New Espressione Libri

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Numero 1 aprile 2014

Quotidiani e riviste

verso un destino comune

Amori a contratto alessia bottone

Giornali on-line

quali gli adempimenti?

A studiare in rima s’impara prima Tutti innocenti bambini dietro le sbarre


PROEMIO Citizen Journalist Rivista online di Arte e cultura Aprile 2014 - N°1 Immagine di copertina acquistata su Fotolia Grafica e web Maria Capone Info E-mail espressionelibrinews@yahoo.it Sito internet http://www.newespressionelibri. altervista.org newespressionelibri.wordpress.com Facebook - pagina New Espressione Libri Per questo numero si ringraziano: Emanuele Tanzilli, Irma Panova Maino, Rossana Lozzio, Oliviero Angelo Fuina, Serena Carnemolla, Nadia Beldono, Fabio Gervasini, Pietro Loi, Fabrizio Ago, Roberto Baldini, Ilaria Militello, Tiziana De Pace, Giovanni Dalla Casa, Carla Capone e Maria Capone 2 New Espressione Libri

L’abito forse non farà il monaco, ma noi di sicuro lo abbiamo cambiato. Lasciare la precedente esperienza e inventarsene una nuova, trasformare anche l’aspetto grafico e la posizione fiscale era un compito che ci spettava direttamente: ora, però, chiediamo a voi di darvi un ritocco e aiutarci a concretizzare la nostra nuova idea. Sì, abbiamo bisogno del vostro aiuto cari lettori, avete capito bene! In questo elenco di nomi, tra i cosiddetti citizen journalists, potreste esserci proprio voi. Avete da presentarci un autore, avete scritto una recensione, volete farci conoscere il vostro amico pittore, grafico, fotografo, musicista...? Affilate le vostre penne, o ancor meglio i vostri polpastrelli, e inviateci i vostri pezzi! Non siete giornalisti? Nemmeno noi. Abbiamo semplicemente abbattuto tutte le barriere che dividono lettori e scrittori, allargando la visione di collaborazione tradizionale. Siete pronti?


SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO SOMMARIO

QUOTIDIANI E RIVISTE

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verso un destino comune

AMORI A CONTRATTO molto limitato

7

6

NUOVE PROPOSTE

al festival di sanremo

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6

DAL BLOG ALLA STAMPA

e dalla stampa al web

ISTRIONE PER CASO

STORIA D’AMORE VIRTUALE

la forza del talento

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senza le tue mail non è vita

19

TUTTI INNOCENTI bambini dietro le sbarre

A STUDIARE IN RIMA

23

27

il coraggio dell’attesa 31

ARTE

eterna bellezza

in prima di copertina

47

LE IMMAGINI

39

5 5 PER LE VIE DI ROMA sensazioni dipinte con le parole

CERCASI PERFEZIONE

35

arriva il prontuario

DALLA PARTE DEI POETI

43

la parola in versi

L’IDENTITÀ DI GENERE

51

UN AMORE OLTRE IL TEMPO

s’impara prima

romanzo moderno e contemporaneo

IL CONTEMPORANEO

poco intuitivo per il fruitore

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IN EVIDENZA

QUOTIDIANI E RIVISTE verso un destino comune

di Emanuele TANZILLI Quando si effettua un paragone tra i vecchi libri di carta e i nuovi ebook in formato elettronico, si tende spesso a dimenticare che il processo di “conversione digitale” è già in atto nel mondo della stampa e dell’editoria, con effetti non trascurabili sul modo tradizionale di intendere, produrre e diffondere l’informazione e la cultura. La pubblicazione sul web: è palesemente questo di cui si parla. Volendo delineare una breve cronistoria del fenomeno, si può partire dal 1994, anno in cui “L’Unione Sarda” cominciò a trasferire parte dei suoi contenuti online, perché potessero essere consultabili anche attraverso il sito internet. Negli anni successivi, altri importanti quotidiani come “L’U4 New Espressione Libri

nità” (1995), “Il Sole 24 Ore” e “La Repubblica” (1996) hanno varcato la medesima soglia, offrendo via via un carnet di servizi e approfondimenti più vasto e diversificato. Gli ultimi due citati, in particolare, sono attualmente i siti web di informazione più visitati dagli italiani. Un passo all’epoca rivoluzionario, eppure oggi quasi scontato ed anzi imprescindibile, considerando la quantità di internauti e la necessità di stare al passo coi tempi. Un sito web comporta, infatti, una varietà di vantaggi difficilmente pareggiabili dal tradizionale quotidiano in carta stampata: dalla possibilità di spaziare su un più ampio raggio di argomenti, all’opportunità di pubblicare le notizie in tempo reale, attraverso


pochi semplici clic, bypassando il macchinoso lavoro tipografico, senza dimenticare poi l’interazione con i lettori e la multimedialità apportata da immagini e video. Inoltre, ed è bene specificarlo, le pubblicazioni online hanno ottenuto da diversi anni il pieno riconoscimento giuridico e in quanto tali sono da considerarsi testate giornalistiche a tutti gli effetti. Ma c’è di più: la tendenza recente, infatti, vede un progressivo allontanamento dal formato cartaceo e un trasferimento lento ma inesorabile in “case virtuali” piuttosto che nelle edicole. L’esempio più eclatante ce lo fornisce il Financial Times, che attraverso una lettera inviata poche settimane fa a tutti i suoi dipendenti, ha sottolineato l’importanza di essere pronti ad affrontare le nuove sfide dell’era digitale per garantire la sopravvivenza stessa dello storico giornale, colosso dell’editoria. Insomma, se persino una pietra miliare come il FT si predispone a un adeguamento così radicale, c’è da scommettere che nel corso degli anni saranno sempre di più le testate che ne seguiranno l’esempio. Non è da considerarsi una sentenza, beninteso: ci permettiamo di dubitare che riviste e quotidiani spariranno dalla circolazione, trasformando magari le classiche edicole in internet point. Tuttavia, è innegabile constatare che le profonde trasformazioni apportate dal progresso tecnologico stanno cambiando le nostre abitudini. Del resto, è più semplice aprire una pagina di Google News piuttosto che recarsi dal gior-

nalaio di fiducia, e anche per gli editori, è più conveniente eliminare i costi di stampa (risparmiando in questo modo anche una bella quantità di carta) e affidare il proprio lavoro al web, ricavandone gli incassi pagati dagli inserzionisti e dai lettori più “fedeli” che scelgono di sottoscrivere un abbonamento. Quanto espresso è valido a tutti i livelli, dai quotidiani alle riviste, arrivando finanche ai libri di testo scolastici, in procinto di essere sostituiti dai più moderni tablet. E se la rapidità con cui avverrà tale cambiamento è impossibile da prevedersi, permangono ben pochi dubbi sull’esito finale. Insomma, questo pedante sproloquio è finalizzato ad una conclusione ben precisa: non potendo restare indifferenti al mutare dei tempi, abbiamo deciso di abbracciare la filosofia moderna e adeguarci alla nuova tendenza. Abbiamo scelto un nuovo nome e una veste grafica rinnovata, insomma ci siamo rifatti il look, scegliendo di avvalerci della collaborazione dei cosiddetti citizen journalists. E si tratta di voi, lettori cari. I mezzi delle nuove tecnologie ci consentono di sdoganare ogni barriera, compresa quella tradizionale che esiste tra scrittore e lettore: resteremo pertanto aperti alla collaborazione di tutti, sia essa spontanea o continua, interagendo attraverso gli strumenti del web per offrire un servizio sempre migliore, all’insegna della qualità, della completezza e della passione di sempre. Non ci resta che augurare buon lavoro... a tutti noi. New Espressione Libri 5


NUOVE PROPOSTE al festival di Sanremo

di Maria CAPONE SOLDATI di Ungaretti Si sta come d’autunno sugli alberi le foglie. In questa poesia di Ungaretti, scritta in tempi di guerra, la foglia rappresenta il soldato. La morte è paragonata al cadere delle foglie dagli alberi, facile e improvvisa come una foglia che si stacca dal ramo sotto un improvviso colpo di vento autunnale. Il grande Ungaretti, sicuramente, non si riferiva esclusivamente a loro, ma ad ogni uomo e a tutte le insicurezze che fanno vacillare il sottile equilibrio delle emozioni. Le foglie che si staccano dal ramo tendono a visualizzare molteplici elementi di 6 New Espressione Libri

paragone, compresa la separazione dalle proprie origini. Un solo verso, un’infinità di significati. “Si sta come foglie sui rami a novembre” invece, è da considerarsi un quasi plagio. Si tratta di una parte del testo di ”Saprai”, cantato a Sanremo 2014 da Bianca – tra le nuove proposte. Proprio perché “nuove” un po’ tutti ci saremmo aspettati maggiore inventiva e originalità nei testi, ma la mancanza di tali elementi non è altro che sinonimo dell’appiattimento dei nostri tempi in cui c’è una tale necessità di maestri da dover ricorrere a quelli del passato, anche per una canzone. Bella voce senza dubbio, ma questo riferimento si poteva evitare! Ascolta la canzone QUI


L’INTERVISTA AUTORI

AMORI A CONTRATTO molto limitato

Se il nostro tempo per amare è “interinale”, “precario” o a “tempo determinato”, allora siatene certi: stiamo parlando della scrittrice Alessia Bottone e del suo libro “Amore ai tempi dello stage. Manuale di sopravvivenza per coppie di precari”. In questo libro, edito da Galassia Arte nel 2013, troverete tipologie varie di uomini e donne, dai lavoratori incalliti agli egoisti, dalle donne impegnate per la propria carriera a quelle ingenue; ognuno avrà il suo spazio e a nessuno sarà risparmiato di essere classificato e deriso con simpatia. Perché per affrontare i problemi di coppia, quando si sarà deciso di percorrere insieme lo stesso cammino, se non altro, lo si potrà fare anche con un sorriso. La soluzione a volte può essere lì, al rigo successivo, nascosta dietro una sonora risata. Tra le recensioni ricevute abbiamo potuto apprezzarne tante, ma tutte convergono sullo stesso pensiero: è un libro scorrevole, divertente e soprattutto attuale. Ognuno, infatti, a prescindere dall’età anagrafica, può facilmente ritrovarsi e perché no, migliorarsi, in base a quanto noi stessi saremo capaci di criticarci con ironia.

di Roberto BALDINI

Benvenuta Alessia e grazie per aver acconsentito a questa intervista. Raccontaci di te e del tuo “manuale di sopravvivenza” Sono una 28enne laureata in Istituzioni e Politiche per la pace e i diritti umani, ex stagista delle Nazioni Unite, e viaggiatrice compulsiva. Sono una sognatrice perché dopo cinque anni di studio e lavoro all’estero ho pensato bene di tornare in Italia dove ingenuamente ho pensato di trovare un’occupazione. Non è andata così, ma posso assicurarvi che sono stati due anni New Espressione Libri 7


ricchi di emozioni e di colpi di scena e di emozioni… arrivare a Canale 5 e Uno Mattina per presentare il proprio libro? E chi lo avrebbe mai detto!

e gli altri. C’è tanto di chi è stato vicino, questo si.

Che cosa rappresenta per te la scrittura?

Non solo, è a progetto, è in stage, è in prova e con diritto di recesso entro 8 giorni tramite raccomandata! Prova a chiederlo a Uomotiamomanonposso e alla povera Donna Crocerossina, due dei miei protagonisti.

Vedi, io penso che chi scrive cerca un modo alternativo di comunicare. Da bambina ero timidissima, stavo sempre in un angolo ad osservare la vita, gli altri. Da grande ho continuato a studiare i gesti, i movimenti e i pensieri. Poi sono cresciuta e ho iniziato a parlare anche con i frigoriferi e pure da sola, ahimè, ma ho sentito l’esigenza di raccontare tutto quello che avevo visto in questi anni di silenzio. Sono affascinata dalle parole, se potessi vivere leggendo e scrivendo sarei la persona più felice del mondo! Ci racconti la tua reazione alla prima dedica? Ho risposto così: “Vuoi la dedica da me? Ma guarda che io lavo i piatti in un ristorante, non sono mica famosa!” Oggi invece mi godo con molta più serenità il momento delle dediche perché è il modo attraverso il quale il lettore ti ringrazia e apprezza il tuo lavoro. Quanto c’è di te nella protagonista del libro? Posso dirti che c’è qualcosa di mio, ma neanche troppo. Come ti dicevo mi piace osservare la vita 8 New Espressione Libri

L’amore è davvero a tempo determinato?

Questa abitudine vale anche per l’amicizia? Si, vale anche per questo e se devo essere sincera la cosa che mi spaventa di più è l’opportunismo, il famoso tutti utili, nessuno indispensabile. Gli uomini non nascono così, gli insegnano ad essere egoisti per sopravvivere e per non essere sopraffatti da una società che dà sempre meno spazio ai sentimenti. Io sono ottimista ecco perché sono a favore di una rivalutazione dei sentimenti legati all’amore e all’amicizia e anche ad un’educazione all’affetto. Quanto ti sei divertita a descrivere i tipi di partner? Moltissimo, ma mi sono divertita ancora di più a catalogare le donne più odiate dagli italiani! Per raccogliere le informazioni necessarie e avere un punto di vista maschile mi sono avvalsa di diversi maschietti che mi hanno spiegato quello che davvero non sopporta-


Alessia BOTTONE Alessia Bottone è nata a Verona il 21 luglio del 1985. È laureata in scienze politiche. Dopo aver svolto, tra le altre cose, uno stage presso l’Onu, non trovando occupazioni a livello delle sue competenze ha lavorato anche come cameriera, sempre con contratti precari. Per questo, ha scritto una lettera aperta al ministro Fornero, per sensibilizzare la classe politica sulla situazione di grave precariato che i giovani italiani debbono subire, diventando immediatamente un grande caso mediatico e ricevendo inviti a partecipare in molte trasmissioni televisive. Ospite fissa in qualità di opinionista e blogger del programma “Tutta la vitadavanti” di Alessandra Ciampoli in onda su LA7. Curatrice della rubrica “Le storie di Alessia” in collaborazione con l’Agenzia di stampa Dire di Roma, è curatrice e fondatrice del blog “Da Nord a Sud”.

no di noi donne. Che risate! Sono pretenziosi questi maschietti!

Qual è stata la scintilla che ti ha fatto decidere d’iniziare a scrivere?

E tu? Che tipo di partner sei?

L’ultimo colloquio di lavoro terminato con un “Signorina, lei è troppo per la nostra azienda”. Mi sono detta basta, ora questo supplizio deve finire, voglio fare qualcosa per me e voglio crearmi un lavoro da sola. Da lì è iniziata la mia odissea, ma anche la mia gioia infinita.

Rispondo con una citazione del film “Un’ottima annata” di Ridley Scott: “C’è qualcosa che dovresti sapere di me, Max: sono tanto tanto esigente, e in più sono tanto tanto sospettosa, tanto tanto irrazionale, e perdo la pazienza tanto tanto facilmente, in più sono pazzamente gelosa e lenta a perdonare, volevo che lo sapessi.”

Ricordi il primo libro che hai letto? Certo! Il giro del mondo in 80 giorni New Espressione Libri 9


di Jules Verne. Quanto adoravo la figura del paziente maggiordomo e la Sfida di Lizzie, il mio primo romanzo femminista. E’ proprio vero quando si dice “Dimmi cosa leggi e ti dirò chi sei”. In realtà sono cresciuta anche sfogliando “Radioragazzi”. Correva l’anno 1998 e quel libro mi fece vincere un piccolo premio a scuola. Ero una dei lettrici più accanite, chi lo avrebbe detto che quindici anni dopo sarei stata io a pubblicare un libro. Un libro che consiglieresti a tutti? Non posso consigliare solo un libro, mi metti in crisi così! Consiglio a tutti di leggere Marcela Serrano, la mia scrittrice preferita e autrice di “Noi che ci vogliamo così bene”; Andrea De Carlo con “Due di Due”. In realtà sono un’estimatrice dei grandi classici, Zola, Flaubert, Verga, e questi li consiglio davvero a tutti perché è incredibile vedere come i protagonisti di due secoli fa siano in realtà così vicini al nostro modo di pensare e percepire la vita, l’amore e anche il disagio sociale. Insomma passa il tempo, ma le questioni sociali sono sempre le stesse

gnora siciliana che mi segue dai tempi della lettera al Ministro Fornero. Ho molta stima di lei e adoro la sua saggezza. Ha sessant’anni e un coraggio da leoni! E uno che vorresti dimenticare? Un libro da dimenticare? Ma perché esiste qualcosa che riesce ad essere dimenticato? No, posso solo dirti che ogni volta che mi capita tra le mani “Il volto cancellato” di Fakhra Younas vengo pervasa da un senso di tristezza infinita per questa donna alle quali sono state curate le cicatrici, ma non il cuore. A lei ho dedicato un articolo su Vero Salute “Uomini che odiano le donne” pubblicato su Vero Salute questo mese. Dove si può acquistare il tuo libro? Ovunque, presso le librerie Feltrinelli, su IBS, Amazon, Libreria Universitaria, e prenotandolo presso le librerie Giunti! E se vi dicono che il libro non c’è e non si può ordinare, voi insistete, dopo un paio di tentativi demordono!

