono, di conseguenza, il proprio inarrestabile destino. In quanto alle mie letture, beh potrei dire che si accostano molto ai generi che scrivo, anche se non mi sognerei mai di paragonarmi ad alcuni dei nomi più famosi del panorama letterario mondiale. In tutti i tuoi libri hai fatto riferimento al paranormale: nei primi quattro (la trilogia sulle Cronache del Mondo Parallelo e “Il peccato di Rennhael”) in modo abbastanza New Espressione Libri 15


palese, sebbene faccia vivere ai tuoi personaggi esperienze molto “umane”, anche sociali quali l’Aids e la diversità. Nell’ultimo libro, “La Resa degli innocenti” l’argomento che affronti è completamente diverso, ma anche qui ci ritroviamo davanti agli occhi, in un piccolo cammeo con una figura che non è del nostro mondo. Ci puoi spiegare i motivi che ti spingono verso il paranormale? Credo di averlo nel DNA, nel sangue che mi scorre nelle vene. D’altra parte, da una che è nata a Praga, che cosa potremmo aspettarci? In realtà il paranormale offre diversi appigli con cui poter descrivere situazioni che altrimenti diventerebbero ostiche da affrontare. Con la scusa “delle cose inspiegabili” si possono utilizzare diversi escamotage che risolvono problematiche di stampo puramente tecnico. E poi… lo ammetto, mi diverto. A me il paranormal diverte molto e credo di essere riuscita ad allietare anche un discreto numero di lettori. Certo, nella “Resa” non c’è molto di cui stare allegri, ma anche in questo caso il sovrannaturale mi ha aiutata a dare maggiore corpo alla mia protagonista. Spiegaci i motivi che ti hanno portato a scegliere un argomento come quello che affronti in “La Resa degli innocenti”. Sono una madre e questo, penso, che spieghi molte cose. Sono una madre e ho una figlia adolescente, scapestrata almeno quanto lo ero io alla sua età e questo non mi fa 16 New Espressione Libri

dormire sonni tranquilli. Anche se credo che nessun genitore riesca a riposare bene, nei tempi che viviamo. I pericoli esistevano anche quando “noi” eravamo piccoli, ma adesso, in questa società priva di moralità e di umanità, a me sembrano aumentati in modo allarmante. Non è facile, per i nostri giovani, barcamenarsi in un mondo che è pronto a inghiottirli. Sono costretti a crescere e anche molto in fretta, cercando di sopperire alle nostre mancanze. Quindi, affrontare un tema, come quello trattato nel mio libro, non mi è parso poi così insolito, al contrario. Esistono realtà quotidiane che ormai sono diventate quasi scontate, la nostra insensibilità ci porta a passare sopra a tutto e pare che nulla sia più in grado di scuoterci. Eppure, certe situazioni sono davvero terrificanti. E sono maledettamente vere. Scrivere su quest’ultimo tema ti ha permesso di esplorare in modo più approfondito la relazione tra madre e figlia? Che ne pensi del mondo degli adolescenti di oggi? Come dicevo prima, i giovani di oggi vivono in un mondo che noi abbiamo contribuito a distruggere. Sono vittime della nostra incapacità di saper affrontare il nostro essere adulti. Noi non siamo “cresciuti”, non ce l’abbiamo fatta a diventare “grandi”. Siamo ancora in preda ai telefonini, agli accessori, al richiamo dell’effimero, tipico di un’adolescenza mai risolta. E i nostri figli si ritrovano a dover affrontare, al nostro posto, un mondo che non


è in grado di ospitarli. Quanti di noi “adulti” si devono ancora realizzare? Quanti di noi devono ancora trovare il proprio posto nella società? All’interno del proprio nucleo sociale? Con queste premesse, come possiamo pretendere di essere già pronti per cedere il passo alle nuove generazioni? È ovvio che non lo siamo ed è per questo che tendiamo a soffocare i ragazzi, non dando loro gli spazi che dovrebbero avere. Il rapporto con mia figlia nasce da queste considerazioni. Non so se, alla fine, sarò riuscita nel mio compito di madre, ma è al suo futuro che è rivolto il mio sguardo e ogni cosa che oggi sto facendo è per lei, perché possa diventare un vero adulto responsabile. Hai presentato questo libro nella splendida cornice del Castello Sforzesco a Milano durante il Bookcity 2014 nello scorso novembre. Ci puoi raccontare questa esperienza? L’esperienza, nel suo insieme, è stata tutto sommato positiva. L’evento organizzato grazie a Desiree Pedrinelli, ha avuto il suo riscontro, tuttavia, forse me lo sarei goduto di più se fossi stata meno nervosa. Una location così prestigiosa non poteva non procurarmi un certo grado di ansietà. Oltretutto, diversi altri fattori hanno contribuito a rendere il mio animo decisamente agitato. A parte questo, gli echi ancora li sento a distanza di un mese. Ciò che mi ha fatto comunque felice è stata la possibilità di presentare il mio editore, Piera Rossotti che, con la

sua casa editrice, Edizioni Esordienti Ebook, mi ha permesso di esprimere il mio bisogno di scrivere. Avere dietro alle proprie spalle un editore in grado di sostenerti e di darti tutto l’appoggio necessario non ha davvero prezzo.

Oltre a essere scrittrice sei anche la fondatrice de “Il Mondo dello scrittore Network”. Raccontaci cos’è e, soprattutto, com’è sorta l’idea di creare una struttura come questa, molto particolare, rivolta agli scrittori di ogni genere, alla loro promozione e al loro “allenamento” letterario tramite concorsi mirati nei vari gruppi di Facebook? Il Mondo dello Scrittore è nato quasi per caso. Ho aperto un gruppo facebook con questo nome e mi sono chiesta che cosa mi sarebbe piaciuto poter condividere con gli altri colleghi, appassionati di letNew Espressione Libri 17


tura e scrittura. Il resto è stato una conseguenza inevitabile. Nel giro di pochissimi mesi, con Andrea Leonelli, Nadia Milone ed Elisabetta Bagli (presentarti in terza persona mi fa ridere) abbiamo iniziato a porre le basi per quello che sarebbe diventato un vero e proprio network. A contribuire alla creazione dello stesso sono intervenuti Sauro Nieddu, Andrea Marinucci Foa e Manuela Leoni. Ad oggi il nostro cerchio di collaboratori si è ulteriormente aggiornato, ma è ovvio, che dietro a tutto questo, vi è in ognuno la reale passione per gli esordienti, figura alquanto controversa, ma indubbiamente affascinante. Per noi ogni Penna è di valore, è un dono aggiunto in quello che è un panorama piuttosto decadente e allarmante. L’editoria italiana è malata, malata e stantia. Molti degli autori che passano attraverso le nostre maglie meriterebbero più visibilità di quanta ne abbiano personaggi famosi che si fanno scrivere un libercolo da un ghostwriter. Scrittori e poeti realmente capaci e di talento, che avrebbero solo bisogno di un’opportunità seria, quel colpo di fortuna in grado di fare la differenza. Purtroppo, si sa, la fortuna è cieca e la sfiga ci vede benissimo. Quindi, in mancanza della dea bendata, cerchiamo di fare del nostro meglio per sopperire a tale latitanza. Chi ancora pensa che essere esordiente è solo sinonimo di scrittura immatura, insulsa e priva di contenuto, allora questo qualcuno ignora clamorosamente la realtà odierna. 18 New Espressione Libri

