Anzio-Space 49 - Febbraio 2013

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Il primo di 30.000 A chi di noi non è cara Anzio, questa cittadina meravigliosa e unica al mondo per le sue risorse paesaggistiche, climatiche e culturali, illuminata da una luce speciale nei mesi estivi e oscurata in un sonno letargico nel resto dell’anno? Purtroppo le classi dirigenti, dal dopoguerra in poi, si sono dimostrate ben poco capaci di pianificare un progetto a medio e lungo termine per valorizzare l’intero territorio della città e renderlo produttivo e appetibile per tutti i 365 giorni dell’anno, cercando di avviare un credibile sviluppo culturale e turistico che potesse invertire la tendenza attualmente in atto a retrocedere a lembo estremo della periferia romana. Anche i goffi e contraddittori tentativi delle ultime amministrazioni di opporsi, a parole, a questa condizione endemica di Anzio puntando su una chimerica rinascita del nostro territorio, stanno tragicamente appassendo sotto il peso della cementificazione, con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Intanto la città nell’ultimo trentennio è raddoppiata demograficamente e circa trentamila dei nuovi abitanti hanno subito la politica inconcludente degli anziati doc: i cugini di Anzio. Vale la pena di fare autocritica, in questo senso, e rendersi conto che se non c’è soluzione al progresso del territorio la responsabilità risiede proprio nel carattere dei portodanzesi d’annata che amministrano da decenni con un cuore d’oro, ma in modo grossolano, senza concretezza, lungimiranza, adeguamento ai tempi e tanta, tanta, tanta individualistica megalomania. È evidente che c’è la necessità di rompere uno schema e aprire lo spazio politico anche ai nuovi residenti di Anzio, che possono sicuramente dare forti stimoli alla crescita del paese. Intanto il Partito Democratico propone come candidato sindaco alle prossime elezioni amministrative l’ing. Ivano Bernardone, vincitore delle primarie del 13 gennaio, un giovane professionista cittadino di nuova generazione, che da 28 anni vive e lavora a Lavinio. Fosse arrivato il momento per i nuovi residenti di Anzio di impegnarsi in una partecipazione più attiva per la crescita e lo sviluppo della città? Fosse arrivato il momento per i trentamila nuovi residenti di prendersi quello spazio politico che li attende da 30 anni? Visti i risultati dei cugini, c’è da augurarselo. Andrea Mingiacchi

Riviera Zanardelli 45 – Anzio Tel 06 98340765 - fax 06 98342058 Per informazioni: 333.73.50.189 pubblicita@anziospace.com


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Intervista al nuovo comandante della Guardia Costiera

VINCENTI: “RICHIESTO ALLA REGIONE IL DRAGAGGIO DEL CANALE PORTUALE” A solo poco più di quattro mesi dall’insediamento come comandante del porto di Anzio e responsabile della Guardia Costiera, il Tenente di Vascello Luigi Vincenti gentilmente concede un’intervista ad Anziospace. Facciamo il punto sulle problematiche relative al porto e alla costa. Comandante, all’interno del porto ci sono imbarcazioni affondate e sequestrate da anni, ci sono possibilità di ripulire la zona da questi relitti? “Del peschereccio affondato denominato S. Antonio abbiamo scoperto da poco le generalità del proprietario residente in provincia. Ci sono difficoltà a rintracciarlo di persona, appena potremo comunicare con lui completeremo l’iter burocratico che ci permetterà la rimozione del relitto. Per quanto riguarda il peschereccio egiziano, con cui sono sbarcati diversi extracomunitari nella zona di foce verde e sottoposto a sequestro, non possiamo rimuoverlo finché il Tribunale non ci darà conferma della confisca dello Stato.” Il peschereccio affondato anni fa davanti il porto con 16 mila litri di gasolio nei serbatoi, visto anche l’intervento di emergenza dello scorso anno per tamponare delle perdite e l’eventuale intralcio alla costruzione del bacino esterno del nuovo porto, quando verrà rimosso? “Abbiamo la zona sotto controllo e il way point fisso nel pattugliamento ordinario in mare. Non abbiamo rilevato nessuna perdita di carburante per ora. Purtroppo anche qui c’è un procedimento penale in corso che deve dare la parola fine a questa brutta vicenda. La Guardia Costiera ha da subito diffidato i responsabili e allarmato le istituzioni di rischio per l’ambiente.” Quest’inverno due aliscafi della tratta per Ponza sono stati sistemati sul suolo pubblico al di fuori di competenze cantieristiche, è possibile ciò? Si potrebbe fare per altre imbarcazioni? “Sì, è possibile, ma solo per il rimessaggio, senza esercitare lavori di qualsiasi tipo, messi in sicurezza e con il permesso del comune che ha provveduto a rilasciare l’autorizzazione. Certo possono farlo altre imbarcazioni seguendo le stesse procedure.” Cosa migliorerebbe ad Anzio ora che ha cominciato a conoscerne vizi e virtù? “Anzio ha molte similitudini con Viareggio, la cittadina da cui provengo. La più evidente è la secca in prossimità dell’ingresso del porto, che ha creato non pochi problemi ai naviganti che non prendono le dovute informazioni dagli organi marittimi. Abbiamo già fatto riunioni per migliorare il segnalamento marittimo, creando un canale dove procedere costantemente all’escavo. Visto l’ormai noto problema, abbiamo chiesto alla Regione di pianificare due interventi di dragaggio all’anno in modo che la città possa ospitare piccole navi da crociera e navi commerciali favorendo un movimento positivo per Alessandro Tinarelli l’economia della città.”

GLI INTERVENTI STRAORDINARI Questi gli interventi straordinari effettuati dalla Guardia Costiera da ottobre a dicembre 2012: *19 ottobre: barca a vela con turisti francesi, tra cui 5 bambini, si arena sulla secca situata in prossimità del porto. Le buone condizioni meteo e il pronto intervento della Guardia Costiera risolvono con successo l’inconveniente. *20 ottobre: mentre due subacquei con il loro gommone si avviano ad uscire dal porto, per motivi ancora da accertare vengono sbalzati in acqua e il mezzo con il timone girato tutto su un lato prende a ruotare su se stesso, creando una situazione di estremo pericolo per chi si trova in mare e può essere gravemente ferito dall’elica. Fortuna vuole che mentre la Guardia Costiera si prepara ad intervenire, nei paraggi si trova un altro gommone che riesce a proteggere i naufraghi. *Sempre il 20 ottobre: nel tratto di mare prospiciente Lavinio, un allarme attribuito a pirati del mare mobilita la Guardia Costiera. Uno yacht di oltre 20 metri viene abbordato da ignoti che derubano i proprietari per poi costringerli a gettarsi in mare. Per fortuna riescono a salvarsi perché la riva è vicina. Invece l’imbarcazione viene fatta immediatamente affondare e i pirati fuggono su un gommone. Gli uomini del comandante Luigi Vincenti anche questa volta sono pronti a intervenire. *28 ottobre: isolata all’interno del porto una vasta macchia di olio esausto ed estinta con appositi panni assorbenti. Sventato il pericolo di grave inquinamento all’interno del bacino portuale. *28 dicembre: La Guardia Costiera, su segnalazione del 112, interviene per sventare un tentato suicidio di una donna pronta a gettarsi in mare dalla scogliera dietro il porto. Nel caso non si fosse riusciti a farla desistere dal suo gesto estremo, per la donna ci sarebbero state poche possibilità di salvezza a causa del mare molto mosso. Anche l’eventuale intervento dei soccorritori, pronti a tuffarsi, sarebbe risultato probabilmente vano. AT


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Un viaggio speciale per portare aiuti e solidarietà ai terremotati emiliani

LE GUARDIE ZOOFILE DI NETTUNO A SAN POSSIDONIO Si erano dati appuntamento la sera del 15 dicembre, subito dopo aver terminato il proprio lavoro, e dopo aver viaggiato per tutta la notte, sono arrivati l’indomani alle 7,20 a San Possidonio (Mo), uno dei paesi del modenese colpiti dal sisma di fine maggio scorso. Il comandante Fontana Gianni, il responsabile settore Animali, Silvio Marsili, e una rappresentanza delle guardie zoofile Ecologiche città di Nettuno, hanno raggiunto le popolazioni terremotate per portare non solo un contributo di dolci natalizi da Anzio, ma soprattutto per dimostrare come la nostra città non si sia dimenticata, una volta spenti i riflettori, delle difficoltà in cui vivono gli abitanti delle zone terremotate. L’ARRIVO IN EMILIA - “Siamo stati accolti in maniera davvero esemplare” – racconta Silvio Marsili –“il vice-sindaco, signora Eleonora Zucchi, ci ha subito portato al caldo, vedendo come fossimo impreparati alle condizioni climatiche davvero impervie, e rimanendo meravigliata di tutte le cose che avevamo portato”. Sul camion messo a disposizione dalla EcoImballaggi, sono stati infatti stipati 263 tavolette di cioccolata, 323 torroni, 263 pacchi di caramelle e 500 tra panettoni e pandori, che l’amministrazione comunale di San Possidonio ha poi regalato in occasioni di serate particolari (alla festa organizzata per i bambini sono stati donate le caramelle, per la serata dei canti natalizi del coro sono stati distribuiti i panettoni, ecc). “L’Avis locale – continua Marsili - ci ha voluto conoscere per congratularsi con noi e per offrirci una colazione davvero esagerata: toast, panini, torte, caffè, orzo, camomilla, insomma ogni bendiddio, tutto rapportato anche a quello che hanno e come vivono”. I SEGNI DEL SISMA – Marsili ci racconta poi la grande forza di queste persone, che stanno cercando di tornare alla normalità nonostante le tante difficoltà. “Il sindaco Rudi Accorsi e il vice sindaco Eleonora Zucchi ci hanno accompagnati per le vie di San

Possidonio, dove ci hanno mostrato quello che hanno realizzato in questi 7 mesi, ossia 28 moduli abitativi costruiti per le famiglie che non avevano più una casa, le scuole costruite in legno con un buon potere isolante a tal punto che stanno cercando di trovare una soluzione per abbassare più possibile la temperatura delle caldaie attualmente tarate a 16°, perché dentro fa tanto di quel caldo che i bambini non riescono a studiarci. Purtroppo rimane anche il lato drammatico, quello degli edifici semidistrutti, come la chiesa storica del paese e che dovrà essere abbattuta. Per il momento è stata racchiusa dentro un ‘cappotto d’acciaio’ per evitare

che, crollando, finisca addosso al comune o alle altre case. Dopo aver visitato il paese, ci hanno riportato in comune, dove ci hanno regalato il gagliardetto municipale e magliette con la scritta-slogan della ricostruzione: ‘Ricominciamo da qui’. Dunque una bella giornata di solidarietà. Poi di corsa a casa. Siamo arrivati alle sette di sera, e siamo andati direttamente a letto “con i mezzi usati per il trasporto…” Il responsabile del settore Animali ha poi ricordato come questa iniziativa sia stata resa possibile anche grazie all’A.T.S. di Roma, alla Cooperativa Sociale Futura, alla Pasticceria De Fulvio che ha contribuito con panettoni artigianali, al Caffè della Posta di Lavinio, nella persona di Sandro che è partito con loro in Emilia, alle Delizie del Forno, al distributore di benzina Pomponi di Lavinio, a Radio Enea che li ha supportati per due settimane, mandando un’infinità di annunci per pubblicizzare l’evento, oltre a tutti quei

cittadini che si sono prodigati, aiutandoli in qualsiasi modo. Dopo questa bell’esperienza in Emilia, quali saranno le prossime iniziative? “Per prima cosa – risponde Marsili dovremo organizzare un bando di concorso per l’arruolamento di nuove guardie zoofile. Ragazzi che abbiano a cuore la tutela dell’ambiente e degli animali. Serve gente pronta a partire in qualsiasi momento, purtroppo quando abbiamo notizie di animali incidentati o feriti non possiamo perdere tempo. Bisogna soccorrerli subito. Molte volte la tempestività può salvare loro la vita. Poi abbiamo in serbo la realizzazione di una sorta di mostra canina aperta a tutti i cani, non importa se siano belli o brutti, obbedienti o meno, simpatici o no… L’importante per noi è che sia una festa che serva ad educare il cittadino al mondo degli animali, sensibilizzando nella stessa occasione l’iscrizione dei cani all’anagrafe canina con l’inserimento del microchip. Un cane dotato di microchip ha la possibilità di essere riconsegnato ai legittimi proprietari sia nel caso in cui si sia perso o abbia avuto un incidente, sia nell’eventualità in cui venga abbandonato dal padrone. Grazie al microchip, infatti, si può risalire al padrone”. E le iniziative legate all’ambiente? “Vorremmo, ma sarà dura, riqualificare la parte alta di Villa Borghese, quella vicino all’ospedale, per intenderci. Ci piacerebbe pulirla, bonificarla e aprirla al pubblico. Ci serve, per farlo, l’aiuto di qualche ditta specializzata nel settore. La planimetria della villa è perfetta per creare percorsi educativi, passeggiate o solamente per fare jogging. Insomma potrebbe diventare una bella realtà” Siamo sicuri che con la volontà che contraddistingue le Guardie Zoofile Ecologiche e con l’aiuto e la sensibilità, delle autorità e dei singoli cittadini, anche queste nuove iniziative verranno realizzate. Maurizio D’Eramo


