Anzio-Space 44 - Settembre 2012

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“Point Break” Blu

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Nel mondo del surf tutti sanno bene cosa sia un point break. È il punto in cui l’onda si rompe e non permette più al surfista di cavalcare quella mirabile montagna d’acqua, sorgente infinita di emozioni e sensazioni sempre nuove ed eccitanti. Il punto di rottura è determinato di solito da una secca di arenaria, una barriera corallina, una scogliera. Un’esperienza simile l’hanno vissuta questa estate i nostri amministratori che, molto poco pratici del mare, hanno cavalcato l’onda dell’assegnazione della Bandiera Blu della FEE, sbandierandola con orgoglio ai quattro venti, raccontando all’intera città di essere ormai all’avanguardia nella cura dell’ambiente e nelle strategie atte al suo continuo miglioramento. La cavalcata si è spenta, però, verso la fine di luglio su una barriera di cattivi odori e di polemiche: le lamentele degli operatori turistici e dei bagnanti, i risultati strabilianti dell’Arpa che riportavano la presenza (in uno dei prelievi effettuati nell’ultima decade) di batteri escherichia coli oltre il limite di tolleranza, per non parlare poi di un sensibile calo del turismo. Insomma, l’onda si è infranta sulla bassa capacità dell’Amministrazione Comunale di lavorare sul piano della salvaguardia dell’ambiente -quello che aiuterebbe lo sviluppo dell’intera comunità- in piena trasparenza e senza finzioni nei momenti di difficoltà. Crediamo sia opportuno, sul finire di questa stagione estiva così ricca di contraddizioni, riflettere e indagare meglio sui limiti e le compromissioni della nostra rete fognaria, che entra in crisi con sempre maggiore facilità per una complessa serie di fattori (costruzione di nuove case, crescita dei residenti, incremento di quelli stagionali, allacci provvisori irregolari, allacci abusivi…). Questa verifica, da fare prima della “stagione”, è un lavoro importante per il futuro della nostra Anzio. Ci auguriamo che quest’attimo venga da oggi in poi colto per creare la base per uno sviluppo ecosostenibile della città. L’amministrazione si è infranta sul point break della mancata difesa di una Bandiera Blu divenuta oggi solo il simbolo di una mera utopia e un gagliardetto da utilizzare per propagande elettorali populistiche. Andrea Mingiacchi

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Porto, bilancio comunale e il caso del deputar ore di Anzio Colonia

IL PUNTO SULLE ULTIME VICENDE CITTADINE

Nonostante la torrida morsa di caldo di quest’estate, nella città neroniana hanno tenuto banco alcune vicende. Soprattutto una, nata e che ha riguardato tutta la stagione estiva, non sembra intenzionata a placarsi nemmeno con l’avvento dell’autunno. Periodo nel quale si continuerà a parlare anche delle altre due. Ma andiamo con ordine. PORTO – Il consiglio comunale si è svolto prima della pausa estiva ed è stato dato mandato al sindaco di Anzio Luciano Bruschini di riprendere il 39% delle quote della Capo d’Anzio in mano ad Italia Navigando, che sta per girare alla Mare 2 s.r.l. di Renato Marconi per saldare un contenzioso in atto con la stessa. Il punto è stato votato all’unanimità. Comunque la scissione con Italia navigando sarebbe stata solo una questione di mesi: dato che stando a quanto riportato nei patti parasociali, entro un anno dal rilascio della concessione (avvenuta il 21 Settembre del 2011), la stessa società partecipata dal Ministero dell’economia, si sarebbe dovuta impegnare nel reperimento dei fondi necessari alla realizzazione dell’opera. A questo va poi aggiunto che alla manifestazione di interesse hanno risposto otto società di livello internazionale, che sono: Grandi Lavori Fincosit S.p.a. di Roma, Tecnis S.p.a. di Catania, Medov s.r.l. di Civitavecchia, Acciona infraestructuras dalla Spagna, Genera costruzioni s.r.l. operativa a Roma e Londra, costruzioni generali S.p.a. di Milano, la Società italiana per condotted’acqua S.p.a. operativa dal 1880 ed infine la Sales S.p.a. di Livorno. “Esprimiamo la nostra soddisfazione - ha detto il Sindaco – per il fatto che otto importanti ditte hanno manifestato il loro interesse alla realizzazione dell’opera. La procedura va avanti spedita e a breve al via il bando di gara”. Il bando che verrà pubblicato per la metà di settembre perché la gara deve essere bandita entro un anno dal rilascio della concessione. Con la gara pubblicata si da quasi per scontata la partecipazione al Salone nautico di Genova il prossimo Ottobre; al contrario dello scorso anno quando Italia Navigando non prenotò lo stand. BILANCIO – Approvato a tempo di record nell’ultimo consiglio comunale prima delle ferie; il tutto è avvenuto in un clima quasi surreale e in soli quindici minuti. La discussione era iniziata alle 16:30. La voce che il sindaco Bruschini sarebbe andato a casa, invece, circolava da giorni (anche Vittorio Sgarbi impegnato la sera prima nella presentazione del suo ultimo libro a Villa Sarsina ne era al corrente). La seduta inizia con 24 consiglieri presenti, che man mano arrivano a 16 con Vito Presicce di Fli a mantenere il numero legale, senza il quale la giunta sarebbe caduta. “Si tratta di un bilancio di settanta milioni e cinquecentomila euro – esordisce l’assessore Mercuri – con le spese correnti pari a 41 milioni e quattrocentomila euro, che rispetta il patto di stabilità e i principi contabili, certificati da tutti i revisori dei conti del comune”. Seguono altri interventi, Borrelli chiama la votazione, i cinque dissidenti del Pd nemmeno se ne accorgono non facendo così in tempo a rientrare per votare contro.

Come detto, a tenere in piedi la baracca ci ha pensato Presicce, che da una parte si è visto espellere dal suo partito, mentre dall’altra ha ricevuto i complimenti dal sindaco “Per aver dimostrato attaccamento alla città”. C’è però un retroscena: alla fine del consiglio comunale ad accompagnare a casa il sindaco è stato proprio lo stesso Presicce. A voi lettori le conclusioni. Tornando al bilancio il comune ha deciso di lasciare intatti i fondi per i servizi sociali e non aumentare le tasse a carico dei cittadini. Il totale del bilancio di previsione che pareggia entrate e uscite per i programmi è di 65 milioni 25 mila 398 euro. Gli investimenti per il triennio 2012 – 2014 sono di 2 milioni per il primo anno, 15 milioni per il 2013 e 13 milioni per il 2014; in questi rientrano la manutenzione di alcuni plessi scolastici, la realizzazione dei parcheggi in Via di Valle Schioia e la fine dei lavori del palazzotto dello sport. AMBIENTE – Il tutto è iniziato con un video apparso su youtube lo scorso 2 agosto: nel video veniva ripreso lo sbocco in mare del depuratore, dal quale fuoriusciva una chiazza oleosa. Cosa che era già avvenuta nei giorni precedenti e che si è ripetuta. A fare da cornice sembrerebbe ci siano stati alcuni casi di infezioni contratti da alcune persone dopo aver fatto il bagno e che si sono fatte visitare all’ospedale. All’inizio si è pensato ad un malfunzionamento del depuratore, così l’assessore all’ambiente Placidi ha tenuto il 9 agosto una conferenza presso l’impianto di Colle Cocchino. Assieme a lui erano presenti il dirigente dell’ufficio ambiente del comune e un ingegnere di Acqualatina, che gestisce il depuratore. Secondo l’ingegnere il depuratore è in grado di reggere anche un sovraccarico della popolazione durante il periodo estivo. Ci sarebbero però delle analisi effettuate dall’Arpa Lazio su campionamenti della capitaneria di porto, nei giorni tra il 20 e il 24 luglio scorsi che evidenziano un numero di batteri Escherichia Coli ben cinque volte superiori alla norma. Perché la balneazione non è stata vietata? Perché il comune non ha reso noti quei dati mettendo al contrario in pericolo la salute della popolazione? Dopo l’incontro al depuratore il comune ha richiesto nuove analisi all’Arpa. Le controanalisi non hanno confermato i dati delle precedenti. Intanto la polemica è arrivata anche su facebook, dove si è costituito il gruppo “Anzio bandiera nera”, mentre l’assessore si è impegnato a diffondere i dati dei prelievi effettuati. Al momento di andare in stampa sul sito del comune c’è solo il link di collegamento al sito dell’Arpa. Leonardo Tardioli


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Parla il consulente ambientale Natalini che fa il punto sulla situazione dei depuratori

accese polemiche sull’inquinamento delle acque marine ad anzio

Da alcune settimane si sono accese le polemiche sull’inquinamento delle acque marine e sul funzionamento dei due depuratori di Anzio. Onestamente si deve notare come queste polemiche tendano impropriamente ad imboccare la via della strumentalizzazione politica, a scapito di una seria ricerca delle cause dell’inquinamento, perfino negato anche di fronte ai risultati analitici e alle indiscutibili constatazioni visive e anche video registrate. Spesso leggendo le dichiarazioni di accusa e di difesa si ha l’impressione che molti di coloro che le pronunciano siano privi delle fondamentali e complesse conoscenze tecniche che l’argomento richiede. Per un apporto alla chiarezza si deve iniziare dagli impianti di depurazione che hanno una potenzialità complessiva di progetto pari 175.000 abitanti equivalenti. Ho verificato ripetutamente che nessuno di coloro che parlano di potenzialità degli impianti e della loro adeguatezza alle necessità della città conosce il significato di “abitante equivalente”. Si tratta di un semplice accorgimento matematico per consentire di sommare gli scarichi domestici con quelli di utenze collettive (industrie, artigiani, alberghi, esercizi pubblici, campeggi). L’abitante equivalente corrisponde ad un’utenza da cui derivano mediamente scarichi di 250 litri / giorno). Così ad esempio gli scarichi industriali da soli corrispondono come equivalenti a circa 1.500 abitanti. Gli impianti di Anzio sono stati progettati per trattare acque reflue fino ad un massimo di 28.000 metri cubi/giorno e sono dotati di registratori di portata in ingresso, che consentono di verificare se nei mesi di punta estivi si supera il limite massimo. Con una marcia prolungata al disopra del limite di portata, si corrono seri rischi di depurazione insufficiente per il rispetto dei limiti previsti dalla legge, per il contenuto di agenti inquinanti negli scarichi a mare. Sono questi i dati che l’Assessore all’Ambiente dovrebbe rendere noti, in particolare per quanto riguarda sovraccarichi

degli impianti e i risultati delle analisi delle acque depurate, che Acqualatina esegue periodicamente nel suo laboratorio. Nel 2002 in diversi giorni estivi gli impianti marciavano già al limite della loro potenzialità e la situazione dovrebbe essersi aggravata considerando le migliaia di nuove abitazioni che sono state successivamente edificate. Questo è molto più importante delle inutili visite agli impianti (se ti fanno entrare è certo che non esiste più niente da scoprire visivamente per quanto riguarda le disfunzioni del processo). È da ricordare che possono sempre verificarsi scarichi anomali da parte di utenze collettive nel sistema fognario (come si sono ripetutamente verificati in passato!) con elevato contenuto di inquinanti e di sostanze tossiche. Un pronto intervento con modifiche del processo può ridurre gli effetti negativi, ma questo non è possibile se gli scarichi anomali si verificano nelle ore serali e notturne quando non è presente il personale addetto alla conduzione. Gli scarichi a mare delle acque depurate si verificano attraverso condotte immerse, con fuoriuscita circa 500 metri dalla battigia. Se le condotte in cattivo stato sono piene di buchi gli scarichi si verificano più in prossimità della spiaggia, con aggravamento dei fenomeni di inquinamento, e pertanto dovrebbero essere riparate o sostituite. Ad Anzio possono verificarsi scarichi anomali che si riversano direttamente in mare senza passare attraverso gli impianti di depurazione. Questo può avvenire ad esempio da qualcuna delle 35 stazioni di pompaggio che consentono l’alimentazione ai depuratori delle acque sporche, raccolte dal sistema fognario. Se i filtri che trattengono le sostanze solide si ostruiscono o le pompe vanno in avaria, le acque sporche scaricano dal troppo pieno direttamente sulle spiagge, se la stazione è vicino al mare o sul terreno circostante se è lontana. Ancora, se un tratto di fognatura si rompe può accadere che le acque refluiscano in basso mescolandosi con le acque sotterranee, così defluendo direttamente in mare. È inoltre da considerare che ad Anzio esistono poche ma importanti fognature che dovrebbero ricevere solo acque piovane da riversare direttamente in mare, evitando un inutile sovraccarico ai depuratori. Come a conoscenza di pochi e dimenticati esperti, per mancanza di controlli in queste fognature per acque piovane si scaricano anche acque nere che dovrebbero invece essere convogliate ai depuratori.