Secondo te, i concorsi letterari, volti all’elargizione di premi o di diplomi, sono utili per farsi conoscere? Alcuni sì, altri no. Come in tutte le cose, vi sono situazioni che effettivamente possono portare un vantaggio e altre che sono solo una perdita di tempo. I concorsi vanno scelti con cura e pensando a quelle che sono le finalità che ci prefiggiamo. Esistono banchi di sperimentazione che vanno bene per mettere alla prova se stessi e per mantenere allenate la mano e la mente. In questo caso, dovrebbero essere assolutamente gratuiti. Esistono altri concorsi che, invece, servono per dare prestigio all’autore e, in quel caso, un minimo investimento va purtroppo fatto. Il punto è comprendere bene questa distinzione e non lasciarsi abbindolare da chi chiede un corrispettivo in denaro senza dare nulla in cambio e senza che possa fornire dovute garanzie di serietà. Cosa ne pensi del mondo dell’editoria attuale? E delle case editrici a pagamento? Domanda difficile. Chiunque mi conosca sa bene cosa penso dell’editoria attuale. Quello che manca, alla base di tutto, è una legislazione seria, in grado di stabilire regole, diritti e doveri da parte sia degli editori che degli autori. Manca una vera regolamentazione in questo rapporto che, con il tempo (brevissimo in verità), sta diventando sempre più perverso e intollerante. Vi sono errori comportamentali da entrambe le parti. Sbagli dovuti


all’ignoranza che dilaga nel settore e al lassismo che, spesso, coglie chi dovrebbe cautelare i propri interessi. Dall’altra parte esiste un oceano di “furbini” pronti a cogliere il pesce nella propria rete fatta di lusinghe, chimere e specchi. Il panorama non è affatto rassicurante. Eppure esistono realtà che stanno cercando di combattere tutto questo, dando il maggior numero di informazioni possibili a entrambe le parti. Purtroppo, spesso, sono voci destinate a cogliere pochissimi ascoltatori.

Hai deciso di pubblicare con una casa editrice che cura essenzialmente le edizioni digitali. Cosa prevedi per il futuro in questo campo? Il digitale è il futuro. Mi ricordo

quando nell’audio comparvero i primi registratori digitali… in un primo momento furono davvero in pochi quelli che compresero e apprezzarono la potenzialità del mezzo. Nella maggior parte dei casi l’apparecchio venne visto come un qualcosa di futile, dal momento che i mezzi di ascolto non erano sicuramente adeguati. Eppure, in dieci anni tutto il modo di ascoltare la musica è radicalmente cambiato. Nell’editoria accadrà la stessa cosa, senza per questo nulla togliere al fascino cartaceo dei libri e alla loro indubbia utilità. In ogni caso, pensare a un futuro consapevole, anche da un punto di vista ecologico, non può escludere il campo editoriale. Cosa ci puoi anticipare invece sul futuro di Irma Panova Maino? Altra domanda difficile. Sono tante le cose che, contemporaneamente, rientrano nei miei progetti. A volte non so più se sono promoter (e blogger) oppure scrittore e quale di questi due aspetti sia da privilegiare rispetto all’altro. Da una parte vi sono i miei amati esordienti, persone che seguo e sulle quali ho investito diverso tempo ed energie. Mentre dall’altra parte preme il desiderio di continuare a raccontare e a far vivere emozioni diverse nei lettori. In ogni caso, al momento non sono in grado di anticipare nulla, se non che ci saranno diverse novità. Grazie per la splendida intervista e per avermi dato modo di esprimere i miei pensieri. New Espressione Libri 19


PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE 2. Tu La sussurrerò al mare la tua bellezza, nei golfi segreti di lune d’oblio. Tu per sempre, tra le onde. Tu nella salsedine. Proprio in quel mare consumato dal tempo e mai vissuto, che a poco a poco si risveglia. Il tempo ci scorre dentro, nascosto e sospeso nei capricci dell’immortalità. Tu sbocci dal mare, dai filamenti di luce dove tutto è già accaduto. 3. Nessuna voce dal mare 1. Isole Isole velate, coperte, chiuse sui crinali del silenzio nel tempo senza tempo. Nascono e rinascono su altri volti, nel tepore equoreo non so su quale spiaggia. Isole quasi rubate, precedono i respiri alle nostre spalle. Isole, ancora isole mi attendono. 20 New Espressione Libri

Non hanno parole i corpi distesi e paralleli di terre nuove. Ridisegnano i loro confini, nel respiro di enormi crateri, fra vocali e consonanti. Un mare che non sente le parole che conducono al cielo. Un moto obliquo di taciturne corde vocali, da lingua a lingua. Si sono perse fra i poeti le voci del mare.


INTERVISTA

Antonio Spagnuolo Inquietudine, malinconia e pathos: questi sono gli stati d’animo che riesce a trasmettere Antonio Spagnuolo con i suoi struggenti versi.

di Floriana PORTA

In questa intervista il poeta napoletano racconta i suoi esordi, il suo personale rapporto con la poesia e i suoi progetti futuri. In che modo il suo percorso personale si è intrecciato con quello della poesia? La storia della mia ricerca poetica è abbastanza antica , perché ho iniziato a scrivere sin dalla prima gioventù, ancora studente di liceo, quando i classici arricchivano cromaticamente il mio bagaglio culturale. Dopo una prima fase il percorso poetico si è intrecciato in maniera determinante con la mia professione di medico, professione che ha inciso non poco sui sentimenti intimi, sulla maniera di affrontare la malattia, sulla capacità di accostarsi al paziente nel rispetto più sincero dell’umanità. Quindi poesia che risentiva della incombenza di Thanatos. Infine la presenza di quella fanciulla che divenne mia moglie scolpì straordinariamente quei versi tutti dedicati all’amore, accostando innanzitutto la mia poesia al binomio “Eros-Thanatos”.

Tre aggettivi per definire la sua poesia? Classicheggiante nella prima fase. Sperimentale in una fase intermedia. Ed ancora tardo moderna negli ultimi anni. Come nasce l’ispirazione? Questa domanda mi è stata rivolta decine e decine di volte, ed io ho quasi sempre risposto che in effetti , almeno per me , non esiste una vera e propria “ispirazione” , intesa come suggerimento etereo della fiNew Espressione Libri 21


gura poetica. Un verso , soltanto un verso, improvvisamente gira tra le circonvoluzioni cerebrali, incidendo nel pensiero ed imprimendo la sua musicalità nell’immaginazione. Da quel verso poi scaturisce il lavoro che crea ed imbastisce tutto il tessuto di una composizione. Tra i grandi nomi del passato chi è il suo poeta preferito? Ho letto centinaia di volumi di poesia, ho inseguito decine e decine di autori nell’arco di tutta la mia vita che mi riesce difficile puntualizzare l’attenzione su di un solo autore. Allora proseguiamo secondo vai tempi . Il primo che mi avvinse fu Omero con la sua Iliade nella bellissima traduzione di Vincenzo Monti. Poi venne il vate Gabriele D’Annunzio, e a mano a mano i francesi Verlaine, Baudelaire, Rimbaud, Mallarmè, anche in contemporanea i nostri moderni , da Carducci a Ungaretti , da Leopardi a Quasimodo , da Saba a Montale e così via. Di cosa si nutre la poesia? La poesia si nutre di cultura approfondita, valida, multiforme. Si nutre di immaginazione e illusione. Si adagia alla musica per quella necessaria e meravigliosa armonia del ritmo. Scrivere è un bisogno? Si , scrivere è un bisogno quotidiano. Una strana necessità di dire ed essere presente nel mondo , non per la vanagloria di intervenire con la propria parola, ma per accostar22 New Espressione Libri