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Sporcizia, incuria e ratti. Insegnanti e genitori uniti nella protesta

ISTITUTO COMPRENSIVO ANZIO I TRA BELLEZZA E DEGRADO

È attento il riguardo che il comune di Anzio riserva per la struttura situata in via Ambrosini, un giardino esterno curato, prati verdi, nessun arbusto che rechi intralcio, nessuna mancanza che ne possa condannare l’estetica. Naturalmente, stiamo parlando di Villa Sarsina, e non certo dell’Istituto comprensivo Anzio I, che invece è da tempo sotto accusa per l’assurda situazione di degrado in cui si trova. Da ultimo l’ordinanza di chiusura del Plesso, ai primi di gennaio, firmata dal vice-sindaco Patrizio Placidi, per l’intervento straordinario di disinfestazione e derattizzazione. DEGRADO E POLEMICHE - Lunga, e in parte vana, è stata la lotta condotta da insegnanti e genitori nei primi di ottobre, dopo che una bambina frequentante la scuola

dell’infanzia ha rischiato uno shock anafilattico toccando gli escrementi di animali nel giardino, per la corretta igienizzazione del cortile e la rimozione di piante, arbusti, rami pericolanti e giochi dismessi all’interno di quest’ultimo, per rendere l’ambiente idoneo al compito che esso deve svolgere. Sono passati tre mesi, e la situazione non è molto cambiata. Ma se tutto il corpo docenti e i genitori hanno sollecitato più volte le autorità scrivendo al sindaco di Anzio Luciano Bruschini, all’assessore alle politiche della scuola Marco Del Villano e Patrizio Placidi, assessore dell’ambiente, per chiedere la bonifica dell’area, tutt’oggi la situazione resta difficile. Di chi è la responsabilità del fatto che delle creature così piccole e così fragili debbano vivere quotidianamente un simile ambiente? Come possiamo insegnare ai bambini la tutela dell’ambiente in cui vivono, se non vi è da chi di dovere la responsabilità di occuparsene? Per quanto riguarda poi l’attuale vicenda della presenza di ratti all’interno dell’Istituto, accaduta pochi giorni fa e che ha costretto la chiusura della scuola per due giorni, la domanda sorge spontanea: non si sarebbe potuta evitare, se

ci fosse stata una corretta bonifica del cortile? E soprattutto, quale garanzia vi è che ciò non accada di nuovo se il cortile non verrà correttamente igienizzato? ECCELLENZE DA TUTELARE - Eppure nonostante questi fatti di degrado, l’Istituto di Anzio I offre progetti e iniziative di alta qualità perché il dirigente scolastico, le docenti e tutto il personale lavorano per garantire ciò che di meglio si può offrire ai discenti. Si tratterebbe quindi di garantire loro la possibilità di curare, migliorare e poter essere fieri di tanto lavoro, perché credere che le fatiche e le soddisfazioni di tutti si possano condividere con gioia. E si tratterebbe di poter esclamare: “Cerca l’Istituto Anzio I di via Ambrosini? – Ebbene è l’edificio ben curato che circonda la prestigiosa Villa Sarsina!” e non più: “è quella struttura fatiscente che si nota ai lati della Villa più bella di Anzio!” L’obiettivo da porsi, quindi, come cittadini, genitori e figli, è quello di assicurare agli alunni un luogo dove poter imparare il rispetto per se stessi e per il posto in cui si vive, dando l’esempio, cooperando insieme, reclamando ciò che ci spetta, per poter “sfruttare” al massimo ciò che la scuola ha da offrire. Alessandra Toppetta

Gravi disservizi e disagi per i pazienti costretti ad attese interminabili

STRISCIA LA NOTIZIA ALL’OSPEDALE ‘RIUNITI’ Ha destato grande clamore mediatico e alzato un polverone di polemiche il servizio televisivo trasmesso il 16 gennaio scorso da ‘Striscia la notizia’, sulle condizioni in cui versa il Pronto soccorso del Presidio Ospedaliero di Anzio e Nettuno. Le immagini di pazienti costretti a stare per 5-6 giorni su lettighe nelle anguste sale d’aspetto, in attesa di un posto letto in reparto e senza qualsiasi attrezzatura di conforto, erano cose che quasi tutti noi, costretti prima o poi a recarvici come utenti, conoscevamo già; ma l’essere andati a finire in prima serata televisiva, in un contenitore come quello di Antonio Ricci, dallo share sempre alle stelle, non è che ha reso un bel servizio all’immagine della nostra cittadina, alimentando così polemiche e accendendo grandi dibattiti sull’argomento. DISAGI E POLEMICHE - Ma è mai possibile come afferma lo stesso direttore della D.E.A. Silvio Spaccatrosi, nell’intervista di Moreno Morello, che per fornire ai degenti un comodino su cui poggiare le proprie cose o poter mangiare i pasti che vengono

serviti, ci sia voluta una colletta da parte del personale medico e paramedico? Certo la situazione generale è riconducibile ai tagli regionali voluti dall’amministrazione Polverini che coinvolgono tutti gli ospedali laziali; ma è ugualmente vergognoso vedere e constatare come certe situazioni che vadano ad impattare su persone malate creando ulteriori sofferenze a loro e ai familiari che le assistono. Al momento dell’arrivo della troupe televisiva le persone presenti al Pronto soccorso, hanno subito denunciato tutta una serie di disservizi presenti all’interno della struttura da far rabbrividire; ad esempio è stato portato alla luce il fatto che i letti su cui giacciono i pazienti hanno delle dimensioni tali da non entrare negli ascensori. Il fatto che le barelle non sono utilizzabili perché servono ai malati del Pronto soccorso come letti, porta in alcuni casi i malati che devono recarsi a fare degli esami clinici in altri reparti, a dover scendere dal letto. INTERVIENE IL MINISTERO DELLA SALUTE - La prima decisa reazione a quanto

è andato in onda, è stata l’iniziativa del ministro della Salute, Renato Balduzzi, di chiedere ai carabinieri dei NAS di estendere le indagini già in corso sulla situazione del 118 a Roma, anche all’Ospedale di Anzio e Nettuno. In attesa dell’intervento ministeriale, la situazione va avanti nel solito caos e con gli interventi episodici privati. Abbiamo parlato della colletta delle maestranze ospedaliere per comprare i comodini, mentre è notizia di questi giorni la mostra pittorica, fotografica, scultorea ed orafa “L’arte di fare del bene”. Organizzata dalla Direzione Sanitaria dell’Ospedale Riuniti in collaborazione col Comitato per la lotta contro il cancro di Anzio e Nettuno. L’iniziativa di beneficienza, che si terrà presso Villa Sarsina dal 1° al 16 febbraio (orario: dalle 9,00 alle 17,00), è nata per raccogliere i fondi necessari per l’acquisto di attrezzature da destinare al nosocomio. Sabato 16 febbraio, alle ore 16 è prevista l’estrazione delle lotteria con in palio le opere esposte, realizzate dagli artisti che sono tutti dipendenti dell’Ospedale stesso. Maurizio D’Eramo


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Originario della Libia, la storia di un giovane e del suo sogno chiamato Italia

VILLA PARADISO: UNA CASA PER KALED Ad accogliermi nella casa famiglia “Villa Paradiso” di Anzio è la voce argentina di una piccola ospite che, interrompendo la merenda, mi guarda incuriosita e mi chiede, alla maniera diretta dei bimbi, come mi chiamo. È la prima volta che visito una struttura del genere e non mi stupisco più di tanto che la prima impressione sia proprio quella di essere accolti “in casa”. Simona Ricci, una degli operatori di comunità che vi presta servizio (anche se si fa fatica a considerare ciò che fa un semplice lavoro!) mi introduce in questo microcosmo, che ha l’arduo compito di sostituirsi ad una famiglia di origine che, per una serie di motivi, non può momentaneamente prendersi cura dei figli minori. Nel locale che viene utilizzato per l’intervista a Kaled (nome di fantasia) si affaccia a turno una rappresentanza di piccoli ospiti: chi in cerca di aiuto per un compito di matematica, chi per chiedere informazioni, chi per un altro dei tanti motivi per cui un genitore viene normalmente interpellato nel corso della giornata. Mentre aspettiamo il suo rientro scambio due chiacchiere con Simona e Francesca e ne approfitto per sapere qualcosa di più della storia: di un ragazzo poco più che maggiorenne, anagraficamente adolescente per il nostro paese, ma con un fardello sulle spalle che lo rende più simile ad un quarantenne. Ma ecco che la porta si apre: è lui! Sorriso accattivante, aspetto sbarazzino e sguardo vivace che riempiono immediatamente la stanza. Kaled capisce e parla bene l’italiano, ciò nonostante l’aiuto di Simona risulta prezioso, in quanto a volte, misteriosa alchimia delle relazioni umane, le medesime parole risultano ostiche se pronunciate da me e comprensibili se è lei a dirle. Originario della Libia mi racconta di essere approdato sulle coste italiane quasi per caso: il proprietario del peschereccio presso il quale lavorava sin dall’età di circa 10 anni, lo avverte, ad appena un paio di ore dall’arrivo, che verranno prelevati dalla capitaneria di porto per essere sbarcati. E così il sogno, accarezzato da tempo, magicamente si realizza. Chiedo a Kaled perché desiderasse tanto venire qui; la risposta, che in realtà mi aspettavo, è che era certo di trovarvi ciò che in patria è quasi impossibile: un buon lavoro, soldi, vita bella. Ma cosa, di tutto ciò che sperava, ha in realtà trovato? Con un tono un po’ deluso e scuotendo la testa mi fa capire tutto, ma dice di essere stato comunque colpito dal livello di libertà presente nel nostro Paese. Quando gli domando quale è il suo sogno con un gran sorriso mi risponde: tornare in patria avendo guadagnato a sufficienza per essere in grado di mettere su famiglia, la sua. Per ora la principale preoccupazione è riuscire a mettere da parte qualcosa da mandare ai genitori. Dal racconto emerge la vera criticità della storia, non solo di Kaled, ma di tanti suoi compagni di viaggio, passati, presenti e probabilmente futuri: la trafila che deve affrontare un minore straniero per poter ottenere l’unica possibilità di inserirsi con tutte le garanzie che vengono assicurate ai suoi coetanei italiani, ovvero l’affidamento ad un tutore legale, si trasforma in una corsa ad ostacoli, tra le lungaggini burocratiche e i rimpalli di competenze. Tant’è che di fatto lui stesso ha impiegato meno tempo a diventare maggiorenne che a vedere riconosciuto il suo sacrosanto diritto. Ed è solo grazie all’opera mediatrice delle organizzazioni di tutela dei minori stranieri e delle strutture come La Coccinella, presenti sul territorio, che viene scongiurata la peggiore delle evenienze: una sorta di limbo, di stato di sospensione nella quale il minorenne non solo non è in grado di ottenere il permesso di soggiorno, ma nemmeno di veder garantito il diritto alla salute attraverso la medicina di base o all’istruzione, senza parlare del lavoro. Infatti Kaled, come tanti altri, è occupato, senza un regolare contratto, nel campo dell’agricoltura. Un’ ultima domanda prima di congedarci: “cosa farai un attimo dopo aver ottenuto il permesso

di soggiorno?” “Una grande festa nella casa famiglia”, ci risponde e l’entusiasmo che mette nel rispondermi senza esitazione la dice lunga sul grande lavoro compiuto da un anno a questa parte ed ha ragione Kaled nel considerare questo posto la sua casa ed i componenti la sua famiglia. Lo sguardo orgoglioso e felice di Simona ne è la conferma. Rossella Romano

