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Gabiano e dintorni

Il mensile dal Nost MunfrĂ

G&d

Aprile 2013 Bottega del Vino - Castello di Moncalvo foto di Enzo Gino


Grande successo della mostra sul tamburello a Moncalvo Presenti all'inaugurazione: Prof. Emilio Crosato Presidente della Federazione Italiana Tamburello; Emilio Basso presidente del Comitato provinciale di Asti; Pier Carlo Molinaris e Alessandra De Vincenzi Consiglieri federali del Coni; Angelo Mortara responsabile attività giovanile; Mauro Bellero Vice-presidente comitato provinciale di Alessandria; Roberto Gino Presidente del Comitato Regionale del Piemonte di Tamburello, Piero Delcrè vicepresidente della squadra di tamburello a muro del Tonco; Luigi Musso ideatore e gestore del website Tambass; Mario Zonca assessore all’ambiente e alle attività sportive di Moncalvo; Piero Baldovino l’assessore alla Cultura di Moncalvo; Maurizio Francia presidente della squadra tamburello muro di Moncalvo ; Roberto Laurella Segretario del Comitato Regionale Piemonte di Tamburello ; Luisella Braghero presidente della fiera del Bue Grasso di Moncalvo ; Alfio Orecchia sponsor della squadra di tamburello muro del Grazzano; le storiche glorie del tamburello: Luigi Casalone, Sandro Vigna, Pinot Ferrero, Aldo Marello (Cerot), Angelo Uva ed a tanti altri che in diversi ruoli sostengono il mondo del tamburello: Bacchiella, Tabacchetti...

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Continua la tournee della mostra sul tamburello che G&d insieme a Bonando e Bollo ha allestito. Dopo Casale è approdata a Moncalvo alla “Bottega del Vino”. Sarà presente sino al 12 maggio, con apertura tutti i sabati e le domeniche compresi 25 aprile e 1° maggio dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15:00 alle 19:00. L’inaugurazione avvenuta il 21 aprile scorso, è stata un grande successo con la partecipazione delle maggiori cariche della federazione a livello provinciale, regionale e nazionale. Inoltre l’ambiente in cui è stata collocata la mostra è particolarmente bello e suggestivo. La Bottega del Vino infatti si trova in un’ambientazione insolita e ricca di storia nella centrale Piazza Antico Castello, in uno dei Torrioni Trecenteschi del Maniero che fu dei Gonzaga, signori di questa parte del Monferrato al confine tra Astigiano e Casalese. Un’imponente fortezza medioevale di cui restano alcune importanti vestigia. La Bottega presenta una saletta d’entrata con le antiche pareti in mattoni a vista restaurate, un banco di degustazione e mescita e gli scaffali che presentano i vini, tra i quali spiccano la Barbera d’Asti ed il Grignolino ed altre specialità locali. Da segnalare la presenza anche dell’Olio Extravergine d’Oliva prodotto ora in piccolissima quantità dagli ulivi reimpiantati nel territorio e già presenti nei secoli passati. Bellissimo l’antico camminamento (vedi foto di copertina) costituito da un’ampia galle-

ria lunga 13 metri, con temperatura costante in tutte le stagioni, anticamente utilizzata dalle ronde; oggi ospita alcuni tavoli per gli avventori per circa 20 posti, mentre nella bella stagione è utilizzato un dehors sulla piazza con altri tavoli. Come organizzatori della mostra esprimiamo un sentito ringraziamento all’assessore di Moncalvo Baldovino ed all'amministrazione tutta che ha dato la disponibilità dei locali e delle attrezzature necessarie per l’esposizione dei 50 pannelli costituenti la mostra, oltre al rinfresco per l’inaugurazione ed alla presenza personale in rappresentanza dell’amministrazione. Vista l’attenzione per le iniziative di promozione del territorio G&d proporrà loro altri eventi di cui informeremo i nostri lettori. Nelle tre domeniche di durata della mostra, verso le 11:00 saranno presenti esponenti del mondo del tamburello che si confronteranno sul passato, presente e futuro di questo sport Monferrino. Tamburello, come siamo e come eravamo. E’ prevista la partecipazione di: 28 aprile : F r a n c i a M a u r i z i o (presidente Moncalvo tamburello), Aldo Marello detto Cerot (storico giocatore di tamburello), Mauro Bellero (Vicepresidente FIPT provincia di Alessandria) 5 maggio: D a v i d e Tiron (Capitano del Moncalvo Tamburello), Franco Capusso (storico giocatore di Tamburello), Riky Bonando (Vicepresidente della FIPT Regione Piemonte e giocatore in serie A di tamburello) 12 maggio (Giornata di chiusura della mostra) Mimmo Basso (Presidente FIPT provincia di Asti), Giuseppe Conrotto, (storico giocatore di Tamburello); Alessio Monzeglio (giocatore di serie A di Tamburello); Angelo Uva (storico giocatori de Tamburello)


Intervista al sindaco di Gabiano

Tribocco Mario

...queste comunità potranno sperare di sopravvivere se ci sarà un nuovo ritorno di impegno dei singoli cittadini...

