Anzio-Space 25 - Febbraio 2011

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Il sistema Anzio Cuginopoli è solo la parte più evidente di un modus operandi ben radicato nella nostra città. Un insieme di pessime abitudini che hanno trasformato Anzio in un serbatoio di voti da comprare con questo o quel favore: un posto di lavoro, un finanziamento, una concessione. Il politico non è più un punto di riferimento per il buon governo locale, ma diventa lo strumento per procacciare qualche buon affare con la pubblica amministrazione. La città vive sotto scacco: non esiste un progetto di sviluppo concreto, nessuna politica per i giovani, per il turismo, per l’impresa, e per far fronte alle nuove sfide di un’immigrazione sempre più estesa. Questo è il sistema Anzio. Un meccanismo clientelare consolidato ed oppressivo, che si erge sopra la collettività comprimendo la capacità individuale e lo spirito d’iniziativa. Una piovra che ha tentacoli ovunque, ben rappresentata dall’inchiesta di Anzio Space di gennaio, dopo la quale ci aspettavamo una serie di reazioni che non ci sono state. Silenzio da parte dell’amministrazione comunale e dei politici coinvolti. Silenzio, ahimè, da parte dell’opposizione in Consiglio comunale: non risultano, ad oggi, iniziative politiche degne di nota. Silenzio, infine, ed è ciò che fa più male, anche da parte dei tanti giornali cittadini. L’Associazione Culturale 00042, editrice di Anzio Space, fa i conti ogni giorno con questo sistema. Per realizzare contenuti in città, per far circolare nuove idee ed aprire spazi di confronto alle nuove generazioni, proponiamo ai Comuni di Anzio e Nettuno di finanziare progetti importanti come Shingle22j, la biennale di arte contemporanea che a maggio arricchirà il nostro territorio con artisti provenienti da ogni parte del Paese. Allo stesso modo, collaborando con altre realtà associative, abbiamo promosso il progetto del Centro Polifunzionale per i giovani. Sappiamo che, per fare cultura, e soprattutto per contribuire alla crescita della comunità, può servire il sostegno finanziario delle amministrazioni. Ma questa necessità non ci impedisce di svolgere la nostra azione critica, di schierarci sempre e comunque dalla parte del merito, della libertà, dell’impegno generoso e disinteressato per la città. Non abbiamo paura, noi, del ricatto del sistema Anzio. Andrea Mingiacchi

Punto sul Centro Polifunzionale

L’Associazione Culturale 00042 ha depositato presso il Comune di Anzio la proposta di delibera per realizzare il progetto di un Centro polifunzionale dei giovani sul nostro territorio. La proposta è stata accompagnata da più di 1500 firme e, come previsto dallo Statuto Comunale nell’articolo 6 sull’iniziativa popolare, il Consiglio è tenuto a deliberare entro sei mesi dalla presentazione del progetto con le firme dei cittadini allegate. Riteniamo urgente la creazione di una struttura interamente dedicata alla formazione sociale e culturale dei giovani e pertanto ci auguriamo che la nostra iniziativa, resa possibile grazie alla partecipazione di tanti cittadini e associazioni del territorio di Anzio e Nettuno, venga accolta favorevolmente dall’intera giunta. segue a pag. 15

Lo spazio dei bambini Caro Andrea, ti vorrei chiedere un consiglio che riguarda noi bambini di Anzio, è una questione che mi sta molto a cuore perché molti di noi durante l’inverno, a causa del brutto tempo, ci vediamo costretti restare a casa. Dopo scuola è vero siamo stanchi, ma si trova lo stesso il tempo per un po’ di sport, ma poi ? Vorrei un posto al riparo dalla pioggia e dal freddo che ci possa far stare impegnati a gruppi e magari insegnarci materie importanti come la musica, il teatro, la recitazione, la pittura. Penso sia un’ottima idea per passare l’inverno ad Anzio, cosa ne pensi? Ho scritto questa lettera ha te perché, oltre ad essere un giornalista, sei un insegnante. Con Affetto CARLOTTA DI ROSA. segue a pag. 15

Berlusconi, Ruby e le elezioni ad Anzio La prossima primavera, nel Lazio, si terranno elezioni amministrative che coinvolgeranno 108 Comuni. Un numero destinato inevitabilmente ad aumentare se, come probabile, si scioglieranno le Camere e si ricorrerà al voto anticipato. Gli tsunami che da mesi flagellano Pdl e Pd hanno sconvolto la morfologia politica nel Paese e nella nostra regione, e la fase di profonda crisi che attraversano i due principali partiti è il preludio ideale per un rimescolamento delle carte. segue a pag. 15


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Sapevi che il nostro giornale di informazione è distribuito su tutto il

territorio di Anzio e Nettuno? e online....

QUESTO SPAZIO PUò ESSERE TUO!!!!

Vogliamo contribuire a rendere Anzio una città che sia: • vivibile e interessante per i giovani • viva culturalmente • all’avanguardia nell’ecologia e la preservazione del territorio • arricchita dalla diversità etnica che la contraddistingue Non siamo convinti di avere la risposta a tutte le domande o di essere i migliori, siamo semplicemente un gruppo di persone giovani (chi di corpo, chi di spirito) che vogliono darsi da fare per migliorare il territorio in cui vivono. Al momento abbiamo tre iniziative: • Anzio Space, che puoi scaricare su www.anziospace.com • Shingle22J, Biennale d’Arte Contemporanea di Anzio e di Nettuno, info su www.shingle22j.com • Il Centro Polivalente per i Giovani e la Cultura, che vorremmo costruire. UNISCITI A NOI! Tieniti aggiornato sulle nostre iniziative: www.anziospace.com www.myspace.com/anziospace www.shingle22j.com www.myspace.com/shingle22j http://centropolifunzionaledeigiovani.blogspot.com/ iscriviti al gruppo di FACEBOOK “00042” Contatti ANZIOSPACE: 3286868362 - 3474012468 Contatti NETTUNOSPACE: 3477089615

Per informazioni: 333.73.50.189 pubblicita@anziospace.com

A chi consegnare i documenti? Ai seguenti volontari, presenti sul treno: 

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Cos’è una class action?

Azione legale collettiva di un gruppo di utenti o consumatori per la difesa dei propri diritti soggettivi nei confronti di una impresa o di un ente. In Italia introdotta dal 1 gennaio 2010. Vantaggi: riduzione delle spese legali (suddivise tra tutti i partecipanti), maggiore visibilità e possibilità di successo. Più è alto il numero di aderenti, più aumentano le possibilità di successo dell’azione. A metà dicembre 2010 siamo già in 333. C’è ancora tempo, finchè non ci sarà il pronunciamento da parte del tribunale (primavera).

Cosa chiediamo? • • • • • • •

A Trenitalia

garantire almeno 7 carrozze a due piani tipologia Vivalto da eliminare in orario 6.009.00 e 16.00-19.00 servizio ogni mezz’ora in orari di punta rimborso spese per ritardi superiori a 20 minuti raddoppio del binario all’intera linea impianti di climatizzazione adeguati presenza personale di bordo

• • • • •

Cosa serve per partecipare? • • • •

Alla Regione

pubblicare il contratto di servizio e rispondere della gestione del servizio stesso prevedere ispezioni non concordate o pianificate vigilare sull’adempimento dell’articolato contrattuale pubblicare i rendiconti mensili pubblicare il bilancio del capitolo trasporti ferroviari congelare le tariffe per 3 anni, al termine dei quali si farà un bilancio

• •

A RFI

funzionamento display in tutte le stazioni decoro e funzionalità del servizio nelle piccole stazioni, attraverso display informativi, acqua potabile e bagni pubblici fruibili e puliti ripristinare le fontanelle dell’acqua pubblica lungo tutti i binari. Vergognosa l’azione effettuata

(ulteriori dettagli nel sito web)

copia di un documento di identità copia dell’abbonamento (mensile o annuale) 10 € (per partecipare alle spese legali) modulo di adesione compilato (scaricabile dal sito web http://www.classactionromanettuno.org)

A chi consegnare i documenti? Ai seguenti volontari, presenti sul treno:

SABINA (TRENO DELLE 7:26 DA APRILIA E TRENO DELLE 14:32 DA ROMA) TELEFONO N. 3476073175 MARIA (TRENO DELLE 7:26 DA APRILIA E TRENO DELLE 15:07 DA ROMA) TELEFONO N. 3477765882 ROSALBA (TRENO DELLE 7:26 DA APRILIA E TRENO DELLE 16:07 DA ROMA) TELEFONO N. 3476680972 ROSSANA (TRENO DELLE 7:26 DA APRILIA E TRENO DELLE 17:07/18:07 DA ROMA) TELEFONO N. 3332322366 ROBERTA (TRENO DELLE 8:26 DA APRILIA E TRENO DELLE 17:07/18:07 DA ROMA) TELEFONO N. 3288261653 NUNZIA (TRENO DELLE 7:26 DA APRILIA E TRENO DELLE 18:07 DA ROMA) TELEFONO N. 3477634325 SILVIA (TRENO DELLE 6:35 DA VILLA CLAUDIA E TRENO DELLE 16:07 DA ROMA; IL MERCOLEDI TRENO DELLE 19.07) TELEFONO N. 3336963829 ADRIANO (TRENO DELLE 8:00 DA APRILIA E TRENO DELLE 14:32/19:28 DA ROMA) TELEFONO N. 3392892719 GINO (TRENO DELLE 7:26 DA APRILIA E TRENO DELLE 19:07 DA ROMA) TELEFONO N. 3491325202


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Nato per fare strade e fogne riceve lauti finanziamenti dal Comune: 170mila euro nel 2010

“CONSORZIO DI LAVINIO ILLEGITTIMO” I dissidenti: “Quote annue non obbligatorie. È un carrozzone della politica” Il Consorzio di Lavinio, nato nel dopoguerra per costruire strade, impianti fognari, elettrici ed idrici, è finanziato dai cittadini consorziati che pagano una quota annuale che varia dai 70 ai 150 euro. Allo stesso tempo riceve dal Comune di Anzio un finanziamento che quest’anno ha raggiunto la cifra di 170mila euro. Ma, ed è questo che fa notizia, il 60% del suo bilancio, circa 550mila euro nel 2010, sono spese per l’ordinaria amministrazione: stipendi degli impiegati e quant’altro.

Così un gruppo di consorziati dissidenti, riunitisi in un comitato, ha deciso di non sottostare al pagamento della quota annuale consortile. Queste le loro ragioni: “Il Consorzio fu creato per fare strade, fogne, impianti elettrici ed idrici. Ora tutto ciò è stato fatto e, per legge, il Consorzio non può fare altre cose. Deve quindi sciogliersi”. La chiusura del Consorzio è solo una delle ipotesi prese in considerazione dai dissidenti, che rivendicano anche il diritto di non sentirsi obbligati a pagare le gabelle ritenendo il Consorzio “volontario” e “non obbligatorio”. “Ammesso e non concesso che queste strade siano consortili – spiegano - per quale motivo dobbiamo pagare la manutenzione stradale? Solo perché abbiamo casa a Lavinio? E chi viene a Lavinio, che ci passa tutti i giorni e ci parcheggia, non deve pagare niente? Se vuoi che sia così, tu Consorzio, chiudi le strade di Lavinio mare e metti la sbarra come a Lido dei Gigli. Così entra solo chi abita lì”. Il problema, a sentir loro, non è tanto sull’entità della cifra da pagare, “dai 70 ai 150 euro l’anno”, quanto sulle modalità, su questa ‘obbligatorietà’ che non esisterebbe.

“Non ha capacità giuridica”

LA STORIA DEL CONSORZIO. A monte della disputa su volontarietà o meno del pagamento, c’è una ricerca fatta dai dissidenti sugli Atti che hanno portato alla nascita del Consorzio. Una ricerca durata molti mesi, che ha portato a risultati sorprendenti: il Consorzio di Lavinio, con la sua doppia denominazione di S.Olivo e S.Anastasio, non solo non è obbligatorio, ma non avrebbe nemmeno una parvenza giuridica. Secondo questa montagna di carte, infatti, un primitivo Consorzio di bonifica, con valenza obbligatoria, creato da tre società locali nel maggio 1947, veniva bocciato dal Ministero dell’Agricoltura, che non riteneva la zona di interesse agricolo, come auspicava il Consorzio. Nel luglio 1950 le stesse società davano tuttavia vita al Consorzio ‘volontario’ di Lavinio-S.Olivo, che ad un certo punto cambia denominazione e diventa anche di S.Anastasio, con intento ‘obbligatorio’. Il problema sembrerebbe legato alla nascita, misteriosa, di questo nuovo Ente, di cui non si hanno tracce, e che secondo i dissidenti sta a significare una sola cosa: “L’Ente attuale non ha una sua capacità giuridica ufficiale”. Guardando attentamente le carte, addirittura, si scopre anche un errore mastodontico

550mila euro per ordinaria amministrazione del Comune di Anzio, che nelle Premesse della Convenzione col Consorzio, stipulata l’8.11.2009, riconduce tale riconoscimento ad un Atto della Giunta Provinciale di Roma del 1955 che, invece, si riferisce ad un altro Consorzio, ovvero al Consorzio del Lido dei Pini. IL BILANCIO. Altro motivo di scontro sono le spese: a quanto afferma il Presidente del Comitato, “il Consorzio utilizza per le spese di amministrazione, ossia di sopravvivenza, circa il 60% delle spese totali di bilancio (831.350 euro), forse un po’ troppo. Quei soldi potrebbero essere spesi per migliorare i servizi di cui Lavinio necessita”. Se il Consorzio deve seguitare ad esistere, allora, “è giusto che non rischi di essere un carrozzone di natura politica, che serva da trampolino per il seggio in Comune o da deposito per politici in attesa di sistemazione, ma che svolga il proprio compito istituzionale, ossia

Qui Radio Nerone “LA SPIA”

Parentopoli? Cuginopoli? Tutte balle. Grandi balle. Ma allora perché, con l’arrivo del nuovo anno, un politico che conosco bene si aggirava per la città ritirando le copie di Anzio Space dalla circolazione? Lo osservavo accumulare giornali senza ritegno ma lui mica mi ha riconosciuto. Allora mi sono chiesto: chissà dov’è finita tutta quella carta… Ho provato a fiutare la pista del furbetto e sono arrivato in un posticino che è tutto un programma: il Consorzio di Lavinio. Ho chiesto di qua, o domandato di là, ma nessuno parlava. Poi mi sono informato meglio, ho chiacchierato con qualche anima bella e ho scoperto che qui… altro che parentopoli!! Tra figlie, sorelle, amanti e quant’altro si potrebbe metter su una squadra di calcio, con tanto di allenatore e massaggiatore. Cari amici di Anzio Space, quanto mi date per una nuova lista di nomi? quello di sistemare le strade, sempre più rovinate (soprattutto dopo l’arrivo della rete del gas), di curare le cunette, sempre colme di terra e di foglie, di risolvere il problema delle acque di scarico, rimaste quelle di tanti anni fa nonostante l’incremento di case e, quindi, di popolazione”. E’ questo quello che vogliono i cittadini. L’articolo 2 dello Statuto parla chiaro e dice che la durata del Consorzio è indeterminata: “Esso tuttavia - sottolineano al Comitato -, potrà essere sciolto quando gli scopi per cui è stato creato possono essere assolti da altri enti”. Visto che ad Anzio c’è un Comune a cui tutti noi versiamo dei bei soldini sottoforma di addizionali comunali, ci chiediamo come mai, invece di trasferire ogni anno dei soldi al Consorzio (quest’anno 170.000 euro), non pensa a gestire in proprio tali incombenze? A cosa servono questi soldi che entrano nelle casse del Consorzio? Maurizio D’Eramo


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Allarme occupazione e rischio crisi per tutto l’indotto

UNA PESCA SENZA FUTURO Incentivi UE per chiudere l’attività: Anzio perde la flotta peschereccia

Cara dolce pesca addio. Che poi, così romantica, non lo è mai stata, almeno per chi ogni notte, bonaccia o burrasca, si alza dal letto per prendere il largo. Da oggi tutto cambia e quella che è senza dubbio l’attività storica di Anzio potrebbe chiudere definitivamente i battenti. La colpa, o il merito, dipende dai punti di vista, è di un bando dell’Unione Europea che, per diminuire lo sfruttamento delle risorse marine attraverso la demolizione dei pescherecci obsoleti, è pronta a finanziare la rottamazione delle navi da pesca più antiche o la definitiva chiusura dell’attività. E stiamo parlando di soldoni: dai 200mila fino ai 500mila euro per i bastimenti più vecchi. Il calcolo degli incentivi, secondo il bando che si chiuderà a fine 2013, sarà proporzionato alla stazza e all’anzianità della motonave: “Ad Anzio - spiega Claudio Brinati, presidente della Confecoopesca - sono 9 gli armatori che ne hanno fatto richiesta a cui si aggiunge

qualche battello della piccola pesca. Nel Lazio attualmente circa 70 barche chiedono di chiudere definitivamente la loro attività”. Considerando che le moderne imbarcazioni arrivano a costare cifre spropositate, è facile

intuire che la stragrande maggioranza degli armatori locali, invece di investire in un altro mezzo marino, preferiranno abbandonare l’attività incassando l’incentivo Ue. I dati confortano questa prospettiva: sono numerosi

i pescatori che hanno già optato per la chiusura. Troppo duro e rischioso continuare a lavorare in un settore in balia degli eventi naturali, in cui non c’è stato un adeguato ricambio generazionale, con il rischio di continui incidenti e con i costi dei carburanti alle stelle. La conseguenza più immediata sarà la disoccupazione di molti marinai, soprattutto stranieri, che lavorano sulle banchine di Anzio e Nettuno e, a seguire, la crisi di tutto l’indotto della pesca. Non si può neppure sperare che, chiusa una porta, se ne aprirà un’altra. Tanti proprietari di pescherecci infatti puntano ad aprire nuove attività con i fondi europei, soprattutto ristoranti, sfruttando la fama conquistata negli anni dalla ristorazione anziate. Purtroppo, mancando il pesce locale, non passerà molto tempo prima che le nostre rinomate cucine conoscano l’incubo della crisi: perché mangiare il pesce ad Anzio, si chiedono in molti, se non ci sarà più la sua storica ed esperta flotta peschereccia? A.C.

