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G ABIANO E DINTORNI Autorizzazione n° 5304 del 3-9-99 del Tribunale di Torino - Direttore Responsabile Enzo GINO - Sede: Fraz. Cantavenna di Gabiano via S. Carpoforo 97 – Editore: Associazione Piemonte Futuro P. Iva 02321660066. Per informazioni e pubblicità tel. 335-7782879; fax +391782223696 - www.gabianoedintorni.net – e-mail: posta@gabianoedintorni.net Aprile 2011

Proposte concrete per valorizzare il territorio

22 aprile, rappresentazione della Passione di Gesù a Gabiano

di Enzo Gino Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare: ossia passare dalla parole ai fatti è sempre difficile ma, volenti o nolenti è necessario. Ecco quindi una prima, ci pare molto concreta, proposta per iniziare ad attraversare questo mare. Basta un po’ di volontà per partire e, per ora nessuna spesa. ——————————— Da anni assistiamo a incontri, discussioni dibattiti finalizzati a definire iniziative per lo sviluppo del territorio. Il Nostro Monferrato è caratterizzata da tante piccole attività e aziende turistiche, da piccoli comuni di solito, non per colpa loro, con limitate o nulle disponibilità economiche. Il territorio pur disponendo di tante opportunità di svago e di conoscenze storiche e culturali ha però difficoltà a cogliere appieno quelle opportunità per fare un salto di qualità in grado di garantire ricadute economiche dal turismo e dalla valorizzazione dei prodotti locali. In varie occasioni sono stati coinvolti esperti e professionisti dei marketing, del turismo e di tante altre discipline che ci hanno spiegato come funziona il mercato, gli investimenti, i costi, i ritorni, le ricadute, ma ci pare ad oggi, con scarsi risultati. Arduo quindi fare proposte che rischiano di aggiungersi all’elenco di “lettere morte” di cui sono pieni i cassetti di enti pubblici e aziende private. Ma noi che amiamo la sfida e soprattutto la nostra terra da buoni eredi di contadini zucconi insistiamo e ci cimentiamo anche su questo terreno con nostre proposte. Giovedi 17 marzo presso lo Story Park, su invito di Silvio, uno dei gestori della struttura si sono ritrovati alcuni imprenditori del settore ed alcuni amministratori. Una ventina di persone in tutto. Si è discusso molto sul che fare e sui problemi, le difficoltà che ci sono, cosa servirebbe per realizzare un salto di qualità nello sviluppo della nostre amate contrade. Si sono dette molte cose, talvolta contraddittorie; da parte nostra riportiamo alcune proposte che scaturiscono proprio da quell’incontro oltre che dalla nostra, modesta, conoscenza del territorio. Ecco cosa ci sentiamo di proporre. Coordinamento delle Iniziative Monferrine (C.d.I.M.) 1) Coordinamento fra aziende, comuni associazioni a partire da quelle oggi disponibili con la prospettiva di coinvolgere tutti i soggetti attivi nei territori delle due comunità collinari oltre ad altri confinanti e territorialmente integrati nel contesto, pensiamo a Coniolo, Pontestura e Verrua Savoia; 2) Il coordinamento si riunisce periodicamente al Parco storico del Basso Monferrato che ne è anche la sede di rife-

Duemila anni fa, quando il principale divertimento era vedere massacrare persone nelle arene, gli schiavi valevano molto meno di oggetti, la vita non aveva alcun valore o significato, un uomo andò in giro a raccontare che le persone sono tutte uguali, che bisogna volersi bene, che la vita di tutti è sacra e “addirittura” che persino i più deboli, handicappati, vecchi, storpi e malati vanno aiutati. ——————————— Da qualche anno è stata introdotta al Gabiano l’usanza per il venerdì santo di rappresentare la via Crucis. Partecipano alla iniziativa gli abitanti del paese che per l’occasione indossano abiti e armature preparati ad hoc da loro stessi. L’iniziativa di Don Carlo della parrocchia Gabianese sta riscuotendo un certo successo ed è arrivata quest’anno alla quarta edizione.

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La partenza della via Crucis avviene dal cortile interno al Castello di Gabiano e si snoda per le vie del capoluogo sino ad arrivare davanti alla chiesa. Ecco gli interpreti dei personaggi delle foto (anno 2008): Gesù: Riccardo Bonando; Madonna: Francesca Salmin; soldati romani: Rinaldo Ganora, Giorgio Monferrino, Luigi La Rocca, Alessandro Bossetto, Fabio Liberatore, Gabriele Garrone. Gli abiti sono stati preparati dalle signore del paese, le armature anch’esse preparate presso la parrocchia sono in vetroresina i cui componenti sono stati forniti dalla fabbrica CMP di Pontestura. Riportiamo le fotografie fatte nella prima rappresentazione del 2008 e ci permettiamo di esprimere il nostro pensiero sul Venerdì santo e sulla morte di nostro Signore.


