Nel vortice del tempo

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accanto all’altra. Man mano che il tempo passava le scie luminose aumentavano, decine di stelle filanti solcavano il cielo notturno in direzioni diverse. - Vedi, Francesca - disse il ragazzo - la terra, in questo momento sta attraversando una zona interessata da miliardi di granelli di polvere dispersi da una cometa, non chiedermi quale perché non lo ricordo. Questi granelli, entrando nell’atmosfera terrestre si surriscaldano incendiandosi, usando parole povere, rendendosi visibili ai nostri occhi - Come sei istruito, Lorenzo! - gli disse la ragazza sorridendo. Lorenzo ebbe un sussulto. - Che hai? che succede? - esclamò Francesca spaventandosi - Guarda laggiù quel bagliore! - gli indicò il ragazzo puntando il dito verso ovest, eccitandosi per lo strano fenomeno che si stava manifestando in lontananza davanti ai loro occhi. - Ma non dirmi che tra le stelle cadenti c’era un meteorite… oh cavolo! esclamò Lorenzo allarmandosi. Francesca guardò rimanendo allibita dal chiarore che illuminava la notte: lontano dal loro punto d’osservazione un gigantesco incendio divampava nei boschi tra le querce e i castagni secolari. Intorno a loro si fece un grande silenzio, smisero di frinire i grilli e gracidare le rane, sembrò che in quel momento il mondo avesse smesso di girare e tutto si fosse fermato. - Mio Dio! prende fuoco il bosco! laggiù c’è Varengo! - strillò la ragazza spaventata accostando la mano davanti alla bocca come per soffocare un grido che gli saliva dalla gola. Prese il braccio di Lorenzo e lo strinse forte contro di sé. - Corro a prendere il binocolo che ho nel cruscotto della macchina! In pochi attimi il ragazzo fu di ritorno e accostandosi alla sua donna si mise ad osservare sconvolto e trepidante nello strumento ottico. - Sì! Francesca, sono fiamme che avvolgono la collina di Varengo. Buon Dio! Speriamo che non stiano procurando danni alle persone! - così dicendo passò il binocolo alla ragazza che tremando incominciò ad osservare. - Ma... Lorenzo! hai visto bene? da quelle parti non mi risulta che ci fosse un castello! A parte dei ruderi di un antico ricetto - Un castello? fammi vedere! - esclamò Lorenzo aggrottando la fronte. - E’ vero! è un castello quello che sta bruciando, per la miseria, ma che castello potrà mai essere che da quelle parti non ce ne sono! Gabiano è più spostato alla nostra destra, è in direzione della chiesa di Cantavenna 7


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