Iniziamo da questo numero di G&d a presentare le intervista ai sindaci dei nostri Paesi. Cominciamo da Tribocco primo cittadino in quel di Gabiano a cui abbiamo fatto alcune domande di carattere generale che non vogliono essere certamente esaustive dei problemi del territorio e dei compaesani amministrati. Anzi, l’invito che rivolgiamo ai nostri lettori è quello di formulare eventuali richieste, chiarimenti, proposte che da parte nostra “gireremo” direttamente al sindaco. Mail e telefono li conoscete. Passiamo alla intervista. Qual è la situazione dei nostri Comuni, Gabiano in particolare, e come prevede che cambierà nei prossimi anni? “La situazione del Comune di Ga-

biano vista da chi da circa 15 anni opera nel Comune è la conseguenza di un progressivo calo di risorse e quindi di capacità di investimento a 360 gradi, dalle opere pubbliche al sociale, ed a tutti gli altri ambiti. Un calo in parte minima compensato dall’aumento delle tasse locali, anche se purtroppo, l’IMU ne è l’ultimo esempio, ci troviamo a fare da esattori per conto di altri. Aspettiamo che ci arrivi la tegola della TARES la tariffa sui rifiuti solidi urbani, di cui adesso è stata prorogata l’entrata in vigore al quarto trimestre dell’anno in corso, creando uno scompiglio tremendo perché le prime due rate verranno pagate in base alla vecchia normativa, la terza rata verrà pagata in base alla nuova normativa, comprendendo 30 centesimi per metro quadro che vanno allo stato. Ciò comporta che nello stesso anno gli uffici comunali dovranno applicare due normative diverse per la stessa tassa. Una duplicazione del lavoro degli uffici comunali, che sono già soprassaturi di adempimenti burocratici che spesso sono inutili e fini a sé stessi.

Per quanto riguarda la riforma degli enti locali, abbiamo assistito in questi ultimi tempi a partire dal Governo Berlusconi, alla riduzione del numero di consiglieri per i Comuni come il nostro. Quindi nel 2014 quando si andrà a votare, il Consiglio non sarà più composto da 13 consiglieri ma solo da 7, la Giunta per i comuni superiori ai 1.000 abitanti come il nostro, sarà ridotta al sindaco più due assessori, mentre nei comuni inferiori ai 1.000 abitanti non ci sarà più la Giunta, ma ci sarà solo il sindaco. A livello centrale si è cercato di ovviare a questa contrazione proponendo l’unione di comuni, demandando poi alle regioni l’applicazione della legge. In Piemonte abbiamo avuto una deroga al limite minimo di 3.000 abitanti rispetto alla normativa nazionale che ne richiedeva 5.000 minimo per costituire l’unione di Comuni. Deroga per i comuni di collina o di montagna dovuta alla estensione del territori comunali che si trovano ad avere grandi superfici e pochi abitanti. Il comune di Gabiano è inserito nell’unione dei comuni della valle Cerrina che c’era già da prima dell’ultima legge e che prosegue con alcune variazioni: sono usciti Castelletto Merli e Odalengo Piccolo e sono entrati Mombello e Cereseto. Siamo quindi 9 comuni (Gabiano, Cerrina, Cereseto, Mombello, Ponzano, Odalengo Grande, Villamiroglio, Moncestino, Serralunga di Crea) e superiamo abbondantemente i 5000 abitanti. E’ un nuovo modo di stare insieme cercando di ottimizzare e razionalizzare i servizi”. Ma il sindaco, è molto perplesso sulla effettiva ricaduta economica di queste aggregazioni: “Se non

viene radicalmente modificata l’impalcatura burocratica dello stato per creare un nuovo soggetto amministrativo, invece di razionalizza-

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re i costi li si faranno fatalmente aumentare. Quando crei qualcosa di nuovo mantenendo il vecchio è difficile migliorare. Si deve creare qualcosa di nuova facendo scomparire il vecchio. Attualmente si prevede di mettere in comune i servizi mantenendo i consigli comunali dei vari comuni, ma attenzione, teoricamente i servizi dovrebbero essere messi insieme: la legge ci impone che dal 1° gennaio 2013 devono esser messe insieme 4 funzioni: Protezione civile, servizi socio assistenziali, la vigilanza e il catasto; dal 31 dicembre 2013 entreranno in comunione altri 9 servizi, i più importanti sono la ragioneria, il bilancio, le opere pubbliche. E’ un terreno ancora inesplorato, perché riuscire ad amalgamare 9 strutture che finora avevano viaggiato per conto proprio non sarà semplice. Il bilancio ad esempio, se ci fosse un bilancio unico sarebbe il preludio alla fusione, invece i bilanci vengono conservati, molto svuotati perché alla fine ci sarà un solo responsabile amministrativo che dovrà certificare le spese, ma in sostanza si mantiene una certa autonomia amministrativa che da un lato per quanto riguarda la nostra storia (mediata dalla cultura amministrativa francese anch’essa costituita da tanti piccoli comuni), può esser motivo di soddisfazione di orgoglio, ma ahimè è una magra soddisfazione perché le proiezioni, non fra cinquant’anni, ma a