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La rappresentazione della Passione di Gesù a Gabiano (dalla prima pagina) Non vogliamo qui soffermarci sul significato importante e fondamentale che assume la sacra rappresentazione per i fedeli e per la chiesa. Per questo ci sono certamente persone più titolate di noi a dare significati e interpretazioni autentiche. Da parte nostra ci accontentiamo di esaminare alcuni aspetti per così dire “minori” (verrebbe da dire laici) legati ad un evento che, in questi ultimi anni, ha visto il diffondersi in tante comunità, non solo il rito della semplice processione del venerdì Santo, ma la vera e propria rappresentazione con figuranti, attori, costumi, di quello che è l’evento centrale della religione cristiana insieme alla nascita di Gesù: la sua morte e resurrezione. Pensiamo a Sordevolo in quel di Biella o ad Antignano nelle vicine colline astigiane dove per buona parte dell’anno intere comunità lavorano per la rappresentazione del sacrificio di Gesù. Insieme e forse più della natività, anch’essa ampiamente rappresentata nelle comunità cristiane di tutto il mondo, la crocefissione di Gesù è certamente evento unico per contenuti e potenza evocativa. Da sempre nella storia dell’umanità le comunità hanno organizzato momenti di gioia, di festa, attività ricreative, ludiche, divertenti, in memoria di lieti eventi, in ambito religioso soprattutto il Natale e la Pasqua di resurrezione. Le ricorrenze tristi che riportano alla memoria dolore e sofferenze sono state sempre limitate, circoscritte se non addirittura del tutto dimenticate e bandite. Persino il giorno dedicato ai morti il 1° novembre è stato affiancato alla festa di Ognissanti e poi, derivato dalla cultura anglosassone, sovrapposto da halloween, espressione di allegria. Ed anche la partecipazione alle funzioni religiose del venerdì santo sono molto meno numerose che quelle del giorno di Pasqua. Pare che nella nostra civiltà il dolore, e a maggior ragione la morte, debbano essere sistematicamente nascoste, rimosse. Basta parlar di morte e qualche mano scorre a toccar… ferro. Eppure mangiamo carne quasi tutti i giorni, ma per molti, guai veder uccidere un animale e tanto meno ucciderlo noi stessi, in prima persona. Quanti visitano ammalati e afflitti?, pochi, giusto se sono parenti o amici per cui non è possibile sottrarsi al dovere di visitarli. Eppure la morte è vicino, attorno a noi, specialmente nella civiltà contadina dove l’allevamento di animali e la loro uccisione è sempre stato evento comune. Ed anche le morti per incidenti, per guerre una volta assai più diffuse, oggi sono, fortunatamente, ridotte se non scomparse del tutto. Quanti oggi possono dire di aver partecipato a una guerra? Fortunatamente pochi e possiamo dire che non è mai accaduto nel corso della storia che una generazione, una comunità non dovesse essere, suo malgrado, coinvolta in una guerra. Stranamente giornali, Tv ci mostrano in continuazione rappresentazioni di violenza e di morte spesso del tutto gratuite, inutili, che ci lasciano indifferenti, ma basta assistere ad un incidente stradale o una scena reale di violenza con spargimento di sangue per andare subito nel panico. L’unico evento che contraddice questa cultura dominante consentendoci di avvicinarci alla morte ed alla sofferenza, sia pure come rappresentazione, è la via Crucis che viene preparata, studiata, costruita, impersonificata da amici e conoscenti.

E’ forse l’unica volta che decine o centinaia di persone lavorano per settimane o mesi o anni a rappresentare la morte, ed un evento triste come la crocefissione. In anni in cui persino la vestizione dei defunti e la pompa funebre per la scomparsa di un parente od un amico è sempre affidata a ditte specializzate, stante l’incapacità di provvedere in prima persona, come è stato per secoli, molti sentano l’esigenza di rappresentare la morte di Gesù. Noi crediamo che un simile evento meriterebbe di essere valorizzato ed anche fatto oggetto di approfondimenti. Crediamo vi siano anche altri significati importanti legati alle rappresentazioni del venerdì santo. Attraverso esso la comunità si unisce perché la rappresentazione del dolore unisce, più del divertimento e della gioia. Se può infatti capitare di vedere insorgere dispute anche violente nell’ambito di festeggiamenti o in momenti di allegria e divertimento assai più difficile e vederle esplodere in momenti tristi. Esiste una sacralità di fronte al dolore che è assente o certamente meno presente nei momenti di festa. E crediamo sia positivo che tante comunità lavorino a queste rappresentazioni, specialmente nelle nostre terre dove il termine comunità ha fortunatamente ancora un senso, dove l’appartenenza è ancora sentita, dove la conoscenza di persone ed anche di fatti, esperienze comuni contribuiscono a rafforzare i legami per affrontare insieme le sfide che il mondo ci prepara. Ci si può organizzare sotto mille bandiere e per mille obiettivi, per rompere vetrine, per fare affari, curare interessi o aiutare gli altri; troppo spesso per far cose che coinvolgono gruppi più o meno estesi di persone a danno di altre. Persino la morte di un uomo può dividere ma Gesù è un uomo speciale, anche per un laico rappresenta l’uomo speciale. Gesù non dovrebbe dividere nessuno, ma anzi accomunare tutti, e ricordare insieme come venne ucciso dovrebbe far riflettere. In un epoca in cui, a proposito della morte, il principale divertimento era vedere massacrare persone nelle arene, in cui gli schiavi potevano esser sacrificati e valevano molto meno di banali oggetti, in cui la vita non aveva alcun valore o significato in sé ma solo in funzione dell’utilità ad un potere, un uomo andò in giro a raccontare che le persone sono tutte uguali, che bisogna volersi bene, che la vita di tutti è sacra e “addirittura” che persino i più deboli, handicappati, vecchi, storpi, malati, vanno aiutati. Sarebbe, con una metafora, come se oggi qualcuno andasse allo stadio a raccontare che non è giusto giocare con la palla!. Oggi diamo per scontato che tutti hanno diritto ad esser rispettati, anche e soprattutto i più deboli, che uccidere non solo non è divertente ma è un sacrilegio, che è bene almeno ogni tanto, rinunciare a qualcosa per noi nell’interesse di altri, meno fortunati ma non è sempre stato così. Ed in molte parti di questo pianeta non è ancora così ed anche a pochi chilometri da noi per molti non è ancora così, basta chiederlo a giovani costrette a prostituirsi o uomini e donne che credono che uccidere o morire ammazzati possa essere onorevole o addirittura la porta per un paradiso. Molti laici credono che oggi se il mondo è un po’ migliore rispetto a duemila anni fa è, banalmente, per l’evoluzione tecnologica, per la conoscenza scientifica. Non è così. Basta pensare al nazismo regime all’avanguardia nello sviluppo delle tecnologie, e ai molti altri paesi più o meno estranei a qualunque forma di fede dove la mancanza di certi valori li continua a pagina successiva al fondo 3