IL PROGETTO CASA FAMIGLIA Villa Paradiso è una casa famiglia per minori, che accoglie bambini e ragazzi dagli 8 ai 17 anni di età e che offre un servizio di sostegno psicologico per famiglie in difficoltà. L’obiettivo è quello di accogliere i ragazzi affidati dai servizi sociali e porre le basi per il loro successivo reinserimento nel nucleo originario di provenienza, tramite la costruzione di progetti educativi individualizzati. La struttura, con sede ad Anzio, è gestita dalla Società Cooperativa Sociale La coccinella, che porta avanti sul territorio diversi progetti. Per sostenere il lavoro dell’associazione si possono effettuare donazioni, devolvere il 5x mille ed acquistare delle bomboniere e regali solidali prodotti dalla cooperativa. Entro il 23 febbraio, data dell’estrazione, si può partecipare ad una lotteria di beneficienza, al prezzo di € 3 a biglietto. Per informazioni: www. cooplacoccinella.org - info@cooplacoccinella.org L.T.


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Convegno sull’alimentazione presso la scuola steineriana di Borgo Sabotino

BIODINAMICA PER CORPO E ANIMA

La pedagogia steineriana o Waldorf è una metodologia educativa sviluppata dal filosofo austriaco Rudolf Steiner all’inizio del Novecento ed è ampiamente diffusa in Europa, ovviamente con l’eccezione italiana. Si tratta di una didattica raffinata ed efficacissima, particolarmente funzionale nei casi di bambini e ragazzi con disturbi di apprendimento. In Italia esistono poche ma benemerite scuole steineriane e una si trova proprio nel nostro territorio nei pressi di Borgo Sabotino: si chiama “La Chiave d’oro” (www.lachiavedoro.org per chi volesse approfondire). La didattica Waldorf ha tra i suoi fondamenti culturali quello di un approccio sano e sereno al cibo e le mense scolastiche di queste strutture lavorano con alimenti biologici e soprattutto biodinamici. Per questo lo scorso 19 gennaio la bella struttura de “La Chiave d’oro” è stata la sede più adeguata per ospitare

un evento culturale perfettamente in linea con la pedagogia Waldorf: la conferenza dal titolo “Le qualità speciali del cibo bio e biodinamico per il benessere di tutta la famiglia”. Il prestigioso relatore è stato il prof. Matteo Giannattasio, medico e agronomo, docente di biochimica vegetale presso l’università di Napoli e Presidente dell’Associazione Cibele, autore di numerosi libri nonché blogger appassionato e seguitissimo. È stato un piacere incontrare un accademico così sinceramente anti-accademico, antidogmatico e rivoluzionario. In Italia si sa che la ricerca è stata pressoché abbandonata dallo Stato, esiste prevalentemente quella genuflessa davanti agli interessi privati, sovvenzionata dalle grandi industrie, dedita a legittimare interessi tutt’altro che socialmente utili e il prof. Giannattasio è in questo malinconico contesto un’autorevole voce fuori dal coro, impegnato da decenni a promuovere la cultura del mangiare sano molto prima che andasse di moda. Non si è trattato del solito ritornello del cibo buono che fa tanto bene, il prof. Giannattasio diventa un rivoluzionario quando su basi scientifiche, puntuali e inopinabili mostra quanto sia antieconomico acquistare il super-pubblicizzato

cheeseburger da un euro, quanto sia insalubre lo yogurt che ti fa sorridere la pancia, quanto sia controproducente lo sfruttamento intensivo della terra e nociva la sofferenza inflitta agli animali. Se nella frutta e nella verdura convenzionali non ci sono meno di 400 tipi di anticrittogamici e agli animali d’allevamento - pesci compresi - vengono somministrati quotidianamente antibiotici e ormoni, nessuna sorpresa se patologie come la dermatite atopica infantile e le allergie dermatologiche siano in costante aumento, se gli endocrinologi denuncino alterazioni e malformazioni, se il cancro sia considerato ormai una malattia con un’incidenza sociale rilevante. Detto in estrema sintesi, il sistema agricolo biodinamico è l’unico che non solo non distrugge le risorse primarie indispensabili alla vita, ma le riproduce in equilibrio con l’aumento della domanda e nel pieno rispetto dell’uomo e dell’ambiente (www. biodinamica.org). I genitori che portano i figli a mangiare un famoso hamburger che ha esattamente lo stesso sapore in tutto il mondo, si sono mai chiesti se quello sia cibo o una vera e propria formula chimica? Vale la pena informarsi e prendere delle decisioni di conseguenza. Nicoletta Scalera

Convenzione tra comune e Inps disattesa. I locali ad oggi non sono stati ancora ampliati

L’INPS RIMANE UN SEMPLICE PUNTO INFO La riforma e l’accorpamento degli istituti di previdenza avvenuta lo scorso anno ha portato a una ottimizzazione dei costi dell’INPS, quindi a tagli decisamente importanti su tutto il territorio italiano. Nonostante esistano regole interne in cui si indicano dei parametri tra densità di popolazione e servizi concessi, ad Anzio e Nettuno, che insieme hanno oltre 120mila residenti, l’INPS decise di offrire semplicemente un Punto Info, cioè la struttura meno operativa tra le opzioni. Nonostante una convenzione ratificata tra comune di Anzio e Direzione regionale INPS dichiarasse il ripristino degli uffici persi, a oggi tutto è ancora bloccato e le istituzioni appaiono sempre più indifferenti. Pubblichiamo di seguito una lettera del comitato “Salviamo l’INPS di Anzio”. “Lo scorso anno un movimento di cittadini, contrari al declassamento degli uffici INPS di Anzio e Nettuno da Agenzia Territoriale

in un Punto Info, formò un comitato che aveva lo scopo di tutelare i diritti acquisiti nel territorio dai residenti. Un accordo tra il dirigente regionale dell’ente e il sindaco di Anzio arrivato poi ad una convenzione prevedeva lo spostamento degli uffici in affitto dal centro Anteo ai locali nel quartiere Europa, in via Lussemburgo. La nuova struttura proposta dal comune in comodato d’uso si presentava subito con spazi decisamente insufficienti alle caratteristiche descritte sulla convenzione e quindi non idonea. Se una volta si poteva conferire direttamente negli uffici INPS per ogni servizio richiesto, oggi si è costretti a passare per l’intermediazione dei patronati oppure essere rimandati online, cosa poco pratica per molti anziani e invalidi. L’appunto che il comitato oggi vuole fare al sindaco Luciano Bruschini è quello di aver ripetutamente promesso, persino in

consiglio comunale, che gli uffici sarebbero stati ampliati entro il primo gennaio 2013 in modo che i 120mila residenti della nostra zona tornassero a servirsi in un’Agenzia Territoriale INPS, cioè un ente di produzione diretta dei servizi che invece sono lavorati a Pomezia o a Roma. Se l’ampliamento dei locali era una promessa che si poteva sommariamente disattendere, non è invece corretto trasgredire le regole di convenzione che prevedevano una struttura e una organizzazione più importante. Insomma il ripristino dell’Inps come agenzia di produzione è relativo e condizionato agli spazi disponibili. Il comitato non accetta nessuna dichiarazione da rappresentanti istituzionali che faccia da scaricabarile tra l’Inps e il comune di Anzio e si augura per gli utenti il ritorno di un’Agenzia Territoriale.” Alessandro Tinarelli


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Da 10 anni vive in Sudamerica ma non dimentica le sue origini e la sua città natale Anzio

DESTINAZIONE BRASILE Nello scorso numero di Anzio Space avevamo raccontato la storia di Luigi: un italiano emigrato in Finlandia. In questo numero parleremo, invece, della storia di Fabio Felle: un italiano, pardon, un portodanzese “trapiantato” in Sudamerica. “Vivo in brasile da 10 anni” – esordisce Fabio – “mi sono trasferito dopo un viaggio di piacere. Vivo a Fortaleza nel nordest del paese dove c’è lo stesso clima per 365 giorni all’anno: 34 gradi”. Che lavoro fai ora? E in Italia? “Adesso, come la maggior parte degli italiani all’estero, ho tre ristoranti: il primo si chiama Forchetta d’oro, il secondo Passione Italiana. Mentre il terzo non poteva che richiamarsi alle mie origini: Anzio. Nella vita precedente, come mi piace dire per poter dividere il periodo italiano da quello estero, facevo il fotografo. Un lavoro che ho fatto per 20 anni. Inoltre posso dire senza presunzione, che gran parte dei miei amati concittadini anziati hanno in casa qualche mia foto: matrimonio, comunione, battesimo, primo giorno di scuola, ecc.