Ancora alto il rischio di insabbiamento: “2,80 mt il punto più profondo nel canale d’accesso”

PORTO, “30 ANNI DI PROMESSE” Saverio Gargana, specialista di cantieristica navale: “Scalo in crisi da anni ‘80” “Il porto di Anzio? Per 30 anni non si è fatto nulla. Tante promesse mai mantenute”. A parlare è Saverio Gargana, 62 anni, meccanico navale figlio di Ernesto, storico fondatore delle Officine Gargana. Qui, nel suo ufficio in riviera Zanardelli, dove operano buona parte dei cantieri nautici locali, Gargana mostra con soddisfazione il piccolo presepe realizzato all’interno di una custodia in acciaio dove, in passato, veniva collocata la macchina fotografica per realizzare i servizi sui fondali marini. Ricordi dei bei tempi andati di cui il signor Saverio, e il padre prima di lui, furono autentici protagonisti soprattutto nel settore della cantieristica e meccanica navale. E di ricordi, Gargana, ne ha tanti nel cassetto: “Nel Lazio i porti più antichi e importanti sono da sempre quelli di Civitavecchia, Anzio e Gaeta, ognuno con una specifica valenza storica e commerciale, militare e turistica. Tra questi solo Civitavecchia ha saputo mantenere un trend economico positivo con la continua crescita dei traffici portuali, passeggeri e commerciali”. Nel caso di Anzio, accusa, “per oltre 30 anni non si

è fatto nulla, molte le promesse mai mantenute, con la consapevolezza, da parte degli addetti ai lavori, della necessità di investire altrove. Già negli anni ‘80 - sottolinea Gargana - si respirava quel clima di rassegnazione per un porto da ricostruire in seguito ad una violenta mareggiata che vide distrutto parte del molo Pamphili, con l’affondamento di molte imbarcazioni. Quei giorni noi portuali li abbiamo impressi nella memoria, ed è proprio da quel momento che ha inizio il declino del porto di Anzio”. Un porto che contava in quegli anni “circa 300 addetti impiegati nelle diverse attività e mansioni”, partendo dalla cantieristica navale, dove la sola Navaltecnica “contava circa 80 dipendenti”. La flotta peschereccia era in continua espansione, con le maestranze portuali nel pieno della loro attività durante la pesca oceanica che, oltre al personale fisso, durante le giornate di maggiore attività “impiegava anche giovani avventizi temporaneamente assunti per sopperire la notevole mole di lavoro da svolgere in banchina”. Le officine navali erano il cuore della marineria: “Qui si riparavano motori e attrezzi da lavoro di ogni tipo, con un’assistenza giornaliera in grado di risolvere problemi

di natura meccanica permettendo alle imbarcazioni di riprendere il largo nel più breve tempo possibile”. Il molo turistico, “altra fonte di ricchezza con circa 30 imbarcazioni, era un vanto di molti armatori facoltosi che in quegli anni sceglievano Anzio come meta turistica”. I nostri giorni, secondo Gargana, confermano l’involuzione subita dal porto, che “attraversa un grave momento di crisi”. È notizia recente il nuovo monitoraggio dei fondali che ha evidenziato ancora il rischio di insabbiamento del canale di accesso al porto che, in alcuni punti, “raggiunge l’altezza massima di soli 2 metri e 80 centimetri. Pensate che molte imbarcazioni hanno un pescaggio di circa 2,60 mt”. A breve sarà dunque urgente l’ennesimo e costoso intervento della draga, ma questa volta a sostenere le spese, se non interviene la Regione, dovrebbe essere il Comune, visto l’accordo di programma firmato lo scorso ottobre che gli consegna la gestione delle aree demaniali marittime. Il dragaggio ha costi notevoli, una settimana di stazionamento operativo della draga costa circa 100.000 euro: cifre gravose che il Comune avrebbe difficoltà a sostenere. Cristiano Di Rosa


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Le spine del nuovo porto tra recessione e mancanza di infrastrutture

CRISI NAUTICA

E POSTI BARCA INVENDUTI

Ardua la missione della Capo D’Anzio: nessuno compra più A chi venderemo i posti barca del nuovo porto di Anzio? Difficile dirlo, vista la crisi strutturale che sta attraversando il mondo della nautica da diporto, che ha conosciuto il suo periodo migliore a cavallo tra il secondo e il terzo millennio. In questo periodo nascevano nuovi cantieri, si aboliva la tassa di stazionamento, le banche cedevano yacht ad aziende tramite leasing in modo alquanto semplice, forse troppo semplice viste le tante imbarcazioni pignorate per morosità. Al giorno d’oggi sono migliaia le barche in svendita in tutta Italia quando, solo pochi anni fa, avere lo yacht e passare le ferie in Costa Smeralda dava quella visibilità e lo status necessari per partecipare agli affari nei salotti buoni: investire sullo yacht

significava investire su se stessi. Il mondo della nautica è la prima vittima della crisi internazionale: oggi migliaia di imbarcazioni hanno carenza di manutenzione, vengono tenute ferme all’ormeggio e con esse tutto l’indotto ne soffre, compresa la gestione dei porti e dei loro posti barca. Il flop all’ultima fiera di Genova parla chiaro: il cantiere più prestigioso, la Ferretti, vende poco o niente del nuovo e impegna i suoi broker a mantenere i clienti vendendo l’usato. La crisi si avverte anche in casa nostra: il porto di Nettuno è triste, deserto e deprimente. Nel frattempo si cerca con le dita incrociate un po’ di entusiasmo finanziario per il nuovo porto ad Anzio. Nell’ultimo convegno sul porto, Luigi D’Arpino, Presidente della

Capo d’Anzio, è stato perentorio: “I posti barca del nuovo porto li venderà la Capo d’Anzio SPA e gli speculatori stiano alla larga perché non faremo regali a nessuno”. Ma chi comprerà? Rivediamo a che prezzo sono stati venduti i posti barca tra privati nella Marina di Nettuno nel 2010: lunghezza 10 mt larghezza 3,5 mt. a 110.000 euro; 15 mt. per 5 mt. a 220.000 euro; 20 mt per 6 mt. a 400.000 euro; 35 mt per 10 mt 800.000 euro. Ricordiamo che questi posti hanno una concessione demaniale di qualche decennio e che lo Stato ne potrebbe disporre come vuole alla scadenza. La Capo d’Anzio sarà pure impegnata a cercare armatori interessati ai posti barca di Anzio ma, oltre ad avere le meravigliose isole Pontine vicino, non si capisce cosa dovrebbe offrire la nostra città vista la carenza di strutture idonee al turismo di lusso. Il nuovo porto sarà certo più interessante per il transito giornaliero di navi da crociera da sfruttare come snodo per chi prosegue per il sud o la Sardegna. Inoltre mancano gli armatori, la crisi ne ha decimato la categoria, mentre rimangono gli speculatori. A chi venderemo i posti barca? Lo abbiamo chiesto al signor Luigi D’Arpino ma ci ha spiegato, con il suo consueto garbo, che è inutile parlare con un giornale come il nostro “che è contro il porto a prescindere”. Alessandro Tinarelli

Il broker francese: “Rischiate la fine del mio paese, Frejus”

“GLI YACHT? MENO 50% SULLE VENDITE” Parla Jean Philippe Cornée: “Periodo difficile: i panfili ceduti sottocosto” “Dopo il nuovo porto di Fiumicino, onestamente non credo ci sarà più bisogno di ulteriori posti barca. Con la nuova opera portuale Anzio rischia di far la fine del mio paese, Frejus, che vive solo 2 mesi l’anno e la gente è andata via”. A parlare è il Capitano Jean Philippe Cornée, esperto broker e navigatore internazionale, che gestisce agenzie di brokeraggio in Costa Azzurra ma sopratutto all’estremo nord della Tunisia, a Bizerte. Jean conosce Anzio? Ha mai visto il progetto del nuovo porto? “Sì, conosco Anzio, sono stato a mangiare alcune volte nei deliziosi ristorantini sul porto. È una cittadina con molto charme, con una storia interessante e un porto che è un gioiello. Il progetto del nuovo porto, che ho visionato sulla rete, credo sia di

dubbio impatto ambientale. Creare un nuovo bacino davanti ad un capo porta inevitabilmente al disturbo delle correnti marine, quindi a sviluppare fenomeni di erosione e trasporto di sabbia in notevole quantità, perturbando anche l’attività dei pescatori. Anzio mi ricorda il mio paese, Frejus (Forum Julii), prima che nel 1989 costruissero l’ultimo porto della Costa Azzurra”. In che senso? “Oggi purtroppo Freijus vive solo due mesi l’anno, la gente è andata via perché il costo della vita e i prezzi immobiliari sono inaccessibili e l’80% delle abitazioni sono chiuse 9 mesi l’anno. Il mare, la natura e il sole bastano ad Anzio per essere bella”. Che differenza di fatturato ha registrato tra il 2010 e gli anni precedenti? “Nel 2010 ho venduto il 50% in meno degli yacht usati rispetto al 2005. Da quell’anno il calo di vendite è stato progressivo e costante. Solo le vecchie agenzie inserite nel mercato riescono a sopravvivere perché gli operatori sono dei professionisti del mare e spesso

parlano anche 4 o 5 lingue”. Quante imbarcazioni sequestrate dalle società di leasing sono gestite da lei per la vendita? “Noi le chiamiamo “Repossessed Bank” e sono l’ 85% delle imbarcazioni e navi da diporto che trattiamo nella nostra agenzia, di cui il 60% sequestrate dal leasing per mancato pagamento rate. Sono completamente sottostimate e svendute. Il mercato è pieno di questi yacht che dopo tre anni dal varo perdono il 30-40% del prezzo originario”. Appena il nuovo porto di Fiumicino sarà pronto, tra Formia e Civitavecchia, ci saranno circa 7000 posti barca in più: crede che saranno necessari ulteriori posti ad Anzio? “No, onestamente no. Per vendere non è il momento giusto, forse si possono affittare ma ad un prezzo inferiore a quello standard degli anni passati. Si può solo sperare in un ciclo positivo dell’economia generale di cui ancora non si vedono chiaramente i segnali”. A. Tin


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“Costruiamo una nuova via per i delusi di Pd e Pdl”

PROVE DI TERZO POLO Udc e Fli riuniti a Nettuno: “Ok al Polo della Nazione”

I due gruppi locali di Nettuno, UDC e FLI, si uniscono e pongono le basi per costruire la nuova piattaforma politica: il Polo della Nazione. Il FLI di Nettuno abbraccia completamente i valori e gli ideali dell’Udc e vi si unisce, in attesa dell’API (Alleanza per l’Italia) di Rutelli e dell’ingresso di Generazione Italia (affine al FLI, in attesa di divenire vero e proprio partito). Obiettivo dell’unione è la necessità di collaborare affinché possa affermarsi una nuova forza politica in grado di lavorare per il benessere della città di Nettuno. Una nuova coalizione che, seguendo l’esempio nazionale, si vuol porre come una vera e propria alternativa politica. “Vogliamo realizzare una piattaforma di area moderata che sarà contraddistinta dal dialogo e dal confronto - spiegano gli esponenti dei due partiti -, ma soprattutto da una più forte e incisiva azione politica di opposizione alla attuale maggioranza di centro sinistra. La differenza sta nel non soffermarsi solo su ciò che non funziona nella nostra città, ma in ciò che si è capaci di fare per migliorarla”. La nuova coalizione è stata presentata alla stampa mercoledì 12 gennaio presso l’Hotel Scacciapensieri di Nettuno. Presenti

all’evento, per l’UDC, il Dirigente Provinciale Giovanni Molinari, il Segretario Giorgio Alberto De Carolis, il Consigliere Comunale Paolo Favan, il Vicesegretario Mario Pitò; per FLI il Segretario Mario Esposito, il Consigliere Comunale Giuseppe Bellucci; per l’API il Segretario Ernesto Flamini e per Generazione Italia, Esposito. “Il bipolarismo - dichiara De Carolis (UDC) - non è la panacea come abbiamo sempre affermato. Stiamo costruendo una terza via che si porrà come punto di riferimento per tutti coloro che non si sentono più rappresentati dalla sinistra e dal PDL. Il nostro impegno è riprendere ciò che avviene a livello nazionale e rapportarlo al locale”. “Cominciamo col dire che parleremo sempre all’unisono: il dialogo e la continua consultazione saranno la base della nostra comunicazione - dichiara Favan ( UDC) La nostra voce sarà unica. Nella situazione politica attuale deve esserci un rilancio della dialettica democratica per risolvere le problematiche della città. Il nostro sarà un contributo alla risoluzione fattiva e nell’esclusivo interesse della città”. “Non siamo ancora un partito, ma per noi di Generazione Italia - afferma Esposito - è una gioia essere qui, seduti a questo tavolo con

l’UDC. Noi abbiamo ritrovato la voglia di far politica con Fini. I problemi della città non hanno colore politico, vanno risolti e basta. Enfasi, passione, dedizione sono le nostre parole d’ordine. Solo con queste riusciremo a fare qualcosa di buono”. Vera Iafrate

Il nitrito di Incitatus QUEL CONCORSO AL COMUNE…

“Cuginopoli è storia vecchia!”. Già otto anni fa il consigliere Paride Tulli denunciò l’ingresso alle dipendenze del Comune di Anzio di tanti parenti ed amici dell’amministrazione d’allora. E così fu. In quel famigerato concorso entrarono una montagna di cuginetti e cuginette. E l’amministrazione continuava ad accrescere la rete di sudditi votanti. Ma come faranno in futuro le amministrazioni a mantenere un buon plebiscito con la crisi che avanza e con un patto di stabilità sempre più stringente?

Sviluppo turistico e occupazione? No grazie, la destra sceglie il cemento!

Berlusconi sta affondando il paese negli scandali a luci rosse mentre la crisi logora le famiglie. Disponeva di un’ampia maggioranza parlamentare ma l’ha piegata alla sua conduzione autoritaria e impegnata solo ed esclusivamente nella soluzione dei suoi problemi personali dimostrando la totale incapacità di dare soluzione ai seri ed impellenti problemi degli italiani. Lo stesso scenario si registra ad Anzio dove l’amministrazione Bruschini è immobilizzata dalla disgregazione della maggioranza e da

equilibri basati solo su improvvisazione e rapporti di potere ma mai su serie proposte politiche. Il danno per Anzio è incalcolabile, il cemento avanza ovunque e mortifica ogni speranza di rilancio della città. Che fine ha fatto per esempio lo sviluppo turistico sbandierato ininterrottamente in 13 anni di governo di centrodestra? Prima l’amministrazione autorizza l’ennesimo ipermercato a Lavinio dove si prevedevano nuove scuole, ora a sorpresa anche ad Anzio 2, la maggioranza intende trasformare, con una scandalosa variante, una delle sole due zone destinate a strutture turistiche alberghiere, in altri inutili fabbricati residenziali ed in un altro enorme centro commerciale. La priorità dell’amministrazione Bruschini, come quella delle precedenti, resta l’avanzata del cemento. Si continua a favorire l’affarismo sfrenato a danno del territorio, delle imprese locali e dello sviluppo turistico che per Anzio è il più importante settore economico e può

dare risposte alle attese di occupazione, in particolare dei giovani. L’assenza di prospettive di lavoro e sviluppo è un danno grave che si aggiunge all’ambiente martoriato, al caos dei collegamenti stradali e ferroviari, al degrado nei quartieri, al disinteresse per i problemi legati all’immigrazione, alla totale assenza di servizi adeguati primi fra tutti scuole e parchi. È ora che Berlusconi torni a coltivare i suoi vizi ed i suoi interessi in privato e restituisca il paese agli italiani; l’amministrazione comunale di Anzio e la sua maggioranza zoppicante lo seguano e smettano di improvvisare e creare danni irreversibili. La politica del centrodestra ha sfiancato ed impoverito la città; il Pd propone di sostituirla con un serio programma di rilancio e sviluppo del nostro territorio: migliore vita nei quartieri, più servizi e viabilità, più lavoro e occupazione. Unione Comunale del PD di Anzio Il Coordinatore: Ivano Bernardone


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Proposta Pd in memoria dell’Ispettore Falivene trafugata dalla maggioranza

FURTO A VILLA SARSINA: RUBATA UNA MOZIONE Bernardone: “Prepotenza e arroganza, poi le improbabili scuse” A Villa Sarsina capitano episodi che, a raccontarli, ti prendono per matto. Eppure succedono davvero. A fine dicembre, in occasione del Consiglio Comunale prenatalizio, l’opposizione di centrosinistra presenta una mozione per intitolare l’eliporto dell’Ospedale Riuniti di Anzio all’ispettore Capo della Polizia di Stato Eliano Falivene, scomparso, come molti ricorderanno, in un tragico incidente mentre sorvolava i cieli di Pomezia. Un lutto che deve aver colpito il segretario del Pd locale Ivano Bernardone che, nella sua veste di consigliere comunale, ha predisposto la mozione e per correttezza l’ha fatta leggere anche ai colleghi di maggioranza. Per Bernardone infatti, “l’Ispettore Falivene è un positivo esempio di servitore dello Stato dall’alto senso del dovere, marito e padre innamorato della sua famiglia e cittadino sensibile alle esigenze della sua collettività, che ha coltivato da sempre il sogno di un eliporto nel nostro territorio”. L’alto valore morale della sua figura, spiega Bernardone nella mozione, “è attestato dagli svariati riconoscimenti ricevuti in vita per le sue capacità di pilota di elicotteri e per le missioni svolte in vari ambiti”.

Insomma, visto che l’amministrazione comunale di Anzio ha spesso espresso l’interesse a ricordare figure di personalità positive con l’intitolazione di strutture pubbliche, il fiducioso Bernardone porta in aula la mozione mettendola nero su bianco. I

colleghi di maggioranza la leggono, scuotono la testa in segno di approvazione, fanno i complimenti allo zelante Bernardone, vanno a parlare con il Sindaco Luciano Bruschini, e poi che fanno? Presentano loro la mozione sull’eliporto. Attenzione, non un’altra simile, proprio la stessa, con le stesse parole. Semplicemente leggono il foglio ricevuto da Bernardone. Sembra incredibile ma è tutto vero, un

bell’esempio per i nostri studenti che nelle aule scolastiche sono invitati a non copiare dai compagni. Bernardone non riesce a crederci: “Alle mie proteste sono seguite le loro scuse accompagnate da spiegazioni circa un improbabile equivoco. Fatto è che ho dovuto insistere non poco perché la mozione fosse messa ai voti e, per scongiurare polemiche inopportune dati i contenuti della mozione, ho dovuto comunque accettare che non si trattava di una mia iniziativa ma di una proposta del Consiglio Comunale”. Infine, sconfortato, commenta: “Per me la cosa importante è che all’ispettore Falivene, un servitore dello Stato caduto in servizio, verrà tributato un degno riconoscimento. Questo episodio però conferma la grande inadeguatezza della maggioranza che ad ogni sollecitazione, per mascherare la sua debolezza, reagisce solo con prepotenza e arroganza, in spregio alle più elementari regole di convivenza democratica. Votare una mozione dell’opposizione, per loro, è un’ecatombe da scongiurare con ogni mezzo, anche con il furto di una mozione. È il segnale - conclude - di una politica sempre più avvilente”. sm

Colantuono (PRC): “Esautorate facoltà del Consiglio comunale”

BRUSCHINI CONTRO SAVIANO: NO A CITTADINANZA ONORARIA L’Aula favorevole ma Sindaco temporeggia Ancora nessuna risposta alla terza istanza presentata dal consigliere comunale e segretario politico del PRC, Beniamino Colantuono, riguardo il mancato conferimento della cittadinanza onoraria al giornalista Roberto Saviano. Il 26 novembre scorso lo stesso Colantuono aveva riaperto la questione: “Diventa una questione di principio, e non che non lo sia stata dall’inizio, riscontrato l’atteggiamento seccato del Sindaco Bruschini, che male aveva digerito quel voto unanime del Consiglio comunale del novembre 2008”. Per l’esponente di Rifondazione Comunista “il Consiglio comunale, organo sovrano di una città, ha approvato da 2 anni un documento che chiede il conferimento della cittadinanza onoraria al giornalista di Gomorra; non dar seguito al voto significa esautorare il Consiglio delle sue

facoltà. Significa lasciar intendere che comunque decide il Capo, proprio come si raccontato nel libro Gomorra”. “Se l’organo supremo in assoluto - continua Colantuono -, qual è il Consiglio Comunale, decide all’unanimità, il Sindaco dovrebbe semplicemente prenderne atto e rispettare quel voto nonostante le sue visibili contrarietà”. La ritrosia di Luciano Bruschini appare inspiegabile. Roberto Saviano, come tutti sanno, è un giornalista che ha avuto il coraggio di sfidare le pericolose cosche dei casalesi in Campania, e per questo suo ardire passa la vita scortato notte e giorno. Il suo impegno ha aiutato le forze inquirenti ad assestare colpi significativi alla criminalità organizzata, ed avrebbe tutti i numeri per meritare questo importante riconoscimento, soprattutto dopo il voto unanime del Consiglio comunale di Anzio. Molti Comuni italiani gli hanno già conferito la cittadinanza onoraria, un segnale esplicito contro la criminalità organizzata. Durante l’ultimo Consiglio comunale Ivano