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Proposte concrete (dalla prima pagina) zie di viaggio e di promozione turistica. rimento. Se è difficile mantenere in esercizio sentieri per mountain 3) Scopo dell’organismo è quello di raccogliere le informabike, piuttosto che sentirei navigabili lungo il Po o per le tive di tutte le iniziative che ciascuna realtà aderente proescursioni, da parte di comuni singoli, l’azione sarà certamuove nel proprio ambito al fine di : mente più agevole per un soggetto unico che ha fra i suoi - costruire un mosaico coerente e integrato fra tutte iniziaticompiti anche questo. Analogamente organizzare visite guive programmate nell’arco dell’anno; date con accompagnatori esperti e qualificati sul territorio - costruire una banca dati dei soggetti attivi e presenti nel piuttosto che sulla storia o le architetture territorio; presenti sarà certamente più agevole per un - stabilire eventuali modalità di collaborazio“consorzio” di soggetti che per soggetti ne fra le parti per le iniziative più impegnatisingoli. Stessa cosa può essere fatta per le ve o in situazioni di difficoltà; aziende di soggiorno o di produzione dei - organizzare e promuovere interventi e initipici e più in generale per la comunicazioziative nei periodi e negli ambiti territoriali ne che proponendo non una singola azienove sono meno presenti; coordinare e gestire da o un comune o una manifestazione ma le eventuali sovrapposizioni; un territorio o un calendario di iniziative è - pubblicizzare iniziative e attività anche atcertamente più appetibile. Aggiungiamo traverso l’ausilio di periodici di informazione anche che il nostro Monferrato è particolarda diffondere sia in forma cartacea che telemente vocato non solo per le peculiarità matica (Gabiano e dintorni si candida a queterritoriali ma anche per l’ubicazione geosto ruolo); grafica. Si trova infatti la centro di aree - proporre e programmare progetti, iniziatiComunità collinare Colli e Castelli altamente industrializzate Genova, Torive e interventi nel territorio, anche con il no, Milano, e servito da autostrade: Genova-Gravellona concorso di soggetti pubblici, con associazioni di scopo, Toce, Torino-Milano, Torino-Piacenza in grado di renderlo finalizzati a favorire il turismo e ad incrementare le ricadute raggiungibile in poche ora da grandi distanze e quindi con economiche sulle attività locali. un bacino di utenza molto grande. Sul sito di Gabiano e Scopo del coordinamento non è quindi precipuamente queldintorni abbiamo dato corpo a questa proposta iniziando a lo di promuovere iniziative come feste, mercati dei prodotti raccogliere le informazioni disponibili sulle diverse iniziatitipici e simili, cosa che per buona parte dell’anno viene già ve del territorio. In prospettiva riteniamo che un ufficio delsvolto da molti Comuni, Pro-loco, associazioni di scopo le due comunità Collinari allargate e coordinate fra loro ecc. ma bensì di coordinarle fra loro in modo da sviluppare sotto la guida di un direttore con buone conoscenze del terle sinergie esistenti nell’area vasta delle due Comunità Colritorio delle istituzioni e con buone capacità organizzative linari eventualmente allargate. Oggi decine, se non centinaia possa assolvere detti compiti. Per ora se i Comuni e comudi soggetti che operano su scala limitata, di solito a livello nità collinari, associazioni, pro-loco e quanti altri sono attivi comunale, promuovono iniziative senza alcuna relazione con iniziative di vario genere legate al territorio vorranno con i territori vicini. Creando un coordinamento con una collaborare contattandoci e inviandoci informazioni sulle banca dati dei soggetti attivi (gruppi, associazioni pro-loco) loro attività, organizzazione, consistenza, interessi, iniziatidella aziende di prodotti tipici, ristoranti, agriturismi, ve, noi raccoglieremo e struttureremo un data-base che prebed&breakfast, si potrà trasformare il nostro Basso Monfersenteremo nei prossimi incontri presso il Parco Storico. Un rato in un unico soggetto promotore e interlocutore in grado primo successo lo abbiamo già ottenuto, l’amico Cressano di confrontarsi sia con le istituzioni superiori: Provincia, di Gabiano ci ha contattato e ci ha informato che oltre ad Regione, Governo, sia con soggetti privati, penso alle agenaderire all’iniziativa questa attività l’aveva iniziata per conto proprio qualche tempo fa e i risultati sono stati messi sul Passione di Gesù suo sito internet: www.collinedelmonferrato.eu (dalla terza pagina) Come si vede già tante cose sono avviate si tratta proprio solo di coordinarle. fa oggetto di gravi ingiustizie e causa squilibri sociali. Noi crediamo che se la nostra società è migliore di quella di duemila anni fa è perché qualcuno è andato in giro a predicare certi valori, anche a costo di essere ammazzato. Il meno che possiamo fare, crediamo, sia ricordarlo anche solo imitando, verrebbe da dire scimmiottando, un po’ quello che gli è accaduto. Chissà che a noi tutti non venga in mente che tutto sommato, ben lungi dal sacrificare la vita, sia possibile almeno dire o fare qualcosa di banalmente giusto, anche se non del tutto conveniente. E’ anche questo un modo per onorare oltre che quella persona, la nostra terra, la nostra storia, la nostra cultura che su quei valori più o meno bene interpretati, si è costruita. Ed è anche un modo per onorare tutte quelle persone, magari sconosciute, che dopo e prima di Gesù sono riusciti almeno qualche volta a dare una mano ad altre persone, o all’amComunità Collinare Valle Cerrina biente, o alla verità: alla vita insomma. 4