L’Assessorato all’Ambiente e l’Arpalazio forse per ignoranza, non prelevano campioni di acque scaricate dalle fognature per acque piovane. Se dalle analisi risultassero sistematici superamenti dei limiti di legge per lo scarico diretto in acque marine, scatterebbe automaticamente la denuncia obbligatoria all’autorità giudiziaria che imporrebbe una verifica (non facile e costosa!) degli allacciamenti alle fognature per acque piovane. In passato si sono verificati ripetutamente scarichi abusivi con alto contenuto di batteri e di sostanze inquinanti, dovuti a chi esegue lo svuotamento delle fosse settiche esistenti, sia nel territorio comunale sia nei comuni circostanti. Quando si verificano e si accertano fenomeni di inquinamento è sempre obbligatoria la segnalazione all’autorità giudiziaria cui compete l’istruttoria per accertare l’eventuale applicazione di sanzioni penali, mentre quelle amministrative competono alla Regione. Chi omette di segnalarlo può essere considerato corresponsabile di reato ambientale. Per inciso è difficile attendersi controlli frequenti e affidabili degli scarichi e delle acque marine da parte dell’Arpalazio, Agenzia regionale spesso commissariata e alle prese con grosse carenze di personale per insufficienti stanziamenti finanziari. Recentemente è capitato di leggere sulla stampa che il personale in agitazione rifiuta prestazioni straordinarie al di fuori delle ore settimanali previste dal loro contratto. Alcuni conoscenti avendo appreso dalla stampa che era stata costituita un’autorevole Task Force coordinata dal Dirigente comunale all’Ambiente e includente rappresentanti della Capitaneria di Porto, di Acqualatina, della ASL RMH, si sono domandati se non sarebbe stata utile l’inclusione di chi (come lo scrivente) ha collaudato ambedue gli impianti di depurazione e supervisionato la loro conduzione per otto anni, su incarico sia del Comune di Anzio sia successivamente della stessa Acqualatina. Confesso di non sapere dare risposta a meno di non supporre che lo scopo della Task Force non sia tanto la proclamata “operazione mare pulito”, quanto invece l’individuare a qualunque costo giustificazioni per respingere la richiesta di dimissioni dell’Assessore all’Ambiente, avanzate da movimenti e associazioni ambientaliste, unitamente alle forze politiche di opposizione (ammesso che ad Anzio sia ancora possibile comprendere chi è rimasto ancora in maggioranza). Guglielmo Natalini Consulente Ambientale


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Legambiente: “Troppo inquinamento e scarichi fognari non depurati ”

MARE SOTTO ATTACCO

Mare e foci dei fiumi sempre più minacciati dall’inquinamento o da un’inadeguata depurazione dei reflui fognari. A lanciare l’allarme è Legambiente che anche quest’anno, con la storica campagna di Goletta Verde, per due mesi ha circumnavigato la Penisola monitorando lo stato di salute del mare italiano. Un mare nostrum sempre più “sofferente” come dimostrano i 120 punti di mare inquinato - uno ogni 62 km di costa - su un totale di 205 analisi

microbiologiche effettuate dal biologi dell’associazione ambientalista. Sono ben 100 i prelievi risultati fortemente inquinati con concentrazioni di batteri di origine fecale pari ad almeno il doppio dei limiti di legge. L’86% dei punti inquinati sono stati prelevati alle foci di fiumi, torrenti e canali, risultati i nemici numero uno del mare italiano, ma anche nei pressi di scarichi di depuratori malfunzionanti. Maglie nere e regine acque azzurre Ancora una volta sul podio del mare più inquinato si piazzano Calabria e Campania, rispettivamente con 19 e 14 punti inquinati, mentre a sorpresa si classifica al secondo posto la Liguria con 15 prelievi risultati oltre i limiti di legge. Conferme positive invece per Sardegna e Toscana che si confermano anche quest’anno le regioni col mare più pulito, rispettivamente con un campione inquinato ogni 433 e 200 km di costa. Il problema della depurazione - Il mare italiano continua ad essere minacciato da troppi scarichi fognari non depurati. La mancata o inadeguata depurazione dei reflui fognari che, stando alle elaborazioni di Legambiente su dati Istat, riguarda ancora 24 milioni di abitanti, che scaricano direttamente in mare o indirettamente attraverso fiumi e canali, utilizzati come vere e proprie fognature. Le regioni peggiori per numero di abitanti senza adeguata depurazione sono Sicilia, Lazio e Lombardia. Un problema ambientale e sanitario che rischia di diventare anche economico vista la condanna dell’Italia da parte della Corte di Giustizia europea arrivata a fine luglio. Il motivo è dovuto a 109 tra comuni e agglomerati urbani medio grandi, distribuiti in 8 regioni, che non si sono ancora adeguati alla direttiva europea 91/271/CE sul trattamento delle acque reflue. Condanna europea all’Italia - La sentenza arriva nell’ambito della procedura d’infrazione 2004/2034 che colpisce duramente il BelPaese, perché a otto anni dalle scadenze della direttiva ci sono ancora comuni che non hanno fognature per le acque reflue urbane, altri che hanno un trattamento depurativo non conforme e altri perché gli impianti non sono progettati in modo

da garantire prestazioni sufficienti nelle normali condizioni climatiche locali o nelle variazioni stagionali di carico antropico come nella stagione turistica. Soluzioni possibili Secondo Legambiente bisogna investire subito e al meglio risorse adeguate a partire da quelle stanziate dalla delibera Cipe dell’aprile scorso che prevede 1,8 miliardi di euro per le regioni del Mezzogiorno. “Realizzare sistemi efficienti e moderni per la raccolta e il trattamento degli scarichi civili, spiega Stefano Ciafani, vicepresidente nazionale di Legambiente - è una priorità non solo per la tutela del mare e della salute dei cittadini e dei bagnanti, ma anche per l’economia nazionale. Si eviterebbero le imminenti sanzioni comunitarie e si rifarebbe partire l’economia grazie ad opere pubbliche davvero utili alla collettività.” LC

BOCCIATE LE ACQUE LAZIALI Su 15 punti monitorati nel Lazio, 13 sono risultati inquinati. Resta alto l’allarme alle foci dei corsi d’acqua, ben 10 punti sono infatti risultati «fortemente inquinati», e altri tre inquinati. Nel litorale capitolino degli otto punti critici campionati in provincia di Roma, sette sono fortemente inquinati ed uno inquinato. Ecco dove sono stati riscontrati i valori batteriologici più alti: nel comune di Santa Marinella, in località Santa Severa, presso il canale sul Lungomare Pyrgi all’incrocio con Viale Olimpo; nel Comune di Cerveteri, in località Campo di Mare, presso il Fosso di Zambra; nel Comune di Ladispoli, presso la Foce del Rio Vaccino; a Fiumicino presso la Foce del Tevere; nel Comune di Pomezia, presso il Canale su spiaggia di Rio Torto, in località Torvajanica, presso il Canale Lungomare delle Sirene sito ad angolo con Via S. Francisco e in località Ardea, presso il Fosso Grande. Classificato come inquinato, il prelievo eseguito a Nettuno, in località Torre Astura, presso il Ponte canale Valmontorio. LC


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A bordo di un catamarano per riscoprire la bellezza della vela

UNA GIORNATA IN BARCA VELA

Una giornata al mare, o meglio in mezzo mare: si disputa la Sangria cup, regata velica riservata alle classi catamarani, contender e derive. Sono ospite sulla barca del comitato organizzativo in compagnia di Manuela, presidente dello stesso e di Ivano, istruttore di vela, nonché proprietario dell’imbarcazione. Per me, che a mala pena conosco il significato dell’espressione “cazza la randa”, si prospetta un’impresa titanica: cercare di star dietro a due superesperti, impegnati in misurazioni continue della direzione del vento, contatti via radio con gli addetti ai lavori, vigilanza costante su tutto ciò che si muove nell’arco di due miglia, il raggio d’azione della regata. Cerco di non intralciare il lavoro a bordo e

di rendermi utile come posso, osservando tutto ammirata e in religioso silenzio, ma nei momenti di pausa provo a intavolare con loro un dialogo finalizzato a capire come mai in una rinomata località marinara come Anzio, con alle spalle un glorioso passato costellato di innumerevoli competizioni veliche a livello internazionale, da tanto tempo, troppo ormai, questa disciplina sembra essersi avviata verso un lento declino. Emerge subito una delle prime motivazioni: non ce lo nascondiamo, la vela è uno sport costoso, molto costoso, esercitato da una nicchia di persone con possibilità economiche all’altezza della situazione. Eppure c’è stato un tempo, ricorda Ivano, in cui essa costituiva l’unica modalità di andare per mare e non per svago ma per necessità. Poi l’avvento dei motori ha inevitabilmente dirottato le scelte della gente del posto verso la soluzione più economica e razionale per guadagnarsi da vivere, riservando il veleggiare ad altro genere di fruitori. Dai discorsi emergono anche ulteriori difficoltà e perplessità. Risulta difficile anche individuare esattamente i motivi del disamore da parte delle giovani generazioni, che indirizzano

il loro interesse sportivo e agonistico verso altre discipline più popolari e alla portata di ogni tasca. Eppure, continuiamo a ragionare, un ritorno al passato non potrebbe altro che giovare anche all’economia locale; basti pensare all’indotto di ogni gara disputata, alla necessità di ospitare i partecipanti, al coinvolgimento delle attività commerciali, al richiamo di pubblico interessato dalle località limitrofe. I discorsi sono spesso interrotti dal continuo movimento intorno a noi, fatto di vele spiegate, di parole urlate al vento (è un’impresa comunicare a voce!), di saluti, di sorrisi e, perché no, anche di tanta fatica, di delusioni per aver mancato l’obiettivo, ma, si sa, in ogni gara, ci sono regole e c’è chi vince e chi perde. Vediamo sfilarci davanti agli occhi tanti giovanissimi partecipanti che ci riempiono il cuore di gioia. Sono passate quasi cinque ore, anzi volate. Si ritirano le boe, le barche si dirigono verso il porto e anche noi, tirata su l’ancora, ci avviamo. Sono a poppa, in silenzio. Manuela si gira e mi chiede se va tutto bene: “Nessun problema Manuela, è che il mare mi fa sempre lo stesso effetto: ammutolisco”. Lei sorride, capisce e chi meglio di lei? Rossella Romano

Vacanze-studio: l’esperienza di una docente di inglese al Trinity College di Dublino