si all’altro nella illusione della preghiera. Il libro al quale è più legato? La risposta è un po’ simile alla precedente . Ho letto molto e diversi sono gli autori che ho amato e seguito. Tutti i libri sono per me fonte di saggezza e dottrina. I suoi progetti per il futuro? Ormai i miei ottantatre anni incutono un grande timore e parlare del futuro sembra quasi di prendere in giro me stesso e chi mi ascolta. Se la salute mi arriderà ancora spero di continuare diuturnamente a inseguire “la parola” , per dedicarmi alla poesia e alla saggistica con lo stesso entusiasmo che sino ad oggi ha nutrito la mia ricerca, sperando di essere ancora beneaccetto ad un pubblico attento e sperando ancora nei premi che mi hanno lodato sino ad oggi. Ultimo il “Premio speciale Camaiore 2014”. Antonio Spagnuolo è nato nel 1931 a Napoli, dove vive. Poeta e saggista, è specialista in chirurgia vascolare presso l’Università Federico II di Napoli.Redattore negli anni 1957-1959 della rivista “Realtà”, diretta da Lionello Fiumi e Aldo Capasso, ha fondato e diretto negli anni 1959-1961 il mensile di lettere e arti “Prospettive letterarie”. Condirettore della rivista “Iride”, fondatore e condirettore della rassegna “Prospettive Culturali”, ha fatto parte della redazione del periodico “Oltranza”. Ha pubblicato i volumi di poesia: Ore del tempo perduto (Intelisano, 1953), Rintocchi nel cielo (Ofiria, 1954), Erba sul muro (Iride, 1965,


prefazione G. Salvati), Poesie 74 (SEN, 1974, prefazione D. Rea), Affinità imperfette (SEN, 1978, prefazione M. Stefanile), I diritti senza nome (SEN, 1978, prefazione M. Grillandi), Angolo artificiale (SEN, 1979), Graffito controluce (SEN, 1980, prefazione G. Raboni), Ingresso bianco (Glaux, 1983) Le stanze (Glaux, 1983, prefazione C. Ruggiero), Fogli dal calendario (Tam-Tam, 1984, prefazione G.B. Nazzaro), Candida (Guida, 1985, prefazione M. Pomicio, Premio Adelfia 85 e Stefanile 86), Dieci poesie d’amore e una prova d’autore (Altri Termini, 1987, Premio Venezia 87),Infibul/ azione (Hetea, 1988), Il tempo scalzato (All’antico mercato saraceno, 1989), L’intimo piacere di svestirsi (L’Assedio della poesia, 1992), Il gesto - le camelie (All’antico mercato Saraceno, 1992, Premio Spallicci 91), Dietro il restauro (Ripostes, 1993, Premio Minturnae 93), Attese (Porto Franco, 1994, illustrazioni di Aligi Sassu), Inedito 95 (nell’antologia di G. Manacorda Disordinate convivenze, L’assedio della poesia, 1996), Io ti inseguirò (venticinque poesie intorno alla Croce, Luciano Editore, 1999), Rapinando alfabeti (L’assedio della poesia, 2001, prefazione P. Perilli), Corruptions (Gradiva Pubblications, 2004, trad. L. Bonaffini), Per lembi (Manni, 2004, Premio speciale della Giuria Astrolabio 2005, Premio Saturo d’argento 2006), Fugacità del tempo (Lietocolle, 2007, prefazione G. Finzi), Ultime chimere (L’arcafelice, 2008), Fratture da comporre (Kairòs, 2009), Frammenti imprevisti (Antologia della poesia contemporanea, Kairòs, 2011), Misure del timore (dai volumi 1985/2010, Kairòs, 2011), L’evoluzione delle forme poetiche (Antologia di poesia contemporanea, Kairòs, 2013),

Il senso della possibilità (Kairòs, 2013), Come un solfeggio (Kairòs, 2014), Oltre lo smeriglio (Kairòs, 2014); i volumi di prosa: Monica ed altri (racconti, SEN, 1980), Pausa di sghembo (romanzo, Ripostes, 1994), Un sogno nel bagaglio (romanzo, Manni, 2006), La mia amica Morèl (racconti, Kairòs, 2008); il volume di teatro Il cofanetto - due atti (L’assedio della poesia, 1995). Nel 2007 ha realizzato la Antologia di poeti contemporanei “Da Napoli/verso” (Editore Kairòs), presentando giovani autori al fianco di una scelta schiera di storicizzati. Presente in numerose mostre di poesia visiva nazionali e internazionali, collabora a periodici e riviste di varia cultura. Attualmente dirige la collana “le parole della Sybilla” per Kairòs editore e la rassegna ”poetrydream” in internet. Tradotto in francese, inglese, greco moderno, iugoslavo, spagnolo e rumeno. Della sua poesia hanno scritto numerosi autori fra i quali A. Asor Rosa nel suo “Dizionario della letteratura italiana del novecento” e nella “Letteratura italiana” (Einaudi). New Espressione Libri 23


PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE de, che quel mattino erano insolitamente numerose. Una brezza leggera le scompigliava i lunghi capelli neri che le uscivano dal cappello di paglia, lo teneva con la mano per evitare che il vento lo facesse volare via. Guardava quelle masse gelatinose, che brillavano sotto il sole, attenta a evitarne il contatto, più le guardava più le sembrava che non fossero morte del tutto. Avvertì un leggero disgusto nel constatare che un lento movimento cominciava ad animarle e cercò di allontanarsi dalla riva risalendo la spiaggia. Ma ne calpestò una. Rimase ferma a fissare la massa grigia che si ingrandiva avvolgendole prima una gamba e poi il braccio, l’altra gamba e l’altro braccio.

CATENE (poesia) Il Lamento della Medusa è una raccolta di versi e racconti, vecchi e nuovi, spolverati e creati per essere uniti in... un’unica storia. Lo spirito e il mistero che li avvolgono, sono l’essenza stessa di ogni singolo personaggio o avvenimento, divisi come i capitoli di un romanzo che cambiano ogni volta la scena, ma fanno parte della stessa commedia. 1. Viola camminava lungo la spiaggia che la bassa marea aveva frastagliato, creando penisole di sabbia solcate dalle strisce delle onde che si erano ritirate. Affondava i piedi nella rena bagnata lasciando nitide orme che di lì a poco il mare avrebbe cancellato. Teneva la testa bassa, intenta a non calpestare delle meduse morte, tonde e visci24 New Espressione Libri

Amai l’idea dell’amore e i suoi lacci. Li volli stretti come nodi da non sciogliere mai. Ogni giorno più stretti nella mente nei gesti nel cuore. Ma il tempo va. Non puoi correre con lui incatenata a un’illusione. Ora che gli occhi sono stanchi di vedere il niente, strappo le mie catene di carta ormai consumate.


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GWUENDOLINE sauro nieddu

di Anna CIBOTTI Commenta così Anna Cinotti “Gwuendoline” di Sauro Nieddu Trevor, il protagonista del libro, racconta in prima persona una parte della sua vita, frammenti, rispetto a quella già vissuta e che vivrà. Nello spazio temporale in cui parla di se stesso come scrittore affermato di libri di successo firmati con diversi pseudonimi, si trova suo malgrado coinvolto in una scelta che potrebbe cambiare il destino dell’umanità. Lui coscientemente la compie, ma un diario dove annota ogni cosa verrà letto da qualcuno e le conseguenze... Non racconto altro della trama, ma mi soffermo alle riflessioni che ho fatto leggendo questo libro. Il sogno conscio o meno conscio dell’uomo è quello di raggiungere l’immortalità. In questa storia di fantascienza il desiderio si realizza, e nemmeno tanto lontano dagli anni che stiamo vivendo. Ma vivere giorno dopo giorno accumulando esperienze nuove da aggiungere a quelle già provate, unite alla ripetitività del lavoro quotidiano, alla

mancanza di paura della morte che ti amare così tanto la vita, può essere un sogno o un incubo? L’autore descrive il suo stato di uomo “immortale” con insistente pedanteria dando un’idea palpabile del disagio di vivere descrivendo le sue giornate passate nei pub a bere birra dove singolari personaggi, quasi sempre gli stessi, sono il massimo dei suoi rapporti umani. La storia è variegata e complessa, ma l’autore fotografa una realtà deprimente dove New Espressione Libri 25


neanche l’amore trova spazio per essere vissuto. Gwendoline, come un miraggio che quando non sarà più tale... si ridurrà a un ricordo. E di tempo per pensare ne avrà. Le bolle enormi che Trevor ha destinato alle città importanti del mondo non sono più grandi di quelle che porta dentro di sé... Si schiuderanno mai? Cari lettori, se una pillola potesse farlo, a quale età vorreste che si fermasse l’invecchiamento degli anni che passano? Personalmente, spero che questa fantascienza non diventi mai scienza. Leggendo Gwendoline... forse la penserete come me. Complimenti all’autore che fa dire al suo personaggio che un libro di successo non deve superare le 200 pagine. Beh, questo ne ha 275, ma si prenota per un posto al sole!

