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STRATEGIA

VIRTUAL CEO ROUNDTABLE ON CREATIVE RESILIENCE

PRIMO PANEL L'innovazione è un treno che va preso al volo

Resilienza significa investire nelle startup, riprogettare i negozi, sfruttare al meglio il digitale e fornire servizi di eccellenza

DI ALESSANDRA BIGOTTA

Adottare la resilienza creativa come antidoto alla crisi: facile a dirsi ma difficile a farsi ed è per questo che l'ottava edizione della nostra Ceo Roundtable - svoltasi in versione virtuale su Zoom - ha coinvolto un parterre di relatori di alto livello, appartenenti ai mondi di finanza, moda e tecnologia, con un'audience di circa 500 iscritti, ammessi all'evento con un metodo di registrazione selettivo. Ad aprire i lavori e a moderare i tre panel è stato Marc Sondermann, direttore e ceo di Fashion magazine e di eBusiness. «Oggi - ha esordito - le aziende devono attrezzarsi per farsi valere in scenari all'insegna di una selezione spietata. Dopo un 2021 ancora condizionato dalla pandemia, il 2022 potrebbe essere l'anno della ripartenza e dobbiamo farci trovare pronti». Insieme a lui nel primo panel Stefano Molino (senior partner e responsabile del Fondo Acceleratori di Cdp (Cassa Depositi e Prestiti) Venture Capital Sgr-Fondo Nazionale Innovazione), Pietro Negra (ceo di Pinko), Ivano Cauli (a.d. di Openmind) e

Diego Caldognetto (managing director vani aziende supportate dal Fondo Acceledi Fashion Words). A prendere per pri- ratori va citata Acbc, che delle sneaker con mo la parola è stato Molino. «Quello che le suole intercambiabili ha fatto una storia abbiamo creato con il Fondo Nazionale di successo, legata a un mix di sostenibilità Innovazione - ha affermato - è un insie- e innovazione. Innovazione che, ha detto me di fondi che accompagnano le startup Pietro Negra di Pinko, «è un treno che va nelle fasi di sviluppo. Abbiamo dato vita preso al volo: non è il momento di perdersi al fondo di accelerazione di cui mi occupo, in astrazioni. Noi imprenditori dobbiamo ne lanceremo un altro lega- sfoggiare abilità agonistiche, to al Technology Transfer e usando la tattica nel breve un altro ancora di Corporate termine e la strategia nel lunVenture Capital. Lavoriamo Finisce l'epoca dei go». In questi mesi, ha puninoltre su fondi di late stage negozi-cattedrale. È il tualizzato, «il negozio fisico si e abbiamo un'attività legata momento di boutique è trasformato in un centro di a un fondo di fondi di ventu- new local, pensate costi con ricavi incerti. Finora re capital». Da questo insie- per un cliente che abbiamo pagato affitti relame di strumenti scaturisce vive in simbiosi con lo tivi a una frequentazione deuna massa critica di oltre un smartphone e i social gli store che, di fatto, si è più miliardo di euro, con l'obietPietro Negra che dimezzata». Dall'impasse tivo di generare una capacità PINKO deve nascere un nuovo assetd'investimento nelle startup e to: «Finisce l'era dei negozinell'innovazione italiane pari cattedrale, costosi e non etici a quella di altre nazioni. Il nostro Paese - ha sottolineato Negra - e inizia quella di «esprime nel venture capital investimen- boutique new local, pensate in ottica omti annui per 500-600 milioni, meno che nicanale per un cliente che vive in simbiosi Francia, UK e Germania: c'è spazio per cre- con lo smartphone e i social». A proposito scere, mettendo insieme realtà emergenti, di tecnologia è intervenuto Ivano Cauli, al investitori e corporate». Tra le circa 40 gio- vertice di Openmind, società specializzata