Ferie e…. formazione! È una bella esperienza questa che vi voglio raccontare: quella di un gruppo di docenti di inglese di vari paesi europei che, nell’ambito di un Progetto Comenius, si sono incontrati al Trinity College di Dublino per trascorrere un periodo di vacanze con un taglio di formazione professionale. È quello che di solito fanno gli studenti, trascorrendo le vacanze e perfezionando le competenze linguistiche all’estero. Ed è lo stesso impulso che ci porta, come turisti, ad affrontare lunghi viaggi, cambiamenti climatici e di fuso orario per conoscere, incontrare e confrontarsi con mondi diversi dal nostro. Frequentare quindi un corso di aggiornamento per docenti di lingua inglese incentrato sulla cultura irlandese, proprio al Trinity College, è stata un’esperienza di arricchimento professionale e umano. Il Trinity College, per chi ha studiato o studia la letteratura inglese, è un punto di riferimento: scrittori come Bram Stocker (autore di Dracula), Samuel Beckett, Oscar Wilde, e molti altri, si sono formati in questa prestigiosa università che continua ad essere un centro culturale e accoglie ogni anno

turisti da tutto il mondo, con l’opportunità di visitare una delle più grandi biblioteche d’Europa. Il corso, frequentato da circa 60 docenti di inglese provenienti da vari paesi europei, si è svolto in una molteplicità di attività che hanno permesso di approfondire la conoscenza della cultura irlandese e di Dublino. Dalle lezioni frontali su autori irlandesi ai workshop, alle interviste con gente del posto, alle visite alla National Gallery, al National Museum, alla sede del Parlamento irlandese, alla conferenza sull’Ulysses, capolavoro di James Joyce, il tutto condito dal calore umano che caratterizza questo popolo, diventa un ricordo indelebile. Il confronto con le altre culture dei partecipanti è iniziato con un buffet internazionale per gustare prodotti tipici dei vari paesi, ed è proseguito nella condivisione dell’esperienza irlandese, nelle serate a teatro, nei pub con la famosa pint di Guiness! La città è pregnante dell’opera di Joyce, infatti il 16 giugno, famoso Bloomsday dell’Ulysses, per gli Irlandesi è festa nazionale ed è un’occasione per celebrare lo scrittore. Passeggiando per le vie di Dublino guardiamo

una vetrina: Dubliners read Dubliners. Invitati ad entrare e forniti di libro, Finnegans Wake, uno dei più complessi romanzi di Joyce, osserviamo che una decina di persone a turno leggono una pagina dell’opera, e anche noi, all’inizio esitanti, ma sempre più entusiasti, ci uniamo alla lettura del gruppo. È davvero una grande emozione questa immersione totale nella realtà della gente di Dublino. Un popolo che è riuscito a superare la profonda sofferenza vissuta in passato trasformandola in una risorsa inestinguibile di umanità. La loro ricchezza si manifesta nella grandezza culturale ed artistica nelle forme più varie. Andare al Bewley, il noto Caffè del centro, per gustare i tipici dolci è di certo armonizzato dall’ambiente decorato dalle splendide vetrate di Harry Clarke, artista e illustratore di opere letterarie su vetro. Arricchiti da questa esperienza formativa a Dublino sentiamo il bisogno di raccontarla per poter realizzare ancora progetti futuri. Buon anno scolastico a tutti! Renata Coppola ITES Emanuela Loi, Nettuno


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Al via i circoli comprensivi che uniscono scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di I grado

SI RIAPRONO LE SCUOLE… PIù “COMPRENSIVE” Tra pochi giorni riaprono i cancelli delle scuole di Anzio, con la grossa novità della ristrutturazione dell’intero ‘sistema scuola’. Sono scomparsi i vecchi Circoli didattici che sono stati sostituiti da cinque ‘Comprensivi’, nuove strutture amministrative che accorpano nel loro interno le scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di I° grado. Per tutto l’inverno ci sono state proteste sia per il modo in cui certi alunni venivano ‘sballottolati’ da una struttura ad un’altra, che per la paura che lo smembramento dei vecchi circoli e la ridistribuzione del personale docente portasse come conseguenza danni all’insegnamento, con gli alunni costretti a cambiare tantissimi docenti. Un problema così sentito da tante componenti sociali, da spingere i consiglieri PD, in una riunione consiliare del dicembre 2011 a chiedere al Sindaco se il Comune si fosse mosso per evitare tali disagi. Proprio per venire incontro alle esigenze di alcuni comuni, tra cui il nostro, la Giunta Regionale ha modificato con la delibera n.82 del 2 marzo scorso, la primitiva elencazione, portando con gli adeguati ‘aggiustamenti’, alla definitiva ripartizione sottoelencata: Anzio I (che prevede la scuola dell’infanzia e primaria Ambrosini, la scuola primaria Saragat, la scuola dell’infanzia del Quartiere Europa e 296 alunni della scuola secondaria di I grado Falcone); Anzio II (scuola infanzia e primaria dell’Acqua del Turco, scuola infanzia e primaria delle Falasche, 75 alunni della scuola secondaria di I grado Falcone, e la scuola infanzia e primaria Angelita); Anzio III (scuola infanzia e primaria Collodi, scuola infanzia e primaria Rodari, scuola primaria Ex Anmil e 75 alunni della scuola secondaria I grado Virgilio) Anzio IV (scuola infanzia e primaria Miglioramento, scuola infanzia e primaria Severiano, scuola infanzia e primaria Villa Claudia e 360 alunni della scuola secondaria di I grado Falcone); Anzio V (739 alunni della scuola secondaria I grado Virgilio, scuola infanzia e primaria Leonardo da Vinci e scuola dell’infanzia Sirenette). Come si vede le cause maggiori prodotte dal nuovo ‘sistema’ è lo smembramento del vecchio III Circolo che comprendeva le parti più densamente popolate del Comune (Lavinio e Villa Claudia), e l’acquisizioni da parte del I Comprensivo delle classi del ‘Falcone’. Speriamo solo che quello che aveva ipotizzato l’Assessore alla Pubblica Istruzione Marco Del Villano all’introduzione del nuovo sistema scolastico si avveri e che, con la nuova ristrutturazione, “non cambierà niente, genitori e alunni potranno contare invece su una migliore offerta formativa che punta sulla continuità didattica garantita dalla nuova organizzazione”. Maurizio D’Eramo

INDOVINA IN CHE DIREZIONE è L’UFFICIO RISTORAZIONE Incontriamo, in una bollente mattinata di fine agosto, una mamma con tre bimbi al seguito, impegnata nell’iscrizione dei figli alla mensa scolastica e al servizio scuolabus. La signora si è recata al centro di Anzio, presso l’ufficio adiacente a Piazza Garibaldi dove era andata l’anno prima. L’ufficio è chiuso. Mi dice un po’ stravolta: “Eppure ieri era aperto, l’ho visto!” Dietro le sbarre si intravedono molti fogli, uno sull’altro. La signora stringe gli occhi per la luce accecante e poi li legge diligentemente uno per uno. Alla fine mi domanda: “Mi scusi, mi potrebbe aiutare? Io non capisco.” In effetti su un avviso si legge che gli uffici sono proprio quelli, ma reca gli orari di apertura su una bella porta chiusa. Su un altro c’è scritto che (ad agosto) gli uffici si sono trasferiti a Via Paolini, su un altro che si sono trasferiti a Villa Adele (stavolta specificando gli orari ma non il mese di apertura), su un altro ancora che la consegna dei moduli è presso il Comune, Ufficio Protocollo. La signora continua: “Ma io dove devo andare?” Poi, con santa pazienza e molta rassegnazione, sotto un sole cocente, lei e i tre bambini cominciano a fare su e giù tra Villa Adele e il comune di Anzio. Per dovere di cronaca riferiamo che dopo una mattinata del genere, la signora e i tre bambini sanno che dovranno tornare perché hanno perso troppo tempo in giro e gli uffici chiudono. Se ne parlerà dopo due giorni. Intanto, nell’attesa, parliamo con i tanti genitori in fila: c’è solo un operatore per evadere le tante richieste. Molti genitori hanno chiesto permessi di lavoro per compilare presso i patronati un modello ISEE in definitiva inservibile ai fini delle agevolazioni per il servizio di ristorazione scolastica poiché le soglie per usufruire delle tariffe ridotte è troppo bassa e non c’è ancora alcun riconoscimento (fasce tariffarie) per chi ha più figli. Ma forse è già tanto aver individuato l’ufficio giusto presso il quale recarsi. Nicoletta Scalera


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CORSO ITALIA 52 Alla c.a. del Sig. Sindaco Luciano Bruschini Per competenza all’Assessore Patrizio Placidi Siamo un gruppo di cittadini residenti ad Anzio zona Anzio2 C.so Italia,che da più di sette anni lottano per avere una zona più decorosa e salutare in cui vivere. Vogliamo sottoporre a lei il problema della pinetina di proprietà privata, ma di fatto abbandonata da trent’anni, posta sul retro della palazzina dove viviamo in 22 famiglie in C.so Italia 52 e adiacente la Via Nettunense fronte Tribunale. È da ben sette anni che segnaliamo all’ufficio Ambiente con telefonate, visite, fax e quant’altro, il degrado assoluto e l’incuria che regna in questa pinetina, con grave rischio per la salute di noi tutti. Cumuli di immondizia per decine e decine di metri regnano ormai da anni lungo il passaggio, e poi siringhe, covi e giacigli per spacciatori e tossicodipendenti. E ancora calcinacci e vestiario abbandonato. fanno di questo luogo la dimora per topi, vipere, mosche e zanzare a livelli inaccettabili per la propria salute. È di pochi giorni fa l’ennesimo intervento dei vigili del fuoco per spegnere un incendio, proprio perché il terreno è pieno di erba alta, materassi e vestiario o per rimuovere alberi caduti nel nostro giardino. Nel 2010 abbiamo fatto un esposto al comando Polizia Locale, purtroppo senza nessun risultato. Chiediamo a lei quindi certi della sua comprensione, di intervenire in maniera sollecita,visto ormai l’arrivo dell’estate, con il proprietario del terreno, oppure attraverso lo stesso Comune per un’opera di manutenzione straordinaria che comprenda: 1) Potatura degli alberi,e taglio di quelli secchi e pericolanti 2) Smaltimento di rifiuti alimentari e di calcinacci 3) Derattizzazione e disinfestazione totale della pineta 4) Eliminazione di erbacce e canne alte e secche Affinché torni a essere un luogo degno di confinare con le centinaia di persone che ci vivono a pochi metri. Seguono foto e firme di tutti coloro che hanno aderito a questa iniziativa. Distinti saluti I Cittadini tutti di C.so Italia

IL NOSTRO GHETTO Noi, sfollati da Roma. Come carrelli ripieni di calcinacci, tremenda immagine di lotta perduta, come uomini rifiutati che hanno perso una casa fatiscente. Fra lodi di giorni passati nel giogo di attesa spasmodica, ora È, ci è data finalmente! Casa…casa…casa. La Nostra Casa: Alberi ovunque, il mare, gli Appennini lontani… ora è gioia, ma… Ora, da anni, anche qui carrelli di supermercato rovesciati, pieni di calcinacci, come ossa al sole tremendo, come soldati caduti in battaglia. Macerie ovunque, ricordo delle provvisorie nostre mura lontane. Sette anni sette, per noi abitanti di Corso Italia 52, in un ghetto, periferia di Anzio di ancora evidente passata bellezza, pochi metri da una Procura in chiusura. Estate, inverno, estate, inverno… Mai primavera! Infinito sì. Immediato, sentito come perduto tempo fra grida di pianto.