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dieci quindi anni ci dicono che noi ci troveremo questi paesi sempre più spopolati, i comuni piccoli andranno fatalmente in sofferenza, per cui vien da chiedersi se effettivamente ha un senso mantenere in piedi strutture amministrative minimali quando sarebbe più logico accorpare per razionalizzare riducendo le spese e aumentando i servizi. Il sindaco quando si parlava di queste vicende aveva fatto una proposta che richiedeva però la presenza di una controparte intelligente ossia un Governo centrale intelligente: “ma purtroppo al governo, dei

piccoli comuni, non gliene frega niente perché elettoralmente contano zero, la platea elettorale che viene coinvolta in questa cose è minima, ed abbiamo anche rilevato in questi anni l’assenza completa a livello centrale dei tanti politici del nostro territorio. I nostri rappresentanti senatori, deputati, non si sono fatti sentire. Siamo in mano all’ANCI (Associazione Nazionale Comuni d’Italia), molto politicizzata che cerca di difendere alcuni piccoli privilegi ”. A parere del sindaco i comuni invece i piccoli comuni dovrebbero esser disponibili a fare le fusioni, ma: “sorgendo in territori

disagiati, chiedendo per qualche anno una sorta di misure di accompagnamento, non per le amministrazioni ma per i cittadini. Creare per un periodo di tempo non una

zona free tax (esente da tasse) ma una zona a ridotta contribuzione. Non ha senso pagare l’IMU come la pagano Casale o Torino quando loro hanno tutta una serie di servizi che noi non abbiamo, non possiamo aver il gasolio per i pulmini che girano per portare un servizio alla scuola come gli altri posti che le scuole le hanno vicine. Sono costi che continuano a lievitare. Un legislatore intelligente con poche risorse, evitando di incassare qualcosa limiterebbe almeno lo spopolamento. In questi territori infatti lavoro ce n’è poco, insediamenti produttivi ormai non ci sono più, servizi ce ne sono meno e costano di più. Un esempio banale, per portare a scuola i ragazzi delle superiori, costa 80 € al mese solo di abbonamento del pullman, per 10 mesi sono 800 €, che il cittadino di Casale non deve pagare, se poi lo studente si ferma a mangiare sono altri soldi. Qui si vive una situazione di disagio che un legislatore intelligente invece dovrebbe cercare di ridurre, facendo delle normative intelligenti. La difesa fine a sé stessa per la conservazione della municipalità non porta da nessuna parte; si può essere soddisfatti e contenti di aver mantenuto il proprio Comune come istituzione, ma se i miei compaesani continuano a diminuire e questo anche perché non riesco a dargli dei servizi alla fine finisco per essere un pessimo amministratore. Addirittura io sostenevo di approfittare di una legge che dava l’opportunità di avere i trasferimenti aumentati del 20% rispetto al 2010 quindi erano una quantità di soldi notevole, purtroppo mi sono trovato a predicare nel deserto a causa di un campanilismo per cui molti affermano di non voler essere ricordati per quelli che hanno chiuso il comune, anche se poi sarà la realtà dei fatti a far chiudere il Comune. L’amministratore intelligente è quello che riesce ad anticipare i tempi, se ti lasci guidare dagli eventi inevitabilmente purtroppo ti portano lì. In tutto questo è inevitabile un po’ di amarezza.” Le terre della Ghiaia di Gabiano


Gabiano e le terre della Ghiaia Il Comune di Gabiano è proprietario di circa 200 ettari di terra nell’area golenale del Po: la Ghiaia. Quali vantaggi porta all’amministrazione? “Adesso in piena crisi industriale la

tanto bistrattata agricoltura sta ritornando in auge e il Comune è orgoglioso di questa proprietà terriera perché comunque rappresenta un cespite non grossissimo, ma certo. Una parte delle terre sono affittate a prezzi “politici” perché chiediamo 200 € all’ettaro per terreni che hanno una redditività molto superiore. E’ una scelta politica perché vogliamo cercare di mantenere in loco quei pochi giovani imprenditori agricoli, che hanno iniziato o proseguono l’attività di famiglia. Gli affittuari si sono ridotti rispetto al passato, in tutto oggi saranno una quarantina fra coltivatori diretti e chi lo fanno per consumo personale. Molti hanno conservato il contratto dei genitori. Poi il Comune di Gabiano è anche una azienda agricola che conduce una discreta area coltivata a pioppi, in questi anni abbiamo introdotto una rotazione di circa 8.000-10.000 piante che quando entreranno a regime, spero fra due o tre anni abbiamo calcolato che circa 1.000 piante ogni anno verrebbero da vendere. Questo rappresenta comunque un discreto cespite perché anche se oggi il mercato del legno risente della crisi, comunque nell’arco degli anni si può contare su un cespite sicuro. Inoltre i pioppi vengono coltivati in modo biologico infatti siamo iscritti all’Aspropioppo che ci certifica e garantirà al momento delle vendita che sono stati coltivati con sistema biologico quindi con l’uso di determinati prodotti naturali, inerbimento a partire dal terzo anno, ecc. L’utilità sta nel fatto che un legno proveniente da queste coltivazioni ha un mercato particolare. Determinate multinazionali, tipo l’Ikea ad esempio, compra preferibilmente questo tipo di legno per poter mettere poi il bollino di prodotto naturale.” Wi-fi ossia accesso ad internet: cosa sta facendo il Comune?

Mercato della Piagera

“Oggi nel Wi-fi c’è un po’ un far

west, la tragedia delle nostre colline è che gli operatori chiedono un minimo di utenza che spesso non c’è per intervenire. Il comune di Gabiano si è aggregato al progetto della Provincia di Alessandria che intendeva portare la banda internet in tutta la provincia, per cui oggi siamo con l’operatore Stella che adesso ha cambiato nome e che usiamo per il comune. Copre quello che si può, tenendo conto delle condizioni territoriali. Buona parte di Varengo è coperto, Gabiano è coperto, Cantavenna in alcuni tratti è coperto, grazie anche al Castello che ha lasciato piazzare l’antenna sul punto più alto del paese, inoltre in piazza a Gabiano c’è una sorta di internet point, ossia un accesso gratuito a internet per cui chiunque può accedere a due ore di navigazione gratuita tutti i giorni. Oggi se non si ha la possibilità di acceder alla rete soprattutto per i giovani e anche per le attività artigianali, commerciali industriale, è un danno. Lo sforzo è stato quello di cercare di avere una rete, adesso ci sono altri operatori che propongono contratti di accesso alla rete, ben vengano, ci sarà la concorrenza che non può fare altro che bene purché non facciano trust. In proposto il comune vuole recuperare la ex biblioteca che si trova sotto alla piazza per dare anche una sede accessibile e comoda di Internet Point.