Bernardone, consigliere comunale e segretario politico del PD, ha posto al Sindaco un interrogativo preciso: “Quali atti l’amministrazione ha compiuto per dare seguito al conferimento della cittadinanza onoraria a Roberto Saviano?”. Spiega il consigliere: “Il Sindaco ha risposto che non è stato fatto nulla usando un tono di sufficienza che lasciava ben trasparire l’intenzione di non volere procedere al riguardo né ora né in futuro. Ho fatto notare al Sindaco che dare seguito a quanto deliberato dal Consiglio Comunale non è una sua facoltà ma è un suo dovere”. “La cittadinanza onoraria a Saviano - continua Bernardone - non è solo un riconoscimento all’impegno ed al pensiero dello scrittore ma è l’espressione di una precisa scelta di campo e un messaggio chiaro su quale base etico-morale intendiamo amministrarla. Quelle del Sindaco sono risposte amareggianti, le ritengo illegittime a fronte della decisione del Consiglio Comunale che è la massima espressione democratica della città ma anche inopportune se si considera che l’ultima amministrazione di centrodestra di Nettuno e stata sciolta per infiltrazioni mafiose e che i nostri territori restano vulnerabili rispetto ai fenomeni criminali denunciati da Saviano”. Alessandra Tulli


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“Trasformare la tenuta Puccini in un’antica polis romana”

NEROPOLI: LA CITTà DI NERONE Proposto un parco tematico per rilanciare il turismo locale

Provate ad immaginare una vera e propria città dell’antica Roma. Immaginate all’interno gladiatori ed aurighi, botteghe artigiane, il foro, i circhi, le arene con i suoi eroi, il teatro e ville patrizie. Provate poi a immaginare di realizzarla oggi e di rendere questa città meta di turisti provenienti da ogni parte del mondo per vivere per qualche giorno l’ebbrezza di essere un Cives romano. Tutto questo è quello che hanno immaginato l’architetto Daniele Impallara e Christian Michel Pitrelli, esperto di marketing turistico, che hanno lavorato assieme per un progetto di un parco tematico romano da realizzare nella città di Anzio: Neropoli. L’idea sviluppata dai due professionisti prevede la trasformazione dell’area della tenuta Puccini in una vera e propria città romana. La cosa maggiormente rilevante di questo parco sono di certo i numeri: 5000 turisti giornalieri, 3000 posti letto, un circo stadio di 30000 posti, 50 attività presso il borgo commerciale, una sala convegni di 500 posti. A questi numeri vanno aggiunti i centinaia nuovi posti di lavoro che avrebbero una ricaduta positiva sull’economia delle famiglie del territorio. Insomma per Impallara e Pitrelli Neropoli è da considerarsi un progetto che può rappresentare la chiave di volta per il rilancio e il decollo di Anzio, conosciuta più per lo storico sbarco alleato che per aver dato i natali a due grandi imperatori della storia dell’antica: Caligola e Nerone. Evidenziamo che l’idea del parco a tema sull’antica Roma ce l’hanno anche nella Capitale, dove si prevedono ben 5000 ettari a servizio della struttura in un area a nord-ovest della città. Chissà chi arriverà prima. red

L’intervento Il Centro Don Orione: un sostegno per gli immigrati Il Centro di Accoglienza “Don Orione” è stato istituito nell’anno 2000. È riconosciuto dalla Regione Lazio ed accoglie famiglie immigrate provenienti da tutto il mondo. L’accoglienza è rivolta anche alle ragazze madri, e ai giovani con disagio “causato dalla lotta alla sopravvivenza”. Offre ospitalità temporanea per complessivi 18 posti letto, ed è in regime di convenzione a Progetto con la Provincia di Roma, tramite i Comuni di Anzio e Nettuno. Il Centro è gestito da un Gruppo permanente di Volontari, facenti parte di Gruppi ecclesiali o della cittadinanza Locale, anche in collaborazione con la Caritas Vicariale di Anzio e Nettuno. Si offre assistenza sanitaria, vestiario, sostegno scolastico e insegnamento della lingua italiana, servizi di consulenza sociale e psicologica. L’ospitalità è offerta ai cittadini extracomunitari con regolare permesso di soggiorno e concessa per un periodo di tre mesi fino a sopperire la situazione di emergenza che devono affrontare. Tra le attività che si svolgono nel luogo di accoglienza c’è il pranzo domenicale, organizzato dai volontari insieme alle donne nelle varie fasce di età. Tutti gli altri giorni gli ospiti escono per svolgere attività lavorative, di studio e cure mediche, che possono essere concordate con la direzione. La direzione, in Via Tripoli 40, Anzio (06.9846292 – 06.9830072) è aperta tutti i giorni dalle 16 alle 20, dal lunedì al sabato, e mantiene i contatti con i Servizi Sociali del Territorio. Inoltre aderisce al Coordinamento delle Organizzazioni del Terzo Settore di Anzio e Nettuno. Loretta Giacomozzi

BREVI: Sanità, aperto il padiglione Faina

Il 28 dicembre, dopo 40 anni di attesa, il Nuovo Padiglione Faina ha aperto i battenti. Cinque piani, ognuno con un colore diverso, dove sono dislocati gli ambulatori per le visite: una sala d’attesa per il Cup e moderne stanze per la degenza: emodialisi, senologia, day hospital oncologico, ambulatori e ricoveri. L’ultimo piano è quello riservato agli uffici della direzione sanitaria. Trasferite così tutte le aree riservate ai pazienti, da medicina, con il moc osteoporosi, allergologia, diabetologia, endocrinologia, pneumologia, otorinolaringoiatria, fino agli ambulatori di ostetricia e ginecologia.

Lavinio Stazione, Bruschini incontra il Comitato cittadini

Il Sindaco di Anzio Luciano Bruschini si è finalmente deciso ad incontrare il Comitato cittadini di Lavinio Stazione per discutere le problematiche del quartiere più volte denunciate. L’incontro dovrebbe tenersi il prossimo 5 febbraio presso il Centro ecumenico.

Arsenico, Bruschini: “Valori nei limiti” , ma il Comitato: “Il Sindaco mente”

Su richiesta del Sindaco di Anzio, Luciano Bruschini, l´ASL RM-H ha effettuato sedici diverse campionature lungo l´intera rete dell´acquedotto del Comune di Anzio e tutti i dati, risultanti dalle approfondite analisi, confermano che la presenza di arsenico non ha superato, in nessun caso, i 10 microgrammi/litro stabilito dal D.Lgs. 31/2001. “Rassicuro nuovamente l´intera cittadinanza - dice il Sindaco -, che invito ad utilizzare l´acqua tranquillamente”. Ma il Comitato acqua pubblica lo smentisce: “Sono 6 anni che si beve acqua non in regola. E oltre il danno alla salute c’è un danno economico. Il Sindaco è infatti al corrente che sta partendo la class action dei cittadini”.

Salute, al via campagna gratuita per prevenzione tumori

Il Comitato per la lotta contro il Cancro di Anzio e Nettuno comunica l’avvio, nei mesi di febbraio e marzo 2011, di tre importanti campagne gratuite per la prevenzione oncologica delle quali potranno usufruire gratuitamente i cittadini del territorio che prenoteranno le prestazioni mediche. I cittadini potranno prenotarsi, a partire dal 3 gennaio, secondo le seguenti modalità: esame per il sangue occulto e prevenzione dei melanomi al 345 9818902 dal lunedì al venerdì tra le ore 10.00 e le ore 12.00; prevenzione del carcinoma prostatico al 331 8899740 dal lunedì al venerdì tra le ore 9.30 e le ore 12.30.


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Il francescano: “Poca attenzione per chi vive fuori dal centro di Anzio”

“IL COMUNE? NESSUN AIUTO PER I POVERI” Padre Quintino di Lavinio Mare: “Alla Caritas fila sempre più lunga”

Non capita molto spesso che un parroco francescano festeggi 50 anni di professione religiosa. Padre Quintino, parroco della Chiesa di San Francesco a Lavinio Mare, ha raggiunto questo traguardo. Il suo primo incarico missionario ad Anzio risale al 1964. Per questo motivo può essere considerato ‘memoria storica’ del nostro paese. 50 anni di sacerdozio sono un traguardo importante. Dove nasce la vocazione e come si riesce a mantenerla? “Il Padre Eterno non ci manda una mail, nè ci fa una telefonata con il cellulare. La chiamata spesso arriva sotto forma di circostanze della vita che ti portano a scegliere un cammino in modo spontaneo. Io provengo da una famiglia dai forti valori cristiani. Ho un fratello che ha abbracciato anche lui la vita sacerdotale. La scelta del sacerdozio per me è avvenuta in modo naturale. Da bambino, dopo aver finito le scuole elementari, sono andato a studiare a Cave in un seminario francescano. Finiti gli studi ho sentito che la mia strada era quella di dedicarmi a Dio. Ognuno riceve e vive la chiamata del Signore in modo diverso, l’unica cosa che ci è richiesta è quella di stare attenti per capire quando tocca a noi rispondere”. Padre Quintino come è cambiata Anzio e i suoi abitanti? “La mia prima esperienza ad Anzio risale al ‘64, ancora prima di diventare parroco. Come sacerdote mi fu affidato l’incarico di seguire e aiutare i ragazzi che frequentavano l’Università. Anzio a quei tempi coincideva con il centro della città. La periferia, a parte il quartiere della “gasba”, praticamente non esisteva. Allora

i giovani di Anzio vivevano più in parrocchia che a casa. Pensa che oltre la metà degli iscritti all’Azione Cattolica di tutta la Diocesi di Albano era rappresentata dai giovani di Anzio. Con gli anni c’è stata una grossa espansione delle periferie e la popolazione di Anzio è aumentata moltissimo. Le persone allora erano molto semplici. Ricordo che una volta in un alloggio popolare, durante la benedizione della casa, trovai la vasca da bagno che veniva utilizzata come contenitore per il grano. Oggi la situazione è molto cambiata. Nei cosiddetti quartieri periferici come Villa Claudia, Falasche e Lavinio gli abitanti provengono principalmente da fuori e molto raramente vivono il paese. Le zone periferiche di Anzio sono diventate dei quartieri dormitorio”. Il nostro paese, l’Italia, sta attraversando un periodo di grande difficoltà economica. Si parla di nuove categorie di poveri come ad esempio impiegati e operai. Qual è la situazione a Lavinio? “La risposta è nella fila che si crea qui il martedì pomeriggio quando è aperta la Caritas. C’è chi arriva tre ore prima dell’apertura per paura di non trovare nulla. Ultimamente siamo arrivati a distribuire fino a 94 pacchi di scorte alimentari. Chi oggi viene alla Caritas è sia l’immigrato che l’italiano che ha perso il lavoro, ma anche chi il lavoro lo ha ma non riesce ad arrivare a fine mese. C’è anche chi del chiedere ha fatto una professione e chi magari ha comperato

“Povertà diffusa tra i ceti cosiddetti normali”

una nuova macchina ma non ha i soldi per acquistare da mangiare. Sono aumentati molto gli italiani che vengono a chiedere rispetto agli stranieri. Mi sono trovato a pagare, per alcune famiglie, le bollette della luce ormai scadute da tempo o acquistare bombole del gas per cucinare o magari saldare il conto della retta per la mensa scolastica dei più piccoli. La povertà si è ormai diffusa anche tra i ceti cosiddetti normali. Una famiglia che guadagna 1.200 euro e deve pagare la rata della macchina, il mutuo, mandare avanti una casa e provvedere magari a due figli come fa ad arrivare a fine mese? Ci sarebbe bisogno di avere una sola grande Caritas centrale per tutto il territorio di Anzio”. Concretamente cosa sta facendo il Comune di Anzio per aiutarvi nell’opera di assistenza alle famiglie? “A questa domanda dovrebbe rispondere il Comune. A me personalmente non risulta nessun aiuto allo stato attuale”. Anzio tra dieci anni… “A quest’altra domanda risponderò tra dieci anni - ride -. Spero che tutte quelle situazioni tipiche della periferia, come la mancanza di parcheggi, di illuminazione e in generale la poca attenzione a chi vive fuori dal centro di Anzio saranno ormai cose passate. Spero anche che tra dieci anni la parrocchia sia ancora fortemente

“Le periferie sono quartieri dormitorio” radicata sul territorio perché un paese senza parrocchia sarebbe come un porto senza faro”. Perché i giovani sembrano sempre meno interessati ad avvicinarsi alla Chiesa? “I giovani che oggi vengono in Chiesa lo fanno perché sono davvero convinti. Magari prima chi veniva in Chiesa lo faceva spesso perché non sapeva dove andare. Chi oggi sceglie di frequentare la Parrocchia lo fa perché ne è davvero convinto”. Esprima tre desideri. “Mi piacerebbe che ci fosse maggiore rispetto e tolleranza interreligiosa. Ogni uomo cosi come ogni donna senza un lavoro può avvertire la perdita della propria dignità e per questo mi auguro che questo momento di crisi lavorativa, che diventa anche crisi delle coscienze, possa passare presto. Il mio terzo desiderio è quello che le coscienze delle persone si aprano più facilmente alla parola di Dio”. Andrea Stefanelli


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“Insufficienti le risorse pubbliche, sopravviviamo grazie ai privati”

‘LA COCCINELLA’, UN AIUTO CONTRO IL DISAGIO La cooperativa sociale nasce nel 2005. Oggi si occupa di 8 minori Intervista a cura di Silvia Arena Federica Pinna ha iniziato a lavorare nella Cooperativa Sociale “La Coccinella” sei anni fa, durante il servizio civile con la Caritas Diocesana. “Mi occupavo della logistica della casa, aiutavo gli operatori, i ragazzi a fare i compiti, li accompagnavo… insomma ho fatto un po’ di tutto. Finché, nel processo di riorganizzazione che si stava attuando, è emerso il desiderio di far crescere la cooperativa e ampliare i servizi in un territorio che ne è piuttosto carente”. Ora Federica è uno dei soci della Coccinella e si occupa in particolare del reperimento dei fondi che servono per sostenere i progetti della Cooperativa. “Questo perché - ci spiega - i finanziamenti che riceviamo sono insufficienti rispetto ai costi che dobbiamo sostenere per rientrare nei parametri di legge e riusciamo a sopravvivere solo grazie allo spirito di solidarietà dei privati”. Da dove arrivano i finanziamenti? “Riceviamo le rette giornaliere dai Comuni di appartenenza dei minori che ospitiamo. Le rette variano secondo il contratto tra il Comune e la Cooperativa, ma noi cerchiamo sempre di chiedere quanto stabilito dalla convenzione dell’Unione Nazionale delle Comunità di Tipo Familiare. La retta minima che garantisce tutti i criteri previsti dalla legge prevede un importo di 134 euro giornaliere a bambino. Nel Lazio le rette sono molto basse. A Villa Paradiso, fino a non molto tempo fa, ammontavano a 65 euro; oggi, dopo un lungo lavoro di sensibilizzazione dei Comuni, siamo arrivati 90 euro. Nonostante il risultato raggiunto negli anni, la differenza resta notevole. Se consideriamo anche il ritardo con cui a volte ci vengono liquidate le rette è facile comprendere le nostre difficoltà quotidiane nella gestione del servizio e la conseguente necessità di cercare fondi alternativi.” Quanti bambini ci sono nella casa famiglia? “Attualmente ospitiamo otto minori. Sembrano pochi se si pensa agli istituti di una volta, ma in realtà lo scopo è quello

di ricreare un ambiente familiare più accogliente. Questo ci permette di seguire i ragazzi con un’attenzione particolare ad ogni loro necessità ed esigenza. L’accoglienza non riguarda soltanto il minore ma anche la famiglia di origine: l’obiettivo massimo che abbiamo è creare le condizioni per cui il ragazzo possa ritornare nella propria famiglia”. Come riuscite ad entrare in contatto con le famiglie in situazione di disagio? “La segnalazione di un caso che manifesta particolari difficoltà o che deve essere

indagato viene fatta ai Servizi Sociali dalle stesse famiglie o da insegnanti, parenti o vicini di casa, insomma da persone che sono in contatto con il bambino e si rendono conto che esiste una difficoltà all’interno di quel nucleo familiare. Se il Servizio Sociale, verificata la situazione, ravvisa che la cura del minore è compromessa o che lo stesso vive una condizione di pericolo (come incuria, abbandono, maltrattamento, abuso) segnala il caso al Tribunale dei Minori. Quest’ultimo, valutata la gravità del caso, se necessario decreta l’allontanamento del minore dalla famiglia d’origine e il suo inserimento nella Casa Famiglia. A quel punto il Servizio Sociale contatta le strutture con i requisiti necessari per l’accoglienza di quel minore. Così un bambino arriva da noi…” Quando nasce La Coccinella? “La Coccinella nasce nel 2004 dalla condivisione di un sogno: scegliere ogni giorno di volare al fianco di bambini, ragazzi

e famiglie in situazioni di emergenza sociale, per costruire insieme un percorso di crescita e per dare loro una nuova opportunità… ali grandi e forti per ricominciare a volare! Il sogno si è concretizzato fin da subito con la presa in carico della Casa Famiglia per minori Villa Paradiso, struttura già attiva sul territorio di Anzio dal 1995 grazie ad un progetto della Caritas Diocesana di Albano.” Quali sono i progetti che state attuando? “Oltre alla Casa Famiglia Villa Paradiso abbiamo altri progetti come per esempio Famiglia al Centro, un servizio di sostegno alla genitorialità e all’affidamento familiare. Consente un intervento immediato nel nucleo familiare del minore che accogliamo e cerca di rendere il più breve possibile la sua permanenza nella struttura. Poi c’è Over 18 che accoglie e avvia un percorso di autonomia per quei ragazzi, appena maggiorenni, per i quali non è stato possibile né un reinserimento nella famiglia di origine, né un affidamento familiare. L’obiettivo è quindi quello di fornire loro mezzi e strumenti per l’ingresso nel mondo del lavoro e degli adulti, evitando il senso di insicurezza e di abbandono causato dalla mancanza di punti di riferimento che, in questa fase delicata della vita, può rivelarsi molto pericoloso. In un appartamento di Nettuno i ragazzi avranno l’opportunità di continuare il percorso educativo iniziato a Villa Paradiso, ma in un contesto di semi autonomia.” Da anni ormai confezionate bomboniere solidali… “È un progetto che ha funzionato da subito perché unisce un’esigenza alla solidarietà. Oltre a regalare agli invitati il ricordo di un importante evento della vita, si condivide con loro un gesto di solidarietà verso chi è meno fortunato. La donazione che si fa è a tutti gli effetti un investimento nel sociale e contribuisce concretamente ad aiutare i bambini e i ragazzi in difficoltà accolti nei progetti de La Coccinella. Ci rendiamo perfettamente conto che senza l’aiuto dei privati e di chi ci dà una mano noi adesso non saremmo qui e la struttura sarebbe già chiusa”.


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“Con elevazione di rango possibile aumento di mezzi e personale”

“PASSAPORTI IN 5 GIORNI” Il neo dirigente del Commissariato di Anzio: “Massima apertura agli utenti”

VANDALI A LAVINIO MARE

I primi di gennaio auto danneggiate senza motivo. Cresce l’allarme sicurezza.