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CITIZEN - RECENSIONE

L’UOMO CHE CORREVA... di Ciro Pinto

Commenta così Anna Cibotti “L’uomo che correva vicino al mare” di Ciro Pinto

di Anna CIBOTTI

“Il verde dei tuoi occhi luccicava nella luce tenue delle lampade e si confondeva col verde della nostra edera.” Giorgio, l’uomo che correva vicino al mare, affonda il suo sguardo nel ricordo degli occhi di lei, Eva, sua moglie. Lui le parla continuamente fissando la sua foto, come a evocarne la presenza e condividere con lei il dolore dei suoi giorni resi vuoti dalla sua assenza. E’ la storia di un uomo reso fragile dalla perdita degli affetti più cari. Ne rivive i momenti felici, gli errori inconsapevoli e la nostalgia del passato che toccano le corde della sua anima e ne lacerano la possibilità di quietarsi. “Anche il mare, il loro mare onnipresente, immobile sotto la sferza dell’aria gelida, pareva rispettare quel dolore finalmente affiorato alla superficie dell’anima dell’uomo che ogni giorno lo andava a trovare, che ogni giorno gli correva accanto per respirarne gli effluvi e rubargli l’immor-

talità. Ma poi ritornava a parlare con lei... e gli occhi verdi di Eva sembravano spuntare da una foto in bianco e nero, vividi e lucenti... E’ una storia di vita. Vera nel suo modo di essere raccontata e vera, ancor di più, nella maniera in cui è percepita. Gli avvenimenti si susseguono nella vita di Giorgio e si evolvono drammaticamente tra momenti New Espressione Libri 27


di ribellione, rinuncia e speranza. Le paure insite nell’uomo che lo attanagliano quando gli anni avanzano fanno sembrare il passato quasi un’ancora di salvezza al proprio tormento. Ma un futuro c’è sempre. Anche tardi, anche quando la malattia e la morte sembrano gli unici compagni di strada... ormai. L’autore ci porta a riflessioni profonde con una delicata ma incisiva narrazione, commovente e pura. Dopo “Il problema di Ivana”, Ciro Pinto ci regala un altro libro dove la sua grande capacità di scrivere e una profonda sensibilità, lo rendono speciale come autore nel leggerlo, e come uomo nell’interpretarlo. Il primo sole tingeva le onde silenziose nell’alba pallida, dove un’ombra scura e solitaria, si stagliava controluce attraversandone il raggio. Io la conoscevo quell’ombra. Era un uomo. L’uomo che correva vicino al mare.

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NUOVI AUTORI

ANTONIO CANIGLIA la poesia

Antonio Caniglia nato a Latiano nel 1962, si è formato al Liceo Scientifico di Francavilla Fontana. Ha conseguito la laurea in medicina e chirurgia all’Università degli Studi di Bari, dove si è specializzato in Psichiatria e Crimonologia Clinica. Attualmente è Dirigente Medico di Psichiatria nel Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura dell’Ospedale Perrino di Brindisi. Vorace e appassionato lettore, ha sempre considerato la letteratura italiana e straniera la strada principale per inoltrarsi negli aspetti più profondi dell’animo umano; a dispetto di una mentalità troppo riduzionista, positivistica e scientifica. Sostenitore di menti creative, ai limiti e ai confini di orizzonti, o terreni oltrepassati da fantasie e sogni (con perdite dell’Io, stacco dal reale e) che possano spiegare i meandri della mente umana. Da passivo studioso, finalmente nel mezzo del cammin di sua vita si è accesa una passione da tempo sopita e rimossa, scrivere prose liriche e versi, per dare luce e spinte inconsce, e come dice Giovanni Pascoli: “Il poeta è poeta, non oratore o predicatore, non filosofo, non istorico, non maestro, non tribuno o demagogo, non uomo di stato o di corte. E nemmeno è sia in pace del maestro un artiere che foggi spada e scudi i vomeri;

di Maria CAPONE

e nemmeno, con pace di tanti altri, un artista che nielli e ceselli l’oro che altri gli porga. A costruire il poeta vale infinitamente più il suo sentimento e la sua visione, che il mondo col quale agli altri trasmette l’uno e l’altra…”. (Giovanni Pascoli – da Il fanciullino) Le letture di Antonio Caniglia spaziano da saggistica, filosofia, letteratura, narrativa, poesia. I suoi autori preferiti sono: Marcel Proust, William Shakespeare, Dostoevskij, Lev Tolstoj, Ivan Alejsandrovič, Gončarov, Honorè de Balzac, Kafka, Robert Musil, Virginia Woolf, Silvia Plath, Baudelaire, Rimbaud, Verlaine, Lantremont, John Keats, William Blake, Dono Campana, Giovanni Pascoli, Withmann, ecc. New Espressione Libri 29


Giullare e schiavitù (inconscio e ragione) Entra nella carne fatta di rosso porpora, lezzo fiorito; Entra nella semenza di ogni figlio, da padre e madre. Siede alla destra del tuo compito, schiavo, sentilo!!! Ogni minuto ti sta accanto il dovere, schiavo!!! Padrone, non si sa, se te stesso o i tuoi avi, ci sarà tempo per scoprire; la ragione è nata per questo. dai tempi remoti ed impeccabili sei stato con la summa teologica, ma oltre, che vi sia oltre, lo sai di notte e lo sai senza ragione. Mistifica giullare, sei un carnevale sotto il rosso distillato. Prendi le vaghezze, le sfumature, le nuvole, i grigi e sveli tesori, forme indistinte, profondità inesplorate, musiche di sottofondo, pensi, solo sogni; mesci, i tuoi impulsi con le tue redini il fondo marino. Frenati, stai scendendo. La prossima veggenza sarà la morte, fermati, non ti azzardare troppo a illuminarti; essere fluido, indistinto, scosceso, e non rima di rampolli alle prime armi; suonerai l’oboe o il flauto, e non ti serviranno, nessuno si desterà. Solo la tua anima è musica, avvolta nella sua presenza. Questo topazio da quattro soldi, mai fu levigato, non ci fu diamante; Solo nei miseri quartieri nasce il valore, la purezza e la falsità. Solo nella sporcizia la freschezza e l’infinito, esalano vapori e profumi, il resto ristoccia. Il gesso immobilita, la protesi, le costruzioni, i monconi sostituiti, mancamenti. Voglia dell’infinito, non è realtà è come la scarpa che và sul vento, drappeggio di bestie feroci nelle stelle di/scorpioni, unioni di avventure, daini dionisiaci e profeti veggenti, perdonami Dio solo con te.

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Maschera Ho interrogato una maschera, non seppe guardare; ho trafugato cavalli, nei loro occhi gioisce l’unica direzione, avanti, senza lati, ho annusato l’olfatto dell’ultimo cane, partiva, sulle tracce della fedeltà, nella tomba del suo padrone, avrebbe aspettato. Maschera, non sorridi, neanche ai più solitari gatti sornioni nelle autonomie, seduttori di faraoni, anche la furba volpe non fu venerata. Lesto mi volsi sulle rive di un africano, coccodrillo mi guardi e piangi, per la mia audacia; i tuoi occhi, spengono i miei timori, ormai dentro nuotano trionfi di autonomie, la tua bocca ha fallito, maschera sorridi senza vederti, l’innocenza non hai superato, se vivi di espedienti. Persona tu fregi te stessa, commiseri gli animali, ma la tua lingua, è veleno di serpi; non hai mai volato, le aquile lo sanno, ti pavoneggi, povera isterica, maschera, sciogli le tue corde, non negarti, vergogne ti assillano; per non emulare menzogne, mi arrischio nel mare, lo squalo colora di rosso le cieche voluttà, ma tu maschera, cadi e ti esponi, vincendo come un guerriero e sarai matura, le tue ombre sono cadute gioisci.