Un libro che ti evoca bei ricordi?

Che consigli daresti a chi sta pensando di preparare la valigia per scappare a gambe levate dall’Italia?

Un libro che mi evoca bei ricordi è “Va’ dove ti porta il cuore”. La relazione tra la nonna e la nipote protagoniste del libro assomiglia al rapporto epistolare che da ben un anno intrattengo con una si-

Consiglio di imparare altre lingue e di sfruttare tutte le occasione che hanno deciso di darsi. La crisi dovrebbe servire a fare più esperienze possibili, a sfidare i propri limiti.

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IN EVIDENZA

DAL BLOG ALLA STAMPA e dalla stampa al web

di Maria CAPONE Sono davvero molti i blog che diventano giornali e poi ritornano ad essere blog, ma stabilire quando un blog sia da considerarsi testata giornalistica e soprattutto quando una testata è tenuta alla registrazione in Tribunale, non è facile. In qualsiasi campo non è sufficiente avere inventiva, buona volontà, o voglia di “fare”, e spesso le numerose domande che accompagnano la parte progettuale ci portano ad ingarbugliarci tra leggi, decreti e sentenze. Così, dopo aver passato intere giornate a cercare le risposte su internet, molte tra queste sono rimaste senza risposta. Quale sarà la differenza di adempimenti tra un giornale stampato e uno on-line? Le copie obbligatorie a chi andranno

consegnate, ed entro quanto tempo dalla stampa? Il file di stampa da portare in tipografia come dovrà essere impaginato? Per la privacy e l’immagine, quali saranno le liberatorie da utilizzare? Queste sono soltanto alcune delle domande da porsi quando si decide di trasformare il nostro blog personale in una rivista periodica di qualsiasi natura. Non è sufficiente neanche essere un giornalista, penso che questo non cambierebbe molto le cose. Il primo passo da fare, certamente non il più semplice, è quello di rivolgersi ad un gruppo di amici con il quale condividere il nuovo progetto editoriale, e quello successivo di contattare un commercialista. Vi preannuncio che non sarà semplice neppure New Espressione Libri 11


quest’ultimo. Molti commercialisti, infatti, vi chiederanno di carpire con maestria maggiori informazioni all’addetto preposto presso lo sportello del Tribunale della propria città. Lì vi spiegheranno che, on-line o stampato, il vostro giornale dovrà essere obbligatoriamente registrato. La Legge 7 marzo 2001, n. 62 sulle “Nuove norme sull’editoria e sui prodotti editoriali e modifiche alla legge 5 agosto 1981, n. 416”, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 67 del 21 marzo 2001 all’articolo 1, punto 1, stabilisce quanto segue: “Per «prodotto editoriale», ai fini della presente legge, si intende il prodotto realizzato su supporto cartaceo, ivi compreso il libro, o su supporto informatico, destinato alla pubblicazione o, comunque, alla diffusione di informazioni presso il pubblico con ogni mezzo, anche elettronico, o attraverso la radiodiffusione sonora o televisiva, con esclusione dei prodotti discografici o cinematografici”. Il vostro non è un film, e non è un disco! Quindi farete ciò che molti hanno fatto, e dopo aver trovato un giornalista che rivesta il ruolo di Direttore Responsabile registrerete il vostro giornale in Tribunale. Infatti, gli articoli 3 e 5 della legge n. 47/1948 sulla stampa affermano che ogni giornale o altro periodico deve avere un direttore responsabile; che nessun giornale o periodico può essere pubblicato se non sia stato registrato presso la cancelleria del tribunale, nella cui circoscrizione la pubblicazione deve effettuarsi. Da qui in poi, finalmente, inizierà la vostra nuova vita! Eseguiti i vari pagamenti 12 New Espressione Libri

di marche da bollo, tasse di registrazione, rilascio della partita IVA, iscrizione alla Camera di Commercio e acquisto della chiavetta, potrete procedere anche alla regolare iscrizione all’INPS e al Roc. L’avventura è appena iniziata e senza rendervene conto il tempo volerà via tra un numero pubblicato e l’altro, senza darvi tregua. Lavorerete come non avete mai fatto sin’ora, conoscerete moltissime persone e raggiungerete, con gioia, grandi soddisfazioni. Un po’ meno contenti sarete per ciò che l’INPS vi chiederà, nonostante le vostre misere entrate. Dopo il primo anno di lavoro, quando tirerete le somme, vi chiederete se proseguire ne valga ancora la pena. Bel lavoro, grandi soddisfazioni, ma con Equitalia non si scherza. Che cosa farete adesso? Rimetterete i remi in barca? Forse sì, sarebbe meglio non continuare a accumulare altri debiti e aprire un nuovo blog. Necessariamente, si retrocede. Si arriva a questo punto, anche se è troppo alta la responsabilità verso chi ci segue e ci legge, anche se si spera di trovare una soluzione diversa per non perdere tutto ciò che abbiamo costruito. Ma vediamo che cosa dichiara l’articolo 21 della Costituzione: “Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure”. Però, da una sentenza milanese (Tribunale di Milano, II sezione civile 10-16 maggio 2002 n. 6127 in Guida al Diritto n. 47 del 7 dicembre 2002), si evince: “Alla


CURIOSITÀ luce della complessiva normativa in tema di pubblicazioni diffuse sulla rete Internet, risulta ormai acquisito all’ordinamento giuridico il principio della totale assimilazione della pubblicazione cartacea a quella diffusa in via elettronica, secondo quanto stabilito esplicitamente dall’articolo 1 della legge 62/2001. Tale definizione incide e amplia quella contenuta nel Rdlg 561/1946 secondo cui non si può procedere al sequestro delle edizioni dei giornali, di pubblicazioni o stampati – contemplati nell’Editto della stampa 26 marzo 1848 n. 695 – se non in virtù di una sentenza irrevocabile”. Come sempre, in Italia, c’è poca chiarezza! Ma quanto costerebbe creare dei punti di informazione internet per rivolgere domande chiare e avere delle risposte precise? Perché ogni volta bisogna passare dalla Costituzione, dalle varie leggi e dalle sue interpretazioni, per ritrovarsi al punto di partenza? Un rimedio c’è, le buone notizie arrivano dalla sentenza della Corte di cassazione sul caso Ruta. I giornali on-line non sono sottoposti alla legge sulla stampa! Mi viene spontaneo chiedermi ancora qualcosa: sarà ancora necessario un Direttore Responsabile? E un editore? Tutti potranno scrivere di tutto perché le cose scritte sul web rimangono “virtuali”? Chi sarà responsabile in caso di calunnie? Gli articoli scritti su un giornale on-line mi danno lo stesso diritto di iscrizione all’albo dei giornalisti? Qualcuno sa dirmi a chi dovrei rivolgermi per districare quest’ulteriore groviglio d’incertezze?

Il “Codex Rotundus” è un manoscritto di epoca medievale di 266 pagine, scritto in latino e in francese su pergamena color magenta nel 1480. Attualmente conservato presso la Biblioteca Cattedrale di Hildesheim, Germania. Sono diversi gli elementi che lo rendono straordinario: la forma rotonda, gli appena 9 centimetri di diametro, le illustrazioni o codices in oro e argento. Le chiusure di lusso sono tenute insieme da tre fibbie, dove ogni fermaglio, è fregiato di un monogramma avente forma di lettere alfabetiche gotiche. Le miniature, molto probabilmente, sono della bottega del miniatore olandese Willem Vrelant (attivo dal 1450 al 1482). Si può presumere che il primo proprietario di questo manoscritto, e probabilmente anche il suo ideatore fosse il Conte Adolf di Cleves e Mark.

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PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE 2. Un vuoto immenso dove le parole si erano arenate su una spiaggia senza conchiglie, inghiottite dal liquido trasparente di un mare in tempesta. Una tempesta emotiva che non si poteva placare: Liol.

Stralci 1. Tre settimane! Dio che eternità! Ventuno giorni di ferie senza poterti leggere o parlare con te. Già, parlare… Magari potessi veramente guardare i tuoi occhi che si riflettono nei miei. Certo, come tu scrivi, i punti internet, i quaderni pigna da portarsi dietro per gli appunti, tutto quello che vuoi, ma so già che mi mancherai tanto, anzi TROPPO! Questo era quello che Luana avrebbe voluto scrivere a Liol nella risposta alla sua e–mail che preannunciava le ferie. Invece… PUNTI INTERNET, QUADERNI PIGNA E APPUNTI, MA DICO SCHERZI? GODITI LE TUE FERIE E NON PENSARE A ME. IO MI GODRÓ LE MIE! Due bugie in una sola frase! 14 New Espressione Libri

3. Era appena entrato nel cortile di casa con la macchina e già Liol non vedeva l’ora di ripristinare i collegamenti del computer per poter finalmente accarezzare con la mente Luana, complici le dita impazienti e i tasti ormai impolverati. Dovette però desistere da questo impulso quasi primordiale per procedere nel solito rito d’ogni arrivo dalle vacanze. Al rumore delle portiere, che si chiudevano, gli anziani genitori di Liol fecero subito capolino in terrazza per i saluti di bentornato, i commenti sulle loro abbronzature e per constatare con sollievo come il rientro fosse avvenuto regolarmente. 4. “Mia cara Luana, adesso ti devo salutare perché la notte sta quasi finendo e prima che schiarisca del tutto almeno un paio di ore di sonno me le devo proprio fare, quindi ti faccio le solite strizzatine, baci e abbracci a ripetizione ma, consentimelo, ti aggiungo un bacio speciale, uno di quelli che non si danno fra amici… Sì, hai capito… Un bacio che un uomo dà ad una donna tenendo gli occhi chiusi e il cuore aperto, questo mio bacio a voler assaporare le tue labbra. Ecco… L’ho fatto davvero… Ci sei ancora? Tuo e ancora TUO Liol.”


MUSICA

ISTRIONE PER CASO la forza del talento

di Rossana LOZZIO Scrivo da sempre e da sempre ambiento i miei romanzi prevalentemente nel patinato e rutilante mondo dello spettacolo. Amo infinitamente l’arte, apprezzo il talento e soprattutto, quello che proviene dal cuore e dall’anima. Non è semplice riconoscerlo, bisogna attraversare lo sguardo, ascoltare la voce che proviene dall’interno e sfogliare il libro, oltrepassandone la copertina, fino ad arrivare all’ultima pagina. E’ di questo che ho deciso di scrivere, dopo aver avuto l’onore e la fortuna di assistere allo spettacolo di cui sto per parlarvi... del talento puro, quello che certamente si può coltivare ma che non può essere scalfito né modificato da nessuno e tanto meno dall’assurda logica di mercato dell’epoca che stiamo vivendo, in cui si osserva e si ascolta sempre meno. Un’epoca nella quale trova ampio spazio il vuoto... quasi totale. Seguo e ammiro Teo Teocoli da una vita intera, avevo meno di vent’anni quando mi sono imbattuta nel suo talento... quello che proviene, per l’appunto, direttamente dal cuore. Quello che l’esperienza professionale (ormai, più che cinquantennale) ma anche personale, aiuta a crescere e a migliorare ma soprattutto che non

s’inchina mai, che non scende a compromessi, inducendo chi lo possiede a pagare un prezzo più o meno alto ma che la gente “comune” non stenta a riconoscere e ad apprezzare. Sono stata a vedere il nuovo show teatrale di Teo Teocoli, “Restyling Faccio tutto”, al suo debutto a Milano e successivamente, a Torino e a Novara. Teo Teocoli è un artista poliedrico che sa rivolgersi ad un pubblico eterogeneo, composto da persone di tutte le fasce di età riuscendo ancora a sorprenderlo, con la seduzione della dialettica e con le sue molteplici abilità, suddivise nel canto, nella danza, nella recitazione, nell’interpretazione di personaggi inventati e reali dei quali sa vestire i panni così bene da riuscire a farli vivere sul palco che sta calcando. La prima parte dello show si apre con un monologo, l’artista chiacchiera a ruota libera e racconta alcuni degli esilaranti, e per certi versi incredibili, episodi del suo passato che farcisce con intercalari dialettali ma anche con riflessioni ad alta voce quando, con coraggio, decide di affrontare temi “spinosi” e per i quali non esita a prendere posizione. New Espressione Libri 15


La giusta pausa fra un monologo e l’altro è scandita dalle canzoni che Teo Teocoli interpreta, accompagnato dai Doctor Beat, la band che è ufficialmente con lui da 12 anni e che è davvero un ottimo ingrediente della ricetta “Restyling”. L’affiatamento dei musicisti con l’attore è percepibile e visibile durante l’intero spettacolo. Suonano con la giusta professionalità e si mettono in gioco con la simpatia che richiede un evento del genere, inoltre, non è possibile fare a meno di sottolineare l’eleganza e la luce emanata dalla vocalist del gruppo, Katia De Felici. Discreta ma immensa, raffinata e potente, quando interpreta brani che spaziano dal pop al melodico. Arrivati nella parte centrale dello spettacolo, Teo Teocoli si trasforma in tre personaggi della canzone internazionale, dimostran16 New Espressione Libri

do di possedere tutte le doti che dovrebbe avere uno show-man degno di essere definito tale e confermando che non è necessario seguire per forza un copione, quando si è abbastanza abili nell’arte dell’improvvisazione. Esilarante il momento in cui ricorda l’esperienza del musical degli anni ‘70, “Hair”, di cui fu protagonista in quell’epoca e che giunge al top quando si ripresenta sul palco in una veste che di veste ha poco e niente e per cui molti degli spettatori presenti restano senza fiato per alcuni secondi. Ha compiuto 69 anni, Teo Teocoli... ma non li dimostra e non è un modo di dire! I mormorii di molte delle persone presenti nelle sale, quando si ha il piacere di incontrarli al termine dello spettacolo, fermi a conversare di ciò a cui hanno appena assistito applaudendo con entusiasmo, ribadiscono spesso questo


concetto. Lo testimonia il tempo che l’artista trascorre sul palco e che spesso supera le due ore, nonché la sua forma fisica che non ha nulla da invidiare agli artisti più giovani. Ci si avvicina al finale dello spettacolo quando Teo Teocoli torna a “sostituire”, come lui stesso dice, l’amico di una vita, Adriano Celentano. Anche qui un ulteriore plauso va a Katia De Felici che interpreta, in questa particolare fase, la grande Mina in un duetto strepitoso, contribuendo a produrre un incalzare di emozioni che soltanto grandi artisti del loro calibro sanno regalare. In “Restyling – Faccio tutto”, c’è grande spazio per interagire con il pubblico, momento che Teo Teocoli aspetta e ama in particolar modo. D’altronde non ha paura del confronto e, ancora una volta, dimostra di essere un grande improvvisatore ed un artista generoso, che ha davvero voglia di incontrare chi lo ama, mettendosi completamente a nudo! (provate a negarlo, dopo che sarete andati a vederlo...) Un amore assolutamente contraccambiato quello tra l’artista ed il suo pubblico, lo si avverte durante la richiesta del bis. Ed è qui che tutto si trasforma. Uno show nello show, in cui l’attore si prodiga in nuovi, esilaranti racconti o nell’interpretazione dell’adorata maschera napoletana di Caccamo, piuttosto che nella rappresentazione di alcuni dei personaggi che lo hanno visto più volte pro-

tagonista nei più famosi programmi televisivi e che il suo pubblico reclama a gran voce. Da quando è in scena, “Restyling – Faccio tutto”, colleziona sold-out in teatri prestigiosi, quali il Sistina di Roma, piuttosto che il Geox di Padova; ma Teo Teocoli continua a toccare tutte le piazze d’Italia, con l’orgoglio di chi vuole raggiungere il suo variegato pubblico fino a quando fiato, cuore ed anima ce la faranno. Lui stesso lo ha dichiarato più volte, alla stampa scritta: “Nel 2014 vorrei girare la provincia, i piccoli teatri. Certo, sono tempi di crisi, ma qualcosa si può fare: io, per dire, mi sono abbassato il cachet”. Scelta ammirevole, considerati i tempi di crisi ma sicuramente, anche a cachet pieno, il suo pubblico sarebbe andato a vederlo fino all’altra parte del mondo. Perché non si può restare orfani di un grande istrione. Grazie, Teo Teocoli che volevi fare il cantante e poi, hai seguito tante altre strade artistiche... grazie, perché non indossi alcuna maschera (nemmeno mentre interpreti un personaggio) e perché non scendi a compromessi, fornendo un esempio che non tutti saranno in grado di seguire e continuando a portare in scena quello che ami, in nome del mestiere che ti sei trovato a fare per caso ma che ti vede appassionato come il primo giorno, con gli occhi accesi di una luce che ti consente di fare a meno di attorniarti di inutili fronzoli. New Espressione Libri 17


PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE 2. «Vieni qui…» Lo baciò dolcemente. Ora non erano più seduti, ma coricati. «Spegni la luce?» disse Marg con un filo di voce. Claudio tastò il muro, alla ricerca dell’interruttore. La luce svanì di colpo. Claudio non impiegò molto tempo ad abituarsi al buio. Distingueva chiaramente la sua amata e la vide togliersi il maglione. Solo una canottiera, quella canottiera arancione che gli piaceva tanto. Lei cominciò a slacciargli la camicia. «Marg…» «Non dire niente…» Gli baciò il collo. Claudio non capiva più niente. Gli sembrò di essere all’esterno della scena e vedeva lei che lo baciava dolcemente.