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A Odalengo Piccolo c’è l’Osservatorio del Monferrato L’osservatorio al Bricco Palmaro oltre ad osservare, scatta fotografie del cielo, pianeti, Luna, galassie e satelliti spaziali , organizza corsi e serate di osservazione della volta celeste. I componenti del Gruppo hanno cominciato a riunirsi con Attualmente il circolo è costituito da una ventina di soci che cadenza regolare dall’anno 2000, anche se da tempo si coarrivano sin da Felizzano e da Torino, anche perché di osnoscevano e si ritrovavano servatori non ce ne sono molti, spesso in serate osservative nei il più vicino è a Pino Torinese. luoghi più bui, lontano dalle In Piemonte sono circa una luci cittadine, ognuno con i ventina i gruppi di astrofili rispettivi telescopi. Da questi attivi, ma ben pochi possono incontri nacque l’idea di costidisporre di attrezzature come a tuire un’associazione vera e Odalengo Piccolo. Tutti i soci propria. Il costante e regolare hanno naturalmente anche i impegno dei fondatori, e dei loro strumenti di osservazione, soci confluiti in seguito, a pere sono disponibili a dare conmesso lo svolgimento di nusigli e suggerimenti a chi vomerose serate osservative, lesse acquistarne in proprio. volte alla divulgazione della Le attività del gruppo sono conoscenza delle meraviglie veramente tante, basta leggersi del cielo. In seguito utilizzanil programmi che abbiamo do proprie fotografie, il grupriportato in queste pagine. po ha allestito una mostra di Oltre a ciò i nostri astrofili fotografia astronomica, di nohanno stipulato anche conventevole livello qualitativo, conzioni con le scuole dove tensentendo a numerosi visitatori gono corsi di 10 lezioni agli di ammirare i colori affascistudenti che poi vengono a nanti di numerosi corpi celesti. visitare il centro e naturalmenIl successo delle serate pubblite a guardare le stelle attraverche e delle mostre fotografiche so il telescopio con un po’ di ha invogliato i soci del Gruppo cognizione di causa. Particolaa far evolvere il proprio impere importante: all’osservatorio gno con la costruzione dell’ possono accedere anche persoOsservatorio Astronomico ne costrette alla sedia a rotelle Pubblico, nato dall’unione di in quanto i telescopi sono acintenti con il Comune di Odacessibili senza dover passare lengo Piccolo. per scale. L’osservatorio è già Il Bricco Palmaro di Odalengo una risorsa per il territorio, ma Piccolo fu subito prescelto riteniamo dovrebbe essere L’osservatorio (foto sopra) e il telescopio (foto sotto) come luogo ideale alla costruancora più valorizzato. Basta zione della struttura purché considerato il miglior compropensare che raccogliendo 15-20 persone, dando mandato a messo fra l’assenza di luci di disturbo e relativa vicinanza ai qualcuno di raccogliere i soldi del biglietto, tre € a persona maggiori centri del Monferrato che oggi, con il supporto del (di solito lo fanno i Comuni) (continua alla pagina Gruppo Astrofili Cielo del Monferrato, permette al più vae dopo aver fissato un apsuccessiva) sto pubblico l’incontro con le meraviglie del cielo. Il tetto scorrevole ad apertura totale consente un’ampia visibilità del cielo, all’interno dell’Osservatorio è stata creata una Aperture al pubblico per il 2011 stanza di comando, dalla quale, via computer, si possono Ingresso gratuito per bimbi sotto i 6 anni e over 75 gestire i movimenti del telescopio principale e le funzioni dei suoi accessori. La fornitura dei materiali scientifici è 15 e 26 marzo stata attentamente valutata e selezionata dai soci del gruppo, 5 e 23 aprile che hanno provveduto anche alla loro installazione e colle10 e 28 maggio gamento. Per gli addetti ai lavori: nel locale superiore è piazzato il 7-15-25 giugno: mercoledì 15 giugno: Eclissi telescopio principale, uno Schmidt-Cassegrain Meade da totale di Luna, cena sotto le stelle 14” con in parallelo un rifrattore Astro-Physics da 6”, sor5-12-23 luglio: sabato 23 luglio Cena spagnola retti da una montatura motorizzata Astro-Physics GOTO sotto le stelle 1200. Oltre gli accessori classici quali oculari, lenti di bar10-20 agosto: 10 agosto cena di San Lorenzo low e filtri vari, la strumentazione dell’Osservatorio comsotto le stelle prende anche un apparato CCD per le riprese fotografiche 3-20-27 settembre astronomiche Sbig ST10, corredato di ruota portafiltri; tele8-18-25 ottobre camera digitale per riprese planetarie ad alta risoluzione, filtro solare in H-Alpha Coronado da 60 mm, focheg19 novembre giatore elettronico Microfocuser, e un telescopio per l'os6 dicembre servazione solare PST Coronado 5