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Violette Chi vede senza il colore, sente il chiarore della luna, mosso dalla remota sofferenza di erbe verdi, sterminata sui prati, dondolanti di giochi materni con bimbi pallidi; avranno bevuto alla sorgente dei sogni stampati in faccia a cavalieri notturni, erranti in fondo alle paludi nerastre di piombi senza peso. Colori simili al mantello del santo, offre canti religiosi, violette gialle, e poi viole del pensiero, fate rabbrividire poeti esperti, col soffio che vi copre di notte il vento, all’ombra, sul soffice pavimento di un erboso terreno, fate gioire, ragazza con l’ebbrezza nelle narici, cantando i vostri profumi, con le note di fresche essenze. La sottile differenza impone il muto parlare, di giorni e notti, a cielo aperto, avete assemblato sotto le torride piogge, raggi perpendicolari, scomparendo in tutte le ombre, le sorgenti sul mare sono prosciugate a fronte di lunghezze luminose. Correndo come gli aironi, rizzavo le orecchie sui laghi divini Al vociare di limpidi impeti, come eclissi di corpi celesti, caddi Nella piÚ profonda meditazione, senza superfici, nei ritratti bianchi, nello spauracchio per bambini, intanto con la viva aspirazione di un tonfo palpabile una mano raccolse la violetta e come il diamante che ammalia insuperabile e seducente, il bocciolo si sparse nella carne che odora di coltello. Tu viola, colore dei paramenti liturgici usato nei periodi di purificazione penitenziale.

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PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE sapeva di avere, aveva realizzato che stava diventando padre. […] Ma quando si scopre che si sta diventando padre... è come nei cartoni animati, quando il pianoforte cade dal centesimo piano e si schianta sulla testa del protagonista. O almeno così era stato per lui. Il protagonista di questa storia.

1. [dalla prefazione] “...Storie di padri, certo, ovviamente imperfetti. Ma anche di famiglie interrotte, fragili, sofferenti. […] Un libro che parla di padri, narrato da un padre che convoca nel racconto una moltitudine di altri padri. Perché questa è la paternità, un intreccio indissolubile di rimandi e di senso che non può evitare il suo destino […] 2. [dal prologo] Si era ritrovato davanti ad uno strano aggeggio bianco e rosa, simile ad un termometro elettronico, con due righette rosa parallele. Si era sentito un po’ idiota ad ammetterlo con gli amici, ma ci aveva messo decisamente più di qualche secondo per capire che cosa fosse. Poi però ci era arrivato e, con una scossa elettrica fino a terminazioni nervose che nemmeno

3. - Non ti dà fastidio che ti chiami per nome? - Andrea aveva probabilmente interrotto il flusso dei suoi pensieri, ma la domanda lo attanagliava da un po’. - Un po’ sì. Ma almeno mi chiama. Se preferisce così per me va bene. Credo sia giusto lasciar decidere a lei. - - Io non credo. Non credo proprio, - lo aveva interrotto seccamente Andrea. - Credo anzi che su questa cosa dovresti insistere almeno quanto insisto io. Non hai notato che ogni volta che parlo con lei di te uso sempre la parola “papà” e mai il tuo nome? Tu sei suo padre ed è anche da queste piccole cose che si passano messaggi di affetto e di ruolo.- - Non so. Ho paura che... - - Paura di cosa? Sei suo padre? - - Sì - - Vuoi essere chiamato papà? - - Sì. - - Allora comincia a pretenderlo. Certo non deve essere un atteggiamento coercitivo il tuo. Però hai tutto il diritto di esprimere il tuo parere, il tuo bisogno. 4. Mattia non aveva mai avuto un padre e aveva perso la madre improvvisamente. Se mai era stata sua. E quegli incontri in una stanza fredda glielo ricordavano ogni volta. Ecco perché era così nervoso. Perché incontrare sua madre in quel modo gli ricordava che era orfano, un orfano monco. Se i suoi genitori fossero morti, con il tempo sarebbe riuscito a farsene una ragione. La morte è ineluttabile e nessun essere umano, per quanto geniale o campione, è in grado di sconfiggerla. Ma i suoi genitori non erano morti, erano entrambi in vita. Eppure nessuno dei due assolveva al suo ruolo. New Espressione Libri 33


PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE viamente, incapace di qualsiasi finzione, non ha usato. Maturità. Ripete la parola ad alta voce, quasi potesse contenere una magia tra le lettere, che solo attraverso la voce funziona. Maturità, mentre passa ad uno scatto di Giovanni Lindo Ferretti. Cranio rasato. Magrissimo e altero come un non umano. Alla base di tutto i compromessi, quelli inevitabili per il quieto vivere. Ci avrebbe volentieri rinunciato, ai compromessi, lei. Al quieto vivere no, le è necessario. Come il pane quotidiano. Sua madre le ha concesso di avere quella stanza tutta per sé, per un anno, un anno solo. Scolastico, non di trecentosessantacinque giorni come ogni altro. Un tempo limitato in cui esistere in tutta la sua pienezza, dare sfogo alla creatività, sentirsi libera.

1. Inizia dai castelli della Scozia, stupendosi del blu del muro. Non ricordava fosse così, così blu. Il volto di Jim la fissa con sguardo immobile e viene più semplice, in quella stasi eterna, riuscire a staccarlo in un solo colpo. Senza rimpianto. Ha affrontato la commissione, nessun tremore. Tutti si aspettavano il contrario. Che vincesse la timidezza, una scena muta. Un’ora e un quarto a dialogare, assemblare frasi, nuotare tra collegamenti, divagare, invece. Gli ultimi mesi passati rinchiusa tra quelle quattro mura, a battere sui tasti di un vecchio pc, stampare, impaginare, illustrare. Ha impostato tono e atteggiamento, che ov34 New Espressione Libri

Sua madre in quella stanza non ci è mai entrata, rispettando la promessa. Ora, tutto va verso il cambiamento. L’esame è passato, l’estate scalpita, il mondo fuori la reclama e lei dovrà tenere fede al patto. Liberare e accartocciare il suo mondo per fare spazio ad altro. Crescere. Da lì a breve il primo giorno di lavoro e benvenuta nel mondo degli adulti, babe. Cicli e ricicli. Tappe convenzionali. Al pensiero emozione mista ad un senso di nausea a risalire, spingendo verso l’alto, per sfociare nel tumtum. Dal cuore alle tempie, attraverso chissà quali circuiti. Maturità. E via a strappare uno scatto di Oliviero Toscani dalla parete. Ritagli tenuti su dal biadesivo, quello in eccesso, avanzato dalle tavole da disegno, che ha minuziosamente preparato nelle notti insonni.