Adesso sono in corso dei lavori strutturali per mettere in sicurezza la piazza a causa di un movimento franoso che spingeva proprio sui locali dove c’è la biblioteca. Lavori che dovrebbero terminare questa primavera e poi si intende sistemare la biblioteca anche se la carta stampata non è più importante come una volta a causa delle nuove tecnologie, ma potrebbe diventare un punto di aggregazione importante. Abbiamo messo questo Internet Point proprio perché pensiamo che dalla biblioteca si possa accedere. Per far questo però i nostri comuni non possono prescindere dall’impegno del volontariato, perché mantenere aperte determinate strutture con le nostre risorse è impossibile, è inutile che ce la raccontiamo. Più in generale credo che queste comunità potranno sperare di sopravvivere se ci sarà un nuovo ritorno di impegno dei singoli cittadini. L’istituzione pubblica sarà sempre più alleggerita per forza di cose, perché non ci saranno più le risorse e, come già G&d ebbe a scrivere, tornare un po’ ai tempi in cui la cosa pubblica era gestita con la collaborazione di tutti, è sempre più una necessità, e la biblioteca è una di queste. Ci teniamo a farla, realizzando anche una sala di lettura da intitolare al senatore Brusasca che aveva lasciato i mobili al comune di Gabiano per questo scopo. (continua a pag. 6)

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Mercato della Piagera

“Il Mercato di Gabiano è una realtà importante in cui un’ala è riservata ai produttori locali che abbiamo esteso a tutti i coltivatori della Comunità collinare e ad altri che possono vendere tutti i prodotti senza particolari limitazioni. E’ un mercato, che essendo domenicale tira molto, perché è in una zona favorevole, centrale, è soprattutto una buona struttura, recintata, gli operatori sono soddisfatti anche se risentono anche loro in modo pesante della crisi. C’è stata infatti un riduzione delle richieste di posti fissi. Adesso sono una trentina gli ambulanti e i produttori variano stagionalmente, in quella di massima produzione sono 35/40”. Cosa vuol fare Tribocco per le prossime elezioni?

“Va in pensione! È dal 1980 che fra Cereseto, Gabiano, la Provincia che sono nell’amministrazione pubblica fatta sempre solo in modo volontaristico; adesso mi ritiro. Se ci dovesse essere qualche richiesta a livello superiore la valuterò, ma l’amministratore no” . E per istanze superiori pensa non alla Provincia che tra l’altro molti vogliono chiudere o alla Regione, ma a Roma.

“Istanze sono già venute nella scorse elezioni ma ho ritenuto di soprassedere vista la situazione politica molto precaria che si prospettava e che effettivamente si è concretizzata. Sono contento comunque di aver fatto l’amministratore e di tutto quello che sono riuscito a dare e soprattutto di tutto quello che ho ricevuto, è stata un esperienza che consiglio a tutti perché si passa dalla protesta, che chiunque può fare, a gestire in prima persona e dovrebbero farlo tutti anche gli onorevoli e i ministri. Il più grande primo ministro che ha avuto l’Italia, Giovanni Giolitti, diceva che i suoi ministri non li nominava se non avevano fatto prima il sindaco, perché quando sei da questa parte della barricata capisci che i problemi ci sono e li devi risolvere, non basta criticare, dire o evidenziare i problemi, bisogna risolverli, quelli risolvibili, cercando di fare il minor danno possibile.”