Purtroppo l’avvento del digitale ha lasciato molti di noi professionisti, sensibili alla vera arte fotografica, disoccupati”. Pensi di tornare? “Sì. Ti dico con certezza che tornerò in Italia. Tra qualche anno, perché c’è sempre il

richiamo da parte delle origini. Oggi ho 54 anni e con l’avvicinarsi dell’età pensionabile sento la saudade - come si dice in Brasile delle passeggiate al porto, delle cassette di pesce, di Pino del Bar del Porto, del tabaccaio

Mingiacchi e degli amici Regolanti, Morville Roberto e tantissimi altri. Quasi dimenticavo del Morbillo: che è venuto a trovarmi a Fortaleza”. Cosa cambieresti dell’Italia? “Forse ti sembrerà una follia, ma io seguo le disgrazie italiane: il bunga bunga, i 4 gol del Napoli, gli extracomunitari e quant’altro. Ma giuro che non cambierei nulla, anche perché è impossibile cambiare. Credo che per farlo dovremmo cambiarci il dna; ricordiamoci che noi siamo così: contraddittori, ruffiani e bugiardi; ma sopratutto siamo vivi e siamo allegri. Sono tornato da 5 giorni da Panama dove ho passato le feste natalizie e anche lì come in Brasile ho visto la comunità italiana attiva e prospera, perché lo dico alla romana: c’avemo ‘na marcia in più de tutti l’artri! Basta esserne consapevoli. La forza non la dobbiamo trovare con i Berlusconi o i Bersani di turno. Sta dentro di noi e solo noi dobbiamo avere il coraggio di dire qualche vaffa in più”. Leonardo Tardioli


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Appello a tutti i pendolari del comitato FR8a Carrozza Dopo l’esito negativo del ricorso per la classaction, il comitato FR8a Carrozza non si arrende e continua la sua battaglia per difendere i diritti dei pendolari della Nettuno-Roma. Una battaglia portata avanti con determinazione e coraggio, nonostante le tante difficoltà e la condanna del tribunale al pagamento delle spese processuali ammontanti a 1.747,50 euro. E a dimostrarlo sono le nuove iniziative che il Comitato sta organizzando: le assemblee pubbliche in programma il 30 gennaio a Lavinio e il 4 febbraio ad Aprilia, la manifestazione nazionale “Riprendiamoci le stazioni e i treni”,in agenda il 16 febbraio. Senza dimenticare la preziosa collaborazione che il FR8aCarrozza ha offerto per la fondazione del CIUFER, il Comitato Italiano Utenti Ferrovie Regionali. Filo conduttore di tutte queste attività è “il restare uniti”. La voce di tutti i pendolari, sia della tratta FR8 sia di quelle regionali, può infatti fare molto in questa battaglia di civiltà, perchè tutti hanno diritto ad un servizio ferroviario pubblico sicuro, dignitoso ed efficiente. Per sostenere questo cammino il comitato ricorda che si può rinnovare l’adesione allo stesso con il versamento di una quota annuale di partecipazione di 10 €, e che, una volta coperte le spese legali addebitate dal tribunale, andrà a sostenere le spese vive (abbonamento sito web, stampa materiali informativi, materiali di facile consumo per iniziative pubbliche) del comitato che saranno debitamente rendicontate e condivise, con la pubblicazione del bilancio sul sito internet. Inoltre tutte le informazioni sulle varie iniziative portate avanti sono consultabili sempre sul sito, www. classactionromanettuno.org, e sulla pagina Facebook. APPUNTAMENTI IN AGENDA - mercoledì 30 gennaio 2013, ore 19: assemblea pubblica presso il Centro Ponte Ponente, di fronte la stazione di Lavinio, via dell’Acquario (traversa di via Nettunense su lato opposto ferrovia) - lunedì 4 febbraio 2013, ore 19: assemblea pubblica presso la sala d’aspetto della stazione di Aprilia, con il seguente ordine del giorno: organizzazione manifestazione del 16 febbraio sulla linea FR8, raccolta quote di adesione annuali, varie ed eventuali. - 16 febbraio, 2013: manifestazione nazionale “Riprendiamoci le stazioni e i treni”

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RINNOVARE L’ADESIONE per versare la quota contattare: Roberta – cell. 3288261653 - treno 8.30 da Aprilia e 18.07 da Roma Rosalba – cell. 3476680972 - treno 7:29 da Aprilia e 16:07 da Roma Riccardo – cell. 3339887247 - treno 7:10 da Villa Claudia e 17:07 da Roma Gino - cell. 3491325202 - treno 7:29 da Aprilia e 18:07 da Roma o, come estrema ratio, si può effettuare bonifico sul conto del presidente: Conto corrente n. 105605, intestato a Rosalba Rizzuto, presso Banca Popolare Etica fil. Roma, IBAN: IT11N0501803200000000105605, Causale: Quota associativa 2013 Comitato Pendolari FR8a Carrozza.


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I cittadini dissenzienti consorzio Lavinio si batteranno per non pagare doppie tasse

ARRIVA IL CASO TARES Visitare il sito del Comitato Cittadini dissenzienti Consorzio di Lavinio (CLD), per chi vuole approfondire la controversia che vede il Comitato stesso contro l’Ente diretto dal dottor Antinori, è sempre una sorpresa: tante sono le novità e i documenti sull’argomento che vi si possono leggere. Questa volta in primo piano ce ne sono due: l’assemblea dei delegati del Consorzio del 23 settembre scorso e la Tares (Tariffa Comunale sui rifiuti e i servizi), la nuova tassa che dal 1° gennaio ha sostituito la Tarsu (Tassa sui rifiuti solidi e urbani) e la Tia (Tariffa di Igiene Ambientale). ASSEMBLEA DEI DELEGATI - Partiamo con l’assemblea e notiamo subito un’anomalia. Dal verbale che è stato postato sul sito, si nota la presenza ad essa di soli 60 delegati (di cui 15 per delega) in rappresentanza di circa 9.000 soci… Pochi, anche perché visto che da statuto dovrebbero rappresentare il 3% dei soci (quindi in numero di 270), per avere un’Assemblea valida ci saremmo aspettati la presenza di almeno 136 di essi. Facciamo finta di niente (tanto il Codice Civile a che serve?) e passiamo a leggere quello che è stato deciso o fatto. Dalla lettura del verbale, sappiamo che

il Presidente Antinori nella sua relazione si è dilungato molto sullo stato dei lavori fatti e soprattutto sul contesto della diatriba Consorzio-CLD, portando quale documenti comprovanti la legittimità del suo Ente una serie di sentenze e di appelli vinti in epoche passate, ma che hanno ben poco di attendibilità, visto che si riferiscono a tutt’altri argomenti. Ad

esempio è stata “rispolverata” la sentenza 1044/58 della Corte di Cassazione e quella 2089 (che in realtà sarebbe la 2189) della Corte di Appello, che non “chiariscono la legittimità del nostro Ente” come si legge nel verbale, ma che danno ragione al Consorzio su appelli che riguardano la volontà di un socio di uscire dal Consorzio e l’impugnazione da parte di un altro sulle decisioni di una Assemblea, per mancanza di quorum. Decisamente tutt’altra cosa. TARES - Ma quello che più ci interessa,

è il problema della Tares. Come si legge nel box a lato, la nuova tassa inciderà sulle tasche dei cittadini che dovranno pagare una serie di servizi prestati dai comuni. La cosa bella, si fa per dire, è che tra questi servizi ce ne sono alcuni che sono tra quelli ‘istituzionalmente’ forniti dal Consorzio. Il rischio è che i cittadini di Lavinio a luglio potrebbero pagare due volte lo stesso servizio come ad esempio la manutenzione delle strade. In attesa che venga fatta chiarezza, crediamo che sia giunto il momento di risolvere anche il problema delle quote esattoriali richieste dal Consorzio del Presidente Antinori, anche perché non si vedono al momento possibili uscite da questo enpasse, a meno che il comune non voglia riscuotere la Tares e poi girarla (insieme ai 170.000 euro della Convenzione) al Consorzio. Ormai non c’è più tempo da perdere, e la class-action che il CLD sta predisponendo, annovererà tra i suoi intenti anche questa battaglia. Anche perché, altrimenti, per il nuovo sindaco, che sarà eletto alle prossime elezioni amministrative di giugno, ci sarà una grana in più da risolvere. Maurizio D’Eramo

COS’è LA TARES? La nuova tassa (Tariffa Comunale sui rifiuti e i servizi), servirà oltre che a coprire il costo dello smaltimento della spazzatura, anche per finanziare i cosiddetti “Servizi indivisibili” prestati dagli Enti Locali, vale a dire quei servizi comunali di cui beneficia l’intera collettività ma per i quali non è possibile effettuare una suddivisione in base all’effettiva percentuale di utilizzo individuale. Un esempio di servizio indivisibile è rappresentato dall’illuminazione pubblica, dalla manutenzione delle strade pubbliche e del verde. Servizi di cui beneficiamo tutti, ma per i quali non si può quantificare il maggiore o minore beneficio tra un cittadino ed un altro. La particolarità della nuova tassa è che essa andrà a coprire il 100% del costo del

servizio sostenuto dai Comuni, sgravandoli così del tutto da queste spese, che fino ad oggi gravavano sulle casse comunali per circa il 79%. Prevista già un anno fa dal Decreto SalvaItalia, e articolata in 4 rate da pagarsi a gennaio, aprile, luglio e dicembre, in base ad un emendamento alla legge di stabilità del Governo Monti, ne era stata fatta slittare la prima rata ad aprile, per dar modo agli Enti locali di organizzare le procedure d’incasso, mentre è di pochi giorni fa la notizia che grazie ad un compromesso trovato dal relatore sen. D’Alì, nell’ambito del dl sui rifiuti, attualmente all’esame in Senato, c’è stata una nuova proroga e quindi un nuovo slittamento a luglio. Secondo il senatore del Pdl (che aveva addirittura richiesto l’abrogazione della tassa stessa), tale posticipo darà modo al nuovo Governo,

che si insedierà prima di quella data, di rivederla in tutto o in parte. Anche perché sarà un balzello davvero oneroso, che si andrà ad aggiungere all’IMU e alle Addizionali comunali; secondo la Cgia di Mestre, che ne ha fatto uno studio particolare, la Tares costerà ai contribuenti intorno ai 2 miliardi di euro in più in confronto alle vecchie tasse comunali. Infatti alla base imponibile delle vecchie Tarsu o Tia, verrà aggiunta la quota spettante per i servizi invisibili che sarà calcolata dai Comuni tassando ogni metro quadrato dell’immobile, per 30 centesimi (ma si può arrivare anche a 40 cent. per i Comuni più disastrati). Insomma, siamo sull’ordine degli 80 euro in più a famiglia. M.D’E.


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Scelto il candidato sindaco per le elezioni amministrative di Anzio

PRIMARIE PD: TRIONFA BERNARDONE Sel però, non sarà l’unica coalizione di centrosinistra presente alle prossime elezioni amministrative: c’è l’altra formata da Idv e Rifondazione Comunista, due schieramenti contrari alle primarie per la scelta del candidato sindaco. Hanno deciso di correre da soli e il loro candidato sarà Valerio Pollastrini (Idv). A breve presenteranno il loro programma ufficiale. Detto ciò della sinistra, anche al centro e a destra si è prossimi alle decisioni: il Movimento cinque stelle di Beppe Grillo ad Anzio si è costituito da poco e ha come candidato sindaco Cristoforo Tontini. A destra c’è stato il ritorno di Candido De Angelis, che con questo suo rientro in campo si appresta a dare un’ulteriore spaccatura al centrodestra. Chi andrà con lui? Chi rimarrà con Bruschini? Rifaranno palla sostenendo tutti un unico candidato? A queste domande cercheremo di dare risposta nel prossimo numero. Leonardo Tardioli Ivano Bernardone sarà il prossimo candidato sindaco alle elezioni amministrative di Anzio per la coalizione di centrosinistra, formata da Partito Democratico (Pd) e Sinistra Ecologia e Libertà (Sel). Con 1119 voti (35,97%), il politico anziate trionfa alle primarie del 13 gennaio, che hanno visto in lizza cinque candidati, di cui quattro del Pd: Ivano Bernardone (segretario cittadino del partito e consigliere comunale dal 2008), Gianni De Micheli (presidente dell’assemblea provinciale del Pd e consigliere comunale dal 2008), Enzo Toselli (capogruppo del partito in consiglio comunale e consigliere nella massima assise civica dal 2008), Rosalba detta Lina Giannino (coordinatrice ad interim del partito per un breve periodo nel 2010). Mentre per Sel ha partecipato Silvia Bonaventura. I DATI DEL PRIMO TURNO - Bernardone ha però staccato tutti gli altri candidati ottenendo al primo turno il 35,97% delle preferenze; seguito da Gianni De Micheli con 860 preferenze il (27,64%), Enzo Toselli con 648 voti (20,51%), Lina Giannino 295 voti (9,48%) e Silvia Bonaventura con 199 voti (6,40%). Bernardone ha inoltre ottenuto il maggior numero di preferenze in tutti i seggi, tra questi spiccano i 355 voti di Lavinio, tranne due: Anzio Colonia e Falasche, dove ha vinto De Micheli; rispettivamente: 181 e 253 voti. SALTA IL BALLOTTAGGIO - I risultati sopraelencati non hanno però garantito a nessuno dei cinque la vittoria finale, dato che nessuno ha ottenuto il 51% delle preferenze. Sono così andati al ballottaggio, domenica 20 gennaio, i due candidati che hanno ottenuto il maggior numero di voti nel turno precedente: Bernardone e De Micheli. Ma il 14 gennaio, in tarda serata, è arrivata la notizia del ritiro di De Micheli, che ha motivato la sua decisione dicendo di essere da sempre contrario al doppio turno per le primarie e riconoscendo che il gap da colmare con il suo avversario era abbastanza notevole e di difficile portata. Dunque il candidato sindaco della coalizione di centrosinistra sarà Ivano Bernardone. IL PUNTO SULLE COALIZIONI - Quella formata da Pd e Candidati Enzo Toselli Silvia Bonaventura Gianni De Micheli Rosalba Giannino Ivano Bernardone Totale