EDITORIA

EDITORIA ITALIANA la storia infinita

Tra i tanti editori, di chi fidarsi? Editoria Italiana: la storia infinita. Oppure dovremmo semplicemente pensarla finita? Il punto è sempre uno solo e sta alla base di ogni aspirante autore che si ritrova con un manoscritto fra le mani: cosa farne? La risposta è meno semplice di quel che si pensi, anche perché verrebbe da rispondere: pubblicare. Ebbene, pubblicare con chi e come. Ogni esordiente o emergente, che dir si voglia, presenta esigenze diverse, vi sono quelli che preferiscono approdare alla relativa sicurezza di una Casa Editrice e quelli che, già scottati da precedenti esperienze, apprezzano un più laborioso “fai da te”. Tuttavia, se volessi prendere in considerazione la pubblicazione con un Editore, quali sarebbero i criteri con cui selezionare quello giusto? Anche in questo caso è difficile rispondere, dal momento che esistono diverse tipologie editoriali e non tutte corrispondono alle reali necessità di un autore. Facciamo alcuni esempi. Un esordiente dovrebbe puntare sul formato digitale, avrebbe decisamente più possibilità di trovare un buon editore ed eviterebbe d’incorrere nel fastidioso problema derivante dal dover mettere mano al portafoglio. Un ebook è pur

di Irma PADOVA MAINO sempre un libro, non un prodotto di serie B, quindi non sottovalutate la potenzialità di questo formato, soprattutto perché, oltre a darvi la possibilità di condividere pubblicamente una vostra passione, vi introduce nel complicato mondo promozionale. A questo punto è d’obbligo sottolineare due fattori che molti sottovallutano: promozione e distribuzione. SOLO le grandi majors provvedono a questi due fattori, i piccoli e i medi editori no. Mettete da parte qualsiasi diceria che possiate aver letto, la realtà è che i costi, necessari per mantenere un apparato distributivo e promozionale, sono tanti e tali da aver costretto quasi tutta l’editoria a tirare in remi in barca. Pertanto, solo le grandi catene editoriali possono ancora permettersi campagne promozionali su tutto il territorio nazionale e la relativa distribuzione dei libri in librerie convenzionate. Il resto usufruisce (quando va bene) dei canali dati dalla rete. E torniamo al mondo digitale. Per questo motivo un esordiente dovrebbe iniziare a puntare sull’ebook. Gli store online non sono più una realtà americana, ma sono ampiamente utilizzati dai lettori italiani. Sono in molti quelli che si sono attrezzati, con apparecchi appositi (pc, tablet, e-reader), per leggere i formaNew Espressione Libri 35


ti digitalizzati di un libro. La spesa è minore, si può leggere ovunque e, se non piace, si può restituire, con il conseguente recupero del denaro speso (Amazon, ma anche altre piattaforme si stanno organizzando in tal senso). Dunque, il libro di un esordiente avrà più visibilità e più facilmente otterrà la possibilità di essere letto e, magari, notato da qualche talent scout a caccia del manoscritto “giusto”. Un altro esempio tipico è quello rappresentato dall’autore che, pur avendo una discreta conoscenza della giungla editoriale, cerca di affidarsi alla rete per trovare un nuovo editore. Il web pullula di notizie in merito a questo o quel caso di malcostume in cui qualche scrittore si è trovato invischiato. Gli episodi sono talmente tanti che non basterebbe l’enciclopedia Treccani per contenerli tutti. A parte i casi conclamati, in cui il nome di alcune Case Editrici è irrimediabilmente legato al contributo esoso sborsato dagli autori, vi sono alcuni casi non così evidenti, che portano comunque a qualche esborso. Se non in denaro, in fattore di tempo. Ovviamente, il vostro tempo. Editori che obbligano all’acquisto di un tot di copie del libro, prima ancora di averlo pubblicato, altri che chiedono un contributo per le spese promozionali, altri ancora che non hanno idea di come si possano utilizzare le risorse che internet offre, social network compresi. Tutto questo va a discapito degli autori, quindi è sempre bene valutare le proprie possibilità in an36 New Espressione Libri

ticipo, in modo da avere le idee chiare. Voglio pubblicare e non m’importa se dovrò contribuire alla spesa? Il mondo editoriale è colmo di editori compiacenti. Voglio pubblicare, ma non ne voglio sapere di tirare fuori una lira? Le possibilità di scelta si restringono notevolmente e bisogna prepararsi a tirarsi su le maniche per promuovere il proprio libro, perché, in questo caso, l’editore non lo farà per voi. Voglio pubblicare e non ho alcuna intenzione di “sbattermi” per fare delle promozioni? A meno che il vostro non sia un nome altisonante e che il vostro parente più stretto non sia un personaggio famosissimo, non avrete alcuna possibilità di approdare a una Casa Editrice blasonata. A meno che non siate figlio o parente di un membro del Consiglio di Amministrazione. Tutti partono dall’ultimo gradino e, talvolta, restano su quella superficie fino alla fine. In poche parole, ci vuole tanta, ma proprio tanta pazienza, è necessaria un’approfondita ricerca in rete e serve una notevole dose di buon senso. Se non possedete queste qualità, oltre all’ovvia capacità di saper padroneggiare la lingua, allora fate un favore a voi stessi, non smettete di scrivere ma lasciate perdere il resto, eviterete molte delusioni.


PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE pelle, resa ancor più scura dalle ore trascorse in campagna a raccogliere erbe medicamentose. 2. L’odore buono delle carni e delle chiome accese il suo desiderio e strinse il laccio ancor più forte. Lo strinse finché il corpo della donna fu un inerme fantoccio che egli lasciò cadere al suolo. Tra le note della musica proveniente dal parco, Paolo udì il rumore di passi veloci che si allontanavano. Sputò verso quei passi, poi si chinò sulla morta e le abbassò le palpebre sugli occhi strabuzzati. Prima di andarsene, ammirò con compiacimento quel laccio intessuto di margherite, ormai allentato: sotto la pallida luce lunare, pareva una collana di fiori sul tumido petto traboccante dalla scollatura.

Stralci 1.«Buonasera, signori» risuona all’improvviso la voce melodiosa di una donna. La riconosco subito: è madonna Ginevra, la guaritrice. Mi volto per guardarla entrare, incantato da quel suo solito incedere lieve e determinato. «Maestro, lo fate lavorare troppo questo povero ragazzo. Guardate com’è pallido. Alla sua età avrebbe bisogno di divertirsi un po’». Mi strappa un sorriso, largo e spontaneo; Ginevra ricambia prontamente e mi appare ancor più fascinosa: incurante degli insulsi dettami della moda in fatto di colori dei capelli e dell’incarnato, ostenta con orgoglio il nero lucido della propria capigliatura e la sfumatura olivastra della

3. «Voi applicate la magia alla materia attraverso la sperimentazione, Marsilio la applica allo spirito attraverso la meditazione. Io invece sono convinto che la magia è uno scrigno di conoscenze tecniche molto antiche da poter applicare sia alla materia sia allo spirito». So cosa vuole intendere: «E siccome l’atto creativo è una mera operazione di magia, per realizzare questo dipinto avremo bisogno sia di voi, madonna, che di padre Marsilio». Parlo alla donna, ma è il mio amato che guardo. E vedo balenare dai suoi occhi verso di me un lampo di tale armonica sintonia, che vengo pervaso da un sensuale piacere. Come se tra noi due si fosse verificata un’orgasmica fusione di intelletto e di cuore. Mi dispiace cara Simonetta, ma questo è qualcosa che può accadere solo tra un allievo e il suo maestro! New Espressione Libri 37


PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE 2. Erano passati oltre trentasei anni da quel diciotto settembre del millenovecento settantacinque, giorno della morte della madre, e non c’era giorno che Sandro, ai suoi sessantun anni, non aprisse lo scrigno di quei ricordi per riviverli come se fosse il primo giorno della sua scomparsa. Aveva trascorso la notte a vegliarla. I suoi lamenti non gli davano pace anche perché non riusciva a trovare un lenimento a quelle sofferenze. Quelle strozzature al petto che facevano tanto soffrire quella donna a lui tanto cara, dilaniavano anche il suo cuore di figlio. Sandro aspettò giusto le primissime ore del mattino per chiamare il medico affinché accorresse al capezzale della madre. (incipit di 1975, racconto della raccolta Racconti di Vita)

Stralci 1. La primavera era ormai iniziata e i colori del mondo si erano fatti più vivaci e splendenti. Il mare della mia isola cominciava a prendere le varie tonalità di azzurro turchino e di verde smeraldo, nonché le celesti trasparenze della pietra acqua marina. Era proprio quel mare che per la sessantunesima primavera mi abbracciava e conduceva nei meandri dei ricordi. Quel mare che era stato il protagonista della mia vita sin dalla mia tenera età e che era stato il mezzo di sostentamento della mia famiglia, donando i suoi frutti al mio genitore così come a tante famiglie di pescatori del mio rione natio. (incipit tratto da Eravamo undici a tavola. Io e… racconto della raccolta Racconti di Vita) 38 New Espressione Libri