Tempo trascorso di botto fra gatti e liberi cani, tra natura ribelle che, ancora non rassegnando il suo essere, tenta e contrasta le buste d’immondizia che invadono la strada-sentiero tracciato da passanti erranti e mercanti di morte per droghe bugiarde; errore di strada, stroncata nei pressi di una comoda via. Trascorre qui la vita, rozza, senza tatto, inurbana lontana dal Tutto, ghetto di fatto in periferia di Anzio. Le scuole distaccate perlopiù abbandonate, perdute dai ragazzi, anche dai più industriosi; urla di liti continue fra uomini e donne; ragazzi sempre in pericolo, come passeri strani, intenti in astrusi giochi, sbattuti tra rami che troppo spesso prendono fuoco in un cimitero di bestie randagie. In modo strano viviamo tra mura di odio, miseria di vita, imbrogliata dal giogo del ghetto, esaltata da falsa gioia che pianto divora. Ci tolgono i nostri figli, eppur siamo umani! Non sappiamo più come vivere, in che modo, con quali mezzi. Ci sarà un domani!? Guma


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Un bell’esempio di cittadinanza attiva Non è affatto vero che la crisi che attraversa il sistema sociale occidentale è in assoluto un momento negativo per la collettività. La crisi è anche l’occasione giusta per riconsiderare il valore della solidarietà, dell’amicizia e dell’amore per il proprio territorio. Sono tanti cittadini che in questo momento storico stanno rivedendo il rapporto con la politica, con la città, con il proprio quartiere, e in fondo anche con se stessi. Un bellissimo esempio lo hanno dato Gianfranco Mattia Miscia e Salvatore Porfido (vice presidente del quartiere Europa e residente storico del medesimo), due persone che hanno preso a cuore la cura reale del territorio offrendosi attivamente per migliorarla con le proprie azioni quotidiane come l’adozione di strade per il mantenimento della pulizia e la segnalazione agli assessorati di competenza per i problemi ivi presenti, la cura della pineta del quartiere che, per quanto discutibile sia il suo costo rispetto ai lavori fin ora eseguiti, stanno trasformando in un luogo di aggregazione importante. Tutto questo in un quartiere dove coesistono diverse etnie, e dove anche la presenza di problemi sociali dei singoli e dei nuclei familiari è rilevante. Lavorare sull’integrazione aiuta di certo a migliorare la qualità della vita di tutti e i nostri lo hanno capito bene organizzando feste, manifestazioni e attività di vario tipo, tutte con l’obiettivo di aggregare. Il prossimo progetto di Gianfranco Mattia e Salvatore è la realizzazione di Bau Bau Park per lasciare sgambettare e giocare in libertà i cani del quartiere. Per questa iniziativa i nostri concittadini stanno cercando aiuto per l’acquisto delle attrezzature necessarie, chi volesse contribuire può rivolgersi alla sede del comitato di quartiere. A.M.

Oltre 2mila persone alla festa di beneficenza per ricordare Pineschi

COMMOZIONE ALLO “STEFANO DAY” I fondi raccolti sono stati destinati al reparto oncologico di Anzio-Nettuno Nonostante le pessime previsioni, tra le peggiori degli ultimi 6 mesi, il cielo plumbeo e qualche goccia pesante che ogni tanto preannunciava l’arrivo di un temporale, il meteo ha tenuto e lo “Stefano Day” è riuscito perfettamente con la partecipazione di oltre duemila persone. Una festa di sport e beneficenza per ricordare Stefano Pineschi, un uomo dal sorriso perenne per tutti, un esempio di vita onesta e sportiva che improvvisamente è venuto a mancare all’età di 41 anni a causa di un cancro rapido e spietato. Una “disgrazia” che potrebbe succedere a chiunque come tirare un numero dal sacchetto della tombola. La commozione per la sua scomparsa, tra parenti, amici e conoscenti, ha unito domenica 2 settembre tutti i presenti allo allo stadio “Reatini” di Anzio dove è stato organizzato lo “Stefano Day”. Una serata per stare tutti insieme e contribuire alla lotta contro i tumori. Il ricavato dell’evento è stato infatti destinato al reparto oncologico dell’ospedale di Anzio-Nettuno. Daniele Leonardi, presidente del comitato “Stefano 7 baseball meeting” e amico storico di Stefano, è del tutto soddisfatto della festa di beneficenza alla quale hanno preso parte anche le autorità politiche di Anzio e Nettuno. “Tra sponsor e privati – afferma Leonardi - abbiamo consegnato un assegno di 22mila euro al reparto oncologico dell’ospedale di Anzio-Nettuno per comprare 4 poltrone speciali adibite alla cura chemioterapica, abbiamo voluto donare qualcosa di concreto ed immediato per i malati. Tra un mese,

appena le poltrone saranno installate, faremo una festa”. L’evento si è concluso con un gran finale: buffet e lancio di piccole mongolfiere in una coreografia arricchita da vecchi amici legati dalla passione del baseball che in sinergia hanno realizzato un grande evento usando mezzi come il social network Facebook e la straordinaria collaborazione dell’editoriale il Granchio, grazie a Giovanni Del Giaccio protagonista della stessa comitiva. Il baseball si è diffuso ad Anzio e Nettuno subito dopo lo sbarco degli americani, durante la seconda guerra mondiale, e ancora oggi coinvolge le due cittadine che si sono tolte parecchie soddisfazioni anche a livello agonistico. Mezz’ora dopo la fine lo “Stefano Day”,è arrivata la pioggia. Non era mai successo che fossero degli uomini a decidere quando potesse piovere. Alessandro Tinarelli


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Il Consorzio di Lavinio, nei documenti, pone il proprio nome a fianco di quello del Comune

STIAMO ESAGERANDO…

Ogni volta che mi trovo a scrivere del Consorzio di Lavinio (e purtroppo lo faccio da oltre un anno), trovo delle grosse difficoltà a capire il soggetto della mia trattazione. E sì, perché trovo davvero difficile raccapezzarmi tra documenti, carte intestate o statuti che ne fanno riferimento. Ad esempio sulla carta intestata dell’Ente si legge ‘CONSORZIO DI LAVINIO, S.OLIVO E S.ANASTASIO’ con sede in Anzio, via Corso S. Francesco 84. E se andiamo a quel numero civico troviamo per davvero la bella targa d’ottone che ci indica la sede. Se poi leggiamo i dati che risultano sullo Statuto (che dovrebbe essere la ‘Costituzione’ di ogni Ente), scopriamo che qui, esso si chiama solo Consorzio di Lavinio e S. Olivo, con sede in Roma… Ad avallare questa situazione un po’ anomala, c’è anche l’assegnazione del Codice Fiscale all’Ente; infatti nelle ricerche fatte dall’arch. Nicolò, Presidente del CLD, è venuto fuori che l’attuale C.F. che l’Agenzia delle Entrate ha assegnato all’Ente (82004680581) fa riferimento al solo C. di Lavinio e S. Olivo e non all’altra denominazione. Qualcuno obietterà, dicendo che lo Statuto è vecchio, che risale al 1960, e che quindi nome e sedi sono cambiate. Be’, sono passati ben 52 anni, che aspettiamo a metterci in regola? Lo si è tentato di fare nell’assemblea del 24 giugno scorso, quando ne è stato presentato uno nuovo (molto criticato, a dire il vero), ma è tutto saltato per il mancato raggiungimento del quorum; nel nuovo venivano sanate ambedue le ‘particolarità’, anche se è imbarazzante leggere nel ‘Preambolo’ che precede l’art.1 che “il Consorzio di L avinio, S.Olivo e S.Anastasio è stato costituito in data 15 luglio 1950” e poi constatare nel verbale di assemblea redatto dal notaio Sepe, dove si leggono le generalità dei presenti, che il Consorzio (stavolta solo di ‘Lavinio e S.Olivo’), ha sede a Roma, in via S.Nicolò dei Tolentini, 41. Insomma, da parte dell’Ente presieduto dal dottor Antinori c’è uno spiccato senso alla follia… ma la rischiamo pure noi nell’inseguire tutte queste denominazioni. Quello che ci interessa segnalare, però, è che ultimamente il Consorzio si è davvero superato. Ad aprile, infatti, è arrivata a molti consorziati, che avevano fatto ricorso al pagamento delle

quote consortili, la nota del consiglio d’amministrazione che respinge tale richiesta; non entriamo nella legittimità del ricorso o del perché sia stato respinto, quello che ci interessa segnalare e che ci sembra davvero grave, è che insieme all’intestazione del Consorzio sia presente anche quella del comune di Anzio, come se essi fossero tutta una cosa o agissero insieme. Nelle motivazione espresse si capisce il perché; infatti si dice che al consorzio “partecipa il comune di Anzio che ne finanzia l’attività”. Forse ci dimentichiamo che il comune di Anzio non partecipa al Consorzio, ma è legato ad esso solo da una convenzione, che è tutt’altra cosa. Una convenzione che costa alle casse del comune e quindi di tutti noi cittadini 170mila euro all’anno. Tenendo conto che dall’ultimo censimento ad Anzio risultiamo essere ben 55.413 residenti, ognuno di noi ‘partecipa’ al Consorzio con oltre 3 euro, senza neanche abitare a L avinio. Maurizio D’Eramo

IMPUGNATA L’ASSEMBLEA CONSORTILE DEL 24 GIUGNO Il Presidente del CLD, arch. Nicolò, ha presentato regolare ricorso alle Autorità Giudiziarie, impugnando l’Assemblea Consortile del 24 giugno scorso chiedendone la nullità e, per tale effetto, di dichiarare nulle le successive delibere, ivi compresa l’elezione dei delegati. Nelle motivazioni si legge che il notaio Sepe, incaricato di presiedere all’assemblea, la riteneva valida e idonea a deliberare, pur constatando la presenza ‘in proprio o per delega’ di solo 63 consorziati su un totale, come viene specificato nel proseguo del verbale, di 9.000 iscritti. Sempre nel ricorso alla Magistratura, si richiede “per ulteriore effetto di dichiarare il Consorzio privo degli Organi statutari ormai decaduti e non operanti in regime di prorogatio e nominare eventualmente un commissario ad acta per gli adempimenti di M D’E legge”.

QUESTO SPAZIO PUò ESSERE TUO!!!! Per informazioni: 333.73.50.189 pubblicita@anziospace.com


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Sei domande a Bernardone, segretario del PD di Anzio

Elezioni 2013, gli obiettivi centrati e quelli su cui lavorare. il caso Placidi

1) Un bilancio della segreteria Pd dalla tua elezione Non dimentico le grandi difficoltà di nascita del partito derivato da una fusione a freddo di tante anime ma da allora il PD ad Anzio ha fatto tanta strada e ha prodotto molto: le battaglie per la legalità e la trasparenza, il contributo forte alla campagna referendaria e in particolare per l’acqua pubblica, le proposte avanzate sul fronte della gestione del territorio tra cui quelle per il risanamento dei quartieri, i contributi costruttivi dati e purtroppo mai ascoltati alla possibile soluzione della vicenda porto. Su questo terreno, quello delle idee, delle iniziative e delle proposte si è avviata la costruzione di un’identità e un bagaglio di contenuti che ora fanno indiscutibilmente del PD il primo partito di Anzio, certamente il più vitale e attivo e un punto di riferimento autorevole nel contesto politico locale. 2) Gli obiettivi centrati, quelli mancati e quelli su cui poter lavorare. Anche le lacune e gli errori non mancano; spesso non siamo tempestivi quanto dovremmo perché discutiamo più del necessario ma anche perché siamo tutte persone che lavorano e curano famiglie e quindi riservano tempo e risorse alla politica con difficoltà. Altro limite che spesso constatiamo è un deficit di comunicazione per cui molto del lavoro prodotto non è apprezzato e spesso fatichiamo a raggiungere l’elettorato con le nostre iniziative e posizioni. Su questo fronte c’è molto da lavorare, occorre spostare i nostri ragionamenti dal limite ristretto delle sedi di partito ai quartieri e tra la gente; le idee ci sono, forti e valide ma bisogna farle conoscere e offrirle al confronto con i cittadini.