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(dalla pagina precedente) puntamento, si possono passare alcune ore a sentir parlare di stelle e pianeti, vedere fotografie ma, soprattutto vedere attraverso i telescopi gli splendori della volta celeste. Non è cosa da poco, può essere una interessante opportunità anche per i turisti che frequentano i vari bed & breakfast, agriturismi e ostelli di zona. E’ anche possibile durante feste e manifestazioni chiedere l’intervento dei nostri astrofili che portandosi i telescopi possono far vedere le bellezze della volta celeste. Si tratta ovviamente di organizzare un minimo la partecipazione raccogliendo adesioni in gruppi di non oltre 15—20 persone alla volta. Le serate migliori sono 6

quelle quando non c’è la Luna a disturbano con la propria luminosità la volta celeste, salvo che oggetto delle osservazioni non sia proprio il nostro satellite. Unica condizione essenziale è ovviamente il clima: sereno e senza nubi. Potrà sembrare strano ma ogni territorio del nostro pianeta ha il suo cielo che cambia in funzione della latitudine. Possiamo quindi dire che conoscere il nostro cielo fa parte della conoscenza del nostro territorio, come per gli alberi, o gli animali, i monumenti, le strade, i prodotti tipici, il clima, la storia e tanto altro ancora. Anche il cielo quindi è un universo che fa parte degli altri universi che stanno attorno a noi. E pensare che c’è chi si annoia.


GABIANO E DINTORNI Un paio di immagini scattate dall’Osservatorio: in alto un particolare della superficie della Luna, in basso la Galassia M51

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Le iniziative della Si.Riusa La sede dove si svolgeranno le iniziative:

Parco Storico del Basso Monferrato (ex asilo infantile) via San Pietro, 27 - Gabiano Monferrato - AL Per tutte le iniziative contattare:

Raffaella : 347 - 7405508; Stefania 338 - 6875956; Silvio 345 - 2327167

Corsi di musica e canto Pianoforte , Chitarra, Canto

Davide Ursi, autore del libro "La linea dell'Orso" e studioso di Storia delle Religioni ed Esoterismo, vi invita ad una serie di incontri dal titolo:

Molto spesso si sente l'esigenza di esprimere in qualche modo l'arte che ciascuno sente di possedere dentro di sé, ma che non si sa come liberare e coltivare. E' per questo che abbiamo deciso di proporvi questa iniziativa. I corsi partiranno da

"Racconti di un viaggiatore del tempo: una possibile verità su tutto ciò che ci ha portato ad essere come siamo, dalla preistoria ai rapimenti alieni"

sabato 16 aprile alle ore 15 Parco Storico del Basso Monferrato (ex asilo infantile) via San Pietro, 27 Gabiano Monferrato - AL -

Gli incontri si svolgeranno secondo una linea ben precisa che passa attraverso argomenti legati alle fasi più importanti della storia umana. Giovedì 7 aprile Nascita dell'uomo e preistoria: parallelismo tra scienza riconosciuta e rivelazioni che vengono direttamente dagli eventi di Roswell Giovedì 14 aprile Diluvio universale, Salomone, Arca dell'Alleanza e occupazione di Gerusalemme da parte dei Babilonesi: possibili verità a cavallo fra scienza e manipolazioni della storia dell'uomo da parte di esseri superiori. Giovedì 21 aprile Egitto ed evento cristico: possibili verità con similitudini fra Dei egizi ed evento Cristico. Il Graal, la Maddalena e l'esempio che Gesù ci ha lasciato. Giovedì 28 aprile Simbologia, Costantino, Alto Medioevo: possibili verità sulla creazione di simboli umani e non strutturati ad hoc per il mantenimento di Roma. Discesa sulla terra di elementi atti a combattere la materialità nel mondo secondo il messaggio di Cristo. Giovedì 5 maggio Templari, Massoni, Roswell: unione delle Forze Cristiche contro i guerrieri del male, difficoltà ad uscire dallo stato primordiale dell'uomo, ricaduta nella sete di potere, e completamento degli incontri con ritorno ai fatti di Roswell.

In quest'occasione ci sarà un piccolo incontro che presenterà le attività e gli insegnanti. Per chi fosse interessato, la prima lezione sarà gratuita.

Papà, mamma: raccontatemi un film! Cineforum per ragazzi Cari genitori, ricordate quei bellissimi film che hanno segnato la vostra infanzia e che vorreste che anche i vostri figli conoscessero? Ricordate le emozioni che avete provato che ritenete siano state importanti e che possano essere utili insegnamenti anche per la crescita dei vostri figli? Invitiamo i vostri ragazzi (e voi, se desiderate) ad una serie di proiezioni che si terranno a partire da

sabato 9 aprile alle ore 15 Vi aspettiamo numerosi. Al termine della proiezione del film per chi desidera sarà disponibile una merenda. 8

Ogni serata avrà un costo di € 12,00 a persona e comprenderà proiezioni e il materiale informativo.