Stralci 1. Quarta liceo: troppo grandi per poter fare le stupidate che si facevano in prima, ma altrettanto lontani dal centro del potere, detenuto avidamente da quelli di quinta. Un limbo. O un oblio, dipende dai punti di vista. Claudio aveva iniziato l’anno carico come una molla, aveva la media del sette abbondante, zero assenze e un lavoretto per permettersi qualche divertimento. Era tutto a posto... beh, quasi tutto. Gli mancava una ragazza, una persona che lo amasse e da amare a sua volta. 18 New Espressione Libri

3. «Ti è così facile rinunciare a me?» Si alzò. Si tolse il maglione. E il top. Quindi i pantaloni della tuta. Solo le mutandine rosa erano rimaste, come difesa. Aveva fatto tutto lentamente ma così velocemente per Claudio che non aveva avuto il tempo di connettere. Il corpo di Karen, il meraviglioso corpo di Karen, era di nuovo di fronte a lui. Abbassò lo sguardo. «Guardami…» «Perché?» «Guardami.» «Perché?!» La guardò. «Karen, cosa vuoi? Vuoi che faccia l’amore con te? Se è quello che ti serve, lo farò, ma sappi che domattina me ne andrò. Ti basta? Se ti basta allora ok…» L’afferrò deciso. Lei sentì di nuovo il calore che il corpo di Claudio emanava. Non era quello troppo intenso e profumato di Roman e nemmeno quello slavato di Stewart. Era quello del suo amore. Lo voleva. Lo voleva da morire. Stanotte. E sempre. Con fatica, ma si staccò da lui.


RECENSIONE

STORIA D’AMORE VIRTUALE senza le tue mail non è vita

Daniel Glattauer è nato a Vienna nel 1960. Prima di dedicarsi a tempo pieno alla letteratura ha lavorato per vent’anni come giornalista per il quotidiano austriaco DER STANDARD. Nel 2006, con la pubblicazione di “Le ho mai raccontato del vento del Nord”, è diventato un autore di bestseller noto in tutto il mondo. Il romanzo, con più di 700.000 copie vendute in Germania, ha scalato le classifiche internazionali e ha riscosso un enorme successo. Il seguito, La settima onda, scritto nel 2009, ha ottenendo altrettanto consenso. Ambedue i romanzi sono stati tradotti in trentasei lingue e pubblicati da Feltrinelli. Può capitare che uno trascriva male un indirizzo di posta elettronica, e che un suo messaggio venga ricevuto dalla persona sbagliata. È quello che succede ai protagonisti di questo insolito romanzo epistolare, tra Emmi Rothner, una signora trentaquattrenne, madre di due figli, felice del suo matrimonio, e Leo Leike, uno psicolinguista, che ha da poco subito una delusione sentimentale. Si tratta di una e-mail assolutamente anonima, il cui contenuto altro non è che la disdetta

di Fabrizio AGO

dell’abbonamento a una rivista. A parte l’imbarazzo per quel messaggio giunto a un destinatario sbagliato, Emmi rimane colpita dalla risposta di Leo e soprattutto dall’analisi che le propone del suo testo, peraltro di poche righe, sviscerandone informazioni sulla sua personalità. In fondo è il suo mestiere. Ne rimane affascinata e ritiene di dovergli a sua volta una replica, offrendogli contemporaneamente lo spunto per ulteriori osservazioni. Non è certamente questo il primo caso di romanzo epistolare, New Espressione Libri 19


nemmeno per quanto riguarda l’era di internet. Daniel Glattauer ha tuttavia una straordinaria capacità di adeguare la penna alla tipologia propria dei messaggi di posta elettronica, condendoli di stuzzicante ironia, secondo quella che è stata definita dalla stampa tedesca una “prosa elettrizzante”, che subito cattura il lettore. Tornando al testo, tra i due, anche se non espressamente ricercato, finisce per crearsi un rapporto che cresce a ogni successiva e-mail e che li porterà a desiderare di non porvi alcun termine. Lei lo vive essenzialmente come un elemento di sfogo, di evasione, situazione che viene colta dalla componente psicanalitica di Leo, e che finirà per far progressivamente sgretolare il suo ruolo di moglie appagata, facendone emergere tutte le fragilità e le incertezze. Si instaura in definitiva tra di loro un rapporto stretto, alimentato dalla sfera sempre più intima dei messaggi, ma anche da silenzi prolungati per più giorni, sino a diventare per lei una sorta di continua seduta psicanalitica: “Nelle e-mail che le scrivo posso essere la vera Emmi, che altrimenti non sono. Nella vita reale, se vuoi riuscire, se vuoi resistere a lungo, devi sempre arrivare a un compromesso con la tua emotività. Con lei, caro Leo, non ho paura di comportarmi in modo spontaneo, per come sono davvero. Non sto a pensare che 20 New Espressione Libri

cosa si aspetta o non si aspetta da me. Le scrivo liberamente, nient’altro”. Anche lui finisce per venir catturato dalla personalità di lei: “Mi scuote nel profondo, mi emoziona, a volte vorrei mandarla a quel paese, ma altrettanto volentieri me la vado a riprendere”. Giungono così con il passare dal lei al tu, pur rimanendo convinti di come quel legame sempre più stretto non corra il rischio di trasformarsi in qualcosa di diverso da un semplice scambio epistolare. Viene però spontaneo, da parte di Emmi, iniziare a desiderare che si vedano, si conoscano: “Leo, la prego, incontriamoci! Forse è la nostra ultima occasione. Che rischio corre? Cos’ha da perdere?” Lui comunque non è d’accordo. Sa del pericolo della delusione che potrebbe venire dal trasformare in reale un personaggio sino a quel momento solo immaginato. Emmi gli propone allora qualcosa di meno impegnativo. Un certo giorno dovrà recarsi in un determinato bar, e lì dovrà tentare di indovinare chi sia lei, mescolata tra i diversi avventori, sulla base delle poche informazioni di cui già dispone sul suo aspetto. Ovviamente non dovranno assolutamente né farsi riconoscere, né parlarsi. Lui accetta ed individua tre giovani donne, su cui inizia ad interrogarsi. Quale di loro risponde meglio all’idea che si è fatto di lei? E qui inizia un nuo-


Daniel GLATTAUER vo gioco di seduzione tra di loro, sempre più coinvolgente, fino ad assumere i connotati di una vera e propria passione, in cui la magia del non-incontro, finisce con il rivelarsi più accattivante dell’incontro stesso: “Emmi, mi scriva. Scrivere è come baciare, solo senza labbra. Scrivere è baciare con la mente. Emmi, Emmi, Emmi”. Ad un certo punto però questo a lei non basta più, così torna alla carica. Gli scrive dell’ormai forte desiderio che prova “di vedersi, toccarsi, sentire le voci dell’uno e dell’altra”. Per vari giorni si chiedono se la magia di quel loro rapporto possa effettivamente reggere ad un incontro fisico: “Non si dovrebbe pensare di perdere qualcosa. Se lo si pensa lo si è già perduto”. Mentre il lettore viene ad essere sempre più catturato dalla loro sottile forma di reciproca attrazione, ed inizia a sentirsi quasi un voyeur, intento a spiare scambi di

riflessioni tanto intime, è il marito di Emmi che viene ad imprimere un sostanziale cambio di rotta al romanzo. Un giorno trova acceso il computer di lei e finisce, quasi casualmente, per leggervi una sua email. Ne rimane colpito, incuriosito. Si tratta di aspetti della moglie di cui non avrebbe mai immaginato l’esistenza… Ma qui è bene fermarsi, per non rovinare al lettore il gusto di percorrere sino in fondo la magica costruzione della suspense proposta da Glattauer. New Espressione Libri 21


PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE come da una forte raffica di vento, da un devastante uragano. Era un pragmatico, non certo un visionario, lui. Il suo cervello era pieno di spazi vuoti, là dove il pensiero non riusciva più a collegarsi alle parole di Liza. Gli ci vollero più di due ore per capire cosa gli stesse dicendo. Dovette farselo ripetere più volte. Alla fine si arrese; la situazione doveva essere come l’aveva descritta. Ora, cosa poteva voler dire essersi innamorato di un dipinto, di qualcuno che aveva oltre cinquecento anni; innamorato niente meno che della Gioconda, il quadro più famoso al mondo?

Stralci 1.“Come siete care; se permettete, rimanderei la questione sui miei propositi per l’avvenire. Per ora vorrei godermi la scoperta delle meraviglie di questo nuovo millennio, di cui alcune me le avete già mostrate; e ve ne sono grata. Vorrei adesso piuttosto imparare a muovermi meglio in questo mondo che non conosco, e che dalle poche ore in cui mi ci trovo, si va rivelando pieno di sorprese. Un’altra questione, forse più urgente, è comprendere la portata e i limiti di queste nostre «particolari doti», come ho sentito che vengono definite le capacità che acquisiamo al momento del prender vita”. 2. Si sentì investito, da quanto aveva udito, 22 New Espressione Libri

3. “Se pensi che possa interessarti, uno di questi giorni vorrei presentarti Concetta Rivetti, che ha messo su una cooperativa, che si pone come momento d’integrazione e accoglienza per bambine di età prescolare, con situazioni familiari particolarmente difficili e traumatiche. Non solo si cura delle piccole ospiti, ma in collaborazione con altri gruppi, cerca di fornire assistenza anche ai loro parenti”. Liza notò, che mentre parlava, il tatuaggio sotto l’orecchio destro le si era illuminato: “Te la sentiresti di riversare sogni alla pioggia battente, che non sa più come irrigare la terra? In altri termini di operare in una struttura così? Ti vedrei bene ad insegnare a quelle povere creature qualcosa sul modo di vedere oltre le apparenze. Sono sicura che potresti essere di grande aiuto pure alle loro madri, con il tuo spirito combattivo da spadaccina che infilza la falsa aurora boreale dell’intolleranza e del razzismo”.


L’INTERVISTA AUTORI

TUTTI INNOCENTI bambini dietro le sbarre

Ci sono argomenti riguardo i quali sappiamo poco, così come ci sono pensieri che non nascono improvvisi. Sono per lo più frutto di un’immagine, di un’esperienza vissuta, di una frase letta, sono tarli che si insinuano, tormenti che scavano nel nostro più profondo io, lasciando un’infinità di emozioni strane. C’è che non ti alzi una mattina pensando a come sarà la vita dentro il carcere, no, non succede così. Non pensi a ciò che troverai entrando lì dentro. Varcando quella porta di metallo, forse, lascerai l’onestà chiusa a chiave fuori da quelle quattro mura. Forse… A me è successo di entrare un paio di volte per il progetto tra il Csv Poiesis e la Casa Circondariale di Brindisi “ILCARCERE DEGLIINNOCENTI” e devo dirvi che non è stato semplice superare le sbarre degli inutili pregiudizi. Ciò che mi ha aiutato a superare questo scoglio sono state le cosiddette anime innocenti: i bambini. Ci sono bambini rinchiusi nelle celle con le loro mamme e per ingiustificato motivo, ci sono bambini che aspettano di incontrare uno dei due genitori, impazientemente seduti in ristrette sale d’attesa, senza finestre e senza aria. Perché i bambini hanno diritto di vedere il proprio genitore, anche se detenuto, ma non hanno alcun“diritto” di scon-

di Maria CAPONE

tare pene pur essendo innocenti. Quando li incontri nelle sale d’attesa ti guardano sospettosi, se c’è più di un bambino (succede più spesso di quanto possiate immaginare) esitano a parlare anche tra loro prima di passare a quelle strane domande: “Anche il tuo papà è chiuso qui in questa Casa speciale? Anche il tuo papà sta costruendo un’invenzione strana e segreta?” Fanno segni di silenzio poggiando l’indice sulle labbra, abbassano il timbro della voce, solidali combattono sofferenze ingiuste. A volte i genitori, per non New Espressione Libri 23


ferire ulteriormente la loro innocenza, inventano storie esagerate, a volte sono gli stessi bambini a costruirle per combattere la sofferenza. Questa è stata la mia personale esperienza, ma lo straordinario romanzo per ragazzi ”Il mare quadrato” non si distacca di una virgola da questa problematica. Sono circa un centinaio i bambini che vivono in carcere con le loro madri, giocano nei lunghi corridoi e passeggiano nei cortili. Vedono il cielo a strisce, attraverso le sbarre di una cella ed a loro è dedicato Il Mare Quadrato scritto da Igor De Amicis e Paola Luciani pubblicato dall’editore Coccole Books, nella collana SMS (Storie Molto Speciali). La scelta della collana da parte dell’editore è stata da noi ampiamente condivisa, perché è di questo che parleremo con gli autori di questo libro, di storie molto speciali. Giacomo e Marla sono i piccoli protagonisti del vostro libro, si tratta da una storia vera? No. Non si tratta di una storia vera, ma verosimile. Le avventure di Giacomo sono frutto della nostra fantasia, ma la sua condizione di “piccolo recluso”, e la sua lontananza dalla madre sono la realtà di tanti bambini in Italia. La realtà del carcere spesso diventa insopportabile sia per i figli che per i genitori, che cosa si fa per renderla migliore? E che cosa, invece, si potrebbe fare? Si cerca di dare ampio spazio al 24 New Espressione Libri

profilo trattamentale e rieducativo, offrendo opportunità di crescita personale e culturale, attraverso la frequenza di corsi scolastici e professionali. Ha grande importanza il sostegno fornito dagli operatori pedagogici, gli psicologi e tutti i volontari che operano all’interno delle strutture penitenziarie, e soprattutto ha grande rilevanza il lavoro di vicinanza e sostegno, spesso sorprendente e ignorato, posto in essere dalla Polizia Penitenziaria, i cui operatori sono coloro che hanno un contatto continuo e prolungato con i detenuti. I bambini fanno sempre mille domande, secondo la vostra esperienza qual è la più frequentemente posta in questo caso? I bambini chiedono di tutto. Hanno una grande sensibilità nel percepire i cambiamenti e riescono a sorprendere in ogni momento. Dal perché sono lì, a perché le signore sono tutte blu (la Polizia Penitenziaria). Ma le domande più frequenti sono quelle non tanto dei bambini presenti all’interno con le loro madri (fino a tre anni), ma quelle dei figli in visita ai genitori nei giorni di colloquio. Per superare i problemi, o forse per un senso di vergogna verso i propri figli, o chissà per quale altro motivo, i genitori detenuti inventano strane storie. Quanto è giusto che la realtà venga rabbonita da immagini diverse? Non sono solo i genitori detenuti a inventare strane storie ai figli,


Igor De Amicis e Paola Luciani Igor De Amicis e Paola Luciani sono una coppia nella vita e nella scrittura. Lui Commissario di Polizia Penitenziaria, legge e scrive solo di gialli e misteri. Lei maestra nelle scuole primarie legge e scrive solo per l’infanzia. “Il mare quadrato” è il loro primo libro per ragazzi.

a volte è molto più comodo mascherare la realtà che spiegarla ai bambini. Spesso si ha timore del confronto di questi con i propri coetanei, del come lo stato detentivo venga percepito all’esterno o delle ripercussioni nei confronti dei bambini. Forse, però, l’aspetto più importante è il timore del giudizio che i bambini hanno del genitore. Chi ha curato le immagini che arricchiscono il libro? La bravissima Silvia Crocicchi, che ha creato delle immagini suggestive e poetiche, con tonalità calde e avvolgenti, e un Mare sempre presente sullo sfondo della

vicenda. Immagini che lasciano a dir poco sognare e che ci hanno conquistato ed entusiasmato non appena l’editore ci ha mostrato le bozze. Un mare quadrato: come e perché nasce questo titolo? Il Mare del piccolo Giacomo è Quadrato perché lui lo vede racchiuso fra le sbarre del carcere. Uno squarcio di visuale su un mondo libero che lui ancora non conosce. Un’immagine che resta impressa dentro di lui e che lo accompagnerà negli anni lontano dalla madre, ma che in fondo, gli darà la forza, e il coraggio, di mettersi in viaggio. New Espressione Libri 25


Quali sono le soddisfazioni che avete già raggiunto? E’ il nostro primo libro per l’infanzia, ma non la nostra prima pubblicazione. Abbiamo scritto entrambi in ambiti diversi, Paola in pedagogia e Igor di narrativa noir, ma quella che sembrava un’idea pazzesca (scrivere un libro per bambini assieme) si è pian piano concretizzata e siamo arrivati sulla scrivania di un editore attento e raffinato come Coccole Books. Il libro sta suscitando molto interesse, sia nella stampa, e anche e soprattutto nelle scuole e nelle librerie. Abbiamo una sorprendente serie di impegni con i nostri piccoli lettori, dalle letture animate ai laboratori sulla scrittura creativa, per il momento incrociamo le dita e ci facciamo da soli un bel in bocca al lupo. Pensate di sviluppare dei futuri progetti a latere? Ci sono varie idee, dai laboratori che dicevamo prima, alla possibilità di un concorso di disegno per le classi della scuola primaria. Anche le letture animate e drammatizzate saranno un punto cardine delle prossime attività, e per il teatro… beh non ci avevamo ancora pensato, grazie per l’idea! Ci regalate un piccolo stralcio? “— E dei mostri hai paura? Giacomo spalanca gli occhi. E sì. Dei mostri aveva paura. E la domanda non gli piace per niente e neanche il tono di voce sussurrato e tremolante della sua amica. 26 New Espressione Libri

— Perché è nelle notti di luna piena come questa che girano per le campagne i lupi mannari, e vanno a caccia delle loro prede. Si acquattano nella boscaglia, con il loro occhi gialli, che brillano nel buio, e poi balzano fuori e Ahhh... ti mordono sul collo. Marla mima tutta la scena compreso il balzo nella notte e Giacomo si mette a ridere nervoso. Marla ha voglia di scherzare, ma lui si guarda attorno preoccupato. Marla sorride sicura — non ti preoccupare. I lupi mannari non esistono e poi se ne arriva uno abbiamo questo. Tira fuori il gomitolo di spago. Giacomo non si sente molto rassicurato, non capisce a cosa possa servirgli un gomitolo di spago in caso di attacco di un lupo mannaro. E che gli fanno un golfino?” Una storia che toccherà i cuori di molti, un’avventura colma d’amore e di perdono.

