Nel vortice del tempo

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ancora di più ora che sposerai Francesca una nobildonna Visconti. E’ un bel salto di qualità per il tuo casato - Ne sono fiero, Sir Lodovico, ma sono ancora più felice perché io amo Francesca fin da quando eravamo bambini Sir Lodovico gli pose una mano sulla spalla - Lo so figliolo, ne siamo felici tutti - gli disse sorridendo osservando gli occhi lucidi di Edoardo. Poi, Lodovico, dandosi uno scossone e tornando ad altro argomento aggiunse: - Siamo appena arrivati all’abbazia, ed essendo in anticipo sul previsto, sapendo dei pericoli che nasconde il bosco ho voluto venirvi incontro a sincerarmi della vostra incolumità. Madonna Francesca e le sue dame sono alloggiate nelle stanze della foresteria. L’abate Uberto è una persona squisita, ci ha accolti a braccia aperte e con molte attenzioni, l’unica cosa che si raccomanda è il contegno e che vengano lasciare fuori le armi dal luogo sacro. Per quanto riguarda il posto in cui passare la notte ci ha concesso il permesso di usare una tettoia situata al lato nordest dell’abbazia. Abbiamo fieno per i cavalli e la paglia da usare come giaciglio per noi e i nostri armigeri. Ci staremo tutti abbastanza comodamente - Molto bene! - disse Fosco sorridente. Poi, indicando Giovanni e Umberto li presentò al cavaliere visconteo. - Lodovico, qui abbiamo Giovanni, figlio del conte Pietro Miroglio e il suo fido e inseparabile amico Umberto - i cavalieri si strinsero la mano con vigore. - Bene! Allora! possiamo andare? - disse il sergente rimettendosi l’elmo - Direi di sì! - gli rispose messer Lodovico. Diedero l’ordine ai propri uomini che montarono in sella riprendendo la marcia. Si misero in movimento con la meta ormai prossima che si intravedeva in fondo al rettilineo polveroso. L’abbazia sorgeva tra le risaie, le prime colture che stavano prendendo posto alla rigogliosa vegetazione; in mezzo ai fossi e il gracidare delle rane l’edificio appariva offuscato dall’umidità del meriggio. Grosse libellule volteggiavano a frotte, incuranti della polvere alzata dalla scorta, che ora, sommandosi cavalieri con cavalieri formava un gruppo d’armati di tutto rispetto. Sir Lodovico, affiancato da Fosco, galoppava davanti a tutti, preceduti solamente dai due portabandiera con gli stendardi che ora avevano ripresero a garrire, mostrando le nobili insegne. Giovanni affiancava Umberto, seguiti da Edoardo, impaziente di stringere a sè la sua futura sposina. 95


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