3. Il mio mare, quello della mia isola, che mi aveva accolto sempre benevolo nelle sue onde sin da piccolo, quella sera, con l’oro del tramonto ormai evanescente, sembrava volesse comunicare con me con particolare intensità. Il suo rumore aveva qualcosa di insolito, i suoi movimenti erano particolarmente sinuosi, le sue lucentezze particolarmente purpuree e il suo infrangersi contro l’arena bianca era particolarmente carezzevole. Mi sentivo soggiogato dalla sua forza, ma anche dalla sua grazia. Avevo da sempre sguazzato nei suoi flutti e lo avevo sempre sentito amico, ma quella sera lo sentivo particolarmente vivo e vicino. Sembrava invitarmi ad entrare nelle sue confidenze e che era pronto ad accogliere le mie sofferenze. Aveva percepito che ero lì, seduto sulle sue rive, a riflettere sulla mia esistenza. La mia vita aveva subito la sua prima grande sofferenza: la perdita della mia adorata madre. ( dal racconto Il mio mare, inserito nella raccolta Racconti di Vita).


PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE mi baci donandomi luce, mi parli con le tue pupille e mi ami regalandomi colori. Mi vuoi con le tue parole che come sguardi alimentano la mia anima in bilico. Tristezza è non poter amarti 2. “L’addio” Sei doloroso come le promesse rotte, come i falsi sogni d’amore, sterili più dell’arida terra ove i nostri piedi si son baciati, ove le nostre membra hanno vibrato di una forte ma illusa passione.

1. Dipingimi Dipingimi prima che diventi giorno, prima che la luce rischiari le mie curve sottili distruggendo la magia del tuo sguardo notturno, anelante amore e tremori sulla mia innocente pelle di luna. Traccia sulla tua tela la mia malinconia, denudami con i tuoi occhi vellutati e distruggi questo mio cuore innamorato. Mi offro a te come rossa ciliegia pronta a ricevere i tuoi denti. Non ti avvicini più a me, mi sfumi con il tuo pennello,

Sei la tristezza di un mattino scolorito, del rifiuto dei nostri sapori, lambiti intrecciando le ore nel segreto delle tue stanze ove mai ho abitato il tuo letto, ove mai ho vissuto il tuo cuore. Sei amaro come le maschere di fiele sui nostri volti privi di respiro, stillanti gocce di morte e veleno per lavar l’anima tua dal peccato, mentre, fiero, hai sporcato la mia. Ora son nella pozza di sangue di ricordi vani e selvaggi di un errore che mai ho commesso ma che intingi nell’odio profondo del tuo inverno senza più primavere. New Espressione Libri 39


PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE 2. «Vieni qui…» Lo baciò dolcemente. Ora non erano più seduti, ma coricati. «Spegni la luce?» disse Marg con un filo di voce. Claudio tastò il muro, alla ricerca dell’interruttore. La luce svanì di colpo. Claudio non impiegò molto tempo ad abituarsi al buio. Distingueva chiaramente la sua amata e la vide togliersi il maglione. Solo una canottiera, quella canottiera arancione che gli piaceva tanto. Lei cominciò a slacciargli la camicia. «Marg…» «Non dire niente…» Gli baciò il collo. Claudio non capiva più niente. Gli sembrò di essere all’esterno della scena e vedeva lei che lo baciava dolcemente.

Stralci 1. Quarta liceo: troppo grandi per poter fare le stupidate che si facevano in prima, ma altrettanto lontani dal centro del potere, detenuto avidamente da quelli di quinta. Un limbo. O un oblio, dipende dai punti di vista. Claudio aveva iniziato l’anno carico come una molla, aveva la media del sette abbondante, zero assenze e un lavoretto per permettersi qualche divertimento. Era tutto a posto... beh, quasi tutto. Gli mancava una ragazza, una persona che lo amasse e da amare a sua volta. 40 New Espressione Libri

3. «Ti è così facile rinunciare a me?» Si alzò. Si tolse il maglione. E il top. Quindi i pantaloni della tuta. Solo le mutandine rosa erano rimaste, come difesa. Aveva fatto tutto lentamente ma così velocemente per Claudio che non aveva avuto il tempo di connettere. Il corpo di Karen, il meraviglioso corpo di Karen, era di nuovo di fronte a lui. Abbassò lo sguardo. «Guardami…» «Perché?» «Guardami.» «Perché?!» La guardò. «Karen, cosa vuoi? Vuoi che faccia l’amore con te? Se è quello che ti serve, lo farò, ma sappi che domattina me ne andrò. Ti basta? Se ti basta allora ok…» L’afferrò deciso. Lei sentì di nuovo il calore che il corpo di Claudio emanava. Non era quello troppo intenso e profumato di Roman e nemmeno quello slavato di Stewart. Era quello del suo amore. Lo voleva. Lo voleva da morire. Stanotte. E sempre. Con fatica, ma si staccò da lui.


CITIZEN - RECENSIONE

VINO EROS E POESIA antologia

VINO EROS E POESIA – a cura di Alessandro di Napoli, Giuseppe Panella, Paolo Saggese- Edito da “Digital graphic Moscariello – 2014 Antologia dedicata al vino e all’amore , inseguiti attraverso la poesia , dalla Grecia antica, dalla Roma dei Cesari, da Cecco Angiolieri a Trilussa, al primo novecento , ai nostri giorni , con un rapido sguardo alla poesia straniera (Shelley, Puskin, Baudelaire, Dickinson, Mallarmnè, Verlein, Kavafis,Yeats, Rilke, Apollinaire, Benjamin, Trakl, Pessoa, Garcia Lorca). Lavoro senza alcun dubbio di notevole spessore culturale e di autentica luminosità, per quella propria gioiosa misura che fa tradizione e convivialità nel nettare e per quella poderosa ricerca che arricchisce le pagine. “Il simposio – scrive Saggese nel suo intervento – è uno dei luoghi della poesia, se non il luogo della poesia, almeno in età arcaica. Questo momento della vita non è paragonabile semplicemente ad una nostra cena in cui gli amici sono invitati a bere insieme, ma era un’occasione in cui si riunivano persone che erano accomunate dagli stessi orientamenti

di Antonio SPAGNUOLO culturali, politici, ideologici, ovvero erano componenti di una “eteria” che da un lato consolidava in tal modo i legami di fedeltà tra i suoi componenti, dall’altra discuteva sulle questioni impellenti, soprattutto politiche, che potevano avere un maggiore interesse per la loro attualità.” La nominazione del vino , tra eros e illusione , viene riferita sin dai tempi dei rituali , in un mondo sottilmente acceso dai grandi misteri della vita e della morte , del bene e del male , del bello , del vero, del giusto , per sdrammatizzare e compensare le angustie del quotidiano. Omero , Senofane, Anacreonte, Callimaco, Apollonide , e Catullo , Virgilio, Orazio , Tibullo , Ovidio, e Cecco Angiolieri, Lorenzo de’ Medici, Poliziano, Redi, Parini , Carducci, Di Giacomo , Pascoli , D’Annunzio , Trilussa, sino ai nostri giorni con Quasimodo, Scotellaro, Bàrberi Squarotti, Spagnuolo, Piscopo , Rescigno , Lippo, Ramat, Buffoni , Ruffilli , Vetromile , Iuliano, Saveriano, Perilli , Rega , Arminio , Cipriano. Perdura il coraggio dei compilatori in quest’opera che celebra il vino tra una linea amorosa ed un tratteggio storico politico eminentemente colorato. New Espressione Libri 41


PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE come da una forte raffica di vento, da un devastante uragano. Era un pragmatico, non certo un visionario, lui. Il suo cervello era pieno di spazi vuoti, là dove il pensiero non riusciva più a collegarsi alle parole di Liza. Gli ci vollero più di due ore per capire cosa gli stesse dicendo. Dovette farselo ripetere più volte. Alla fine si arrese; la situazione doveva essere come l’aveva descritta. Ora, cosa poteva voler dire essersi innamorato di un dipinto, di qualcuno che aveva oltre cinquecento anni; innamorato niente meno che della Gioconda, il quadro più famoso al mondo?