3) I grandi temi da affrontare in vista delle elezioni Se si vuole essere seri nella prossima campagna elettorale non si potranno fare promesse mirabolanti, la crisi impone ai comuni una grave riduzione della possibilità di fare e costruire; tuttavia non bisogna disperare perché, seppure ridotti, i finanziamenti per opere ed attività ci sono e il problema di Anzio è che non li ottiene per assoluta mancanza di programmazione e di una chiara visione dello sviluppo - io credo che ci siano spazi per migliorare la città e creare un po’ di occupazione; in secondo luogo ci sono cose importanti e risolutive che si ottengono senza spendere ingenti risorse. Faccio l’esempio di una nuova disciplina del traffico e migliori condizioni di sicurezza stradale: con poco discernimento, qualche dosso stradale e un po’ di segnaletica si potrebbero migliorare significativamente la sicurezza e la vivibilità nei punti più caotici della città e magari scongiurare qualcuno dei tragici incidenti che subiamo con troppa frequenza. Quanto ai grandi temi c’è una promessa che invece il PD e chiunque voglia collaborare seriamente può fare e mantenere ed è l’impegno a proporre una classe dirigente nuova impegnata a governare con competenza, trasparenza, correttezza dei comportamenti e leale difesa del bene pubblico. Il rinnovamento etico morale della politica è il TEMA per eccellenza, la prima riforma possibile e la più utile ed efficace, è il campo sul quale si gioca il rilancio della città, la porta attraverso cui far entrare nuove idee e nuovi modi di amministrare. 4) L’ultima grande battaglia della querelle Placidi La decisione di non prendere più parte attiva ai lavori del consiglio comunale e le formali denunce agli organi competenti sono gli ultimi atti possibili con cui denunciamo il grave degrado in cui versa questa istituzione. La vicenda dell’incompatibilità degli amministratori rappresenta il punto apicale, se si vuole l’emblema, di una condotta politica da sempre scandalosa e da noi avversata, fatta di interrogazioni e interpellanze a cui si nega sistematicamente la dovuta risposta scritta, di ordini del giorno costruiti ad arte per non consentire la discussione dei punti proposti dall’opposizione, di chiusura aprioristica

ad ogni contributo e quindi di negazione del confronto democratico, di sedute di consiglio convocate quasi esclusivamente dall’opposizione e ottenute con fatica e spesso oltre i termini previsti dalla legge, della penosa conduzione dei lavori del presidente del consiglio che dovrebbe essere l’arbitro e invece si comporta come un ultrà della curva sud. È l’insieme di questi comportamenti, la spavalda noncuranza con cui si fa scempio del senso delle istituzioni che alla fine, per il sindaco e la maggioranza in carica, rende normali cose abnormi come sottrarsi ai crismi della legge e nascondere atti che dimostrano l’illegittimità delle loro posizioni. 5) Le possibili alleanze in vista delle elezioni Nel PD la linea che abbiamo scelto è parlare con tutte le energie che riteniamo sane, costruire alleanze basate esclusivamente sulla condivisione di idee e progetti per la città ma soprattutto sull’esigenza di un radicale rinnovamento della politica: serve etica, trasparenza e interesse pieno al bene comune. Con i partiti di sinistra è stato fatto un lungo e produttivo lavoro e abbiamo sperimentato anche mediante significative iniziative comuni la convergenza su una serie di punti programmatici; è un lavoro che penso proseguirà e porterà buoni frutti anche se IDV e RFC si sono dichiarati contrari alle primarie che per noi del PD sono invece uno strumento irrinunciabile di partecipazione democratica. 6) Le primarie: come, quando e con chi… e varie. Esiste una possibilità che non si facciano? L’ipotesi di un programma e una candidatura particolarmente autorevole condivisi da un arco di forze molto ampio è l’unica che porrebbe in predicato le primarie ma si tratta di un caso raro. Il PD nazionale sta predisponendo nuove regole per la celebrazione di primarie aperte, alle quali quindi si auspica partecipino candidati di diversa estrazione e alimentino quel confronto con la città che noi riteniamo fondamentale. Noi ci stiamo organizzando e ci mobiliteremo con l’entusiasmo di sempre convinti che i cittadini apprezzino la differenza tra questo modo di rivolgersi a loro e altri modi di fare politica. Marcello Bartoli


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Ecco le caratteristiche che dovrebbe avere il primo cittadino

ANZIO FUTURA: IDENTIKIT DI UN NUOVO SINDACO Una domanda lanciata poco più di un mese fa dall’Associazione Culturale 00042 sulle pagine on line della testata ha suscitato l’interesse e stuzzicato la fantasia dei lettori: “Quali caratteristiche dovrebbe avere il futuro sindaco di Anzio?” Le risposte non si sono fatte attendere e l’identikit del papabile ha preso forma. In pole position e con notevole distacco dalle altre troviamo una persona che abbia a cuore il paese e non solo i propri interessi. A seguire, rispettivamente in seconda e terza posizione, figurano onestà e coraggio. Scorrendo la lista troviamo in quarta un’età non superiore ai cinquant’anni, garanzia del possesso di una mentalità moderna. In quinta posizione scopriamo che un discreto numero di persone vedrebbe di buon occhio una donna a guida del paese. In sesta si piazza un portodanzese, con buona pace degli oriundi. La settima è occupata dalla richiesta di una persona schierata in prima fila nella lotta a tutte le mafie e a favore di una legalità priva di compromessi. All’ottavo posto spunta un originale cugino di nessuno, evidente riferimento ad una

insofferenza, ormai cronica, nei confronti di parenti e affini di personaggi di potere. Il decimo posto spetta ad un sindaco con tanta voglia di fare. Dall’undicesima posizione fa finalmente capolino una indicazione politica (se ne sentiva la mancanza!), ma, un po’ curiosamente, in negativo: la non appartenenza allo schieramento di centrodestra. Abbandonando, per esigenze di brevità, la graduatoria, andiamo ad elencare, saltando di palo in frasca, le ulteriori richieste. A sorpresa, nemmeno troppa a dire il vero, fa il suo esordio il possesso di un titolo di studio, che ha il suono prepotente di un imperativo categorico più che di un tiepido invito: che sia almeno un laureato! Eccessiva presenza di strafalcioni all’interno delle pubbliche dichiarazioni di alcuni attuali rappresentanti dei cittadini? La domanda sorge spontanea. Avanzando velocemente nella graduatoria si segnalano: la necessità che il futuro primo cittadino abbia sperimentato sulla propria pelle il sacrificio, che propenda per la gestione pubblica dell’acqua, che intenda costruire asili comunali, che lotti per il mantenimento

Incompatibilità Placidi

IL COMUNE MISTIFICA LA NOTA DEL PREFETTO La nota del Prefetto di Roma Pecoraro dello scorso 22 agosto sullo stato dei fatti relativi alla incompatibilità dell’assessore Placidi è stata subito mistificata dalla dichiarazione del Sindaco apparsa sul sito del Comune appena dopo l’arrivo. Infatti è stata riportata soltanto la frase conclusiva del Prefetto che recita quanto segue: “Si ritiene che gli atti posti in essere dal Comune di Anzio e dall’A mministratore (formale riconoscimento del debito ed impegno a corrispondere all’e rario il dovuto) possano ritenersi necessari e sufficienti a far venire meno, nella sostanza, l’incompatibilità e il conflitto tra la posizione dell’Assessore con gli interessi della collettività” per usarla come conferma del corretto operato dell’Amministrazione rispetto alla vicenda. In realtà la lettera, indirizzata al

Ministero degli Interni, e per conoscenza al Comune di Anzio, è solo un parere, pur autorevole, che il Prefetto, sollecitato dal Sindaco in un recente incontro riportato dalla stampa locale, ha ritenuto di dover esprimere al Ministero, richiedendo altresì a quest’ultimo di esprimere il proprio parere. Pertanto il caso è tuttora sub-judice, in attesa del superiore parere ministeriale. C’è solo da sperare che quando tale parere arriverà, in nome della trasparenza sia subito pubblicato sul sito del Comune. Solo allora si potrà definire la questione, che comunque sarà chiarita quando l’Assessore avrà tenuto fede agli obblighi assunti con il Comune di pagamento del dovuto tramite finanziamento bancario entro 90 giorni dalla sua lettera del 25 A.M. luglio.

sul territorio di strutture portanti quali tribunale, agenzia INPS e ospedale, che operi sull’abbassamento dell’aliquota IMU per la prima casa e, in osservanza della par condicio, che non appartenga allo schieramento di sinistra. Per terminare, lasciandoci alle spalle, non senza rammarico altre indicazioni, troviamo, tra le ultime posizioni l’invito, rivolto al nuovo sindaco, di instaurare stretti legami, di non ben identificata natura, con gli Khmer rossi. Concludiamo con un accorato appello: aspiranti candidati, siete avvisati, Anzio vi aspetta a braccia aperte! Prego astenersi perditempo. Rossella Romano

Qui Radio Nerone Pesca di Ferragosto Lucianus! A Ferragosto ho preso il mio canottino blu e mi sono recato a trecento metri fuori dalla mia villa per andare a fare una pescatina. Sai, l’estate è oziosa e lenta e bisogna spezzare con qualche stratagemma la monotonia dei giorni. Così, io che di pesca non me ne intendo, mi sono munito di retino e canna e ho voluto sfidare il destino. Dopo due ore che ero li, pasturando l’acqua e rimettendo l’esca al mio amo in continuazione e senza risultati, ho deciso di lasciar perdere e andare a catturare con il mio retino i pesci rossi nel fontanone di casa mia. Mentre tornavo, a una decina di metri dalla riva, ho scorto un pesce marroncino che galleggiava. Ero indeciso se prenderlo o meno, poiché era morto e chissà per quale motivo! Però era meglio che tornare a palazzo a mani vuote, anche perché ero certo che servi pescatori della banchina mi avrebbero deriso. Così l’ho messo nel retino e sono rientrato. Appena ormeggiato il mio canottino blu, un servo della gleba mi si è rivolto: “Mio imperatore che pesce avete pescato?” ed io che non me ne intendo gli ho risposto “Questo! Ma non so che pesce sia! Tu lo conosci?!” e lui “Certo! È uno stronfano” e poi si è sbellicato dalle risa. Mah! Lucianus? Ma tu sai per caso di che pesce si tratta?


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Da Italo alle catene di hotel sono tante le opportunità per superare la crisi

SPESE SCOLASTICHE: ARRIVA L’ENNESIMA STANGATA Siamo alle soglie dell’inizio della scuola e come ogni anno migliaia di famiglie sono alle prese con costi sempre maggiori per permettere un’istruzione ai proprio figli. Secondo le stime del Codacons quest’anno la spesa media per ogni alunno aumenterà di circa 100,00 euro rispetto al 2011; l’aumento maggiore riguarderà i libri (circa 80,00 euro in più), più contenuto sarà quello del corredo scolastico (20,00 euro). L’Osservatorio Nazionale Federconsumatori ha affermato che la spesa media totale per un alunno sarà di circa 995,00 euro, forse ancora più alta per chi frequenta il liceo. Uno studente delle medie infatti per libri e dizionari spenderebbe intorno ai 452,00 euro (ben il 4% in più rispetto allo scorso anno), mentre un liceale ne spenderebbe 745,00 (il 2% in più). Come fare allora per risparmiare? Puntare ai libri usati? Non più, o almeno non più come negli anni precedenti. Nel 2012, infatti, è stato approvato un decreto legge che obbliga le scuole ad utilizzare solamente libri che possono essere totalmente scaricabili da internet, ma questo costringe i professori a dover cambiare la maggior parte dei libri o a sostituirli con nuove edizioni, negando la

possibilità ai genitori di acquistare i libri usati a metà prezzo o di poter riutilizzare gli stessi libri per più figli che frequentano la stessa scuola. A queste spese vanno aggiunte ovviamente quelle per il corredo scolastico: zaini, astucci, agende, quaderni, elementi di cancelleria. Anche riguardo tali prodotti ci sarà un aumento dei prezzi, soprattutto di zaini e astucci firmati o dei cartoni animati, così le famiglie per risparmiare saranno costrette molto spesso a ricorrere all’acquisto di accessori non griffati. Non è da tralasciare, poi, il così detto “contributo scolastico”, che da riforma dovrebbe essere volontario e detraibile, ma che nella realtà non sempre è così, e che comporta per le famiglie un’ulteriore spesa che ammonta mediamente intorno agli 80,00 euro. Le famiglie potrebbero però decidere di non pagare, o pagare meno, tale contributo, ma in realtà capita che alcuni istituti lo chiedano non come volontario e considerino poi il mancato pagamento come un’infrazione disciplinare a tutti gli effetti e si rifiutino in alcuni casi addirittura di consegnare le pagelle agli alunni che non hanno versato i soldi. Va ricordato, invece, che gli unici versamenti obbligatori sono quelli relativi al premio per l’assicurazione e alle tasse e contributi per la frequenza della 4^ e 5^ classe superiore. In tempo di crisi pare proprio che anche la scuola sia diventata un lusso! Jessica Quaranta

