Nel vortice del tempo

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ti. La osservò e la rigirò tra le mani, non avrebbe voluto più riporla, ma la infilò estasiato nel suo fodero. L’anziana donna aggrottò la fronte: si era accorta che Giovanni impugnava l’arma con la mano sinistra e rimase perplessa, non disse nulla, ma la cosa le parve molto strana. Giovanni non era mancino. - E questo guanto? - chiese alla vecchia mentre rovistava tra gli oggetti - E’ il guanto che usava suo padre quando usciva con il falco riprodotto sul fodero della spada. Oggi lo usa lei, quando va a caccia con Astore Continuò a curiosare tra le tante cose che lui non aveva mai visto: trovò una cotta di maglia e un pugnale, una cappa, un farsetto, che indossò, su consiglio di Matilde, sopra la camicia. - Giovanni, si prenda anche il pugnale, non si sa mai - disse la vecchietta con determinazione. Lui la guardò con fare interrogativo, prese il pugnale e se lo infilò nella cintura. - Volevo informarla, Giovanni - disse Matilde, fermando il giovane che se ne stava andando - io ho una sorella un po' più giovane di me che abita nel villaggio di Varengo. Vive da sola, e una o due volte alla settimana vado a trovarla per passare qualche momento insieme. Tra poco uscirò, volevo dirglielo, e andrò a casa sua, quindi stasera io non ci sarò ma rientrerò domani mattina all’alba, prima che voi partiate con la scorta - Bene Matilde! ci vediamo domani mattina, allora - sorrise alla serva ed uscì nel cortile dove lo accolse la calura e l’afa pomeridiana. Il sole era alto nel cielo, si stava meglio in casa, pensò, incamminandosi verso le stalle. Il silenzio del primo pomeriggio era rotto solamente dal frinire delle cicale e dal rumore dei suoi passi nel cortile, non fosse che, sul ponte levatoio due armati si godevano l’ombra fresca, si sarebbe potuto credere che il castello fosse disabitato. Senza volerlo, calpestò l’ombra della corda, che con il suo cappio veniva proiettata sul selciato, e provò un lungo brivido giù per la schiena. Pensò al bracconiere, imprigionato nella segreta sotto la torre. Guardò in alto gli spalti sulle mura: le sentinelle passeggiavano pigre sfidando i raggi del sole. Umberto, era già all’opera quando arrivò, aveva sellato i cavalli e li tratteneva a fatica per le briglie facendolo sudare. - Meno male che sei arrivato! Giovanni! - esclamò lo spilungone trafelato Questi non resistono più. Coraggio! datti una mossa che non riesco più a trattenerli Giovanni fu colto di sorpresa ma, lesto, si avvicinò a Zero e infilò il piede nella 56


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