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1.7.4. Il Podere del Caciaio

Foto 35 Il ponte in muratura di mattoni, con scalinate di accesso in pietra, ancora esistenti in corrispondenza della curva sud del canale della Corsa. Consentiva il collegamento tra le Prata delle Polline e del Prata del Pantano; tale manufatto, attualmente in stato di rudere, non permette più la connessione tra le due sponde del corso d’acqua, in quanto privo della parte centrale. Foto 36 Il “Porto” (o Darsena meridionale) sul canale della Corsa, contiguo allo Stradone del Caciaio e situato a sud dell’omonima Casa. Emergono sia l’apertura ad arco sul muro di contenimento, per il passaggio delle acque che alimentavano il Mulino della Cascina/ Brillatoio, che quella destinata a far defluire parte delle acque del canale a sud.

da nord (entrambi alimentati dalla derivazione della gora di Gello). In particolare, quello più a est era chiamato gora del Mulino della Cascina, o gorone del Brillatoio, proprio perché, fin dall’epoca medicea, ha alimentato l’opificio idraulico contiguo alla Fattoria di Lorenzo. Nel secondo-terzo decennio dell’Ottocento, è stata creata, in prossimità della Casa del Caciaio e in contiguità all’omonimo Stradone, un “Porto”, deviando una parte dell’acqua del canale della Corsa verso sud, con conseguente realizzazione di un approdo per le imbarcazioni; queste potevano navigare fino alla Darsena posta di fronte alla Rimessa delle Barche, percorrendo un ampio anello all’interno delle Pavoniere. Tale Porto sud è stato recentemente restaurato, anche se si trova di nuovo in stato di abbandono (Foto 35, 36, 37, 38). Sul canale della Corsa era anche presente, fin dal Seicento, un ponte, che collegava la Casa del Caciaio, e quindi le Prata delle Polline, con il Bosco della Pantiera e le Prata del Pantano; di questo manufatto permangono alcuni resti dei supporti laterali.

1.7.4. Il Podere del Caciaio

L’ambito attualmente non ha un ruolo ben definito all’interno del parco; originariamente faceva parte delle Prata delle Polline ed era caratterizzato da pascoli articolati da una tessitura a maglie larghe, le cui trame erano segnate da fossi per il deflusso delle acque piovane, da

Foto 37 Deviazione sud del Canale della Corsa con ponte in ferro, che consente il collegamento tra le due sponde dello stesso corso d’acqua; tale manufatto è situato lungo lo Stradone del Caciaio, in contiguità alla Darsena meridionale. Foto 38 Cancello situato di fronte al ponte sopra descritto (si veda foto 37); tale ingresso dà accesso al percorso lungo il canale della Corsa, nel tratto che prosegue fino al Mulino della Cascina/ Brillatoio. Oggi tale percorso è invaso dalla vegetazione infestante e l’ingresso monumentale è fortemente degradato.

percorsi inerbiti e da filari di alberi, principalmente olmi, le cui foglie, molto nutrienti, venivano utilizzate per alimentare gli animali, soprattutto vacche da latte. Oggi, questi antichi pascoli sono stati, per la maggior parte, trasformati in un grande prato con alberature sparse, di specie alloctone, non legate alla storia del luogo; tale spazio prativo è caratterizzato da collinette artificiali, create dopo l’approvazione del piano attuativo del 1989, con l’intento di realizzarvi una parte del vicino campo da golf, che ha cancellato tutte le trame dei pascoli arborati mediceo-lorenesi, sia nelle Prata del Pantano, che in quelle delle Polline, relativamente alla parte interessata dall’intervento di trasformazione funzionale. Questa zona della Tenuta, che ha ospitato la prima localizzazione del campo da golf a nove buche, è stata poi ceduta al Comune di Prato, è stata destinata a spazio pubblico dai caratteri informali, vista l’assenza di percorsi, di arredi e attrezzature. L’unica parte che mantiene un uso parzialmente agricolo è quella a sud della Casa del Caciaio, quindi una porzione esigua. Il complesso colonico con annessi, anche se è stato recentemente ristrutturato e utilizzato come presidio “Slow Food” per la ristorazione, risulta attualmente abbandonato, mentre nel terreno contiguo è stato creato un orto didattico (Foto 39, 40, 41, 42). Di fronte al complesso colonico vi è un prospetto di un annesso, molto suggestivo, dalla cui apertura è possibile ammirare uno scorcio del paesaggio rurale; qui, un tempo, erano presenti i lavatoi dove venivano le donne a lavare i panni.