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La Torta di Nocciole di Damiano Gasparetto Trascorse le vacanze pasquali è tempo di lasciarci dietro colombe e cibi tradizionali, e per farlo in modo simbolico ho deciso di non parlare di piatti stagionali, anche se a dire il vero oramai questa torta la si può trovare durante tutto l’anno. Era in origine il famoso dolce che le nonne preparavano in casa per la gioia dei nipotini, divenuto poi oggi prodotto forte dei pasticceri locali che, oggi, sono gli artefici di queste torte, anche se non è difficile farla in casa. Ottima come spuntino pomeridiano, come dolce al termine del pasto o ancora come sostituta della classica brioches a colazione, è un dolce dalle origini molto povere; fu infatti ideata dagli agricoltori del luogo per utilizzare la plusvalenza delle pregiate nocciole del Piemonte igp. Un tempo la si poteva gustare nel periodo natalizio mentre ora la possiamo trovare tutto l’anno, anche se il consumo maggiore è quello autunnale ed invernale. Come ogni prodotto della tradizione contadina sulla vera ricetta vi sono pareri contrastanti, soprattutto sull’uso o meno della farina (quella di grano), questo per che la ricetta varia in ogni paese. Ad oggi non vi è una ricetta che sia stata codificata come autentica, viene infatti preparata di luogo in luogo con l’aggiunta di ingredienti diversi con farina (di grano) o senza, con cacao oppure con ruhm, con il lievito o senza, morbida o friabile. Tuttavia la cosa che indiscutibilmente lega ognuna di queste preparazioni è l’uso della Nocciola Piemonte i.g.p. “cultivar Tonda Gentile Delle Langhe”. Questo pregiato frutto dalla forma trilobata occupa un posto importantissimo tra le colture piemontesi, è spesso definita una delle migliori nocciole al mondo per le sue caratteristiche quali il gusto e aroma sublime. Altra grande qualità di questa nocciola è quella di non diventare unta se tritata ma di rimanere “bella asciutta”. Vediamo ora dunque la realizzazione di questa semplice, veloce ma strepitosa torta, che ha la capacità di risultare soffice e fragrante al palato rimanendo al contempo, (grazie alle proprietà della nocciola), non asciutta. Ingredienti: gr. 200 nocciole tostate, gr. 200 farina, gr. 200 zucchero, gr. 200 burro tolto dal frigorifero in precedenza, 2 uova, la scorza di un limone grattugiata. Preparazione: Lavorare il burro con lo zucchero e tritare le nocciole. Versare sul tagliere la farina e rovesciare nell’incavo fatto al centro il burro con lo zucchero, i rossi d’uovo, le nocciole tritate, la scorza di limone grattugiata e impastare il tutto. Montare i bianchi d’uovo a neve e aggiungerli all’impasto continuando a lavorarlo fino a quando tutti gli ingredienti non saranno ben amalgamati e la pasta sarà morbida e compatta. Versare quindi l’impasto nella tortiera e metterla nel forno a 180 gradi per circa quaranta minuti. Beh, non mi resta che salutarvi e darvi appuntamento al prossimo mese. Vi ricordo in oltre che questa ed altre ricette le potete trovare anche sul mio blog www.cuocoincucina.com Se invece volete maggiori informazioni su di me riguardo a cene collaborazioni ecc .. visitate il mio sito www.cuoco-adomicilio.com


Personaggi Monferrini: Gianna Barbaro di Giuliana Scagliotti

Chi ha in casa una scatola di latta con dentro vecchi bottoni scompagnati non butti il suo tesoro, invece per chi è attento al dettaglio il bottone può essere una chiave per distinguersi. Se il valore aggiunto sta tutto nel dettaglio, il bottone ha un grande avvenire, oltre ad un glorioso passato. Indossare bottoni restò una prerogativa maschile fino al XIX secolo, le donne usavano lacci e laccetti. Grandezza e fulgore di questi piccoli accessori furono storicamente dettati non solo dalla moda, ma anche dalla politica, dalla gerarchia militare, dalla religione. Bottone uguale potere, grado, gallone, ma anche seduzione e tentazione se lasciato slacciato; semplice o vistoso, ci veste e ci racconta la sua storia. La si scopre anche dall’esperienza di Gianna Barbaro, che di bottoni da collezione ne possiede un migliaio, dalla fine del ’700 ai giorni nostri, e non si contano quelli meno pregiati che ha in vendita. Nata a Venezia, nella città d’arte ha acquisito il gusto per il bello, dal padre, ebanista ed appassionato di filatelia e numismatica, il fascino per l’antico. Dopo aver

vissuto per molti anni a Torino, si è trasferita ad Alfiano Natta in frazione Cardona dove vive con il marito Gianfranco ed il figlio Giorgio di 14 anni, valente studente, appassionato di musica, suona il pianoforte, oltre ad essere ballerino dall’età di 6 anni di ballo liscio e latinoamericano. La Barbaro è citata nel libro su Alfiano Natta “Senza Passato non c’è Futuro” nella sezione dedicata alla cultura, avendo collaborato con il comitato medesimo nell’allestimento e cura di numerose mostre ed eventi di vario tipo e alla ricerca di materiale per la stesura del volume. E’ stata iscritta all’associazione Collezionisti Italiani Bottoni, che le ha permesso di avere contatti con gli appassionati di tutta Italia e di arricchire le sue conoscenze. Ha tenuto due mostre al Castello di Razzano (in foto), a palazzo Centofinestre di Casale in occasione dell’inaugurazione dell’anno sociale della sezione femminile della Croce Rossa, al Museo Etnografico di Alessandria, al salone Tartara di Casale a corollario del mercatino, ad Ozzano in occasione del Barat. Oltre alla sezione dedica-

ta ai bottoni militari, gli altri sono suddivisi in base all’epoca e al materiale: pictures buttons, cutsteel, gay nineties per celebrare la ripresa economica americana subentrata alla guerra di secessione, liberty, smaltati, in vetro, celluloide, bachelite, fino ai più antichi, i netsuke dal Giappone per allacciare i kimono. Tra i pezzi più pregiati la riproduzione del quadro di Théodore Géricault del 1814 esposto al Louvre “Corazziere ferito che lascia il fuoco” e l’”Aiglon” che ritrae, incorniciato da un’aquila stilizzata, il volto di Sarah Bernhardt, interprete lirica dell’omonima tragedia di Edmond Rostand sul dramma del figlio di Napoleone. In questi ultimi anni la collezione si è arricchita di numerosi bottoni antichi che non sono mai stati esposti al pubblico e attendono un’occasione adatta per essere esibiti. Il suo girovagare nei mercatini, soprattutto quello francese delle pulci di Clignancourt, non prevede uno studio preliminare, come lo schizzo per il pittore, le note di un ritornello per il musicista o la trama per lo scrittore. Più divertimento o più investimento? “Se si colleziona con passione e con criterio il divertimento è assicurato. Collezionare è costoso, devo fare delle scelte, ma devo anche ringraziare mio marito, che in occasione di viaggi con i suoi alunni è stato un valido collaboratore”. Quali sono i pezzi rari che vorrebbe trovare? “Tutti quelli che non ho, come vorrei trovare qualche ente interessato alle mie mostre, per poter esporre i nuovi esemplari”. Con la Barbaro si impara la storia attraverso il bottone, si conosce il bottone attraverso la storia, in un percorso che tocca nazioni e continenti, in cui eleganza e raffinatezza si sposano in vere e proprie opere d’arte.

