Mestieri d'arte e design 12

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La riuscita di un progetto è nella reciprocità: la ricchezza della relazione che si viene a creare mentre modifichi, tagli, correggi, lavori con gli artigiani

Si chiama Les Nécessaires d’Hermès ed è la collezione di mobili e complementi d’arredo che la Maison francese ha presentato due anni fa, aggiornandola nel 2015 con alcune novità. Philippe Nigro, designer francese ma italiano d’adozione, è l’autore della decina tra mobili polifunzionali e piccole sedute che la compongono. Come il nome stesso suggerisce, la collezione rimanda ai mobili d’uso, appunto «nécessaire», in cui fino all’800 veniva custodito tutto ciò che era utile alla vita quotidiana; mobili che per la loro fabbricazione venivano affidati all’impegno di artigiani d’eccezione, un po’ come accade con questa collezione composta da complementi, servomuto, tavolini e sedute trasformabili. L’anno scorso si è aggiunta anche Les Curiosités d’Hermès, composta da tre grandi e superaccessoriati bauli-contenitori. Per Philippe Nigro, designer dell’anno Now! Maison & Objet 2014, abituato ai numeri più alti della produzione in serie (tra le sue collaborazioni aziende del design, come De Padova, Ligne Roset, Glas Italia, Venini, Caimi Brevetti...) si tratta del primo approccio all’alto artigianato, mediato però da soluzioni progettuali vicine al mondo del design che ci svela in questa intervista. domanda Com’è nata la collezione e quale rapporto ha instaurato con gli artigiani? risposta La collezione è nata a seguito di un primo incontro con Hermès, nel 2011, quando abbiamo iniziato a ragionare su una collezione di oggetti utili per la

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casa che non fossero necessariamente dei mobili «protagonisti» come divani e grandi arredi; in un primo momento ci siamo concentrati su tipologie ben precise e da lì si sono sviluppate le idee che hanno nel tempo allargato anche il brief progettuale. Dall’incarico di creare i pezzi alla loro realizzazione sono passati due anni, nel corso dei quali io ho lavorato a stretto contatto, da una parte con l’ufficio tecnico della casa, dall’altra con gli artigiani. Hermès ha un savoir-faire tecnico basato essenzialmente sulla lavorazione della pelle, quindi questi mobili sono sviluppati, tanto per l’ebanisteria quanto per i metalli e per l’imbottitura, da risorse esterne all’azienda. Per quanto riguarda il rivestimento e altre finiture, le lavorazioni sono fatte invece internamente seguendo il know-how storico Hermès. d. Come si è trovato con i diversi laboratori? C’è differenza tra questo ambito esclusivo e quello più legato all’industria? R. Come progettista ho passato molto tempo a discutere con gli artigiani coinvolti nella realizzazione dei pezzi stando praticamente di fianco a loro; anche se esterni all’azienda, questi laboratori sono molto coinvolti nel processo perché le maestranze ricevono una formazione dagli artigiani della Maison. Inoltre, nelle loro sedi hanno spesso un reparto di lavoro ad hoc per Hermès. Per questa collezione stiamo parlando di fornitori tutti provenienti dalla Francia, perché era nei loro intenti fare una produzione al 100% francese. Quanto a differenze tra ambiti

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