Intervista a cura di Silvia Arena Il dott. Fabrizio Mancini è il Primo Dirigente della Polizia di Stato del Commissariato di Anzio e Nettuno. Ha ricevuto l’incarico proprio a inizio 2011 dopo dieci anni di lavoro presso la Questura di Roma. Numerosi incarichi precedenti negli altri commissariati della Capitale come Monte Mario, Trevi, Prati, San Giovanni, gli hanno permesso di maturare una lunga esperienza. Sposato con due figli, Mancini è stato per molti anni vicedirigente all’Ufficio Immigrazione a Roma, e ora si trova a dirigere un ufficio in un territorio in cui l’immigrazione di stranieri è particolarmente diffusa. “Ero a conoscenza dell’altra presenza di stranieri in questo territorio - spiega - grazie al mio precedente lavoro. Da quest’anno l’ufficio di Anzio, per l’importanza della zona e per la complessità delle problematiche legate all’immigrazione, ha avuto un’elevazione di rango”. In che senso dott. Mancini? “Da un ufficio a competenza direttiva siamo passati ad un ufficio a competenza dirigenziale. La responsabilità del commissariato, da adesso e in futuro, sarà gestita sempre da un dirigente e non da un funzionario”. Concretamente che significa? “Sicuramente ci sarà un aumento di mezzi e di personale, fermo restando le note problematiche e vicissitudini che in questo momento tutte le forze di polizia in Italia stanno attraversando: la mancanza delle nuove immissioni in ruolo, l’avanzamento dell’età che ci porta al pensionamento, i vari tagli… “ Riguardo al territorio che aspettative ha? “Più che altro spero io di soddisfare le aspettative del territorio e dei cittadini. La

gestione di quest’ufficio sarà caratterizzata da un’apertura massima agli utenti, un incremento delle autoradio e del controllo di una zona molto ampia che non riguarda solo Anzio e Nettuno, ma abbraccia anche Ardea. Un territorio così vasto chiaramente richiede una presenza maggiore e costante. Da parte mia e da parte di quest’ufficio ci sarà massima apertura verso i privati cittadini e verso le amministrazioni comunali di Anzio e Nettuno. Mi interessa soprattutto che vi sia la percezione, da parte della popolazione, che il commissariato è un ufficio a disposizione della cittadinanza. Ho già provveduto con i miei diretti collaboratori a dare le disposizioni necessarie”. Ad Anzio e Nettuno abbiamo riscontrato un giudizio positivo sul lavoro del commissariato, soprattutto dell’ufficio immigrazione, con un’accoglienza degli stranieri che è anche assistenza alle varie problematiche di ciascuno. Anche per i passaporti, l’efficienza è tale che le persone vengono addirittura dai comuni limitrofi… “Il Questore di Roma ha favorito questa agevolazione per la cittadinanza e si è impegnato al rilascio dei passaporti entro 7/8 giorni, cercando di evitare al massimo i tempi morti. Noi puntiamo al rilascio in cinque giorni ma se arriviamo a 10 siamo contenti. Per quanto riguarda i cittadini stranieri, la situazione degli extracomunitari è un argomento che mi sta molto a cuore visti i miei 8 anni passati all’Ufficio Immigrazione della Questura Roma. È mia cura che al commissariato si operi con massima facilitazione e apertura sia per loro che per i cittadini italiani”.

Auto distrutte sul lungomare di Lavinio e in piazza Lavinia, nel comune di Anzio. La mattina di sabato otto gennaio i proprietari di molte autovetture parcheggiate regolarmente, in Lungomare Enea, in viale Virgilio e in Piazza Lavinia, al risveglio hanno avuto una brutta sorpresa: le loro auto completamente danneggiate. Finestrini in frantumi, gomme bucate, carrozzerie graffiate e ammaccate da calci sferrati con estrema violenza, sono gli effetti di qualche bravata, serio disagio o soltanto delinquenza perpetuata da parte di ignoti, senza motivo o per malsano divertimento. I carabinieri della Caserma di Lavinio hanno avviato le indagini: “E’ la prima volta che succede un reato del genere, ci auguriamo di scoprire al più presto gli autori e i moventi che li hanno spinti a compiere gesti simili, le indagini sono state avviate immediatamente”. Lavinio sta diventando una terra di nessuno dove la microcriminalità aumenta vertiginosamente e la popolazione resta attonita e comincia ad evidenziare una scarsa percezione di sicurezza. Un sintomo di tale situazione è la diminuzione delle uscite serali, l’aumento dei sistemi di sicurezza alle abitazioni (inferriate, persiane blindate, sistemi di allarme), una sensazione di crescente disagio. Inoltre scippi in piena giorno e in centro, alcolismo e spaccio di sostanze stupefacenti che dilagano nonostante tutti gli sforzi e gli arresti compiuti quotidianamente dalle forze dell’ordine. Vera Iafrate


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Ridotti del 50 per cento i finanziamenti per i parchi regionali

TOR CALDARA, SCOMPARE IL GUARDIAPARCO I tagli della Polverini colpiscono la nostra riserva naturale Come prevedibile l’impatto dei tagli previsti dalla Legge di stabilità (ex legge finanziaria) del 2011, ha avuto come conseguenza una ricaduta a getto sulle Regioni, che hanno dovuto - a loro volta - ridurre i finanziamenti nelle materie di loro competenza. Anzi a subire i tagli sarà soprattutto il Parco di Tor Caldara, dove scompare la figura del guardiaparco. Tra i Ministeri che sono stati più colpiti dalla mannaia del Governo, infatti, c’è senza alcun dubbio quello dell’Ambiente e per la tutela del Territorio e del Mare, dove i tagli sono stati così sensibili da far redigere un apposito dossier da parte del WWF Italia, che porta l’angoscioso ma realistico titolo “L’agonia del Ministero dell’Ambiente e delle politiche ambientali in Italia”. Cifre alla mano, i tagli al Ministero sono enormi: si è passati infatti dai 1.513 milioni del 2008 ai 513 milioni stanziati per quest’anno, portando il Dicastero ad essere quello con meno risorse fra i ‘Ministeri con Portafoglio’, ma non solo. Le poche risorse a disposizioni rischiano di far svanire tutte le politiche ambientali e soprattutto quelle sulla difesa del suolo e dell’assetto idrogeologico (come al solito, una volta fatti i funerali, ci siamo già scordati le vittime delle tragedie dell’anno scorso a Messina, Atrani e

sulla Costa Amalfitana). Come prima conseguenza della suddetta caduta a getto, la Regione Lazio ha ridotto di oltre il 50% i finanziamenti che riguarderanno la gestione delle riserve naturali regionali, tra cui quella presente nel nostro Comune, e quindi Tor Caldara, facendoli passare dagli oltre 6 milioni del 2009 ai 3milioni e duecentomila previsti dalla Giunta Polverini.

Sia nell’Ufficio della Riserva presente al Comune di Anzio, che nel Parco stesso, non si hanno ancora precise disposizioni né un’idea su quali competenze andranno a colpire tali tagli, ma vedendo quello che succede in altri parchi, dove si parla di decine e decine di automezzi adibiti al controllo dei Parchi fermi nelle rimesse, per la mancanza dei fondi con cui pagare il

carburante, quasi sicuramente le minori entrate andranno a colpire la sicurezza e il controllo del territorio, oltre alle varie attività di promozione. E a questa situazione, sicuramente disastrosa per il territorio, se ne è aggiunta anche un’altra puramente amministrativa: l’eliminazione nell’ambito dei ruoli del personale della figura professionale dei Guardiaparco, una figura specifica, necessaria per la valorizzazione delle aree protette, facendo confluire i lavoratori dei Parchi nei ruoli impiegatizi. Benché qualcuno vorrebbe abolirle, ritenendole quasi dannose (vedi il ministro Tremonti), queste aree rappresentano dei veri polmoni per i nostri territori, sempre più sottoposti a quei bombardamenti chimici provenienti dai tubi di scarico delle automobili, dalle ciminiere, dalle centrali turbogas. L’articolo 6 del trattato sulla biodiversità, appena approvato in Italia, dice chiaramente che le aree protette sono strumenti necessari al mantenimento dei processi ecologici del pianeta. Insomma i tagli e le conseguenze che essi avranno sul territorio, saranno proprio un bel biglietto da visita per l’Italia, visto che il 2011 è stato dichiarato l’anno Internazionale della biodiversità. Maurizio D’Eramo

Un sito di interesse comunitario La riserva Naturale di Tor Caldara è situata sulla via Ardeatina, al Km 34,400, e si estende per una superficie di quasi 44 ettari. Il nome deriva dalla Torre di avvistamento d’età medioevale, detta delle Caldane, facente parte del sistema difensivo costiero dell’epoca contro il ripetuto attacco di navi saracene, e sicuramente a difesa delle miniere di zolfo presenti nella zona che, in uso già al tempo dei romani, vennero riaperte nel 1569 e abbandonate solo a metà dell’800. Durante le guerre Napoleoniche, nel 1813, la torre fu gravemente danneggiata dal bombardamento delle unità navali inglesi che avevano violato il blocco continentale napoleonico e che si abbatterono sulla costa anziate, arrecando gravissimi danni alla città stessa. Dopo essere stata per anni in balia di campeggiatori e scenario di film mitologici, nel 1988, l’intera zona boschiva divenne Riserva Naturale Regionale, con Legge Regionale n°50 del 26 agosto, al fine (come si legge nel testo della legge stessa) di “tutelare e ripristinare l’ecosistema della macchia mediterranea litoranea nelle sue componenti florofaunistiche e di tutelare le formazioni geomorfologiche e in particolare le sorgenti sulfuree presenti nell’area”. Proprio quelle sorgenti, residuo termale delle antichissime attività vulcaniche dei Colli Albani, che con le loro esalazioni sulfuree danno all’aria intorno alla zona, il caratteristico odore di “uova marce”. Data in gestione al Comune di Anzio, il 25 marzo 2005 la Riserva di Tor Caldara è stata dichiarata, con un decreto del Ministero dell’Ambiente, sito di interesse Comunitario. La Riserva, esempio di foresta mediterranea, presenta nel suo interno circa 280 specie vegetali, con prevalenza di lecci e sugheri, ed esempi di Quercus crenata, un ibrido cerro-sughera. Tra la fauna presente vanno annoverati donnole, ricci, conigli selvatici e tra gli uccelli soprattutto il gruccione, che è divenuto l’emblema della riserva. Orario di apertura: giovedì, sabato e domenica, dalle 9 alle 17. M. D’Er.


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Intervista a Francesco D’Aniello, secondo a Olimpiadi Pechino nel double trap

IL CECCHINO D’ARGENTO Il campione di Nettuno: “Tanti sacrifici ma grandi soddisfazioni”

Francesco D’Aniello nasce a Nettuno il 21 marzo del 1969. Arruolatosi in Polizia, presta servizio sulle volanti a Torino e poi a Roma. Appassionato di caccia, nel 1999 scopre per caso il tiro a volo, durante una gara organizzata dal suo circolo cacciatori. Si è subito appassionato a questo sport praticandolo da amatore, fino a quando è stato notato da Pierluigi Pescosolido, il responsabile del settore tiro a volo delle Fiamme oro che, resosi conto delle sue potenzialità, lo fa trasferire al Gruppo sportivo della Polizia di Stato. Si specializza inizialmente nella fossa olimpica ma da cinque anni è passato al double trap. In dieci anni vince tutto quello che si poteva vincere, compresa una medaglia d’argento alle Olimpiadi di Pechino. E non intende fermarsi qui. Francesco, quando ha cominciato a sparare? “Avevo 30 anni. Un amore tardivo si potrebbe definire. Cominciai per caso. La mia passione è sempre stata la caccia e le armi in genere; il tiro a volo l’avevo sempre ritenuto uno sport noioso fino a quando, nel dicembre del 1998, mi cimentai in una gara amatoriale. Da allora non ho mai smesso. A trentacinque anni entrai in Nazionale. E a trentanove ho partecipato alla mia prima Olimpiade, portando a casa la medaglia d’argento”. Una carriera molto veloce. Cosa la spinge ad andare sempre oltre? “La passione per questo sport. E mio figlio Michele. A lui ho dedicato la mia vittoria olimpica. Allora aveva 4 anni e per via dei miei allenamenti lo avevo visto poco nei mesi precedenti. Il mio pianto e la mia vittoria li ho dedicati a lui”. Cosa rifarebbe e cosa no? “Sicuramente rifarei tutto quello che ho fatto. Ma se potessi scegliere comincerei a sparare molto prima. Il tiro a volo è una disciplina estremamente faticosa da un punto di vista psicologico, anche se longeva da un punto di vista fisico. Oggi mi rendo conto che a 42 anni con un bagaglio di esperienza appena decennale, mi scontro con campioni che hanno accumulato un’esperienza ventennale sui campi di tiro. E che hanno quindi una padronanza dei risvolti emotivi indispensabili in una disciplina nella quale il controllo dei nervi fa la differenza”. In cosa consiste la sua disciplina? “Tecnicamente il tiro a volo consiste nel cercare di colpire un dischetto di argilla che viene lanciato da una macchina lanciapiattelli ad una velocità di circa 100 - 130 km/h. Si compone di varie discipline, tre delle quali fanno parte dei Giochi Olimpici: fossa olimpica, double trap e skeet. La mia specialità è il double trap nella quale il tiratore ha a disposizione due colpi, ma deve centrare una coppia di piattelli che escono simultaneamente, a traiettoria fissa e divergenti fra loro, lanciati da due macchine poste in una fossa ad una distanza di quindici metri”. Come si svolge il suo allenamento?

“Ogni giorno ci si allena 5-6 ore, con qualunque condizione climatica. Nessun aspetto può essere tralasciato: fisico, tecnico e psicologico. Dal punto di vista fisico, si affianca un’attività sportiva ad una buona alimentazione tenendo presente che comunque non c’è un modello di riferimento per quanto riguarda la morfologia dell’atleta ideale. Dal punto di vista psicologico invece bisogna imparare a sostenere la tensione della gara e per far questo ci si sottopone ad allenamenti in cui avvengono delle vere e proprie simulazioni agonistiche. Il mio limite era quello di non riuscire a reggere la pressione nei momenti decisivi. Sono riuscito a venirne a capo dopo un lungo lavoro con lo psicologo, il Dott. Alberto Cei, che in passato ha lavorato con Arrigo Sacchi e con moltissimi altri campioni. Con lui ho imparato a gestire le emozioni e a vincere la sfida con me stesso. E i risultati ci sono stati: oltre alla medaglia d’argento alle Olimpiadi di Pechino del 2008, ho bissato per due anni consecutivi il titolo mondiale ed europeo (l’ultimo titolo europeo è del giugno 2010) entrando nella storia del tiro a volo”. I suoi programmi futuri? “Nel 2011 un solo obbiettivo: portare a casa la qualificazione alle Olimpiadi di Londra del 2012. Sto lavorando molto e sono fiducioso. Molto dipende da come andranno le cose alle Olimpiadi di Londra, sempre che io ci arrivi (sorride). Potrei decidere di ritirarmi e lasciare spazio ai giovani emergenti. Oppure perché no? Dopo Londra ci saranno i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro ed io ci arriverei a 47 anni. Perché non tentare? Ho cominciato tardi a sparare e sento di avere ancora molto da dare a questa disciplina”. Emanuela Moroni

NETTUNO, CHIAVETTA RASSICURA I PESCATORI

Il Sindaco di Nettuno Alessio Chiavetta rassicura i pescatori che protestano per l’ordinanza che intimava lo sgombero entro 15 giorni dalle banchine del porto turistico. Dopo aver incontrato mercoledì 19 i vertici della Capitaneria di Porto, il Primo cittadino ha sottolineato lo sforzo comune “per individuare una soluzione che tenga conto delle legittime esigenze delle famiglie coinvolte”. “Il prossimo passo - spiega Chiavetta - sarà quello di convocare a breve un nuovo incontro in cui possano partecipare i pescatori in modo da consentire il dialogo tra le parti”. L’ordinanza di sgombero, poi sospesa, era stata emanata in vista dell’ultimazione dei lavori di allargamento del porto, e riguardava i moli P e Q, di proprietà del Comune, dove si era finora tollerata la presenza di alcuni pescherecci adibiti alla piccola pesca.