FOSTERING STRATEGIC DIFFERENTIATION REIMMAGINARE IL PERIMETRO DI BUSINESS Stefano Molino Senior Partner CDP VENTURE CAPITAL SGR Pietro Negra Ceo PINKO Ivano Cauli Ceo OPENMIND Diego Caldognetto Managing Director FASHION WORDS

nella digital innovation. «Il digitale è una discriminante - ha esordito - ma senza un ripensamento dell'organizzazione interna delle aziende non va da nessuna parte. Non c'è digitale efficace senza una cultura del digitale». «Sapersi raccontare in chiave multicanale - ha proseguito - è la chiave del futuro. Il lockdown ci ha fornito lezioni inaspettate: non solo realtà altisonanti come Non c'è digitale Louis Vuitton senza una cultura hanno dovuto del digitale, il trovare modache comporta lità innovative un profondo per coccolare il ripensamento da cliente e farlo parte delle aziende sentire parte del Ivano Cauli OPENMIND proprio mondo, ma a sorpresa ci hanno insegnato qualcosa pure i piccoli negozi, con i commessi che organizzavano dirette su TikTok e vendevano da lì». L'efficacia della comunicazione passa anche dagli strumenti linguistici: ne sa qualcosa Diego Caldognetto di Fashion Words, agenzia leader in Italia di traduzioni e copywriting per la moda. «I contenuti localizzati, anche a livello linguistico, possono essere sia un'arma, sia un boomerang - ha puntualizzato -. Nel nostro campo non è infrequente trovare errori grossolani anche sui siti di nomi di grande risonanza internazionale: una frase in mandarino invece che in cantonese, schede prodotto tradotte solo a metà, strafalcioni negli slogan. Noi seguiamo quattro regole, ossia qualità, prezzo, velocità e specializzazione: pensiamo che agire su diversi tavoli crei confusione e preferiamo concentrarci su uno solo, il fashion». 

SECONDO PANEL Un momento straordinario per acquisire aziende

Da un lato Marco Marchi, artefice un anno fa di Eccellenze Italiane, e dall'altro Andrea Ottaviano, ceo di Clessidra Sgr: da entrambi una lezione sulla capacità di gestire il cambiamento e saper rilanciare

DI ELISABETTA FABBRI

Se si sa guardare oltre l'ombra lunga del Covid, customizzata». Il wholesale, secondo Marchi, si scopre che moda e finanza sono ricche di ha ancora frecce al proprio arco: «Gli store di fermenti vitali. Questa è la sensazione emersa proprietà hanno risentito di più del momento dal secondo panel della nostra Virtual Ceo difficile di mercato rispetto a quelli di proRoundtable on Creative Resilience, vincia». «L'Italia ha un potenziale notevole, che ha visto protagonisti Marco Marchi, che si può far emergere facendo squadra con amministratore unico della holding Eccel- fornitori e istituti di credito - ha concluso - ed lenze Italiane, e Andrea Ottaviano, ceo è un momento straordinario per comprare. di Clessidra Sgr (Italmobiliare). Eccel- Non ho fretta, ma spero di finalizzare un'aclenze Italiane è una holding cui quisizione entro l'anno». Andrea Marchi ha dato vita poco più di Ottaviano, ceo di Clessidra Sgr, un anno fa, riunendo sotto lo ha sottolineato come questa sia stesso tetto i marchi Liu Jo e Blumarine. L'imprenditore non si è fatto intimidire dalla L'idea di Eccellenze Italiane nasce dalla consapevolezza una fase di riorganizzazione della finanza italiana, private equity compreso, che non perde di vista pandemia e sul suo tavolo ci che se si è piccoli e le imprese della moda. «Il Covid sono parecchi dossier, aziende soli è molto difficile - ha spiegato - ha portato a galla fra i 30 e i 50 milioni di fattu- combattere le sfide di problemi latenti. A fare la differato. «In un mondo globale - ha un mondo globale renza sarà la capacità di gestire esordito Marchi - se si è piccoli e il cambiamento». «I capitali ci soli risulta difficile combattere. Marco Marchi sono - ha aggiunto - ma bisogna Da qui sono partito per EccelECCELLENZE ITALIANE capire l'ottica imprenditoriale lenze Italiane, una "casa" per i che si va a supportare. Per essere brand e uno strumento per creare nuove si- appetibile agli occhi del private equity una renergie. Più sei grande e più hai potere nelle altà della moda deve vantare una leadership trattative con la finanza e i landlord: i francesi in una specifica categoria di prodotto, essein questo senso sono maestri». Sembra tra re presente in uno o più mercati geografici, l'altro ormai a portata di mano per Bluma- avere la capacità di andare online». Come rine il raggiungimento di un ebitda positivo dimensioni, «le imprese devono essere suffia cifra doppia, nonostante l'acquisizione sia cientemente grandi, per sostenere il cambiaavvenuta poco prima del lockdown. Marchi è mento e attrarre clienti». «Importante - ha convinto che non si debba mai dare nulla per chiarito - ricordare che non esiste la globalizscontato, anche a livello distributivo. «Negli zazione dei consumi. Occorre che un marchio Usa - ha affermato - l'85% delle transazioni vada dove è più attraente: inutile vendere 100 commerciali passa ancora attraverso le ven- piumini a Marrakech». Un altro tema scotdite fisiche, seppure al centro di un cambio di tante è il contenimento dei costi, tra cui quelli modalità: per esempio, risulterà fondamenta- fissi della prototipia: «Un campionario vasto le essere più local e puntare su un'offerta più può riflettere un'insicurezza del brand». 

