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3. Le criticità ambientali dell’attuale sistema di conduzione agricola

le criticità ambientali dell’attuale sistema di conduzione agricola

Se si considera la Tenuta di Cascine di Tavola come un unico agroecosistema è possibile definire le sue proprietà strutturali e funzionali al fine di valutare la sostenibilità dell’attuale modello gestionale attraverso un approccio sistemico. Un agroecosistema viene definito come un sistema funzionale di relazioni complementari tra organismi viventi e il loro ambiente di riferimento, delimitato da un confine arbitrario scelto volontariamente, il quale nel tempo e nello spazio raggiunge un equilibrio dinamico (Gliessman, 1990). Le proprietà strutturali di un agroecosistema sono rappresentate da : • Diversità: è data dal numero dei componenti e processi presenti nel sistema e dalla loro abbondanza relativa. Include tra le altre cose la biodiversità di geni, specie ed ecosistemi, come anche la diversificazione delle sorgenti di reddito e delle conoscenze, tradizionali e scientifiche; • Coerenza: fornisce misure del numero e della forza delle connessioni e dei flussi tra le componenti e i processi dentro il Sistema. Include tra le altre cose i bilanci ecologici, l’integrazione tra attività produttive e del lavoro familiare; • Connettività: è simile alla coerenza ma riguarda le connessioni con componenti e processi al di fuori dell’agroecosistema. Include tra le altre cose inquinamento extra-aziendale e la connettività del sistema produttivo con il reticolo idrologico e gli habitat esterni; integrazione delle attività aziendali nelle filiere e indipendenza da fattori esogeni; e la partecipazione degli agricoltori in reti sociali e istituzioni. Le proprietà funzionali di un agroecosistema sono rappresentate da : • Efficienza: è la quantità di alimenti, biocarburanti, fibre, legname e altri beni e servizi ecosistemici che può essere ottenuta da una unità di input (acqua, terra, energia, nutrienti e lavoro); • Stabilità: è la capacità del Sistema di rimanere vicino a stati stabili di equilibrio quando deve affrontare variazioni “normali”, e si riflette nella frequenza e ampiezza delle fluttuazioni delle variabili di stato; • Resilienza: è l’attitudine del sistema a mantenere le sue prestazioni così come definite da capacità e stabilità dopo un disturbo (i.e., qualcosa che influenza le condizioni usuali, in

Tab. 1 Proprietà strutturali e funzionali degli agroecosistemi e relativi indicatori (fonte: tradotto da El-Hage Scialabba et al., 2012). Notare che la proprietà funzionale “stabilità” è stata incorporata dentro la proprietà “resilienza”. DISPONIBILITÀ. Capacità del sistema di produrre cibo PROPRIETÀ FUNZIONALI

EFFICIENZA Dell’uso delle risorse impiegate valutata in condizioni “normali” in termini di: • resa ottenuta per unità di input (produttività); • ricavi ottenuti per unità di input; • qualità della vita di produttori e consumatori RESILIENZA Ai rischi ambientali e macro-economici valutata in condizioni di disturbo in termini di: • resa ottenuta per unità di input (produttività); • ricavi ottenuti per unità di input; • qualità della vita di produttori e consumatori

PROPRIETÀ STRUTTURALI

CONNETTIVITÀ Valutata in termini di: • inquinamento extra-aziendale e connettività • ambientale; • dipendenza da finanziamenti e input esterni; • partecipazione ed integrazione sociale COERENZA Valutata in termini di: • bilancio ecologico (acqua, suolo, habitat, nutrienti, energia); • integrazione economica; • manodopera interna DIVERSITÀ Valutata in termini di: • biodiversità; • diversificazione delle fonti di reddito; • conoscenza

inglese disturbance) o cambiamenti di lungo termine o permanenti delle condizioni ambientali o interne dell’agroecosistema stesso, inclusi impatti ambientali e macro-economici (Pacini e Groot, 2017). In Tab. 1 sono rappresentati esempi di indicatori utilizzati per quantificare le proprietà di un agroecosistema. Gli indicatori relativi alle proprietà funzionali contribuiscono al monitoraggio degli agroecosistemi e possono essere utilizzati per informare, ad esempio, i decisori politici, mentre quelli che rappresentano le proprietà strutturali sono più complessi e quantificano le relazioni tra le componenti interne del sistema e tra quest’ultimo e l’ambiente. La seconda classe di indicatori gioca un ruolo fondamentale per la progettazione delle strategie di gestione degli agroecosistemi (Pacini e Groot, 2017). Sulla scorta dei criteri ed indicatori appena indicati si evidenzia come dal punto di vista strutturale quello delle Cascine di Tavola è un agroecosistema con molteplici problemi legati a ciascuna delle suddette proprietà. L’assenza di un piano gestionale agro-ecologico ed economico comporta la frammentazione dell’intero sistema con conseguente

perdita di biodiversità e agrobiodiversità, inefficiente gestione della risorsa idrica per l’interruzione del reticolo idraulico, mancato presidio del territorio e maggiore esposizione a rischi ambientali provenienti dall’esterno. In linea con le criticità strutturali, anche la funzionalità dell’agroecosistema espressa sia in termini di resistenza sia di resilienza è conseguentemente compromessa. La superficie agricola utilizzabile, nel suo insieme di proprietà pubbliche e private, viene coltivata parzialmente ed in modo discontinuo senza un progetto agronomico di lungo periodo, quindi la funzione produttiva e la connessa redditività potenziale del sistema rimangono inespresse. In questo scenario si ha un progressivo aumento dei “disservizi” a scapito dei servizi ecosistemici forniti (Power, 2010) e quindi, sul lungo periodo, un aumento dei costi di gestione. La valutazione dell’attuale modello gestionale pone di fronte al rischio concreto di una progressiva disconnessione delle Cascine con l’ambiente circostante sia in ottica territoriale (aree ad alto valore naturalistico e agricole limitrofe, centri urbani) sia socio-economica (tessuto produttivo, politiche) con una generale perdita di connettività ecologica e quindi di biodiversità e resilienza a fronte degli effetti dei cambiamenti climatici.