Speleologia n. 63 - novembre 2010

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N Palacios

L’esplorazione della Grotta Palacios nella miniera di Naica Marc Beverly, Paolo Forti

L

e prime notizie sulle esplorazioni delle straordinarie grotte scoperte nella Miniera di Naica in Messico le diede G. Badino, con un articolo pubblicato sul numero 55 di Speleologia del dicembre 2006. In questi anni lo sforzo congiunto dell’Associazione La Venta Esplorazioni Geografiche e di Speleoresearch and Film di Città del Messico ha permesso non solo di completare l’esplorazione e la documentazione foto-cinematografica di questi incredibili scrigni, ma anche di porre in essere un grande progetto di ricerca internazionale (Projecto Naica) per lo studio scientifico di tutti gli aspetti salienti di queste cavità naturali. Dopo quasi 4 anni dall’inizio di questa avventura, se dal punto di vista scientifico il lavoro può dirsi, se non concluso, certamente a buon punto, quello esplorativo invece, incredibilmente, continua a riservarci sempre nuove emozioni, anche e soprattutto grazie al proseguo dei lavori minerari, che, con lo scavo di nuove gallerie, inevitabilmente intercettano vuoti naturali che, a volte, assumono le dimensioni di vere e proprie grotte. Prima del 2000 nella Miniera di Naica era nota una sola cavità (Cueva de las Espadas); nel 2002 se ne sono aggiunte altre 3 (Cristales, Velas e Ojo de la Reina). Nel n. 55 di Speleologia erano stati riportati solo i rilievi delle prime tre grotte; mancava quello di

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Fig. 1 - Sezione schematica della Sierra di Naica con la localizzazione di tutte le grotte attualmente note.

Ojo che è stato completato solo alla fine del 2007. Nel 2008, mentre si girava il documentario su Cristales, veniva scoperta ed esplorata una nuova grotta a poche decine di metri da quest’ultima: la Cueva de Tiburon. Questa, che risulta essere la più piccola delle grotte del livello -290, presenta caratteristiche assolutamente analoghe a tutte le altre: le sue pareti sono infatti completamente ricoperte da grandi cristalli di gesso tanto da farla apparire come la bocca spalancata di uno squalo (che in messicano si chiama, appunto, tiburon).

Ben più interessante e scientificamente rilevante si è rivelata invece l’ultima grotta, esplorata solamente il 2 Dicembre 2009. La sua scoperta è avvenuta in modo del tutto casuale, quando la perforazione di un nuovo pozzo di aerazione profondo circa 600 metri ha intercettato un vuoto relativamente ampio a -150 metri dalla superficie e a -90 rispetto all’ingresso della rampa mineraria (Fig. 1). La miniera ha deciso di permetterne l’esplorazione prima che il completamento dei lavori del pozzo di aerazio-


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