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Il programma di Aprile del Circolo Culturale “La Si.Riusa” Sabato 2 aprile apertura del circolo ore 15,00 Domenica 3 dalle ore 17,30 : Mercoledì 6 ore 21 :

Iniziano le “Merende Sinoire” “io leggo, tu leggi, egli legge…cosa?” Scambio di lettura e di informazioni sui libri, aperto a tutti e a tutte le età Giovedì 7 ore 21 : serata con Davide Ursi ore 21 (vedi programma serate) Sabato 9 ore 17,00 : rassegna film per bambini e famiglie Domenica 10 ore 17,30 : “Merenda Sinoira” Mercoledì 13 ore 21 : “io leggo, tu leggi, egli legge…cosa?” Giovedì 14 ore 21 : serata con Davide Ursi Sabato 16 ore 15 : presentazione corsi musicale Domenica 17 ore 9,00 : “A spasso con la Si.Riusa” (vedi programma allegato) e per chi lo desidera pranzo a 15 euro - “Merenda Sinoira“ ore 17,30 Mercoledì 20 ore 21 : “io leggo, tu leggi, egli legge…cosa?” Giovedì 21 ore 21 : serata con Davide Ursi Sabato 23 ore 17 : rassegna film per bambini e famiglie Domenica 24 dalle ore 12 alle 13 : APERITIVO DI BUONA PASQUA Lunedì 25 dalle 13 fino a sera : “dell’Angelo” pasquetta come una volta… dalle ore 13 in poi fino a sera… ci sarà la possibilità per chi ha uno strumento di portarlo e di allietare la giornata Mercoledì 27 ore 21 : “io leggo, tu leggi, egli legge…cosa?” Giovedì 28 ore 21 : serata con Davide Ursi Sabato 29 : cena a sorpresa Domenica 30 dalle ore 17,30: “Merenda Sinoira” Per le merende, i pranzi e le cene è gradita la prenotazione. Per informazioni sulle serate i corsi e i pomeriggi del sabato telefonare a 347 7405508. Vi aspettiamo con entusiasmo e se avete proposte da fare siamo lieti di conoscerle. Orario di apertura del circolo:

Venerdì dalle ore 21 alle ore 23 Sabato mattino dalle ore 9 alle ore 12,30 Pomeriggio dalle ore 15 alle ore 23 Domenica dalle ore 9 alle ore 23 Domenica 17 aprile passeggiata tra le colline del Monferrato La Si.riusa organizza la prima uscita di primavera nelle splendide campagne Monferrine con visita alle architetture sacre, aperitivo pranzo e soprattutto con tanti amici con cui condividere queste belle esperienze. Raduno ed iscrizione alle ore 8,30 al circolo “la Si.riusa” presso lo Parco storico del Basso Monferrato ex Asilo infantile di Gabiano; alle ore 9 partenza dell'escursione. Itinerario: discesa a lambire il laghetto irriguo del castello fino alla strada di fondovalle si svolta a sinistra imboccando una lunga strada inghiaiata in piano che ridiventa asfaltata alla Cascina Ventolina; nei pressi di un muro in cemento si prende lo sterrato a sinistra che gira intorno al Bric Castello dove sorgeva l’antico maniero dei Miroglio, signori del luogo, fino a giungere al sentiero che porta a Varengo lambendo il cimitero, dove si fa tappa per la visita del borgo di Varengo, dell'Ostello comunale “la Sosta” e della chiesa di Sant'Eusebio splendido esempio di architettura tardo barocca piemontese su progetto del casalese Franco Ottavio Magnocavalli conte di Varengo recentemente restaurata. Dopo l'eventuale aperitivo presso la trattoria “Stamberga del drago” si lascia Varengo per Casaletto dove si incontra la Cappella S. Maria della Neve con la sua graziosa facciata in mattoni; nel timpano è disegnato il profilo di un cuore. Si prosegue quindi fino a Mincengo dove incontriamo la cap-

pella di Santo Stefano poi proseguendo lungo la strada provinciale arriviamo a Zoalengo dove si visiterà la chiesa di Sant'Aurelio ricostruita con facciata neoclassica a due ordini di lesene, con timpano triangolare; scalinata; pianta a navata unica con cappelle. Campanile: tre campane Gattinara e orologio Trebino. Inoltre nella frazione si può ammirare il panorama delle rocche ed i dirupati versanti boscosi che si stringono verso il Po, e contemplare le varie cappelle votive. La passeggiata si conclude con l'arrivo al parco storico del Basso Monferrato dove su prenotazione, per i soci Arci sarà possibile pranzare al costo di € 12 acqua inclusa altre bevande escluse. Possibilità di tesserarsi al momento dell'iscrizione. Menù: Polenta e salciccia, Polenta e fagioli, frutta o dolce, in alternativa per chi non ama la polenta, pasta con sugo da definire, fagioli, salciccia con contorno di patate. Dopo il pranzo è possibile visitare il Parco multimediale del Basso Monferrato. Per prenotazioni: Raffaella 3477405508; Silvio 3452327167. 9


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Azienda agricola: San Giovanni Vecchio a Moncestino (AL) A Moncestino c’è una interessante attività, oggi non molto diffusa: un allevamento di bovini e suini!. Già vedo i punti interrogativi nella testa dei nostri lettori, un allevamento? e da quando allevare animali da macello è una attività non molto diffusa? L’originalità non sta nell’allevamento in sé ma nel modo in cui vengono allevati. Andiamo per ordine: l’azienda in questione si denomina ufficialmente : Azienda Agricola Biologica San Giovanni Vecchio, titolare Zanotto Roberto, “capitale” animale: Zanotto Roberto 40 bovini e 30 suini, allevati sostanzialmente allo stato brado; in pratica liberi di starsene nel prato a brucare l’erba o nella stalla dove comunque trovano cibo preparato ad hoc da Roberto, niente mangimi, solo fieno, erba, grano, meliga ed altri alimenti prodotti nell’azienda... mica acquistati!. Nella casa di campagna della famiglia è stato ricavato un negozietto di macellaio, e una locale per ristorazione prevalentemente usato nella brutta stagione o con tempo inclemente, altrimenti meglio mangiare all’aperto, indovinate cosa: grigliate di carne e verdure, tutte cose rigorosamente prodotte da Roberto. Ma le sorprese non finiscono qui. Una volta la mese nell’azienda viene macellato un capo e se vi trovate da quelle parti potrete andare ad acquistare carne rigorosamente biologica, visto

