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Alessandro PASTORELLI

I duecento anni della Grotta di Bossea

La Grotta di Bossea si apre presso l’omonima borgata, in Val Corsaglia, nel comune di Frabosa Soprana, in provincia di Cuneo, Piemonte meridionale. Recentemente è stata ritrovata, in una saletta laterale denominata “sacrestia”, una scritta a matita datata 1816 a firma di un certo Matteo Veglio o Veglia, cognome ancora oggi diffuso in vallata. Nell’occasione del duecentesimo anniversario, si svolgerà a Frabosa Soprana (CN) il 9 e 10 luglio prossimo, un convegno inerente la storia delle esplorazioni e delle ricerche svolte.

Storia delle esplorazioni Il Laboratorio carsologico sotterraneo

Copertina della prima guida turistica della grotta di Bossea del 1885 di G. Garelli.

La cavità è nota per essere stata la prima grotta italiana aperta al pubblico, nel lontano 2 agosto 1874. Con la turisticizzazione della grotta venne anche pubblicata la prima guida “Da Mondovì alla Grotta di Bossea” (1874) a cura di G. Garelli, successivamente vennero stampate altre due edizioni (1875 e 1880) ampliate ed illustrate. Già dall’ottocento la grotta è stata oggetto di studi e ricerche, con i primi scavi paleontologici ed il primo rilievo della cavità (1867) eseguiti da C. Bruno, pubblicato nel 1875 nella seconda edizione della guida. Sempre il Bruno, in quegli anni, supera la cascata e si arresta al Lago Loser. Tra il 1925/26 vennero rivisitate le gallerie oltre la cascata (Rocchietta), ma non venne pubblicato nulla. Dopo la seconda guerra mondiale la grotta venne nuovamente alla ribalta, nel 1948 la SICAV, concessionaria delle grotte, riadattò i lavori interni già realizzati nel 1873 ed eseguì il primo impianto di illuminazione elettrica. Sempre nel 1948 a cura della SICAV, venne pubblicata una nuova guida “Bossea Postumia d’Italia”, di cui nel 1952 venne data alle stampe anche una seconda edizione ridotta. Nel 1949 si raggiunse il sifone terminale (Muratore). Sempre nel 1949 Capello con una spedizione appoggiata dal CNR, compì uno studio geo-idrologico ed esplorò le Gallerie del Paradiso. Il Gruppo Grotte Milano nel 1954 esplorò alcune diramazioni poste sotto la galleria d’ingresso e alcuni rami a margine della galleria principale, i Laghi Milano. Nel 1968 il Gruppo Speleologico Alpi Marittime di Cuneo, tramite una esplorazione speleosubacquea mise in collegamento il Lago Morto con il sifone terminale. Negli anni a seguire ulteriori esplorazioni, ad opera di diversi gruppi speleo, tra cui il Gruppo Speleologico Piemontese CAI-UGET ed Gruppo Speleologico Alpi Marittime portarono lo sviluppo complessivo della grotta a circa 2800 metri con un dislivello di 199 m (+184, -15). Nell’estate del 1995, i belgi dello CSARI, coordinati da Serge Delaby esplorarono il sifone terminale sino ad una profondità di – 45m.

Nato nel 1969 per volere di Guido Peano, la Grotta di Bossea diviene un ente di studio, di tutela e valorizzazione, e di documentazione culturale dell’ambiente carsico, operante nell’ambito della sezione del CAI di Cuneo. Il laboratorio è suddiviso in due aree, una superiore, posta nella parte alta della cavità, dispone di varie attrezzature per il monitoraggio idrologico della parte attiva della grotta. E una inferiore, cuore del laboratorio, qui vengono monitorati in continuo i parametri chimico-fisici delle acque della grotta, viene monitorata la CO2, e da alcuni anni viene analizzata la presenza del Radon sia nell’aria che nell’acqua della cavità. Sempre nel laboratorio inferiore si trova la stazione biologica, coordinata da Enrico Lana (vedi box), attrezzata con terrari e acquari che consente di attuare ricerche sia di tipo biologico che etologico.

Alessandro PASTORELLI

125 anni di biospeleologia nella Grotta di Bossea

Il diplopode Polydesmus troglobius Latzel, 1889 fu la prima entità faunistica rinvenuta a Bossea; il ragno Troglohyphantes pedemontanus (Gozo, 1908), il crostaceo Trichoniscus voltai Arcangeli, 1948 e il palpigrade Eukoenenia strinatii Condé, 1977, sono altre specie descritte di questa grotta che è stata oggetto di costanti indagini da parte dei biospeleologi. Angelo Morisi (recentemente scomparso) stilò nel 1991 un elenco di 50 specie animali rinvenute nella grotta; negli ultimi 25 anni, ricerche assidue hanno permesso di raddoppiare questo numero, incluse 4 specie nuove per la scienza, in corso di studio o di recente descrizione, che si aggiungono agli endemismi caratteristici di questa interessante cavità.

Enrico LANA

Troglohyphantes pedemontanus

Riferimenti bibliografici

• Lana E. (2014): Fauna del sistema sotterraneo della Grotta di Bossea (Aggiornamenti al 2013).

Grotte, n. 159, p. 36-48. • Lana E. (2015): L’elenco faunistico del sistema sotterraneo di Bossea supera le 100 specie. Grotte, p. 4-5.