Speleologia n. 63 - novembre 2010

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Tecniche Didatticae sicurezza Per la rubrica Didattica abbiamo ritenuto estremamente interessante proporre in questo numero un contributo apparso su Spelunca n. 118 (giugno 2010). Si tratta del resoconto dello svolgimento di un progetto educativo che ha interessato un gruppo di esperti speleologi di “Centre Terre”, Associazione che conduce da anni spedizioni nella straordinaria isola “Madre de Dios” e numerosi istituti scolastici francesi; tutti coinvolti in un vasto programma culturale che ha ruotato attorno all’organizzazione e alla realizzazione della spedizione “Ultima Patagonia 2010”. Le modalità di svolgimento dell’evento, la sua dimensione, i luoghi e i tempi di realizzazione, sono i tratti di un progetto dinamico e innovativo che, probabilmente, non ha avuto precedenti fra speleologie e scuole. Avviato da una semplice proposta dell’autore, José Mulot, speleologo e insegnate di scuole medie, il progetto

sviluppato dagli amici francesi ha goduto di supporti certamente non ordinari, ma ciò che più conta è l’idea e i modi operati per la sua realizzazione. Le moderne tecnologie, strumento essenziale di confronto, hanno dato il necessario “appeal”. Ma, a monte di tutto ciò, non vi è dubbio che le competenze educative messe in campo da Mulot e collaboratori - abbinate ad alte capacità relazionali - hanno saputo coinvolgere e motivare un ampio numero di giovani e di istituzioni. Meditiamo, meditiamo... Michele Sivelli Nota: Segnaliamo che sulla rivista “Speleo magazine” (n. 70 Juin 2010), è stato pubblicato un altro articolo sull’operazione “Education nationale”; ben sei pagine ricche di approfondimenti e dettagli tecnici, con un’intervista a José Mulot.

Operazione “Educazione nazionale” José Mulot - Association Centre Terre

“A

llo, la Patagonia?” Il 4 febbraio 2010, 350 allievi riuniti nel grande anfiteatro del Centro regionale di documentazione pedagogica di Amiens, pieno all’inverosimile, trattengono il respiro. Questa frase, pronunciata dal preside delle scuole di Crèvecoeur-le-Grand (Oise), apre più di un’ora di videoconferenza: la comunicazione si è appena stabilita con gli speleologi della spedizione “Ultima Patagonia 2010”, spersi da qualche parte sui carsi di Madre de Dios, al campo 2.

Un anno di gestazione Questa giornata resterà il punto forte di una lunga attività che ho iniziato fin dall’ottobre 2009. L’idea è semplice e in linea con gli obiettivi di Centre Terre: occorre che noi, gli speleologi, si prenda l’abitudine di far parlare di speleologia in maniera positiva, con modalità costruttive, se necessario spettacolari, riferendoci in primo luogo ai giovani. In qualità di insegnante scolastico [di “collège”, ovvero fascia 12 - 15 anni, n.d.t.], ho quindi sottoposto un vasto progetto al mio preside che l’ha trasmesso al rettorato con una nota favorevole. In breve, si tratta di inserire nel lavoro scolastico quotidiano del massimo numero di allievi possibile, la spedizione “Ultima Patagonia 2010”, alla quale devo partecipare.

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Il progetto prevede la durata di un intero anno scolastico, mentre la spedizione cadrà esattamente a metà anno; si tratta in pratica delle condizioni ideali per un buon utilizzo pedagogico. Occorre quindi creare i presupposti per l’effettiva messa in opera del progetto... E così la maionese comincia a montare. Il dirigente pedagogico regionale del programma didattico “Scienze della Vita e della Terra” si entusiasma, mi domanda allora di concepire un progetto ancor più ambizioso, tale da aggregare un numero di allievi ancor più grande: il progetto dovrà estendersi ai provveditorati della Francia intera. Il servizio di Azione culturale del provveditorato d’Amiens si mobilita e diviene portavoce del progetto. Nel settembre 2009, il rettorato mi incarica ufficialmente di organizzare per gli scolari il collegamento con questa spedizione, mettendomi a completa disposizione di Centre Terre nei due mesi di durata della spedizione. Per coloro che conoscono l’orientamento attuale dell’Educazione nazionale [in pratica il Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione in Italia, n.d.t.] che è piuttosto in una fase di riduzione di mezzi, è un gesto forte! Questo accordo si inquadra all’interno di un partenariato concluso con Centre Terre che da parte sua dovrà mettere in campo tutti i suoi mezzi per rendere attrattiva la spedizione agli occhi degli allievi.


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