Percentuale 20,51% 6,40% 27,64% 9,48% 35,97 100

Anzio 59 34 121 102 192 508

Quartiere Europa 39 10 99 44 138 330

Qui Radio Nerone Tutto per il Fico Bravo Lucianus. Vedo che stai recitando perfettamente la commedia che ho scritto per te! Bene così! La commedia, dal titolo “Tutto per il Fico”, ci aiuterà a mantenere la nostra forza e continueremo ad essere sempre sulla cresta dell’onda reprimendo qualsiasi tentativo dei plebei rossi di scardinare i nostri equilibri. Continua a recitare con ardore e fierezza la tua contrarietà al ritorno del Candido Senatur, mentre questi recita la sua. Facciamo in modo che la città vi percepisca in aperto contrasto. In questo modo rafforzeremo le linee e intanto voi due vi accordate per benino. Mi raccomando segui bene il copione della commedia e alla fine, al ballottaggio di giugno, sposta tutti i voti al Senatur. È l’unica speranza per cercare di salvare tutta la nostra Centuria e non farla sprofondare nel fallimento e nella disperazione. Come dici? Il titolo della commedia può scadere in equivoche interpretazioni? Non te ne curare Lucianus! Il popolo ama la perversità! Nerone è con te.

Errata corrige Sul numero scorso di Anziospace nella tabella che corredava l’articolo “Amministratori e poltrone”, per un refuso di stampa nelle elezioni del 1995 Luciano Bruschini è stato erroneamente collocato tra i candidati di Alleanza Nazionale. Ce ne scusiamo con l’interessato e con i lettori. Lavinio 197 63 127 28 314 729

Falasche 242 52 253 53 219 819

Lido dei Pini 53 8 79 28 126 294

Anzio Colonia 48 32 181 40 130 431

Totale 638 199 860 295 1119 3111


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IN PARADISO A DISPETTO DEI SANTI Cronaca di un successo non annunciato. Quello delle primarie del centrosinistra e del nostro candidato, Ivano Bernardone, un uomo in cui abbiamo sempre creduto per la sua storia, i suoi valori e le sue vaste competenze. È stata una salita ripida e piena di insidie quella che ci ha portato al traguardo finale, ma proprio per questo più bella e piena di soddisfazioni. Ivano ha conquistato punti strada facendo, nonostante la concorrenza agguerrita degli altri candidati e nonostante l’incombere delle festività natalizie, che hanno frenato in parte l’apparato politico, ma non il nostro entusiasmo. Un entusiasmo contagioso, che ha visto coinvolti numerosi giovani, rispecchiatisi in toto nell’etica e nelle competenze di Ivano. Siamo partiti in sordina e con il tempo abbiamo assunto le sembianze di un’onda travolgente. Lavinio, prima tappa di un percorso a ostacoli in un pomeriggio uggioso di dicembre che non promette nulla di buono. Ivano si presenta ai cittadini e alla stampa nella parrocchia di S.Francesco; la sua preparazione ci rassicura, ma la stampa presente a ranghi ridotti non ci fa lo stesso effetto. I “vecchi saggi” ci spronano a dare il massimo, Andrea come al solito sdrammatizza, Alessandro si carica a dovere, Luca sembra già navigato nonostante la sua prima volta. Alessandra, 17 anni e una maturità da fare invidia a tanti coetanei. Francesco ci infonde serenità, Mario è il ritratto dell’onestà. La squadra è coesa e supporta Ivano in ogni frangente, ma i dubbi rimangono,

figli anche delle ultime primarie, in cui gli abitanti di Calcutta miracolosamente si sono riversati ai seggi in massa. Questa volta non ci sono loro, ma il pericolo potrebbe venire dall’est e da destra. Ivano è un fiume in piena, stringe mani ovunque, rassicura i cittadini e in modo pacato, come suo stile, spiega nei dettagli come potrebbe migliorare la nostra città. Ancora Lavinio, bar Cavallino bianco, con Marcello a fare gli onori di casa, ancora l’indomabile Luca e persino “l’altro” Francesco, che è con noi più con l’anima che con il corpo. Ivano è di casa e il calore della gente è li a testimoniarlo. Lo conoscono, lo stimano, sanno che non ha mai abbandonato Lavinio, a differenza di altri radical chic di sinistra, indignati dalla presenza degli extracomunitari… La sua professionalità nel lavoro e il suo essere padre e marito esemplare li ha convinti a credere fermamente in lui. Il tempo passa, gli incontri si susseguono. I commercianti di Anzio si presentano in pochi, altri dubbi ci assalgono, Ivano appare scettico, ma poi non si perde d’animo e sembra come parlare dinanzi a una folla oceanica. La corsa prosegue, tra avvocati dalle cause vinte… aperitivi a prova di linea, bagordi natalizi e un pensiero fisso nella testa. Il mio sindaco è Ivano Bernardone ripete Andrea come un tormentone pubblicitario. Gli ultimi giorni sono ansiogeni, l’adrenalina è alle stelle, gli incontri assomigliano a round di boxe ma la truppa prende coraggio e comincia ad annusare nell’aria qualcosa di magico. Siamo all’epilogo, scorrono i titoli di coda, Ivano è al ballottaggio, ci incontriamo tutti in sezione per commentare e festeggiare. Ma non è finita, il giorno dopo arriva la sorpresa del ritiro di De Micheli, Ivano ha vinto, tutto il resto è noia. Ora si festeggia, ma tra poco si riparte, abbiamo un sogno da completare... “Comitato elettorale Ivano Bernardone”

PRIMARIE, PUNTO DI NON RITORNO Una lezione di democrazia. Le primarie svoltesi lo scorso 13 gennaio ad Anzio hanno confermato, qualora ce ne fosse ancora bisogno, il valore di queste consultazioni, caratterizzate da un’alta affluenza (oltre tremila votanti) e dal grande senso di partecipazione del popolo “democratico”. Inoltre le primarie locali del centrosinistra hanno assunto maggiore valenza, sia per lo spessore dei cinque candidati in corsa, sia per le regole più rigide imposte alla vigilia del voto, che hanno in buona parte scongiurato il rischio di inquinamento del voto. La città di Anzio ha vissuto un momento storico in ambito politico, quando i cinque candidati si sono confrontati pubblicamente alla vigilia del voto dinanzi a cittadini e stampa, sulla scia di quanto registratosi in ambito nazionale. In una polis abituata da sempre a criteri imposti dall’alto, o peggio ancora a profonde ingerenze della malavita nell’ambito politico (i numerosi episodi e conseguenti processi sono lì a certificarlo), un confronto democratico dai toni pacati assume la valenza di un successo epocale. Questo rende onore al centrosinistra neroniano nel suo insieme, ma da una parte la dice lunga su come l’opinione pubblica abbia interpretato la politica negli ultimi anni, e sull’immagine che quest’ultima ha trasmesso a tutti i livelli. Un’immagine sinonimo di affari privati, che ha visto alternarsi nel centrodestra locale politici di professione e non di vocazione, avvezzi esclusivamente al comando più che al coordinamento. Un intreccio perverso di legami economici-politici, con la totale assenza del rispetto delle regole (dichiarazioni dei redditi mai presentate, regolamenti sulla trasparenza ignorati, gestione padronale delle cooperative locali e la lista si potrebbe estendere all’infinito). Le primarie del centrosinistra e soprattutto la campagna elettorale

precedente l’evento hanno evidenziato come la buona politica esista davvero e come la gente abbia partecipato in modo intenso, respirando un clima diverso, improntato all’etica e al rigore. I cittadini, ormai provati dai numerosi scandali che hanno travolto la sfera politica, hanno chiesto ai candidati prima di ogni cosa l’onestà e una gestione trasparente della res pubblica. Se il buongiorno si vede dal mattino, possiamo ritenerci soddisfatti dell’approccio di tutti i candidati, grazie alla presentazione dei certificati penali e a una piena assunzione di responsabilità dinanzi agli elettori. Un nuovo percorso è stato tracciato dal centrosinistra, che ha dimostrato di poter ambire legittimamente al governo della città. Tornare indietro sarebbe deleterio. Marcello Bartoli


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Escluso da un concorso per il tatuaggio, il Tar lo riammette. In Italia ancora troppi pregiudizi

QUANDO L’ABITO NON FA IL MONACO

Protagonista di una spiacevole vicenda è stato un ventiduenne di Porto Empedocle, l’ultimo della troppo lunga lista degli “ingiustamente respinti”, che aveva fatto un concorso per diventare allievo agente di Polizia penitenziaria. Escluso dalla commissione esaminatrice per un tatuaggio che aveva tatuato sul braccio, il giovane ha fatto ricorso al Tar del Lazio per ottenere l’annullamento del provvedimento di

esclusione. Il Tar ha accolto il suo riscorso e lo ha riammesso al concorso, perché la frase che aveva tatuata “becoming a father is much easier than being it” ovvero “diventare padre è molto più semplice che esserlo”, non rappresenta, seppure visibile, nulla di volgare o offensivo. Una vicenda che fa riflettere. Ad avere tatuaggi non sono solo adolescenti, ma anche adulti di entrambi i sessi appartenenti a contesti sociali ed economici eterogenei, che utilizzano il corpo per motivazioni diverse: che sia per una ricerca individuale, per un’opposizione al sistema, una trasgressione, ma anche semplice estetica. Ma cosa succede quando si viene a contatto con il mondo del lavoro? Non si può fare nessuna assimilazione tra un piccolo e inoffensivo tatuaggio e una personalità disturbata, eppure le discriminazioni nei confronti di chi ne ha sulla propria pelle è attuale e diffusa. Non esiste legge che limiti l’assunzione

di una persona tatuata, anzi, esiste una direttiva europea che condanna ogni forma di discriminazione nell’accesso al mondo lavorativo, se si tratta di scelte personali e inoffensive nei confronti degli altri. Quelli che accadono sono discriminazioni che devono necessariamente scomparire. La meritocrazia, l’equità, svaniscono di fronte a queste mancanze. Le domande da porsi sono queste: in una società dove culture ed etnie si mescolano, si amalgamano e fondono continuamente, dove il progresso avanza incalzante, frutto di numerose lotte che vi son state in passato per l’emancipazione di alcuni diritti, si può ancora storcere il naso di fronte ad un segno sulla pelle, grande o piccolo che esso sia? E davvero, quest’ultimo, può essere segno di una limitata competenza in un lavoro? O un’immagine erronea, insana? Secondo quali canoni, tendiamo ancora ad etichettare chi ci circonda, con quale diritto lo facciamo? William Shakespeare disse “E loda di più la polvere un po’ dorata che la doratura impolverata.” Dimostriamo che dopo cinquecento anni, non ha più ragione. Alessandra Toppetta