LEVERAGING ITALIAN STRENGTHS DOVE INVESTONO I FONDI DEL Marco Marchi LIFESTYLE Amministratore Unico ECCELLENZE ITALIANE HOLDING

Andrea Ottaviano Ceo CLESSIDRA PRIVATE EQUITY

VIRTUAL CEO ROUNDTABLE ON CREATIVE RESILIENCE

TERZO PANEL un lato l'heritage e dall'altro l'innovazione, Non perdere vendite fisiche uno dei settori sui quali l'azienda ha alzato i budget di investimento. «120 passaggi e ottimizzare il servizio: per realizzare una scarpa, questo è il cuore della nostra realtà - ha osservato -. Ma ci sono anche il 3D, grazie al quale stiamo sfide che richiedono più innovazione progettando una collezione che bypassa per la prima volta il classico campionario e sarà venduta online, e i social, con cui mi La tecnologia può fare ancora molto per inquadrare chi entra interfaccio direttamente con in store. Basilare agire in chiave local, ma partendo da filiere e i clienti. È fondamentale che processi centralizzati. C'è ancora troppa frammentazione tecnologia e saper fare si troDI ALESSANDRA BIGOTTA Uno dei settori per i quali abbiamo vino a metà strada». Anche le aziende del made in Italy «do«Come realizzare il pieno potenziale del venduto e nel filo diretto aumentato il budget vrebbero individuare un pundell'omnichannel?»: da questa domanda con la fabbrica di produzione è l'innovazione: to d'incontro. Abbiamo tante sono partite le riflessioni del terzo panel «garantisce alla clientela un'e- l'heritage e il 3D piccole fabbriche d'eccellenza, della nostra Ceo Roundtable virtuale. sperienza d'acquisto fantastica, devono incontrarsi che da sole non sono appetiA confrontarsi Riccardo Sciutto (group con consegne veloci, mirate e a metà strada bili per eventuali investitori, ceo di Sergio Rossi), Roberto Tribioli (ceo di Patrizia Pepe), Mario Davalli (country manager di Cegid) e Arcangelo iper personalizzate», ha detto Sciutto. «Poter contare su un'organizzazione produttiva Riccardo Sciutto SERGIO ROSSI ma insieme sì». La parola è passata a Roberto Tribioli di Patrizia Pepe, convinto del D'Onofrio (ceo di Temera). Omnicanali- centralizzata è importante - ha fatto che «la forza vendita va tà per Sergio Rossi ha significato aprire in proseguito -. Un magazzino centrale e fab- inserita in un'organizzazione omnicanale» un mese delicato come maggio un mono- briche che producono solo per noi ci ren- e che «l'integrazione centrale degli stock marca in via Montenapoleone, che grazie a dono più competitivi». Il ceo ha sottolinea- è una sfida chiave. Bisogna elaborare un strumenti avanzati nel servizio, nell'analisi to la doppia valenza della Sergio Rossi: da ragionamento d'insieme sulle priorità dei

FULL THRUST ON SALES EFFICIENCY REALIZZARE IL PIENO POTENZIALE DELL’OMNICHANNEL Riccardo Sciutto Group Ceo SERGIO ROSSI

Roberto Tribioli Ceo PATRIZIA PEPE Mario Davalli Country Manager CEGID ITALIA Arcangelo D’Onofrio Ceo TEMERA