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I nostri paesi nel ‘700 Riportiamo alcuni brani di una sorta di “enciclopedia” del Monferrato redatta da Giacomo Giacinto Saletta nativo di Montiglio e morto a Casale nel 1716. In qualità di segretario di Stato realizzò per i Savoia, nuovi Signori del Monferrato a seguito della pace di Vienna 1708, il riordino dell’archivio Ducale. Saletta impiegò tre anni a redigere i 7 “tomi” della ricerca, i primi quattro dedicati a - Il territorio fra i fiumi Po’ e il Tanaro e al di là del Po’ – e i secondi tre a - Il Monferrato oltre il Tanaro -. Oggi sono conservati preso l’Archivio di Stato a Torino. Costituiscono una raccolta di notizie riportate con informazioni pratiche e utili ai nuovi signori per comprendere la consistenza, i boni usus, le attività, i redditi, le raccolte statutarie, le coltivazioni, il tipo di terreni e le strade regali dei nuovi possedimenti. Insomma una vera e propria rappresentazione di ciò che era il Monferrato a quei tempi con la distinzione (forse fatta per la prima volta) fra Alto e Basso Monferrato. Le notizie le abbiamo sinteticamente tratte da una ricerca condotta da Ernrico Lusso all’archivio di Stato dal titolo - Le “terre” Monferrine nel primo settecento -. I corsivi sono della redazione.

Pochi sono a conoscenza che a Montesion (Munsion) vi fosse un convento dell’ordine di minori conventuali di San Francesco… Mombello diocesi di Casale. [...] Ha Mombello un ampio territorio di qua et di là dal torrente della Stura, parte in collina, et parte in pianura. Produce formenti, et altre vettovaglie, frutti fieni, et vini in abbondanza, non manca de boschi. Vi era un gran castello, et forte sù l'eminente, hora quasi tutto demolito dalla passate guerre. A mezza colina sta la terra, et il palazzo marchionale, con diverse case commode, et civili de particolari. La chiesa parrochiale antica è sotto il vocabolo di San Petro, già dell'ordine di Sant'Agostino, al presente in titolo di priorato. Contiene, et ha più cantoni di qua dalla Stura, cioè Genevre-

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to, Morsingo con la chiesa di San Giorgio capellania, Ilengo con la chiesa di San _. Tra Ilengo, et Isolengo si trova sopra un alto colle il convento denominato di Montesion dell'ordine de Minori conventuali di San Francesco, dove risiedono più religiosi e tengono stabili, e redditi per la susistenza loro. / Ilengo dico è per la maggior parte finaggio di Mombello, e qualche parte di Camino. Il più grosso cantone di Mombello è Pozzengo, qui sta la chiesa parochiale di Santa Maria e San Bonino in titolo di pievania. Di là dalla Stura giace il cantone di Casalino con la chiesa di San Sebastiano. [...]

Gabiano e i suoi cantoni Gabiano diocesi di Casale. [...] La chiesa parochiale della terra di Gabiano sotto li vocaboli di San Pietro, et di San Martino, juspatronato ducale, et hora del feudatario è in titolo di prevostura. Poco, cioè Sessana vi è la chiesa di San Grato, et di San Defendente. / Ha Gabiano sotto di sé diversi cantoni, in quello di Cantavenna vi è la parochia di San Cristoforo in titolo di arcipretura. / Sant'Aurelio parochia in titolo di rettoria. / Il chiericato di San Giaggio. / Nel cantone di Chiavalengo vi è la chiesa di San Grato. / Oscello vi è la chiesa di San Sebastiano. Vi sono altri piccioli cantoni, che non hanno chiesa, cioè Brusasca; Casa de Radici; Casa de Bini; Casa de Calvi; la Serra, et Martinengo.

Una conferma che la contestazione al “conagio” meglio noto come Jus primae noctis, portò alla distruzione del castello dei Miroglio. Villamiroglio diocesi di Casale. [...]/ Anticamente vi era un castello denominato Miroglio posto tra le colline di Moncestino, et la detta Villamiroglio lontano dal fiume Pò mille passi circa. Pretendendosi dalli feudatarii di quel tempo di usare il conagio dalle leggi divine dannato, et abborrito dalle humane, né volendo gl’uomini d’honore soffrirlo in modo veruno, a furore di popolo lo distrussero, e rovinarono, talmente

che non vi restò, che un recinto di muraglie di presente scuoperte e del tutto lasciate in abandono. Il predetto luogo di Villamiroglio viene anche denominato la villanuova di Miroglio. [...]/ Il suo territorio non è gran fatto fertile di formenti, et vettovaglie. Abonda però de vini, et boschi più dell'uso degli habitanti. [...]