L’illustratrice Silvia CROCICCHI vive a Bracciano (Roma) dove lavora come Grafica e Illustratrice per numerose Case Editrici e Aziende Italiane ed Estere. Tra i suoi ultimi lavori “La Bella e la Bestia” raccontata da Roberto Piumini (Edizioni EL, 2010) e “Bambini con la testa fra le Nuvole” curato da Gianni Rodari (Editori Riuniti, 2013).


L’INTERVISTA AUTORI

A STUDIARE IN RIMA s’impara prima

Teresa Zaccuri è nata e vive a Reggio Calabria. Da oltre trent’anni lavora come insegnante con i bambini della scuola primaria. Lo stare perennemente a contatto con i piccoli ha favorito lo sviluppo di una già fervida fantasia, che trova perfetta espressione nell’idea alla base del libro: “Ma… dove è finito Ulisse? Odissea in rima”. L’amore dell’autrice per la lingua italiana e per il verso in particolare, unita alla volontà di dare vita a delle lezioni che potessero realmente colpire, affascinare e interessare i suoi giovani studenti l’ha portata a cercare un modo per poter diffondere cultura con la leggerezza di cui un bambino necessita e la passione che spesso, oggi, ad alcuni insegnati del nostro Paese manca. Al 1999 risale uno dei primi poemetti in versi dell’autrice: “Gioia, una fata… una fiaba”, depositato presso la Biblioteca Comunale di Reggio Calabria; nel 2007 si aggiudica il primo premio al V Concorso Nazionale di poesia con “Il libro” e ha partecipato alla VII edizione della “Settimana della cultura DLF” (R.C.). E’ possibile trovare on-line alcuni suoi scritti: dalle poesie pubblicate nel blog “Cyberdogs magazine”, a quello della scuola dove ad oggi lavora (I.C. “I.Falcomatà- Archi”). Appassionata di teatro, nel maggio 2012 decide di coinvolgere i propri alunni nella messa in scena di una

di Roberta ZINGARETTI

divertente ma efficace parodia dell’Odissea. La suo ultima opera, “Ma… dov’è finito Ulisse? Odissea in rima”, è il primo ad avere una risonanza e una distribuzione nazionale. Se dovesse classificare il suo essere autrice, parlerebbe di lavoro o di passione? Qual è, se c’è, il confine tra questi elementi? Sono un’insegnante di scuola primaria ed esercito la mia professione con tantissima passione perché mi piace molto stare a contatto con i bambini. Il mio è un lavoro bellissimo, ma è pur sempre un lavoro, anche perché esNew Espressione Libri 27


sere insegnanti oggi è molto diverso rispetto al passato: la tantissima burocrazia rompe spesso “l’incantesimo”! Per questo motivo non potrei mai e poi mai definire “lavoro” il mio essere autrice. Quando hai il piacere di scrivere, non hai obblighi. Niente può essere imposto. Scrivere mi rilassa, mi diverte e mi entusiasma, mi scarica e mi appaga. Scrivere, per me, è assolutamente una passione. La scelta dei poemi omerici, come base di partenza per il suo lavoro è una scelta che affonda le radici nella nostra cultura, la cultura classica. Ha mai pensato di inserire nel suo progetto altri classici? Se sì, quali? Diciamo che l’idea mi ha sfiorato. Ma è stato come la visione di una meteora, di una stella cadente: un attimo! Scrivo molto per me stessa, ma ciò che scrivo in rima è quasi sempre solo per “giocare” con i miei bambini, per render loro piacevole il programma; e, normalmente, nella scuola primaria non è contemplato lo studio approfondito dei classici, anche se, a volte, un veloce accenno, per arricchimento delle conoscenze, lo si fa. La sua passione per il verso nasce in campo prettamente letterario o ha dei precedenti in ambito teatrale e musicale? La mia passione per il verso nasce naturalmente, spontanea. A volte mi capita di voler scrivere in prosa e, nel rileggere, mi accorgo di aver scritto, ad esempio, in endecasillabi, e così mi tocca modificare. L’insegnamento mi ha visto molto spesso nella veste di organizzatrice di recite, drammatiz28 New Espressione Libri

zazioni, musical, di autrice di dialoghi, d’interi copioni. Mi piace il teatro, la musica, l’allegria, l’ironia… Diverse volte ho trasformato intere canzoni in parodie. Un testo “preconfezionato” non mi ha mai soddisfatto appieno. Mi piace l’originalità. Il mio zampino l’ho sempre messo ovunque. Insomma, diciamo che la creatività non mi manca. Ci parli dell’importanza della rima, in quanto legata al ritmo e quindi alla musicalità del verso. Ha mai pensato di trasformare i suoi libri in audiolibri? Beh, la rima abbellisce un verso. Credo sia come la classica ciliegina sulla torta. Ma la torta dev’essere buona dentro ed esteticamente ben fatta! E’ la metrica che occupa il ruolo principe affinché il verso stesso segua un ritmo e diventi musica. I bambini restano sempre incantati dalla rima. A loro piace molto. Fin da piccolissimi, ad esempio, l’ascolto delle ninne nanne esercita in loro una magia


particolare. Non si tratta soltanto di musica dolce con parole qualsiasi. Le ninne nanne sono quasi sempre in rima! Nella scuola dell’infanzia, poi, le filastrocche divertono da matti i bambini. Dopo, man mano che si cresce, la rima deve ricoprire un ruolo importantissimo: quello di completare un verso che rispetti un tempo. E allora diventa musica! Musica nella musica! Poesia! Per ciò che concerne l’audiolibro credo sia un ottimo sussidio, molto valido e stimolante; per tutti, e ancor più come supporto per bambini con d.s.a. che, tramite appunto un audiolibro, possono svolgere i loro compiti come gli altri loro compagni. Certo non sono d’accordo ad utilizzarlo necessariamente al posto di un libro normale per dedicarsi ad altre attività contemporaneamente all’ascolto della lettura. Cosa c’è di meglio dell’odore, del profumo di un libro cartaceo? Di un libro che puoi leggere tu, da solo, dove e quando vuoi, che puoi portare sempre con te?

Oggi le moderne tecnologie ci permettono di insegnare ed imparare in maniera differente. Quanto ritiene validi questi mezzi? Non credo proprio, come qualcuno dice, che la figura dell’insegnante sia in via o a rischio d’estinzione e che presto al suo posto potrebbe operare un tecnico informatico. Semmai, per stare al passo coi tempi, sarà l’insegnante ad assumere e riassumere in sé più ruoli e nuove competenze come, d’altronde, sta accadendo gradatamente già da alcuni anni. Ritengo perciò molto utile, anche nell’insegnamento, l’utilizzo delle nuove tecnologie in quanto possono essere un validissimo supporto. Basti pensare ai tanti utilissimi siti specifici per l’apprendimento, sotto forma di gioco, dei più disparati argomenti scolastici, dei vari blog didattici dove i bambini possono confrontarsi tra loro, con le maestre, esprimere i loro giudizi, l’estrema validità dell’uso del computer per i bambini dislessici… Sì, le moderne tecnologie, oggi, sono di ottimo aiuto. Strumenti di cui oramai non si può assolutamente fare a meno. In giusta dose, in modo equilibrato, rappresentano una comoda e stimolante maniera di insegnare e di imparare. Imparare divertendosi: è un motto calzante per descrivere la sua “Odissea in versi”? Assolutamente sì! La meraviglia, l’attenzione, il silenzio assoluto (anche dei più irrequieti), l’interesse, gli occhi sorridenti dei miei bambini durante l’ascolto e lo spontaneo e festante applauso finale nel momento in cui New Espressione Libri 29


ho finito di leggere loro quello che era ancora solo un manoscritto, me ne hanno dato la certezza. Come pure le testimonianze che mi giungono da altre scuole della penisola che hanno adottato il mio testo. Chi è l’illustratore? E’ il suo primo lavoro? L’illustratore è Andrea Meneghin. Il suo primo mestiere sarebbe il pittore, in quanto laureato in pittura all’Accademia di belle arti di Venezia. Non è al suo primo lavoro perché ha più volte illustrato libri della Casa editrice Tredieci, come anche fumetti per altre case editrici, antologie, tavole… (50 per il primo fumetto militare italiano). Ha collaborato ad una storia breve uscita su un magazine da edicola; quest’anno uscirà il suo primo fumetto per ragazzi in lingua inglese per una casa editrice anglosassone. Diversi sono gli stili che utilizza, spaziando dal realistico al cartoon fino all’astratto. Insomma, la sua “magica mano” ha dato volto, a vivaci colori, ai miei versi, ed io ne sono pienamente soddisfatta, come chiunque altro abbia avuto modo e occasione di soffermarsi a gustare le sue illustrazioni sfogliando le pagine del mio libro. Di questo libro si è detto essere adatto ai piccini ma anche agli “anta”. La sua idea iniziale comprendeva la possibilità di arrivare ad un pubblico così vasto? No, assolutamente no. Il libro è nato inizialmente per i miei alunni e poi, grazie a loro, al loro entusiasmo, alle loro pressioni e insistenze l’ho proposto ed è stato pubblicato su scala 30 New Espressione Libri

nazionale.E’ rivolto, quindi, a tutti i bambini come loro, di età scolare compresa tra i 9 e i 12 anni. Una frase, in modo particolare, ha fatto scattare in me la molla per proporne la sua pubblicazione a case editrici di scolastica: <<Maestra, questo che tu hai scritto sarà un libro? Sì, dai! Fai un libro! Così un giorno, quando io lo vedrò esposto in una vetrina di qualche libreria dirò “Questo libro l’ha scritto LA MIA MAESTRA”>>. L’orgoglio letto tra le righe di questa frase e negli occhi di quel bambino e di tutti gli altri, mi ha dato la giusta carica per tentare. Gli “anta” che lo hanno letto, mi hanno riferito sinceramente di aver ripercorso in maniera lieve, piacevole, scorrevole e chiara le avventure di Ulisse, ridotte ma complete allo stesso tempo. Quali favole racconterà un giorno ai suoi nipoti? Beh, sicuramente racconterò le favole classiche, quelle che a me son sempre piaciute. Pinocchio, favole di fate, di principesse, le favole di Perrault, di Andersen… Poi, continuerei, man mano, con Fedro, Esopo… Certo, se mai dovesse accadere di scriverne, anche quelle della loro nonna! Svariate sono le ideuzze che balenano, che si accavallano, che vanno e vengono… Se un giorno dovessi riuscire a creare un po’ d’ordine, a fermarle, nella mente e poi sulla carta, chissà! Pensate forse che qualcosa stia già bollendo in pentola? Beh, questo non ve lo dico! “Lo scopriremo solo vivendo”, per ricordare le parole di un altro mio mito!


RECENSIONE

UN AMORE OLTRE IL TEMPO il coraggio dell’attesa

Greta, scrittrice di romanzi d’amore, abituata a parlare di sentimenti anche nel suo programma radiofonico, non ha mai raccontato a nessuno di essere innamorata da sempre di Stefano, il padre della sua migliore amica, Martina. Greta rincontra Martina al matrimonio di quest’ultima ed è costretta a fare i conti con una realtà dalla quale era riuscita a scappare molti anni prima… amare perdutamente e senza speranza un uomo molto più grande di lei, sposato e soprattutto, adorato genitore della sua più cara amica d’infanzia. Una serie di eventi inaspettati, la porteranno quasi ad ammalarsi e a ritrovarsi, realizzata professionalmente ma sfinita da un sentimento troppo complicato che non sembra più in grado di gestire da sola. Riuscirà a confidare tutto a Martina, togliendosi almeno questo macigno dal cuore o dovrà continuare a fuggire da un amore che sembra rincorrerla ovunque? Sarà proprio Stefano, suo malgrado, ad offrirle l’aiuto di cui aveva bisogno e a farle prendere atto che è possibile convivere con questa “malattia”, da cui è destinata a non guarire e per cui sembra però possibile sperare…

di Serena CARNEMOLLA

“L’emozione ha la tua voce” di Rossana Lozzio si classifica al secondo posto al concorso letterario “Casa Sanremo Writers”, settima edizione. Forte come l’erica che cresce nella brughiera è l’amore che vive la protagonista di questo romanzo, Greta. Il leitmotiv di questa storia è una passione tormentata, impetuosa, ma eterea e silenziosa come solo un amore platonico sa essere, così possente da condizionare un’intera esistenza. L’autrice riesce sapientemente a creare il gioco di un romanzo nel romanzo, racconNew Espressione Libri 31


tando di una donna che, quasi non riuscendo più a contenerlo, a sua volta ha raccontato il suo amore a tutto il mondo, aprendo il proprio cuore traboccante d’emozione ai suoi lettori. Tra le pagine di questo libro vive una passione lunga una vita, così grande da andare oltre il tempo, così forte da sfidare la distanza e gli anni, nel desiderio contrastante di allontanarsi dall’amato e di rimanergli accanto, in una lotta interiore che si svolge lungo tutta la narrazione. L’autrice descrive il duello interiore che ospita l’animo della protagonista, quello tra un amore segreto, radicato negli anni dell’adolescenza in cui la disco music imperava nelle sale da ballo e diventava la colonna sonora delle prime volte, dei primi sospiri, dei sogni ad occhi aperti, e la volontà di gridarlo al mondo, attraversando e vincendo le paure, superando ogni limite. Il potere dell’amicizia e del legame tra donne è la seconda componente viscerale di questa narrazione, la sola che può salvare Greta dall’oblio in cui è destinata a sprofondare se solo per un istante perdesse il controllo. Una donna emancipata, impegnata nel lavoro, con profonde ferite risalenti al passato le cui cicatrici generano ancora sofferenza: la protagonista è una donna vera, di quelle che si incontrano sulla metro, per strada, sedute da sole in un bar. Greta vive in tutte le giovani che conservano ancora un forte senso dell’onestà e del pudore, mai in grado di scendere a compromessi grazie a una purezza d’animo che si 32 New Espressione Libri

Rossana Lozzio, nata a Verbania nel 1965, inizia a scrivere pe Ha pubblicato “Fino alla fine”, “Hollywood e dintorni”, “Le cuore”,“Un pubblico di stelle… sorride”, “Una favola per Asia” Gestisce il blog “Rossana Lozzio – Scrittrice”, la FanPage Face

distingue. Una donna che ha molto da insegnarci, che sa custodire un segreto fino al punto di tormentarsi interiormente pur di non rivelare una verità che potrebbe ferire la sua più cara amica d’infanzia. Ma in questo romanzo si parla anche di uomini, e le due figure maschili presenti nel romanzo sembrano contrapporsi quasi in automatico, delineando due personaggi che, tuttavia, non rischiano la rivalità, in quanto la protagonista ha già scelto da tempo il vincitore, sebbene non glielo abbia mai rivelato. In tempi in cui l’uomo non prova più disagio nel


Rossana LOZZIO

er gioco e continua a farlo per passione. e ali di un angelo”, “L’angolo delle fragole”,”Una farfalla sul ”, “L’emozione ha la tua voce”. ebook ufficiale di Teo Teocoli.

mettersi alla pari con la donna nel lasciarsi corteggiare, l’autrice delinea in lui il ritratto di un personaggio sincero e leale: Stefano, l’uomo che incarna l’ideale di maturità, rettitudine e fascino, oggetto del desiderio eterno della protagonista, richiama l’inconscia volontà di Elettra quale figura paterna desiderata e, per rispetto, mai nemmeno sfiorata se non con un sogno. Il personaggio che gli si contrappone è Silvio, giovane di successo che sa farsi desiderare, che ama essere adulato e non tollera l’intenzione di chiunque miri a farlo scendere dal piedistallo

su cui è abituato a vivere. La fluidità del racconto, la dolcezza a volte violenta che pervade i ricordi della protagonista e le note psicologiche introspettive dei personaggi rendono questo romanzo unico, in grado di trascendere il comune romanzo d’amore, in quanto all’illusione e al vagheggiamento si sostituisce la presa di coscienza e la consapevolezza di ciò che sarà. Non una banale fiaba platonica, ma un ritratto moderno, perfettamente calato nell’intreccio relazionale tipico dei tempi in cui l’amore assume aspetti e connotazioni a volte inaspettate, crudeli, complesse. Nell’era in cui i rapporti umani si dissolvono, si massificano, diventa fondamentale saper gestire le emozioni e controllarle, anche per gli animi più sensibili, come quello della protagonista. Il coraggio di Greta, la determinazione che solo l’amore per sé stessi è in grado di dare, la forza che deriva dalla capacità di chiedere aiuto agli altri quando se ne sente il bisogno, sono i messaggi che emergono da queste pagine delicate, quasi musicali, e che risuonano nella mente del lettore anche dopo aver sfogliato l’ultima pagina. Un romanzo da leggere tutto d’un fiato, tra pennellate di poesia e sapienti tocchi psicologici che offrono importanti spunti di riflessione sia per tutte le Greta che per tutti gli Stefano che lo leggeranno. E se qualcuno cantava “io non so parlar d’amore, l’emozione non ha voce”, in “L’emozione ha la tua voce” si parla davvero d’amore, e lo si fa davvero bene. New Espressione Libri 33


PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE 2. “Succede così” Ed è così che succede mentre quel nome sorprende come un ricordo lontano in vuote stanze planato; un amore senza fine, nel suono di un sostantivo, visto in quell’ultimo sole prima di nebbie sorprese e guardi il cerino spento scoprendo più freddo il buio e pensi che ti era vita prima che distanza venne in punta di piedi scalzi sui ponti illusi di verbo bastando solo il silenzio a dividere i due mondi.