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La popolazione di Anzio e di Nettuno (in misura molto inferiore) continua a crescere ma questo andamento è da riferire quasi esclusivamente al saldo migratorio. Nell’ ipotesi di una forte riduzione di questo fenomeno, dovremmo attenderci, Eccellenza e criticità di un territorio soprattutto per Anzio, una fase di Nel precedente numero di Anzio Space è stata analizzata la situazione demografica nel stagnazione demografica. contesto dei 9 comuni del litorale romano. Prosegue ora l’indagine, a cura di Giancarlo Distribuzione della popolazione. Le Scatassa, finalizzata ad illustrare la realtà economica, demografica e sociale del territorio, continue correnti migratorie, dapprima e si scopre che i nostri sono paesi “più vecchi” rispetto alla media dell’hinterland romano. interne e poi soprattutto extracomunitarie, Inoltre, ad Anzio, il 92% della popolazione abita nelle periferie. che hanno interessato Anzio (e in misura molto ridotta Nettuno) hanno modificato Popolazione di Anzio per zona di residenza (%) Incidenza radicalmente la distribuzione della Incidenza giovani ragazzi (0-14 Tasso di Tasso di Indice di Età media della Comuni (15-25/totale popolazione sul territorio. anni/totale natalità mortalità vecchiaia popolazione popolazione) popolazione) Per Nettuno disponiamo dei risultati di 14,8 11,6 10,9 7,9 111,9 40,8 Anzio un’indagine non recente ma che conserva 18,9 11,2 13,3 6,3 75,2 38,4 Ardea sufficienti margini di attualità. 15,1 10,4 9,9 7,8 104,8 40,4 Cerveteri 13,8 12,8 9,5 9,9 139,7 42,4 Civitavecchia Nel centro urbano di Nettuno risiede il 16,0 10,5 11,8 7,5 91,1 39,4 Fiumicino 25% della popolazione, il rimanente 75% si 16,4 11,7 10,2 6,5 88,6 38,9 Ladispoli 15,2 12,0 10,1 8,8 114,7 40,7 distribuisce soprattutto a Cretarossa Nettuno Popolazione di Nettuno per zona di (26%), residenza (%) Popolazione di Anzio per zona di residenza (%) 16,0 11,2 11,0 6,1 82,8 38,8 Pomezia San Giacomo (17%), Santa Barbara (9%), 12,5 9,6 8,6 8,2 155,1 43,1 S.Marinella Incidenza ragazzi Tre Cancelli (7%). 15,6 11,3 101,6della Tot. Fascia Incidenza giovani (15Tasso di Tasso di 10,8 Indice di 7,6 Età media (0-14 anni/totale Hinterland 25/totale popolazione) natalità mortalità 10,7 vecchiaia 8,2 popolazione 15,2 11,4 108,6 Nettuno conserva un apprezzabile nucleo popolazione) Tot. Provincia 14,2 10,6 9,9 9,3 139,9 centrale, mentre ad Anzio non più dell’ 8% della popolazione risiede nel 14,8 11,6 10,9di studfio 7,9 111,9 40,8 Popolazione per titoli (%) sintetizzata II PARTE. oltre”, nell’indice di criticità centro storico (15% se si considera anche 18,9 11,2 13,3 6,3 75,2 38,4 sociale degli anziani, così definito per Popolazione età 15,1 per classi di 10,4 9,9 7,8 104,8 40,4 S. Teresa e S. Cuore), mentre il rimanente il rischio di queste persone di trovarsi 13,8 delle classi di 12,8 9,5 e 9,9 139,7 42,4 L’ incidenza età giovanili 92% è disperso nelle periferie, soprattutto a 16,0 10,5 11,8 7,5 91,1 39,4 progressivamente esclusi da una accettabile di quelle16,4 più anziane, nonché la tendenza 11,7 10,2 6,5 88,6 38,9 causa di un impressionante e sottovalutato condizione economica 40,7 e sociale. all’ invecchiamento della 15,2 12,0 popolazione 10,1 8,8 114,7 Popolazione di Nettuno per zona di residenza (%) insediamento immigratorio. 6,1 il tasso 82,8 di natalità 38,8 (rapporto fra attiva ci16,0 aiuteranno a 11,2 capire in 11,0 quale Infine, 12,5 9,6 8,6 8,2 di 155,1 nati vivi e43,1 ammontare medio misura la15,6 struttura della 11,3 popolazione per numero 10,8 7,6 101,6 della popolazione) calcolato per Anzio 15,2 11,4 10,7 8,2 108,6 età inciderà nel medio e lungo periodo 14,2 10,6 9,9 9,3 139,9 (10,9 per mille residenti) non si discosta nella determinazione dei livelli di vivacità significativamente da quelli medi del litorale demografica. Popolazione per titoli di studfio (%) (10,8) e dell’ hinterland (10,7), mentre è Nel complesso del litorale romano l’ inferiore per Nettuno (10,1 per mille). incidenza delle classi di età fino a 14 anni I valori del tasso di mortalità (numero è pari al 15,6% della popolazione. Valori superiori si registrano per Ardea (18,9%), di decessi per ammontare medio della Popolazione di Nettuno per zona di residenza (%) Ladispoli (16,4%), Fiumicino e Pomezia popolazione) sono superiori al valore medio Il 29% della popolazione risiede nelle zone di (16%). Anzio presenta un valore del 14,8%, del litorale (7,6 per mille) sia a Nettuno (8,8 Lavinio Mare e Stazione, il 15% a Pocacqua Nettuno del 15,2%, migliore del primo ma per mille, il più elevato dopo Civitavecchia) e Colonia, il 13% a Falasche e Villa Claudia, che ad (7,9 perdimille). il 10% a Spadellata e Cinque Miglia, il 9% a Popolazione di Anzio Anzio per zona residenza (%) entrambi inferiori al dato medio della Pocacqua e Colle Cocchino. fascia. TassoL’di indice Indice di di Età media della Ormai il vecchio centro storico è solo una vecchiaia (rapporto mortalità vecchiaia popolazione minuscola parte della città, nella quale si percentuale fra popolazione con 65 anni valuta che abiti il 50% dei residenti, non ed oltre e popolazione fino a 14 anni) che, 7,9 111,9 40,8 oltre 2.500 persone. nel caso di valori superiori a 100 evidenzia 6,3 75,2 38,4 un7,8indiscutibile livello di invecchiamento Popolazione per titoli di studio. Ad 104,8 40,4 della e42,4 quindi di declino Anzio si stima che 3.000 persone con età 9,9 popolazione 139,7 7,5 91,1 demografico, è pari39,4 per il complesso superiore a quella della scuola dell’obbligo 6,5 88,6 38,9 del a 101,6;40,7 valori più elevati 8,8 litorale 114,7 Popolazione di Nettuno per zona di residenza (%) Popolazione di Anzio per zona di residenza (%) siano prive di un titolo di studio (2.700 a 82,8 per S. 38,8 si6,1registrano Marinella (155,1), Nettuno), quasi 26 mila (24 mila a Nettuno) 8,2 155,1 43,1 Peraltro, il valore dell’età media della siano in possesso della licenza elementare, Civitavecchia (139,7), Nettuno (114,7) ed 7,6 101,6 popolazione è più elevato ad Anzio (40,8 16 mila (12 mila a Nettuno) di un diploma Anzio 8,2 (111,9). 108,6Il valore più basso è calcolato 9,3 139,9 per Ardea (75,2), seguìto da Pomezia (82,8) anni) ed a Nettuno (40,7) rispetto a quello di scuola media superiore ed infine 4.000 degli altri Comuni (è superiore solo quello (2.600 a Nettuno) di una laurea. e Ladispoli (88,6). In linea generale, nei due comuni il livello di Maggiore a Nettuno (11,5%) e in misura di S. Marinella e Civitavecchia). inferiore ad Anzio (10,2) rispetto al dato Le popolazioni di Anzio e Nettuno, scolarità della popolazione è sovrapponibile medio del litorale (9,9) si evidenzia la dunque, risultano “più vecchie” rispetto a quello degli aggregati geografici di percentuale di persone con 85 anni ed oltre al dato medio riferito al complesso dei riferimento. all’ interno della classe di età “65 anni ed comuni del litorale.


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Punto sul Centro Polifunzionale

È tempo di dare un forte segnale d’amore per i grandi di domani, dandogli strumenti utili per acquistare autonomia e sicurezza. La 00042 ringrazia tutti i firmatari e le Associazioni parteners che hanno sottoscritto l’iniziativa. Ringraziamo: La Cooperativa Sociale “Il Paracadute”, l’Associazione “Comunità Massimo” ONLUS, “La Voce di Falasche” ONLUS, la Cooperativa Sociale “Insieme Per” ONLUS, l’A.S.D. “Elysub”, il Circolo Legambiente “Le Rondini Anzio Nettuno”, l’Associazione Culturale “Tropicalia”, il Gruppo Scout A.G.E.S.C.I. Nettuno 1, la Società Cooperativa Sociale “La Coccinella”, il Comitato Anzio Colonia Lido Marechiaro, l’Associazione Culturale “Coriolano”, l’Associazione Culturale “Synkhronos”, l’Associazione Culturale Compagnia Teatrale “I senza nome”, l’Associazione Culturale “Cercle”, l’Associazione Culturale Compagnia Teatrale “Atto Secondo”, l’Associazione “Paulus Antiche Arti e Mestieri”, l’Associazione di Promozione Sociale “Carlo Favilli” ONLUS, e tutte quelle che si stanno unendo a noi in quest’azione.

....dalla prima

Lo spazio dei bambini Carissima Carlotta, sono molto contento di aver ricevuto la tua lettera, sei la dimostrazione, per i più grandi, di quanto anche alla tua età un bambino guarda il suo mondo e desidera migliorarlo per viverci e crescervi meglio. È vero, troppo poco si fa nella nostra città per i bambini, oltre la scuola e lo sport sono veramente minime le attenzioni nei confronti dei tuoi coetanei. Le tue parole e la tua consapevolezza su un tema così importante saranno sicuramente uno stimolo importante per tutte quelle persone che potrebbero fare di più per voi e non lo fanno, amministrazione in primis. Noi, come associazione, siamo molto sensibili al tema dei giovani, difatti stiamo lavorando assieme ad altre realtà per realizzare un centro Polifunzionale per i giovani in cui svolgere tutte quelle attività che a te piacciono, e mi sento di prometterti che quando sarai più grandicella sarà a disposizione tua e dei tuoi amichetti. Per adesso ti consiglio di andare presso la nostra biblioteca civica per informarti sulle attività che le associazioni del territorio svolgono con i giovani, magari c’è qualcosa di buono per te! Un forte abbraccio Andrea Mingiacchi

....dalla prima

Berlusconi, Ruby e le elezioni ad Anzio PDL. L’effetto a catena della rottura tra Fini e Berlusconi ancora

non c’è stato. Il Pdl ha subito la fragorosa diaspora dei finiani con i quali continua a governare, a denti stretti, in numerose Regioni, Province e Comuni. L’embrione del cosiddetto Terzo Polo è comunque sufficiente a delineare una geografia partitica in forte movimento, e il caso Ruby accelera i tempi del cambiamento. Berlusconi, che conserva immutata la sua forza elettorale, ha

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subito un forte ridimensionamento di credibilità in Parlamento e in settori chiave quali il mondo cattolico e quello delle elite imprenditoriali. In questa situazione l’unica possibile via di sopravvivenza per il Cavaliere è il ritorno alle urne, nella speranza di poter recuperare quel consenso necessario per risalire la china. Il ricorso al voto anticipato innescherà, verosimilmente, nuove alleanze tra partiti o, soprattutto, tra pezzi di partiti, con una crescita esponenziale dei transfughi che migreranno da un polo all’altro, terremotando centinaia di amministrazioni locali.

PD. Se il Pdl non ride il Partito Democratico è con l’acqua alla

gola. La faida tra gli eredi del PCI e della DC si è cristallizzata in uno scontro perpetuo tra mozioni congressuali. Le Primarie si sono trasformate in un gigantesco regolamento di conti adatto per eliminare l’avversario interno ma inutile per vincere le elezioni. In questo frangente le sirene del Terzo Polo giocano un ruolo determinante. Molti moderati del Pd hanno già abbandonato il partito. Non ultimo il senatore Riccardo Milana, vera cassaforte di voti per il centrosinistra laziale che, aderendo all’Api di Rutelli, ha scommesso sul nuovo cantiere centrista. Il dopo Berlusconi incombe, e sempre più cattolici del Pd cominciano a guardarsi intorno, chiedendosi che senso abbia lavorare in un partito frammentato che certo non gode della simpatia degli italiani. Con il rischio, peraltro, di perdere il treno della salvezza al centro, o di prenderlo in ritardo, invischiati nel plausibile naufragio del progetto.

ANZIO. Lo scenario da ultimi giorni di Pompei si respira anche nella città neroniana. Il collante che tiene unita l’amministrazione Bruschini poggia sul mantenimento delle posizioni di potere più che su una reale solidarietà politica, e i primi incontri tra Udc e Fli locali palesano uno sforzo reale per costruire un soggetto politico autonomo. Un tentativo che il Pdl, rifugiatosi nell’esperienza del nuovo coordinatore Giorgio Zucchini, difficilmente riuscirà ad arginare. Quando la situazione imploderà a livello nazionale sarà davvero arduo tenere uniti i cocci sul piano locale. Per questo, tra le amministrazioni che potrebbero andare al voto in primavera, qualora ci fossero elezioni nazionali anticipate, si può elencare anche la città di Anzio, dove i finiani del senatore Candido De Angelis manifestano evidenti segnali d’insofferenza. Dal canto suo il Partito Democratico esce da un Congresso pressoché unitario che ha portato alla segreteria il giovane Ivano Bernardone. La sua elezione è conseguenza di un accordo, o di una tregua tecnica, tra le diverse sensibilità del partito, che in passato si sono dissanguate in uno scontro interno sul quale la destra ha gozzovigliato. C’è quindi grande attesa per le scelte di Bernardone. A lui spetta il compito di cambiare in profondità un partito troppo condizionato da dinamiche d’antan, svincolato dalla gente e assente in città. Il campo su cui Bernardone dovrà cimentarsi con maggiore energia è tuttavia quello delle alleanze. Il neo segretario ha già rivelato la volontà di aprire un dialogo con l’Udc, precisando di non nutrire grandi aspettative in tal senso, mentre a proposito di Futuro e Libertà ritiene i finiani locali “espressione di una tradizione amministrativa fallimentare”. Ora, se Udc e Fli approderanno in una casa comune anche in città, significa che il dialogo con loro è finito prima di iniziare? E, soprattutto, su quali basi costruire una coalizione elettorale per vincere e governare in città quando alleati come Idv e sinistre varie sono all’incirca inesistenti? Forse è il caso di voltar pagina perché, si sa, i miracoli accadono di rado. sm


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AL MUSEO ARCHEOLOGICO DI ANZIO LE LEZIONI 2011 Tutti gli appuntamenti in programma a febbraio

Due cicli di lezioni, Museo-Libro e Musei & Musei 2, al Museo Archeologico di Anzio, stanno arricchendo e stimolando da novembre 2010 la curiosità e la cultura dei concittadini. Gli incontri continueranno fino ad aprile 2011. Nell’ambito di Musei & Musei2, la conferenza per questo mese è fissata per il 24 febbraio, quando Maria Luisa Agneni, Direttore del Museo Civico Archeologico di Fara in Sabina, illustrerà il patrimonio archeologico del suo territorio. Per quanto riguarda il Museo-Libro, settore curato dagli Archeologi Silvia Succi e Fabrizio Zazzeri, gli appuntamenti di febbraio sono per martedì 8 con “L’età medio-repubblicana: la tomba di Mulakia” (Fabrizio Zazzeri) e martedì 15 con “L’età tardo-repubblicana: le ville e gli apparati decorativi” (Silvia Succi); martedì 22 ci sarà invece “L’età imperiale: introduzione storica” (Fabrizio Zazzeri). Inoltre da gennaio è iniziato un nuovo ciclo di Conferenze sul tema dell’Archeologia e del Turismo di Anzio e della Costa Laziale: un corso per operatori del settore turistico di Anzio a cura di Alessandro Maria Jaia, Responsabile Scientifico del Museo Civico Archeologico. Una serie di lezioni che fino alla fine di febbraio contribuiranno concretamente a preservare le tradizioni e a sviluppare le realtà economiche locali. Il progetto di formazione “Archeologia e Turismo. Anzio e la Costa Laziale” è rivolto agli operatori turistici e agli esercenti commerciali della città neroniana, con l’obiettivo di formarli creando premesse adeguate affinché siano supportati per formulare una corretta ed equilibrata Promozione Turistica. Per tutte le persone interessate, gli ultimi appuntamenti per questo mese sono: il 3 febbraio; il 10 febbraio; e il 17 febbraio. Nell’ambito Poesia e territorio: Laboratorio tra poesia e archeologia, il 6 febbraio sarà affrontato l’interessante tema: Hermes. Amore e sessualità a passeggio nei secoli, a cura del poeta Luigi Salustri e da Laura Latorre, docente di Storia dell’Arte presso il Liceo Scientifico “Innocenzo XII” di Anzio. Inoltre dal 18 al 27 febbraio, all’interno del Museo Archeologico, ci sarà la mostra della pittrice Ornella Frau dal titolo “Res Cogitans” a cura di Linda Serpa. Elisabetta Civitan

Rapportarsi con il partner grazie alla riconoscenza di se stessi

RELAZIONI DI COPPIA: DA SOPPORTABILE A IRRESISTIBILE Domenica 30 gennaio, ore 16, al club Maron Five di via Venere (Lavinio Stazione), ci sarà una dimostrazione gratuita del coach life, una figura professionale che aiuta nell’interagire con gli altri e nella vita di coppia. La promozione è stata fatta in vista dell’apertura dei corsi sulle relazioni che si svolgeranno da febbraio. Dopo l’evento per la presentazione del libro di Maria Aquaroli, “Irresistible love”, i promotori della novità che sta investendo non solo l’Italia cominciano a far conoscere la tecnica del sapersi rapportare con il partner in base alla riconoscenza di se stessi. Una vera impresa ma che con tanta pazienza, fiducia e costanza i sostenitori continuano a reclamizzare invitando ora gratuitamente a questa dimostrazione per far comprendere cos’è un corso con il coach. L’autostima, il potenziamento personale, liberare se stessi, vivere al massimo il rapporto di coppia sono alcuni dei temi trattati. Al.Tin.

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Quando la cultura interagisce con le scuole e gli adolescenti

IL PROGETTO SAM: “UN INVESTIMENTO PER IL FUTURO” Lo scorso 8 gennaio è stato inaugurato il nuovo anno del Museo Civico Archeologico di Anzio, con la presentazione del libro “Un giorno solo al Museo Civico Archeologico: esperienza di un adolescente” di Pietro Foglietti. Il Museo, nell’ambito del Progetto SAM (Scuola Adolescenti Museo), vuole costruire un dialogo con gli adolescenti organizzando strumenti di crescita sociale che possano contribuire al miglioramento della qualità sociale del territorio. Ha aperto la conferenza l’Assessore alle Politiche Culturali, Turistiche e Sportive Umberto Succi: “È importante una collaborazione tra il museo, come parte archeologica e storica, e i ragazzi che vivono il territorio”. Coordinatrice e Responsabile del MCA è Giusi Canzoneri che ha parlato nel dettaglio del Progetto Sam, nato nel 2002. “Secondo dati statistici, sul nostro territorio transitano e vivono più di 6mila adolescenti tra i 12 e i 18 anni, di cui non conosciamo nulla, stili di vita compresi”. Per questo, attraverso la distribuzione di sondaggi nelle scuole, è stato possibile raccogliere dati interessanti, dove emerge una partecipazione al museo solo nell’ambito dell’organizzazione scolastica, considerando il museo come un qualcosa di noioso e non interessante, dalla quale non ci si aspetta nulla. “Il progetto – spiega la Canzoneri - va visto come un investimento sul futuro. Se si vuole costruire e stare bene nella società non va trascurato nulla, per questo lo scorso anno ogni fine settimana sono stati organizzati dei Presidi di Cultura Museale (PCM) all’interno di Centri Commerciali locali per promuovere il museo con un banchetto originale e senza precedenti. Il MCA lavora sull’interazione tra Famiglia-Museo-Scuola, dove per famiglia intendiamo un insieme di individui che condividono un progetto”. Il progetto SAM vuole portare il Museo all’esterno della sua sede fisica, continuando a coinvolgere le stesse scuole. Tra i partecipanti alla conferenza troviamo in rappresentanza del Liceo Classico Chris Cappell College di Anzio, Lombardo Francesca, docente di latino e greco e Anna Rita Baglioni, docente di storia dell’arte; l’Assessore alla Pubblica Istruzione di Nettuno Giampiero Pedace, che ha invitato ad una collaborazione tra i Musei di Anzio e di Nettuno coinvolgendo gli adolescenti con “situazioni dirette per far acquistare all’archeologia un reale significato”. Bel momento la lettura di alcune parti di testo del libro di Pietro, che ha concluso dicendo: “Il Museo è la giusta via di mezzo che dovrebbe insegnare la storia e la vita insieme. Il Pietro del libro non rappresenta me, ma tutti i ragazzi come me. Il Museo cambia le persone ed io credo di esserne la conferma”. Alessandra Tulli

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ROMA: PALAZZO FARNESE APRE AL PUBBLICO Oltre 150 opere per cinque secoli di storia

Fino al 27 aprile 2011 Palazzo Farnese sarà aperto al pubblico grazie alla mostra “Palazzo Farnese - Dalle collezioni rinascimentali ad Ambasciata di Francia”. Oltre 150 opere tra dipinti, statue, disegni, sculture, monete, arazzi e ceramiche, faranno rivivere cinque secoli dell’affascinante storia del Palazzo: dai fasti cinquecenteschi della Famiglia Farnese fino a questi ultimi 135 anni del Palazzo come sede dell’Ambasciata di Francia in Italia e dell’Ecole française de Rome. L’esposizione, nata dalla volontà di Jean-Marc de La Sablière, Ambasciatore di Francia in Italia, in collaborazione con il Ministero Italiano dei Beni e delle Attività Culturali, è un’occasione unica e irripetibile. Le porte del Palazzo accoglieranno il ritorno del Museum Farnesianum con le storiche sale degli Imperatori e dei Filosofi; i Daci Prigionieri riprenderanno il loro posto ai lati del portone del grande salone, accanto alla statua in porfido di Apollo e all’Atlante; con le nuove tecnologie il cortile verrà ripopolato virtualmente dalle imponenti sagome dell’Ercole Farnese, dell’Ercole latino, nonché del Toro Farnese; Arazzi del Quirinale e del castello di Chambord,

riprenderanno il loro posto nei saloni del piano nobile. La ricchissima quadreria sarà riallestita nella Galleria nord-est insieme alla raffinata collezione dei disegni preparatori di Annibale Carracci, del Ritratto di Papa Paolo III di Tiziano, del Cristo e la Cananea

ancora di A. Carracci, delle opere di Sebastiano del Piombo e di El Greco. La mostra è un’occasione esclusiva, unico modo per permettere al pubblico di rivivere i luminosi colori dei “fasti farnesiani” nel ricordo degli splendori di una corte ricca e colta. Il progetto originario di Palazzo Farnese è di Antonio da Sangallo il Giovane, chiamato nel 1514 da Paolo III alla direzione del cantiere del palazzo. I lavori,

conclusi per volontà del Cardinale Alessandro Farnese, furono proseguiti da Michelangelo, cui si attribuisce il cornicione che delimita le facciate, il balcone e la sistemazione del cortile interno, e da Giacomo della Porta, che avrebbe realizzato la facciata posteriore e la grande loggia verso Villa Giulia. Particolarmente raffinata è la decorazione red interna, con la “Camera del Cardinale” affrescata da Daniele da Volterra e la “Sala dei Fasti Farnesiani” dipinta da Francesco Salviati, completata poi da Taddeo Zuccari. Ad Annibale Carracci si devono gli affreschi nel “Camerino” e nella “Galleria” (20 m di lunghezza e 6 m di larghezza), con stucchi e dipinti mitologici dove al centro della volta campeggia “Il trionfo di Bacco e Arianna”. Nella “Sala di Ercole” era conservata la statua dell’”Ercole Farnese”, attualmente passata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli insieme a numerose altre sculture della collezione Farnese. La residenza fu abitata al momento della sua inaugurazione dalla famiglia Farnese, poi confluita nei Borbone di Spagna e dai primi del 1910 è sede dell’Ambasciata Francese in Italia. Elisabetta Civitan