BABY MAMME IN AUMENTO Più baby mamme al sud rispetto al nord, sebbene ci sia un incremento del fenomeno soprattutto in Lombardia. La situazione non ancora così allarmante come in altri paesi europei, ma quello delle adolescenti che diventano madri in Italia è un trend in crescita. Secondo uno studio statunitense, pubblicato sul Pediatric Journal a novembre 2011, i giovanissimi che guardano film e telefilm che contengono scene di sesso hanno il doppio delle probabilità di rimanere incinte. Ma è davvero tutta colpa della televisione? In realtà se andiamo a vedere in modo più approfondito, per quanto concerne l’Italia, nel 2011 erano circa 10mila le adolescenti che sono rimaste incinte. Ma sebbene queste ragazze non abbiano la stessa istruzione e la stessa estrazione sociale una cosa le accomuna: le under 19 praticano sesso senza precauzioni! Il 47% delle teenager italiane hanno l’incubo di restare incinta e solo 11% si preoccupa di contrarre una malattia. Ma nonostante questo il 31% ignora i metodi contraccettivi, il 20% sceglie il coito interrotto e il 37% affronta la “prima volta” senza alcuna

precauzione. I problemi a una gravidanza di questo genere sono parecchi, nella maggior parte dei casi (se non nella quasi totalità) le gravidanze non sono state programmate, per questo motivo la nascita del neonato è vissuta come troppo precoce e l’esperienza è di rifiuto, panico e dolore. Ma oltre al disagio psicologico di una gravidanza durante l’adolescenza, dal punto di vista sociale e professionale le ragazze madri sono svantaggiate in quanto trovano lavoro più difficilmente degli altri, anche perché spesso abbandonano gli studi e i loro progetti di vita. Le madri adolescenti sono attualmente, in Italia, l’1% del totale delle donne che partoriscono, sarebbe il doppio se non considerassimo l’incidenza dell’interruzione volontaria di gravidanza. Secondo alcuni psicologi la maggior parte di queste mamme bambine segue l’esempio di una madre giovane o cerca di riempire un vuoto. Di solito provengono da famiglie disagiate, per nulla benestanti e dove è assente la figura paterna. Tutti motivi che aggiunti a solitudine

e mancanza di obiettivi per il futuro hanno comportato negli ultimi anni un incremento delle gravidanze tra i minorenni. Per altri invece la causa principale è la scarsa educazione sessuale nelle scuole e nelle famiglie. Infatti nel nostro paese a parte i media che ogni tanto ne parlano e i consultori privati o pubblici, che sono comunque poco frequentati dai giovani, nelle scuole non c’è educazione sessuale obbligatoria e nelle famiglie molte volte non se ne parla per imbarazzo perché è ancora visto come un argomento tabù. Anche nel territorio di Anzio e Nettuno è presente un consultorio familiare pubblico, dove chiunque può accedervi. Si trova in Piazza Salvatore Valeri, nel “vecchio ospedale di Nettuno” dove ora ci sono i laboratori consultori e di analisi. Ad oggi sicuramente i giovani oggi hanno piena libertà di disporre del proprio corpo ma non le competenze necessarie per utilizzarlo. Eppure nell’era di internet tutto dovrebbe lasciar presupporre il contrario! Melania Maranesi


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TUTTI I SABATI KARAOKE!!!!

MENU’ DI SAN VALENTINO MENU’ PESCE

MENU’ PIZZA

Antipasto misto mare (6 portate)

Fritti

Mezzo maltagliati gamberi rossi e carciofi e mezzo gnocchetto alla crema di scampi

Prosciutto e mozzarella

Rombo in crosta di patate

Pizza a scelta

Insalatina mista

Acqua, Birra

Acqua, Vino della casa, Caffè Dolce San Valentino Amaro

Bruschetta al pomodoro

Dolce San Valentino

50€

A COP

PIA

Caffè, Amaro

30€

A COP

PIA


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LA RICETTA DEL MESE

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Ravioli dolci di carnevale

Lo sapevi che....

Ingredienti per 6 persone: Per la pasta: - 250 g di farina 00 - 20 g di zucchero - 30 g di burro - 1/2 bustina di lievito in polvere - 2 uova Per il ripieno: - 200 g di marmellata di ciliege - 50 g di cacao amaro in polvere - 100 g di amaretti - 1 pizzico di cannella in polvere - 50 g di noci sgusciate tritate grosse - 3 cucchiai di Cognac - la scorza grattugiata di 1 arancia - 1 litro di olio di semi d’arachide per friggere - 20 g di zucchero a velo - 1 albume PrOCEDIMENTO Per la pasta: mettete la farina a fontana su un piano di lavoro. Aggiungete lo zucchero, il burro ammorbidito, il lievito e le uova al centro della fontana. Impastate fino a ottenere un composto liscio e omogeneo: lasciate riposare la pasta in frigorifero per 30 minuti avvolgendola nella carta trasparente. Per il ripieno: versate la marmellata di ciliege in una terrina con il cacao, gli amaretti tritati e la cannella. Aggiungete le noci sgusciate e tritate, il Cognac e la scorza d’arancia. Impastate il tutto e amalgamate bene gli ingredienti. Per i ravioli: stendete la pasta spessa circa 1/2 cm. Quindi, con una rotella rigata, ritagliate dei quadrati di 6-8 cm di lato. Versate nel mezzo dei quadrati una cucchiaiata di ripieno, spennellate i bordi della pasta con un po’ d’albume e ripiegate i quadrati di pasta in modo da formare dei triangoli. Premete bene la pasta intorno al ripieno in modo che non fuoriesca. Scaldate l’olio in una padella: quando è bollente (160-180°C) immergetevi i ravioli di carnevale. Friggeteli per circa 1 minuto facendo attenzione a non friggerli troppo altrimenti diventano scuri. Scolate i fritti su un foglio di carta assorbente. Quando sono freddi, cospargeteli con lo zucchero a velo e serviteli.. Buon appetito! Elisabetta Civitan

- Per confezionare le conserve, il vetro è migliore di tutti gli altri materiali. Se la conserva deve subire la cottura, usiamo recipienti di vetro molto spessi, che reggano le alte temperature della sterilizzazione. Dopo l’acquisto, e prima di essere riempiti, i recipienti di vetro vanno lavati, bolliti con i loro coperchi e asciugati perfettamente.

LE DIETE “SPAZZATURA” Ebbene sì, proprio loro: quelle che inondano le pagine dei giornali più famosi, stordiscono gli ascoltatori alla radio e tappezzano le città di promesse poco affidabili. Dalla Atkins alla Dukan, dalla tristissima dieta del minestrone a quella accattivante del cioccolato, dalle tisane alle barrette sostitutive. La lista sarebbe ancora lunga. Una varietà infinita di regimi dietetici in grado di assecondare i gusti di poveri masochisti pronti a sottostarne in vista di una promessa tanto bella quanto effimera: una miracolosa perdita di peso nel più breve tempo possibile. Un toccasana per la nostra immagine allo specchio, un massacro per la nostra salute. Spesso troppo restrittive da diventare insostenibili, tali “magiche” diete sono anche esageratamente sbilanciate. Seguendo alla lettera le stressanti liste degli alimenti “buoni” e “cattivi”, i più tenaci potranno auspicare senz’altro a un rapido dimagrimento, senza l’illusione di mantenerlo per l’eternità. Una volta abbandonato infatti il fedele foglietto magico delle “prescrizioni alimentari”, tutto ritornerà come prima, se non peggio. All’effetto yo-yo, si aggiunge anche la loro nocività a lungo termine: le diete iperproteiche rischiano di sovraccaricare reni e fegato, predisponendo anche il soggetto

- Per ottenere un arrosto tenero e saporito, durante la rosolatura usiamo posate di legno, perché altri utensili acuminati rischierebbero di bucare la carne facendo disperdere i succhi. - I legumi vanno reidratati prima di essere consumati. Il tempo di ammollo varia a seconda delle dimensioni e può essere di 30 minuti, come nel caso del fagiolo o delle lenticchie, o anche di 12 ore, nel caso dei ceci. È buona norma cambiare l’acqua di ammollo prima di metterli in pentola ed è importante cuocerli in acqua fredda e a fiamma bassa. Filtriamoli spesso in modo da eliminare le impurità che vengono a galla. Importantissimo: non salare i legumi se non quando sono pronti. L’aggiunta del sale ne ispessisce la buccia e non ne consente la perfetta cottura. Infine, per evitare che i legumi perdano la buccia mentre cuociono, evitiamo l’ammollo in acqua e bicarbonato dato che quest’ultimo ne favorisce il distacco. - Per riconoscere un vero olio extravergine d’oliva non giudicate mai dal colore, perché se è verde sono state macinate anche le foglie, e se è dorato è perché le olive hanno preso tanto sole. Giudicate piuttosto dall’acidità: gli extravergine devono avere un’acidità massima dell’1%. Inoltre deve essere corposo e profumatissimo. - Quando cuociamo i fagioli, ingredienti acidi come limone, aceto e pomodoro allungano di molto i tempi di cottura. Aggiungiamoli solo quando i legumi saranno cotti. E.C.

a una precoce osteoporosi, quelle ricche di lipidi aumentano il rischio di molteplici tumori e malattie cardiovascolari, mentre le iperglucidiche sembrano essere correlate ad un maggior rischio di diabete, sindrome metabolica e obesità. Attenti perciò alla cosiddetta scienza spazzatura fatta di conclusioni semplicistiche derivanti da studi che in realtà sono molto più complessi, di dichiarazioni che suonano troppo belle per essere vere, di elenchi in cui risiedono cibi “permessi” e cibi “vietati”, e di consigli destinati alla promozione di prodotti commerciali. Un’alimentazione equilibrata, sana, accuratamente personalizzata secondo esigenze e condizioni fisiologiche di ognuno e associata ad una costante (anche se blanda) attività fisica, non potrà mai essere sostituita da nessun regime alimentare propinato dalla scienza spazzatura. Diffidate inoltre delle diete fai da te e rivolgetevi ad un vero esperto dell’alimentazione, che saprà guidarvi verso un dimagrimento SICURO e INTELLIGENTE, insegnandovi come mangiare in modo sano. Le rapide scorciatoie sono maledette: nell’alimentazione, come nella vita, la strada più tortuosa è quella che porta a raggiungere il traguardo più duraturo! Dott.ssa Anna D’Angiolella, Nutrizionista


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n.49 _ febbraio 2013

Space /Associazioni Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno

“A San Valentino, innamorati dell’arte”