1. “Orme sull’acqua”

Fa male quando succede, o meglio, quando ti accorgi, che tutti i futuri sordi d’inascoltati presenti

E’ l’impronta che vuole incidere il fiume di vita fluida mai doma a sé stessa non visibile da immobile scoglio mentre rifugge il letto ogni presente

morirono senza l’eco o un ultimo tentativo di sanguinare una scelta tra spine di rosa vinta.

tracce vane di un noto paradosso, di lascito bugiardo in superficie, anelito che nulla poi consegna se non i futili passi a svanire

E allora è così che cade nel buco di un tuo singulto l’odore della sua pelle in notti senza difesa;

Sono orme sull’acqua ciò che porgo il saper nuotare mostrato invinto forse parole i segni dei miei passi nel fermo scorrere all’unico mare.

insieme più non sarete e a volte questo barlume acceca lo sguardo spento in onde di sale sciolto.

Poesia

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LE VOSTRE NEWS

CERCASI PERFEZIONE arriva il prontuario

Il Prontuario dell’autore perfetto è una raccolta di articoli, tratti dal blog Il Mondo dello Scrittore, nella quale abbiamo racchiuso la nostra esperienza in merito al mondo letterario ed editoriale. Tutto ciò che abbiamo scritto nasce da quelli che sono stati i nostri errori e le soluzioni adottate, procedimenti che ci hanno permesso di comprendere meglio il mondo dell’esordiente e, di conseguenza, di imparare a muoverci su un terreno minato. Il primo impatto che l’esordiente riceve, entrando in questo mondo, è un miscuglio fra marasma caotico e insidie travestite da buone proposte. La confusione è tale da far cadere anche autori navigati in trappole veramente sofisticate. Lo stesso modo, con cui si ha l’abitudine di pubblicizzare le proprie opere è ormai obsoleto e, spesso, controproducente. Iscriversi in un qualsiasi gruppo letterario, postando il proprio libro, così come si è sempre fatto finora, non funziona più, anche perché i gruppi letterari sono sommersi da post tutti uguali e non sono più in grado di offrire visibilità agli autori. Noi abbiamo cercato di rispondere alla maggior parte dei quesiti che ci sono stati rivolti e abbiamo cercato soluzioni alternative, trovando un buon riscontro nel web. Il nostro non è solo un lavoro puramente

di Irma Panova Maino

promozionale (oltretutto gratuito), ma anche un costante e continuo monitoraggio di quello che accade in rete e di quelli che sono i metodi più efficaci per ottenere la migliore visibilità per gli autori. Tuttavia, il Prontuario non si limita a dare consigli su ciò che andrebbe fatto dopo che si è già pubblicato un libro, ma cerca di fornire anche altri utili strumenti per tutti coloro che pensano di scriverne uno. Scrivere un romanzo non è così semplice come si possa pensare, o meglio, la prima stesura è lasciata solo alla capacità di chi si cimenta, New Espressione Libri 35


ma il lavoro successivo, quello che porta uno scritto a diventare un libro, dipende da altri fattori, per la maggior parte sconosciuti agli esordienti. Noi siamo partiti dall’inizio, da quello spazio bianco che andrebbe riempito con le parole, per approdare, alla fine, al mondo virtuale, divenuto il mercato più consono sul quale pubblicizzare un’opera. Tutto passa attraverso il web e i social network, chi pensa di poter promuovere un libro limitandosi a starsene seduto, senza muovere un dito, non approderà mai a nulla. Esistono molte risorse gratuite in rete ed è a queste che l’autore deve rivolgersi per compiere i primi passi. Predisporre fin da subito un budget è quasi del tutto inutile, non quando si possono ottenere gli stessi effetti usufruendo di ciò che il web è in grado di offrire. Ciò che diventa difficile è riuscire a recuperare tali risorse. Spesso non sono facilmente reperibili e, altrettanto spesso, sono mimetizzate in mezzo a proposte di ogni tipo, per lo più intese a spillare soldi dal portafoglio del malcapitato di turno. Inoltre, vi sono i guai che sorgono dopo che l’autore firma, essendo ancora ingenuo e inconsapevole, con la prima casa editrice che gli capita a tiro (quasi sempre a pagamento), ovvero con il primo editore che sembra interessarsi al suo lavoro. Proprio per questo motivo abbiamo voluto proporre il nostro Prontuario e renderlo gratuito, presto lo sarà anche su amazon, offrendo, a chiunque voglia scaricare il file, un sunto di tutto quello 36 New Espressione Libri

che noi abbiamo appreso in questi anni. Capiamo che il fatto di averlo reso disponibile per tutti, ad alcuni ha creato quella perplessità che sorge nel momento stesso in cui l’equivalenza gratuito=di poco valore prevale su altre considerazioni. Comprendiamo, anche, che molti si lasciano più facilmente attirare dalle parole di qualche guru del marketing che vende il proprio manuale a prezzi esorbitanti, pensando che i consigli elargiti valgano i soldi spesi. Tuttavia, crediamo che, quando si ha la possibilità di condividere un’esperienza che possa diventare un bene comune, non sia corretto cercare un profitto in essa. Non vogliamo passare da santi, non vogliamo nemmeno che le persone debbano credere nel nostro lavoro a occhi chiusi senza porsi delle domande, ma ciò che facciamo è evidente ed è racchiuso in quel prontuario che chiunque può consultare a proprio piacimento, scegliendo, liberamente, se seguire o meno i nostri consigli. Per dare un senso a quanto abbiamo raccolto, abbiamo suddiviso il testo in alcuni capitoli, cercando un filo conduttore logico che potesse permettere al lettore di immedesimarsi e di trovare un linguaggio comprensibile con cui fare i conti. Quindi abbiamo messo da parte i termini tecnici e ci siamo rivolti a persone che, presumibilmente, sono poco avvezze a misurarsi con parole come sinossi, booktrailer e diritti d’autore, offrendo spiegazioni di più facile comprensione. Abbiamo preso in conside-


MARIO CAPRIOTTI razione le domande più comuni e offerto quelle risposte che noi stessi abbiamo sperimentato, trovandole utili. Il Prontuario subirà per forza di cose degli aggiornamenti, così da poter stare sempre al passo con il cambiamento che i ritmi moderni impongono, evolvendosi nella stessa misura con cui vengono modificate le regole nei social network e adeguandosi a quelle che sono le necessità del web. Giorno dopo giorno, noi stessi incappiamo in nuove difficoltà e cerchiamo soluzioni per far fronte a un mercato sempre più costipato da proposte editoriali e opere sfornate a ritmi esasperanti. Testi che, purtroppo, spesso mancano della cura necessaria per poter essere definiti libri, ma che avrebbero potuto esserlo se alla base fossero stati applicati alcuni accorgimenti. Romanzi poco curati sia nella revisione che nell’editing; presentazioni di biografie stringate e povere di contenuto; trame descritte in qualche modo, che non potrebbero suscitare l’interesse di alcuno, men che meno di un possibile lettore… Sono davvero tanti i particolari da curare per riuscire a emergere dal vasto mercato degli esordienti ed è solo grazie a un duro lavoro che l’autore può sperare di crearsi un “nome” e, dunque, una discreta visibilità. Scarica il pdf QUI Scarica epub QUI

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PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE Se solo sapesse quale incredibile viaggio sarebbe per lei, che avventura potrebbe vivere se avesse il coraggio, la forza di intraprendere il suo cammino verso tutta quella luce, ma nulla, lei si ostina a rimanere aggrappata alla comoda fluorescenza fioca di una lampada artificiale. Morirà così, senza aver capito bene il perché di tanto darsi da fare attorno a qualcosa incapace anche di scaldare.>> 3. Sfocai lo sguardo per osservare la mia immagine riflessa sul vetro della finestra, era fuori prospettiva con il mondo che s’affacciava al di là di essa. Sembrava l’esatta rappresentazione di tutta la mia vita.

Stralci 1. Non esiste un momento nella vita che non sia necessario alla vita stessa, tutto serve a prepararci per arrivare esattamente dove siamo diretti. È la vita a prendersi cura di se. A noi non resta che attraversarla con attenzione e rispetto cercando per quanto possibile, di non farci male. 2. Mi indicò una vecchia lampada al neon appesa alla parete del corridoio, proprio di fronte all’entrata della stanza. Intorno ad essa gironzolava una falena impazzita. <<Guardi quella stupida farfalla com’è attratta da quella luce consumata, Con il sole che c’è fuori lei si ostina a rimanere lì. 38 New Espressione Libri

4. La guardavo distrattamente mentre di tanto in tanto buttavo un occhio alla tv, dove scorrevano immagini di guerre lontane, corpi straziati da bombe, madri che piangevano mariti e figli uccisi da perfetti sconosciuti. “Forse è nella nostra natura” pensai “Siamo pronti a odiarci prima che a conoscerci”. Forse era ciò che stava accadendo anche a noi due, forse saremmo arrivati a odiarci prima di conoscerci, allora ucciderci sarebbe stato molto più facile. 5. La solitudine è come la tua ombra, a mezzogiorno ce l’hai sotto i piedi e pensi di poterla cavalcare ma con il passar del tempo, quando arriva il tramonto, è così grande e lunga dietro te, da oscurare persino i tuoi ricordi. 6. Di questa vita vorrei gridare a squarciagola tutto il non senso e invece devo trovarne uno ogni giorno per viverci dentro.


ARTE

OPINIONI

eterna bellezza di Fabio Gervasini

La prima domanda che mi sono posto è: esiste un’armonia, un ordine estetico oggettivo? Può sopravvivere in questo mondo qualcosa la cui bellezza va oltre i canoni prestabiliti dalla società? La bellezza si è evoluta, trasformata nel tempo, ma può esistere qualcosa che possa sconfiggere questa trasformazione e fotografare la bellezza in una istantanea capace di andare oltre il tempo e la sua stessa rappresentazione? Io credo di sì, ed è l’ordine estetico dell’arte. L’arte, si sa, ha mille vie d’espressione e tuttavia, qualsiasi sia la sua forma, riesce nel suo intento; fissare nel tempo la bellezza. In questo articolo, scisso in due parti, vi propongo alcune opere d’arte totalmente differenti l’una dall’altra, realizzate in periodi storici altrettanto differenti eppure, ognu-

na di loro è riuscita nel suo intento, rendere la bellezza eterna. Il primo esempio è una scultura, un capolavoro del Giambologna (1529-1608), Il Ratto delle Sabine. Fa parte dell’arredo Granducale della Loggia dell’Orcagna in piazza della Signoria a Firenze. La vera e propria maestria fu nel ricavare questa splendida scultura alta 4,10 metri da un unico blocco di marmo, dandole un movimento ed un andamento senza fine. Chiunque voglia vederla nella sua interezza, è costretto a girarci intorno, a osservarla da diversi punti di vista in un vorticoso viaggio per carpirne le molteplici e significative angolazioni. La spirale di corpi creata dal fiammingo Jean Boulogne (italianizzato in seguito come Giambologna) sembra spingere verso l’alto in un movimento New Espressione Libri 39


ascensionale che va sempre più in crescendo. Lo scultore, secondo alcune interpretazioni, ha cercato di rappresentare le tre età dell’uomo: la fanciulla, l’uomo e il vecchio. Certo è che quello che voleva originariamente realizzare era un episodio degli albori di Roma, il rapimento delle Sabine da parte dei compagni di Romolo, o forse è proprio Romolo rappresentato in questa scultura. La bellezza, l’avvenenza della sabina, sollevata dal possente giovane innamorato che tiene tra le gambe un vecchio marito svigorito e disperato davanti a tanta forza, non ha eguali se non nel Buonarroti o nel Michelangelo, suo maestro nell’arte di scolpire il marmo. Quest’opera tardo rinascimentale è la prova indiscutibile che l’arte è capace di superare il tempo, il suo fascino resta intatto così come l’armonia delle sue forme e ci costringe ancora oggi ad avvicinarci a lei con lo stupore che gli è dovuto, lo stupo40 New Espressione Libri

re che solo tanta bellezza ci può far provare. Un’altra opera d’arte che può testimoniare come l’arte riesca nel suo intento è un dipinto del Tiziano, un olio su tela, La Venere di Urbino, anch’essa esposta a Firenze, esattamente nella Galleria degli Uffizi. Questo è un vero capolavoro del Vecellio. La prorompente sensualità della venere è indiscutibile. Osservarla così, senza conoscere le reali intenzioni dell’autore, porta inevitabilmente a fare considerazioni diverse dalle sue intenzioni. Che sia una nobildonna è palese, basta vedere tutto ciò che la circonda, sembra essersi appena svegliata, il letto disfatto ne è la riprova e rende la scena ancora più seducente. La fisicità della venere non risponde certo ai canoni di bellezza attuale, eppure ci sono elementi che la rendono estremamente attraente ancora oggi. Il colore caldo e luminoso della sua pelle, una nudità esposta senza vergogna, ma che nascon-


de saggiamente il pube con una mano, altro gesto seducente e che lascia solo intravedere, immaginare. L’altra mano stringe un mazzetto di fiori quasi appassiti, come a voler indicare la fragilità della bellezza, la sua breve vita. Ma in tutto questo, la cosa più provocante non è né la posa né la nudità, bensì lo sguardo che punta dritto all’osservatore. Proviamo ora a immaginare di trovarci di fronte ad una scena reale, chi potrebbe mettere in discussione le intenzioni di questa venere? È una donna nuda, sdraiata su di un letto scarlatto (anche la scelta dei colori è da prendere in seria considerazione), lenzuola bianche che mettono ancora più in risalto la sua splendida formosità e sensualità; una donna nella sua alcova. Per quanto provocatorio non troviamo nulla di volgare in questo dipinto, nulla che possa offendere la nostra sensibilità, abbiamo di fronte una donna dalla umana bellezza indiscutibile.

Il cane dormiente acciambellato ai suoi piedi rappresenta la fedeltà, come fosse un monito all’osservatore, come fosse lì a dimostrare l’irraggiungibilità della venere, che può essere solo ammirata, contemplata, adorata. La nudità, durante il periodo rinascimentale, aveva una connotazione positiva, rappresentava in qualche modo la purezza, la bellezza, l’amore, l’intelligenza, l’anima e ne glorificava le caratteristiche positive. Tuttavia, questa venere non nasce dal genio del Tiziano, è ripresa dalla Venere Dormiente del Giorgione che fu suo grande amico. Come potete vedere nella foto, la posizione è pressoché identica, anche se lo scenario è completamente differente. Sembra, secondo alcuni riscontri storici, che proprio il paesaggio di fondo ed il lenzuolo in primo piano, siano stati realizzati dal Tiziano, che contribuì a completare quest’opera che il Giorgione lasciò incompiuta. New Espressione Libri 41


PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE Morbidi e sinuosi, di zucchero i suoi giochi espandono l’essenza del calore primordiale di antitetiche attrazioni. Ancestrali. Riconduco l’esperienza alla notte già passata: tra certezze e illusioni la follia della realtà. Non poterne fare senza. Voluta. 2. “Finto sonetto” Forse pensavo di sognare quando, credendo di volare, le mie ali ho dispiegato. Il vento mi ha trasportato.

Poesia 1. “MISTIFICAZIONE… DI UN VIAGGIO PENDOLARE IN TRENO ALLE 7.00 A.M.” Sprofondo nel mio essere d’immagini confuse con calde voci amiche. Ornato. Ora quelle stanze dal giorno rischiarate assumono lor forme di noti già color. Più vive. 42 New Espressione Libri

E io, sicura di esser protetta, ho voluto raggiungere la vetta. Avevo dimenticato, è vero: dopo la cima c’è un sentiero che ci riporta alla meta iniziale. Dovrei quindi smettere di sognare? 3. “Lucciole” Piccole stelle si muovono tra l’erba. Accendono i sogni del viandante sulla terra. 4. “Epitaffio” Non è poi necessario avedre un paio d’ali per riuscire a volare. Come non è necessario dcadere da un alto precipizio per setirsi morire.