E da Coniolo gli assedianti di Casale seguivano i movimenti delle truppe Coniolo diocesi di Casale. [...] / Coniolo è un luogo posto in collina con castello in sito eminente, et habitationi civili, commode, et nobili capaci per tutti li suoi condomini, distante da Casale quasi quattro miglia. Nelli passati assedii di questa città fu di vantaggio grande a gl'inimici, mentre di giorno à pena usciva gente, che subito si vedeva col cannochiale benché picciolo vetro, o sia cristallo fino nel fissare lo sguardo con la pupilla dell'occhio piena grandezza de gli spatii, più veloce di qualsivoglia uccello porgeva il volo senz'ale, discerneva, et rivelava ben d'appresso li movimenti lontani contra gl'assediati. / Il territorio di Coniolo è assai abondante di vettovaglie, vini, e frutti di qua dal Pò, e non manca de boschi. Di là dal fiume vi sono isole con gran quantità di prati. Non ha il detto luogo communità [...]. Murisengo diocesi di Casale [...]. Consiste quella terra in collina con due contrate, l'una conduce al castello, et l'altra alla casa grande chiamata il palazzo Crova. Il castello è nel sito più eminente composto di varie, et nobili habitationi. Alla destra si vede un'alta torre, et alla sinistra un'altra torre di minore grandezza. [...] Ha Murisengo diversi cantoni. Nel cantone di Terno di trova la chiesa di Santa Maria denominata di Terno alquanto lontanto, et è chiericato. Sopra la strada, che conduce alla terra di Montiglio vi giace la chiesa di Santa Maria delle Gratie. Il chiericato di San Pietro è antichissimo juspatronato della casa Crova. Nel cantone detto de Tuerii

Nella pagina a fianco: suggestiva immagine di Crea d'inverno


vi è la chiesa di Santa Maria de Oddo, et de Santi Giorgio, e Steffano chiericati. Il cantone della Bicocca. / Nel rito sopra la terra vi è la chiesa di San Sebastiano. Il più groso cantone di Murisengo è quello di Sorina, dove sta la chiesa di San _. / Quel poderio è competentemente fertile, et abondante di vettovaglie, frutti, vini, et fieni. Non manca de boschi. [...] Crea o sia Creta diocesi di Casale è un monte il più alto posto nelle viscere del Monferrato tra li fiumi del Pò, e Tanaro, che ne primi secoli era di sua natura luogo deserto, incolto, sterile, et inhabitato. Da che sant'Evasio originario di Cagliari città capitale dell'isola, et regno di Sardegna primo vescovo di Vercelli ritornò dai luoghi santi di Gierusaleme, et Palestina, dove per divina rivelatione hebbe la certezza esservi tré simulacri della beatissima Vergine Maria scolpiti dall'apostolo et evangelista san Luca nascosti sotto terra, et gli riuscì col mezzo de suoi fedeli amici haverli intatti, ne lasciò, et collocò uno della detta città di Cagliari sua patria, e gli altri due fece trasportare con tutta diligenza, et precautione in Italia dell'anno di Nostro Signore Giesù Christo Trècento sessanta due, et arrivato in Vercelli non trascurò di continuamente confortare il suo grege con pastorale zelo della santa fede contra le horribili, et barbare presecutioni dell'heresiarca Arrio. E dubitando, che alle dette sacrosante reliquie fosse dagl'infedeli fatto oltragio ne destinò una per il monte di

Oroppa nelle Alpi Pernnine sopra Biella; ma perché vie più tumultuavano gl'arriani contro li catolici, dopò di havere il santo prelato patite molte ingiurie, e strapazzi dalli predetti persecutori della santa Chiesa nel corso d'otto anni, temendo vi fosse preso, e schernito il terzo, et così pretioso simulacro fu costretto, per salvarlo, fuggire da Vercelli et dell' anno Trecento settanta, et assisitito da alcuni de suoi più intimi portarlo seco, et passato il fiume Pò incaminatosi verso il monte di Crea in quel tempo della sua diocesi, come sito alpestre, quasi inaccessibile, et separato dal consortio, et concorso delle genti. Avvicinandosi al piè dello stesso monte, vi scaturì l'acqua, che di presente si chiama la fontana di Sant'Eusebio; e proseguendo il suo viaggio verso tramontana arrivato, che fu à mezo della salita si vidde preclusa la via di avanzarsi da un alpestre, et certo sasso. Per superare tal'impedimento si pose in oratione, et vidde due angeli, che spaccando il duro scoglio vi aprirono il passo, e fecero strada, talmente che ascendendo sopra il monte trovò una grotta incavata dalla propria natura nel sasso, et quivi pose, et collocò la statua santissima di Maria Sempre Vergine. Col beneficio di poco tempo et aiuto de suoi fedeli vi fece construere la capella, che da lui medesimo venne consacrata. / Contento il prelato di havere custodita, e preservata la santa imagine dalla perfidia, et brutale rabia degl'infedeli, se ne ritornò il susseguito anno Trecento set-