ASPETTANDO SHINGLE22J

Il 14 febbraio nei musei si entra in due con un solo biglietto

LA BIENNALE D’ARTE DI ANZIO E NETTUNO

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Tema centrale dell’edizione 2013: “Donna: prodotto e produttrice”. Su www.shingle22j.com il bando di concorso: per partecipare inviare le candidature entro il 30 maggio 2013 Il 22 gennaio del ‘44 Radio Londra annunciava lo sbarco di Anzio, la cosiddetta operazione “Shingle”. 69 anni dopo, l’Associazione Culturale 00042, prendendo spunto da quell’evento, lo rievoca attraverso uno sbarco metaforico dove la protagonista è l’arte: si tratta di Shingle22j, la Biennale d’Arte Contemporanea di Anzio e Nettuno che da diversi anni coinvolge artisti di tutto il mondo. Giunta alla Torna anche quest’anno l’iniziativa dedicata a San Valentino del Ministero quarta edizione, la manifestazione quest’anno propone come tema per i Beni e le Attività Culturali. Il 14 febbraio in tutti i musei, monumenti centrale: “Donna: prodotto e produttrice”. Sul sito www.shingle22j. e siti archeologici statali presentandosi in due si entrerà pagando un com è stato pubblicato il bando del concorso, per partecipare bisogna solo biglietto. Di scena l’Amore, sentimento principe che nei secoli inviare la propria candidatura entro il 30 maggio 2013. ha guidato la mano dei più grandi artisti, e l’Arte: un perfetto binomio “Quest’anno Shingle22j - spiega Andrea Mingiacchi, presidente dall’ineguagliabile forza ispiratrice. dell’Associazione 00042 – vuole ripercorrere il lungo cammino Appartiene alla sensibilità di chiunque apprezzare la delicatezza intrapreso nel corso dei secoli dalla donna, attraverso l’antitesi del bacio tra “Amore e Psiche” agli Uffizi di Firenze, la languida prodotto-produttrice. Prodotto dei desideri del maschio padrepostura della “Danae” di Tiziano nel Museo di Capodimonte, padrone, prodotto della chirurgia estetica, prodotto di culture che l’ambiguità de “L’Amor Sacro e Amor Profano” custodito nella la nascondono sotto veli o la espongono senza alcuna umanità. Galleria Borghese e la fugacità della passione ne “Il Bacio” di Produttrice invece di idee, produttrice di se stessa nell’emancipazione, Hayez alla Pinacoteca di Brera. Capolavori dell’arte che, insieme a produttrice dei suoi desideri, delle sue voglie. Prodotto e produttrice tantissimi altri, trasformeranno per un giorno tutti i luoghi d’arte perché come in ogni caso di esclusione le categorie si sovrappongono, statali in romantici rifugi per coloro che vorranno sublimare i loro si confondono: la donna sessualmente emancipata, è prodotto di sentimenti attraverso un viaggio nel patrimonio culturale italiano. una cultura o produttrice di se stessa? La donna madre è anche lei A San Valentino il MiBAC offre a tutti i cittadini italiani e stranieri prodotto di una cultura o produttrice di un desiderio? Siamo sicuri la conoscenza e la riscoperta delle bellezze artistiche italiane. che l’arte, in tutte le sue forme, possa darci le risposte, in quanto Un appuntamento da non perdere. Per tutte le informazioni: attività che produce ed è prodotto”. Numero verde 800 991 199. Il MiBAC è anche su Youtube, Facebook Al concorso possono partecipare gli artisti di età superiore ai 18 e Twitter. Silvia Arena anni di qualsiasi nazionalità (residenti e non-residenti in Italia), che abbiano già effettuato almeno una mostra personale e/o collettiva. Le discipline ammesse sono: pittura, scultura, istallazione (da interno o da esterno), arte digitale, fotografia, illustrazione, incisione, videoarte, animazione sperimentale, performance o altre tecniche, metodi e abilità innovative. La commissione esaminatrice selezionerà le opere che parteciperanno al concorso e che dal 6 al 22 settembre 2013 verranno esposte alla Biennale d’Arte Contemporanea. Inoltre i lavori selezionati saranno pubblicati sul catalogo della manifestazione. A decretare le tre opere vincitrici della quarta edizione di Shingle22j sarà una commissione di esperti del settore. Ai vincitori del concorso spetteranno i seguenti premi: primo premio: 2.000,00 € lordi; secondo e terzo premio: mostra personale presso spazi istituzionali delle città di Anzio e/o di Nettuno. Per consultare integralmente il bando e leggere tutte le modalità di partecipazione: http://www.shingle22j.com/bando/ L.C.


febbraio 2013 _ n.49

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music@space

TODAY AND TONIGHT

Questo mese music@space vi propone la recensione di “Today And Tonight”, l’ultimo album di Claudio Maffei, un cantautore della scena folk-rock romana. Con “Today And Tonight” Claudio si presenta senz’altro come un musicista che si è ormai fatto le ossa, dati gli anni di esperienza e la notevole capacità ad utilizzare i “ferri del mestiere”, in questo caso una chitarra acustica, la quale è sua compagna di vita inseparabile dalla tenera età di 15 anni. Negli ultimi tempi si sono susseguite a ritmi vertiginosi serate su serate in diversi

locali del territorio. La promozione dell’album sembra essere abbastanza apprezzata da chi lo ascolta dal vivo, le cui performance vengono arricchite da improvvisate proprie dell’autore che in ogni accordo ci mette sempre qualche tocco di novità e originalità. Ascoltare “Today and Tonight” è come seguire un cammino di storia e poesia, di avventura ed esperienze che vanno dal più puro folk-rock proprio dei musicisti cresciuti nelle strade fino a quel rock-blues di chi cantava e suonava un po’ per protesta, un po’ per trasgressione passando per quelle sonorità proprie della west coast e di quella generazione che rese formidabili quegli anni. È chiara poi l’influenza di un periodo come quello di Woodstock, di cui Claudio è un cultore oltre che un esecutore raffinato e meticoloso. Sono chiare inoltre nell’album le venature del folk e del country-rock di David Crosby e Neil Young, come appaiono in diversi momenti performance che ricordano il british-blues di Eric Clapton o il dirompente baroque pop dei Beatles, senza farsi mancare il filo conduttore e l’impostazione generale dei brani che fa pensare alla musica d’autore e al sentimento di Bob Dylan. Tredici brani in tutto, impostati con

diversi generi e una sottile linea soul che accompagna il tutto, riportando la memoria agli anni ‘60 e ‘70 ma allo stesso tempo capace di rimettersi nell’immediato al passo dei nostri tempi grazie alle notevoli innovazioni dei generi. Nove dei tredici pezzi presenti sono scritti in coppia con l’introspettivo paroliere americano Gregory Demos in un sodalizio artistico che dura da diversi anni. Il disco vanta poi la collaborazione di affermati musicisti: Francesca De Fazi alla voce e chitarra slide, John H. Schiessler alla chitarra dobro, Stefano Ciotola alla chitarra, Valter Detond alla batteria ( già con Roberto Ciotti, Tiro Mancino, Ricky Portera...), Fabio Fraschini al basso (Zero Assoluto, Oro, Il Volo...), Maurizio Metalli alle tastiere (Formula 3, Filippa Giordano, Tv: Discoring, Domenica In, Sarabanda...), Arcangelo Spina al basso, Danilo Cartia al banjo e tanti altri. È possibile trovare Today and Tonight ad Anzio presso Music Inn (via Gramsci), Disco Club (piazza della pace), a Nettuno presso Pizza Jazz (via della Liberazione), a Roma presso Plastic Records (Viale dei quattro venti). In download su iTunes, Google Music, Amazon. Valerio Bruni

Dal 23 gennaio al cinema viaggio nella zona offlimits della centrale nucleare

“Fukushame”, la città della vergogna 11 marzo 2011. Il Giappone è colpito da uno dei terremoti più violenti mai registrati. Poco dopo uno tsunami si abbatte sul paese. Più di 15.000 persone perdono la vita e chilometri e chilometri di costa e di città vengono distrutte. Tra gli edifici danneggiati anche quello della centrale nucleare della provincia di Fukushima, Fukushima Daiichi. Gli edifici colpiti riportano gravi lesioni e i materiali radioattivi iniziano una lenta e inarrestabile fuoriuscita. Il governo giapponese reagisce all’emergenza delimitando un’area “No Go Zone” di 20 km intorno alla centrale, in cui è proibito entrare. Fukushame è un documentario italiano di Alessandro Tesei, che mostra la situazione della zona off-limits sette mesi dopo il sisma. Tutta l’area è caduta in rovina, non ci sono più abitanti ma solo animali (mucche, pecore, cani e gatti) abbandonati dalle famiglie costrette ad andarsene. Ma chi può decidere se una zona dentro i 20 km è pericolosa e dai 21 km in poi è sicura? Un governo che ha deciso di tacere sulla gravità dell’incidente e sui rischi che corre la popolazione, è un grado di stabilire fin dove le radiazioni della centrale nucleare non rappresentano più un

pericolo per gli uomini? Un problema enorme già trattato nel 2012 in “Kibou no kuni” (Land of Hope), film giapponese del regista Shion Sono, che mostra l’assurdità

della No go Zone di 20 km. Una casa è divisa in due parti. Metà del giardino dei proprietari dell’abitazione rientra nella zona off-limits e lì assurdamente gli abitanti non possono andare. In questa situazione di crisi, l’assurdità impregna tutto. Assurdamente si credeva nel mito della sicurezza del nucleare, nel mito che l’energia nucleare è più economica. Anche oggi, a due anni da questa immane tragedia, l’assurdità in Giappone non può essere ancora risolta. Aiutato da un gruppo di animalisti, Tesei riesce ad avvicinarsi ad un chilometro dalla centrale, raccogliendo scene e testimonianze. Attraverso interviste e contributi speciali di grande rilevanza, immagini delle città e delle persone colpite dalla tragedia, possiamo considerare quale grande impatto ha avuto il terremototsunami e la distruzione della centrale nucleare su tutto il popolo giapponese. Si è aperta per il Giappone un’epoca storica di nuove prospettive o questo paese resterà ancorato al vecchio sistema? Il titolo del documentario è chiaro. Fukushame, mescolanza di Fukushima e shame (eng. vergogna). Il Giappone reagirà, la sua coscienza si risveglierà o continuerà a convivere con questa vergogna? Yoshiro Izumi


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n.49 _ febbraio 2013

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19 13

La squadra chiude il girone di andata con 20 punti. L’analisi delle ultime partite giocate

ANZIOLAVINIO: SOPRA LA ZONA PLAY-OUT

l 2013 è iniziato come era finito il 2012, ossia con l’Anziolavinio poco sopra la zona play out, che significherebbe giocarsi la permanenza in Serie D tramite gli spareggi di fine campionato. Un’ipotesi assolutamente da scongiurare in casa Anzio con la società e la squadra che devono fare quadrato per cercare di evitare questa situazione. Giocarsi il diritto di rimanere in questa categoria tramite due partite secche è sempre difficile e non sempre vince chi è più bravo, ma chi riesce a tirare fuori quel qualcosa in più per raggiungere la salvezza. Quindi non avendo una squadra organizzata a questo tipo di situazioni, sarà meglio cercare di inanellare qualche risultato positivo soprattutto in trasferta visto che in casa fino a questo momento si è fatto benino. L’Anziolavinio ha chiuso il girone di andata con 20 punti. Il mercato di gennaio ha portato qualche nome nuovo che ha rinforzato la squadra, però come l’Anzio anche le altre squadre invischiate nelle parti basse si sono rinforzate e al momento stanno facendo meglio del team di Pernarella. Procediamo con ordine e andiamo ad analizzare le ultime due partite del girone di andata, e le prime tre di quello di ritorno. Il 16° turno ha visto l’Anzio superare al Bruschini per 3-2 il Selargius, squadra sarda che naviga nei bassifondi della classifica. Dopo un primo tempo scintillante terminato 3-0 con tripletta di Amassoka, sembrava potesse arrivare una vittoria ancora più consistente nella ripresa. E invece dopo i primi 45 minuti in campo sono scese due squadre diverse, l’Anzio ha tirato i remi in