che l’azienda ha tanto di certificato Q.C.&I. e di fornitore di Qualità ambientale del Parco fluviale del Po e dell’Orba. Se poi prenotate, eviterete di perdervi i tagli migliori. Da parte nostra oltre al recapito ed al telefono vi diamo anche le date della macellazione quando potrete acquistare. 21-22-23 aprile, 19-20-21 maggio 16-17-18 giugno. Se quanto abbiamo scritto non basta ancora per farvi notare l’unicità dell’azienda, quando andate a trovare Roberto sapete che potete fare? fatevi accompagnare a vedere stalle e prati permanenti dove pascolano i bovini e provate ad assaggiare affettati, carni crude, grigliate. Potrete giudicare con cognizione di causa e comportarvi di conseguenza. Scherzosamente possiamo dire che qui i prodotti non sono a km zero, ma a… centimetri zero. Da parte nostra l’azienda la conosciamo da molti anni… Via San Giovanni 18 - Moncestino AL e-mail sgiovannivecchio@tiscali.it tel. 0142-945230 cell. 347-2819967 Aperto tutti i giovedì, venerdì e sabato con orario continuato.

Alcune immagini della Azienda Agricola San Giovanni Vecchio 10


GABIANO E DINTORNI

Caval’bistrot A Moncestino (AL) in via Savoia, 15 - Fraz. Seminenga - Giorno di chiusura: Lunedì telefono 0142-945573 - 347-9587656 - http://www.cavalbistrot.com/ Dove siamo stati questo mese? Per i nostri lettori abbiamo visitato un ristorante particolare. Particolare per i cibi serviti ed anche per la conduzione. Si tratta del Caval’ Bistrot di Moncestino. Arrivarci non è semplicissimo ma cercheremo Agostino e Noemi di spiegarvelo. Dalla provinciale che collega Verrua Savoia a Gabiano verso Pontestura, quando arrivate in una frazione chiamata Ganoia, proprio di fronte alla Pizzeria Fuorimano, girate sulla destra verso la collina seguendo le indicazioni per Moncestino, dopo una serie di curve arriverete al paese posto sulla cresta della collina e poi proseguite scendendo dall’altra parte. Tenete la sinistra fiancheggiando il cimitero e risalite il colle successivo, pochi metri e vi troverete in frazione Seminenga, sulla sinistra troverete una porticina con scritto Caval’ Bistrot, suonate e, se avete prenotato, solo se avrete prenotato, Agostino o Noemi, vi faranno accomodare in una delle loro salette (40 coperti in tutto) per un gustoso pranzo o cena. Agostino detto Ago di origini Catanesi ma innamorato delle nostre colline, già cuoco di prima classe allo Sheraton hotel, ha aperto da qualche anno un ristorante nel complesso attiguo al maneggio e relative scuderia, che oggi conta 13 cavalli e due pony. Da qui il nome del ristorante. Anche se i cavalli in gioventù sono sempre stati la sua passione, oggi per Ago è certamente prevalente il piacere del cucinare come potrete appurare di persona prenotando una

Filetti di Cernia saltata al brandy

Che cos’è un bistrot o bistro?: è un'espressione della lingua francese che significava originariamente osteria e in seguito ha assunto anche il significato di piccolo caffè. Molti artisti in genere e scrittori in particolare un tempo si rifugiavano nei bistrot per creare i loro capolavori, visto che non avevano il denaro per riscaldare le case o le camere che abitavano (dato che gli artisti quasi sempre erano squattrinati). L'origine della parola bistrot è incerta. Potrebbe trattarsi di un'espressione regionale derivata da Bistraud (nord della Francia) o Bistroquet nome dato agli aiutanti dei commercianti di vino o allo stesso vignaiolo; il termine, adottato nel 1800 a Parigi, si è successivamente