La Compagnia porta in scena la commedia “Hollywood… è tutta n’antra cosa”

I “SENZA NOME” DEBUTTANO nella capitale Una commedia popolare che riporta in scena la Roma degli anni ‘60 con la sua gente dalla grande umanità e simpatia. Giovedì 27 gennaio ci sarà a Roma, nei locali dell’ex mattatoio a Testaccio, il debutto sul palco della ‘Casa della pace’ in via di Monte Testaccio 22, della Compagnia dei ‘Senza nome’, che porteranno sul palcoscenico la commedia dal titolo “Hollywood… è tutta n’antra cosa”, scritta e diretta dal nostro grande amico Maurizio D’Eramo. La Compagnia è al suo debutto in assoluto, anche se il gruppo è ben conosciuto sul territorio. La Commedia, già rappresentata l’anno scorso a Lavinio, Anzio, Nettuno e Roma, è ambientata nella metà degli anni sessanta, all’interno dell’androne di un palazzo popolare. Protagonista assoluta è la “sora Cesira” (portata in scena da Stefania Di Benedetto), una tipica portinaia che più che pulire androni e scale, passa il suo tempo davanti alla TV a sognare divi e film di Hollywood, e malignare sulle vicende degli inquilini insieme alle due ‘comari’ Bettina e Nina. La “sora Bettina” (Cristiana Bortoluzzi), la prima delle due

comari del palazzo, è la compagna ideale per la portiera, sempre pronta a raccogliere le ‘voci’ e i ‘si dice’ che capta per strada, al mercato e dal pizzicarolo… Anche la “sora Nina” (Paola Romagnoli) altra compagna del ‘taja e cuce’ quotidiano, “nun se fa li fatti sua”, ma non si può dire che sia all’altezza delle altre due! A far da cornice alla portiera e alle due ‘confidenti’, c’è tutta una serie di personaggi usciti dai ricordi fanciulleschi dell’autore, quella varia umanità che popolava la Roma di quegli anni. Le vittime delle chiacchiere vere o presunte tali sono, di volta in volta, i vari inquilini del caseggiato come i siculo-partenopei coniugi Pantaleo, (Stefano Corso e Luisa Romano). Augusto (Tommaso Tucci), marito di Cesira, è un personaggio sempre in lotta col lavoro e con la fame. Grande sfaticato, vegeta sulla sedia davanti alla guardiola della portineria, per svegliarsi solo all’idea di una leccornia preparata dalla moglie o che lui vorrebbe farsi preparare. Il suo cavallo di battaglia è la frase: “Ma stasera, nun se magna?”, anche se davanti alla gentilezza e alla bellezza della giovane Maria (Mariangela De Salvo), cerca

di trasformarsi in un ‘tombeur de femme’, ma con risultati deludentissimi. Altri personaggi della commedia sono l’investigatore (Roberto Fioratti) e la signora Osvalda, un’inquilina dispensatrice a più non posso di iella (Giovanna Lorefice). Una commedia comicobrillante da non farsi scappare, per passare una serata diversa dalle altre all’insegna del buonumore e nel ricordo ormai lontano di quest’occupazione, la “portinaia”, ormai del tutto scomparsa. E.C.

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Le iniziative culturali 2011 rivolte a grandi e piccini

APPUNTAMENTI IN BIBLIOTECA: IL PIACERE DELLA LETTURA

“Non leggete per divertirvi o per istruirvi. Leggete per vivere” Gustave Flaubert

brani tratti da opere appartenenti al genere “roman noir”, alla “narrativa erotica”; a quella “fantasy”, “romantica o rosa”; per arrivare al “poliziesco” e chiudere con le “biografie”. Il tutto all’insegna della leggerezza di un salotto letterario durante il tè del pomeriggio. GIOCO-LIBRO – Ogni giovedì dal 17 febbraio, dalle ore 16.30 alle 18 presso la sala Mediateca, partirà “Gioco-libro: lettura ad alta voce e laboratorio tematico”. Si tratta di un progetto, composto da otto incontri, rivolto ai giovani e ai bambini per avvicinarli alla lettura. L’obiettivo è quello di formare gruppi di lavoro, laboratori di lettura ad alta voce e ogni altra cosa che possa cementare l’aggregazione e l’integrazione tra i giovanissimi proponendole, almeno all’interno della Biblioteca, come stili di vita. Per maggiori informazioni e per le iscrizioni rivolgersi ai numeri: 06 984 99 402 - 403 oppure mandate un’email a: biblioteca@comune.anzio.roma.it Luisa Calderaro

GIORNATA DELLA MEMORIA, PER NON DIMENTICARE L’OLOCAUSTO Anche per il 2011 la Biblioteca Comunale di Anzio rinnova gli appuntamenti all’insegna della lettura di qualità. Sono tanti e variegati gli incontri e le novità in programma che partiranno tra gennaio e febbraio: dalle letture dei giovani autori locali e stranieri al “tè letterario” dedicato ai diversi generi come la narrativa fantasy o i polizieschi, per arrivare alla sezione ragazzi con gli “incontri di scrittura” e il “gioco-libro”. INCONTRI DI LETTURA: SCRITTORI LOCALI LEGGONO LE LORO OPERE - Ogni lunedì dal 31 gennaio storici, saggisti, poeti, narratori del nostro territorio leggeranno alcune pagine dei loro libri. Dodici incontri di circa due ore, dalle 17.30 alle 19.30 presso la sala Mediateca della Biblioteca Comunale, per conoscere i giovani autori locali, le loro storie e il loro amore per la scrittura. I primi cinque incontri vedranno alternarsi: lunedì 31 gennaio Lorenzo Rondelli (La vela è una cosa seria), il 7 febbraio Monia Iori (L’angelo custode), il 14 febbraio Sabrina Silani (Il Loch darkness), il 21 febbraio Lilia Salvini (In equilibrio sulle ali di un angelo), il 28 febbraio Yuri Durazzi (Tra inverno e inverno). Ma quest’anno gli incontri letterari avranno anche per protagonisti gli stranieri che vivono nel nostro territorio e che leggeranno le opere di autori loro connazionali. (il programma è ancora da definire) INCONTRI DI SCRITTURA CON GLI ADOLESCENTI – Dalla lettura si passa alla scrittura. Ogni mercoledì dal 9 febbraio, dalle 17 alle 19 sempre presso la sala Mediateca, prenderanno il via sei incontri per avvicinare i giovani tra i 14 e i 18 anni al mondo della narrativa, attraverso l’analisi dei testi più disparati come la radio, la televisione, il film, e anche il blog. Le lezioni saranno tenute da un docente collaboratore della Scuola Holden di Torino. Ogni lezione, di due ore per un totale di 12 lezioni, è suddivisa in una parte teorica e una di laboratorio per le esercitazioni, le correzioni, la riscrittura. Il percorso si articola in sei moduli. Per ogni incontro è gradita l’iscrizione. TÈ LETTERARI - Ogni lunedì dall’11 febbraio, dalle 17 alle 19 presso la sala Mediateca, prenderanno il via i “Tè letterari”. Si tratta di sei incontri per sei generi diversi tenuti da un docente o collaboratore della Scuola Holden di Torino fondata da Alessandro Baricco. Si leggeranno

“…Di 650 quanti eravamo partiti, ritornavamo in tre… Ritornavamo più ricchi o più poveri, più forti o più vuoti ?...Ci sentivamo vecchi di secoli, oppressi da un anno di ricordi feroci, svuotati ed inermi.” Primo Levi, La Tregua. Il 27 gennaio 1945 furono aperti i cancelli di Auschwitz Birkenau, uno dei tanti campi di concentramento e di sterminio costruito dai nazisti, dove furono sterminati oltre un milione di ebrei insieme ad omosessuali, zingari e persone affette da handicap. Tutto accade qui, oltre quei cancelli d’ingresso dove sovrastava la scritta “Il lavoro rende liberi” (Arbeit Macht Frei), tra le baracche dei prigionieri, il filo spinato, i percorsi della morte. Quando 66 anni fa le truppe sovietiche aprirono le “cancellate”dei campi di lavoro liberando i pochi superstiti, tutto il mondo scoprì l’orrore generato dalla follia Hitleriana che aveva portato dal 1940 fino al 27 gennaio del ’45 alla “distruzione” di una razza. Oggi il 27 gennaio è diventata una data storica, è la Giornata della Memoria per non dimenticare la Shoah. Nel nostro Paese la ricorrenza è stata istituita con la legge n. 211 del 20 luglio 2000 che ha così aderito alla proposta internazionale di dichiarare tale data come “giornata in commemorazione delle vittime del nazionalsocialismo e del fascismo, dell’Olocausto e in onore di coloro che a rischio della propria vita hanno protetto i perseguitati”. In Italia la tragedia della Shoah colpì il popolo ebraico con le leggi razziali del ’38 e, successivamente, con le deportazioni, iniziate con l’occupazione nazista avvenuta dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. Primo Levi, Anna Frank, Massimiliano Kolbe sono solo alcuni dei grandi testimoni dei dolori patiti negli anni della guerra e all’interno di quei lagher. Qualcuno di loro è sopravvissuto all’orrore e ha potuto parlare ricordando quei giorni. Il racconto di quelle indicibili sofferenze costituisce un patrimonio per l’umanità, è la nostra la possibilità di sapere, di ricordare, di trasmettere la memoria . lc


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Dal 21 gennaio esce nelle sale l’horror giapponese di Takashi Shimizu

AL CINEMA CON “THE SHOCK LABYRINTH EXTREME 3D” The Shock Labyrinth: Extreme 3D (Giappone, 2009) è un horror dalla storia semplice. Il protagonista torna in patria per incontrare i suoi vecchi amici d’infanzia e in quest’occasione riappare dal nulla una ragazza scomparsa dieci anni prima nella casa degli orrori del parco dei divertimenti. Il tentativo di far luce sul mistero è l’occasione per rientrare nel labirinto degli orrori dove era accaduta la tragedia. Le riprese del film sono state girate in una casa degli orrori che esiste realmente nel luna-park Fuji-Q Highland. Il giro nel labirinto prevede un percorso di circa un’ora ma l’ambientazione è talmente terrificante che circa il 20% dei visitatori si ritira prima di finire il giro. Le produzioni horror giapponesi rappresentano spesso una paura vicina alla nostra vita quotidiana. Non si tratta di esperienze speciali di persone speciali, ma di fatti che accadono a persone normali come noi. Il fantasma attacca questi protagonisti senza troppo apparire, senza mostrarsi chiaramente agli spettatori. Così la creatura sembra e non sembra umana allo stesso tempo. Alla fine degli anni ‘90 in Giappone nasce un tipo di horror in cui gli spettri sono ben visibili, come in The Ring (1998), Ju-On (2002) e Ju-On 2 (2003). Il boom degli horror di produzione nipponica è tale che i fantasmi Sadako (The Ring), Kayako e Toshio (Ju-on) diventano anche oggetto di parodia. Regista anche di Ju-On e Ju-On 2 (arrivati in Italia nel remake hollywoodiano The Grudge), Takashi Shimizu gira The Shock Labyrinth dopo un’assenza dalle scene durata tre anni. La trama sembra un’iniziazione in cui il protagonista diventa adulto superando le sue paure e i suoi terribili ricordi dell’infanzia. Ma il tempo e lo spazio sono distorti e perdono direzione, come in un labirinto. Per la prima volta in Giappone la tecnica 3D viene sperimentata su un film horror e Shimizu la usa magistralmente non solo per far balzare le immagini sullo schermo ma anche per dare profondità alle scene. Gli spettatori possono godere le profondità degli ambienti della casa degli orrori e, attraverso le tecniche 3D, provare una reale paura e il genere horror giapponese. Ma è ancora una prova. Yoshiro Izumi

LA STORIA DEL COSTUME IN MOSTRA A VILLA ADELE Fino al 13 febbraio il Museo Civico Archeologico di Anzio ospiterà la mostra dal titolo: “L’evoluzione dell’uomo nella storia del costume”. L’esposizione raccoglie una trentina di costumi realizzati sia per l’Opera Lirica sia per il Teatro. Il visitatore avrà l’opportunità di fare un viaggio nel passato ripercorrendo il modo di vestire dell’uomo dall’antica Roma al ‘900. Un percorso espositivo per “svelare” le sfaccettature del linguaggio dell’abbigliamento in relazione alla sua evoluzione; ma anche un modo per riflettere sul bisogno continuo dell’uomo di “modificare” il proprio corpo perfezionandolo attraverso la moda. La mostra, organizzata La Pro Loco “Città di Anzio” e l’Associazione Culturale Dinosaurs, in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Anzio, è aperta tutti i giorni dalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16 alle 18. red

Er mestiere mio

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Space - Poesia Io so n’barbiere de periferia, e scrivo pe sfogamme cor sonetto, lo faccio pe libberà la mente mia, e quello che sento, dentro ar petto. Nun posso sopportà i prepotenti, e i sfruttatori der poro cittadino, difenno i debboli e l’impotenti, a forza de parole e cor pennino. Er mestiere mio è n’coffessionale, se confida ogni genere de cliente, dar matto a la persona normale, politico forza d’ordine e delinquente, con me la gente se sfoga e protesta, parla de guai de sport e de donne, pure se c’hò i cavoli mii pe la testa, devo ascortà e a tutti risponne. Er cliente c’hà sempre raggione, disse n’esperto de psicologia, io n’so d’accordo co st’opinione, ma questa.....è la professione mia! Pietro Mammarella

Il 29 gennaio i volontari saranno ad Anzio e Nettuno

TORNANO IN PIAZZA LE ARANCE DELLA SALUTE AIRC Aiutiamo la ricerca a rendere il cancro sempre più curabile Anche quest’anno torna l’appuntamento con le Arance della Salute dell’Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro, l’Airc. Sabato 29 gennaio i volontari saranno ad Anzio, a Piazza Pia, e a Nettuno, lungo il viale Giacomo Matteotti, per distribuire le gustose arance rosse di Sicilia simbolo della corretta alimentazione e della prevenzione dei tumori. Con un piccolo contributo (minimo 9 euro) i cittadini riceveranno 3 chili di arance, aiutando così la ricerca nella lotta contro questa malattia. I fondi raccolti serviranno infatti per sostenere il lavoro dei ricercatori. L’iniziativa promossa dall’Airc è anche l’occasione per ricordare alla gente come una sana e corretta alimentazione contribuisce a prevenire il cancro anche nei soggetti più a rischio. Il 50% dei tumori dipende proprio da stili di vita scorretti e oltre il 30% da cattive abitudini alimentari. E’ dunque fondamentale seguire una dieta corretta, ricca di verdura e frutta.. In particolare le arance rosse di Sicilia – le vere Arance della Salute – contengono molti antociani, pigmenti naturali antiossidanti che danno il caratteristico colore al frutto. Insieme a ogni reticella di arance sabato verrà distribuita la guida “Piccoli buongustai” in salute che contiene utili consigli e gustose ricette studiate dalla prestigiosa rivista La Cucina Italiana, perché alimentarsi correttamente sin dall’infanzia è il miglior investimento per la salute. A questa iniziativa partecipa anche il mondo della scuola: venerdì 28 gennaio studenti tra i 6 e i 13 anni, con i loro insegnanti e i loro genitori, anticipano in oltre 650 scuole la distribuzione delle Arance della Salute. lc


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Care Lettrici e Cari Lettori,

chissà perché le parole del Papa arrivano sempre come macigni sulle nostre teste: “la libertà religiosa – afferma Benedetto XVI – non è minacciata solo dalle bombe dei fondamentalisti islamici… ma anche da quegli Stati che promuovono per legge stili di vita contrari ai principi della fede come l’educazione sessuale o civile nelle scuole…”. Non capisco però cosa centri la libertà religiosa o la fede con l’educazione sessuale, da intendere come insegnamento alla conoscenza del proprio corpo, della sessualità come attività integralmente umana che riguarda non solamente il piacere fisico, ma anche il cervello e le relazioni interpersonali. Sicuramente tra gli Stati ammoniti dal Pontefice, l’Italia è lasciata fuori anche perché nel nostro Paese non esiste una legge che tratti questo tema. I primi disegni di legge furono presentati nel 1975 e il 1977 ma mai convertiti in legge, grazie ad una resistenza all’educazione sessuale, fatta supinamente propria dai ministri dell’istruzione pubblica che si succedevano in quegli anni creando così una singolare ignoranza intorno a questo tema specialmente tra i più giovani e perciò più vulnerabili. Una recente indagine effettuata dalla Sigo (Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia) il 64% degli studenti delle scuole superiori vorrebbero un corso di educazione sessuale e un 44% sarebbe felice di trattare questi temi a casa. C’è sete di sapere, di conoscere, di confrontarsi e le parole di Ratzinger sembrano catapultarci indietro di millenni. Forse ho capito: il Papa o chi si oppone all’educazione sessuale non può che avere una visione negativa e strumentale della sessualità e parlarne solleticherebbe istinti e pulsioni che altrimenti rimarrebbero assopiti nelle nebbie del cervello! Che cosa creano, al contrario, il silenzio delle istituzioni e gli anatemi della Chiesa? Malattie sessualmente trasmissibili che si credevano scomparse, come la sifilide, per non parlare dei sieropositivi under 20, sono tornate a fare vittime. Gli adolescenti di oggi, cresciuti a pane e internet, purtroppo non sembrano sapere molto di più di quelli di un tempo su come evitare malattie e gravidanze. Il tema quindi non è profilattico sì, profilattico no o pillola sì o pillola no, è avere a cuore la salute dei nostri ragazzi che un domani saranno genitori e dovranno insegnare a loro volta come tenere atteggiamenti responsabili verso se stessi e verso gli altri. Per il suo discorso di inizio d’anno il Papa poteva porre benissimo al centro dell’attenzione temi ugualmente importanti dal punto di vista spirituale ed etico: bambini che in Italia muoiono di freddo o ancora di parto senza alcuna spiegazione, la pedofilia nella Chiesa, padri di famiglia che perdono il lavoro e giovani che non lo trovano, perché lo Stato non muove un dito per riattivare l’economia ma è capace solamente di inchinarsi davanti al capitalismo più becero o lo squallore comportamentale al quale sono avvezzi i nostri politici che indossano il mantello del bravo cattolico, ma poi si scoprono essere i primi peccatori. Roberta Treglia

Per ogni suggerimento, idea, iniziativa per noi donne scrivetemi a: donna@anziospace.com

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LA RICETTA DEL MESE

Crocchette di patate e salsiccia piccante

Ingredienti : - per 8 persone:

- 1 kg di patate vecchie - 100 g di salsiccia piccante - 1 mazzetto di prezzemolo - 80 g di parmigiano grattugiato - 3 tuorli - 2 uova - farina - pangrattato - noce moscata - olio per friggere - sale

Procedimento. Lavate le patate, mettetele in una pentola coperte con abbondante acqua fredda, portate a ebollizione e cuocete per circa 30 minuti o fino a quando sono cotte. Nel frattempo, private la salsiccia del budello, sbriciolatela e fatela rosolare in una padellina senza condimento per 4-5 minuti; scolatela dal grasso di cottura e lasciatela raffreddare. Scolate le patate, sbucciatele ancora calde e schiacciatele con l’apposito attrezzo; raccogliete il purè in una terrina e unitevi una presa di sale, la salsiccia sbriciolata, il parmigiano, i tuorli, 2 cucchiai di prezzemolo tritato e una grattatina di noce moscata; mescolate fino ad avere un composto omogeneo e regolatelo di sale. Formate con questo composto tante crocchette rotonde e schiacciate del diametro di 5-6 cm; passatele prima nella farina, poi nelle uova sbattute con un pizzico di sale e infine nel pangrattato; friggetele, poche alla volta, in abbondante olio caldo; scolatele quando sono dorate e croccanti e passatele su un foglio di carta assorbente per eliminare l’unto in eccesso. Servitele subito guarnendole con foglie di prezzemolo. Buon Appetito! Elisabetta Civitan Il consiglio di Cesare Del Gatto Questa pietanza fritta e saporita andrebbe accompagnata da uno spumante, meglio se un rosé. Da sud a nord si possono trovare bollicine rosate, ma le migliori provengono dalla franciacorta (BS). Tuttavia il consiglio è per uno spumante pinot nero rosé dal nome KK del produttore Edi Kante dell’altopiano carsico vicino Trieste. Al bel colore seguono sentori di lampone e rosa e il palato di buona freschezza. Ad esaltarlo maggiormente è che viene prodotto senza solforosa aggiunta.


