Artigianato 24

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soffi a\e e contorte del pion iere americano del vetro Martin

Lipofs ky.

Le purissime fann e ovoidali, qui allestite con grande impatto visivo, sono decorate a sofi stica to reticello e non eccedon o, non trasgrediscono, ma costrui scono un a nuvola di ricami e colori delicati e l'occhio vi si perde con vero pi acere", Sempre in questa linea di espressione artistica si deve includere il maestro Alfredo Barbini, grande qualità e conoscenza, le opere "Rifrazioni" sono leggeri veli quasi gra fie all'in terno di classici piatti. Q uesti pezzi sono tutti datati 1996, è Wl piacere vedere che l'anziano maestro ha la mano ancora giovane e il cuore così ricco di cultura muranese. Pittore e designer appassionato del vetro, Luciano Gaspari è presente con i suoi classici oggetti dal sapore anni '60 dai forti toni e col ori di gusto pittorico. Carlo M oretti, noto come qualificato designer di oggetti d'uso, disegnati per la sua stessa azienda, si presenta con blocchi massicci finemente decorati con limpidi colori galleggianti o sommersi in riquadri all'interno della massa. Anche in questo caso l'oggetto si ricollega ad un guSto astratt% ptical tipico dell'arte anni '60. Dopo questi esempi sia di fo rza scultorea che di sensibilità e cultura della materia, viene spontaneo domandarsi dove sia poss ibile collocare gli altri ospiti di Palazzo Ducale: non nell'arte

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con l'A maiuscola, né nel buon design, piuttosto nel vasto mondo del cattivo gusto e del decorativismo inutile. Lo stesso si di ca per la grande maggioranza degli oggetti esposti al Correr. Le sale sovraffollate si presentano agli occh i del visitatore come una maniacale ossessione monomaterica. L'occhio attento certo ritroverà i pezzi di qualità maldestramente annegati in un mare superfluo. Per sua fortun a isolato al piano terra, si nota l'elegante fuso in piastre di cristallo al nitrato d'argento di Alessandro di Santillana. Una svo lta più decisa e interessan te nel mondo della scultura del giovane artista veneziano. N ella prima sala, si notano le classiche murrine sempre eleganti di Laura de Santillana, vicin e all e semplici forme soffiate del nordico Sarpaneva . Sembra per un attim o di tornare ai tempi della Venini, ma si viene subito travolti da vasi di diversa foggia~ pupazzi vari, persino un robot in piastre di vetro pacchianamente colorate con TV incorporata! forse i curatori e selezionatori troppo immersi nel vetro non si sono ricordati dei videorobot dell'artista Nam J une Paik! Più avanti si fann o notare tre bellissimi pezzi di Toots Zinsky e alcune purissime form e degli artisti svizzeri Ph ilip Baldwin e Monica Guggisberg oltre a quelle

Aperto Vetro si articola anche in una terza sezione a Murano dedi cata ai giovani allievi di scuol e di tutto illllondo. A rappresentare l'Italia vi è un gruppo di giovani di ottima qua lità, form ati alla scuola del "lavoro" spesso in fo rnaci di fami glia di antica tradizione. Certo non sfigura no come abilità e m anualità, ma si potrebbe fare di più per loro con scuole formativ e che purtroppo sono una nostra lacuna . Fino ad ora ha supplito la grande forza di tradizione, la cultura trama ndata di padre in fi glio, ma è ora di all inearsi all'Europa p romuovendo la forma zione di nuovi artigiani qualificati stimolati da idee anche nuove ad arricchimento della tradizione. Facciamo però attenzione a non imitare anche un certo cattivo gusto d'importazione. A cosa è servita, insomma , questa invasione di "vetro a tutti i costi"? Non certo alle aziende tradizionali, non ai grandi maestri muranesi ben poco rappresentati, non ai designers, che avrebbero potuto costituire un settore importante, a veri fica di quanto è stato fatto in questi anni per la cultura del progetto nel campo del vetro muranese. L'Arte poi , intesa come sculrura in vetro, è rappresentata da alcuni rari personaggi solamente st1'flllit1'i ! Gli artisti veneziani più rappresentativi e noti a li vello mondiale, si sono sottratti a una mostra così fatta, lasciando spazio al "trionfo" made in U.S.A. Bisogna però auspicare che la mani festazione, "Aperto Vetro", nelle buone intenzioni d'origine, com e mostra Biennale si ripeta, ma questa volta nel modo migliore, eliminando il grave malinteso che emargina da tempo il "Vetro" rispetto alle altre Arti.


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