cena. Le sue origini siciliane oltre al carattere aperto e solare, hanno evidentemente influenzato la sua cucina, che può spaziare dal pesce, alla tipica cucina monferrina… rivisitata, come dice lui: in chiave mediterranea, introducendo cioè un pizzico di estro siciliano. Cosa significa? Ci dice che i cibi vengono preparati “alleggerendoli” un po’ dai grassi e dai condimenti, ma cercando allo stesso tempo di mantenere il gusto ed il sapore delle tradizioni. Un menù, tipico in questo stile, parte dagli affettati misti: lardo, coppa, salame crudo, serviti con gnocco fritto caldo. Seguono carne cruda, battuta al coltello con purea o rucola e agrumi. Straccetti di pollo alle erbe aromatiche; il risotto, sempre presente, è preparato in funzione delle stagioni. Agnolotti fatti in casa. Brasato o arrosto o cotolette di maiale con relativi contorni. Come dolci scordatevi il Bunèt o la Panna cotta, qui la Sicilia salta fuori: Coppa reale, Tortino al cioccolato e/o Crepes al cioccolato (non alla Nutella) e Meringhe alla fragola. Sin qui quanto ci ha spiegato Agostino. Ma adesso vi raccontiamo cosa ci ha detto la tavola domenica 13 marzo 2011 quando abbiamo pranzato al Caval’bistrot. Al momento della prenotazione avvenuta il giorno precedente alla domanda “carne o pesce”, abbiamo voluto sperimentare la diversità: il pesce. Volevamo vedere se nel cuore del Monferrato c’era un ristorate che sapesse servire del buon pesce e con un cuoco siciliano ci pareva una buona opportunità da sperimentare. E così: Antipasto a base di seppioline (bianche) con carotine (rosse) e piselli (verdi), in perfetto clima da Unità d’Italia, il tutto in un bagnetto di umido che implorava alle focaccine al formaggio, servite calde, di fare un tuffo per le famigerate “scarpette”. Buono, gustoso, leggero. Segue il primo a base di pasta: pipe rigate con gamberi, della giusta taglia e soprattutto, già puliti dell’esoscheletro, quindi tagliatelle fatte in casa al nero di seppia. Tutto ben condite e queste ultime servite avvolte a nido di rondine, leggermente piccanti e che lasciavano emergere il sentore di passata di pomodoro componente essenziale del nero sugo. Per secondo filettini di Cernia spinati e impanati saltati al brandy; per contorno due fettine di patate grigliate, con radiffuso in tutta la Francia. Una leggenda metropolitana farebbe derivare il nome dei piccoli locali parigini dal russo bouistro, che significa "rapidamente", (in cirillico: быстро). Al tempo dell'occupazione russa di Parigi (1814 - 1818) i soldati russi, che non avevano il diritto di bere alcolici, temevano di essere sorpresi dagli ufficiali quindi dicevano spesso bouistro, bouistro, "rapidamente, rapidamente!" Un'altra interpretazione è basata sul fatto che essendo i soldati russi gli occupanti, malvisti, di Parigi, i camerieri servivano loro da bere molto lentamente e i soldati irritati gridavano allora bistro bistro ovvero: быстро быстро 11


GABIANO E DINTORNI metto di timo e peperoni taglio à la julienne. Buona la cottura, non eccessiva del pesce che ne ha salvaguardato la consistenza e adeguata la preparazione che ne ha preservato il gusto delicato non soverchiandolo con aromi troppo forti. Infine un dito di zabaione fatto al momento: caldo, vellutato, denso, dolce al punto giusto. Altra caratteristica del locale: il caffè viene servito portando… la caffettiera in tavola. Disponibile comunque il caffè ristretto tipico del Bar.

Il Caval Bistrot lato cortile Col pesce fra le etichette disponibili, ci siamo concessi un vino bianco “Corte” del Castello di Gabiano da 12,5° servito fresco. Prezzo 35 € vini compresi. Possiamo dire di avere trovato un posto dove alla stessa tavola possono sedersi commensali dai gusti diversi, sia che amino la tradizione locale o il pesce, ed alzarsi soddisfatti.

Le scuderie Non è facile, ma al Caval’bistrot questo è possibile. Ma qui si fanno anche le Marende sinoire a base di salumi, formaggi, agnolotti burro e salvia, con vino della casa a 15 €, sempre su prenotazione. Che volete di più?

Circolo ippico Moncestinese Sempre gestito da Agostino c’è il maneggio. Nell’ambito delle attività equestri sono previsti lezioni e corsi per bambini e adulti e nel periodo estivo trekking anche notturni, e di più giorni e stage intensivi. Per informazioni www.circoloippicomoncestinese.com 12

Le ricette di Raffaella (Lella) La Torta di Castagne Quando si avvicina la Santa Pasqua mi ritrovo bambina nelle strade del paese ad annusare l’aria, un’aria che profumava di “torta di castagne”, un affaccendarsi di uomini e donne che trasportavano al “forno” su carriole e su carretti dei contenitori: teglie con un impasto da cuocere. Era una festa per me che già pregustavo il sapore delle castagne sposato a quello delle mele cotte con cacao e amaretti, un’alchimia unica. Correvo a casa con la speranza che mia mamma avesse già provveduto all’acquisto della “torta di castagne”, naturalmente per noi e poi da regalare a parenti e amici. Non ho mai voluto sapere la ricetta della torta, per me era una magia legata al paese e soprattutto ad alcune donne del paese “in grado di preparare una delizia inimitabile”, la torta della Luigina, quella della Anna, e la Teresa? Vogliamo dimenticarci della Mariuccia? Ora che ho superato la cinquantina, vivo questo ricordo e ancora oggi nell’approssimarsi della domenica di Pasqua chiedo alla mia mamma di procurarmi “la torta di castagne” senza la quale il pranzo della “festa” non sarebbe tale. I miei figli fin da piccoli hanno imparato ad apprezzarla ed è diventata una tradizione di famiglia e poi è, per me, un modo per ringraziare il paese che mi ha visto nascere e in cui ho vissuto i miei anni più importanti. Non riporterò su questa rubrica la ricetta della Torta di castagna, perché non ho mai provato neppure a farla, ma chiedo alle mamme, alle zie, alle nonne, di inviarci la loro e, perché no, di venire a trovarci con la torta e farcela assaggiare, pubblicheremo poi i loro nomi, e soprattutto le ringrazieremo per averci donato questa delizia, per me unica e soprattutto fonte di ricordi. Con questo colgo l’occasione per augurare a tutti una buona Pasqua, che sia veramente un momento di serenità e pace. (Lella : 347 - 7405508 - Parco storico del Basso Monferrato)

Auguri da GABIANO E DINTORNI


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