tanta uno a Vercelli, dove, et nella casa della propria habitatione venne dall'impietà, et fierezza loro carcerato, et con tempesta di sassi crudelmente martirizzato - in età di anni ottanta. [...]. / Haveva però prima di partirsi dal detto monte raccomandata la custodia del simulacro ad uno de suoi confidenti religiosi, il quale esercitandosi di continuo in opere divote, et pie invitava, et muoveva li catolici alla veneratione, et per li meriti della gloriosissima Vergine impetrandosi molte gratie nello stesso luogo, s'intitolò oratorium Divi Eusebii. / Crescendo in progresso di tempo il culto divino si fece dalla pietà, et magnificenza degl'eccelsi principi di Monferrato construere, et edificare la chiesa, campanile, convento, et stanze per l'habitatione de religiosi, et con la donatione de beni, et redditi capaci per la sussistenza, et diverse prerogative, e privilegi gli assegnarono, et concessero alli frati dell'ordine de Servi di Maria della regolar' osservanza di Sant'Agostino all'hora dipendenti dalla prepositura di Vezzolano jus patronato antico degli stessi principi [...]. / Avanti, et dopo la fabrica del medesimo convento erano li medesimi principi così divoti all'Immacolata Vergine Maria che soventi li portavano a favorire, et honorare qual santo luogo, nè mai nell'andare ò nel ritornare dalla guerra od altre heroiche et magnanime imprese tralasciavano di rendervi gratie della protettione ed aiuto conseguito con l'offerta di pretiose gioie, et argenti [...]

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Continua la raccolta delle adesioni di attività commerciali, artigianali, professionali al circuito dei Munfrin Pubblichiamo, l’elenco delle aziende che hanno aderito, per ora, alla iniziativa per la promozione del territorio Monferrino. La raccolta delle adesioni continua sino al raggiungimento di un numero adeguato di aziende prima di procedere alla distribuzione dei Buoni sconto Munfrin. Anche La Stampa ci ha onorato di un bell’articolo sulla iniziativa e ci è giunta una richiesta anche da… Busto Arsizio in quel di Varese. Naturalmente faremo avere agli amici Lombardi un po’ di buoni sconto da spendere nelle attività delle nostre colline. Le attività interessate che intendono aderire o saperne di più su questa iniziativa possono contattare la redazione di G&d : posta@gabianoedintorni.net -

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cell. 335-7782879. Quello dei Munfrin è un sistema ampiamente utilizzato in varie parti d’Italia e può dare un reale aiuto all’economia locale, infatti come promotori raccogliamo le adesioni solo delle attività locali, mentre i buoni verranno diffusi a tutti i potenziali clienti specialmente quelli che vengono dai dintorni del Monferrato affinché siano invogliati ad acquistare nelle nostre attività, oltre naturalmente a consentire una facilitazione per i nostri compaesani. Per le aziende non c’è nessun costo aggiuntivo, anzi, avranno l’opportunità, accettando i Munfrin, non solo di favorire i propri clienti che beneficeranno dello sconto, ma a loro volta li potranno spendere nelle altre attività convenzionate. Dal punto di vista fiscale poi è for-

malmente un semplice sconto, come abbiamo descritto nelle passate edizioni di G&d e potrete sempre trovare sul sito di G&d. Un invito quindi a tutti gli amici titolari di aziende a sostenere questa iniziativa. G&d - Gabiano e dintorni

Autorizzazione n° 5304 del 3-9-99 del Tribunale di Torino; Direttore Responsabile Enzo GINO - Sede: via S. Carpoforo 97 - Fraz. Cantavenna 15020 Gabiano - Stampato presso A4 di Chivasso (TO) - Associazione Piemonte Futuro: P. Iva 02321660066; Distribuzione gratuita; Per informazioni e pubblicità; cell. 335-7782879; e-mail: po-

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G&d è distribuito gratuitamente ma non sprecarlo; quando lo hai letto, se non lo vuoi conservare, dallo a un amico, ci aiuterai a fare conoscere il nostro Monferrato. G&d è anche su facebook, su youtube ed ha un sito: www.gabianoedintorni.net su cui sono riportati i negozi che distribuiscono G&d cartaceo e come iscriverti per ricevere via mail il mensile del Nost Munfrà. Se vuoi collaborare o proporre iniziative da organizzare insieme contattaci alla mail : posta@gabianoedintorni.net o al cell. 335-7782879 Sostieni G&d con un contributo a : Associazione Piemonte Futuro Via San Carpoforo 97 - Cantavenna - 15020 Gabiano - AL POSTE Conto corrente n° 001002690764 BANCA DI LEGNANO filiale di Gabiano Conto Corrente n° 195

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GRUPPO ASTROFILI “CIELO DEL MONFERRATO” in collaborazione con il

COMUNE DI ODALENGO PICCOLO organizza

Corso base di Astronomia in 5 lezioni teoriche e pratiche dal 2 al 30 Maggio 2013 Data: giovedì

ore

Argomenti

relatori

2 Maggio 9 Maggio 16 Maggio 23 Maggio

21.30 21.30 21.30 21.30

Sergio Massimi Paolo Volpi Claudia Colli Paolo Agarossi

30 Maggio

21.30

Breve storia dell’Astronomia La macchina del tempo Il rischio asteroidi Cielo, costellazioni, mito Osservazione al telescopio in osservatorio

Vari

Le lezioni consisteranno in una parte teorica che si svolgerà presso i locali della Biblioteca Comunale di Odalengo Piccolo, Piazza Piemonte 1 e in una parte pratica presso l’Osservatorio Astronomico di Odalengo Piccolo. Per la frequenza si richiede la sola iscrizione al Gruppo Astrofili che sarà effettuata durante il primo incontro (30 €). Per iscrizioni e informazioni tel.: 338.6834894 - 339.1982219 e-mail: info@cielodelmonferrato.it Su richiesta degli studenti interessati, verrà rilasciato un attestato di partecipazione per il riconoscimento di crediti formativi.

www.cielodelmonferrato.it

12 Sullo sfondo Nebulosa della Tarantola


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