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La modella francese e il suo no alla malattia: “La mia è una lotta di dimostrazione alla vita”

ADDIO ISABELLE, DIVORATA DALL’ANORESSIA Se ne è andata in punta di piedi, in silenzio. Il 17 novembre 2010 è morta stroncata da una pneumopatia (patologia polmonare) in un letto d’ospedale, a Tokyo, e sconfitta da una malattia che l’aveva colpita da quando era adolescente: l’anoressia. L’annuncio della sua morte è stata dato un mese dopo e subito la notizia ha fatto il giro del mondo. Isabelle Caro, classe 1982, modella ed attrice francese, aveva 28 anni e il suo rifiuto per il cibo l’aveva portata a pesare fino a 25 chili per un metro e 65 di altezza. Era consapevole del suo male e se da bimba provava piacere nel vedere il suo corpo esile e magro, crescendo aveva capito che doveva reagire perché quella bellezza “malsana” e l’ossessione per il peso erano il frutto di una malattia. Nel 2006 era caduta in coma, pesava solo 25 chili. Poi si era ripresa e aveva deciso di dire “No all’anoressia” facendo da testimonial per una campagna d’informazione contro la malattia, firmata dal fotografo Oliviero Toscani. Nel 2007 si era spogliata davanti all’obbiettivo del fotografo per mostrare il suo corpo scheletrico: nuda e di spalle aveva fatto vedere a tutti come l’anoressia la stesse consumando. All’epoca pesava 31 chili. Oggi Isabelle non c’è più, quello che ci rimane di lei sono le foto, le interviste e il suo libro autobiografico dal titolo “La ragazza che non voleva crescere” (edito da Cairo, 2008), dove

parla di un padre assente e di una madre iperprotettiva che la costringeva a rimanere chiusa in casa coprendola di giocattoli ed attenzioni, quasi per paura che diventasse grande. Ed è proprio per rimanere bambina, per fermare la crescita assecondando quel desiderio materno, che Isabelle decide di mangiare poco fino a non alimentarsi “bevendo solo tè e qualche goccia d’acqua”.

Inizia così un dramma, una spirale infernale che ha costretto negli anni la giovane a ricoverarsi a più riprese fino a quando il suo corpo si è arreso. La vicenda di Isabelle ci deve far riflettere e aprire gli occhi su un male che colpisce soprattutto le donne e il loro rapporto con il cibo. Un malessere che nasconde disturbi psicologici legati a dolori individuali e spesso al contesto familiare. La scorsa settimana, la madre di Isabelle, si è suicidata

perché “divorata” dai sensi di colpa, soffocata dal dolore per aver perso sua figlia, per averla spinta inconsapevolmente verso l’anoressia. In Italia quasi mezzo milione di persone soffre di disturbi del comportamento alimentare (anoressia e bulimia), che nascono dalla carenza di autostima, da un rapporto distorto con sè stessi e con gli altri. Queste malattie rappresentano la prima causa di morte tra le giovani del nostro Paese di età compresa tra i 12 e i 25 anni. Inizia quasi sempre con una dieta, poi la malattia prende il sopravvento causando anche una serie di complicanze fisiche come problemi cardiaci e insufficienza renale, fino ad arrivare alla morte. Isabelle era consapevole di ciò, per questo aveva deciso di lottare per vivere: voleva aiutare e dimostrare alle tante persone malate come lei, uomini e donne, che è sempre possibile uscire da questo “tunnel”, anche dopo aver vissuto il peggio. Nel suo libro Isabelle scrive di sentirsi come un “Piccolo fiocco di neve invisibile durante un’ondata di calore che deve combattere, combattere per sopravvivere, nonostante anni di sofferenza, per poter gridare al mondo che l’anoressia è un inferno e che per sfuggirgli c’è ancora tempo”. Purtroppo quel piccolo fiocco bianco non ce l’ha fatta, ma ci ha lasciato in eredità la sua determinazione, la voglia di combattere e di andare avanti in nome della vita. Grazie Isabelle. Luisa Calderaro

Il gusto proibito dello zenzero di Jamie Ford Una tenera amicizia che va oltre le barbarie della guerra e del razzismo Seattle 1942. Henry Lee e Keiko Okabe hanno 12 anni, lui è cinese e proviene dal quartiere di Chinatown, lei giapponese di seconda generazione abita nel quartiere nipponico di Nihonmachi. Un anno dopo Pearl Harbour, quando la popolazione giapponese viene considerata nemica, i due ragazzini stringono un’amicizia speciale a dispetto di tutto e di tutti in un’epoca difficile della storia americana. I due bambini si incontrano in un’elitaria scuola per bianchi e stringono subito un’amicizia solidale, osteggiati entrambi come sono dal resto degli studenti, tutti agiati figli di papà. Henry, su

ordine dei genitori, ogni volta che esce di casa indossa un distintivo appuntato sul petto con la scritta io sono cinese. Keiko è giapponese, figlia di genitori nati in America che non le hanno insegnato la lingua dei suoi nonni. Quando Keiko e la propria famiglia, insieme a tutti i giapponesi di Nihonmachi, sono costretti ad abbandonare i propri averi e le proprie case e ad essere internati a Camp Harmony in base al Decreto Pubblico n.1 emanato dal governo, Henry cerca in ogni modo di lenire le sofferenze fisiche e psicologiche che la famiglia Okabe è costretta a subire. I capitoli del libro si alternano tra passato e presente. Dal ’42, che narra l’infanzia difficile di Henry e il suo rapporto con Keiko, si passa al presente del 1986 nel quale l’adulto Henry, vedovo di recente e con un unico figlio Marty prossimo alla laurea, vaga per la città alla ricerca dello spirito perduto del suo primo amore che non ha mai dimenticato. L’Hotel Panama, albergo in disuso che raccoglie nel suo scantinato brandelli di

vita delle famiglie giapponesi richiuse nei “campi di rilocalizzazione” rappresenta il collegamento tra le due epoche e il luogo nel quale tutto è iniziato e dove tutto può finire. Nella Seattle patria del jazz, i giovanissimi innamorati passeggiano mano nella mano tra Chinatown e Nihonmachi e provano l’ebbrezza dello zenzero giamaicano nel Jazz Club dove suona il grande amico di Henry, Sheldon Thomas, jazzista di colore. Sarà lui, quando la malinconia e la mancanza di Keiko diventano insopportabili, ad accompagnare Herny nel lungo viaggio in autobus fino al campo di internamento dove sono rinchiuse migliaia di famiglie giapponesi. Con questo romanzo (edito Garzanti 2010) Jamie Ford ha senz’altro il merito di aver riportato alla luce un episodio vergognoso della recente storia americana, tenuto nascosto per anni anche dalla comunità nipponica che non amava essere associata a chi aveva attaccato gli Stati Uniti a Pearl Harbor. Silvia Arena


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I Biancoverdi battono il temibile Ciampino 2-0. Soddisfatto il mister Bindi

FALASCHE, un BUON INIZIO d’anno L’ultima gara del girone di andata del Falasche, coincisa con l’ultima gara del 2010 ha visto la compagine Biancoverde trionfare per 1-0 sul campo dell’Olimpia, con rete di Zamperini al 25° s.t. con un bel diagonale al termine di un’azione corale. Il mercato invernale non ha portato nessun nuovo calciatore alla corte di Mr. Bindi e si è scelto di puntare sul gruppo già facente parte della rosa cercando di recuperare i vari infortunati. La sosta natalizia è servita appunto a rigenerare il gruppo, che agli ordini del preparatore Fabrizio Matalone ha fatto un richiamo di preparazione, un lavoro prezioso e di ottima qualità che servirà soprattutto nei mesi “caldi” (aprile e maggio) della stagione. A fare il punto della situazione a metà anno è il Mr. Massimo Bindi che ricordiamo è subentrato in corsa a Neno Cesarini: “il nostro girone di campionato è di buona caratura tecnica, e rispetto a campionati più importanti, si trovano degli ottimi giovani e qui a Falasche c’è un ambiente ideale per lavorare con le pressioni che sono minori rispetto a piazze più blasonate. Gli infortuni e le assenze con cui ho dovuto

fare i conti quando sono arrivato, mi sono serviti a provare tutti i giocatori a disposizione e questo mi ha permesso di

studiarli e visionarli bene.” Il 2011 si è aperto con la squadra biancoverde impegnata a Rocca di Papa, e con le assenze di Perica e Cancelli è

arrivata la sconfitta per 2-1, una gara equilibrata e sfortunata con due traverse colpite da Buchicchio e Zamperini, sotto di un gol i Biancoverdi raggiungono il pari con una magistrale punizione di Porcari al 25 p.t. Nella ripresa forcing bianco verde alla ricerca dei tre punti, con Zamperini e Zitarosa che non trovano però la via del gol. La beffa arriva al 90° con i canarini che segnano e conquistano l’intera posta in palio. Nell’ultimo turno prima di andare in stampa, al comunale di Villa Claudia è sceso il temibile Ciampino, che dopo un inizio difficile si trova lanciatissimo verso la vetta della classifica. I castellani venivano da ben nove risultati utili consecutivi, con l’ultima sconfitta datata 31 ottobre 2010. Ma come nel girone di andata, registriamo l’impresa del Falasche, che ribalta lo svantaggio iniziale e si aggiudica il match per 2-1 con le reti di Buchicchio e Porcari. Vittoria importante che proietta Molinari e compagni al 7° posto in classifica con 28 punti, la zona calda è alle spalle e la vetta è più vicina. Fabrizio Tirocchi

Il 2011 si apre nel segno della coppia gol Giuffrida-Antonelli. 2-1 contro il Selargius

L’ANZIOLAVINIO RIPARTE E FA “BEN SPERARE” Una vittoria, un pareggio e una sconfitta dopo il giro di boa L’undici Anziate è tornato in campo mercoledì 5 gennaio per la prima giornata di ritorno. I ragazzi di mister Caputo tornano dalla trasferta sarda con l’intera posta in palio, una bella vittoria per 2-1 contro il Selargius, diretta concorrente per la salvezza. Il nuovo anno si apre sotto il segno della coppia gol Giuffrida-Antonelli (a quota 295 in carriera). Stupendo il primo gol di Giuffrida al 35 p.t. con un tiro al volo di sinistro su assist di Giannone. Il folletto biancazzurro si è anche procurato il rigore della vittoria al 34 s.t. calciato alla perfezione dal Bomber Stefano Antonelli. Una bella vittoria ottenuta su un campo difficile e con tante assenze a causa di squalifiche e diversi infortuni. Un inizio 2011 che fa ben sperare, lo dimostra anche il fatto che nella domenica successiva, Fioravanti e compagni hanno ottenuto un buon punto al Massimo Bruschini contro una lanciatissima Viribus Unitis, sconfitta all’andata ma rinforzatasi e pretendente alla vittoria finale del campionato. La partita termina 1-1 con i portodanzesi passati in vantaggio al 9 p.t. con una magistrale esecuzione su punizione del numero 10 Rocco

Giannone che al termine della gara commenta: “Sono molto legato a questi colori e a questa squadra che mi ha lanciato nel mondo del professionismo, è un onore per me far parte

di questo gruppo. Quando lo scorso anno mi sono svincolato dal Cassino ho avuto diverse richieste, ma alla fine ho sposato il progetto di Franco Rizzaro e sono qui insieme a diversi

compagni che già conoscevo. Ora sono concentrato testa e cuore sull’Anziolavinio, ma se domani ci sarà nuovamente la possibilità di salire di categoria sarò pronto ad accettare una nuova sfida”. Nella terza di ritorno è arrivata la prima sconfitta del 2011 ad Arzachena (dell’ex Carlo Baylon), dove Guida e compagni sono stati sconfitti per 3-1 realizzando il gol della bandiera al 42 s.t. con Giannone su calcio di rigore. Intanto il mercato di riparazione della società biancazzurra ha registrato due nuovi arrivi: agli ordini di Mr. Paolo Caputo sono arrivati Mirko Riccardi (classe ‘88 che ha già esordito contro la Viribus Unitis) attaccante napoletano proveniente dal Montebelluna con all’attivo 20 reti in Serie D e Daniele Bosi, esterno classe ‘91 dal Cynthia ma di proprietà dell’Atletico Roma. A margine piccola citazione per il difensore Valerio Giordani, classe ’92, che negli ultimi giorni ha effettuato un provino per il Pescara Calcio ed è stato convocato più volte con la Nazionale Italiana Under18 allenata da Mr. Magrini. F.T.


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Tra le new-entry il portiere Tarricone, il centrocampista Pestrin e l’attaccante Bastianelli

CALCIO-MERCATO, ACQUISTI DI QUALITA’ PER IL NETTUNO Paolo Pietrangeli: “Siamo andati sul sicuro” Rivoluzione in casa Nettuno. Il mercato di riparazione della società Verdeblu ha registrato diverse partenze, ma anche numerosi acquisti di qualità, che daranno una grossa mano nel girone di ritorno. Alla corte di Mr. Pino D’Andrea sono arrivati dal Sabotino l’esperto portiere Tarricone e il difensore di fascia classe ‘90 Nardin, dal Morolo il ventisettenne centrocampista Ivan Pestrin, l’attaccante classe ‘90 Bastianelli dall’Albalonga, l’esterno di centrocampo classe ‘91 Rossi e Manuel Macciocca promettente centrocampista proveniente dall’Anziolavinio. Fanno le valigie il colpo del mercato estivo Ivan Sampaolo, accasatosi al Fondi, il portiere Cardinale, tornato ad Anzio, il fantasista Greco trasferitosi a Bassiano, De Bonis e Maggiore. L’ultimo turno del 2010, andato in scena il 23 dicembre ha registrato la vittoria del Nettuno per 2-0 contro il Casalotti con una bella doppietta del neo arrivato Bastianelli. In merito agli ultimi colpi di mercato registriamo le parole del Direttore Paolo Pietrangeli: “Con Tarricone e Pestrin siamo andati sul sicuro,

essendo due giocatori esperti e veterani di questa categoria. La sorpresa è sicuramente l’attaccante Bastianelli che sta mostrando

le qualità per cui l’abbiamo scelto. La pausa ci ha fatto bene, e in più stiamo dando attenzione ai giovani della Juniores come Iacolenna e Giusti, sperando di poterli inserire al più presto nella rosa della prima squadra.

L’augurio è che per il prossimo anno possiamo avere strutture adeguate per risollevare il settore giovanile.” Il primo impegno del 2011 ha visto la squadra Verdeblu sconfiggere al Celestino Masin il Grottaferrata per 1-0, con rete al 20° s.t. di Pestrin. Reduce da quattro risultati utili consecutivi nell’ultimo turno prima di andare in stampa, la compagine Nettunese ha subito una brutta sconfitta al Sant’Anna di Roma, contro l’Almas, resistendo a Flamini e compagni solo per 45 minuti, capitolando nella ripresa e incassando tre reti con l’unico gol Nettunese realizzato su rigore da Pestrin negli ultimi minuti del match. L’obiettivo di Mr. D’Andrea per il girone di ritorno è far crescere i ragazzi che ha a disposizione. Essendo un campionato equilibrato, ci vuole poco per salire o scendere in classifica. Un sogno che ha nel cassetto il Miste, è quello di vedere lo stadio pieno perché una piazza come Nettuno merita un seguito importante. Dopo 19 turni il Nettuno si trova a centro classifica con 26 punti. F.T.

Mr Cuttita: “Dovremo essere più umili e rimboccarci le maniche…”

RUGBY, LA NERONIANA SI PREPARA PER IL GIRONE DI RITORNO Nelle partite di andata la squadra ha ottenuto 5 vittorie e 5 sconfitte Siamo al giro di boa del campionato e tirando le somme di questi primi mesi, considerando che la Neroniana è una neopromossa in Serie B, il bilancio è più che positivo, anche se c’è un po’ di rammarico, visto l’ottimo avvio di campionato che aveva proiettato i ragazzi di Mr. Cuttitta nei quartieri alti, lasciando presagire ad un campionato di vertice. Invece la Neroniana chiude il girone di andata con 5 vittorie e 5 sconfitte, con Mr. Cuttitta che al termine della gara contro la Partenope dichiara: “Credevo di chiudere meglio questo 2010, nel girone di ritorno dovremo essere più umili e rimboccarci le maniche. Ci sono diverse squadre alla nostra portata e con un po’ di cattiveria in più possiamo batterle puntando sull’esperienza acquisita nel girone di andata. Conosciamo tutte le squadre, ma dobbiamo mettere il cuore in tutte le partite per poterle vincere. Il nostro obiettivo primario è difendere la categoria ed evitando degli errori banali non dovremmo avere problemi a centrare la salvezza. Sulla carta il girone di ritorno dovrebbe essere meno impegnativo e dobbiamo sfruttare di

più il fattore campo, avendo diverse partite in casa contro le grandi del torneo, noi non ci sentiamo inferiori a nessuno, abbiamo un ottimo gruppo e con più allenamenti intensi e meno errori potremo davvero dire la nostra, senza accontentarci della sola salvezza”.

La prima partita del 2011 (ultima del girone di andata) è coincisa con la terza sconfitta consecutiva. La Neroniana è stata battuta dal Gran Sasso per 20-14 (due mete di Quattrociocchi e Fabellini, e realizzazione di Marcellini e Crosbie). I Neroniani oltre la sconfitta rimediano anche l’espulsione

dalla panchina di Marcellini, che gli costerà almeno due turni di squalifica. In questo momento delicato, a sorridere al team anziate sono i risultati delle rivali che sono dietro in classifica, che consolidano l’ottavo posto della Neroniana. La speranza è quella di poter risalire presto la classifica, magari inanellando un paio di vittorie consecutive che potrebbero portare Quattrociocchi e compagni alle spalle delle Big, con il quarto posto distante solo cinque punti. Per quanto riguarda il mercato, è stato ufficializzato il ritorno di Guido Rocco che potrebbe essere disponibile per la prima di ritorno contro il Benevento, squadra di grande tradizione rugbystica, sconfitta all’andata dagli Anziati ma che in questo momento si trova in ottima forma e si prospetta una gara non facile come quella dell’andata. Da segnalare anche il ritorno all’attività agonistica di Giulio Zavagnini che ha ripreso gli allenamenti e si spera possa tornare in forma il prima possibile. F.T.


