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ENNIO FONTANA «Pronto per scrivere un nuovo capitolo da Roberto Cavalli

ENNIO FONTANA

General manager di Roberto Cavalli

Il momento di cambiare

«Pronto per scrivere un nuovo capitolo nella storia di Cavalli»

Complice dell’exploit di Philipp Plein, di cui è stato braccio destro per 15 anni, Ennio Fontana è ora alle prese con la sfida di ridare lustro e visibilità internazionale alla Roberto Cavalli, di cui è da poco divenuto general manager. Una nuova fase nella vita del brand, sancita anche dalla nomina recente di Fausto Puglisi al timone creativo

DI CARLA MERCURIO

A dispetto dei suoi 20 anni di esperienza nell’industria della moda, si è parlato poco fino a oggi di Ennio Fontana, neo nominato general manager di Roberto Cavalli. Di sicuro l’essere stato per oltre 15 anni (non consecutivi) il braccio destro di Philipp Plein ha tenuto il manager all’ombra della personalità esuberante e accentratrice dello stilista tedesco. Ciò non toglie che il suo ruolo sia stato determinante per proiettare la griffe sugli scenari del fashion internazionali. Dopo cinque anni di militanza nelle fila della label con il ruolo di sales manager (dal 2000 al 2005) e un break di tre da Tod’s, dove è stato wholesale director Germanics, Ennio Fontana, nato a Genova nel 1979, è tornato al “primo amore” nel 2009, con la carica di chief commercial officer di Philipp Plein: una fase di grande dinamismo per il marchio, in cui si sviluppa la rete retail, wholesale e online a livello mondiale e il fatturato balza dai 4 milioni di euro del 2008 ai 200 milioni del 2015. Nel 2016 la promozione a general manager, nel momento in cui Philipp Plein si struttura come gruppo, con l’acquisizione di Billionaire (di cui Fontana è tuttora socio minoritario) e l’integrazione di Plein Sport, e con il turnover che cresce, arrivando a superare i 250 milioni di euro. È il momento di sviluppare il business delle licenze e di valutare ulteriori acquisizioni, con le due diligen-

ce che hanno visto nel mirino Cavalli (ironia della sorte) e Richmond, mentre Billionaire schizza dai 10 milioni di euro del 2016 ai 28 del 2018. Nel 2020 il divorzio: il magico sodalizio Plein-Fontana si scioglie, sulla scia del momento di crisi legato alla pandemia e alla vigilia di nuove trasformazioni per la griffe. E mentre Philipp Plein chiude le porte della mega-sede di via dei Giardini, a Milano, per Ennio Fontana si aprono quelle della Roberto Cavalli, griffe che aspira a rinascere, dopo un periodo fortemente travagliato. Con la carica di general manager di Cavalli, Ennio Fontana accorperà le funzioni di Gian Giacomo Ferraris, l’a.d. in uscita entro fine anno. Un passaggio di testimone

Tra i focus, lo sviluppo del menswear, l'ampliamento del wholesale e l'omnicanalità

che avviene dopo anni difficili per la griffe fiorentina (oltre 160 milioni il turnover stimato nel 2018, con il risultato operativo negativo per 35 milioni), passata per le tappe del concordato preventivo lo scorso anno, con conseguente piano di tagli lacrime e sangue in vista dell’arrivo di un nuovo investitore. Un’attesa concretizzatasi a fine 2019 con l’acquisizione della griffe da parte del miliardario di Dubai Hussain Sajwani, fondatore di Damac Properties, che l’ha rilevata dal fondo Clessidra attraverso la sua società di investimenti privati Vision Investments. Un deal che non ha impedito

Luogo e data di nascita

u Genova, 18 febbraio 1979

Esperienze

u Inizia il suo percorso nel 2000 con il ruolo di sales manager di Philipp Plein. Nel 2005 passa da Tod’s, con la carica di wholesale director Germanics, e nel 2009 torna a fianco allo stilista tedesco, che lo nomina chief commercial officer. Nel 2016 gli viene assegnata la poltrona di general manager della griffe, che lascia nell’estate del 2020

Il nuovo corso

u Nell’ottobre del 2020 viene annunciata la sua nomina a general manager di Roberto Cavalli. Un ruolo che accorperà quello dell’amministratore delegato uscente, Gian Giacomo Ferraris

la chiusura della sede storica di Osmannoro (Firenze), con il recente trasferimento della maison a Milano e la drastica riduzione dei posti di lavoro. Ora per Ennio Fontana è il momento di riportare Roberto Cavalli agli antichi splendori. È il momento di capitalizzare sulle skill aquisite, concentrandosi sugli asset tradizionali (il prêt-à-porter femminile), ma anche di ampliare gli orizzonti della griffe, in primis con il menswear e le calzature, che oggi ne rappresentano circa il 10%. Tra i focus ci sono anche il wholesale, con l'obiettivo di dare slancio al network di circa 200 negozi clienti, e il progetto di sviluppare un sistema integrato di omnichannel e logistica. In parallelo si punta a rinnovare il look dei monomarca in sintonia con il design di Puglisi: a oggi le vetrine sono 20 in totale, ma nel lungo periodo è attesa un'apertura in Faubourg St. Honoré a Parigi, a cui faranno seguito futuri opening in Germania, Austria, Russia e Stati Uniti. È anche ora, finalmente, di tornare a parlare di immagine, di ridare al brand, orfano di direttore creativo da oltre un anno dopo l'uscita di Paul Surridge, un ruolo da protagonista sulle passerelle internazionali. Un compito affidato a Fausto Puglisi, con il suo stile sexy e d'impatto. «Un designer capace di reinterpretare l'eredità e l'essenza di Roberto Cavalli», come lo ha definito Fontana, nell'annunciarne la nomina al timone creativo della label, pochi giorni dopo il suo arrivo da Cavalli. La squadra comincia a prendere forma: è tempo di cambiare. «Sono certo che il brand abbia ottime basi sulle quali costruire il prossimo capitolo di successo nella sua evoluzione», dice Ennio Fontana.

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