Stralci 1.“Come siete care; se permettete, rimanderei la questione sui miei propositi per l’avvenire. Per ora vorrei godermi la scoperta delle meraviglie di questo nuovo millennio, di cui alcune me le avete già mostrate; e ve ne sono grata. Vorrei adesso piuttosto imparare a muovermi meglio in questo mondo che non conosco, e che dalle poche ore in cui mi ci trovo, si va rivelando pieno di sorprese. Un’altra questione, forse più urgente, è comprendere la portata e i limiti di queste nostre «particolari doti», come ho sentito che vengono definite le capacità che acquisiamo al momento del prender vita”. 2. Si sentì investito, da quanto aveva udito, 42 New Espressione Libri

3. “Se pensi che possa interessarti, uno di questi giorni vorrei presentarti Concetta Rivetti, che ha messo su una cooperativa, che si pone come momento d’integrazione e accoglienza per bambine di età prescolare, con situazioni familiari particolarmente difficili e traumatiche. Non solo si cura delle piccole ospiti, ma in collaborazione con altri gruppi, cerca di fornire assistenza anche ai loro parenti”. Liza notò, che mentre parlava, il tatuaggio sotto l’orecchio destro le si era illuminato: “Te la sentiresti di riversare sogni alla pioggia battente, che non sa più come irrigare la terra? In altri termini di operare in una struttura così? Ti vedrei bene ad insegnare a quelle povere creature qualcosa sul modo di vedere oltre le apparenze. Sono sicura che potresti essere di grande aiuto pure alle loro madri, con il tuo spirito combattivo da spadaccina che infilza la falsa aurora boreale dell’intolleranza e del razzismo”.


PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE NEWS La copertina contiene la video poesia “Accadrà”

2. Incastri Si incontrano anime perfetti incastri di noi opposte latitudini che lente percorrono le nostre identità E sugli intimi percorsi affanni ansiosi di te stringono emozioni che dense scivolano nelle buie cavità Si scavano distanze nel recuperare sensi distrattamente persi da mani indifferenti a laghi trasparenti

1. Lune di ghiaccio Guardandomi attorno girando lo sguardo ascolto le idee Leggendomi dentro cercando un mio senso comprendo la via Disegnando nel vuoto ascoltando silenzi coloro le assenze Sporgendomi in me ritrovo calore in lune di ghiaccio disciolte nei sé

E si posa sulle ciglia della mia ingenuità una lacrima d’amore volata con il vento su nubi di poesia 3. Il passo del mondo Vivo di dense emozioni, vivo di verità non riesco a comprendere come si possa nuotare in fiumi di banalità Antepongo le solitudini, alle falsità non costruisco affettività, su tele dipinte in tono con le ambiguità Ferma a pensare, sul passo del mondo a un riflesso di tempo, afono grido di libertà libertà di mostrarsi diversi, più veri bambini, persino, in un’altra realtà. New Espressione Libri 43


PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE Dalla Prefazione a cura di Marco Cappadonia Mastrolorenzi: “esistono soltanto misteri inspiegati, non inspiegabili. Un libro da regalare e da regalarsi come speciale nutrimento per la mente e che va ad impreziosire la libreria di chi non è mai stanco di capire come stanno effettivamente le cose e che vuole comprendere (non credere) l’affascinante mondo del mistero attraverso gli occhi della scienza e della ricerca seria.”

Quando qualcosa non torna, quando sembra che non ci sia via di uscita, la logica ci aiuta. È il pensiero che va oltre le apparenze, per uscire dall’angolo tutte le volte che provano a raccontarci le loro apparente, inspiegabili verità. Credere, qualunque cosa sia, deve essere un libero arbitrio, ma la conoscenza è fondamentale altrimenti non c’è libertà. Religione, Paranormale religioso e il Paranormale in generale; temi di grande attrazione in grado di accendere dibattiti infuocati e dal fascino irresistibile. L’inspiegabile, l’ignoto, il divino, dobbiamo solo arrenderci all’evidenza? Si può uscire dall’angolo stretto del ring dell’irrazionale? Un libro scioccante, coraggioso e ironicamente spietato. 44 New Espressione Libri

Dall’Introduzione a cura di Armando De Vincentiis: “Osservare e comprendere quanto un fenomeno cosiddetto sovrannaturale possa essere infondato non significa chiudere le porte a realtà alternative ma aprire le porte della conoscenza.” Dalla Premessa dell’Autore: “Cercherò di riflettere insieme a te. La Fede però è un patrimonio del singolo individuo, questo libro potrebbe metterla in discussione oppure rafforzarla, solo dopo aver letto lo saprai.” Da alcuni capitoli RELIGIONE: “Dio e l’Universo sono lo stesso linguaggio. Di sicuro questo progetto però è tanto bello quanto sfuggente nella sua logica.” I MIRACOLI: “Se oggi è diverso da ieri e il domani lo sarà rispetto a oggi, è proprio grazie alla scienza che ha sconfitto le apparenze con le osservazioni, le domande e le successive scoperte.” POSSESSIONI:”Siamo imprigionati nei nostri castelli di carte, nelle nostre credenze che diamo rigorosamente per


PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE scontate solo perché ce le raccontano così da sempre.” LE SCIE CHIMICHE: “Le cose sono come sono e non come vorremo che fossero.” PARANORMALE RELIGIOSO: “Desidero farti una domanda e vorrei che tu rispondessi di getto, senza pensare. Non preoccuparti, buttati con la prima cosa che ti viene in mente, pronto? La domanda è: Tu, chi sei?” ….non immaginerai mai dove ti porteranno le conclusioni. Dalle parole dell’Autore: “Leggere cambia la vita. Leggere con intelligenza ancora di più. Leggere Qualcosa non torna porterà un cambiamento di nuova generazione.” Gianluca Giusti Dalle parole dell’Editore: “Ci sono libri che ti fanno viaggiare in mondi sconosciuti, in tempi e spazi diversi, che ti aprono gli occhi e la mente, che allargano gli orizzonti. Alcuni sono romanzi che ti regalano un’avventura di fantasia. Altri sono un pozzo da cui attingere quella conoscenza tale che la prossima volta che incontrerai il tuo amico che ne sa tutte, potrai dire anche tu: “ma lo sapevi che. . “. Da far rimanere a bocca aperta, con la consapevolezza di ciò che dici. Perché siamo liberi di credere ciò che vogliamo, ma la vera libertà sta prima di tutto nel sapere. Qualcosa non torna di Gianluca Giusti è una luce accesa su segreti e misteri che non immagineresti o che qualcuno vuol far credere in modo diverso. Sta a te accendere la tua luce o lasciarla spenta. Alla fine, tutto torna. . . “ - Cinzia Tocci

Gianluca GIUSTI Qualcosa non torna Edizioni C’era una volta, Collana Luce – Contatti: C1Vedizioni@gmail.com Prefazione a cura di Marco Cappadonia Mastrolorenzi Introduzione a cura di Armando De Vincentiis Gianluca GIUSTI, classe 1964, dopo gli studi all’Isef entra nel settore farmaceutico dove ancora lavora in qualità di Informatore Scientifico, oggi nel campo dell’onco-ematologia. Nei suoi 24 anni di attività ha lavorato in varie aree mediche e specialistiche. Ciò gli ha consentito di capire i lavori scientifici e l’importanza del metodo scientifico sperimentale, ad oggi unica arma a difesa del progresso e contro le pseudoscienze. Nel 2014 entra a far parte degli Autori di Edizioni C’era una volta, con il suo attesissimo terzo libro: Qualcosa non torna. New Espressione Libri 45


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