barca mentre il Selargius dopo la strigliata del Mister è rientrato molto più determinato ed è riuscito a mettere in difficoltà i tirrenici andando a realizzare le due reti che hanno accorciato la distanza cercando più volte la rete del pari. Sarebbe stata una beffa per Guida e compagni che hanno scampato il pericolo e portato a casa i tre punti. Il girone di andata si è chiuso in trasferta contro il Porto Torres, dove è arrivato un punto (00). Una partita bruttina che ha visto l’Anzio giocare meglio nella ripresa dove ha cercato la via del gol in tutti i modi ma, un po’ di sfortuna e la bravura del portiere di casa ha fatto sì che la partita terminasse a reti inviolate. Il girone di ritorno è iniziato il giorno della Befana, quando l’Anzio è andato a fare visita alla corazzata del Lupa Frascati. In un “8 Settembre” gelido e scivoloso l’Anzio è uscito sconfitto per 4-2. La colpa non va di certo data alle condizioni atmosferiche ma bensì alla squadra che ha regalato i primi 45 minuti di gioco in cui

sembrava essere ancora in vacanza. Una Lupa che con il minimo sforzo è riuscita a realizzare le tre reti che hanno portato le squadre al riposo. Nella ripresa c’è stata una timida reazione che ha visto un Anzio più volitivo e con voglia di fare. Infatti grazie alla doppietta di Amassoka l’Anzio si è riportato sotto sfiorando anche il pari. Il risultato finale è di 4-2 con la Lupa che nei minuti finali ha realizzato l’ultima rete con l’Anzio sbilanciato in avanti e grazie a un regalo della difesa. Ci si aspettava un riscatto nel turno successivo in casa contro l’Arzachena e fortunatamente il risultato positivo è arrivato. Il match è terminato 3-1 con i sardi che si sono portati in vantaggio al 16° del primo tempo grazie a Figos. Al termine dei primi 45 minuti il risultato era di 1-0 per gli ospiti. In tribuna e in campo c’era un po’ di sconforto per le sorti del match ma nella ripresa c’è stata una trasformazione anche grazie ai cambi azzeccati di Mr. Pernarella. I biancazzurri hanno ribaltato il risultato e segnato con Amassoka il pari su rigore. Il 2-1 è merito di Gigi Ferrara che con una spettacolare rovesciata ha timbrato il vantaggio anziate. Dopo aver subito una timida reazione degli ospiti il punto del 3-1 è arrivato grazie a Ciotti. L’ultimo turno prima di andare in stampa si è giocato contro l’Ostiamare degli ex Caputo e Trippa. Ostia che dopo una partenza da brividi si trova ora a lottare per i play off. Una partita che si sapeva essere difficile anche a causa delle numerose defezioni che hanno colpito il team di Pernarella che ha dovuto reinventarsi la squadra facendo giocare qualche elemento fuori ruolo. Il risultato finale è stato di 3-1 per l’Ostia con la terza rete realizzata con un gran gol da Riccardo Trippa. Fabrizio Tirocchi


febbraio 2013 _ n.49

Rubriche

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DETTI PORTODANZESI “Ha preso de mano.” Ha preso il via, è padrone della situazione. “Me pari ‘n cugnetto senza tompagno.” Riferito a persona di poco valore a cui mancano valori e virtù, come al cugnetto (barattolo) di alici in salamoia manca il coperchio (tompagno) che le preme per farle maturare. “Se va bene va ‘n c..o a Michele, se va male va ‘n c..o a Pasquale.” Come va… va, qualcuno ci rimette sempre. “Quanno er diavolo t’alliscia vordì che vo’ l’anima.” Di probabile origine romana e dal chiaro significato. Essere plagiati e indotti in tentazione per inganno. “Atte’ che te mettono pe’ falanga.” Detto verace Portodanzese proveniente dal mondo marittimo. La falanga che sta per palanca, tavola di legno, è la metafora della barchetta che rimane inchiodata ad un’altra imbarcazione dopo una collisione. In seguito il detto è stato usato anche per chiedere attenzione sulla strada e non fare probabili incidenti. “Vorda fojio Purcinè!” Cambia discorso buffone! “Ma che c’hai le pigne ‘n testa?” Evidente il riferimento a persona poco intelligente che ha la testa occupata dalle pigne invece che dal cervello. “Sei come il prezzemolo!” Sei dappertutto! “Puzza che accora” Odore nauseabondo e insopportabile. Figura retorica di come una puzza possa modificare l’umore. Dal gruppo facebook:”Detti popolari portodanzesi”. amministrato da Pina Salustri e Alessandro Tinarelli

SMS - Space

Anzio-Space dà spazio ai lettori Scriveteci un sms: Carissimo assessore alla viabilità, non credi che i passaggi pedonali di Lavinio Stazione siano poco illuminati e quindi pericolosi? Prova a utilizzarli! Zorro Quanto altro tempo deve passare e quanti altri incidenti ci devono essere prima di aggiustare il semaforo all’incrocio tra via della Fonderia e via dell’Armellino?! Silvana Oggi vengo a sapere che la “Banda Musicale di Anzio” è ancora senza sala prove. Sono circa dieci anni… Congratulazioni! Zorro Ho cinquant’anni ben portati, una famiglia a carico. Sia io che mia moglie disoccupati, siamo disperati. Cerchiamo un lavoro, anche solo per uno di noi va bene. Abitiamo ad Anzio da anni!! Grazie! 3476119871

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Incitatus

Hihihihihhihi! Mentre si gioca al parametro sì e al parametro no, la presenza dell’arsenico nelle acque dei rubinetti di Antium è innegabilmente alta! La conferma ci viene dalla coscienziosità della Asl, che acquista centinaia di litri di acqua potabile da indirizzare ai reparti di neonatologia, motivando la spesa con l’e ccessiva quantità dell’arsenico nelle condotte di Antium! Hihhihiihhiihhi! Intanto alcuni plebei stanno organizzandosi per una Class Action o giù di lì. Sembra che gli effetti dell’arsenico si stiano manifestando. Questi plebei sono veramente avvelenati! Hihihihihihihi!


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L’ARTE DI VIAGGIARE

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Pubblicità redazionale

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SOLUZIONI DEL NUMERO PRECEDENTE

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Chi è Le Clou dei Viaggi ? È un’azienda familiare nata nel 1990 e fino ad oggi punto di riferimento sul territorio di molti clienti per l’organizzazione di viaggi grazie alla collaborazione con affidabili Tour Operator come Veratour, con la quale condividiamo vari valori come l’affidabilità, l’attenzione al cliente e soprattutto la profonda conoscenza delle destinazioni proposte. Proprio per questo siamo da loro indicati come Agenzia Verastore. Vuoi descriverci in breve il valore principale di una vacanza pres Veratour? Veratour è un Tour Operator specializzato nella proposta di villaggi turistici “Made in Italy” dove il tocco, la qualità, la sicurezza e l’eleganza dello stile italiano sono assolutamente evidenti nelle componenti principali di ogni Veraclub: l’animazione, l’assistenza e la cucina. Inoltre il rapporto qualità-prezzo è ad oggi il migliore del mercato. Quali mete suggerirà ai futuri sposi lettori di Anzio Space “Le Clou dei Viaggi” nelle prossime settimane? Per i viaggi di nozze Le Clou propone con Veratour degli itinerari completi, romantici e divertenti che combinano gli Usa ai Caraibi, le grandi metropoli o i grandi spazi dei parchi naturali insieme alle emozioni on the road e ai tramonti e alle spiagge di isole da presenta: sogno. L’alternativa ai soggiorni mare sono poi le migliori crociere americane tra un’isola e l’altra, per ritornare a casa con questo pezzo di mondo davvero nel cuore. Perché la scelta dei Villaggi ai Caraibi? Messico e Santo Domingo sono tra le mète ideali di un viaggio di nozze, laggiù Veratour regala la pace e il benessere di un raffinato Atmosphera Resort vicino alle • VILLAGGI VERACLUB • piramidi maya di Tulum e bagnato da un mare turchese e il divertimento di un villaggio grande e organizzato sulla costa di Bayahibe, piena di vita e di REP. DOMINICANA Canoa 14sempre notti palme. Qualità dei servizi, programmi diVeraclub animazione vari da € 1.490 e divertenti, camere comode e in stile coloniale completano il MESSICO quadro in entrambe le strutture. Veraclub Royal Tulum 14 notti da € 1.760 Ci descrivi la giornata-tipo in un Veraclub? Una bella sfida…vista la varietà di programmi! Diciamo che comode sveglie, abbondanti colazioni, mare, luce e relax segnano la mattinata. Poi si può scegliere tra mille sport di terra o di mare VIAGGI COMBINATI • nella cultura o nel folklore o tra •una bella escursione nella natura, caraibico. Il tutto impreziosito dalla NEW compagnia dell’Equipe YORK e MESSICO 12 gg/10 notti da € 1.970,00 Veraclub, da ricchi buffet di ristoranti tematici, comode spa e notti NEW YORK e REP. DOMINICANA a ritmo di musica latina. da € 1.800 Francesco insomma un viaggio con Veratour è l’esperienza HAVANA + CAYO LARGO ideale! Tasse aerop 12 giorni/10 nottiDa da €aggiungere 1.430 Da agente di viaggio abituato ad offrire ai suoi amici e clienti proposte solo altamente selezionate rispondo che non ho alcun dubbio in merito e che una vera… esperienza aspetta tutti gli sposi • Ritaglia il Coupon Prenota in Agenzia • Biglietto per la Statua della Libertà che sceglieranno questi viaggi e villaggi. • Cena Omaggio a New York al ristorante Savore

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febbraio 2013 _ n.49

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PILLOLE FISCALI

a cura del Dott. Marco Minoccheri

Nuova deducibilità dei costi delle autovetture per il 2013 La Legge di Stabilita` per il 2013 prevede la riduzione, a decorrere dal 1° gennaio 2013, della percentuale di deducibilita` per gli autoveicoli aziendali (non utilizzati esclusivamente come beni strumentali da imprese e professionisti) La nuova deducibilita` dei costi auto nel 2013 puo` quindi essere cosi` riepilogata: 1) Veicoli utilizzati solo come strumentali nell`attivita` propria dell`impresa (scuole guida per la formazione, imprese di noleggio/ leasing) e Veicoli ad uso pubblico (es. taxi) - Deducibilita` integrale (100%) di tutti i costi (invariata rispetto al 2012) 2) Veicoli assegnati in uso promiscuo a dipendenti per la maggior parte del periodo d`imposta con fringe benefit - Deducibilita` parziale (70%) di tutti i costi se il fringe benefit corrisponde ad una percorrenza di 4.500 km (nel 2012 la percentuale era pari al 90%) 3) Veicoli utilizzati nell`esercizio d`impresa in situazioni diverse da quelle precedenti (ad uso dell’amministratore, per attivita` commerciale o di rappresentanza) - Deducibilita` ammortamenti al 20% nei limiti del costo di18.075,99 euro; per canoni di leasing deducibilita` proporzionale al limite di costo; per i canoni di locazione/ noleggio deducibilita` fino a importi fissati dalla norma; deducibilita` 20% per altre spese. (nel 2012 la percentuale era pari al 40%) 4) Veicoli utilizzati da agenti - Deducibilita` ammortamenti all’80% nei limiti del costo di 25.822,84 euro; per canoni di leasing deducibilita` proporzionale al limite di costo; per canoni locazione e noleggio deducibilita` fino a importi fissati dalla norma; deducibilita` 80% per altre spese. (invariata rispetto al 2012) 5) Veicoli utilizzati da artisti e professionisti (e non assegnati in uso promiscuo ai dipendenti con addebito di fringe benefit) - Deducibilita` (per un solo veicolo o per un veicolo per ogni socio o associato) ammortamenti al 20% nei limiti del costo di 18.075,99euro, per i leasing deducibilita` proporzionale al limite; per i canoni di locazione/noleggio deducibilita` fino a importi fissati dalla norma; deducibilita` 20% per tutte le altre spese. (nel 2012 la percentuale era pari al 40%).

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