singoli canali». Il negozio fisico «funziona se si connota come hub, un punto di riferimento per comunità di loyal customer con un approccio non più globale, ma locale». Il manager ha poi citato un progetto di contatto virtuale tra sales assistant e clienti, avviato con ottimi risultati durante il lockdown e che fa parte di una più ampia strategia multicanale. Mauro Davalli ha parlato a nome di Cegid, una pioniera nell'adottare la tecnologia cloud nelle soluzioni retail e, in sintesi, «aiuta le aziende a guadagnare vendite negli store», ha ricordato il direttore e ceo di Fashion, Marc Sondermann. Davalli è partito con una buona notizia: «Dal nostro osservatorio, composto da oltre 1.000 brand del retail fashion e 75mila negozi, abbiamo notato a luglio 2020 un +3% nel numero di scontrini sul luglio 2019, con un valore medio a sua volta aumentato. Gli ordini dal web sono balzati del 60%». Secondo Davalli l'efficientamento dei negozi deve basarsi innanzitutto sulla digitalizzazione, che permette di seguire il cliente nel suo percorso di acquisto con le stesse modalità dell'online, e sulla gestione unificata degli stock («Sbagliato avere uno stock per il retail, uno per il wholesale e così via»), in modo che il sales assistant sappia sempre rispondere con prontezza alle richieste del cliente stesso. Sales assistant che, tramite i giusti strumenti, sui riti di acquisto di questa persona deve sapere tutto. «La metratura e la zona in cui un negozio si trova non sono più parametri Un tempo i parametri chiave per un negozio erano location e metratura, ma oggi sufficienti a valutarlo - ha concluso Davalli -. Sapere usare gli strumenti del occorre saper usare social selling è prigli strumenti del oritario». Arcangelo social selling D'Onofrio di Temera, che dal 2009 si Mauro Davalli occupa della digitaCEGID lizzazione di molti brand di moda e lusso sui punti vendita ed è tra i maggiori esperti della tecnologia Rfid, è tornato sull'importanza del collegamento tra fabbrica e cliente finale e, a sua volta, sulla gestione ottimizzata degli stock. «Filiera e prodotto sono al centro di tutto - ha detto -. Noi di Temera abbiamo messo a punto un tag che disintermedia il prodotto e lo mette in contatto con il cliente: attraverso il cellulare io sono in grado di avere informazioni sulla sostenibilità, la tracciabilità e tutti gli altri valori che questo prodotto rappresenta, dando in parallelo la possibilità al brand di localizzare questo stesso prodotto nella filiera e acquisire informazioni». «Siamo di fronte a una vera urgenza digitale - ha affermato il ceo - per la quale i giovani sono il futuro. Per questo in Temera abbiamo istituito un "comitato di resilienza" in cui sono protagonisti». ■

ANDREAS SCHMEIDLER AWARDS

A fianco dei giovani senza i quali non c'è futuro

Emozionante il finale della Ceo Roundtable: nel giorno del compleanno di Andreas Schmeidler abbiamo consegnato i premi alla memoria di questo manager e imprenditore, scomparso prematuramente nel 2018, a due giovani che frequenteranno un Master presso la Saa School of Management di Torino. In video Marc Sondermann, Elena Possenti e Alessandro Consolo (Associazione Amici LA TESTIMONIANZA di Andreas), Claudio Benedetto IN VIDEO DI (co-ideatore del Master insieme a Saa School of Management e Zerogrey), Andrea Di Nicolò di Ebas e Federica Meyer. FEDERICA MEYER Vincitrice della prima edizione del premio Andreas Schmeidler nel 2019, Federica si è collegata in video spiegando che, grazie al Master offerto dall'Associazione Amici di Andreas e da Fashion, ora è pronta per lanciare il suo progetto Teien, un sito di Marc Sondermann e Alessandro Consolo e-commerce ormai prossimo al debutto.

EBUSINESS MANAGER OF TOMORROW: RICCARDO GALETTO Qui sotto Elena Possenti, moglie di Andreas Schmeidler, mentre consegna virtualmente il riconoscimento (cui ha contribuito Ebas) a Riccardo Galetto. Classe 1994, Galetto si è laureato con lode nel 2019 in Direzione d'Impresa, Marketing e Strategia e ha esperienze in consulenza creativa e strategica.

CREATIVE LEADER OF TOMORROW: MAR'YANA P'YETSUKH Nata nel 1998, Mar'yana ha una laurea triennale in Fashion and Textile Design, ottenuta con il massimo dei voti alla Naba, e ha vinto il progetto Future/lab di filiera sostenibile, coordinato da Fulgar insieme alla stessa Naba. Prima, esperienze in Armani e Cariaggi ne completano il profilo.

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