Nel vortice del tempo

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camminarono verso Moncestino felici e contenti e Lorenzo, con Fosco e Umberto, presero la via verso il castello dei Miroglio. Fu dura separarsi, Lorenzo teneva fra le sue mani la mano calda di Francesca e, se non fosse stato per la presenza di Edoardo che lo adocchiava, avrebbe stretto in un lungo abbraccio la ragazza che ora piangeva. - Grazie Lorenzo! ti ricorderemo per tutta la vita per quello che hai fatto. Sei sicuro di non voler restare fino al giorno delle nostre nozze? ne saremmo molto felici - No, Francesca, lo vorrei tanto ma non posso. Devo ritornare dalla mia Francesca e chissà… magari mi sposo pure io! - Lorenzo estrasse la fotocamera dalla scarsella della sopravveste. - Facciamo un… ritratto al volo, così me lo tengo per ricordo - disse Lorenzo puntando l’apparecchio verso gli amici che si erano messi in posa. Il flash scattò e l’immagine apparve sul monitor. - Noooo! - si sentì dal gruppo degli armigeri - Mi è parso di vedere un lampo, adesso basta temporale! - Tutti scoppiarono in una fragorosa risata. Si incamminarono così verso il castello, mesti e pensierosi: avevano portato a termine il compito assegnatogli ed ora non vedevano l’ora di ritornare alle proprie case; tutti stavano bene, la fortuna li aveva accompagnati per tutto il tempo, il Faina non si era visto, a parte il fatto dell’uomo caduto morto dall’albero e dal mancato annegamento di Edoardo, non era successo nulla di eclatante. - Ma Lorenzo dov’è? - si sentì chiedere a metà del piccolo gruppo, Umberto aveva fermato il cavallo, guardava tutto intorno cercando l’amico che sembrava sparito nel nulla - Lorenzo! Gridò lo stalliere con tutto il fiato che aveva in gola, la voce strozzata dall’emozione, lo cercava, osservando i prati verdi e i boschi che contornavano il paesaggio di casa e capì che Lorenzo non avrebbe mai più risposto, non lo avrebbe rivisto mai più. Si fermarono tutti e scese un profondo silenzio, smisero i corvi di gracchiare, smisero i cani latrare e i passeri cinguettare, non più il frinire dei grilli, si sentiva solo… dall’alto, tra le nuvole, lo stridere del falco che girava in cerchio cercando qualcosa. Lorenzo aveva approfittato di un attimo di disattenzione da parte degli amici del drappello; era partito spronando Zero che ora galoppava, oltre le curve del sentiero, criniera al vento, verso la zona del… vortice. Non si era mai voltato, il cuore gli scoppiava nel petto per il grande dolore che 134


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