POESIA

DALLA PARTE DEI POETI la parola in versi

Parlare di Poesia dalla parte del lettore o addirittura dalla parte del “critico” è sì parimenti significativo e certamente non scevro di interesse, ma ascoltare il vissuto poetico in prima persona dai poeti stessi è oltremodo intrigante e illuminante e sicuramente non contaminato da interpretazioni soggettive spesso lontane dal credo dell’Autore. Il mio palese obiettivo è riuscire a chiamarmi fuori dall’apparire opinionistico in versi altrui e incentrare totalmente l’attenzione dei nostri lettori sul Poeta di turno e sulla sua poesia come lui stesso l’ha vissuta e la vive. E per come vuole che se ne usufruisca. Per questo primo appuntamento ho il piacere di dare la parola al poeta Sebastiano Impalà.

di Oliviero Angelo Fuina

Grazie innanzi tutto per la squisita disponibilità che da sempre ti contraddistingue. Per cominciare vuoi dire qualcosa di te che ritieni si debba sapere? Facci il tuo autoritratto usando tecniche e colori lessicali che più ti aggradano. E magari, già che ci sei, aggiornaci sul tuo “curriculum” artistico. Ringrazio innanzitutto te per avermi voluto intervistare, soprattutto perché conosci già in parte la mia poetica e ne hai stilato una esaustiva ed appassionante recensione. Tralasciando i preamboli, passo subito alla risposta, le-

sto e conciso. Sono poeta da decenni, nel senso che scrivo poesie sin dalla tenera età ed ho sempre considerato questa sublime arte la quintessenza dell’umanità. In essa ho traslato tutte le mie gioie, le mie delusioni, gli avvenimenti quotidiani che, attraverso la mia iride poco quieta, riuscivo a carpire sotto forma di fotogrammi di pensieri, analizzandoli a posteriori per comprendere anche me stesso. Sono attratto spasmodicamente da ogni forma di novità, dagli spazi aperti, dai viaggi, dall’amicizia vera e senza veli di ipocrisia, dall’aNew Espressione Libri 43


more nel senso globale del termine. L’universo femminile con tutte le sue trame peculiari, gli amori giovanili e quelli adulti sono stati un ottimo propulsore per la mia vena creativa. Ho iniziato come autore quasi comico, scrivendo delle storielle su personaggi della mia infanzia, sottoponendo i miei “scritti imberbi” all’attenzione degli amici e parenti suscitandone una giovialissima ilarità. Considero, infatti, il poeta non come un gramo stereotipo di figura emaciata e macilenta ma come un uomo che vive le proprie esperienze “en plen air” a viso aperto, a contatto diretto della vita con tutte le sfumature cromatiche che la contraddistinguono. L’essenza mediterranea e la mia provenienza geografica, Sicilia per intenderci, hanno marcato molto il mio modo di scrivere. Gli effluvi della natura, le viste panoramiche, l’essenza salina del mare, sono elementi organolettici presenti nel mio DNA e spesso emergono fra le righe. Per quanto concerne la mia bibliografia devo dire che oltre la pubblicazione della mia prima silloge poetica “Ossigeno e pensieri” edita da Artemuse nella collana Castalide di DavidandMatthaus edizioni dello scorso maggio 2013, sono presente in diverse antologie letterarie. Ti pongo ora una domanda classica che penso proporrò a tutti i poeti che ti seguiranno in queste pagine: “Cos’è per te la Poesia?” - Per me la Poesia è linfa grezza che viene elaborata dall’u44 New Espressione Libri

mana sensibilità. Quale poetica pensi ti possa rappresentare al meglio e alla quale ti richiami, sempre che ovviamente una poetica di paragone per te pensi possa esistere? - Posso rispondere dicendo che i poeti che mi hanno molto colpito sono nell’ordine Neruda, Prévèrt, Rafael Alberti, Quasimodo, Montale. Casualmente mi regalarono un libro di poesie di Neruda quando avevo 10 anni, “Le venti poesie d’amore”. Fu come un abbaglio! Da quel momento ho iniziato a poetare e non ho mai smesso. Tra le tue poesie ce n’è una che ami particolarmente e che vuoi regalarci tra queste pagine? - Amo quasi tutte le mie poesie, in quanto scaturiscono dalle mie sensazioni, dagli avvenimenti quotidiani e spesso circoscritti in quel preciso momento. In verità ce n’è una che amo particolarmente. Si tratta di “Sangue di fiume” scritta più di venti anni fa, non a caso inserita come prima poesia nella mia silloge “Ossigeno e pensieri” edita da Artemuse Editrice: Nelle vene dell’amore scorre il sangue della terra, globuli di sabbia cicatrizzano le crepe di una storia ferita e malmenata. Non opporti mai più all’avvenire fatuo, il seme della vita è dentro il ventre


di una donna sola e scapigliata. Ha la gonna strappata da un vento feroce che non dà pace. Di mestiere contadina ha l’aratro nelle mani e la terra sulle guance; i suoi frutti li ha già dati al mondo ingordo. Per lei conserva fili di rugiada dentro un cesto e acini d’uva sopra il tetto. I figli son partiti per il mondo con stracci e pezze raccattate al mercato del rione. Un’ocarina di creta colorata si deposita su un fiume grigio in un mattino di fine agosto. Accanto due sassi ed un filo di perle discutono del monumentale fenomeno che è un raggio di sole. Su di lei acqua fresca e gocce di limone. Hai voglia di raccontarci nascita ed emozioni originarie di questi tuoi splendidi versi? Hai un aneddoto al riguardo che vuoi regalarci? - Mi ricordo che, in quel periodo vivevo a Milano e di tanto in tanto volavo in Sicilia per ritrovare le mie origini e gli odori a me familiari. Era una giornata afosa e mi

ero addentrato con la mia vespa in un paese dell’interno messinese. Fu in quel luogo ameno che vidi le scene che poi ho impresso su carta. La poesia dove ritieni ti abbia portato e dove ancora può portarti? - Credo che la poesia non debba condurre in alcun luogo particolare, se non albergare nel tessuto sanguigno di ogni persona. Solo lì potrà trovare alloggio per essere definitivamente divulgata. Viviamo, purtroppo, in un’ epoca troppo veloce e la gente difficilmente si sofferma a contemplare ciò che la circonda. La poesia non fa eccezione. Il mio scopo sta proprio nella divulgazione di quest’arte, sperando nella pubblicazione di altre sillogi. Bene. Vuoi lasciare le coordinate per chi vuole continuare a leggerti e approfondire, deliziandosi, la tua Poesia? - Il mio libro è in vendita su tutti i maggiori siti on line. Inoltre sono presente su facebook col mio profilo e con due pagine : “Ossigeno e pensieri il libro” e “Fotogrammi di pensieri” di Sebastiano Impalà. Qual è eventualmente la domanda che non ti ho fatto e alla quale avresti voluto invece rispondere? Se ti va poni rimedio da solo. - La domanda è la seguente: “Può l’umanità surgere dalla poesia quell’energia utile al pensiero dell’uomo contemporaneo”? New Espressione Libri 45


PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE 2. Non ti dimenticherò Non ti scorderò, anche quando i secoli passeranno. Ricorderò il tuo nome, i tuoi occhi, le tue mani rugose e i tuoi insegnamenti. Ricorderò i momenti assieme, la tua malattia e le tue lotte per vincerla. Ti ricorderò anche senza guardare le tue foto. Non scorderò chi sei stata. Tu vivrai sempre nei miei ricordi.

1. Il mio angelo

3. Simbolo d’amore Non cercare un simbolo per il tuo amore, non paragonarlo alle rose, loro dopo alcuni giorni appassiscono. Non dire che mi ami quanto la luna, poiché ogni notte lei cambia. Non amarmi quanto un fuoco ardente, perché alla fine si spegne lasciando solo cenere. Non cercare un simbolo per dimostrarmi il tuo amore, amami e basta.

Ognuno di noi ha un angelo che lo protegge, che gli sta accanto. Un angelo che ci tiene la mano nei momenti / difficili e ci fa volare quando siamo felici. Io sono fortunata perchè il mio posso vederlo, posso parlargli e posso stargli vicino perché il mio angelo sei tu. Tu che mi fai vivere momenti indimenticabili, tu che colori le mie giornata, tu che sei parte di me e sei così importante, tu che mi regali le emozioni più grandi, tu mio fantastico angelo terrestre, tu sei il solo che vorrei con me per sempre.

4. Illusa e delusa Ti ho creduto, ho creduto alle tue parole. Pensavo fossi vero invece ho scoperto che eri falso. Mi hai promesso sorrisi e belle parole, ma ho solo avuto prese in giro. Sei stato bravo con le parole, con la tua ipocrisia. Mi hai fatto credere al paradiso, ma ho trovato solo l’inferno. Mi hai usata e hai giocato. Mi hai illusa e delusa.

Poesie

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L’INTERVISTA ARTISTI

LE IMMAGINI

in prima di copertina Consuelo Baviera nasce il 4 agosto del 1986 in un piccolo paese della Calabria. Da sempre ha uno spiccato talento per le belle arti, per questo si iscrive al liceo artistico di Catanzaro. Nel 2006 consegue la maturità e nel 2007 svolge l’anno integrativo. Nel 2008 si iscrive all’Accademia delle Belle Arti di Catanzaro, sezione grafica, e nel marzo 2013 si laurea con ottimi risultati portando come tesi la storia della nascita dei primissimi manga fino ad arrivare a Hayao Miyazaki, animatore giapponese contemporaneo, creatore del cartone di Heidi. Il titolo della tesina è “Il mondo di Hayao Miyazaki”, animatore che Consuelo adora tantissimo. Nel maggio 2013 inizia la sua carriera realizzando la copertina per la raccolta di poesie “Pensieri” di Ilaria Militello. La sua bravura e la sua passione la portano a essere la migliore perché ricerca sempre la perfezione. Abbiamo parlato di te nella presentazione a questa intervista, vorresti aggiungere qualcosa parlandoci di un tuo difetto? Se sei “umana” ne avrai sicuramente uno. Un mio difetto? La testardaggine. Per alcuni versi alle volte è un pregio, ma spesso anche un difetto, specialmente nell’ambito lavora-

di Ilaria MILITELLO

tivo perché mi crea dei problemi perché se una cosa non è come la immagino, passo anche giorno e notte per ottenere quel risultato. Parliamo di grafica e cos’è per te: amore, passione o semplice formazione professionale? Per me essere una grafica significa poter trasformare in realtà le cose che ho dentro. Le immagini che dentro di me prendono vita nelle mie copertine, così da imprigionarle su carta e non lasciargli alcuna via di fuga. Quando realizzo una copertina prima di tutto mi sento agitata perché mi saltano in mente tantissime idee e non so da quaNew Espressione Libri 47


le iniziare, ma alla fine mi calmo, le riordino e senza neanche accorgermene mi ritrovo su pc con la cover già finita. Quando hai capito che la tua strada verso il futuro sarebbe stata segnata da questa passione? La passione per l’arte ce l’ho fin da piccola, crescendo e girovagando su internet mi sono imbattuta per puro caso nelle opere di un illustratore molto affermato in Giappone, Kagaya Yutaka, le quali hanno influenzato molto questa mia passione, infatti lui per me è un mito vivente... per non parlare di Paolo Barbieri, illustratore delle opere libresche di Licia Troisi: lui è stata la “goccia che ha fatto traboccare il vaso”. Ho avuto il piacere personale di vederti all’opera. Per la giusta ispirazione necessaria a creare una copertina hai bisogno di leggere l’intero libro? Prima di realizzare un lavoro chiedo informazioni a chi me lo commissiona, poi, se si tratta di una copertina da realizzare chiedo la trama e il genere del romanzo per poi passare alla realizzazione. L’ispirazione mi viene per la maggior parte dal lavoro che devo svolgere, e a volte anche la musica fa la sua parte. Dal disegno all’elaborazione grafica quali sono i vari passaggi da seguire? Prima mi faccio un’idea su come dovrebbe venire confrontandomi 48 New Espressione Libri

con gli autori del romanzo, poi una volta scelta l’idea di base, si passa alla realizzazione ricercando i soggetti che si andranno ad utilizzare e quest’ultimo passaggio a volte diventa abbastanza difficile perché certe copertine hanno bisogno di soggetti particolari e adatti, e credimi trovarli è una vera impresa... poi si passa alla realizzazione della bozza e una volta approvata si impagina e si passa alla stampa. Raccontaci un episodio che racchiude in sé un complimento ricevuto o un’emozione. Episodi ce ne sono tanti e ognuno mi ha dato emozioni diverse. Quando finisci un lavoro e lo mostri alla persona che te lo ha commissionato ed essa spalanca gli occhi, ti provoca quella sensazione di benessere e ti fa capire che hai fatto un buon lavoro, oppure quando perdi l’ispirazione e sei giù di mora-


le e trovi accanto quelle persone che credono in te e ti spronano a tal punto da farti ritrovare l’ispirazione che credevi fosse andata persa. Sono piccole cose, piccoli episodi che alle volte mi capitano ma che mi regalano tantissima gioia e stima in me. Tra le tue creazioni ce n’è una in particolare alla quale ti senti più legata? Sinceramente sono legata a tutti i miei lavori, pubblicitari o editoriali che siano, perché in ognuno di essi c’è qualcosa che mi rappresenta, anche se in particolar modo sono affezionata alla copertina che mi ha lanciata nella professione di illustratrice: sto parlando della raccolta di poesie “Pensieri” della Militello, che ringrazio per avermi aiutata a realizzare il mio sogno. Come sono i tuoi rapporti professionali, e non, con gli altri creativi? Hai colleghi con i quali hai stretto un rapporto di amicizia tale da poter scambiare consigli, dubbi e segreti del mestiere? Bella domanda, non conosco molti Grafici/Illustratori ma quelli con cui ho parlato da 4 mesi a questa parte mi hanno insegnato molte cose, ognuno una cosa diversa. Riguardo alla competizione, sì, lo ammetto, c’è almeno da parte mia, mettersi a confronto con loro è bello e a volte mi sprona a fare sempre di più e sì, a volte ci si scambia anche qualche “segreto del mestiere”.

Escludendo la grafica, che dovresti iniziare a vedere più come un lavoro, quali sono le tue passioni ? Sì, anche se la grafica è al primo posto mi piace ascoltare musica e infatti nel tempo libero faccio la DJ, sono una grande appassionata di libri fantasy, mi piace portare a passeggio il mio cucciolone di sei anni Arex e tante altre cose che non sto ad elencare, altrimenti l’intervista diventerebbe infinita. Se non avessi intrapreso questa carriera professionale, che cosa avresti fatto nella vita? Ci hai mai pensato? Sinceramente se non avessi intrapreso la strada della grafica non so cosa sarei diventata, forse una cuoca visto che mi piace cucinare, oppure un’archeologa... non lo so con sicurezza, ma una cosa è sicura sono una grafica e ne vado fiera! New Espressione Libri 49


PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE 2. Erano passati oltre trentasei anni da quel diciotto settembre del millenovecento settantacinque, giorno della morte della madre, e non c’era giorno che Sandro, ai suoi sessantun anni, non aprisse lo scrigno di quei ricordi per riviverli come se fosse il primo giorno della sua scomparsa. Aveva trascorso la notte a vegliarla. I suoi lamenti non gli davano pace anche perché non riusciva a trovare un lenimento a quelle sofferenze. Quelle strozzature al petto che facevano tanto soffrire quella donna a lui tanto cara, dilaniavano anche il suo cuore di figlio. Sandro aspettò giusto le primissime ore del mattino per chiamare il medico affinché accorresse al capezzale della madre. (incipit di 1975, racconto della raccolta Racconti di Vita)

Stralci 1. La primavera era ormai iniziata e i colori del mondo si erano fatti più vivaci e splendenti. Il mare della mia isola cominciava a prendere le varie tonalità di azzurro turchino e di verde smeraldo, nonché le celesti trasparenze della pietra acqua marina. Era proprio quel mare che per la sessantunesima primavera mi abbracciava e conduceva nei meandri dei ricordi. Quel mare che era stato il protagonista della mia vita sin dalla mia tenera età e che era stato il mezzo di sostentamento della mia famiglia, donando i suoi frutti al mio genitore così come a tante famiglie di pescatori del mio rione natio. (incipit tratto da Eravamo undici a tavola. Io e… racconto della raccolta Racconti di Vita) 50 New Espressione Libri

3. Il mio mare, quello della mia isola, che mi aveva accolto sempre benevolo nelle sue onde sin da piccolo, quella sera, con l’oro del tramonto ormai evanescente, sembrava volesse comunicare con me con particolare intensità. Il suo rumore aveva qualcosa di insolito, i suoi movimenti erano particolarmente sinuosi, le sue lucentezze particolarmente purpuree e il suo infrangersi contro l’arena bianca era particolarmente carezzevole. Mi sentivo soggiogato dalla sua forza, ma anche dalla sua grazia. Avevo da sempre sguazzato nei suoi flutti e lo avevo sempre sentito amico, ma quella sera lo sentivo particolarmente vivo e vicino. Sembrava invitarmi ad entrare nelle sue confidenze e che era pronto ad accogliere le mie sofferenze. Aveva percepito che ero lì, seduto sulle sue rive, a riflettere sulla mia esistenza. La mia vita aveva subito la sua prima grande sofferenza: la perdita della mia adorata madre. ( dal racconto Il mio mare, inserito nella raccolta Racconti di Vita).