L’arte dei writers Uno sfogo, un vizio, un modo di esprimersi: parlo del writing. Anzio e Nettuno sono diventate un foglio bianco su cui continuare a “dipingere”. Sono per lo più giovani che si dilettano in quest’esperienza, ma non solo i soli. Anche i meno giovani hanno deciso di intraprendere questa strada. Si sono formate giovani crew con nominativi alquanto estrosi, che decidono di “marchiare il territorio” col loro appellativo. Abbiamo incontrato un ragazzo che fa parte di questo mondo e abbiamo scoperto qualcosa in più di questa nuova forma di passione. Parlando della storia del writing, le radici sono molto profonde: con i primi ominidi nelle caverne abbiamo già dei segni e disegni sui muri fatti con oggetti contundenti rappresentanti scene di vita quotidiana che volevano far rimanere impresse nella memoria. Dato che erano dei veri e propri graffi, vennero chiamati graffiti. Nella storia moderna, a partire dagli anni ‘70 negli U.S.A. con le prime metro in circolazione si iniziarono a intravedere dei veri e propri scarabocchi fatti in pochi secondi con spray di scarsa qualità. Erano tutti creati da persone che avevano la necessità di esprimere la loro opinione e molti erano a sfondo politico. I vagoni delle metro o i muri delle città venivano marchiati uno dopo l’altro. Inizialmente i writer erano i ¾ dei “graffitari” ma col tempo si sono moltiplicati dando vita a delle squadre, crew appunto, spesso arricchite da esponenti di ogni categoria dell’hiphop (rap, skaters, breakdance, graffiti). In Italia questa passione comparirà solo negli

anni ‘80 con esponenti come “ZTK”, “NSA”, “TRV”. Dobbiamo pensare che il writing ha un obiettivo ed è quello di cercare una rivolta contro cose che nello Stato non funzionano; ma non solo! La voglia di farsi conoscere prevaleva ieri come oggi. Far capire agli altri che si è diversi e non parte della massa. Chiedendo il parere a persone esterne, l’unico aggettivo che trovano appropriato è: vandali. Le persone a cui, almeno apparentemente, le scritte non danno fastidio, non hanno interesse a proposito. Ora proviamo ad entrare nel pensiero di chi, di questo mondo, è parte attiva. O. H. ci ha detto che per i writer, il writing innanzitutto non è un gioco! Sono contro quelli che iniziano a scrivere per impressionare la ragazza e dopo una settimana smettono. “Il writing o lo si fa o si sta a casa” - Dice O. H. - “Non è solo arte ma rabbia, non è un gioco ma uno sfogo, soprattutto adrenalina a mille e moda zero. Si può chiamare passione ma anche vizio, difficie da togliere aggiungo. Essere diversi, essere qualcuno, lasciare una traccia di noi. Uscire di notte con noi è l’unico modo per capire cosa c’è dietro quel disegno prima che arrivi sul muro”. Questa sofferenza li spinge a fare piccole grandi azioni come il writing. C’è chi, invece, sta semplicemente zitto e non si ribella a ciò che non funziona bene. Loro hanno trovato il loro porto sicuro, al loro isola felice; ma tutti gli altri? Possibile che tutto ciò che ci circonda vada tutto bene? Dov’è la nostra fame? Diamo anche noi il nostro contributo, in un modo o nell’altro. Melania Maranesi


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LA RICETTA DEL MESE

B rusc h etta con fic h i e cru d o d olce

Ingredienti per 4 persone - aceto balsamico q.b. - 100 gr di caprino - 5 steli di erba cipollina - 4 fichi freschi - olio extravergine di oliva q.b. - 4 fette di pane in cassetta - 100 gr (8 fette) di prosciutto crudo dolce - 100 gr di robiola - sale q.b. PrOCEDIMENTO Tostate le fette di pane in cassetta su una griglia molto calda, o nel tostapane; tenete da parte. Tritate l’erba cipollina. In una terrina mescolate bene la robiola con il caprino e l’erba cipollina tritata, regolate di sale e unite anche l’olio. Mescolate bene il composto; mondate i fichi, tagliateli a metà e grigliateli sulla piastra molto bene qualche minuto per lato; fateli intiepidire e tagliateli ancora a metà. Prendete le fette di pane tostate, spalmate una cucchiaiata di composto al formaggio su ciascuna e livellate con una spatola; adagiate le fette di crudo e nel mezzo disponetevi i fichi. Ultimate con qualche goccia di aceto balsamico a piacere. Buon appetito! Elisabetta Civitan

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Lo sapevi che.... - Il pesce quando è fresco, è molto sodo e con una buona elasticità. Per verificarne la compattezza è la rigidità, provate a tenerlo in verticale, stringendolo dalla parte della coda. Se è fresco, non deve afflosciarsi. Inoltre, premete con un dito sulla pancia del pesce: se resta l’impronta, vuol dire che ha perso elasticità e non è più fresco. Infine, potete immergere il pesce nell’acqua: se è fresco, deve affondare. - Se dovete cucinare dei legumi, lasciateli a bagno per 12 ore, poi salare la vostra pietanza solo a fine cottura, così non rimangono duri. Se si hanno problemi di digestione, è bene cambiare l’acqua a metà cottura, aggiungere mezzo cucchiaino di bicarbonato durante la bollitura, otterrete così dei legumi più leggeri. - Se dovete fare delle patate lesse, è bene ungere i bordi della pentola con un po’ di burro, così da evitare la fuoruscita dell’acqua durante la cottura; per togliere facilmente la buccia, immergete le patate in acqua fredda una volta tolte dal fuoco. - Se devi preparare un’insalata, una caprese o un piatto con pomodori crudi, metti i pomodori in una terrina o in uno scolapasta con un po’ di sale. Così perderanno l’acqua di vegetazione in eccesso. - Per pulire i funghi, evita di metterli sotto l’acqua perché si riempiono d’acqua e si disfano. Se sono abbastanza grossi, passa invece sul gambo la lama di un coltello per togliere lo sporco e taglia via la parte finale del gambo, quella con radici e terra. Per la cappella, prendi con le dita una puntina del rivestimento esterno e tira seguendo la forma. In pratica la potrai spellare. Elimina quei funghi in cui troverai troppi fori, perché indicano la presenza di vermi. - Per attenuare l’odore del cavolo in cottura aggiungi, mentre lo cucini nell’acqua, un paio di cucchiai d’aceto di vino bianco oppure un limone intero con la scorza. - I finocchi, perché non scuriscano, cuocili in acqua salata con del succo di limone. E.C.

Scirocco e umori, cumulomembi e fascino, pioggia da risveglio, crepuscolo al rincasare, uva dolce colori morbidi, indefinite temperature sonni profondi. L’autunno è vicino. Alessandro Tinarelli


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Dal 14 al 26 settembre l’esposizione fotografica di Giancarlo Capobianco

Un’inedita “Anzio in 3D” in mostra a Villa Sarsina Altezza e larghezza sono le classiche dimensioni delle fotografie, che possono dare un’illusione di profondità solo attraverso la prospettiva. Negli ultimi anni, grazie alla tecnologia, le nuove fotocamere 3D permettono invece di avere immagini con una vera profondità. L’associazione culturale 00042, con il patrocinio della Provincia di Roma, dedica alla città di Anzio la mostra “Anzio in 3D”: un’originale esposizione che raccoglie oltre 100 foto tutte in 3D scattate dal noto fotografo portodanzese Giancarlo Capobianco e visibili grazie all’uso di appositi occhialini, le cui lenti sono una rossa e una blu. La rassegna fotografica “Anzio in 3D” verrà inaugurata il 14 settembre alle ore 17.00 nell’atrio di Villa Sarsina, dove sarà possibile ammirare le tante foto in 3D che permettono di osservare una città del tutto inedita grazie alle moderne tecniche fotografiche e all’obiettivo fotografico di Capobianco. Le foto raccolte propongono l’Anzio di ogni giorno che va incontro al visitatore. La città neroniana viene presentata attraverso la sua risorsa più tradizionale che è la pesca, per poi spaziare verso i suoi luoghi più caratteristici fino alla descrizione dettagliata dei suoi tesori storico-

archeologici. Giovani e meno giovani, grazie agli occhialini rossoblu, avranno modo di stupirsi entrando virtualmente nella foto. Lo spettatore potrà esplorare la città e dialogare con alberi, monumenti e persone. Potrà immergere le dita nell’acqua della fontana dalla testa di leone, passeggiare lungo gli attracchi della piccola pesca tra le reti dei pescatori, salpare insieme a loro, incanalare il suo sguardo tra i filari degli alberi delle ville della città e scrutare nell’interno più profondo delle grotte neroniane. L’Associazione Culturale 00042 ringrazia gli sponsor Alceste Caffè, Ristorante Capo d’Anzio, Ristorante Controcorrente, Frutta e Verdura di Piazza Garibaldi, Gelateria Melis che hanno reso possibile l’e vento con il loro contributo e il sindaco Luciano Bruschini e il direttore generale Franco Pusceddu che hanno messo gratuitamente a disposizione l’atrio di Villa Sarsina.La mostra, ad ingresso gratuito, seguirà i seguenti orari: lunedì, mercoledì e venerdì dalle 8 alle 16 e martedì e venerdì dalle 8 alle 19. Per informazioni: www.00042.it. Silvia Arena

Da Paul Klee a Doisneau... A Roma gli eventi culturali da non perdere

GRANDI MOSTRE D’AUTUNNO

Per gli amanti dell’arte si prepara una stagione da non perdere. Sono tante le mostre in programma per quest’autunno nella Capitale: eventi culturali unici pronti a superare la crisi e richiamare nelle sale dei palazzi storici, turisti, romani e tanti appassionati. Dal fotografo Doisneau al pittore Guttuso, da Vermeer a Paul Klee per arrivare all’architetto Le Corbusier: sono solo alcuni dei nomi di questo ricco calendario romano 2012-2013 che si preannuncia di alta qualità. Si parte il 26 settembre alle Scuderie del Quirinale con la prima rassegna in Italia dedicata a: “Vermeer. Il secolo d’oro dell’arte olandese”, che porterà a Roma una selezione di dipinti straordinari del grande pittore fiammingo insieme a quelli di altri artisti a lui contemporanei. La mostra, che durerà fino al 20 gennaio 2013, è considerata l’e vento clou della stagione romana. Dal 29 settembre al 3 febbraio il Palaexpò di via Nazionale ospiterà invece la rassegna dedicata al fotografo Robert Doisneau (19121994), autore del celebre bacio in bianco e nero sullo sfondo dell’ Hotel de Ville di Parigi nel 1950. L’esposizione raccoglie oltre 240

foto originali di Doisneau scattate a Parigi e nella Ville Lumière tra 1934 e 1991. Alla mostra, che ha fatto già tappa a Parigi e in Giappone, saranno anche affiancate molte iniziative dedicate al mito Paris e una rassegna di cinema. Dalla fotografia si passa alla pittura. In occasione del centenario della nascita di Renato Guttuso, uno dei protagonisti più celebri del Novecento italiano, il Vittoriano dal 1° ottobre al 20 gennaio 2013 gli dedica una mostra unica che raccoglie oltre cento dipinti. Stessa data di inizio per la proposta dei Musei Capitolini dal titolo “I giorni di Roma. L’età dell’equilibrio”. “Roma Caput Mundi” è invece il titolo scelto dall’imponente esposizione che dal 3 ottobre al 10 marzo 2013 sarà allestita al Colosseo e al Foro Romano. Infine dal 9 ottobre alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna sarà la volta di un altro grande nome dell’arte del Novecento: “Paul Klee e l’Italia”; mentre al Maxxi dal 18 ottobre sarà in programma “Le Corbusier e l’Italia”. LC