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L’ATLETICA ANZIO VINCE Un successo che premia il duro lavoro dei ragazzi

Domenica 11 gennaio si è svolta la prima prova del campionato Libertas di cross a Valmontone, il prestigioso trofeo organizzato dal Centro Provinciale Sportivo Libertas di Padova in collaborazione con le società affiliate Libertas e il sostegno di Bata e Cpm, che prevede tre prove di corsa campestre riservate agli atleti delle categorie promozionali, maschili e femminili: esordienti A (nati nel 2000 e nel 2001), ragazzi (nati nel 1998 e 1999) e cadetti (nati nel 1996 e 1997). L’atletica Anzio, capitanata dal prof. Enzo Schiavottiello e l’atleta Valentina Pigliacampi ha già portato a casa un ottimo risultato nell’ambito di Libertas cross, guadagnandosi la terza posizione sia nella categoria degli esordienti che in quella dei cadetti. La nostra città è stata rappresenta in questa manifestazione sportiva, per gli esordienti da Claudia Fioranelli (distanza 400 mt), Lorenzo Capomaggi, Nicolò Zaccato (distanza 800 mt) e Samuele Zaccato

(distanza 1000 mt), per i cadetti da Giada Siloni, Samantha De Francisco, Stella Napoli, Chiara Forcina, Elisa Cinerelli, Veronica Volpicelli (distanza 1400 mt), e infine Martina Addipietro (distanza 3000 mt) per la categoria Juniores. Un risultato che fa ben sperare per le prossime prove e che premia il duro lavoro di ragazzi, che con costanza

e impegno praticano atletica leggera nella nostra cittadina. Intanto, in attesa della seconda prova, che si svolgerà il 30 gennaio a Velletri, la squadra si gode la soddisfazione di questa prima fase e continua l’intenso allenamento per tornare di nuovo a vincere. red

Dopo lo stop natalizio, è tornato l’appuntamento con la vela

AL VIA IL 36ESIMO CAMPIONATO INVERNALE DI ALTURA Anzio e la vela. Dopo lo stop natalizio domenica 16 gennaio è tornato nel golfo della città neroniana lo splendido spettacolo di vele. Nonostante le arie leggere, la quarta prova al 36esimo Campionato invernale di Altura di Anzio-Nettuno non è stata di certo meno impegnativa rispetto alle gare precedenti. Alta pressione, mare calmo e bel sole per le classi IRC Regata e Crociera, IOR Classic, Half Tonner, J24, Platu25 e minialtura Comet 21 con oltre 60 imbarcazioni in gara. Primi posti per “Christina III” il J122 di Alessandro Brighenti (IRC Regata classe I), “Marlin Blu2”, il First 31,7 di Franco Cesarini (IRC Regata classe 2), “Cocoon”, il Comet 45s di Alessandro Carocci (Crociera classe unica), “La Superba” di Ignazio Bonanno della Marina Militare (J24), Alessandro Guardigli del CNautico Roma (Comet 21), Edoardo Barni del RCCTevere Remo (Platu25). Nel raggruppamento IOR generale e nell’Half Ton Class “Elena Celeste”, di Massimo Morasca conduce

sempre al primo posto su “Prydween” lo Ziggurat di Davide Castiglia, seguito da “Donald Duck”, il Duck 31 di Paolo Di

Malta, oggi buon secondo. Il vento, abbastanza regolare da 265-275 gradi e di circa 7,5 nodi d’intensità ha evidenziato

tattiche e strategie molto tecniche da parte degli equipaggi con l’iniziale classico bordo a terra dopo la partenza. La boa di bolina messa a circa 1,5 nm. per le imbarcazioni più grandi, causa la bonaccia iniziale sul percorso a bastone, veniva raggiunta abbastanza facilmente ruotando il vento verso dritta. Poi scendendo nel lato in poppa e dopo un primo lato a destra del campo e la successiva abbattuta si è riusciti ad arrivare diretti e interni di boa. Il Campionato Invernale d’Altura di AnzioNettuno 36° edizione, è organizzato dal Circolo della Vela di Roma, dal Reale Circolo Canottieri Tevere Remo, dalla Lega Navale Italiana sezione di Anzio, dal Nettuno Yacht Club con la collaborazione della Sezione Velica della Marina Militare di Anzio e dell’Half Ton Class. Il Comitato di regata è presieduto dal giudice Mario de Grenet. Il prossimo appuntamento dell’Altura è per la settima giornata, domenica 30 gennaio 2011. Gianni Loperfido


Rubriche

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DETTI PORTODANZESI

Hai visto che robetta che c’ha Giovanni? Tutto pe’ la cucina: Lo sportamonnezza (la palettina per raccogliere la spazzatura), lo sgummarello (il mestolo), la cucchiarella (la paletta forata), la palettina (la paletta di legno), la cazzarola (la casseruola), la pila (la pentola), la tiella, er testo (la teglia), la grattacacio (la grattugia), la spianatora (la tavola per fare la pasta all’uovo), lo stennarello (il mattarello), er setaccio (il passino per la farina), la fornacella (il fornello con il carbone), la ventarola (per ravvivare la fiamma del fuoco), er tigamino (tegame piccolo), er coccio (il tegame di coccio), lo scolamaccheroni (il colapasta), lo scolabrodo (il colino per il brodo), er pistarello (il mortaio), er cucchiaro (il cucchiaio), er cucchiarino (il cucchiaino), la cuncolina (il catino per il lavabo) er cuccumo (il bricco per il caffè), a bottìa (la bottiglia), er canavaccio (il canovaccio), la parannanza (grembiule) pe nu’ bagnatte quanno lavi li piatti ‘n cucina, ‘nvece er zinale serve pe’ annà a scola. Dal gruppo facebook:”Detti popolari portodanzesi”. amministrato da Tinarelli Alessandro e Salustri Pina

SMS - Space

Anzio-Space apre uno spazio ai lettori Scriveteci un sms al: 328.5424223 “Da diversi mesi l’illuminazione su via A. Gramsci a Nettuno è un vero incubo, molteplici gli interventi per un problema mai del tutto risolto, per ultimo un addetto alla numerazione dei lampioni ma il numero 33 continua a rimanere spento, e non è il solo!“ Luciana “Come mai hanno installato un’antenna nel giardino del mio vicino e nessuno può far niente? A chi devo rivolgermi? Lo sanno tutti che fa male alla salute.” Carlo F. “Da 3 anni vivo in via Bouganville e mi batto per avere la luce in strada” T.N. “Ho 24 anni e non riesco a trovare un impiego serio.... ANDARSENE E’ VERAMENTE L’UNICA STRADA POSSSIBILE?” Armando “Chiedo gentilmente ai pescatori della domenica di rispettare il mare e la spiaggia. Grazie.” Guglielmo “Inconcepibile la stato di degrado in cui versa il litorale in questo periodo dell’anno.” B.F.

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NORCIA TRA TURISMO AMBIENTALE E CULTURALE Dove la montagna la fa da padrone Cari lettori, come non parlarvi nel pieno dell’inverno di luoghi per la pratica delle nostre attività stagionali? In questo numero colgo l’occasione per segnalarvi Norcia, cittadina molto conosciuta della provincia di Perugia. Ci troviamo nel cuore del Parco Nazionale dei Monti Sibillini, una splendida realtà che nel corso degli anni ha saputo far coincidere il turismo culturale ed enogastronomico a quello ambientale ed escursionistico. Già solamente la visita di Norcia, dal punto di vista artistico e culturale lascia esterrefatti per i tanti capolavori raccolti nelle mura della città. Come sempre vi daremo informazioni per andare alla scoperta dei luoghi intorno a Norcia che offrono spazi per la pratica delle attività a noi legate. La valle Campiana, che prende il nome dal paese di Campi di Norcia, è ad esempio un luogo splendido dal punto di vista naturalistico, che offre ottime escursioni a piedi, in bicicletta e con i muli, con ogni tipologia di difficoltà, e fa parte dell’itinerario denominato Grande Anello dei Sibillini. Per gli amanti della neve è Castelluccio che la fa da padrone: in questa località gli appassionati di escursionismo con le ciaspole, di sci alpinismo e di sci di fondo possono contare su luoghi incontaminati con tantissimi itinerari e con la garanzia della neve fino a stagione inoltrata. Lo spettacolo che offre quest’altipiano è talmente famoso che nel mese di giugno giungono qui da tutta Europa appassionati di fotografia naturalistica per fotografare i mille colori della fioritura. Uscendo da Norcia basta prendere la strada provinciale in direzione Roma e, dopo pochissimi chilometri, entriamo nella Val Nerina, il regno dell’acqua. Qui ci possiamo sbizzarrire nella pratica del canyoning, del rafting, dell’hydrospeed e della canoa fluviale. I luoghi sono troppi per poterveli descrivere tutti, però posso assicurarvi che si passa per ogni grado di difficoltà quindi ottimi anche per i neofiti. Per ulteriori informazioni su Norcia potete visitare il sito: www. comune.norcia.pg.it Manrico Martini, Associazione Sport, Ambiente e Natura “Su e Giù”


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Pagina di ANZIO-SPACE gestita dai giovani de “Il Giovanotto”.

Nuove tendenze dei ragazzi, la paura del diverso Le ingiustizie, le minacce, le discriminazioni subite da chi vuol essere se stesso

Si dice che il mondo è bello perché è vario, ma per molte persone evidentemente non è così. Molta gente vorrebbe che tutti fossero uguali, creati con lo stampo, senza nessuna differenza, e se per caso qualcuno uscisse da questo schema andrebbe schernito secondo il loro pensiero. Basta vedere ad esempio come sono derisi i ragazzi alternativi che si vestono in una maniera diversa dal vestito all’ultimo grido, e come vengano ridicolizzati in pubblico. Tra questi i più comunemente attaccati sono gli Emo e i Punk, ragazzi come tanti altri che per ideologia, voglia o moda decidono di estraniarsi dal modo di vestire, dal tipo di musica da ascoltare e dal modo di ragionare. Gli Emo sono quelli più presi di mira per cattiveria, in quanto oltre ad un abbigliamento e un modo di ragionare diverso decidono anche di allontanarsi un po’ dal gruppo e stare in solitudine o con dei loro simili. I Punk invece vengono proprio evitati dal resto della società e molte volte considerati a priori dei criminali solo per il modo di vestire o di camminare. Tra i ragazzi poi, oltre alla discriminazione per queste persone, si è formata una vera e propria corrente di odio e di violenza che “instaura” nella testa di alcuni soggetti frasi del tipo “dovrebbero morire tutti”, “non meritano di vivere”, e tantissime volte questi comportamenti sono anche appoggiati dai genitori. Più il mondo andrà avanti e più si formeranno nuovi tipi di “diversità”, la gente riuscirà ad accettarle tutte? Riuscirà a capire che ognuno ha un modo di ragionare diverso da ogni altro ed è proprio questa la cosa bella del mondo? Ma la domanda che ognuno di noi deve porsi è la seguente: è giusto in una società che noi definiamo civile giudicare delle persone dal loro modo di vestirsi o dal tipo di “acconciatura” dei capelli? Qui sembra che invece di evolversi, riuscendo a giudicare le persone in modo equo anche se di un colore di pelle diverso, la società stia regredendo cominciando a giudicare anche dal tipo di capigliatura o dal vestito indossato, insomma oggi come oggi l’abito fa il monaco. Massimo Garbini

La 00042 nella Consulta Giovanile: “Chiediamo un futuro giovane e migliore!” Come oramai si sa, in questa pagina, Anzio-space dedica la sua attenzione ai ragazzi della nostra zona e non solo. Il Comune di Anzio, come avevamo già accennato in uno dei precedenti numeri del mensile, ha proposto di costituire una Consulta giovanile. L’Associazione culturale 00042 parteciperà in modo attivo, tramite i suoi ragazzi al progetto proposto, portando avanti tutte quelle idee che secondo la nostra associazione sono punti cardini ad una spinta evolutiva per la nostra città. La consulta è formata dall’assemblea quale organo di elaborazione ed indirizzo, dall’ufficio di presidenza quale organo esecutivo e dalle commissioni consultive. Almeno per ora, tale ente funge da organo meramente consultivo e le sue funzioni tra l’altro sono: – esprimere proposte ed elaborare progetti che riguardano il mondo giovanile; – esprimere pareri non vincolanti richiesti dall’Amministrazione Comunale; – porsi come punto di riferimento alle problematiche giovanili; – porsi come mezzo di informazione per gli scopi per cui si fonda. Ovviamente noi ragazzi speriamo che questo non sia un contentino giusto per far vedere che esistiamo, speriamo che la Consulta sia un organo che venga considerato per il valore che assume, speriamo inoltre che il lavoro fatto dai ragazzi venga in qualche modo considerato. L’entusiasmo è la carta che ci contraddistingue, è per questo che crediamo in un futuro migliore, chiediamo che molte idee, molte proposte vengano prese in considerazione, così da sperare ed augurare con tutto il cuore un cambiamento per la nostra città. Federico Arancio

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Bar Beach, Via di Valle Schioia 152, Lavinio, tel 069866038. Bar dei Graziosi, Corso del Popolo 3, Anzio, tel. 069846389. Bar Gemma, Viale Adriatico 23, Falasche, tel 069874637. Bar Nolfi, Viale Marconi 18, Anzio, tel 069830716. Caffè Grand’Italia, Piazza Pia 2, Anzio. Cartolibreria Parolalibera, Via di Valle Schioia 146, Lavinio, tel 069862459. Chiosco del Parco, Via Ienne, Falasche. Supermercato Arpesca (Pam), Via Goldoni 62, Lavinio Stazione, tel 069874751. Tabaccheria Menniti, Via di Valle Schioia 2, Lavinio Stazione, tel 069863783. Tabaccheria Mingiacchi, Via Porto Innocenziano 24, Anzio, tel 069848495. Titti caffè, Via dei Fabbri 11, Anzio, tel 069831192. Uragan Caffè, Piazza Palomba, Anzio, tel 069845553. Vintage Caffè, Viale del Sole, Lavinio Mare. Cinema Lido, Via delle Cinque Miglia, tel 06 98981006.


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Space-Lettere a redazione@anziospace.com Mensile di Informazione di Anzio e Nettuno

Gentile Redazione, ho avuto modo di leggere una copia del vostro giornale, interessante e informativo sull’area in cui risiedete. La mia è unicamente una personale richiesta di informazioni. Con la mia famiglia vorremmo muoverci da Roma Ovest. Siamo una famiglia di tre e con un secondo bimbo in arrivo. Vivere a Roma ci piace ma siamo in affitto e comprare casa qua è praticamente impossibile, almeno per le nostre finanze. Le nostre scelte ci stanno portando fuori Roma, ma tra i Castelli e il mare, preferiremmo il secondo. Quindi ci stiamo orientando verso i due litorali, Nord e Sud. I prezzi delle case a Ladispoli-Cerveteri sembrano più alti in confronto ad Anzio-Nettuno. Ma suppongo siano dovuti alla distanza da Roma. Leggendo alcuni post di altro blog, ho trovato delle opinioni decisamente contrastanti sulla vivibilità della zona Anzio-Nettuno. A chi dovrei dare credito veramente? Presto non avrò più un lavoro che mi comporterà la presenza in un ufficio ma dovrò viaggiare spesso da Fiumicino. Mia moglie non guida e avrà il suo da fare, quando non ci sarò, con i pargoli e dovrà viaggiare tutti i giorni a Roma per il lavoro. Non avremo nessun tipo di aiuto. Ma dal punto di vista dei servizi per le famiglie, tipo scuole materne, nidi, etc cosa potete dirci? È vero il fatto dell’inceneritore oltre che del turbogas? Sapevo di una marcia indietro delle istituzioni a riguardo... Essenzialmente ci preoccupiamo più dei bimbi, ma anche noi adulti vorremmo avere il nostro spazio vitale. Se faremo una scelta vorremmo esserne sicuri... Grazie in anticipo per qualsiasi informazione che ci aiuti. Paolo Trioni Bé, caro Paolo, Anzio è certo una città bellissima seppur tra mille contraddizioni. Purtroppo anche qui il traffico, la disorganizzazione urbana, l’incuria e il lassismo regnano sovrani. In quanto alle case a basso costo possiamo solo consigliarvi attenzione sugli acquisti. Sarà dura ma se avrete tempo e voglia di lottare molte cose possono cambiare. sm Benvenuti!

L’Associazione Culturale 00042 ringrazia il nostro socio e amico Avv. Mario Marcellini per aver assolto per due anni con impegno e passione la funzione di garante per Anzio-Space, e dà il benvenuto all’amico Avv. Enrico Morelli, che per i prossimi due anni sarà la garanzia di tutti i nostri lettori. Andrea Mingiacchi (Presidente Ass. Culturale 00042)

Una pubblicazione

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croce rossa

DONATE 150 COPIE DELL’OPERA

“NERO CLAUDIONE CAESAR AGUSUTUS GERMANICUS”

La Guardia d’Onore al Pantheon Alessandra d’Epiro Dusmet de Beaulieu ha donato alla Croce Rossa Italiana, Comitato Locale di Anzio-Nettuno, 150 copie della sua opera “Nero Claudius Caesar Augustus Germanicus” - Patrocinio Città di Roma in Campidoglio 16 dicembre 2009 - cortometraggio su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Soprintendenza Speciale Beni Archeologici Città di Roma. L’autrice, durante la cerimonia di consegna, ha espresso la volontà che il ricavato delle vendite dell’opera, prodotta in tiratura limitata per la Croce Rossa Italiana, vengano devolute totalmente al Corpo delle Infermiere Volontarie di Anzio per i fini istituzionali del Corpo stesso. Chiunque volesse acquistate l’opera può rivolgersi alla sede del Comitato Locale CRI Anzio-Nettuno, Riviera Zanardelli - 105 Anzio. Tel 06/0848400.

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Registrazione presso il Tribunale Civile di Velletri, n. 7 del 12-03-2009 Direttore responsabile: Sebastiano Maddanu (direttore@anziospace.com) Vicedirettore: Marcello Bartoli Caporedattore: Luisa Calderaro (redazione@anziospace.com) Coordinatore di redazione: Silvia Arena Coordinatore Space Donna: Roberta Treglia (donna@anziospace.com) Garante del lettore: Avv. Enrico Morelli (garante@anziospace.com) Editore: Associazione Culturale 00042, Via della pineta 10a Anzio (RM) Presidente: Andrea Mingiacchi Direttore IT: Stefano Murgia Progetto e grafica: Domenico Condello Composing e grafica: Bruno Pepe Foto: Pietro Frisina Redazione: Stefano Chiappini, Simone Selva, Emanuela Moroni, Maurizio D’Eramo, Federico Arancio, Flavia Fontana, Andrea Stefanelli, Elisabetta Civitan, Massimo Garbini, Luca Petrolati, Fabio Ferrandes, Gabriele Arancio, Alessandra Tulli , Fabrizio Tirocchi, Publio Razza, Alessandro Tinarelli, Cristiano Di Rosa. Stampa: Tipografia Capriotti, via Pordenone 19 Pomezia (Roma) Tieniti aggiornato sulle nostre iniziative: www.00042.it www.anziospace.com - www.shingle22j.com http://centropolifunzionaledeigiovani.blogspot.com/ iscriviti al gruppo di FACEBOOK “00042” Contatti ANZIOSPACE: 3286868362 - 3337350189 Contatti NETTUNOSPACE: 3477089615 Contatti PUBBLICITÀ: 3337350189 pubblicita@anziospace.com

Chiuso in redazione domenica 23 Gennaio 2011


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