IL ROMANZO

L’IDENTITÀ DI GENERE

romanzo moderno e contemporaneo di Pietro LOI

Prima di affrontare e sviluppare il tema dell’identità di genere nella narrativa moderna e contemporanea, mi sembra opportuno fare il punto dello stato dell’arte sui Gender Studies (Studi di Genere) in questi ultimi decenni. I Gender Studies originano e interagiscono con i Women’s Studies, movimento, quest’ultimo, con connotazioni fortemente femministe, rivolte alle implicazioni sociali, politiche, culturali e sessuali dell’universo femminile. I primi, invece, di carattere principalmente accademico, si adoperano di scandagliare il Genere nelle sue linee antropologiche e sociologiche, andando al di là delle caratteristiche identitarie e sessuali del genere in sé. Non si può negare che i due campi abbiano interagito tra di loro,

tanto da attribuire loro una nuova e ibrida definizione: Women’s e Gender Studies. Come non v’è dubbio che la sessualità, declinata al femminile, al maschile, al maschile e femminile insieme, abbia avuto un ruolo ben preciso nella variegata rappresentazione del tema e nel vasto panorama della ricerca accademica. L’omosessualità, maschile e femminile, la bisessualità, la transessualità, l’ermafroditismo sono aspetti che prendono corpo specialmente nei Women’s Studies. Rispetto a questi ultimi, i Gender Studies si separano molto presto dall’aspetto sessuale, inteso come categorizzazione e definizione d’identità di genere, per tracciare un percorso di destrutturalizzazione e scomposizione del concetto stesso. Nel New Espressione Libri 51


secondo dopoguerra, l’opera intellettuale di Simone de Beauvoir canalizza sin dalle sue prime battute gli studi e le pubblicazioni delle femministe europee e americane. La sua arcinota frase “donna non si nasce, si diventa” diventa la bandiera politica e ideologica degli Studi di Genere, che cominciano a focalizzare l’attenzione delle loro opere sulla riscoperta e riformulazione delle antiche differenze biologiche della sessualità. Il dibattito si sposta inevitabilmente in ambito accademico e l’interesse dei Women’s e Gender Studies si connota sempre di più di tematiche antropologiche, politiche, sociologiche e psicologiche legate alla ridefinizione delle relazioni della donna e l’altro, la cultura e la società, le rappresentazioni del corpo femminile e la sua strumentalità. Il Genere e la sua destrutturalizzazione diventa il mezzo per la messa in discussione della cultura maschile e mascolinizzata, del linguaggio nella letteratura con connotazioni patriarcali, per riscoprire e valorizzare la scrittura al femminile alla luce delle nuove definizioni sull’Identità di Genere. Un contributo alle nuove teorie e studi del Women’s e Gender Studies viene negli anni ottanta dai grandi teorici del post-strutturalismo e del post-modernismo. Derrida, Foucault, Barthes ridisegnano i perimetri del concetto di Gender, centrando i loro interventi sulla questione della soggettività e dell’identità nella letteratura delle donne e della critica fem52 New Espressione Libri

minista. Il loro linguaggio destruttura il concetto di soggetto come realtà unificata e univoca, frammentarizzandolo in una miriade di granelli di polvere che si posano e agiscono in una realtà multi plurale, di per sé difficilmente separabile e incasellabile in categorie predefinite. In questo contesto si inserisce, negli anni ‘90, la Queer Theory, espressione coniata da Teresa de Lauretis, con la quale la studiosa femminista intende parlare e trattare le più differenti pratiche sessuali emarginate e diffonderle nel mondo variegato delle femministe. La De Lauretis introduce nel dibattito e nell’analisi degli studi di genere dei soggetti fuori dal comune, soggetti altri, non ancora incasellati e ben definiti nella cultura egemone. Si puntano i riflettori su personaggi trasgressivi, ibridi, borderline. Le identità sfuggono ai confini, alle gabbie isolanti. I corpi mutano, si trasformano, alla ricerca della relazione tra l’io se stesso e l’altro se stesso. I ruoli si confondono, si ibridano, in un continuo mutamento. La natura stessa è cangiante e ibrida, in continua evoluzione, e così anche la natura umana che si presta, come non altre, a metamorfosi psicologiche e fisiche. Una natura in cui le differenze esistono ma sfumano, i confini non sono così precisi, i ruoli scompaiono, la sessualità si mescola, in un continuo scambio di genere. In un contesto simile il soggetto entra in crisi. Un esempio potrebbe essere la situazione delle persone omoses-


suali che si scontrano contro una società in cui vivono, dove il sistema etero normativo è dominante. La loro soggettività non corrisponde con la norma eterosessuale ma, allo stesso tempo, considerano che non possono uscire da essa. La crisi del soggetto non è propria solo della dimensione del genere, ma è presente in tutti gli spazi e tempi sociali, specialmente quando la soggettività non equivale all’oggettività collettiva e alla cultura dominante. Impellente diventa, quindi, in epoca contemporanea, la necessità di dare visibilità a quelle differenze impossibili da ricondurre in una struttura binaria, fatto questo che rende ancora più manifesta la crisi del soggetto. Si mettono le basi, perciò, per la costituzione di un nuovo modello di soggettività. Nelle argomentazioni teoriche e nella vita sociale nuove categorizzazioni che superano le strutture duali (uomo/donna, femminile/ maschile, sesso/genere e così via) ed entrano in scena nuove soggettività che escono dalle regole socioculturali dominanti per entrare in una pluralità di spazi, tempi e differenze. La parola donna, per esempio, non si riferisce più a un’unica posizione oggettiva. Non la si può intendere esclusivamente come un’entità che si contrappone a un’altra, l’uomo, e si caratterizza per un ruolo e uno status specifico. Si configura, piuttosto, come un contenitore che riunisce diversi tipi di donne, con diverse identità e

diversi livelli di esperienza. Inevitabilmente i Women’s e Gender Studies si affacciano e si ripercuotono nel panorama letterario europeo ed extraeuropeo. Il gender, da politico, sociale, culturale e sessuale diventa anche genere letterario. Gli studi accademici si riflettono nella narrativa, dando vita a opere in cui le differenze sessuali, sociali, politiche si esprimono attraverso una soggettività destrutturalizzata, indefinita, non incline a una categorizzazione preordinata. Il discorso maschile (eterosessuale), tacitamente presentato come neutrale e naturale, si rivela invece una costruzione culturale se rivisto alla luce del discorsi femminile e omosessuale. La pluralità di voci determina una dinamica interattiva tra discorso marginale e discorso dominante. La profondità e la complessità delle implicazioni sessuali mettono in secondo piano il ruolo delle tematiche e delle informazioni biografiche. La sessualità si intreccia alla realtà, più come una costruzione culturale piuttosto che come espressione della corporalità. Nella ricchissima narrativa contemporanea, sono molteplici i personaggi, protagonisti o no, che si muovono e vivono in una realtà cangiante dove l’identità di genere, sessuata o no, si parcellizza e sfuma in varianti che sfuggono a un incasellamento preordinato, ma con il quale, devono comunque fare i conti. New Espressione Libri 53


PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE pelle, resa ancor più scura dalle ore trascorse in campagna a raccogliere erbe medicamentose. 2. L’odore buono delle carni e delle chiome accese il suo desiderio e strinse il laccio ancor più forte. Lo strinse finché il corpo della donna fu un inerme fantoccio che egli lasciò cadere al suolo. Tra le note della musica proveniente dal parco, Paolo udì il rumore di passi veloci che si allontanavano. Sputò verso quei passi, poi si chinò sulla morta e le abbassò le palpebre sugli occhi strabuzzati. Prima di andarsene, ammirò con compiacimento quel laccio intessuto di margherite, ormai allentato: sotto la pallida luce lunare, pareva una collana di fiori sul tumido petto traboccante dalla scollatura.

Stralci 1.«Buonasera, signori» risuona all’improvviso la voce melodiosa di una donna. La riconosco subito: è madonna Ginevra, la guaritrice. Mi volto per guardarla entrare, incantato da quel suo solito incedere lieve e determinato. «Maestro, lo fate lavorare troppo questo povero ragazzo. Guardate com’è pallido. Alla sua età avrebbe bisogno di divertirsi un po’». Mi strappa un sorriso, largo e spontaneo; Ginevra ricambia prontamente e mi appare ancor più fascinosa: incurante degli insulsi dettami della moda in fatto di colori dei capelli e dell’incarnato, ostenta con orgoglio il nero lucido della propria capigliatura e la sfumatura olivastra della 54 New Espressione Libri

3. «Voi applicate la magia alla materia attraverso la sperimentazione, Marsilio la applica allo spirito attraverso la meditazione. Io invece sono convinto che la magia è uno scrigno di conoscenze tecniche molto antiche da poter applicare sia alla materia sia allo spirito». So cosa vuole intendere: «E siccome l’atto creativo è una mera operazione di magia, per realizzare questo dipinto avremo bisogno sia di voi, madonna, che di padre Marsilio». Parlo alla donna, ma è il mio amato che guardo. E vedo balenare dai suoi occhi verso di me un lampo di tale armonica sintonia, che vengo pervaso da un sensuale piacere. Come se tra noi due si fosse verificata un’orgasmica fusione di intelletto e di cuore. Mi dispiace cara Simonetta, ma questo è qualcosa che può accadere solo tra un allievo e il suo maestro!


RECENSIONE

PER LE VIE DI ROMA

sensazioni dipinte con le parole Il romanzo “Assecondando il vento” di Fabio Gervasini, edito dalla casa editrice David and Matthaus lascia a chiunque abbia la possibilità di incontrarsi-scontrarsi con questo testo, la sensazione di aver trovato una perla nera tra la narrativa degli esordienti. Nonostante infatti a primo impatto il romanzo sembri essere incentrato su una storia d’amore, (e fin qui nulla di nuovo) man mano che si sfogliano le pagine ci si rende conto che le tematiche affrontate non si legano semplicemente agli effetti straordinari, o meno, che una storia d’amore, che sia nuova o un po’ stantia, può avere sulla vita di un essere umano. Una volta presa coscienza di questo, già siamo un bel pezzo avanti rispetto alle solite storiuncole ammiccanti che ritroviamo tra gli scaffali delle librerie e che ci ripropongono questa angosciante veduta dell’amore e dei giovani d’oggi come di trentenni frustrati dalle difficoltà del mondo contemporaneo e incapaci di provare emozioni profonde; e altrettanto lontano è il modo in cui la donna emerge da questo romanzo: ovviamente anche qui si parla di una fascia di età che supera i vent’anni, ma piuttosto che presentarci delle quarantenni squallide bisognose di commenti erotici, lo scrittore preferisce una

di Roberta ZINGARETTI

delicatezza e una capacità di osservazione e ascolto nei confronti dell’universo femminile che, in quanto donna, non ho potuto fare a meno di apprezzare. I personaggi sono semplici, veri, sinceri e autentici ma tormentati da un “mal di vivere” che forse lo stesso Montale avrebbe apprezzato. Una psicologia comprensibile, che è alla portata di tutti perché tutti abbiamo vissuto situazioni simili a quelle dei protagonisti: a chi non è capitato infatti nella vita di stare in un rapporto stretto e logoro, ma di essere troppo stanNew Espressione Libri 55


Fabio Gervasini nasce a Roma nel 1967. Sin da bambino è affascinato dal mondo della parola e della comunicazione. Dopo le scuole apre uno studio di registrazione e impara a suonare il pianoforte. Assecondando il vento, pubblicato con l’editrice David and Matthaus, è la sua opera prima.

chi o profondamente arrendevoli come il protagonista; o chi non si è mai trovato a dover giocare la controparte, abbassando la testa e facendo finta che tutto vada esattamente come dovrebbe andare, per evitare di sopperire sotto la spinta del cambiamento dei progetti di una vita; cambiamento che diviene ancora più irreversibile e inaccettabile in quanto subito e non scelto, come nel caso della dolce e vigliacca Emma. Anche se da storica dell’arte mi trovo sempre a storcere il naso di fronte alle periodizzazioni e alle categorie, devo ammettere che se mi fosse chiesto di trovare l’aggettivo più confacente a questo testo probabilmente la mia risposta sarebbe secca: intimo; dove intimo 56 New Espressione Libri

non sta per romanzo intimistico o di formazione conformemente a quanto scritto nei manuali di letteratura, anche se l’evoluzione del protagonista ha un peso non irrilevante in questa storia. E’ piuttosto la capacità dell’autore di farci penetrare all’interno di un’atmosfera in cui si ha la sensazione di essere un po’ partecipi, un po’ voyeur, ma dalla quale non si può uscire. La conseguenza più logica è quella di ritrovarsi a voltare meccanicamente pagina per la smania di sapere come andrà a finire. La grande capacità di questo scrittore risiede nella sua estrema sensibilità che lo porta, forse senza volerlo, ad intessere un gioco, una trama, che sembra dispiegarsi sulle nostre pagine come una tela: le situazioni, i luoghi e, naturalmente, i personaggi, hanno un che di organico, di pulsante. Sembra quasi di poterli vedere mentre si incamminano lungo le strade di Roma e noi, al loro fianco, arriviamo a perderci nell’immensa bellezza di questa città e nel suo caos estremo che, come dice l’autore, ci esplode violentemente addosso. Quella del lettore è una corsa amara ma curiosa verso la fine, del tutto astratta dalla coscienza che tutto questo sia in realtà costretto nella convenzione della lingua e della scrittura. Un preludio quindi ad un buon film: della fotografia se ne è già occupato l’autore, a noi non resta che scegliere la nostra personale colonna sonora.


PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE viamente, incapace di qualsiasi finzione, non ha usato. Maturità. Ripete la parola ad alta voce, quasi potesse contenere una magia tra le lettere, che solo attraverso la voce funziona. Maturità, mentre passa ad uno scatto di Giovanni Lindo Ferretti. Cranio rasato. Magrissimo e altero come un non umano. Alla base di tutto i compromessi, quelli inevitabili per il quieto vivere. Ci avrebbe volentieri rinunciato, ai compromessi, lei. Al quieto vivere no, le è necessario. Come il pane quotidiano. Sua madre le ha concesso di avere quella stanza tutta per sé, per un anno, un anno solo. Scolastico, non di trecentosessantacinque giorni come ogni altro. Un tempo limitato in cui esistere in tutta la sua pienezza, dare sfogo alla creatività, sentirsi libera.

1. Inizia dai castelli della Scozia, stupendosi del blu del muro. Non ricordava fosse così, così blu. Il volto di Jim la fissa con sguardo immobile e viene più semplice, in quella stasi eterna, riuscire a staccarlo in un solo colpo. Senza rimpianto. Ha affrontato la commissione, nessun tremore. Tutti si aspettavano il contrario. Che vincesse la timidezza, una scena muta. Un’ora e un quarto a dialogare, assemblare frasi, nuotare tra collegamenti, divagare, invece. Gli ultimi mesi passati rinchiusa tra quelle quattro mura, a battere sui tasti di un vecchio pc, stampare, impaginare, illustrare. Ha impostato tono e atteggiamento, che ov-

Sua madre in quella stanza non ci è mai entrata, rispettando la promessa. Ora, tutto va verso il cambiamento. L’esame è passato, l’estate scalpita, il mondo fuori la reclama e lei dovrà tenere fede al patto. Liberare e accartocciare il suo mondo per fare spazio ad altro. Crescere. Da lì a breve il primo giorno di lavoro e benvenuta nel mondo degli adulti, babe. Cicli e ricicli. Tappe convenzionali. Al pensiero emozione mista ad un senso di nausea a risalire, spingendo verso l’alto, per sfociare nel tumtum. Dal cuore alle tempie, attraverso chissà quali circuiti. Maturità. E via a strappare uno scatto di Oliviero Toscani dalla parete. Ritagli tenuti su dal biadesivo, quello in eccesso, avanzato dalle tavole da disegno, che ha minuziosamente preparato nelle notti insonni. New Espressione Libri 57


PROPOSTE DI LETTURA PAROLA DI AUTORE dermi nel discorso fra i ringraziamenti. Indossa abiti molto diversi da quella sera e ha diciotto anni in più.