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Rassegna degli eventi di Settembre dei Partecipanti al Festival “Creatività e Integrazione” “Aggregazione” a cura di Malika Benkhadroun. L’e vento che si terrà il 1° settembre a partire dalle ore 16.00, presso la “Pineta Mazza”, al Quartiere Europa di Anzio, prevede un mercatino di artigianato e di usato, un contest di writing e uno di break dance per bambini, infine musica per tutti i gusti. “Retrospettiva d’arte contemporanea dell’artista romano Gaspare Migliore” a cura dell’Associazione Culturale Ibis. La mostra si terrà presso il Forte Sangallo di Nettuno dal 24 al 30 settembre. “Partita del Cuore” con la partecipazione di numerosi personaggi dello spettacolo, organizzata dal Comitato Dopo di Noi. L’e vento si terrà il 1° settembre alle ore 16.30 presso il Campo Comunale M. Bruschini di Anzio. Il ricavato della serata sarà destinato alla costruzione di una Casa Alloggio per ragazzi disabili sul terreno concesso dal Comune di Anzio in via Oratorio di S.Rita.

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L’arte è contemporanea: il nuovo libro di Vittorio Sgarbi presentato ad Anzio Si è svolta lo scorso 30 luglio a Villa Sarsina la presentazione del nuovo libro di Vittorio Sgarbi: L’ar te è contemporanea. L’incontro, durato circa un’ora e mezza, ha visto il critico soffermarsi su alcuni temi d’attualità come lo scarso appeal che ha la politica nei confronti dei cittadini in questi ultimi anni e l’annuncio della fondazione di un movimento che forse si presenterà alle prossime elezioni politiche, chiamato: Partito della rivoluzione. Dopo questo leggero “small talk” Sgarbi ha finalmente iniziato a parlare del suo libro e nello specifico del suo titolo, dichiarando che si chiama cosi perché tratta di arte moderna che è anche contemporanea. Proprio come Villa Sarsina (presa come esempio) che è una splendida villa moderna dell’ottocento, ma è contemporanea perché viene usata anche oggi. Alla fine della conferenza Sgarbi è stato prima accompagnato da Patrizio C olantuono in una visita guidata all’interno della villa e poi ha concluso la sua serata

andando a cena presso il ristorante Joy, deliziando i commensali con aneddoti della sua vita privata fino alle 04:20 di mattina. LT

Dal 29 agosto al cinema il III capitolo della trilogia dedicata a Batman

Il cavaliere oscuro – Il ritorno “Il cavaliere oscuro – Il ritorno” è il terzo e ultimo film della serie di Batman di Christopher Nolan. Come gli altri è ambientato a Gotham City a otto anni dalla morte di Harvey Dent, alias White Knight. Dalla città è sparito il crimine organizzato e si susseguono giorni tranquilli. Batman, Dark Knight, si nasconde e Bruce Wayne trascorre una vita solitaria. Ma la pace della città non dura a lungo e all’improvviso arriva una nuova minaccia, il cattivo Bane. Sicuramente il crimine mafioso è scomparso da Gotham City ma si è ampliato il divario tra ricchi e poveri e questo porta insoddisfazione nei cittadini. Bane utilizza lo scontento della gente istigando le persone alla rivoluzione. È proprio nell’antagonista di Batman che si mostra più forte la differenza tra “Il cavaliere oscuro” (il precedente film) e “Il cavaliere oscuro – Il ritorno”. Nel primo il cattivo è rappresentato da Joker e Joker è un pazzo che mette in dubbio la giustizia, ma Bane è convinto dei propri ideali e porta avanti con convinzione un altro tipo di giustizia. Il film precedente mostra la fragilità della

giustizia mentre “Il ritorno” mostra la sfida tra una giustizia e un’altra. Questo tema è rappresentato anche dalla differenza tra l’aspetto di Joker e quello di Bane. Joker ha un corpo gracile e non è imprigionato da nessuna ideologia. Invece Bane ha un fisico robusto e una forte convinzione di giustizia. Quindi “Il cavaliere oscuro – Il ritorno” sembra rispecchiare la nostra società direttamente e in modo superficiale, mentre “Il cavaliere oscuro” mostra la nostra società indirettamente e nel profondo. Sarebbe stato meglio se fosse uscito “il cavaliere oscuro – Il ritorno” prima di “Il cavaliere oscuro”. Così la serie dei tre film avrebbe mostrato meglio un processo di giustizia o di ideologia in cui prima c’è una giustizia, poi arriva una giustizia diversa e alla fine si scopre la base della vera giustizia. Sarebbe stato anche interessante se ci fosse stata una sfida tra Batman, Bane e Joker. Chi avrebbe realmente vinto? In ogni caso in tutta la serie risuona forte lo splendore di Joker recitato da Heath Ledger, il migliore. Yoshiro Izumi


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Anziolavinio trionfa al secondo turno contro il Civitavecchia

La nuova stagione di Serie D che vede impegnata l’Anziolavinio di Mr. Pernarella è ufficialmente partita domenica 26 agosto con il secondo turno della coppa Italia, che ha visto i biancazzurri trionfare a domicilio contro il Civitavecchia per 4-0. Buona la prova dell’Anzio anche se l’avversario in crisi societaria e imbottito di giovani non è stato un test attendibile. Le reti portano la firma di Tufano, Grillo, Amassoka e Ferrara. Dunque sono andati a segno due nuovi arrivati e due “vecchi”. L’Anzio accede così al turno successivo di coppa che si giocherà a metà settembre. Prima di Ferragosto sono stati diramati gironi e calendari della nuova stagione di Serie D. L’Anziolavinio è stato

inserito nel girone G insieme alle laziali, alle sarde e a quattro squadre campane. Un girone impegnativo, con trasferte lunghe e difficili. Le quattro squadre campane sono in prima fila per la vittoria finale visto che hanno attrezzato squadre di livello e soprattutto Turris e Sarnese puntano a fare il salto di categoria. Dietro a queste troviamo le tre laziali Ostiamare, Lupa Frascati e Anziolavinio. Ci sarà da dare battaglia fino alla fine per la vittoria finale. L’esordio in campionato per Mario Guida e compagni è di domenica 2 settembre alle ore 15.00 al Bruschini con la Lupa Frascati. Squadra neopromossa che ha investito tanto sul mercato. La seconda giornata vede l’Anzio impegnato in terra sarda contro l’Arzachena mentre nella terza giornata al Bruschini arriva l’Ostiamare di Paolo Caputo, gradito ex che ha lasciato ricordi importanti tra i tifosi anziati. A livello societario c’è da registrare l’accordo con Massimo Paoloni, persona da anni nel calcio che sarà il presidente del settore giovanile, e di Andrea

Finocchi che ricoprirà la carica di Direttore Sportivo. La rosa allestita dal direttore Picano è di livello. La difesa dopo l’addio di Fioravanti è stata rinforzata con l’esperto Calandrelli, giocatore di categoria che vanta numerose presenze tra i professionisti e che ha vinto da capitano lo scudetto primavera con la Lazio nel 2001. Il centrocampo non è stato toccato, ci si affiderà in zona nevralgica alla coppia già collaudata Guida – Trippa. Cambiamenti importanti sono stati fatti in avanti dove Mr. Pernarella avrà l’imbarazzo della scelta. Al confermato Amassoka, punta di diamante, sono stati affiancati Tufano, Ferrara e l’ultimo arrivato Carlo Maria Caligiuri. Da parte nostra va il più grande in bocca al lupo alla società del presidente Rizzaro che come ogni anno con passione investe tante risorse sul progetto Anziolavinio. Speriamo che un giorno i suoi sforzi siano ripagati con il raggiungimento della LegaPro. E come diceva Maurizio Mosca… Buon Campionato a tutti! Fabrizio Tirocchi

Nettuno, Lido dei Pini e Falasche: nuovi acquisti in promozione

Ci siamo, è tutto pronto per l’inizio della nuova stagione di promozione che parte il 2 settembre e vede impegnate tre nostre squadre. Con la festa dei calendari avvenuta a metà agosto è partita ufficialmente la stagione 2012/2013; sono stati svelati i quattro gironi che compongono il campionato ed è stato ufficializzato anche il calendario.

Contrariamente a quanto avvenuto negli ultimi anni, che vedeva le nostre squadre inserite nel girone C, quest’anno il comitato regionale del Lazio ha effettuato una suddivisione verticale della regione e quindi le nostre squadre sono state inserite nel girone A con le squadre della zona nord del litorale laziale. Dunque un girone molto più impegnativo, non sono mancate le polemiche per questa suddivisione ma sappiamo che sarà il campo a parlare e gli organici che hanno costruito le nostre tre società sono di spessore e sicuramente potranno dire la loro anche in questo girone. Iniziamo con il Nettuno di Mr. D’ambra che riuscendo a confermare lo zoccolo duro della scorsa stagione parte con i favori del pronostico. La rosa è stata puntellata con degli innesti di qualità come Picciotto, giovane calciatore proveniente dal Bassiano e soprattutto con l’arrivo dell’attaccante Bassani, giocatore corteggiato più volte dalla società negli ultimi anni e finalmente quest’anno si è arrivati ad un accordo. Sarà sicuramente la punta di diamante dello scacchiere di mister

D’Ambra, un attaccante che numeri alla mano garantisce una ventina di gol a campionato. L’altra nostra squadra che ha allestito una rosa di livello è il neopromosso Lido dei Pini. Mister Panicci ha a disposizione un’ottima squadra grazie anche agli arrivi di Morini, Bernardi, Cristofari e dell’ultimo arrivato Gianluca Flamini, giocatore di categoria superiore che può far fare il salto di qualità a qualunque squadra. Sicuramente un gran colpo per la società del Presidente Montioni che ha così messo a disposizione del mister una squadra che non ha niente da invidiare alle grandi del campionato. È una neopromossa ma entra di diritto tra le aspiranti alla vittoria del girone. Chiudiamo con il Falasche di Mr. Lucidi che ha allestito una squadra senza troppe pretese, ma sappiamo che la forza della società sono i giovani, che sono tra i più bravi del litorale. I colpi di mercato importanti sono il ritorno di Sambataro e l’acquisto dell’ex Anziolavinio Menghini. Ci sarà da divertirsi. Un’altra bella stagione è alle porte. 3 - 2 - 1 si parte. F.T.