Stralci 1. Mi sono perdutamente innamorata di un uomo sposato, padre della mia più cara amica e molto più grande di me… ho dovuto scegliere di farmi meno male possibile e ho tentato, nel modo ritenuto il migliore, di togliermelo dalla testa e dal cuore. A distanza di diciotto anni da quella sera, quando me lo sono trovato davanti per la prima volta ed ho scoperto quanto potesse essere fulminante l’amore, mi rendo amaramente conto di aver compiuto un sacrificio inutile. Lui è nella stessa sala dove siedo, anche se molto distante dal tavolo che occupo e ha fatto a meno di rivolgermi la parola, anche dopo aver ascoltato la figlia inclu58 New Espressione Libri

2. Mi limito ad osservare le braccia che appoggia accanto alle mie, senza osare sollevare lo sguardo per puntarglielo in viso ma lui non sembra scoraggiato dal mio inevitabile silenzio. “Hai trovato quello che cercavi?”. Domanda ancora, perdendosi a fissare quello scorcio di un lago meravigliosamente accarezzato dalla luce di un sole che ha accompagnato l’intera giornata. Sospiro e probabilmente, lo indurrò a pensare di stare assumendo un atteggiamento di circostanza ma dopo tutto, continuo a credere che non si sia fatto una buona opinione di me, negli anni che ho trascorso a Milano e quindi, cerco il coraggio per rispondere. «Non so ancora oggi che cosa stessi cercando…» affermo soltanto, senza distogliere lo sguardo da una barca a vela che ondeggia lentamente, parecchio distante dal punto dove ci troviamo. 3. Ho scoperto che non sono il solo caso di donna innamorata di un uomo che non si è mai accorto di lei e che non sono la sola che continua a soffrire per un sentimento tanto forte da resistere ad ogni altro evento di una vita che rende difficile ma anche colma di speranza. A volte, credo di essermi talmente abituata a vivere nel costante desiderio di Stefano e nella sua assenza, sapendo che tale rimarrà e non si tramuterà mai in una relazione, da pensare persino che non potrei vivere diversamente.


L’INTERVISTA ARTISTI

IL CONTEMPORANEO poco intuitivo per il fruitore

di Tiziana DE PACE “L’arte può essere definita come intuizione-espressione, due termini inscindibili per cui non è possibile intuire senza esprimere né è possibile espressione senza intuizione. Ciò che l’artista intuisce è la stessa immagine (pittorica, letteraria, musicale…) che egli per ispirazione crea da una considerazione del reale, nel senso che l’opera artistica è l’unità indifferenziata della percezione del reale e della semplice immagine del possibile.” [Benedetto Croce]

Quando ho capito di amare l’arte, ho compreso di avvertire la necessità di trovare un’espressione che ricordasse l’Universo. Ho sempre letto, osservato, sperimentato, cercato. Un giorno, per caso e per fortuna, ho trovato. Siamo abituati a conoscere dell’arte i più grandi nomi e le più importanti personalità, ma spesso è nelle immediate vicinanze, nella contemporaneità che si nascondono anime preziose, ricche di una sensibilità in grado di accendere e smuovere le emozioni dentro, in maniera più diretta, concreta, vicina e vera, a ciò che siamo e sentiamo. Questo è quello che ho pensato quando mi sono ritrovata ad ammirare il lavoro di Ezia Mitolo, prima ancora di conoscerla in quanto uomo, nel senso più alto e bello del termine. Parliamo di una donna che non teme di entrare in contatto con i punti più scuri e nascosti dell’anima, che rende le sue opere figli. Porta avanti la gestazione in modo appassionato e sofferente, analizza, pensa, si sofferma, assembla, impasta, si sporca per poi restituirci, a lavoro finito, il frutto candido, puro, ripulito dalle sovrastrutture, reso essenziale ma mai banale,

inanimato, distante. Un intero Universo, a portata di chiunque abbia ancora voglia di porsi domande, e qualche volta, trovare risposte. Sei un’artista a 360 gradi. Scultrice, disegnatrice, fotografa, video maker, performer. Molto interessanti le tue video performance interattive in cui noi fruitori siamo parte integrante dell’opera che è quindi mutabile, in continuo divenire. Esattamente come l’uomo stesso. Anche per alcuni tuoi progetti di scultura e disegno accade questo. Quanto è importante per te, anche ai fini delle tue creazioni successive, che si stabilisca un contatto, che si crei una partecipazione attiva, una sorta di cambio/ scambio tra te, attraverso le tue opere New Espressione Libri 59


e chi è dall’altro lato e si pone in ricezione? Il relazionarsi con l’altro, attraverso un’esperienza interattiva di scambio estetico/emotivo può portare alla scoperta della somiglianza, del riconoscimento dentro lo specchio che non ci fa sentire soli. Il momento dell’incontro e contatto/scambio tra i fruitori e l’opera, schiaccia, in una spontanea azione condivisa la distanza che caratterizza il sistema complesso e spesso alienante in cui attualmente ci muoviamo tutti. L’interazione inoltre, la partecipazione soprattutto del fruitore acerbo a questo tipo di esperienza, ha anche una sorta di valenza di sensibilizzazione rispetto i più svariati linguaggi comunicativi dell’arte contemporanea, spesso difficili da comprendere senza un’esperienza diretta. Riuscire poi ad avere il giusto feedback mi lascia,ogni volta, piena di adrenalina e poesia. Spesso nelle mie interazioni con il pubblico, lavoro partendo dal corpo e la traccia di un gesto, che può essere un’impronta, un movimento, un segno lasciato sulla carta, una “materia” manipolata. Il corpo racconta tutto di noi. Utilizzo nel mio lavoro diversi linguaggi, dalla scultura al disegno, dalla fotografia al video, alle video/ performance. Sono molto curiosa e pronta a sfidarmi, sempre. Amo sperimentare. Ogni linguaggio è legato all’esigenza del momento di voler esprimere/raccontare in un tal modo piuttosto che in un altro. La scultura e il disegno però, al momento, restano quelli di cui sento la mancanza nel sangue appena me ne allontano. Sono i miei padre e madre. La scultura è una delle espressioni che ritorna nei tuoi lavori. Solitamen60 New Espressione Libri

te il bianco domina, impasti di gesso, forme che molto spesso rimandano al corpo femminile, alle rotondità, alla Dea Madre. O almeno, questo è quello che mi viene da pensare, osservando le tue creazioni. E’ cosi? Quanto di Ezia Mitolo e del suo Universo intimo c’è in quell’impasto, in quelle forme? Da cosa nascono i tuoi lavori? Credo che ogni opera d’arte sia inevitabilmente intrisa dell’universo intimo di chi la crea; ogni lavoro o progetto, dal più semplice disegno alla più complessa installazione è il frutto della percezione/esperienza del mio presente attraverso quello che sono e che sono stata. Ciascuna forma, nel senso allargato della parola, è la forma emozionale che mi appartiene in quel momento. Arriva da dentro come un forte impulso, urta e spinge perché deve venire fuori, necessariamente, e a tutti i costi. Mi diverte dire che idee ed intuizioni “mi arrivano”. Non faccio altro che assecondarle, dare aria, il soffio, e quelle escono dalle mie mani sotto forma di sculture o disegni, come pensieri astratti, meccanismi interiori che diventano oggetto emotivo. Si trasformano in forma e corpo tangibile dalle sembianze familiari, riconoscibili. Rivelandosi fuori mi espongono al mondo, mi


a sinistra: particolare - Cantiamo Insieme sopra: ombramalombra - videoperformance

legano ad esso attraverso lo sguardo del fruitore e attraverso gli occhi di me stessa. - Ecco, vedi di cosa sei fatta e vedi quanto siamo somiglianti. Al di là di tutte le sovrastrutture, i preconcetti, i tempi e i modi, le culture, vedi cosa appartiene a tutti e riguarda tutti. - Le mie forme non si bloccano nell’attimo della fine, ma si fissano durante la loro metamorfosi, perché tutto è in continuo movimento, tutto può cambiare. Mi piace lavorare sui volumi e sulle superfici delle sculture fino a quando mi sembra che prendano vita; sui disegni fino a quando mi sembra che possano staccarsi e camminare da soli. Tutta la mia poetica è legata al corpo ed al nostro complesso mondo emotivo. Lavoro molto sul concetto di identità, sui passaggi interiori, le metabolizzazioni al di dentro, sulle dinamiche psichiche consce ed inconsce della nostra vita interiore. Le nostre morti e resurrezioni. Il bianco, poi. Il bianco è tutta la luce possibile, è rinascita, è rivelazione; permette la messa a nudo della forma espressa nella sua totale purezza estetica, nella sua totale astrazione. Il bianco acconsente una lettura formale in tutta la sua interezza, è pulizia e accoglienza del nuovo. Il fatto che tu abbia una sensibilità al di

fuori del comune è evidente. Mi piace definirti “anima bella”, nel senso più letterario del termine. Questa tua sensibilità viene fuori anche nella passione e nella volontà di progettare e realizzare diversi laboratori didattici di scultura, disegno e video performance. Non di rado ti rapporti con i più piccoli, permettendo loro di liberarsi, affermarsi ed esprimersi attraverso la creatività. L’incanto e la curiosità dei bambini sono un grande motore. Quanto è importante, per te, il bambino che ti porti dentro? E’ fondamentale. Mi salva, sempre. E’ il mio sguardo incantato sul mondo, l’amore incondizionato per la vita e tutte le sue manifestazioni, la curiosità di voler conoscere e capire. Spesso lo perdo, scivola da qualche parte e si nasconde, ma c’è, e torna sempre. I bambini portano pace. L’esigenza di realizzare laboratori didattici è nata prevalentemente dall’ esperienza di insegnante. L’essermi ritrovata tra gli alunni di scuola, a poco più di 20 anni, mi ha aiutato da subito a familiarizzare con le tematiche legate alla psicologia dello sviluppo e alle potenzialità educative e formative della didattica. Lo sviluppo della creatività, motore propulsivo di vita, è un aspetto vitale del processo di apprendimento; la creatività è la capacità di dare una struttura nuova ed originale alla precedente esperienza, al vissuto individuale ed è potenzialità di ciascuno e di tutti. Tra l’esperienza emotiva, lo sviluppo psichico e l’espressione creativa, esiste una interrelazione psicologica che è impossibile ignorare, trascurare. Ogni disciplina insegnata a scuola dovrebbe essere trasmessa New Espressione Libri 61


attraverso un approccio creativo, e questo, purtroppo, di fatto, nella maggior parte delle scuole di ogni ordine e grado, oggi ancora non accade. Attraverso il fare, si apprende. “Se non obbligo il ragazzo a restare immobile sui suoi libri e lo mando invece in laboratorio e lo occupo in un dato lavoro, otterrò che le sue mani si occupino a vantaggio della sua mente e che egli diventi un sapiente mentre crede di fare l’operaio,”(Rousseau, 1759)”. Nel momento in cui si fa e si crea, lasciando spazio al proprio immaginario, si costruisce individualità, si realizza un processo di conoscenza e di esplorazione di sé, accettando di rinunciare a percorsi già noti sviluppando il pensiero divergente. Negli ultimi tempi ti vediamo molto vicina alle questioni ambientali. Vivi in una città, Taranto, che offre, purtroppo, molto su cui lavorare, da questo punto di vista. Tra i tuoi ultimi lavori troviamo “Sole solo” e “Buon Natale da Taranto”, due video in stop motion in cui compari anche in prima persona. Da cosa nasce la scelta di mostrarti e renderti parte di una tua stessa creazione? Quanto pensi possa aiutare l’arte nello spingere ad attivare un processo che porti ad una maggiore consapevolezza e sensibilizzazione riguardo al tema? Sono “tarantina d’adozione” dall’età di due anni. Fino ai 30 ho accumulato una discreta esperienza nell’ambiente artistico pugliese e intrapreso, intanto, scambi e contatti con altre realtà italiane. Ho deciso, quindi, di partire dalla mia città per confrontarmi più attivamente e costantemente in altri 62 New Espressione Libri

luoghi. Sono tornata a Taranto alla fine del 2006, dopo 10 anni vissuti prima a Milano, poi a Roma. Partendo, sapevo che un giorno sarei tornata, anche quando. Così è stato, senza sgarro di un minuto. Sapevo che sarei tornata perché ho sempre sentito molto forte il legame con il luogo di appartenenza. Milano e Roma mi hanno dato tanto dal punto di vista lavorativo esperienziale, ma ad un certo punto è stata l’ora di tornare, e non solo per i fine settimana, per restarci. Cresciuta, ricca di nuove esperienze, competenze, consapevolezze, tornare e restare per dare alla mia città tutto quello che avrei potuto. Ho “sentito” che qualcosa si stava risvegliando, c’era del nuovo fermento. Tutta l’energia soffocata per lunghi anni finalmente si faceva spazio, per venire fuori. Non sbagliavo. Taranto è una città che ti prende nel petto, non puoi fare a meno di amarla. L’ho amata da subito, anche quando bambina, in macchina, al ritorno dal paese dei miei genitori, annusavo la “puzza” delle industrie mentre sonnecchiavo sul sedile posteriore, sorridevo e pensavo : “Siamo arrivati a casa”. In quel momento c’era l’inconsapevolezza di quello che sarebbe accaduto. Oggi, purtroppo, la drammatica verità delle conseguenze dell’impatto delle industrie sull’ambiente e sul tessuto sociale, è esplosa con tutta la sua forza sconvolgente. Quello che era stato impegno culturale, allora, si è arricchito di impegno sociale, ora. Ho cominciato con i laboratori didattici sull’ambiente lavorando con bambini e adolescenti (v.“Ritratti d’Ilva”, “Re Cimiera e la sua corte”, Fumi e sogni-finestre oltre il vele-


no”, “Cucù”, “L’Ilva che non c’è”). Poi, attraverso i canali dell’arte contemporanea, ho deciso di denunciare, provocare, raccontare attraverso il mio lavoro. Mi sono così servita per la prima volta del linguaggio video. Un linguaggio di facile e veloce fruizione e, soprattutto, di facile diffusione in rete. Taranto e la sua verità dovevano arrivare lontano, tutti dovevano sapere. Non avevo ancora sperimentato quel tipo di linguaggio, i miei video erano stati fino ad allora documentazioni/testimonianze di performance interattive (v.”Ombramalombra-il dialogo muto dell’empatia-“ e “Cuore fitto di rotaie”). C’è stato così prima “Buon Natale da Taranto”, in cui sono ritratti come protagonisti i cittadini di Taranto. Poi è nato “Sole Solo, sali più in alto”, in cui ho utilizzato come audio le voci in presa diretta di numerose manifestazioni cittadine per una Taranto libera, svolte fino ad allora , cui ho partecipato attivamente. Naturalmente. Uso me, il mio volto, il mio corpo, in tutti i miei progetti, perché amo mettermi in discussione e amo farlo in prima persona. E poi sono accessibile, non ho bisogno neppure di cercarmi, ci sono sempre. Comodo comodo.

A sinistra: “TRANSOMANSIA” interazione con il pubblico. Ezia Mitolo si diploma all’Accademia delle Belle Arti di Bari, sotto la guida degli scultori Francesco Somaini e Nicola Carrino, perfezionandosi nel 2007 con il Biennio di Specializzazione in Arti Visive della Musica e dello Spettacolo presso l’Accademia delle Belle Arti di Macerata. Negli anni 1989 e 1994 è selezionatala per i master della Fondazione Antonio Ratti di Como, Corso Superiore di Disegno, seminari curati da Francesco Somaini e Giuliano Collina, con Arnulf Rainer, George Baselitz, Karel Appel, Anish Kapoor in qualità di visiting professors.Vince il primo premio acquisto in entrambe le edizioni. Nel 1998 è invitata ad Art & Maggio Arena Puglia, Rassegna d’Arte Contemporanea, Stadio della Vittoria, ottenendo il primo premio della sezione giovani. Nel 2003 partecipa alla XIV Quadriennale di Roma Anteprima nel Palazzo Reale di Napoli, nel 2005 prende parte all’evento multimediale promosso da Drome Magazine - Download.fr/it - Roma/Parigi, nel 2011 è all’Edinburgh Art Festival, nel 2013 è presente alla Festa del Cinema del Reale di Specchia. La sua ricerca artistica spazia dalle installazioni scultoree a quelle grafiche, dalla fotografia, video, performance interattive. Contemporaneamente alla sua attività di artista, si dedica a progetti e realizzazioni di Laboratori Didattici sperimentali di disegno, scultura, performance e video performance nell’ambito delle scuole italiane, musei, di rassegne e festival. Vanta numerose esposizioni personali e collettive, premi e pubblicazioni nazionali ed internazionali. Attualmente vive e lavora a Taranto.

Il tuo “figlio” più sentito, il lavoro cui ti senti legata maggiormente. Esiste un privilegiato, o per te ogni opera ha la stessa valenza? Mi viene da pensare che, per una madre, i figli sono tutti uguali. Ogni mio lavoro ha la medesima valenza affettiva, perché è un pezzo di me. A fare la differenza è il tempo trascorso insieme, nel senso che, per quanto l’affezione sia la stessa nei confronti di ogni lavoro, la separazione dalla nascita gioca a vantaggio della distanza emotiva che prendo da esso. Non c’è, quindi, un lavoro più sentito. Un lavoro più sofferto, sì. Progetti futuri? Ti va di svelarci qualche particolare di un tuo possibile nuovo percorso creativo? Continuerò testarda a camminare, cercando sempre di imparare, di sperimentare, di scoprire, cercando di capire. Con i miei ristagni e le mie fontane. Da sola o per mano agli altri. Nella mia casa e fuori, in mezzo al mondo. New Espressione Libri 63


Parola di CRISTAL


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