Rubriche

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DETTI PORTODANZESI “E’ morta gente... che nun è morta mai”, detto in contraddizione usato in ambienti parrocchiali a testimonianza del ricordo indelebile di un uomo deceduto oppure dell’esistenza di un anima. “Canta Messa e batte cassa”, detto che esprime la necessità di essere pagati per ogni lavoro. “Predica bene e razzola male” detto nazionale molto usato ad Anzio. “Nun sai manco mezza Messa!” Si dice a chi non conosce i fatti della storia che si sta per raccontare. “Avemo fatto er giro delle sette chiese”, cioè, siamo stati un po ovunque , a zonzo. “Mica vengo dalla montagna der sapone cor fiume in piena”, chi lo dice vuol far sapere che non è ingenuo e conosce il tema trattato. La seconda parte, cor fiume ‘n piena, è un aggiunta esclusiva Portodanzese “Troppa grazia S’Antantò” si dice in occasione di eccessi di qualsiasi natura. “Lo tengo Gesù, Gesù” è un detto verace di Anzio e significa aver molta cura di qualcosa che si possiede . “Ire e ore...”, con la o aperta significa : perdendo tempo, tra una cosa e l’altra. “Ammazza , ammazza semo tutti na razza”, slancio di generosità antirazzista comune ad Anzio che ha ospitato emigranti da tutte le regioni d’Italia e del mondo. Dal gruppo facebook:”Detti popolari portodanzesi”. amministrato da Pina Salustri e Alessandro Tinarelli

SMS - Space

Anzio-Space dà spazio ai lettori Scriveteci un sms: “Ad Anzio manca un canile, eppure è pieno di cani ” Massimo “Voglio Andrea sindaco” Paola

Mingiacchi

“Anzio è piena di buche! Meno male che le elezioni sono vicine!” Franco “Si sta facendo qualcosa per risolvere il problema dell’arsenico nelle acque potabili?” Lucia “Quand’è che il comune deciderà di costruire un adilo nido pubblico per aiutare le famiglie giovani che pur lavorando non possono permettersi un asilo privato? ” Ilaria “Anzio è un luogo stupendo che ha solo bisogno di amore e rispetto da parte di tutti, anche di chi crede di fare il bene del paese....” Bruno

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Proveniente dal Brasile, questa pianta rampicante è diffusa in tutta Italia

LA BOUNGAINVILLEA: UN’INCANTEVOLE BELLEZZA ESOTICA La Bougainvillea è un arbusto rampicante spinoso e sempreverde che si sviluppa facilmente in terreni misti ed in presenza di una buona umidità. Questa bellissima pianta arriva agli 8-10 metri di altezza se lasciata libera di crescere e di arrampicarsi senza impedimenti, ma può anche essere “guidata” a formare spettacolari pergolati. La bouganvillea, o bouganville come è comunemente chiamata qui da noi, predilige posizioni molto soleggiate, meglio se riparate nelle zone in cui d’inverno soffiano venti molto freddi. Ad Anzio ha trovato un clima ideale e riesce a resistere alle isolate nevicate o gelate dell’inverno nostrano. Questa pianta risponde perfettamente agli scopi ornamentali e, infatti, la sua presenza in giardini pubblici e privati è frequente, anche perché è abbastanza resistente e non richiede cure molto particolari. La bouganville è originaria delle zone tropicali e deve il suo nome a Louis Antoine de Bougainville, l’esploratore francese che era a capo della spedizione, nel 1768 in Brasile, nel corso della quale fu scoperta dal botanico francese Philibert Commerson questa pianta rampicante. Il suo utilizzo ornamentale dovuto all’infiorescenza abbondante e variamente colorata, anche se ad Anzio la maggior parte delle bouganville ha un’infiorescenza di colore rosso-viola. Va però specificato che quelli che noi normalmente riteniamo i fiori della bouganville sono in realtà l’involucro dei fiori veri e propri, che sono piccoli, tubolosi, di colore bianco o giallo e raggruppati in grappoli a loro volta riuniti in gruppi di tre. Ogni involucro è formato da tre brattee, che altro non sono se non foglie che, nell’evoluzione vegetale, si sono modificate e che nella bouganville, come in altre specie, accompagnano i fiori o le infiorescenze della pianta. La fioritura oltre ad essere copiosa e suggestiva è anche durevole, infatti, le bouganville continuano a fiorire per molti mesi l’anno, grosso modo dalla fine di maggio agli inizi di dicembre. La bougainville conta una decina di specie e tutte possono essere coltivate all’aperto quasi in ogni parte d’Italia, escluse le zone a clima troppo rigido. Queste piante richiedono regolari annaffiature e concimazioni liquide, da diminuire di frequenza entrambe durante la stagione invernale. Nel prossimo numero di Anzio Space, dopo aver un po’ divagato con specie esotiche, conosceremo insieme un po’ meglio un’altra essenza autoctona delle nostre parti: la tamerice. Filippo Valenti


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Space-Lettere a redazione@anziospace.com Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno

Provincia Wifi attivo il servizio nel Comune di Nettuno È ormai attivo in alcune zone del Comune di Nettuno il servizio internet ADSL gratuito di 20 Mb, senza fili, con un limite giornaliero di 300Mb di traffico complessivo. Le zone attualmente interessate sono tutto il lungomare Matteotti, da piazza Mazzini al piazzale delle sirene. Un altro sito è stato posto presso il centro sportivo di Santa Barbara. Il raggio che deriva da ogni antenna è di circa 300 metri, ma può raggiungere, in assenza di ostacoli, anche in 500 metri. Si è deciso di stabilire questa rete nelle aree a maggiore densità turistica e nei siti di aggregazione. Presto saranno posti altri due impianti per coprire altre zone. Sarà possibile accedere al servizio in due modi, basta avere con sé il proprio telefono cellulare e i documenti quali carta di identità e codice fiscale: 1. collegarsi sul sito www.provincia.roma.it/wifi e seguire le istruzioni;

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Gentile Sindaco Bruschini, apprendo dal notiziario regionale di RAI RADIO UNO delle 7,20 di oggi lunedì 20 agosto 2012, che nel corso della notte del 15 agosto, circa 1000 persone hanno partecipato ad un grande falò di Ferragosto sulla spiaggia antistante la Villa di Nerone, utilizzando la Villa di imperiale come discarica e bagno pubblico, nonché asportando vari materiali per bruciarli nel falò. Le chiedo, per gli anni a venire, di predisporre un’ordinanza comunale che eviti il ripetersi di simili episodi, vietando assembramenti, campeggi abusivi e rave party a ridosso di un monumento storico come la Villa imperiale. Questo monumento versa già in uno stato di degrado tale che non ha certo bisogno di ulteriori interventi demolitori di altri idioti, camuffati da turisti. Recentemente è stata allestita una statua dell’imperatore Nerone sul belvedere di Anzio e l’amministrazione comunale ne ha fatto il simbolo della città; credo che Nerone si rivolti nella sua tomba vedendo come è ridotta la sua antica dimora di Anzio. Cordialmente. Marco Mandelli, Nettuno (Roma)

2. selezionare provinciawifi tra le reti senza fili disponibili, lanciare il browser per navigare su internet, inserire il numero di telefono cellulare e la password. Nel giro di 5 minuti, chiamando con il proprio cellulare il numero gratuito indicato sul web, sarà possibile abilitare la connessione. Dopo essersi iscritti sarà possibile usare il nome utente e la password ricevuti per collegarsi da qualsiasi punto di accesso della provincia di Roma.

Siamo ancora noi, i commercianti di via di Valle Schioia all’altezza del civico 88, a lamentare una inspiegabile latitanza degli addetti al servizio raccolta porta a porta deciso qualche mese fa in accordo con l’assessore Placidi. Siamo in grado di affermare che il servizio si svolge a singhiozzo e spesso dopo sollecitazione telefonica all’ufficio preposto e talvolta all’assessorato alla Sanità. La raccolta si svolge in orari che possono oscillare dalle 6:00 di mattina a mezzogiorno, con tutti i disagi che questo può comportare (non ultimo la sicurezza nel lasciare i contenitori per la raccolta di carta, vetro e plastica fuori i negozi durante la notte). Da parte nostra c’è LA FERMA VOLONTÀ e L’ENTUSIASMO di tutti nel contribuire alla salvaguardia e alla bellezza del territorio, ma ci scontriamo con l’indolenza e la mancanza di organizzazione di un comparto così importante e così mal funzionante ( pur salvando gli operatori telefonici che si dimostrano sempre disponibili a fare del loro meglio). Chiediamo un potenziamento e un miglioramento del servizio di raccolta porta a porta che sappiamo essere in fase di attivazione, a detta dello stesso assessore Placidi nella riunione

con i commercianti del 23 aprile c.a., entro dicembre, anche su tutto il territorio comunale. Cordiali saluti, Bambi For Bimbi, Bar Scarcella, Carini Bova, Orafo Savoia, Il puntaspilli, La teca, Lavasecco Quick Sec, Parrucchiere Tony, Arpadema, Parrucchiera Dora, Silvio e Maria


settembre 2012 _ n.44

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PILLOLE FISCALI

a cura del Dott. Marco Minoccheri

SANATORIA LAVORATORI EXTRACOMUNITARI 2012: È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 172 del 25 luglio 2012 il Decreto Legislativo 16 luglio 2012, n. 109, con il quale è prevista la possibilità di sanare situazioni di irregolarità derivanti dall’impiego di lavoratori extracomunitari irregolarmente presenti sul territorio italiano da almeno tre mesi. Il decreto legislativo prevede, tra l’altro, l’aumento delle pene per particolari ipotesi di sfruttamento lavorativo, la concessione di permessi di soggiorno ai lavoratori che denunciano il proprio datore di lavoro/sfruttatore e una nuova sanatoria per coloro che sono occupati da almeno tre mesi e sono sul territorio italiano dal 31 dicembre 2011. La regolarizzazione potrà avvenire, dal 15 settembre al 15 ottobre 2012, attraverso un’apposita dichiarazione di emersione, che dovrà essere presentata con modalità stabilite da un decreto interministeriale da adottarsi entro il 29 agosto 2012. Per beneficiare della sanatoria, il rapporto di lavoro instaurato deve essere a tempo pieno. Nel caso invece di lavoratori domestici è ammesso anche il part-time da almeno 20 ore settimanali. I lavoratori, inoltre, dovranno dimostrare, tramite documenti provenienti da organismi pubblici, di essere in Italia in modo ininterrotto almeno dal 31.12.2011. Ciò significa in pratica che sarà necessario presentare una prova amministrativa: per esempio un visto per motivi turistici, un permesso di soggiorno non rinnovato o un certificato medico rilasciato dal pronto soccorso. Sono esclusi dalla procedura i datori di lavoro che, negli ultimi cinque anni, siano stati condannati, anche con sentenza non definitiva, per: 1) favoreggiamento dell’immigrazione clandestina verso l’Italia e dell’immigrazione clandestina dall’Italia verso altri Stati, o per reati diretti al reclutamento di persone da destinare alla prostituzione o allo sfruttamento della prostituzione o di minori da impiegare in attività illecite; 2) intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro; 3) aver impiegato lavoratori stranieri privi del permesso di soggiorno o il cui permesso sia scaduto senza che ne sia stato chiesto il rinnovo, o che sia stato revocato o annullato. Infine, non può presentare domanda anche il datore di lavoro che, dopo aver avviato procedure di emersione di lavoro irregolare o aver beneficiato del “decreto flussi”, non abbia provveduto alla sottoscrizione del contratto di soggiorno presso lo sportello unico o all’assunzione del lavoratore straniero. La dichiarazione di emersione deve essere accompagnata dal pagamento, a carico del datore di lavoro, di una somma forfettaria di 1.000 euro per ogni lavoratore irregolare, oltre alla regolarizzazione delle somme dovute a titolo retributivo, contributivo e fiscale per un periodo di almeno sei mesi. Non possono partecipare alla procedura, gli immigrati: 1) colpiti da provvedimento di espulsione; 2) che risultino segnalati, anche in base ad accordi o convenzioni internazionali in vigore per l’Italia, ai fini della non ammissione nel territorio dello Stato; 3) condannati, anche con sentenza non definitiva, per uno dei reati per cui è previsto l’arresto in flagranza; 4) considerati soggetti pericolosi per l’ordine pubblico o la sicurezza dello Stato. La pericolosità dello straniero sarà valutata anche in base a eventuali condanne ricevute, anche con sentenza non definitiva, per uno dei reati in cui l’arresto in flagranza è facoltativo.

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